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SUONO n° 524

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N. XXX<br />

Editoriale<br />

La difesa del<br />

Panda e le giuste<br />

preoccupazioni….<br />

A cura del direttore<br />

C’è qualcosa di emblematico nelle decisioni intraprese negli ultimi sei mesi da Sony in campo musicale: il gigante<br />

dell’elettronica ha infatti deciso di chiudere la sua ultima linea di produzione per compact disc in USA (quella di Terre<br />

Haute in Indiana), dopo aver annunciato qualche mese prima la ripresa della produzione di dischi in vinile, a sua volta<br />

precedentemente interrotta dal 1989. corsi e ricorsi della storia?<br />

Negli USA Sony appalterà la produzione di CD a terzi: 375 dipendenti<br />

sono stati licenziati e altri 300 rimarranno per la<br />

produzione dei Blu-ray. In Giappone, invece, dove l’azienda<br />

dopo la sospensione della produzione aveva appaltato a terzi (alla Toyo<br />

Kasei Co.) la produzione dei vinili, Sony Music Entertainment ha già da<br />

qualche tempo installato, in uno dei suoi studi di registrazione a<br />

Tokyo, un tornio per la creazione delle lacche master e ora ha<br />

acquistato una macchina per la stampa del vinile, installandola<br />

in una delle sue fabbriche nel centro del Paese. Toyo Kasei<br />

Co., che era rimasta l’unico produttore di dischi in vinile in<br />

Giappone, non ha più il monopolio dell’analogico ed entra<br />

in concorrenza con Sony.<br />

Dinamiche different,i dunque, per CD e vinili; potremmo<br />

affermare che si tratti di approcci diametralmente opposti<br />

ma al di là del facile simbolismo trovo inquietante la<br />

spettacolarizzazione data alla prima delle due notizie (di<br />

morte del CD si parla dal 2010 e al più nel 2022 potrebbe<br />

avvenire la quasi totale scomparsa del formato – ne parleremo<br />

nel prossimo numero di <strong>SUONO</strong>); si parla molto anche<br />

del ritorno del vinile che comunque al momento, e pur con<br />

tassi di incremento fortissimi, rappresenta poco più del 5%<br />

del consumo globale di musica a pagamento.<br />

Che si torni a parlare di vinile ed LP è certamente positivo<br />

(e sospetto che buona parte di quel 5% sia rappresentato dai<br />

consumatori di musica di qualità), che l’analogico generi un<br />

effetto iconico anche ma gli effetti della spettacolarizzazione,<br />

spesso gestita da mani insipienti o truffaldine,<br />

quasi mai sono forieri di buone novità. Noi stessi, e qui<br />

faccio mea culpa, forse dovremmo cominciare a trarre<br />

il vinile come parte della nostra normalità (dico questo<br />

a dispetto del fatto che in questo numero venga strillata con forza la presenza<br />

del Volume Quinto dedicato proprio al vinile) invece di trattarlo<br />

come l’ultimo Panda sopravvissuto, sottolineandone l’eccezionalità con<br />

tinte forti che, inevitabilmente, generano poi le faide di pensiero, partiti,<br />

sostenitori e detrattori...<br />

Chiedo ulteriormente scusa al lettore per la forma (non per la sostanza)<br />

di quanto in esso contenuto: l’argomento è stato trattato con una logica<br />

Vinyle è una fragranza introdotta<br />

da Yves Saint Laurent nel 2016. Le<br />

note di testa sono bergamotto e<br />

pepe rosa, quelle di base resine,<br />

vaniglia e anice.<br />

diffusa, lontano dal canonico speciale e dalle ingessate logiche editoriali<br />

che pure sono state la mia scuola. Scuola ed esperienza mi hanno insegnato<br />

anche dei valori duraturi (o almeno spero) come il fatto che la coralità di<br />

contenuti e la misura degli interventi critici, nella complessità della loro<br />

scansione su carta, hanno comunque il compito di consentire al lettore di<br />

formarsi una propria opinione, incrementando la consapevolezza<br />

nel merito dell’argomento trattato. Ogni volta porto a termine il<br />

mio lavoro sperando di esserci riuscito…<br />

I fermenti, gli stimoli e le scintille che potrete cogliere qui e lungo<br />

le pagine della rivista non hanno il compito di offrire una tesi<br />

preconfezionata in pasto a chi legge quanto, piuttosto e dove<br />

possibile, di precedere eventi e tendenze e proporli sempre al<br />

lettore in modo da consolidare gli strumenti a sua disposizione<br />

per valutare e giudicare. A volte questo atteggiamento è stato<br />

considerato come un distinguo dalla richiesta di una partecipazione<br />

più “sanguigna” agli eventi, con prese di posizione<br />

magari anche radicali, che hanno però il difetto di cozzare<br />

con una realtà che evolve nel tempo e per certe ragioni, anche<br />

lontane dalla tesi più logica, si indirizzano in una determinata<br />

direzione… Credo invece che quel che facciamo si ispiri all’essenza<br />

del lavoro giornalistico e al compito primario di una<br />

rivista: in poche parole fare buona informazione!<br />

Se mi guardo indietro mi confortano alcuni pilastri come<br />

la scelta in tempi non sospetti di parlare di musica liquida<br />

affiancandola a quella apparentemente contraddittoria (ma<br />

gli eventi ci stanno dicendo che non è così) di sostenere<br />

l’analogico: da tempo immemore, <strong>SUONO</strong> è stato solitario<br />

bastione a sua difesa (con il Club del Disco Nero<br />

e con ciò che l’ha seguito) e non solo uno dei tanti saliti<br />

sul carro dei vincitori.<br />

Sono battaglie già vinte, confortate dai fatti (in questo caso dico, orgogliosamente,<br />

che “carta canta”), mentre altre si affacciano e, guardando<br />

in avanti, la sfida è quella di cercare di definirne i contorni da nebulosi<br />

che appaiono.<br />

L’angolo di benessere è una di queste sfide e dalla semina effettuata<br />

nel tempo cominciano a spuntarne i primi frutti; li potete cogliere qua<br />

e là anche in questo numero di <strong>SUONO</strong>...<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018<br />

3


Sommario<br />

N. XXX<br />

EDITORIALE ............................................................................3<br />

WALL OF ICON ..........................................................................6<br />

ANTENNA ...............................................................................8<br />

INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />

I’M SO SEXY Il vinile nell’immaginario collettivo degli anni ‘60 - ‘70 di Salvatore Nocerino ...................20<br />

N. <strong>524</strong><br />

MARZO 2018<br />

I 100 ANNI DI ORTOFON Un secolo nella musica di Vincenzo Maragoni ............................28<br />

SEMPRE PIÙ LP Contenuto e contenitori di Vincenzo Maragoni ...................................32<br />

OUTRA COISA Intervista a Anat Cohen di Giovanni Battaglia ...................................34<br />

DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO Venite a giocare con (il) Suono di Paolo Corciulo .................36<br />

DIFFUSORI IK Multimedia ILoud a cura della redazione ....................................38<br />

COORDINATO Technics SC-C70 a cura della redazione .....................................42<br />

NON TUTTO IL VINILE LUCCICA Il Grande Lebowski ama il vinile? di Paolo Corciulo ................46<br />

JOËL-FRANÇOIS DURAND L’arte di andare controcorrente de Il Tremila ..........................50<br />

VINYL KIT Anche i “grandi” guardano al vinile di Agostino Bistarelli .................................52<br />

SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />

FONORIVELATORE Van Den Hul Colibri Master & Signature a cura della redazione .................54<br />

GIRADISCHI New Horizon GD 1 a cura della redazione .......................................58<br />

GIRADISCHI Thorens TD 905 a cura della redazione .........................................62<br />

S(U)ONORA GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO La guida all’acquisto a cura della redazione ...69<br />

AMATO MIO LP di Carlo D’Ottavi ..........................................................84<br />

SECONDO NOI LA CLASSICA di Carlo D’Ottavi .............................................86<br />

DIRECTOR’S CUT de Il Tremila ............................................................88<br />

CUT ‘N’ MIX CONCERTI | CINEMA | LIBRI | SOCIETÀ | ARTE ........................ 92


Wall of Icon<br />

N. XXX<br />

di Paolo Corciulo<br />

Wall of Icon<br />

A cavallo tra la fine degli anni ’60 e buona parte degli anni ’80 l’alta fedeltà è stata non solo una attività<br />

formativa di buona parte dei giovani del pianeta ma anche un elemento di distinzione da parte<br />

di chi sosteneva il consumo di qualità in tutte le sue accezioni. Non dovrebbe stupire allora che per<br />

questo suo effetto iconico l’arte della riproduzione musicale sia stata di buon grado associata, per il<br />

suo effetto iconico, con i personaggi dello spettacolo dell’epoca. Noi di <strong>SUONO</strong> ci siamo divertiti a<br />

raggrupparne alcuni intenti, per l’appunto, nell’ascolto musicale. A voi il compito di scoprire di chi si<br />

tratta, verificando così il vostro grado di informazione su quei tempi (soluzione a pag. 96).<br />

1 2 3<br />

4 5 6<br />

6 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


Wall of Icon<br />

7 8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 7


ANTENNA<br />

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Zegna per l’Hi-Fi<br />

Con la presentazione della collezione Zegna Toyz, avvenuta<br />

il 3 aprile 2017, la casa di moda italiana (produce<br />

abbigliamento di lusso e accessori maschili) Ermenegildo<br />

Zegna ha introdotto alcuni accessori multimediali<br />

dedicati alla riproduzione della musica. L’offerta<br />

“Technological”, infatti, propone cuffie, auricolari e<br />

altoparlanti realizzati in collaborazione con Master<br />

& Dynamic che, a sua volta, si è avvalsa della collaborazione<br />

di VPI, in particolare per la produzione della<br />

bellissima riedizione del giradischi all-in-one Player<br />

(oltre a braccio e testina dispone di amplificatore per<br />

l’ascolto diretto da una cuffia e di regolazione del volume), offerto nella versione commercializzata da Zegna con la base completamente<br />

rivestita in “pelle tessuta”, materiale originale in pelle sviluppato da Ermenegildo Zegna.<br />

La personalizzazione viene offerta a un prezzo superiore di 600 euro a quello della versione VPI (2.400 euro nel nostro paese) e dona al<br />

prodotto un look lussuoso, molto piacevole (chi scrive ha potuto constatare l’effetto bellissimo al tatto della “pelle tessuta” su scarpe e borse…)<br />

e decisamente iconico. Ma al di là dell’aspetto seducente ci sembra importante segnalare il rinnovato interesse, grazie al rinfocolarsi<br />

dell’interesse per l’analogico ma anche in funzione dell’ascolto in cuffia (altro settore in cui Zegna offre la sua interpretazione in “pelle tessuta”),<br />

verso l’ascolto della musica, che richiama al lontano ma glorioso periodo in cui l’Hi-Fi, sconfinando dal suo territorio specializzato,<br />

era percepito come un bene e un’espressione di lusso anche dalle persone comuni.<br />

Paolo Corciulo<br />

Prezzo: € 3.000,00<br />

Dimensioni: 48,26 x 15 x 35,56 cm (lxaxp)<br />

Peso: 5,9 Kg<br />

Tipo: completo di testina Telaio: rigido in<br />

MDF da 32 mm rivestito in vinile Trasmissione:<br />

a cinghia con motore AC Piatto:<br />

in alluminio con alberino in acciaio inox<br />

terminato a cono Velocità (RPM): 33 e<br />

45 e cambio manuale Braccio: 9 pollici,<br />

acciaio inox, articolazione mista unipivot e<br />

2 cuscinetti laterali Alzabraccio: idraulico<br />

Wow & Flutter (%): 0,1 Rumble (dB):<br />

< 80 Note: cuscinetto in ottone e grafite<br />

con reggispinta e bussole in bagno d’olio.<br />

Pre-phono MM interno. Fonorilevatore<br />

Ortofon 2M Red. Amplificatore interno<br />

per cuffia.<br />

La “pelle tessuta” è stata creata e sviluppata<br />

in esclusiva da Ermenegildo Zegna. Sottilissimi<br />

fili di nappa d’agnello selezionati<br />

a mano vengono intrecciati in una trama<br />

complessa che replica il metodo tradizionale<br />

della tessitura. La procedura prolunga<br />

la vita della pelle e il risultato è un materiale<br />

leggero e gradevole al tatto, simile al<br />

cashmere per sofficità ma estremamente<br />

originale nel campo del pellame.<br />

8 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


TUTTO PER IL VINILE<br />

Era il 1971 quando l’allora teenager danese Anders Moesgaard,<br />

dopo una festa tenuta dal fratello maggiore, si trova a valutare<br />

l’impatto della serata sulla sua collezione di dischi. Non trovando<br />

un prodotto in grado di ripulire gli LP, provati dalle poche<br />

attenzioni dedicate alla musica durante la festa, Anders decide<br />

di trasformare il garage del genitore in un laboratorio e inizia a<br />

sperimentare... È solo un primo passo perché bisogna superare lo<br />

scetticismo del mercato: alla presentazione del suo primo record<br />

cleaner il negoziante lo sbatte fuori senza troppa indulgenza ma<br />

Anders non si perde d’animo: il giorno dopo spedisce la madre<br />

a chiedere, proprio in quel negozio, informazioni sul liquido di<br />

pulizia per vinili di cui tutti parlano! È l’inizio di una bella storia<br />

che ha portato la AM a essere l’unica società danese specializzata<br />

in accessori per la pulizia del vinile e che oggi, sotto la guida del<br />

figlio Jacob, ha ripreso vigore, forte di un generale incremento nella<br />

vendita di dischi in vinile e di un interesse per il suo mantenimento<br />

(da cui anche l’edizione attuale di S(U)ONORA in questo numero,<br />

dedicata appunto agli accessori per l’analogico).<br />

La gamma di prodotti attuali comprende spazzole e spazzoline<br />

per la pulizia di dischi e stilo, liquidi detergenti, mat antistatico,<br />

set di pulizia per cassette e vinili... Insomma tutto il necessario per<br />

la cura dell’analogico, acquistabile direttamente online presso il<br />

sito dell’azienda.<br />

Agostino Bistarelli<br />

Per info: www.cleansoundam.com<br />

Rega Planar 6<br />

la tradizione<br />

rinnovata<br />

Prodotto strategico il Planar 6 di Rega,<br />

anzi, doppiamente strategico: diventa il<br />

nuovo punto di accesso ai “piani alti” della linea<br />

di giradischi dell’azienda inglese e allo stesso<br />

tempo introduce elementi tecnici e strutturali che, non<br />

abbiamo dubbi, diventeranno uno standard diffuso anche<br />

per le prossime realizzazioni. Anche per il prezzo il Planar 6<br />

vuole dimostrare di essere un punto di passaggio: grossomodo il<br />

doppio del Planar 3 e poco meno della metà dell’RP8, ovvero i due<br />

modelli tra i quali si inserisce. Della linea Planar il nuovo 6 conserva la<br />

struttura a telaio rigido; della coppia RP8 e RP10 riprende l’elemento<br />

in allumino che collega braccio e piatto. Prende invece le distanze<br />

da tutti nella nuova soluzione scelta per la realizzazione del telaio,<br />

dove si è deciso di utilizzare per la prima volta in Rega il Tancast 8.<br />

Si tratta di una schiuma a base di poliuretano sviluppata per l’industria<br />

aerospaziale per le sue caratteristiche di rigidità abbinata a un<br />

peso contenuto. È disponibile con diverse masse, quello utilizzato<br />

da Rega equivale a 128 kg per metro cubo ma questo rapporto può<br />

Giradischi Rega Planar 6<br />

Prezzo: € 1.490,00<br />

Dimensioni: 44,8 x 12 x 36,5 cm (lxaxp)<br />

Peso: 5,2 Kg<br />

Distributore: Green Sounds<br />

Via Manfredi 98 - 29122 Piacenza (PC)<br />

Tel. 0523.462021<br />

www.greensounds.it<br />

Tipo: con braccio Telaio: rigido con<br />

struttura di rinforzo fenolica Trasmissione:<br />

a cinghia Piatto: in vetro 16 mm<br />

in due pezzi Velocità (RPM): 33/45<br />

Braccio: RB 330 Note: alimentazione<br />

stabilizzata con controllo elettronico di<br />

velocità PSU.<br />

salire per altre tipologie<br />

di Tancast.<br />

Telaio che viene<br />

rivestito e rifinito<br />

con sistema HPL (high<br />

pressure laminate): una finitura<br />

applicata ad alta pressione<br />

(almeno 70 kg per centimetro quadrato)<br />

che contribuisce a rendere ulteriormente inerte<br />

tutta la struttura. Integrato nel Planar 6 troviamo il<br />

braccio RB330, già utilizzato nella più recente revisione del<br />

Planar 3. Braccio che nasconde diversi elementi strutturali di nuova<br />

generazione, un po’ come tutta la parte che riguarda il perno e la sua<br />

sede, che portano l’attrito a livelli sempre più bassi; cablaggio con<br />

connessioni Neutrik; corpo in alluminio e contrappeso in acciaio. Un<br />

altro elemento tecnico di rilevanza nel Planar 6 è il nuovo alimentatore<br />

Neo con possibilità di cambio e regolazione fine della velocità in via<br />

elettronica ma soprattutto un elevato smorzamento delle vibrazioni<br />

che arriva dal lavoro del DSP di bordo, che<br />

provvede a realizzare una sinusoidale ottimale<br />

per la gestione del motore a 24 V. In merito al<br />

Neo segnaliamo l’app RPM che permette di<br />

controllare e regolare la velocità da iPhone.<br />

Piatto in vetro a due strati; contro-piatto in alluminio;<br />

piedi di supporto in alluminio. Rega<br />

consiglia come testina la propria Ania MC.<br />

Vincenzo Maragoni<br />

9


ANTENNA<br />

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VPI guarda al nuovo<br />

È iniziata da poco tempo una netta operazione<br />

strategica di VPI: cercare nuovi clienti nella fascia<br />

media e bassa del mercato, dopo aver portato in<br />

quella media e alta delle prodotti di riferimento. La<br />

strategia sembra essere quella di puntare direttamente ai nuovi appassionati, quelli che stanno<br />

scoprendo il vinile solo ora, per motivi anagrafici, o anche ai “vinilisti di ritorno”. In catalogo<br />

sono apparsi in tempi vicini il Player e il Cliffwood: il primo è addirittura un all-in-one con<br />

tanto di amplificatore per cuffia e pre-phono integrati mentre il secondo diventa quello che la<br />

stessa VPI ha definito “il nostro primo giradischi sotto i mille dollari”. Una fascia di mercato<br />

nuova, appunto, per VPI, che aggiunge un ulteriore elemento in questo senso, a testimonianza<br />

di una scelta ben ponderata e ragionata da parte dell’azienda. Arriva il Cliffwood Phono che, a<br />

differenza del nome, deriva tecnicamente dalla sezione phono integrata nel Player. Quella che<br />

in VPI hanno iniziato a utilizzare da sola e che ha dimostrato subito buoni risultati sonori. Ne<br />

hanno fatto quindi un prodotto stand-alone, che è possibile utilizzare in abbinamento a testine<br />

MM, magari la stessa montata sul giradischi omonimo (una Green che Grado ha personalizzato<br />

per questa applicazione), con un carico in ingresso di 47 kOhm / 180 pF e un guadagno di 44<br />

dB. Telaio in metallo e fiancatine in legno. Il prezzo negli USA è di 500 dollari.<br />

Vincenzo Maragoni<br />

Unità phono VPI Cliffwood Phono<br />

Distributore: Audiogamma S.p.A.<br />

Via Pietro Calvi, 16 - 20129 Milano (MI)<br />

Tel. 02.55.181.610 - Fax 02.55.181.961<br />

www.audiogamma.it<br />

Tipo: MM Tecnologia: stato solido Sensibilità<br />

(mV): 3 Risp. in freq. (Hz): 17<br />

- 75.000 Impedenza MM (kOhm): 47<br />

(180 pF) Note: Guadagno: 44 dB. Massimo<br />

livello in ingresso: 125 mV. Prezzo<br />

negli USA: 500 dollari.<br />

QUANDO LA PULIZIA DIVENTA HIGH-TECH<br />

Un prodotto “diverso”, come già lo sono le testine per DS Audio che presenta i suoi accessori,<br />

altrettanto poco usuali. L’argomento è la pulizia del disco e l’ST-50 va oltre il classico sistema di<br />

pulizia e rimozione della polvere dallo stilo, generalmente di tipo meccanico come lo sono le<br />

spazzoline e simili. I progettisti dell’azienda giapponese hanno rivolto l’attenzione a tutto campo<br />

per cercare una soluzione nuova. L’hanno trovata con l’uretano in forma di gel: un composto<br />

organico di sintesi (l’estere etilico dell’acido carbammico) che viene utilizzato, tra gli altri, nelle<br />

applicazioni delle stanze sterili per la produzione dei semiconduttori: la sua azione è quella<br />

di assorbire le particelle anche più piccole di polvere. La confezione dell’ST-50 comprende un<br />

piccolo pannellino di questo gel; il box è realizzato in alluminio con finitura in nickel, vera pelle<br />

per il retro. L’uso di questo accessorio è tanto semplice quanto sembra essere efficace, dalla<br />

documentazione di DS Audio, la sua funzionalità: si colloca sul giradischi il piccolo contenitore<br />

e si appoggia la testina direttamente sul pannellino di gel. Non c’è bisogno di esercitare forza<br />

ulteriore che non sia quella naturale del braccio e della testina durante l’operazione di lettura<br />

dei dischi, basta ripetere l’operazione alcune volte e il gel, per la sua struttura molecolare, tende<br />

ad attrarre a sé le particelle di polvere e quanto si trova sullo stilo. L’ST-50 può essere utilizzato<br />

non soltanto per le speciali testine DS Audio ma anche per le più tradizionali MM e MC. È bene<br />

ricordare che le DS Audio hanno lo stilo come tutte le altre testine tradizionali, è il rilevamento<br />

dello stile che avviene in modo diverso (con un fascio di luce). Il pannellino di gel può essere<br />

pulito semplicemente utilizzando il normale getto dell’acqua del rubinetto; si fa asciugare all’aria<br />

per 30 minuti e può essere riutilizzato per lungo tempo. Il prezzo di vendita ancora non è ufficiale<br />

ma sembra essere intorno ai 100 dollari.<br />

Il Tremila<br />

Complemento DS Audio ST-50<br />

Distributore: Audiogamma S.p.A.<br />

Via Pietro Calvi, 16 - 20129 Milano (MI)<br />

Tel. 02.55.181.610 - Fax 02.55.181.961<br />

www.audiogamma.it<br />

Tipo: sistema per la pulizia dello stilo Note: pannellino di gel Uretano sul quale appoggiare lo<br />

stilo per la sua pulizia. Si pulisce per risciacquo con acqua corrente. Riutilizzabile.<br />

10 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


ANTENNA<br />

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DUO E SOLO, IL FONO DI CLASSE MEDIA<br />

Cambridge Audio rafforza la sua posizione nel segmento di classe media con<br />

la nuova coppia di pre-phono Duo e Solo, oggetti funzionali ma ancora molto<br />

semplici da utilizzare: non hanno nessuna regolazione, figli della stessa logica<br />

del plug-and-play che ci consente di acquistare onesti giradischi con tanto di<br />

braccio e testina montata e con tutte le regolazioni già effettuate sulla linea di<br />

produzione. Assolutamente “piatto” il Solo, con manopola, selettore ingressi e<br />

uscita cuffia il Duo. Solo MM il primo, senza nessuna possibilità di regolazione<br />

fatto salvo il bilanciamento sul pannello posteriore: i valori sono quelli standard da 3-5mV, 47 kOhm, 100 pF di carico. Il Duo aggiunge la<br />

possibilità di utilizzo anche di MC (0,3-1 mV, con 100 Ohm, caricamento 100 pF), ma soprattutto l’uscita cuffia (con connettore da 6,3 mm)<br />

che permette di ascoltare i propri dischi senza passare dall’amplificatore. Uscita cuffia che Cambridge dichiara essere compatibile con trasduttori<br />

da 32 a 600 Ohm; in merito alla potenza nessun dato fornito né sulla scheda tecnica e né ad espressa richiesta diretta. Verosimilmente<br />

si tratta di una sezione di amplificazione che non è al pari di dispositivi specifici per la cuffia, probabilmente superiore all’uscita cuffia degli<br />

amplificatori integrati di questa fascia di prezzo. Da un punto di vista tecnico la comunicazione ufficiale di Cambridge segnala solo lo stadio<br />

di amplificazione di tipo switch e la scheda madre con montaggio superficiale dei componenti a zero cablaggio. I due prodotti sono dotati<br />

della funzione Auto Power Down (escludibile manualmente) che attiva automaticamente la modalità standby dopo un periodo di non utilizzo<br />

di 20 minuti. In Italia i prezzi non sono stati ancora ufficializzati, in UK il Solo costa 149 sterline e il Duo 249.<br />

Vincenzo Maragoni<br />

Distributore: Hi-Fi United - Via Manfredi, 98 - 29122 Piacenza (PC) - Tel. 0523.71.61.78 - Fax 0523.71.60.76 - www.hifiunited.it<br />

Unità phono Cambridge Audio Solo<br />

Dimensioni: 17,6 x 4,8 x 13,2 cm (lxaxp)<br />

Peso: 0,68 Kg<br />

Tipo: MM Sensibilità (mV): 3,35 Risp. in freq. (Hz): 30-20.000 +/-<br />

0,65 dB Impedenza MM (kOhm): 47 S/N (dB): >90 Note: Guadagno<br />

a 1 kHz 39 dB. Rumore ingresso equivalente: 0,09 mV. Capacitanza<br />

ingresso: 100 pF. Crosstalk a 20 kHz: >85 dB. Margine di sovraccarico<br />

>30 dB. THD: 0,0025%. Uscita nominale: 300 mV.<br />

Unità phono Cambridge Audio Duo<br />

Dimensioni: 21,5 x 4,8 x 15,9 cm (lxaxp)<br />

Peso: 0,95 Kg<br />

Tipo: MM/MC Sensibilità (mV): 3,35 MM - 305 mV MC Risp. in freq.<br />

(Hz): 30-50.000 +/- 0,3 dB Impedenza MM (kOhm): 47 Impedenza<br />

MC (Ohm):100 Note: Guadagno a 1 kHz 39 dB MM - 60 dB MC.<br />

Rumore ingresso equivalente: 0,09 mV MM - 0,08 mV MC. Capacitanza<br />

ingresso: 100 pF. Crosstalk a 20 kHz: >85 dB MM - >75 dB MC.<br />

Margine di sovraccarico >30 dB. THD: 0,0025%. Uscita nominale: 300<br />

mV. Uscita cuffia.<br />

NUOVA SERIE<br />

www.pmc-speakers.com<br />

The definition of performance.<br />

vieni ad ascoltarle a Milano da:<br />

Progettazione,vendita ed installazione<br />

impianti audio-video-rete dati<br />

C.So magenta, 27- 20123 - Milano<br />

Ph +39 02.80.56.410 - Fax +39 02.86.45.60.11<br />

info@buscemihifi.It<br />

12 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


ANTENNA<br />

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KEF Q, fascia media di lusso<br />

La serie Q rappresenta il punto d’ingresso di Kef nella propria gamma,<br />

diffusori che a un prezzo da primo impianto permettono di godersi<br />

le prestazioni del driver Uni-Q, quello che l’azienda anglo-cinese ha<br />

introdotto nel 1991 e che giunge, proprio con la serie Q, alla ottava<br />

generazione. Su questo altoparlante, caratterizzato dalla coincidenza<br />

del tweeter con il midrange, i tecnici hanno lavorato sia sulla geometria<br />

delle membrane che sulla tipologia e spessore dell’alluminio utilizzato.<br />

In modo particolare il tweeter riceve ora una nuova camera posteriore<br />

con materiale smorzante inedito: una soluzione che permette di abbassare<br />

la frequenza di risonanza dell’altoparlante, tenere sotto controllo il<br />

livello di distorsione e con una risposta in frequenza più ampia e lineare<br />

sia in basso che in alto a tutto vantaggio della semplicità del filtro da<br />

operare. I nuovi crossover, infatti, lavorano in configurazione del primo<br />

ordine, con un disegno inedito che però ha lo svantaggio di non poter<br />

effettuare il doppio collegamento (bi-wiring o bi-amping che sia) per cui<br />

sul pannello posteriore abbiamo solo una coppia di connettori. Un altro<br />

elemento innovativo della Q MY 2018 è la collocazione del midrange<br />

(nei modelli da pavimento a tre vie) in un volume chiuso e ben definito,<br />

cosa che annulla ogni possibile interferenza della gamma più bassa<br />

verso questo altoparlante. Anche se simili ai precedenti anche i woofer<br />

e radiatori passivi sono, sotto pelle, abbastanza inediti: un po’ tutta la<br />

loro struttura è stata rivista, anche grazie all’ausilio di nuovi software per<br />

la progettazione e la rilevazione dei parametri meccanici ed elettroacustici<br />

che KEF ha messo in campo. I woofer hanno una sospensione più<br />

ampia e un centratore di nuovo disegno; i radiatori passivi una nuova<br />

doppia sospensione anteriore e posteriore per un controllo migliore del<br />

movimento. Un altro elemento inedito che caratterizza i due modelli<br />

bookshelf della linea (Q150 e Q350) è la collocazione esattamente al<br />

centro del pannello anteriore del driver Uni-Q: in questo modo si riducono<br />

i fenomeni di diffrazione generati da bordi asimmetrici. Anche il<br />

condotto reflex posteriore è stato collocato in corrispondenza del centro<br />

dell’altoparlante: nuovo profilo CFD (Computational Fluid Dynamics)<br />

con doppia ampia svasatura che ha l’obiettivo di ridurre le turbolenze e<br />

regolarizzare il flusso dell’aria in movimento. Come topologia e design di<br />

massima la versione 2018 della serie Q e la generazione precedente sono<br />

abbastanza sovrapponibili: la differenza più evidente è lo spostamento<br />

sul posteriore del condotto reflex dei due bookshelf e il “centraggio”<br />

dell’altoparlante. Quindi per il 2018 abbiamo i due bookshelf Q150 e<br />

Q350 con Uni-Q da 13 e 16,5 cm; i tre tower Q550, Q750 e Q950 tutti con<br />

Uni-Q, woofer e coppia di radiatori passivi dove le dimensioni variano<br />

da 13, 16,5 e 20 cm. Presente anche il canale centrale Q650c, per poter<br />

configurare facilmente un sistema HT, con Uni-Q, woofer e un radiatore<br />

passivo da 16,5 cm. Finitura a scelta tra bianco o nero, entrambi lucidi.<br />

Vincenzo Maragoni<br />

Distributore: Hi-Fi United - Via Manfredi, 98 - 29122 Piacenza<br />

(PC) - Tel. 0523.71.61.78 - Fax 0523.71.60.76 - www.hifiunited.it<br />

MODELLI A CONFRONTO<br />

Modello Kef Q150 Kef Q350 Kef Q550 Kef Q750 Kef Q950<br />

Tipo supporto supporto pavimento pavimento pavimento<br />

Caricamento bass reflex bass reflex<br />

bass reflex + passivo<br />

ABR<br />

bass reflex con radiatore<br />

passivo<br />

bass reflex con radiatore<br />

passivo<br />

N. vie 2 2 2,5 2,5 2,5<br />

Potenza (W) 10-100 15-120 15-130 15-150 15-200<br />

Impedenza<br />

(Ohm)<br />

8 8 8 8 8<br />

Risp. in freq (Hz) 51-28.000 53-28.000 58-28.000 48-28.000 44-28.000<br />

Sensibilità (dB) 86 87 87 88 91<br />

Tweeter (cm) 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5<br />

Midrange (cm) - - 13 16,5 20<br />

Woofer (cm) 13 13 16,5 20<br />

WF passivo (cm) - 2x13 2x13 2x16,5 2X20<br />

Peso(Kg)cad 5,6 7,6 14,5 16,5 21<br />

Dimensioni<br />

(lxaxp) cm<br />

30x18x28 35,8x21x30,6 87x18x28 93x21x30 106 x 25 x 33<br />

Prezzo € 520,00 640,00 1.098,00 1.498,00 1.740,00<br />

14 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


ANTENNA<br />

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MAGICO A3, LA SFIDA DEI 10.000<br />

A come prima lettera dell’alfabeto, per indicare proprio un punto di partenza (per<br />

il momento), quello del listino di Magico, che con il suo nuovo A3 negli USA segna<br />

una sorta di record con i suoi “appena” 10.000 dollari di costo. Un limite che i prodotti<br />

di Alon Wolf sembravano non toccare e nemmeno sfiorare lontanamente con gli<br />

inarrivabili M Project, ma anche con i (relativamente) più “terreni” della serie M con i<br />

loro prezzi con tanti, tanti zeri… A3 è subito comunque riconoscibile come un Magico<br />

al 100%: merito delle economie di scala, quelle che Magico con l’attuale produzione<br />

riesce a riversare su tutti i modelli e non solo sulla gamma alta. E così che anche il<br />

baby A3 sfoggia, tra gli altri, il tweeter al berillio con la geometria della cupola che<br />

riprende, secondo le informazioni di Wolf, il profilo di quello utilizzato nel fuoriserie M<br />

Project. Alle sue spalle la camera di risonanza e il magnete al neodimio, anche questi<br />

elementi che abbiamo già visto in altri prodotti di Magico. Tutto nuovo il midrange,<br />

cono da 15 cm la cui membrana è realizzata in multistrato di fibra di carbonio e XC<br />

Nanographene, un elemento che è la caratteristica stessa della produzione di Magico:<br />

il materiale che Wolf ha voluto e sviluppato per i suoi diffusori per ottenere il minimo<br />

del peso e la massima rigidità possibile in un altoparlante. Bobina mobile da 75 mm<br />

e magnete al neodimio. Gamma bassa con due woofer da 18 cm, anche per la loro<br />

membrana sono state utilizzate le nano-tecnologie del grafene. Per il profilo del cestello<br />

di midrange e woofer è stata utilizzata la metodologia di sviluppo FEA, quella che<br />

permette di prevedere e assecondare i reali comportamenti sul campo dei materiali<br />

utilizzati. Per il filtro di A3 sono stati utilizzati componenti di pregio by Mundorf, con<br />

tagli a 24 db/ottava Linkwitz-Riley. L’A3 deriva direttamente dai modelli maggiori<br />

anche per quanto riguarda il telaio, quello che maggiormente caratterizza i diffusori<br />

di Magico sia per la costruzione in alluminio e metallo che per la complessità della<br />

struttura interna. Qui è stato necessario operare qualche semplificazione per poter<br />

scendere con il prezzo finale: il materiale utilizzato è sempre la lega (anche con magnesio e silicio) di alluminio 6061 T6, quello utilizzato soprattutto<br />

in campo aeronautico, automotive e marino, ma la struttura interna del diffusore è fatta con una “rete” di elementi meno fitta e complessa dei modelli<br />

superiori. L’unica finitura è in alluminio naturale scuro. Collocazione alla base del listino per l’A3 che inaugura la serie A (ci aspettiamo ulteriori modelli<br />

ancora di prezzo più contenuto) collocata sotto la serie S: a questo punto è facile ipotizzare un costo suppergiù dimezzato rispetto a quello dell’S1 MKII.<br />

Vincenzo Maragoni<br />

Diffusori Magico A3<br />

Dimensioni: 23 x 112 x 27 cm (lxaxp)<br />

Peso: 50 Kg<br />

Distributore: Audio Natali srl<br />

Viale Alessandro Volta, 14 - 51016 Montecatini Terme (PT)<br />

Tel. 0572-772595 - Fax 0572-913216<br />

www.audionatali.com<br />

Tipo: da pavimento Caricamento: sospensione pneumatica N. vie: 3<br />

Potenza (W): minimo 50 Impedenza (Ohm): 4 Risp. in freq (Hz): 22-<br />

50.000 Sensibilità (dB): 88 Altoparlanti: Tweeter 2,8 mm in berillio;<br />

Midrange 15 cm in graphene; 2x Woofer 18 cm in graphene Rifinitura:<br />

Nero alluminio spazzolato Note: Prezzo suggerito in USA: 9.800 USD<br />

la coppia.<br />

NUOVA SERIE<br />

www.pmc-speakers.com<br />

The definition of performance.<br />

vieni ad ascoltarle a Cassano d’Adda da:<br />

Visconti Alta Fedeltà<br />

Se amate la musica,<br />

noi, possiamo fare molto per Voi.<br />

Piazzale Gobetti 20062 Cassano d’Adda (MI)<br />

Tel: +39 0363 361120<br />

info@viscontialtafedelta.it<br />

16 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


ANTENNA<br />

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L’analogico Gryphon è ora più abordabile<br />

Nato con l’intento di rendere disponibile uno<br />

stadio fono più abbordabile del top di gamma<br />

Legato Legacy, il Sonet non rinuncia per questo<br />

alle raffinate soluzioni tipiche dei prodotto<br />

Gryphon, a cominciare dall’estetica allineata<br />

al resto della produzione della casa danese.<br />

L’apparecchio è realizzato nella configurazione<br />

Dual Mono in Classe A consente di utilizzare<br />

tanto testine MM che MC (uno switch interno<br />

seleziona l’uno o l’altro ingresso) con possibilità<br />

di regolazione per quelle MC dell’impedenza<br />

di carico tramite due switch (destro e sinistro)<br />

presenti sul pannello posteriore. Condensatori<br />

in polypropylene vengono utilizzati nello stadio<br />

di correzione RIAA mentre il resto del circuito<br />

è a componenti discreti.<br />

Agostino Bistarelli<br />

Unità phono Gryphon Sonet<br />

Prezzo: € 6000,00<br />

Distributore: Audio Reference S.r.l.<br />

www.audioreference.it<br />

Tipo: MM/MC Tecnologia: stato solido a componenti discreti Impedenza MM<br />

(kOhm): 47 Impedenza MC (Ohm): 0, 20, 80.6, 100, 200, 402 S/N (dB): 72<br />

MC, 84 MM Note: prezzo indicativo<br />

Quality Audio<br />

I cavi bidirezionali sono una realtà made in Italy!<br />

Lo schema brevettato dei cavi Quality Audio<br />

elimina ogni dubbio sulla direzionalità dei conduttori.<br />

Ne consegue un suono estremamente naturale ed<br />

emozionante, nel rispetto delle dimensioni reali della<br />

scena acustica in termini di ampiezza e profondità.<br />

Un'esperienza straordinaria già al primo ascolto.<br />

Realizzati artigianalmente presso il nostro laboratorio di<br />

Vercelli, i cavi Quality Audio possono essere provati<br />

gratuitamente e senza impegno al vostro domicilio.<br />

In alternativa è disponibile la formula “soddisfatti o rimborsati”<br />

entro 30 giorni dall'acquisto.<br />

Per maggiori informazioni telefona al 338-5306738<br />

oppure visita il sito www.qualityaudio.it<br />

18 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


INSIDE<br />

di Salvatore Nocerino<br />

I’m so sexy!<br />

Negli ’60 e ’70 l’Hi-Fi ha solleticato la fantasia e l’immaginario della gente, talvolta anche con risvolti erotici.<br />

La forma oggettiva di opera d’arte in senso olistico dell’LP materializza e sintetizza infatti l’appeal sensuale<br />

del concerto, della scultura, della pittura e del libro.<br />

In quegli anni si assiste a una grande diffusione dell’LP e in particolar<br />

modo del 33 giri (gli anni ’50 e ’60 restano ancora gli anni<br />

del 45 giri); le dimensioni maggiori offerte dal mezzo non hanno<br />

rappresentato solo la possibilità di un maggior numero di brani ma,<br />

per questioni fisiche, anche di un packaging più ampio e, in definitiva,<br />

più ricco di informazioni. Non è tutto, però, perché le maggiori dimensioni<br />

hanno dato luogo alla ricerca di un design più accattivate e<br />

orientato ad agevolare l’acquisto. Quanti di noi hanno mai acquistato<br />

o sono stati tentati fortemente di acquistare un disco perché attratti<br />

dalla copertina?<br />

L’oggetto in sé ha inoltre un’ampia componente fisica e talvolta sensuale.<br />

La storia dell’esperienza musicale è un fenomeno materiale, così<br />

come il mondo della cultura umana più in generale, che si avvale di<br />

corpi sensuali, oggetti concreti e complesse mediazioni. Il fascino del<br />

disco che gira sul piatto può magari coronare visivamente e musicalmente<br />

un appuntamento a lume di candela.<br />

Nel 1950 il vinile, ormai ampiamente accessibile, avviò un processo<br />

che avrebbe cambiato la nostra cultura per sempre. La musica entra a<br />

far parte dell’ambiente domestico, un grande passo per l’accessibilità<br />

dell’esperienza musicale. Una vera e propria rivoluzione che ha alterato<br />

la portata e la profondità della ricezione dell’estetica musicale e degli<br />

altri contenuti audio. Negli anni ’60 l’industria discografica era ampiamente<br />

articolata e la distribuzione trovava la strada per le orecchie della<br />

gente attraverso la radio e la registrazione che aveva la forma del 33 giri<br />

e degli stereo Hi-Fi. Negli USA le vendite erano triplicate rispetto agli<br />

anni precedenti e la gente comprava tanti dischi quanti le etichette (sia<br />

major indipendenti) erano in grado di produrre. Si può datare a circa<br />

metà anni ’50 il fiorire spettacolare del vinile e gli anni ’60 – ’70 sono<br />

stati di massimo splendore per questo supporto. Alcune immagini di<br />

repertorio rendono l’idea di questa intensa campagna pubblicitaria e di<br />

come venisse proposto il vinile in quegli anni. La registrazione musicale<br />

non è un semplice prodotto transitorio della tecnologia o economico ma<br />

parte ampia di un corredo culturale ed estetico della società e risponde<br />

a logiche non sempre razionali o capitalistiche. Piuttosto risponde alla<br />

logica dei sensi umani e dei significati sociologici. La logica della cultura<br />

non è lineare né necessariamente logica in senso stretto, quindi vi è<br />

un’autonomia abbastanza forte da contrastare la pressione dei soldi e<br />

del potere. La conseguenza è che la tendenza alla vita sociale di questo<br />

oggetto sembra in questi anni naturale e inesorabile.<br />

Come narrato anche nello scorso numero di <strong>SUONO</strong> (1968: 2018. La<br />

rivoluzione è servita?) gli anni ’60 e ’70 sono anche di grande fermento<br />

sociale, sono gli anni della rivoluzione sessuale e delle droghe psichedeliche,<br />

due temi spesso presenti nella musica dell’epoca e anche nelle<br />

copertine degli album che vedono esplosioni di colori e ritraggono<br />

spesso anche la bellezza femminile. Un fenomeno fortemente legato<br />

alla musica, che ha dato una grossa spinta al vinile in questo periodo,<br />

è stato quello della cultura hippie (o hippy), movimento di stampo<br />

giovanile, tanto quanto lo erano il rock e il pop diffusi in quegli anni<br />

20 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


IL VINILE NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO DEGLI ANNI ’60 - ’70<br />

attraverso il vinile, che ha interessato inizialmente gli Stati Uniti per<br />

poi diffondersi in tutto il mondo. Questa corrente ereditava i valori<br />

sottoculturali della Beat Generation, creando una controcultura con<br />

proprie comunità che ascoltavano rock per lo più psichedelico e fortemente<br />

sostenitrice della rivoluzione sessuale. Non meno centrale<br />

era l’uso di stupefacenti allo scopo di esplorare e allargare lo stato di<br />

coscienza. Da non dimenticare il look dei figli dei fiori, caratterizzato da<br />

vivacissime stoffe ricche di colori sgargianti. Il contesto di riferimento<br />

del movimento è quello della guerra del Vietnam ed era mosso da un<br />

ideale di pace e libertà: “Fate l’amore, non la guerra”. L’opinione pubblica<br />

ne rimase impressionata e questo periodo storico venne impresso<br />

sulle pellicole di molti registi dell’epoca ma anche di epoche successive.<br />

Non manca infatti tutto un repertorio di immagini fotografiche che<br />

vedono raffigurato il 12 pollici con famose attrici che rappresentavano<br />

il panorama femminile dell’epoca, come Ava Gardner, Rosemary<br />

Clooney, Natalie Wood... Questo è indice di quale rilevanza avesse il<br />

medium tra gli anni ’60 e ’70, spesso associato a donne simbolo della<br />

bellezza femminile.<br />

Il movimento hippy interessò particolarmente la musica proprio perché<br />

gli anni ’60 e ’70 (se non anche gli anni ’80) furono un periodo<br />

di grande fermento e rivoluzione musicale. La rivoluzione musicale<br />

avvenne di pari passo alla rivoluzione sessuale e alla tendenza hippy;<br />

la musica divenne espressione di questi movimenti e il vinile, che<br />

aveva già acquisito potenzialità tecnologiche del più elevato stato, ne<br />

divenne il mezzo di trasmissione. Un altro primato assieme al vinile<br />

ce l’hanno le esibizioni dal vivo, eventi centrali della musica e della<br />

rivoluzione hippy. Nel 1967 si tenne infatti a San Francisco lo Human<br />

Be-In, raduno giovanile significativo per la diffusione della cultura<br />

hippy come anche, nello stesso anno, il Summer of Love. Altro festival<br />

significativo fu quello di Woodstock, tenutosi nell’estate del 1969 sulla<br />

costa orientale. Woodstock era a tutti gli effetti ed è tutt’ora il simbolo<br />

Immagine tratta da un catalogo di sound system del ’68.<br />

Un dettaglio di una pubblicità in cui viene specificato che “c’è di più nella vita con<br />

Gramophone”.<br />

della rivoluzione hippy, della rivoluzione sessuale e soprattutto della<br />

rivoluzione musicale; non fu solo uno show dal vivo ma una manifestazione<br />

di più ampio livello. La rivoluzione si espanse a macchia d’olio in<br />

tutto il globo: la moda e i valori hippy hanno avuto un notevole impatto<br />

sulla cultura influenzando la musica popolare, la televisione, il cinema,<br />

la letteratura e l’arte in generale. Dagli anni ’60 molti aspetti della<br />

cultura hippy sono diventati di comune dominio; essa si è diffusa in<br />

tutto il mondo attraverso una fusione di musica rock (soprattutto nella<br />

variante psichedelica), folk e blues, e fu questo il principale motivo per<br />

cui il vinile in quegli anni ha assunto un livello di importanza simbolica<br />

così elevata da stuzzicare l’immaginario della gente. Il movimento ebbe<br />

ampia diffusione anche attraverso l’espressione letteraria, nelle arti visive,<br />

drammatiche, nel cinema, nella moda e nei manifesti pubblicitari<br />

che spesso, oltre che annunciare festival e concerti rock, raffiguravano<br />

il vinile e le copertine degli album.<br />

In verità il vinile era entrato nel mediascape della società moderna<br />

molto prima degli anni ’60 ed era già un must in tutti i suoi formati<br />

dal 78 giri al 10 pollici e così via. Sebbene fosse inizialmente un oggetto<br />

relativamente d’élite, pian piano era entrato nello spazio domestico e<br />

nella coscienza collettiva di europei e americani, ammaliati dal fascino<br />

della musica registrata. Un esempio è il dipinto di Karl Hofer del 1941<br />

dal titolo Mädchen mit schallplatte (ragazza con disco). Hofer era<br />

considerato dai nazisti un artista degenerato in quanto partecipe del<br />

movimento espressionista. Questo dipinto raffigura in primo piano<br />

un 12 pollici tra le mani di una giovane donna seminuda, mentre un<br />

disco più piccolo e un grammofono stanno su un tavolo a fianco. La<br />

presenza di questa registrazione analogica all’interno del dipinto sta<br />

essenzialmente a significare un elemento di vita moderna.<br />

Negli anni ’60 e ’70 abbiamo moltissime immagini di nudo e seminudo<br />

femminile accostato al vinile inteso come oggetto. Anzi, c’è da dire che<br />

la raffigurazione fotografica di corpi femminili mentre riproducono o<br />

ascoltano un disco era abbastanza diffusa all’epoca. Ne sono esempio<br />

alcune immagini atte talvolta a pubblicizzare dischi, impianti stereo,<br />

raccolte e quant’altro. Il vinile è un oggetto che si delinea a livello<br />

estetico in maniera semplice e con una forma accattivante. Inoltre rappresenta<br />

un’ancora che lega l’ascoltatore non solo al rituale ma anche ai<br />

ricordi e questo è un elemento molto importante. Quindi è anche una<br />

questione di elementi visuali e di una condizione fisica indispensabile<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 21


INSIDE<br />

SOPRA: Anche i media generalisti propugnavano l’immagine di una donna interessata<br />

alla musica. A DESTRA IN ALTO: Linda Gamble, playmate del mese di aprile del 1960.<br />

A DESTRA IN BASSO: Il dipinto di Karl Hofer del 1941 dal titolo Mädchen mit<br />

schallplatte (ragazza con disco).<br />

a creare la magia. In questa accezione è ricco di significati simbolici che<br />

richiedono l’attenzione dell’utente e ne stimolano l’immaginazione e<br />

il corpo, uno strumento che vede moltissime possibilità di piacere, di<br />

distinzione e diletto. Un mezzo ordinario che incorpora un messaggio<br />

straordinario, qualcosa la cui forma definisce il contenuto, un prodotto<br />

che ridefinisce il feticcio e un totem per le “moderne tribù” degli anni<br />

’60 e ’70, rappresentate dalle diverse scene musicali. Non mancano<br />

infatti fotografie in cui il disco viene scelto esclusivamente per una<br />

questione scenica o magari allegorica. Uno strumento con un’estrema<br />

personalità, socialmente simbolico, dal carattere forte che viene<br />

selezionato a livello anche solo decorativo per arricchire la fotografia<br />

e stuzzicare la fantasia. Immagini visibilmente ricche di erotismo che<br />

lasciano indubbiamente correre la fantasia verso altri lidi: il vinile non<br />

è lì a caso, anzi, ha un suo ruolo significativo!<br />

Il modello culturale popolare aveva in quel periodo inglobato la rivoluzione<br />

musicale e la rivoluzione sessuale rendendole più accessibili<br />

anche attraverso l’advertising, la televisione e le riviste, chiaramente<br />

ammorbiditi per il grande pubblico, rimanendo pur sempre uno<br />

stimolo alla fantasia. Tra gli anni ’60 - ’70 il vinile rappresenta una<br />

pratica sociale di cui può essere esempio l’uso che se ne è fatto nei club<br />

attraverso i DJ. Una calorosa e umana materializzazione della musica,<br />

che offre al contempo un ascolto casalingo o le performance nei club.<br />

Erano anche gli anni in cui a casa, nella nostra intimità, avremmo<br />

potuto tranquillamente ascoltare la radio, ma se in nostra compagnia<br />

c’era una ragazza, avendo a disposizione un giradischi, ne avremmo<br />

22 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


IL VINILE NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO DEGLI ANNI ’60 - ’70<br />

IN ALTO: La modella Betty Paige.<br />

IN BASSO: Serata anni ’60.<br />

fatto sicuramente uso: è infatti lo strumento che più di ogni altro riesce<br />

a rendere l’ambiente sensuale e accogliente. C’è un diverso linguaggio<br />

corporeo oltre al suono caldo e organico del vinile. Questo ha rappresentato<br />

un ulteriore stimolo per l’immaginario popolare, tanto che<br />

anche modelle del calibro di Betty Paige hanno avuto in quegli anni<br />

il loro repertorio di immagini a 33 giri. Ci sono, in definitiva, svariate<br />

motivazioni sul piano estetico che giocano un ruolo importante per il<br />

successo del 33 giri tra gli anni ’60 e ’70. Il vinile ha assunto la forma di<br />

una visione individuale e sentimenti collettivi, forgiando l’immaginario<br />

delle persone e arrivando laddove nient’altro era mai arrivato, con una<br />

qualità di suono mai udita prima! L’ascolto del vinile si verifica in uno<br />

spazio reale, con oggetti reali, in maniera da creare una connessione<br />

intima con l’ascoltatore. Un oggetto reale, organico, tattile e definito,<br />

che rende unico il vinile offrendo una possibilità dialettica tra l’ascoltatore<br />

e la musica che altrimenti sarebbe evanescente.<br />

Tra gli anni ’60 e ’70 i generi musicali, con un potenziale di sviluppo<br />

ancora in progressione, incontrano e s’incastrano perfettamente con<br />

la visione di progresso dell’industria musicale, generando il long play<br />

vinyl album, che poteva contenere diverse arie o diversi brani. Il vinile<br />

diviene il medium perfetto per la nuova musica e un elemento importante<br />

del nuovo stile di vita del consumatore. Il 1960 vide il trionfo del<br />

formato album quando band pop e rock ‘n’ roll come o Beatles e i Rolling<br />

Stones divennero letteralmente la colonna sonora di quel decennio.<br />

La diffusione del vinile in questi anni non era semplicemente una<br />

questione economica relativa alle grandi case discografiche ma divenne<br />

inevitabilmente diffusione di conoscenza, consapevolezza e sentimenti<br />

emancipatori, particolarmente tra gruppi subalterni che dai tardi anni<br />

’60 in avanti avrebbero rivoluzionato il mondo della musica. Il cambiamento<br />

generazionale avvenne ovunque e fu inevitabile. Il processo<br />

di registrazione stereofonica fu perfezionato alla fine degli anni ’50 e<br />

il vinile conquistò a tutti gli effetti il cuore degli ascoltatori e, di conseguenza,<br />

il mercato. Il cambiamento ha un impatto culturale e sociale<br />

che può essere in parte paragonato all’avvento della parola stampata.<br />

La nuova musica, ampiamente accessibile ormai in vinile, e la vivacità<br />

sociale collettiva degli anni ’60 hanno gradualmente fatto del vinile il re<br />

carismatico degli oggetti culturali, in grado di unire la nuova sensibilità<br />

estetica con le quasi rivoluzionarie insorgenze politiche dell’epoca.<br />

Un oggetto culturale non esageratamente costoso, con caratteristiche<br />

democratiche e proprietà aristocratiche. Il vinile ha aperto le porte di<br />

una nuova percezione estetica così come lo fece in parallelo la cultura<br />

degli anni ’60, dove estetico e sociale sembrano intrecciarsi. Comprare<br />

e scambiare il vinile simbolizzava all’epoca il risveglio di questa nuova<br />

cultura, una nuova rete di apprendimento e insegnamento. Il vinile<br />

diventò in quegli anni pietra miliare dello sviluppo culturale, raggiungendo<br />

milioni di persone e attraversando divisioni razziali e sociali,<br />

ispirando il cambiamento piuttosto che rifletterlo.<br />

Oltre al messaggio musicale nel vinile c’era anche un messaggio visuale<br />

sensuale e politico e il media in sé era parte integrante del messaggio.<br />

Attraverso il sound rock e soul divenne parte inseparabile della storia<br />

con album dal forte impatto culturale come Electric Ladylan di Jimmy<br />

Hendrix del ’68. Gli sviluppi della scena musicale degli anni ’70 hanno<br />

continuato a tenere il vinile, ormai oggetto quotidiano, ai più alti livelli<br />

in quanto oggetto culturale (di quegli anni sono infatti la rivoluzione<br />

punk del ’77 e il precedente proto punk). Sono anche gli anni di una<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 23


INSIDE<br />

scena pop matura in cui il vinile continuò a essere importantissimo per<br />

giovani artisti indipendenti; esso richiedeva conoscenza, competenza e<br />

molta cura, tanto per i produttori che per i consumatori. In questi anni<br />

si stabilizza il potere quasi iconico assunto dal vinile. Spesso viene posta<br />

una certa qualità nella produzione delle confezioni e dei box set, unitamente<br />

al grande valore artistico di copertine iconiche come, ad esempio,<br />

quella di Abbey Road dei Beatles, diventata nel tempo una foto<br />

d’arte e un’icona rappresentativa di un’epoca, una storia, una società.<br />

Il packaging del vinile tende a essere sinonimo di qualità del vinile<br />

stesso. Le copertine erano molto grandi rispetto a quelle di un CD o di<br />

una musicassetta e costituivano elementi in parte indipendenti dalla<br />

musica stessa. I designer valorizzavano diversamente la custodia del<br />

vinile di pari passo al lavoro in studio che divenne molto più creativo<br />

grazie alla diffusione della nuova tecnologia stereofonica. Da lì a poco<br />

gli album doppi definirono maggiormente l’importanza del disco come<br />

oggetto artistico in sé. L’artwork del packaging spesso non risparmia<br />

una certa sensualità come, ad esempio, alcune copie di Blonde on<br />

blonde del ’66 di Bob Dylan che contenevano la foto (poi rimossa)<br />

di Claudia Cardinale. Designer, fotografi e grafici si scatenarono alla<br />

ricerca di copertine creative quanto la musica stessa. La sensualità era<br />

all’ordine del giorno, basti vedere la copertina di Bitches Brew del ’70<br />

di Miles Davis, a opera di Abdul Mati Klarwein, che rappresentava<br />

l’essenza stessa dell’amore libero e della cultura hippy di quegli anni,<br />

proprio secondo il desiderio di Davis, o Electric Ladyland di Jimmy<br />

Hendrix: oltre che un grande album è stato anche un grande stimolo<br />

alla sensualità nel ’68. A sua insaputa, infatti, l’etichetta inglese Track<br />

decise di utilizzare per l’artwork dell’album in questione una foto di<br />

David Montgomery che ritraeva la splendida nudità femminile talvolta<br />

seduta o sdraiata di diversa origine etnica e su sfondo scuro. La foto<br />

era volutamente ricca di erotismo e altrettanto lo era l’artwork realizzato<br />

dal team di grafici di The graffiteria per la copertina di Free your<br />

mind dei Funkadelic che lascia sicuramente spazio all’immaginario<br />

erotico del 1970.<br />

Il rapporto tra musica e arti grafiche era strettissimo nell’epoca d’oro del<br />

IN ALTO A DESTRA: Tom Jones e l’Hi-Fi.<br />

A DESTRA: L’Hi-Fi prima della rivoluzione.<br />

IN BASSO: Il package di Blonde on blonde di Bob Dylan 1966 con la foto poi rimossa<br />

di Claudia Cardinale.<br />

24 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


INSIDE<br />

IN ALTO: Electric Ladyland, Jimmy Hendrix (1968).<br />

A SINISTRA: La musica al tempo dello Human Be-In.<br />

IN BASSO: Chris Koren, playmate del mese di marzo nel 1970.<br />

vinile: molti dischi sono ricordati per la loro copertina prima ancora che<br />

per la loro musica. Artisti famosi di vari periodi storici si sono cimentati<br />

nel dare un’identità visiva a singoli album ma a volte anche a intere<br />

discografie di musicisti e gruppi, facendo in modo che nell’immaginario<br />

collettivo si identificasse con l’espressione visiva il genere e la musica.<br />

Il gradimento e l’importanza della copertina è tutt’oggi significativo,<br />

un vero e proprio genere d’arte identificato dal termine “cover art”.<br />

Il fascino della copertina è dunque essenziale per il vinile: l’artwork<br />

stimola l’udito, il tatto, l’olfatto, la vista. Alla musica, quindi, si lega<br />

l’odore della confezione, l’immagine in grado di attivare nell’ascoltatore<br />

la sinestesia dei sensi nella percezione, durante la quale le stimolazioni<br />

uditive, tattili, visive e olfattive sono percepite dall’individuo come<br />

eventi sensoriali conniventi. L’immagine dell’artwork diventa espressione<br />

visiva della musica e la fotografia un elemento importante per<br />

la copertina, sempre più opportunità d’espressione per molti artisti e<br />

quindi essa stessa opera e oggetto d’arte. Molte copertine sono state<br />

create da importanti illustratori e artisti che affiancano alla musica un<br />

lavoro grafico di qualità, come Andy Warhol. In Italia importanti disegnatori<br />

e fumettisti hanno realizzato eccezionali illustrazioni come Milo<br />

Manara per La Grande Avventura di Riccardo Cocciante. La copertina<br />

di un disco è anche una fotografia della società in cui viene realizzata,<br />

indice quindi del contesto (moda, società, simboli) e del momento in<br />

cui viene prodotta. La natura stessa del vinile richiede il coinvolgimento<br />

di più sensi contemporaneamente. Nell’atto della riproduzione di un<br />

disco inevitabilmente ci si sofferma a osservare la sua etichetta e la sua<br />

superficie scintillante e ancora lo stilo raccogliere il suono attraverso<br />

il braccetto. È uno strumento specialistico che unisce il suo fascino<br />

multisensoriale con una singolare e calibrata identità tecnologica. E<br />

questo è un elemento importante che ha contribuito a fare del vinile il<br />

re degli oggetti culturali tra gli anni ’60 e ’70.<br />

26 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


INSIDE<br />

di Vincenzo Maragoni<br />

Un secolo<br />

nella musica<br />

100 anni tondi tondi per un nome che è un pilastro<br />

fondamentale per l’Hi-Fi: una storia che parte da<br />

lontano ma che sembra ancora non accusare la fatica<br />

del lungo viaggio.<br />

La prima MC al mondo porta la firma di Ortofon: è il 1948 e il progettista Holger<br />

Christian Arenstein sviluppa il modello Mono A. Il modello risponde ai nuovi parametri<br />

tecnici, più estremi, richiesti dalla possibilità di incidere segnali audio che possono<br />

ora raggiungere il 14.000 Hz.<br />

Anche se sembrano prodotti diversi tra di loro, le testine di<br />

Ortofon e i diffusori di JBL e Klipsch hanno molto in comune.<br />

O meglio, la storia delle aziende alle loro spalle condivide una<br />

radice e uno sviluppo simile, legato al cinema. Nel 1918 i due ingegneri<br />

danesi Axel Petersen e Arnold Poulsen, insieme ad altri tecnici e finanziatori,<br />

fondano la loro Electrical Phono Film Company. Il loro campo<br />

di intervento professionale era quello del cinema, il settore che stava<br />

avendo in quel periodo in tutto il mondo un forte sviluppo e catturava<br />

sempre di più l’attenzione non solo del mondo artistico in generale ma<br />

anche quella di tecnici a vario titolo che intervenivano per migliorare<br />

le immagini tremolanti e poco definite e l’audio di bassa qualità delle<br />

prime realizzazioni. Petersen e Poulsen stavano studiando un sistema<br />

per ottimizzare il funzionamento dei film sonori: in pratica il film<br />

veniva proiettato su due nastri e due macchine contemporaneamente<br />

dove l’audio e il video viaggiavano separati; il risultato finale era<br />

affidato a un lavoro di sincronia che, per la tecnologia a disposizione<br />

un secolo fa, era abbastanza fortunosa. Petersen e Poulsen sono stati<br />

quelli che hanno studiato e applicato il metodo che poi è stato utilizzato<br />

dal mondo del cinema per tutta la storia della pellicola: audio e video<br />

registrati insieme sullo stesso supporto fisico, uno accanto all’altro.<br />

In alto: la sede centrale a Nakskov, nel sud della Danimarca, dove vengono prodotte<br />

le testine e c’è il laboratorio principale di Ortofon Microtech. Qui lavorano poco<br />

meno di 100 persone. Nelle due sedi distaccate, negli USA e in Giappone, sono<br />

prodotti trasformatori, cavi e bracci.<br />

Nel 1923 i due ingegneri presentano il primo esempio del loro lavoro in<br />

una proiezione nel Palace Theater di Copenaghen; nel 1929 il sistema<br />

diventa operativo e ufficiale e nel 1931 viene prodotto e distribuito<br />

nei cinema il primo film danese con questo sistema (per la cronaca,<br />

il titolo è The Priest in Vejlby). Ufficialmente il mondo del cinema<br />

riconosce questo come “System Petersen and Poulsen” e consegna i<br />

due ingegneri alla storia. Evidentemente non appagati dal successo<br />

i due lavorano anche su altre applicazioni, sempre riferite al mondo<br />

della riproduzione sonora in senso ampio, tra le quali microfoni a<br />

condensatore, compressori dinamici, oscilloscopi, amplificatori e altri<br />

componenti dedicati agli studi di registrazione. Durante la Seconda<br />

Guerra Mondiale Petersen e Poulsen lavorano su un progetto di taglio<br />

particolare della punta della testina di incisione dei dischi: la soluzione<br />

studiata dai due permetteva di incidere segnali audio che potevano<br />

arrivare fino a 14.000 Hz, un limite ben superiore ai 5.000 Hz usuali.<br />

Una soluzione troppo “avanzata” che però aveva un problema: non<br />

c’era in produzione nemmeno una testina in grado di rilevare questa<br />

risposta in frequenza così elevata. Solo nel 1948 entrò in produzione la<br />

coppia testina-braccio con nome Ortofon (Mono A) in grado di soddisfare<br />

i nuovi elevati parametri. È ben noto che il nome Ortofon deriva<br />

dalle due parole greche Orto e Fon: “corretto” il significato della prima<br />

e “suono” della seconda. Fu un successo istantaneo a livello mondiale<br />

al punto che nel 1951 viene creato il marchio Ortofon A/S all’interno<br />

della Electrical Phono Film Company. Il 1957 è un altro momento<br />

28 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


I 100 ANNI DI ORTOFON<br />

I due fondatori di Electrical Phono Film Company, Axel Petersen e Arnold Poulsen,<br />

l’azienda madre all’interno della quale nel 1951 viene creato il marchio Ortofon A/S,<br />

derivato direttamente dal modello di testina Ortofon che tanto successo ha raccolto.<br />

importante per Ortofon: il passaggio epocale dall’audio mono a quello<br />

stereo vede l’azienda danese in prima linea nel proporre testine (e tutto<br />

quanto correlato) con questa innovazione. Sul finire degli anni ’50<br />

arriva la prima testina SPU (la sigla sta semplicemente per Stereo Pick<br />

Up) destinata all’impiego professionale. 1960: arriva l’amplificatore<br />

601 da 2x15 watt che diventa subito un best-seller. Sul finire degli anni<br />

’60 l’azienda presenta la testina M-15, la prima a utilizzare il proprio<br />

sistema VMS (Variable Magnetic Shunt), quello che riduce la massa<br />

mobile per massimizzare i transienti, la distorsione e la più ampia<br />

risposta in frequenza. Nel VMS il cantilever è collegato a un’armatura<br />

tubolare che si muove all’interno del campo magnetico creato tra le bobine;<br />

quando lo stilo si muove, il movimento dell’armatura interrompe<br />

il flusso del magnete. A metà degli anni ’70 arrivano sul mercato altri<br />

due prodotti che hanno fatto la storia di Ortofon: il braccio AS 212 e il<br />

pre-phono MCA 76. Alla fine dello stesso decennio prende vita la linea<br />

Concorde. Gli anni ’80 si aprono con le sigle di LM10 e LM15, quelle<br />

che fanno segnare un nuovo limite per il contenimento della massa<br />

Il test per la verifica “sul campo” dei parametri elettrici e meccanici di ogni testina<br />

prima del packaging. Il braccio utilizzato è dotato di un particolare shell che permette<br />

l’aggancio e lo sgancio rapido di ogni tipo di testina.<br />

Nel 1992 il CEO di Ortofon consegna a Robert Gudmandsen l’onorificenza Queen<br />

Margrethe II: il riconoscimento per i 50 anni di lavoro in Ortofon dell’ingegnere che<br />

di fatto ha creato la serie SPU. A questo evento l’azienda ha dedicato un modello<br />

specifico di testina, la SPU Meister.<br />

(solo 2.5 grammi), e la SPU Gold GM. Successivamente arriva la coppia<br />

testina/trasformatore MC2000 e T2000, la MC 10 Super e la MC 100:<br />

altri prodotti che sono in bella mostra nella bacheca storica di Ortofon.<br />

Ancora all’inizio degli anni ’80 l’apertura della filiale americana, nello<br />

stato di New York. Arrivano i successi a grandi numeri della serie<br />

OMP (10, 20 e 30 in modo particolare): testine che utilizzano l’attacco<br />

T4P, il sistema plug-in ideato da Technics adottato in quel momento<br />

da Sony, JVC e altri produttori in giradischi di gamma bassa. Anche<br />

in prodotti entry-level come questi Ortofon riversa il proprio knwohow<br />

e tira fuori delle testine solide, facili da abbinare e dalla qualità<br />

indiscussa. Nel 1988, per sottolineare i suoi primi 70 anni, l’azienda<br />

presenta la MC 70 Anniversary caratterizzata dal body in ossido di<br />

alluminio dalla elevata durezza: nella scala di Moh il diamante è a 10<br />

mentre il rubino, lo zaffiro e appunto l’ossido di alluminio sono a 9. Gli<br />

anni ’80 si chiudono con altre sigle “pesanti”: SPU Mono, MC 30 Super<br />

II, HMC 20 e 10, MC 2000 seconda serie e MC 3000 seconda serie.<br />

Nel 1990 Ortofon realizza il primo cavo di segnale al mondo di tipo 7N<br />

PREPARATEVI ALLA FESTA<br />

Saranno più di uno i nuovi prodotti dedicati ai festeggiamenti del secolo di<br />

vita dell’azienda. Uno di queste è sicuramente la testina SPU Wood A, dove il<br />

“legno” arriva dal particolare faggio giapponese utilizzato per il corpo, quello<br />

che più di altri combina durezza e resistenza. A questo è stata aggiunta la<br />

finitura in lacca Urushi, tipica delle migliori lavorazioni ebanistiche giapponesi,<br />

con una storia alle spalle di oltre 5.000 anni. La SPU Wood A è montata<br />

sull’adattore APJ-1 che la rende installabile su un numero elevato di bracci<br />

con attacco universale. Da Ortofon chiaramente suggeriscono la partnership<br />

con i loro TA-110 e TA-210 così come con il trasformatore ST-7.<br />

Fonorivelatore Ortofon SPU Wood A<br />

Prezzo: € 1.790,00<br />

Distributore: Audiogamma S.p.A.<br />

Via Pietro Calvi, 16 - 20129 Milano (MI)<br />

Tel. 02.55.181.610 - Fax 02.55.181.961<br />

www.audiogamma.it<br />

Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 0,18 Risp. in freq. (Hz): 20 - 25.000 -3<br />

dB Forza di appoggio (g): 4 Separazione canali (dB): 20/15 @ 1/15 kHz Stilo:<br />

sferico Impedenza di carico (Ohm): >10 Bilanciamento tra i canali<br />

(dB): 1,5 @ 1 kHz Note: Modello celebrativo per i 100 anni di Ortofono. Corpo<br />

in Faggio giapponese, laccatura Urushi. Consigliato l’abbinamento con<br />

trasformatore ST-7 e bracci TA-110/TA-210.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 29


INSIDE<br />

Al momento è il modello più costoso (quasi settemila euro) della produzione Ortofon.<br />

La MC Anna è stata realizzata nel 2011 in onore di Anna Netrebko, giovane soprano<br />

russa naturalizzata austriaca dalle doti vocali di assoluto rilievo. L’impedenza di uscita<br />

di 6 Ohm e la tensione di uscita medio-bassa di 0.2 mV ne fanno la perfetta partner<br />

del trasformatore ST-80 SE. Corpo in titanio (che riporta il profilo e il nome della<br />

cantante), stilo Nude Ortofon Replicant 100, cantilever in boro.<br />

I diamanti sono fissati ai cantilever con una operazione che avviene al microscopio<br />

poiché questo processo richiede una grande precisione.<br />

con il 99,99999% di rame puro. Due anni più tardi viene presentata<br />

la testina SPU Meister per festeggiare i 50 anni di lavoro in azienda<br />

di Robert Gudmandsen, colui che ha sviluppato il primo modello di<br />

SPU (oltre al sistem VMS) e ha seguito tutta la sua evoluzione. Per<br />

la sua lunga e importante permanenza in azienda Gudmandsen riceve<br />

un’onorificenza anche dalla Regina di Danimarca Margrethe II.<br />

La sua popolarità era forte anche in Giappone, dove veniva appellato<br />

“Mr SPU”. La storia di Ortofon vuole che Gudmandsen portasse a casa<br />

ogni nuova testina, prima di essere messa in commercio, per ascoltarla e<br />

soprattutto per raccogliere pareri e suggerimenti dei suoi vicini di casa.<br />

La SPU Meister ha come caratteristiche principali e specifiche: il corpo<br />

in legno, sistema magnetico al neodimio che permette di ottenere un<br />

livello di uscita maggiore del 75%, avvolgimento in rame 7N. Nel 1993<br />

i 75 anni dell’azienda sono segnati dalla MC 7500, la top di gamma<br />

della serie 1000, con corpo in puro titanio, cantilever in alluminio e<br />

stilo di tipo Ortoline. Nel 1995 Erik Rohmann, a capo della gestione<br />

commerciale dell’azienda per tanti anni, riceve l’onore di una testina<br />

a suo nome, la MC Rohmann. La testina è lavorata direttamente da<br />

un blocco di alluminio; lo stile è in diamante di tipo Nude Ortoline.<br />

Per gli 80 anni di vita Ortofon riceve un riconoscimento speciale da<br />

parte dello Stato e realizza le MC Jubilee e SPU Royal. Per il cantilever<br />

della prima è stato utilizzato il boro per mantenere il più possibile bassa<br />

la massa; stilo in diamante di tipo Nude Shibata con avvolgimento 6N.<br />

La SPU Royal ha il corpo in legno e resina composita; stilo Nude Replicant<br />

100; avvolgimento della bobina in argento placcato in oro.<br />

Nel 2000 cade il 250° anniversario della morte di J. S. Bach e Ortofon<br />

celebra la data con la produzione delle due MC Kontrapunkt B e<br />

Kontrapunkt A alle quali seguiranno a breve i modelli Kontrapunkt C<br />

e Kontrapunkt H, dove le quattro lettere sono quelle del cognome del<br />

grande musicista. Sul corpo di queste testine è inciso un pentagramma,<br />

ancora a sottolineare la dedica specifica. Gli anni dal 2000 a seguire sono<br />

quelli della storia contemporanea dell’azienda, con tantissimi prodotti<br />

a sottolineare l’estrema flessibilità di progettazione e produzione, di<br />

diverso prezzo e per diverse applicazioni a rispettare, a distanza di cento<br />

anni, lo stile iniziale di Axel Petersen e Arnold Poulsen in grado di spaziare<br />

su tutto il settore audio con la stessa autorevolezza e competenza.<br />

Indubbiamente è la testina il prodotto simbolo di Ortofon ma non<br />

dobbiamo dimenticare che non è il solo: sono tre i grandi campi di<br />

azione dell’azienda danese con la produzione legata al mondo dei DJ,<br />

l’Hi-Fi e quella definita Microtech. Nel 1979 viene presentata la prima<br />

testina della serie Concorde, specifica per i DJ e il professionale in<br />

generale. La sezione comprende chiaramente le testine ma anche gli<br />

shell, i mat per giradischi e gli accessori (cavi, viti, bilancine, bolle…)<br />

che permettono di configurare e manutenere un set-up analogico per<br />

i dischi in vinile. Il settore dell’Hi-Fi è quello comunque principale in<br />

Casa Ortofon dove la testina è la vera star, con il contorno di accessori<br />

a essa dedicata ma anche altri prodotti che sono entrati nella storia<br />

dell’azienda come i bracci e i pre-phono/trasformatori, i cavi, i dischi<br />

test, le bilancine, gli stroboscopi, i set di pulizia e di manutenzione,<br />

gli adattatori, i pesi…<br />

Quello sicuramente meno noto è il settore Microtech, che provvede a<br />

progettare e realizzare gli strumenti e le macchine necessari alla produzione<br />

interna ma anche per contro terzi: meccanica di precisione in<br />

CNC, la stessa che caratterizza le testine. In questo senso Ortofon ha<br />

conseguito nel 2016 la certificazione ISO13485 relativa alla produzione<br />

di macchine in gomma, plastica e metallo per l’industria medica, la<br />

produzione di macchine per la conduzione ossea. Un lavoro di altissima<br />

qualità che l’azienda svolge in stretta collaborazione reciproca con altre<br />

realtà tecnologiche come la DTU Technical University of Denmark, il<br />

Danish Technological Institute, l’University of Technology Chalmers,<br />

l’Osseofon AB, il NAL National Acoustic Laboratories in Ausatralia.<br />

Una realtà produttiva moderna, efficiente e funzionale con la sede<br />

produttiva a Nakskov, nel sud della Danimarca, dove accoglie 95 dipendenti,<br />

con 60 distributori nel mondo e due sedi distaccate negli USA e<br />

in Giappone (dove sono prodotti trasformatori, cavi e bracci). Ortofon e<br />

DTU Mechanical Engineering (il dipartimento di ingegneria meccanica<br />

dell’Università della Danimarca) lavorano congiuntamente al progetto<br />

Microman in merito alla micro-ingegneria e dalle possibili innovazioni<br />

correlate: dispositivi per la microchirurgia in prima linea.<br />

30 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


INSIDE<br />

di Vincenzo Maragoni<br />

Contenuto e contenitori<br />

Sainsbury’s ha presentato la propria etichetta discografica, denominata semplicemente “Own Label”, in<br />

collaborazione con Universal e Warner Music. Apparentemente nulla di strano, in tempi come questi in cui<br />

il mondo del vinile sembra aver messo il turbo e continua a macinare numeri positivi su numeri positivi...<br />

Sainsbury’s è una delle maggiori catene di supermercati in<br />

UK e Irlanda con circa 600 punti vendita tradizionali e circa<br />

800 di dimensioni più compatte (i Sainsbury’s Local),<br />

con quasi 200.000 impiegati. Le prime due uscite di Own Label<br />

sono altrettante compilation curate da Bob Stanley: musicista,<br />

produttore, giornalista musicale, autore, insomma uno di quelli<br />

che si definiscono influencer e che sono riconosciuti dal pubblico di<br />

riferimento. I titoli: Hi Fidelity - A Taste Of Stereo Sound e Coming<br />

into Los Angeles - A Taste of West Coast. L’artwork delle copertine<br />

è essenziale, ripreso direttamente dallo stile Sainsbury’s degli anni<br />

’60 e ’70: a chi piace il genere li troverà interessanti. Da un punto<br />

di vista musicale probabilmente non saranno ricordati come dei<br />

capolavori assoluti; ben più elevato è il loro valore da un punto di<br />

vista del mercato. L’abbinamento supermercato-vinile non è nuovo<br />

per il mercato UK, già la stessa Sainsbury’s ha da oltre un anno un<br />

piccolo corner in alcuni dei suoi punti vendita con titoli di Adele,<br />

Amy Winehouse, David Bowie, Fleetwood Mac, Nirvana, Beatles a<br />

far compagnia ad alcuni modelli di giradischi di Crosley; ma già<br />

qualche mese prima Tesco, un altro importante nome della grande<br />

distribuzione britannica, ha iniziato a vendere titoli in vinile di Iron<br />

Maiden, ELO, David Gilmour, Beatles insieme al Pro-Ject Essential.<br />

In questo periodo Sainsbury’s ha venduto oltre 300.000 dischi in<br />

vinile (uno ogni venti venduti in UK parte da qui), tra i quali il titolo<br />

best-seller è stato Rumours dei Fleetwood Mac con 12.000 unità.<br />

Qual è il senso di questa operazione? I numeri positivi del mercato<br />

del vinile degli ultimi tempi sono ormai tali e stabili che resta<br />

difficile continuare a definire questa come una moda di passaggio,<br />

un fenomeno sociale mordi-e-fuggi come ce ne sono tanti. Forse<br />

stiamo assistendo alla scoperta (e non alla riscoperta) di un supporto,<br />

e di tutto quello che c’è intorno a esso, da parte di un pubblico<br />

sostanzialmente nuovo, di quella “nuova generazione” che il<br />

mondo dell’Hi-Fi cerca da tempo e che sembra essere arrivata. Una<br />

32 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


SEMPRE PIÙ LP<br />

La tipica soluzione di Argos: banchi con monitor touch-screen (disponibile anche<br />

il catalogo cartaceo da sfogliare) per la scelta del prodotto. Da qui si paga anche,<br />

si passa alla consegna, il prodotto viene mostrato e, se si richiede, anche sommariamente<br />

descritto e lo si può ritirare in pochissimi minuti.<br />

generazione che non ha accumulato tutte quelle tossine e quelle<br />

infrastrutture malsane che invece la “vecchia generazione” ha ormai<br />

ben fissato nel proprio DNA.<br />

Un nuovo appassionato che cerca il suo disco, perché no, anche<br />

al supermercato, magari durante la spesa del sabato, e qui scopre<br />

nuovi e vecchi titoli che ha già visto e ascoltato a casa del fratello<br />

maggiore o anche del padre. Un nuovo appassionato che scopre<br />

nuovi nomi su Spotify e su YouTube, decide che quella traccia/<br />

disco non vale l’acquisto e si accontenta di un ascolto saltuario e<br />

di bassa qualità di tanto in tanto; oppure la scoperta è positiva e<br />

allora si passa a Tidal o a un<br />

file in download HD o a un<br />

vinile, magari da 180 grammi.<br />

Diversi formati e media<br />

a disposizione, da scegliere<br />

a seconda dell’esigenza e<br />

dell’uso che se ne vuole fare:<br />

il contenuto va oltre il contenitore.<br />

Se questo è vero, per<br />

il fattore forma della musica<br />

che si acquista, Sainsbury’s<br />

dimostra (vuole dimostrare)<br />

che anche la location<br />

dove si acquista può essere<br />

ininfluente sulla scelta, con<br />

la possibilità di passare da<br />

un negozio specializzato<br />

alla pagina web di un grande<br />

store online al banchetto<br />

del mercatino domenicale di<br />

una fiera al corner all’interno<br />

di un grande supermercato.<br />

Le tracce di: Hi-Fidelity - A Taste of Stereo Sound:<br />

Mike Oldfield - Tubular Bells; Yes - Wonderous Stories; Moody Blues - Question;<br />

Roxy Music - Avalon; Tangerine Dream - Sequence C; Cat Stevens - Morning Has<br />

Broken; Al Stewart - Year Of The Cat; Andrew Gold - Lonely Boy; John Martyn - Solid<br />

Air; Elton John - Song For Guy; Van Der Graaf Generator - Theme 1; Bryan Ferry<br />

- This Is Tomorrow; Joe Walsh - Lifes Been Good; Mike Deville - Spanish Stroll;<br />

Todd RundgrenI - Saw The Light; 10CC – I’m Not In Love; Commodores - Easy;<br />

Gallagher and Lyle - Showdown; Giorgio Moroder - Chase; Brian Eno - Another<br />

Green World.<br />

Da appassionati magari in tanti storceranno il naso all’idea di caricare<br />

il carrello del sabato pomeriggio di yogurt, tonno in scatola in<br />

offerta, pomodori pelati e un paio di titoli di Bob Dylan in edizione<br />

speciale. Abbiamo imparato a comprare al supermercato libri e<br />

riviste, il disco non può che essere una naturale evoluzione.<br />

L’operazione Sainsbury’s / vinile può sembrare “strana” se non<br />

si conosce un pochino la storia che c’è dietro. C’è un altro nome<br />

importante in questa avventura che è quello di Argos, che al pari<br />

di Sainsbury’s è di fatto sconosciuto in Italia. Argos, proprio<br />

come Sainsbury’s, è presente in UK e Irlanda con oltre 800 negozi<br />

fisici sul territorio (con 29 milioni di acquisti) accanto ai quali<br />

affianca una forte presenza come operatore online con oltre un<br />

miliardo di visitatori che ogni anno scelgono tra i 60.000 prodotti<br />

del catalogo. Prodotti che sono focalizzati in prima battuta sull’elettronica<br />

(audio, video e computer) ma anche con settori dedicati<br />

alla casa, ai vestiti, ai gioielli e orologi e il mondo del bambino. Una<br />

struttura che ha il pregio di combinare l’online con la vendita fisica<br />

in negozio, dove entrambe le situazioni sono forti e ben organizzate<br />

ma sopratutto combinate tra di loro. Si può scegliere, pagare e farsi<br />

mandare a casa un prodotto; si può sceglierlo, ritirarlo e pagarlo<br />

presso un punto vendita preferito; si può andare in un punto vendita<br />

e scegliere il prodotto sfogliando il corposo catalogo cartaceo<br />

da 1.500 pagine (due edizioni l’anno) o utilizzando i loro monitor<br />

touch-screen. Nell’estate del 2016 Sainsbury’s ha acquisito Argos<br />

per 1,4 miliardi di sterline. Da allora è iniziata una fase di ristrutturazione<br />

della rete sul territorio per cui i punti vendita Sainsbury’s<br />

di più ampia superficie integrano al loro interno un punto Argos. In<br />

questo modo, oltre al risparmio netto sull’affitto della superficie, si<br />

ottiene una sinergia di offerta dove da una parte abbiamo il food,<br />

l’abbigliamento e i prodotti per la casa di Sainsbury’s e dall’altra<br />

tutto il mondo hardware di Argos. E in mezzo, adesso, anche la<br />

novità dell’etichetta discografica propria che andrà sicuramente,<br />

direttamente e indirettamente,<br />

a rinforzare il corner<br />

dei dischi in vinile.<br />

Se Maometto non va alla<br />

montagna allora il supermercato<br />

ti mette sotto il<br />

naso il vinile che magari<br />

non stavi cercando ma visto<br />

che è lì, perché non provare?<br />

Magari parte (o riparte)<br />

così la voglia di ascoltare<br />

musica, magari arriva<br />

così un nuovo appassionato.<br />

È un problema se questo disco,<br />

infilato nella busta della<br />

spesa gigante del sabato<br />

sera, si è sporcato dell’olio<br />

del fish-and-chip acquistato<br />

al banco rosticceria? Proviamo<br />

a goderci il contenuto e<br />

lasciare da parte per un attimo<br />

il contenitore.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 33


INSIDE<br />

testo e foto di Giovanni Battaglia<br />

Outra Coisa<br />

Quando era poco più di una bambina e viveva<br />

in Israele, Anat ha incontrato il clarinetto, lo<br />

strumento di cui si è innamorata immediatamente;<br />

un amore folle e i due si sono scelti per la vita.<br />

Anat Cohen è nata nel 1979 a Jaffa, un’antica città israeliana attualmente<br />

inglobata nella città di Tel Aviv. Negli anni del liceo,<br />

a Jaffa, nessuno studente voleva suonare il clarinetto perché,<br />

a detta di tutti, era uno strumento demodé, uno strumento per vecchi.<br />

Questa cosa, suonando forse come una sfida, l’ha incuriosita a tal punto<br />

da farglielo preferire a tutti gli altri. Trasferitasi negli Stati Uniti, prima<br />

a Boston e poi a New York, ha iniziato ad approfondire lo studio dello<br />

strumento, alcune esperienze con il sax ma la vecchia passione è tornata<br />

a farsi sentire e Anat, in pochi anni, è diventata l’immagine nel mondo<br />

di questo strumento così raffinato che lei suona con un virtuosismo<br />

ineguagliabile. Dopo essere stata eletta per sette anni consecutivi clarinettista<br />

dell’anno dalla Jazz Journalist Association, la rivista americana<br />

“DownBeat” ha definitivamente consacrato Anat definendola una musicista<br />

dal talento prodigioso e dal carisma inconfondibile.<br />

Sempre sorridente, affamata di conoscenza e di vita, Anat è una di quelle<br />

persone che, una volta incontrate, restano nella memoria di chi, come me,<br />

ha avuto la fortuna di ascoltarla suonare e parlare. Non è la sola artista in<br />

famiglia perché anche gli altri due fratelli, Avishai e Yuval, sono musicisti<br />

(rispettivamente trombettista e sax soprano) e tra i vari progetti di Anat<br />

c’è spazio per un “power trio” tutto in famiglia. In questo momento, però,<br />

il progetto che sta assorbendo tutte le sue energie, insieme al collega e<br />

amico Marcello Goncalvez, si chiama Outra Coisa, nel quale i due rileggono<br />

la vastissima opera di Moacir Santos, un compositore brasiliano,<br />

un genio, per usare una parola abusata ma che ricorre spesso nella biografia<br />

di questo gigante della musica jazz del Novecento. Nel duo Outra<br />

Coisa si vive un grande senso di libertà, di gioia e di freschezza… Quella<br />

di Moacir Santos nasce come una musica cosmopolita nella quale si<br />

incontrano molteplici influenze, e lo stesso effetto cosmopolita si respira<br />

nel progetto che trae ispirazione dalla sua opera, nato dall’unione tra la<br />

chitarra a sette corde del musicista brasiliano Marcello Goncalvez e il<br />

clarinetto di Anat. I due sul palco sono un vero e proprio inno alla gioia.<br />

Il parallelismo che molti hanno fatto, non solo per ragioni geografiche,<br />

con il duo Stan Gets/Joao Gilberto è estremamente verosimile, se pensiamo<br />

al percorso musicale di Anat Cohen e alla sua apertura alla musica<br />

sudamericana e all’improvvisazione. È sorprendente quanto questo tipo<br />

di arrangiamento sia contemporaneamente fedele all’originale offrendo<br />

uno sguardo nuovo e interessante sulla musica del compositore nato a<br />

Flores de Pajeu nel 1926.<br />

Sei una saxofonista e una clarinettista ma in quale dei due<br />

strumenti ti identifichi maggiormente?<br />

Li amo entrambi ma se dovessi definire una mia identità musicale mi<br />

sento una clarinettista.<br />

Come hai scelto il tuo strumento? Ci sono ragioni speciali?<br />

È lo strumento con cui mi esprimo meglio e quello che uso come la parola.<br />

34 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


XXXXXX XXXXXX<br />

Per un musicista ci sono delle sensazioni date dallo strumento che a volte<br />

non si riescono a spiegare con la ragione o con le parole.<br />

Certo che hai scelto uno strumento che aveva bisogno di essere<br />

un po’ svecchiato, non pensi?<br />

Hai ragione, la gente pensa ancora che il clarinetto sia Benny Goodman,<br />

che ovviamente è un musicista fantastico ma sono passati così tanti anni<br />

e non è possibile legare uno strumento, un suono a un’epoca, per quanto<br />

meravigliosa e indimenticabile sia stata. A causa di questo il clarinetto,<br />

che io adoro, viene visto come uno strumento non alla moda e un giovane<br />

non ci si avvicina come lo farebbe con altri strumenti.<br />

C’è stato un periodo di vuoto nella storia del clarinetto,<br />

secondo te?<br />

Non esattamente perché ci sono stati sempre grandi clarinettisti ma nel<br />

jazz moderno il clarinetto è stato messo un po’ da parte…<br />

…e la musica brasiliana? Come ti sei avvicinata a questo<br />

universo?<br />

Amo la musica di questo meraviglioso Paese, sicuramente il mio strumento<br />

è una ragione in più per stabilire il legame tra me e questa musica<br />

perché il clarinetto, come il sax, è sempre stato presente nella musica<br />

brasiliana, sia essa samba, popolare o jazz. Non ci sono periodi in cui questo<br />

strumento abbia vissuto momenti di stanchezza come in America o<br />

in Europa e quindi tra i miei progetti mi sento molto legata a tutto quello<br />

che riguarda la musica brasiliana, che considero un mondo straordinario.<br />

Come è nato Outra Coisa, il progetto in duo con Marcello<br />

Goncalvez?<br />

È successo tutto molto rapidamente; Marcello mi ha scritto un’email<br />

dicendomi che stava arrangiando per due strumenti, la chitarra a sette<br />

corde e il clarinetto, la musica di Moacir Santos, il grande compositore<br />

brasiliano; la cosa mi piaceva moltissimo perché adoro la sua musica e<br />

mi piaceva la sfida di portare con due strumenti sul palco una musica<br />

pensata per grandi orchestre. Moacir Santos era uno che pensava in grande…<br />

la sua musica è tutta scritta per grandi orchestre con tanti strumenti.<br />

Anche se con la chitarra a sette corde sembrate in tre…<br />

(ride) Hai ragione, è come avere un bassista senza doverlo pagare!<br />

Marcello, com’è nata la tua passione per lo strumento<br />

che suoni?<br />

(M. G.) La chitarra a sette corde è uno strumento relativamente recente,<br />

ha circa 150 anni. La corda in più è una corda per le note basse quindi<br />

arricchisce il registro… come ha detto Anat, è un po’ come avere un bassista<br />

nel gruppo…ma a parte gli scherzi, è uno strumento con il quale mi<br />

sono sentito subito a mio agio, mi piace anche la chitarra classica a sei<br />

corde, ovviamente, ma questa è la mia chitarra preferita.<br />

Mi parli anche tu di Outra Coisa?<br />

Per me Moacir Santos è veramente uno dei grandi geni brasiliani, un<br />

compositore la cui potenza espressiva, freschezza e originalità lo mettono<br />

in una posizione di primo piano nella musica del mio Paese e sono felice<br />

di poter far conoscere la sua musica fuori dal Brasile perché penso che<br />

valga veramente la pena accostarsi alla sua meravigliosa, sterminata,<br />

produzione.<br />

Avete lavorato molto per questi arrangiamenti?<br />

In realtà per nulla, ci siamo seduti e abbiamo iniziato a suonare insieme<br />

e praticamente tutto è partito così, senza molte prove. Il bello di lavorare<br />

con Anat è che basta uno sguardo e lei fa quello che vorresti facesse un<br />

musicista che lavora con te.<br />

Come è stata l’esperienza dello scorso agosto, quando hai<br />

suonato a Castel Sant’Angelo?<br />

(A. C.) Oh… suonare a Castel Sant’Angelo è stata un’esperienza incredibile<br />

per me e Marcello, una serata memorabile! Avere il privilegio di<br />

essere a Roma in quel posto così bello e importante per la città e avere<br />

tutte quelle persone che sono state in silenzio ad ascoltarci è stato come<br />

un sogno.<br />

Ci sono altri progetti che stai portando avanti parallelamente<br />

a questo?<br />

Spero di poter suonare ancora con il trio, con i miei due fratelli<br />

con cui facciamo improvvisazione, un trio di fiati molto energico<br />

che suona con grande libertà e affiatamento; è un progetto che mi<br />

piacerebbe molto portare in giro perché per me la cosa più bella è la<br />

sensazione di suonare dal vivo, essere lì in quel momento preciso e<br />

prendere l’energia del pubblico.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 35


INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />

di Paolo Corciulo<br />

VENITE A GIOCARE CON<br />

(il)<br />

<strong>SUONO</strong><br />

Una nuova categoria di prodotti si fa strada nel panorama della riproduzione musicale: sono in<br />

grado di ottemperare quella soglia qualitativa minima per collocarli all’interno di un cammino verso<br />

l’eccellenza ma prendono spunto dalle istanze, alcune nuove altre rivisitate, generate dalla nascita<br />

di una nuova generazione di fruitori e nuove modalità di ascolto coerenti con gli stili di vita attuali.<br />

Vogliamo identificarli e segnarveli...<br />

I<br />

confini dell’alta fedeltà (ho scoperto che mi piace scrivere il<br />

termine per esteso, alta fedeltà, la magniloquenza si addice<br />

a un’idea positiva e alla gloria che fu del settore e che spero<br />

ritorni) sono quanto di più labile esiste, sia per quel che riguarda<br />

la soglia minima d’ingresso, la fiche indispensabile per entrare e<br />

giocare, che per quella massima, in questo secondo caso per almeno<br />

due irrazionali ragioni: innanzi tutto perché la soglia stessa<br />

non esiste (famoso almeno quanto esecrabile l’amplificatore da<br />

un milione di euro che un tempo veniva esposto al top audio, e<br />

non è l’unico caso), in secondo luogo perché definire tale soglia<br />

(chi sono io per giudicare mio fratello?) è quanto di più soggettivo<br />

si possa immagine, a meno che non possa essere davvero<br />

assodato un valore preciso per l’azione (a cui corrisponde una<br />

controreazione, o almeno questo è quel che ci insegna Einstein)<br />

che consiste nel sollevare i cavi da terra per facilitare il flusso<br />

degli elettroni al loro interno...<br />

Sebbene sia personalmente (per indole e ideologia) che professionalmente,<br />

perché <strong>SUONO</strong> si nutre anche delle espressioni portate<br />

al limite della materia (traendone a volte, rare per la verità, persino<br />

beneficio e insegnamento), questa soglia massima potrebbe<br />

anche non essere definita, rimandando ipocritamente ad libitum<br />

una eventuale presa di posizione in materia di esagerazioni, così<br />

non è né può esserlo per quel che riguarda la strategica definizione<br />

di soglia minima, spartiacque tra ciò che è o non è attinente<br />

l’alta fedeltà. Anche qui si naviga nel soggettivo non essendoci,<br />

se non in misura parziale, misurazioni oggettive che forniscano<br />

36 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO<br />

Paul Wlburn Klipsch (14904 – 2002), ingegnere ma anche personaggio eccentrico, è<br />

stato tra i primi a intuire il potenziale dell’alta fedeltà (1946). Ne è nato quello che<br />

oggi è un gigante dell’elettronica che porta il suo nome.<br />

il giusto discrimine. Non a caso, cogliendo il sunto di una lunga<br />

riflessione, ci siamo trovati a definire un nuovo parametro,<br />

“l’angolo di benessere”, al tempo stesso un luogo dell’anima (alla<br />

felicità non si guarda con la logica delle gradazioni) e un luogo<br />

fisico: quella fetta del nostro privato che possiamo dedicare al<br />

benessere dell’ascoltar musica. Parliamo di “fetta” perché, ad<br />

eccezione di pochi fortunati, si tratta di una porzione dello spazio<br />

e del tempo che possiamo dedicare a noi stessi dopo il lavoro,<br />

una fetta dove i compromessi sono all’ordine del giorno per entrambi<br />

i valori (spazio e tempo) e che via via nel tempo sono<br />

andati sempre più a collidere, perché non se ne è preso atto, con<br />

dogmi e regole che l’alta fedeltà ha tentato di darsi per definire<br />

in una qualche maniera una scala valoriale. Da anni cerchiamo<br />

di dirvi che quella scala è sbagliata ancorché rassicurante, che<br />

attenendovi si arriva al cortocircuito logico (poi se uno vuole<br />

sollevare a caro prezzo i cavi da terra... se Dio vuole viviamo in<br />

democrazia!) e, soprattutto, si rischia di non intercettare l’elemento<br />

fondamentale di tutto questo faticare: il proprio angolo<br />

di benessere, la gioia, la soddisfazione nell’ascoltare musica. I<br />

paraocchi generati da dogmi inflessibili generano mostri (in un<br />

piccolo ambiente una gigantesca torre può suonare peggio di un<br />

contenuto mini-diffusore...) e cortocircuiti: da anni si parla di<br />

WAF (prima definito in maniera sessista wife acceptance factor,<br />

poi con wife sostituito da un più generico woman) ma non si è<br />

mosso un dito per intercettarlo, continuando a realizzare apparecchi<br />

brutti e, per certi versi, ancor meno armonici con l’ambiente<br />

domestico delle vecchie “credenzone sonore” degli anni<br />

’60. E, restando al paragone con gli anni d’oro della riproduzione<br />

musicale, l’attuale comunicazione, al contrario di allora, non è<br />

in alcun modo rivolta anche al genere femminile...<br />

La radicalizzazione degli stilemi Hi-Fi ha soprattutto sviato il punto<br />

di vista da soluzioni che proprio partendo dai vincoli cercano di<br />

aggirarli tramite la cointeressenza di più elementi che collaborano<br />

sinergicamente al risultato finale. È la logica della coperta corta o,<br />

nella sua accezione più positiva, l’approccio olistico all’alta fedeltà<br />

che spesso abbiamo citato e i cui risultati, se non vengono analizzati<br />

in questa ottica, assomigliano ai miracoli, alle magie che nella<br />

Amar Gopal Bose (1929 – 2013), insigne scienziato e ingegnere, tra i primi ha intuito i<br />

cambiamenti nelle modalità di ascolto della musica ottemperando a nuove esigenze<br />

e aspettative in merito.<br />

accezione più negativa hanno infestato il settore dell’Hi-end per<br />

giustificare diversità, valori e soprattutto costi del tutto fuori luogo.<br />

Tutto ciò ha fatto dell’Hi-Fi un settore e una materia settaria, isolandola<br />

dal fenomeno potente e pervasivo rappresentato dalle nuove e<br />

odierne modalità di fruizione della musica che, invece, ribaltando la<br />

logica di approccio alla materia, hanno fatto tesoro delle indicazioni<br />

e dell’evoluzione tecnologica di questi anni, sostenuti anche dalla capacità,<br />

tutta affidata alla sensibilità dell’animo umano, di identificare<br />

e superare quella intangibile soglia minima oltre la quale ascoltare<br />

musica diventa benessere.<br />

Quasi due mondi l’uno a parte dall’altro, con il risultato che una<br />

grossa fetta di potenziali fruitori dell’ascolto di qualità (che non<br />

è un valore fisso ma un percorso da percorrere passo per passo)<br />

sono tagliati fuori, confinati (ora per la complessità del mondo<br />

che fa capo al computer per la riproduzione musicale, ora per il<br />

ridotto appeal delle soluzioni proposte) e rinunciatari.<br />

Il gap tra i due mondi per lungo tempo si è ampliato, ora da<br />

chi demonizzava l’iPod, ora da chi vedeva nell’audiofilia una<br />

perversione ad alto impatto economico; solo a partire da tempi<br />

recenti si cerca di colmarlo con un combinato di soluzioni da un<br />

lato efficaci (massima resa minima spesa) dall’altro in grado di<br />

nobilitare l’animo oltre la soglia del razionale (persino McDonalds<br />

sente la necessità, tramite l’endorsement di Joe Batianich<br />

- che, tra l’altro, è un musicista - di essere “portatore” sano di<br />

qualità e benessere). A quelle persone, auspicandone l’ingresso<br />

o il ritorno all’alta fedeltà (perché alcune di esse hanno vissuto<br />

la grande epopea dello stereo, salvo doversene separare alla sopraggiunta<br />

maturità) ma in generale un po’ a tutti, con l’augurio<br />

di poter vivere in pienezza il benessere generato dalla musica<br />

anche quando non è “tirata” come una F1 (per rimanere in un<br />

paragone culinario oltre a mangiare raffinato si può provare gioia<br />

anche con lo street food), è dedicata la selezione di prodotti che da<br />

questo numero di <strong>SUONO</strong> in avanti presenteremo con continuità:<br />

tengono conto dell’angolo di benessere, della destinazione d’uso<br />

e della conseguente customer satisfaction e non costano tanto.<br />

Che cosa volere di più? Per scoprirlo occorre cominciare, forse<br />

proprio da qui, il proprio percorso...<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 37


INSIDE DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO<br />

a cura della redazione<br />

DIFFUSORI<br />

IK Multimedia ILoud<br />

Per la seconda di seguito<br />

volta, dopo Modenaudio,<br />

ci troviamo ad analizzare<br />

un prodotto nato nella feconda<br />

area industriale del<br />

modenese e anche se i tratti<br />

della start-up sono ormai<br />

lontani nel caso della IK<br />

Multimedia che opera dal<br />

1996 in tutto il mondo.<br />

In IK Multimedia che pure star<br />

up lo è stata alle origini di un<br />

fortunato percorso, lo spirito<br />

operativo è rimasto quello della<br />

dinamica e creativa fase di nascita:<br />

oggi l’azienda è una multinazionale<br />

con business unit che<br />

operano in sette Paesi (Italia,<br />

USA, Inghilterra, Giappone,<br />

Messico, Brasile e Hong Kong) e<br />

prodotti che vengono venduti in<br />

120 Paesi attraverso un network<br />

di 15.000 rivenditori per raggiungere,<br />

infine, le mani<br />

di milioni di musicisti di tutto il<br />

mondo. Perché il business principale<br />

dell’azienda modenese è<br />

quello di realizzare prodotti per<br />

chi la musica la fa e poi l’ascolta,<br />

senza trascurare la prima delle<br />

due fasi in favore della seconda,<br />

come accade sovente nel mondo<br />

dell’Hi-Fi e come sottolinea lo<br />

slogan aziendale musicians first.<br />

Il cuore business della casa è<br />

rappresentato da software e App<br />

per fare musica, a riprova della<br />

sua modernità, declinati<br />

nelle più disparate<br />

maniere, ma<br />

anche hardware<br />

sviluppato con la<br />

medesima finalità.<br />

All’interno di<br />

questa seconda<br />

gamma di prodotti<br />

esiste una<br />

linea di confine<br />

con l’Hi-Fi<br />

rappresentata<br />

dal settore dei<br />

diffusori dove<br />

si nota un interscambio<br />

tra i<br />

due settori, quasi<br />

che i progettisti<br />

fossero bene<br />

a conoscenza<br />

di entrambi i<br />

mondi. ILoud,<br />

infatti, è uno speaker<br />

“all-in-one”<br />

portatile e Bluetooth con la particolarità<br />

che, a fronte dei tanti<br />

modelli di diffusori di questo<br />

tipo, nessuno di questi era stato<br />

sviluppato fino a oggi con in<br />

mente le necessità dei musicisti.<br />

Quasi fosse una costola di questo<br />

prodotto è nato poi ILoud<br />

Micro Monitor, l’apparecchio<br />

in prova in queste pagine, più<br />

tradizionalmente sviluppato<br />

sulla falsariga di altri monitor<br />

da studio, con la particolarità<br />

di essere particolarmente compatto<br />

e, nelle intenzioni, di alta<br />

qualità.<br />

Non di rado il mondo dell’alta<br />

fedeltà ha attinto, in particolare<br />

proprio nel settore dei monitor<br />

da studio, dal professionale<br />

o, più propriamente in questo<br />

caso, dal prosumer; quasi<br />

sempre (Genelec, Adams...) si<br />

è scoperta la notevole competitività<br />

di questi prodotti che,<br />

al netto di qualche fronzolo e<br />

dell’osservanza di alcuni stilemi<br />

tipicamente Hi-Fi, si sono dimostrati<br />

in grado di performance<br />

e affidabilità notevoli. Colpisce<br />

semmai che un prodotto fin<br />

sulla carta definibile smart sia<br />

stato sviluppato da un’azienda<br />

italiana e che si tratti di un<br />

progetto abbastanza originale,<br />

perlomeno se rapportato all’agone<br />

appena specificato a cavallo<br />

tra i due settori: il prodotto più<br />

Prezzo: €365,99<br />

Dimensioni: 9 x 18 x 13 cm (lxaxp)<br />

Distributore: IK Multimedia<br />

Via dell’Industria, 46 - 41122 Modena (MO)<br />

Tel.059 285496 - Fax<br />

www.ikmultimedia.com<br />

DIFFUSORI IK MULTIMEDIA ILOUD<br />

Tipo: da supporto Caricamento: bass reflex N. vie: 2 Potenza<br />

(W): 50 Risp. in freq (Hz): 55 - 20.000 +/- 3 dB Altoparlanti: tw<br />

da 3/4’’ con cupola in seta, wf da 3’’ Note: sistema amplificato in<br />

classe D con DSP, 1 ingresso RCA e compatibilità Buetooth<br />

38 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


TEST<br />

Le connessioni e i controlli sono<br />

collocati sul PCB in posizioni<br />

che ottimizzano dimensioni e<br />

percorso dl segnale. Inoltre, la<br />

parte del circuito che comunica<br />

coll’esterno è sigillata con<br />

collante e spugna adesiva.<br />

Gli elementi in plastica sono<br />

realizzati con gran precisione e<br />

buone doti di resistenza anche<br />

in funzione del disegno e delle<br />

nervatura di rinforzo collocate<br />

strategicamente.<br />

Il woofer ha la sospensione in<br />

gomma la membrana in carta<br />

e l’equipaggio mobile a corsa<br />

lunga. Sono presenti ampie<br />

feritoie di ventilazione al si sotto<br />

del centratore.<br />

La sezione attiva impiega un<br />

microprocessore e un DSP per<br />

l’elaborazione del segnale nel<br />

dominio digitale per quel che<br />

riguarda equalizzazione, taglio<br />

attivo, sistemi di compressione<br />

dinamica e circuiti di protezione.<br />

La sezione di potenza è affidata<br />

un TPA3118 per i woofer e un<br />

TPA3130 per i tweeter.<br />

IL MASSIMO POSSIBILE<br />

Ingegnerizzazione e ottimizzazione<br />

della collocazione dei componenti<br />

di assoluto rilievo considerando le ridotte<br />

dimensioni, con alcuni dettagli<br />

sopra alla media in quanto a efficacia<br />

e sensazione di qualità e piacevolezza.<br />

L’alimentatore è stato necessariamente<br />

collocato al di fuori del diffusore,<br />

la sezione attiva invece è presente in<br />

uno solo dei due diffusori. Tuttavia, le<br />

dimensioni dei due PCB sono estremamente<br />

contenute e ben ottimizzate<br />

nella disposizione che non sembra<br />

costituire un motivo di dissimmetria<br />

nei due diffusori, anche se ciò rende<br />

necessario il collegamento passivo fra i<br />

due elementi,per giunta con due coppie<br />

di cavi dedicati in quanto il sistema<br />

è biamplificato in modo attivo. Il diffusore<br />

è costituita da due scocche in<br />

plastica fissate fra loro con numerose<br />

viti passanti e con nervature di rinforzo<br />

distribuite all’interno. Il condotto di<br />

accordo reflex è ottenuto con un condotto<br />

molto lungo a sezione ellittica ripiegato<br />

tre volte all’interno del mobile<br />

per raggiungere la lunghezza voluta.<br />

Il tweeter, con magnete in neodimio e<br />

cupola in seta è incollato al pannello<br />

anteriore mentre il midwoofer è avvitato<br />

in modo più tradizionale all’esterno<br />

del pannello. Il sistema si completa<br />

con un pannello ulteriore dotato di<br />

griglia metallica fono trasparente di<br />

protezione degli altoparlanti.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 39


INSIDE DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO<br />

Un solo ingresso analogico nel formato<br />

RCA oppure in alternativa jack stereo<br />

da 3,5 e il pulsante per il pairing<br />

Bluetooth. Tre selettori di equalizzazione<br />

preimpostate e il connettore a quattro<br />

poli per la connessione del satellite<br />

biamplificato. in basso il connettore<br />

di alimentazione e il selettore di<br />

accensione. L’accesso ai controlli non è<br />

così immediato e agevole.<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

simile appare il Genelec G One,<br />

anch’esso amplificato, anch’esso<br />

di ridottissime dimensioni.<br />

Quest’ultimo fa parte di una<br />

gamma che comprende anche<br />

un subwoofer, al momento non<br />

previsto nella gamma IK Multimedia,<br />

mentre l’ILoud Micro<br />

Monitor è dotato di connessione<br />

Bluetooth, preclusa al Genelec.<br />

Una facility più indirizzata al facile<br />

interfacciamento con i nuovi<br />

strumenti per la gestione della<br />

musica (computer, smartphone,<br />

tablet) che a un incremento<br />

della facilità di trasporto<br />

del sistema, visto che come il<br />

concorrente il Micro Monitor<br />

prevede il collegamento fisico<br />

tra i due diffusori, cordone ombelicale<br />

ininfluente nell’utilizzo<br />

stanziale, fastidioso nel caso di<br />

uno spostamento. L’impostazione<br />

con un “cavo ombelicale” di<br />

collegamento, per altro spesso e<br />

poco flessibile, penalizza un po’<br />

il progetto in tanti aspetti, ma<br />

considerato il livello qualitativo<br />

generale, si potrebbe intendere<br />

come un “male necessario”.<br />

Appurato che i Micro Monitor<br />

non sono destinati in modo<br />

particolare alla Generazione M<br />

(anche se l’aspetto e le dimensioni<br />

sono in linea con il concetto....),<br />

perché e dove utilizzarli<br />

nell’ambito della riproduzione<br />

musicale domestica? Certamente<br />

in un sistema desktop realizzato<br />

attorno a un computer, anche<br />

se la scelta di non includere<br />

una connessione USB (e la conseguente<br />

sezione D/A a bordo<br />

che risulterebbe onerosa sia per<br />

costi che ingombri e gestione)<br />

potrebbe essere in certa misura<br />

penalizzante. Più facilmente in<br />

una configurazione “essenziale”<br />

(un iDevice + i Micro Monitor)<br />

per un ascolto low-Fi che, però,<br />

vi assicuriamo, può generare<br />

risultati inattesi: la scelta di un<br />

programma musicale opportuno<br />

(anche in formato MP3, purché<br />

di qualità) unita alla natura del<br />

sistema, di cui parleremo più<br />

avanti, sfruttano al massimo la<br />

potenzialità dello standard Bluetooth<br />

che, lo abbiamo verificato<br />

più volte, non è assolutamente<br />

disprezzabile. Siamo nelle vicinanze<br />

del discrimine tra alta<br />

fedeltà e non, all’interno, se<br />

pur ai limiti, di quell’angolo di<br />

benessere di cui abbiamo accennato<br />

nella parte iniziale di questo<br />

speciale. Le performance sonore<br />

possono subire un notevole incremento<br />

in una configurazione<br />

per così dire Hi-Fi, ovvero interponendo<br />

tra la sorgente e il<br />

sistema Micro Monitor un qualsiasi<br />

stadio di preamplificazione<br />

di natura Hi-Fi, anche di costo<br />

molto moderato. Certo il costo<br />

sale, anche se non ancora a livello<br />

di un sistema paragonabile di<br />

tipo canonico, ma salgono anche<br />

le prestazioni, rimanendo il tutto<br />

nell’ambito del trasportabile, in<br />

costi contenuti e ampio margine<br />

di felicità e soddisfazione. Smart,<br />

per l’appunto!<br />

In questa configurazione l’ILoud<br />

Micro Monitor, che deve comunque<br />

operare sempre collocato su<br />

un piano o una mensola e non su<br />

piedistallo, almeno di tipo tradizionale,<br />

sfodera prestazioni notevoli<br />

se paragonate alla classe di<br />

appartenenza. Si apprezza innanzitutto<br />

una notevole rapidità nella<br />

risposta, con attacchi e rilasci decisamente<br />

realistici e coinvolgenti<br />

e una buona capacità dinamica in<br />

grado di sopperire agli inevitabili<br />

limiti di estensione della risposta<br />

in gamma bassa di cui non si<br />

sente la mancanza... Piuttosto è<br />

percepibile una inusuale ripartizione<br />

dell’energia sonora nella<br />

gamma medio alta e alta, non canonicamente<br />

Hi-Fi ma piacevole<br />

e coinvolgente, che assicura con<br />

ogni genere una piacevolezza ampiamente<br />

oltre la sufficienza e la<br />

soglia di guardia che discrimina<br />

tra alta fedeltà e non. Nell’insieme<br />

una performance gradevole e,<br />

soprattutto, partecipativa.<br />

1 Capacità di analisi del dettaglio....................1<br />

2 Messa a fuoco e corposità.............................1<br />

3 Ricostruzione scenica altezza........................0<br />

4 Ricostruzione scenica larghezza....................1<br />

5 Ricostruzione scenica profondità..................1<br />

6 Escursioni micro-dinamiche.........................2<br />

7 Escursioni macro-dinamiche........................2<br />

8 Risposta ai transienti....................................2<br />

9 Velocità........................................................2<br />

10 Frequenze medie e voci................................0<br />

11 Frequenze alte..............................................1<br />

12 Frequenze medio-basse...............................0<br />

13 Frequenze basse...........................................1<br />

14 Timbrica.......................................................0<br />

15 Coerenza......................................................1<br />

16 Contenuto di armoniche............................. 1a<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Scocca e struttura un po’ “plasticose” a cui si contrappone<br />

però un progetto molto avanzato e<br />

una ottima scelta di altoparlanti ed elettronica.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Un ingresso analogico, uno Bluetooth e la regolazione<br />

del livello di ingresso generale non<br />

utilizzabile come volume rendono il sistema<br />

poco flessibile, mentre le prestazioni abbinate<br />

a dimensioni contenute ne fanno un outsider.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Estensione timbrica e pressione interessanti che<br />

però sembrano essere condizionate ad alti livelli<br />

di ascolto dall’impostazione cheap della scocca.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Per come sono stati progettati potrebbero resistere<br />

al succedersi di formati e altro, considerando<br />

che l’ingresso è analogico e il Bluetooth, per<br />

come viene utilizzato, avra vita lunga.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Difficile incontrare valide alternative in questa<br />

classe di prezzo anche se nella classe di poco<br />

superiore cominciano ad affacciarsi prodotti<br />

raffinati e di un certo livello, dotati anche di<br />

opzioni di connettività e integrazione.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di<br />

appartenenza dell’apparecchio. Il fattore di<br />

concretezza rappresenta il valore nel tempo<br />

e l’affidabilità del prodotto, del marchio e del<br />

distributore.<br />

40 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


INSIDE DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO<br />

a cura della redazione<br />

COORDINATO<br />

Technics SC-C70<br />

Il ritorno Il ritorno di<br />

Technics sulla ribalta Hi-<br />

Fi a partire dal 2015 si è<br />

progressivamente articolato<br />

comprendendo, oltre<br />

ai tradizionali elementi<br />

della canonica catena Hi-<br />

Fi (fonte - amplificazione<br />

- diffusori), la presenza di<br />

una cuffia e di tre sistemi,<br />

categoria di prodotto che<br />

rappresenta da sempre<br />

vanto (li hanno inventati<br />

loro!) dei produttori giapponesi.<br />

Molto simili eppur<br />

molto differenti i tre: a un<br />

quasi “tutto in uno” (SU-<br />

C550EG) si sommano un<br />

paio di diffusori mentre<br />

per il quasi gemello (SC-<br />

C500) i diffusori abbinati<br />

fanno parte del sistema<br />

anche se “distaccati” dal<br />

corpo centrale.<br />

A<br />

queste proposte la casa<br />

di Osaka ha deciso di<br />

aggiungere recentemente<br />

anche un vero all-in-one,<br />

dunque con diffusori a bordo. Si<br />

tratta dell’SC-C70 denominato<br />

anche Ottava f, dalle dimensioni<br />

compatte se pur non portatile<br />

(al massimo trasportabile, visto<br />

anche il peso ragguardevole...).<br />

Un apparecchio realizzato nella<br />

logica del “more at less”, ovvero<br />

offerto a un costo sensibilmente<br />

inferiore a quello del SU-C550,<br />

pur conservandone gran parte<br />

delle funzionalità e con, in aggiunta,<br />

un sistema di diffusori<br />

basato su una coppia di satelliti<br />

con woofer e tweeter e un<br />

subwoofer amplificatati con un<br />

sistema 2.1 con tre finali dedicati.<br />

Sottolineiamo tale scelta<br />

in quanto strategica e a riprova<br />

del fatto che per Technics, e non<br />

solo<br />

per Technics,<br />

esistano<br />

attualmente almeno due<br />

categorie di apparecchi all’interno<br />

di quella categorizzazione che<br />

da tempo definiamo dei “coordinati”.<br />

Visto che le funzioni dei<br />

tre apparecchi della casa giapponese<br />

sono molto simili, la distinzione<br />

avviene evidentemente in<br />

base alla destinazione d’uso, con<br />

tutto quel che ne consegue... Se<br />

infatti SU C550 EG e SC-500<br />

ottemperano in maniera abbastanza<br />

tradizionale l’approccio<br />

alla materia (va comunque ricordato<br />

che il sistema venduto<br />

in bundle con i diffusori utilizza<br />

un sistema di biamplificazione<br />

con componenti sviluppati ad<br />

hoc), l’SC-C70 è invece chiaramente<br />

espressione<br />

di quel<br />

nuovo che<br />

avanza che della<br />

compattezza (diffusori interni<br />

significano posizionamento<br />

univoco e abbassamento della<br />

problematica dell’inserimento<br />

in ambiente) fa il suo discrimine.<br />

In questi termini l’SC-C70<br />

trova i suoi competitor tra alternative<br />

di ultima generazione<br />

che, insieme, costituiscono<br />

un’area quasi a parte all’interno<br />

della più generica categoria di<br />

appartenenza.<br />

Qui Technics aggiunge la presenza,<br />

una sorta di “ripescaggio”,<br />

del lettore CD, qui non<br />

più elemento dominante come<br />

un tempo ma parte di una offerta,<br />

la più ampia possibile,<br />

tesa più alla versatilità e a una<br />

completa fruizione musicale a<br />

prescindere dal supporto utilizzato.<br />

L’SC-C70 appare un apparecchio<br />

caratterizzato da una<br />

marcata versatilità: offre infatti<br />

la possibilità di “suonare” quasi<br />

ogni standard audio, escluso il<br />

vinile: i CD, naturalmente, ma<br />

anche la radio (sia tradizionale<br />

con il DAB che via internet), per<br />

rimanere ai media tradizionali...<br />

Peccato non vi sia un ingresso<br />

analogico RCA ma solo jack da<br />

3,5 mm sul pannello posteriore.<br />

Poi lo streaming di file ad alta<br />

risoluzione sia PCM che DSD<br />

attraverso LAN, wireless o AirPLay.<br />

L’apparecchio supporta<br />

Prezzo: € 899,00<br />

Dimensioni: 45 x 14.3 x 28 cm (lxaxp)<br />

Peso: 7,8 Kg<br />

Distributore: Panasonic Italia S.p.A.<br />

Via dell’Innovazione 3 - 20126 Milano (MI)<br />

Tel.02-67881 - Fax 02-66713316<br />

www.panasonic.it<br />

COORDINATO TECHNICS SC-C70<br />

Lettore CD: si Sintonizzatore: DAB Amplificatore: 30 + 30 W<br />

frontali, 40 W sub Diffusori: 5 altoparlanti incorporati Cuffia:<br />

si Telecomando: si Note: ingressi linea ottico e USB A; AirPlay,<br />

DLNA, ethernet e Wi-fi, Bluetooth<br />

42 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


TEST<br />

Nonostante lo spazio a disposizione<br />

le connessioni sono concentrate al<br />

centro dell’apparecchio. L’inserimento<br />

di una memoria di massa USB risulta<br />

abbastanza scomodo anche in<br />

considerazione del fatto che l’USB è<br />

adiacente al cavo di rete LAN. Ai lati sono<br />

presenti i due condotti di accordo reflex<br />

del subwoofer che affaccia verso il piano<br />

di appoggio. Il connettore dell’antenna<br />

FM e DAB è collocato al lato mentre le<br />

antenne per il Wi-Fi e il Bluetooth sono<br />

integrate nello chassis.<br />

via rete praticamente tutti i formati<br />

disponibili anche ad alta<br />

risoluzione. Manca all’appello il<br />

DXD ma, d’altronde, si tratta di<br />

un formato pochissimo diffuso.<br />

Molto più selettivo il lettore di<br />

formati fisici che accetta solo i<br />

supporti CD (non DVD o SACD<br />

ma nemmeno i contenuti mp3<br />

e wma su disco). Inoltre l’apparecchio<br />

è compatibile DLNA,<br />

Tidal e Spotify. L’ascolto può avvenire<br />

in cuffia o attraverso gli<br />

altoparlanti interni, un sistema<br />

costituito da tweeter e midrange<br />

stereo e 1 subwoofer, utilizzati<br />

elettricamente in una configurazione<br />

“tradizionalmente 2.1”<br />

con filtro passivo fra tweeter e<br />

midrange e attivo fra sub e sat.<br />

Sono inoltre presenti alcune soluzioni<br />

circuitali utilizzate negli<br />

amplificatori top di gamma della<br />

casa che, lo ricordiamo, definisce<br />

questa linea come quella<br />

dei “prodotti audio Hi-end”. Si<br />

tratta del sistema proprietario<br />

Jeno che tramite DSP controlla<br />

jitter, noise shaping, allineamento<br />

nel tempo degli altoparlanti<br />

e correzione della risposta<br />

in frequenza e del LAPC, che<br />

adatta l’amplificazione al carico<br />

degli altoparlanti. Avevamo utilizzato<br />

il LAPC in occasione del<br />

test dell’amplificatore integrato<br />

SU-C700 (provato su <strong>SUONO</strong><br />

498 - giugno 2015) con altalenanti<br />

effetti; qui la sua applicazione<br />

appare da un certo punto<br />

di vista “singolare” in quanto il<br />

sistema “dovrebbe” essere stato<br />

ottimizzato in fase di progetto<br />

visto che ampli e diffusori sono<br />

scelti all’origine e non possono<br />

essere sostituiti né variano le caratteristiche<br />

nel tempo (almeno<br />

in misura macroscopica)!<br />

Tramite la App e l’utilizzo del<br />

DSP è possibile anche mettere<br />

in atto la sequenza di autoregolazione<br />

ambientale della gamma<br />

bassa usufruendo del microfono<br />

del tablet, operazione che può<br />

essere effettuata solo tramite<br />

iOS e non dispositivi Android,<br />

con cui sono raggiungibili (come<br />

da telecomando) i tre preset e<br />

l’ultima regolazione effettuata<br />

con dispositivo IOS. Nel complesso<br />

si tratta di una soluzione<br />

più rudimentale e meno efficace<br />

di quella sviluppata, ad esempio,<br />

da Sonos per i suoi prodotti, in<br />

certa misura apripista della<br />

categoria; nel caso del Technics<br />

è possibile effettuare la<br />

regolazione tramite tre preset o<br />

una regolazione personalizzata<br />

basata sulla rilevazione di un<br />

unico punto d’ascolto mentre<br />

con gli apparecchi della casa<br />

californiana è possibile tenere<br />

conto di un insieme di punti e<br />

delle loro caratteristiche acustiche,<br />

con un effetto più marcato<br />

dell’equalizzazione ambientale e<br />

con risultati percepibili di volta<br />

in volta.<br />

L’apparecchio è pensato per essere<br />

utilizzato in varie modalità<br />

partendo dalla più immediata,<br />

ovvero quella in cui si utilizzano<br />

i comandi a sfioramento<br />

posti sul pannello superiore,<br />

per passare alla modalità “telecomando”<br />

e per concludere, infine,<br />

con la modalità “controllo<br />

remoto” tramite la App di Technics<br />

disponibile per Android e<br />

iOS. Sembra tutto meraviglioso<br />

e in parte lo è, nonostante ci<br />

si interroghi sempre più frequentemente<br />

sulla necessità di<br />

separare gli organi di comando<br />

da quelli di “esecuzione”... Nella<br />

pratica troviamo molto utile<br />

poter accedere ad alcune funzioni<br />

basilari agendo direttamente<br />

sul dispositivo senza andar a<br />

cercare App, telecomandi o altri<br />

dispositivi remoti. In senso<br />

generale la regolazione del volume,<br />

il mute e il tasto pausa sono<br />

comandi necessari ed estremamente<br />

utili a bordo del dispositivo;<br />

di tutti gli altri si può far a<br />

meno ed è più immediato utilizzarli<br />

da un controller. Invece<br />

l’SC-C70 consente addirittura<br />

la navigazione nei contenuti di<br />

un server multimediale DLNA<br />

attraverso i tasti a sfioramento<br />

e la lettura del display anteriore,<br />

operazione tutt’altro che immediata<br />

e intuitiva ma possibile,<br />

nonché la programmazione di<br />

una sequenza dei brani del CD<br />

sempre tramite i tasti sul pannello<br />

superiore. Operazioni<br />

eseguibili anche tramite il telecomando<br />

in modo più immediato<br />

ma usufruendo sempre<br />

delle indicazioni riportare sul<br />

display. Invece, tramite la App,<br />

l’apparecchio, configurandosi<br />

nella modalità “controllo remoto”<br />

diventa “schiavo” della App,<br />

dalla quale è possibile prendere<br />

il controllo completo sia per<br />

la gestione della macchina che<br />

per la navigazione dei contenuti<br />

presenti a bordo e in rete.<br />

Indubbiamente la UX è molto<br />

più piacevole via App che attraverso<br />

il binomio telecomando/<br />

display e persino la fruizione del<br />

CD è più immediata in questa<br />

modalità in quanto i brani sono<br />

direttamente accessibili dalla<br />

lista. Tuttavia nono sono disponibili<br />

servizi di accesso a database<br />

esterni per la visualizzazione<br />

delle copertine e dei titoli delle<br />

tracce. Sembra quasi che le varie<br />

funzionalità dell’apparecchio<br />

siano pensate a compartimenti<br />

stagni, in modo isolato fra loro!<br />

Se ad esempio si passa dalla sorgente<br />

CD ad un’altra, vengono<br />

cancellate le informazioni sul disco<br />

inserito che, quando si ritorna<br />

alla sorgente CD, rende necessaria<br />

una rilettura della TOC<br />

con l’attesa conseguente prima<br />

che si completi l’elenco dei brani.<br />

La stessa cosa avviene quando<br />

si naviga all’interno di una<br />

memoria USB collegata posteriormente<br />

all’apparecchio, con<br />

tempi decisamente differenti da<br />

quelli del CD per scandagliare<br />

i contenuti e organizzarli nella<br />

visualizzazione. Similmente accade<br />

anche quando si passa dal<br />

controllo tramite App a quello<br />

da telecomando, come se l’apparecchio<br />

si “resettasse”. In effetti<br />

dal display si legge chiaramente<br />

l’indicazione DMR nel momento<br />

in cui il sistema è “prelevato”<br />

dalla App, mentre tramite il telecomando<br />

di accende la scritta<br />

DMP a significare la netta differenza<br />

fra la modalità Renderer e<br />

Player. Da segnalare che l’unica<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 43


INSIDE DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO<br />

COSTRUZIONE D’ANTAN<br />

La struttura del mobile è realizzata<br />

con pannelli in agglomerato<br />

di legno incollati fra loro che costituiscono<br />

i tre volumi separati<br />

di carico, uno per il sub woofer<br />

caricato in bass reflex con due<br />

condotti in plastica sagomata e<br />

due in sospensione pneumatica<br />

per i due midrange. Al centro<br />

è collocato il gruppo per la<br />

lettura del CD con caricamento<br />

dall’alto e innesto a scatto del<br />

disco direttamente sul rotore. Il<br />

pannello superiore in alluminio<br />

poggia su una serie di supporti<br />

ed è fissato sul pannello frontale<br />

e quello posteriore d ospita<br />

il coperchio di protezione per<br />

il CD, i comandi a sfioramento<br />

per le funzioni dell’apparecchio<br />

e tre tasti a pressione, due per<br />

la regolazione del volume e uno<br />

per l’accensione. Nella parte inferiore<br />

è collocata su un pannello<br />

in lamiera sagomata l’alimentazione<br />

e il PCB principale in cui è<br />

presente la sezione di potenza e<br />

quella di controllo e trattamento<br />

dei segnali audio che impiega<br />

un’architettura di elaborazione<br />

digitale del segnale trasferito in<br />

PWM direttamente agli integrati<br />

di potenza Texas TAS5342LA. Il<br />

processore di rete è un sistema<br />

integrato Microchip che con<br />

un’architettura studiata per supportare<br />

il coding dei formati più<br />

frequenti e la possibilità di essere<br />

interfacciato agevolmente a dispositivi<br />

con una personalizzazione<br />

spinta nelle funzioni.<br />

Il gruppo ottico poggia su una base elastica con un isolamento<br />

dalla vibrazioni e un sistema antishock. Il CD aderisce<br />

direttamente sulla parte terminale del supporto con un<br />

notevole beneficio per il contenimento delle masse periferiche.<br />

Gli altoparlanti sono fissati a un<br />

supporto in plastica che fornisce anche<br />

la forma di raccordo fra il tweeter a<br />

cupola e la lente acustica, che riduce<br />

la focalizzazione dell’emissione verso<br />

la parte centrale.<br />

funzione accessibile contemporaneamente<br />

a tutte le modalità<br />

di controllo e interazione è la regolazione<br />

del volume che, anzi,<br />

si aggiorna sui vari sistemi di visualizzazione,<br />

nel senso che quel<br />

che si legge sul display si riflette<br />

anche sulle App sia Android che<br />

iOS contemporaneamente, anche<br />

se con un certo ritardo. La<br />

playlist e il programma in esecuzione<br />

non vengono visualizzati,<br />

come se ogni App presente<br />

sui vari dispositivi di controllo<br />

avesse “storia” a sé, senza sapere<br />

cosa accade sul renderer.<br />

Per quello che riguarda le performance<br />

sonore va rilevata la<br />

capacità del sistema di generare<br />

una erogazione potente che contribuisce<br />

a una partecipazione al<br />

brano musicale notevole anche<br />

se in alcuni casi una certa immanenza<br />

limita l’impressione<br />

di veridicità con determinati generi<br />

musicali. Si avverte a tratti<br />

una sorta di scollamento fra la<br />

riproduzione della sezione bassa<br />

e quella medio-alta, come spesso<br />

accade nei sistemi sub+sat. Invero,<br />

l’estensione in basso è notevole,<br />

potente e presente anche<br />

se si perde in dettaglio nei passaggi<br />

più potenti. La ricostruzione<br />

scenica è credibile anche<br />

se non particolarmente marcata<br />

ma bene a fuoco e equilibrati sui<br />

vari assi nello spazio. Piacevoli<br />

le voci e alcuni strumenti ad arco<br />

e, in generale, si assiste a una<br />

rappresentazione della musica<br />

costantemente oltre la soglia<br />

minima di discrimine della piacevolezza,<br />

marcata o meno. Buoni<br />

sia gli attacchi che i rilasci che, pur<br />

non strabilianti, contribuiscono a<br />

una rappresentazione in generale<br />

realistica del programma. Permane<br />

una lieve tendenza all’indurimento<br />

delle alte frequenze che si<br />

avverte anche nelle riproduzione<br />

dei file ad alta risoluzione (anche<br />

44 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


TEST TECHNICS SC-C70<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

Woofer (qui sopra) e mid woofer<br />

(a sinistra) hanno il cono il carta,<br />

la sospensione in gomma e il<br />

cestello in lamiera stampata.<br />

Il magnete è di tipo ceramico.<br />

Il sistema di comunicazione di rete di gestione dei<br />

contenuti è installato in un piccolo modulo schermato in<br />

cui, oltre al processore Microchip DM920, sono installati<br />

i moduli di trasmissione wireless LAN e Bluetooth.<br />

1 Capacità di analisi del dettaglio....................1<br />

2 Messa a fuoco e corposità.............................1<br />

3 Ricostruzione scenica altezza........................0<br />

4 Ricostruzione scenica larghezza....................0<br />

5 Ricostruzione scenica profondità..................1<br />

6 Escursioni micro-dinamiche.........................0<br />

7 Escursioni macro-dinamiche........................0<br />

8 Risposta ai transienti....................................1<br />

9 Velocità........................................................1<br />

10 Frequenze medie e voci................................1<br />

11 Frequenze alte..............................................1<br />

12 Frequenze medio-basse...............................1<br />

13 Frequenze basse...........................................0<br />

14 Timbrica.......................................................0<br />

15 Coerenza......................................................0<br />

16 Contenuto di armoniche...............................1<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Grandi potenzialità lasciate però un po’ sotto<br />

la sufficienza, anche se il risultato complessivo<br />

è superiore alle potenzialità inespresse di ogni<br />

singola componente.<br />

Il segnale è elaborato da una batteria di processori<br />

dedicati e messi a punto da Technics per il sistema<br />

JENO a cui si affianca un microprocessore e i due<br />

integrati di potenza PWM installati a ridosso della<br />

lamiera per lo smaltimento del calore.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Facile da installare, ampie possibilità di connettività<br />

ma piuttosto scomodo accedere alla<br />

connessione USB e a quella linea jack da 3,5 sul<br />

pannello posteriore.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Piacevole e abbastanza potente ma senza eccellere<br />

in raffinatezza e ariosità.<br />

DSD) in cui l’effetto viene molto<br />

attenuato, a differenza dei contenuti<br />

compressi a perdita che vengono<br />

particolarmente penalizzati<br />

da questa caratterizzazione. La<br />

possibilità di utilizzare file ad alta<br />

risoluzione non stressa comunque<br />

le potenzialità dell’apparecchio<br />

ma aggiunge qualcosa nella<br />

gradevolezza della riproposizione<br />

musicale offerta, in particolar<br />

modo e inaspettatamente con i<br />

contenuti DSD.<br />

Nel complesso se certamente<br />

l’apparecchio si prefigura come<br />

espressione di una versatilità<br />

ampia e superiore alla classe di<br />

appartenenza, le qualità sonore<br />

e il livello di godibilità sono<br />

anch’esse inusuali in sistemi “allin-one”<br />

di queste dimensioni,<br />

con pressioni di ascolto in certi<br />

casi impressionanti, soprattutto<br />

per un pubblico non avvezzo al<br />

settore Hi-Fi; la facilità di posizionamento<br />

in determinati casi<br />

potrebbe (visto che le qualità<br />

di fondo sono di un certo livello)<br />

sopperire all’eventuale gap<br />

con un sistema tradizionale. La<br />

gradevolezza estetica dell’apparecchio<br />

rappresenta un’arma<br />

in più per far coincidere queste<br />

potenzialità (e modalità di<br />

utilizzo abbastanza semplici se<br />

pur conflittuali tra App e telecomando)<br />

con la normale vita<br />

quotidiana, ed è una caratteristica<br />

mica da poco!<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Interpretazione alternativa a quella dei due sistemi<br />

di punta che potrebbe essere penalizzata<br />

dall’evolversi delle cose in merito a connettività<br />

e concreto plusvalore della riproduzione del CD.<br />

L’SC-C70 è ancora terra di mezzo non fra categorie<br />

di prodotti ma fra sistemi cheap e crossover.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Fascia di mercato e concorrenti sono decisamente<br />

pochi e fra quei pochi non è così semplice ottenere<br />

risultati nel complesso stabili, gradevoli<br />

ed esteticamente validi.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di<br />

appartenenza dell’apparecchio. Il fattore di<br />

concretezza rappresenta il valore nel tempo<br />

e l’affidabilità del prodotto, del marchio e del<br />

distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 45


INSIDE CONTROCORRENTE<br />

di Paolo Corciulo<br />

Il Grande Lebowski<br />

ama il vinile?<br />

Il rilancio ormai consolidato dell’analogico è foriero di cose belle e meno belle e, come sempre accade<br />

quando qualcosa diventa o ritorna iconico, i mercanti ne approfittano e gli stupidi annuiscono…<br />

La notizia bella? Il vinile ormai, l’avrete capito, non solo è<br />

una certezza per qualche anno a venire ma si è consolidato,<br />

ha ritrovato radici che credeva completamente inaridite e<br />

che invece mostrano nuovo vigore. Vengono riadattate fabbriche<br />

in disuso, ne nascono addirittura di nuove, si ritorna a produrre<br />

dischi in quantità e, soprattutto, il significato iconico dell’analogico<br />

(una sorta di invito allo slow Hi-Fi?) dilaga, travalicando il settore<br />

specifico e invadendo gli ambiti più vari della società, come avrete<br />

già scoperto nelle pagine precedenti di questo numero di <strong>SUONO</strong>.<br />

Ha ridato ossigeno a due settori in difficoltà, quello della produzione<br />

di apparecchiature per la riproduzione della musica e quello<br />

del software su supporto solido, ma<br />

porta con sé una sorta di effetto Re<br />

Mida che, come ognuno sa, appare<br />

straordinariamente soddisfacente<br />

salvo rivelarsi una iattura, a meno<br />

che il Dioniso di turno non gli conceda la grazia…<br />

Sul carro del vinile, in altre parole, ci si sono buttati tutti visto che<br />

la nostra società più ancora del settore specifico sembra avida di<br />

parole chiave che, in brevità, siano sinonimo di valori indiscussi…<br />

Qualche dubbio in merito lo nutro e ve lo dovreste porre anche voi<br />

Sai cosa diceva Lenin? “Tu cerca la persona<br />

che ne trae beneficio, e..., e... insomma...”<br />

Drugo<br />

lettori e non per il fatto che oltre ai cavalli di ritorno (che dimostrano<br />

nell’atteggiamento ondivago la pochezza del soggetto in sé)<br />

e alle new entry degli inesperti professionali, come sempre accade,<br />

trovi nuovo spazio chi consapevole ha deciso di utilizzare il vinile<br />

(oggi, il digitale, il CD e via dicendo in passato) come un cavallo<br />

di Troia, sfruttandolo al massimo con il risultato, ormai abituale,<br />

di ricreare anche in un segmento del mercato che sembrerebbe<br />

maturo, ovvero riservato a chi ha solide radici nel tempo, quella<br />

marmellata di proposte, idee, regole e stereotipi che nuoce più che<br />

arricchire la conoscenza del consumatore e il perseguimento di ciò<br />

che oggettivamente è “buono”.<br />

Ormai da tempo assistiamo a una<br />

apparente rincorsa tecnologica<br />

(volendo assumere come positiva<br />

questa definizione) nel campo della<br />

musica riprodotta e nello specifico<br />

per quanto attiene la qualità dei contenuti musicali utilizzati.<br />

Campionamenti e sovra-campionamenti a frequenze e risoluzione<br />

bestiali, filtri e sigle che promettono miglioramenti imperiosi,<br />

salvo scoprire che il segnale nativo è quasi sempre migliore e persino<br />

un deprecabile MP3, se realizzato nel modo giusto e con una<br />

46 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


NON TUTTO IL VINILE LUCCICA<br />

La conservazione dei master originali in bobina deve avvenire in ambienti ad umidità<br />

controllata. Data la natura del nastro l’eventuale riutilizzo può avvenire solo dopo<br />

alcune operazioni di restauro.<br />

Ormai d’abitudine un nastro restaurato viene trasferito tramite una conversione<br />

A/D in modo che eventuali regolazioni di livelli ed equalizzazione avvengano via<br />

computer nel dominio digitale.<br />

compressione che non sia pensata per riprodurre il brano con una<br />

scatola di fiammiferi, può competere con la qualità CD (che, detto<br />

tra noi, quando ben utilizzata it’s enought, come direbbero gli<br />

inglesi). Ma, si sa: l’anello appeso al naso del consumatore vuole<br />

che “two is megl che uan”, che l’indice di qualità di un prodotto si<br />

nasconda nei suoi dati di targa, prova apparentemente oggettiva<br />

che ne rappresenta davvero il valore.<br />

Dico questo perché ora è tutto un fiorire di rimasterizzazioni effettuate<br />

in omaggio a parole chiave stimolanti (“nastri originali”,<br />

“ad alta definizione” per citarne solo alcune…), dovrebbero<br />

attrarre la nostra attenzione, diventando consumabili per gioia<br />

indotta e quasi a prescindere del grado di soddisfazione reale che<br />

se ne ricava. Ne cito una per tutte, quella relativa ai molti dischi<br />

in “vinile pesante”, dicitura che dovrebbe sottintendere di per sé<br />

una sorta di marchio di qualità. È davvero così? Ovviamente no,<br />

visto che ce ne sono alcuni che suonano peggio di quelli originali<br />

o di normale fattura! Sorprende invece che questa affermazione<br />

venga presa con stupore (a riprova della forza degli stereotipi),<br />

soprattutto se si ripercorre il flusso del segnale dall’origine al<br />

prodotto finito. Cominciamo con i moltissimi remastering: avvengono<br />

partendo da una sorgente soggetta a processi<br />

degenerativi e di deterioramento fisico che, salvo<br />

rari casi di conservazione perfetta o giù di lì,<br />

hanno fatto il loro corso. La conservazione<br />

dei nastri, infatti, è da sempre uno dei<br />

problemi maggiori dell’analogico: dei<br />

tre strati che compongono un nastro<br />

magnetico quello superiore utilizza<br />

un collante necessario per far<br />

aderire le particelle magnetiche;<br />

proprio questo, a causa di fattori<br />

ambientali, con il passare del tempo<br />

tende a sciogliersi.<br />

Alcune procedure (il nastro viene<br />

riscaldato in un formo termostatato<br />

e ventilato con lo scopo di sciogliere la<br />

colla) sono in grado di rendere leggibile<br />

il messaggio musicale contenuto nel nastro originale e così, nel<br />

caso di una riedizione di un titolo vinilico, si procede in genere a<br />

realizzare una nuova copia su nastro che verrà digitalizzata attraverso<br />

una conversione A/D. Non credo sia necessario sottolineare<br />

le insidie connesse a questo campionamento così come i rischi<br />

(ma anche le opportunità, a essere sinceri) della successiva fase di<br />

restauro e rimasterizzazione: in alcuni felici casi questa catena di<br />

interventi ha comunque portato a prodotti di ottima qualità (recentemente<br />

Masters di Lucio Battisti – su <strong>SUONO</strong> 520, novembre<br />

2017 - più indietro nel tempo The Complete Sudio Recordings della<br />

Callas su <strong>SUONO</strong> 491 - ottobre 2014, solo per citare casi in cui<br />

<strong>SUONO</strong> è stato direttamente coinvolto nell’analizzare l’effettiva<br />

valenza qualitativa del prodotto).<br />

Ma perché, vi potreste chiedere, non si fa tutto “come una volta”?<br />

Molto semplicemente perché è quasi impossibile!<br />

Partiamo proprio dalla registrazione ex novo (ovviamente riferita<br />

a nuovi titoli e non alle riedizioni); discutendone con i responsabili<br />

di grossi studi che ho avuto la possibilità di visitare (Air Studio, Abbey<br />

Road, Metropolis, Forward…) emerge un dato comune: i costi<br />

nell’affiancare una produzione analogica a quella standard digitale<br />

sono talmente elevati da scoraggiare le grandi case discografiche,<br />

immaginarsi un eventuale esordiente… E anche se fossero minori<br />

non è detto che il processo creativo (che non potrebbe avvalersi<br />

dei vari Pro Tools e delle comode possibilità di comporre<br />

e scomporre le tracce) sarebbe alla portata di artisti<br />

e tecnici. Per questi ultimi in particolare<br />

va segnalato come molti abbiano perso la<br />

“mano analogica” (o non l’hanno mai<br />

avuta) e anche ammesso che avessero<br />

a disposizione una catena di registrazione<br />

interamente analogica (il che è<br />

quasi impossibile a causa di effetti<br />

come il delay e l’echo), non è detto<br />

che riuscirebbero a utilizzarne per<br />

intero il potenziale...<br />

Per la somma di queste ragioni la<br />

maggior parte degli LP, dunque,<br />

non sono filologicamente analogici<br />

al 100% almeno nelle procedure;<br />

vinili si, ma solo nella parte più appa-<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 47


INSIDE CONTROCORRENTE<br />

Il tornio per la realizzazione della lacca che darà vita a nuove produzioni in vinile.<br />

Un tempo la presenza della testina di delay consentiva all’operatore di ascoltare il<br />

messaggio musicale qualche secondo prima dell’incisione da parte del bulino, in<br />

modo da poterne regolare la pressione.<br />

riscente, il supporto utilizzato. Non che questo debba necessariamente<br />

suscitare scandalo: Benny Grundman, che è considerato uno<br />

dei maggiori esperti mondiali in materia (il suo nome è garanzia di<br />

qualità), effettuava tutto il lavoro di rimasterizzazione nel dominio<br />

digitale, come accaduto proprio sotto i miei occhi in occasione di<br />

una ormai lontana visita al suo studio di Los Angeles.<br />

Alcuni passaggi della produzione vinilica sono essi stessi impraticabili,<br />

come nel caso della realizzazione del master, che non si<br />

effettua oggi (nella maggior parte dei casi) così come avveniva<br />

una volta. Grazie a registratori a nastro e tre testine (registrazione<br />

play e segnale ritardato), l’operatore un tempo era in grado di<br />

conoscere con un minimo anticipo il contenuto del programma<br />

musicale al fine di regolare ad hoc la pressione del bulino utilizzato<br />

nell’incisione della lacca (in virtù dell’equilibrio tra le possibilità<br />

dinamiche del supporto e il minutaggio che si vuole contenere).<br />

Quando infatti una lacca master viene incisa, l’ingegnere deve<br />

realizzare l’intero lato dell’LP in una sessione, senza fermarsi. Se<br />

si commette un errore con i livelli, l’equalizzazione o ogni altra<br />

regolazione, la lacca viene eliminata e l’ingegnere ricomincia da<br />

capo. Un’operazione eccessivamente costosa già ai tempi, tanto che<br />

l’addetto al tornio controllava il programma prima di effettuare<br />

il taglio; in questo modo identificava eventuali pieni orchestrali,<br />

pianissimo o ogni altra forma di variazione del programma sonoro<br />

rispetto alla dinamica media, in modo che i cambiamenti di livello<br />

e di equalizzazione potessero essere anticipati e regolati per tempo.<br />

Per questa ragione era necessario poter disporre di una sorta di<br />

“riproduzione anticipata” che si otteneva, appunto, con la presenza<br />

sul registratore di una terza testina “di anteprima”, posizionata<br />

solitamente nella parte sinistra dell’apparecchio, vicino alla bobina<br />

di alimentazione, in modo che, modificando con rulli e guide supplementari<br />

il percorso del nastro, questo passasse sopra la testina<br />

di anteprima un secondo o giù di lì prima di arrivare alla testina<br />

di riproduzione “normale” che trasmetteva il segnale al bulino<br />

per incidere la lacca. Un sistema certamente piuttosto complesso<br />

ma che consentiva all’ingegnere di monitorare il segnale prima<br />

di effettuare il taglio. Complesso e costoso, soprattutto in tempi<br />

odierni dove le testine dei registratori analogici professionali si<br />

contano nel numero di pochi zeri. Già nel massimo fulgore del<br />

L’operazione di incisione della lacca da parte del bulino è “senza ritorno”: una volta effettuata, se non conforme va effettuata nuovamente con una ulteriore lacca mentre la<br />

precedente viene buttata.<br />

48 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


NON TUTTO IL VINILE LUCCICA<br />

Solo anni dopo l’incisione di Kind of Blue (1959) venne scoperto il fatto che alcune<br />

canzoni erano state incise con un registratore la cui velocità non era perfettamente<br />

tarata. Il riallineamento (velocità ma anche azimuth della testina) è uno dei problemi<br />

che devono essere affrontati nel caso di rimasterizzazione da originali in vinile.<br />

CD, a metà degli anni ’90, questo sistema era stato sostituito,<br />

quando si effettuava una produzione analogica, da una linea di<br />

ritardo digitale che non è esattamente la stessa cosa (o così sono<br />

convinti i puristi…).<br />

Esiste poi un problema endemico nei registratori a bobina costituito<br />

dalla precisione nel controllo della velocità che, nel caso<br />

di macchine ormai vintage o “riciclate”, è ancora più sensibile: il<br />

wow and flutter, termine che in realtà racchiude quattro differenti<br />

effetti determinati da un non completo controllo della velocità che<br />

sono causa di artefatti e, soprattutto, possono essere all’origine<br />

di discrepanze tra la velocità con cui girava il registratore con<br />

cui è stato inciso il master originale e quella del registratore che<br />

viene utilizzato, in un periodo posteriore, per il remastering. Illuminante<br />

in tal senso quanto accaduto con Kind of Blue (1959) di<br />

Miles Davis. Il lato uno della versione stereo, quella che contiene<br />

i brani della prima sessione di registrazioni So What, Freddie<br />

Freeloader e Blue in Green, venne infatti registrato con un apparecchio<br />

a nastro che girava a una velocità inferiore dell’1% rispetto<br />

quella corretta: in tutte le edizioni del disco pubblicate a partire<br />

dal 1959 e prima del 1992 (LP, CD, cassette e Mini Disc) i brani<br />

scorrono un po’ più veloce del dovuto! Il guasto del registratore<br />

venne corretto prima della seconda sessione di registrazioni tenuta<br />

poi nell’aprile seguente (1960) ed è questa la ragione per cui non<br />

si fece caso all’errore! Mark Wilder, il tecnico del suono che si è<br />

occupato nel 1992 delle rimasterizzazioni, si accorse dell’errore e<br />

vi pose rimedio utilizzando il master a tre tracce di backup per le<br />

successive ristampe…<br />

Naturalmente questo è solo uno dei possibili casi di bassa fedeltà,<br />

nel senso di equivalenza assoluta con l’originale, in cui si può incorrere<br />

nella rimasterizzazione del vinile! E naturalmente la tesi<br />

di fondo di questo articolo non vuole ispirarsi a ragioni di natura<br />

terroristica ma solo a fini “educativi”, per mettere in guardia dalle<br />

semplicistiche equazioni “vinile meglio di…” o “180 gr. meglio<br />

di...”. Semplici e comprensibili regole, certo, rassicuranti anche<br />

ma lontane da una coerente possibilità di elaborare sulla base di<br />

queste una corretta scala qualitativa.<br />

Ecco perché non si deve gridare al miracolo (o allo scandalo) se si<br />

verificano fenomeni che esulano da tali regole (proprio perché regole<br />

non sono): esattamente come a volte un mp3 può suonare bene o<br />

quasi bene come un CD, e un CD può essere migliore di un file ad<br />

alta risoluzione; se consideriamo queste sigle, questi standard di<br />

per sé come indici di qualità, scopriremo nostro malgrado che lo<br />

sono solo in parte mentre il risultato globale in termini di qualità<br />

è il frutto di una più complessa convergenza di effetti. Nulla toglie<br />

al godersi il vinile anche solo per il fatto, certo, che questo formato<br />

è quello più piacevole a livello visivo, di tatto e di fruizione (anche<br />

se in quest’ultimo caso il valore non è assoluto ma dipende dalle<br />

abitudini del fruitore)!<br />

Per dovere di cronaca va infine evidenziato un aspetto abbastanza<br />

trascurato oggi più che al tempo riguardo al vinile, ovvero il fatto<br />

che la sua produzione ha un largo impatto in termini ecologici.<br />

Se l’ubriacatura per un termine , PVC, che negli anni ’70 andò per<br />

la maggiore, oggi è definitivamente svanita, rimane il fatto che il<br />

cloruro di polivinile, o PVC come lo chiamano i più, è un materiale<br />

fortemente inquinante: se si rompe il PVC, si ottengono gas di cloro<br />

e metalli pesanti fortemente dannosi. La stabilità del PVC, inoltre,<br />

è assai dubbia: se non si utilizza il piombo come stabilizzatore, si<br />

rischia che tale materiale con l’invecchiamento rilasci particelle tossiche.<br />

Altro che vinile vintage: se è vero che pochi sarebbero disposti<br />

a separarsi dalle loro collezioni di LP, poche società che si occupano<br />

di riciclo sono disposte a ritirare il vinile se non a costi molto alti...<br />

Certo il PVC oggi è assai meno utilizzato che in passato (la maggior<br />

parte dell’industria automobilistica ha smesso di utilizzarlo nelle<br />

automobili) ma è ancora la materia prima per la produzione dei<br />

dischi in vinile, produzione che avviene in massima parte su impianti<br />

obsoleti e meno efficienti di quando erano nuovi, ed è del tutto<br />

impossibile stabilire l’impatto di alcuni processi antiquati e pericolosi<br />

che fanno parte della lavorazione (per non parlare dell’enorme<br />

dispendio di energia: in alcuni casi si utilizza ancora la pressione<br />

idraulica). Solo recentemente sono apparse sul mercato nuove catene<br />

di produzione del vinile che, in qualche modo, minimizzano<br />

l’impatto ecologico di tali produzioni. D’altronde il CD non è da<br />

meno: tra le materie utilizzate ci sono plastica, coloranti e lacche<br />

ed è necessario un grande dispendio di gas e di acqua per produrli!<br />

Di peggio ci sono solo i jewel box (che a questo punto di gioielli<br />

hanno davvero ben poco): sono realizzati in cloruro di polivinile,<br />

una sostanza classificata come cancerogena per l’uomo ed entrambi,<br />

CD e contenitori, sono praticamente indistruttibili! Molto meglio<br />

l’impalpabile (ed ecologically correct) musica liquida…<br />

Perché allora questo ritorno di fiamma del vinile? Da qualche anno<br />

in occasione dell’annuale numero di <strong>SUONO</strong> dedicato all’argomento<br />

ne dibattiamo, e così anche in questo numero che state leggendo<br />

ma, al netto di tutto, due le possibili ragioni. Dal lato utente un<br />

metodo di fruizione rituale e materica che forse può fornirci più<br />

ampie indicazioni sui desideri del consumatore che, a dispetto degli<br />

indubbi vantaggi in termini di flessibilità fornita dalla musica liquida<br />

(qualsiasi cosa, ovunque, in qualsiasi momento), se vive l’ascolto<br />

della musica con passione non può prescindere dalla sua condizione<br />

materica. Dal lato dell’industria una semplice ma dirimente constatazione:<br />

il vinile è uno dei pochi prodotti non hackerabili!<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 49


INSIDE CONTROCORRENTE<br />

de Il Tremila<br />

L’arte di andare<br />

controcorrente<br />

Francese di origini, nomade per predisposizione,<br />

Joël-François Durand è al tempo stesso<br />

l’incarnazione del progettista ideale e della più<br />

atipica interpretazione del ruolo stesso. I suoi sono<br />

tra i bracci più raffinati al mondo...<br />

Nasce a Orléans il 17 settembre 1954 dove da bambino<br />

studia pianoforte; dopo il liceo, ingegneria meccanica<br />

ed elettrica in un college a Parigi (“...dopo tre anni mi<br />

sono davvero stancato e siccome studiavo musica invece di fare<br />

i miei compiti di matematica e fisica ho deciso di passare agli<br />

studi musicali...”). Infine, sempre a Parigi, comincia a interessarsi<br />

alla composizione, che studia nella capitale francese ma anche in<br />

Germania a Friburgo (tra i suoi maestri György Ligeti e Luciano<br />

Berio), completando il suo dottorato in composizione musicale<br />

all’Università di Stony Brook di New York. Qui, dopo aver terminato<br />

gli studi musicali, Joël-François Durand lavora per due anni come<br />

Il Talea, prima realizzazione di Joël-François Durand<br />

50 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


JOËL-FRANÇOIS DURAND<br />

IL DURAND PENSIERO<br />

- Spesso sono arrivato a conclusioni che contraddicevano le teorie.<br />

Alla fine se qualcosa suona molto bene il mio compito è quello di<br />

cercare di capire che cosa ho fatto di buono ed è la cosa più difficile<br />

da fare. A volte gli errori sono più facili da capire che le buone<br />

soluzioni! Se una soluzione funziona bene ma non correla con una<br />

teoria, allora è necessario confutare la teoria.<br />

- Quando sappiamo che qualcosa suona bene? Fondamentalmente,<br />

se avete abbastanza esperienza nell’ ascolto della musica dal vivo,<br />

sapete come suona uno strumento. Questo è il suono “buono”, il<br />

riferimento. Non si tratta di capire se ti piace che qualcosa suoni in<br />

un modo o in un altro.<br />

- È impossibile ottenere la “verità” non solo perché i componenti<br />

non possono essere “perfetti” e altrettanto accurati quanto la vera<br />

musica ma anche perché, ed è la cosa ancora più importante, non<br />

abbiamo alcun controllo sul materiale originale, quello che ci viene<br />

dato come materiale sorgente: si tratta di registrazioni fatte da<br />

persone che hanno la loro predilezione per ciò che, per così dire, il<br />

suono originale era o avrebbe dovuto essere. Non possiamo sperare<br />

di “migliorarlo”, indipendentemente dai nostri pregiudizi. Allora<br />

perché non accettare questo fatto e provare “semplicemente” a fare<br />

apparecchiature che mettono in evidenza ciò che c’è, e nient’altro?<br />

sound engineer. Infine nel 1991 viene assunto dalla University of<br />

Washington School of Music di Seattle per insegnare composizione,<br />

attività a cui affianca quella di compositore, che lo ha portato<br />

a lavorare con molti musicisti e a frequentare sale da concerto sia<br />

americane che europee...<br />

Più musicista che audiofilo in apparenza se non nell’accezione migliore<br />

del termine: “Per capire e ricevere il messaggio completo di<br />

un brano musicale ho bisogno di sentirlo il più possibile, in tutti i<br />

suoi dettagli. Per esempio, in musica con texture complesse, trovo<br />

importante sentire quello che fanno tutti gli strumenti, non solo le<br />

prime o le linee secondarie...”. Certamente lontano - all’epoca non<br />

pensava che sarebbe mai tornato ad alcun tipo di sforzo scientifico<br />

- dalle dinamiche Hi-Fi; senonché nel 2008 un evento casuale fa<br />

da detonatore: “Avevo appena comprato un vecchio giradischi<br />

Rek-O-Kut su eBay (si tratta di un giradischi realizzato a partire<br />

dal 1956 dalla ditta newyorkese come alterativa economica ai<br />

Garrard e Thorens dell’epoca). Dal momento che il braccio in<br />

dotazione era rotto, avevo bisogno di qualcosa a buon mercato<br />

con cui giocare. Piuttosto che comprarne uno costruii una mia<br />

versione rudimentale. E la cosa divertente era che, almeno in<br />

parte, non suonava neanche male!”.<br />

Fin qui niente di nuovo sotto il sole (se si va a rovistare nelle biografie<br />

di molti personaggi famosi in Hi-Fi la genesi è più o meno<br />

sempre questa) se non fosse che Joel Francois Durand è sia musicista<br />

che audiofilo (entrambe le cose in modo serio e profondo), e<br />

qui sta la differenza! Così sorpreso dai risultati superiori alle attese<br />

del suo fai-da-te, attingendo al bagaglio tecnico del passato Durand<br />

comincia a pensare come realizzare qualcosa di più completo e il<br />

gioco gli prende la mano: “Passavo giorno e notte, immaginando<br />

soluzioni per tutti i piccoli problemi che ho trovato lungo il percorso,<br />

sperimentando ogni tipo di forma e materiale. Non avevo<br />

alcuna ambizione di fare qualcosa di Hi-end o anche di entrare in<br />

affari; piuttosto, una sorta di sindrome del “what if…”<br />

Non si può dire però che la classica sindrome dell’autocostruttore<br />

si fosse impossessata di Durand che fino ad allora aveva costruito,<br />

da adolescente, al massimo un set di altoparlanti e qualche altro<br />

piccolo apparecchio elettronico, il tutto senza molta convinzione.<br />

Invece dopo un paio di mesi passati nel suo garage, conscio delle<br />

limitazioni degli strumenti e della conoscenza a disposizione, decide<br />

di appoggiarsi al dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università<br />

di Washington, un luogo aperto a studenti e personale,<br />

seguendo un corso per imparare a utilizzare macchine e software<br />

messi a disposizione, compreso un programma CAD. Il braccio<br />

di lettura di sua invenzione prende sempre più forma (2008) ma<br />

fondamentale è l’incontro con Thom Mackris della Galibier Design,<br />

costruttore americano con cui Durand discute e si confronta: oltre<br />

15 prototipi per la base, 50 per la canna del braccio, con diversi<br />

disegni e tipi di legno, decine per le parti più piccole, differenti per<br />

misure, forme e materiali (soprattutto per i contrappesi). Poi gli<br />

ascolti con i beta tester, scelti nella cerchia di Mackris... Sarà proprio<br />

quest’ultimo a ospitare la neonata creatura di Durand nella sua<br />

saletta al RMAF 2009. Nasce il Talea... e quasi in contemporanea<br />

viene definitivamente messo a punto il meccanismo di regolazione<br />

dell’azimuth “on the fly” che, in quanto sviluppato all’interno<br />

dei laboratori dell’Università, diventa patrimonio e brevetto di<br />

quest’ultima e non di Durand; in compenso l’Università mette il<br />

nostro eroe nelle condizioni di trasformare un’idea in una iniziativa<br />

commerciale i cui confini si manterranno però strettamente nello<br />

specifico dei bracci di lettura, con una produzione limitata, pensata<br />

più alla ricerca dell’eccellenza che alla valorizzazione commerciale:<br />

dopo il Talea, a tutt’oggi, sono seguiti solo due altri modelli…<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 51


INSIDE CONTROCORRENTE<br />

di Agostino Bistarelli<br />

Anche i “grandi”<br />

guardano al vinile<br />

Per festeggiare i 50 anni di attività la Meliconi (chi non conosce il suo guscio per il telecomando della<br />

TV?) ha introdotto un kit per il vinile, a certificare l’ingresso del disco nero nell’area dell’ampio consumo.<br />

Più che l’oggetto in sé - un ulteriore kit per la pulizia del<br />

vinile potenzialmente poco aggiunge al panorama di<br />

mercato - conta il messaggio o le ragioni del perché...<br />

“Cinquanta anni di attività al servizio del consumatore” non è<br />

uno slogan di facciata e se Meliconi si è accorta che nel 2016 la<br />

vendita del vinile era diventata un trend di largo consumo, vuol<br />

dire che il ritorno di fiamma del vinile ha davvero rotto tutti gli<br />

argini. L’ingresso nel settore di Meliconi, che è abituato ai grandi<br />

numeri (si occupa principalmente di tutto ciò che concerne l’onnipresente<br />

scatola TV che troneggia in ogni salotto o giù di lì - è del<br />

1987 il primo guscio TV, la custodia in gomma salva telecomando<br />

che ha fatto diventare Meliconi uno dei leader nel settore degli<br />

accessori audio-video), vuol dire qualcosa sia a livello simbolico<br />

che pratico e in particolare, proprio da questo secondo punto<br />

di vista, la possibilità che tutto quello che attiene il vinile sia in<br />

futuro meno costoso, in omaggio alla logica dei grandi numeri...<br />

Un bene, in fin dei conti, perché proprio la dimensione industriale<br />

può portare all’abbattimento dei costi e, insieme o in alternativa,<br />

a un aumento della qualità media del prodotto. Entrambe le cose<br />

ci verrebbe da dire, almeno in via teorica, a giudicare dal Vinyl<br />

Kit, il prodotto che sancisce l’ingresso di Meliconi nell’area del<br />

vinile. Si tratta di un classico kit destinato alla pulizia dei vinili e<br />

composto da una doppia spazzola (in velluto da un lato per rimuovere<br />

la polvere e in fibra di carbonio dall’altro per rimuovere le<br />

cariche elettrostatiche) fornita con una base d’appoggio di grande<br />

comodità e una soluzione di liquido antistatico da 45 ml. Niente<br />

di rivoluzionario forse (sebbene la soluzione della spazzola double<br />

face con opportuna sede ove riporla è perlomeno intelligente)<br />

ma il kit propone due elementi innovativi: il canale commerciale<br />

molto ampio (quello abituale dei prodotti Meliconi) che non<br />

52 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


VINYL KIT<br />

può che portare nuova acqua<br />

al mulino dell’analogico, e il<br />

prezzo, tipicamente da mercato<br />

di massa, che fa altrettanto.<br />

Infine il nome, che se non<br />

è una garanzia (gli audiofili<br />

sono come San Tommaso) ci<br />

va ben vicino e trascina il vinile<br />

ulteriormente fuori dalle<br />

paludi opache di certa Hi-end<br />

perlomeno discutibile...<br />

Tutto avviene in sintonia<br />

con quanto sta accadendo,<br />

più in generale, nell’ambito<br />

del rinnovamento della filiera<br />

commerciale, dove anche<br />

la grande distribuzione (sia<br />

Lidl che Aldi, multinazionali<br />

tedesche rivali con migliaia di<br />

supermercati sparsi in tutta<br />

Europa), hanno cominciato a<br />

vendere nei loro punti vendita inglesi dei giradischi low cost.<br />

Sainsbury’s, una delle maggiori catene di supermercati in UK<br />

e Irlanda con circa 600 punti vendita tradizionali e circa 800<br />

di dimensioni più compatte, ha presentato la propria etichetta<br />

discografica, scoprendo che la riproduzione<br />

musicale tradizionale è un<br />

bene appetibile. Aggiungiamo che<br />

il Vinyl Kit, a dispetto del prezzo<br />

stracciato (14,90 euro, meno che la<br />

sola spazzola di molti concorrenti),<br />

è composto da una spazzola efficiente<br />

e di ottima fattura. La procedura<br />

di pulizia è assai semplice;<br />

nel caso di una pulizia leggera basta<br />

passare sul disco la spazzola dal lato<br />

con la parte in fibra di carbone con<br />

funzione antistatica; per una pulizia<br />

più approfondita occorre spruzzare<br />

sulla superficie del disco il liquido in dotazione,<br />

provvedendo poi alla pulizia prima<br />

con la spazzola dal lato in velluto e poi con<br />

quello con funzione antistatica. La composizione<br />

del liquido prevede acqua, un solvente (Propylene glycol<br />

propyl ether), un tensioattivo altamente biodegradabile (Decyl<br />

Glucoside), un emoliente (Ceratonia siliqua gum), del sorbato di<br />

potassio (il sale di potassio dell’acido sorbico) e un conservante<br />

(metilparaben). Il liquido non risulta irritante, anche se viene<br />

consigliato di tenerlo lontano dalla portata dei bambini, e ha<br />

svolto correttamente il suo compito di pulizia.<br />

I mobili Boltz, in acciaio di alta qualità<br />

e lavorati nella massa, sono fabbricati<br />

per accogliere l’insieme della vostra<br />

musica su CD, DVD, Bluray o Vinile,<br />

su un mobile semplice, sobrio,<br />

elegante, design, e perfettamente<br />

evolutivo nel tempo. Ogni mobile<br />

Boltz può essere ingrandito secondo<br />

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<strong>SUONO</strong> marzo 2018 53


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

FONORILEVATORE<br />

Van Den Hul Colibri Master & Signature<br />

I primi fonorivelatori<br />

van den Hul Colibri sono<br />

nati nel 1995 e da allora<br />

ne sono stati prodotti<br />

oltre 1.000 esemplari<br />

con alcune variazioni<br />

del progetto nel tempo,<br />

principalmente modifiche<br />

al circuito magnetico,<br />

a testimonianza di un<br />

costante affinamento nel<br />

tempo. Per realizzarle<br />

Aalt Jouk van den Hul si<br />

affida alle sue mani e a<br />

quelle del figlio William<br />

ma anche a macchine a<br />

controllo numerico e a<br />

componentigelodamente<br />

conservato dal giorno<br />

in cui questo simpatico<br />

olandese ha deciso di dedicarsi<br />

alla produzione<br />

di componenti per l’alta<br />

fedeltà<br />

“I<br />

mmagino che dopo<br />

aver scritto il tuo<br />

primo articolo avrai<br />

pensato: guarda che m**da!<br />

Poi un po’ meno con il secondo<br />

e così via... La stessa cosa<br />

accade nella costruzione delle<br />

testine”, ci dice Aalt Jouk<br />

van den Hul, oggi un arzillo<br />

“vecchietto” di 80 anni in ottima<br />

salute (si attiene a una<br />

dieta ferrea) che tutt’ora gira<br />

il mondo in lungo e in largo<br />

(padroneggia sei differenti<br />

lingue) per presentare i suoi<br />

prodotti.<br />

Ex docente di fisica dell’Università,<br />

pioniere e recensore<br />

audio,<br />

produttore di cartucce e cavi,<br />

ricercatore medico, guaritore,<br />

attivista ambientale, umanista<br />

e filantropo (in Brasile si<br />

occupa dell’istruzione di una<br />

comunità di 36 ragazzi), A.J.<br />

è soprattutto un produttore di<br />

ottimi fonorivelatori (e naturalmente<br />

di cavi, che lo sono<br />

altrettanto!): ha cominciato<br />

nel 1975 e tutt’ora dedica circa<br />

2.000 ore l’anno alla produzione<br />

che avviene rigorosamente<br />

nella sua abitazione<br />

durante il weekend, con l’aiuto<br />

del figlio William: 300 nuovi<br />

esemplari e altri 700 rigenerati<br />

ogni anno...<br />

In precedenza, prima del 1975,<br />

van den Hul aveva sviluppato<br />

anche il suo particolare taglio<br />

dello stilo che tutt’ora viene<br />

utilizzato nelle testine che<br />

portano il suo nome.<br />

Prima della Colibri la richiesta<br />

per testine Hi-end aveva spinto<br />

A.J. a progettare una bobina<br />

mobile di alto livello come<br />

la Grasshopper ma la Colibri<br />

(che prende il nome dall’uccello<br />

caraibico, uno dei più<br />

piccoli al mondo) rappresenta<br />

un vero atto di rottura con<br />

l’idea stessa di testina MC così<br />

come veniva concepita fino ad<br />

allora: si tratta infatti di una<br />

testina con unico polo al posto<br />

della tradizionale<br />

struttura con<br />

polo anteriore e<br />

posteriore, all’interno<br />

del quale<br />

viene posto lo stilo<br />

che deve muoversi simmetricamente<br />

dentro il campo magnetico<br />

per operare al meglio.<br />

Grazie ai suoi studi con l’acceleratore<br />

di particelle (van<br />

den Hul ha studiato all’ Università<br />

di Deft) J.A. vantava<br />

un’ampia conoscenza degli<br />

effetti dei campi magnetici<br />

(un know how che ha dato vita<br />

anche alle sue convinzioni in<br />

fatto di medicina e di sistemi<br />

di cura alternativi ma questa<br />

è un’altra storia che forse racconteremo<br />

in futuro...): così<br />

Prezzo: n.c.<br />

Distributore: High Fidelity Italia S.r.l.<br />

Via Collodi - 20010 Cornaredo (MI)<br />

Tel.02-93611024 - Fax 02-93647770<br />

www.h-fidelity.com<br />

FONORILEVATORE VAN DEN HUL COLIBRI MASTER & SIGNATURE<br />

Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 1,1 Forza di appoggio (g): 1,50<br />

- 1,95 Stilo: VDH - IS Impedenza di carico (Ohm): 50<br />

54 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


TEST<br />

l’allampanato olandese si era<br />

convinto che l’influenza nefasta<br />

delle possibili asimmetrie<br />

che si possono creare quando<br />

un generatore è immerso in un<br />

doppio polo magnetico in maniera<br />

non simmetrica era tale<br />

che eliminare uno dei due poli<br />

poteva rappresentare un male<br />

minore. Detto fatto sennonché<br />

in questo modo il livello del segnale<br />

generato si abbassa di<br />

molto (le prime Colibri disponevano<br />

di un voltaggio d’uscita<br />

di soli 0,26 mV) e questo ha<br />

indotto van den Hul a una continua<br />

ricerca di magneti più<br />

potenti (oggi in samario cobalto)<br />

e di bobine più efficienti:<br />

le prime erano in rame,<br />

quelle attuali sono in<br />

oro a 24 k<br />

con fili da 20-25 micron intrecciati.<br />

Un percorso, quello dal 1995<br />

ad oggi, caratterizzato da una<br />

progressiva messa a punto,<br />

finalizzata principalmente a<br />

elevare la tensione d’uscita<br />

che oggi, con la versione Master<br />

& Signature, raggiunge<br />

sorprendentemente il valore di<br />

1,1 mV! Una tensione elevata<br />

equivale a una minore necessità<br />

di stressare a valle lo stadio<br />

fono (che deve amplificare di<br />

meno), con vantaggi dal punto<br />

di vista del rumore di fondo<br />

che, ci confida van den Hul,<br />

con la nuova versio- ne è<br />

ridotto<br />

a l<br />

minimo. Vantaggio ulteriore<br />

della soluzione a un unico<br />

polo il fatto che è possibile<br />

realizzare testine di massa<br />

minore e quindi di abbinarle<br />

anche a bracci di bassa massa<br />

mantenendo una buona tracciabilità<br />

(anche se il braccio di<br />

riferimento di J.A. rimane uno<br />

SME V) e, soprattutto, utilizzando<br />

cantilever più corti (di<br />

soli 3,5 mm), condizione che<br />

garantisce almeno sulla carta<br />

una tracciabilità più accurata.<br />

Soluzioni che, vista la predilezione<br />

di van den Hul per le<br />

testine naked, si possono osservare<br />

esaminando la Colibri<br />

Master & Signature e il suo originale<br />

aspetto. Anche il body è<br />

cambiato nella nuova versione<br />

della testina: l’Acacia Koa di<br />

origine Hawaiana dai riflessi<br />

rossastri è stata sostituita da<br />

un’essenza brasiliana molto<br />

più chiara (van den Hul la definisce<br />

white wood).<br />

Sul corpo, realizzato dal pieno<br />

con un tornio a controllo<br />

numerico, vengono applicate<br />

da tre a cinque mani di una<br />

lacca la cui formula viene<br />

fatta risalire a 400 anni fa<br />

attribuendola a Stradivari,<br />

anche se non si capisce<br />

in che misura ciò che<br />

eventualmente<br />

serviva a far<br />

risonare meglio<br />

gli splendidi<br />

strumenti<br />

del liutaio<br />

cremonese qui<br />

dovrebbe invece<br />

verosimilmente assorbire<br />

vibrazioni e risultare<br />

inerte… ! La verniciatura richiede<br />

un lungo periodo tra<br />

una mano e l’altra e una fase<br />

di essiccamento finale altrettanto<br />

lunga...<br />

Il cantilever è realizzato in<br />

boro come nei modelli precedenti<br />

e anche gli altri elementi<br />

(taglio del diamante e sistema<br />

di sospensione) sono quelli<br />

proprietari sviluppati da van<br />

den Hul e stabilmente utilizzati<br />

nelle sue realizzazioni. In<br />

realtà per quello che riguarda<br />

il diamante il termine “proprietario”<br />

è improprio (“non<br />

ho mai ricevuto royalties”, si<br />

lamenta J.A.): la storia narra<br />

che, ancora giornalista specializzato,<br />

van den Hul si sia recato<br />

nel 1973 in una fabbrica tedesca<br />

che realizzava stili per le<br />

testine (sospettiamo fortemente<br />

che il fornitore fosse lo stesso<br />

dove Clearaudio stava sviluppando<br />

la sua prima Moving<br />

Coil) contestando le soluzioni<br />

intraprese (“quello ha la stessa<br />

delicatezza di un cacciavite”,<br />

sembra abbia commentato) e<br />

venendo così stimolato a far<br />

di meglio, cosa accaduta dopo<br />

l’incontro con un tagliatore di<br />

gioielli svizzero, presso il quale<br />

venne sviluppato il disegno<br />

VDH che ha accompagnato nei<br />

suoi graduali aggiornamenti<br />

tutte le testine della casa olandese.<br />

J.A. ci ha confidato che<br />

con i primi prototipi tracciava<br />

solchi nel burro da cucina per<br />

saggiare la bontà, allora tutta<br />

da verificare, delle sue intuizioni<br />

in fatto di tracciamento!<br />

Intuizioni che non mancarono<br />

di suscitare l’interesse di<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 55


SELECTOR<br />

Il campo magnetico è concentrato lungo un convogliatore che è posto a ridosso delle<br />

microbobine solidali con il cantilever. Senza l’adozione del polo magnetico opposto la<br />

concentrazione non è fra le più elevate e per questo motivo le bobine devono essere<br />

dotate di un maggior numero di spire con il massimo contenimento della resistenza<br />

interna. Si tratta di una lunga serie di parametri tutti al limite strutturale che però<br />

nell’insieme hanno dato corpo ad un prodotto unico nel suo genere. I cablaggi sono<br />

in oro, estremamente sottile per il contenimento della massa ma al contempo ad<br />

elevata conducibilità.<br />

Il corpo della testina è realizzato in legno<br />

fresato e lavorato inizialmente con macchine<br />

a controllo numero e poi, come per altro gli<br />

altri componenti, adattato a mano per ogni<br />

esemplare. I fori superiori sono filettati il che<br />

semplifica notevolmente l’installazione e isola<br />

al contempo la testina dalla trasmissione di<br />

risonante in alta frequenza. Il corpo in legno poi<br />

consente un ulteriore abbattimento della massa<br />

complessiva, con una rigidità strutturale più<br />

adatta rispetto ad altre varianti.<br />

SFIDA ALLE CONVENZIONI<br />

Il Colibri è tra i fonorilevatori più controversi<br />

nell’ambito delle testine MC<br />

anche in conseguenza di una storia<br />

che parte da un approccio estremamente<br />

“manuale” che da luogo a<br />

risultati generalmente mai del tutto<br />

riproducili. Inoltre, la tensione di uscita<br />

estremamente bassa e l’impedenza di<br />

carico mettevano in gran difficoltà un<br />

gran numero di premaplificatori fono,<br />

sopratutto in un periodo in cui era<br />

ampiamente sottovalutata l’opzione<br />

di ottimizzazione del carico, fatto che<br />

invece oggi è ampiamente affrontato<br />

con vari approcci in gran parte risolutivi.<br />

Le più recenti produzioni invece,<br />

sono riuscite ad ottenere il massimo<br />

equilibrio fra i componenti lavorati a<br />

controllo numerico e l’offerta di materiali<br />

sempre più prestanti in termini di<br />

concentrazione di campo magnetico<br />

e di trafilatura capillare dei cavi e dei<br />

cablaggi. Il risultato sotto certi aspetti<br />

è stravolgente in quanto, man mano<br />

che si sono avvicendati i modelli e le<br />

varianti, la massa del sistema è diminuita<br />

e il livello di uscita è sensibilmente<br />

aumentato, due fattori che in genere<br />

sarebbero inversamente proporzionali,<br />

e invece, sono progrediti parallelamente.<br />

Anche la fattura, nonostante<br />

sia frutto ancora di un procedimento<br />

manuale denota un livello più accurato<br />

e “preciso” con una propensione alla<br />

massima “riproducibilità”.<br />

56 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


TEST VAN DEN HUL COLIBRI MASTER & SIGNATURE<br />

Raymon Cook, patron di Kef,<br />

che si spese affinché Goldring<br />

adottasse lo stilo di VHD. Anche<br />

Ortofon e molti altri si avvicinarono<br />

al progetto prima<br />

che van den Hul decidesse di<br />

non fornire più lo stilo a terzi...<br />

Per quello che riguarda l’elastomero,<br />

anch’esso frutto<br />

di una formula sviluppata al<br />

tempo da van den Hul, è importante<br />

spiegare, in contrapposizione<br />

a chi sostiene che le<br />

testine VDH a causa dell’artigianalità<br />

della realizzazione<br />

siano l’una diversa dall’altra (il<br />

corpo certamente no, visto che<br />

è realizzato industrialmente<br />

sebbene VHD non si nasconda:<br />

“La stessa forma non vuol dire<br />

stessa densità, naturalmente,<br />

che dipende dal tipo e dalla direzione<br />

della fibra del legno”),<br />

che quando il successo del CD<br />

sembrò offuscare completamente<br />

l’analogico, J.A. decise<br />

di fare incetta di tale materiale<br />

(e anche di cantilever) impegnando<br />

completamente il patrimonio<br />

di famiglia, convinto<br />

della rinascita del vinile e che<br />

quel magazzino sarebbe tornato<br />

utile. “Prima del CD ogni<br />

azienda coinvolta nel vinile<br />

aveva il suo specialista in materiali<br />

smorzanti; oggi queste<br />

competenze sono scomparse”...<br />

In effetti, sebbene si assista<br />

a un rilancio dell’analogico,<br />

il comparto più conservativo e<br />

che vede minor sviluppo è proprio<br />

quello delle testine e per<br />

questa ragione J.A. conserva<br />

gelosamente grossi quantitativi<br />

di quella gomma congelata<br />

criogenicamente e li centellina<br />

utilizzandoli unicamente nelle<br />

testine della serie Colibri!<br />

Certo prima o poi queste “riserve”<br />

finiranno (e questo, in<br />

generale, è il problema dell’analogico<br />

filologicamente corretto)<br />

ma da quel che ci è dato<br />

sapere non si tratterà di un<br />

problema nostro, semmai del<br />

van den Hul giovane o delle<br />

prossime generazioni! “Produco<br />

ancora testine e mi diverto<br />

a rigenerare quelle che<br />

mi vengono spedite. Mio figlio<br />

William è intenzionato a continuare<br />

l’attività e tutti quelli<br />

che hanno un fonorivelatore<br />

anche del passato possono<br />

essere fiduciosi che avranno<br />

ancora a disposizione i componenti<br />

originali per renderle<br />

funzionanti...”.<br />

L’occasione del nostro incontro<br />

con VDH, dove ci ha fornito<br />

tutte queste informazioni, è<br />

stata proprio la presentazione<br />

della più recente versione della<br />

Colibri e da lì è nata la possibilità<br />

di testare in anteprima<br />

assoluta un esemplare di questo<br />

modello top di gamma che<br />

lo stesso J.A. ha provveduto<br />

a terminare di assemblare e<br />

spedirci nel weekend immediatamente<br />

successivo al nostro<br />

incontro.<br />

La molla che ha reso “indispensabile”<br />

più che utile il<br />

test è stata la prova d’ascolto<br />

informale svolta in occasione<br />

delle due presentazioni a cui<br />

abbiamo assistito.<br />

Si potrebbe pensare che la sostituzione<br />

di una Crimson, già<br />

testina di altissimo lignaggio,<br />

con la Colibri Master & Signature<br />

possa incidere in misura<br />

minimale sulla qualità della<br />

rappresentazione sonora ma,<br />

per diretta testimonianza,<br />

possiamo dire che non è andata<br />

cosi. L’incremento di<br />

qualità percepibile e notevole,<br />

in grado di infrangere tutte le<br />

aspettative in campo Hi-end<br />

(tanto che tra gli ascoltatori,<br />

anche non esperti, la percezione<br />

dell’upgrade è stato immediato).<br />

Ma che cosa offre la Master<br />

& Signature? Per valutarlo<br />

bene c’era solo la possibilità<br />

di ascoltarla in un ambiente<br />

controllato come la sala di<br />

ascolto redazionale dove, peraltro,<br />

troneggia un giradischi<br />

e un braccio SME molto simile<br />

a quello utilizzato come riferimento<br />

da J.A.<br />

L’ascolto della testina è effettivamente<br />

sublime, un inno all’analogico<br />

che ne sancisce una<br />

qualità di vertice paragonabile<br />

ai migliori file Hi-res ma con<br />

un cuore, un calore a essi sconosciuti.<br />

L’elemento che balza<br />

all’occhio è questo qui ma via<br />

via che l’ascolto procede si cominciano<br />

a identificare alcuni<br />

ulteriori aspetti.<br />

La risposta all’impulso, ad<br />

esempio, è molto veloce ma al<br />

tempo stesso morbida, quasi a<br />

caratterizzare una specificità<br />

dell’ascolto analogico e a fornire<br />

una rappresentazione sonora<br />

estremamente realistica ma<br />

senza “effetti speciali”. La riproposizione<br />

lungo l’intero spettro<br />

delle frequenze è di altissimo<br />

livello ma la porzione alta è da<br />

primato, donando alle voci (in<br />

particolare quelle femminili)<br />

una piacevolezza impensata<br />

(come scoprire quel disco per<br />

la prima volta). La rappresentazione<br />

scenica è ampia, di livello<br />

elevatissimo, ma quel che colpisce<br />

di più è che all’interno dello<br />

stage virtuale tutto avvenga con<br />

una naturalezza da primato.<br />

Tutto molto bello, bellissimo, al<br />

massimo dei voti come d’altronde<br />

sarà il prezzo, ancora non fissato<br />

al momento ma certamente<br />

molto vicino ai 10.000 euro.<br />

Una bestialità? Uno schiaffo<br />

alla miseria? I tempi di lavorazione,<br />

effettuata comunque con<br />

metodi artigianali, sono lunghi,<br />

il piacere allo stato dell’arte. Per<br />

noi poter raggiungere il piacere<br />

assoluto merita, almeno una<br />

volta nella vita, qualche strappo<br />

ma è giusto che ognuno giudichi<br />

per sé...<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO.................... 3<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ................................ 3<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA......................... 2<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA................... 3<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ.................. 3<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE............................ 2<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE........................... 3<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI........................................ 3<br />

9 VELOCITÀ................................................................ 3<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 3<br />

11 FREQUENZE ALTE.................................................... 3<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE..................................... 2<br />

13 FREQUENZE BASSE.................................................. 3<br />

14 TIMBRICA................................................................ 3<br />

15 COERENZA............................................................... 3<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE................................... 3<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Siamo di fronte ad un outsider sia in termini di<br />

costi ma anche di prestazioni “strumentali” in<br />

quanto l’alto livello di uscita determina il raggiungimento<br />

di un traguardo forse invalicabile!<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Massa, cedevolezza e livello di uscita determinano<br />

una dimensione inaspettata per il<br />

prodotto che in precedenza era quasi un “inno”<br />

alla criticità. Ora si è trasformato in uno dei più<br />

semplici da abbinare!<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Forse si può fare di più (altrimenti l’hi-fi si sarebbe<br />

fermata da un pezzo). Difficile immaginarlo!<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Una storia fuori dagli schemi vissuta con determinazione,<br />

anche nelle scelte apparentemente<br />

impopolari. Ottima in questi termini quella di<br />

fare “cambusa” per le parti indispnesabili...<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Un “9” perché è immorale valutare al masimo<br />

un oggetto che tocca i 10.000 euro. un “10” per<br />

quello che sente il cuore<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> aprile 2016<br />

57


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

GIRADISCHI<br />

New Horizon GD 1<br />

A dispetto, del nome, che<br />

somma il termine new (in<br />

inglese perché “è diretto<br />

a tutti”) con quello latino<br />

horizon, e della possibile<br />

similitudine con la sonda<br />

spaziale della NASA per<br />

l’esplorazione di Plutone<br />

(qui l’esplorazione è quella<br />

di un mondo finora in<br />

massima parte precluso ai<br />

più, quello dei giradischi di<br />

prezzo contenuto) la New<br />

Horizon è una azienda non<br />

solo italianissima - ha sede<br />

in quel di Todi - ma anche<br />

fortemente legata al territorio<br />

perché è proprio<br />

nella vicina regione delle<br />

Marche che sono state<br />

trovate le competenze per<br />

realizzare una originale<br />

linea di giradischi<br />

D<br />

omandarsi perché<br />

tornare a interessarsi<br />

all’analogico è probabilmente<br />

superfluo, vuoi per<br />

gli accadimenti nel campo della<br />

musica, vuoi perché questo<br />

articolo si trova appunto all’interno<br />

di un volume dedicato al<br />

vinile; chiedersi perché andare a<br />

fare concorrenza con alcuni costruttori<br />

ben radicati in questo<br />

segmento come Pro-Ject che,<br />

potremmo dire, lo ha reinventato,<br />

è altra cosa...<br />

Probabilmente una certa dose<br />

di incoscienza, certamente le<br />

conoscenze e le sensazioni di<br />

mercato patrimonio del know<br />

how del duo che sta dietro il<br />

marchio (un importatore e un<br />

costruttore di diffusori e sistemi<br />

di correzione ambientale) hanno<br />

avuto la loro parte, visto che<br />

è stato identificato un preciso<br />

segmento di mercato, economico<br />

ma di qualità, dove operare.<br />

Il raggiungimento dell’obiettivo,<br />

perché a dirlo che c’è vo’, richiede<br />

la capacità di far combaciare<br />

tutti gli elementi (l’idea, la sua<br />

realizzazione, la coerenza tra<br />

quanto fornito dai vari fornitori),<br />

dunque capacità manageriali<br />

e, soprattutto, il coraggio<br />

di squarciare il velo da un lato<br />

dell’ipocrisia (l’alta fedeltà costa<br />

troppo e tutti quietamente lo<br />

sanno) dall’altro di certe regole<br />

di mercato orientate fino a ora<br />

a vendere poco a tanto più che<br />

tanto a poco. Da questo punto di<br />

vista l’intera linea New Horizon<br />

appare rivoluzionaria perché,<br />

esaminandone gli elementi che<br />

la determinano con la scala di<br />

valori consueta in Hi-Fi, tutto<br />

dovrebbe costare di più! Si aggiunga<br />

che il costruttore non<br />

ha rinunciato, anzi ha fortemente<br />

puntato, sulla personalizzazione,<br />

sia estetica che costruttiva,<br />

dei suoi prodotti, realizzandone<br />

ad hoc molti componenti.<br />

Ed ecco che una bella sfida è in<br />

campo: sfida contro le attuali<br />

regole di mercato, sfida contro i<br />

preconcetti audiofili (che di quel<br />

che non capiscono diffidano). Se<br />

si espande il concetto di startup<br />

intendendone predominante<br />

il valore innovativo non solo di<br />

prodotto ma in primis proprio<br />

dell’approccio al mercato, New<br />

Horizon si comporta a tutti gli<br />

effetti come una start-up, a cominciare<br />

dal concetto di azienda<br />

faberless basata sulla tempesta<br />

di cervelli e la scelta dei partner<br />

più adatti in termini di qualità e<br />

originalità. La filosofia, non tanto<br />

del prodotto ma della linea,<br />

è orientata a una marcata<br />

scalarità tra i prodotti: i<br />

tre modelli<br />

Prezzo: € 399,00<br />

Dimensioni: 45 x 10 x 38 cm (lxaxp)<br />

Peso: 7,3 kg<br />

Distributore: AudioMondo<br />

Viale Tiberina, 75 - 06059 Todi (PG)<br />

Tel.0758948087 - Fax 0758948087<br />

www.audiomondo.com<br />

GIRADISCHI NEW HORIZON GD 1<br />

Tipo: completo di testina Telaio: rigido Trasmissione: cinghia<br />

Piatto: metacrilato Velocità (RPM): 33 / 45 Braccio: dritto in<br />

alluminio Alzabraccio: sì Note: Finitura laccata satinata bianca<br />

o nera. Completo di braccio e testina MM.<br />

58 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


TEST<br />

I cavi provenienti dalla testina sono collegati direttamente ai due connettori RCA collocati abbastanza distanti fra<br />

loro, con il terminale di massa posto al centro che accetta cavi terminati o spellati. A fianco è presente l’ingresso della<br />

tensione alternata di alimentazione del motore a 24VAC con l’interruttore di arresto.<br />

sono sviluppati partendo dallo<br />

stesso disegno della base declinandoli<br />

con 1, 2 e 3 plinti; c’è la<br />

possibilità di sostituire il piatto<br />

del modello base assimilandolo<br />

a quello del modello successivo.<br />

Un po’ Music Hall e un po’<br />

Linn che poi, nell’immaginario<br />

audiofilo, è il posizionamento<br />

ideale dal punto di vista dell’immagine!<br />

In comune con il primo<br />

dei due la scelta del telaio di tipo<br />

rigido (peraltro quasi inevitabile<br />

se si parla di prodotti a prezzo<br />

contenuto) che nel caso del<br />

GD-1 è stato ingentilito dal disegno<br />

caratterizzato dalla stondatura<br />

centrale sul frontale e dalla<br />

lavorazione della tavola, laccata<br />

con una lavorazione di qualità.<br />

La filosofia costruttiva del GD1<br />

si ispira a una linea di pensiero<br />

decisamente minimalista anche<br />

se gran parte delle soluzioni<br />

adottate celano efficaci strategie<br />

di isolamento dalle vibrazioni,<br />

indotte e trasmesse, e di integrità<br />

“strutturale”. L’impostazione<br />

è evidente considerando che la<br />

base sorregge il piatto, il braccio<br />

e il motore, anche se quest’ultimo<br />

è stato disaccoppiato alla<br />

base tramite un sistema a quattro<br />

molle fissate in croce con un<br />

sistema semplice ma ingegnoso<br />

allo stesso tempo. Da considerare<br />

anche che per i quattro<br />

piedi di appoggio al piano sono<br />

stati utilizzati dei silent block di<br />

tipo industriale che sembrano<br />

assolvere egregiamente al loro<br />

compito in quanto, unitamente<br />

ad altre caratteristiche del sistema,<br />

non si avvertono particolari<br />

disturbi che si propagano alla<br />

testina durante la riproduzione<br />

in condizioni “limite” (in cui,<br />

ad esempio, si colpisce la base).<br />

Non è previsto il posizionamento<br />

della copertura trasparente<br />

durante la riproduzione ma<br />

facendo attenzione abbiamo<br />

notato che i tipici “boati” di<br />

chiusura e tutti gli altri disturbi<br />

di rito sono estremamente attenuati<br />

anche in occasione di urti<br />

consistenti.<br />

Lo stratagemma di isolamento<br />

del motore è originale e al tempo<br />

stesso pratico ed efficace in<br />

quanto è realizzato con quattro<br />

viti e quattro molle che tengono<br />

in sospensione elastica il<br />

motore. Ma la soluzione che<br />

più caratterizza il prodotto è<br />

l’asse di rotazione del piatto<br />

realizzato ad hoc dall’azienda<br />

con il perno rovesciato! Si tratta<br />

di una soluzione poco diffusa<br />

in questa fascia di prezzo che,<br />

quando implementata come si<br />

deve, offre prospettive molto interessanti<br />

in fatto di precisione<br />

della rotazione, di diminuzione<br />

degli attriti radenti degli organi<br />

in movimento e dell’equilibrio<br />

statico e dinamico del sistema<br />

piatto + perno + trasmissione.<br />

Nel caso del GD1 la presenza di<br />

un perno rovesciato è inusuale<br />

anche in considerazione della<br />

realizzazione completamente<br />

ad hoc fatta in casa. Tuttavia,<br />

anche tenendo conto dell’incidenza<br />

dei costi del materiale e<br />

delle lavorazioni del piatto in<br />

plexiglass, si sono osservate alcune<br />

imprecisioni meccaniche<br />

nell’accoppiamento fra il foro<br />

centrale e la base di appoggio<br />

del perno che danno luogo a una<br />

leggerissima eccentricità nella<br />

rotazione e una bassa stabilità<br />

La copertura in plexiglass è ricavata da una lastra unica su cui sono stati<br />

effettuati i tagli periferici e successivamente piegata a caldo. Il coperchio<br />

si posiziona direttamente sul piano in due piccoli forellini<br />

posteriori.<br />

del piatto che, se sollecitato in<br />

certe posizioni, tende a sollevarsi.<br />

Nel GD1 il piatto è frutto di<br />

una lavorazione con taglio al laser<br />

mentre nei modelli superiori<br />

e nelle proposte di upgrading i<br />

fori sono rettificati e torniti.<br />

D’altronde è veramente difficile<br />

trovare un prodotto in questa<br />

fascia di prezzo con gli stessi<br />

materiali utilizzati anche se,<br />

probabilmente, con qualche affinamento<br />

in più nelle lavorazioni<br />

certi punti critici potrebbero<br />

essere aggirati e compensati. Il<br />

trascinamento adotta una cinghia<br />

molto sottile con sezione<br />

circolare che aderisce alla circonferenza<br />

esterna del piatto<br />

in acrilico da un centimetro di<br />

spessore e sulla puleggia del<br />

motore a doppia gola per la velocità<br />

a 33 e 45 giri. Lo spessore<br />

del piatto è abbastanza critico<br />

per la tenuta della cinghia che,<br />

se sfiorata durante la rimozione<br />

del disco, scivola via dal piatto e<br />

la ricollocazione non è fra le più<br />

agevoli. Anche nella variazione<br />

DATI RILEVATI<br />

BRACCIO<br />

lunghezza (“): 8.66<br />

ETL (mm): 220<br />

PTS (mm): 198.5<br />

OvH (mm):21.5<br />

Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 13.1<br />

Contrappeso (gr): 52<br />

PIATTO<br />

Diametro (mm): 299<br />

Massa totale rotante (gr): 845<br />

Diametro perno (mm): 16<br />

Legenda<br />

ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />

tra gli assi OvH = overhang<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 59


SELECTOR<br />

Il contrappeso è fissato alla canna tramite un anello in gomma che favorisce<br />

l’isolamento e il semplice spostamento per la regolazione del peso di lettura.<br />

Trovato il valore, si fissa la posizione tramite il grano posto in alto. Il foro è<br />

disassato per abbassare il centro delle masse del sistema.<br />

Il movimento è ottenuto<br />

tramite un cuscinetto<br />

posto in basso e due<br />

sedi che agiscono su due<br />

puntali posti al centro del<br />

cardano.<br />

Il piatto in plexiglass aderisce alla sede rotante e poggia su una<br />

sottile ghiera di battuta. Al centro del perno è ricavata la sede<br />

della sfera in acciaio che può essere sostituita da un’altra in<br />

ceramica dello stesso diametro.<br />

Il perno rovesciato dal diametro di 16 mm è<br />

in acciaio lappato e presente una cavità per<br />

l’alloggiamento della sfera del cuscinetto<br />

anch’essa in acciaio. Il rotore è in alluminio<br />

tornito dal pieno..<br />

La cinta scorre nelle<br />

gole con sede a<br />

V della puleggia<br />

del motore<br />

differenziate per<br />

la velocità a 33 e<br />

45 giri.<br />

PROVA D’INTELLIGENZA<br />

La struttura del giradischi evidenzia,<br />

nella sua semplicità, alcune soluzioni<br />

molto raffinate ed efficaci che elevano<br />

la qualità effettiva e percepita del<br />

prodotto.<br />

La tavola in MDF presenta una lavorazione<br />

sul frontale con l’unico scopo<br />

di caratterizzare esteticamente il<br />

prodotto e una ottima finitura laccata<br />

nero opaca. I piedi di appoggio<br />

sono avvitati direttamente alla base<br />

in MDF in un foro molto preciso in<br />

cui il bullone ha impresso il passo<br />

della filettatura.<br />

Nella parte inferiore sono stati praticate<br />

le sedi per l’alloggiamento<br />

del motore, il passaggio dei cavi di<br />

alimentazione e di collegamento del<br />

segnale. Le aperture sono state chiuse<br />

con un pannello sagomato in materiale<br />

plastico leggero. Il perno è fissato<br />

nel lato inferiore della tavola ed è<br />

costituito da circa quattro elementi<br />

distinti in materiali che vanno dall’alluminio<br />

all’acciaio temperato. Il perno<br />

centrale in acciaio ha un diametro di<br />

16 mm ed è fissato alla ghiera sottostante<br />

in alluminio avvitata alla base.<br />

La sede rotante invece è ricavata<br />

da un unico elemento in alluminio<br />

tornito che poggia su una sfera di<br />

acciaio da ¼ di pollice poggiata sulla<br />

sommità del perno.<br />

60 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


TEST NEW HORIZON GD 1<br />

Il trasformatore di<br />

alimentazione è collocato<br />

in contenitore plastico<br />

lontano dalla base del<br />

giradischi.<br />

I quattro piedi di appoggio al piano sono realizzati con Silent<br />

Block di tipo industriale in gomma e piastra in acciaio con<br />

barra filettata annegata nella gomma vulcanizzata.<br />

Il motore è sospeso elasticamente con<br />

quattro tiranti a molla posti a 90° l’uno<br />

dall’altro fissati su perni filettati che<br />

consentono la regolazione in altezza e il<br />

mantenimento della posizione.<br />

di velocità si può incorrere nella<br />

perdita della posizione; ciò è dovuto<br />

anche alla bassa tensione di<br />

tiraggio causata probabilmente<br />

dal sistema di sospensione elastica<br />

del motore. Comunque,<br />

fatta eccezione per la cura da<br />

avere nella rimozione del disco e<br />

di una prima fase di slittamento<br />

nella partenza, la trasmissione risulta<br />

molto isolata da vibrazioni e<br />

rumori di trascinamento.<br />

La valutazione costruttiva è comunque,<br />

nel complesso, ampiamente<br />

positiva, soprattutto se<br />

relazionata alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio, e risulta<br />

superiore alla media dei prodotti<br />

di analogo costo. Il fatto che le<br />

soluzioni adottate per prevenire<br />

le vibrazioni siano risultate particolarmente<br />

efficaci come di rado<br />

(per non dire mai) accaduto in<br />

questa fascia di prezzo si riflette<br />

su performance sonore davvero<br />

di rilievo in assoluto, visto che<br />

il giradischi si caratterizza per<br />

l’ampia versatilità in termini di<br />

interfacciabilità: tutte le testine<br />

utilizzate sembrano prendere<br />

vita e corpo in una misura largamente<br />

eccedente i concorrenti e<br />

questa caratteristica consente al<br />

giradischi di poter ospitare fonorivelatori<br />

di caratura ampiamente<br />

superiore a quella di prima<br />

fascia, senza che il giradischi<br />

rappresenti il limite del sistema.<br />

Bella la scena sonora (salda e<br />

ampia e particolarmente realistica)<br />

con una capacità dinamica<br />

notevole che contribuisce a una<br />

rappresentazione sonora particolarmente<br />

credibile e altamente<br />

piacevole, superiore in modo<br />

percepibile a quella di consolidati<br />

leader di settore.<br />

Se le smagliature relative alla<br />

lavorazione del perno rilevate<br />

nell’esemplare giunto in redazione<br />

penalizzano parzialmente la<br />

valutazione in merito alla costruzione<br />

del prodotto (che altrimenti<br />

sarebbe stata “superlativa”) non<br />

sembrano però compromettere<br />

le prestazioni sonore dell’apparecchio<br />

o, leggendola in un altro<br />

modo, una volta sanate aprirebbero<br />

le porte a performance ancora<br />

più esaltanti. Va detto che<br />

un affinamento in corso d’opera,<br />

frutto di un controllo di qualità<br />

della produzione adeguato, può<br />

risolvere rapidamente ed efficacemente<br />

il problema. Se il tempo<br />

sanerà le piccole ingenuità frutto<br />

della gioventù del progetto (e<br />

quelle che eventualmente si manifesteranno<br />

nel suo proseguo), i<br />

nuovi orizzonti e il successo che li<br />

contraddistingue sono alla porta.<br />

Comincia però ora la fase più delicata<br />

dell’avventura: il progetto<br />

c’è, la gamma anche, è ora il tempo<br />

della reattività e della capacità<br />

di adeguare costantemente il<br />

servizio rispetto alle esigenze del<br />

consumatore; elementi che distinguono<br />

la meteora dal successo<br />

duraturo. Con l’augurio e l’incoraggiamento<br />

di <strong>SUONO</strong>...<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Le soluzioni adottate soddisfano in gran parte<br />

i requisiti di ottimizzazione della riproduzione.<br />

Quelle adottate per il perno e per l’isolamento<br />

del motore sono originali e realizzate ad hoc.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Ampia la gamma di testine installabili, facile da<br />

posizionare e da regolare, piuttosto “insensibile”<br />

alle vibrazioni del piano di appoggio... Questi<br />

requisiti rendono il prodotto appetibile sotto<br />

ogni punto di vista.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Le prestazioni con la testina in dotazione sono<br />

più che dignitose ma “alzando il tiro” si ottiene<br />

molto di più.<br />

FATT. CONCRETEZZA -<br />

In divenire per un marchio che vanta ancora pochi<br />

mesi di vita ma si è già rivelato estremamente<br />

prolifico, senza offendere i fondamenti della<br />

logica e il rispetto del consumatore.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Alcuni dettagli penalizzano il prodotto ma non<br />

manifestano un impatto sensibile sulle prestazioni,<br />

collocate a livelli molto più alti della fascia<br />

di prezzo di appartenenza.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 61


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

GIRADISCHI<br />

Thorens TD 905<br />

“Retrò” è una parola<br />

chiave per comprendere<br />

la nuova linea top di gamma<br />

di Thorens. Retrò non<br />

nel senso del rammarico<br />

sul tempo che fu ma come<br />

recupero delle istanze positive,<br />

degli elementi estetici<br />

e tecnologici che hanno<br />

fatto la fortuna dell’Hi-Fi<br />

negli anni d’oro e che oggi<br />

possono determinarne il<br />

rinascimento.<br />

La produzione di giradischi<br />

Thorens è a dir poco<br />

abbondante. Ben sedici<br />

modelli, molti dei quali disponibili<br />

in diverse finiture. Difficile<br />

trovare un elemento comune che<br />

renda inconfondibile una produzione<br />

così vasta con modelli semi<br />

o completamente automatici e<br />

manuali fino ad arrivare ai giradischi<br />

più sofisticati e costosi,<br />

con in mezzo altri che sembrano<br />

puntare soprattutto sul lato estetico.<br />

L’attuale Thorens sembra<br />

aver puntato a cavalcare l’onda<br />

del ritorno di moda del disco,<br />

occupandone ogni nicchia, perlomeno<br />

fino a quando non sono<br />

stati sviluppati i tre nuovi modelli<br />

della serie 900 che cercano<br />

di coniugare tradizione e innovazione<br />

ad alto livello. Scopo<br />

nobile e condivisibile, certo, ma<br />

che deve aver creato non pochi<br />

grattacapi all’azienda, visto che i<br />

giradischi sono stati inizialmente<br />

presentati al Monaco Hi-End<br />

del 2015 ma commercializzati<br />

solo ora. D’altronde per questa<br />

linea si è deciso di sviluppare<br />

una nuova versione del sistema<br />

flottante (anche perché i disegni<br />

originali di modelli quali il TD<br />

150 o 160 sono andati perduti in<br />

occasione di un incendio della<br />

fabbrica), croce e delizia di ogni<br />

audiofilo analogista. Il paragone<br />

con i classici del genere (Linn,<br />

Systemdek, Ariston, AR...), ancora<br />

oggi un riferimento, e il<br />

fatto che il gap con le soluzioni<br />

a telaio rigido sia meno evidente<br />

(perché per questi ultimi gioca a<br />

favore l’evoluzione dei motori e<br />

dei materiali per la realizzazione<br />

delle basi, oggi in grado di garantire<br />

un maggior isolamento che<br />

in passato), deve aver fatto riflettere<br />

gli ingegneri della Thorens<br />

che “hanno voluto prendere il<br />

proprio tempo, perché volevano<br />

creare un nuovo range di riferimento”.<br />

Infine la serie 900 è stata sdoganata:<br />

sistema flottante con<br />

telaio di base in composito e<br />

cornice lignea in tre possibili<br />

finiture, sistema di<br />

sospensione progressivamente<br />

più<br />

sofisticato passando<br />

dal modello di base<br />

903 al 905 per finire<br />

con quello regolabile<br />

e più complesso<br />

del 907. Il piatto è<br />

in vetro per i primi<br />

due, in alluminio e<br />

acrilico per il modello<br />

top. Prezzi che<br />

oscillano dagli 8.500<br />

ai 14.400 euro. Tutti<br />

elementi che potrebbero<br />

riportare Thorens<br />

verso un’area<br />

più vicina alla sua<br />

tradizione prestigio-<br />

Prezzo: € 10.500,00<br />

Dimensioni: 47 x 13 x 40 cm (lxaxp)<br />

Peso: 8,6 kg<br />

Distributore: MPI ELECTRONIC SRL<br />

Via De Amicis, 10/12 - 20010 Cornaredo (MI)<br />

Tel.02.936.11.01 - Fax 02.93.56.23.36<br />

www.mpielectronic.com<br />

GIRADISCHI THORENS TD 905<br />

Tipo: con braccio Telaio: flottante Trasmissione: a cinghia<br />

Piatto: sub chassi in alluminio, piatto in vetro da 6,5 kg<br />

Velocità (RPM): 33, 45 Braccio: Thorens TP 92 da 9 con<br />

antiskating magnetico Note: manuale, motore sincrono AC<br />

con controllo elettronico della velocità, alimentatore esterno.<br />

Finiture antracite, bianca e zebrano.<br />

62 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST<br />

sa...<br />

Il giradischi<br />

viaggia al sicuro in<br />

una grossa scatola al cui<br />

interno i vari componenti, accessori<br />

e libretti sono posti in<br />

bell’ordine nel complesso imballo<br />

a più strati. Tra le note positive<br />

c’è che la base e il braccio<br />

sono già montati e si tratta solo<br />

di togliere le tre viti che bloccano<br />

il sub chassis al telaio principale<br />

per evitare danni durante il<br />

trasporto. Dei tre piedini di sostegno<br />

della robusta base i due<br />

frontali sono regolabili in altezza<br />

dall’alto tramite un cacciavite a<br />

brugola, non fornito, per la messa<br />

in piano del giradischi. Il cambio<br />

velocità è effettuato elettronicamente<br />

e comandato da una<br />

levetta che fa anche da interruttore<br />

d’accensione. È possibile<br />

una regolazione fine della velocità<br />

tramite due piccoli trimmer<br />

posti sul retro del giradischi. Il<br />

segnale phono viaggia dal braccio<br />

sino al retro delle prese RCA,<br />

affiancate da quelle bilanciate<br />

XLR disponibili, però, solo<br />

come optional. Di serie<br />

l montaggio della testina<br />

avviene in due fasi: la prima è<br />

l’installazione del coro testina<br />

sullo shell e quella successiva è il<br />

posizionamento dello shell sulla<br />

canna tramite un bullone in testa.<br />

È possibile, vista la forma e la<br />

geometria del sistema, regolare<br />

inclinazione orientamento<br />

e posizione dello shell. La<br />

distanza dal fulcro di rotazione<br />

si può regolare più finemente sul<br />

cardano agendo sulla canna.<br />

abbiamo un cavetto phono RCA-<br />

RCA di discreta qualità con filo<br />

di massa. Ovviamente si può utilizzare<br />

un cavo phono di un’altra<br />

marca e, se privo del cavetto di<br />

massa, se ne può utilizzare uno<br />

che fa parte dei numerosi accessori<br />

di questo TD 905, come la<br />

bilancina (fra le più basilari del<br />

settore ma venduta anche come<br />

accessorio), la dima in cartone e<br />

una piccola livella rotonda.<br />

Tramite piccole chiavi a brugola,<br />

fornite, sono possibili le varie<br />

operazioni di fissaggio allo<br />

shell del fonorilevatore, quindi<br />

al braccio, il TP 92, e grazie a<br />

una dima con doppia griglia di<br />

verifica in corrispondenza di<br />

due punti, secondo lo schema<br />

Berwald/Lofgren fornita, si può<br />

velocemente settare il sistema<br />

di lettura. Pur richiedendo una<br />

ovvia attenzione e cura nelle<br />

varie operazioni la messa a<br />

punto del sistema si ottiene in<br />

modo sufficientemente rapido<br />

soprattutto per la regolazione<br />

della lunghezza del braccio, posizionando<br />

la testina nel punto<br />

ottimale tramite lo spostamento<br />

dello shell ma anche in modo<br />

molto più pratico, immediato e<br />

preciso, tramite lo spostamento<br />

di tutta la canna fissata sull’articolazione:<br />

svitando il bullone<br />

sopra il giunto cardanico la canna<br />

si sposta in avanti e indietro<br />

di circa 5 mm senza ruotare,<br />

consentendo una regolazione<br />

fine immediata a differenza di<br />

quando si agisce sullo shell, che<br />

si muove su tre assi e che, per<br />

questo motivo, risulta utile per<br />

intervenire sull’angolo di incidenza<br />

e sulla verticalità. Curiosamente<br />

il libretto di istruzioni del<br />

braccio descrive la regolazione<br />

del VTA tramite lo scorrimento<br />

in verticale della colonna dell’articolazione,<br />

sbloccando prima e<br />

restringendo poi un grosso dado<br />

che lo fissa al telaio. Tale dado<br />

si troverebbe al fondo del telaio<br />

ma questo è possibile solo nei giradischi<br />

a telaio rigido e unico,<br />

non nei due telai con sub chassis<br />

flottante. Nel caso del TD 905 si<br />

nota che il braccio è fissato alla<br />

basetta tramite un collare con tre<br />

piccole viti più due laterali che,<br />

DATI RILEVATI<br />

BRACCIO<br />

lunghezza (“): 9.29<br />

ETL (mm): 236<br />

PTS (mm): 216.5<br />

OvH (mm):19.5<br />

Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 18.2<br />

Contrappeso (gr): 126<br />

PIATTO<br />

Diametro (mm): 310<br />

Massa totale rotante (gr): 2686<br />

Diametro perno (mm): 12<br />

Legenda<br />

ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />

tra gli assi OvH = overhang<br />

quando sbloccate, consentono la<br />

regolazione in altezza del braccio<br />

con lo scorrimento del corpo<br />

filettato all’interno del foro di<br />

alloggiamento che presenta dei<br />

lievi inceppamenti dovuti alla<br />

superficie filettata. Da notare<br />

che tale operazione non è indicata<br />

nel manuale di istruzioni né<br />

del giradischi né del braccio in<br />

quanto il collettore fra braccio e<br />

base non è indicato in nessuno<br />

dei due manuali. Abbiamo notato<br />

inoltre che il particolare sistema<br />

di smorzamento collocato<br />

all’interno del giradischi che collega<br />

il controtelaio allo chassis è<br />

dotato di una vite che, se azionata,<br />

solleva il perno di rotazione<br />

sollevando tutto il piatto. Si tratta<br />

di un’opzione interessante per<br />

modificare l’elevazione del VTA<br />

senza agire sul braccio e senza<br />

variare altre regolazioni spesso<br />

necessarie quando si interviene<br />

sull’altezza del braccio, come ad<br />

esempio il lift. Si tratta di una<br />

procedura assolutamente non<br />

il cavo di segnale della testina<br />

è collegato direttamente<br />

ai connettori RCA fissati<br />

in due adattatori<br />

Neutrik sul pannello<br />

posteriore. A fianco<br />

la predisposizione<br />

per le uscite XLR<br />

destinate al modello<br />

superiore e qui inattive.<br />

A fianco l’ingresso di<br />

alimentazione a 24VDC.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 63


SELECTOR<br />

I piedi sono in alluminio<br />

tornito in cui è inserito<br />

un anello in gomma<br />

e una lunga vite<br />

passante con<br />

testa esagonale.<br />

È possibile<br />

intervenire<br />

sui due piedi<br />

anteriori<br />

direttamente dal<br />

pannello superiore<br />

per la regolazione<br />

dell’altezza.<br />

indicata nel manuale di istruzioni<br />

e che comunque impone l’accesso<br />

all’interno del giradischi<br />

rimuovendo il pannello inferiore.<br />

L’operazione risulta comunque<br />

non proprio agevole ma di<br />

sicuro risolve una problematica<br />

importante in modo semplice ed<br />

immediato! Nella norma, invece,<br />

tutte le altre regolazioni: peso di<br />

lettura con il classico contrappeso<br />

da avvitare sul retro e antiskating<br />

magnetico da regolare con<br />

un occhio allo stilo e ad orecchio.<br />

Azimut e Overhang si regolano<br />

allentando una vite posta in cima<br />

al castelletto dell’articolazione;<br />

allentandola si può spostare in<br />

senso longitudinale il braccio<br />

in modo da ottenere il corretto<br />

Overhang e anche ruotare leggermente<br />

la canna per porre lo<br />

stilo perfettamente in verticale<br />

al piatto osservandolo frontalmente,<br />

ottenendo così un angolo<br />

di 90°, cioè il valore corretto di<br />

Azimuth.<br />

Per l’ascolto abbiamo impiegato<br />

per il Thorens TD 905/92, diversi<br />

fonorilevatori di nostra nota<br />

conoscenza, dotati di caratteristiche<br />

sonore alquanto diverse<br />

ma tutte altrettanto valide. Dei<br />

tre modelli utilizzati il più economico,<br />

l’Audio-Technica AT<br />

F5, pesa la metà delle altre e<br />

presenta una minore cedevolezza.<br />

Recentemente sostituita dalla<br />

F7, molto simile a dire il vero, si<br />

colloca nella fascia dei modelli<br />

64 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


TEST THORENS TD 905<br />

La sede del perno, è<br />

fissata con un dado<br />

al controtelaio ma la<br />

parte inferiore è a<br />

sua volta fissata<br />

al sistema di<br />

smorzamento. Il<br />

punto di appoggio<br />

del perno è<br />

avvitato al fondo<br />

con un elemento che<br />

scorre e determina<br />

l’altezza del piatto dal<br />

controtelaio.<br />

Il perno in acciaio lucidato<br />

è fissato al contropiatto in<br />

alluminio tornito dotato di<br />

una sede maggiorata per la<br />

tenuta del perno e, dal lato<br />

in cui poggia il piatto, di una<br />

corona circolare che riduce il<br />

punto di contatto fra piatto<br />

e contropiatto. L’assialità è<br />

determinata da un collare<br />

in plastica leggermente più<br />

piccolo del foro nel piatto<br />

che determina una leggera<br />

eccentricità nella rotazione.<br />

Il motore è fissato al<br />

controtelaio con due bulloni e<br />

un sistema di tensionamento<br />

della cinta di trasmissione<br />

che si regola facilmente<br />

dalla parte superiore<br />

appena rimosso il piatto. La<br />

sede del perno è in acciaio<br />

con il cuscinetto in bronzo<br />

e il punto di contatto in<br />

teflon.<br />

C’ERA UN VOLTA...<br />

Lo chassis segue una filosofia di<br />

costruzione molto legata al passato<br />

per quanto riguarda la struttura e<br />

gran parte della disposizione dei<br />

componenti ma adotta materiali e<br />

tecniche costruttive sconosciute ai<br />

tempi d’oro!<br />

Il telaio è una cornice in MDF impiallacciata<br />

con un rivestimento<br />

ligneo anche sul bordo superiore<br />

caratterizzato da un’ampia smussatura<br />

a 45°; i pannelli superiore e<br />

inferiore sono in materiale composito<br />

costituito da un’anima in<br />

materiale termoplastico rivestito<br />

da due strati in alluminio. Tale materiale<br />

è impiegato anche per il<br />

controtelaio flottante e il supporto<br />

del braccio con una struttura a più<br />

strati accoppiati fra loro.<br />

Il risultato finale è quello di un<br />

piano molto resistente e al tempo<br />

stesso leggero e con una eccellente<br />

dissipazione delle vibrazioni<br />

che non vengono trasmesse,<br />

soprattutto in alta frequenza, agli<br />

organi sensibili del giradischi. Il<br />

sistema di isolamento dalle vibrazioni<br />

impiega le tipiche tre molle<br />

di sospensione che poggiano su<br />

supporti in gomma e sono prive,<br />

rispetto al passato, degli elementi<br />

in feltro, sostituiti da un sistema<br />

di smorzamento con un collare in<br />

spugna collocato al centro del perno<br />

del piatto e fissato a un supporto<br />

collegato alla cornice esterna.<br />

La tensione delle molle si regola<br />

attraverso il pannello superiore con<br />

una chiave a brugola molto lunga,<br />

come peraltro anche l’altezza dei<br />

piedi di appoggio per la messa in<br />

bolla del giradischi.<br />

da 300 euro. Montata e messa<br />

in dima ha mostrato di apprezzare<br />

l’abbinamento con il TP<br />

92. Ha confermato le sue doti di<br />

sorprendente raffinatezza, presentando<br />

una tavolozza di colori<br />

e dettagli davvero notevoli per<br />

la sua classe e sfoderando, qui<br />

la novità, un piglio e un calore<br />

che non conoscevamo. Questo<br />

aspetto ha di molto attenuato<br />

quei limiti in fatto di estensione<br />

e impatto verso le basse frequenze<br />

che ritenevamo tipici di un<br />

fonorilevatore di questa fascia.<br />

Possibile che ciò sia dovuto a un<br />

abbinamento meccanico testinabraccio<br />

particolarmente felice<br />

nel quale ben s’interfacciano le<br />

masse in gioco, con una certa<br />

durezza del cantilever (la bassa<br />

cedevolezza) e, non ultima, la solidità<br />

e refrattarietà ai disturbi<br />

della base giradischi. Con l’Ortofon<br />

Quintet Bronze saliamo di<br />

costo, poco oltre i 600 euro, peso<br />

e cedevolezza quasi doppia. Ora<br />

ascoltiamo una ricca struttura<br />

armonica, gli strumenti hanno<br />

una densità e un calore notevoli,<br />

pur conservando i dettagli<br />

e le sfumature che animano la<br />

musica. Di questa ricca struttura<br />

armonica e densità tonale<br />

si avvalgono sia gli strumenti a<br />

fiato che le percussioni e anche le<br />

voci. Tutto risulta ben descritto<br />

e, in fondo, non sorprende, in<br />

quanto è un campo nel quale il<br />

Quintet Bronze eccelle e il Tho-<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 65


SELECTOR<br />

Il design e la struttura del braccio sono puliti<br />

e funzionali con elementi in alluminio pieno<br />

lavorati con CNC. Il giunto cardanico è fissato<br />

al perno centrale filettato, a sua volta inserito<br />

nella ghiera di fissaggio al piano. Il supporto<br />

in plastica sostiene il lift e l’antiskating<br />

magnetico.<br />

Il contrappeso è un<br />

elemento in acciaio<br />

con foro centrale<br />

rivestito da oring<br />

per facilitare lo<br />

scorrimento all’interno<br />

della sede filettata e<br />

la regolazione fine del<br />

peso di lettura.<br />

Ampie le possibilità<br />

di regolazioni<br />

fini accessibili<br />

facilmente con<br />

chiavi a brugola<br />

prolungate. La<br />

canna scorre nella<br />

sede. Il perno del<br />

contrappeso è posto<br />

in basso rispetto<br />

all’asse della canna.<br />

rens non fa altro che ribadirlo.<br />

Un’altra area in cui il Quintet<br />

Bronze spicca è la sua capacità<br />

di riprodurre una progressione<br />

dinamica della musica a livello<br />

macro. Le opere su larga scala o<br />

ad alta intensità sembrano grandi,<br />

sfacciate e audaci.<br />

Insomma la lettura di pagine<br />

sinfoniche non fa proprio paura<br />

a questo sistema e la Ortofon<br />

ringrazia il TD 905 per la sua<br />

collaborazione. Presenta caratteristiche<br />

meccaniche simili, ma<br />

dal carattere sonoro diverso, la<br />

Sumiko Blackbird. Il sistema<br />

TD 905/TP 902 ce lo conferma,<br />

facendoci ascoltare un suono<br />

dotato di un dettaglio elevato,<br />

con una precisione chirurgica<br />

nel tirar fuori tutti i particolari<br />

contenuti tra i solchi dei dischi.<br />

Che sia musica antica, per piccoli<br />

gruppi o moderna e grandi<br />

orchestre si può solo che avere<br />

piacere nell’apprezzare tanta<br />

varietà dei timbri, colori e variazioni<br />

dinamiche. Forse con<br />

altri giradischi si può apprezzare<br />

un suono più corposo e netto,<br />

deciso sulle basse frequenze,<br />

qui si rimane un po’ sulla limpidezza<br />

e trasparenza, ma entriamo<br />

sul piano delle sfumature.<br />

L’impressione che il sistema di<br />

lettura svizzero sia in grado di<br />

ottenere il massimo o quasi da<br />

questi fonorilevatori con sfumature<br />

che magari possono anche<br />

cambiare, in meglio o in peggio,<br />

a seconda dell’abbinamento con<br />

pre-phono e dei valori elettrici<br />

scelti, impedenza di carico, guadagno<br />

e così via.<br />

Con i nostri pre-phono si è scoperto<br />

un calore e una corposità<br />

che sinceramente non ritenevamo<br />

ottenibili dal piccolo Audio-<br />

Technica AT F5, mentre con<br />

l’Ortofon il dettaglio e l’equilibrio<br />

ottenuto sono stati davvero<br />

soddisfacenti. Con il Blackbird di<br />

Sumiko, a cui abbiamo aggiunto<br />

sul finale del test anche l’Helicon<br />

di Lyra, abbiamo raggiunto<br />

vette di precisione, delicatezza e<br />

luminosità che non è facilissimo<br />

ottenere con altri sistemi di lettura<br />

analogica.<br />

In conclusione dal punto di vista<br />

musicale sembra che il sistema<br />

TD 905/TP 92 sia in grado di<br />

mettere nelle migliori condizioni<br />

i fonorilevatori provati, indipendentemente<br />

dalla fascia economica<br />

ai quali appartengono. Il<br />

giradischi svizzero si dimostra<br />

dunque un ottimo sistema di lettura.<br />

Interessanti anche alcune<br />

soluzioni: dalla robusta alimentazione<br />

esterna al complesso sistema<br />

sospeso. La finitura con<br />

il contrasto tra l’alluminio e la<br />

cornice lignea in zebrano sono<br />

di una certa eleganza e donano<br />

a questa particolare versione un<br />

tocco in più che coniuga elegantemente<br />

alcuni stilemi retrò è l’idea<br />

di un avanzamento tecnologico<br />

che sottintende le novità<br />

costruttive adottate.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

ll prodotto restituisce una eccellente sensazione<br />

di concretezza e qualità. Alcune soluzioni, come<br />

ad esempio il collarino di centraggio del piatto<br />

che rende leggermente eccentrica la rotazione,<br />

sono migliorabili.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Facilmente regolabile, un piacere da toccare e<br />

da usare con un’ampia pletora di testine e abbinamenti.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Svolge il suo compito al meglio e senza idiosincrasie<br />

con questo o quel partner. Difficile<br />

pretendere di più.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Le soluzioni adottate rendono il prodotto più<br />

attuale con un affondo nel glorioso passato e<br />

un eccellente rientro del marchio nell’agone dei<br />

must di settore.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

In questa fascia si vuole il massimo e sotto certi<br />

aspetti il TD 905 dà anche di più, ma su altri sente<br />

il morso della concorrenza.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

66 <strong>SUONO</strong> marzo 2017


SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />

GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />

S(U)ONORA<br />

Se il vinile è tornato in auge è anche per le ritualità che introducono all’ascolto del disco in vinile e prevedono operazioni<br />

di messa a punto e di costante manutenzione, ragione per cui i prodotti necessari sono più complementi che accessori.<br />

Una delle ragioni del<br />

rinnovato interesse<br />

per l’ascolto del disco<br />

in vinile è legata all’effetto<br />

materico che caratterizza il suo<br />

essere iconico, in contrasto<br />

con una dimensione sempre<br />

più eterea della musica. Ma a<br />

tale recuperata dimensione,<br />

legata ai molti aspetti meccanici<br />

della lettura analogica del<br />

segnale, corrispondono anche<br />

una serie di accortezze tutt’altro<br />

che accessorie ma fondanti<br />

nella messa in opera e nella<br />

manutenzione del sistema di<br />

riproduzione. Allineamento nel<br />

montaggio della testina, regolazione<br />

del suo peso, cura dello<br />

stilo e dei dischi; scelta di shell e<br />

connessioni alternative...<br />

I prodotti per effettuare tali<br />

operazioni vanno intesi come<br />

veri e propri strumenti. Ovviamente<br />

ve n’è di migliori e peggiori<br />

con la complicazione di un<br />

panorama diffuso non sempre<br />

rappresentato a pieno da ciò che<br />

è disponibile nel nostro paese,<br />

cosa che ha allargato la ricerca<br />

e la selezione dei prodotti consigliati,<br />

effettuata come d’abitudine<br />

ottemperando i principi<br />

di S(U)ONORA.<br />

CHE COSA È S(U)ONORA<br />

S(U)ONORA è la selezione dei prodotti consigliati sulla base dell’esperienza<br />

e della libera scelta dello staff di <strong>SUONO</strong>. Guida all’acquisto<br />

parziale perché dell’universo sterminato di prodotti presenti sul mercato<br />

italiano ne segnala solo una parte: se non contiene tutti i migliori<br />

apparecchi presenti sul mercato, tutti gli apparecchi che ne fanno<br />

parte sono... migliori! Nel senso che si tratta di prodotti generalmente<br />

migliori della media per costruzione, affidabilità, riscontro tecnico e<br />

ascolto, in ciascuno o in parte di questi parametri, ai quali si aggiungono<br />

elementi come affidabilità, assistenza post vendita, garanzia e<br />

sua applicazione, rapidità nelle riparazioni, tempestività nel mettere a<br />

disposizione aggiornamenti in grado di far rendere al meglio l’acquisto<br />

effettuato… Proprio l’esame critico di questi elementi non solo è il frutto<br />

più completo del nostro know how ma stabilisce il primo criterio con<br />

cui abbiamo effettuato la selezione dei prodotti. La polifonicità di tali<br />

elementi assume nella dispersiva galassia dell’analogico una valenza<br />

ancor più marcata, visto che taluni modelli non sono disponibili nel<br />

nostro Paese attraverso la filiera ufficiale. Per voi abbiamo scelto quelli<br />

che comunque, trovandoci nel terzo millennio, sono acquistabili in rete<br />

e possono essere utili alla “causa”!<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA LP 33 GIRI<br />

PREZZO € 0,25<br />

SIMPLY ANALOG<br />

PANNO VINILE<br />

PREZZO € 2,95<br />

VAN DEN HUL<br />

CC 1.0<br />

PREZZO € 2,00<br />

in spesso PVC. 1 pz.<br />

Note: Custodia esterna in Polipropilene cristallino<br />

auto-sigillante per LP 33 giri<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA LP A 78 GIRI<br />

PREZZO € 0,59<br />

Note: Custodia in PVC per LP a 78 giri, realizzata<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA LP 33 GIRI DOPPIO<br />

PREZZO € 1,39<br />

Note: Custodia in PVC apribile per LP 33 giri doppio.<br />

La protezione definitiva per le copertine degli LP.<br />

Realizzata in spesso PVC. L'intera copertina dell'LP<br />

si inserisce nella custodia. 1 pz.<br />

Note: Formato: 15 x 18 cm.<br />

Tipo: clip per connettori testina-shell Note: per<br />

connettori da 1mm di diametro, dorato. Versione<br />

per connettore da 1,2mm euro 2,5<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 69


SELECTOR<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

STROBOSCOPIO<br />

PREZZO € 3,20<br />

SIMPLY ANALOG<br />

LIQUIDO PULIZIA STILO<br />

PREZZO € 7,95<br />

ORTOFON<br />

STYLUS GAUGE<br />

PREZZO € 9,00<br />

DYNAVOX<br />

OLIO CON SPAZZOLINO<br />

PREZZO € 11,00<br />

Tipo: Bilancina manuale misura pressione stilo<br />

Tipo: test velocità giradischi Note: stroboscopio<br />

Playstereo per il controllo della corretta e regolare<br />

rotazione del piatto, distinto per le diverse velocità<br />

ammesse: 16, 33 e 1/3, 45, 78 giri per minuto<br />

@ 50 Hz<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

WA-1<br />

PREZZO € 3,00<br />

Note: Liquido per la pulizia dello stilo della testina<br />

di qualità Audiophile che allunga la durata dello<br />

stilo e del vinile. Soluzione senza alcool. Applicatore<br />

con spazzola morbida. Quantità: 30ml<br />

ORTOFON<br />

LIBELLE<br />

PREZZO € 8,00<br />

SIMPLY ANALOG<br />

LIQUIDO PULIZIA VINILI 200ML<br />

PREZZO € 9,95<br />

Note: liquido con spazzola per la pulizia dello stilo.<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA PER SINGOLI A<br />

45 GIRI<br />

PREZZO € 11,95<br />

Tipo: rondelle per regolazione peso braccio Note:<br />

set di 2 rondelle in ottone placcato oro 24k, adatte<br />

a viti M3 e M2.6<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA 45 GIRI POLIETILENE<br />

PREZZO € 5,95<br />

Tipo: Livella in plastica per la messa in piano del<br />

giradischi. Note: in plastica<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA 33 GIRI<br />

PREZZO € 8,95<br />

Note: Senza alcool, non tossico e non infiammabile.<br />

Panno in microfibra incluso. Quantità: 200ml<br />

AUDIOMARKETING<br />

12INTF<br />

PREZZO € 10,00<br />

Tipo: Custodia interna antistatica per LP Note: in<br />

carta di riso foderata: confezione da 20 pz<br />

AUDIOMARKETING<br />

CUSTODIA INTERNA<br />

PREZZO € 10,00<br />

Tipo: in PVC Note: Confezione da 25 pz.<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

STYLUS BRUSH<br />

PREZZO € 12,90<br />

Note: Custodia esterna per singoli a 45 giri in<br />

Polietilene a bassa densità; Film fatto senza ammorbidenti<br />

o altri additivi; spessore: 130 Micron<br />

(0,13 mm). Confezione da 25<br />

SIMPLY ANALOG<br />

LIQUIDO PULIZIA VINILE<br />

PREZZO € 7,55<br />

Note: Custodia esterna in Polipropilene cristallino;<br />

Confezione da 25 pz.<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIE ANTISTATICHE<br />

PREZZO € 8,95<br />

Tipo: in polietilene Note: ad alta densità per LP;<br />

confezione da 25 pz.<br />

AUDIOMARKETING<br />

CARBON CLEAN<br />

PREZZO € 9,00<br />

Tipo: Spazzola in fibra di carbonio Note: Antistatica<br />

a doppia setola autopulente per la pulizia<br />

a secco dell'lp<br />

Tipo: Custodia interna in carta di riso foderata.<br />

Note: Viene utilizzata dai produttori americani di<br />

vinile 180 e 200 grammi. Confezione da 20 pezzi<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

SPAZZOLA ANTISTATICA<br />

PREZZO € 11,90<br />

Tipo: Spazzola antistatica Note: spazzola antistatica<br />

con due strati di fibre di carbonio, utilizzare a<br />

secco prima e dopo ogni ascolto<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

SPYGLASS<br />

PREZZO € 11,50<br />

Tipo: Spazzolina per lo stilo Note: Spazzolina<br />

a setole corte, specifica per la pulizia dello stilo<br />

dalla polvere e anche come applicatore per il<br />

fluido di pulizia.<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

PTA<br />

PREZZO € 12,00<br />

Tipo: Distanziali per Bracci e giradischi Note:<br />

Set di 9 anelli distanziali in plastica dura per la<br />

regolazione fine del VTA sui bracci Rega serie RB200,<br />

RB250, RB300<br />

OKKI NOKKI<br />

RCB<br />

PREZZO € 12,00<br />

AUDIOMARKETING<br />

JACKET<br />

PREZZO € 9,00<br />

Note: Senza alcool, non tossico e non infiammabile.<br />

Panno in microfibra incluso. Quantità: 80ml.<br />

Contenitore in alluminio<br />

Tipo: custodia esterna in cartoncino gloss per LP<br />

Note: disponibile nella colorazione nera: confezione<br />

da 5 pz.<br />

Tipo: Kit per ispezione dello stilo Note: lente di<br />

ingrandimento 45X illuminata con luce LED<br />

Tipo: spazzola in legno Note: versione WG con<br />

setole in pelo di capra euro 23<br />

70 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />

OKKI NOKKI<br />

RCF REC. CLEANING FLUID<br />

PREZZO € 12,00<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA INTERNA<br />

PREZZO € 14,95<br />

VAN DEN HUL<br />

MSS 7<br />

PREZZO € 16,00<br />

di lettura Note: per la regolazione del peso di<br />

lettura del fonorilevatore con una scala graduata<br />

da 1 a 3 grammi.<br />

DYNAVOX<br />

DIMA STROBO<br />

PREZZO € 19,00<br />

Tipo: liquido pulizia dischi concentrato Note: permette<br />

di ottenere una soluzione pulente da un litro<br />

ORTOFON<br />

STYLUS BRUSH CF<br />

PREZZO € 12,00<br />

Tipo: Spazzolino pulisci stilo in fibra di carbonio<br />

Tipo: per LP Note: Carta esterna bianca o nera<br />

pesante di grammatura 80r, interno antistatico<br />

di alta qualità in plastica setosa ad alta densità;<br />

misure 300 x 309 mm ca. Confezione da 25 pz.<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT 607<br />

PREZZO € 15,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: 7 trefoli in<br />

Matched Crystal OFC con rivestimento in argento<br />

Note: per cablaggio all'interno dei bracci, sezione<br />

0,0127 mmq, al metro; disponibile in rosso, verde,<br />

blue e bianco<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-HS1<br />

PREZZO € 18,00<br />

Tipo: shell porta testina in metallo Note: guarnizione<br />

in gomma. Inclusi cavetti. Compatibile<br />

con giradischi AT-LP120-USB, AT-LP240-USB e<br />

AT-LP1240-USB.<br />

Tipo: disco di regolazione Strobo Note: cartone<br />

laminato; diametro 30 cm; consente di ottimizzare<br />

la velocità del giradischi (50Hz), 33, 45 e 78 giri.<br />

DYNAVOX<br />

FLUIDO PER PULIZIA<br />

PREZZO € 19,00<br />

DYNAVOX<br />

SPAZZOLINA FELTRO<br />

PREZZO € 13,00<br />

DYNAVOX<br />

OLIO LUBRIFICANTE<br />

PREZZO € 18,00<br />

Tipo: liquido pulisci stilo Note: indicato per la<br />

protezione dello stilo del fonorilevatore e dei dischi.<br />

La formula di pulizia speciale scioglie la polvere e<br />

lo sporco che ostacolano il corretto tracciamento.<br />

Note: flacone 200 ml con ugello di spruzzo<br />

Note: spazzola in velluto per pulizia del disco<br />

CLEARAUDIO<br />

FLAT PAD<br />

PREZZO € 14,00<br />

CLEARAUDIO<br />

SMART MATRIX<br />

MICROFIBRE STRIP SET<br />

PREZZO € 16,00<br />

Tipo: set di 2 strisce adesive in microfibra Note:<br />

per macchina lavadischi Smart Matrix. versione per<br />

Double Smart Matrix euro 27, versione con due strisce<br />

a 16 euro; Anche per macchine in versione Pro.<br />

DYNAVOX<br />

SPAZZOLINA CARBONIO<br />

PREZZO € 16,00<br />

Note: bottiglia di vetro con contagocce da 22 ml<br />

RECORD LABORATORY<br />

LIQUIDO PULIZIA VINILE<br />

PREZZO € 18,00<br />

RECORD LABORATORY<br />

PICK-UP CLEANER<br />

PREZZO € 19,50<br />

Tipo: sotto punta con capacità di smorzamento<br />

Note: versione in acciaio inossidabile euro 21<br />

MELICONI<br />

VINYL KIT<br />

PREZZO € 14,90<br />

Note: spazzola in carbonio antistatica per pulizia<br />

del disco<br />

SIMPLY ANALOG<br />

CUSTODIA PER LP 33 GIRI<br />

PREZZO € 16,95<br />

Tipo: liquido antistatico per la pulizia del vinile<br />

Note: pulisce a fondo i solchi dei dischi rimuovendo<br />

i residui più profondi senza danneggiarli.<br />

Può essere utilizzato con lavadischi manuali o con<br />

aspirazione. Flacone da 1050cc<br />

Tipo: Liquido per la pulizia dello stilo Note:<br />

elimina completamente le incrostazioni che si<br />

depositano sulla puntina e migliora la capacità<br />

di tracciamento. Non lascia residui. Bottiglietta in<br />

vetro (20ml)con pennello dosatore.<br />

SIMPLY ANALOG<br />

SPAZZOLA ANTISTATICA<br />

PREZZO € 19,90<br />

Tipo: kit di prodotti per la pulizia dei vinili Note:<br />

composto da una spazzola, in velluto da un lato<br />

per rimuovere la polvere e in fibra di carbonio<br />

dall'altro per rimuovere le cariche elettrostatiche;<br />

una base d'appoggio e una soluzione da 45 ml dalla<br />

funzione antistatica.<br />

Tipo: custodia per vinile Note: Realizzata in spesso<br />

PVC, ogni custodia pesa 21 gr. Cofezione da 25 pz.<br />

THORENS<br />

TONEARM GAUGE<br />

PREZZO € 18,00<br />

Tipo: bilancina di precisione per rilevare peso<br />

Note: imugnatura in legno di quercia. Realizzata<br />

con 80% di fibra di capra naturale dalla Grecia e<br />

20% di fibre antistatiche sintetiche. Utilizzabile<br />

per per pulizia asciutta e bagnata. Colore dell'impugnatura:<br />

marrone e nero<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 71


SELECTOR<br />

SIMPLY ANALOG<br />

SPAZZOLA IN VELLUTO<br />

PREZZO € 19,90<br />

CLEARAUDIO<br />

DIAMOND CLEANER BRUSH<br />

PREZZO € 24,00<br />

CLEARAUDIO<br />

FLAT BELT<br />

PREZZO € 25,00<br />

ottenere il tracciamento ottimale. La composizione<br />

del fluido comprende alcool propanolo e acquai<br />

microfiltrati che non lasciano residui.<br />

Note: imugnatura in legno di quercia marrone<br />

fatta a mano<br />

NOTTINGHAM ANALOGUE<br />

DUST COVER<br />

PREZZO € 27,00<br />

AUDIOQUEST<br />

CONDUCTIVE LP CLEANER<br />

PREZZO € 20,00<br />

Tipo: spazzola pulizia a secco delle puntine<br />

CLEARAUDIO<br />

LEVER GAUGE<br />

PREZZO € 24,00<br />

Note: Cinghia di ricambio per giradischi Concept,<br />

Performance e Ovation<br />

Tipo: Spazzola puliscidischi Note: realizzata<br />

con maniglia protettiva; utilizza 624.000 fibre in<br />

carbonio ad alta conducibilità<br />

MIYAJIMA LAB.<br />

METAL WASHER<br />

PREZZO € 25,00<br />

Tipo: disco copertura piatto e taratura antiskating<br />

THORENS<br />

CINGHIA<br />

PREZZO € 27,00<br />

AUDIO AZIMUTH<br />

SUPER EXSTATIC<br />

PREZZO € 21,50<br />

Tipo: Spazzola antistatica Note: spazzola per la<br />

pulizia a secco del vinile che unisce due file di fibre<br />

di carbonio a una testina di velluto<br />

Tipo: bolla ad alta precisione per la messa in piano<br />

Note: versione base, per regolare l'orizzontalità<br />

di giradischi o basi d'appoggio; versione corpo in<br />

acciaio euro 67; versione deluxe acciaio placcata<br />

in oro euro 83<br />

CLEARAUDIO<br />

PURE GROOVE MICF. BRUSH<br />

PREZZO € 24,00<br />

Tipo: spaziatore per testine con attacco DIN<br />

VPI<br />

RCM FLUID<br />

PREZZO € 25,00<br />

Tipo: cinghia di ricambio per tutti i modelli Thorens<br />

esclusi TD 124, TD 180 e TD 280 mk IV<br />

CLEARAUDIO<br />

RECORD CLEANING BRUSH<br />

PREZZO € 28,00<br />

AUDIO ORIGAMI<br />

BOOSTER OIL<br />

PREZZO € 21,50<br />

Tipo: Kit olio per la manutenzione del perno del<br />

giradischi Note: Olio sintetico fornito in versione<br />

più o meno densa<br />

Tipo: spazzola per dischi in microfibra antistatica<br />

Note: può essere usata per pulire i dischi dalla<br />

polvere o per applicare il fluido di lavaggio<br />

CLEARAUDIO<br />

SMART STYLUS GAUGE<br />

PREZZO € 24,00<br />

Tipo: flacone di liquido pulisci dischi<br />

AUDIOQUEST<br />

HL-5<br />

PREZZO € 27,50<br />

Tipo: spazzolino pulizia dischi in fibra carbonio<br />

Note: indicato per la pulizia accurata dei dischi con<br />

2 file contenenti oltre 1 milione di setole in fibra di<br />

carbonio anti-statiche.<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES 1<br />

PREZZO € 28,00<br />

J.A. MICHELL<br />

CARTRIDGE TAGS<br />

PREZZO € 22,00<br />

Tipo: terminazioni per pagliuzze cavo phono<br />

Note: Set di 4 pezzi, placcati argento<br />

NOTTINGHAM ANALOGUE<br />

RECORD BRUSHES<br />

PREZZO € 22,00<br />

Tipo: bilancina per regolare il peso di lettura delle<br />

testine Note: fornisce in modo semplice il peso di<br />

lettura del fonorilevatore una volta appoggiato lo<br />

stilo sulla sua parte superiore. Con graduazione da<br />

1,5 a 3,5 grammi.<br />

SIMPLY ANALOG<br />

TAPPETINO ANTISCIVOLO<br />

IN SUGHERO STANDARD ED.<br />

PREZZO € 24,95<br />

Tipo: ponticelli phono Conduttore: rame cristalli<br />

lineari Note: set di pagliuzze terminate per collegamento<br />

testina ai 4 pin dello shell<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE STYLUS CLEANER<br />

PREZZO € 27,50<br />

Tipo: 1 spazzola LP x lavadischi Note: Set composto<br />

da 1 spazzola Disc Doctor's più una testina di<br />

ricambio, adatta ai dischi LP 33 giri.<br />

NOTTINGHAM ANALOGUE<br />

STYLUS GAUGE<br />

PREZZO € 29,00<br />

Tipo: Dima a disco per la regolazione della testina<br />

e del braccio<br />

Tipo: spazzola in carbonio per la pulizia degli LP<br />

Note: adatto a tutti i giradischi; evita la carica<br />

elettrostatica; fabbricato in UE. Diametro: 295 mm.<br />

Spessore: 1,5 mm<br />

Tipo: liquido per la pulizia dei fonorivelatori Note:<br />

confezione con fluido e spazzolina: rimuove polvere,<br />

sporco e residui secchi presenti nei solchi, per<br />

SIMPLY ANALOG<br />

TAPPETINO ANTISCIVOLO.<br />

PREZZO € 29,95<br />

Note: combinazione unica di particelle di sughero<br />

e gomma nitrilica. Assorbe risonanze e<br />

72 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />

CLEARAUDIO<br />

ELIXIR OF SOUND<br />

PREZZO € 30,00<br />

SME<br />

FD 2013<br />

PREZZO € 38,00<br />

Tipo: fluido smorzante per alzabraccio<br />

vibrazioni; adatto a tutti i giradischi; evita la carica<br />

elettrostatica; fabbricato in UE. Diametro: 295 mm.<br />

Spessore: 1,5 mm<br />

adshell e testina; conduttore 22AWG in rame<br />

placcato argento e isolamento in Teflon<br />

SIMPLY ANALOG<br />

LIQUIDO PULIZIA VINILIE<br />

PREZZO € 39,95<br />

VAN DEN HUL<br />

CARTRIDGE SPIRIT LEVEL<br />

PREZZO € 29,00<br />

Tipo: liquido di pulizia per stili Note: flacone da<br />

10 ml. Se ne consiglia l'uso anche con i dischi nuovi<br />

prima del primo ascolto per la rimozione dei residui<br />

di pressatura del vinile.<br />

BASIS AUDIO<br />

MAGIC POTION<br />

PREZZO € 36,00<br />

Tipo: livella a bolla per il controllo della messa<br />

in orizzontale dello shell della testina Note: da<br />

porre a diretto contatto dello shell porta testina<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: 0,9 x 1,6 x 1,27<br />

ACOUSTIC SOLID<br />

STROBOSCOPE<br />

PREZZO € 30,00<br />

NOTTINGHAM ANALOGUE<br />

MAT<br />

PREZZO € 30,00<br />

Tipo: tappetino per piatto giradischi Notthingham<br />

AUDIOMARKETING<br />

CORK MATT<br />

PREZZO € 32,00<br />

Tipo: liquido di pulizia Note: liquido per la pulizia<br />

delle parti acriliche dei giradischi Basis<br />

SCHEU ANALOG<br />

STROBOSCOPE DISC<br />

PREZZO € 36,00<br />

Note: Liquido per la pulizia dei vinili senza alcool<br />

200ml concentrato per 5 litri, basato su una formula<br />

avanzata senza alcool contenente ingredienti<br />

non tossici e non infiammabili.<br />

DISC DOCTOR'S<br />

WASH RECORD CLEANER<br />

PREZZO € 40,00<br />

Tipo: disco strobo in alluminio Note: disponibile<br />

versione con controllo elettronico ad euro 122,00<br />

AUDIOQUEST<br />

GROUNDGOODY<br />

PREZZO € 30,00<br />

Tipo: tappetino per giradischi in sughero Note:<br />

spessore 1,5mm ottimo accoppiamento sul piatto<br />

e smorzatore delle vibrazioni<br />

CLEARAUDIO<br />

MATRIX MICROFIBRE STRIP-<br />

SET<br />

PREZZO € 32,00<br />

Tipo: disco stroboscopico per controllo velocità rotazione<br />

giradischi Note: In alluminio, colorazione<br />

bianca. Specifico per i 50 Hz, disponibile anche in<br />

versione per 60 Hz<br />

ORTOFON<br />

BUBBLE LEVEL<br />

PREZZO € 37,50<br />

Tipo: fluido da 943ml Note: realizzato per il lavaggio<br />

a liquido dei dischi, senza risciaquo, utilizzando<br />

la macchina lavadischi<br />

ACOUSTIC SOLID<br />

SINGLEADAPTER<br />

PREZZO € 42,00<br />

Tipo: set strisce adesive in microfibra Note: per<br />

tutte le macchine lavadischi Matrix<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame PSC plus<br />

Isolante: tubo in polimero al fluoro e aria Note:<br />

cavo di massa da abbinare ai cavi phono che ne<br />

sono sprovvisti. Terminato con forcelle placcate<br />

argento. Diverse lunghezze disponibili a partire<br />

da 60 cm. Versione con conduttore in argento PSS<br />

a partire da 139.<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-6180<br />

PREZZO € 30,00<br />

CLEARAUDIO<br />

CLEVER CLAMP<br />

PREZZO € 34,00<br />

Tipo: Livella in alluminio/vetro per la messa in<br />

piano del giradischi<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES<br />

(SIZE B)<br />

PREZZO € 38,50<br />

Tipo: adattatore per singoli a 45 giri<br />

PALMER AUDIO<br />

TAPPETINO PER GIRADISCHI<br />

PREZZO € 42,00<br />

Note: montato sul Palmer 2.5; morbido, sottile e<br />

resistente, universale, spessore 1mm<br />

VAN DEN HUL<br />

HEADSHELL LINK 1.0-1.2 SET<br />

PREZZO € 43,50<br />

Tipo: record clamp in plastica Note: sfrutta il<br />

perno centrale per appiattire il disco; adatto per<br />

qualsiasi giradischi<br />

Tipo: Disco stroboscopico Note: frequenze 50/60<br />

Hz, velocità 33-45-78 giri<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

YR-01<br />

PREZZO € 35,00<br />

Tipo: pagliuzze Note: per installazione tra he<br />

Tipo: Set spazzole 45 giri Note: Set composto da<br />

2 spazzole Disc Doctor's più due ricambi, specificatamente<br />

progettate per i vinili a 45 giri (possono<br />

essere utilizzate anche per il lavaggio dei 78 e dei<br />

33 giri da 7")<br />

Tipo: ponticelli phono Note: contiene 4 cavetti di<br />

3,5 cm con codice colore diversificato, cavo mcs-300<br />

connettori cc-1.0 e cc-1.2<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 73


SELECTOR<br />

CLEARAUDIO<br />

RECORD CLEANING FLUID<br />

25/50/100<br />

PREZZO € 44,00<br />

Tipo: liquido per la pulizia dischi Note: flacone da<br />

50 cl euro 44; flacone da 100 cl euro 70<br />

ORTOFON<br />

LW 6 N<br />

PREZZO € 44,00<br />

Tipo: ponticelli phono Conduttore: in rame 6N<br />

OFC Note: Set di 4 cavetti per il collegamento<br />

braccio/testina. Terminali dorati.<br />

CLEARAUDIO<br />

LP DRILL<br />

PREZZO € 45,00<br />

Note: rame puro argentato e dorato, isolante in<br />

teflon; prezzo cad.<br />

KAB<br />

SUPER RECORD GRIP MK2<br />

PREZZO € 46,00<br />

Tipo: clamp per giradischi Note: in resina fenolica,<br />

con livella a bolla incorporata. Onserimento a<br />

pressione nerl perno del giradischi<br />

THE CARTRIDGE MAN<br />

TEST RECORD<br />

PREZZO € 47,00<br />

impugnatura in legno, spazzola in velluto con<br />

impugnatura in legno, liquido per la pulizia della<br />

testina, iquido per la pulizia dei vinili 80 ml. Finiture<br />

in pelle nera, rossa e lino<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-615<br />

PREZZO € 50,00<br />

Tipo: Bolla di precisione per la regolazione orizzontale<br />

del giradischi Note: corpo in alluminio<br />

CLEARAUDIO<br />

BEARING OIL<br />

PREZZO € 50,00<br />

ACOUSTIC SOLID<br />

PLEXIGLASS COVER<br />

PREZZO € 54,00<br />

Tipo: tappetino per piatto giradischi in plexiglass<br />

Note: spessore 3mm, versione da 5mm euro 66,30.<br />

Versione in cuoio in diversi colori euro 60.<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES<br />

(SIZE A)<br />

PREZZO € 54,50<br />

Tipo: Set spazzole LP Note: Set composto da 2<br />

spazzole Disc Doctor's più due ricambi, adatti ai<br />

dischi LP 33 giri.<br />

Note: Punta per correggere eventuali imperfezioni<br />

dei fori dello spindle, diametro 7,3 mm<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES<br />

(SIZE C)<br />

PREZZO € 45,00<br />

Tipo: disco test per il settaggio completo del<br />

giradischi Note: allegata anche una dima per<br />

allineamento testina e del braccio<br />

PALMER AUDIO<br />

ALIGNMENT PROTRACTOR<br />

DIMA<br />

PREZZO € 56,00<br />

Tipo: 78 giri 10 Note: Set composto da 2 spazzole<br />

Disc Doctor's Size C più due ricambi, specificatamente<br />

progettate per il lavaggio a liquido dei<br />

dischi a 78 giri da 10" e dei dischi Edison Diamond<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES<br />

(SIZE F)<br />

PREZZO € 45,00<br />

VAN DEN HUL<br />

MCS 150 M<br />

PREZZO € 47,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: multifilare 7<br />

trefoli argento Marche Crystal Isolante: nylonpoliuretano<br />

Resistenza (mOhm): 0,9/metro<br />

Note: specifico per cablaggio bracci ad alta flessibilità,<br />

rivestimento nei colori rosso, verde, blu e<br />

bianco. Prezzo al metro<br />

Tipo: olio sintetico a basso attrito Note: progettato<br />

specificamente per l'utilizzo con cuscinetti a<br />

CMB di Clearaudio, ma riduce l'attrito nella maggior<br />

parte dei pozzetti dei cuscinetti dei perni dei piatti.<br />

CLEARAUDIO<br />

SILENT BELT<br />

PREZZO € 50,00<br />

Tipo: dima universale Note: per allineamento<br />

testina Palmer Alignment Protractor.<br />

CARDAS AUDIO<br />

HSL PCC E<br />

PREZZO € 57,00<br />

AVID<br />

DIMA UNIVERSALE<br />

PREZZO € 48,00<br />

Tipo: cinghia di ricambio per giradischi Emotion<br />

Note: versioni per altri giradischi diametro 1 e 2<br />

mm, stesso prezzo Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

diametro 2mm<br />

Tipo: cavetti di collegamento testina Note: set<br />

di 4 con cavo Cardas Golden Section Stranding e<br />

terminazioni PCC E<br />

Tipo: pre-1940 78 g. 10 Note: Set composto da<br />

2 spazzole Disc Doctor's Size F più due ricambi,<br />

specificatamente progettate per il lavaggio a<br />

liquido dei seguenti dischi: pre-1940 a 78 giri da<br />

10" (etichetta grande);, LP da 10";, Victor 'Program<br />

Transcriptions' da 10".<br />

VAN DEN HUL<br />

THE TAC 90<br />

PREZZO € 45,00<br />

Tipo: dima per l'allineamento del fonorilevatore<br />

Note: superficie a specchio<br />

SIMPLY ANALOG<br />

PULIZIA VINILI DELUXE<br />

PREZZO € 49,95<br />

DISC DOCTOR'S<br />

MIRACLE RECORD BRUSHES<br />

(SIZE E)<br />

PREZZO € 53,00<br />

J.A. MICHELL<br />

RECORD CLAMP<br />

PREZZO € 57,00<br />

Tipo: pressore Note: per aderenza disco/piatto,<br />

finitura nera; versione specifica per giradischi<br />

Rega, stesso prezzo<br />

Tipo: connettore pentapolare a 90° per bracci<br />

Note: comprende spazzola in fibra naturale con<br />

Tipo: 78 giri 12 Note: Set composto da 2 spazzole<br />

Disc Doctor's Size E più due ricambi, specificatamente<br />

progettate per il lavaggio a liquido dei dischi<br />

a 78 giri da 12" etichetta piccola<br />

SME<br />

CINGHIA<br />

PREZZO € 58,00<br />

Tipo: per giradischi 10-20-30<br />

74 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />

NEW HORIZON<br />

GD CARBON SPACERS<br />

PREZZO € 59,00<br />

ORTOFON<br />

LH 2000<br />

PREZZO € 65,00<br />

CLEARAUDIO<br />

HEADSHELL CABLE SET<br />

PREZZO € 85,00<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

HS-1<br />

PREZZO € 96,00<br />

Tipo: set dischi per regolazione VTA Note: Utilizzabile<br />

su qualsiasi braccio Pro-Ject Carbon da 8,6<br />

MIYAJIMA LAB.<br />

WOODEN BELT<br />

PREZZO € 60,00<br />

Tipo: shell porta testina Note: standard<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-MG10<br />

PREZZO € 70,00<br />

Tipo: set di quattro cavi per testine Note: rame<br />

OFC ad alta purezza, connettori amagnetici, lunghezza<br />

50 mm<br />

CLEARAUDIO<br />

VINYL HARMONICER<br />

PREZZO € 85,00<br />

Tipo: shell Note: in ebano nero con punto di presa<br />

in bronzo placcato oro.Fornito con pagliuzze realizzate<br />

in cavo standard o con cavo 6N Peso (kg): 0,10<br />

ACOUSTIC SOLID<br />

SOLID BALANCE MK II<br />

PREZZO € 98,00<br />

Tipo: accordatore per testina phono Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 0,12 x 0,23 Peso (kg): 0,0035<br />

STEIN MUSIC<br />

ACHAT 1<br />

PREZZO € 60,00<br />

Tipo: Dima per il corretto allineamento della<br />

testina<br />

Tipo: shell porta testina in magnesio Note: inclusi:<br />

7 paia di viti di installazione, cavetti di collegamenti<br />

placcati oro<br />

SME<br />

DISCO STROBO<br />

PREZZO € 73,00<br />

Tipo: disco stroboscopico per controllo velocità<br />

del giradischi<br />

Tipo: tappetino universale per giradischi Note: per<br />

ottimizzazione contatto disco LP e piatto<br />

SIMPLY ANALOG<br />

SEPARATORI PER LP<br />

PREZZO € 89,95<br />

Tipo: bilancina per misurazione peso di lettura<br />

del fonorilevatore Note: elettronica per pesi da<br />

0,1 a 120g<br />

AUDIOQUEST<br />

WILDCAT TONEARM<br />

PREZZO € 99,00<br />

SOUNDSMITH<br />

EZ<br />

PREZZO € 63,00<br />

J.A. MICHELL<br />

UNI COVER<br />

PREZZO € 79,00<br />

Note: Colore: Nero o bianco; Dimensioni: 32x35cm;<br />

in confezione lussuosa da 10 pz.<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame solido<br />

PSC Note: 1,5 mt, per segnale phono, terminato<br />

con connettore pentapolare tipo JIS lato braccio e<br />

connettori RCA con calza lato pre<br />

Tipo: set di 4 viti con rondelle amagnetiche Note:<br />

per il fissaggio dei fonorilevatori allo shell del<br />

braccio<br />

Tipo: coperchio universale per giradischi Note: in<br />

plexiglass trasparente<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-618<br />

PREZZO € 90,00<br />

ORTOFON<br />

LH 6000<br />

PREZZO € 99,00<br />

HANSS ACOUSTICS<br />

PG-10<br />

PREZZO € 65,00<br />

Tipo: Bilancina digitale elettronica Note: per la<br />

taratura del peso della testina.<br />

ORTOFON<br />

ALIGNMENT TOOL<br />

PREZZO € 65,00<br />

NEW HORIZON<br />

GD CLAMP<br />

PREZZO € 79,00<br />

Tipo: peso pressadisco Note: in alluminio aeronautico<br />

da 510 gr.<br />

SOUNDSMITH<br />

CI<br />

PREZZO € 79,00<br />

Tipo: Clamp per giradischi Note: L'AT618 mantiene<br />

il disco fermo sul piatto e ne stabilizza le<br />

vibrazioni. Raccomandato per l'uso con giradischi<br />

dotati di motore a buona coppia e sospensioni<br />

rigide. Sconsigliato per l'uso con giradischi dotati<br />

di sospensioni morbide Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

diametro 8 cm, altezza 3,6 cm Peso (kg): 0,600<br />

AUDITORIUM 23<br />

RECORD MAT<br />

PREZZO € 90,00<br />

Tipo: shell portatestina Note: per Windfeld, Jubilee,<br />

Kontrapunkt<br />

THE FUNK FIRM<br />

ACHROMAT<br />

PREZZO € 105,00<br />

Tipo: tappetino universale per giradischi Note: in<br />

materiale antirisonante, disponibile da 3 e 5 mm<br />

di spessore disponibile verso per SL1200 130 euro<br />

KAB<br />

SPEEDSTROBE<br />

PREZZO € 109,90<br />

Tipo: Dima per l'allineamento della testina<br />

Tipo: regolazione azimuth su bracci VPI unipivot<br />

Tipo: tappetino antistatico per giradischi Note:<br />

miscela di cotone e gomma<br />

Tipo: misuratore di velocità Note: disco in PVC<br />

da 10" di colore nero con indicazioni bianche<br />

sulla velocità, illuminazione al quarzo alimentata<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 75


SELECTOR<br />

CLEARAUDIO<br />

TWISTER CLAMP<br />

PREZZO € 135,00<br />

CLEARAUDIO<br />

TURBOWEIGHT<br />

PREZZO € 150,00<br />

CLEARAUDIO<br />

TURNTABLE CAREKIT<br />

STARTER<br />

PREZZO € 170,00<br />

a batteria da 9 Volt.<br />

SME<br />

PIPETTA<br />

PREZZO € 110,00<br />

Tipo: Connettore angolare per bracci IV e V<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

HS-2<br />

PREZZO € 110,00<br />

Tipo: shell Note: in legno di ciliegio, punto di presa<br />

in bronzo placcato oro Peso (kg): 0,10<br />

YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />

HS-3<br />

PREZZO € 115,00<br />

Tipo: shell Note: in legno di bosso con punto di<br />

presa in bronzo placcato oro Peso (kg): 0,08<br />

Tipo: clamp pressa dischi con sistema di assorbimento<br />

delle risonanze Note: con ghiera in<br />

acciaio; leggero e adatto anche per giradischi a<br />

telaio flottante<br />

ACOUSTIC SOLID<br />

SOLID WEIGHT<br />

PREZZO € 140,00<br />

Tipo: pressore dischi Note: universale, adatto<br />

per qualsiasi giradischi, basa il suo principio di<br />

funzionamento sul peso con il quale spiana ed<br />

accoppia il disco al piatto. Versione con peso 0,3 kg.<br />

euro 70,00. Peso (kg): 0,6<br />

AUDIO-TECHNICA<br />

AT-LH13 OCC<br />

PREZZO € 140,00<br />

Tipo: contrappeso per bracci Rega Note: peso<br />

calibrato e foro eccentrico per migliorare le doti<br />

meccaniche del braccio, in acciaio Inox<br />

HEED AUDIO<br />

VINYL-1<br />

PREZZO € 150,00<br />

Note: Scheda Phono MM per Obelisk SI e Pre<br />

J.A. MICHELL<br />

TECNOWEIGHT<br />

PREZZO € 150,00<br />

Tipo: kit di contrappesi per Rega RB 250/300/600<br />

THE CARTRIDGE MAN<br />

THE MUSIC MAT<br />

PREZZO € 150,00<br />

Tipo: kit per la manutenzione e pulizia giradischi<br />

Note: kit composto da: spazzola per dischi "pure<br />

groove", spazzola in fibra di carbonio, spazzola e<br />

liquido per pulizia del diamante, pasta per lucidare,<br />

grasso per cuscinetti, liquido di pulizia per acrilico,<br />

cacciavite<br />

FURUTECH<br />

SKII<br />

PREZZO € 170,00<br />

Tipo: Pennello elettrostatico Note: Per la pulizia di<br />

CD, DVD, LP, Lenti di proiettori e schermi piatti; Formato<br />

da pelo di capra rinforzato da fibre acriliche<br />

ricoperte di sulfide di rame: permette di rimuovere<br />

le cariche elettrostatiche<br />

SCHEU ANALOG<br />

DISC-WEIGHT<br />

PREZZO € 170,00<br />

THE CARTRIDGE MAN<br />

CARTRIDGE ISOLATOR<br />

PREZZO € 120,00<br />

Tipo: isolatore antivibrazioni per testine Note:<br />

basetta da frapporre tra shell braccio e testina<br />

ORTOFON<br />

LH 8000<br />

PREZZO € 125,00<br />

Tipo: shell porta testina Note: Technihard con<br />

overhang e azimuth regolabili. Inclusi: cavetti di<br />

collegamento, 7 paia di viti per fissaggio, chiave<br />

esagonale per le regolazioni<br />

FLUX HIFI<br />

ELECTRONIC STYLUS<br />

CLEANER<br />

PREZZO € 149,00<br />

Tipo: mat per giradischi Note: in polimero<br />

THE FUNK FIRM<br />

BO!NG<br />

PREZZO € 160,00<br />

Tipo: Piedino accordatore/disaccoppiatore Note:<br />

Sistema di sospensione a molle. Versioni specifiche<br />

per giradischi Rega i Technics 1200SL.<br />

Tipo: Clamp per dischi Note: a pressione con<br />

livella a liquido integrata, chassis in alluminio;<br />

disponibile in nero o alluminio lucido Peso (kg):<br />

0,800<br />

ORTOFON<br />

LH 9000<br />

PREZZO € 179,00<br />

Tipo: shell porta testina Note: in legno<br />

NEW HORIZON<br />

GD 12 PLATTER<br />

PREZZO € 129,00<br />

Tipo: pulizia dello stilo Note: funzionamento<br />

a bassa frequenza con liquido a base di alcool<br />

isopropilico,<br />

AUDITORIUM 23<br />

HOMMAGE MAT<br />

PREZZO € 150,00<br />

THORENS<br />

STABILIZER<br />

PREZZO € 160,00<br />

Tipo: Shell portatestina standard in magnesio e<br />

fibra di carbonio Peso (kg): 16,8<br />

ORTOFON<br />

SB-1<br />

PREZZO € 179,00<br />

Tipo: piatto Note: in metacrilato cristallino da 12<br />

mm di spessore con adattatore perno in alluminio<br />

per GD 1<br />

Tipo: tappetino per giradischi<br />

Tipo: clamp Note: stabilizzatore smorzato per<br />

piatti Thorens<br />

Tipo: stroboscopio<br />

76 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />

HIDIAMOND<br />

PHONO<br />

PREZZO € 180,00<br />

CLEARAUDIO<br />

STROBOSCOPE TEST RECORD<br />

PREZZO € 230,00<br />

con connessione a 5 pin, diametro esterno 10 mm,<br />

connettore 5 pin 2 RCA placcati oro; 1,2 m; versione<br />

R terminato 2RCA/2RCA ; versione con connettore<br />

a 5 pin a L e 2 RCA<br />

FURUTECH<br />

LA SOURCE 102<br />

PREZZO € 270,00<br />

ORTOFON<br />

SB-2<br />

PREZZO € 249,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame 4VRC Isolante:<br />

PE Resistenza (mOhm): 3,1 Ohm/100m.<br />

Capacità (pF): 126 nf/m<br />

GOLDKABEL<br />

GK-EDPHRCA0.75<br />

PREZZO € 189,00<br />

Tipo: disco traccia stroboscopica Note: per regolazione<br />

fine velocità giradischi;<br />

TELLURIUM Q<br />

BLUE PHONO<br />

PREZZO € 230,00<br />

Tipo: Stroboscopio con contenitore in alluminio.<br />

Alimentazione a batterie 2 x 1,5V Note: Diametro<br />

del disco: 100 mm; Materiale dei disco: acciaio<br />

inossidabile; Box in alluminio; Funziona a batterie<br />

2x1,5 V; Precisione del circuito di oscillazione: 1/100<br />

Hz (0,1%) Dimensioni (l x a x p) cm: 6,7 x 2,2 6,8<br />

Peso (kg): 0,130<br />

Tipo: ponticelli phono Conduttore: in rame<br />

argentato Alpha da 0,6mmq Isolante: teflon<br />

Note: set di 4 per collegamento fonorilevatoreshell,<br />

terminato in fosforo/bronzo con trattamento<br />

Alpha e rodiati<br />

WIREWORLD<br />

SOLSTICE PHONO<br />

PREZZO € 276,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: Rame OFC<br />

Schermatura: Multipla Capacità (pF): 84 Note:<br />

per giradischi, lunghezza 0.75 metri.<br />

CLEARAUDIO<br />

QUADRO CLAMP<br />

PREZZO € 190,00<br />

Tipo: segnale phono Note: Modellati sul modello<br />

Blue di interconnessione, lunghezza 1 metro, terminati<br />

RCA-RCA.<br />

TRANSPARENT CABLE<br />

MUSICLINK PHONO<br />

PREZZO € 230,00<br />

AMAZON AUDIO<br />

CLAMP<br />

PREZZO € 250,00<br />

Tipo: pressore per giradischi<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />

placcato in Argento Caratteristiche: cavo fono,<br />

finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt Note:<br />

disponibile anche da 1,5 e 2 mt (rispettivamente<br />

299,00 e 322,00 €) e sfuso 23 euro/mt + terminazione<br />

230€<br />

TRINAUDIO<br />

GYROS 33 ARM BASE<br />

PREZZO € 280,00<br />

Tipo: record clamp in acciaio inox Note: per<br />

giradischi a massa elevata, adatto a giradischi a<br />

telaio rigido<br />

CLEARAUDIO<br />

DUSTCOVER<br />

PREZZO € 200,00<br />

Tipo: segnale phono Note: per collegamenti<br />

phono, coppia da 1 metro terminata RCA. Disponibile<br />

anche terminato pin a L per collegamento<br />

a bracci predisposti. Altre lunghezze disponibili<br />

tra 280 e 460 euro<br />

AUDIONAUTES<br />

HDG CLAMP 300.2<br />

PREZZO € 245,00<br />

CLEARAUDIO<br />

WEIGHT WATCHER<br />

PREZZO € 250,00<br />

Tipo: bilancina digitale Note: precisione 0,01 gr;<br />

per leggere il peso di lettura delle testine; calibrazione<br />

automatica, protezione batteria<br />

HARMONIX<br />

TU 800 EX IMP<br />

PREZZO € 250,00<br />

Tipo: basetta per giradischi Note: Basetta portabracci<br />

per giradischi Trinaudio modello Gyros<br />

33, realizzata in Corian con foro per braccio su<br />

specifiche del cliente<br />

AUDIONAUTES<br />

HDG CLAMP 600.2<br />

PREZZO € 295,00<br />

Tipo: coperchio antipolvere per giradischi in acrilico<br />

Note: per Concept, per Champion e Magnum<br />

euro 600, per Solution, Master e Innovation Comp.<br />

euro 850, per Reference euro 510, per Performance<br />

euro 300, per Avantgarde euro 490, per Emotion<br />

euro 235<br />

LINN<br />

TRAMPOLIN II<br />

PREZZO € 220,00<br />

Tipo: pressore per vinili Note: grafite ad alta densità;<br />

per giradischi a controtelaio flottante; edizione<br />

2018 ulteriormente migliorata Peso (kg): 0,3<br />

ORTOFON<br />

6NX TSW 1010<br />

PREZZO € 249,00<br />

Tipo: tappetino per giradischi accordato Note: Efficace<br />

su bilanciamento tonale, chiarezza, profondità,<br />

dinamica.Nuova versione più leggera, adatto a<br />

qualsiasi giradischi. Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

29,3 / 0.3 Peso (kg): 0,210<br />

CARDAS AUDIO<br />

IRIDIUM PHONO<br />

PREZZO € 260,00<br />

Tipo: pressore per vinili Note: grafite ad alta densità;<br />

per giradischi a controtelaio flottante; edizione<br />

2018 ulteriormente migliorata Peso (kg): 0,6kg<br />

ALLNIC AUDIO<br />

SPEEDNIC<br />

PREZZO € 300,00<br />

Tipo: base inferiore per giradischi Sondek LP12 Note:<br />

in alluminio dotata di piedini isolanti regolabili<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame ad alta<br />

purezza OFC Capacità (pF): 85 Note: per bracci<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame OFC<br />

Tipo: misuratore stroboscopico velocità di rotazione<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 77


SELECTOR<br />

SME<br />

RECORD CLAMP<br />

PREZZO € 300,00<br />

AUDIOQUEST<br />

COUGAR TONEARM<br />

PREZZO € 399,00<br />

versione Signature € 400,00<br />

Tipo: pressore dischi Note: specifico per giradischi<br />

modello M-10; versione per l'M-20 euro 350<br />

AESTHETIX AUDIO<br />

ABCD - 1<br />

PREZZO € 310,00<br />

NEW HORIZON<br />

ALE<br />

PREZZO € 349,00<br />

display 2 x 3, campo di misura da +35° a -35°,<br />

accuratezza migliore di 0.1°, costruzione nonmagnetica<br />

e anti-statica<br />

KIMBER KABLE<br />

TAK-CU<br />

PREZZO € 380,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame solido<br />

PSC Note: terminato con connettore dritto 5 poli<br />

JIS e 2 RCA, più massa; lunghezza 1,5 m<br />

WIREWORLD<br />

ECLIPSE 7 PHONO<br />

PREZZO € 415,00<br />

Tipo: smagnetizzatore testine Benz MC Note:<br />

alimentazione a batterie, separata e interruttori di<br />

cicli, auto alla fine del ciclo<br />

BRINKMANN<br />

DIMA PROTRACTOR<br />

PREZZO € 330,00<br />

Tipo: Alimentatore Note: Alimentatore esterno<br />

per giradischi New Horizon. Permette la selezione<br />

elettronica della velocità. Uscita stabilizzata in<br />

tensione e frequenza.<br />

CLINAMEN AUDIO<br />

HARMONIC WOOD CLAMP<br />

PREZZO € 350,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame, geometria<br />

OGO/2 Varistrand Note: con terminazione<br />

RCA e connettore dritto DIN a 5 poli, da 50 cm, per<br />

giradischi; altre lunghezze disponibili 1/1,5/2 m<br />

MUSICAL SURROUNDINGS<br />

FOZGOMETER AZIMUTH<br />

PREZZO € 390,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OCC<br />

Isolante: Composilex 2 Caratteristiche: cavo<br />

fono, finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt<br />

Note: disponibile anche da 1.5 mt. e 2 mt; rispettivamente<br />

da 470,00 / 525,00€. A richiesta DIN A<br />

90° e altre lunghezze<br />

ACROLINK<br />

LGW-8N<br />

PREZZO € 420,00<br />

Tipo: Dima per allineamento braccio e fonorilevatore<br />

Note: completamente in metallo, universale<br />

e regolabile a seconda della lunghezza del braccio,<br />

con goniometro con due punti di riferimento a<br />

errore tangenziale nullo secondo norme IEC.<br />

GREGITEK<br />

DISIPATORE DINAMICO CL1 LP<br />

PREZZO € 340,00<br />

Tipo: Disipatore Dinamico Clap per Giradischi<br />

Note: Elimina le vibrazioni sul perno del Giradischi,<br />

può essere regolato sulla frequenza di risonanza<br />

del Giradischi Dimensioni (l x a x p) cm: 9,5 cm<br />

Peso (kg): 580 gr<br />

AUDIONAUTES<br />

HDG CLAMP 1000.2<br />

ANNIVERSARY<br />

PREZZO € 345,00<br />

Tipo: Clamp per giradischi Note: Realizzato in<br />

legno armonico + inserto in bronzo. Disponibile<br />

in Palissandro, Lignum Vitae, Amaranto, Bubinga,<br />

Macassar Ebony. gr lo rende adatto a giradischi<br />

rigidi e flottanti. Lucidato a cera e rifinito a mano<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: 8,6 x 5 x 8,6 Peso<br />

(kg): 0,35<br />

TELLURIUM Q<br />

PHONO BLACK<br />

PREZZO € 359,00<br />

Tipo: segnale phono<br />

THE CARTRIDGE MAN<br />

DIGITAL STYLUS FORCE<br />

GAUGE<br />

PREZZO € 365,00<br />

Tipo: misuratore dell'azimuth del fonorilevatore<br />

Note: Unità alimentata a batteria portatile da<br />

utilizzare in combinazione con un disco test. Misura<br />

separazione dei canali, bilanciamento dei canali, e<br />

la direzione del segnale in modo rapido e preciso.<br />

SHUN MOOK<br />

EBONY HEADSHELL<br />

PREZZO € 390,00<br />

Tipo: Porta testina in ebano accordato Note:<br />

Porta testina in Ebano antico Mpingo lavorato ed<br />

accordato a mano. Attacco SME.<br />

Tipo: ponticelli phono Conduttore: rame purezza<br />

8N Note: connettori placcati d'oro (24 carati) o in<br />

rodio (LWR) sopra uno strato d'argento puro dello<br />

spessore di 10 micron<br />

HEED AUDIO<br />

ORBIT 2<br />

PREZZO € 425,00<br />

Tipo: Alimentatore per giradischi Note: a 2 velocità<br />

33/45 giri 220V. Orbit 1, versione con motore a<br />

corrente alternata a 110 volt Dimensioni (l x a x<br />

p) cm: 9.5 x 7.5 x 22<br />

PURE SOUND<br />

TENUTO MAT<br />

PREZZO € 430,00<br />

Tipo: pressore per dischi Note: grafite ad alta<br />

densità; per giradischi a telaio flottante; edizione<br />

Speciale Anniversary da 1kg, versione 2018 ancora<br />

migliorata Peso (kg): 0,96<br />

Tipo: misuratore forza d'appoggio testina Note:<br />

display a 3 cifre, campo di misura da 0,2 a 4 grammi,<br />

accuratezza migliore di 0.05, 30 minuti di durata<br />

con carica carica (ricaricabile), zona di applicazione<br />

della forza e cantilever nonmagnetici, contenitore<br />

in plastica con piedini antiscivolo Peso (kg): 0,150<br />

AUDIONAUTES<br />

HDG MAT 294.2<br />

PREZZO € 395,00<br />

Tipo: tappetino per giradischi Note: Mat per giradischi<br />

in lega di bronzo; Peso 2.2 Kg, spessore 5mm.<br />

AUDIOMICA LABORATORY<br />

HEMAT GOLD<br />

PREZZO € 442,86<br />

STEIN MUSIC<br />

THE PERF. INT. PI CARBON<br />

PREZZO € 345,00<br />

Tipo: Carbon Note: Tappetino per giradischi,<br />

THE CARTRIDGE MAN<br />

DIGITAL TURNTABLE LEVEL<br />

PREZZO € 365,00<br />

Tipo: Livella elettronica per giradischi Note:<br />

Tipo: Mat smorzante per giradischi Note: con<br />

grafite speciale ad alta densità; per giradischi a<br />

telaio rigido; spessore 6mm Dimensioni (l x a x<br />

p) cm: D 29,4 x 0,6 Peso (kg): 0,6<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame OFC Ca-<br />

78 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />

ratteristiche: cavo phono con terra Note: Filtro<br />

DFSS, lunghezze disponibili 1m e 2m<br />

ANALYSIS PLUS<br />

LOW MASS PHONO<br />

PREZZO € 456,00<br />

BOLTZ<br />

LP 20-180<br />

PREZZO € 499,00<br />

FURUTECH<br />

AG-12<br />

PREZZO € 600,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento con<br />

strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />

Caratteristiche: tecnologia brevettata -Hollow<br />

Oval Design- Geometria Ovale Note: per segnale<br />

Phono, coppia da 1 metro terminata RCA; da 1,5 m<br />

euro 528,00; altre lunghezze disponibili.<br />

ORTOFON<br />

LH 10000<br />

PREZZO € 469,00<br />

Tipo: mobile per LP Note: capacità 180 vinili,<br />

estensibile all'infinito, 2 livelli realizzato in acciaio,<br />

possibilità di ruote Dimensioni (l x a x p) cm: 51<br />

x 79 x 31 Peso (kg): 35<br />

AUDIO TEKNE<br />

LTP 11<br />

PREZZO € 500,00<br />

0,15 mmq in argento matched Crystal Schermatura:<br />

Ibrido in rame OFC argentato ad elevata purezza<br />

e strato di Linear Structured Carbon Isolante:<br />

In schiuma di polyethylene Resistenza (mOhm):<br />

11,9 a 100 mt Caratteristiche: Interconnessione<br />

tra bracci e preamplificatori, microfono e console<br />

Note: bilanciato da 1 mt, disponibile anche in lunghezze<br />

da 1,2 e 1,5 mt a 560 e 640 euro. Disponibile<br />

anche in bobine da 10 e 25 mt a 1080 e 2700 euro<br />

WIREWORLD<br />

SILVER ECLIPSE 7 PHONO<br />

PREZZO € 515,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: 4 OFC argentati<br />

bilanciati PCOCC con trattamento criogenico Alpha<br />

Schermatura: quadrupla Note: cavo per giradischi<br />

terminato DIN/RCA, disponibile anche RCA/<br />

RCA a 600 euro e con DIN a "L" euro 680<br />

BOLTZ<br />

LP 20-270<br />

PREZZO € 649,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: Rame OCC<br />

rivestito in Argento Caratteristiche: cavo fono,<br />

finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt Note:<br />

disponibile anche da 1.5 mt. e 2 mt, rispettivamente<br />

da 620,00/725,00€ mono al mt. € 105.00 +<br />

terminazione 305,00 €<br />

Tipo: shell porta testina Note: Realizzato in<br />

alluminio e zinco con al centro un elastomero in<br />

agglomerato plastico proprietario. Adatto tra le<br />

altre alla MC 90, MC Windfield e alla serie Cadenza.<br />

Peso (kg): 14,5<br />

AUDIO TEKNE<br />

CH 7<br />

PREZZO € 470,00<br />

Tipo: Shell portatestiene Note: in puro Carbon<br />

Block attacco standar EIA cavi interni in litz di<br />

rame da 180 e set di viti universali Peso (kg): 0,18<br />

BRINKMANN<br />

CLAMP<br />

PREZZO € 480,00<br />

Tipo: pressore per giradischi Note: in puro carbon<br />

block Dimensioni (l x a x p) cm: diametro 18<br />

Peso (kg): 0,250<br />

BRINKMANN<br />

BASE DEDICATA BARDO<br />

PREZZO € 500,00<br />

Tipo: basetta dedicata a bracci da 10 pollici Note:<br />

versione per braccio 12 pollici euro 800<br />

OKKI NOKKI<br />

RCM RECORD CLEANING<br />

MACHINE<br />

PREZZO € 500,00<br />

CRYSTAL CABLE<br />

PICCOLO PHONO<br />

PREZZO € 540,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento/oro<br />

Schermatura: calza in argento Isolante: due<br />

strati sottili in kapton Note: un metro terminato<br />

RCA, anche 1,5 mt euro 740, ogni metro aggiuntivo<br />

euro 400<br />

SUTHERLAND<br />

THE TIMELINE<br />

PREZZO € 550,00<br />

Tipo: mobile per LP Note: in acciaio, 3 livelli, di<br />

capacità 270 vinili, estensibile all'infinito Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 51 x 115 x 31 Peso (kg): 46<br />

ANALYSIS PLUS<br />

SOLO CRYSTAL OVAL<br />

PHONO CABLE<br />

PREZZO € 654,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: solo rame di<br />

cristallo puro OFC Schermatura: 100% Caratteristiche:<br />

tecnologia brevettata -Hollow Oval<br />

Design- Geometria Ovale Note: per segnale phono,<br />

coppia da 1 metro, terminata RCA; da 1,5 m euro<br />

803,00; altre lunghezze disponibili.<br />

Tipo: pressore per giradischi Note: opzionale per<br />

Balance, La Grange, Oasis e Bardo<br />

WELL TEMPERED LAB<br />

DPS<br />

PREZZO € 490,00<br />

Tipo: macchina lavadischi motorizzata Note:<br />

include spazzola e due flaconi di fluido; due sensi<br />

di marcia, spegnimento automatico. Pulisce un<br />

disco in pochi minuti e senza sforzo. Finitura nera<br />

o bianca. La rotazione a freddo permette l'utilizzo<br />

consecutivo di più ore. Telaio in alluminio.<br />

Tipo: clamp e stroboscopio Note: blocca disco<br />

di massa elevata con controllo incorporato della<br />

velocità di rotazione del piatto via laser<br />

KIMBER KABLE<br />

TAK-HB<br />

PREZZO € 575,00<br />

BASIS AUDIO<br />

BASIS REFLEX CLAMP<br />

PREZZO € 659,00<br />

Tipo: clamp premidisco universale Note: finitura<br />

nera o silver<br />

Tipo: unità d' alimentazione specifica per giradischi<br />

Simplex, Amadeus e Versalex Ingressi:<br />

120/240 V Uscite: 3 x 12 V<br />

Provato su <strong>SUONO</strong> 430 - 07/2009<br />

VAN DEN HUL<br />

D 501 SILVER HYBRID<br />

PREZZO € 510,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: centrale da<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento e rame<br />

Isolante: teflon Note: con terminazione RCA e<br />

connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre lunghezze<br />

disponibili 1/1,5/2 metri<br />

AUDIO TEKNE<br />

ARA 500 1,0M P<br />

PREZZO € 700,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: litz di rame<br />

Schermatura: rame Note: cavo phono con<br />

connettore dritto pentapolare/RCA da 1 mt, 1,5<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 79


SELECTOR<br />

BOLTZ<br />

LP 20-360<br />

PREZZO € 799,00<br />

Sistema multi conduttore Finely Stranded a bassa<br />

capacità con smorzatore di vibrazioni<br />

TRANSPARENT CABLE<br />

SUPER PHONO<br />

PREZZO € 910,00<br />

STEIN MUSIC<br />

STATELINE PHONO 2<br />

PREZZO € 1.000,00<br />

Note: Alimentazione esterna per phono 2 e per<br />

phono 2 signature.<br />

TELLURIUM Q<br />

BLACK DIAMOND PHONO<br />

PREZZO € 1.082,00<br />

Tipo: segnale analogico Note: per collegare il<br />

giradischi<br />

m euro 810<br />

CRYSTAL CABLE<br />

MICRO PHONO<br />

PREZZO € 730,00<br />

Tipo: segnale analogico Note: per segmale phono,<br />

coppia da 1m terminata RCA. Altre lunghezze<br />

disponibili tra 1000 e 1270 euro<br />

KIMBER KABLE<br />

TAK-AG<br />

PREZZO € 935,00<br />

TELOS AUDIO DESIGN<br />

QMT QUANTUM MAG. TUNIG<br />

PREZZO € 1.100,00<br />

Tipo: mobile per LP Note: in acciaio, 4 livelli, capacità<br />

360 vinili, estensibile all'infinito Dimensioni (l<br />

x a x p) cm: 51 x 150 x 31 Peso (kg): 59<br />

Tipo: segnale phono Note: coppia terminata<br />

RCA da 1 mt, anche 1,5 mt euro 1.300, ogni mt<br />

aggiuntivo euro600; mod. TAC-5/RCA da 1/1,5<br />

mt euro 830/1430, ogni metro aggiuntivo euro<br />

600 la coppia<br />

PURIST AUDIO DESIGN<br />

GENESIS PHONO<br />

PREZZO € 754,00<br />

CLEARAUDIO<br />

ACCU POWER SUPPLY<br />

PREZZO € 840,00<br />

Tipo: vedi note Note: alimentatore a batteria a<br />

ricerca automatica per la serie plus<br />

AUDIOQUEST<br />

LEOPARD<br />

PREZZO € 849,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento<br />

Isolante: teflon Note: con terminazione RCA e<br />

connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre lunghezze<br />

disponibili 1/1,5/2 metri<br />

HEED AUDIO<br />

OBELISK TX2<br />

PREZZO € 980,00<br />

Note: demagnetizzatore utilizzabile du ogni elettronica,<br />

diffusori testine sorgenti, cavi, cd e vinili<br />

VPI<br />

HW-16.5<br />

PREZZO € 1.100,00<br />

Tipo: Alimentatore per giradischi Note: a 2 velocità<br />

33/45 giri 220V.<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame OFC<br />

Schermatura: al 98% a treccia Isolante: santoprene<br />

Resistenza (mOhm): 0,0842 a metro<br />

Capacità (pF): 45 ogni 33 cm Note: da 1,2 metri,<br />

terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA, DIN-XLR<br />

trattati triplo Criomag. Ogni 50cm in più euro 71,50.<br />

CLEARAUDIO<br />

SMART SYNCRO<br />

PREZZO € 770,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento PSS<br />

Isolante: tubi aria/polietilene Caratteristiche:<br />

con DBS 72V Note: cavo phono da 1,2 m, connettore<br />

pentapolare lato braccio, RCA o XLR completi<br />

di massa lato pre<br />

TECHDAS<br />

DISC STABILIZER<br />

PREZZO € 850,00<br />

ANALYSIS PLUS<br />

SILVER OVAL PHONO CABLE<br />

PREZZO € 984,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento con<br />

strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />

Caratteristiche: Tecnologia brevettata -Hollow<br />

Oval Design- Geometria Ovale Note: per segnale<br />

Phono, coppia da 1 metro terminata RCA; da 1,5 m<br />

euro 1.254,00; altre lunghezze disponibili.<br />

Tipo: macchina lavadischi semi automatica Note:<br />

spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione;<br />

asciugatura automatica; peso 12,7 kg; finitura<br />

legno nero<br />

Provato su <strong>SUONO</strong> 427 - 04/2009<br />

THE CHORD COMPANY<br />

SIGNATURE TONEARM<br />

PREZZO € 1.140,00<br />

Tipo: clamp pressa dischi<br />

CAMMINO<br />

PH 1.0S<br />

PREZZO € 870,00<br />

HANSS ACOUSTICS<br />

RC-20<br />

PREZZO € 1.000,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />

placcato argento Caratteristiche: Tecnologia<br />

Tuned ARAY Note: 1.2m, con connettore DIN a<br />

L. Metro aggiuntivo €740,00. Configurazione dei<br />

conduttori specifica per giradischi<br />

Tipo: alimentatore filtrato per apparecchi con<br />

assorbimento fino a 3W Note: controllo di velocità<br />

per tutti i motori sincroni, frequenza d,uscita<br />

regolabile tra 47 e 89 Hz. Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 10,2 x 3,6 x 13,1 Peso (kg): 0,57<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Pure copper<br />

OFC Schermatura: Due schermi Caratteristiche:<br />

attacco dritto DIN 5P - RCA Lungh. 1,25 mt Note:<br />

Tipo: macchina lavadischi Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 37 x 38 x 27 Peso (kg): 11,8<br />

HARMONIX<br />

TU-800M'TRIBUTE'<br />

PREZZO € 1.150,00<br />

Tipo: tappetino per giradischi Note: realizzato<br />

a mano è composto da uno strato da 0,5 mm di<br />

carta impregnata di resina sulla parte superiore<br />

con strisce metalliche dello spessore di 0,5 mm.<br />

Peso (kg): 0,47<br />

80 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />

KIMBER KABLE<br />

KS 1016<br />

PREZZO € 1.170,00<br />

GRAHAM ENGINEERING<br />

IC-90<br />

PREZZO € 1.465,00<br />

LYRA SCAN TECH<br />

PHONO PIPE<br />

PREZZO € 1.600,00<br />

KIMBER KABLE<br />

KS 1236-DINAG<br />

PREZZO € 2.005,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: 6 in rame iper<br />

puro Note: coppia da 0,5 metri, terminata con connettori<br />

RCA WBT 0102; altre lunghezze disponibili<br />

AUDIO TEKNE<br />

CH 10<br />

PREZZO € 1.250,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: argento Note:<br />

da Din a RCA- lunghezza 1,25 mt € 1.465,00; da DIN<br />

a RCA con pipa piatta - cavo da 1,25 mt - € 1.840,00;<br />

da DIN a RCA - lunghezza 1,50 mt € 1.950,00<br />

THALES<br />

THALES PHONO<br />

PREZZO € 1.500,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame alta<br />

purezza Capacità (pF): 32 Note: disponibile in<br />

3 versione da connettore a 5 pin dritto, oppure a<br />

pipa 90°, oppure rca. Per il miglior interfacciamento<br />

con testine Lyra.<br />

KIMBER KABLE<br />

KS 1230-DINAG<br />

PREZZO € 1.690,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: 6 in argento<br />

iper puro Isolante: V-teflon Note: per segnale<br />

phono: 0,5 metri, connettori DIN a L, su richiesta<br />

SME, e RCA, messa a terra; altre lunghezze disponbili<br />

fino a 3 metri<br />

STEIN MUSIC<br />

DE-3 LP CONDITIONER<br />

PREZZO € 2.060,00<br />

Tipo: matt per giradischi Note: matt per giradischi<br />

in puro carbon block, elimina ogni vibrazione<br />

trasmessa dal giradischi alla testina Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: diam 29,7, spessore 1 Peso (kg): 1<br />

CLEARAUDIO<br />

SMART MATRIX<br />

PREZZO € 1.350,00<br />

Tipo: segnale phono Note: Cavo Phono di interconnessione<br />

1,5m. con connettore Din a L o<br />

rettilineo, con presa RCA o presa femmina XLR. Per<br />

braccio giradischi Thales o altri, disponibile con DIN<br />

angolato 90° o rettilineo.<br />

PURIST AUDIO DESIGN<br />

AQUEOUS AUREUS PHONO<br />

PREZZO € 1.527,50<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: 4 in argento<br />

puro Isolante: V-teflon Note: per segnale phono:<br />

0,5 metri, connettori DIN a L, su richiesta SME, e<br />

RCA, messa a terra; altre lunghezze disponbili<br />

fino a 3 metri<br />

TRANSPARENT CABLE<br />

ULTRA PHONO<br />

PREZZO € 1.820,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: DUE Schermatura:<br />

doppia, 112 conduttori a struttura Litz, 1<br />

foglio alluminio Isolante: in teflon Resistenza<br />

(mOhm): 0,011 Capacità (pF): 180 Caratteristiche:<br />

terminato Note: coppia terminata RCA da 1<br />

m. Altre lunghezze disponibili tra 1930 e 2260 euro<br />

Tipo: demagnetizzatore per LP Note: elimina carica<br />

elettrostatica e stress del materiale. Peso (kg): 3<br />

PURIST AUDIO DESIGN<br />

VENUSTAS PHONO<br />

PREZZO € 2.138,50<br />

Tipo: macchina lavadischi Note: rotazione in<br />

senso orario e antiorario Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 34,5 x 20,5 x 34,5 Peso (kg): 12<br />

WIREWORLD<br />

PLATINUM ECLIPSE 7 PHONO<br />

PREZZO € 1.400,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: in lega di<br />

argento, rame e oro Schermatura: al 100% a<br />

treccia Isolante: teflon Resistenza (mOhm):<br />

0,134 a metro Capacità (pF): 25 ogni 33 cm Note:<br />

specifico per collegamenti phono giradischi-pre, da<br />

1,2 metri, terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA,<br />

DIN a L-XLR trattati triplo Criomag. Ogni 50 cm<br />

in più euro 195.<br />

SHUNYATA<br />

COBRA PHONO<br />

PREZZO € 1.540,00<br />

VPI<br />

MW-1 CYCLONE<br />

PREZZO € 1.900,00<br />

Tipo: macchina lavadischi automatica Note:<br />

spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione,<br />

motore reversibile, asciugatura automatica, chassis<br />

in alluminio,finitura in legno. Peso (kg): 12,7<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: multiconduttore<br />

in lega rame, argento e oro Schermatura:<br />

poliestere, rame argentato con copertura a treccia<br />

al 100% Isolante: teflon Resistenza (mOhm):<br />

0,053 a metro Capacità (pF): 40 ogni piede<br />

Note: da 1,2 metri, terminato RCA-RCA, XLR-XLR,<br />

DIN-RCA, DIN-XLR trattati triplo Criomag. Ogni<br />

50cm in più euro 182<br />

CRYSTAL CABLE<br />

REFERENCE PHONO<br />

PREZZO € 2.170,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Argento OCC<br />

Caratteristiche: cavo phono, finitura Femmina<br />

DIN a RCA o XRL, da 1 mt Note: disponibile<br />

anche da 1,5mt e da 2,0mt rispettivamente a<br />

1.845,00/2.290,00 €. Mono al mt. 495,00 € +<br />

terminazione 560,00 €<br />

Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />

terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />

TECHDAS<br />

BASE BRACCIO<br />

PREZZO € 2.000,00<br />

Tipo: Base per ulteriore bracci Note: Base aggiuntiva<br />

per montare ulteriore braccio, in metallo<br />

e legno.<br />

Tipo: segnale phono Note: 1 mt terminato RCA,<br />

anche da 1,5 m euro 2.880; mod. TCA-5/RCA da 1<br />

e 1,5 m euro 2.170 e 2.880, ogni metro aggiuntivo<br />

euro 1400 la coppia<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 81


SELECTOR<br />

SHUNYATA<br />

PYTHON PHONO<br />

PREZZO € 2.240,00<br />

DR. FEICKERT ANALOGUE<br />

CLEAN<br />

PREZZO € 2.490,00<br />

single core Note: coppia da 1.2 metri terminato<br />

connettore dritto DIN 5 poli lato braccio, RCA<br />

lato pre.<br />

AUDIOQUEST<br />

WILD LP<br />

PREZZO € 2.889,00<br />

DURAND TONEARMS<br />

PHONO CABLE<br />

PREZZO € 2.700,00<br />

Tipo: segnale phono Caratteristiche: terminazione<br />

DIN pentapolare lato braccio e RCA o XLR lato pre<br />

Note: specifico per braccio Kairos, lunghezza 1,2<br />

m; versione da 1,5 m euro 3.200<br />

Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />

terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />

NESSIE VINYLMASTER<br />

NESSIE VINYLMASTER<br />

PREZZO € 2.350,00<br />

Tipo: Alimentatore a batteria Note: Alimentatore<br />

24V per giradischi Feickert. Doppio pacco batteria.<br />

Disponibile anche con voltaggio 12V e 12+12V per<br />

altri apparecchi.<br />

AUDIODESKSYSTEME GLÄSS<br />

VINYLCLEANER PRO<br />

PREZZO € 2.500,00<br />

THALES<br />

LEVI-BASE<br />

PREZZO € 2.700,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: PSS in argento<br />

massiccio Isolante: tubi ad aria in teflon Note:<br />

sistema DBS a 72V, connettore lato braccio a 5 poli<br />

dritto o ad angolo retto, lato pre 2 connettori RCA<br />

o XLR più massa; lunghezza 1 metro<br />

SHUN MOOK<br />

LP RECORD CLAMP<br />

PREZZO € 3.500,00<br />

Tipo: Macchina lavadischi Note: Lavadischi completa<br />

di clamp, panno, liquido e manuale. Il liquidi<br />

contenuto nel serbatoio integrato permette un<br />

minimo di 100 cicli di pulizia Dimensioni (l x a x<br />

p) cm: 40 x 33 x 17 Peso (kg): 9<br />

CAMMINO<br />

PH 1.2 REF<br />

PREZZO € 2.400,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: multifilare<br />

in rame ad alta purezza Schermatura: Quattro<br />

schermature e smorzatore di vibrazioni Capacità<br />

(pF): 70 pf Caratteristiche: Per braccio giradischi<br />

Note: Circuito accordatore di campo elettromagnetico<br />

per minimizzare gli effetti mutui interni<br />

proprietario. Lunghezza: 1,25 m<br />

ACROLINK<br />

8N-RPH/5<br />

PREZZO € 2.420,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame purezza<br />

8N Note: versione speciale per Phono; lunghezza<br />

1,2 m; terminato dritto 5pin-RCA o XLR<br />

ACROLINK<br />

8N-RPH/R<br />

PREZZO € 2.420,00<br />

Tipo: macchina lavadischi a ultrasuoni Note:<br />

Lavaggio completamente automatico di entrambe<br />

le facciate (lato A e B del disco); lavaggio per<br />

immersione in liquido di pulizia; lavaggio con<br />

sistema ad ultrasuoni e rulli rotanti in microfibra.<br />

Asciugatura automatica. Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 33 x 27 x 20 Peso (kg): 4,5<br />

THE CHORD COMPANY<br />

SARUM SLIM TONEARM<br />

PREZZO € 2.640,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />

placcato argento Isolante: PTFE Caratteristiche:<br />

2 conduttori, tecnologia Super ARAY Note: Per<br />

bracci giradischi da 1.2 m, con connettore DIN L.<br />

Metro aggiuntivo €930,00<br />

ACOUSTIC REVIVE<br />

PHONO 1.2PA<br />

PREZZO € 2.650,00<br />

Tipo: Base di isolamento per giradischi o elettroniche<br />

Note: con sistema di disaccoppiamento<br />

regolabile ad aria<br />

PURIST AUDIO DESIGN<br />

CORVUS PHONO<br />

PREZZO € 2.743,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame SCC<br />

Schermatura: 100% in lamina Isolante: polipropilene<br />

Resistenza (mOhm): 0,053 a metro<br />

Capacità (pF): 28 ogni 33 cm Note: da 1,2 metri,<br />

terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA, DIN-XLR<br />

trattati triplo Criomag. Ogni 50 cm in più euro<br />

188,50.<br />

HARMONIX<br />

TU 812MX<br />

PREZZO € 2.800,00<br />

Tipo: Accordatore per giradischi Note: Accordatore<br />

di risonanza in Ebano antico per l'accordatura<br />

dell'LP in vinile.<br />

THE CHORD COMPANY<br />

SARUM REFERENCE<br />

TONEARM<br />

PREZZO € 3.500,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC placcato<br />

argento Isolante: PTFE Caratteristiche: 4<br />

conduttori, tecnologia Super ARAY Note: Per bracci<br />

giradischi, 1.2m. Metro aggiuntivo €1.900,00.<br />

Disponibile con connettore DIN a L o dritto<br />

ECHOLE<br />

OBSESSION SIGNATURE<br />

PHONO<br />

PREZZO € 3.550,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame purezza<br />

8N Note: versione speciale per Phono; lunghezza<br />

1,2 m terminato RCA>RCA o XLR>XLR<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: rame PCOCC-A<br />

Tipo: Clamp per giradischi Note: Come TU 812mk2<br />

con prestazioni ancora superiori. Peso (kg): 0,331<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: Argento, Oro,<br />

Palladio Caratteristiche: lunghezza 3 feet. Note:<br />

per lunghezze maggiori aggiungere € 770 ogni feet<br />

82 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />

SHUNYATA<br />

ANACONDA-S PHONO<br />

PREZZO € 3.630,00<br />

sistema di dissipazione del rumore in carbonio a 4<br />

strati DBS 72V, terminato con connettore JIS a 5 pin<br />

verso 2 RCA dorati o XLR più terra. Lunghezza 1,2 m.<br />

Versione da 2 m euro 4899<br />

TECHDAS<br />

EXTRA UPPER PLATTER<br />

PREZZO € 4.000,00<br />

Tipo: Base supplementare per piatto Note: in<br />

puro Titanio, da mettere sopra al piatto; accessorio<br />

esclusivo per giradischi Air Force One<br />

CLEARAUDIO<br />

DOUBLE MATRIX<br />

PROFESSIONAL<br />

PREZZO € 5.300,00<br />

mento anti vibrazione, e antirisonante con legno<br />

africano. Connettori Oyaide RCA-RCA o RCA-DIN<br />

ORTOFON<br />

SPU COLLECTOR BOX<br />

PREZZO € 9.900,00<br />

Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />

terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />

TRANSPARENT CABLE<br />

REFERENCE PHONO<br />

PREZZO € 3.630,00<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: rame litz<br />

Schermatura: triplo in Mylar di alluminio Isolante:<br />

teflon Resistenza (mOhm): 0,011 Capacità<br />

(pF): 8,7 / ft Caratteristiche: coppia terminata<br />

RCA Note: coppia terminata RCA da 1 m; altre<br />

lunghezze disponibili tra 3780 e 4220 euro<br />

CLEARAUDIO<br />

AZIMUTH OPTIMIZER<br />

PREZZO € 4.300,00<br />

Tipo: vedi note Note: strumento per la misurazione<br />

e regolazione dell'angolo di azimuth;<br />

incorpora un un pre phono e una uscita cuffia per<br />

il monitoraggio dei segnali<br />

DURAND TONEARMS<br />

THE WEIGHT<br />

PREZZO € 4.500,00<br />

Tipo: macchina lavadischi Note: lavaggio di entrambi<br />

i lati de disco in un passaggio con braccio di<br />

pulizia, spazzole per lo scarico dell'elettricità statica,<br />

assorbente di 20 mm; finitura trasparente Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 40,5 x 18 x 38 Peso (kg): 16,5<br />

TECHDAS<br />

SPECIAL DAMPING TABLE<br />

PREZZO € 6.900,00<br />

Tipo: Base per giradischi Note: per Air Force One<br />

e Two, realizzata in un mix di cristallo e acrilico.<br />

TRANSPARENT CABLE<br />

XL RCA PHONO<br />

PREZZO € 7.260,00<br />

Note: cofanetto in legno in edizione limitata di 100<br />

pezzi, contenente 4 testine della serie SPU: Classic,<br />

SPU Gold Reference, SPU85 e SPU 90th Anniversary<br />

MIT<br />

ORACLE MA_X PHONO<br />

PREZZO € 10.368,00<br />

CRYSTAL CABLE<br />

ULTRA PHONO<br />

PREZZO € 3.690,00<br />

Tipo: segnale phono Note: per segnale phono,<br />

coppia terminata TAC-5 RCA da 1m; altre lunghezze<br />

disponibili<br />

BRINKMANN<br />

RONT II<br />

PREZZO € 3.910,00<br />

Tipo: clamp pressa dischi Note: in legno massello,<br />

metallo e teflon per il corpo principale e zaffiro per<br />

il contatto con il disco Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

diametro 7,6 Peso (kg): 0,55<br />

Note: Coppia da 1 mt terminata RCA, disponibili<br />

altre terminazioni; disponibili diverse lunghezze<br />

tra 7600 e 8670 euro<br />

FONO ACUSTICA<br />

ARMONICO PHONO CABLES<br />

PREZZO € 7.750,00<br />

Tipo: segnale phono Note: coppia da 1 m terminata<br />

RCA; altre lunghezze disponibili. È possibile<br />

selezionare il carico 47k ohm, 1000 Ohm, o 100<br />

ohm nella parte attiva del cavo<br />

CRYSTAL CABLE<br />

ABSOLUTE DREAM PHONO<br />

PREZZO € 13.400,00<br />

Tipo: segnale phono Note: versione base da 1<br />

mt, 1,5 mt euro 18.100; ogni mt aggiuntivo euro<br />

9.450. Versione terminata TAC-5/RCA da euro 7.250<br />

TARA LABS<br />

PR.ZERO GX PHONO CABLE-<br />

5PIN<br />

PREZZO € 4.636,00<br />

TRANSPARENT CABLE<br />

OPUS RCA PHONO<br />

PREZZO € 15.800,00<br />

Tipo: alimentatore a valvole per giradischi Balance,<br />

La Grange, Oasis, Bardo e Spyder Note: base in<br />

granito Dimensioni (l x a x p) cm: 18 x 6,5 x 16<br />

Peso (kg): 12<br />

AUDIOQUEST<br />

WEL SIGNATURE LP<br />

PREZZO € 3.999,00<br />

Tipo: segnale phono Conduttore: PSS argento<br />

solido Isolante: FEP tubi aria/teflon Caratteristiche:<br />

rivestimento nero con strisce nere Note:<br />

Tipo: segnale phono Note: per ogni metro aggiuntivo<br />

€735,00; disponibile RCA/XLR. Ogni canale<br />

utilizza due conduttori Rectangular Solid Core con<br />

otto tubi in teflon. Il cavo permette di avere un<br />

basso valore di capacità, ideale per testine con<br />

uscita media e alta<br />

Tipo: segnale analogico Conduttore: oro/argento<br />

Isolante: teflon/aria Caratteristiche: 1 mt Note:<br />

cavo phono realizzato con conduttori di alto pregio<br />

termicamente trattati e saldati con argento 100%<br />

puro. Geometria particolare, sistema di smorza-<br />

Tipo: segnale analogico Note: Coppia terminata<br />

RCA, disponibili altre terminazioni; disponibili altre<br />

lunghezze tra 16500 e 18630 euro<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 83


SELECTOR<br />

di Carlo D’Ottavi<br />

Il più<br />

grande<br />

circo del<br />

mondo<br />

The Beatles<br />

SGT. PEPPER’S<br />

LONELY HEARTS<br />

CLUB BAND<br />

Parlophone Records<br />

ristampa Anniversary<br />

Edition EMI 2017<br />

2 LP 180 gr.<br />

Nel bel mezzo della loro<br />

fantastica parabola<br />

artistica i fab four si<br />

ritrovarono a creare un nuovo<br />

album quando ormai erano entrati<br />

in un meccanismo infernale<br />

per il quale dovevano superarsi<br />

di volta in volta. Dopo<br />

i frenetici inizi, sette album in<br />

studio in due anni, da Please<br />

Please Me a Beatles For Sale,<br />

pubblicati nel biennio 1963 e<br />

1964, tra tour, film, stampa e<br />

TV, il gruppo di Liverpool decise<br />

di prendersi un po’ più di tempo<br />

(si fa per dire); non è un caso<br />

che i veri capolavori arrivino<br />

con A Hard Day’s Night e Rubber<br />

Soul del 1965, seguiti da Revolver<br />

nel 1966, per toccare i<br />

vertici assoluti con la triade Sgt.<br />

Pepper’s Lonely Hearts Club<br />

Band, The Beatles (The White<br />

Album) e Abbey Road, pubblicati<br />

uno per anno, prima della<br />

chiusura dei battenti con Let<br />

it Be all’alba degli anni Settanta.<br />

Per molti è proprio Sgt.<br />

Pepper’s il disco capolavoro<br />

che cambiò la musica popolare<br />

per sempre arrivando come<br />

un piccolo terremoto. I Beatles,<br />

al culmine del loro successo,<br />

sembravano come annoiati e<br />

disgustati da quella macchina<br />

del business pop che loro stessi<br />

avevano contribuito a creare<br />

e stavano cercando di provare<br />

qualcosa di nuovo. L’invenzione<br />

della Banda del Sergente Pepper,<br />

con i quattro calati nei loro<br />

scintillanti costumi colorati, ha<br />

permesso al gruppo di esplorare<br />

nuovi territori sia in termini<br />

di contenuti che di musica. Ha<br />

anche dato loro una possibilità<br />

di essere sfacciati e irrispettosi,<br />

per colpire brutalmente l’immagine<br />

dei Beatles stessi che<br />

ormai stava loro stretta. Era il<br />

momento di criticare e contestare<br />

l’Inghilterra che, in quel<br />

1967, aveva seri problemi con<br />

la propria identità nazionale e<br />

la relazione tra la nazione e i<br />

cittadini e la nuove generazioni<br />

in particolare. La band era,<br />

tra le altre cose, intelligente, e<br />

il disco è un’analisi critica della<br />

società e del sistema, abilmente<br />

confezionata in canzoni superficialmente<br />

belle, quasi innocue<br />

ma cucite con testi dai significati<br />

nascosti e spesso ferocemente<br />

pungenti.<br />

Dal punto di vista della produzione<br />

tecnica la band stava<br />

esplorando nuove strade e<br />

sperimentando suoni diversi,<br />

come ancora nessuno aveva<br />

fatto. L’ultimo brano, A Day<br />

In The Life, è un audio dramma<br />

e ascoltandolo sembra di<br />

fare un giro su una giostra impazzita;<br />

un’esperienza confusa<br />

ed elettrizzante e veramente<br />

inusuale. Tra le tante ristampe<br />

quella uscita in occasione del<br />

cinquantennale è apparsa in<br />

due versioni: una, in edizione<br />

limitata, comprende 2 LP, 6<br />

CD, un libro e un poster, tutto<br />

inserito in cofanetto che ricorda<br />

i contenitori dei nastri-master;<br />

l’altra versione, sempre con i<br />

due LP in vinile pesante, è una<br />

perfetta replica dell’originale,<br />

compreso l’elenco dei circa<br />

ottanta personaggi presenti<br />

nell’affollatissima e famosa copertina,<br />

i testi sul retro e tante<br />

altre informazioni. Per creare<br />

i mix per il Sgt. Pepper il produttore<br />

Giles Martin (figlio del<br />

produttore storico dei Beatles,<br />

George Martin) e l’ingegnere<br />

Sam Okell hanno lavorato con<br />

un team di esperti ingegneri e<br />

specialisti del restauro audio<br />

presso gli Abbey Road Studios<br />

di Londra. Tutte le versioni<br />

della Anniversary Edition includono<br />

il nuovo mix stereo di<br />

Martin dell’album proveniente<br />

direttamente dai nastri di sessione<br />

a quattro tracce originali e<br />

ispirato all’originale mix mono,<br />

preferito dai Beatles, prodotto<br />

da suo padre George. Il primo<br />

album contiene i 13 brani originali<br />

mentre nel secondo vengono<br />

riproposti gli analoghi pezzi<br />

in versioni alternative poi scartate<br />

al momento della realizzazione<br />

del disco. La creazione del<br />

disco fu un processo innovativo<br />

tanto che George Martin disse:<br />

“Eravamo in un altro tipo di<br />

forma d’arte in cui stavamo<br />

mettendo qualcosa sul nastro<br />

84 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


Amato mio LP<br />

PILLOLE<br />

Tom Petty and<br />

The Heartbreakers<br />

DAMN THE TORPEDOES<br />

Backstreet Records - MCA 5105 - 1 LP<br />

I primi due album<br />

di Tom Petty sono<br />

considerati i<br />

migliori. In<br />

particolare il<br />

secondo (1979) è uno dei più grandi<br />

LP nella storia del rock targata a<br />

stelle e strisce, con brani<br />

indimenticabili come Refugee, Here<br />

Comes My Girl, Even the Losers e tanti<br />

altri in un mix di rock ‘n’ roll e pop<br />

che merita di essere riscoperto.<br />

che poteva essere fatto solo su<br />

nastro”. La Lonely Hearts Club<br />

Band non è mai sembrata così<br />

acusticamente trasparente, presente<br />

e tonalmente equilibrata<br />

come ora. Questa edizione è<br />

la migliore mai ascolta e, in definitiva,<br />

quella da avere. Chiunque<br />

sia interessato a mettere le<br />

mani su questi oggetti da collezione<br />

dovrà essere veloce prima<br />

che si esauriscano le scorte.<br />

Il fenomeno dei Beatles molto<br />

tempo fa è diventato immortale<br />

e la base di fan è enorme ...<br />

Thelonius Monk Quartet<br />

MONK IN TOKYO<br />

CBS/Sony ristampa Speakers Corner<br />

Pallas Germany<br />

2 LP 180 gr<br />

Il 1963 fu un anno meraviglioso<br />

per ascoltare<br />

Thelonious Monk dal<br />

vivo. Dopo aver firmato con<br />

la Columbia, il suo primo<br />

contratto con una major, nel<br />

1962 la sua musica unica, a<br />

lungo considerata presuntuosa,<br />

eccentrica o semplicemente<br />

sbagliata, finalmente ricevette<br />

la distribuzione su vasta scala<br />

che meritava. Monk sembrò,<br />

a suo modo, completamente<br />

entusiasta di ascoltare quella<br />

musica in radio, in disco e<br />

in tour come non aveva mai<br />

fatto prima, e come leader di<br />

una delle migliori band con cui<br />

suonare. L’istrionico sassofonista<br />

tenore Charlie Rouse,<br />

magistrale nel fraseggiare con<br />

il pianista-compositore più di<br />

chiunque altro, aveva una intesa<br />

con Monk che nessun’altro<br />

possedeva in quanto ne conosceva<br />

alla perfezione le scale e<br />

le altre storie. Butch Warren<br />

era un bassista il cui ritmo infallibile<br />

ed elastico era ideale,<br />

in particolare in tandem con<br />

la batteria di Frankie Dunlop.<br />

Questo set di 11 brani mette<br />

in luce otto tra i più grandi<br />

successi scritti o co-scritti da<br />

Monk (il suo tema Epistrophy<br />

è suonato due volte, una<br />

volta come estratto, l’altra<br />

per intero), oltre agli standard<br />

Just A Gigolo, come sempre<br />

un oggetto per pianoforte<br />

solo allo stesso tempo inquietante<br />

e divertente, e la firma di<br />

Tommy Dorsey in I’m Getting<br />

Sentimental Over You, uno dei<br />

preferiti da Monk. Al tempo i<br />

movimenti armonici di Pannonica,<br />

Jackie-ing e Bemsha<br />

Swing erano considerati ben<br />

oltre la comprensione della<br />

maggior parte dei fan del jazz.<br />

Eppure qui ci sono il Sommo<br />

Sacerdote e i suoi indispensabili<br />

accoliti di Tokyo, ben lontani<br />

dalla più familiare New<br />

York, completamente rapiti<br />

dall’esibizione. Il tour del 1963<br />

con le apparizioni in Giappone<br />

e l’album che ne risultò offrì<br />

i stessi pezzi, ma Just A Gigolo<br />

e I’m Gettin ‘Sentimental<br />

Over You hanno allargato la<br />

platea e fatto conoscere gli altri<br />

capolavori prima misconosciuti.<br />

Bei ricordi, quindi, per<br />

quei fan giapponesi che erano<br />

nella Sankei Hall di Tokyo il<br />

21 maggio 1963! E anche oggi<br />

possiamo conoscere il talento<br />

di questo quartetto nella perfetta<br />

ristampa in doppio vinile<br />

di Speakers Corner.<br />

Prokofiev Sergej<br />

LIEUTENANT KIJÉ SUITE,<br />

SYMPHONY 2<br />

David Clatworthy, baritone; Erich<br />

Leinsdorf, Boston Symphony<br />

Orchestra.<br />

RCA LSC-3061 - 1 LP<br />

Il tenente Kijé rivela<br />

l’intelligenza<br />

musicale di<br />

Prokofiev in questa<br />

suite che include<br />

musica per matrimoni e marce<br />

militari. È presente anche la<br />

Symphony 2. In queste sessioni del<br />

1968 l’ingegnere Anthony Salvatore<br />

ha catturato le dinamiche e il ritmo<br />

di questi due grandi lavori<br />

orchestrali.<br />

David Bowie<br />

HUNKY DORY<br />

RCA Victor SF 8244 1971 - 1 LP<br />

Il quarto album di<br />

David Bowie è uno<br />

dei migliori per<br />

l’assoluta varietà<br />

della musica e<br />

l’introduzione chiave di Mick Ronson<br />

come collaboratore principale. Tutti<br />

tranne uno dei brani sono stati<br />

composti da Bowie il che rende la<br />

straordinaria gamma di tipi di<br />

musica ancora più<br />

impressionante. Changes, Life from<br />

Mars, Oh! You Pretty Things solo per<br />

menzionare le più celebri, sono<br />

esaltate da una registrazione su<br />

vinile di prima classe.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 85


SELECTOR<br />

di Carlo D’Ottavi<br />

Grandi classici<br />

Due dischi di recentissima uscita dedicati a celebri pagine che la bontà delle interpretazioni rendono ancora stimolanti<br />

ed emozionanti all’ascolto.<br />

“La sfida di questa musica è<br />

ancora viva perché si possono<br />

approfondire sempre di più i<br />

misteri del pezzo. È infinito sia<br />

dal punto di vista musicale che<br />

emotivo. Tutto in esso è connesso.<br />

Non c’è una nota casuale, eppure<br />

sembra improvvisata. Quindi è<br />

un mistero che incuriosirà e occuperà<br />

i musicisti per sempre”<br />

Murray Perahia<br />

BEETHOVEN<br />

Piano Sonatas Op.106<br />

Hammerklavier & Op.27/2<br />

Moonlight<br />

Murray Perahia pianoforte<br />

DG No. 4798353<br />

Dopo anni di studio dei<br />

manoscritti originali,<br />

degli schizzi di lavoro e<br />

delle edizioni pubblicate durante<br />

la vita del compositore, e dopo<br />

aver editato la nuova edizione<br />

di Henle Urtext delle sonate per<br />

pianoforte di Beethoven complete,<br />

Perahia presenta due delle<br />

sonate più famose di Beethoven<br />

come una rivelazione. Perahia<br />

affronta la sonata Hammerklavier<br />

per la prima volta quando<br />

aveva venticinque anni ma, solo<br />

quarant’anni dopo, ha deciso di<br />

registrarla, insieme a un altro<br />

caposaldo della scrittura pianistica<br />

beethoveniana, la sonata Al<br />

Chiaro di Luna. L’Hammerklavier<br />

è considerata una sfida non<br />

solo perché è una delle pagine<br />

pianistiche tecnicamente più<br />

impegnative ma anche per la sua<br />

lunghezza, che richiede un livello<br />

di concentrazione psicofisica<br />

fuori dal comune. La prolungata<br />

gestazione ha prodotto benefici<br />

facilmente udibili in questa nuova<br />

registrazione.<br />

I quaranta minuti dell’interpretazione<br />

di Perahia ne fanno una<br />

delle interpretazioni più veloci,<br />

eppure non risulta mai affrettata<br />

o troppo veloce, in parte grazie<br />

alla chiarezza e convinzione che<br />

Perahia porta, con una grande<br />

attenzione al bilanciamento delle<br />

diverse voci, in parte per l’attenzione<br />

che presta alla chiusura<br />

delle frasi. Allineato con questa<br />

flessibilità del fraseggio, Perahia<br />

cattura tutti gli umori e i colori<br />

cangianti, principalmente attraverso<br />

l’uso intelligente di una<br />

vasta gamma di dinamiche, in<br />

particolare nel secondo movimento,<br />

dove riproduce gli accenti<br />

con grande effetto. Il terzo movimento,<br />

un Adagio sostenuto esteso,<br />

ancora una volta, è affrontato<br />

da Perahia con la giusta fluidità,<br />

senza mai perdere la concentrazione<br />

sulla direzione generale. È<br />

così anche per Al chiaro di Luna.<br />

Il primo movimento di questa<br />

sonata è sicuramente uno dei<br />

più noti nel repertorio, difficile<br />

dunque immaginarsi qualcosa<br />

di nuovo. È affascinante, quindi,<br />

sentire come Perahia riesca a<br />

trovare momenti di luce e ombra<br />

interpretativa; non è certamente<br />

solo un caso di tocco. Ci sono<br />

diversi momenti di sottigliezza<br />

che implicano cambiamenti improvvisi<br />

di dinamica che Perahia<br />

fa in modo di evidenziare, e fa la<br />

differenza mostrando la sua matura<br />

sensibilità. Poiché il pezzo è<br />

così familiare al giorno d’oggi, è<br />

facile dimenticare quali idee ed<br />

effetti nuovi Beethoven abbia<br />

introdotto in questo movimento,<br />

sia in termini di forma, non a<br />

caso è sottotitolata Sonata quasi<br />

una Fantasia, sia per l’innovativo<br />

utilizzo del pedale per creare<br />

nuove trame. Perahia si appoggia<br />

a questa idea di essere più di una<br />

fantasia, e aggiunge una meravigliosa<br />

libertà al suo modo di suonare.<br />

Allo stesso modo l’ultimo<br />

movimento non è semplicemente<br />

un esercizio per suonare arpeggi<br />

molto veloci, abilità che non<br />

manca davvero a Perahia, che<br />

però si concentra anche sui piccoli<br />

dettagli, che sfociano poi in<br />

un arpeggio simile a una scossa<br />

elettrica.<br />

Da segnalare che questo disco è<br />

disponibile in CD, LP, in download<br />

fino all’Hi-Res 24 bit / 96 kHz.<br />

86 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


Secondo noi la classica<br />

DEBUSSY & FAURÉ<br />

Ariettes Oubliéess, La Mer &<br />

Prelude to Pénélope, Pélleas et<br />

Melisande<br />

Dir. Robert Ticciati – Deutches Symphonie<br />

Orchester Berlin<br />

Linn Records CKD 550 in formato<br />

CD e download Hi Res 24/192 Studio<br />

Master<br />

Un direttore d’orchestra<br />

inglese di scuola italiana<br />

che dirige un’orchestra<br />

tedesca con un solista<br />

ceco in un programma di musica<br />

francese: uno splendido esempio<br />

di Europa unita. Un disco che<br />

accosta due compositori francesi<br />

contemporanei che ben rappresentano<br />

le due opposte tendenze<br />

della musica classica francese a<br />

cavallo del ’900. Una fortemente<br />

influenzata dalla imperante<br />

scuola germanica e l’altra spinta<br />

dal desiderio di affermare una via<br />

alternativa veramente francese.<br />

Non si tratta di un’aspirazione<br />

meramente nazionalistica quanto<br />

della volontà di superare le conquiste<br />

della scuola dominante del<br />

tempo in favore di nuovi percorsi,<br />

nuovi linguaggi musicali che in<br />

grado di allargare gli orizzonti artistici,<br />

dunque non solo musicali,<br />

all’alba del nuovo secolo.<br />

Il Preludio da Pénélope di Fauré,<br />

il suo secondo lavoro, fino ad<br />

oggi era disponibile solo in disco<br />

diretto da Dutoit. È un pezzo triste,<br />

con alcuni suoni sorprendentemente<br />

wagneriani. Fauré era<br />

stato un appassionato wagneriano<br />

e in questo caso suona ancora<br />

più wagneriano, suonato da<br />

un’orchestra tedesca con i suoi<br />

fiati e gli ottoni pieni e ricchi, in<br />

contrasto con i timbri piccanti<br />

più caratteristici della tradizione<br />

francese. Ciò non toglie nulla alla<br />

sua efficacia. La Suite da Pélleas<br />

et Mélisande è una delle opere<br />

più note di Fauré. Fu incaricato<br />

di scrivere musiche di scena per<br />

una produzione del dramma di<br />

Maeterlinck e scrisse diciannove<br />

numeri. Successivamente ne<br />

è discesa una suite in quattro<br />

movimenti, per un organico orchestrale<br />

rinforzato, comprese<br />

due arpe, togliendo però il basso<br />

tuba e i tromboni. Ciò che si<br />

ascolta è molto affascinante.<br />

Il movimento più noto è chiamato<br />

Sicilienne, in realtà scritto<br />

precedentemente, talmente<br />

noto da dare l’impressione di<br />

conoscerlo da sempre.<br />

Una particolare attrazione di<br />

questo disco sono le raramente<br />

registrate Ariettes Oubliées di<br />

Debussy in un’orchestrazione<br />

del compositore australiano<br />

Brett Dean. Sono ambientazioni<br />

del poeta simbolista francese<br />

Verlaine, nel suo umore più<br />

languido e decadente. Con la sua<br />

voce sensuale Magdalena Kožená<br />

adotta in questo delicato repertorio<br />

un tono confidenziale e carezzevole,<br />

che sale dove serve per<br />

raggiungere grandi vertici emotivi.<br />

L’orchestrazione di Dean<br />

è impressionante, rimanendo<br />

vicino all’idioma di Debussy ma<br />

occasionalmente andando leggermente<br />

al di là di esso, in una<br />

direzione wagneriana.<br />

La Mer, una delle opere più registrate<br />

nel repertorio francese.<br />

Difficile dunque realizzarne una<br />

che si distingua ma Ticciati è<br />

tutt’altro che insignificante.<br />

La sua interpretazione possiede<br />

sia raffinatezza, come dimostra<br />

la sua meticolosa osservanza<br />

dei molti piccoli dettagli nella<br />

partitura, che grande slancio e<br />

potenza. L’ultimo movimento,<br />

in particolare, ha un’apertura<br />

davvero minacciosa e sale<br />

inarrestabile verso i due grandi<br />

climax. Rimarchevole e coraggiosa<br />

l’enfasi che ottiene dagli<br />

ottoni nella fanfare del finale.<br />

La Mer ha molte alternative<br />

di riferimento assoluto, alcune<br />

delle quali includono Karajan<br />

(versione DG 1964), Haitink<br />

(versione Philips 1976), Colin<br />

Davis e Dutoit, ma Ticciati ben<br />

figura, anche in questa illustre<br />

compagnia. La registrazione,<br />

realizzata nella Jesus-Christus-<br />

Kirche di Berlino, scena di molte<br />

registrazioni di Karajan, ha<br />

una bella fioritura e risonanza.<br />

La voce di Magdalena Kožená è<br />

stata registrata a un livello leggermente<br />

basso ma forse più<br />

vicino al reale. Sulla copertina<br />

c’è solo una foto del conduttore<br />

ma il libretto, in inglese e francese,<br />

ha un saggio interessante<br />

che esplora le strade di Fauré<br />

e di Debussy incrociate, e ha<br />

riportati i testi di Verlaine tradotti<br />

inglese.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 87


SELECTOR<br />

di Alfonso Cristofano (in collaborazione con Agenzia di stampa Dire)<br />

LA SFIDA DI<br />

CORALLIUM<br />

Ogni domenica al Teatro Bellini di Napoli, e per tutta<br />

la stagione teatrale, viene data la possibilità a giovani<br />

talenti di emergere e migliorare. Abbiamo parlato di<br />

questo progetto con il maestro e giovanissimo direttore<br />

d’orchestra Luca Bagagli.<br />

Nella sua giovanissima<br />

carriera lei ha<br />

suonato e ha collaborato<br />

con importanti<br />

enti lirici e sinfonici.<br />

Dove è scoccata la scintilla?<br />

La mia è un storia frutto del “caso”. In<br />

famiglia nessuno suona, non sono figlio<br />

d’arte, ricordo che una volta mio padre mi<br />

portò al San Carlo, avevo 8-9 anni, rimasi<br />

affascinato da quella novità e decisi di<br />

suonare il violino, che poi è lo strumento<br />

più presente in orchestra. La mia prima<br />

raccolta in musicassetta la trovai in casa:<br />

le nove sinfonie di Beethoven dirette da<br />

Karajan. Quello che posso dire è che questa<br />

forma d’arte, la musica senza parole, senza<br />

un testo, mi prese completamente. Il passo<br />

successivo fu iscrivermi alle scuole medie<br />

a indirizzo sperimentale di musica. Scelsi<br />

il violino. Non me ne sarei più separato.<br />

Lei adesso a trentasei anni dirige.<br />

Il passaggio è stato traumatico?<br />

Sono scappato dalla scelta della direzione<br />

per una vita. Nonostante l’avessi dentro<br />

dai tempi del conservatorio, lo sentissi<br />

dentro, poi l’ho evitato perché, beh, perché<br />

la vita è strana! (ride) La direzione per me<br />

è stata un atto di responsabilità, per fare<br />

la cosa a me più aderente e che mi rendesse<br />

felice. Ho intrapreso questa strada<br />

due anni fa, avevo finito le scuse con me<br />

stesso. Continuo comunque a suonare, mi<br />

piace, il passaggio non è stato traumatico<br />

ma ora leggo la musica con un’altra chiave.<br />

Secondo me il direttore d’orchestra serve<br />

a dare un propria impostazione del pezzo<br />

in sede di prova, in sede di concerto, la<br />

propria interpretazione, ecco. Quello che<br />

però ritengo fondamentale è che il pubblico<br />

riconosca gestualmente quali strumenti<br />

hanno predominanza e quali sono<br />

di accompagnamento. Un po’ come una<br />

partitura umana, uno scrittore di gesti, che<br />

cambiano in ogni concerto. Ogni direzione<br />

è una presa di posizione del proprio corpo.<br />

Mai uguale né alla precedente né alla<br />

successiva.<br />

Il progetto Corallium ha come obiettivo<br />

far avvicinare il pubblico alla<br />

musica classica e dare la possibilità<br />

a giovani talenti di esibirsi. Come è<br />

nata l’idea?<br />

La causa è un po’ passionale. Mi spiego.<br />

Vivo da anni fuori Napoli e come tutti gli<br />

emigrati provo amore e odio per la mia<br />

città. Considero questa terra molto fertile<br />

dal punto di vista musicale, piena di talenti.<br />

Talenti in potenza e che in un contesto<br />

culturale, mi sento di dire “evoluto”, avrebbero<br />

degli spazi per potersi esprimere, la<br />

possibilità di fare esperienze sbagliando, di<br />

cominciare a suonare e lavorare avendo la<br />

percezione di quello che potranno essere<br />

tra 10 anni, di fare un percorso indirizzato.<br />

Allo stato attuale questa offerta non esiste.<br />

Corallium è un’orchestra prevalentemente<br />

under 30; alcuni elementi, come la mia<br />

compagna violista Elena Favilla, vengono<br />

a dare una mano per permettere a questi<br />

ragazzi di confrontarsi con musicisti più<br />

maturi. Vorrei che avessero la possibilità<br />

di scegliere di rimanere, come non è potuto<br />

accadere a me che a 22 anni sono dovuto<br />

andare fuori per lavorare, ed è un peccato.<br />

L’anno scorso, quindi, alcuni giovani mi<br />

hanno chiesto di organizzare un’orchestra<br />

e non potevo non pensare al Bellini che,<br />

tra l’altro, si è aperto alla sinfonica, non<br />

fa solo teatro, prosa. Secondo me sono<br />

stati lungimiranti nell’accettare la mia<br />

sfida: portare di domenica alle 11.30 un<br />

concerto classico, abitudine che non è mai<br />

esistita a Napoli. Certo la strada è lunga<br />

ed è difficile, soprattutto da punto di vista<br />

economico, cerchiamo finanziatori, anche<br />

il pubblico ci dà una mano. Questi ragazzi<br />

non vanno lasciati soli.<br />

88 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


Director’s cut<br />

Perchè proprio il nome Corallium?<br />

Eh, qui c’è una storia dietro, onirica. (ride)<br />

In sede embrionale con il mio socio, Dario<br />

Mancini, non riuscivamo a trovare il nome,<br />

un guaio. Una sera, però, sognai di nuotare<br />

al mare e di stringere questo corallo. Il giorno<br />

dopo ho ricercato poi notizie sul questo elemento:<br />

oltre a essere prezioso, è formato da<br />

tanti piccoli elementi, i polipi, che per vivere<br />

hanno bisogno l’uno e dell’altro. Mettersi insieme<br />

per essere vita. Come qualsiasi gruppo<br />

sociale, anche l’Orchestra non può prescindere<br />

dalla cooperazione e si basa soprattutto<br />

sull’attitudine all’ascolto.<br />

Educare alla musica, educare alla<br />

bellezza. Il prossimo spettacolo è incentrato<br />

sull’opera Pierino e il Lupo,<br />

commissionata negli anni ’30 per educare<br />

i giovanissimi alla musica. Cosa<br />

occorre oggi?<br />

Innanzitutto la prima cosa da cambiare è<br />

l’atteggiamento mentale sulla musica. Non<br />

può essere considerato solo un hobby ma è<br />

un lavoro. Chiaramente le cause sono tante.<br />

Io renderei obbligatoria la musica alle scuole<br />

elementari e medie, per abituare all’ascolto.<br />

La musica è un linguaggio, con il proprio<br />

alfabeto, come le lettere: così come queste<br />

si uniscono in poesia le note si uniscono in<br />

sinfonia. La differenza è nella familiarità con<br />

quel linguaggio.<br />

Noi sappiamo che questa familiarità, emotività<br />

con la musica ha il suo massimo sviluppo<br />

nei bambini fino ai nove anni, dopo di che<br />

diventa difficile introdurli alla musica, va<br />

fatto prima. Un altro problema è che forse la<br />

musica classica si porta addosso questa etichetta<br />

di “troppo elevata”, non sono in grado<br />

di capire, non mi avvicino.<br />

Forse perché, non disponendo di un<br />

testo, la storia che racconta è più difficile<br />

da ascoltare.<br />

Giusto, il racconto è più difficile ma lo è anche<br />

se senza parole. Il concerto sinfonico ha più<br />

strati, il racconto ritmico e cadenzato, storia<br />

non verbale ma comunque con una trama, un<br />

filo, anche solo emotivo. C’è tutta la musica a<br />

programma, come i poemi sinfonici, che sono<br />

messe in musica di un’idea che sta alla base,<br />

pre-musicale diciamo. Il compositore scrive<br />

quindi con la musica un’idea extramusicale<br />

dichiarata. Come Strauss che ripropone emotivamente<br />

la storia del Don Chisciotte.<br />

Questa percezione di distanza tra la musica<br />

classica e il pubblico è colmabile?<br />

Qui è anche una questione di situazioni.<br />

In questo momento siamo in un mondo in<br />

cui il luogo deputato alla musica classica è il<br />

teatro, poiché è un tipo di musica totalmente<br />

diversa dalla musica di sottofondo di cui<br />

siamo bombardati. È una musica che non<br />

rende dal vivo, o meglio, rende meno. Pensa a<br />

YouTube, strumento altamente democratico,<br />

chiunque può ascoltare ogni tipo di musica,<br />

anche se non ha i mezzi. La domanda è: si<br />

ascolta musica classica su YouTube? Secondo<br />

me no. Il fruitore medio non va tendenzialmente<br />

a cercare Bohème. Se accadesse magari<br />

poi si andrebbe a sentire Tosca al San<br />

Carlo. È una questione di stimolo, secondo<br />

me. Se lo senti sul computer, probabilmente<br />

non ti innamori, sei penalizzato. Secondo me<br />

maggiore musica in piazza potrebbe essere<br />

una soluzione. Fare in modo che il pubblico<br />

la incontri. La musica classica nasce anche<br />

come “popolare”, nonostante mi renda rendo<br />

conto che non sia semplice portare novanta<br />

musicisti in piazza. Purtroppo gli investimenti<br />

non ci sono.<br />

La scelta di Corallium e del teatro Bellini<br />

di rendere fruibile a prezzi politici<br />

la classica è un inizio.<br />

Sì ma non basta, il pubblico va informato,<br />

serve una nuova linea di comunicazione. Chi<br />

ha dieci anni ora potrà pensare di spendere<br />

10 euro non solo per la ricarica al cellulare<br />

ma per andare al teatro, mettendoli almeno<br />

sullo stesso piano. Mi è capitato di andare<br />

a suonare in un nido, dagli 0 ai 3 anni. Nel<br />

momento in cui ho suonato il mio violino ho<br />

suscitato delle reazioni che sono sicuro rimarranno<br />

loro per tutta la vita. Sono entrati<br />

in empatia con la musica. Ci si deve allenare<br />

alla sensibilità.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 89


SELECTOR<br />

di Vittorio Pio<br />

QUALSIASI<br />

MUSICA SE<br />

È BELLA DÀ<br />

EMOZIONI<br />

Dario Deidda ha ancora una<br />

volta fatto team con Gegè<br />

Telesforo per realizzare<br />

My Favourite Strings, il<br />

suo nuovo lavoro ma anche<br />

la conferma di un talento irrefrenabile, con<br />

un curriculum che davvero pochi possono<br />

vantare (da Michel Petrucciani a Marcus Miller<br />

fino a Pino Daniele e Fiorella Mannoia),<br />

che torna a rilanciarne la sua vena compositiva<br />

dopo circa dieci anni di collaborazioni:<br />

“Dal 2003 al 2007 sono stato in tour con<br />

Fiorella”, ribadisce, “e mi piaceva molto.<br />

Ma nei day-off mi trovavo spesso in hotel<br />

a passare il tempo al computer e cercare di<br />

suonare un po’ di musica mia nonostante<br />

fossi solo. Giocoforza ho dovuto fare tutto<br />

col mio basso, creando e registrando dei<br />

veri e propri arrangiamenti di brani miei e<br />

non solo che, successivamente, pubblicavo<br />

su MySpace, il primo vero social di quegli<br />

anni. Quando mi sono reso conto che era<br />

arrivato il tempo giusto ho semplicemente<br />

ripreso quel discorso…”.<br />

Anche il titolo suona curioso e allegro…<br />

Si tratta sia di una dedica a un mio caro amico<br />

che produce le corde che monto sui miei<br />

bassi (Richard Cocco Strings) che, in effetti,<br />

di una sorta di sintesi dei miei brani preferiti,<br />

con una citazione evidente a My Favorite<br />

Things soprattutto nella grande versione resa<br />

da John Coltrane, il mio Dio. Gegè mi ha aiutato<br />

molto a essere concreto e nella scelta<br />

dei brani, oltre ad aver suonato benissimo le<br />

percussioni. Secondo me ciò che conta per la<br />

riuscita di un progetto è il suo “Sound”: se c’è<br />

quello puoi far convivere qualsiasi brano. È la<br />

magia della musica, non sono stato il primo<br />

a farlo e non sarò l’ultimo. Siamo molto contenti<br />

del risultato ottenuto e questo volume 1<br />

rappresenta solo il punto di partenza…<br />

Qual è stato l’incontro decisivo della<br />

tua carriera e perché? Chi è stato il musicista<br />

che avrebbe potuto permettersi<br />

ben altre arie e che invece ti ha stupito<br />

per la sua umiltà?<br />

Ho conosciuto tanti grandi artisti ma per<br />

fortuna continuo a vivere incontri decisivi.<br />

Sicuramente una parte importante l’ha avuta<br />

mio padre che con la sua grande passione<br />

mi ha trasmesso l’importanza di provare a<br />

diventare bravo, non tanto ad avere successo.<br />

Poi l’amicizia con Gegè continua a darmi<br />

molto. Non posso certamente tralasciare Piero<br />

Fabrizi, musicista e produttore ai tempi di<br />

Fiorella Mannoia, che mi ha trasmesso l’importanza<br />

di essere meticoloso alla bisogna,<br />

perché curare i minimi dettagli dimostra il<br />

tuo livello professionale. Come non ricordare<br />

l’umiltà e l’umanità di due grandi come<br />

Carl Anderson (era Giuda in Jesus Christ<br />

Superstar, sia nella versione musical che sul<br />

grande schermo) e il pianista jazz Mulgrew<br />

Miller, purtroppo entrambi prematuramente<br />

scomparsi.<br />

A che punto ti senti di una carriera già<br />

molto importante e soddisfacente? In<br />

altre parole, qual è oggi il tuo sogno?<br />

Adesso che sto per tagliare il traguardo dei<br />

50 anni d’età mi sento abbastanza soddisfatto<br />

di ciò che ho alle spalle. Soprattutto,<br />

ho raggiunto l’obiettivo di essere stimato e<br />

amato dai miei colleghi in tutto il mondo,<br />

dal punto di vista musicale e umano. Non<br />

sono, però, ancora appagato di come suono<br />

e, purtroppo o per fortuna, penso non lo sarò<br />

mai. Un sogno per me sarebbe avere un Jazz<br />

Club (inteso come luogo dove fare musica<br />

in intimità, per soli appassionati) in casa e<br />

dove far svolgere giusto un paio di concerti<br />

a settimana. Sarebbe bellissimo avere grandi<br />

musicisti ospiti in casa. Poi, è chiaro, spero<br />

ancora di poter fare tanti concerti ovunque...<br />

Di recente hai risuonato una musica<br />

che penso sia presente nel tuo DNA<br />

come quella di Pino, inframezzandola<br />

90 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


Director’s cut<br />

Dario Deidda<br />

MY FAVOURITE STRINGS<br />

Groove Master Edition<br />

a un lungo tour con Kurt Rosenwinkel...<br />

Cambia il tuo approccio con una<br />

musica molto complessa come quella<br />

del chitarrista americano rispetto alle<br />

melodie ariose di casa?<br />

In realtà l’approccio non deve mai cambiare.<br />

I modelli a cui sono ispirato sono quei musicisti<br />

dalla loro personale “voce”, ovvero personalità,<br />

e da sempre tento di essere in quel modo.<br />

È ovvio che in contesti un po’ meno creativi,<br />

intendo dire dove non crei durante il concerto,<br />

fai attenzione solo al tipo di esecuzione, alla<br />

tecnica, alla precisione, al suono, alla scelta di<br />

una corda dove eseguire quella nota. In realtà<br />

anche nel jazz cerco di essere così. La musica di<br />

Kurt è sicuramente più complessa quindi la soglia<br />

di attenzione si deve alzare notevolmente.<br />

Ma ripeto: per quanto riguarda l’approccio, è<br />

obbligatorio essere sempre creativi rispettando<br />

la propria essenza.<br />

Si comprende la tua versatilità non<br />

solo per quanto riguarda lo stile ma<br />

anche sui tuoi gusti... ti senti un musicista<br />

jazz o universale? Perché vivere<br />

di musica è sempre molto difficoltoso,<br />

in particolare in Italia?<br />

Quando la musica è bella mi dà un’emozione,<br />

mi commuove... quindi questo stato d’animo<br />

lo puoi avvertire in qualsiasi momento, con<br />

qualsiasi tipo di musica. Personalmente mi<br />

sento un jazzista universale, capace di improvvisare<br />

su ogni materiale mi trovi ad affrontare,<br />

questo perché ritengo che ogni valido<br />

strumentista goda nel saper improvvisare<br />

qualcosa sul proprio strumento, e non parlo<br />

solo di jazz. Quando suonavo il contrabbasso<br />

in orchestra in conservatorio, a volte, durante<br />

le pause, improvvisavo qualcosa con l’archetto<br />

e gli altri musicisti si avvicinavano e mi<br />

chiedevano stupiti cosa stessi suonando…<br />

Per ciò che riguarda la vita del musicista in<br />

Italia è un discorso abbastanza lungo e risaputo:<br />

le cause sono esattamente le stesse per<br />

cui ci troviamo in questa situazione sociale,<br />

economica e politica. La musica e l’arte in<br />

generale rispecchiano interamente ciò che<br />

siamo, non possiamo bleffare. Eravamo un<br />

popolo di arte e cultura e adesso non lo siamo<br />

più. Questa involuzione che parte dalla<br />

scuola elementare a salire, sembra un disegno<br />

abbastanza chiaro. C’è qualche timido<br />

segnale almeno in merito alla voglia di<br />

migliorare, cerchiamo di crederci intanto,<br />

continuando a coltivare la bellezza autonomamente<br />

dentro di noi.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 91


CUT ‘N’ MIX CONCERTI | CINEMA | LIBRI | SOCIETÀ | ARTE<br />

Una Calibro 35<br />

ancora fumante<br />

di Massimo Bargna<br />

Revival, sì, ma niente nostalgia per il compleanno dei Calibro 35: la<br />

celebre band milanese, che ha fatto del recupero in versione postmoderna<br />

di vecchie colonne sonore dei film “poliziotteschi” italiani anni Sessanta e<br />

Settanta la chiave della propria notorietà internazionale, guarda avanti.<br />

Nel decimo anniversario<br />

dall’esordio Calibro<br />

35 pubblica il CD<br />

Decade che è, al tempo stesso,<br />

una ricapitolazione della carriera<br />

musicale del gruppo e<br />

un’occasione per reinventarsi<br />

artisticamente. Un album<br />

che ne conferma l’identità di<br />

gruppo strumentale di alto<br />

livello, sempre a cavallo fra<br />

crime-funk d’annata, musica<br />

d’autore e da film e suggestioni<br />

provenienti dalla contemporaneità.<br />

Ma anche la capacità di<br />

progredire, dedicandosi alla<br />

composizione di brani originali<br />

che aprono su orizzonti più<br />

ampi. Ne abbiamo parlato con<br />

Tommaso Colliva, eminenza<br />

grigia dei Calibro 35 e vincitore<br />

di un Grammy Award per il<br />

suo lavoro con i Muse. Attualmente<br />

fa la spola fra Milano e<br />

Londra, dove ha spostato la sua<br />

attività di produttore discografico<br />

e talent scout di rock band<br />

alternative.<br />

Si può dire che i Calibro<br />

35 siano una tua invenzione.<br />

Sarei curioso di capire<br />

come sei arrivato a ideare<br />

e diventare produttore di<br />

una band così originale.<br />

Qual è il tuo background<br />

artistico e professionale?<br />

Beh, devo ringraziare mia madre.<br />

Fu lei a “obbligarmi” a studiare<br />

il clarinetto da bambino.<br />

“Fallo ora che altrimenti non<br />

lo farai più”, mi raccomandava.<br />

Le diedi retta. E dal clarinetto<br />

passai al sax. Poi scoprii l’hip<br />

hop, il djing, gli scratch e il<br />

campionamento. Vendetti il sax<br />

per comprarmi un campionatore,<br />

iniziai a perdere tempo per<br />

creare beat e registrare persone<br />

che ci rappavano sopra. Fu<br />

così che mi innamorai dell’idea<br />

di “fare i dischi” e, finito<br />

il liceo, mi trasferii a Milano<br />

per studiare da fonico. A metà<br />

del corso ebbi l’occasione di<br />

entrare alle Officine Meccaniche,<br />

il più grosso studio di<br />

registrazione del nord Italia, e<br />

chiesi di rimanere a dare una<br />

mano. Da lì scoprii tutto un<br />

mondo sconosciuto e ricco di<br />

stimoli.<br />

Come e quando è nata l’idea<br />

di formare una band<br />

di funky-jazz ispirata al<br />

mondo cinematografico<br />

del poliziottesco italiano<br />

e delle sue colonne sonore?<br />

Un progetto musicale<br />

di questo tipo era mirato a<br />

ottenere un ampio riscontro<br />

commerciale, anche internazionale,<br />

o ti rivolgevi<br />

a un pubblico di nicchia,<br />

diciamo di orecchi fini?<br />

Calibro 35 non è stata un’operazione<br />

costruita a tavolino.<br />

Ci sono stati molti fattori che<br />

hanno influito sul suo sviluppo.<br />

In realtà ero un po’ stufo<br />

di quel complesso di inferiorità<br />

che automaticamente si<br />

92 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


ha quando si cerca di esportare<br />

musica moderna dall’Italia.<br />

Mi ritrovai a pensare: “Facendo<br />

quale musica possiamo smetterla<br />

di cercare di vendere il<br />

rock agli anglosassoni, che è<br />

poi come vendere il ghiaccio<br />

agli eschimesi?”. La risposta<br />

fu: colonne sonore! Dai tempi<br />

dei campionamenti conoscevo<br />

l’argomento e quel mondo, quel<br />

suono, quell’immaginario mi<br />

piacevano molto. Fu così che<br />

ne parlai a Massimo Martellotta,<br />

con cui da tempo volevo<br />

far qualcosa, e cooptai Enrico<br />

Gabrielli e Fabio Rondanini che<br />

reputavo musicisti perfetti per<br />

il progetto. Ci mancava un bassista,<br />

non riuscivo a pensarne<br />

uno adatto, ed Enrico suggerì<br />

Luca Cavina che, in effetti, era<br />

davvero il pezzo mancante del<br />

puzzle. Così ci trovammo per<br />

una prima sessione di registrazione<br />

senza sapere bene dove<br />

saremmo andati a finire. E invece,<br />

dopo dieci anni, eccoci<br />

qui a festeggiare il nostro lungo<br />

e gratificante percorso artistico<br />

con il nuovo disco “Decade”.<br />

La band ha sempre attinto<br />

a piene mani al repertorio<br />

delle colonne sonore anni<br />

Settanta inanellando una<br />

lunga serie di splendide cover.<br />

Questi brani si discostano<br />

dagli originali, nel<br />

senso che li reinterpretano<br />

e riattualizzano, o si tratta<br />

di una ricostruzione filologica<br />

fedele nei minimi<br />

dettagli?<br />

Suonare un pezzo di Mozart è<br />

fare una cover di Mozart? Ecco<br />

noi la vediamo molto in questo<br />

senso. Quando suoniamo musica<br />

di altri non suoniamo “canzoni”<br />

ma un certo repertorio e,<br />

per esigenze tecnico pratiche,<br />

abbiamo iniziato a riadattare<br />

brani molto orchestrali al<br />

nostro ensemble da quartetto.<br />

Calibro 35<br />

DECADE<br />

Record Kicks<br />

Uscito a febbraio, Decade non è solo un sunto della multiforme creatività<br />

dei Calibro 35 ma anche un segno dei tempi. Il sesto album in studio della<br />

band è un pot-pourri che mescola le più svariate influenze musicali - colonne<br />

sonore, produzioni TV, sonorizzazioni, library music, libri e spettacoli teatrali<br />

- in sintonia con una contemporaneità che non ha barriere geografiche.<br />

Come risulta dalla copertina che rimanda ai giochi architettonici della<br />

postmodernità, Decade è il manifesto di una città globale e multietnica<br />

fatta di infiniti grattacieli, che potrebbe essere in qualsiasi parte del mondo<br />

di oggi o del prossimo futuro. Non è, per nostra fortuna, la metropoli<br />

alienante di Fritz Lang bensì un luogo in cui, tutto sommato, è piacevole e<br />

perfino avventuroso vivere, sempre che si sia disposti ad aprirsi al nuovo<br />

e agli stimoli provenienti dalla diversità culturale e artistica. In questo<br />

quadro frammentario, una specie di Babele, l’elemento unificante è proprio<br />

la musica cui spetta il compito, diciamo pure la missione, di creare il<br />

linguaggio del domani. Per centrare il bersaglio i Calibro 35 hanno allargato<br />

occasionalmente la propria formazione a una piccola orchestra composta<br />

da archi, fiati e percussioni. Al fianco della classica band a quattro di Cavina,<br />

Gabrielli, Martellotta e Rondanini troviamo infatti gli Esecutori di Metallo<br />

su Carta, ensemble fondato dallo stesso Enrico Gabrielli con Sebastiano<br />

De Gennaro. Musica raffinata, potremmo dire perfino colta, ma comunque<br />

comprensibile e pop come lo era il rock progressivo del Banco del mutuo<br />

soccorso (il rimando a un suo celebre brano, La città sottile, è qui quasi<br />

d’obbligo). In Decade ritroviamo il crime-funk alla Calibro 35 (Superstudio),<br />

le influenze di grandi compositori come Morricone (nella finale Travelers),<br />

Bacalov e David Axelrod, con contaminazioni afrobeat, cosmic jazz e hip<br />

hop. Una sperimentazione godibile, espressiva e appassionata che ci regala<br />

un capolavoro made in Italy di respiro internazionale.<br />

Col tempo, però, ci siamo staccati<br />

un po’ dal materiale di altri<br />

e abbiamo iniziato a cimentarci<br />

sempre più con musica originale.<br />

Ci piace molto studiare<br />

quello che fanno e hanno fatto<br />

gli altri. Ad esempio, abbiamo<br />

appena rivisitato il repertorio<br />

Paolo Renosto, alias Lesiman,<br />

per un concerto speciale.<br />

Ma quando si tratta di registrare<br />

un disco, preferiamo concentrarci<br />

su cose nostre.<br />

Il poliziottesco è un genere<br />

cinematografico e musicale<br />

che hai vissuto “all’epoca<br />

dei fatti” o si tratta di un’operazione<br />

di recupero nostalgico?<br />

Cosa ti affascina<br />

di quei film che all’epoca<br />

erano considerati di serie B<br />

ma oggi sono diventati dei<br />

cult, anche grazie a registi<br />

come Tarantino?<br />

È entrambe le cose. Simon<br />

Reynolds spiega benissimo il<br />

meccanismo nel libro Retromania<br />

e se vuoi è proprio un<br />

processo post-moderno. È la<br />

società che digerisce quello<br />

che è stato fatto nei decenni<br />

passati e ridistribuisce il valore<br />

alle cose.<br />

Quali sono i titoli dei poliziotteschi<br />

che ti piacciono<br />

di più?<br />

Milano Odia su tutti, direi. Assieme<br />

alla trilogia del Milieu di<br />

Di Leo. Un film sottovalutato:<br />

Padroni della Città, sempre<br />

di Di Leo, colonna sonora di<br />

Bacalov.<br />

Gli autori di queste colonne<br />

sonore traevano<br />

ispirazione da modelli cinematografici<br />

e musicali<br />

americani. A tuo avviso le<br />

loro composizioni erano<br />

soltanto la versione minore,<br />

per non dire la brutta<br />

copia, dei loro modelli di<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 93


CUT ‘N’ MIX<br />

riferimento o avevano un’identità<br />

propria e un valore<br />

artistico autonomo?<br />

Il poliziottesco, così come il western<br />

e la commedia sexy, era<br />

cinema di genere, “di cassetta”<br />

se vuoi, e ciò portava una proliferazione<br />

continua di titoli.<br />

Ne derivava anche la necessità<br />

di tanta musica per le colonne<br />

sonore. Per farla venivano<br />

coinvolte le personalità più<br />

disparate e con background<br />

diversi. Da Morricone a Umberto<br />

Small, per capirci. Anche<br />

i modelli erano variegati, alcuni<br />

provenienti dall’estero e più o<br />

meno scopiazzati - blaxploitation,<br />

Shaft, big band, prog rock<br />

- altri più inaspettati e creativi<br />

- dissonanze, musica barocca.<br />

Un bel miscuglio, quindi, che<br />

caratterizzava automaticamente<br />

e involontariamente la<br />

produzione italiana.<br />

Esistono ancora incisioni<br />

originali d’epoca di questi<br />

autori?<br />

La musica da film è una bestia<br />

rara che viene composta, eseguita,<br />

registrata e sincronizzata<br />

per la pellicola stessa, e finisce<br />

lì. Le musiche che non vengono<br />

utilizzate spesso trovano altri<br />

utilizzi come altri film e library<br />

music. Sono inoltre sicuro che<br />

nelle casseforti dei compositori<br />

e degli editori ci sono inediti<br />

che etichette come FourFlies,<br />

ad esempio, stanno riportando<br />

in vita.<br />

Quali sono le tappe che<br />

hanno portato la band<br />

al successo nazionale e<br />

internazionale?<br />

I Calibro 35 nascono nel 2007,<br />

anno di MySpace. Carico i primi<br />

pezzi sul sito e dopo, boh,<br />

una settimana, mi contatta la<br />

BBC per avere i brani da poter<br />

trasmettere. È cominciato tutto<br />

così. Incredibile ma vero.<br />

Le esibizioni live della<br />

band riescono a restituire<br />

l’atmosfera cinematografica<br />

che è all’origine della<br />

musica?<br />

C’è stato un periodo in cui abbiamo<br />

proiettato spezzoni di<br />

film durante i concerti ma le<br />

trovavamo un po’ distraenti da<br />

quello che è l’elemento principale<br />

dello spettacolo, ovvero<br />

la musica. Magari ritorneremo<br />

sull’idea.<br />

Come si è evoluta musicalmente<br />

la band? Il passaggio<br />

alla scrittura di brani originali<br />

risponde alla necessità<br />

di non rimanere confinati<br />

all’interno del cliché della<br />

cover band, per quanto<br />

estremamente raffinata?<br />

Lo stereotipo negativo della<br />

cover band non ci riguarda.<br />

Chi faceva le “cover” di una<br />

colonna sonora sconosciuta di<br />

Peppino de Luca? Paragonarci<br />

alla Combriccola del Blasco<br />

sarebbe quantomeno miope.<br />

È semplicemente successo<br />

perché siamo persone curiose<br />

e dopo aver studiato la musica<br />

fatta da altri ci siamo trovati a<br />

farla anche noi.<br />

Perché hai deciso di stabilirti<br />

a Londra e com’è vivere<br />

nella capitale inglese nel<br />

periodo della Brexit?<br />

Londra è un crocevia di culture,<br />

idee, progetti, persone. Un posto<br />

che offre moltissimi stimoli<br />

di cui volevo approfittare sul<br />

piano creativo. La Brexit rischia<br />

di cambiare le cose. Vedremo<br />

come va.<br />

Hai contatti con il mondo<br />

musicale britannico? Quali<br />

sono gli artisti britannici<br />

che apprezzi di più?<br />

Fortunatamente lavoro con<br />

artisti di tutto il mondo. La<br />

scena britannica è fervida<br />

e feconda, basti pensare al<br />

nuovo jazz inglese (Bunker &<br />

Moses, Yuseef Kamaal, Nubya<br />

Garcia, Shabaka Hutchkings),<br />

al grime o ai soulful singers<br />

di South London come Puma<br />

Blue, Oscar Jerome o Jordan<br />

Rakei.<br />

Di recente ho intervistato<br />

per <strong>SUONO</strong> l’illustratore<br />

pop inglese Des Taylor che,<br />

a sorpresa, ha citato fra i<br />

suoi musicisti preferiti due<br />

compositori italiani che<br />

sono stati autori di colonne<br />

sonore e hanno frequentato<br />

il genere funky: Puccio<br />

Roelens e Mario Molino.<br />

Cosa ne pensi?<br />

Non mi stupisce. Sempre più<br />

spesso incontro persone che<br />

conoscono musica italiana di<br />

qualità che da noi è praticamente<br />

sconosciuta. Di recente<br />

ho aiutato a tradurre un film<br />

sulla library music internazionale<br />

ed è pieno di interviste<br />

a musicisti italiani. Artisti di<br />

valore che, purtroppo, in Italia<br />

non hanno visibilità.<br />

94 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


XXX XXX<br />

Venyl 2017<br />

Testo Salvatore Nocerino - foto Geme Omar De Lazzari<br />

Non solo musica, non solo vinile, non solo la solita fiera del disco, bensì Venyl! Pensata più come evento<br />

a suo modo unico che come una semplice fiera del disco.<br />

Èquesta l’impronta che hanno voluto<br />

dare gli organizzatori Jonatha Balliera<br />

e Marco Mazzolin a Venyl, un evento<br />

immortalato quest’anno dalla foto di rito a<br />

opera di Geme Omar De Lazzari; al tre di Jonatha<br />

(sul palco con il suo megafono) tutto il<br />

pubblico di Venyl alza il disco che ha acquistato<br />

e il momento viene catturato dall’otturatore<br />

di Omar. Momento rappresentativo di un’atmosfera<br />

goliardica che va ben oltre la ricerca<br />

e il puro collezionismo. La quinta edizione di<br />

Venyl (3 dicembre a Marghera, VE) ha visto<br />

cinquanta tra i migliori espositori in Italia (e<br />

qualcuno estero) che hanno riempito oltre<br />

250 metri lineari di banchi dando spazio a<br />

tutti i generi musicali in tutti i formati (33/45<br />

giri, mix, CD, nastri). L’evento, inoltre, è stato<br />

rinforzato da interventi a ritmo di musica in<br />

cui si sono esibiti Dj e musicisti di vario genere,<br />

dall’hip hop al funky, e che hanno accompagnato<br />

Venyl per tutta la giornata.<br />

Questa edizione ha visto un flusso di 1.650<br />

persone: considerando la tipologia di evento,<br />

un flusso così ampio di persone fa di Venyl<br />

una fiera da record nel veneziano. Il pubblico<br />

si divide tra collezionisti e giovani (circa<br />

l’80-90%), focalizzati meno sull’acquisto e<br />

principali destinatari dell’evento. Molti hanno<br />

appena finito il liceo o sono studenti universitari,<br />

quindi difficilmente hanno un lavoro o<br />

sufficiente potere economico da potersi permettere<br />

il vinile. Di conseguenza la tendenza<br />

di Venyl non è quella della più classica fiera del<br />

disco dove il cliente spende centinaia di euro<br />

per un solo disco, ma mira più alla quantità,<br />

ovvero alla vendita di più dischi a un prezzo<br />

più contenuto, venti o trenta euro circa. Non si<br />

distacca però completamente dalle altre fiere<br />

del disco: resta comunque un posto fatto anche<br />

per collezionisti... Tra le tante copie è stato<br />

venduto anche un disco dei Beatles al prezzo di<br />

400 euro! Gli organizzatori sono stati i primi a<br />

voler dare a questa fiera un’impronta diversa,<br />

come dice Jonatha: “Non è la solita noia, la<br />

gente deve entrare e divertirsi”. E Venyl è, a<br />

tutti gli effetti, un evento musicale: uno dei<br />

momenti topici è l’estrazione alla quale partecipano<br />

tutti i frequentatori di Venyl. All’ingresso<br />

viene distribuito un numero che per<br />

cinque estrazioni nell’arco dell’intera durata<br />

dell’evento può far vincere ai clienti un vinile.<br />

Tra gli altri espositori di Venyl spicca Breno<br />

Corrado della Punishment 18 Records,<br />

espositore abbastanza settoriale che si occupa<br />

principalmente di Metal. Il suo cliente di riferimento<br />

non è il semplice collezionista ma<br />

l’ascoltatore: come sostiene lo stesso Corrado il<br />

Metal è un vero e proprio stile di vita che vede<br />

la musica parte attiva e non si limita né può<br />

in nessun caso ridursi al solo oggetto fisico.<br />

Corrado nota una grande affluenza soprattutto<br />

di giovani a questa quinta edizione di<br />

Venyl, appassionati soprattutto all’Hip Hop<br />

e ai grandi classici del Rock; gira molto e fa<br />

molte fiere e per lui l’LP rappresenta un ascolto<br />

diverso, che richiede tempo, ed è consapevole<br />

che questa grande affluenza così giovane sia<br />

spesso anche frutto di una moda vintage. Sostiene,<br />

infatti, che anche la musicassetta stia<br />

tornando e troverà il suo spazio in un mercato<br />

in cui tutto è più facilmente fruibile attraverso<br />

l’mp3 e gli smartphone. Per Corrado un<br />

aspetto importante che è venuto a mancare<br />

con l’e-commerce e l’ascolto via mp3 che si<br />

ritrova invece in una fiera del disco è il dialogo<br />

e l’incontro; manca il lato umano del dialogare<br />

con il commerciante che ti aiuta nella scelta<br />

e a trovare quello che stai cercando. Una fase<br />

da cui poi nasce il confronto e la trasmissione<br />

della passione per questo o quell’altro artista<br />

o genere.<br />

Marco è un espositore privato ed è più carico<br />

ed entusiasta che mai! Tra i suoi banchi d’esposizione<br />

erano presenti moltissimi dischi di<br />

ogni genere e tante rarità con tirature limitatissime<br />

che facevano gola a tutti! La maggior<br />

parte dei suoi clienti, sostiene, compra il disco<br />

per nostalgia. Comprano soprattutto musica<br />

che richiama emozioni legate, ad esempio, a<br />

eventi di quand’erano piccoli o più giovani;<br />

dischi che riportano a quel tempo e che magari<br />

già possedevano in CD o audiocassetta e che<br />

appartenevano a un periodo per loro rilevante.<br />

Uno spazio che ti riporta a un momento<br />

della tua vita. Poi ha anche moltissimi clienti<br />

che acquistano per curiosità, per ascoltare<br />

qualcosa che non hanno mai sentito. Anche<br />

Marco riconosce un’affluenza principalmente<br />

molto giovane e ricorda che anni addietro<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 95


CUT ‘N’ MIX<br />

il collezionista aveva un’età matura perché<br />

il disco richiedeva dedizione, pazienza, studio<br />

e, nondimeno, investimento economico.<br />

La democratizzazione dell’informazione ha<br />

permesso lo sviluppo dell’e-commerce e viceversa:<br />

su Discogs, ad esempio, si può trovare<br />

qualsiasi cosa, dice Marco, ma allo stesso tempo<br />

è anche una fonte di informazioni infinita e<br />

rende l’acquisto più semplice. Si parla però di<br />

un acquisto consapevole. Lo stesso avviene a<br />

Venyl, dove per Marco gioca anche la curiosità<br />

di cercare un disco a poco che può valere più<br />

soldi, condizione favorita dal web e dall’informazione<br />

che ne deriva. Prima la fiera del disco<br />

era una cosa principalmente per collezionisti<br />

e per coloro che cercavano musica, difficile<br />

da trovare in giro e da far reperire ai negozi.<br />

Oggi, invece, con internet si può acquistare<br />

qualsiasi cosa in tutto il mondo. Fiere come<br />

Venyl, dice Marco, comprendono uno spettacolo,<br />

la lettura di un libro, musica dal vivo.<br />

C’è un valore aggiunto che prima non c’era.<br />

È un evento unico e irripetibile, un luogo di<br />

incontro a base musicale che attira non solo<br />

i collezionisti; un posto dove bere e ascoltare<br />

musica in tema vinile che di per sé ha un valore<br />

simbolico, amato da tutti indistintamente in<br />

quanto oggetto culturalmente definito.<br />

Gli espositori di Venyl conoscono la loro<br />

clientela e hanno ben percepito quali sono le<br />

tendenze di questo mercato oggi; il pubblico<br />

di Venyl, infatti, quando ha avuto la possibilità<br />

di esprimersi liberamente ha confermato<br />

pienamente le congetture degli espositori arricchendo<br />

semplicemente con l’esperienza personale<br />

quanto già accreditato. I dati di mercato<br />

dimostrano che la vendita di LP non riguarda<br />

esclusivamente il pubblico adulto ma anche un<br />

pubblico giovane, come testimonia un relativo<br />

boom delle vendite di LP di nuova produzione<br />

ma soprattutto di interesse giovanile e non<br />

solo. Oscar ha 42 anni e viene da Trento, trascinando<br />

con sé anche la sua compagna per<br />

partecipare a Venyl. Lui ha una preferenza<br />

per il pop anni ’80 e il Synth pop. Per Oscar<br />

il vinile è stato, sin da quando era piccolo, il<br />

formato principale e lo costringeva, come fa<br />

anche oggi, ad ascoltare con più attenzione e<br />

a conoscere l’artista attraverso tutti i brani del<br />

disco; oggi c’è la cultura del singolo, sostiene,<br />

e finisce che non si approfondisce mai la conoscenza<br />

dell’artista o di uno specifico album<br />

nella sua totalità: “Ho speso una certa cifra<br />

per giradischi e amplificatore ho TD-166 di<br />

recupero della Thorens del ’76 e delle casse<br />

inglesi moderne”. Inoltre il vinile ha delle<br />

copertine grandi dove gli artisti scrivevano<br />

un sacco:“Con il vinile l’ascoltatore affronta<br />

il suo prodotto. Ho amici musicisti che ad<br />

oggi spendono un sacco di soldi per produrre<br />

il loro vinile”.<br />

Tra i banchi di Venyl anche due giovani amici<br />

di 19 e 23 anni di Venezia. Il più grande adora<br />

acquistare vinili soprattutto di rock psichedelico.<br />

Il suo obiettivo sono le vecchie edizioni:<br />

“mi dà fastidio la pesantezza del 180 grammi”,<br />

asserisce, paragonandolo a un mattone.<br />

La leggerezza dei dischi di una volta è per lui<br />

decisamente più pratica e più piacevole (diversamente<br />

accade per il suo amico più giovane<br />

che, al contrario, apprezza molto la qualità e<br />

il peso del 180 g). Il suo primo approccio alla<br />

musica e al vinile avviene attraverso un vecchio<br />

giradischi e un vecchio amplificatore del padre,<br />

uno strumento di qualità degli anni ’70. “C’è<br />

qualcosa di veramente magico nell’ascolto<br />

attraverso il vinile”, non è solo la musica in sé<br />

o l’oggetto che fa da tramite ma anche il come:<br />

“Lo ascolto in camera, sdraiato per terra,<br />

su dei cuscini, con una cassa a destra e una<br />

WALL OF ICON, la soluzione<br />

1 - Audrey Hepburn 7 - Natalie Wood<br />

2 -R. Schneider e A.Delon<br />

3 - Charlotte Rampling<br />

4 - Françoise Hardy<br />

5 - Lana Turner<br />

6 - Sammy Davis Jr<br />

8 - Quincy Jones<br />

9 - Serge Ginsbourg<br />

10 - Silvana Mangano<br />

11 - Sofia Loren<br />

12 - Tom Jones<br />

96 <strong>SUONO</strong> marzo 2018


XXX XXX<br />

a sinistra in totale rilassatezza e piacevole<br />

concentrazione”. Altra nota significativa per<br />

questo ragazzo è il valore che dà al processo di<br />

riproduzione e alle copertine (di cui sottolinea<br />

le dimensioni decisamente più ampie dell’artwork<br />

e la maggior quantità di informazioni).<br />

Tutto l’insieme del rito che gira intorno al vinile<br />

crea la magia di cui è infatuato. Per quanto<br />

riguarda il giradischi il più giovane dei due ha<br />

comprato un giradischi di ultima generazione<br />

con amplificatore e diffusori incorporati ma<br />

non nega che avrebbe di gran lunga preferito<br />

un impianto di altri tempi o, comunque, di<br />

più elevata qualità. Probabilmente è nella lista<br />

dei suoi futuri acquisti! Entrambi, in accordo,<br />

notano un aspetto al quale non sempre viene<br />

dedicata attenzione: l’odore, a loro piace molto<br />

l’odore dei dischi e, probabilmente, in particolare<br />

quello che deriva dalle copertine di cartone.<br />

Sostengono che nel disco di realizzazione<br />

giapponese l’odore sia completamente diverso.<br />

Assieme si divertono a identificare le differenze<br />

dell’odore delle copertine di diversa fattura…<br />

Poi, Riccardo, 22 anni: viene da Verona alla<br />

fiera del disco ogni anno. Conosce bene l’ambiente<br />

del centro sociale Rivolta che fa da<br />

background a Venyl per via dei concerti ai<br />

quali partecipa spesso. “Con i miei amici c’è<br />

un bello scambio, ci influenziamo a vicenda”.<br />

Riccardo non si focalizza in un genere specifico<br />

ma spazia molto e non acquista esclusivamente<br />

33 giri. Lui ascolta psichedelico, progressive e<br />

tutto ciò che gli passa per le orecchie. Spesso<br />

compra dischi che ha già, solo per la diversa<br />

copertina: “Ad esempio, ne ho trovata una<br />

disegnata da Andy Warhol”. Per Riccardo,<br />

nonostante la crisi, la gente preferisce il supporto<br />

fisico a quello digitale. Marco e Stefania,<br />

invece, sono una coppia veneziana di circa<br />

40 anni e quindi più maturi; si considerano<br />

degli entry level nel settore in quanto si sono<br />

convertiti al vinile da pochi anni. Sono estremamente<br />

affascinati dall’oggetto in sé: “Ci<br />

piacciono i vinili, possibilmente vecchi”, però<br />

adorano anche ascoltare la musica che acquistano.<br />

Tutto nasce infatti quando ereditano un<br />

vecchio Thorens e decidono di rimetterlo in<br />

funzione. Oggi ascoltano i dischi che comprano<br />

attraverso questo giradischi restaurato e un<br />

amplificatore Marantz di ultima generazione.<br />

Per loro l’ascolto è come la lettura: richiede<br />

tempo, concentrazione, dedizione e passione.<br />

Il pubblico di Venyl annovera tra le sue fila anche<br />

chi, come uno studente universitario di 23<br />

anni originario di Vicenza, è particolarmente<br />

affascinato dall’ambiente di Venyl nonostante<br />

sembri essere più interessato all’oggetto<br />

in sé e a ciò che rappresenta più che all’uso<br />

per cui è pensato. Di sicuro non è un amante<br />

dei giradischi o degli amplificatori di qualità.<br />

Non è neppure un collezionista ma adora il<br />

vinile in modo particolare per la sua parte<br />

grafica. Tendenzialmente cerca musica che<br />

già conosce; non possiede un giradischi e per<br />

il momento lo trova anche un ottimo elemento<br />

di arredamento e, anzi, per un 50% si trova a<br />

Venyl proprio per questo ed è in cerca di vinili a<br />

basso prezzo, anche a 3 euro. Neanche Giorgia,<br />

31 anni, è una collezionista, però ha ereditato<br />

di recente un giradischi di cui non ricorda la<br />

marca e ha deciso di approfittarne. È venuta al<br />

Venyl di dicembre per vedere se ci sono dischi<br />

particolari. Ciò che l’ha spinta ad approfittare<br />

di questa sua eredità è una certa attenzione che<br />

dà all’ascolto. Per lei la modalità di fruizione<br />

è molto importante, da tempo è fortemente<br />

infastidita dall’ascolto shuffle, “voglio scegliere<br />

io il brano da riprodurre”.<br />

La questione della copertina per tutti resta<br />

un fattore importante: per il collezionista è il<br />

caso dei picture disc, edizioni straniere (che<br />

spesso possono avere copertina e/o tracklist<br />

diverse), dischi colorati, promo per la stampa<br />

ed EP su formati particolare (come ad esempio<br />

il 10 pollici); per l’avventuriero spesso basta la<br />

dimensione della copertina di quel particolare<br />

artista o album insieme al prezzo (occasioni low<br />

cost) a determinare l’acquisto. Invece Elisa,<br />

22 anni, ha fatto del vinile una vera e propria<br />

idea regalo: lei ama la musica ed è venuta al<br />

Venyl principalmente per quello, perché è un<br />

ambiente di incontro a base di musica, che si<br />

compra, si ascolta e si respira nell’aria. L’obbiettivo<br />

è tornare a casa con qualche regalo<br />

di natale... Non ha un giradischi e dunque<br />

acquisterà CD e magliette. Da regalare, invece,<br />

ha acquistato un originale di Woodstock e una<br />

ristampa di Bob Dylan. E il disco in vinile può<br />

diventare una perfetta idea regalo e ancor più<br />

un oggetto da collezione; come il libro è un<br />

oggetto che sta al centro di molte culture e<br />

società e probabilmente sopravvivrà alle future<br />

rivoluzioni dell’industria musicale. L’aspetto<br />

positivo di tutto questo è che per tutta quella<br />

generazione che non ha mai conosciuto un<br />

ascolto concentrato questa moda vintage del<br />

vinile può spesso rappresentare un modo per<br />

avvicinarsi a questo tipo di ascolto di qualità.<br />

In molti soffrono ormai lo stress relativo alle<br />

modalità di ascolto shuffle, un malcontento<br />

che può determinare il ritorno all’ascolto<br />

vinilico, sia per chi l’aveva abbandonato sia<br />

per chi scopre l’opportunità di concentrarsi<br />

su questo o quell’artista come non aveva mai<br />

fatto prima. Il vinile oggi è per tutti, anche per<br />

chi non ascolta.<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 97


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pubblici all’editoria ( legge 26 ottobre 2016 n. 198, d.lvo 15 maggio 2017 n. 70).<br />

Il presente numero di <strong>SUONO</strong> è stato finito di stampare nel mese di marzo 2018.<br />

INDICE INSERZIONISTI<br />

Audio Reference - Pass Laboratories<br />

II Cop.<br />

Lp Audio - PrimaLuna<br />

III Cop.<br />

Cooperativa Giornalistica Mondo Nuovo<br />

Direttore editoriale<br />

Paolo Corciulo<br />

Distributore per l’Italia<br />

Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l.<br />

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(t) 030.35.43.439<br />

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soleterre 68<br />

Elite Diffusion 53<br />

Fonë 67<br />

Gammalta Group 12, 16, 25<br />

High Fidelity Italia - Accuphase 17<br />

High Fidelity Italia - Roksan 31<br />

Il Centro Della Musica 11<br />

Liutanie Audio 13<br />

Mpi Electronic - McIntosh 5<br />

Mpi Electronic - Monitor Audio 19<br />

Mpi Electronic - Sonus Faber<br />

IV Cop.<br />

Music Tools 27<br />

The Sound Of The Valve 41<br />

Villani Ernesto 18<br />

Yamaha Music Europe - Branch Italy 15<br />

98 <strong>SUONO</strong> marzo 2018

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