SUONO n° 524
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N. XXX<br />
Editoriale<br />
La difesa del<br />
Panda e le giuste<br />
preoccupazioni….<br />
A cura del direttore<br />
C’è qualcosa di emblematico nelle decisioni intraprese negli ultimi sei mesi da Sony in campo musicale: il gigante<br />
dell’elettronica ha infatti deciso di chiudere la sua ultima linea di produzione per compact disc in USA (quella di Terre<br />
Haute in Indiana), dopo aver annunciato qualche mese prima la ripresa della produzione di dischi in vinile, a sua volta<br />
precedentemente interrotta dal 1989. corsi e ricorsi della storia?<br />
Negli USA Sony appalterà la produzione di CD a terzi: 375 dipendenti<br />
sono stati licenziati e altri 300 rimarranno per la<br />
produzione dei Blu-ray. In Giappone, invece, dove l’azienda<br />
dopo la sospensione della produzione aveva appaltato a terzi (alla Toyo<br />
Kasei Co.) la produzione dei vinili, Sony Music Entertainment ha già da<br />
qualche tempo installato, in uno dei suoi studi di registrazione a<br />
Tokyo, un tornio per la creazione delle lacche master e ora ha<br />
acquistato una macchina per la stampa del vinile, installandola<br />
in una delle sue fabbriche nel centro del Paese. Toyo Kasei<br />
Co., che era rimasta l’unico produttore di dischi in vinile in<br />
Giappone, non ha più il monopolio dell’analogico ed entra<br />
in concorrenza con Sony.<br />
Dinamiche different,i dunque, per CD e vinili; potremmo<br />
affermare che si tratti di approcci diametralmente opposti<br />
ma al di là del facile simbolismo trovo inquietante la<br />
spettacolarizzazione data alla prima delle due notizie (di<br />
morte del CD si parla dal 2010 e al più nel 2022 potrebbe<br />
avvenire la quasi totale scomparsa del formato – ne parleremo<br />
nel prossimo numero di <strong>SUONO</strong>); si parla molto anche<br />
del ritorno del vinile che comunque al momento, e pur con<br />
tassi di incremento fortissimi, rappresenta poco più del 5%<br />
del consumo globale di musica a pagamento.<br />
Che si torni a parlare di vinile ed LP è certamente positivo<br />
(e sospetto che buona parte di quel 5% sia rappresentato dai<br />
consumatori di musica di qualità), che l’analogico generi un<br />
effetto iconico anche ma gli effetti della spettacolarizzazione,<br />
spesso gestita da mani insipienti o truffaldine,<br />
quasi mai sono forieri di buone novità. Noi stessi, e qui<br />
faccio mea culpa, forse dovremmo cominciare a trarre<br />
il vinile come parte della nostra normalità (dico questo<br />
a dispetto del fatto che in questo numero venga strillata con forza la presenza<br />
del Volume Quinto dedicato proprio al vinile) invece di trattarlo<br />
come l’ultimo Panda sopravvissuto, sottolineandone l’eccezionalità con<br />
tinte forti che, inevitabilmente, generano poi le faide di pensiero, partiti,<br />
sostenitori e detrattori...<br />
Chiedo ulteriormente scusa al lettore per la forma (non per la sostanza)<br />
di quanto in esso contenuto: l’argomento è stato trattato con una logica<br />
Vinyle è una fragranza introdotta<br />
da Yves Saint Laurent nel 2016. Le<br />
note di testa sono bergamotto e<br />
pepe rosa, quelle di base resine,<br />
vaniglia e anice.<br />
diffusa, lontano dal canonico speciale e dalle ingessate logiche editoriali<br />
che pure sono state la mia scuola. Scuola ed esperienza mi hanno insegnato<br />
anche dei valori duraturi (o almeno spero) come il fatto che la coralità di<br />
contenuti e la misura degli interventi critici, nella complessità della loro<br />
scansione su carta, hanno comunque il compito di consentire al lettore di<br />
formarsi una propria opinione, incrementando la consapevolezza<br />
nel merito dell’argomento trattato. Ogni volta porto a termine il<br />
mio lavoro sperando di esserci riuscito…<br />
I fermenti, gli stimoli e le scintille che potrete cogliere qui e lungo<br />
le pagine della rivista non hanno il compito di offrire una tesi<br />
preconfezionata in pasto a chi legge quanto, piuttosto e dove<br />
possibile, di precedere eventi e tendenze e proporli sempre al<br />
lettore in modo da consolidare gli strumenti a sua disposizione<br />
per valutare e giudicare. A volte questo atteggiamento è stato<br />
considerato come un distinguo dalla richiesta di una partecipazione<br />
più “sanguigna” agli eventi, con prese di posizione<br />
magari anche radicali, che hanno però il difetto di cozzare<br />
con una realtà che evolve nel tempo e per certe ragioni, anche<br />
lontane dalla tesi più logica, si indirizzano in una determinata<br />
direzione… Credo invece che quel che facciamo si ispiri all’essenza<br />
del lavoro giornalistico e al compito primario di una<br />
rivista: in poche parole fare buona informazione!<br />
Se mi guardo indietro mi confortano alcuni pilastri come<br />
la scelta in tempi non sospetti di parlare di musica liquida<br />
affiancandola a quella apparentemente contraddittoria (ma<br />
gli eventi ci stanno dicendo che non è così) di sostenere<br />
l’analogico: da tempo immemore, <strong>SUONO</strong> è stato solitario<br />
bastione a sua difesa (con il Club del Disco Nero<br />
e con ciò che l’ha seguito) e non solo uno dei tanti saliti<br />
sul carro dei vincitori.<br />
Sono battaglie già vinte, confortate dai fatti (in questo caso dico, orgogliosamente,<br />
che “carta canta”), mentre altre si affacciano e, guardando<br />
in avanti, la sfida è quella di cercare di definirne i contorni da nebulosi<br />
che appaiono.<br />
L’angolo di benessere è una di queste sfide e dalla semina effettuata<br />
nel tempo cominciano a spuntarne i primi frutti; li potete cogliere qua<br />
e là anche in questo numero di <strong>SUONO</strong>...<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018<br />
3
Sommario<br />
N. XXX<br />
EDITORIALE ............................................................................3<br />
WALL OF ICON ..........................................................................6<br />
ANTENNA ...............................................................................8<br />
INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />
I’M SO SEXY Il vinile nell’immaginario collettivo degli anni ‘60 - ‘70 di Salvatore Nocerino ...................20<br />
N. <strong>524</strong><br />
MARZO 2018<br />
I 100 ANNI DI ORTOFON Un secolo nella musica di Vincenzo Maragoni ............................28<br />
SEMPRE PIÙ LP Contenuto e contenitori di Vincenzo Maragoni ...................................32<br />
OUTRA COISA Intervista a Anat Cohen di Giovanni Battaglia ...................................34<br />
DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO Venite a giocare con (il) Suono di Paolo Corciulo .................36<br />
DIFFUSORI IK Multimedia ILoud a cura della redazione ....................................38<br />
COORDINATO Technics SC-C70 a cura della redazione .....................................42<br />
NON TUTTO IL VINILE LUCCICA Il Grande Lebowski ama il vinile? di Paolo Corciulo ................46<br />
JOËL-FRANÇOIS DURAND L’arte di andare controcorrente de Il Tremila ..........................50<br />
VINYL KIT Anche i “grandi” guardano al vinile di Agostino Bistarelli .................................52<br />
SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />
FONORIVELATORE Van Den Hul Colibri Master & Signature a cura della redazione .................54<br />
GIRADISCHI New Horizon GD 1 a cura della redazione .......................................58<br />
GIRADISCHI Thorens TD 905 a cura della redazione .........................................62<br />
S(U)ONORA GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO La guida all’acquisto a cura della redazione ...69<br />
AMATO MIO LP di Carlo D’Ottavi ..........................................................84<br />
SECONDO NOI LA CLASSICA di Carlo D’Ottavi .............................................86<br />
DIRECTOR’S CUT de Il Tremila ............................................................88<br />
CUT ‘N’ MIX CONCERTI | CINEMA | LIBRI | SOCIETÀ | ARTE ........................ 92
Wall of Icon<br />
N. XXX<br />
di Paolo Corciulo<br />
Wall of Icon<br />
A cavallo tra la fine degli anni ’60 e buona parte degli anni ’80 l’alta fedeltà è stata non solo una attività<br />
formativa di buona parte dei giovani del pianeta ma anche un elemento di distinzione da parte<br />
di chi sosteneva il consumo di qualità in tutte le sue accezioni. Non dovrebbe stupire allora che per<br />
questo suo effetto iconico l’arte della riproduzione musicale sia stata di buon grado associata, per il<br />
suo effetto iconico, con i personaggi dello spettacolo dell’epoca. Noi di <strong>SUONO</strong> ci siamo divertiti a<br />
raggrupparne alcuni intenti, per l’appunto, nell’ascolto musicale. A voi il compito di scoprire di chi si<br />
tratta, verificando così il vostro grado di informazione su quei tempi (soluzione a pag. 96).<br />
1 2 3<br />
4 5 6<br />
6 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
Wall of Icon<br />
7 8<br />
9<br />
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<strong>SUONO</strong> marzo 2018 7
ANTENNA<br />
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Zegna per l’Hi-Fi<br />
Con la presentazione della collezione Zegna Toyz, avvenuta<br />
il 3 aprile 2017, la casa di moda italiana (produce<br />
abbigliamento di lusso e accessori maschili) Ermenegildo<br />
Zegna ha introdotto alcuni accessori multimediali<br />
dedicati alla riproduzione della musica. L’offerta<br />
“Technological”, infatti, propone cuffie, auricolari e<br />
altoparlanti realizzati in collaborazione con Master<br />
& Dynamic che, a sua volta, si è avvalsa della collaborazione<br />
di VPI, in particolare per la produzione della<br />
bellissima riedizione del giradischi all-in-one Player<br />
(oltre a braccio e testina dispone di amplificatore per<br />
l’ascolto diretto da una cuffia e di regolazione del volume), offerto nella versione commercializzata da Zegna con la base completamente<br />
rivestita in “pelle tessuta”, materiale originale in pelle sviluppato da Ermenegildo Zegna.<br />
La personalizzazione viene offerta a un prezzo superiore di 600 euro a quello della versione VPI (2.400 euro nel nostro paese) e dona al<br />
prodotto un look lussuoso, molto piacevole (chi scrive ha potuto constatare l’effetto bellissimo al tatto della “pelle tessuta” su scarpe e borse…)<br />
e decisamente iconico. Ma al di là dell’aspetto seducente ci sembra importante segnalare il rinnovato interesse, grazie al rinfocolarsi<br />
dell’interesse per l’analogico ma anche in funzione dell’ascolto in cuffia (altro settore in cui Zegna offre la sua interpretazione in “pelle tessuta”),<br />
verso l’ascolto della musica, che richiama al lontano ma glorioso periodo in cui l’Hi-Fi, sconfinando dal suo territorio specializzato,<br />
era percepito come un bene e un’espressione di lusso anche dalle persone comuni.<br />
Paolo Corciulo<br />
Prezzo: € 3.000,00<br />
Dimensioni: 48,26 x 15 x 35,56 cm (lxaxp)<br />
Peso: 5,9 Kg<br />
Tipo: completo di testina Telaio: rigido in<br />
MDF da 32 mm rivestito in vinile Trasmissione:<br />
a cinghia con motore AC Piatto:<br />
in alluminio con alberino in acciaio inox<br />
terminato a cono Velocità (RPM): 33 e<br />
45 e cambio manuale Braccio: 9 pollici,<br />
acciaio inox, articolazione mista unipivot e<br />
2 cuscinetti laterali Alzabraccio: idraulico<br />
Wow & Flutter (%): 0,1 Rumble (dB):<br />
< 80 Note: cuscinetto in ottone e grafite<br />
con reggispinta e bussole in bagno d’olio.<br />
Pre-phono MM interno. Fonorilevatore<br />
Ortofon 2M Red. Amplificatore interno<br />
per cuffia.<br />
La “pelle tessuta” è stata creata e sviluppata<br />
in esclusiva da Ermenegildo Zegna. Sottilissimi<br />
fili di nappa d’agnello selezionati<br />
a mano vengono intrecciati in una trama<br />
complessa che replica il metodo tradizionale<br />
della tessitura. La procedura prolunga<br />
la vita della pelle e il risultato è un materiale<br />
leggero e gradevole al tatto, simile al<br />
cashmere per sofficità ma estremamente<br />
originale nel campo del pellame.<br />
8 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
TUTTO PER IL VINILE<br />
Era il 1971 quando l’allora teenager danese Anders Moesgaard,<br />
dopo una festa tenuta dal fratello maggiore, si trova a valutare<br />
l’impatto della serata sulla sua collezione di dischi. Non trovando<br />
un prodotto in grado di ripulire gli LP, provati dalle poche<br />
attenzioni dedicate alla musica durante la festa, Anders decide<br />
di trasformare il garage del genitore in un laboratorio e inizia a<br />
sperimentare... È solo un primo passo perché bisogna superare lo<br />
scetticismo del mercato: alla presentazione del suo primo record<br />
cleaner il negoziante lo sbatte fuori senza troppa indulgenza ma<br />
Anders non si perde d’animo: il giorno dopo spedisce la madre<br />
a chiedere, proprio in quel negozio, informazioni sul liquido di<br />
pulizia per vinili di cui tutti parlano! È l’inizio di una bella storia<br />
che ha portato la AM a essere l’unica società danese specializzata<br />
in accessori per la pulizia del vinile e che oggi, sotto la guida del<br />
figlio Jacob, ha ripreso vigore, forte di un generale incremento nella<br />
vendita di dischi in vinile e di un interesse per il suo mantenimento<br />
(da cui anche l’edizione attuale di S(U)ONORA in questo numero,<br />
dedicata appunto agli accessori per l’analogico).<br />
La gamma di prodotti attuali comprende spazzole e spazzoline<br />
per la pulizia di dischi e stilo, liquidi detergenti, mat antistatico,<br />
set di pulizia per cassette e vinili... Insomma tutto il necessario per<br />
la cura dell’analogico, acquistabile direttamente online presso il<br />
sito dell’azienda.<br />
Agostino Bistarelli<br />
Per info: www.cleansoundam.com<br />
Rega Planar 6<br />
la tradizione<br />
rinnovata<br />
Prodotto strategico il Planar 6 di Rega,<br />
anzi, doppiamente strategico: diventa il<br />
nuovo punto di accesso ai “piani alti” della linea<br />
di giradischi dell’azienda inglese e allo stesso<br />
tempo introduce elementi tecnici e strutturali che, non<br />
abbiamo dubbi, diventeranno uno standard diffuso anche<br />
per le prossime realizzazioni. Anche per il prezzo il Planar 6<br />
vuole dimostrare di essere un punto di passaggio: grossomodo il<br />
doppio del Planar 3 e poco meno della metà dell’RP8, ovvero i due<br />
modelli tra i quali si inserisce. Della linea Planar il nuovo 6 conserva la<br />
struttura a telaio rigido; della coppia RP8 e RP10 riprende l’elemento<br />
in allumino che collega braccio e piatto. Prende invece le distanze<br />
da tutti nella nuova soluzione scelta per la realizzazione del telaio,<br />
dove si è deciso di utilizzare per la prima volta in Rega il Tancast 8.<br />
Si tratta di una schiuma a base di poliuretano sviluppata per l’industria<br />
aerospaziale per le sue caratteristiche di rigidità abbinata a un<br />
peso contenuto. È disponibile con diverse masse, quello utilizzato<br />
da Rega equivale a 128 kg per metro cubo ma questo rapporto può<br />
Giradischi Rega Planar 6<br />
Prezzo: € 1.490,00<br />
Dimensioni: 44,8 x 12 x 36,5 cm (lxaxp)<br />
Peso: 5,2 Kg<br />
Distributore: Green Sounds<br />
Via Manfredi 98 - 29122 Piacenza (PC)<br />
Tel. 0523.462021<br />
www.greensounds.it<br />
Tipo: con braccio Telaio: rigido con<br />
struttura di rinforzo fenolica Trasmissione:<br />
a cinghia Piatto: in vetro 16 mm<br />
in due pezzi Velocità (RPM): 33/45<br />
Braccio: RB 330 Note: alimentazione<br />
stabilizzata con controllo elettronico di<br />
velocità PSU.<br />
salire per altre tipologie<br />
di Tancast.<br />
Telaio che viene<br />
rivestito e rifinito<br />
con sistema HPL (high<br />
pressure laminate): una finitura<br />
applicata ad alta pressione<br />
(almeno 70 kg per centimetro quadrato)<br />
che contribuisce a rendere ulteriormente inerte<br />
tutta la struttura. Integrato nel Planar 6 troviamo il<br />
braccio RB330, già utilizzato nella più recente revisione del<br />
Planar 3. Braccio che nasconde diversi elementi strutturali di nuova<br />
generazione, un po’ come tutta la parte che riguarda il perno e la sua<br />
sede, che portano l’attrito a livelli sempre più bassi; cablaggio con<br />
connessioni Neutrik; corpo in alluminio e contrappeso in acciaio. Un<br />
altro elemento tecnico di rilevanza nel Planar 6 è il nuovo alimentatore<br />
Neo con possibilità di cambio e regolazione fine della velocità in via<br />
elettronica ma soprattutto un elevato smorzamento delle vibrazioni<br />
che arriva dal lavoro del DSP di bordo, che<br />
provvede a realizzare una sinusoidale ottimale<br />
per la gestione del motore a 24 V. In merito al<br />
Neo segnaliamo l’app RPM che permette di<br />
controllare e regolare la velocità da iPhone.<br />
Piatto in vetro a due strati; contro-piatto in alluminio;<br />
piedi di supporto in alluminio. Rega<br />
consiglia come testina la propria Ania MC.<br />
Vincenzo Maragoni<br />
9
ANTENNA<br />
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VPI guarda al nuovo<br />
È iniziata da poco tempo una netta operazione<br />
strategica di VPI: cercare nuovi clienti nella fascia<br />
media e bassa del mercato, dopo aver portato in<br />
quella media e alta delle prodotti di riferimento. La<br />
strategia sembra essere quella di puntare direttamente ai nuovi appassionati, quelli che stanno<br />
scoprendo il vinile solo ora, per motivi anagrafici, o anche ai “vinilisti di ritorno”. In catalogo<br />
sono apparsi in tempi vicini il Player e il Cliffwood: il primo è addirittura un all-in-one con<br />
tanto di amplificatore per cuffia e pre-phono integrati mentre il secondo diventa quello che la<br />
stessa VPI ha definito “il nostro primo giradischi sotto i mille dollari”. Una fascia di mercato<br />
nuova, appunto, per VPI, che aggiunge un ulteriore elemento in questo senso, a testimonianza<br />
di una scelta ben ponderata e ragionata da parte dell’azienda. Arriva il Cliffwood Phono che, a<br />
differenza del nome, deriva tecnicamente dalla sezione phono integrata nel Player. Quella che<br />
in VPI hanno iniziato a utilizzare da sola e che ha dimostrato subito buoni risultati sonori. Ne<br />
hanno fatto quindi un prodotto stand-alone, che è possibile utilizzare in abbinamento a testine<br />
MM, magari la stessa montata sul giradischi omonimo (una Green che Grado ha personalizzato<br />
per questa applicazione), con un carico in ingresso di 47 kOhm / 180 pF e un guadagno di 44<br />
dB. Telaio in metallo e fiancatine in legno. Il prezzo negli USA è di 500 dollari.<br />
Vincenzo Maragoni<br />
Unità phono VPI Cliffwood Phono<br />
Distributore: Audiogamma S.p.A.<br />
Via Pietro Calvi, 16 - 20129 Milano (MI)<br />
Tel. 02.55.181.610 - Fax 02.55.181.961<br />
www.audiogamma.it<br />
Tipo: MM Tecnologia: stato solido Sensibilità<br />
(mV): 3 Risp. in freq. (Hz): 17<br />
- 75.000 Impedenza MM (kOhm): 47<br />
(180 pF) Note: Guadagno: 44 dB. Massimo<br />
livello in ingresso: 125 mV. Prezzo<br />
negli USA: 500 dollari.<br />
QUANDO LA PULIZIA DIVENTA HIGH-TECH<br />
Un prodotto “diverso”, come già lo sono le testine per DS Audio che presenta i suoi accessori,<br />
altrettanto poco usuali. L’argomento è la pulizia del disco e l’ST-50 va oltre il classico sistema di<br />
pulizia e rimozione della polvere dallo stilo, generalmente di tipo meccanico come lo sono le<br />
spazzoline e simili. I progettisti dell’azienda giapponese hanno rivolto l’attenzione a tutto campo<br />
per cercare una soluzione nuova. L’hanno trovata con l’uretano in forma di gel: un composto<br />
organico di sintesi (l’estere etilico dell’acido carbammico) che viene utilizzato, tra gli altri, nelle<br />
applicazioni delle stanze sterili per la produzione dei semiconduttori: la sua azione è quella<br />
di assorbire le particelle anche più piccole di polvere. La confezione dell’ST-50 comprende un<br />
piccolo pannellino di questo gel; il box è realizzato in alluminio con finitura in nickel, vera pelle<br />
per il retro. L’uso di questo accessorio è tanto semplice quanto sembra essere efficace, dalla<br />
documentazione di DS Audio, la sua funzionalità: si colloca sul giradischi il piccolo contenitore<br />
e si appoggia la testina direttamente sul pannellino di gel. Non c’è bisogno di esercitare forza<br />
ulteriore che non sia quella naturale del braccio e della testina durante l’operazione di lettura<br />
dei dischi, basta ripetere l’operazione alcune volte e il gel, per la sua struttura molecolare, tende<br />
ad attrarre a sé le particelle di polvere e quanto si trova sullo stilo. L’ST-50 può essere utilizzato<br />
non soltanto per le speciali testine DS Audio ma anche per le più tradizionali MM e MC. È bene<br />
ricordare che le DS Audio hanno lo stilo come tutte le altre testine tradizionali, è il rilevamento<br />
dello stile che avviene in modo diverso (con un fascio di luce). Il pannellino di gel può essere<br />
pulito semplicemente utilizzando il normale getto dell’acqua del rubinetto; si fa asciugare all’aria<br />
per 30 minuti e può essere riutilizzato per lungo tempo. Il prezzo di vendita ancora non è ufficiale<br />
ma sembra essere intorno ai 100 dollari.<br />
Il Tremila<br />
Complemento DS Audio ST-50<br />
Distributore: Audiogamma S.p.A.<br />
Via Pietro Calvi, 16 - 20129 Milano (MI)<br />
Tel. 02.55.181.610 - Fax 02.55.181.961<br />
www.audiogamma.it<br />
Tipo: sistema per la pulizia dello stilo Note: pannellino di gel Uretano sul quale appoggiare lo<br />
stilo per la sua pulizia. Si pulisce per risciacquo con acqua corrente. Riutilizzabile.<br />
10 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
ANTENNA<br />
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DUO E SOLO, IL FONO DI CLASSE MEDIA<br />
Cambridge Audio rafforza la sua posizione nel segmento di classe media con<br />
la nuova coppia di pre-phono Duo e Solo, oggetti funzionali ma ancora molto<br />
semplici da utilizzare: non hanno nessuna regolazione, figli della stessa logica<br />
del plug-and-play che ci consente di acquistare onesti giradischi con tanto di<br />
braccio e testina montata e con tutte le regolazioni già effettuate sulla linea di<br />
produzione. Assolutamente “piatto” il Solo, con manopola, selettore ingressi e<br />
uscita cuffia il Duo. Solo MM il primo, senza nessuna possibilità di regolazione<br />
fatto salvo il bilanciamento sul pannello posteriore: i valori sono quelli standard da 3-5mV, 47 kOhm, 100 pF di carico. Il Duo aggiunge la<br />
possibilità di utilizzo anche di MC (0,3-1 mV, con 100 Ohm, caricamento 100 pF), ma soprattutto l’uscita cuffia (con connettore da 6,3 mm)<br />
che permette di ascoltare i propri dischi senza passare dall’amplificatore. Uscita cuffia che Cambridge dichiara essere compatibile con trasduttori<br />
da 32 a 600 Ohm; in merito alla potenza nessun dato fornito né sulla scheda tecnica e né ad espressa richiesta diretta. Verosimilmente<br />
si tratta di una sezione di amplificazione che non è al pari di dispositivi specifici per la cuffia, probabilmente superiore all’uscita cuffia degli<br />
amplificatori integrati di questa fascia di prezzo. Da un punto di vista tecnico la comunicazione ufficiale di Cambridge segnala solo lo stadio<br />
di amplificazione di tipo switch e la scheda madre con montaggio superficiale dei componenti a zero cablaggio. I due prodotti sono dotati<br />
della funzione Auto Power Down (escludibile manualmente) che attiva automaticamente la modalità standby dopo un periodo di non utilizzo<br />
di 20 minuti. In Italia i prezzi non sono stati ancora ufficializzati, in UK il Solo costa 149 sterline e il Duo 249.<br />
Vincenzo Maragoni<br />
Distributore: Hi-Fi United - Via Manfredi, 98 - 29122 Piacenza (PC) - Tel. 0523.71.61.78 - Fax 0523.71.60.76 - www.hifiunited.it<br />
Unità phono Cambridge Audio Solo<br />
Dimensioni: 17,6 x 4,8 x 13,2 cm (lxaxp)<br />
Peso: 0,68 Kg<br />
Tipo: MM Sensibilità (mV): 3,35 Risp. in freq. (Hz): 30-20.000 +/-<br />
0,65 dB Impedenza MM (kOhm): 47 S/N (dB): >90 Note: Guadagno<br />
a 1 kHz 39 dB. Rumore ingresso equivalente: 0,09 mV. Capacitanza<br />
ingresso: 100 pF. Crosstalk a 20 kHz: >85 dB. Margine di sovraccarico<br />
>30 dB. THD: 0,0025%. Uscita nominale: 300 mV.<br />
Unità phono Cambridge Audio Duo<br />
Dimensioni: 21,5 x 4,8 x 15,9 cm (lxaxp)<br />
Peso: 0,95 Kg<br />
Tipo: MM/MC Sensibilità (mV): 3,35 MM - 305 mV MC Risp. in freq.<br />
(Hz): 30-50.000 +/- 0,3 dB Impedenza MM (kOhm): 47 Impedenza<br />
MC (Ohm):100 Note: Guadagno a 1 kHz 39 dB MM - 60 dB MC.<br />
Rumore ingresso equivalente: 0,09 mV MM - 0,08 mV MC. Capacitanza<br />
ingresso: 100 pF. Crosstalk a 20 kHz: >85 dB MM - >75 dB MC.<br />
Margine di sovraccarico >30 dB. THD: 0,0025%. Uscita nominale: 300<br />
mV. Uscita cuffia.<br />
NUOVA SERIE<br />
www.pmc-speakers.com<br />
The definition of performance.<br />
vieni ad ascoltarle a Milano da:<br />
Progettazione,vendita ed installazione<br />
impianti audio-video-rete dati<br />
C.So magenta, 27- 20123 - Milano<br />
Ph +39 02.80.56.410 - Fax +39 02.86.45.60.11<br />
info@buscemihifi.It<br />
12 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
ANTENNA<br />
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KEF Q, fascia media di lusso<br />
La serie Q rappresenta il punto d’ingresso di Kef nella propria gamma,<br />
diffusori che a un prezzo da primo impianto permettono di godersi<br />
le prestazioni del driver Uni-Q, quello che l’azienda anglo-cinese ha<br />
introdotto nel 1991 e che giunge, proprio con la serie Q, alla ottava<br />
generazione. Su questo altoparlante, caratterizzato dalla coincidenza<br />
del tweeter con il midrange, i tecnici hanno lavorato sia sulla geometria<br />
delle membrane che sulla tipologia e spessore dell’alluminio utilizzato.<br />
In modo particolare il tweeter riceve ora una nuova camera posteriore<br />
con materiale smorzante inedito: una soluzione che permette di abbassare<br />
la frequenza di risonanza dell’altoparlante, tenere sotto controllo il<br />
livello di distorsione e con una risposta in frequenza più ampia e lineare<br />
sia in basso che in alto a tutto vantaggio della semplicità del filtro da<br />
operare. I nuovi crossover, infatti, lavorano in configurazione del primo<br />
ordine, con un disegno inedito che però ha lo svantaggio di non poter<br />
effettuare il doppio collegamento (bi-wiring o bi-amping che sia) per cui<br />
sul pannello posteriore abbiamo solo una coppia di connettori. Un altro<br />
elemento innovativo della Q MY 2018 è la collocazione del midrange<br />
(nei modelli da pavimento a tre vie) in un volume chiuso e ben definito,<br />
cosa che annulla ogni possibile interferenza della gamma più bassa<br />
verso questo altoparlante. Anche se simili ai precedenti anche i woofer<br />
e radiatori passivi sono, sotto pelle, abbastanza inediti: un po’ tutta la<br />
loro struttura è stata rivista, anche grazie all’ausilio di nuovi software per<br />
la progettazione e la rilevazione dei parametri meccanici ed elettroacustici<br />
che KEF ha messo in campo. I woofer hanno una sospensione più<br />
ampia e un centratore di nuovo disegno; i radiatori passivi una nuova<br />
doppia sospensione anteriore e posteriore per un controllo migliore del<br />
movimento. Un altro elemento inedito che caratterizza i due modelli<br />
bookshelf della linea (Q150 e Q350) è la collocazione esattamente al<br />
centro del pannello anteriore del driver Uni-Q: in questo modo si riducono<br />
i fenomeni di diffrazione generati da bordi asimmetrici. Anche il<br />
condotto reflex posteriore è stato collocato in corrispondenza del centro<br />
dell’altoparlante: nuovo profilo CFD (Computational Fluid Dynamics)<br />
con doppia ampia svasatura che ha l’obiettivo di ridurre le turbolenze e<br />
regolarizzare il flusso dell’aria in movimento. Come topologia e design di<br />
massima la versione 2018 della serie Q e la generazione precedente sono<br />
abbastanza sovrapponibili: la differenza più evidente è lo spostamento<br />
sul posteriore del condotto reflex dei due bookshelf e il “centraggio”<br />
dell’altoparlante. Quindi per il 2018 abbiamo i due bookshelf Q150 e<br />
Q350 con Uni-Q da 13 e 16,5 cm; i tre tower Q550, Q750 e Q950 tutti con<br />
Uni-Q, woofer e coppia di radiatori passivi dove le dimensioni variano<br />
da 13, 16,5 e 20 cm. Presente anche il canale centrale Q650c, per poter<br />
configurare facilmente un sistema HT, con Uni-Q, woofer e un radiatore<br />
passivo da 16,5 cm. Finitura a scelta tra bianco o nero, entrambi lucidi.<br />
Vincenzo Maragoni<br />
Distributore: Hi-Fi United - Via Manfredi, 98 - 29122 Piacenza<br />
(PC) - Tel. 0523.71.61.78 - Fax 0523.71.60.76 - www.hifiunited.it<br />
MODELLI A CONFRONTO<br />
Modello Kef Q150 Kef Q350 Kef Q550 Kef Q750 Kef Q950<br />
Tipo supporto supporto pavimento pavimento pavimento<br />
Caricamento bass reflex bass reflex<br />
bass reflex + passivo<br />
ABR<br />
bass reflex con radiatore<br />
passivo<br />
bass reflex con radiatore<br />
passivo<br />
N. vie 2 2 2,5 2,5 2,5<br />
Potenza (W) 10-100 15-120 15-130 15-150 15-200<br />
Impedenza<br />
(Ohm)<br />
8 8 8 8 8<br />
Risp. in freq (Hz) 51-28.000 53-28.000 58-28.000 48-28.000 44-28.000<br />
Sensibilità (dB) 86 87 87 88 91<br />
Tweeter (cm) 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5<br />
Midrange (cm) - - 13 16,5 20<br />
Woofer (cm) 13 13 16,5 20<br />
WF passivo (cm) - 2x13 2x13 2x16,5 2X20<br />
Peso(Kg)cad 5,6 7,6 14,5 16,5 21<br />
Dimensioni<br />
(lxaxp) cm<br />
30x18x28 35,8x21x30,6 87x18x28 93x21x30 106 x 25 x 33<br />
Prezzo € 520,00 640,00 1.098,00 1.498,00 1.740,00<br />
14 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
ANTENNA<br />
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MAGICO A3, LA SFIDA DEI 10.000<br />
A come prima lettera dell’alfabeto, per indicare proprio un punto di partenza (per<br />
il momento), quello del listino di Magico, che con il suo nuovo A3 negli USA segna<br />
una sorta di record con i suoi “appena” 10.000 dollari di costo. Un limite che i prodotti<br />
di Alon Wolf sembravano non toccare e nemmeno sfiorare lontanamente con gli<br />
inarrivabili M Project, ma anche con i (relativamente) più “terreni” della serie M con i<br />
loro prezzi con tanti, tanti zeri… A3 è subito comunque riconoscibile come un Magico<br />
al 100%: merito delle economie di scala, quelle che Magico con l’attuale produzione<br />
riesce a riversare su tutti i modelli e non solo sulla gamma alta. E così che anche il<br />
baby A3 sfoggia, tra gli altri, il tweeter al berillio con la geometria della cupola che<br />
riprende, secondo le informazioni di Wolf, il profilo di quello utilizzato nel fuoriserie M<br />
Project. Alle sue spalle la camera di risonanza e il magnete al neodimio, anche questi<br />
elementi che abbiamo già visto in altri prodotti di Magico. Tutto nuovo il midrange,<br />
cono da 15 cm la cui membrana è realizzata in multistrato di fibra di carbonio e XC<br />
Nanographene, un elemento che è la caratteristica stessa della produzione di Magico:<br />
il materiale che Wolf ha voluto e sviluppato per i suoi diffusori per ottenere il minimo<br />
del peso e la massima rigidità possibile in un altoparlante. Bobina mobile da 75 mm<br />
e magnete al neodimio. Gamma bassa con due woofer da 18 cm, anche per la loro<br />
membrana sono state utilizzate le nano-tecnologie del grafene. Per il profilo del cestello<br />
di midrange e woofer è stata utilizzata la metodologia di sviluppo FEA, quella che<br />
permette di prevedere e assecondare i reali comportamenti sul campo dei materiali<br />
utilizzati. Per il filtro di A3 sono stati utilizzati componenti di pregio by Mundorf, con<br />
tagli a 24 db/ottava Linkwitz-Riley. L’A3 deriva direttamente dai modelli maggiori<br />
anche per quanto riguarda il telaio, quello che maggiormente caratterizza i diffusori<br />
di Magico sia per la costruzione in alluminio e metallo che per la complessità della<br />
struttura interna. Qui è stato necessario operare qualche semplificazione per poter<br />
scendere con il prezzo finale: il materiale utilizzato è sempre la lega (anche con magnesio e silicio) di alluminio 6061 T6, quello utilizzato soprattutto<br />
in campo aeronautico, automotive e marino, ma la struttura interna del diffusore è fatta con una “rete” di elementi meno fitta e complessa dei modelli<br />
superiori. L’unica finitura è in alluminio naturale scuro. Collocazione alla base del listino per l’A3 che inaugura la serie A (ci aspettiamo ulteriori modelli<br />
ancora di prezzo più contenuto) collocata sotto la serie S: a questo punto è facile ipotizzare un costo suppergiù dimezzato rispetto a quello dell’S1 MKII.<br />
Vincenzo Maragoni<br />
Diffusori Magico A3<br />
Dimensioni: 23 x 112 x 27 cm (lxaxp)<br />
Peso: 50 Kg<br />
Distributore: Audio Natali srl<br />
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Tel. 0572-772595 - Fax 0572-913216<br />
www.audionatali.com<br />
Tipo: da pavimento Caricamento: sospensione pneumatica N. vie: 3<br />
Potenza (W): minimo 50 Impedenza (Ohm): 4 Risp. in freq (Hz): 22-<br />
50.000 Sensibilità (dB): 88 Altoparlanti: Tweeter 2,8 mm in berillio;<br />
Midrange 15 cm in graphene; 2x Woofer 18 cm in graphene Rifinitura:<br />
Nero alluminio spazzolato Note: Prezzo suggerito in USA: 9.800 USD<br />
la coppia.<br />
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The definition of performance.<br />
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16 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
ANTENNA<br />
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L’analogico Gryphon è ora più abordabile<br />
Nato con l’intento di rendere disponibile uno<br />
stadio fono più abbordabile del top di gamma<br />
Legato Legacy, il Sonet non rinuncia per questo<br />
alle raffinate soluzioni tipiche dei prodotto<br />
Gryphon, a cominciare dall’estetica allineata<br />
al resto della produzione della casa danese.<br />
L’apparecchio è realizzato nella configurazione<br />
Dual Mono in Classe A consente di utilizzare<br />
tanto testine MM che MC (uno switch interno<br />
seleziona l’uno o l’altro ingresso) con possibilità<br />
di regolazione per quelle MC dell’impedenza<br />
di carico tramite due switch (destro e sinistro)<br />
presenti sul pannello posteriore. Condensatori<br />
in polypropylene vengono utilizzati nello stadio<br />
di correzione RIAA mentre il resto del circuito<br />
è a componenti discreti.<br />
Agostino Bistarelli<br />
Unità phono Gryphon Sonet<br />
Prezzo: € 6000,00<br />
Distributore: Audio Reference S.r.l.<br />
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Tipo: MM/MC Tecnologia: stato solido a componenti discreti Impedenza MM<br />
(kOhm): 47 Impedenza MC (Ohm): 0, 20, 80.6, 100, 200, 402 S/N (dB): 72<br />
MC, 84 MM Note: prezzo indicativo<br />
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18 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
INSIDE<br />
di Salvatore Nocerino<br />
I’m so sexy!<br />
Negli ’60 e ’70 l’Hi-Fi ha solleticato la fantasia e l’immaginario della gente, talvolta anche con risvolti erotici.<br />
La forma oggettiva di opera d’arte in senso olistico dell’LP materializza e sintetizza infatti l’appeal sensuale<br />
del concerto, della scultura, della pittura e del libro.<br />
In quegli anni si assiste a una grande diffusione dell’LP e in particolar<br />
modo del 33 giri (gli anni ’50 e ’60 restano ancora gli anni<br />
del 45 giri); le dimensioni maggiori offerte dal mezzo non hanno<br />
rappresentato solo la possibilità di un maggior numero di brani ma,<br />
per questioni fisiche, anche di un packaging più ampio e, in definitiva,<br />
più ricco di informazioni. Non è tutto, però, perché le maggiori dimensioni<br />
hanno dato luogo alla ricerca di un design più accattivate e<br />
orientato ad agevolare l’acquisto. Quanti di noi hanno mai acquistato<br />
o sono stati tentati fortemente di acquistare un disco perché attratti<br />
dalla copertina?<br />
L’oggetto in sé ha inoltre un’ampia componente fisica e talvolta sensuale.<br />
La storia dell’esperienza musicale è un fenomeno materiale, così<br />
come il mondo della cultura umana più in generale, che si avvale di<br />
corpi sensuali, oggetti concreti e complesse mediazioni. Il fascino del<br />
disco che gira sul piatto può magari coronare visivamente e musicalmente<br />
un appuntamento a lume di candela.<br />
Nel 1950 il vinile, ormai ampiamente accessibile, avviò un processo<br />
che avrebbe cambiato la nostra cultura per sempre. La musica entra a<br />
far parte dell’ambiente domestico, un grande passo per l’accessibilità<br />
dell’esperienza musicale. Una vera e propria rivoluzione che ha alterato<br />
la portata e la profondità della ricezione dell’estetica musicale e degli<br />
altri contenuti audio. Negli anni ’60 l’industria discografica era ampiamente<br />
articolata e la distribuzione trovava la strada per le orecchie della<br />
gente attraverso la radio e la registrazione che aveva la forma del 33 giri<br />
e degli stereo Hi-Fi. Negli USA le vendite erano triplicate rispetto agli<br />
anni precedenti e la gente comprava tanti dischi quanti le etichette (sia<br />
major indipendenti) erano in grado di produrre. Si può datare a circa<br />
metà anni ’50 il fiorire spettacolare del vinile e gli anni ’60 – ’70 sono<br />
stati di massimo splendore per questo supporto. Alcune immagini di<br />
repertorio rendono l’idea di questa intensa campagna pubblicitaria e di<br />
come venisse proposto il vinile in quegli anni. La registrazione musicale<br />
non è un semplice prodotto transitorio della tecnologia o economico ma<br />
parte ampia di un corredo culturale ed estetico della società e risponde<br />
a logiche non sempre razionali o capitalistiche. Piuttosto risponde alla<br />
logica dei sensi umani e dei significati sociologici. La logica della cultura<br />
non è lineare né necessariamente logica in senso stretto, quindi vi è<br />
un’autonomia abbastanza forte da contrastare la pressione dei soldi e<br />
del potere. La conseguenza è che la tendenza alla vita sociale di questo<br />
oggetto sembra in questi anni naturale e inesorabile.<br />
Come narrato anche nello scorso numero di <strong>SUONO</strong> (1968: 2018. La<br />
rivoluzione è servita?) gli anni ’60 e ’70 sono anche di grande fermento<br />
sociale, sono gli anni della rivoluzione sessuale e delle droghe psichedeliche,<br />
due temi spesso presenti nella musica dell’epoca e anche nelle<br />
copertine degli album che vedono esplosioni di colori e ritraggono<br />
spesso anche la bellezza femminile. Un fenomeno fortemente legato<br />
alla musica, che ha dato una grossa spinta al vinile in questo periodo,<br />
è stato quello della cultura hippie (o hippy), movimento di stampo<br />
giovanile, tanto quanto lo erano il rock e il pop diffusi in quegli anni<br />
20 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
IL VINILE NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO DEGLI ANNI ’60 - ’70<br />
attraverso il vinile, che ha interessato inizialmente gli Stati Uniti per<br />
poi diffondersi in tutto il mondo. Questa corrente ereditava i valori<br />
sottoculturali della Beat Generation, creando una controcultura con<br />
proprie comunità che ascoltavano rock per lo più psichedelico e fortemente<br />
sostenitrice della rivoluzione sessuale. Non meno centrale<br />
era l’uso di stupefacenti allo scopo di esplorare e allargare lo stato di<br />
coscienza. Da non dimenticare il look dei figli dei fiori, caratterizzato da<br />
vivacissime stoffe ricche di colori sgargianti. Il contesto di riferimento<br />
del movimento è quello della guerra del Vietnam ed era mosso da un<br />
ideale di pace e libertà: “Fate l’amore, non la guerra”. L’opinione pubblica<br />
ne rimase impressionata e questo periodo storico venne impresso<br />
sulle pellicole di molti registi dell’epoca ma anche di epoche successive.<br />
Non manca infatti tutto un repertorio di immagini fotografiche che<br />
vedono raffigurato il 12 pollici con famose attrici che rappresentavano<br />
il panorama femminile dell’epoca, come Ava Gardner, Rosemary<br />
Clooney, Natalie Wood... Questo è indice di quale rilevanza avesse il<br />
medium tra gli anni ’60 e ’70, spesso associato a donne simbolo della<br />
bellezza femminile.<br />
Il movimento hippy interessò particolarmente la musica proprio perché<br />
gli anni ’60 e ’70 (se non anche gli anni ’80) furono un periodo<br />
di grande fermento e rivoluzione musicale. La rivoluzione musicale<br />
avvenne di pari passo alla rivoluzione sessuale e alla tendenza hippy;<br />
la musica divenne espressione di questi movimenti e il vinile, che<br />
aveva già acquisito potenzialità tecnologiche del più elevato stato, ne<br />
divenne il mezzo di trasmissione. Un altro primato assieme al vinile<br />
ce l’hanno le esibizioni dal vivo, eventi centrali della musica e della<br />
rivoluzione hippy. Nel 1967 si tenne infatti a San Francisco lo Human<br />
Be-In, raduno giovanile significativo per la diffusione della cultura<br />
hippy come anche, nello stesso anno, il Summer of Love. Altro festival<br />
significativo fu quello di Woodstock, tenutosi nell’estate del 1969 sulla<br />
costa orientale. Woodstock era a tutti gli effetti ed è tutt’ora il simbolo<br />
Immagine tratta da un catalogo di sound system del ’68.<br />
Un dettaglio di una pubblicità in cui viene specificato che “c’è di più nella vita con<br />
Gramophone”.<br />
della rivoluzione hippy, della rivoluzione sessuale e soprattutto della<br />
rivoluzione musicale; non fu solo uno show dal vivo ma una manifestazione<br />
di più ampio livello. La rivoluzione si espanse a macchia d’olio in<br />
tutto il globo: la moda e i valori hippy hanno avuto un notevole impatto<br />
sulla cultura influenzando la musica popolare, la televisione, il cinema,<br />
la letteratura e l’arte in generale. Dagli anni ’60 molti aspetti della<br />
cultura hippy sono diventati di comune dominio; essa si è diffusa in<br />
tutto il mondo attraverso una fusione di musica rock (soprattutto nella<br />
variante psichedelica), folk e blues, e fu questo il principale motivo per<br />
cui il vinile in quegli anni ha assunto un livello di importanza simbolica<br />
così elevata da stuzzicare l’immaginario della gente. Il movimento ebbe<br />
ampia diffusione anche attraverso l’espressione letteraria, nelle arti visive,<br />
drammatiche, nel cinema, nella moda e nei manifesti pubblicitari<br />
che spesso, oltre che annunciare festival e concerti rock, raffiguravano<br />
il vinile e le copertine degli album.<br />
In verità il vinile era entrato nel mediascape della società moderna<br />
molto prima degli anni ’60 ed era già un must in tutti i suoi formati<br />
dal 78 giri al 10 pollici e così via. Sebbene fosse inizialmente un oggetto<br />
relativamente d’élite, pian piano era entrato nello spazio domestico e<br />
nella coscienza collettiva di europei e americani, ammaliati dal fascino<br />
della musica registrata. Un esempio è il dipinto di Karl Hofer del 1941<br />
dal titolo Mädchen mit schallplatte (ragazza con disco). Hofer era<br />
considerato dai nazisti un artista degenerato in quanto partecipe del<br />
movimento espressionista. Questo dipinto raffigura in primo piano<br />
un 12 pollici tra le mani di una giovane donna seminuda, mentre un<br />
disco più piccolo e un grammofono stanno su un tavolo a fianco. La<br />
presenza di questa registrazione analogica all’interno del dipinto sta<br />
essenzialmente a significare un elemento di vita moderna.<br />
Negli anni ’60 e ’70 abbiamo moltissime immagini di nudo e seminudo<br />
femminile accostato al vinile inteso come oggetto. Anzi, c’è da dire che<br />
la raffigurazione fotografica di corpi femminili mentre riproducono o<br />
ascoltano un disco era abbastanza diffusa all’epoca. Ne sono esempio<br />
alcune immagini atte talvolta a pubblicizzare dischi, impianti stereo,<br />
raccolte e quant’altro. Il vinile è un oggetto che si delinea a livello<br />
estetico in maniera semplice e con una forma accattivante. Inoltre rappresenta<br />
un’ancora che lega l’ascoltatore non solo al rituale ma anche ai<br />
ricordi e questo è un elemento molto importante. Quindi è anche una<br />
questione di elementi visuali e di una condizione fisica indispensabile<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 21
INSIDE<br />
SOPRA: Anche i media generalisti propugnavano l’immagine di una donna interessata<br />
alla musica. A DESTRA IN ALTO: Linda Gamble, playmate del mese di aprile del 1960.<br />
A DESTRA IN BASSO: Il dipinto di Karl Hofer del 1941 dal titolo Mädchen mit<br />
schallplatte (ragazza con disco).<br />
a creare la magia. In questa accezione è ricco di significati simbolici che<br />
richiedono l’attenzione dell’utente e ne stimolano l’immaginazione e<br />
il corpo, uno strumento che vede moltissime possibilità di piacere, di<br />
distinzione e diletto. Un mezzo ordinario che incorpora un messaggio<br />
straordinario, qualcosa la cui forma definisce il contenuto, un prodotto<br />
che ridefinisce il feticcio e un totem per le “moderne tribù” degli anni<br />
’60 e ’70, rappresentate dalle diverse scene musicali. Non mancano<br />
infatti fotografie in cui il disco viene scelto esclusivamente per una<br />
questione scenica o magari allegorica. Uno strumento con un’estrema<br />
personalità, socialmente simbolico, dal carattere forte che viene<br />
selezionato a livello anche solo decorativo per arricchire la fotografia<br />
e stuzzicare la fantasia. Immagini visibilmente ricche di erotismo che<br />
lasciano indubbiamente correre la fantasia verso altri lidi: il vinile non<br />
è lì a caso, anzi, ha un suo ruolo significativo!<br />
Il modello culturale popolare aveva in quel periodo inglobato la rivoluzione<br />
musicale e la rivoluzione sessuale rendendole più accessibili<br />
anche attraverso l’advertising, la televisione e le riviste, chiaramente<br />
ammorbiditi per il grande pubblico, rimanendo pur sempre uno<br />
stimolo alla fantasia. Tra gli anni ’60 - ’70 il vinile rappresenta una<br />
pratica sociale di cui può essere esempio l’uso che se ne è fatto nei club<br />
attraverso i DJ. Una calorosa e umana materializzazione della musica,<br />
che offre al contempo un ascolto casalingo o le performance nei club.<br />
Erano anche gli anni in cui a casa, nella nostra intimità, avremmo<br />
potuto tranquillamente ascoltare la radio, ma se in nostra compagnia<br />
c’era una ragazza, avendo a disposizione un giradischi, ne avremmo<br />
22 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
IL VINILE NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO DEGLI ANNI ’60 - ’70<br />
IN ALTO: La modella Betty Paige.<br />
IN BASSO: Serata anni ’60.<br />
fatto sicuramente uso: è infatti lo strumento che più di ogni altro riesce<br />
a rendere l’ambiente sensuale e accogliente. C’è un diverso linguaggio<br />
corporeo oltre al suono caldo e organico del vinile. Questo ha rappresentato<br />
un ulteriore stimolo per l’immaginario popolare, tanto che<br />
anche modelle del calibro di Betty Paige hanno avuto in quegli anni<br />
il loro repertorio di immagini a 33 giri. Ci sono, in definitiva, svariate<br />
motivazioni sul piano estetico che giocano un ruolo importante per il<br />
successo del 33 giri tra gli anni ’60 e ’70. Il vinile ha assunto la forma di<br />
una visione individuale e sentimenti collettivi, forgiando l’immaginario<br />
delle persone e arrivando laddove nient’altro era mai arrivato, con una<br />
qualità di suono mai udita prima! L’ascolto del vinile si verifica in uno<br />
spazio reale, con oggetti reali, in maniera da creare una connessione<br />
intima con l’ascoltatore. Un oggetto reale, organico, tattile e definito,<br />
che rende unico il vinile offrendo una possibilità dialettica tra l’ascoltatore<br />
e la musica che altrimenti sarebbe evanescente.<br />
Tra gli anni ’60 e ’70 i generi musicali, con un potenziale di sviluppo<br />
ancora in progressione, incontrano e s’incastrano perfettamente con<br />
la visione di progresso dell’industria musicale, generando il long play<br />
vinyl album, che poteva contenere diverse arie o diversi brani. Il vinile<br />
diviene il medium perfetto per la nuova musica e un elemento importante<br />
del nuovo stile di vita del consumatore. Il 1960 vide il trionfo del<br />
formato album quando band pop e rock ‘n’ roll come o Beatles e i Rolling<br />
Stones divennero letteralmente la colonna sonora di quel decennio.<br />
La diffusione del vinile in questi anni non era semplicemente una<br />
questione economica relativa alle grandi case discografiche ma divenne<br />
inevitabilmente diffusione di conoscenza, consapevolezza e sentimenti<br />
emancipatori, particolarmente tra gruppi subalterni che dai tardi anni<br />
’60 in avanti avrebbero rivoluzionato il mondo della musica. Il cambiamento<br />
generazionale avvenne ovunque e fu inevitabile. Il processo<br />
di registrazione stereofonica fu perfezionato alla fine degli anni ’50 e<br />
il vinile conquistò a tutti gli effetti il cuore degli ascoltatori e, di conseguenza,<br />
il mercato. Il cambiamento ha un impatto culturale e sociale<br />
che può essere in parte paragonato all’avvento della parola stampata.<br />
La nuova musica, ampiamente accessibile ormai in vinile, e la vivacità<br />
sociale collettiva degli anni ’60 hanno gradualmente fatto del vinile il re<br />
carismatico degli oggetti culturali, in grado di unire la nuova sensibilità<br />
estetica con le quasi rivoluzionarie insorgenze politiche dell’epoca.<br />
Un oggetto culturale non esageratamente costoso, con caratteristiche<br />
democratiche e proprietà aristocratiche. Il vinile ha aperto le porte di<br />
una nuova percezione estetica così come lo fece in parallelo la cultura<br />
degli anni ’60, dove estetico e sociale sembrano intrecciarsi. Comprare<br />
e scambiare il vinile simbolizzava all’epoca il risveglio di questa nuova<br />
cultura, una nuova rete di apprendimento e insegnamento. Il vinile<br />
diventò in quegli anni pietra miliare dello sviluppo culturale, raggiungendo<br />
milioni di persone e attraversando divisioni razziali e sociali,<br />
ispirando il cambiamento piuttosto che rifletterlo.<br />
Oltre al messaggio musicale nel vinile c’era anche un messaggio visuale<br />
sensuale e politico e il media in sé era parte integrante del messaggio.<br />
Attraverso il sound rock e soul divenne parte inseparabile della storia<br />
con album dal forte impatto culturale come Electric Ladylan di Jimmy<br />
Hendrix del ’68. Gli sviluppi della scena musicale degli anni ’70 hanno<br />
continuato a tenere il vinile, ormai oggetto quotidiano, ai più alti livelli<br />
in quanto oggetto culturale (di quegli anni sono infatti la rivoluzione<br />
punk del ’77 e il precedente proto punk). Sono anche gli anni di una<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 23
INSIDE<br />
scena pop matura in cui il vinile continuò a essere importantissimo per<br />
giovani artisti indipendenti; esso richiedeva conoscenza, competenza e<br />
molta cura, tanto per i produttori che per i consumatori. In questi anni<br />
si stabilizza il potere quasi iconico assunto dal vinile. Spesso viene posta<br />
una certa qualità nella produzione delle confezioni e dei box set, unitamente<br />
al grande valore artistico di copertine iconiche come, ad esempio,<br />
quella di Abbey Road dei Beatles, diventata nel tempo una foto<br />
d’arte e un’icona rappresentativa di un’epoca, una storia, una società.<br />
Il packaging del vinile tende a essere sinonimo di qualità del vinile<br />
stesso. Le copertine erano molto grandi rispetto a quelle di un CD o di<br />
una musicassetta e costituivano elementi in parte indipendenti dalla<br />
musica stessa. I designer valorizzavano diversamente la custodia del<br />
vinile di pari passo al lavoro in studio che divenne molto più creativo<br />
grazie alla diffusione della nuova tecnologia stereofonica. Da lì a poco<br />
gli album doppi definirono maggiormente l’importanza del disco come<br />
oggetto artistico in sé. L’artwork del packaging spesso non risparmia<br />
una certa sensualità come, ad esempio, alcune copie di Blonde on<br />
blonde del ’66 di Bob Dylan che contenevano la foto (poi rimossa)<br />
di Claudia Cardinale. Designer, fotografi e grafici si scatenarono alla<br />
ricerca di copertine creative quanto la musica stessa. La sensualità era<br />
all’ordine del giorno, basti vedere la copertina di Bitches Brew del ’70<br />
di Miles Davis, a opera di Abdul Mati Klarwein, che rappresentava<br />
l’essenza stessa dell’amore libero e della cultura hippy di quegli anni,<br />
proprio secondo il desiderio di Davis, o Electric Ladyland di Jimmy<br />
Hendrix: oltre che un grande album è stato anche un grande stimolo<br />
alla sensualità nel ’68. A sua insaputa, infatti, l’etichetta inglese Track<br />
decise di utilizzare per l’artwork dell’album in questione una foto di<br />
David Montgomery che ritraeva la splendida nudità femminile talvolta<br />
seduta o sdraiata di diversa origine etnica e su sfondo scuro. La foto<br />
era volutamente ricca di erotismo e altrettanto lo era l’artwork realizzato<br />
dal team di grafici di The graffiteria per la copertina di Free your<br />
mind dei Funkadelic che lascia sicuramente spazio all’immaginario<br />
erotico del 1970.<br />
Il rapporto tra musica e arti grafiche era strettissimo nell’epoca d’oro del<br />
IN ALTO A DESTRA: Tom Jones e l’Hi-Fi.<br />
A DESTRA: L’Hi-Fi prima della rivoluzione.<br />
IN BASSO: Il package di Blonde on blonde di Bob Dylan 1966 con la foto poi rimossa<br />
di Claudia Cardinale.<br />
24 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
INSIDE<br />
IN ALTO: Electric Ladyland, Jimmy Hendrix (1968).<br />
A SINISTRA: La musica al tempo dello Human Be-In.<br />
IN BASSO: Chris Koren, playmate del mese di marzo nel 1970.<br />
vinile: molti dischi sono ricordati per la loro copertina prima ancora che<br />
per la loro musica. Artisti famosi di vari periodi storici si sono cimentati<br />
nel dare un’identità visiva a singoli album ma a volte anche a intere<br />
discografie di musicisti e gruppi, facendo in modo che nell’immaginario<br />
collettivo si identificasse con l’espressione visiva il genere e la musica.<br />
Il gradimento e l’importanza della copertina è tutt’oggi significativo,<br />
un vero e proprio genere d’arte identificato dal termine “cover art”.<br />
Il fascino della copertina è dunque essenziale per il vinile: l’artwork<br />
stimola l’udito, il tatto, l’olfatto, la vista. Alla musica, quindi, si lega<br />
l’odore della confezione, l’immagine in grado di attivare nell’ascoltatore<br />
la sinestesia dei sensi nella percezione, durante la quale le stimolazioni<br />
uditive, tattili, visive e olfattive sono percepite dall’individuo come<br />
eventi sensoriali conniventi. L’immagine dell’artwork diventa espressione<br />
visiva della musica e la fotografia un elemento importante per<br />
la copertina, sempre più opportunità d’espressione per molti artisti e<br />
quindi essa stessa opera e oggetto d’arte. Molte copertine sono state<br />
create da importanti illustratori e artisti che affiancano alla musica un<br />
lavoro grafico di qualità, come Andy Warhol. In Italia importanti disegnatori<br />
e fumettisti hanno realizzato eccezionali illustrazioni come Milo<br />
Manara per La Grande Avventura di Riccardo Cocciante. La copertina<br />
di un disco è anche una fotografia della società in cui viene realizzata,<br />
indice quindi del contesto (moda, società, simboli) e del momento in<br />
cui viene prodotta. La natura stessa del vinile richiede il coinvolgimento<br />
di più sensi contemporaneamente. Nell’atto della riproduzione di un<br />
disco inevitabilmente ci si sofferma a osservare la sua etichetta e la sua<br />
superficie scintillante e ancora lo stilo raccogliere il suono attraverso<br />
il braccetto. È uno strumento specialistico che unisce il suo fascino<br />
multisensoriale con una singolare e calibrata identità tecnologica. E<br />
questo è un elemento importante che ha contribuito a fare del vinile il<br />
re degli oggetti culturali tra gli anni ’60 e ’70.<br />
26 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
INSIDE<br />
di Vincenzo Maragoni<br />
Un secolo<br />
nella musica<br />
100 anni tondi tondi per un nome che è un pilastro<br />
fondamentale per l’Hi-Fi: una storia che parte da<br />
lontano ma che sembra ancora non accusare la fatica<br />
del lungo viaggio.<br />
La prima MC al mondo porta la firma di Ortofon: è il 1948 e il progettista Holger<br />
Christian Arenstein sviluppa il modello Mono A. Il modello risponde ai nuovi parametri<br />
tecnici, più estremi, richiesti dalla possibilità di incidere segnali audio che possono<br />
ora raggiungere il 14.000 Hz.<br />
Anche se sembrano prodotti diversi tra di loro, le testine di<br />
Ortofon e i diffusori di JBL e Klipsch hanno molto in comune.<br />
O meglio, la storia delle aziende alle loro spalle condivide una<br />
radice e uno sviluppo simile, legato al cinema. Nel 1918 i due ingegneri<br />
danesi Axel Petersen e Arnold Poulsen, insieme ad altri tecnici e finanziatori,<br />
fondano la loro Electrical Phono Film Company. Il loro campo<br />
di intervento professionale era quello del cinema, il settore che stava<br />
avendo in quel periodo in tutto il mondo un forte sviluppo e catturava<br />
sempre di più l’attenzione non solo del mondo artistico in generale ma<br />
anche quella di tecnici a vario titolo che intervenivano per migliorare<br />
le immagini tremolanti e poco definite e l’audio di bassa qualità delle<br />
prime realizzazioni. Petersen e Poulsen stavano studiando un sistema<br />
per ottimizzare il funzionamento dei film sonori: in pratica il film<br />
veniva proiettato su due nastri e due macchine contemporaneamente<br />
dove l’audio e il video viaggiavano separati; il risultato finale era<br />
affidato a un lavoro di sincronia che, per la tecnologia a disposizione<br />
un secolo fa, era abbastanza fortunosa. Petersen e Poulsen sono stati<br />
quelli che hanno studiato e applicato il metodo che poi è stato utilizzato<br />
dal mondo del cinema per tutta la storia della pellicola: audio e video<br />
registrati insieme sullo stesso supporto fisico, uno accanto all’altro.<br />
In alto: la sede centrale a Nakskov, nel sud della Danimarca, dove vengono prodotte<br />
le testine e c’è il laboratorio principale di Ortofon Microtech. Qui lavorano poco<br />
meno di 100 persone. Nelle due sedi distaccate, negli USA e in Giappone, sono<br />
prodotti trasformatori, cavi e bracci.<br />
Nel 1923 i due ingegneri presentano il primo esempio del loro lavoro in<br />
una proiezione nel Palace Theater di Copenaghen; nel 1929 il sistema<br />
diventa operativo e ufficiale e nel 1931 viene prodotto e distribuito<br />
nei cinema il primo film danese con questo sistema (per la cronaca,<br />
il titolo è The Priest in Vejlby). Ufficialmente il mondo del cinema<br />
riconosce questo come “System Petersen and Poulsen” e consegna i<br />
due ingegneri alla storia. Evidentemente non appagati dal successo<br />
i due lavorano anche su altre applicazioni, sempre riferite al mondo<br />
della riproduzione sonora in senso ampio, tra le quali microfoni a<br />
condensatore, compressori dinamici, oscilloscopi, amplificatori e altri<br />
componenti dedicati agli studi di registrazione. Durante la Seconda<br />
Guerra Mondiale Petersen e Poulsen lavorano su un progetto di taglio<br />
particolare della punta della testina di incisione dei dischi: la soluzione<br />
studiata dai due permetteva di incidere segnali audio che potevano<br />
arrivare fino a 14.000 Hz, un limite ben superiore ai 5.000 Hz usuali.<br />
Una soluzione troppo “avanzata” che però aveva un problema: non<br />
c’era in produzione nemmeno una testina in grado di rilevare questa<br />
risposta in frequenza così elevata. Solo nel 1948 entrò in produzione la<br />
coppia testina-braccio con nome Ortofon (Mono A) in grado di soddisfare<br />
i nuovi elevati parametri. È ben noto che il nome Ortofon deriva<br />
dalle due parole greche Orto e Fon: “corretto” il significato della prima<br />
e “suono” della seconda. Fu un successo istantaneo a livello mondiale<br />
al punto che nel 1951 viene creato il marchio Ortofon A/S all’interno<br />
della Electrical Phono Film Company. Il 1957 è un altro momento<br />
28 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
I 100 ANNI DI ORTOFON<br />
I due fondatori di Electrical Phono Film Company, Axel Petersen e Arnold Poulsen,<br />
l’azienda madre all’interno della quale nel 1951 viene creato il marchio Ortofon A/S,<br />
derivato direttamente dal modello di testina Ortofon che tanto successo ha raccolto.<br />
importante per Ortofon: il passaggio epocale dall’audio mono a quello<br />
stereo vede l’azienda danese in prima linea nel proporre testine (e tutto<br />
quanto correlato) con questa innovazione. Sul finire degli anni ’50<br />
arriva la prima testina SPU (la sigla sta semplicemente per Stereo Pick<br />
Up) destinata all’impiego professionale. 1960: arriva l’amplificatore<br />
601 da 2x15 watt che diventa subito un best-seller. Sul finire degli anni<br />
’60 l’azienda presenta la testina M-15, la prima a utilizzare il proprio<br />
sistema VMS (Variable Magnetic Shunt), quello che riduce la massa<br />
mobile per massimizzare i transienti, la distorsione e la più ampia<br />
risposta in frequenza. Nel VMS il cantilever è collegato a un’armatura<br />
tubolare che si muove all’interno del campo magnetico creato tra le bobine;<br />
quando lo stilo si muove, il movimento dell’armatura interrompe<br />
il flusso del magnete. A metà degli anni ’70 arrivano sul mercato altri<br />
due prodotti che hanno fatto la storia di Ortofon: il braccio AS 212 e il<br />
pre-phono MCA 76. Alla fine dello stesso decennio prende vita la linea<br />
Concorde. Gli anni ’80 si aprono con le sigle di LM10 e LM15, quelle<br />
che fanno segnare un nuovo limite per il contenimento della massa<br />
Il test per la verifica “sul campo” dei parametri elettrici e meccanici di ogni testina<br />
prima del packaging. Il braccio utilizzato è dotato di un particolare shell che permette<br />
l’aggancio e lo sgancio rapido di ogni tipo di testina.<br />
Nel 1992 il CEO di Ortofon consegna a Robert Gudmandsen l’onorificenza Queen<br />
Margrethe II: il riconoscimento per i 50 anni di lavoro in Ortofon dell’ingegnere che<br />
di fatto ha creato la serie SPU. A questo evento l’azienda ha dedicato un modello<br />
specifico di testina, la SPU Meister.<br />
(solo 2.5 grammi), e la SPU Gold GM. Successivamente arriva la coppia<br />
testina/trasformatore MC2000 e T2000, la MC 10 Super e la MC 100:<br />
altri prodotti che sono in bella mostra nella bacheca storica di Ortofon.<br />
Ancora all’inizio degli anni ’80 l’apertura della filiale americana, nello<br />
stato di New York. Arrivano i successi a grandi numeri della serie<br />
OMP (10, 20 e 30 in modo particolare): testine che utilizzano l’attacco<br />
T4P, il sistema plug-in ideato da Technics adottato in quel momento<br />
da Sony, JVC e altri produttori in giradischi di gamma bassa. Anche<br />
in prodotti entry-level come questi Ortofon riversa il proprio knwohow<br />
e tira fuori delle testine solide, facili da abbinare e dalla qualità<br />
indiscussa. Nel 1988, per sottolineare i suoi primi 70 anni, l’azienda<br />
presenta la MC 70 Anniversary caratterizzata dal body in ossido di<br />
alluminio dalla elevata durezza: nella scala di Moh il diamante è a 10<br />
mentre il rubino, lo zaffiro e appunto l’ossido di alluminio sono a 9. Gli<br />
anni ’80 si chiudono con altre sigle “pesanti”: SPU Mono, MC 30 Super<br />
II, HMC 20 e 10, MC 2000 seconda serie e MC 3000 seconda serie.<br />
Nel 1990 Ortofon realizza il primo cavo di segnale al mondo di tipo 7N<br />
PREPARATEVI ALLA FESTA<br />
Saranno più di uno i nuovi prodotti dedicati ai festeggiamenti del secolo di<br />
vita dell’azienda. Uno di queste è sicuramente la testina SPU Wood A, dove il<br />
“legno” arriva dal particolare faggio giapponese utilizzato per il corpo, quello<br />
che più di altri combina durezza e resistenza. A questo è stata aggiunta la<br />
finitura in lacca Urushi, tipica delle migliori lavorazioni ebanistiche giapponesi,<br />
con una storia alle spalle di oltre 5.000 anni. La SPU Wood A è montata<br />
sull’adattore APJ-1 che la rende installabile su un numero elevato di bracci<br />
con attacco universale. Da Ortofon chiaramente suggeriscono la partnership<br />
con i loro TA-110 e TA-210 così come con il trasformatore ST-7.<br />
Fonorivelatore Ortofon SPU Wood A<br />
Prezzo: € 1.790,00<br />
Distributore: Audiogamma S.p.A.<br />
Via Pietro Calvi, 16 - 20129 Milano (MI)<br />
Tel. 02.55.181.610 - Fax 02.55.181.961<br />
www.audiogamma.it<br />
Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 0,18 Risp. in freq. (Hz): 20 - 25.000 -3<br />
dB Forza di appoggio (g): 4 Separazione canali (dB): 20/15 @ 1/15 kHz Stilo:<br />
sferico Impedenza di carico (Ohm): >10 Bilanciamento tra i canali<br />
(dB): 1,5 @ 1 kHz Note: Modello celebrativo per i 100 anni di Ortofono. Corpo<br />
in Faggio giapponese, laccatura Urushi. Consigliato l’abbinamento con<br />
trasformatore ST-7 e bracci TA-110/TA-210.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 29
INSIDE<br />
Al momento è il modello più costoso (quasi settemila euro) della produzione Ortofon.<br />
La MC Anna è stata realizzata nel 2011 in onore di Anna Netrebko, giovane soprano<br />
russa naturalizzata austriaca dalle doti vocali di assoluto rilievo. L’impedenza di uscita<br />
di 6 Ohm e la tensione di uscita medio-bassa di 0.2 mV ne fanno la perfetta partner<br />
del trasformatore ST-80 SE. Corpo in titanio (che riporta il profilo e il nome della<br />
cantante), stilo Nude Ortofon Replicant 100, cantilever in boro.<br />
I diamanti sono fissati ai cantilever con una operazione che avviene al microscopio<br />
poiché questo processo richiede una grande precisione.<br />
con il 99,99999% di rame puro. Due anni più tardi viene presentata<br />
la testina SPU Meister per festeggiare i 50 anni di lavoro in azienda<br />
di Robert Gudmandsen, colui che ha sviluppato il primo modello di<br />
SPU (oltre al sistem VMS) e ha seguito tutta la sua evoluzione. Per<br />
la sua lunga e importante permanenza in azienda Gudmandsen riceve<br />
un’onorificenza anche dalla Regina di Danimarca Margrethe II.<br />
La sua popolarità era forte anche in Giappone, dove veniva appellato<br />
“Mr SPU”. La storia di Ortofon vuole che Gudmandsen portasse a casa<br />
ogni nuova testina, prima di essere messa in commercio, per ascoltarla e<br />
soprattutto per raccogliere pareri e suggerimenti dei suoi vicini di casa.<br />
La SPU Meister ha come caratteristiche principali e specifiche: il corpo<br />
in legno, sistema magnetico al neodimio che permette di ottenere un<br />
livello di uscita maggiore del 75%, avvolgimento in rame 7N. Nel 1993<br />
i 75 anni dell’azienda sono segnati dalla MC 7500, la top di gamma<br />
della serie 1000, con corpo in puro titanio, cantilever in alluminio e<br />
stilo di tipo Ortoline. Nel 1995 Erik Rohmann, a capo della gestione<br />
commerciale dell’azienda per tanti anni, riceve l’onore di una testina<br />
a suo nome, la MC Rohmann. La testina è lavorata direttamente da<br />
un blocco di alluminio; lo stile è in diamante di tipo Nude Ortoline.<br />
Per gli 80 anni di vita Ortofon riceve un riconoscimento speciale da<br />
parte dello Stato e realizza le MC Jubilee e SPU Royal. Per il cantilever<br />
della prima è stato utilizzato il boro per mantenere il più possibile bassa<br />
la massa; stilo in diamante di tipo Nude Shibata con avvolgimento 6N.<br />
La SPU Royal ha il corpo in legno e resina composita; stilo Nude Replicant<br />
100; avvolgimento della bobina in argento placcato in oro.<br />
Nel 2000 cade il 250° anniversario della morte di J. S. Bach e Ortofon<br />
celebra la data con la produzione delle due MC Kontrapunkt B e<br />
Kontrapunkt A alle quali seguiranno a breve i modelli Kontrapunkt C<br />
e Kontrapunkt H, dove le quattro lettere sono quelle del cognome del<br />
grande musicista. Sul corpo di queste testine è inciso un pentagramma,<br />
ancora a sottolineare la dedica specifica. Gli anni dal 2000 a seguire sono<br />
quelli della storia contemporanea dell’azienda, con tantissimi prodotti<br />
a sottolineare l’estrema flessibilità di progettazione e produzione, di<br />
diverso prezzo e per diverse applicazioni a rispettare, a distanza di cento<br />
anni, lo stile iniziale di Axel Petersen e Arnold Poulsen in grado di spaziare<br />
su tutto il settore audio con la stessa autorevolezza e competenza.<br />
Indubbiamente è la testina il prodotto simbolo di Ortofon ma non<br />
dobbiamo dimenticare che non è il solo: sono tre i grandi campi di<br />
azione dell’azienda danese con la produzione legata al mondo dei DJ,<br />
l’Hi-Fi e quella definita Microtech. Nel 1979 viene presentata la prima<br />
testina della serie Concorde, specifica per i DJ e il professionale in<br />
generale. La sezione comprende chiaramente le testine ma anche gli<br />
shell, i mat per giradischi e gli accessori (cavi, viti, bilancine, bolle…)<br />
che permettono di configurare e manutenere un set-up analogico per<br />
i dischi in vinile. Il settore dell’Hi-Fi è quello comunque principale in<br />
Casa Ortofon dove la testina è la vera star, con il contorno di accessori<br />
a essa dedicata ma anche altri prodotti che sono entrati nella storia<br />
dell’azienda come i bracci e i pre-phono/trasformatori, i cavi, i dischi<br />
test, le bilancine, gli stroboscopi, i set di pulizia e di manutenzione,<br />
gli adattatori, i pesi…<br />
Quello sicuramente meno noto è il settore Microtech, che provvede a<br />
progettare e realizzare gli strumenti e le macchine necessari alla produzione<br />
interna ma anche per contro terzi: meccanica di precisione in<br />
CNC, la stessa che caratterizza le testine. In questo senso Ortofon ha<br />
conseguito nel 2016 la certificazione ISO13485 relativa alla produzione<br />
di macchine in gomma, plastica e metallo per l’industria medica, la<br />
produzione di macchine per la conduzione ossea. Un lavoro di altissima<br />
qualità che l’azienda svolge in stretta collaborazione reciproca con altre<br />
realtà tecnologiche come la DTU Technical University of Denmark, il<br />
Danish Technological Institute, l’University of Technology Chalmers,<br />
l’Osseofon AB, il NAL National Acoustic Laboratories in Ausatralia.<br />
Una realtà produttiva moderna, efficiente e funzionale con la sede<br />
produttiva a Nakskov, nel sud della Danimarca, dove accoglie 95 dipendenti,<br />
con 60 distributori nel mondo e due sedi distaccate negli USA e<br />
in Giappone (dove sono prodotti trasformatori, cavi e bracci). Ortofon e<br />
DTU Mechanical Engineering (il dipartimento di ingegneria meccanica<br />
dell’Università della Danimarca) lavorano congiuntamente al progetto<br />
Microman in merito alla micro-ingegneria e dalle possibili innovazioni<br />
correlate: dispositivi per la microchirurgia in prima linea.<br />
30 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
INSIDE<br />
di Vincenzo Maragoni<br />
Contenuto e contenitori<br />
Sainsbury’s ha presentato la propria etichetta discografica, denominata semplicemente “Own Label”, in<br />
collaborazione con Universal e Warner Music. Apparentemente nulla di strano, in tempi come questi in cui<br />
il mondo del vinile sembra aver messo il turbo e continua a macinare numeri positivi su numeri positivi...<br />
Sainsbury’s è una delle maggiori catene di supermercati in<br />
UK e Irlanda con circa 600 punti vendita tradizionali e circa<br />
800 di dimensioni più compatte (i Sainsbury’s Local),<br />
con quasi 200.000 impiegati. Le prime due uscite di Own Label<br />
sono altrettante compilation curate da Bob Stanley: musicista,<br />
produttore, giornalista musicale, autore, insomma uno di quelli<br />
che si definiscono influencer e che sono riconosciuti dal pubblico di<br />
riferimento. I titoli: Hi Fidelity - A Taste Of Stereo Sound e Coming<br />
into Los Angeles - A Taste of West Coast. L’artwork delle copertine<br />
è essenziale, ripreso direttamente dallo stile Sainsbury’s degli anni<br />
’60 e ’70: a chi piace il genere li troverà interessanti. Da un punto<br />
di vista musicale probabilmente non saranno ricordati come dei<br />
capolavori assoluti; ben più elevato è il loro valore da un punto di<br />
vista del mercato. L’abbinamento supermercato-vinile non è nuovo<br />
per il mercato UK, già la stessa Sainsbury’s ha da oltre un anno un<br />
piccolo corner in alcuni dei suoi punti vendita con titoli di Adele,<br />
Amy Winehouse, David Bowie, Fleetwood Mac, Nirvana, Beatles a<br />
far compagnia ad alcuni modelli di giradischi di Crosley; ma già<br />
qualche mese prima Tesco, un altro importante nome della grande<br />
distribuzione britannica, ha iniziato a vendere titoli in vinile di Iron<br />
Maiden, ELO, David Gilmour, Beatles insieme al Pro-Ject Essential.<br />
In questo periodo Sainsbury’s ha venduto oltre 300.000 dischi in<br />
vinile (uno ogni venti venduti in UK parte da qui), tra i quali il titolo<br />
best-seller è stato Rumours dei Fleetwood Mac con 12.000 unità.<br />
Qual è il senso di questa operazione? I numeri positivi del mercato<br />
del vinile degli ultimi tempi sono ormai tali e stabili che resta<br />
difficile continuare a definire questa come una moda di passaggio,<br />
un fenomeno sociale mordi-e-fuggi come ce ne sono tanti. Forse<br />
stiamo assistendo alla scoperta (e non alla riscoperta) di un supporto,<br />
e di tutto quello che c’è intorno a esso, da parte di un pubblico<br />
sostanzialmente nuovo, di quella “nuova generazione” che il<br />
mondo dell’Hi-Fi cerca da tempo e che sembra essere arrivata. Una<br />
32 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
SEMPRE PIÙ LP<br />
La tipica soluzione di Argos: banchi con monitor touch-screen (disponibile anche<br />
il catalogo cartaceo da sfogliare) per la scelta del prodotto. Da qui si paga anche,<br />
si passa alla consegna, il prodotto viene mostrato e, se si richiede, anche sommariamente<br />
descritto e lo si può ritirare in pochissimi minuti.<br />
generazione che non ha accumulato tutte quelle tossine e quelle<br />
infrastrutture malsane che invece la “vecchia generazione” ha ormai<br />
ben fissato nel proprio DNA.<br />
Un nuovo appassionato che cerca il suo disco, perché no, anche<br />
al supermercato, magari durante la spesa del sabato, e qui scopre<br />
nuovi e vecchi titoli che ha già visto e ascoltato a casa del fratello<br />
maggiore o anche del padre. Un nuovo appassionato che scopre<br />
nuovi nomi su Spotify e su YouTube, decide che quella traccia/<br />
disco non vale l’acquisto e si accontenta di un ascolto saltuario e<br />
di bassa qualità di tanto in tanto; oppure la scoperta è positiva e<br />
allora si passa a Tidal o a un<br />
file in download HD o a un<br />
vinile, magari da 180 grammi.<br />
Diversi formati e media<br />
a disposizione, da scegliere<br />
a seconda dell’esigenza e<br />
dell’uso che se ne vuole fare:<br />
il contenuto va oltre il contenitore.<br />
Se questo è vero, per<br />
il fattore forma della musica<br />
che si acquista, Sainsbury’s<br />
dimostra (vuole dimostrare)<br />
che anche la location<br />
dove si acquista può essere<br />
ininfluente sulla scelta, con<br />
la possibilità di passare da<br />
un negozio specializzato<br />
alla pagina web di un grande<br />
store online al banchetto<br />
del mercatino domenicale di<br />
una fiera al corner all’interno<br />
di un grande supermercato.<br />
Le tracce di: Hi-Fidelity - A Taste of Stereo Sound:<br />
Mike Oldfield - Tubular Bells; Yes - Wonderous Stories; Moody Blues - Question;<br />
Roxy Music - Avalon; Tangerine Dream - Sequence C; Cat Stevens - Morning Has<br />
Broken; Al Stewart - Year Of The Cat; Andrew Gold - Lonely Boy; John Martyn - Solid<br />
Air; Elton John - Song For Guy; Van Der Graaf Generator - Theme 1; Bryan Ferry<br />
- This Is Tomorrow; Joe Walsh - Lifes Been Good; Mike Deville - Spanish Stroll;<br />
Todd RundgrenI - Saw The Light; 10CC – I’m Not In Love; Commodores - Easy;<br />
Gallagher and Lyle - Showdown; Giorgio Moroder - Chase; Brian Eno - Another<br />
Green World.<br />
Da appassionati magari in tanti storceranno il naso all’idea di caricare<br />
il carrello del sabato pomeriggio di yogurt, tonno in scatola in<br />
offerta, pomodori pelati e un paio di titoli di Bob Dylan in edizione<br />
speciale. Abbiamo imparato a comprare al supermercato libri e<br />
riviste, il disco non può che essere una naturale evoluzione.<br />
L’operazione Sainsbury’s / vinile può sembrare “strana” se non<br />
si conosce un pochino la storia che c’è dietro. C’è un altro nome<br />
importante in questa avventura che è quello di Argos, che al pari<br />
di Sainsbury’s è di fatto sconosciuto in Italia. Argos, proprio<br />
come Sainsbury’s, è presente in UK e Irlanda con oltre 800 negozi<br />
fisici sul territorio (con 29 milioni di acquisti) accanto ai quali<br />
affianca una forte presenza come operatore online con oltre un<br />
miliardo di visitatori che ogni anno scelgono tra i 60.000 prodotti<br />
del catalogo. Prodotti che sono focalizzati in prima battuta sull’elettronica<br />
(audio, video e computer) ma anche con settori dedicati<br />
alla casa, ai vestiti, ai gioielli e orologi e il mondo del bambino. Una<br />
struttura che ha il pregio di combinare l’online con la vendita fisica<br />
in negozio, dove entrambe le situazioni sono forti e ben organizzate<br />
ma sopratutto combinate tra di loro. Si può scegliere, pagare e farsi<br />
mandare a casa un prodotto; si può sceglierlo, ritirarlo e pagarlo<br />
presso un punto vendita preferito; si può andare in un punto vendita<br />
e scegliere il prodotto sfogliando il corposo catalogo cartaceo<br />
da 1.500 pagine (due edizioni l’anno) o utilizzando i loro monitor<br />
touch-screen. Nell’estate del 2016 Sainsbury’s ha acquisito Argos<br />
per 1,4 miliardi di sterline. Da allora è iniziata una fase di ristrutturazione<br />
della rete sul territorio per cui i punti vendita Sainsbury’s<br />
di più ampia superficie integrano al loro interno un punto Argos. In<br />
questo modo, oltre al risparmio netto sull’affitto della superficie, si<br />
ottiene una sinergia di offerta dove da una parte abbiamo il food,<br />
l’abbigliamento e i prodotti per la casa di Sainsbury’s e dall’altra<br />
tutto il mondo hardware di Argos. E in mezzo, adesso, anche la<br />
novità dell’etichetta discografica propria che andrà sicuramente,<br />
direttamente e indirettamente,<br />
a rinforzare il corner<br />
dei dischi in vinile.<br />
Se Maometto non va alla<br />
montagna allora il supermercato<br />
ti mette sotto il<br />
naso il vinile che magari<br />
non stavi cercando ma visto<br />
che è lì, perché non provare?<br />
Magari parte (o riparte)<br />
così la voglia di ascoltare<br />
musica, magari arriva<br />
così un nuovo appassionato.<br />
È un problema se questo disco,<br />
infilato nella busta della<br />
spesa gigante del sabato<br />
sera, si è sporcato dell’olio<br />
del fish-and-chip acquistato<br />
al banco rosticceria? Proviamo<br />
a goderci il contenuto e<br />
lasciare da parte per un attimo<br />
il contenitore.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 33
INSIDE<br />
testo e foto di Giovanni Battaglia<br />
Outra Coisa<br />
Quando era poco più di una bambina e viveva<br />
in Israele, Anat ha incontrato il clarinetto, lo<br />
strumento di cui si è innamorata immediatamente;<br />
un amore folle e i due si sono scelti per la vita.<br />
Anat Cohen è nata nel 1979 a Jaffa, un’antica città israeliana attualmente<br />
inglobata nella città di Tel Aviv. Negli anni del liceo,<br />
a Jaffa, nessuno studente voleva suonare il clarinetto perché,<br />
a detta di tutti, era uno strumento demodé, uno strumento per vecchi.<br />
Questa cosa, suonando forse come una sfida, l’ha incuriosita a tal punto<br />
da farglielo preferire a tutti gli altri. Trasferitasi negli Stati Uniti, prima<br />
a Boston e poi a New York, ha iniziato ad approfondire lo studio dello<br />
strumento, alcune esperienze con il sax ma la vecchia passione è tornata<br />
a farsi sentire e Anat, in pochi anni, è diventata l’immagine nel mondo<br />
di questo strumento così raffinato che lei suona con un virtuosismo<br />
ineguagliabile. Dopo essere stata eletta per sette anni consecutivi clarinettista<br />
dell’anno dalla Jazz Journalist Association, la rivista americana<br />
“DownBeat” ha definitivamente consacrato Anat definendola una musicista<br />
dal talento prodigioso e dal carisma inconfondibile.<br />
Sempre sorridente, affamata di conoscenza e di vita, Anat è una di quelle<br />
persone che, una volta incontrate, restano nella memoria di chi, come me,<br />
ha avuto la fortuna di ascoltarla suonare e parlare. Non è la sola artista in<br />
famiglia perché anche gli altri due fratelli, Avishai e Yuval, sono musicisti<br />
(rispettivamente trombettista e sax soprano) e tra i vari progetti di Anat<br />
c’è spazio per un “power trio” tutto in famiglia. In questo momento, però,<br />
il progetto che sta assorbendo tutte le sue energie, insieme al collega e<br />
amico Marcello Goncalvez, si chiama Outra Coisa, nel quale i due rileggono<br />
la vastissima opera di Moacir Santos, un compositore brasiliano,<br />
un genio, per usare una parola abusata ma che ricorre spesso nella biografia<br />
di questo gigante della musica jazz del Novecento. Nel duo Outra<br />
Coisa si vive un grande senso di libertà, di gioia e di freschezza… Quella<br />
di Moacir Santos nasce come una musica cosmopolita nella quale si<br />
incontrano molteplici influenze, e lo stesso effetto cosmopolita si respira<br />
nel progetto che trae ispirazione dalla sua opera, nato dall’unione tra la<br />
chitarra a sette corde del musicista brasiliano Marcello Goncalvez e il<br />
clarinetto di Anat. I due sul palco sono un vero e proprio inno alla gioia.<br />
Il parallelismo che molti hanno fatto, non solo per ragioni geografiche,<br />
con il duo Stan Gets/Joao Gilberto è estremamente verosimile, se pensiamo<br />
al percorso musicale di Anat Cohen e alla sua apertura alla musica<br />
sudamericana e all’improvvisazione. È sorprendente quanto questo tipo<br />
di arrangiamento sia contemporaneamente fedele all’originale offrendo<br />
uno sguardo nuovo e interessante sulla musica del compositore nato a<br />
Flores de Pajeu nel 1926.<br />
Sei una saxofonista e una clarinettista ma in quale dei due<br />
strumenti ti identifichi maggiormente?<br />
Li amo entrambi ma se dovessi definire una mia identità musicale mi<br />
sento una clarinettista.<br />
Come hai scelto il tuo strumento? Ci sono ragioni speciali?<br />
È lo strumento con cui mi esprimo meglio e quello che uso come la parola.<br />
34 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
XXXXXX XXXXXX<br />
Per un musicista ci sono delle sensazioni date dallo strumento che a volte<br />
non si riescono a spiegare con la ragione o con le parole.<br />
Certo che hai scelto uno strumento che aveva bisogno di essere<br />
un po’ svecchiato, non pensi?<br />
Hai ragione, la gente pensa ancora che il clarinetto sia Benny Goodman,<br />
che ovviamente è un musicista fantastico ma sono passati così tanti anni<br />
e non è possibile legare uno strumento, un suono a un’epoca, per quanto<br />
meravigliosa e indimenticabile sia stata. A causa di questo il clarinetto,<br />
che io adoro, viene visto come uno strumento non alla moda e un giovane<br />
non ci si avvicina come lo farebbe con altri strumenti.<br />
C’è stato un periodo di vuoto nella storia del clarinetto,<br />
secondo te?<br />
Non esattamente perché ci sono stati sempre grandi clarinettisti ma nel<br />
jazz moderno il clarinetto è stato messo un po’ da parte…<br />
…e la musica brasiliana? Come ti sei avvicinata a questo<br />
universo?<br />
Amo la musica di questo meraviglioso Paese, sicuramente il mio strumento<br />
è una ragione in più per stabilire il legame tra me e questa musica<br />
perché il clarinetto, come il sax, è sempre stato presente nella musica<br />
brasiliana, sia essa samba, popolare o jazz. Non ci sono periodi in cui questo<br />
strumento abbia vissuto momenti di stanchezza come in America o<br />
in Europa e quindi tra i miei progetti mi sento molto legata a tutto quello<br />
che riguarda la musica brasiliana, che considero un mondo straordinario.<br />
Come è nato Outra Coisa, il progetto in duo con Marcello<br />
Goncalvez?<br />
È successo tutto molto rapidamente; Marcello mi ha scritto un’email<br />
dicendomi che stava arrangiando per due strumenti, la chitarra a sette<br />
corde e il clarinetto, la musica di Moacir Santos, il grande compositore<br />
brasiliano; la cosa mi piaceva moltissimo perché adoro la sua musica e<br />
mi piaceva la sfida di portare con due strumenti sul palco una musica<br />
pensata per grandi orchestre. Moacir Santos era uno che pensava in grande…<br />
la sua musica è tutta scritta per grandi orchestre con tanti strumenti.<br />
Anche se con la chitarra a sette corde sembrate in tre…<br />
(ride) Hai ragione, è come avere un bassista senza doverlo pagare!<br />
Marcello, com’è nata la tua passione per lo strumento<br />
che suoni?<br />
(M. G.) La chitarra a sette corde è uno strumento relativamente recente,<br />
ha circa 150 anni. La corda in più è una corda per le note basse quindi<br />
arricchisce il registro… come ha detto Anat, è un po’ come avere un bassista<br />
nel gruppo…ma a parte gli scherzi, è uno strumento con il quale mi<br />
sono sentito subito a mio agio, mi piace anche la chitarra classica a sei<br />
corde, ovviamente, ma questa è la mia chitarra preferita.<br />
Mi parli anche tu di Outra Coisa?<br />
Per me Moacir Santos è veramente uno dei grandi geni brasiliani, un<br />
compositore la cui potenza espressiva, freschezza e originalità lo mettono<br />
in una posizione di primo piano nella musica del mio Paese e sono felice<br />
di poter far conoscere la sua musica fuori dal Brasile perché penso che<br />
valga veramente la pena accostarsi alla sua meravigliosa, sterminata,<br />
produzione.<br />
Avete lavorato molto per questi arrangiamenti?<br />
In realtà per nulla, ci siamo seduti e abbiamo iniziato a suonare insieme<br />
e praticamente tutto è partito così, senza molte prove. Il bello di lavorare<br />
con Anat è che basta uno sguardo e lei fa quello che vorresti facesse un<br />
musicista che lavora con te.<br />
Come è stata l’esperienza dello scorso agosto, quando hai<br />
suonato a Castel Sant’Angelo?<br />
(A. C.) Oh… suonare a Castel Sant’Angelo è stata un’esperienza incredibile<br />
per me e Marcello, una serata memorabile! Avere il privilegio di<br />
essere a Roma in quel posto così bello e importante per la città e avere<br />
tutte quelle persone che sono state in silenzio ad ascoltarci è stato come<br />
un sogno.<br />
Ci sono altri progetti che stai portando avanti parallelamente<br />
a questo?<br />
Spero di poter suonare ancora con il trio, con i miei due fratelli<br />
con cui facciamo improvvisazione, un trio di fiati molto energico<br />
che suona con grande libertà e affiatamento; è un progetto che mi<br />
piacerebbe molto portare in giro perché per me la cosa più bella è la<br />
sensazione di suonare dal vivo, essere lì in quel momento preciso e<br />
prendere l’energia del pubblico.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 35
INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />
di Paolo Corciulo<br />
VENITE A GIOCARE CON<br />
(il)<br />
<strong>SUONO</strong><br />
Una nuova categoria di prodotti si fa strada nel panorama della riproduzione musicale: sono in<br />
grado di ottemperare quella soglia qualitativa minima per collocarli all’interno di un cammino verso<br />
l’eccellenza ma prendono spunto dalle istanze, alcune nuove altre rivisitate, generate dalla nascita<br />
di una nuova generazione di fruitori e nuove modalità di ascolto coerenti con gli stili di vita attuali.<br />
Vogliamo identificarli e segnarveli...<br />
I<br />
confini dell’alta fedeltà (ho scoperto che mi piace scrivere il<br />
termine per esteso, alta fedeltà, la magniloquenza si addice<br />
a un’idea positiva e alla gloria che fu del settore e che spero<br />
ritorni) sono quanto di più labile esiste, sia per quel che riguarda<br />
la soglia minima d’ingresso, la fiche indispensabile per entrare e<br />
giocare, che per quella massima, in questo secondo caso per almeno<br />
due irrazionali ragioni: innanzi tutto perché la soglia stessa<br />
non esiste (famoso almeno quanto esecrabile l’amplificatore da<br />
un milione di euro che un tempo veniva esposto al top audio, e<br />
non è l’unico caso), in secondo luogo perché definire tale soglia<br />
(chi sono io per giudicare mio fratello?) è quanto di più soggettivo<br />
si possa immagine, a meno che non possa essere davvero<br />
assodato un valore preciso per l’azione (a cui corrisponde una<br />
controreazione, o almeno questo è quel che ci insegna Einstein)<br />
che consiste nel sollevare i cavi da terra per facilitare il flusso<br />
degli elettroni al loro interno...<br />
Sebbene sia personalmente (per indole e ideologia) che professionalmente,<br />
perché <strong>SUONO</strong> si nutre anche delle espressioni portate<br />
al limite della materia (traendone a volte, rare per la verità, persino<br />
beneficio e insegnamento), questa soglia massima potrebbe<br />
anche non essere definita, rimandando ipocritamente ad libitum<br />
una eventuale presa di posizione in materia di esagerazioni, così<br />
non è né può esserlo per quel che riguarda la strategica definizione<br />
di soglia minima, spartiacque tra ciò che è o non è attinente<br />
l’alta fedeltà. Anche qui si naviga nel soggettivo non essendoci,<br />
se non in misura parziale, misurazioni oggettive che forniscano<br />
36 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO<br />
Paul Wlburn Klipsch (14904 – 2002), ingegnere ma anche personaggio eccentrico, è<br />
stato tra i primi a intuire il potenziale dell’alta fedeltà (1946). Ne è nato quello che<br />
oggi è un gigante dell’elettronica che porta il suo nome.<br />
il giusto discrimine. Non a caso, cogliendo il sunto di una lunga<br />
riflessione, ci siamo trovati a definire un nuovo parametro,<br />
“l’angolo di benessere”, al tempo stesso un luogo dell’anima (alla<br />
felicità non si guarda con la logica delle gradazioni) e un luogo<br />
fisico: quella fetta del nostro privato che possiamo dedicare al<br />
benessere dell’ascoltar musica. Parliamo di “fetta” perché, ad<br />
eccezione di pochi fortunati, si tratta di una porzione dello spazio<br />
e del tempo che possiamo dedicare a noi stessi dopo il lavoro,<br />
una fetta dove i compromessi sono all’ordine del giorno per entrambi<br />
i valori (spazio e tempo) e che via via nel tempo sono<br />
andati sempre più a collidere, perché non se ne è preso atto, con<br />
dogmi e regole che l’alta fedeltà ha tentato di darsi per definire<br />
in una qualche maniera una scala valoriale. Da anni cerchiamo<br />
di dirvi che quella scala è sbagliata ancorché rassicurante, che<br />
attenendovi si arriva al cortocircuito logico (poi se uno vuole<br />
sollevare a caro prezzo i cavi da terra... se Dio vuole viviamo in<br />
democrazia!) e, soprattutto, si rischia di non intercettare l’elemento<br />
fondamentale di tutto questo faticare: il proprio angolo<br />
di benessere, la gioia, la soddisfazione nell’ascoltare musica. I<br />
paraocchi generati da dogmi inflessibili generano mostri (in un<br />
piccolo ambiente una gigantesca torre può suonare peggio di un<br />
contenuto mini-diffusore...) e cortocircuiti: da anni si parla di<br />
WAF (prima definito in maniera sessista wife acceptance factor,<br />
poi con wife sostituito da un più generico woman) ma non si è<br />
mosso un dito per intercettarlo, continuando a realizzare apparecchi<br />
brutti e, per certi versi, ancor meno armonici con l’ambiente<br />
domestico delle vecchie “credenzone sonore” degli anni<br />
’60. E, restando al paragone con gli anni d’oro della riproduzione<br />
musicale, l’attuale comunicazione, al contrario di allora, non è<br />
in alcun modo rivolta anche al genere femminile...<br />
La radicalizzazione degli stilemi Hi-Fi ha soprattutto sviato il punto<br />
di vista da soluzioni che proprio partendo dai vincoli cercano di<br />
aggirarli tramite la cointeressenza di più elementi che collaborano<br />
sinergicamente al risultato finale. È la logica della coperta corta o,<br />
nella sua accezione più positiva, l’approccio olistico all’alta fedeltà<br />
che spesso abbiamo citato e i cui risultati, se non vengono analizzati<br />
in questa ottica, assomigliano ai miracoli, alle magie che nella<br />
Amar Gopal Bose (1929 – 2013), insigne scienziato e ingegnere, tra i primi ha intuito i<br />
cambiamenti nelle modalità di ascolto della musica ottemperando a nuove esigenze<br />
e aspettative in merito.<br />
accezione più negativa hanno infestato il settore dell’Hi-end per<br />
giustificare diversità, valori e soprattutto costi del tutto fuori luogo.<br />
Tutto ciò ha fatto dell’Hi-Fi un settore e una materia settaria, isolandola<br />
dal fenomeno potente e pervasivo rappresentato dalle nuove e<br />
odierne modalità di fruizione della musica che, invece, ribaltando la<br />
logica di approccio alla materia, hanno fatto tesoro delle indicazioni<br />
e dell’evoluzione tecnologica di questi anni, sostenuti anche dalla capacità,<br />
tutta affidata alla sensibilità dell’animo umano, di identificare<br />
e superare quella intangibile soglia minima oltre la quale ascoltare<br />
musica diventa benessere.<br />
Quasi due mondi l’uno a parte dall’altro, con il risultato che una<br />
grossa fetta di potenziali fruitori dell’ascolto di qualità (che non<br />
è un valore fisso ma un percorso da percorrere passo per passo)<br />
sono tagliati fuori, confinati (ora per la complessità del mondo<br />
che fa capo al computer per la riproduzione musicale, ora per il<br />
ridotto appeal delle soluzioni proposte) e rinunciatari.<br />
Il gap tra i due mondi per lungo tempo si è ampliato, ora da<br />
chi demonizzava l’iPod, ora da chi vedeva nell’audiofilia una<br />
perversione ad alto impatto economico; solo a partire da tempi<br />
recenti si cerca di colmarlo con un combinato di soluzioni da un<br />
lato efficaci (massima resa minima spesa) dall’altro in grado di<br />
nobilitare l’animo oltre la soglia del razionale (persino McDonalds<br />
sente la necessità, tramite l’endorsement di Joe Batianich<br />
- che, tra l’altro, è un musicista - di essere “portatore” sano di<br />
qualità e benessere). A quelle persone, auspicandone l’ingresso<br />
o il ritorno all’alta fedeltà (perché alcune di esse hanno vissuto<br />
la grande epopea dello stereo, salvo doversene separare alla sopraggiunta<br />
maturità) ma in generale un po’ a tutti, con l’augurio<br />
di poter vivere in pienezza il benessere generato dalla musica<br />
anche quando non è “tirata” come una F1 (per rimanere in un<br />
paragone culinario oltre a mangiare raffinato si può provare gioia<br />
anche con lo street food), è dedicata la selezione di prodotti che da<br />
questo numero di <strong>SUONO</strong> in avanti presenteremo con continuità:<br />
tengono conto dell’angolo di benessere, della destinazione d’uso<br />
e della conseguente customer satisfaction e non costano tanto.<br />
Che cosa volere di più? Per scoprirlo occorre cominciare, forse<br />
proprio da qui, il proprio percorso...<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 37
INSIDE DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO<br />
a cura della redazione<br />
DIFFUSORI<br />
IK Multimedia ILoud<br />
Per la seconda di seguito<br />
volta, dopo Modenaudio,<br />
ci troviamo ad analizzare<br />
un prodotto nato nella feconda<br />
area industriale del<br />
modenese e anche se i tratti<br />
della start-up sono ormai<br />
lontani nel caso della IK<br />
Multimedia che opera dal<br />
1996 in tutto il mondo.<br />
In IK Multimedia che pure star<br />
up lo è stata alle origini di un<br />
fortunato percorso, lo spirito<br />
operativo è rimasto quello della<br />
dinamica e creativa fase di nascita:<br />
oggi l’azienda è una multinazionale<br />
con business unit che<br />
operano in sette Paesi (Italia,<br />
USA, Inghilterra, Giappone,<br />
Messico, Brasile e Hong Kong) e<br />
prodotti che vengono venduti in<br />
120 Paesi attraverso un network<br />
di 15.000 rivenditori per raggiungere,<br />
infine, le mani<br />
di milioni di musicisti di tutto il<br />
mondo. Perché il business principale<br />
dell’azienda modenese è<br />
quello di realizzare prodotti per<br />
chi la musica la fa e poi l’ascolta,<br />
senza trascurare la prima delle<br />
due fasi in favore della seconda,<br />
come accade sovente nel mondo<br />
dell’Hi-Fi e come sottolinea lo<br />
slogan aziendale musicians first.<br />
Il cuore business della casa è<br />
rappresentato da software e App<br />
per fare musica, a riprova della<br />
sua modernità, declinati<br />
nelle più disparate<br />
maniere, ma<br />
anche hardware<br />
sviluppato con la<br />
medesima finalità.<br />
All’interno di<br />
questa seconda<br />
gamma di prodotti<br />
esiste una<br />
linea di confine<br />
con l’Hi-Fi<br />
rappresentata<br />
dal settore dei<br />
diffusori dove<br />
si nota un interscambio<br />
tra i<br />
due settori, quasi<br />
che i progettisti<br />
fossero bene<br />
a conoscenza<br />
di entrambi i<br />
mondi. ILoud,<br />
infatti, è uno speaker<br />
“all-in-one”<br />
portatile e Bluetooth con la particolarità<br />
che, a fronte dei tanti<br />
modelli di diffusori di questo<br />
tipo, nessuno di questi era stato<br />
sviluppato fino a oggi con in<br />
mente le necessità dei musicisti.<br />
Quasi fosse una costola di questo<br />
prodotto è nato poi ILoud<br />
Micro Monitor, l’apparecchio<br />
in prova in queste pagine, più<br />
tradizionalmente sviluppato<br />
sulla falsariga di altri monitor<br />
da studio, con la particolarità<br />
di essere particolarmente compatto<br />
e, nelle intenzioni, di alta<br />
qualità.<br />
Non di rado il mondo dell’alta<br />
fedeltà ha attinto, in particolare<br />
proprio nel settore dei monitor<br />
da studio, dal professionale<br />
o, più propriamente in questo<br />
caso, dal prosumer; quasi<br />
sempre (Genelec, Adams...) si<br />
è scoperta la notevole competitività<br />
di questi prodotti che,<br />
al netto di qualche fronzolo e<br />
dell’osservanza di alcuni stilemi<br />
tipicamente Hi-Fi, si sono dimostrati<br />
in grado di performance<br />
e affidabilità notevoli. Colpisce<br />
semmai che un prodotto fin<br />
sulla carta definibile smart sia<br />
stato sviluppato da un’azienda<br />
italiana e che si tratti di un<br />
progetto abbastanza originale,<br />
perlomeno se rapportato all’agone<br />
appena specificato a cavallo<br />
tra i due settori: il prodotto più<br />
Prezzo: €365,99<br />
Dimensioni: 9 x 18 x 13 cm (lxaxp)<br />
Distributore: IK Multimedia<br />
Via dell’Industria, 46 - 41122 Modena (MO)<br />
Tel.059 285496 - Fax<br />
www.ikmultimedia.com<br />
DIFFUSORI IK MULTIMEDIA ILOUD<br />
Tipo: da supporto Caricamento: bass reflex N. vie: 2 Potenza<br />
(W): 50 Risp. in freq (Hz): 55 - 20.000 +/- 3 dB Altoparlanti: tw<br />
da 3/4’’ con cupola in seta, wf da 3’’ Note: sistema amplificato in<br />
classe D con DSP, 1 ingresso RCA e compatibilità Buetooth<br />
38 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
TEST<br />
Le connessioni e i controlli sono<br />
collocati sul PCB in posizioni<br />
che ottimizzano dimensioni e<br />
percorso dl segnale. Inoltre, la<br />
parte del circuito che comunica<br />
coll’esterno è sigillata con<br />
collante e spugna adesiva.<br />
Gli elementi in plastica sono<br />
realizzati con gran precisione e<br />
buone doti di resistenza anche<br />
in funzione del disegno e delle<br />
nervatura di rinforzo collocate<br />
strategicamente.<br />
Il woofer ha la sospensione in<br />
gomma la membrana in carta<br />
e l’equipaggio mobile a corsa<br />
lunga. Sono presenti ampie<br />
feritoie di ventilazione al si sotto<br />
del centratore.<br />
La sezione attiva impiega un<br />
microprocessore e un DSP per<br />
l’elaborazione del segnale nel<br />
dominio digitale per quel che<br />
riguarda equalizzazione, taglio<br />
attivo, sistemi di compressione<br />
dinamica e circuiti di protezione.<br />
La sezione di potenza è affidata<br />
un TPA3118 per i woofer e un<br />
TPA3130 per i tweeter.<br />
IL MASSIMO POSSIBILE<br />
Ingegnerizzazione e ottimizzazione<br />
della collocazione dei componenti<br />
di assoluto rilievo considerando le ridotte<br />
dimensioni, con alcuni dettagli<br />
sopra alla media in quanto a efficacia<br />
e sensazione di qualità e piacevolezza.<br />
L’alimentatore è stato necessariamente<br />
collocato al di fuori del diffusore,<br />
la sezione attiva invece è presente in<br />
uno solo dei due diffusori. Tuttavia, le<br />
dimensioni dei due PCB sono estremamente<br />
contenute e ben ottimizzate<br />
nella disposizione che non sembra<br />
costituire un motivo di dissimmetria<br />
nei due diffusori, anche se ciò rende<br />
necessario il collegamento passivo fra i<br />
due elementi,per giunta con due coppie<br />
di cavi dedicati in quanto il sistema<br />
è biamplificato in modo attivo. Il diffusore<br />
è costituita da due scocche in<br />
plastica fissate fra loro con numerose<br />
viti passanti e con nervature di rinforzo<br />
distribuite all’interno. Il condotto di<br />
accordo reflex è ottenuto con un condotto<br />
molto lungo a sezione ellittica ripiegato<br />
tre volte all’interno del mobile<br />
per raggiungere la lunghezza voluta.<br />
Il tweeter, con magnete in neodimio e<br />
cupola in seta è incollato al pannello<br />
anteriore mentre il midwoofer è avvitato<br />
in modo più tradizionale all’esterno<br />
del pannello. Il sistema si completa<br />
con un pannello ulteriore dotato di<br />
griglia metallica fono trasparente di<br />
protezione degli altoparlanti.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 39
INSIDE DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO<br />
Un solo ingresso analogico nel formato<br />
RCA oppure in alternativa jack stereo<br />
da 3,5 e il pulsante per il pairing<br />
Bluetooth. Tre selettori di equalizzazione<br />
preimpostate e il connettore a quattro<br />
poli per la connessione del satellite<br />
biamplificato. in basso il connettore<br />
di alimentazione e il selettore di<br />
accensione. L’accesso ai controlli non è<br />
così immediato e agevole.<br />
<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />
simile appare il Genelec G One,<br />
anch’esso amplificato, anch’esso<br />
di ridottissime dimensioni.<br />
Quest’ultimo fa parte di una<br />
gamma che comprende anche<br />
un subwoofer, al momento non<br />
previsto nella gamma IK Multimedia,<br />
mentre l’ILoud Micro<br />
Monitor è dotato di connessione<br />
Bluetooth, preclusa al Genelec.<br />
Una facility più indirizzata al facile<br />
interfacciamento con i nuovi<br />
strumenti per la gestione della<br />
musica (computer, smartphone,<br />
tablet) che a un incremento<br />
della facilità di trasporto<br />
del sistema, visto che come il<br />
concorrente il Micro Monitor<br />
prevede il collegamento fisico<br />
tra i due diffusori, cordone ombelicale<br />
ininfluente nell’utilizzo<br />
stanziale, fastidioso nel caso di<br />
uno spostamento. L’impostazione<br />
con un “cavo ombelicale” di<br />
collegamento, per altro spesso e<br />
poco flessibile, penalizza un po’<br />
il progetto in tanti aspetti, ma<br />
considerato il livello qualitativo<br />
generale, si potrebbe intendere<br />
come un “male necessario”.<br />
Appurato che i Micro Monitor<br />
non sono destinati in modo<br />
particolare alla Generazione M<br />
(anche se l’aspetto e le dimensioni<br />
sono in linea con il concetto....),<br />
perché e dove utilizzarli<br />
nell’ambito della riproduzione<br />
musicale domestica? Certamente<br />
in un sistema desktop realizzato<br />
attorno a un computer, anche<br />
se la scelta di non includere<br />
una connessione USB (e la conseguente<br />
sezione D/A a bordo<br />
che risulterebbe onerosa sia per<br />
costi che ingombri e gestione)<br />
potrebbe essere in certa misura<br />
penalizzante. Più facilmente in<br />
una configurazione “essenziale”<br />
(un iDevice + i Micro Monitor)<br />
per un ascolto low-Fi che, però,<br />
vi assicuriamo, può generare<br />
risultati inattesi: la scelta di un<br />
programma musicale opportuno<br />
(anche in formato MP3, purché<br />
di qualità) unita alla natura del<br />
sistema, di cui parleremo più<br />
avanti, sfruttano al massimo la<br />
potenzialità dello standard Bluetooth<br />
che, lo abbiamo verificato<br />
più volte, non è assolutamente<br />
disprezzabile. Siamo nelle vicinanze<br />
del discrimine tra alta<br />
fedeltà e non, all’interno, se<br />
pur ai limiti, di quell’angolo di<br />
benessere di cui abbiamo accennato<br />
nella parte iniziale di questo<br />
speciale. Le performance sonore<br />
possono subire un notevole incremento<br />
in una configurazione<br />
per così dire Hi-Fi, ovvero interponendo<br />
tra la sorgente e il<br />
sistema Micro Monitor un qualsiasi<br />
stadio di preamplificazione<br />
di natura Hi-Fi, anche di costo<br />
molto moderato. Certo il costo<br />
sale, anche se non ancora a livello<br />
di un sistema paragonabile di<br />
tipo canonico, ma salgono anche<br />
le prestazioni, rimanendo il tutto<br />
nell’ambito del trasportabile, in<br />
costi contenuti e ampio margine<br />
di felicità e soddisfazione. Smart,<br />
per l’appunto!<br />
In questa configurazione l’ILoud<br />
Micro Monitor, che deve comunque<br />
operare sempre collocato su<br />
un piano o una mensola e non su<br />
piedistallo, almeno di tipo tradizionale,<br />
sfodera prestazioni notevoli<br />
se paragonate alla classe di<br />
appartenenza. Si apprezza innanzitutto<br />
una notevole rapidità nella<br />
risposta, con attacchi e rilasci decisamente<br />
realistici e coinvolgenti<br />
e una buona capacità dinamica in<br />
grado di sopperire agli inevitabili<br />
limiti di estensione della risposta<br />
in gamma bassa di cui non si<br />
sente la mancanza... Piuttosto è<br />
percepibile una inusuale ripartizione<br />
dell’energia sonora nella<br />
gamma medio alta e alta, non canonicamente<br />
Hi-Fi ma piacevole<br />
e coinvolgente, che assicura con<br />
ogni genere una piacevolezza ampiamente<br />
oltre la sufficienza e la<br />
soglia di guardia che discrimina<br />
tra alta fedeltà e non. Nell’insieme<br />
una performance gradevole e,<br />
soprattutto, partecipativa.<br />
1 Capacità di analisi del dettaglio....................1<br />
2 Messa a fuoco e corposità.............................1<br />
3 Ricostruzione scenica altezza........................0<br />
4 Ricostruzione scenica larghezza....................1<br />
5 Ricostruzione scenica profondità..................1<br />
6 Escursioni micro-dinamiche.........................2<br />
7 Escursioni macro-dinamiche........................2<br />
8 Risposta ai transienti....................................2<br />
9 Velocità........................................................2<br />
10 Frequenze medie e voci................................0<br />
11 Frequenze alte..............................................1<br />
12 Frequenze medio-basse...............................0<br />
13 Frequenze basse...........................................1<br />
14 Timbrica.......................................................0<br />
15 Coerenza......................................................1<br />
16 Contenuto di armoniche............................. 1a<br />
Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />
-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />
esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />
analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Scocca e struttura un po’ “plasticose” a cui si contrappone<br />
però un progetto molto avanzato e<br />
una ottima scelta di altoparlanti ed elettronica.<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Un ingresso analogico, uno Bluetooth e la regolazione<br />
del livello di ingresso generale non<br />
utilizzabile come volume rendono il sistema<br />
poco flessibile, mentre le prestazioni abbinate<br />
a dimensioni contenute ne fanno un outsider.<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Estensione timbrica e pressione interessanti che<br />
però sembrano essere condizionate ad alti livelli<br />
di ascolto dall’impostazione cheap della scocca.<br />
FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Per come sono stati progettati potrebbero resistere<br />
al succedersi di formati e altro, considerando<br />
che l’ingresso è analogico e il Bluetooth, per<br />
come viene utilizzato, avra vita lunga.<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Difficile incontrare valide alternative in questa<br />
classe di prezzo anche se nella classe di poco<br />
superiore cominciano ad affacciarsi prodotti<br />
raffinati e di un certo livello, dotati anche di<br />
opzioni di connettività e integrazione.<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di<br />
appartenenza dell’apparecchio. Il fattore di<br />
concretezza rappresenta il valore nel tempo<br />
e l’affidabilità del prodotto, del marchio e del<br />
distributore.<br />
40 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
INSIDE DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO<br />
a cura della redazione<br />
COORDINATO<br />
Technics SC-C70<br />
Il ritorno Il ritorno di<br />
Technics sulla ribalta Hi-<br />
Fi a partire dal 2015 si è<br />
progressivamente articolato<br />
comprendendo, oltre<br />
ai tradizionali elementi<br />
della canonica catena Hi-<br />
Fi (fonte - amplificazione<br />
- diffusori), la presenza di<br />
una cuffia e di tre sistemi,<br />
categoria di prodotto che<br />
rappresenta da sempre<br />
vanto (li hanno inventati<br />
loro!) dei produttori giapponesi.<br />
Molto simili eppur<br />
molto differenti i tre: a un<br />
quasi “tutto in uno” (SU-<br />
C550EG) si sommano un<br />
paio di diffusori mentre<br />
per il quasi gemello (SC-<br />
C500) i diffusori abbinati<br />
fanno parte del sistema<br />
anche se “distaccati” dal<br />
corpo centrale.<br />
A<br />
queste proposte la casa<br />
di Osaka ha deciso di<br />
aggiungere recentemente<br />
anche un vero all-in-one,<br />
dunque con diffusori a bordo. Si<br />
tratta dell’SC-C70 denominato<br />
anche Ottava f, dalle dimensioni<br />
compatte se pur non portatile<br />
(al massimo trasportabile, visto<br />
anche il peso ragguardevole...).<br />
Un apparecchio realizzato nella<br />
logica del “more at less”, ovvero<br />
offerto a un costo sensibilmente<br />
inferiore a quello del SU-C550,<br />
pur conservandone gran parte<br />
delle funzionalità e con, in aggiunta,<br />
un sistema di diffusori<br />
basato su una coppia di satelliti<br />
con woofer e tweeter e un<br />
subwoofer amplificatati con un<br />
sistema 2.1 con tre finali dedicati.<br />
Sottolineiamo tale scelta<br />
in quanto strategica e a riprova<br />
del fatto che per Technics, e non<br />
solo<br />
per Technics,<br />
esistano<br />
attualmente almeno due<br />
categorie di apparecchi all’interno<br />
di quella categorizzazione che<br />
da tempo definiamo dei “coordinati”.<br />
Visto che le funzioni dei<br />
tre apparecchi della casa giapponese<br />
sono molto simili, la distinzione<br />
avviene evidentemente in<br />
base alla destinazione d’uso, con<br />
tutto quel che ne consegue... Se<br />
infatti SU C550 EG e SC-500<br />
ottemperano in maniera abbastanza<br />
tradizionale l’approccio<br />
alla materia (va comunque ricordato<br />
che il sistema venduto<br />
in bundle con i diffusori utilizza<br />
un sistema di biamplificazione<br />
con componenti sviluppati ad<br />
hoc), l’SC-C70 è invece chiaramente<br />
espressione<br />
di quel<br />
nuovo che<br />
avanza che della<br />
compattezza (diffusori interni<br />
significano posizionamento<br />
univoco e abbassamento della<br />
problematica dell’inserimento<br />
in ambiente) fa il suo discrimine.<br />
In questi termini l’SC-C70<br />
trova i suoi competitor tra alternative<br />
di ultima generazione<br />
che, insieme, costituiscono<br />
un’area quasi a parte all’interno<br />
della più generica categoria di<br />
appartenenza.<br />
Qui Technics aggiunge la presenza,<br />
una sorta di “ripescaggio”,<br />
del lettore CD, qui non<br />
più elemento dominante come<br />
un tempo ma parte di una offerta,<br />
la più ampia possibile,<br />
tesa più alla versatilità e a una<br />
completa fruizione musicale a<br />
prescindere dal supporto utilizzato.<br />
L’SC-C70 appare un apparecchio<br />
caratterizzato da una<br />
marcata versatilità: offre infatti<br />
la possibilità di “suonare” quasi<br />
ogni standard audio, escluso il<br />
vinile: i CD, naturalmente, ma<br />
anche la radio (sia tradizionale<br />
con il DAB che via internet), per<br />
rimanere ai media tradizionali...<br />
Peccato non vi sia un ingresso<br />
analogico RCA ma solo jack da<br />
3,5 mm sul pannello posteriore.<br />
Poi lo streaming di file ad alta<br />
risoluzione sia PCM che DSD<br />
attraverso LAN, wireless o AirPLay.<br />
L’apparecchio supporta<br />
Prezzo: € 899,00<br />
Dimensioni: 45 x 14.3 x 28 cm (lxaxp)<br />
Peso: 7,8 Kg<br />
Distributore: Panasonic Italia S.p.A.<br />
Via dell’Innovazione 3 - 20126 Milano (MI)<br />
Tel.02-67881 - Fax 02-66713316<br />
www.panasonic.it<br />
COORDINATO TECHNICS SC-C70<br />
Lettore CD: si Sintonizzatore: DAB Amplificatore: 30 + 30 W<br />
frontali, 40 W sub Diffusori: 5 altoparlanti incorporati Cuffia:<br />
si Telecomando: si Note: ingressi linea ottico e USB A; AirPlay,<br />
DLNA, ethernet e Wi-fi, Bluetooth<br />
42 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
TEST<br />
Nonostante lo spazio a disposizione<br />
le connessioni sono concentrate al<br />
centro dell’apparecchio. L’inserimento<br />
di una memoria di massa USB risulta<br />
abbastanza scomodo anche in<br />
considerazione del fatto che l’USB è<br />
adiacente al cavo di rete LAN. Ai lati sono<br />
presenti i due condotti di accordo reflex<br />
del subwoofer che affaccia verso il piano<br />
di appoggio. Il connettore dell’antenna<br />
FM e DAB è collocato al lato mentre le<br />
antenne per il Wi-Fi e il Bluetooth sono<br />
integrate nello chassis.<br />
via rete praticamente tutti i formati<br />
disponibili anche ad alta<br />
risoluzione. Manca all’appello il<br />
DXD ma, d’altronde, si tratta di<br />
un formato pochissimo diffuso.<br />
Molto più selettivo il lettore di<br />
formati fisici che accetta solo i<br />
supporti CD (non DVD o SACD<br />
ma nemmeno i contenuti mp3<br />
e wma su disco). Inoltre l’apparecchio<br />
è compatibile DLNA,<br />
Tidal e Spotify. L’ascolto può avvenire<br />
in cuffia o attraverso gli<br />
altoparlanti interni, un sistema<br />
costituito da tweeter e midrange<br />
stereo e 1 subwoofer, utilizzati<br />
elettricamente in una configurazione<br />
“tradizionalmente 2.1”<br />
con filtro passivo fra tweeter e<br />
midrange e attivo fra sub e sat.<br />
Sono inoltre presenti alcune soluzioni<br />
circuitali utilizzate negli<br />
amplificatori top di gamma della<br />
casa che, lo ricordiamo, definisce<br />
questa linea come quella<br />
dei “prodotti audio Hi-end”. Si<br />
tratta del sistema proprietario<br />
Jeno che tramite DSP controlla<br />
jitter, noise shaping, allineamento<br />
nel tempo degli altoparlanti<br />
e correzione della risposta<br />
in frequenza e del LAPC, che<br />
adatta l’amplificazione al carico<br />
degli altoparlanti. Avevamo utilizzato<br />
il LAPC in occasione del<br />
test dell’amplificatore integrato<br />
SU-C700 (provato su <strong>SUONO</strong><br />
498 - giugno 2015) con altalenanti<br />
effetti; qui la sua applicazione<br />
appare da un certo punto<br />
di vista “singolare” in quanto il<br />
sistema “dovrebbe” essere stato<br />
ottimizzato in fase di progetto<br />
visto che ampli e diffusori sono<br />
scelti all’origine e non possono<br />
essere sostituiti né variano le caratteristiche<br />
nel tempo (almeno<br />
in misura macroscopica)!<br />
Tramite la App e l’utilizzo del<br />
DSP è possibile anche mettere<br />
in atto la sequenza di autoregolazione<br />
ambientale della gamma<br />
bassa usufruendo del microfono<br />
del tablet, operazione che può<br />
essere effettuata solo tramite<br />
iOS e non dispositivi Android,<br />
con cui sono raggiungibili (come<br />
da telecomando) i tre preset e<br />
l’ultima regolazione effettuata<br />
con dispositivo IOS. Nel complesso<br />
si tratta di una soluzione<br />
più rudimentale e meno efficace<br />
di quella sviluppata, ad esempio,<br />
da Sonos per i suoi prodotti, in<br />
certa misura apripista della<br />
categoria; nel caso del Technics<br />
è possibile effettuare la<br />
regolazione tramite tre preset o<br />
una regolazione personalizzata<br />
basata sulla rilevazione di un<br />
unico punto d’ascolto mentre<br />
con gli apparecchi della casa<br />
californiana è possibile tenere<br />
conto di un insieme di punti e<br />
delle loro caratteristiche acustiche,<br />
con un effetto più marcato<br />
dell’equalizzazione ambientale e<br />
con risultati percepibili di volta<br />
in volta.<br />
L’apparecchio è pensato per essere<br />
utilizzato in varie modalità<br />
partendo dalla più immediata,<br />
ovvero quella in cui si utilizzano<br />
i comandi a sfioramento<br />
posti sul pannello superiore,<br />
per passare alla modalità “telecomando”<br />
e per concludere, infine,<br />
con la modalità “controllo<br />
remoto” tramite la App di Technics<br />
disponibile per Android e<br />
iOS. Sembra tutto meraviglioso<br />
e in parte lo è, nonostante ci<br />
si interroghi sempre più frequentemente<br />
sulla necessità di<br />
separare gli organi di comando<br />
da quelli di “esecuzione”... Nella<br />
pratica troviamo molto utile<br />
poter accedere ad alcune funzioni<br />
basilari agendo direttamente<br />
sul dispositivo senza andar a<br />
cercare App, telecomandi o altri<br />
dispositivi remoti. In senso<br />
generale la regolazione del volume,<br />
il mute e il tasto pausa sono<br />
comandi necessari ed estremamente<br />
utili a bordo del dispositivo;<br />
di tutti gli altri si può far a<br />
meno ed è più immediato utilizzarli<br />
da un controller. Invece<br />
l’SC-C70 consente addirittura<br />
la navigazione nei contenuti di<br />
un server multimediale DLNA<br />
attraverso i tasti a sfioramento<br />
e la lettura del display anteriore,<br />
operazione tutt’altro che immediata<br />
e intuitiva ma possibile,<br />
nonché la programmazione di<br />
una sequenza dei brani del CD<br />
sempre tramite i tasti sul pannello<br />
superiore. Operazioni<br />
eseguibili anche tramite il telecomando<br />
in modo più immediato<br />
ma usufruendo sempre<br />
delle indicazioni riportare sul<br />
display. Invece, tramite la App,<br />
l’apparecchio, configurandosi<br />
nella modalità “controllo remoto”<br />
diventa “schiavo” della App,<br />
dalla quale è possibile prendere<br />
il controllo completo sia per<br />
la gestione della macchina che<br />
per la navigazione dei contenuti<br />
presenti a bordo e in rete.<br />
Indubbiamente la UX è molto<br />
più piacevole via App che attraverso<br />
il binomio telecomando/<br />
display e persino la fruizione del<br />
CD è più immediata in questa<br />
modalità in quanto i brani sono<br />
direttamente accessibili dalla<br />
lista. Tuttavia nono sono disponibili<br />
servizi di accesso a database<br />
esterni per la visualizzazione<br />
delle copertine e dei titoli delle<br />
tracce. Sembra quasi che le varie<br />
funzionalità dell’apparecchio<br />
siano pensate a compartimenti<br />
stagni, in modo isolato fra loro!<br />
Se ad esempio si passa dalla sorgente<br />
CD ad un’altra, vengono<br />
cancellate le informazioni sul disco<br />
inserito che, quando si ritorna<br />
alla sorgente CD, rende necessaria<br />
una rilettura della TOC<br />
con l’attesa conseguente prima<br />
che si completi l’elenco dei brani.<br />
La stessa cosa avviene quando<br />
si naviga all’interno di una<br />
memoria USB collegata posteriormente<br />
all’apparecchio, con<br />
tempi decisamente differenti da<br />
quelli del CD per scandagliare<br />
i contenuti e organizzarli nella<br />
visualizzazione. Similmente accade<br />
anche quando si passa dal<br />
controllo tramite App a quello<br />
da telecomando, come se l’apparecchio<br />
si “resettasse”. In effetti<br />
dal display si legge chiaramente<br />
l’indicazione DMR nel momento<br />
in cui il sistema è “prelevato”<br />
dalla App, mentre tramite il telecomando<br />
di accende la scritta<br />
DMP a significare la netta differenza<br />
fra la modalità Renderer e<br />
Player. Da segnalare che l’unica<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 43
INSIDE DOSSIER NUOVE ISTANZE AUDIO<br />
COSTRUZIONE D’ANTAN<br />
La struttura del mobile è realizzata<br />
con pannelli in agglomerato<br />
di legno incollati fra loro che costituiscono<br />
i tre volumi separati<br />
di carico, uno per il sub woofer<br />
caricato in bass reflex con due<br />
condotti in plastica sagomata e<br />
due in sospensione pneumatica<br />
per i due midrange. Al centro<br />
è collocato il gruppo per la<br />
lettura del CD con caricamento<br />
dall’alto e innesto a scatto del<br />
disco direttamente sul rotore. Il<br />
pannello superiore in alluminio<br />
poggia su una serie di supporti<br />
ed è fissato sul pannello frontale<br />
e quello posteriore d ospita<br />
il coperchio di protezione per<br />
il CD, i comandi a sfioramento<br />
per le funzioni dell’apparecchio<br />
e tre tasti a pressione, due per<br />
la regolazione del volume e uno<br />
per l’accensione. Nella parte inferiore<br />
è collocata su un pannello<br />
in lamiera sagomata l’alimentazione<br />
e il PCB principale in cui è<br />
presente la sezione di potenza e<br />
quella di controllo e trattamento<br />
dei segnali audio che impiega<br />
un’architettura di elaborazione<br />
digitale del segnale trasferito in<br />
PWM direttamente agli integrati<br />
di potenza Texas TAS5342LA. Il<br />
processore di rete è un sistema<br />
integrato Microchip che con<br />
un’architettura studiata per supportare<br />
il coding dei formati più<br />
frequenti e la possibilità di essere<br />
interfacciato agevolmente a dispositivi<br />
con una personalizzazione<br />
spinta nelle funzioni.<br />
Il gruppo ottico poggia su una base elastica con un isolamento<br />
dalla vibrazioni e un sistema antishock. Il CD aderisce<br />
direttamente sulla parte terminale del supporto con un<br />
notevole beneficio per il contenimento delle masse periferiche.<br />
Gli altoparlanti sono fissati a un<br />
supporto in plastica che fornisce anche<br />
la forma di raccordo fra il tweeter a<br />
cupola e la lente acustica, che riduce<br />
la focalizzazione dell’emissione verso<br />
la parte centrale.<br />
funzione accessibile contemporaneamente<br />
a tutte le modalità<br />
di controllo e interazione è la regolazione<br />
del volume che, anzi,<br />
si aggiorna sui vari sistemi di visualizzazione,<br />
nel senso che quel<br />
che si legge sul display si riflette<br />
anche sulle App sia Android che<br />
iOS contemporaneamente, anche<br />
se con un certo ritardo. La<br />
playlist e il programma in esecuzione<br />
non vengono visualizzati,<br />
come se ogni App presente<br />
sui vari dispositivi di controllo<br />
avesse “storia” a sé, senza sapere<br />
cosa accade sul renderer.<br />
Per quello che riguarda le performance<br />
sonore va rilevata la<br />
capacità del sistema di generare<br />
una erogazione potente che contribuisce<br />
a una partecipazione al<br />
brano musicale notevole anche<br />
se in alcuni casi una certa immanenza<br />
limita l’impressione<br />
di veridicità con determinati generi<br />
musicali. Si avverte a tratti<br />
una sorta di scollamento fra la<br />
riproduzione della sezione bassa<br />
e quella medio-alta, come spesso<br />
accade nei sistemi sub+sat. Invero,<br />
l’estensione in basso è notevole,<br />
potente e presente anche<br />
se si perde in dettaglio nei passaggi<br />
più potenti. La ricostruzione<br />
scenica è credibile anche<br />
se non particolarmente marcata<br />
ma bene a fuoco e equilibrati sui<br />
vari assi nello spazio. Piacevoli<br />
le voci e alcuni strumenti ad arco<br />
e, in generale, si assiste a una<br />
rappresentazione della musica<br />
costantemente oltre la soglia<br />
minima di discrimine della piacevolezza,<br />
marcata o meno. Buoni<br />
sia gli attacchi che i rilasci che, pur<br />
non strabilianti, contribuiscono a<br />
una rappresentazione in generale<br />
realistica del programma. Permane<br />
una lieve tendenza all’indurimento<br />
delle alte frequenze che si<br />
avverte anche nelle riproduzione<br />
dei file ad alta risoluzione (anche<br />
44 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
TEST TECHNICS SC-C70<br />
<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />
Woofer (qui sopra) e mid woofer<br />
(a sinistra) hanno il cono il carta,<br />
la sospensione in gomma e il<br />
cestello in lamiera stampata.<br />
Il magnete è di tipo ceramico.<br />
Il sistema di comunicazione di rete di gestione dei<br />
contenuti è installato in un piccolo modulo schermato in<br />
cui, oltre al processore Microchip DM920, sono installati<br />
i moduli di trasmissione wireless LAN e Bluetooth.<br />
1 Capacità di analisi del dettaglio....................1<br />
2 Messa a fuoco e corposità.............................1<br />
3 Ricostruzione scenica altezza........................0<br />
4 Ricostruzione scenica larghezza....................0<br />
5 Ricostruzione scenica profondità..................1<br />
6 Escursioni micro-dinamiche.........................0<br />
7 Escursioni macro-dinamiche........................0<br />
8 Risposta ai transienti....................................1<br />
9 Velocità........................................................1<br />
10 Frequenze medie e voci................................1<br />
11 Frequenze alte..............................................1<br />
12 Frequenze medio-basse...............................1<br />
13 Frequenze basse...........................................0<br />
14 Timbrica.......................................................0<br />
15 Coerenza......................................................0<br />
16 Contenuto di armoniche...............................1<br />
Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />
-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />
esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />
analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Grandi potenzialità lasciate però un po’ sotto<br />
la sufficienza, anche se il risultato complessivo<br />
è superiore alle potenzialità inespresse di ogni<br />
singola componente.<br />
Il segnale è elaborato da una batteria di processori<br />
dedicati e messi a punto da Technics per il sistema<br />
JENO a cui si affianca un microprocessore e i due<br />
integrati di potenza PWM installati a ridosso della<br />
lamiera per lo smaltimento del calore.<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Facile da installare, ampie possibilità di connettività<br />
ma piuttosto scomodo accedere alla<br />
connessione USB e a quella linea jack da 3,5 sul<br />
pannello posteriore.<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Piacevole e abbastanza potente ma senza eccellere<br />
in raffinatezza e ariosità.<br />
DSD) in cui l’effetto viene molto<br />
attenuato, a differenza dei contenuti<br />
compressi a perdita che vengono<br />
particolarmente penalizzati<br />
da questa caratterizzazione. La<br />
possibilità di utilizzare file ad alta<br />
risoluzione non stressa comunque<br />
le potenzialità dell’apparecchio<br />
ma aggiunge qualcosa nella<br />
gradevolezza della riproposizione<br />
musicale offerta, in particolar<br />
modo e inaspettatamente con i<br />
contenuti DSD.<br />
Nel complesso se certamente<br />
l’apparecchio si prefigura come<br />
espressione di una versatilità<br />
ampia e superiore alla classe di<br />
appartenenza, le qualità sonore<br />
e il livello di godibilità sono<br />
anch’esse inusuali in sistemi “allin-one”<br />
di queste dimensioni,<br />
con pressioni di ascolto in certi<br />
casi impressionanti, soprattutto<br />
per un pubblico non avvezzo al<br />
settore Hi-Fi; la facilità di posizionamento<br />
in determinati casi<br />
potrebbe (visto che le qualità<br />
di fondo sono di un certo livello)<br />
sopperire all’eventuale gap<br />
con un sistema tradizionale. La<br />
gradevolezza estetica dell’apparecchio<br />
rappresenta un’arma<br />
in più per far coincidere queste<br />
potenzialità (e modalità di<br />
utilizzo abbastanza semplici se<br />
pur conflittuali tra App e telecomando)<br />
con la normale vita<br />
quotidiana, ed è una caratteristica<br />
mica da poco!<br />
FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Interpretazione alternativa a quella dei due sistemi<br />
di punta che potrebbe essere penalizzata<br />
dall’evolversi delle cose in merito a connettività<br />
e concreto plusvalore della riproduzione del CD.<br />
L’SC-C70 è ancora terra di mezzo non fra categorie<br />
di prodotti ma fra sistemi cheap e crossover.<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Fascia di mercato e concorrenti sono decisamente<br />
pochi e fra quei pochi non è così semplice ottenere<br />
risultati nel complesso stabili, gradevoli<br />
ed esteticamente validi.<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di<br />
appartenenza dell’apparecchio. Il fattore di<br />
concretezza rappresenta il valore nel tempo<br />
e l’affidabilità del prodotto, del marchio e del<br />
distributore.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 45
INSIDE CONTROCORRENTE<br />
di Paolo Corciulo<br />
Il Grande Lebowski<br />
ama il vinile?<br />
Il rilancio ormai consolidato dell’analogico è foriero di cose belle e meno belle e, come sempre accade<br />
quando qualcosa diventa o ritorna iconico, i mercanti ne approfittano e gli stupidi annuiscono…<br />
La notizia bella? Il vinile ormai, l’avrete capito, non solo è<br />
una certezza per qualche anno a venire ma si è consolidato,<br />
ha ritrovato radici che credeva completamente inaridite e<br />
che invece mostrano nuovo vigore. Vengono riadattate fabbriche<br />
in disuso, ne nascono addirittura di nuove, si ritorna a produrre<br />
dischi in quantità e, soprattutto, il significato iconico dell’analogico<br />
(una sorta di invito allo slow Hi-Fi?) dilaga, travalicando il settore<br />
specifico e invadendo gli ambiti più vari della società, come avrete<br />
già scoperto nelle pagine precedenti di questo numero di <strong>SUONO</strong>.<br />
Ha ridato ossigeno a due settori in difficoltà, quello della produzione<br />
di apparecchiature per la riproduzione della musica e quello<br />
del software su supporto solido, ma<br />
porta con sé una sorta di effetto Re<br />
Mida che, come ognuno sa, appare<br />
straordinariamente soddisfacente<br />
salvo rivelarsi una iattura, a meno<br />
che il Dioniso di turno non gli conceda la grazia…<br />
Sul carro del vinile, in altre parole, ci si sono buttati tutti visto che<br />
la nostra società più ancora del settore specifico sembra avida di<br />
parole chiave che, in brevità, siano sinonimo di valori indiscussi…<br />
Qualche dubbio in merito lo nutro e ve lo dovreste porre anche voi<br />
Sai cosa diceva Lenin? “Tu cerca la persona<br />
che ne trae beneficio, e..., e... insomma...”<br />
Drugo<br />
lettori e non per il fatto che oltre ai cavalli di ritorno (che dimostrano<br />
nell’atteggiamento ondivago la pochezza del soggetto in sé)<br />
e alle new entry degli inesperti professionali, come sempre accade,<br />
trovi nuovo spazio chi consapevole ha deciso di utilizzare il vinile<br />
(oggi, il digitale, il CD e via dicendo in passato) come un cavallo<br />
di Troia, sfruttandolo al massimo con il risultato, ormai abituale,<br />
di ricreare anche in un segmento del mercato che sembrerebbe<br />
maturo, ovvero riservato a chi ha solide radici nel tempo, quella<br />
marmellata di proposte, idee, regole e stereotipi che nuoce più che<br />
arricchire la conoscenza del consumatore e il perseguimento di ciò<br />
che oggettivamente è “buono”.<br />
Ormai da tempo assistiamo a una<br />
apparente rincorsa tecnologica<br />
(volendo assumere come positiva<br />
questa definizione) nel campo della<br />
musica riprodotta e nello specifico<br />
per quanto attiene la qualità dei contenuti musicali utilizzati.<br />
Campionamenti e sovra-campionamenti a frequenze e risoluzione<br />
bestiali, filtri e sigle che promettono miglioramenti imperiosi,<br />
salvo scoprire che il segnale nativo è quasi sempre migliore e persino<br />
un deprecabile MP3, se realizzato nel modo giusto e con una<br />
46 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
NON TUTTO IL VINILE LUCCICA<br />
La conservazione dei master originali in bobina deve avvenire in ambienti ad umidità<br />
controllata. Data la natura del nastro l’eventuale riutilizzo può avvenire solo dopo<br />
alcune operazioni di restauro.<br />
Ormai d’abitudine un nastro restaurato viene trasferito tramite una conversione<br />
A/D in modo che eventuali regolazioni di livelli ed equalizzazione avvengano via<br />
computer nel dominio digitale.<br />
compressione che non sia pensata per riprodurre il brano con una<br />
scatola di fiammiferi, può competere con la qualità CD (che, detto<br />
tra noi, quando ben utilizzata it’s enought, come direbbero gli<br />
inglesi). Ma, si sa: l’anello appeso al naso del consumatore vuole<br />
che “two is megl che uan”, che l’indice di qualità di un prodotto si<br />
nasconda nei suoi dati di targa, prova apparentemente oggettiva<br />
che ne rappresenta davvero il valore.<br />
Dico questo perché ora è tutto un fiorire di rimasterizzazioni effettuate<br />
in omaggio a parole chiave stimolanti (“nastri originali”,<br />
“ad alta definizione” per citarne solo alcune…), dovrebbero<br />
attrarre la nostra attenzione, diventando consumabili per gioia<br />
indotta e quasi a prescindere del grado di soddisfazione reale che<br />
se ne ricava. Ne cito una per tutte, quella relativa ai molti dischi<br />
in “vinile pesante”, dicitura che dovrebbe sottintendere di per sé<br />
una sorta di marchio di qualità. È davvero così? Ovviamente no,<br />
visto che ce ne sono alcuni che suonano peggio di quelli originali<br />
o di normale fattura! Sorprende invece che questa affermazione<br />
venga presa con stupore (a riprova della forza degli stereotipi),<br />
soprattutto se si ripercorre il flusso del segnale dall’origine al<br />
prodotto finito. Cominciamo con i moltissimi remastering: avvengono<br />
partendo da una sorgente soggetta a processi<br />
degenerativi e di deterioramento fisico che, salvo<br />
rari casi di conservazione perfetta o giù di lì,<br />
hanno fatto il loro corso. La conservazione<br />
dei nastri, infatti, è da sempre uno dei<br />
problemi maggiori dell’analogico: dei<br />
tre strati che compongono un nastro<br />
magnetico quello superiore utilizza<br />
un collante necessario per far<br />
aderire le particelle magnetiche;<br />
proprio questo, a causa di fattori<br />
ambientali, con il passare del tempo<br />
tende a sciogliersi.<br />
Alcune procedure (il nastro viene<br />
riscaldato in un formo termostatato<br />
e ventilato con lo scopo di sciogliere la<br />
colla) sono in grado di rendere leggibile<br />
il messaggio musicale contenuto nel nastro originale e così, nel<br />
caso di una riedizione di un titolo vinilico, si procede in genere a<br />
realizzare una nuova copia su nastro che verrà digitalizzata attraverso<br />
una conversione A/D. Non credo sia necessario sottolineare<br />
le insidie connesse a questo campionamento così come i rischi<br />
(ma anche le opportunità, a essere sinceri) della successiva fase di<br />
restauro e rimasterizzazione: in alcuni felici casi questa catena di<br />
interventi ha comunque portato a prodotti di ottima qualità (recentemente<br />
Masters di Lucio Battisti – su <strong>SUONO</strong> 520, novembre<br />
2017 - più indietro nel tempo The Complete Sudio Recordings della<br />
Callas su <strong>SUONO</strong> 491 - ottobre 2014, solo per citare casi in cui<br />
<strong>SUONO</strong> è stato direttamente coinvolto nell’analizzare l’effettiva<br />
valenza qualitativa del prodotto).<br />
Ma perché, vi potreste chiedere, non si fa tutto “come una volta”?<br />
Molto semplicemente perché è quasi impossibile!<br />
Partiamo proprio dalla registrazione ex novo (ovviamente riferita<br />
a nuovi titoli e non alle riedizioni); discutendone con i responsabili<br />
di grossi studi che ho avuto la possibilità di visitare (Air Studio, Abbey<br />
Road, Metropolis, Forward…) emerge un dato comune: i costi<br />
nell’affiancare una produzione analogica a quella standard digitale<br />
sono talmente elevati da scoraggiare le grandi case discografiche,<br />
immaginarsi un eventuale esordiente… E anche se fossero minori<br />
non è detto che il processo creativo (che non potrebbe avvalersi<br />
dei vari Pro Tools e delle comode possibilità di comporre<br />
e scomporre le tracce) sarebbe alla portata di artisti<br />
e tecnici. Per questi ultimi in particolare<br />
va segnalato come molti abbiano perso la<br />
“mano analogica” (o non l’hanno mai<br />
avuta) e anche ammesso che avessero<br />
a disposizione una catena di registrazione<br />
interamente analogica (il che è<br />
quasi impossibile a causa di effetti<br />
come il delay e l’echo), non è detto<br />
che riuscirebbero a utilizzarne per<br />
intero il potenziale...<br />
Per la somma di queste ragioni la<br />
maggior parte degli LP, dunque,<br />
non sono filologicamente analogici<br />
al 100% almeno nelle procedure;<br />
vinili si, ma solo nella parte più appa-<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 47
INSIDE CONTROCORRENTE<br />
Il tornio per la realizzazione della lacca che darà vita a nuove produzioni in vinile.<br />
Un tempo la presenza della testina di delay consentiva all’operatore di ascoltare il<br />
messaggio musicale qualche secondo prima dell’incisione da parte del bulino, in<br />
modo da poterne regolare la pressione.<br />
riscente, il supporto utilizzato. Non che questo debba necessariamente<br />
suscitare scandalo: Benny Grundman, che è considerato uno<br />
dei maggiori esperti mondiali in materia (il suo nome è garanzia di<br />
qualità), effettuava tutto il lavoro di rimasterizzazione nel dominio<br />
digitale, come accaduto proprio sotto i miei occhi in occasione di<br />
una ormai lontana visita al suo studio di Los Angeles.<br />
Alcuni passaggi della produzione vinilica sono essi stessi impraticabili,<br />
come nel caso della realizzazione del master, che non si<br />
effettua oggi (nella maggior parte dei casi) così come avveniva<br />
una volta. Grazie a registratori a nastro e tre testine (registrazione<br />
play e segnale ritardato), l’operatore un tempo era in grado di<br />
conoscere con un minimo anticipo il contenuto del programma<br />
musicale al fine di regolare ad hoc la pressione del bulino utilizzato<br />
nell’incisione della lacca (in virtù dell’equilibrio tra le possibilità<br />
dinamiche del supporto e il minutaggio che si vuole contenere).<br />
Quando infatti una lacca master viene incisa, l’ingegnere deve<br />
realizzare l’intero lato dell’LP in una sessione, senza fermarsi. Se<br />
si commette un errore con i livelli, l’equalizzazione o ogni altra<br />
regolazione, la lacca viene eliminata e l’ingegnere ricomincia da<br />
capo. Un’operazione eccessivamente costosa già ai tempi, tanto che<br />
l’addetto al tornio controllava il programma prima di effettuare<br />
il taglio; in questo modo identificava eventuali pieni orchestrali,<br />
pianissimo o ogni altra forma di variazione del programma sonoro<br />
rispetto alla dinamica media, in modo che i cambiamenti di livello<br />
e di equalizzazione potessero essere anticipati e regolati per tempo.<br />
Per questa ragione era necessario poter disporre di una sorta di<br />
“riproduzione anticipata” che si otteneva, appunto, con la presenza<br />
sul registratore di una terza testina “di anteprima”, posizionata<br />
solitamente nella parte sinistra dell’apparecchio, vicino alla bobina<br />
di alimentazione, in modo che, modificando con rulli e guide supplementari<br />
il percorso del nastro, questo passasse sopra la testina<br />
di anteprima un secondo o giù di lì prima di arrivare alla testina<br />
di riproduzione “normale” che trasmetteva il segnale al bulino<br />
per incidere la lacca. Un sistema certamente piuttosto complesso<br />
ma che consentiva all’ingegnere di monitorare il segnale prima<br />
di effettuare il taglio. Complesso e costoso, soprattutto in tempi<br />
odierni dove le testine dei registratori analogici professionali si<br />
contano nel numero di pochi zeri. Già nel massimo fulgore del<br />
L’operazione di incisione della lacca da parte del bulino è “senza ritorno”: una volta effettuata, se non conforme va effettuata nuovamente con una ulteriore lacca mentre la<br />
precedente viene buttata.<br />
48 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
NON TUTTO IL VINILE LUCCICA<br />
Solo anni dopo l’incisione di Kind of Blue (1959) venne scoperto il fatto che alcune<br />
canzoni erano state incise con un registratore la cui velocità non era perfettamente<br />
tarata. Il riallineamento (velocità ma anche azimuth della testina) è uno dei problemi<br />
che devono essere affrontati nel caso di rimasterizzazione da originali in vinile.<br />
CD, a metà degli anni ’90, questo sistema era stato sostituito,<br />
quando si effettuava una produzione analogica, da una linea di<br />
ritardo digitale che non è esattamente la stessa cosa (o così sono<br />
convinti i puristi…).<br />
Esiste poi un problema endemico nei registratori a bobina costituito<br />
dalla precisione nel controllo della velocità che, nel caso<br />
di macchine ormai vintage o “riciclate”, è ancora più sensibile: il<br />
wow and flutter, termine che in realtà racchiude quattro differenti<br />
effetti determinati da un non completo controllo della velocità che<br />
sono causa di artefatti e, soprattutto, possono essere all’origine<br />
di discrepanze tra la velocità con cui girava il registratore con<br />
cui è stato inciso il master originale e quella del registratore che<br />
viene utilizzato, in un periodo posteriore, per il remastering. Illuminante<br />
in tal senso quanto accaduto con Kind of Blue (1959) di<br />
Miles Davis. Il lato uno della versione stereo, quella che contiene<br />
i brani della prima sessione di registrazioni So What, Freddie<br />
Freeloader e Blue in Green, venne infatti registrato con un apparecchio<br />
a nastro che girava a una velocità inferiore dell’1% rispetto<br />
quella corretta: in tutte le edizioni del disco pubblicate a partire<br />
dal 1959 e prima del 1992 (LP, CD, cassette e Mini Disc) i brani<br />
scorrono un po’ più veloce del dovuto! Il guasto del registratore<br />
venne corretto prima della seconda sessione di registrazioni tenuta<br />
poi nell’aprile seguente (1960) ed è questa la ragione per cui non<br />
si fece caso all’errore! Mark Wilder, il tecnico del suono che si è<br />
occupato nel 1992 delle rimasterizzazioni, si accorse dell’errore e<br />
vi pose rimedio utilizzando il master a tre tracce di backup per le<br />
successive ristampe…<br />
Naturalmente questo è solo uno dei possibili casi di bassa fedeltà,<br />
nel senso di equivalenza assoluta con l’originale, in cui si può incorrere<br />
nella rimasterizzazione del vinile! E naturalmente la tesi<br />
di fondo di questo articolo non vuole ispirarsi a ragioni di natura<br />
terroristica ma solo a fini “educativi”, per mettere in guardia dalle<br />
semplicistiche equazioni “vinile meglio di…” o “180 gr. meglio<br />
di...”. Semplici e comprensibili regole, certo, rassicuranti anche<br />
ma lontane da una coerente possibilità di elaborare sulla base di<br />
queste una corretta scala qualitativa.<br />
Ecco perché non si deve gridare al miracolo (o allo scandalo) se si<br />
verificano fenomeni che esulano da tali regole (proprio perché regole<br />
non sono): esattamente come a volte un mp3 può suonare bene o<br />
quasi bene come un CD, e un CD può essere migliore di un file ad<br />
alta risoluzione; se consideriamo queste sigle, questi standard di<br />
per sé come indici di qualità, scopriremo nostro malgrado che lo<br />
sono solo in parte mentre il risultato globale in termini di qualità<br />
è il frutto di una più complessa convergenza di effetti. Nulla toglie<br />
al godersi il vinile anche solo per il fatto, certo, che questo formato<br />
è quello più piacevole a livello visivo, di tatto e di fruizione (anche<br />
se in quest’ultimo caso il valore non è assoluto ma dipende dalle<br />
abitudini del fruitore)!<br />
Per dovere di cronaca va infine evidenziato un aspetto abbastanza<br />
trascurato oggi più che al tempo riguardo al vinile, ovvero il fatto<br />
che la sua produzione ha un largo impatto in termini ecologici.<br />
Se l’ubriacatura per un termine , PVC, che negli anni ’70 andò per<br />
la maggiore, oggi è definitivamente svanita, rimane il fatto che il<br />
cloruro di polivinile, o PVC come lo chiamano i più, è un materiale<br />
fortemente inquinante: se si rompe il PVC, si ottengono gas di cloro<br />
e metalli pesanti fortemente dannosi. La stabilità del PVC, inoltre,<br />
è assai dubbia: se non si utilizza il piombo come stabilizzatore, si<br />
rischia che tale materiale con l’invecchiamento rilasci particelle tossiche.<br />
Altro che vinile vintage: se è vero che pochi sarebbero disposti<br />
a separarsi dalle loro collezioni di LP, poche società che si occupano<br />
di riciclo sono disposte a ritirare il vinile se non a costi molto alti...<br />
Certo il PVC oggi è assai meno utilizzato che in passato (la maggior<br />
parte dell’industria automobilistica ha smesso di utilizzarlo nelle<br />
automobili) ma è ancora la materia prima per la produzione dei<br />
dischi in vinile, produzione che avviene in massima parte su impianti<br />
obsoleti e meno efficienti di quando erano nuovi, ed è del tutto<br />
impossibile stabilire l’impatto di alcuni processi antiquati e pericolosi<br />
che fanno parte della lavorazione (per non parlare dell’enorme<br />
dispendio di energia: in alcuni casi si utilizza ancora la pressione<br />
idraulica). Solo recentemente sono apparse sul mercato nuove catene<br />
di produzione del vinile che, in qualche modo, minimizzano<br />
l’impatto ecologico di tali produzioni. D’altronde il CD non è da<br />
meno: tra le materie utilizzate ci sono plastica, coloranti e lacche<br />
ed è necessario un grande dispendio di gas e di acqua per produrli!<br />
Di peggio ci sono solo i jewel box (che a questo punto di gioielli<br />
hanno davvero ben poco): sono realizzati in cloruro di polivinile,<br />
una sostanza classificata come cancerogena per l’uomo ed entrambi,<br />
CD e contenitori, sono praticamente indistruttibili! Molto meglio<br />
l’impalpabile (ed ecologically correct) musica liquida…<br />
Perché allora questo ritorno di fiamma del vinile? Da qualche anno<br />
in occasione dell’annuale numero di <strong>SUONO</strong> dedicato all’argomento<br />
ne dibattiamo, e così anche in questo numero che state leggendo<br />
ma, al netto di tutto, due le possibili ragioni. Dal lato utente un<br />
metodo di fruizione rituale e materica che forse può fornirci più<br />
ampie indicazioni sui desideri del consumatore che, a dispetto degli<br />
indubbi vantaggi in termini di flessibilità fornita dalla musica liquida<br />
(qualsiasi cosa, ovunque, in qualsiasi momento), se vive l’ascolto<br />
della musica con passione non può prescindere dalla sua condizione<br />
materica. Dal lato dell’industria una semplice ma dirimente constatazione:<br />
il vinile è uno dei pochi prodotti non hackerabili!<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 49
INSIDE CONTROCORRENTE<br />
de Il Tremila<br />
L’arte di andare<br />
controcorrente<br />
Francese di origini, nomade per predisposizione,<br />
Joël-François Durand è al tempo stesso<br />
l’incarnazione del progettista ideale e della più<br />
atipica interpretazione del ruolo stesso. I suoi sono<br />
tra i bracci più raffinati al mondo...<br />
Nasce a Orléans il 17 settembre 1954 dove da bambino<br />
studia pianoforte; dopo il liceo, ingegneria meccanica<br />
ed elettrica in un college a Parigi (“...dopo tre anni mi<br />
sono davvero stancato e siccome studiavo musica invece di fare<br />
i miei compiti di matematica e fisica ho deciso di passare agli<br />
studi musicali...”). Infine, sempre a Parigi, comincia a interessarsi<br />
alla composizione, che studia nella capitale francese ma anche in<br />
Germania a Friburgo (tra i suoi maestri György Ligeti e Luciano<br />
Berio), completando il suo dottorato in composizione musicale<br />
all’Università di Stony Brook di New York. Qui, dopo aver terminato<br />
gli studi musicali, Joël-François Durand lavora per due anni come<br />
Il Talea, prima realizzazione di Joël-François Durand<br />
50 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
JOËL-FRANÇOIS DURAND<br />
IL DURAND PENSIERO<br />
- Spesso sono arrivato a conclusioni che contraddicevano le teorie.<br />
Alla fine se qualcosa suona molto bene il mio compito è quello di<br />
cercare di capire che cosa ho fatto di buono ed è la cosa più difficile<br />
da fare. A volte gli errori sono più facili da capire che le buone<br />
soluzioni! Se una soluzione funziona bene ma non correla con una<br />
teoria, allora è necessario confutare la teoria.<br />
- Quando sappiamo che qualcosa suona bene? Fondamentalmente,<br />
se avete abbastanza esperienza nell’ ascolto della musica dal vivo,<br />
sapete come suona uno strumento. Questo è il suono “buono”, il<br />
riferimento. Non si tratta di capire se ti piace che qualcosa suoni in<br />
un modo o in un altro.<br />
- È impossibile ottenere la “verità” non solo perché i componenti<br />
non possono essere “perfetti” e altrettanto accurati quanto la vera<br />
musica ma anche perché, ed è la cosa ancora più importante, non<br />
abbiamo alcun controllo sul materiale originale, quello che ci viene<br />
dato come materiale sorgente: si tratta di registrazioni fatte da<br />
persone che hanno la loro predilezione per ciò che, per così dire, il<br />
suono originale era o avrebbe dovuto essere. Non possiamo sperare<br />
di “migliorarlo”, indipendentemente dai nostri pregiudizi. Allora<br />
perché non accettare questo fatto e provare “semplicemente” a fare<br />
apparecchiature che mettono in evidenza ciò che c’è, e nient’altro?<br />
sound engineer. Infine nel 1991 viene assunto dalla University of<br />
Washington School of Music di Seattle per insegnare composizione,<br />
attività a cui affianca quella di compositore, che lo ha portato<br />
a lavorare con molti musicisti e a frequentare sale da concerto sia<br />
americane che europee...<br />
Più musicista che audiofilo in apparenza se non nell’accezione migliore<br />
del termine: “Per capire e ricevere il messaggio completo di<br />
un brano musicale ho bisogno di sentirlo il più possibile, in tutti i<br />
suoi dettagli. Per esempio, in musica con texture complesse, trovo<br />
importante sentire quello che fanno tutti gli strumenti, non solo le<br />
prime o le linee secondarie...”. Certamente lontano - all’epoca non<br />
pensava che sarebbe mai tornato ad alcun tipo di sforzo scientifico<br />
- dalle dinamiche Hi-Fi; senonché nel 2008 un evento casuale fa<br />
da detonatore: “Avevo appena comprato un vecchio giradischi<br />
Rek-O-Kut su eBay (si tratta di un giradischi realizzato a partire<br />
dal 1956 dalla ditta newyorkese come alterativa economica ai<br />
Garrard e Thorens dell’epoca). Dal momento che il braccio in<br />
dotazione era rotto, avevo bisogno di qualcosa a buon mercato<br />
con cui giocare. Piuttosto che comprarne uno costruii una mia<br />
versione rudimentale. E la cosa divertente era che, almeno in<br />
parte, non suonava neanche male!”.<br />
Fin qui niente di nuovo sotto il sole (se si va a rovistare nelle biografie<br />
di molti personaggi famosi in Hi-Fi la genesi è più o meno<br />
sempre questa) se non fosse che Joel Francois Durand è sia musicista<br />
che audiofilo (entrambe le cose in modo serio e profondo), e<br />
qui sta la differenza! Così sorpreso dai risultati superiori alle attese<br />
del suo fai-da-te, attingendo al bagaglio tecnico del passato Durand<br />
comincia a pensare come realizzare qualcosa di più completo e il<br />
gioco gli prende la mano: “Passavo giorno e notte, immaginando<br />
soluzioni per tutti i piccoli problemi che ho trovato lungo il percorso,<br />
sperimentando ogni tipo di forma e materiale. Non avevo<br />
alcuna ambizione di fare qualcosa di Hi-end o anche di entrare in<br />
affari; piuttosto, una sorta di sindrome del “what if…”<br />
Non si può dire però che la classica sindrome dell’autocostruttore<br />
si fosse impossessata di Durand che fino ad allora aveva costruito,<br />
da adolescente, al massimo un set di altoparlanti e qualche altro<br />
piccolo apparecchio elettronico, il tutto senza molta convinzione.<br />
Invece dopo un paio di mesi passati nel suo garage, conscio delle<br />
limitazioni degli strumenti e della conoscenza a disposizione, decide<br />
di appoggiarsi al dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università<br />
di Washington, un luogo aperto a studenti e personale,<br />
seguendo un corso per imparare a utilizzare macchine e software<br />
messi a disposizione, compreso un programma CAD. Il braccio<br />
di lettura di sua invenzione prende sempre più forma (2008) ma<br />
fondamentale è l’incontro con Thom Mackris della Galibier Design,<br />
costruttore americano con cui Durand discute e si confronta: oltre<br />
15 prototipi per la base, 50 per la canna del braccio, con diversi<br />
disegni e tipi di legno, decine per le parti più piccole, differenti per<br />
misure, forme e materiali (soprattutto per i contrappesi). Poi gli<br />
ascolti con i beta tester, scelti nella cerchia di Mackris... Sarà proprio<br />
quest’ultimo a ospitare la neonata creatura di Durand nella sua<br />
saletta al RMAF 2009. Nasce il Talea... e quasi in contemporanea<br />
viene definitivamente messo a punto il meccanismo di regolazione<br />
dell’azimuth “on the fly” che, in quanto sviluppato all’interno<br />
dei laboratori dell’Università, diventa patrimonio e brevetto di<br />
quest’ultima e non di Durand; in compenso l’Università mette il<br />
nostro eroe nelle condizioni di trasformare un’idea in una iniziativa<br />
commerciale i cui confini si manterranno però strettamente nello<br />
specifico dei bracci di lettura, con una produzione limitata, pensata<br />
più alla ricerca dell’eccellenza che alla valorizzazione commerciale:<br />
dopo il Talea, a tutt’oggi, sono seguiti solo due altri modelli…<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 51
INSIDE CONTROCORRENTE<br />
di Agostino Bistarelli<br />
Anche i “grandi”<br />
guardano al vinile<br />
Per festeggiare i 50 anni di attività la Meliconi (chi non conosce il suo guscio per il telecomando della<br />
TV?) ha introdotto un kit per il vinile, a certificare l’ingresso del disco nero nell’area dell’ampio consumo.<br />
Più che l’oggetto in sé - un ulteriore kit per la pulizia del<br />
vinile potenzialmente poco aggiunge al panorama di<br />
mercato - conta il messaggio o le ragioni del perché...<br />
“Cinquanta anni di attività al servizio del consumatore” non è<br />
uno slogan di facciata e se Meliconi si è accorta che nel 2016 la<br />
vendita del vinile era diventata un trend di largo consumo, vuol<br />
dire che il ritorno di fiamma del vinile ha davvero rotto tutti gli<br />
argini. L’ingresso nel settore di Meliconi, che è abituato ai grandi<br />
numeri (si occupa principalmente di tutto ciò che concerne l’onnipresente<br />
scatola TV che troneggia in ogni salotto o giù di lì - è del<br />
1987 il primo guscio TV, la custodia in gomma salva telecomando<br />
che ha fatto diventare Meliconi uno dei leader nel settore degli<br />
accessori audio-video), vuol dire qualcosa sia a livello simbolico<br />
che pratico e in particolare, proprio da questo secondo punto<br />
di vista, la possibilità che tutto quello che attiene il vinile sia in<br />
futuro meno costoso, in omaggio alla logica dei grandi numeri...<br />
Un bene, in fin dei conti, perché proprio la dimensione industriale<br />
può portare all’abbattimento dei costi e, insieme o in alternativa,<br />
a un aumento della qualità media del prodotto. Entrambe le cose<br />
ci verrebbe da dire, almeno in via teorica, a giudicare dal Vinyl<br />
Kit, il prodotto che sancisce l’ingresso di Meliconi nell’area del<br />
vinile. Si tratta di un classico kit destinato alla pulizia dei vinili e<br />
composto da una doppia spazzola (in velluto da un lato per rimuovere<br />
la polvere e in fibra di carbonio dall’altro per rimuovere le<br />
cariche elettrostatiche) fornita con una base d’appoggio di grande<br />
comodità e una soluzione di liquido antistatico da 45 ml. Niente<br />
di rivoluzionario forse (sebbene la soluzione della spazzola double<br />
face con opportuna sede ove riporla è perlomeno intelligente)<br />
ma il kit propone due elementi innovativi: il canale commerciale<br />
molto ampio (quello abituale dei prodotti Meliconi) che non<br />
52 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
VINYL KIT<br />
può che portare nuova acqua<br />
al mulino dell’analogico, e il<br />
prezzo, tipicamente da mercato<br />
di massa, che fa altrettanto.<br />
Infine il nome, che se non<br />
è una garanzia (gli audiofili<br />
sono come San Tommaso) ci<br />
va ben vicino e trascina il vinile<br />
ulteriormente fuori dalle<br />
paludi opache di certa Hi-end<br />
perlomeno discutibile...<br />
Tutto avviene in sintonia<br />
con quanto sta accadendo,<br />
più in generale, nell’ambito<br />
del rinnovamento della filiera<br />
commerciale, dove anche<br />
la grande distribuzione (sia<br />
Lidl che Aldi, multinazionali<br />
tedesche rivali con migliaia di<br />
supermercati sparsi in tutta<br />
Europa), hanno cominciato a<br />
vendere nei loro punti vendita inglesi dei giradischi low cost.<br />
Sainsbury’s, una delle maggiori catene di supermercati in UK<br />
e Irlanda con circa 600 punti vendita tradizionali e circa 800<br />
di dimensioni più compatte, ha presentato la propria etichetta<br />
discografica, scoprendo che la riproduzione<br />
musicale tradizionale è un<br />
bene appetibile. Aggiungiamo che<br />
il Vinyl Kit, a dispetto del prezzo<br />
stracciato (14,90 euro, meno che la<br />
sola spazzola di molti concorrenti),<br />
è composto da una spazzola efficiente<br />
e di ottima fattura. La procedura<br />
di pulizia è assai semplice;<br />
nel caso di una pulizia leggera basta<br />
passare sul disco la spazzola dal lato<br />
con la parte in fibra di carbone con<br />
funzione antistatica; per una pulizia<br />
più approfondita occorre spruzzare<br />
sulla superficie del disco il liquido in dotazione,<br />
provvedendo poi alla pulizia prima<br />
con la spazzola dal lato in velluto e poi con<br />
quello con funzione antistatica. La composizione<br />
del liquido prevede acqua, un solvente (Propylene glycol<br />
propyl ether), un tensioattivo altamente biodegradabile (Decyl<br />
Glucoside), un emoliente (Ceratonia siliqua gum), del sorbato di<br />
potassio (il sale di potassio dell’acido sorbico) e un conservante<br />
(metilparaben). Il liquido non risulta irritante, anche se viene<br />
consigliato di tenerlo lontano dalla portata dei bambini, e ha<br />
svolto correttamente il suo compito di pulizia.<br />
I mobili Boltz, in acciaio di alta qualità<br />
e lavorati nella massa, sono fabbricati<br />
per accogliere l’insieme della vostra<br />
musica su CD, DVD, Bluray o Vinile,<br />
su un mobile semplice, sobrio,<br />
elegante, design, e perfettamente<br />
evolutivo nel tempo. Ogni mobile<br />
Boltz può essere ingrandito secondo<br />
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<strong>SUONO</strong> marzo 2018 53
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
FONORILEVATORE<br />
Van Den Hul Colibri Master & Signature<br />
I primi fonorivelatori<br />
van den Hul Colibri sono<br />
nati nel 1995 e da allora<br />
ne sono stati prodotti<br />
oltre 1.000 esemplari<br />
con alcune variazioni<br />
del progetto nel tempo,<br />
principalmente modifiche<br />
al circuito magnetico,<br />
a testimonianza di un<br />
costante affinamento nel<br />
tempo. Per realizzarle<br />
Aalt Jouk van den Hul si<br />
affida alle sue mani e a<br />
quelle del figlio William<br />
ma anche a macchine a<br />
controllo numerico e a<br />
componentigelodamente<br />
conservato dal giorno<br />
in cui questo simpatico<br />
olandese ha deciso di dedicarsi<br />
alla produzione<br />
di componenti per l’alta<br />
fedeltà<br />
“I<br />
mmagino che dopo<br />
aver scritto il tuo<br />
primo articolo avrai<br />
pensato: guarda che m**da!<br />
Poi un po’ meno con il secondo<br />
e così via... La stessa cosa<br />
accade nella costruzione delle<br />
testine”, ci dice Aalt Jouk<br />
van den Hul, oggi un arzillo<br />
“vecchietto” di 80 anni in ottima<br />
salute (si attiene a una<br />
dieta ferrea) che tutt’ora gira<br />
il mondo in lungo e in largo<br />
(padroneggia sei differenti<br />
lingue) per presentare i suoi<br />
prodotti.<br />
Ex docente di fisica dell’Università,<br />
pioniere e recensore<br />
audio,<br />
produttore di cartucce e cavi,<br />
ricercatore medico, guaritore,<br />
attivista ambientale, umanista<br />
e filantropo (in Brasile si<br />
occupa dell’istruzione di una<br />
comunità di 36 ragazzi), A.J.<br />
è soprattutto un produttore di<br />
ottimi fonorivelatori (e naturalmente<br />
di cavi, che lo sono<br />
altrettanto!): ha cominciato<br />
nel 1975 e tutt’ora dedica circa<br />
2.000 ore l’anno alla produzione<br />
che avviene rigorosamente<br />
nella sua abitazione<br />
durante il weekend, con l’aiuto<br />
del figlio William: 300 nuovi<br />
esemplari e altri 700 rigenerati<br />
ogni anno...<br />
In precedenza, prima del 1975,<br />
van den Hul aveva sviluppato<br />
anche il suo particolare taglio<br />
dello stilo che tutt’ora viene<br />
utilizzato nelle testine che<br />
portano il suo nome.<br />
Prima della Colibri la richiesta<br />
per testine Hi-end aveva spinto<br />
A.J. a progettare una bobina<br />
mobile di alto livello come<br />
la Grasshopper ma la Colibri<br />
(che prende il nome dall’uccello<br />
caraibico, uno dei più<br />
piccoli al mondo) rappresenta<br />
un vero atto di rottura con<br />
l’idea stessa di testina MC così<br />
come veniva concepita fino ad<br />
allora: si tratta infatti di una<br />
testina con unico polo al posto<br />
della tradizionale<br />
struttura con<br />
polo anteriore e<br />
posteriore, all’interno<br />
del quale<br />
viene posto lo stilo<br />
che deve muoversi simmetricamente<br />
dentro il campo magnetico<br />
per operare al meglio.<br />
Grazie ai suoi studi con l’acceleratore<br />
di particelle (van<br />
den Hul ha studiato all’ Università<br />
di Deft) J.A. vantava<br />
un’ampia conoscenza degli<br />
effetti dei campi magnetici<br />
(un know how che ha dato vita<br />
anche alle sue convinzioni in<br />
fatto di medicina e di sistemi<br />
di cura alternativi ma questa<br />
è un’altra storia che forse racconteremo<br />
in futuro...): così<br />
Prezzo: n.c.<br />
Distributore: High Fidelity Italia S.r.l.<br />
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FONORILEVATORE VAN DEN HUL COLIBRI MASTER & SIGNATURE<br />
Tipo: MC Tensione di uscita (mV): 1,1 Forza di appoggio (g): 1,50<br />
- 1,95 Stilo: VDH - IS Impedenza di carico (Ohm): 50<br />
54 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
TEST<br />
l’allampanato olandese si era<br />
convinto che l’influenza nefasta<br />
delle possibili asimmetrie<br />
che si possono creare quando<br />
un generatore è immerso in un<br />
doppio polo magnetico in maniera<br />
non simmetrica era tale<br />
che eliminare uno dei due poli<br />
poteva rappresentare un male<br />
minore. Detto fatto sennonché<br />
in questo modo il livello del segnale<br />
generato si abbassa di<br />
molto (le prime Colibri disponevano<br />
di un voltaggio d’uscita<br />
di soli 0,26 mV) e questo ha<br />
indotto van den Hul a una continua<br />
ricerca di magneti più<br />
potenti (oggi in samario cobalto)<br />
e di bobine più efficienti:<br />
le prime erano in rame,<br />
quelle attuali sono in<br />
oro a 24 k<br />
con fili da 20-25 micron intrecciati.<br />
Un percorso, quello dal 1995<br />
ad oggi, caratterizzato da una<br />
progressiva messa a punto,<br />
finalizzata principalmente a<br />
elevare la tensione d’uscita<br />
che oggi, con la versione Master<br />
& Signature, raggiunge<br />
sorprendentemente il valore di<br />
1,1 mV! Una tensione elevata<br />
equivale a una minore necessità<br />
di stressare a valle lo stadio<br />
fono (che deve amplificare di<br />
meno), con vantaggi dal punto<br />
di vista del rumore di fondo<br />
che, ci confida van den Hul,<br />
con la nuova versio- ne è<br />
ridotto<br />
a l<br />
minimo. Vantaggio ulteriore<br />
della soluzione a un unico<br />
polo il fatto che è possibile<br />
realizzare testine di massa<br />
minore e quindi di abbinarle<br />
anche a bracci di bassa massa<br />
mantenendo una buona tracciabilità<br />
(anche se il braccio di<br />
riferimento di J.A. rimane uno<br />
SME V) e, soprattutto, utilizzando<br />
cantilever più corti (di<br />
soli 3,5 mm), condizione che<br />
garantisce almeno sulla carta<br />
una tracciabilità più accurata.<br />
Soluzioni che, vista la predilezione<br />
di van den Hul per le<br />
testine naked, si possono osservare<br />
esaminando la Colibri<br />
Master & Signature e il suo originale<br />
aspetto. Anche il body è<br />
cambiato nella nuova versione<br />
della testina: l’Acacia Koa di<br />
origine Hawaiana dai riflessi<br />
rossastri è stata sostituita da<br />
un’essenza brasiliana molto<br />
più chiara (van den Hul la definisce<br />
white wood).<br />
Sul corpo, realizzato dal pieno<br />
con un tornio a controllo<br />
numerico, vengono applicate<br />
da tre a cinque mani di una<br />
lacca la cui formula viene<br />
fatta risalire a 400 anni fa<br />
attribuendola a Stradivari,<br />
anche se non si capisce<br />
in che misura ciò che<br />
eventualmente<br />
serviva a far<br />
risonare meglio<br />
gli splendidi<br />
strumenti<br />
del liutaio<br />
cremonese qui<br />
dovrebbe invece<br />
verosimilmente assorbire<br />
vibrazioni e risultare<br />
inerte… ! La verniciatura richiede<br />
un lungo periodo tra<br />
una mano e l’altra e una fase<br />
di essiccamento finale altrettanto<br />
lunga...<br />
Il cantilever è realizzato in<br />
boro come nei modelli precedenti<br />
e anche gli altri elementi<br />
(taglio del diamante e sistema<br />
di sospensione) sono quelli<br />
proprietari sviluppati da van<br />
den Hul e stabilmente utilizzati<br />
nelle sue realizzazioni. In<br />
realtà per quello che riguarda<br />
il diamante il termine “proprietario”<br />
è improprio (“non<br />
ho mai ricevuto royalties”, si<br />
lamenta J.A.): la storia narra<br />
che, ancora giornalista specializzato,<br />
van den Hul si sia recato<br />
nel 1973 in una fabbrica tedesca<br />
che realizzava stili per le<br />
testine (sospettiamo fortemente<br />
che il fornitore fosse lo stesso<br />
dove Clearaudio stava sviluppando<br />
la sua prima Moving<br />
Coil) contestando le soluzioni<br />
intraprese (“quello ha la stessa<br />
delicatezza di un cacciavite”,<br />
sembra abbia commentato) e<br />
venendo così stimolato a far<br />
di meglio, cosa accaduta dopo<br />
l’incontro con un tagliatore di<br />
gioielli svizzero, presso il quale<br />
venne sviluppato il disegno<br />
VDH che ha accompagnato nei<br />
suoi graduali aggiornamenti<br />
tutte le testine della casa olandese.<br />
J.A. ci ha confidato che<br />
con i primi prototipi tracciava<br />
solchi nel burro da cucina per<br />
saggiare la bontà, allora tutta<br />
da verificare, delle sue intuizioni<br />
in fatto di tracciamento!<br />
Intuizioni che non mancarono<br />
di suscitare l’interesse di<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 55
SELECTOR<br />
Il campo magnetico è concentrato lungo un convogliatore che è posto a ridosso delle<br />
microbobine solidali con il cantilever. Senza l’adozione del polo magnetico opposto la<br />
concentrazione non è fra le più elevate e per questo motivo le bobine devono essere<br />
dotate di un maggior numero di spire con il massimo contenimento della resistenza<br />
interna. Si tratta di una lunga serie di parametri tutti al limite strutturale che però<br />
nell’insieme hanno dato corpo ad un prodotto unico nel suo genere. I cablaggi sono<br />
in oro, estremamente sottile per il contenimento della massa ma al contempo ad<br />
elevata conducibilità.<br />
Il corpo della testina è realizzato in legno<br />
fresato e lavorato inizialmente con macchine<br />
a controllo numero e poi, come per altro gli<br />
altri componenti, adattato a mano per ogni<br />
esemplare. I fori superiori sono filettati il che<br />
semplifica notevolmente l’installazione e isola<br />
al contempo la testina dalla trasmissione di<br />
risonante in alta frequenza. Il corpo in legno poi<br />
consente un ulteriore abbattimento della massa<br />
complessiva, con una rigidità strutturale più<br />
adatta rispetto ad altre varianti.<br />
SFIDA ALLE CONVENZIONI<br />
Il Colibri è tra i fonorilevatori più controversi<br />
nell’ambito delle testine MC<br />
anche in conseguenza di una storia<br />
che parte da un approccio estremamente<br />
“manuale” che da luogo a<br />
risultati generalmente mai del tutto<br />
riproducili. Inoltre, la tensione di uscita<br />
estremamente bassa e l’impedenza di<br />
carico mettevano in gran difficoltà un<br />
gran numero di premaplificatori fono,<br />
sopratutto in un periodo in cui era<br />
ampiamente sottovalutata l’opzione<br />
di ottimizzazione del carico, fatto che<br />
invece oggi è ampiamente affrontato<br />
con vari approcci in gran parte risolutivi.<br />
Le più recenti produzioni invece,<br />
sono riuscite ad ottenere il massimo<br />
equilibrio fra i componenti lavorati a<br />
controllo numerico e l’offerta di materiali<br />
sempre più prestanti in termini di<br />
concentrazione di campo magnetico<br />
e di trafilatura capillare dei cavi e dei<br />
cablaggi. Il risultato sotto certi aspetti<br />
è stravolgente in quanto, man mano<br />
che si sono avvicendati i modelli e le<br />
varianti, la massa del sistema è diminuita<br />
e il livello di uscita è sensibilmente<br />
aumentato, due fattori che in genere<br />
sarebbero inversamente proporzionali,<br />
e invece, sono progrediti parallelamente.<br />
Anche la fattura, nonostante<br />
sia frutto ancora di un procedimento<br />
manuale denota un livello più accurato<br />
e “preciso” con una propensione alla<br />
massima “riproducibilità”.<br />
56 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
TEST VAN DEN HUL COLIBRI MASTER & SIGNATURE<br />
Raymon Cook, patron di Kef,<br />
che si spese affinché Goldring<br />
adottasse lo stilo di VHD. Anche<br />
Ortofon e molti altri si avvicinarono<br />
al progetto prima<br />
che van den Hul decidesse di<br />
non fornire più lo stilo a terzi...<br />
Per quello che riguarda l’elastomero,<br />
anch’esso frutto<br />
di una formula sviluppata al<br />
tempo da van den Hul, è importante<br />
spiegare, in contrapposizione<br />
a chi sostiene che le<br />
testine VDH a causa dell’artigianalità<br />
della realizzazione<br />
siano l’una diversa dall’altra (il<br />
corpo certamente no, visto che<br />
è realizzato industrialmente<br />
sebbene VHD non si nasconda:<br />
“La stessa forma non vuol dire<br />
stessa densità, naturalmente,<br />
che dipende dal tipo e dalla direzione<br />
della fibra del legno”),<br />
che quando il successo del CD<br />
sembrò offuscare completamente<br />
l’analogico, J.A. decise<br />
di fare incetta di tale materiale<br />
(e anche di cantilever) impegnando<br />
completamente il patrimonio<br />
di famiglia, convinto<br />
della rinascita del vinile e che<br />
quel magazzino sarebbe tornato<br />
utile. “Prima del CD ogni<br />
azienda coinvolta nel vinile<br />
aveva il suo specialista in materiali<br />
smorzanti; oggi queste<br />
competenze sono scomparse”...<br />
In effetti, sebbene si assista<br />
a un rilancio dell’analogico,<br />
il comparto più conservativo e<br />
che vede minor sviluppo è proprio<br />
quello delle testine e per<br />
questa ragione J.A. conserva<br />
gelosamente grossi quantitativi<br />
di quella gomma congelata<br />
criogenicamente e li centellina<br />
utilizzandoli unicamente nelle<br />
testine della serie Colibri!<br />
Certo prima o poi queste “riserve”<br />
finiranno (e questo, in<br />
generale, è il problema dell’analogico<br />
filologicamente corretto)<br />
ma da quel che ci è dato<br />
sapere non si tratterà di un<br />
problema nostro, semmai del<br />
van den Hul giovane o delle<br />
prossime generazioni! “Produco<br />
ancora testine e mi diverto<br />
a rigenerare quelle che<br />
mi vengono spedite. Mio figlio<br />
William è intenzionato a continuare<br />
l’attività e tutti quelli<br />
che hanno un fonorivelatore<br />
anche del passato possono<br />
essere fiduciosi che avranno<br />
ancora a disposizione i componenti<br />
originali per renderle<br />
funzionanti...”.<br />
L’occasione del nostro incontro<br />
con VDH, dove ci ha fornito<br />
tutte queste informazioni, è<br />
stata proprio la presentazione<br />
della più recente versione della<br />
Colibri e da lì è nata la possibilità<br />
di testare in anteprima<br />
assoluta un esemplare di questo<br />
modello top di gamma che<br />
lo stesso J.A. ha provveduto<br />
a terminare di assemblare e<br />
spedirci nel weekend immediatamente<br />
successivo al nostro<br />
incontro.<br />
La molla che ha reso “indispensabile”<br />
più che utile il<br />
test è stata la prova d’ascolto<br />
informale svolta in occasione<br />
delle due presentazioni a cui<br />
abbiamo assistito.<br />
Si potrebbe pensare che la sostituzione<br />
di una Crimson, già<br />
testina di altissimo lignaggio,<br />
con la Colibri Master & Signature<br />
possa incidere in misura<br />
minimale sulla qualità della<br />
rappresentazione sonora ma,<br />
per diretta testimonianza,<br />
possiamo dire che non è andata<br />
cosi. L’incremento di<br />
qualità percepibile e notevole,<br />
in grado di infrangere tutte le<br />
aspettative in campo Hi-end<br />
(tanto che tra gli ascoltatori,<br />
anche non esperti, la percezione<br />
dell’upgrade è stato immediato).<br />
Ma che cosa offre la Master<br />
& Signature? Per valutarlo<br />
bene c’era solo la possibilità<br />
di ascoltarla in un ambiente<br />
controllato come la sala di<br />
ascolto redazionale dove, peraltro,<br />
troneggia un giradischi<br />
e un braccio SME molto simile<br />
a quello utilizzato come riferimento<br />
da J.A.<br />
L’ascolto della testina è effettivamente<br />
sublime, un inno all’analogico<br />
che ne sancisce una<br />
qualità di vertice paragonabile<br />
ai migliori file Hi-res ma con<br />
un cuore, un calore a essi sconosciuti.<br />
L’elemento che balza<br />
all’occhio è questo qui ma via<br />
via che l’ascolto procede si cominciano<br />
a identificare alcuni<br />
ulteriori aspetti.<br />
La risposta all’impulso, ad<br />
esempio, è molto veloce ma al<br />
tempo stesso morbida, quasi a<br />
caratterizzare una specificità<br />
dell’ascolto analogico e a fornire<br />
una rappresentazione sonora<br />
estremamente realistica ma<br />
senza “effetti speciali”. La riproposizione<br />
lungo l’intero spettro<br />
delle frequenze è di altissimo<br />
livello ma la porzione alta è da<br />
primato, donando alle voci (in<br />
particolare quelle femminili)<br />
una piacevolezza impensata<br />
(come scoprire quel disco per<br />
la prima volta). La rappresentazione<br />
scenica è ampia, di livello<br />
elevatissimo, ma quel che colpisce<br />
di più è che all’interno dello<br />
stage virtuale tutto avvenga con<br />
una naturalezza da primato.<br />
Tutto molto bello, bellissimo, al<br />
massimo dei voti come d’altronde<br />
sarà il prezzo, ancora non fissato<br />
al momento ma certamente<br />
molto vicino ai 10.000 euro.<br />
Una bestialità? Uno schiaffo<br />
alla miseria? I tempi di lavorazione,<br />
effettuata comunque con<br />
metodi artigianali, sono lunghi,<br />
il piacere allo stato dell’arte. Per<br />
noi poter raggiungere il piacere<br />
assoluto merita, almeno una<br />
volta nella vita, qualche strappo<br />
ma è giusto che ognuno giudichi<br />
per sé...<br />
<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />
1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO.................... 3<br />
2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ................................ 3<br />
3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA......................... 2<br />
4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA................... 3<br />
5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ.................. 3<br />
6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE............................ 2<br />
7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE........................... 3<br />
8 RISPOSTA AI TRANSIENTI........................................ 3<br />
9 VELOCITÀ................................................................ 3<br />
10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 3<br />
11 FREQUENZE ALTE.................................................... 3<br />
12 FREQUENZE MEDIO-BASSE..................................... 2<br />
13 FREQUENZE BASSE.................................................. 3<br />
14 TIMBRICA................................................................ 3<br />
15 COERENZA............................................................... 3<br />
16 CONTENUTO DI ARMONICHE................................... 3<br />
Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />
-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />
esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />
analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Siamo di fronte ad un outsider sia in termini di<br />
costi ma anche di prestazioni “strumentali” in<br />
quanto l’alto livello di uscita determina il raggiungimento<br />
di un traguardo forse invalicabile!<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Massa, cedevolezza e livello di uscita determinano<br />
una dimensione inaspettata per il<br />
prodotto che in precedenza era quasi un “inno”<br />
alla criticità. Ora si è trasformato in uno dei più<br />
semplici da abbinare!<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Forse si può fare di più (altrimenti l’hi-fi si sarebbe<br />
fermata da un pezzo). Difficile immaginarlo!<br />
FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Una storia fuori dagli schemi vissuta con determinazione,<br />
anche nelle scelte apparentemente<br />
impopolari. Ottima in questi termini quella di<br />
fare “cambusa” per le parti indispnesabili...<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Un “9” perché è immorale valutare al masimo<br />
un oggetto che tocca i 10.000 euro. un “10” per<br />
quello che sente il cuore<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />
dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />
rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />
prodotto, del marchio e del distributore.<br />
<strong>SUONO</strong> aprile 2016<br />
57
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
GIRADISCHI<br />
New Horizon GD 1<br />
A dispetto, del nome, che<br />
somma il termine new (in<br />
inglese perché “è diretto<br />
a tutti”) con quello latino<br />
horizon, e della possibile<br />
similitudine con la sonda<br />
spaziale della NASA per<br />
l’esplorazione di Plutone<br />
(qui l’esplorazione è quella<br />
di un mondo finora in<br />
massima parte precluso ai<br />
più, quello dei giradischi di<br />
prezzo contenuto) la New<br />
Horizon è una azienda non<br />
solo italianissima - ha sede<br />
in quel di Todi - ma anche<br />
fortemente legata al territorio<br />
perché è proprio<br />
nella vicina regione delle<br />
Marche che sono state<br />
trovate le competenze per<br />
realizzare una originale<br />
linea di giradischi<br />
D<br />
omandarsi perché<br />
tornare a interessarsi<br />
all’analogico è probabilmente<br />
superfluo, vuoi per<br />
gli accadimenti nel campo della<br />
musica, vuoi perché questo<br />
articolo si trova appunto all’interno<br />
di un volume dedicato al<br />
vinile; chiedersi perché andare a<br />
fare concorrenza con alcuni costruttori<br />
ben radicati in questo<br />
segmento come Pro-Ject che,<br />
potremmo dire, lo ha reinventato,<br />
è altra cosa...<br />
Probabilmente una certa dose<br />
di incoscienza, certamente le<br />
conoscenze e le sensazioni di<br />
mercato patrimonio del know<br />
how del duo che sta dietro il<br />
marchio (un importatore e un<br />
costruttore di diffusori e sistemi<br />
di correzione ambientale) hanno<br />
avuto la loro parte, visto che<br />
è stato identificato un preciso<br />
segmento di mercato, economico<br />
ma di qualità, dove operare.<br />
Il raggiungimento dell’obiettivo,<br />
perché a dirlo che c’è vo’, richiede<br />
la capacità di far combaciare<br />
tutti gli elementi (l’idea, la sua<br />
realizzazione, la coerenza tra<br />
quanto fornito dai vari fornitori),<br />
dunque capacità manageriali<br />
e, soprattutto, il coraggio<br />
di squarciare il velo da un lato<br />
dell’ipocrisia (l’alta fedeltà costa<br />
troppo e tutti quietamente lo<br />
sanno) dall’altro di certe regole<br />
di mercato orientate fino a ora<br />
a vendere poco a tanto più che<br />
tanto a poco. Da questo punto di<br />
vista l’intera linea New Horizon<br />
appare rivoluzionaria perché,<br />
esaminandone gli elementi che<br />
la determinano con la scala di<br />
valori consueta in Hi-Fi, tutto<br />
dovrebbe costare di più! Si aggiunga<br />
che il costruttore non<br />
ha rinunciato, anzi ha fortemente<br />
puntato, sulla personalizzazione,<br />
sia estetica che costruttiva,<br />
dei suoi prodotti, realizzandone<br />
ad hoc molti componenti.<br />
Ed ecco che una bella sfida è in<br />
campo: sfida contro le attuali<br />
regole di mercato, sfida contro i<br />
preconcetti audiofili (che di quel<br />
che non capiscono diffidano). Se<br />
si espande il concetto di startup<br />
intendendone predominante<br />
il valore innovativo non solo di<br />
prodotto ma in primis proprio<br />
dell’approccio al mercato, New<br />
Horizon si comporta a tutti gli<br />
effetti come una start-up, a cominciare<br />
dal concetto di azienda<br />
faberless basata sulla tempesta<br />
di cervelli e la scelta dei partner<br />
più adatti in termini di qualità e<br />
originalità. La filosofia, non tanto<br />
del prodotto ma della linea,<br />
è orientata a una marcata<br />
scalarità tra i prodotti: i<br />
tre modelli<br />
Prezzo: € 399,00<br />
Dimensioni: 45 x 10 x 38 cm (lxaxp)<br />
Peso: 7,3 kg<br />
Distributore: AudioMondo<br />
Viale Tiberina, 75 - 06059 Todi (PG)<br />
Tel.0758948087 - Fax 0758948087<br />
www.audiomondo.com<br />
GIRADISCHI NEW HORIZON GD 1<br />
Tipo: completo di testina Telaio: rigido Trasmissione: cinghia<br />
Piatto: metacrilato Velocità (RPM): 33 / 45 Braccio: dritto in<br />
alluminio Alzabraccio: sì Note: Finitura laccata satinata bianca<br />
o nera. Completo di braccio e testina MM.<br />
58 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
TEST<br />
I cavi provenienti dalla testina sono collegati direttamente ai due connettori RCA collocati abbastanza distanti fra<br />
loro, con il terminale di massa posto al centro che accetta cavi terminati o spellati. A fianco è presente l’ingresso della<br />
tensione alternata di alimentazione del motore a 24VAC con l’interruttore di arresto.<br />
sono sviluppati partendo dallo<br />
stesso disegno della base declinandoli<br />
con 1, 2 e 3 plinti; c’è la<br />
possibilità di sostituire il piatto<br />
del modello base assimilandolo<br />
a quello del modello successivo.<br />
Un po’ Music Hall e un po’<br />
Linn che poi, nell’immaginario<br />
audiofilo, è il posizionamento<br />
ideale dal punto di vista dell’immagine!<br />
In comune con il primo<br />
dei due la scelta del telaio di tipo<br />
rigido (peraltro quasi inevitabile<br />
se si parla di prodotti a prezzo<br />
contenuto) che nel caso del<br />
GD-1 è stato ingentilito dal disegno<br />
caratterizzato dalla stondatura<br />
centrale sul frontale e dalla<br />
lavorazione della tavola, laccata<br />
con una lavorazione di qualità.<br />
La filosofia costruttiva del GD1<br />
si ispira a una linea di pensiero<br />
decisamente minimalista anche<br />
se gran parte delle soluzioni<br />
adottate celano efficaci strategie<br />
di isolamento dalle vibrazioni,<br />
indotte e trasmesse, e di integrità<br />
“strutturale”. L’impostazione<br />
è evidente considerando che la<br />
base sorregge il piatto, il braccio<br />
e il motore, anche se quest’ultimo<br />
è stato disaccoppiato alla<br />
base tramite un sistema a quattro<br />
molle fissate in croce con un<br />
sistema semplice ma ingegnoso<br />
allo stesso tempo. Da considerare<br />
anche che per i quattro<br />
piedi di appoggio al piano sono<br />
stati utilizzati dei silent block di<br />
tipo industriale che sembrano<br />
assolvere egregiamente al loro<br />
compito in quanto, unitamente<br />
ad altre caratteristiche del sistema,<br />
non si avvertono particolari<br />
disturbi che si propagano alla<br />
testina durante la riproduzione<br />
in condizioni “limite” (in cui,<br />
ad esempio, si colpisce la base).<br />
Non è previsto il posizionamento<br />
della copertura trasparente<br />
durante la riproduzione ma<br />
facendo attenzione abbiamo<br />
notato che i tipici “boati” di<br />
chiusura e tutti gli altri disturbi<br />
di rito sono estremamente attenuati<br />
anche in occasione di urti<br />
consistenti.<br />
Lo stratagemma di isolamento<br />
del motore è originale e al tempo<br />
stesso pratico ed efficace in<br />
quanto è realizzato con quattro<br />
viti e quattro molle che tengono<br />
in sospensione elastica il<br />
motore. Ma la soluzione che<br />
più caratterizza il prodotto è<br />
l’asse di rotazione del piatto<br />
realizzato ad hoc dall’azienda<br />
con il perno rovesciato! Si tratta<br />
di una soluzione poco diffusa<br />
in questa fascia di prezzo che,<br />
quando implementata come si<br />
deve, offre prospettive molto interessanti<br />
in fatto di precisione<br />
della rotazione, di diminuzione<br />
degli attriti radenti degli organi<br />
in movimento e dell’equilibrio<br />
statico e dinamico del sistema<br />
piatto + perno + trasmissione.<br />
Nel caso del GD1 la presenza di<br />
un perno rovesciato è inusuale<br />
anche in considerazione della<br />
realizzazione completamente<br />
ad hoc fatta in casa. Tuttavia,<br />
anche tenendo conto dell’incidenza<br />
dei costi del materiale e<br />
delle lavorazioni del piatto in<br />
plexiglass, si sono osservate alcune<br />
imprecisioni meccaniche<br />
nell’accoppiamento fra il foro<br />
centrale e la base di appoggio<br />
del perno che danno luogo a una<br />
leggerissima eccentricità nella<br />
rotazione e una bassa stabilità<br />
La copertura in plexiglass è ricavata da una lastra unica su cui sono stati<br />
effettuati i tagli periferici e successivamente piegata a caldo. Il coperchio<br />
si posiziona direttamente sul piano in due piccoli forellini<br />
posteriori.<br />
del piatto che, se sollecitato in<br />
certe posizioni, tende a sollevarsi.<br />
Nel GD1 il piatto è frutto di<br />
una lavorazione con taglio al laser<br />
mentre nei modelli superiori<br />
e nelle proposte di upgrading i<br />
fori sono rettificati e torniti.<br />
D’altronde è veramente difficile<br />
trovare un prodotto in questa<br />
fascia di prezzo con gli stessi<br />
materiali utilizzati anche se,<br />
probabilmente, con qualche affinamento<br />
in più nelle lavorazioni<br />
certi punti critici potrebbero<br />
essere aggirati e compensati. Il<br />
trascinamento adotta una cinghia<br />
molto sottile con sezione<br />
circolare che aderisce alla circonferenza<br />
esterna del piatto<br />
in acrilico da un centimetro di<br />
spessore e sulla puleggia del<br />
motore a doppia gola per la velocità<br />
a 33 e 45 giri. Lo spessore<br />
del piatto è abbastanza critico<br />
per la tenuta della cinghia che,<br />
se sfiorata durante la rimozione<br />
del disco, scivola via dal piatto e<br />
la ricollocazione non è fra le più<br />
agevoli. Anche nella variazione<br />
DATI RILEVATI<br />
BRACCIO<br />
lunghezza (“): 8.66<br />
ETL (mm): 220<br />
PTS (mm): 198.5<br />
OvH (mm):21.5<br />
Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 13.1<br />
Contrappeso (gr): 52<br />
PIATTO<br />
Diametro (mm): 299<br />
Massa totale rotante (gr): 845<br />
Diametro perno (mm): 16<br />
Legenda<br />
ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />
tra gli assi OvH = overhang<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 59
SELECTOR<br />
Il contrappeso è fissato alla canna tramite un anello in gomma che favorisce<br />
l’isolamento e il semplice spostamento per la regolazione del peso di lettura.<br />
Trovato il valore, si fissa la posizione tramite il grano posto in alto. Il foro è<br />
disassato per abbassare il centro delle masse del sistema.<br />
Il movimento è ottenuto<br />
tramite un cuscinetto<br />
posto in basso e due<br />
sedi che agiscono su due<br />
puntali posti al centro del<br />
cardano.<br />
Il piatto in plexiglass aderisce alla sede rotante e poggia su una<br />
sottile ghiera di battuta. Al centro del perno è ricavata la sede<br />
della sfera in acciaio che può essere sostituita da un’altra in<br />
ceramica dello stesso diametro.<br />
Il perno rovesciato dal diametro di 16 mm è<br />
in acciaio lappato e presente una cavità per<br />
l’alloggiamento della sfera del cuscinetto<br />
anch’essa in acciaio. Il rotore è in alluminio<br />
tornito dal pieno..<br />
La cinta scorre nelle<br />
gole con sede a<br />
V della puleggia<br />
del motore<br />
differenziate per<br />
la velocità a 33 e<br />
45 giri.<br />
PROVA D’INTELLIGENZA<br />
La struttura del giradischi evidenzia,<br />
nella sua semplicità, alcune soluzioni<br />
molto raffinate ed efficaci che elevano<br />
la qualità effettiva e percepita del<br />
prodotto.<br />
La tavola in MDF presenta una lavorazione<br />
sul frontale con l’unico scopo<br />
di caratterizzare esteticamente il<br />
prodotto e una ottima finitura laccata<br />
nero opaca. I piedi di appoggio<br />
sono avvitati direttamente alla base<br />
in MDF in un foro molto preciso in<br />
cui il bullone ha impresso il passo<br />
della filettatura.<br />
Nella parte inferiore sono stati praticate<br />
le sedi per l’alloggiamento<br />
del motore, il passaggio dei cavi di<br />
alimentazione e di collegamento del<br />
segnale. Le aperture sono state chiuse<br />
con un pannello sagomato in materiale<br />
plastico leggero. Il perno è fissato<br />
nel lato inferiore della tavola ed è<br />
costituito da circa quattro elementi<br />
distinti in materiali che vanno dall’alluminio<br />
all’acciaio temperato. Il perno<br />
centrale in acciaio ha un diametro di<br />
16 mm ed è fissato alla ghiera sottostante<br />
in alluminio avvitata alla base.<br />
La sede rotante invece è ricavata<br />
da un unico elemento in alluminio<br />
tornito che poggia su una sfera di<br />
acciaio da ¼ di pollice poggiata sulla<br />
sommità del perno.<br />
60 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
TEST NEW HORIZON GD 1<br />
Il trasformatore di<br />
alimentazione è collocato<br />
in contenitore plastico<br />
lontano dalla base del<br />
giradischi.<br />
I quattro piedi di appoggio al piano sono realizzati con Silent<br />
Block di tipo industriale in gomma e piastra in acciaio con<br />
barra filettata annegata nella gomma vulcanizzata.<br />
Il motore è sospeso elasticamente con<br />
quattro tiranti a molla posti a 90° l’uno<br />
dall’altro fissati su perni filettati che<br />
consentono la regolazione in altezza e il<br />
mantenimento della posizione.<br />
di velocità si può incorrere nella<br />
perdita della posizione; ciò è dovuto<br />
anche alla bassa tensione di<br />
tiraggio causata probabilmente<br />
dal sistema di sospensione elastica<br />
del motore. Comunque,<br />
fatta eccezione per la cura da<br />
avere nella rimozione del disco e<br />
di una prima fase di slittamento<br />
nella partenza, la trasmissione risulta<br />
molto isolata da vibrazioni e<br />
rumori di trascinamento.<br />
La valutazione costruttiva è comunque,<br />
nel complesso, ampiamente<br />
positiva, soprattutto se<br />
relazionata alla classe di appartenenza<br />
dell’apparecchio, e risulta<br />
superiore alla media dei prodotti<br />
di analogo costo. Il fatto che le<br />
soluzioni adottate per prevenire<br />
le vibrazioni siano risultate particolarmente<br />
efficaci come di rado<br />
(per non dire mai) accaduto in<br />
questa fascia di prezzo si riflette<br />
su performance sonore davvero<br />
di rilievo in assoluto, visto che<br />
il giradischi si caratterizza per<br />
l’ampia versatilità in termini di<br />
interfacciabilità: tutte le testine<br />
utilizzate sembrano prendere<br />
vita e corpo in una misura largamente<br />
eccedente i concorrenti e<br />
questa caratteristica consente al<br />
giradischi di poter ospitare fonorivelatori<br />
di caratura ampiamente<br />
superiore a quella di prima<br />
fascia, senza che il giradischi<br />
rappresenti il limite del sistema.<br />
Bella la scena sonora (salda e<br />
ampia e particolarmente realistica)<br />
con una capacità dinamica<br />
notevole che contribuisce a una<br />
rappresentazione sonora particolarmente<br />
credibile e altamente<br />
piacevole, superiore in modo<br />
percepibile a quella di consolidati<br />
leader di settore.<br />
Se le smagliature relative alla<br />
lavorazione del perno rilevate<br />
nell’esemplare giunto in redazione<br />
penalizzano parzialmente la<br />
valutazione in merito alla costruzione<br />
del prodotto (che altrimenti<br />
sarebbe stata “superlativa”) non<br />
sembrano però compromettere<br />
le prestazioni sonore dell’apparecchio<br />
o, leggendola in un altro<br />
modo, una volta sanate aprirebbero<br />
le porte a performance ancora<br />
più esaltanti. Va detto che<br />
un affinamento in corso d’opera,<br />
frutto di un controllo di qualità<br />
della produzione adeguato, può<br />
risolvere rapidamente ed efficacemente<br />
il problema. Se il tempo<br />
sanerà le piccole ingenuità frutto<br />
della gioventù del progetto (e<br />
quelle che eventualmente si manifesteranno<br />
nel suo proseguo), i<br />
nuovi orizzonti e il successo che li<br />
contraddistingue sono alla porta.<br />
Comincia però ora la fase più delicata<br />
dell’avventura: il progetto<br />
c’è, la gamma anche, è ora il tempo<br />
della reattività e della capacità<br />
di adeguare costantemente il<br />
servizio rispetto alle esigenze del<br />
consumatore; elementi che distinguono<br />
la meteora dal successo<br />
duraturo. Con l’augurio e l’incoraggiamento<br />
di <strong>SUONO</strong>...<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />
Le soluzioni adottate soddisfano in gran parte<br />
i requisiti di ottimizzazione della riproduzione.<br />
Quelle adottate per il perno e per l’isolamento<br />
del motore sono originali e realizzate ad hoc.<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Ampia la gamma di testine installabili, facile da<br />
posizionare e da regolare, piuttosto “insensibile”<br />
alle vibrazioni del piano di appoggio... Questi<br />
requisiti rendono il prodotto appetibile sotto<br />
ogni punto di vista.<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Le prestazioni con la testina in dotazione sono<br />
più che dignitose ma “alzando il tiro” si ottiene<br />
molto di più.<br />
FATT. CONCRETEZZA -<br />
In divenire per un marchio che vanta ancora pochi<br />
mesi di vita ma si è già rivelato estremamente<br />
prolifico, senza offendere i fondamenti della<br />
logica e il rispetto del consumatore.<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Alcuni dettagli penalizzano il prodotto ma non<br />
manifestano un impatto sensibile sulle prestazioni,<br />
collocate a livelli molto più alti della fascia<br />
di prezzo di appartenenza.<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />
dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />
rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />
prodotto, del marchio e del distributore.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 61
SELECTOR<br />
a cura della redazione<br />
GIRADISCHI<br />
Thorens TD 905<br />
“Retrò” è una parola<br />
chiave per comprendere<br />
la nuova linea top di gamma<br />
di Thorens. Retrò non<br />
nel senso del rammarico<br />
sul tempo che fu ma come<br />
recupero delle istanze positive,<br />
degli elementi estetici<br />
e tecnologici che hanno<br />
fatto la fortuna dell’Hi-Fi<br />
negli anni d’oro e che oggi<br />
possono determinarne il<br />
rinascimento.<br />
La produzione di giradischi<br />
Thorens è a dir poco<br />
abbondante. Ben sedici<br />
modelli, molti dei quali disponibili<br />
in diverse finiture. Difficile<br />
trovare un elemento comune che<br />
renda inconfondibile una produzione<br />
così vasta con modelli semi<br />
o completamente automatici e<br />
manuali fino ad arrivare ai giradischi<br />
più sofisticati e costosi,<br />
con in mezzo altri che sembrano<br />
puntare soprattutto sul lato estetico.<br />
L’attuale Thorens sembra<br />
aver puntato a cavalcare l’onda<br />
del ritorno di moda del disco,<br />
occupandone ogni nicchia, perlomeno<br />
fino a quando non sono<br />
stati sviluppati i tre nuovi modelli<br />
della serie 900 che cercano<br />
di coniugare tradizione e innovazione<br />
ad alto livello. Scopo<br />
nobile e condivisibile, certo, ma<br />
che deve aver creato non pochi<br />
grattacapi all’azienda, visto che i<br />
giradischi sono stati inizialmente<br />
presentati al Monaco Hi-End<br />
del 2015 ma commercializzati<br />
solo ora. D’altronde per questa<br />
linea si è deciso di sviluppare<br />
una nuova versione del sistema<br />
flottante (anche perché i disegni<br />
originali di modelli quali il TD<br />
150 o 160 sono andati perduti in<br />
occasione di un incendio della<br />
fabbrica), croce e delizia di ogni<br />
audiofilo analogista. Il paragone<br />
con i classici del genere (Linn,<br />
Systemdek, Ariston, AR...), ancora<br />
oggi un riferimento, e il<br />
fatto che il gap con le soluzioni<br />
a telaio rigido sia meno evidente<br />
(perché per questi ultimi gioca a<br />
favore l’evoluzione dei motori e<br />
dei materiali per la realizzazione<br />
delle basi, oggi in grado di garantire<br />
un maggior isolamento che<br />
in passato), deve aver fatto riflettere<br />
gli ingegneri della Thorens<br />
che “hanno voluto prendere il<br />
proprio tempo, perché volevano<br />
creare un nuovo range di riferimento”.<br />
Infine la serie 900 è stata sdoganata:<br />
sistema flottante con<br />
telaio di base in composito e<br />
cornice lignea in tre possibili<br />
finiture, sistema di<br />
sospensione progressivamente<br />
più<br />
sofisticato passando<br />
dal modello di base<br />
903 al 905 per finire<br />
con quello regolabile<br />
e più complesso<br />
del 907. Il piatto è<br />
in vetro per i primi<br />
due, in alluminio e<br />
acrilico per il modello<br />
top. Prezzi che<br />
oscillano dagli 8.500<br />
ai 14.400 euro. Tutti<br />
elementi che potrebbero<br />
riportare Thorens<br />
verso un’area<br />
più vicina alla sua<br />
tradizione prestigio-<br />
Prezzo: € 10.500,00<br />
Dimensioni: 47 x 13 x 40 cm (lxaxp)<br />
Peso: 8,6 kg<br />
Distributore: MPI ELECTRONIC SRL<br />
Via De Amicis, 10/12 - 20010 Cornaredo (MI)<br />
Tel.02.936.11.01 - Fax 02.93.56.23.36<br />
www.mpielectronic.com<br />
GIRADISCHI THORENS TD 905<br />
Tipo: con braccio Telaio: flottante Trasmissione: a cinghia<br />
Piatto: sub chassi in alluminio, piatto in vetro da 6,5 kg<br />
Velocità (RPM): 33, 45 Braccio: Thorens TP 92 da 9 con<br />
antiskating magnetico Note: manuale, motore sincrono AC<br />
con controllo elettronico della velocità, alimentatore esterno.<br />
Finiture antracite, bianca e zebrano.<br />
62 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST<br />
sa...<br />
Il giradischi<br />
viaggia al sicuro in<br />
una grossa scatola al cui<br />
interno i vari componenti, accessori<br />
e libretti sono posti in<br />
bell’ordine nel complesso imballo<br />
a più strati. Tra le note positive<br />
c’è che la base e il braccio<br />
sono già montati e si tratta solo<br />
di togliere le tre viti che bloccano<br />
il sub chassis al telaio principale<br />
per evitare danni durante il<br />
trasporto. Dei tre piedini di sostegno<br />
della robusta base i due<br />
frontali sono regolabili in altezza<br />
dall’alto tramite un cacciavite a<br />
brugola, non fornito, per la messa<br />
in piano del giradischi. Il cambio<br />
velocità è effettuato elettronicamente<br />
e comandato da una<br />
levetta che fa anche da interruttore<br />
d’accensione. È possibile<br />
una regolazione fine della velocità<br />
tramite due piccoli trimmer<br />
posti sul retro del giradischi. Il<br />
segnale phono viaggia dal braccio<br />
sino al retro delle prese RCA,<br />
affiancate da quelle bilanciate<br />
XLR disponibili, però, solo<br />
come optional. Di serie<br />
l montaggio della testina<br />
avviene in due fasi: la prima è<br />
l’installazione del coro testina<br />
sullo shell e quella successiva è il<br />
posizionamento dello shell sulla<br />
canna tramite un bullone in testa.<br />
È possibile, vista la forma e la<br />
geometria del sistema, regolare<br />
inclinazione orientamento<br />
e posizione dello shell. La<br />
distanza dal fulcro di rotazione<br />
si può regolare più finemente sul<br />
cardano agendo sulla canna.<br />
abbiamo un cavetto phono RCA-<br />
RCA di discreta qualità con filo<br />
di massa. Ovviamente si può utilizzare<br />
un cavo phono di un’altra<br />
marca e, se privo del cavetto di<br />
massa, se ne può utilizzare uno<br />
che fa parte dei numerosi accessori<br />
di questo TD 905, come la<br />
bilancina (fra le più basilari del<br />
settore ma venduta anche come<br />
accessorio), la dima in cartone e<br />
una piccola livella rotonda.<br />
Tramite piccole chiavi a brugola,<br />
fornite, sono possibili le varie<br />
operazioni di fissaggio allo<br />
shell del fonorilevatore, quindi<br />
al braccio, il TP 92, e grazie a<br />
una dima con doppia griglia di<br />
verifica in corrispondenza di<br />
due punti, secondo lo schema<br />
Berwald/Lofgren fornita, si può<br />
velocemente settare il sistema<br />
di lettura. Pur richiedendo una<br />
ovvia attenzione e cura nelle<br />
varie operazioni la messa a<br />
punto del sistema si ottiene in<br />
modo sufficientemente rapido<br />
soprattutto per la regolazione<br />
della lunghezza del braccio, posizionando<br />
la testina nel punto<br />
ottimale tramite lo spostamento<br />
dello shell ma anche in modo<br />
molto più pratico, immediato e<br />
preciso, tramite lo spostamento<br />
di tutta la canna fissata sull’articolazione:<br />
svitando il bullone<br />
sopra il giunto cardanico la canna<br />
si sposta in avanti e indietro<br />
di circa 5 mm senza ruotare,<br />
consentendo una regolazione<br />
fine immediata a differenza di<br />
quando si agisce sullo shell, che<br />
si muove su tre assi e che, per<br />
questo motivo, risulta utile per<br />
intervenire sull’angolo di incidenza<br />
e sulla verticalità. Curiosamente<br />
il libretto di istruzioni del<br />
braccio descrive la regolazione<br />
del VTA tramite lo scorrimento<br />
in verticale della colonna dell’articolazione,<br />
sbloccando prima e<br />
restringendo poi un grosso dado<br />
che lo fissa al telaio. Tale dado<br />
si troverebbe al fondo del telaio<br />
ma questo è possibile solo nei giradischi<br />
a telaio rigido e unico,<br />
non nei due telai con sub chassis<br />
flottante. Nel caso del TD 905 si<br />
nota che il braccio è fissato alla<br />
basetta tramite un collare con tre<br />
piccole viti più due laterali che,<br />
DATI RILEVATI<br />
BRACCIO<br />
lunghezza (“): 9.29<br />
ETL (mm): 236<br />
PTS (mm): 216.5<br />
OvH (mm):19.5<br />
Peso sulla puntina senza contrappeso (gr): 18.2<br />
Contrappeso (gr): 126<br />
PIATTO<br />
Diametro (mm): 310<br />
Massa totale rotante (gr): 2686<br />
Diametro perno (mm): 12<br />
Legenda<br />
ETL = effective tonearm lenght PTS = distanza<br />
tra gli assi OvH = overhang<br />
quando sbloccate, consentono la<br />
regolazione in altezza del braccio<br />
con lo scorrimento del corpo<br />
filettato all’interno del foro di<br />
alloggiamento che presenta dei<br />
lievi inceppamenti dovuti alla<br />
superficie filettata. Da notare<br />
che tale operazione non è indicata<br />
nel manuale di istruzioni né<br />
del giradischi né del braccio in<br />
quanto il collettore fra braccio e<br />
base non è indicato in nessuno<br />
dei due manuali. Abbiamo notato<br />
inoltre che il particolare sistema<br />
di smorzamento collocato<br />
all’interno del giradischi che collega<br />
il controtelaio allo chassis è<br />
dotato di una vite che, se azionata,<br />
solleva il perno di rotazione<br />
sollevando tutto il piatto. Si tratta<br />
di un’opzione interessante per<br />
modificare l’elevazione del VTA<br />
senza agire sul braccio e senza<br />
variare altre regolazioni spesso<br />
necessarie quando si interviene<br />
sull’altezza del braccio, come ad<br />
esempio il lift. Si tratta di una<br />
procedura assolutamente non<br />
il cavo di segnale della testina<br />
è collegato direttamente<br />
ai connettori RCA fissati<br />
in due adattatori<br />
Neutrik sul pannello<br />
posteriore. A fianco<br />
la predisposizione<br />
per le uscite XLR<br />
destinate al modello<br />
superiore e qui inattive.<br />
A fianco l’ingresso di<br />
alimentazione a 24VDC.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 63
SELECTOR<br />
I piedi sono in alluminio<br />
tornito in cui è inserito<br />
un anello in gomma<br />
e una lunga vite<br />
passante con<br />
testa esagonale.<br />
È possibile<br />
intervenire<br />
sui due piedi<br />
anteriori<br />
direttamente dal<br />
pannello superiore<br />
per la regolazione<br />
dell’altezza.<br />
indicata nel manuale di istruzioni<br />
e che comunque impone l’accesso<br />
all’interno del giradischi<br />
rimuovendo il pannello inferiore.<br />
L’operazione risulta comunque<br />
non proprio agevole ma di<br />
sicuro risolve una problematica<br />
importante in modo semplice ed<br />
immediato! Nella norma, invece,<br />
tutte le altre regolazioni: peso di<br />
lettura con il classico contrappeso<br />
da avvitare sul retro e antiskating<br />
magnetico da regolare con<br />
un occhio allo stilo e ad orecchio.<br />
Azimut e Overhang si regolano<br />
allentando una vite posta in cima<br />
al castelletto dell’articolazione;<br />
allentandola si può spostare in<br />
senso longitudinale il braccio<br />
in modo da ottenere il corretto<br />
Overhang e anche ruotare leggermente<br />
la canna per porre lo<br />
stilo perfettamente in verticale<br />
al piatto osservandolo frontalmente,<br />
ottenendo così un angolo<br />
di 90°, cioè il valore corretto di<br />
Azimuth.<br />
Per l’ascolto abbiamo impiegato<br />
per il Thorens TD 905/92, diversi<br />
fonorilevatori di nostra nota<br />
conoscenza, dotati di caratteristiche<br />
sonore alquanto diverse<br />
ma tutte altrettanto valide. Dei<br />
tre modelli utilizzati il più economico,<br />
l’Audio-Technica AT<br />
F5, pesa la metà delle altre e<br />
presenta una minore cedevolezza.<br />
Recentemente sostituita dalla<br />
F7, molto simile a dire il vero, si<br />
colloca nella fascia dei modelli<br />
64 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
TEST THORENS TD 905<br />
La sede del perno, è<br />
fissata con un dado<br />
al controtelaio ma la<br />
parte inferiore è a<br />
sua volta fissata<br />
al sistema di<br />
smorzamento. Il<br />
punto di appoggio<br />
del perno è<br />
avvitato al fondo<br />
con un elemento che<br />
scorre e determina<br />
l’altezza del piatto dal<br />
controtelaio.<br />
Il perno in acciaio lucidato<br />
è fissato al contropiatto in<br />
alluminio tornito dotato di<br />
una sede maggiorata per la<br />
tenuta del perno e, dal lato<br />
in cui poggia il piatto, di una<br />
corona circolare che riduce il<br />
punto di contatto fra piatto<br />
e contropiatto. L’assialità è<br />
determinata da un collare<br />
in plastica leggermente più<br />
piccolo del foro nel piatto<br />
che determina una leggera<br />
eccentricità nella rotazione.<br />
Il motore è fissato al<br />
controtelaio con due bulloni e<br />
un sistema di tensionamento<br />
della cinta di trasmissione<br />
che si regola facilmente<br />
dalla parte superiore<br />
appena rimosso il piatto. La<br />
sede del perno è in acciaio<br />
con il cuscinetto in bronzo<br />
e il punto di contatto in<br />
teflon.<br />
C’ERA UN VOLTA...<br />
Lo chassis segue una filosofia di<br />
costruzione molto legata al passato<br />
per quanto riguarda la struttura e<br />
gran parte della disposizione dei<br />
componenti ma adotta materiali e<br />
tecniche costruttive sconosciute ai<br />
tempi d’oro!<br />
Il telaio è una cornice in MDF impiallacciata<br />
con un rivestimento<br />
ligneo anche sul bordo superiore<br />
caratterizzato da un’ampia smussatura<br />
a 45°; i pannelli superiore e<br />
inferiore sono in materiale composito<br />
costituito da un’anima in<br />
materiale termoplastico rivestito<br />
da due strati in alluminio. Tale materiale<br />
è impiegato anche per il<br />
controtelaio flottante e il supporto<br />
del braccio con una struttura a più<br />
strati accoppiati fra loro.<br />
Il risultato finale è quello di un<br />
piano molto resistente e al tempo<br />
stesso leggero e con una eccellente<br />
dissipazione delle vibrazioni<br />
che non vengono trasmesse,<br />
soprattutto in alta frequenza, agli<br />
organi sensibili del giradischi. Il<br />
sistema di isolamento dalle vibrazioni<br />
impiega le tipiche tre molle<br />
di sospensione che poggiano su<br />
supporti in gomma e sono prive,<br />
rispetto al passato, degli elementi<br />
in feltro, sostituiti da un sistema<br />
di smorzamento con un collare in<br />
spugna collocato al centro del perno<br />
del piatto e fissato a un supporto<br />
collegato alla cornice esterna.<br />
La tensione delle molle si regola<br />
attraverso il pannello superiore con<br />
una chiave a brugola molto lunga,<br />
come peraltro anche l’altezza dei<br />
piedi di appoggio per la messa in<br />
bolla del giradischi.<br />
da 300 euro. Montata e messa<br />
in dima ha mostrato di apprezzare<br />
l’abbinamento con il TP<br />
92. Ha confermato le sue doti di<br />
sorprendente raffinatezza, presentando<br />
una tavolozza di colori<br />
e dettagli davvero notevoli per<br />
la sua classe e sfoderando, qui<br />
la novità, un piglio e un calore<br />
che non conoscevamo. Questo<br />
aspetto ha di molto attenuato<br />
quei limiti in fatto di estensione<br />
e impatto verso le basse frequenze<br />
che ritenevamo tipici di un<br />
fonorilevatore di questa fascia.<br />
Possibile che ciò sia dovuto a un<br />
abbinamento meccanico testinabraccio<br />
particolarmente felice<br />
nel quale ben s’interfacciano le<br />
masse in gioco, con una certa<br />
durezza del cantilever (la bassa<br />
cedevolezza) e, non ultima, la solidità<br />
e refrattarietà ai disturbi<br />
della base giradischi. Con l’Ortofon<br />
Quintet Bronze saliamo di<br />
costo, poco oltre i 600 euro, peso<br />
e cedevolezza quasi doppia. Ora<br />
ascoltiamo una ricca struttura<br />
armonica, gli strumenti hanno<br />
una densità e un calore notevoli,<br />
pur conservando i dettagli<br />
e le sfumature che animano la<br />
musica. Di questa ricca struttura<br />
armonica e densità tonale<br />
si avvalgono sia gli strumenti a<br />
fiato che le percussioni e anche le<br />
voci. Tutto risulta ben descritto<br />
e, in fondo, non sorprende, in<br />
quanto è un campo nel quale il<br />
Quintet Bronze eccelle e il Tho-<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2017 65
SELECTOR<br />
Il design e la struttura del braccio sono puliti<br />
e funzionali con elementi in alluminio pieno<br />
lavorati con CNC. Il giunto cardanico è fissato<br />
al perno centrale filettato, a sua volta inserito<br />
nella ghiera di fissaggio al piano. Il supporto<br />
in plastica sostiene il lift e l’antiskating<br />
magnetico.<br />
Il contrappeso è un<br />
elemento in acciaio<br />
con foro centrale<br />
rivestito da oring<br />
per facilitare lo<br />
scorrimento all’interno<br />
della sede filettata e<br />
la regolazione fine del<br />
peso di lettura.<br />
Ampie le possibilità<br />
di regolazioni<br />
fini accessibili<br />
facilmente con<br />
chiavi a brugola<br />
prolungate. La<br />
canna scorre nella<br />
sede. Il perno del<br />
contrappeso è posto<br />
in basso rispetto<br />
all’asse della canna.<br />
rens non fa altro che ribadirlo.<br />
Un’altra area in cui il Quintet<br />
Bronze spicca è la sua capacità<br />
di riprodurre una progressione<br />
dinamica della musica a livello<br />
macro. Le opere su larga scala o<br />
ad alta intensità sembrano grandi,<br />
sfacciate e audaci.<br />
Insomma la lettura di pagine<br />
sinfoniche non fa proprio paura<br />
a questo sistema e la Ortofon<br />
ringrazia il TD 905 per la sua<br />
collaborazione. Presenta caratteristiche<br />
meccaniche simili, ma<br />
dal carattere sonoro diverso, la<br />
Sumiko Blackbird. Il sistema<br />
TD 905/TP 902 ce lo conferma,<br />
facendoci ascoltare un suono<br />
dotato di un dettaglio elevato,<br />
con una precisione chirurgica<br />
nel tirar fuori tutti i particolari<br />
contenuti tra i solchi dei dischi.<br />
Che sia musica antica, per piccoli<br />
gruppi o moderna e grandi<br />
orchestre si può solo che avere<br />
piacere nell’apprezzare tanta<br />
varietà dei timbri, colori e variazioni<br />
dinamiche. Forse con<br />
altri giradischi si può apprezzare<br />
un suono più corposo e netto,<br />
deciso sulle basse frequenze,<br />
qui si rimane un po’ sulla limpidezza<br />
e trasparenza, ma entriamo<br />
sul piano delle sfumature.<br />
L’impressione che il sistema di<br />
lettura svizzero sia in grado di<br />
ottenere il massimo o quasi da<br />
questi fonorilevatori con sfumature<br />
che magari possono anche<br />
cambiare, in meglio o in peggio,<br />
a seconda dell’abbinamento con<br />
pre-phono e dei valori elettrici<br />
scelti, impedenza di carico, guadagno<br />
e così via.<br />
Con i nostri pre-phono si è scoperto<br />
un calore e una corposità<br />
che sinceramente non ritenevamo<br />
ottenibili dal piccolo Audio-<br />
Technica AT F5, mentre con<br />
l’Ortofon il dettaglio e l’equilibrio<br />
ottenuto sono stati davvero<br />
soddisfacenti. Con il Blackbird di<br />
Sumiko, a cui abbiamo aggiunto<br />
sul finale del test anche l’Helicon<br />
di Lyra, abbiamo raggiunto<br />
vette di precisione, delicatezza e<br />
luminosità che non è facilissimo<br />
ottenere con altri sistemi di lettura<br />
analogica.<br />
In conclusione dal punto di vista<br />
musicale sembra che il sistema<br />
TD 905/TP 92 sia in grado di<br />
mettere nelle migliori condizioni<br />
i fonorilevatori provati, indipendentemente<br />
dalla fascia economica<br />
ai quali appartengono. Il<br />
giradischi svizzero si dimostra<br />
dunque un ottimo sistema di lettura.<br />
Interessanti anche alcune<br />
soluzioni: dalla robusta alimentazione<br />
esterna al complesso sistema<br />
sospeso. La finitura con<br />
il contrasto tra l’alluminio e la<br />
cornice lignea in zebrano sono<br />
di una certa eleganza e donano<br />
a questa particolare versione un<br />
tocco in più che coniuga elegantemente<br />
alcuni stilemi retrò è l’idea<br />
di un avanzamento tecnologico<br />
che sottintende le novità<br />
costruttive adottate.<br />
IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />
COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
ll prodotto restituisce una eccellente sensazione<br />
di concretezza e qualità. Alcune soluzioni, come<br />
ad esempio il collarino di centraggio del piatto<br />
che rende leggermente eccentrica la rotazione,<br />
sono migliorabili.<br />
VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />
Facilmente regolabile, un piacere da toccare e<br />
da usare con un’ampia pletora di testine e abbinamenti.<br />
ASCOLTO<br />
■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Svolge il suo compito al meglio e senza idiosincrasie<br />
con questo o quel partner. Difficile<br />
pretendere di più.<br />
FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
Le soluzioni adottate rendono il prodotto più<br />
attuale con un affondo nel glorioso passato e<br />
un eccellente rientro del marchio nell’agone dei<br />
must di settore.<br />
QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />
In questa fascia si vuole il massimo e sotto certi<br />
aspetti il TD 905 dà anche di più, ma su altri sente<br />
il morso della concorrenza.<br />
I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />
dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />
rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />
prodotto, del marchio e del distributore.<br />
66 <strong>SUONO</strong> marzo 2017
SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />
GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />
S(U)ONORA<br />
Se il vinile è tornato in auge è anche per le ritualità che introducono all’ascolto del disco in vinile e prevedono operazioni<br />
di messa a punto e di costante manutenzione, ragione per cui i prodotti necessari sono più complementi che accessori.<br />
Una delle ragioni del<br />
rinnovato interesse<br />
per l’ascolto del disco<br />
in vinile è legata all’effetto<br />
materico che caratterizza il suo<br />
essere iconico, in contrasto<br />
con una dimensione sempre<br />
più eterea della musica. Ma a<br />
tale recuperata dimensione,<br />
legata ai molti aspetti meccanici<br />
della lettura analogica del<br />
segnale, corrispondono anche<br />
una serie di accortezze tutt’altro<br />
che accessorie ma fondanti<br />
nella messa in opera e nella<br />
manutenzione del sistema di<br />
riproduzione. Allineamento nel<br />
montaggio della testina, regolazione<br />
del suo peso, cura dello<br />
stilo e dei dischi; scelta di shell e<br />
connessioni alternative...<br />
I prodotti per effettuare tali<br />
operazioni vanno intesi come<br />
veri e propri strumenti. Ovviamente<br />
ve n’è di migliori e peggiori<br />
con la complicazione di un<br />
panorama diffuso non sempre<br />
rappresentato a pieno da ciò che<br />
è disponibile nel nostro paese,<br />
cosa che ha allargato la ricerca<br />
e la selezione dei prodotti consigliati,<br />
effettuata come d’abitudine<br />
ottemperando i principi<br />
di S(U)ONORA.<br />
CHE COSA È S(U)ONORA<br />
S(U)ONORA è la selezione dei prodotti consigliati sulla base dell’esperienza<br />
e della libera scelta dello staff di <strong>SUONO</strong>. Guida all’acquisto<br />
parziale perché dell’universo sterminato di prodotti presenti sul mercato<br />
italiano ne segnala solo una parte: se non contiene tutti i migliori<br />
apparecchi presenti sul mercato, tutti gli apparecchi che ne fanno<br />
parte sono... migliori! Nel senso che si tratta di prodotti generalmente<br />
migliori della media per costruzione, affidabilità, riscontro tecnico e<br />
ascolto, in ciascuno o in parte di questi parametri, ai quali si aggiungono<br />
elementi come affidabilità, assistenza post vendita, garanzia e<br />
sua applicazione, rapidità nelle riparazioni, tempestività nel mettere a<br />
disposizione aggiornamenti in grado di far rendere al meglio l’acquisto<br />
effettuato… Proprio l’esame critico di questi elementi non solo è il frutto<br />
più completo del nostro know how ma stabilisce il primo criterio con<br />
cui abbiamo effettuato la selezione dei prodotti. La polifonicità di tali<br />
elementi assume nella dispersiva galassia dell’analogico una valenza<br />
ancor più marcata, visto che taluni modelli non sono disponibili nel<br />
nostro Paese attraverso la filiera ufficiale. Per voi abbiamo scelto quelli<br />
che comunque, trovandoci nel terzo millennio, sono acquistabili in rete<br />
e possono essere utili alla “causa”!<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA LP 33 GIRI<br />
PREZZO € 0,25<br />
SIMPLY ANALOG<br />
PANNO VINILE<br />
PREZZO € 2,95<br />
VAN DEN HUL<br />
CC 1.0<br />
PREZZO € 2,00<br />
in spesso PVC. 1 pz.<br />
Note: Custodia esterna in Polipropilene cristallino<br />
auto-sigillante per LP 33 giri<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA LP A 78 GIRI<br />
PREZZO € 0,59<br />
Note: Custodia in PVC per LP a 78 giri, realizzata<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA LP 33 GIRI DOPPIO<br />
PREZZO € 1,39<br />
Note: Custodia in PVC apribile per LP 33 giri doppio.<br />
La protezione definitiva per le copertine degli LP.<br />
Realizzata in spesso PVC. L'intera copertina dell'LP<br />
si inserisce nella custodia. 1 pz.<br />
Note: Formato: 15 x 18 cm.<br />
Tipo: clip per connettori testina-shell Note: per<br />
connettori da 1mm di diametro, dorato. Versione<br />
per connettore da 1,2mm euro 2,5<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 69
SELECTOR<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
STROBOSCOPIO<br />
PREZZO € 3,20<br />
SIMPLY ANALOG<br />
LIQUIDO PULIZIA STILO<br />
PREZZO € 7,95<br />
ORTOFON<br />
STYLUS GAUGE<br />
PREZZO € 9,00<br />
DYNAVOX<br />
OLIO CON SPAZZOLINO<br />
PREZZO € 11,00<br />
Tipo: Bilancina manuale misura pressione stilo<br />
Tipo: test velocità giradischi Note: stroboscopio<br />
Playstereo per il controllo della corretta e regolare<br />
rotazione del piatto, distinto per le diverse velocità<br />
ammesse: 16, 33 e 1/3, 45, 78 giri per minuto<br />
@ 50 Hz<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
WA-1<br />
PREZZO € 3,00<br />
Note: Liquido per la pulizia dello stilo della testina<br />
di qualità Audiophile che allunga la durata dello<br />
stilo e del vinile. Soluzione senza alcool. Applicatore<br />
con spazzola morbida. Quantità: 30ml<br />
ORTOFON<br />
LIBELLE<br />
PREZZO € 8,00<br />
SIMPLY ANALOG<br />
LIQUIDO PULIZIA VINILI 200ML<br />
PREZZO € 9,95<br />
Note: liquido con spazzola per la pulizia dello stilo.<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA PER SINGOLI A<br />
45 GIRI<br />
PREZZO € 11,95<br />
Tipo: rondelle per regolazione peso braccio Note:<br />
set di 2 rondelle in ottone placcato oro 24k, adatte<br />
a viti M3 e M2.6<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA 45 GIRI POLIETILENE<br />
PREZZO € 5,95<br />
Tipo: Livella in plastica per la messa in piano del<br />
giradischi. Note: in plastica<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA 33 GIRI<br />
PREZZO € 8,95<br />
Note: Senza alcool, non tossico e non infiammabile.<br />
Panno in microfibra incluso. Quantità: 200ml<br />
AUDIOMARKETING<br />
12INTF<br />
PREZZO € 10,00<br />
Tipo: Custodia interna antistatica per LP Note: in<br />
carta di riso foderata: confezione da 20 pz<br />
AUDIOMARKETING<br />
CUSTODIA INTERNA<br />
PREZZO € 10,00<br />
Tipo: in PVC Note: Confezione da 25 pz.<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
STYLUS BRUSH<br />
PREZZO € 12,90<br />
Note: Custodia esterna per singoli a 45 giri in<br />
Polietilene a bassa densità; Film fatto senza ammorbidenti<br />
o altri additivi; spessore: 130 Micron<br />
(0,13 mm). Confezione da 25<br />
SIMPLY ANALOG<br />
LIQUIDO PULIZIA VINILE<br />
PREZZO € 7,55<br />
Note: Custodia esterna in Polipropilene cristallino;<br />
Confezione da 25 pz.<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIE ANTISTATICHE<br />
PREZZO € 8,95<br />
Tipo: in polietilene Note: ad alta densità per LP;<br />
confezione da 25 pz.<br />
AUDIOMARKETING<br />
CARBON CLEAN<br />
PREZZO € 9,00<br />
Tipo: Spazzola in fibra di carbonio Note: Antistatica<br />
a doppia setola autopulente per la pulizia<br />
a secco dell'lp<br />
Tipo: Custodia interna in carta di riso foderata.<br />
Note: Viene utilizzata dai produttori americani di<br />
vinile 180 e 200 grammi. Confezione da 20 pezzi<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
SPAZZOLA ANTISTATICA<br />
PREZZO € 11,90<br />
Tipo: Spazzola antistatica Note: spazzola antistatica<br />
con due strati di fibre di carbonio, utilizzare a<br />
secco prima e dopo ogni ascolto<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
SPYGLASS<br />
PREZZO € 11,50<br />
Tipo: Spazzolina per lo stilo Note: Spazzolina<br />
a setole corte, specifica per la pulizia dello stilo<br />
dalla polvere e anche come applicatore per il<br />
fluido di pulizia.<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
PTA<br />
PREZZO € 12,00<br />
Tipo: Distanziali per Bracci e giradischi Note:<br />
Set di 9 anelli distanziali in plastica dura per la<br />
regolazione fine del VTA sui bracci Rega serie RB200,<br />
RB250, RB300<br />
OKKI NOKKI<br />
RCB<br />
PREZZO € 12,00<br />
AUDIOMARKETING<br />
JACKET<br />
PREZZO € 9,00<br />
Note: Senza alcool, non tossico e non infiammabile.<br />
Panno in microfibra incluso. Quantità: 80ml.<br />
Contenitore in alluminio<br />
Tipo: custodia esterna in cartoncino gloss per LP<br />
Note: disponibile nella colorazione nera: confezione<br />
da 5 pz.<br />
Tipo: Kit per ispezione dello stilo Note: lente di<br />
ingrandimento 45X illuminata con luce LED<br />
Tipo: spazzola in legno Note: versione WG con<br />
setole in pelo di capra euro 23<br />
70 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />
OKKI NOKKI<br />
RCF REC. CLEANING FLUID<br />
PREZZO € 12,00<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA INTERNA<br />
PREZZO € 14,95<br />
VAN DEN HUL<br />
MSS 7<br />
PREZZO € 16,00<br />
di lettura Note: per la regolazione del peso di<br />
lettura del fonorilevatore con una scala graduata<br />
da 1 a 3 grammi.<br />
DYNAVOX<br />
DIMA STROBO<br />
PREZZO € 19,00<br />
Tipo: liquido pulizia dischi concentrato Note: permette<br />
di ottenere una soluzione pulente da un litro<br />
ORTOFON<br />
STYLUS BRUSH CF<br />
PREZZO € 12,00<br />
Tipo: Spazzolino pulisci stilo in fibra di carbonio<br />
Tipo: per LP Note: Carta esterna bianca o nera<br />
pesante di grammatura 80r, interno antistatico<br />
di alta qualità in plastica setosa ad alta densità;<br />
misure 300 x 309 mm ca. Confezione da 25 pz.<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT 607<br />
PREZZO € 15,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: 7 trefoli in<br />
Matched Crystal OFC con rivestimento in argento<br />
Note: per cablaggio all'interno dei bracci, sezione<br />
0,0127 mmq, al metro; disponibile in rosso, verde,<br />
blue e bianco<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-HS1<br />
PREZZO € 18,00<br />
Tipo: shell porta testina in metallo Note: guarnizione<br />
in gomma. Inclusi cavetti. Compatibile<br />
con giradischi AT-LP120-USB, AT-LP240-USB e<br />
AT-LP1240-USB.<br />
Tipo: disco di regolazione Strobo Note: cartone<br />
laminato; diametro 30 cm; consente di ottimizzare<br />
la velocità del giradischi (50Hz), 33, 45 e 78 giri.<br />
DYNAVOX<br />
FLUIDO PER PULIZIA<br />
PREZZO € 19,00<br />
DYNAVOX<br />
SPAZZOLINA FELTRO<br />
PREZZO € 13,00<br />
DYNAVOX<br />
OLIO LUBRIFICANTE<br />
PREZZO € 18,00<br />
Tipo: liquido pulisci stilo Note: indicato per la<br />
protezione dello stilo del fonorilevatore e dei dischi.<br />
La formula di pulizia speciale scioglie la polvere e<br />
lo sporco che ostacolano il corretto tracciamento.<br />
Note: flacone 200 ml con ugello di spruzzo<br />
Note: spazzola in velluto per pulizia del disco<br />
CLEARAUDIO<br />
FLAT PAD<br />
PREZZO € 14,00<br />
CLEARAUDIO<br />
SMART MATRIX<br />
MICROFIBRE STRIP SET<br />
PREZZO € 16,00<br />
Tipo: set di 2 strisce adesive in microfibra Note:<br />
per macchina lavadischi Smart Matrix. versione per<br />
Double Smart Matrix euro 27, versione con due strisce<br />
a 16 euro; Anche per macchine in versione Pro.<br />
DYNAVOX<br />
SPAZZOLINA CARBONIO<br />
PREZZO € 16,00<br />
Note: bottiglia di vetro con contagocce da 22 ml<br />
RECORD LABORATORY<br />
LIQUIDO PULIZIA VINILE<br />
PREZZO € 18,00<br />
RECORD LABORATORY<br />
PICK-UP CLEANER<br />
PREZZO € 19,50<br />
Tipo: sotto punta con capacità di smorzamento<br />
Note: versione in acciaio inossidabile euro 21<br />
MELICONI<br />
VINYL KIT<br />
PREZZO € 14,90<br />
Note: spazzola in carbonio antistatica per pulizia<br />
del disco<br />
SIMPLY ANALOG<br />
CUSTODIA PER LP 33 GIRI<br />
PREZZO € 16,95<br />
Tipo: liquido antistatico per la pulizia del vinile<br />
Note: pulisce a fondo i solchi dei dischi rimuovendo<br />
i residui più profondi senza danneggiarli.<br />
Può essere utilizzato con lavadischi manuali o con<br />
aspirazione. Flacone da 1050cc<br />
Tipo: Liquido per la pulizia dello stilo Note:<br />
elimina completamente le incrostazioni che si<br />
depositano sulla puntina e migliora la capacità<br />
di tracciamento. Non lascia residui. Bottiglietta in<br />
vetro (20ml)con pennello dosatore.<br />
SIMPLY ANALOG<br />
SPAZZOLA ANTISTATICA<br />
PREZZO € 19,90<br />
Tipo: kit di prodotti per la pulizia dei vinili Note:<br />
composto da una spazzola, in velluto da un lato<br />
per rimuovere la polvere e in fibra di carbonio<br />
dall'altro per rimuovere le cariche elettrostatiche;<br />
una base d'appoggio e una soluzione da 45 ml dalla<br />
funzione antistatica.<br />
Tipo: custodia per vinile Note: Realizzata in spesso<br />
PVC, ogni custodia pesa 21 gr. Cofezione da 25 pz.<br />
THORENS<br />
TONEARM GAUGE<br />
PREZZO € 18,00<br />
Tipo: bilancina di precisione per rilevare peso<br />
Note: imugnatura in legno di quercia. Realizzata<br />
con 80% di fibra di capra naturale dalla Grecia e<br />
20% di fibre antistatiche sintetiche. Utilizzabile<br />
per per pulizia asciutta e bagnata. Colore dell'impugnatura:<br />
marrone e nero<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 71
SELECTOR<br />
SIMPLY ANALOG<br />
SPAZZOLA IN VELLUTO<br />
PREZZO € 19,90<br />
CLEARAUDIO<br />
DIAMOND CLEANER BRUSH<br />
PREZZO € 24,00<br />
CLEARAUDIO<br />
FLAT BELT<br />
PREZZO € 25,00<br />
ottenere il tracciamento ottimale. La composizione<br />
del fluido comprende alcool propanolo e acquai<br />
microfiltrati che non lasciano residui.<br />
Note: imugnatura in legno di quercia marrone<br />
fatta a mano<br />
NOTTINGHAM ANALOGUE<br />
DUST COVER<br />
PREZZO € 27,00<br />
AUDIOQUEST<br />
CONDUCTIVE LP CLEANER<br />
PREZZO € 20,00<br />
Tipo: spazzola pulizia a secco delle puntine<br />
CLEARAUDIO<br />
LEVER GAUGE<br />
PREZZO € 24,00<br />
Note: Cinghia di ricambio per giradischi Concept,<br />
Performance e Ovation<br />
Tipo: Spazzola puliscidischi Note: realizzata<br />
con maniglia protettiva; utilizza 624.000 fibre in<br />
carbonio ad alta conducibilità<br />
MIYAJIMA LAB.<br />
METAL WASHER<br />
PREZZO € 25,00<br />
Tipo: disco copertura piatto e taratura antiskating<br />
THORENS<br />
CINGHIA<br />
PREZZO € 27,00<br />
AUDIO AZIMUTH<br />
SUPER EXSTATIC<br />
PREZZO € 21,50<br />
Tipo: Spazzola antistatica Note: spazzola per la<br />
pulizia a secco del vinile che unisce due file di fibre<br />
di carbonio a una testina di velluto<br />
Tipo: bolla ad alta precisione per la messa in piano<br />
Note: versione base, per regolare l'orizzontalità<br />
di giradischi o basi d'appoggio; versione corpo in<br />
acciaio euro 67; versione deluxe acciaio placcata<br />
in oro euro 83<br />
CLEARAUDIO<br />
PURE GROOVE MICF. BRUSH<br />
PREZZO € 24,00<br />
Tipo: spaziatore per testine con attacco DIN<br />
VPI<br />
RCM FLUID<br />
PREZZO € 25,00<br />
Tipo: cinghia di ricambio per tutti i modelli Thorens<br />
esclusi TD 124, TD 180 e TD 280 mk IV<br />
CLEARAUDIO<br />
RECORD CLEANING BRUSH<br />
PREZZO € 28,00<br />
AUDIO ORIGAMI<br />
BOOSTER OIL<br />
PREZZO € 21,50<br />
Tipo: Kit olio per la manutenzione del perno del<br />
giradischi Note: Olio sintetico fornito in versione<br />
più o meno densa<br />
Tipo: spazzola per dischi in microfibra antistatica<br />
Note: può essere usata per pulire i dischi dalla<br />
polvere o per applicare il fluido di lavaggio<br />
CLEARAUDIO<br />
SMART STYLUS GAUGE<br />
PREZZO € 24,00<br />
Tipo: flacone di liquido pulisci dischi<br />
AUDIOQUEST<br />
HL-5<br />
PREZZO € 27,50<br />
Tipo: spazzolino pulizia dischi in fibra carbonio<br />
Note: indicato per la pulizia accurata dei dischi con<br />
2 file contenenti oltre 1 milione di setole in fibra di<br />
carbonio anti-statiche.<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES 1<br />
PREZZO € 28,00<br />
J.A. MICHELL<br />
CARTRIDGE TAGS<br />
PREZZO € 22,00<br />
Tipo: terminazioni per pagliuzze cavo phono<br />
Note: Set di 4 pezzi, placcati argento<br />
NOTTINGHAM ANALOGUE<br />
RECORD BRUSHES<br />
PREZZO € 22,00<br />
Tipo: bilancina per regolare il peso di lettura delle<br />
testine Note: fornisce in modo semplice il peso di<br />
lettura del fonorilevatore una volta appoggiato lo<br />
stilo sulla sua parte superiore. Con graduazione da<br />
1,5 a 3,5 grammi.<br />
SIMPLY ANALOG<br />
TAPPETINO ANTISCIVOLO<br />
IN SUGHERO STANDARD ED.<br />
PREZZO € 24,95<br />
Tipo: ponticelli phono Conduttore: rame cristalli<br />
lineari Note: set di pagliuzze terminate per collegamento<br />
testina ai 4 pin dello shell<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE STYLUS CLEANER<br />
PREZZO € 27,50<br />
Tipo: 1 spazzola LP x lavadischi Note: Set composto<br />
da 1 spazzola Disc Doctor's più una testina di<br />
ricambio, adatta ai dischi LP 33 giri.<br />
NOTTINGHAM ANALOGUE<br />
STYLUS GAUGE<br />
PREZZO € 29,00<br />
Tipo: Dima a disco per la regolazione della testina<br />
e del braccio<br />
Tipo: spazzola in carbonio per la pulizia degli LP<br />
Note: adatto a tutti i giradischi; evita la carica<br />
elettrostatica; fabbricato in UE. Diametro: 295 mm.<br />
Spessore: 1,5 mm<br />
Tipo: liquido per la pulizia dei fonorivelatori Note:<br />
confezione con fluido e spazzolina: rimuove polvere,<br />
sporco e residui secchi presenti nei solchi, per<br />
SIMPLY ANALOG<br />
TAPPETINO ANTISCIVOLO.<br />
PREZZO € 29,95<br />
Note: combinazione unica di particelle di sughero<br />
e gomma nitrilica. Assorbe risonanze e<br />
72 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />
CLEARAUDIO<br />
ELIXIR OF SOUND<br />
PREZZO € 30,00<br />
SME<br />
FD 2013<br />
PREZZO € 38,00<br />
Tipo: fluido smorzante per alzabraccio<br />
vibrazioni; adatto a tutti i giradischi; evita la carica<br />
elettrostatica; fabbricato in UE. Diametro: 295 mm.<br />
Spessore: 1,5 mm<br />
adshell e testina; conduttore 22AWG in rame<br />
placcato argento e isolamento in Teflon<br />
SIMPLY ANALOG<br />
LIQUIDO PULIZIA VINILIE<br />
PREZZO € 39,95<br />
VAN DEN HUL<br />
CARTRIDGE SPIRIT LEVEL<br />
PREZZO € 29,00<br />
Tipo: liquido di pulizia per stili Note: flacone da<br />
10 ml. Se ne consiglia l'uso anche con i dischi nuovi<br />
prima del primo ascolto per la rimozione dei residui<br />
di pressatura del vinile.<br />
BASIS AUDIO<br />
MAGIC POTION<br />
PREZZO € 36,00<br />
Tipo: livella a bolla per il controllo della messa<br />
in orizzontale dello shell della testina Note: da<br />
porre a diretto contatto dello shell porta testina<br />
Dimensioni (l x a x p) cm: 0,9 x 1,6 x 1,27<br />
ACOUSTIC SOLID<br />
STROBOSCOPE<br />
PREZZO € 30,00<br />
NOTTINGHAM ANALOGUE<br />
MAT<br />
PREZZO € 30,00<br />
Tipo: tappetino per piatto giradischi Notthingham<br />
AUDIOMARKETING<br />
CORK MATT<br />
PREZZO € 32,00<br />
Tipo: liquido di pulizia Note: liquido per la pulizia<br />
delle parti acriliche dei giradischi Basis<br />
SCHEU ANALOG<br />
STROBOSCOPE DISC<br />
PREZZO € 36,00<br />
Note: Liquido per la pulizia dei vinili senza alcool<br />
200ml concentrato per 5 litri, basato su una formula<br />
avanzata senza alcool contenente ingredienti<br />
non tossici e non infiammabili.<br />
DISC DOCTOR'S<br />
WASH RECORD CLEANER<br />
PREZZO € 40,00<br />
Tipo: disco strobo in alluminio Note: disponibile<br />
versione con controllo elettronico ad euro 122,00<br />
AUDIOQUEST<br />
GROUNDGOODY<br />
PREZZO € 30,00<br />
Tipo: tappetino per giradischi in sughero Note:<br />
spessore 1,5mm ottimo accoppiamento sul piatto<br />
e smorzatore delle vibrazioni<br />
CLEARAUDIO<br />
MATRIX MICROFIBRE STRIP-<br />
SET<br />
PREZZO € 32,00<br />
Tipo: disco stroboscopico per controllo velocità rotazione<br />
giradischi Note: In alluminio, colorazione<br />
bianca. Specifico per i 50 Hz, disponibile anche in<br />
versione per 60 Hz<br />
ORTOFON<br />
BUBBLE LEVEL<br />
PREZZO € 37,50<br />
Tipo: fluido da 943ml Note: realizzato per il lavaggio<br />
a liquido dei dischi, senza risciaquo, utilizzando<br />
la macchina lavadischi<br />
ACOUSTIC SOLID<br />
SINGLEADAPTER<br />
PREZZO € 42,00<br />
Tipo: set strisce adesive in microfibra Note: per<br />
tutte le macchine lavadischi Matrix<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame PSC plus<br />
Isolante: tubo in polimero al fluoro e aria Note:<br />
cavo di massa da abbinare ai cavi phono che ne<br />
sono sprovvisti. Terminato con forcelle placcate<br />
argento. Diverse lunghezze disponibili a partire<br />
da 60 cm. Versione con conduttore in argento PSS<br />
a partire da 139.<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-6180<br />
PREZZO € 30,00<br />
CLEARAUDIO<br />
CLEVER CLAMP<br />
PREZZO € 34,00<br />
Tipo: Livella in alluminio/vetro per la messa in<br />
piano del giradischi<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES<br />
(SIZE B)<br />
PREZZO € 38,50<br />
Tipo: adattatore per singoli a 45 giri<br />
PALMER AUDIO<br />
TAPPETINO PER GIRADISCHI<br />
PREZZO € 42,00<br />
Note: montato sul Palmer 2.5; morbido, sottile e<br />
resistente, universale, spessore 1mm<br />
VAN DEN HUL<br />
HEADSHELL LINK 1.0-1.2 SET<br />
PREZZO € 43,50<br />
Tipo: record clamp in plastica Note: sfrutta il<br />
perno centrale per appiattire il disco; adatto per<br />
qualsiasi giradischi<br />
Tipo: Disco stroboscopico Note: frequenze 50/60<br />
Hz, velocità 33-45-78 giri<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
YR-01<br />
PREZZO € 35,00<br />
Tipo: pagliuzze Note: per installazione tra he<br />
Tipo: Set spazzole 45 giri Note: Set composto da<br />
2 spazzole Disc Doctor's più due ricambi, specificatamente<br />
progettate per i vinili a 45 giri (possono<br />
essere utilizzate anche per il lavaggio dei 78 e dei<br />
33 giri da 7")<br />
Tipo: ponticelli phono Note: contiene 4 cavetti di<br />
3,5 cm con codice colore diversificato, cavo mcs-300<br />
connettori cc-1.0 e cc-1.2<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 73
SELECTOR<br />
CLEARAUDIO<br />
RECORD CLEANING FLUID<br />
25/50/100<br />
PREZZO € 44,00<br />
Tipo: liquido per la pulizia dischi Note: flacone da<br />
50 cl euro 44; flacone da 100 cl euro 70<br />
ORTOFON<br />
LW 6 N<br />
PREZZO € 44,00<br />
Tipo: ponticelli phono Conduttore: in rame 6N<br />
OFC Note: Set di 4 cavetti per il collegamento<br />
braccio/testina. Terminali dorati.<br />
CLEARAUDIO<br />
LP DRILL<br />
PREZZO € 45,00<br />
Note: rame puro argentato e dorato, isolante in<br />
teflon; prezzo cad.<br />
KAB<br />
SUPER RECORD GRIP MK2<br />
PREZZO € 46,00<br />
Tipo: clamp per giradischi Note: in resina fenolica,<br />
con livella a bolla incorporata. Onserimento a<br />
pressione nerl perno del giradischi<br />
THE CARTRIDGE MAN<br />
TEST RECORD<br />
PREZZO € 47,00<br />
impugnatura in legno, spazzola in velluto con<br />
impugnatura in legno, liquido per la pulizia della<br />
testina, iquido per la pulizia dei vinili 80 ml. Finiture<br />
in pelle nera, rossa e lino<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-615<br />
PREZZO € 50,00<br />
Tipo: Bolla di precisione per la regolazione orizzontale<br />
del giradischi Note: corpo in alluminio<br />
CLEARAUDIO<br />
BEARING OIL<br />
PREZZO € 50,00<br />
ACOUSTIC SOLID<br />
PLEXIGLASS COVER<br />
PREZZO € 54,00<br />
Tipo: tappetino per piatto giradischi in plexiglass<br />
Note: spessore 3mm, versione da 5mm euro 66,30.<br />
Versione in cuoio in diversi colori euro 60.<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES<br />
(SIZE A)<br />
PREZZO € 54,50<br />
Tipo: Set spazzole LP Note: Set composto da 2<br />
spazzole Disc Doctor's più due ricambi, adatti ai<br />
dischi LP 33 giri.<br />
Note: Punta per correggere eventuali imperfezioni<br />
dei fori dello spindle, diametro 7,3 mm<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES<br />
(SIZE C)<br />
PREZZO € 45,00<br />
Tipo: disco test per il settaggio completo del<br />
giradischi Note: allegata anche una dima per<br />
allineamento testina e del braccio<br />
PALMER AUDIO<br />
ALIGNMENT PROTRACTOR<br />
DIMA<br />
PREZZO € 56,00<br />
Tipo: 78 giri 10 Note: Set composto da 2 spazzole<br />
Disc Doctor's Size C più due ricambi, specificatamente<br />
progettate per il lavaggio a liquido dei<br />
dischi a 78 giri da 10" e dei dischi Edison Diamond<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES<br />
(SIZE F)<br />
PREZZO € 45,00<br />
VAN DEN HUL<br />
MCS 150 M<br />
PREZZO € 47,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: multifilare 7<br />
trefoli argento Marche Crystal Isolante: nylonpoliuretano<br />
Resistenza (mOhm): 0,9/metro<br />
Note: specifico per cablaggio bracci ad alta flessibilità,<br />
rivestimento nei colori rosso, verde, blu e<br />
bianco. Prezzo al metro<br />
Tipo: olio sintetico a basso attrito Note: progettato<br />
specificamente per l'utilizzo con cuscinetti a<br />
CMB di Clearaudio, ma riduce l'attrito nella maggior<br />
parte dei pozzetti dei cuscinetti dei perni dei piatti.<br />
CLEARAUDIO<br />
SILENT BELT<br />
PREZZO € 50,00<br />
Tipo: dima universale Note: per allineamento<br />
testina Palmer Alignment Protractor.<br />
CARDAS AUDIO<br />
HSL PCC E<br />
PREZZO € 57,00<br />
AVID<br />
DIMA UNIVERSALE<br />
PREZZO € 48,00<br />
Tipo: cinghia di ricambio per giradischi Emotion<br />
Note: versioni per altri giradischi diametro 1 e 2<br />
mm, stesso prezzo Dimensioni (l x a x p) cm:<br />
diametro 2mm<br />
Tipo: cavetti di collegamento testina Note: set<br />
di 4 con cavo Cardas Golden Section Stranding e<br />
terminazioni PCC E<br />
Tipo: pre-1940 78 g. 10 Note: Set composto da<br />
2 spazzole Disc Doctor's Size F più due ricambi,<br />
specificatamente progettate per il lavaggio a<br />
liquido dei seguenti dischi: pre-1940 a 78 giri da<br />
10" (etichetta grande);, LP da 10";, Victor 'Program<br />
Transcriptions' da 10".<br />
VAN DEN HUL<br />
THE TAC 90<br />
PREZZO € 45,00<br />
Tipo: dima per l'allineamento del fonorilevatore<br />
Note: superficie a specchio<br />
SIMPLY ANALOG<br />
PULIZIA VINILI DELUXE<br />
PREZZO € 49,95<br />
DISC DOCTOR'S<br />
MIRACLE RECORD BRUSHES<br />
(SIZE E)<br />
PREZZO € 53,00<br />
J.A. MICHELL<br />
RECORD CLAMP<br />
PREZZO € 57,00<br />
Tipo: pressore Note: per aderenza disco/piatto,<br />
finitura nera; versione specifica per giradischi<br />
Rega, stesso prezzo<br />
Tipo: connettore pentapolare a 90° per bracci<br />
Note: comprende spazzola in fibra naturale con<br />
Tipo: 78 giri 12 Note: Set composto da 2 spazzole<br />
Disc Doctor's Size E più due ricambi, specificatamente<br />
progettate per il lavaggio a liquido dei dischi<br />
a 78 giri da 12" etichetta piccola<br />
SME<br />
CINGHIA<br />
PREZZO € 58,00<br />
Tipo: per giradischi 10-20-30<br />
74 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />
NEW HORIZON<br />
GD CARBON SPACERS<br />
PREZZO € 59,00<br />
ORTOFON<br />
LH 2000<br />
PREZZO € 65,00<br />
CLEARAUDIO<br />
HEADSHELL CABLE SET<br />
PREZZO € 85,00<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
HS-1<br />
PREZZO € 96,00<br />
Tipo: set dischi per regolazione VTA Note: Utilizzabile<br />
su qualsiasi braccio Pro-Ject Carbon da 8,6<br />
MIYAJIMA LAB.<br />
WOODEN BELT<br />
PREZZO € 60,00<br />
Tipo: shell porta testina Note: standard<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-MG10<br />
PREZZO € 70,00<br />
Tipo: set di quattro cavi per testine Note: rame<br />
OFC ad alta purezza, connettori amagnetici, lunghezza<br />
50 mm<br />
CLEARAUDIO<br />
VINYL HARMONICER<br />
PREZZO € 85,00<br />
Tipo: shell Note: in ebano nero con punto di presa<br />
in bronzo placcato oro.Fornito con pagliuzze realizzate<br />
in cavo standard o con cavo 6N Peso (kg): 0,10<br />
ACOUSTIC SOLID<br />
SOLID BALANCE MK II<br />
PREZZO € 98,00<br />
Tipo: accordatore per testina phono Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: 0,12 x 0,23 Peso (kg): 0,0035<br />
STEIN MUSIC<br />
ACHAT 1<br />
PREZZO € 60,00<br />
Tipo: Dima per il corretto allineamento della<br />
testina<br />
Tipo: shell porta testina in magnesio Note: inclusi:<br />
7 paia di viti di installazione, cavetti di collegamenti<br />
placcati oro<br />
SME<br />
DISCO STROBO<br />
PREZZO € 73,00<br />
Tipo: disco stroboscopico per controllo velocità<br />
del giradischi<br />
Tipo: tappetino universale per giradischi Note: per<br />
ottimizzazione contatto disco LP e piatto<br />
SIMPLY ANALOG<br />
SEPARATORI PER LP<br />
PREZZO € 89,95<br />
Tipo: bilancina per misurazione peso di lettura<br />
del fonorilevatore Note: elettronica per pesi da<br />
0,1 a 120g<br />
AUDIOQUEST<br />
WILDCAT TONEARM<br />
PREZZO € 99,00<br />
SOUNDSMITH<br />
EZ<br />
PREZZO € 63,00<br />
J.A. MICHELL<br />
UNI COVER<br />
PREZZO € 79,00<br />
Note: Colore: Nero o bianco; Dimensioni: 32x35cm;<br />
in confezione lussuosa da 10 pz.<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame solido<br />
PSC Note: 1,5 mt, per segnale phono, terminato<br />
con connettore pentapolare tipo JIS lato braccio e<br />
connettori RCA con calza lato pre<br />
Tipo: set di 4 viti con rondelle amagnetiche Note:<br />
per il fissaggio dei fonorilevatori allo shell del<br />
braccio<br />
Tipo: coperchio universale per giradischi Note: in<br />
plexiglass trasparente<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-618<br />
PREZZO € 90,00<br />
ORTOFON<br />
LH 6000<br />
PREZZO € 99,00<br />
HANSS ACOUSTICS<br />
PG-10<br />
PREZZO € 65,00<br />
Tipo: Bilancina digitale elettronica Note: per la<br />
taratura del peso della testina.<br />
ORTOFON<br />
ALIGNMENT TOOL<br />
PREZZO € 65,00<br />
NEW HORIZON<br />
GD CLAMP<br />
PREZZO € 79,00<br />
Tipo: peso pressadisco Note: in alluminio aeronautico<br />
da 510 gr.<br />
SOUNDSMITH<br />
CI<br />
PREZZO € 79,00<br />
Tipo: Clamp per giradischi Note: L'AT618 mantiene<br />
il disco fermo sul piatto e ne stabilizza le<br />
vibrazioni. Raccomandato per l'uso con giradischi<br />
dotati di motore a buona coppia e sospensioni<br />
rigide. Sconsigliato per l'uso con giradischi dotati<br />
di sospensioni morbide Dimensioni (l x a x p) cm:<br />
diametro 8 cm, altezza 3,6 cm Peso (kg): 0,600<br />
AUDITORIUM 23<br />
RECORD MAT<br />
PREZZO € 90,00<br />
Tipo: shell portatestina Note: per Windfeld, Jubilee,<br />
Kontrapunkt<br />
THE FUNK FIRM<br />
ACHROMAT<br />
PREZZO € 105,00<br />
Tipo: tappetino universale per giradischi Note: in<br />
materiale antirisonante, disponibile da 3 e 5 mm<br />
di spessore disponibile verso per SL1200 130 euro<br />
KAB<br />
SPEEDSTROBE<br />
PREZZO € 109,90<br />
Tipo: Dima per l'allineamento della testina<br />
Tipo: regolazione azimuth su bracci VPI unipivot<br />
Tipo: tappetino antistatico per giradischi Note:<br />
miscela di cotone e gomma<br />
Tipo: misuratore di velocità Note: disco in PVC<br />
da 10" di colore nero con indicazioni bianche<br />
sulla velocità, illuminazione al quarzo alimentata<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 75
SELECTOR<br />
CLEARAUDIO<br />
TWISTER CLAMP<br />
PREZZO € 135,00<br />
CLEARAUDIO<br />
TURBOWEIGHT<br />
PREZZO € 150,00<br />
CLEARAUDIO<br />
TURNTABLE CAREKIT<br />
STARTER<br />
PREZZO € 170,00<br />
a batteria da 9 Volt.<br />
SME<br />
PIPETTA<br />
PREZZO € 110,00<br />
Tipo: Connettore angolare per bracci IV e V<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
HS-2<br />
PREZZO € 110,00<br />
Tipo: shell Note: in legno di ciliegio, punto di presa<br />
in bronzo placcato oro Peso (kg): 0,10<br />
YAMAMOTO SOUND CRAFT<br />
HS-3<br />
PREZZO € 115,00<br />
Tipo: shell Note: in legno di bosso con punto di<br />
presa in bronzo placcato oro Peso (kg): 0,08<br />
Tipo: clamp pressa dischi con sistema di assorbimento<br />
delle risonanze Note: con ghiera in<br />
acciaio; leggero e adatto anche per giradischi a<br />
telaio flottante<br />
ACOUSTIC SOLID<br />
SOLID WEIGHT<br />
PREZZO € 140,00<br />
Tipo: pressore dischi Note: universale, adatto<br />
per qualsiasi giradischi, basa il suo principio di<br />
funzionamento sul peso con il quale spiana ed<br />
accoppia il disco al piatto. Versione con peso 0,3 kg.<br />
euro 70,00. Peso (kg): 0,6<br />
AUDIO-TECHNICA<br />
AT-LH13 OCC<br />
PREZZO € 140,00<br />
Tipo: contrappeso per bracci Rega Note: peso<br />
calibrato e foro eccentrico per migliorare le doti<br />
meccaniche del braccio, in acciaio Inox<br />
HEED AUDIO<br />
VINYL-1<br />
PREZZO € 150,00<br />
Note: Scheda Phono MM per Obelisk SI e Pre<br />
J.A. MICHELL<br />
TECNOWEIGHT<br />
PREZZO € 150,00<br />
Tipo: kit di contrappesi per Rega RB 250/300/600<br />
THE CARTRIDGE MAN<br />
THE MUSIC MAT<br />
PREZZO € 150,00<br />
Tipo: kit per la manutenzione e pulizia giradischi<br />
Note: kit composto da: spazzola per dischi "pure<br />
groove", spazzola in fibra di carbonio, spazzola e<br />
liquido per pulizia del diamante, pasta per lucidare,<br />
grasso per cuscinetti, liquido di pulizia per acrilico,<br />
cacciavite<br />
FURUTECH<br />
SKII<br />
PREZZO € 170,00<br />
Tipo: Pennello elettrostatico Note: Per la pulizia di<br />
CD, DVD, LP, Lenti di proiettori e schermi piatti; Formato<br />
da pelo di capra rinforzato da fibre acriliche<br />
ricoperte di sulfide di rame: permette di rimuovere<br />
le cariche elettrostatiche<br />
SCHEU ANALOG<br />
DISC-WEIGHT<br />
PREZZO € 170,00<br />
THE CARTRIDGE MAN<br />
CARTRIDGE ISOLATOR<br />
PREZZO € 120,00<br />
Tipo: isolatore antivibrazioni per testine Note:<br />
basetta da frapporre tra shell braccio e testina<br />
ORTOFON<br />
LH 8000<br />
PREZZO € 125,00<br />
Tipo: shell porta testina Note: Technihard con<br />
overhang e azimuth regolabili. Inclusi: cavetti di<br />
collegamento, 7 paia di viti per fissaggio, chiave<br />
esagonale per le regolazioni<br />
FLUX HIFI<br />
ELECTRONIC STYLUS<br />
CLEANER<br />
PREZZO € 149,00<br />
Tipo: mat per giradischi Note: in polimero<br />
THE FUNK FIRM<br />
BO!NG<br />
PREZZO € 160,00<br />
Tipo: Piedino accordatore/disaccoppiatore Note:<br />
Sistema di sospensione a molle. Versioni specifiche<br />
per giradischi Rega i Technics 1200SL.<br />
Tipo: Clamp per dischi Note: a pressione con<br />
livella a liquido integrata, chassis in alluminio;<br />
disponibile in nero o alluminio lucido Peso (kg):<br />
0,800<br />
ORTOFON<br />
LH 9000<br />
PREZZO € 179,00<br />
Tipo: shell porta testina Note: in legno<br />
NEW HORIZON<br />
GD 12 PLATTER<br />
PREZZO € 129,00<br />
Tipo: pulizia dello stilo Note: funzionamento<br />
a bassa frequenza con liquido a base di alcool<br />
isopropilico,<br />
AUDITORIUM 23<br />
HOMMAGE MAT<br />
PREZZO € 150,00<br />
THORENS<br />
STABILIZER<br />
PREZZO € 160,00<br />
Tipo: Shell portatestina standard in magnesio e<br />
fibra di carbonio Peso (kg): 16,8<br />
ORTOFON<br />
SB-1<br />
PREZZO € 179,00<br />
Tipo: piatto Note: in metacrilato cristallino da 12<br />
mm di spessore con adattatore perno in alluminio<br />
per GD 1<br />
Tipo: tappetino per giradischi<br />
Tipo: clamp Note: stabilizzatore smorzato per<br />
piatti Thorens<br />
Tipo: stroboscopio<br />
76 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />
HIDIAMOND<br />
PHONO<br />
PREZZO € 180,00<br />
CLEARAUDIO<br />
STROBOSCOPE TEST RECORD<br />
PREZZO € 230,00<br />
con connessione a 5 pin, diametro esterno 10 mm,<br />
connettore 5 pin 2 RCA placcati oro; 1,2 m; versione<br />
R terminato 2RCA/2RCA ; versione con connettore<br />
a 5 pin a L e 2 RCA<br />
FURUTECH<br />
LA SOURCE 102<br />
PREZZO € 270,00<br />
ORTOFON<br />
SB-2<br />
PREZZO € 249,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame 4VRC Isolante:<br />
PE Resistenza (mOhm): 3,1 Ohm/100m.<br />
Capacità (pF): 126 nf/m<br />
GOLDKABEL<br />
GK-EDPHRCA0.75<br />
PREZZO € 189,00<br />
Tipo: disco traccia stroboscopica Note: per regolazione<br />
fine velocità giradischi;<br />
TELLURIUM Q<br />
BLUE PHONO<br />
PREZZO € 230,00<br />
Tipo: Stroboscopio con contenitore in alluminio.<br />
Alimentazione a batterie 2 x 1,5V Note: Diametro<br />
del disco: 100 mm; Materiale dei disco: acciaio<br />
inossidabile; Box in alluminio; Funziona a batterie<br />
2x1,5 V; Precisione del circuito di oscillazione: 1/100<br />
Hz (0,1%) Dimensioni (l x a x p) cm: 6,7 x 2,2 6,8<br />
Peso (kg): 0,130<br />
Tipo: ponticelli phono Conduttore: in rame<br />
argentato Alpha da 0,6mmq Isolante: teflon<br />
Note: set di 4 per collegamento fonorilevatoreshell,<br />
terminato in fosforo/bronzo con trattamento<br />
Alpha e rodiati<br />
WIREWORLD<br />
SOLSTICE PHONO<br />
PREZZO € 276,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: Rame OFC<br />
Schermatura: Multipla Capacità (pF): 84 Note:<br />
per giradischi, lunghezza 0.75 metri.<br />
CLEARAUDIO<br />
QUADRO CLAMP<br />
PREZZO € 190,00<br />
Tipo: segnale phono Note: Modellati sul modello<br />
Blue di interconnessione, lunghezza 1 metro, terminati<br />
RCA-RCA.<br />
TRANSPARENT CABLE<br />
MUSICLINK PHONO<br />
PREZZO € 230,00<br />
AMAZON AUDIO<br />
CLAMP<br />
PREZZO € 250,00<br />
Tipo: pressore per giradischi<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />
placcato in Argento Caratteristiche: cavo fono,<br />
finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt Note:<br />
disponibile anche da 1,5 e 2 mt (rispettivamente<br />
299,00 e 322,00 €) e sfuso 23 euro/mt + terminazione<br />
230€<br />
TRINAUDIO<br />
GYROS 33 ARM BASE<br />
PREZZO € 280,00<br />
Tipo: record clamp in acciaio inox Note: per<br />
giradischi a massa elevata, adatto a giradischi a<br />
telaio rigido<br />
CLEARAUDIO<br />
DUSTCOVER<br />
PREZZO € 200,00<br />
Tipo: segnale phono Note: per collegamenti<br />
phono, coppia da 1 metro terminata RCA. Disponibile<br />
anche terminato pin a L per collegamento<br />
a bracci predisposti. Altre lunghezze disponibili<br />
tra 280 e 460 euro<br />
AUDIONAUTES<br />
HDG CLAMP 300.2<br />
PREZZO € 245,00<br />
CLEARAUDIO<br />
WEIGHT WATCHER<br />
PREZZO € 250,00<br />
Tipo: bilancina digitale Note: precisione 0,01 gr;<br />
per leggere il peso di lettura delle testine; calibrazione<br />
automatica, protezione batteria<br />
HARMONIX<br />
TU 800 EX IMP<br />
PREZZO € 250,00<br />
Tipo: basetta per giradischi Note: Basetta portabracci<br />
per giradischi Trinaudio modello Gyros<br />
33, realizzata in Corian con foro per braccio su<br />
specifiche del cliente<br />
AUDIONAUTES<br />
HDG CLAMP 600.2<br />
PREZZO € 295,00<br />
Tipo: coperchio antipolvere per giradischi in acrilico<br />
Note: per Concept, per Champion e Magnum<br />
euro 600, per Solution, Master e Innovation Comp.<br />
euro 850, per Reference euro 510, per Performance<br />
euro 300, per Avantgarde euro 490, per Emotion<br />
euro 235<br />
LINN<br />
TRAMPOLIN II<br />
PREZZO € 220,00<br />
Tipo: pressore per vinili Note: grafite ad alta densità;<br />
per giradischi a controtelaio flottante; edizione<br />
2018 ulteriormente migliorata Peso (kg): 0,3<br />
ORTOFON<br />
6NX TSW 1010<br />
PREZZO € 249,00<br />
Tipo: tappetino per giradischi accordato Note: Efficace<br />
su bilanciamento tonale, chiarezza, profondità,<br />
dinamica.Nuova versione più leggera, adatto a<br />
qualsiasi giradischi. Dimensioni (l x a x p) cm:<br />
29,3 / 0.3 Peso (kg): 0,210<br />
CARDAS AUDIO<br />
IRIDIUM PHONO<br />
PREZZO € 260,00<br />
Tipo: pressore per vinili Note: grafite ad alta densità;<br />
per giradischi a controtelaio flottante; edizione<br />
2018 ulteriormente migliorata Peso (kg): 0,6kg<br />
ALLNIC AUDIO<br />
SPEEDNIC<br />
PREZZO € 300,00<br />
Tipo: base inferiore per giradischi Sondek LP12 Note:<br />
in alluminio dotata di piedini isolanti regolabili<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame ad alta<br />
purezza OFC Capacità (pF): 85 Note: per bracci<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame OFC<br />
Tipo: misuratore stroboscopico velocità di rotazione<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 77
SELECTOR<br />
SME<br />
RECORD CLAMP<br />
PREZZO € 300,00<br />
AUDIOQUEST<br />
COUGAR TONEARM<br />
PREZZO € 399,00<br />
versione Signature € 400,00<br />
Tipo: pressore dischi Note: specifico per giradischi<br />
modello M-10; versione per l'M-20 euro 350<br />
AESTHETIX AUDIO<br />
ABCD - 1<br />
PREZZO € 310,00<br />
NEW HORIZON<br />
ALE<br />
PREZZO € 349,00<br />
display 2 x 3, campo di misura da +35° a -35°,<br />
accuratezza migliore di 0.1°, costruzione nonmagnetica<br />
e anti-statica<br />
KIMBER KABLE<br />
TAK-CU<br />
PREZZO € 380,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame solido<br />
PSC Note: terminato con connettore dritto 5 poli<br />
JIS e 2 RCA, più massa; lunghezza 1,5 m<br />
WIREWORLD<br />
ECLIPSE 7 PHONO<br />
PREZZO € 415,00<br />
Tipo: smagnetizzatore testine Benz MC Note:<br />
alimentazione a batterie, separata e interruttori di<br />
cicli, auto alla fine del ciclo<br />
BRINKMANN<br />
DIMA PROTRACTOR<br />
PREZZO € 330,00<br />
Tipo: Alimentatore Note: Alimentatore esterno<br />
per giradischi New Horizon. Permette la selezione<br />
elettronica della velocità. Uscita stabilizzata in<br />
tensione e frequenza.<br />
CLINAMEN AUDIO<br />
HARMONIC WOOD CLAMP<br />
PREZZO € 350,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame, geometria<br />
OGO/2 Varistrand Note: con terminazione<br />
RCA e connettore dritto DIN a 5 poli, da 50 cm, per<br />
giradischi; altre lunghezze disponibili 1/1,5/2 m<br />
MUSICAL SURROUNDINGS<br />
FOZGOMETER AZIMUTH<br />
PREZZO € 390,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OCC<br />
Isolante: Composilex 2 Caratteristiche: cavo<br />
fono, finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt<br />
Note: disponibile anche da 1.5 mt. e 2 mt; rispettivamente<br />
da 470,00 / 525,00€. A richiesta DIN A<br />
90° e altre lunghezze<br />
ACROLINK<br />
LGW-8N<br />
PREZZO € 420,00<br />
Tipo: Dima per allineamento braccio e fonorilevatore<br />
Note: completamente in metallo, universale<br />
e regolabile a seconda della lunghezza del braccio,<br />
con goniometro con due punti di riferimento a<br />
errore tangenziale nullo secondo norme IEC.<br />
GREGITEK<br />
DISIPATORE DINAMICO CL1 LP<br />
PREZZO € 340,00<br />
Tipo: Disipatore Dinamico Clap per Giradischi<br />
Note: Elimina le vibrazioni sul perno del Giradischi,<br />
può essere regolato sulla frequenza di risonanza<br />
del Giradischi Dimensioni (l x a x p) cm: 9,5 cm<br />
Peso (kg): 580 gr<br />
AUDIONAUTES<br />
HDG CLAMP 1000.2<br />
ANNIVERSARY<br />
PREZZO € 345,00<br />
Tipo: Clamp per giradischi Note: Realizzato in<br />
legno armonico + inserto in bronzo. Disponibile<br />
in Palissandro, Lignum Vitae, Amaranto, Bubinga,<br />
Macassar Ebony. gr lo rende adatto a giradischi<br />
rigidi e flottanti. Lucidato a cera e rifinito a mano<br />
Dimensioni (l x a x p) cm: 8,6 x 5 x 8,6 Peso<br />
(kg): 0,35<br />
TELLURIUM Q<br />
PHONO BLACK<br />
PREZZO € 359,00<br />
Tipo: segnale phono<br />
THE CARTRIDGE MAN<br />
DIGITAL STYLUS FORCE<br />
GAUGE<br />
PREZZO € 365,00<br />
Tipo: misuratore dell'azimuth del fonorilevatore<br />
Note: Unità alimentata a batteria portatile da<br />
utilizzare in combinazione con un disco test. Misura<br />
separazione dei canali, bilanciamento dei canali, e<br />
la direzione del segnale in modo rapido e preciso.<br />
SHUN MOOK<br />
EBONY HEADSHELL<br />
PREZZO € 390,00<br />
Tipo: Porta testina in ebano accordato Note:<br />
Porta testina in Ebano antico Mpingo lavorato ed<br />
accordato a mano. Attacco SME.<br />
Tipo: ponticelli phono Conduttore: rame purezza<br />
8N Note: connettori placcati d'oro (24 carati) o in<br />
rodio (LWR) sopra uno strato d'argento puro dello<br />
spessore di 10 micron<br />
HEED AUDIO<br />
ORBIT 2<br />
PREZZO € 425,00<br />
Tipo: Alimentatore per giradischi Note: a 2 velocità<br />
33/45 giri 220V. Orbit 1, versione con motore a<br />
corrente alternata a 110 volt Dimensioni (l x a x<br />
p) cm: 9.5 x 7.5 x 22<br />
PURE SOUND<br />
TENUTO MAT<br />
PREZZO € 430,00<br />
Tipo: pressore per dischi Note: grafite ad alta<br />
densità; per giradischi a telaio flottante; edizione<br />
Speciale Anniversary da 1kg, versione 2018 ancora<br />
migliorata Peso (kg): 0,96<br />
Tipo: misuratore forza d'appoggio testina Note:<br />
display a 3 cifre, campo di misura da 0,2 a 4 grammi,<br />
accuratezza migliore di 0.05, 30 minuti di durata<br />
con carica carica (ricaricabile), zona di applicazione<br />
della forza e cantilever nonmagnetici, contenitore<br />
in plastica con piedini antiscivolo Peso (kg): 0,150<br />
AUDIONAUTES<br />
HDG MAT 294.2<br />
PREZZO € 395,00<br />
Tipo: tappetino per giradischi Note: Mat per giradischi<br />
in lega di bronzo; Peso 2.2 Kg, spessore 5mm.<br />
AUDIOMICA LABORATORY<br />
HEMAT GOLD<br />
PREZZO € 442,86<br />
STEIN MUSIC<br />
THE PERF. INT. PI CARBON<br />
PREZZO € 345,00<br />
Tipo: Carbon Note: Tappetino per giradischi,<br />
THE CARTRIDGE MAN<br />
DIGITAL TURNTABLE LEVEL<br />
PREZZO € 365,00<br />
Tipo: Livella elettronica per giradischi Note:<br />
Tipo: Mat smorzante per giradischi Note: con<br />
grafite speciale ad alta densità; per giradischi a<br />
telaio rigido; spessore 6mm Dimensioni (l x a x<br />
p) cm: D 29,4 x 0,6 Peso (kg): 0,6<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame OFC Ca-<br />
78 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />
ratteristiche: cavo phono con terra Note: Filtro<br />
DFSS, lunghezze disponibili 1m e 2m<br />
ANALYSIS PLUS<br />
LOW MASS PHONO<br />
PREZZO € 456,00<br />
BOLTZ<br />
LP 20-180<br />
PREZZO € 499,00<br />
FURUTECH<br />
AG-12<br />
PREZZO € 600,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento con<br />
strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />
Caratteristiche: tecnologia brevettata -Hollow<br />
Oval Design- Geometria Ovale Note: per segnale<br />
Phono, coppia da 1 metro terminata RCA; da 1,5 m<br />
euro 528,00; altre lunghezze disponibili.<br />
ORTOFON<br />
LH 10000<br />
PREZZO € 469,00<br />
Tipo: mobile per LP Note: capacità 180 vinili,<br />
estensibile all'infinito, 2 livelli realizzato in acciaio,<br />
possibilità di ruote Dimensioni (l x a x p) cm: 51<br />
x 79 x 31 Peso (kg): 35<br />
AUDIO TEKNE<br />
LTP 11<br />
PREZZO € 500,00<br />
0,15 mmq in argento matched Crystal Schermatura:<br />
Ibrido in rame OFC argentato ad elevata purezza<br />
e strato di Linear Structured Carbon Isolante:<br />
In schiuma di polyethylene Resistenza (mOhm):<br />
11,9 a 100 mt Caratteristiche: Interconnessione<br />
tra bracci e preamplificatori, microfono e console<br />
Note: bilanciato da 1 mt, disponibile anche in lunghezze<br />
da 1,2 e 1,5 mt a 560 e 640 euro. Disponibile<br />
anche in bobine da 10 e 25 mt a 1080 e 2700 euro<br />
WIREWORLD<br />
SILVER ECLIPSE 7 PHONO<br />
PREZZO € 515,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: 4 OFC argentati<br />
bilanciati PCOCC con trattamento criogenico Alpha<br />
Schermatura: quadrupla Note: cavo per giradischi<br />
terminato DIN/RCA, disponibile anche RCA/<br />
RCA a 600 euro e con DIN a "L" euro 680<br />
BOLTZ<br />
LP 20-270<br />
PREZZO € 649,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: Rame OCC<br />
rivestito in Argento Caratteristiche: cavo fono,<br />
finitura Femmina DIN a RCA o XLR; da 1mt Note:<br />
disponibile anche da 1.5 mt. e 2 mt, rispettivamente<br />
da 620,00/725,00€ mono al mt. € 105.00 +<br />
terminazione 305,00 €<br />
Tipo: shell porta testina Note: Realizzato in<br />
alluminio e zinco con al centro un elastomero in<br />
agglomerato plastico proprietario. Adatto tra le<br />
altre alla MC 90, MC Windfield e alla serie Cadenza.<br />
Peso (kg): 14,5<br />
AUDIO TEKNE<br />
CH 7<br />
PREZZO € 470,00<br />
Tipo: Shell portatestiene Note: in puro Carbon<br />
Block attacco standar EIA cavi interni in litz di<br />
rame da 180 e set di viti universali Peso (kg): 0,18<br />
BRINKMANN<br />
CLAMP<br />
PREZZO € 480,00<br />
Tipo: pressore per giradischi Note: in puro carbon<br />
block Dimensioni (l x a x p) cm: diametro 18<br />
Peso (kg): 0,250<br />
BRINKMANN<br />
BASE DEDICATA BARDO<br />
PREZZO € 500,00<br />
Tipo: basetta dedicata a bracci da 10 pollici Note:<br />
versione per braccio 12 pollici euro 800<br />
OKKI NOKKI<br />
RCM RECORD CLEANING<br />
MACHINE<br />
PREZZO € 500,00<br />
CRYSTAL CABLE<br />
PICCOLO PHONO<br />
PREZZO € 540,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento/oro<br />
Schermatura: calza in argento Isolante: due<br />
strati sottili in kapton Note: un metro terminato<br />
RCA, anche 1,5 mt euro 740, ogni metro aggiuntivo<br />
euro 400<br />
SUTHERLAND<br />
THE TIMELINE<br />
PREZZO € 550,00<br />
Tipo: mobile per LP Note: in acciaio, 3 livelli, di<br />
capacità 270 vinili, estensibile all'infinito Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: 51 x 115 x 31 Peso (kg): 46<br />
ANALYSIS PLUS<br />
SOLO CRYSTAL OVAL<br />
PHONO CABLE<br />
PREZZO € 654,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: solo rame di<br />
cristallo puro OFC Schermatura: 100% Caratteristiche:<br />
tecnologia brevettata -Hollow Oval<br />
Design- Geometria Ovale Note: per segnale phono,<br />
coppia da 1 metro, terminata RCA; da 1,5 m euro<br />
803,00; altre lunghezze disponibili.<br />
Tipo: pressore per giradischi Note: opzionale per<br />
Balance, La Grange, Oasis e Bardo<br />
WELL TEMPERED LAB<br />
DPS<br />
PREZZO € 490,00<br />
Tipo: macchina lavadischi motorizzata Note:<br />
include spazzola e due flaconi di fluido; due sensi<br />
di marcia, spegnimento automatico. Pulisce un<br />
disco in pochi minuti e senza sforzo. Finitura nera<br />
o bianca. La rotazione a freddo permette l'utilizzo<br />
consecutivo di più ore. Telaio in alluminio.<br />
Tipo: clamp e stroboscopio Note: blocca disco<br />
di massa elevata con controllo incorporato della<br />
velocità di rotazione del piatto via laser<br />
KIMBER KABLE<br />
TAK-HB<br />
PREZZO € 575,00<br />
BASIS AUDIO<br />
BASIS REFLEX CLAMP<br />
PREZZO € 659,00<br />
Tipo: clamp premidisco universale Note: finitura<br />
nera o silver<br />
Tipo: unità d' alimentazione specifica per giradischi<br />
Simplex, Amadeus e Versalex Ingressi:<br />
120/240 V Uscite: 3 x 12 V<br />
Provato su <strong>SUONO</strong> 430 - 07/2009<br />
VAN DEN HUL<br />
D 501 SILVER HYBRID<br />
PREZZO € 510,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: centrale da<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento e rame<br />
Isolante: teflon Note: con terminazione RCA e<br />
connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre lunghezze<br />
disponibili 1/1,5/2 metri<br />
AUDIO TEKNE<br />
ARA 500 1,0M P<br />
PREZZO € 700,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: litz di rame<br />
Schermatura: rame Note: cavo phono con<br />
connettore dritto pentapolare/RCA da 1 mt, 1,5<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 79
SELECTOR<br />
BOLTZ<br />
LP 20-360<br />
PREZZO € 799,00<br />
Sistema multi conduttore Finely Stranded a bassa<br />
capacità con smorzatore di vibrazioni<br />
TRANSPARENT CABLE<br />
SUPER PHONO<br />
PREZZO € 910,00<br />
STEIN MUSIC<br />
STATELINE PHONO 2<br />
PREZZO € 1.000,00<br />
Note: Alimentazione esterna per phono 2 e per<br />
phono 2 signature.<br />
TELLURIUM Q<br />
BLACK DIAMOND PHONO<br />
PREZZO € 1.082,00<br />
Tipo: segnale analogico Note: per collegare il<br />
giradischi<br />
m euro 810<br />
CRYSTAL CABLE<br />
MICRO PHONO<br />
PREZZO € 730,00<br />
Tipo: segnale analogico Note: per segmale phono,<br />
coppia da 1m terminata RCA. Altre lunghezze<br />
disponibili tra 1000 e 1270 euro<br />
KIMBER KABLE<br />
TAK-AG<br />
PREZZO € 935,00<br />
TELOS AUDIO DESIGN<br />
QMT QUANTUM MAG. TUNIG<br />
PREZZO € 1.100,00<br />
Tipo: mobile per LP Note: in acciaio, 4 livelli, capacità<br />
360 vinili, estensibile all'infinito Dimensioni (l<br />
x a x p) cm: 51 x 150 x 31 Peso (kg): 59<br />
Tipo: segnale phono Note: coppia terminata<br />
RCA da 1 mt, anche 1,5 mt euro 1.300, ogni mt<br />
aggiuntivo euro600; mod. TAC-5/RCA da 1/1,5<br />
mt euro 830/1430, ogni metro aggiuntivo euro<br />
600 la coppia<br />
PURIST AUDIO DESIGN<br />
GENESIS PHONO<br />
PREZZO € 754,00<br />
CLEARAUDIO<br />
ACCU POWER SUPPLY<br />
PREZZO € 840,00<br />
Tipo: vedi note Note: alimentatore a batteria a<br />
ricerca automatica per la serie plus<br />
AUDIOQUEST<br />
LEOPARD<br />
PREZZO € 849,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento<br />
Isolante: teflon Note: con terminazione RCA e<br />
connettore DIN a 5 poli, da 50 cm; altre lunghezze<br />
disponibili 1/1,5/2 metri<br />
HEED AUDIO<br />
OBELISK TX2<br />
PREZZO € 980,00<br />
Note: demagnetizzatore utilizzabile du ogni elettronica,<br />
diffusori testine sorgenti, cavi, cd e vinili<br />
VPI<br />
HW-16.5<br />
PREZZO € 1.100,00<br />
Tipo: Alimentatore per giradischi Note: a 2 velocità<br />
33/45 giri 220V.<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame OFC<br />
Schermatura: al 98% a treccia Isolante: santoprene<br />
Resistenza (mOhm): 0,0842 a metro<br />
Capacità (pF): 45 ogni 33 cm Note: da 1,2 metri,<br />
terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA, DIN-XLR<br />
trattati triplo Criomag. Ogni 50cm in più euro 71,50.<br />
CLEARAUDIO<br />
SMART SYNCRO<br />
PREZZO € 770,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento PSS<br />
Isolante: tubi aria/polietilene Caratteristiche:<br />
con DBS 72V Note: cavo phono da 1,2 m, connettore<br />
pentapolare lato braccio, RCA o XLR completi<br />
di massa lato pre<br />
TECHDAS<br />
DISC STABILIZER<br />
PREZZO € 850,00<br />
ANALYSIS PLUS<br />
SILVER OVAL PHONO CABLE<br />
PREZZO € 984,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento con<br />
strand di rame puro OFC Schermatura: 100%<br />
Caratteristiche: Tecnologia brevettata -Hollow<br />
Oval Design- Geometria Ovale Note: per segnale<br />
Phono, coppia da 1 metro terminata RCA; da 1,5 m<br />
euro 1.254,00; altre lunghezze disponibili.<br />
Tipo: macchina lavadischi semi automatica Note:<br />
spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione;<br />
asciugatura automatica; peso 12,7 kg; finitura<br />
legno nero<br />
Provato su <strong>SUONO</strong> 427 - 04/2009<br />
THE CHORD COMPANY<br />
SIGNATURE TONEARM<br />
PREZZO € 1.140,00<br />
Tipo: clamp pressa dischi<br />
CAMMINO<br />
PH 1.0S<br />
PREZZO € 870,00<br />
HANSS ACOUSTICS<br />
RC-20<br />
PREZZO € 1.000,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />
placcato argento Caratteristiche: Tecnologia<br />
Tuned ARAY Note: 1.2m, con connettore DIN a<br />
L. Metro aggiuntivo €740,00. Configurazione dei<br />
conduttori specifica per giradischi<br />
Tipo: alimentatore filtrato per apparecchi con<br />
assorbimento fino a 3W Note: controllo di velocità<br />
per tutti i motori sincroni, frequenza d,uscita<br />
regolabile tra 47 e 89 Hz. Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 10,2 x 3,6 x 13,1 Peso (kg): 0,57<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Pure copper<br />
OFC Schermatura: Due schermi Caratteristiche:<br />
attacco dritto DIN 5P - RCA Lungh. 1,25 mt Note:<br />
Tipo: macchina lavadischi Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 37 x 38 x 27 Peso (kg): 11,8<br />
HARMONIX<br />
TU-800M'TRIBUTE'<br />
PREZZO € 1.150,00<br />
Tipo: tappetino per giradischi Note: realizzato<br />
a mano è composto da uno strato da 0,5 mm di<br />
carta impregnata di resina sulla parte superiore<br />
con strisce metalliche dello spessore di 0,5 mm.<br />
Peso (kg): 0,47<br />
80 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />
KIMBER KABLE<br />
KS 1016<br />
PREZZO € 1.170,00<br />
GRAHAM ENGINEERING<br />
IC-90<br />
PREZZO € 1.465,00<br />
LYRA SCAN TECH<br />
PHONO PIPE<br />
PREZZO € 1.600,00<br />
KIMBER KABLE<br />
KS 1236-DINAG<br />
PREZZO € 2.005,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: 6 in rame iper<br />
puro Note: coppia da 0,5 metri, terminata con connettori<br />
RCA WBT 0102; altre lunghezze disponibili<br />
AUDIO TEKNE<br />
CH 10<br />
PREZZO € 1.250,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: argento Note:<br />
da Din a RCA- lunghezza 1,25 mt € 1.465,00; da DIN<br />
a RCA con pipa piatta - cavo da 1,25 mt - € 1.840,00;<br />
da DIN a RCA - lunghezza 1,50 mt € 1.950,00<br />
THALES<br />
THALES PHONO<br />
PREZZO € 1.500,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame alta<br />
purezza Capacità (pF): 32 Note: disponibile in<br />
3 versione da connettore a 5 pin dritto, oppure a<br />
pipa 90°, oppure rca. Per il miglior interfacciamento<br />
con testine Lyra.<br />
KIMBER KABLE<br />
KS 1230-DINAG<br />
PREZZO € 1.690,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: 6 in argento<br />
iper puro Isolante: V-teflon Note: per segnale<br />
phono: 0,5 metri, connettori DIN a L, su richiesta<br />
SME, e RCA, messa a terra; altre lunghezze disponbili<br />
fino a 3 metri<br />
STEIN MUSIC<br />
DE-3 LP CONDITIONER<br />
PREZZO € 2.060,00<br />
Tipo: matt per giradischi Note: matt per giradischi<br />
in puro carbon block, elimina ogni vibrazione<br />
trasmessa dal giradischi alla testina Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: diam 29,7, spessore 1 Peso (kg): 1<br />
CLEARAUDIO<br />
SMART MATRIX<br />
PREZZO € 1.350,00<br />
Tipo: segnale phono Note: Cavo Phono di interconnessione<br />
1,5m. con connettore Din a L o<br />
rettilineo, con presa RCA o presa femmina XLR. Per<br />
braccio giradischi Thales o altri, disponibile con DIN<br />
angolato 90° o rettilineo.<br />
PURIST AUDIO DESIGN<br />
AQUEOUS AUREUS PHONO<br />
PREZZO € 1.527,50<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: 4 in argento<br />
puro Isolante: V-teflon Note: per segnale phono:<br />
0,5 metri, connettori DIN a L, su richiesta SME, e<br />
RCA, messa a terra; altre lunghezze disponbili<br />
fino a 3 metri<br />
TRANSPARENT CABLE<br />
ULTRA PHONO<br />
PREZZO € 1.820,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: DUE Schermatura:<br />
doppia, 112 conduttori a struttura Litz, 1<br />
foglio alluminio Isolante: in teflon Resistenza<br />
(mOhm): 0,011 Capacità (pF): 180 Caratteristiche:<br />
terminato Note: coppia terminata RCA da 1<br />
m. Altre lunghezze disponibili tra 1930 e 2260 euro<br />
Tipo: demagnetizzatore per LP Note: elimina carica<br />
elettrostatica e stress del materiale. Peso (kg): 3<br />
PURIST AUDIO DESIGN<br />
VENUSTAS PHONO<br />
PREZZO € 2.138,50<br />
Tipo: macchina lavadischi Note: rotazione in<br />
senso orario e antiorario Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 34,5 x 20,5 x 34,5 Peso (kg): 12<br />
WIREWORLD<br />
PLATINUM ECLIPSE 7 PHONO<br />
PREZZO € 1.400,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: in lega di<br />
argento, rame e oro Schermatura: al 100% a<br />
treccia Isolante: teflon Resistenza (mOhm):<br />
0,134 a metro Capacità (pF): 25 ogni 33 cm Note:<br />
specifico per collegamenti phono giradischi-pre, da<br />
1,2 metri, terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA,<br />
DIN a L-XLR trattati triplo Criomag. Ogni 50 cm<br />
in più euro 195.<br />
SHUNYATA<br />
COBRA PHONO<br />
PREZZO € 1.540,00<br />
VPI<br />
MW-1 CYCLONE<br />
PREZZO € 1.900,00<br />
Tipo: macchina lavadischi automatica Note:<br />
spazzola per l'applicazione del liquido in dotazione,<br />
motore reversibile, asciugatura automatica, chassis<br />
in alluminio,finitura in legno. Peso (kg): 12,7<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: multiconduttore<br />
in lega rame, argento e oro Schermatura:<br />
poliestere, rame argentato con copertura a treccia<br />
al 100% Isolante: teflon Resistenza (mOhm):<br />
0,053 a metro Capacità (pF): 40 ogni piede<br />
Note: da 1,2 metri, terminato RCA-RCA, XLR-XLR,<br />
DIN-RCA, DIN-XLR trattati triplo Criomag. Ogni<br />
50cm in più euro 182<br />
CRYSTAL CABLE<br />
REFERENCE PHONO<br />
PREZZO € 2.170,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Argento OCC<br />
Caratteristiche: cavo phono, finitura Femmina<br />
DIN a RCA o XRL, da 1 mt Note: disponibile<br />
anche da 1,5mt e da 2,0mt rispettivamente a<br />
1.845,00/2.290,00 €. Mono al mt. 495,00 € +<br />
terminazione 560,00 €<br />
Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />
terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />
TECHDAS<br />
BASE BRACCIO<br />
PREZZO € 2.000,00<br />
Tipo: Base per ulteriore bracci Note: Base aggiuntiva<br />
per montare ulteriore braccio, in metallo<br />
e legno.<br />
Tipo: segnale phono Note: 1 mt terminato RCA,<br />
anche da 1,5 m euro 2.880; mod. TCA-5/RCA da 1<br />
e 1,5 m euro 2.170 e 2.880, ogni metro aggiuntivo<br />
euro 1400 la coppia<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 81
SELECTOR<br />
SHUNYATA<br />
PYTHON PHONO<br />
PREZZO € 2.240,00<br />
DR. FEICKERT ANALOGUE<br />
CLEAN<br />
PREZZO € 2.490,00<br />
single core Note: coppia da 1.2 metri terminato<br />
connettore dritto DIN 5 poli lato braccio, RCA<br />
lato pre.<br />
AUDIOQUEST<br />
WILD LP<br />
PREZZO € 2.889,00<br />
DURAND TONEARMS<br />
PHONO CABLE<br />
PREZZO € 2.700,00<br />
Tipo: segnale phono Caratteristiche: terminazione<br />
DIN pentapolare lato braccio e RCA o XLR lato pre<br />
Note: specifico per braccio Kairos, lunghezza 1,2<br />
m; versione da 1,5 m euro 3.200<br />
Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />
terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />
NESSIE VINYLMASTER<br />
NESSIE VINYLMASTER<br />
PREZZO € 2.350,00<br />
Tipo: Alimentatore a batteria Note: Alimentatore<br />
24V per giradischi Feickert. Doppio pacco batteria.<br />
Disponibile anche con voltaggio 12V e 12+12V per<br />
altri apparecchi.<br />
AUDIODESKSYSTEME GLÄSS<br />
VINYLCLEANER PRO<br />
PREZZO € 2.500,00<br />
THALES<br />
LEVI-BASE<br />
PREZZO € 2.700,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: PSS in argento<br />
massiccio Isolante: tubi ad aria in teflon Note:<br />
sistema DBS a 72V, connettore lato braccio a 5 poli<br />
dritto o ad angolo retto, lato pre 2 connettori RCA<br />
o XLR più massa; lunghezza 1 metro<br />
SHUN MOOK<br />
LP RECORD CLAMP<br />
PREZZO € 3.500,00<br />
Tipo: Macchina lavadischi Note: Lavadischi completa<br />
di clamp, panno, liquido e manuale. Il liquidi<br />
contenuto nel serbatoio integrato permette un<br />
minimo di 100 cicli di pulizia Dimensioni (l x a x<br />
p) cm: 40 x 33 x 17 Peso (kg): 9<br />
CAMMINO<br />
PH 1.2 REF<br />
PREZZO € 2.400,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: multifilare<br />
in rame ad alta purezza Schermatura: Quattro<br />
schermature e smorzatore di vibrazioni Capacità<br />
(pF): 70 pf Caratteristiche: Per braccio giradischi<br />
Note: Circuito accordatore di campo elettromagnetico<br />
per minimizzare gli effetti mutui interni<br />
proprietario. Lunghezza: 1,25 m<br />
ACROLINK<br />
8N-RPH/5<br />
PREZZO € 2.420,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame purezza<br />
8N Note: versione speciale per Phono; lunghezza<br />
1,2 m; terminato dritto 5pin-RCA o XLR<br />
ACROLINK<br />
8N-RPH/R<br />
PREZZO € 2.420,00<br />
Tipo: macchina lavadischi a ultrasuoni Note:<br />
Lavaggio completamente automatico di entrambe<br />
le facciate (lato A e B del disco); lavaggio per<br />
immersione in liquido di pulizia; lavaggio con<br />
sistema ad ultrasuoni e rulli rotanti in microfibra.<br />
Asciugatura automatica. Dimensioni (l x a x p)<br />
cm: 33 x 27 x 20 Peso (kg): 4,5<br />
THE CHORD COMPANY<br />
SARUM SLIM TONEARM<br />
PREZZO € 2.640,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC<br />
placcato argento Isolante: PTFE Caratteristiche:<br />
2 conduttori, tecnologia Super ARAY Note: Per<br />
bracci giradischi da 1.2 m, con connettore DIN L.<br />
Metro aggiuntivo €930,00<br />
ACOUSTIC REVIVE<br />
PHONO 1.2PA<br />
PREZZO € 2.650,00<br />
Tipo: Base di isolamento per giradischi o elettroniche<br />
Note: con sistema di disaccoppiamento<br />
regolabile ad aria<br />
PURIST AUDIO DESIGN<br />
CORVUS PHONO<br />
PREZZO € 2.743,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame SCC<br />
Schermatura: 100% in lamina Isolante: polipropilene<br />
Resistenza (mOhm): 0,053 a metro<br />
Capacità (pF): 28 ogni 33 cm Note: da 1,2 metri,<br />
terminato RCA-RCA, XLR-XLR, DIN-RCA, DIN-XLR<br />
trattati triplo Criomag. Ogni 50 cm in più euro<br />
188,50.<br />
HARMONIX<br />
TU 812MX<br />
PREZZO € 2.800,00<br />
Tipo: Accordatore per giradischi Note: Accordatore<br />
di risonanza in Ebano antico per l'accordatura<br />
dell'LP in vinile.<br />
THE CHORD COMPANY<br />
SARUM REFERENCE<br />
TONEARM<br />
PREZZO € 3.500,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Rame OFC placcato<br />
argento Isolante: PTFE Caratteristiche: 4<br />
conduttori, tecnologia Super ARAY Note: Per bracci<br />
giradischi, 1.2m. Metro aggiuntivo €1.900,00.<br />
Disponibile con connettore DIN a L o dritto<br />
ECHOLE<br />
OBSESSION SIGNATURE<br />
PHONO<br />
PREZZO € 3.550,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame purezza<br />
8N Note: versione speciale per Phono; lunghezza<br />
1,2 m terminato RCA>RCA o XLR>XLR<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: rame PCOCC-A<br />
Tipo: Clamp per giradischi Note: Come TU 812mk2<br />
con prestazioni ancora superiori. Peso (kg): 0,331<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: Argento, Oro,<br />
Palladio Caratteristiche: lunghezza 3 feet. Note:<br />
per lunghezze maggiori aggiungere € 770 ogni feet<br />
82 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
GUIDA ALL’ACQUISTO GLI ACCESSORI PER L’ANALOGICO<br />
SHUNYATA<br />
ANACONDA-S PHONO<br />
PREZZO € 3.630,00<br />
sistema di dissipazione del rumore in carbonio a 4<br />
strati DBS 72V, terminato con connettore JIS a 5 pin<br />
verso 2 RCA dorati o XLR più terra. Lunghezza 1,2 m.<br />
Versione da 2 m euro 4899<br />
TECHDAS<br />
EXTRA UPPER PLATTER<br />
PREZZO € 4.000,00<br />
Tipo: Base supplementare per piatto Note: in<br />
puro Titanio, da mettere sopra al piatto; accessorio<br />
esclusivo per giradischi Air Force One<br />
CLEARAUDIO<br />
DOUBLE MATRIX<br />
PROFESSIONAL<br />
PREZZO € 5.300,00<br />
mento anti vibrazione, e antirisonante con legno<br />
africano. Connettori Oyaide RCA-RCA o RCA-DIN<br />
ORTOFON<br />
SPU COLLECTOR BOX<br />
PREZZO € 9.900,00<br />
Tipo: segnale phono Note: coppia di cavi da 1 m,<br />
terminata RCA. Altre lunghezze disponibili.<br />
TRANSPARENT CABLE<br />
REFERENCE PHONO<br />
PREZZO € 3.630,00<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: rame litz<br />
Schermatura: triplo in Mylar di alluminio Isolante:<br />
teflon Resistenza (mOhm): 0,011 Capacità<br />
(pF): 8,7 / ft Caratteristiche: coppia terminata<br />
RCA Note: coppia terminata RCA da 1 m; altre<br />
lunghezze disponibili tra 3780 e 4220 euro<br />
CLEARAUDIO<br />
AZIMUTH OPTIMIZER<br />
PREZZO € 4.300,00<br />
Tipo: vedi note Note: strumento per la misurazione<br />
e regolazione dell'angolo di azimuth;<br />
incorpora un un pre phono e una uscita cuffia per<br />
il monitoraggio dei segnali<br />
DURAND TONEARMS<br />
THE WEIGHT<br />
PREZZO € 4.500,00<br />
Tipo: macchina lavadischi Note: lavaggio di entrambi<br />
i lati de disco in un passaggio con braccio di<br />
pulizia, spazzole per lo scarico dell'elettricità statica,<br />
assorbente di 20 mm; finitura trasparente Dimensioni<br />
(l x a x p) cm: 40,5 x 18 x 38 Peso (kg): 16,5<br />
TECHDAS<br />
SPECIAL DAMPING TABLE<br />
PREZZO € 6.900,00<br />
Tipo: Base per giradischi Note: per Air Force One<br />
e Two, realizzata in un mix di cristallo e acrilico.<br />
TRANSPARENT CABLE<br />
XL RCA PHONO<br />
PREZZO € 7.260,00<br />
Note: cofanetto in legno in edizione limitata di 100<br />
pezzi, contenente 4 testine della serie SPU: Classic,<br />
SPU Gold Reference, SPU85 e SPU 90th Anniversary<br />
MIT<br />
ORACLE MA_X PHONO<br />
PREZZO € 10.368,00<br />
CRYSTAL CABLE<br />
ULTRA PHONO<br />
PREZZO € 3.690,00<br />
Tipo: segnale phono Note: per segnale phono,<br />
coppia terminata TAC-5 RCA da 1m; altre lunghezze<br />
disponibili<br />
BRINKMANN<br />
RONT II<br />
PREZZO € 3.910,00<br />
Tipo: clamp pressa dischi Note: in legno massello,<br />
metallo e teflon per il corpo principale e zaffiro per<br />
il contatto con il disco Dimensioni (l x a x p) cm:<br />
diametro 7,6 Peso (kg): 0,55<br />
Note: Coppia da 1 mt terminata RCA, disponibili<br />
altre terminazioni; disponibili diverse lunghezze<br />
tra 7600 e 8670 euro<br />
FONO ACUSTICA<br />
ARMONICO PHONO CABLES<br />
PREZZO € 7.750,00<br />
Tipo: segnale phono Note: coppia da 1 m terminata<br />
RCA; altre lunghezze disponibili. È possibile<br />
selezionare il carico 47k ohm, 1000 Ohm, o 100<br />
ohm nella parte attiva del cavo<br />
CRYSTAL CABLE<br />
ABSOLUTE DREAM PHONO<br />
PREZZO € 13.400,00<br />
Tipo: segnale phono Note: versione base da 1<br />
mt, 1,5 mt euro 18.100; ogni mt aggiuntivo euro<br />
9.450. Versione terminata TAC-5/RCA da euro 7.250<br />
TARA LABS<br />
PR.ZERO GX PHONO CABLE-<br />
5PIN<br />
PREZZO € 4.636,00<br />
TRANSPARENT CABLE<br />
OPUS RCA PHONO<br />
PREZZO € 15.800,00<br />
Tipo: alimentatore a valvole per giradischi Balance,<br />
La Grange, Oasis, Bardo e Spyder Note: base in<br />
granito Dimensioni (l x a x p) cm: 18 x 6,5 x 16<br />
Peso (kg): 12<br />
AUDIOQUEST<br />
WEL SIGNATURE LP<br />
PREZZO € 3.999,00<br />
Tipo: segnale phono Conduttore: PSS argento<br />
solido Isolante: FEP tubi aria/teflon Caratteristiche:<br />
rivestimento nero con strisce nere Note:<br />
Tipo: segnale phono Note: per ogni metro aggiuntivo<br />
€735,00; disponibile RCA/XLR. Ogni canale<br />
utilizza due conduttori Rectangular Solid Core con<br />
otto tubi in teflon. Il cavo permette di avere un<br />
basso valore di capacità, ideale per testine con<br />
uscita media e alta<br />
Tipo: segnale analogico Conduttore: oro/argento<br />
Isolante: teflon/aria Caratteristiche: 1 mt Note:<br />
cavo phono realizzato con conduttori di alto pregio<br />
termicamente trattati e saldati con argento 100%<br />
puro. Geometria particolare, sistema di smorza-<br />
Tipo: segnale analogico Note: Coppia terminata<br />
RCA, disponibili altre terminazioni; disponibili altre<br />
lunghezze tra 16500 e 18630 euro<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 83
SELECTOR<br />
di Carlo D’Ottavi<br />
Il più<br />
grande<br />
circo del<br />
mondo<br />
The Beatles<br />
SGT. PEPPER’S<br />
LONELY HEARTS<br />
CLUB BAND<br />
Parlophone Records<br />
ristampa Anniversary<br />
Edition EMI 2017<br />
2 LP 180 gr.<br />
Nel bel mezzo della loro<br />
fantastica parabola<br />
artistica i fab four si<br />
ritrovarono a creare un nuovo<br />
album quando ormai erano entrati<br />
in un meccanismo infernale<br />
per il quale dovevano superarsi<br />
di volta in volta. Dopo<br />
i frenetici inizi, sette album in<br />
studio in due anni, da Please<br />
Please Me a Beatles For Sale,<br />
pubblicati nel biennio 1963 e<br />
1964, tra tour, film, stampa e<br />
TV, il gruppo di Liverpool decise<br />
di prendersi un po’ più di tempo<br />
(si fa per dire); non è un caso<br />
che i veri capolavori arrivino<br />
con A Hard Day’s Night e Rubber<br />
Soul del 1965, seguiti da Revolver<br />
nel 1966, per toccare i<br />
vertici assoluti con la triade Sgt.<br />
Pepper’s Lonely Hearts Club<br />
Band, The Beatles (The White<br />
Album) e Abbey Road, pubblicati<br />
uno per anno, prima della<br />
chiusura dei battenti con Let<br />
it Be all’alba degli anni Settanta.<br />
Per molti è proprio Sgt.<br />
Pepper’s il disco capolavoro<br />
che cambiò la musica popolare<br />
per sempre arrivando come<br />
un piccolo terremoto. I Beatles,<br />
al culmine del loro successo,<br />
sembravano come annoiati e<br />
disgustati da quella macchina<br />
del business pop che loro stessi<br />
avevano contribuito a creare<br />
e stavano cercando di provare<br />
qualcosa di nuovo. L’invenzione<br />
della Banda del Sergente Pepper,<br />
con i quattro calati nei loro<br />
scintillanti costumi colorati, ha<br />
permesso al gruppo di esplorare<br />
nuovi territori sia in termini<br />
di contenuti che di musica. Ha<br />
anche dato loro una possibilità<br />
di essere sfacciati e irrispettosi,<br />
per colpire brutalmente l’immagine<br />
dei Beatles stessi che<br />
ormai stava loro stretta. Era il<br />
momento di criticare e contestare<br />
l’Inghilterra che, in quel<br />
1967, aveva seri problemi con<br />
la propria identità nazionale e<br />
la relazione tra la nazione e i<br />
cittadini e la nuove generazioni<br />
in particolare. La band era,<br />
tra le altre cose, intelligente, e<br />
il disco è un’analisi critica della<br />
società e del sistema, abilmente<br />
confezionata in canzoni superficialmente<br />
belle, quasi innocue<br />
ma cucite con testi dai significati<br />
nascosti e spesso ferocemente<br />
pungenti.<br />
Dal punto di vista della produzione<br />
tecnica la band stava<br />
esplorando nuove strade e<br />
sperimentando suoni diversi,<br />
come ancora nessuno aveva<br />
fatto. L’ultimo brano, A Day<br />
In The Life, è un audio dramma<br />
e ascoltandolo sembra di<br />
fare un giro su una giostra impazzita;<br />
un’esperienza confusa<br />
ed elettrizzante e veramente<br />
inusuale. Tra le tante ristampe<br />
quella uscita in occasione del<br />
cinquantennale è apparsa in<br />
due versioni: una, in edizione<br />
limitata, comprende 2 LP, 6<br />
CD, un libro e un poster, tutto<br />
inserito in cofanetto che ricorda<br />
i contenitori dei nastri-master;<br />
l’altra versione, sempre con i<br />
due LP in vinile pesante, è una<br />
perfetta replica dell’originale,<br />
compreso l’elenco dei circa<br />
ottanta personaggi presenti<br />
nell’affollatissima e famosa copertina,<br />
i testi sul retro e tante<br />
altre informazioni. Per creare<br />
i mix per il Sgt. Pepper il produttore<br />
Giles Martin (figlio del<br />
produttore storico dei Beatles,<br />
George Martin) e l’ingegnere<br />
Sam Okell hanno lavorato con<br />
un team di esperti ingegneri e<br />
specialisti del restauro audio<br />
presso gli Abbey Road Studios<br />
di Londra. Tutte le versioni<br />
della Anniversary Edition includono<br />
il nuovo mix stereo di<br />
Martin dell’album proveniente<br />
direttamente dai nastri di sessione<br />
a quattro tracce originali e<br />
ispirato all’originale mix mono,<br />
preferito dai Beatles, prodotto<br />
da suo padre George. Il primo<br />
album contiene i 13 brani originali<br />
mentre nel secondo vengono<br />
riproposti gli analoghi pezzi<br />
in versioni alternative poi scartate<br />
al momento della realizzazione<br />
del disco. La creazione del<br />
disco fu un processo innovativo<br />
tanto che George Martin disse:<br />
“Eravamo in un altro tipo di<br />
forma d’arte in cui stavamo<br />
mettendo qualcosa sul nastro<br />
84 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
Amato mio LP<br />
PILLOLE<br />
Tom Petty and<br />
The Heartbreakers<br />
DAMN THE TORPEDOES<br />
Backstreet Records - MCA 5105 - 1 LP<br />
I primi due album<br />
di Tom Petty sono<br />
considerati i<br />
migliori. In<br />
particolare il<br />
secondo (1979) è uno dei più grandi<br />
LP nella storia del rock targata a<br />
stelle e strisce, con brani<br />
indimenticabili come Refugee, Here<br />
Comes My Girl, Even the Losers e tanti<br />
altri in un mix di rock ‘n’ roll e pop<br />
che merita di essere riscoperto.<br />
che poteva essere fatto solo su<br />
nastro”. La Lonely Hearts Club<br />
Band non è mai sembrata così<br />
acusticamente trasparente, presente<br />
e tonalmente equilibrata<br />
come ora. Questa edizione è<br />
la migliore mai ascolta e, in definitiva,<br />
quella da avere. Chiunque<br />
sia interessato a mettere le<br />
mani su questi oggetti da collezione<br />
dovrà essere veloce prima<br />
che si esauriscano le scorte.<br />
Il fenomeno dei Beatles molto<br />
tempo fa è diventato immortale<br />
e la base di fan è enorme ...<br />
Thelonius Monk Quartet<br />
MONK IN TOKYO<br />
CBS/Sony ristampa Speakers Corner<br />
Pallas Germany<br />
2 LP 180 gr<br />
Il 1963 fu un anno meraviglioso<br />
per ascoltare<br />
Thelonious Monk dal<br />
vivo. Dopo aver firmato con<br />
la Columbia, il suo primo<br />
contratto con una major, nel<br />
1962 la sua musica unica, a<br />
lungo considerata presuntuosa,<br />
eccentrica o semplicemente<br />
sbagliata, finalmente ricevette<br />
la distribuzione su vasta scala<br />
che meritava. Monk sembrò,<br />
a suo modo, completamente<br />
entusiasta di ascoltare quella<br />
musica in radio, in disco e<br />
in tour come non aveva mai<br />
fatto prima, e come leader di<br />
una delle migliori band con cui<br />
suonare. L’istrionico sassofonista<br />
tenore Charlie Rouse,<br />
magistrale nel fraseggiare con<br />
il pianista-compositore più di<br />
chiunque altro, aveva una intesa<br />
con Monk che nessun’altro<br />
possedeva in quanto ne conosceva<br />
alla perfezione le scale e<br />
le altre storie. Butch Warren<br />
era un bassista il cui ritmo infallibile<br />
ed elastico era ideale,<br />
in particolare in tandem con<br />
la batteria di Frankie Dunlop.<br />
Questo set di 11 brani mette<br />
in luce otto tra i più grandi<br />
successi scritti o co-scritti da<br />
Monk (il suo tema Epistrophy<br />
è suonato due volte, una<br />
volta come estratto, l’altra<br />
per intero), oltre agli standard<br />
Just A Gigolo, come sempre<br />
un oggetto per pianoforte<br />
solo allo stesso tempo inquietante<br />
e divertente, e la firma di<br />
Tommy Dorsey in I’m Getting<br />
Sentimental Over You, uno dei<br />
preferiti da Monk. Al tempo i<br />
movimenti armonici di Pannonica,<br />
Jackie-ing e Bemsha<br />
Swing erano considerati ben<br />
oltre la comprensione della<br />
maggior parte dei fan del jazz.<br />
Eppure qui ci sono il Sommo<br />
Sacerdote e i suoi indispensabili<br />
accoliti di Tokyo, ben lontani<br />
dalla più familiare New<br />
York, completamente rapiti<br />
dall’esibizione. Il tour del 1963<br />
con le apparizioni in Giappone<br />
e l’album che ne risultò offrì<br />
i stessi pezzi, ma Just A Gigolo<br />
e I’m Gettin ‘Sentimental<br />
Over You hanno allargato la<br />
platea e fatto conoscere gli altri<br />
capolavori prima misconosciuti.<br />
Bei ricordi, quindi, per<br />
quei fan giapponesi che erano<br />
nella Sankei Hall di Tokyo il<br />
21 maggio 1963! E anche oggi<br />
possiamo conoscere il talento<br />
di questo quartetto nella perfetta<br />
ristampa in doppio vinile<br />
di Speakers Corner.<br />
Prokofiev Sergej<br />
LIEUTENANT KIJÉ SUITE,<br />
SYMPHONY 2<br />
David Clatworthy, baritone; Erich<br />
Leinsdorf, Boston Symphony<br />
Orchestra.<br />
RCA LSC-3061 - 1 LP<br />
Il tenente Kijé rivela<br />
l’intelligenza<br />
musicale di<br />
Prokofiev in questa<br />
suite che include<br />
musica per matrimoni e marce<br />
militari. È presente anche la<br />
Symphony 2. In queste sessioni del<br />
1968 l’ingegnere Anthony Salvatore<br />
ha catturato le dinamiche e il ritmo<br />
di questi due grandi lavori<br />
orchestrali.<br />
David Bowie<br />
HUNKY DORY<br />
RCA Victor SF 8244 1971 - 1 LP<br />
Il quarto album di<br />
David Bowie è uno<br />
dei migliori per<br />
l’assoluta varietà<br />
della musica e<br />
l’introduzione chiave di Mick Ronson<br />
come collaboratore principale. Tutti<br />
tranne uno dei brani sono stati<br />
composti da Bowie il che rende la<br />
straordinaria gamma di tipi di<br />
musica ancora più<br />
impressionante. Changes, Life from<br />
Mars, Oh! You Pretty Things solo per<br />
menzionare le più celebri, sono<br />
esaltate da una registrazione su<br />
vinile di prima classe.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 85
SELECTOR<br />
di Carlo D’Ottavi<br />
Grandi classici<br />
Due dischi di recentissima uscita dedicati a celebri pagine che la bontà delle interpretazioni rendono ancora stimolanti<br />
ed emozionanti all’ascolto.<br />
“La sfida di questa musica è<br />
ancora viva perché si possono<br />
approfondire sempre di più i<br />
misteri del pezzo. È infinito sia<br />
dal punto di vista musicale che<br />
emotivo. Tutto in esso è connesso.<br />
Non c’è una nota casuale, eppure<br />
sembra improvvisata. Quindi è<br />
un mistero che incuriosirà e occuperà<br />
i musicisti per sempre”<br />
Murray Perahia<br />
BEETHOVEN<br />
Piano Sonatas Op.106<br />
Hammerklavier & Op.27/2<br />
Moonlight<br />
Murray Perahia pianoforte<br />
DG No. 4798353<br />
Dopo anni di studio dei<br />
manoscritti originali,<br />
degli schizzi di lavoro e<br />
delle edizioni pubblicate durante<br />
la vita del compositore, e dopo<br />
aver editato la nuova edizione<br />
di Henle Urtext delle sonate per<br />
pianoforte di Beethoven complete,<br />
Perahia presenta due delle<br />
sonate più famose di Beethoven<br />
come una rivelazione. Perahia<br />
affronta la sonata Hammerklavier<br />
per la prima volta quando<br />
aveva venticinque anni ma, solo<br />
quarant’anni dopo, ha deciso di<br />
registrarla, insieme a un altro<br />
caposaldo della scrittura pianistica<br />
beethoveniana, la sonata Al<br />
Chiaro di Luna. L’Hammerklavier<br />
è considerata una sfida non<br />
solo perché è una delle pagine<br />
pianistiche tecnicamente più<br />
impegnative ma anche per la sua<br />
lunghezza, che richiede un livello<br />
di concentrazione psicofisica<br />
fuori dal comune. La prolungata<br />
gestazione ha prodotto benefici<br />
facilmente udibili in questa nuova<br />
registrazione.<br />
I quaranta minuti dell’interpretazione<br />
di Perahia ne fanno una<br />
delle interpretazioni più veloci,<br />
eppure non risulta mai affrettata<br />
o troppo veloce, in parte grazie<br />
alla chiarezza e convinzione che<br />
Perahia porta, con una grande<br />
attenzione al bilanciamento delle<br />
diverse voci, in parte per l’attenzione<br />
che presta alla chiusura<br />
delle frasi. Allineato con questa<br />
flessibilità del fraseggio, Perahia<br />
cattura tutti gli umori e i colori<br />
cangianti, principalmente attraverso<br />
l’uso intelligente di una<br />
vasta gamma di dinamiche, in<br />
particolare nel secondo movimento,<br />
dove riproduce gli accenti<br />
con grande effetto. Il terzo movimento,<br />
un Adagio sostenuto esteso,<br />
ancora una volta, è affrontato<br />
da Perahia con la giusta fluidità,<br />
senza mai perdere la concentrazione<br />
sulla direzione generale. È<br />
così anche per Al chiaro di Luna.<br />
Il primo movimento di questa<br />
sonata è sicuramente uno dei<br />
più noti nel repertorio, difficile<br />
dunque immaginarsi qualcosa<br />
di nuovo. È affascinante, quindi,<br />
sentire come Perahia riesca a<br />
trovare momenti di luce e ombra<br />
interpretativa; non è certamente<br />
solo un caso di tocco. Ci sono<br />
diversi momenti di sottigliezza<br />
che implicano cambiamenti improvvisi<br />
di dinamica che Perahia<br />
fa in modo di evidenziare, e fa la<br />
differenza mostrando la sua matura<br />
sensibilità. Poiché il pezzo è<br />
così familiare al giorno d’oggi, è<br />
facile dimenticare quali idee ed<br />
effetti nuovi Beethoven abbia<br />
introdotto in questo movimento,<br />
sia in termini di forma, non a<br />
caso è sottotitolata Sonata quasi<br />
una Fantasia, sia per l’innovativo<br />
utilizzo del pedale per creare<br />
nuove trame. Perahia si appoggia<br />
a questa idea di essere più di una<br />
fantasia, e aggiunge una meravigliosa<br />
libertà al suo modo di suonare.<br />
Allo stesso modo l’ultimo<br />
movimento non è semplicemente<br />
un esercizio per suonare arpeggi<br />
molto veloci, abilità che non<br />
manca davvero a Perahia, che<br />
però si concentra anche sui piccoli<br />
dettagli, che sfociano poi in<br />
un arpeggio simile a una scossa<br />
elettrica.<br />
Da segnalare che questo disco è<br />
disponibile in CD, LP, in download<br />
fino all’Hi-Res 24 bit / 96 kHz.<br />
86 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
Secondo noi la classica<br />
DEBUSSY & FAURÉ<br />
Ariettes Oubliéess, La Mer &<br />
Prelude to Pénélope, Pélleas et<br />
Melisande<br />
Dir. Robert Ticciati – Deutches Symphonie<br />
Orchester Berlin<br />
Linn Records CKD 550 in formato<br />
CD e download Hi Res 24/192 Studio<br />
Master<br />
Un direttore d’orchestra<br />
inglese di scuola italiana<br />
che dirige un’orchestra<br />
tedesca con un solista<br />
ceco in un programma di musica<br />
francese: uno splendido esempio<br />
di Europa unita. Un disco che<br />
accosta due compositori francesi<br />
contemporanei che ben rappresentano<br />
le due opposte tendenze<br />
della musica classica francese a<br />
cavallo del ’900. Una fortemente<br />
influenzata dalla imperante<br />
scuola germanica e l’altra spinta<br />
dal desiderio di affermare una via<br />
alternativa veramente francese.<br />
Non si tratta di un’aspirazione<br />
meramente nazionalistica quanto<br />
della volontà di superare le conquiste<br />
della scuola dominante del<br />
tempo in favore di nuovi percorsi,<br />
nuovi linguaggi musicali che in<br />
grado di allargare gli orizzonti artistici,<br />
dunque non solo musicali,<br />
all’alba del nuovo secolo.<br />
Il Preludio da Pénélope di Fauré,<br />
il suo secondo lavoro, fino ad<br />
oggi era disponibile solo in disco<br />
diretto da Dutoit. È un pezzo triste,<br />
con alcuni suoni sorprendentemente<br />
wagneriani. Fauré era<br />
stato un appassionato wagneriano<br />
e in questo caso suona ancora<br />
più wagneriano, suonato da<br />
un’orchestra tedesca con i suoi<br />
fiati e gli ottoni pieni e ricchi, in<br />
contrasto con i timbri piccanti<br />
più caratteristici della tradizione<br />
francese. Ciò non toglie nulla alla<br />
sua efficacia. La Suite da Pélleas<br />
et Mélisande è una delle opere<br />
più note di Fauré. Fu incaricato<br />
di scrivere musiche di scena per<br />
una produzione del dramma di<br />
Maeterlinck e scrisse diciannove<br />
numeri. Successivamente ne<br />
è discesa una suite in quattro<br />
movimenti, per un organico orchestrale<br />
rinforzato, comprese<br />
due arpe, togliendo però il basso<br />
tuba e i tromboni. Ciò che si<br />
ascolta è molto affascinante.<br />
Il movimento più noto è chiamato<br />
Sicilienne, in realtà scritto<br />
precedentemente, talmente<br />
noto da dare l’impressione di<br />
conoscerlo da sempre.<br />
Una particolare attrazione di<br />
questo disco sono le raramente<br />
registrate Ariettes Oubliées di<br />
Debussy in un’orchestrazione<br />
del compositore australiano<br />
Brett Dean. Sono ambientazioni<br />
del poeta simbolista francese<br />
Verlaine, nel suo umore più<br />
languido e decadente. Con la sua<br />
voce sensuale Magdalena Kožená<br />
adotta in questo delicato repertorio<br />
un tono confidenziale e carezzevole,<br />
che sale dove serve per<br />
raggiungere grandi vertici emotivi.<br />
L’orchestrazione di Dean<br />
è impressionante, rimanendo<br />
vicino all’idioma di Debussy ma<br />
occasionalmente andando leggermente<br />
al di là di esso, in una<br />
direzione wagneriana.<br />
La Mer, una delle opere più registrate<br />
nel repertorio francese.<br />
Difficile dunque realizzarne una<br />
che si distingua ma Ticciati è<br />
tutt’altro che insignificante.<br />
La sua interpretazione possiede<br />
sia raffinatezza, come dimostra<br />
la sua meticolosa osservanza<br />
dei molti piccoli dettagli nella<br />
partitura, che grande slancio e<br />
potenza. L’ultimo movimento,<br />
in particolare, ha un’apertura<br />
davvero minacciosa e sale<br />
inarrestabile verso i due grandi<br />
climax. Rimarchevole e coraggiosa<br />
l’enfasi che ottiene dagli<br />
ottoni nella fanfare del finale.<br />
La Mer ha molte alternative<br />
di riferimento assoluto, alcune<br />
delle quali includono Karajan<br />
(versione DG 1964), Haitink<br />
(versione Philips 1976), Colin<br />
Davis e Dutoit, ma Ticciati ben<br />
figura, anche in questa illustre<br />
compagnia. La registrazione,<br />
realizzata nella Jesus-Christus-<br />
Kirche di Berlino, scena di molte<br />
registrazioni di Karajan, ha<br />
una bella fioritura e risonanza.<br />
La voce di Magdalena Kožená è<br />
stata registrata a un livello leggermente<br />
basso ma forse più<br />
vicino al reale. Sulla copertina<br />
c’è solo una foto del conduttore<br />
ma il libretto, in inglese e francese,<br />
ha un saggio interessante<br />
che esplora le strade di Fauré<br />
e di Debussy incrociate, e ha<br />
riportati i testi di Verlaine tradotti<br />
inglese.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 87
SELECTOR<br />
di Alfonso Cristofano (in collaborazione con Agenzia di stampa Dire)<br />
LA SFIDA DI<br />
CORALLIUM<br />
Ogni domenica al Teatro Bellini di Napoli, e per tutta<br />
la stagione teatrale, viene data la possibilità a giovani<br />
talenti di emergere e migliorare. Abbiamo parlato di<br />
questo progetto con il maestro e giovanissimo direttore<br />
d’orchestra Luca Bagagli.<br />
Nella sua giovanissima<br />
carriera lei ha<br />
suonato e ha collaborato<br />
con importanti<br />
enti lirici e sinfonici.<br />
Dove è scoccata la scintilla?<br />
La mia è un storia frutto del “caso”. In<br />
famiglia nessuno suona, non sono figlio<br />
d’arte, ricordo che una volta mio padre mi<br />
portò al San Carlo, avevo 8-9 anni, rimasi<br />
affascinato da quella novità e decisi di<br />
suonare il violino, che poi è lo strumento<br />
più presente in orchestra. La mia prima<br />
raccolta in musicassetta la trovai in casa:<br />
le nove sinfonie di Beethoven dirette da<br />
Karajan. Quello che posso dire è che questa<br />
forma d’arte, la musica senza parole, senza<br />
un testo, mi prese completamente. Il passo<br />
successivo fu iscrivermi alle scuole medie<br />
a indirizzo sperimentale di musica. Scelsi<br />
il violino. Non me ne sarei più separato.<br />
Lei adesso a trentasei anni dirige.<br />
Il passaggio è stato traumatico?<br />
Sono scappato dalla scelta della direzione<br />
per una vita. Nonostante l’avessi dentro<br />
dai tempi del conservatorio, lo sentissi<br />
dentro, poi l’ho evitato perché, beh, perché<br />
la vita è strana! (ride) La direzione per me<br />
è stata un atto di responsabilità, per fare<br />
la cosa a me più aderente e che mi rendesse<br />
felice. Ho intrapreso questa strada<br />
due anni fa, avevo finito le scuse con me<br />
stesso. Continuo comunque a suonare, mi<br />
piace, il passaggio non è stato traumatico<br />
ma ora leggo la musica con un’altra chiave.<br />
Secondo me il direttore d’orchestra serve<br />
a dare un propria impostazione del pezzo<br />
in sede di prova, in sede di concerto, la<br />
propria interpretazione, ecco. Quello che<br />
però ritengo fondamentale è che il pubblico<br />
riconosca gestualmente quali strumenti<br />
hanno predominanza e quali sono<br />
di accompagnamento. Un po’ come una<br />
partitura umana, uno scrittore di gesti, che<br />
cambiano in ogni concerto. Ogni direzione<br />
è una presa di posizione del proprio corpo.<br />
Mai uguale né alla precedente né alla<br />
successiva.<br />
Il progetto Corallium ha come obiettivo<br />
far avvicinare il pubblico alla<br />
musica classica e dare la possibilità<br />
a giovani talenti di esibirsi. Come è<br />
nata l’idea?<br />
La causa è un po’ passionale. Mi spiego.<br />
Vivo da anni fuori Napoli e come tutti gli<br />
emigrati provo amore e odio per la mia<br />
città. Considero questa terra molto fertile<br />
dal punto di vista musicale, piena di talenti.<br />
Talenti in potenza e che in un contesto<br />
culturale, mi sento di dire “evoluto”, avrebbero<br />
degli spazi per potersi esprimere, la<br />
possibilità di fare esperienze sbagliando, di<br />
cominciare a suonare e lavorare avendo la<br />
percezione di quello che potranno essere<br />
tra 10 anni, di fare un percorso indirizzato.<br />
Allo stato attuale questa offerta non esiste.<br />
Corallium è un’orchestra prevalentemente<br />
under 30; alcuni elementi, come la mia<br />
compagna violista Elena Favilla, vengono<br />
a dare una mano per permettere a questi<br />
ragazzi di confrontarsi con musicisti più<br />
maturi. Vorrei che avessero la possibilità<br />
di scegliere di rimanere, come non è potuto<br />
accadere a me che a 22 anni sono dovuto<br />
andare fuori per lavorare, ed è un peccato.<br />
L’anno scorso, quindi, alcuni giovani mi<br />
hanno chiesto di organizzare un’orchestra<br />
e non potevo non pensare al Bellini che,<br />
tra l’altro, si è aperto alla sinfonica, non<br />
fa solo teatro, prosa. Secondo me sono<br />
stati lungimiranti nell’accettare la mia<br />
sfida: portare di domenica alle 11.30 un<br />
concerto classico, abitudine che non è mai<br />
esistita a Napoli. Certo la strada è lunga<br />
ed è difficile, soprattutto da punto di vista<br />
economico, cerchiamo finanziatori, anche<br />
il pubblico ci dà una mano. Questi ragazzi<br />
non vanno lasciati soli.<br />
88 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
Director’s cut<br />
Perchè proprio il nome Corallium?<br />
Eh, qui c’è una storia dietro, onirica. (ride)<br />
In sede embrionale con il mio socio, Dario<br />
Mancini, non riuscivamo a trovare il nome,<br />
un guaio. Una sera, però, sognai di nuotare<br />
al mare e di stringere questo corallo. Il giorno<br />
dopo ho ricercato poi notizie sul questo elemento:<br />
oltre a essere prezioso, è formato da<br />
tanti piccoli elementi, i polipi, che per vivere<br />
hanno bisogno l’uno e dell’altro. Mettersi insieme<br />
per essere vita. Come qualsiasi gruppo<br />
sociale, anche l’Orchestra non può prescindere<br />
dalla cooperazione e si basa soprattutto<br />
sull’attitudine all’ascolto.<br />
Educare alla musica, educare alla<br />
bellezza. Il prossimo spettacolo è incentrato<br />
sull’opera Pierino e il Lupo,<br />
commissionata negli anni ’30 per educare<br />
i giovanissimi alla musica. Cosa<br />
occorre oggi?<br />
Innanzitutto la prima cosa da cambiare è<br />
l’atteggiamento mentale sulla musica. Non<br />
può essere considerato solo un hobby ma è<br />
un lavoro. Chiaramente le cause sono tante.<br />
Io renderei obbligatoria la musica alle scuole<br />
elementari e medie, per abituare all’ascolto.<br />
La musica è un linguaggio, con il proprio<br />
alfabeto, come le lettere: così come queste<br />
si uniscono in poesia le note si uniscono in<br />
sinfonia. La differenza è nella familiarità con<br />
quel linguaggio.<br />
Noi sappiamo che questa familiarità, emotività<br />
con la musica ha il suo massimo sviluppo<br />
nei bambini fino ai nove anni, dopo di che<br />
diventa difficile introdurli alla musica, va<br />
fatto prima. Un altro problema è che forse la<br />
musica classica si porta addosso questa etichetta<br />
di “troppo elevata”, non sono in grado<br />
di capire, non mi avvicino.<br />
Forse perché, non disponendo di un<br />
testo, la storia che racconta è più difficile<br />
da ascoltare.<br />
Giusto, il racconto è più difficile ma lo è anche<br />
se senza parole. Il concerto sinfonico ha più<br />
strati, il racconto ritmico e cadenzato, storia<br />
non verbale ma comunque con una trama, un<br />
filo, anche solo emotivo. C’è tutta la musica a<br />
programma, come i poemi sinfonici, che sono<br />
messe in musica di un’idea che sta alla base,<br />
pre-musicale diciamo. Il compositore scrive<br />
quindi con la musica un’idea extramusicale<br />
dichiarata. Come Strauss che ripropone emotivamente<br />
la storia del Don Chisciotte.<br />
Questa percezione di distanza tra la musica<br />
classica e il pubblico è colmabile?<br />
Qui è anche una questione di situazioni.<br />
In questo momento siamo in un mondo in<br />
cui il luogo deputato alla musica classica è il<br />
teatro, poiché è un tipo di musica totalmente<br />
diversa dalla musica di sottofondo di cui<br />
siamo bombardati. È una musica che non<br />
rende dal vivo, o meglio, rende meno. Pensa a<br />
YouTube, strumento altamente democratico,<br />
chiunque può ascoltare ogni tipo di musica,<br />
anche se non ha i mezzi. La domanda è: si<br />
ascolta musica classica su YouTube? Secondo<br />
me no. Il fruitore medio non va tendenzialmente<br />
a cercare Bohème. Se accadesse magari<br />
poi si andrebbe a sentire Tosca al San<br />
Carlo. È una questione di stimolo, secondo<br />
me. Se lo senti sul computer, probabilmente<br />
non ti innamori, sei penalizzato. Secondo me<br />
maggiore musica in piazza potrebbe essere<br />
una soluzione. Fare in modo che il pubblico<br />
la incontri. La musica classica nasce anche<br />
come “popolare”, nonostante mi renda rendo<br />
conto che non sia semplice portare novanta<br />
musicisti in piazza. Purtroppo gli investimenti<br />
non ci sono.<br />
La scelta di Corallium e del teatro Bellini<br />
di rendere fruibile a prezzi politici<br />
la classica è un inizio.<br />
Sì ma non basta, il pubblico va informato,<br />
serve una nuova linea di comunicazione. Chi<br />
ha dieci anni ora potrà pensare di spendere<br />
10 euro non solo per la ricarica al cellulare<br />
ma per andare al teatro, mettendoli almeno<br />
sullo stesso piano. Mi è capitato di andare<br />
a suonare in un nido, dagli 0 ai 3 anni. Nel<br />
momento in cui ho suonato il mio violino ho<br />
suscitato delle reazioni che sono sicuro rimarranno<br />
loro per tutta la vita. Sono entrati<br />
in empatia con la musica. Ci si deve allenare<br />
alla sensibilità.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 89
SELECTOR<br />
di Vittorio Pio<br />
QUALSIASI<br />
MUSICA SE<br />
È BELLA DÀ<br />
EMOZIONI<br />
Dario Deidda ha ancora una<br />
volta fatto team con Gegè<br />
Telesforo per realizzare<br />
My Favourite Strings, il<br />
suo nuovo lavoro ma anche<br />
la conferma di un talento irrefrenabile, con<br />
un curriculum che davvero pochi possono<br />
vantare (da Michel Petrucciani a Marcus Miller<br />
fino a Pino Daniele e Fiorella Mannoia),<br />
che torna a rilanciarne la sua vena compositiva<br />
dopo circa dieci anni di collaborazioni:<br />
“Dal 2003 al 2007 sono stato in tour con<br />
Fiorella”, ribadisce, “e mi piaceva molto.<br />
Ma nei day-off mi trovavo spesso in hotel<br />
a passare il tempo al computer e cercare di<br />
suonare un po’ di musica mia nonostante<br />
fossi solo. Giocoforza ho dovuto fare tutto<br />
col mio basso, creando e registrando dei<br />
veri e propri arrangiamenti di brani miei e<br />
non solo che, successivamente, pubblicavo<br />
su MySpace, il primo vero social di quegli<br />
anni. Quando mi sono reso conto che era<br />
arrivato il tempo giusto ho semplicemente<br />
ripreso quel discorso…”.<br />
Anche il titolo suona curioso e allegro…<br />
Si tratta sia di una dedica a un mio caro amico<br />
che produce le corde che monto sui miei<br />
bassi (Richard Cocco Strings) che, in effetti,<br />
di una sorta di sintesi dei miei brani preferiti,<br />
con una citazione evidente a My Favorite<br />
Things soprattutto nella grande versione resa<br />
da John Coltrane, il mio Dio. Gegè mi ha aiutato<br />
molto a essere concreto e nella scelta<br />
dei brani, oltre ad aver suonato benissimo le<br />
percussioni. Secondo me ciò che conta per la<br />
riuscita di un progetto è il suo “Sound”: se c’è<br />
quello puoi far convivere qualsiasi brano. È la<br />
magia della musica, non sono stato il primo<br />
a farlo e non sarò l’ultimo. Siamo molto contenti<br />
del risultato ottenuto e questo volume 1<br />
rappresenta solo il punto di partenza…<br />
Qual è stato l’incontro decisivo della<br />
tua carriera e perché? Chi è stato il musicista<br />
che avrebbe potuto permettersi<br />
ben altre arie e che invece ti ha stupito<br />
per la sua umiltà?<br />
Ho conosciuto tanti grandi artisti ma per<br />
fortuna continuo a vivere incontri decisivi.<br />
Sicuramente una parte importante l’ha avuta<br />
mio padre che con la sua grande passione<br />
mi ha trasmesso l’importanza di provare a<br />
diventare bravo, non tanto ad avere successo.<br />
Poi l’amicizia con Gegè continua a darmi<br />
molto. Non posso certamente tralasciare Piero<br />
Fabrizi, musicista e produttore ai tempi di<br />
Fiorella Mannoia, che mi ha trasmesso l’importanza<br />
di essere meticoloso alla bisogna,<br />
perché curare i minimi dettagli dimostra il<br />
tuo livello professionale. Come non ricordare<br />
l’umiltà e l’umanità di due grandi come<br />
Carl Anderson (era Giuda in Jesus Christ<br />
Superstar, sia nella versione musical che sul<br />
grande schermo) e il pianista jazz Mulgrew<br />
Miller, purtroppo entrambi prematuramente<br />
scomparsi.<br />
A che punto ti senti di una carriera già<br />
molto importante e soddisfacente? In<br />
altre parole, qual è oggi il tuo sogno?<br />
Adesso che sto per tagliare il traguardo dei<br />
50 anni d’età mi sento abbastanza soddisfatto<br />
di ciò che ho alle spalle. Soprattutto,<br />
ho raggiunto l’obiettivo di essere stimato e<br />
amato dai miei colleghi in tutto il mondo,<br />
dal punto di vista musicale e umano. Non<br />
sono, però, ancora appagato di come suono<br />
e, purtroppo o per fortuna, penso non lo sarò<br />
mai. Un sogno per me sarebbe avere un Jazz<br />
Club (inteso come luogo dove fare musica<br />
in intimità, per soli appassionati) in casa e<br />
dove far svolgere giusto un paio di concerti<br />
a settimana. Sarebbe bellissimo avere grandi<br />
musicisti ospiti in casa. Poi, è chiaro, spero<br />
ancora di poter fare tanti concerti ovunque...<br />
Di recente hai risuonato una musica<br />
che penso sia presente nel tuo DNA<br />
come quella di Pino, inframezzandola<br />
90 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
Director’s cut<br />
Dario Deidda<br />
MY FAVOURITE STRINGS<br />
Groove Master Edition<br />
a un lungo tour con Kurt Rosenwinkel...<br />
Cambia il tuo approccio con una<br />
musica molto complessa come quella<br />
del chitarrista americano rispetto alle<br />
melodie ariose di casa?<br />
In realtà l’approccio non deve mai cambiare.<br />
I modelli a cui sono ispirato sono quei musicisti<br />
dalla loro personale “voce”, ovvero personalità,<br />
e da sempre tento di essere in quel modo.<br />
È ovvio che in contesti un po’ meno creativi,<br />
intendo dire dove non crei durante il concerto,<br />
fai attenzione solo al tipo di esecuzione, alla<br />
tecnica, alla precisione, al suono, alla scelta di<br />
una corda dove eseguire quella nota. In realtà<br />
anche nel jazz cerco di essere così. La musica di<br />
Kurt è sicuramente più complessa quindi la soglia<br />
di attenzione si deve alzare notevolmente.<br />
Ma ripeto: per quanto riguarda l’approccio, è<br />
obbligatorio essere sempre creativi rispettando<br />
la propria essenza.<br />
Si comprende la tua versatilità non<br />
solo per quanto riguarda lo stile ma<br />
anche sui tuoi gusti... ti senti un musicista<br />
jazz o universale? Perché vivere<br />
di musica è sempre molto difficoltoso,<br />
in particolare in Italia?<br />
Quando la musica è bella mi dà un’emozione,<br />
mi commuove... quindi questo stato d’animo<br />
lo puoi avvertire in qualsiasi momento, con<br />
qualsiasi tipo di musica. Personalmente mi<br />
sento un jazzista universale, capace di improvvisare<br />
su ogni materiale mi trovi ad affrontare,<br />
questo perché ritengo che ogni valido<br />
strumentista goda nel saper improvvisare<br />
qualcosa sul proprio strumento, e non parlo<br />
solo di jazz. Quando suonavo il contrabbasso<br />
in orchestra in conservatorio, a volte, durante<br />
le pause, improvvisavo qualcosa con l’archetto<br />
e gli altri musicisti si avvicinavano e mi<br />
chiedevano stupiti cosa stessi suonando…<br />
Per ciò che riguarda la vita del musicista in<br />
Italia è un discorso abbastanza lungo e risaputo:<br />
le cause sono esattamente le stesse per<br />
cui ci troviamo in questa situazione sociale,<br />
economica e politica. La musica e l’arte in<br />
generale rispecchiano interamente ciò che<br />
siamo, non possiamo bleffare. Eravamo un<br />
popolo di arte e cultura e adesso non lo siamo<br />
più. Questa involuzione che parte dalla<br />
scuola elementare a salire, sembra un disegno<br />
abbastanza chiaro. C’è qualche timido<br />
segnale almeno in merito alla voglia di<br />
migliorare, cerchiamo di crederci intanto,<br />
continuando a coltivare la bellezza autonomamente<br />
dentro di noi.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 91
CUT ‘N’ MIX CONCERTI | CINEMA | LIBRI | SOCIETÀ | ARTE<br />
Una Calibro 35<br />
ancora fumante<br />
di Massimo Bargna<br />
Revival, sì, ma niente nostalgia per il compleanno dei Calibro 35: la<br />
celebre band milanese, che ha fatto del recupero in versione postmoderna<br />
di vecchie colonne sonore dei film “poliziotteschi” italiani anni Sessanta e<br />
Settanta la chiave della propria notorietà internazionale, guarda avanti.<br />
Nel decimo anniversario<br />
dall’esordio Calibro<br />
35 pubblica il CD<br />
Decade che è, al tempo stesso,<br />
una ricapitolazione della carriera<br />
musicale del gruppo e<br />
un’occasione per reinventarsi<br />
artisticamente. Un album<br />
che ne conferma l’identità di<br />
gruppo strumentale di alto<br />
livello, sempre a cavallo fra<br />
crime-funk d’annata, musica<br />
d’autore e da film e suggestioni<br />
provenienti dalla contemporaneità.<br />
Ma anche la capacità di<br />
progredire, dedicandosi alla<br />
composizione di brani originali<br />
che aprono su orizzonti più<br />
ampi. Ne abbiamo parlato con<br />
Tommaso Colliva, eminenza<br />
grigia dei Calibro 35 e vincitore<br />
di un Grammy Award per il<br />
suo lavoro con i Muse. Attualmente<br />
fa la spola fra Milano e<br />
Londra, dove ha spostato la sua<br />
attività di produttore discografico<br />
e talent scout di rock band<br />
alternative.<br />
Si può dire che i Calibro<br />
35 siano una tua invenzione.<br />
Sarei curioso di capire<br />
come sei arrivato a ideare<br />
e diventare produttore di<br />
una band così originale.<br />
Qual è il tuo background<br />
artistico e professionale?<br />
Beh, devo ringraziare mia madre.<br />
Fu lei a “obbligarmi” a studiare<br />
il clarinetto da bambino.<br />
“Fallo ora che altrimenti non<br />
lo farai più”, mi raccomandava.<br />
Le diedi retta. E dal clarinetto<br />
passai al sax. Poi scoprii l’hip<br />
hop, il djing, gli scratch e il<br />
campionamento. Vendetti il sax<br />
per comprarmi un campionatore,<br />
iniziai a perdere tempo per<br />
creare beat e registrare persone<br />
che ci rappavano sopra. Fu<br />
così che mi innamorai dell’idea<br />
di “fare i dischi” e, finito<br />
il liceo, mi trasferii a Milano<br />
per studiare da fonico. A metà<br />
del corso ebbi l’occasione di<br />
entrare alle Officine Meccaniche,<br />
il più grosso studio di<br />
registrazione del nord Italia, e<br />
chiesi di rimanere a dare una<br />
mano. Da lì scoprii tutto un<br />
mondo sconosciuto e ricco di<br />
stimoli.<br />
Come e quando è nata l’idea<br />
di formare una band<br />
di funky-jazz ispirata al<br />
mondo cinematografico<br />
del poliziottesco italiano<br />
e delle sue colonne sonore?<br />
Un progetto musicale<br />
di questo tipo era mirato a<br />
ottenere un ampio riscontro<br />
commerciale, anche internazionale,<br />
o ti rivolgevi<br />
a un pubblico di nicchia,<br />
diciamo di orecchi fini?<br />
Calibro 35 non è stata un’operazione<br />
costruita a tavolino.<br />
Ci sono stati molti fattori che<br />
hanno influito sul suo sviluppo.<br />
In realtà ero un po’ stufo<br />
di quel complesso di inferiorità<br />
che automaticamente si<br />
92 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
ha quando si cerca di esportare<br />
musica moderna dall’Italia.<br />
Mi ritrovai a pensare: “Facendo<br />
quale musica possiamo smetterla<br />
di cercare di vendere il<br />
rock agli anglosassoni, che è<br />
poi come vendere il ghiaccio<br />
agli eschimesi?”. La risposta<br />
fu: colonne sonore! Dai tempi<br />
dei campionamenti conoscevo<br />
l’argomento e quel mondo, quel<br />
suono, quell’immaginario mi<br />
piacevano molto. Fu così che<br />
ne parlai a Massimo Martellotta,<br />
con cui da tempo volevo<br />
far qualcosa, e cooptai Enrico<br />
Gabrielli e Fabio Rondanini che<br />
reputavo musicisti perfetti per<br />
il progetto. Ci mancava un bassista,<br />
non riuscivo a pensarne<br />
uno adatto, ed Enrico suggerì<br />
Luca Cavina che, in effetti, era<br />
davvero il pezzo mancante del<br />
puzzle. Così ci trovammo per<br />
una prima sessione di registrazione<br />
senza sapere bene dove<br />
saremmo andati a finire. E invece,<br />
dopo dieci anni, eccoci<br />
qui a festeggiare il nostro lungo<br />
e gratificante percorso artistico<br />
con il nuovo disco “Decade”.<br />
La band ha sempre attinto<br />
a piene mani al repertorio<br />
delle colonne sonore anni<br />
Settanta inanellando una<br />
lunga serie di splendide cover.<br />
Questi brani si discostano<br />
dagli originali, nel<br />
senso che li reinterpretano<br />
e riattualizzano, o si tratta<br />
di una ricostruzione filologica<br />
fedele nei minimi<br />
dettagli?<br />
Suonare un pezzo di Mozart è<br />
fare una cover di Mozart? Ecco<br />
noi la vediamo molto in questo<br />
senso. Quando suoniamo musica<br />
di altri non suoniamo “canzoni”<br />
ma un certo repertorio e,<br />
per esigenze tecnico pratiche,<br />
abbiamo iniziato a riadattare<br />
brani molto orchestrali al<br />
nostro ensemble da quartetto.<br />
Calibro 35<br />
DECADE<br />
Record Kicks<br />
Uscito a febbraio, Decade non è solo un sunto della multiforme creatività<br />
dei Calibro 35 ma anche un segno dei tempi. Il sesto album in studio della<br />
band è un pot-pourri che mescola le più svariate influenze musicali - colonne<br />
sonore, produzioni TV, sonorizzazioni, library music, libri e spettacoli teatrali<br />
- in sintonia con una contemporaneità che non ha barriere geografiche.<br />
Come risulta dalla copertina che rimanda ai giochi architettonici della<br />
postmodernità, Decade è il manifesto di una città globale e multietnica<br />
fatta di infiniti grattacieli, che potrebbe essere in qualsiasi parte del mondo<br />
di oggi o del prossimo futuro. Non è, per nostra fortuna, la metropoli<br />
alienante di Fritz Lang bensì un luogo in cui, tutto sommato, è piacevole e<br />
perfino avventuroso vivere, sempre che si sia disposti ad aprirsi al nuovo<br />
e agli stimoli provenienti dalla diversità culturale e artistica. In questo<br />
quadro frammentario, una specie di Babele, l’elemento unificante è proprio<br />
la musica cui spetta il compito, diciamo pure la missione, di creare il<br />
linguaggio del domani. Per centrare il bersaglio i Calibro 35 hanno allargato<br />
occasionalmente la propria formazione a una piccola orchestra composta<br />
da archi, fiati e percussioni. Al fianco della classica band a quattro di Cavina,<br />
Gabrielli, Martellotta e Rondanini troviamo infatti gli Esecutori di Metallo<br />
su Carta, ensemble fondato dallo stesso Enrico Gabrielli con Sebastiano<br />
De Gennaro. Musica raffinata, potremmo dire perfino colta, ma comunque<br />
comprensibile e pop come lo era il rock progressivo del Banco del mutuo<br />
soccorso (il rimando a un suo celebre brano, La città sottile, è qui quasi<br />
d’obbligo). In Decade ritroviamo il crime-funk alla Calibro 35 (Superstudio),<br />
le influenze di grandi compositori come Morricone (nella finale Travelers),<br />
Bacalov e David Axelrod, con contaminazioni afrobeat, cosmic jazz e hip<br />
hop. Una sperimentazione godibile, espressiva e appassionata che ci regala<br />
un capolavoro made in Italy di respiro internazionale.<br />
Col tempo, però, ci siamo staccati<br />
un po’ dal materiale di altri<br />
e abbiamo iniziato a cimentarci<br />
sempre più con musica originale.<br />
Ci piace molto studiare<br />
quello che fanno e hanno fatto<br />
gli altri. Ad esempio, abbiamo<br />
appena rivisitato il repertorio<br />
Paolo Renosto, alias Lesiman,<br />
per un concerto speciale.<br />
Ma quando si tratta di registrare<br />
un disco, preferiamo concentrarci<br />
su cose nostre.<br />
Il poliziottesco è un genere<br />
cinematografico e musicale<br />
che hai vissuto “all’epoca<br />
dei fatti” o si tratta di un’operazione<br />
di recupero nostalgico?<br />
Cosa ti affascina<br />
di quei film che all’epoca<br />
erano considerati di serie B<br />
ma oggi sono diventati dei<br />
cult, anche grazie a registi<br />
come Tarantino?<br />
È entrambe le cose. Simon<br />
Reynolds spiega benissimo il<br />
meccanismo nel libro Retromania<br />
e se vuoi è proprio un<br />
processo post-moderno. È la<br />
società che digerisce quello<br />
che è stato fatto nei decenni<br />
passati e ridistribuisce il valore<br />
alle cose.<br />
Quali sono i titoli dei poliziotteschi<br />
che ti piacciono<br />
di più?<br />
Milano Odia su tutti, direi. Assieme<br />
alla trilogia del Milieu di<br />
Di Leo. Un film sottovalutato:<br />
Padroni della Città, sempre<br />
di Di Leo, colonna sonora di<br />
Bacalov.<br />
Gli autori di queste colonne<br />
sonore traevano<br />
ispirazione da modelli cinematografici<br />
e musicali<br />
americani. A tuo avviso le<br />
loro composizioni erano<br />
soltanto la versione minore,<br />
per non dire la brutta<br />
copia, dei loro modelli di<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 93
CUT ‘N’ MIX<br />
riferimento o avevano un’identità<br />
propria e un valore<br />
artistico autonomo?<br />
Il poliziottesco, così come il western<br />
e la commedia sexy, era<br />
cinema di genere, “di cassetta”<br />
se vuoi, e ciò portava una proliferazione<br />
continua di titoli.<br />
Ne derivava anche la necessità<br />
di tanta musica per le colonne<br />
sonore. Per farla venivano<br />
coinvolte le personalità più<br />
disparate e con background<br />
diversi. Da Morricone a Umberto<br />
Small, per capirci. Anche<br />
i modelli erano variegati, alcuni<br />
provenienti dall’estero e più o<br />
meno scopiazzati - blaxploitation,<br />
Shaft, big band, prog rock<br />
- altri più inaspettati e creativi<br />
- dissonanze, musica barocca.<br />
Un bel miscuglio, quindi, che<br />
caratterizzava automaticamente<br />
e involontariamente la<br />
produzione italiana.<br />
Esistono ancora incisioni<br />
originali d’epoca di questi<br />
autori?<br />
La musica da film è una bestia<br />
rara che viene composta, eseguita,<br />
registrata e sincronizzata<br />
per la pellicola stessa, e finisce<br />
lì. Le musiche che non vengono<br />
utilizzate spesso trovano altri<br />
utilizzi come altri film e library<br />
music. Sono inoltre sicuro che<br />
nelle casseforti dei compositori<br />
e degli editori ci sono inediti<br />
che etichette come FourFlies,<br />
ad esempio, stanno riportando<br />
in vita.<br />
Quali sono le tappe che<br />
hanno portato la band<br />
al successo nazionale e<br />
internazionale?<br />
I Calibro 35 nascono nel 2007,<br />
anno di MySpace. Carico i primi<br />
pezzi sul sito e dopo, boh,<br />
una settimana, mi contatta la<br />
BBC per avere i brani da poter<br />
trasmettere. È cominciato tutto<br />
così. Incredibile ma vero.<br />
Le esibizioni live della<br />
band riescono a restituire<br />
l’atmosfera cinematografica<br />
che è all’origine della<br />
musica?<br />
C’è stato un periodo in cui abbiamo<br />
proiettato spezzoni di<br />
film durante i concerti ma le<br />
trovavamo un po’ distraenti da<br />
quello che è l’elemento principale<br />
dello spettacolo, ovvero<br />
la musica. Magari ritorneremo<br />
sull’idea.<br />
Come si è evoluta musicalmente<br />
la band? Il passaggio<br />
alla scrittura di brani originali<br />
risponde alla necessità<br />
di non rimanere confinati<br />
all’interno del cliché della<br />
cover band, per quanto<br />
estremamente raffinata?<br />
Lo stereotipo negativo della<br />
cover band non ci riguarda.<br />
Chi faceva le “cover” di una<br />
colonna sonora sconosciuta di<br />
Peppino de Luca? Paragonarci<br />
alla Combriccola del Blasco<br />
sarebbe quantomeno miope.<br />
È semplicemente successo<br />
perché siamo persone curiose<br />
e dopo aver studiato la musica<br />
fatta da altri ci siamo trovati a<br />
farla anche noi.<br />
Perché hai deciso di stabilirti<br />
a Londra e com’è vivere<br />
nella capitale inglese nel<br />
periodo della Brexit?<br />
Londra è un crocevia di culture,<br />
idee, progetti, persone. Un posto<br />
che offre moltissimi stimoli<br />
di cui volevo approfittare sul<br />
piano creativo. La Brexit rischia<br />
di cambiare le cose. Vedremo<br />
come va.<br />
Hai contatti con il mondo<br />
musicale britannico? Quali<br />
sono gli artisti britannici<br />
che apprezzi di più?<br />
Fortunatamente lavoro con<br />
artisti di tutto il mondo. La<br />
scena britannica è fervida<br />
e feconda, basti pensare al<br />
nuovo jazz inglese (Bunker &<br />
Moses, Yuseef Kamaal, Nubya<br />
Garcia, Shabaka Hutchkings),<br />
al grime o ai soulful singers<br />
di South London come Puma<br />
Blue, Oscar Jerome o Jordan<br />
Rakei.<br />
Di recente ho intervistato<br />
per <strong>SUONO</strong> l’illustratore<br />
pop inglese Des Taylor che,<br />
a sorpresa, ha citato fra i<br />
suoi musicisti preferiti due<br />
compositori italiani che<br />
sono stati autori di colonne<br />
sonore e hanno frequentato<br />
il genere funky: Puccio<br />
Roelens e Mario Molino.<br />
Cosa ne pensi?<br />
Non mi stupisce. Sempre più<br />
spesso incontro persone che<br />
conoscono musica italiana di<br />
qualità che da noi è praticamente<br />
sconosciuta. Di recente<br />
ho aiutato a tradurre un film<br />
sulla library music internazionale<br />
ed è pieno di interviste<br />
a musicisti italiani. Artisti di<br />
valore che, purtroppo, in Italia<br />
non hanno visibilità.<br />
94 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
XXX XXX<br />
Venyl 2017<br />
Testo Salvatore Nocerino - foto Geme Omar De Lazzari<br />
Non solo musica, non solo vinile, non solo la solita fiera del disco, bensì Venyl! Pensata più come evento<br />
a suo modo unico che come una semplice fiera del disco.<br />
Èquesta l’impronta che hanno voluto<br />
dare gli organizzatori Jonatha Balliera<br />
e Marco Mazzolin a Venyl, un evento<br />
immortalato quest’anno dalla foto di rito a<br />
opera di Geme Omar De Lazzari; al tre di Jonatha<br />
(sul palco con il suo megafono) tutto il<br />
pubblico di Venyl alza il disco che ha acquistato<br />
e il momento viene catturato dall’otturatore<br />
di Omar. Momento rappresentativo di un’atmosfera<br />
goliardica che va ben oltre la ricerca<br />
e il puro collezionismo. La quinta edizione di<br />
Venyl (3 dicembre a Marghera, VE) ha visto<br />
cinquanta tra i migliori espositori in Italia (e<br />
qualcuno estero) che hanno riempito oltre<br />
250 metri lineari di banchi dando spazio a<br />
tutti i generi musicali in tutti i formati (33/45<br />
giri, mix, CD, nastri). L’evento, inoltre, è stato<br />
rinforzato da interventi a ritmo di musica in<br />
cui si sono esibiti Dj e musicisti di vario genere,<br />
dall’hip hop al funky, e che hanno accompagnato<br />
Venyl per tutta la giornata.<br />
Questa edizione ha visto un flusso di 1.650<br />
persone: considerando la tipologia di evento,<br />
un flusso così ampio di persone fa di Venyl<br />
una fiera da record nel veneziano. Il pubblico<br />
si divide tra collezionisti e giovani (circa<br />
l’80-90%), focalizzati meno sull’acquisto e<br />
principali destinatari dell’evento. Molti hanno<br />
appena finito il liceo o sono studenti universitari,<br />
quindi difficilmente hanno un lavoro o<br />
sufficiente potere economico da potersi permettere<br />
il vinile. Di conseguenza la tendenza<br />
di Venyl non è quella della più classica fiera del<br />
disco dove il cliente spende centinaia di euro<br />
per un solo disco, ma mira più alla quantità,<br />
ovvero alla vendita di più dischi a un prezzo<br />
più contenuto, venti o trenta euro circa. Non si<br />
distacca però completamente dalle altre fiere<br />
del disco: resta comunque un posto fatto anche<br />
per collezionisti... Tra le tante copie è stato<br />
venduto anche un disco dei Beatles al prezzo di<br />
400 euro! Gli organizzatori sono stati i primi a<br />
voler dare a questa fiera un’impronta diversa,<br />
come dice Jonatha: “Non è la solita noia, la<br />
gente deve entrare e divertirsi”. E Venyl è, a<br />
tutti gli effetti, un evento musicale: uno dei<br />
momenti topici è l’estrazione alla quale partecipano<br />
tutti i frequentatori di Venyl. All’ingresso<br />
viene distribuito un numero che per<br />
cinque estrazioni nell’arco dell’intera durata<br />
dell’evento può far vincere ai clienti un vinile.<br />
Tra gli altri espositori di Venyl spicca Breno<br />
Corrado della Punishment 18 Records,<br />
espositore abbastanza settoriale che si occupa<br />
principalmente di Metal. Il suo cliente di riferimento<br />
non è il semplice collezionista ma<br />
l’ascoltatore: come sostiene lo stesso Corrado il<br />
Metal è un vero e proprio stile di vita che vede<br />
la musica parte attiva e non si limita né può<br />
in nessun caso ridursi al solo oggetto fisico.<br />
Corrado nota una grande affluenza soprattutto<br />
di giovani a questa quinta edizione di<br />
Venyl, appassionati soprattutto all’Hip Hop<br />
e ai grandi classici del Rock; gira molto e fa<br />
molte fiere e per lui l’LP rappresenta un ascolto<br />
diverso, che richiede tempo, ed è consapevole<br />
che questa grande affluenza così giovane sia<br />
spesso anche frutto di una moda vintage. Sostiene,<br />
infatti, che anche la musicassetta stia<br />
tornando e troverà il suo spazio in un mercato<br />
in cui tutto è più facilmente fruibile attraverso<br />
l’mp3 e gli smartphone. Per Corrado un<br />
aspetto importante che è venuto a mancare<br />
con l’e-commerce e l’ascolto via mp3 che si<br />
ritrova invece in una fiera del disco è il dialogo<br />
e l’incontro; manca il lato umano del dialogare<br />
con il commerciante che ti aiuta nella scelta<br />
e a trovare quello che stai cercando. Una fase<br />
da cui poi nasce il confronto e la trasmissione<br />
della passione per questo o quell’altro artista<br />
o genere.<br />
Marco è un espositore privato ed è più carico<br />
ed entusiasta che mai! Tra i suoi banchi d’esposizione<br />
erano presenti moltissimi dischi di<br />
ogni genere e tante rarità con tirature limitatissime<br />
che facevano gola a tutti! La maggior<br />
parte dei suoi clienti, sostiene, compra il disco<br />
per nostalgia. Comprano soprattutto musica<br />
che richiama emozioni legate, ad esempio, a<br />
eventi di quand’erano piccoli o più giovani;<br />
dischi che riportano a quel tempo e che magari<br />
già possedevano in CD o audiocassetta e che<br />
appartenevano a un periodo per loro rilevante.<br />
Uno spazio che ti riporta a un momento<br />
della tua vita. Poi ha anche moltissimi clienti<br />
che acquistano per curiosità, per ascoltare<br />
qualcosa che non hanno mai sentito. Anche<br />
Marco riconosce un’affluenza principalmente<br />
molto giovane e ricorda che anni addietro<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 95
CUT ‘N’ MIX<br />
il collezionista aveva un’età matura perché<br />
il disco richiedeva dedizione, pazienza, studio<br />
e, nondimeno, investimento economico.<br />
La democratizzazione dell’informazione ha<br />
permesso lo sviluppo dell’e-commerce e viceversa:<br />
su Discogs, ad esempio, si può trovare<br />
qualsiasi cosa, dice Marco, ma allo stesso tempo<br />
è anche una fonte di informazioni infinita e<br />
rende l’acquisto più semplice. Si parla però di<br />
un acquisto consapevole. Lo stesso avviene a<br />
Venyl, dove per Marco gioca anche la curiosità<br />
di cercare un disco a poco che può valere più<br />
soldi, condizione favorita dal web e dall’informazione<br />
che ne deriva. Prima la fiera del disco<br />
era una cosa principalmente per collezionisti<br />
e per coloro che cercavano musica, difficile<br />
da trovare in giro e da far reperire ai negozi.<br />
Oggi, invece, con internet si può acquistare<br />
qualsiasi cosa in tutto il mondo. Fiere come<br />
Venyl, dice Marco, comprendono uno spettacolo,<br />
la lettura di un libro, musica dal vivo.<br />
C’è un valore aggiunto che prima non c’era.<br />
È un evento unico e irripetibile, un luogo di<br />
incontro a base musicale che attira non solo<br />
i collezionisti; un posto dove bere e ascoltare<br />
musica in tema vinile che di per sé ha un valore<br />
simbolico, amato da tutti indistintamente in<br />
quanto oggetto culturalmente definito.<br />
Gli espositori di Venyl conoscono la loro<br />
clientela e hanno ben percepito quali sono le<br />
tendenze di questo mercato oggi; il pubblico<br />
di Venyl, infatti, quando ha avuto la possibilità<br />
di esprimersi liberamente ha confermato<br />
pienamente le congetture degli espositori arricchendo<br />
semplicemente con l’esperienza personale<br />
quanto già accreditato. I dati di mercato<br />
dimostrano che la vendita di LP non riguarda<br />
esclusivamente il pubblico adulto ma anche un<br />
pubblico giovane, come testimonia un relativo<br />
boom delle vendite di LP di nuova produzione<br />
ma soprattutto di interesse giovanile e non<br />
solo. Oscar ha 42 anni e viene da Trento, trascinando<br />
con sé anche la sua compagna per<br />
partecipare a Venyl. Lui ha una preferenza<br />
per il pop anni ’80 e il Synth pop. Per Oscar<br />
il vinile è stato, sin da quando era piccolo, il<br />
formato principale e lo costringeva, come fa<br />
anche oggi, ad ascoltare con più attenzione e<br />
a conoscere l’artista attraverso tutti i brani del<br />
disco; oggi c’è la cultura del singolo, sostiene,<br />
e finisce che non si approfondisce mai la conoscenza<br />
dell’artista o di uno specifico album<br />
nella sua totalità: “Ho speso una certa cifra<br />
per giradischi e amplificatore ho TD-166 di<br />
recupero della Thorens del ’76 e delle casse<br />
inglesi moderne”. Inoltre il vinile ha delle<br />
copertine grandi dove gli artisti scrivevano<br />
un sacco:“Con il vinile l’ascoltatore affronta<br />
il suo prodotto. Ho amici musicisti che ad<br />
oggi spendono un sacco di soldi per produrre<br />
il loro vinile”.<br />
Tra i banchi di Venyl anche due giovani amici<br />
di 19 e 23 anni di Venezia. Il più grande adora<br />
acquistare vinili soprattutto di rock psichedelico.<br />
Il suo obiettivo sono le vecchie edizioni:<br />
“mi dà fastidio la pesantezza del 180 grammi”,<br />
asserisce, paragonandolo a un mattone.<br />
La leggerezza dei dischi di una volta è per lui<br />
decisamente più pratica e più piacevole (diversamente<br />
accade per il suo amico più giovane<br />
che, al contrario, apprezza molto la qualità e<br />
il peso del 180 g). Il suo primo approccio alla<br />
musica e al vinile avviene attraverso un vecchio<br />
giradischi e un vecchio amplificatore del padre,<br />
uno strumento di qualità degli anni ’70. “C’è<br />
qualcosa di veramente magico nell’ascolto<br />
attraverso il vinile”, non è solo la musica in sé<br />
o l’oggetto che fa da tramite ma anche il come:<br />
“Lo ascolto in camera, sdraiato per terra,<br />
su dei cuscini, con una cassa a destra e una<br />
WALL OF ICON, la soluzione<br />
1 - Audrey Hepburn 7 - Natalie Wood<br />
2 -R. Schneider e A.Delon<br />
3 - Charlotte Rampling<br />
4 - Françoise Hardy<br />
5 - Lana Turner<br />
6 - Sammy Davis Jr<br />
8 - Quincy Jones<br />
9 - Serge Ginsbourg<br />
10 - Silvana Mangano<br />
11 - Sofia Loren<br />
12 - Tom Jones<br />
96 <strong>SUONO</strong> marzo 2018
XXX XXX<br />
a sinistra in totale rilassatezza e piacevole<br />
concentrazione”. Altra nota significativa per<br />
questo ragazzo è il valore che dà al processo di<br />
riproduzione e alle copertine (di cui sottolinea<br />
le dimensioni decisamente più ampie dell’artwork<br />
e la maggior quantità di informazioni).<br />
Tutto l’insieme del rito che gira intorno al vinile<br />
crea la magia di cui è infatuato. Per quanto<br />
riguarda il giradischi il più giovane dei due ha<br />
comprato un giradischi di ultima generazione<br />
con amplificatore e diffusori incorporati ma<br />
non nega che avrebbe di gran lunga preferito<br />
un impianto di altri tempi o, comunque, di<br />
più elevata qualità. Probabilmente è nella lista<br />
dei suoi futuri acquisti! Entrambi, in accordo,<br />
notano un aspetto al quale non sempre viene<br />
dedicata attenzione: l’odore, a loro piace molto<br />
l’odore dei dischi e, probabilmente, in particolare<br />
quello che deriva dalle copertine di cartone.<br />
Sostengono che nel disco di realizzazione<br />
giapponese l’odore sia completamente diverso.<br />
Assieme si divertono a identificare le differenze<br />
dell’odore delle copertine di diversa fattura…<br />
Poi, Riccardo, 22 anni: viene da Verona alla<br />
fiera del disco ogni anno. Conosce bene l’ambiente<br />
del centro sociale Rivolta che fa da<br />
background a Venyl per via dei concerti ai<br />
quali partecipa spesso. “Con i miei amici c’è<br />
un bello scambio, ci influenziamo a vicenda”.<br />
Riccardo non si focalizza in un genere specifico<br />
ma spazia molto e non acquista esclusivamente<br />
33 giri. Lui ascolta psichedelico, progressive e<br />
tutto ciò che gli passa per le orecchie. Spesso<br />
compra dischi che ha già, solo per la diversa<br />
copertina: “Ad esempio, ne ho trovata una<br />
disegnata da Andy Warhol”. Per Riccardo,<br />
nonostante la crisi, la gente preferisce il supporto<br />
fisico a quello digitale. Marco e Stefania,<br />
invece, sono una coppia veneziana di circa<br />
40 anni e quindi più maturi; si considerano<br />
degli entry level nel settore in quanto si sono<br />
convertiti al vinile da pochi anni. Sono estremamente<br />
affascinati dall’oggetto in sé: “Ci<br />
piacciono i vinili, possibilmente vecchi”, però<br />
adorano anche ascoltare la musica che acquistano.<br />
Tutto nasce infatti quando ereditano un<br />
vecchio Thorens e decidono di rimetterlo in<br />
funzione. Oggi ascoltano i dischi che comprano<br />
attraverso questo giradischi restaurato e un<br />
amplificatore Marantz di ultima generazione.<br />
Per loro l’ascolto è come la lettura: richiede<br />
tempo, concentrazione, dedizione e passione.<br />
Il pubblico di Venyl annovera tra le sue fila anche<br />
chi, come uno studente universitario di 23<br />
anni originario di Vicenza, è particolarmente<br />
affascinato dall’ambiente di Venyl nonostante<br />
sembri essere più interessato all’oggetto<br />
in sé e a ciò che rappresenta più che all’uso<br />
per cui è pensato. Di sicuro non è un amante<br />
dei giradischi o degli amplificatori di qualità.<br />
Non è neppure un collezionista ma adora il<br />
vinile in modo particolare per la sua parte<br />
grafica. Tendenzialmente cerca musica che<br />
già conosce; non possiede un giradischi e per<br />
il momento lo trova anche un ottimo elemento<br />
di arredamento e, anzi, per un 50% si trova a<br />
Venyl proprio per questo ed è in cerca di vinili a<br />
basso prezzo, anche a 3 euro. Neanche Giorgia,<br />
31 anni, è una collezionista, però ha ereditato<br />
di recente un giradischi di cui non ricorda la<br />
marca e ha deciso di approfittarne. È venuta al<br />
Venyl di dicembre per vedere se ci sono dischi<br />
particolari. Ciò che l’ha spinta ad approfittare<br />
di questa sua eredità è una certa attenzione che<br />
dà all’ascolto. Per lei la modalità di fruizione<br />
è molto importante, da tempo è fortemente<br />
infastidita dall’ascolto shuffle, “voglio scegliere<br />
io il brano da riprodurre”.<br />
La questione della copertina per tutti resta<br />
un fattore importante: per il collezionista è il<br />
caso dei picture disc, edizioni straniere (che<br />
spesso possono avere copertina e/o tracklist<br />
diverse), dischi colorati, promo per la stampa<br />
ed EP su formati particolare (come ad esempio<br />
il 10 pollici); per l’avventuriero spesso basta la<br />
dimensione della copertina di quel particolare<br />
artista o album insieme al prezzo (occasioni low<br />
cost) a determinare l’acquisto. Invece Elisa,<br />
22 anni, ha fatto del vinile una vera e propria<br />
idea regalo: lei ama la musica ed è venuta al<br />
Venyl principalmente per quello, perché è un<br />
ambiente di incontro a base di musica, che si<br />
compra, si ascolta e si respira nell’aria. L’obbiettivo<br />
è tornare a casa con qualche regalo<br />
di natale... Non ha un giradischi e dunque<br />
acquisterà CD e magliette. Da regalare, invece,<br />
ha acquistato un originale di Woodstock e una<br />
ristampa di Bob Dylan. E il disco in vinile può<br />
diventare una perfetta idea regalo e ancor più<br />
un oggetto da collezione; come il libro è un<br />
oggetto che sta al centro di molte culture e<br />
società e probabilmente sopravvivrà alle future<br />
rivoluzioni dell’industria musicale. L’aspetto<br />
positivo di tutto questo è che per tutta quella<br />
generazione che non ha mai conosciuto un<br />
ascolto concentrato questa moda vintage del<br />
vinile può spesso rappresentare un modo per<br />
avvicinarsi a questo tipo di ascolto di qualità.<br />
In molti soffrono ormai lo stress relativo alle<br />
modalità di ascolto shuffle, un malcontento<br />
che può determinare il ritorno all’ascolto<br />
vinilico, sia per chi l’aveva abbandonato sia<br />
per chi scopre l’opportunità di concentrarsi<br />
su questo o quell’artista come non aveva mai<br />
fatto prima. Il vinile oggi è per tutti, anche per<br />
chi non ascolta.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 97
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Il presente numero di <strong>SUONO</strong> è stato finito di stampare nel mese di marzo 2018.<br />
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II Cop.<br />
Lp Audio - PrimaLuna<br />
III Cop.<br />
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soleterre 68<br />
Elite Diffusion 53<br />
Fonë 67<br />
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High Fidelity Italia - Accuphase 17<br />
High Fidelity Italia - Roksan 31<br />
Il Centro Della Musica 11<br />
Liutanie Audio 13<br />
Mpi Electronic - McIntosh 5<br />
Mpi Electronic - Monitor Audio 19<br />
Mpi Electronic - Sonus Faber<br />
IV Cop.<br />
Music Tools 27<br />
The Sound Of The Valve 41<br />
Villani Ernesto 18<br />
Yamaha Music Europe - Branch Italy 15<br />
98 <strong>SUONO</strong> marzo 2018