VNM Dicembre 2017

„So che molti italiani
dopo la vicenda Brexit
hanno pensato di
ritornare in Italia, ma
non credo che la nostra
nazione sia così
interessata ad un
rientro di massa‰
delusione. So che molti italiani
hanno pensato di rientrare
in Italia, e anch'io ci avevo
pensato. Bisogna dire però
che l'Italia non è interessata a
far rientrare molti dei suoi cittadini,
probabilmente perché
un rientro di massa farebbe
schizzare alle stelle i tassi di
disoccupazione giovanile (e
anche non giovanile), ponendo
dei seri problemi politici e
strutturali. A parte la psicosi
dei primissimi mesi, la situazione
per ora non è cambiata
per nulla, se non per il fatto
che le dimissioni di Cameron
hanno provocato una serie
quasi comica di eventi nella
politica britannica, che del
resto aumentano l'incertezza
sul futuro. Ma al momento,
molto semplicemente, non si
sa cosa succederà, perché la
politica non lo sa.
Cosa ne pensi dei dati condotti
dall'Ufficio Scientifico
dell'Ambasciata d'Italia a
Londra che rivelano che l'82
per cento dei nostri connazionali
nel mondo accademico
britannico vuole trasferirsi: si
respira davvero questÊaria?
Non posso commentare sui
dati, ma ho letto qua e là qualche
intervista ad accademici
italiani che in effetti dicono di
voler lasciare il Regno Unito.
Tra i giovani accademici come
me, comunque, l'idea prevalente
è che l'Italia semplicemente
non sia un'opzione percorribile:
il mondo accademico
italiano è ossificato.
A questo punto tu ti senti più
europeo o più italiano?
L'Italia non può essere separata
dall'Europa, non è semplicemente
possibile sentirsi
Italiani ma non Europei. a
livello culturale, che è il livello
che definisce la nostra identità,
mi sento tanto Italiano
quanto europeo, o meglio,
europeo perché italiano. Il discorso
cambia se si ha in mente
il processo politico di unificazione
dell'Europa, cioè il livello
istituzionale. Ma è chiaro
che al momento non si può
parlare di un processo politico
di unificazione europea, quanto
piuttosto di un processo economico
che al momento non
beneficia i cittadini
dell'Unione Europea, ma solamente
alcuni Stati, che hanno
il controllo della politica economica
dell'Unione. Questo è
il livello a cui si collocano
coloro che sono animati da
sentimenti anti-europei, in tutti
i paesi dell'Unione, anche se
talvolta questo sentimento
trova espressioni "culturaliste"
di difesa di una cultura "italiana",
o "francese", o anche più
locale, a livello sub-nazionale.
Da emigrato ad emigrante:
cosa suggeriresti ad un veronese
che vuole trasferirsi nel
Regno Unito?
Bè, per prima cosa di prendere
contatto con qualcuno che
già vive in UK, perchè di veronesi
ce ne sono parecchi. Poi
di armarsi di pazienza, di prepararsi
a qualche difficoltà.
Ma direi anche che è un'esperienza
che arricchisce e apre
la mente, e quindi vale la
pena provarci, se davvero lo
si vuole fare.
Cosa ti manca di Verona?
La mia famiglia, il tastasal, il
Baldo e il Lago di Garda! E la
bellezza del centro storico,
che mi emoziona ogni volta
che torno. Il tastasal è senza
dubbio una delle cose che mi
mancava (e mi manca tuttora)
di più! La pizza si trova, ovviamente,
la pasta anche e ci
sono buoni ristoranti italiani in
cui si possono trovare piatti di
tutti i tipi... ma il tastasal proprio
no!
Quali sono i tuoi progetti per il
futuro?
Ormai sono abituato alla precarietà,
sia lavorativa, dato
che ho un contratto a tempo
determinato, che geografica -
come molti nella mia situazione.
Per cui il futuro è "ristretto".
Diciamo che la mia speranza
attuale è di raggiungere
presto una stabilità lavorativa
e di continuare a studiare e
insegnare filosofia.