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Gulli Aprile2018 completo_Low

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TENDENZE<br />

come dice il proverbio “il troppo stroppia”. Se non<br />

altro perché un uso smodato di Internet toglie<br />

tempo a quel giusto mix di attività intellettuali e di<br />

attività ricreativa post scuola, che i ragazzi devono<br />

poter vivere nella loro giornata.<br />

IL GIUSTO EQUILIBRIO<br />

Internet è un universo talmente affascinante che è<br />

facile perdere la dimensione del tempo quando si<br />

è collegati in Rete. Il consiglio che si dà ai genitori<br />

è quello di stabilire con esattezza quante ore i figli<br />

passano in Internet. Se questo tempo fosse eccessivo,<br />

bisogna aiutare i ragazzi a sviluppare doti quali<br />

l’autocontrollo, la disciplina e l’affidabilità, quando<br />

si collegano. Alcune semplici regole da applicare<br />

sono: non si naviga se non sono stati svolti i compiti;<br />

niente chat con gli sconosciuti; niente visite a siti<br />

con contenuti riservati agli adulti; non navigare<br />

per più di un’ora al giorno. I genitori sono i primi<br />

a dover dare il buon<br />

esempio senza eccedere<br />

con il tempo<br />

trascorso attaccati ad<br />

uno schermo. Infine,<br />

vanno incoraggiate<br />

le occasioni di socializzazione<br />

nel mondo<br />

reale che portano i<br />

ragazzi a riunirsi con<br />

coetanei che praticano<br />

uno stesso sport<br />

o hanno interessi e<br />

comuni.<br />

PIÙ SICUREZZA<br />

Proprio come nel mondo reale, una<br />

sicurezza assoluta dei propri ragazzi<br />

quando utilizzano la Rete è impossibile.<br />

D’altra parte Internet si è diffuso in<br />

modo talmente progressivo da essere<br />

Confrontarsi mentre si naviga<br />

permetterà erà ai ragazzi di sviluppare<br />

un sano spirito ito critico.<br />

ico.<br />

uno strumento insostituibile nella formazione dei<br />

giovani: vietarne l’uso sarebbe inutile. Se è impossibile<br />

eliminare del tutto i pericoli della navigazione,<br />

esiste una strategia utilissima per minimizzare i<br />

rischi: conoscere a fondo lo strumento. Qualsiasi<br />

genitore o educatore, per poter autorevolmente<br />

stabilire l’uso regolamentato della Rete per i propri<br />

ragazzi, non può esimersi dal conoscere lo strumento.<br />

La competenza in materia verrà riconosciuta e<br />

rispettata dai ragazzi.<br />

NAVIGARE INSIEME<br />

È importante discutere con i ragazzi i siti attraverso<br />

cui navigano. Confrontarsi su ciò che incontrano<br />

permetterà loro di sviluppare uno spirito critico<br />

e di controllare e valutare correttamente le informazioni<br />

ricevute. Anche se i cyber criminali stanno<br />

attaccando tutte le piattaforme, smartphone<br />

compresi, chi usa il PC è certamente più esposto<br />

alle problematiche derivanti<br />

da virus o da altri malware<br />

invisibili. Per questo è bene<br />

premunirsi installando versioni<br />

aggiornate di programmi<br />

antivirus. Per una maggior<br />

sicurezza insegnate poi ai ragazzi<br />

che la differenza tra giusto<br />

e sbagliato su Internet è<br />

uguale a quella della vita reale.<br />

Insegnate loro che non tutto<br />

quello che leggono o vedono<br />

su Internet è vero e<br />

che, se vengono<br />

loro dei dubbi o si<br />

sentono a disagio<br />

per qualsiasi cosa<br />

accada davanti allo<br />

schermo la miglior<br />

cosa è parlarne con<br />

CYBERBULLISMO IN ITALIA<br />

La tecnologia non è solo portatrice di opportunità e progresso, ma anche il mezzo che garantisce<br />

l’anonimato “utile” per azioni di cyberbullismo, un fenomeno in costante crescita, in particolare<br />

tra le nuove generazioni. Il Cyberbullismo è una forma di bullismo via web, perpetrato tramite<br />

mezzi elettronici come e-mail, blog, social e messaggistica istantanea. Secondo un recente<br />

rapporto dell’Istat, tra i ragazzi che usano cellulare e Internet il 5,9% ha denunciato di aver subito<br />

ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, mail, chat o social network. Vittime, più di tutti, le<br />

ragazze: il 7,1% contro il 4,6% dei maschi.<br />

voi.<br />

G<br />

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