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COPIA OMAGGIO<br />
La rivista ista<br />
dei<br />
supermercati<br />
rc<br />
OTTOBRE 2018/ n°19 - ANNO II<br />
VIAGGIO G I NELLA L QUALITÀ<br />
PASSATEMPO DESIGN LIBRI MOSTREMODAAMICI ANIMALIOROSCOPO<br />
ZUCCA<br />
VERSATILE IN CUCINA,<br />
TOCCASANA<br />
PER LA SALUTE<br />
SPECIALE HALLOWEEN<br />
ORGANIZZA<br />
UNA SERATA A TEMA<br />
BENTORNATO<br />
AUTUNNO<br />
Matera<br />
A spasso<br />
tra i Sassi
SOMMARIO<br />
27<br />
7 EDITORIALE<br />
Autunno, la stagione dei contrasti forti. Da un lato ci<br />
conduce verso il riposo invernale, dall’altro è una vera<br />
e propria esplosione di colori e di sapori.<br />
11 ATTUALITÀ<br />
È tornato su Canale 5 il Grande Fratello Vip. Al timone<br />
del programma, Ilary Blasi e Alfonso Signorini.<br />
17 SPECIALE HALLOWEEN<br />
Avete sempre desiderato festeggiare la notte di<br />
Halloween come negli Stati Uniti? Seguite i nostri<br />
consigli e organizzerete un party da...paura.<br />
17<br />
25 FOOD & DRINK<br />
Allo Starbucks di Milano è arrivato il gelato molecolare<br />
fatto al momento proprio di fronte ai clienti.<br />
27 CONSUMI<br />
Al radicchio rosso, alla canapa, alle visciole.<br />
La birra artigianale piace sempre di più.<br />
31<br />
31 FOCUS / LA STORIA DEL CIBO (III PARTE)<br />
La conservazione del cibo nasce nell’Ottocento<br />
insieme a molte altre innovazioni tecnologiche che<br />
hanno cambiato le nostre abitudini alimentari.<br />
39 TENDENZE / #FAMEZERO<br />
Alla Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che si<br />
svolgerà il prossimo 16 ottobre, la Fao lancia la sfida:<br />
entro il 2030 nessuno deve più soffrire la fame.<br />
49<br />
45 NUTRIZIONE / LA ZUCCA<br />
Ce ne sono molte varietà, tutte con interessanti<br />
proprietà nutrizionali e adatte alle diete ipocaloriche.<br />
Ma sulle origini c’è un po’ di confusione.<br />
49 RICETTE<br />
La zucca è per tradizione tra gli ingredienti più<br />
importanti delle ricette autunnali: l’abbiamo utilizzata<br />
sia per i piatti salati, sia per il dolce.<br />
39
SOMMARIO<br />
75<br />
58 BRESAOLA DEL ZOPPO<br />
Pochi grassi, tante proteine, e, sali minerali e<br />
vitamine: ovvero la bresaola della Valtellina ll IGP,<br />
un salume spesso consigliato nelle diete di<br />
sportivi, bambini e over 65.<br />
62 LA SCUOLA DEL CUORE<br />
Attrezzature informatiche e materiale didattico<br />
in forma totalmente gratuita: è l’obiettivo<br />
dell’iniziativa lanciata da <strong>Gulli</strong>ver per le scuole<br />
statali della Bassa Valle Scrivia.<br />
67 VIAGGI / MATERA<br />
Matera è una vera e propria perla che<br />
il mondo intero ci invidia. Nel 2019 sarà<br />
anche la Capitale europea della cultura.<br />
75 BENESSERE<br />
Ridere fa bene alla salute: diminuisce lo stress,<br />
riduce la pressione e il rischio di ictus.<br />
79 BELLEZZA<br />
Il cambio di stagione può indebolire i capelli,<br />
ma non allarmatevi. Ci sono i rimedi naturali.<br />
83 FITNESS / PADDLE<br />
È simile al tennis, ma si gioca in quattro su un<br />
campo ridotto. È divertente e tonifica il corpo.<br />
Le rubriche<br />
09 POSTA DEI LETTORI<br />
65 HOME DESIGN<br />
87 MODA<br />
91 AMICI ANIMALI<br />
92 QUIZ DEL MESE<br />
94 CRUCIVERBA<br />
95 MOSTRE<br />
97 LIBRI<br />
98 OROSCOPO<br />
65<br />
79<br />
VIAGGIO NELLA QUALITÀ<br />
www.supergulliver.it<br />
Numero verde: 800753346<br />
Magazine dei Supermercati <strong>Gulli</strong>ver - Copia omaggio<br />
Anno II - numero 19 - 2018 - ottobre<br />
Editore<br />
Alfi S.r.l. , Via Voghera, 59<br />
15052 Casalnoceto (AL)<br />
Direttore responsabile<br />
Alessandro Barbieri<br />
Redazione: MY DIGITAL PASSION S.r.l.<br />
www.mydigitalpassion.it<br />
P.zza Giovine Italia, 5 - 20123 MILANO;<br />
redazione-gulli@mydigitalpassion.it<br />
Hanno collaborato a questo numero<br />
Evelin Eugenia Bruno, Giorgio Clerici, Daniele Colombo,<br />
Maurizio Ferrari, Davide Grilli, Lily, Nunzia Picariello, Flavia<br />
Romero, Luciana Zucchi.<br />
Grafica e impaginazione<br />
Lucia Lena<br />
Marketing e pubblicità<br />
Enrico Lanfranchi<br />
Foto<br />
istokphoto<br />
Stampa<br />
Tiber S.p.A.<br />
Via della Volta, 179 - 25124 Brescia<br />
tel. +39 030.354.34.39 - P.iva 02828600987<br />
Pubblicazione mensile<br />
Iscrizione al Tribunale Ordinario di Alessandria n° 509/2017 -<br />
Reg.Stampa 44 del 15/03/2017.<br />
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Con un semplice click puoi sfogliare il nostro volantino, consultare le offerte speciali,<br />
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EDITORIALE<br />
Cari lettori,<br />
Le giornate sono più brevi, in principio quasi impercettibilmente, tanto che non ci si fa nemmeno caso. Poi,<br />
a mano a mano che i giorni passano, il fenomeno è sempre più evidente. È arrivato l’autunno, la stagione<br />
dei contrasti forti per antonomasia. Da un lato sembra preparare al lungo riposo invernale, quando cioè<br />
la natura lentamente rallenta fino a spegnersi, dall’altro è una vera e propria esplosione di colori e di sapori.<br />
In questo periodo i boschi, grazie al fenomeno del fall foliage, sembrano infatti accendersi di rosso e di giallo,<br />
passando per tutte le sfumature possibili, mentre a tavola possiamo godere dei raccolti estivi. Gli antichi<br />
intendevano l’autunno proprio come il periodo dell’abbondanza e della ricchezza che seguiva quello del<br />
duro lavoro estivo. Certo le prime nebbioline e l’aria più che frizzante del Nord Italia fanno nascere il desiderio di<br />
trascorrere un po’ più di tempo nel tepore delle mura domestiche. Meglio se seduti attorno ad una tavola ben<br />
imbandita. Insomma, come si diceva l’autunno è una stagione controversa, tutto sta a come intendiamo viverla.<br />
Nelle regioni del Nord Europa, in cui questi contrasti sono ancora più marcati, durante l’autunno si festeggiava<br />
il Samhain, una sorta di capodanno celtico, che separava il periodo estivo da quello invernale. Un rituale che<br />
tra mille contaminazioni è arrivato fino ai giorni nostri. Stiamo parlando di Halloween, una festa che, come il<br />
vecchio capodanno celtico si celebra nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, proprio quando da noi si<br />
festeggia dal punto di vista civile e religioso, il giorno di Ognissanti. Il simbolo di Halloween è sicuramente la<br />
Jack-o’-lantern, ovvero una lanterna scavata in una grossa zucca dalle sembianze umane, grottesche ma<br />
simpatiche. Di fatto Halloween è nato in Europa migliaia di anni fa e lentamente se ne sono perse le tracce.<br />
Salvo vederlo ritornare secoli dopo direttamente dall’altra sponda dell’Atlantico. Già perché gli emigrati scozzesi<br />
e irlandesi che partirono nel diciottesimo secolo per l’America in cerca di fortuna, portarono anche molte<br />
tradizioni, compresa una strana festa battezzata appunto Halloween. Ma che c’entrano le zucche? La leggenda<br />
narra le vicende di Stingly Jack, un contadino irlandese che tentò di truffare il diavolo, finché questi lo condannò<br />
a vagare nell’oscurità con solo un tizzone ardente per farsi luce. E Jack vi costruì attorno una lanterna utilizzando<br />
una rapa. Gli europei arrivati nel Nuovo Mondo scoprirono però che lì le rape erano troppo piccole, per questo<br />
le sostituirono con le ben più generose zucche. Nello speciale che dedichiamo alla ricorrenza, troverete tanti<br />
utili consigli per organizzare una festa in puro stile americano. Scoprirete come preparare la vostra Jack-o’-<br />
lantern, addobbare la casa o la sala per la serata, apparecchiare la tavola, rallegrare gli ospiti con una colonna<br />
sonora da “paura”. Per il menù troverete nella pagine delle ricette alcune interessanti idee ovviamente a base<br />
di zucca con cui catturare il palato dei vostri ospiti. Insomma, una festa a tutto tondo, un po’ per esorcizzare<br />
le nostre paure (gli antichi celti esorcizzavano l’arrivo del gelido inverno), ma anche per dare il benvenuto<br />
all’autunno con il sorriso sulle labbra. A proposito di sorriso, vi rimando alla rubrica del Benessere a pagina 75,<br />
nella quale cerchiamo di capire perché sorridere fa bene alla salute. Di sicuro riduce lo stress, ma non solo. Gli<br />
esperti dicono che aiuti a ringiovanire il viso: un sorriso, infatti, attiva ben dodici muscoli del viso.<br />
7
Le vostre lettere<br />
UNA MELA<br />
AL GIORNO…<br />
Ho letto con molto interesse<br />
l’articolo apparso sull’ultimo<br />
numero di <strong>Gulli</strong> relativo alle<br />
mele e agli effetti benefici che<br />
il loro consumo apporterebbe<br />
al nostro organismo. Da sempre<br />
sento dire che sarebbe<br />
meglio consumarle lontano<br />
dai pasti, così come tanta altra<br />
frutta, per i più svariati motivi.<br />
È vero, oppure sono solo dicerie<br />
popolari? Se è vero che<br />
fanno bene alla salute allora<br />
dovremmo mangiarne a sazietà.<br />
Oppure c’è un limite?<br />
Anna<br />
Montebello della Battaglia (PV)<br />
Gentile Anna, innanzitutto grazie<br />
per averci scritto. Secondo<br />
l’Organizzazione Mondiale della<br />
Sanità è consigliato consumare<br />
5 porzioni al giorno di frutta e<br />
verdura, suddividendole in 2<br />
porzioni di verdura e 3 di frutta.<br />
La mela è un alimento sano a<br />
tutto tondo e fa bene sia dopo<br />
i pasti sia nel corso della giornata.<br />
Secondo gli esperti quello<br />
che cambia sarebbero i benefici<br />
che si ottengono a seconda di<br />
quando la si mangia. La mela,<br />
proprio perché è molto digeribile,<br />
a fine pasto è utile a chi<br />
desidera ridurre la velocità di assorbimento<br />
di zuccheri e grassi<br />
perché, essendo un alimento<br />
ricco di fibre e in particolare di<br />
pectina, stimola alcuni enzimi<br />
che regolano l’assorbimento<br />
degli zuccheri mantenendo<br />
sotto controllo la glicemia.<br />
Inoltre proprio grazie all’elevato<br />
contenuto di fibre che generano<br />
il classico effetto sazietà, la<br />
mela è il frutto ideale per uno<br />
spuntino veloce, nutriente ma<br />
leggero, perfetto per arrivare<br />
meno affamati a pranzo o a<br />
cena ed evitare quindi di mangiare<br />
abbondantemente o<br />
troppo velocemente. Non solo:<br />
le fibre favoriscono il buon<br />
funzionamento del transito<br />
intestinale.<br />
A proposito dei limiti, buon<br />
senso a parte, il consumo di<br />
mele non presenta controindicazioni<br />
visto che è un frutto<br />
ben tollerato dal nostro organismo<br />
in condizioni normali.<br />
Possono presentarsi casi di<br />
allergie o intolleranze specifiche,<br />
ma sono rari. Normalmente<br />
gli esperti nutrizionisti<br />
suggeriscono che la porzione<br />
media quotidiana per gli adulti<br />
è di 1-2 mele da 200-250<br />
grammi.<br />
Volendo trovare un lato negativo<br />
alle mele, occorre ricordare<br />
che i loro semi non vanno<br />
ingeriti perché contengono<br />
un composto chiamato amigdalina,<br />
una molecola a base di<br />
cianuro e zucchero.<br />
PROPAGANDA<br />
GASTRONOMICA<br />
Cara redazione di <strong>Gulli</strong>, ogni<br />
mese leggo la vostra rivista<br />
con molto piacere. La trovo<br />
non solo interessante ma anche<br />
educativa perché tratta<br />
argomenti che effettivamente<br />
riguardano le persone che<br />
hanno interessi nella vita. Altro<br />
punto in favore: non vi trovo<br />
né pettegolezzi né propaganda,<br />
salvo quella gastronomica,<br />
che sollievo mentale! Con auguri<br />
di buon proseguimento,<br />
Jacqueline Malandra,<br />
Tortona<br />
Cara Jacqueline, cerchiamo solo<br />
di proporre ai numerosi clienti<br />
di <strong>Gulli</strong>ver uno strumento che<br />
possa fornire loro qualche elemento<br />
utile per la vita di tutti i<br />
giorni o anche solo uno spunto<br />
di riflessione. Tra TV, riviste di<br />
gossip, social network e altro,<br />
siamo letteralmente sommersi<br />
dalla propaganda e dai pettegolezzi.<br />
Per questo motivo<br />
cerchiamo di starne alla larga<br />
il più possibile.<br />
SALTO DI QUALITÀ<br />
La vostra pubblicazione ha<br />
decisamente fatto un salto di<br />
qualità. Evidentemente tra voi<br />
c’è gente in gamba. Che dire,<br />
avanti così!<br />
Luisa Sacchi,<br />
Voghera<br />
Come contattarci<br />
Per inviare le lettere alla redazione di <strong>Gulli</strong> potete utilizzare<br />
la posta elettronica redazione-gulli@mydigitalpassion.it,<br />
oppure la posta tradizionale, inviando le lettere ad Alfi s.r.l,<br />
via Voghera 59, 15052 Casalnoceto (AL). In alternativa potete<br />
lasciare le vostre lettere al box informazioni del negozio<br />
<strong>Gulli</strong>ver presso il quale vi servite. Basterà indirizzarle senza<br />
affrancatura alla Redazione di <strong>Gulli</strong>.<br />
9
ATTUALITÀ<br />
Al timone del programma in<br />
onda<br />
su Canale 5, Ilary Blasi<br />
e Alfonso Signorini.<br />
ini.<br />
GRANDE FRATELLO VIP<br />
È INIZIATA LA NUOVA<br />
edizione 2018<br />
Da poche settimane è tornato in prima serata su Canale<br />
5 il Grande Fratello Vip. Al timone del programma,<br />
Ilary Blasi con Alfonso Signorini. Un nuovo gruppo<br />
di concorrenti “vip” ha varcato la porta rossa della<br />
casa più spiata d’Italia, pronto a vivere un’avventura<br />
che durerà circa tre mesi. Una sfida non solo tra tutti<br />
i concorrenti, ma anche con se stessi per aggiudicarsi<br />
il montepremi finale di 100mila euro, metà del quale<br />
andrà in beneficenza. Senza contatto con il mondo<br />
esterno e riferimenti orari, gli inquilini, spiati 24 ore su 24,<br />
si mostrano al pubblico in maniera inedita e veritiera. La<br />
convivenza “forzata” fa emergere lati sconosciuti del loro<br />
carattere: nascono così rivalità, simpatie, discussioni,<br />
nuove amicizie e, perché no, nuovi amori. Non c’è nulla<br />
di scontato, come è sempre stato al Grande Fratello.<br />
Immancabili le incursioni della Gialappa’s Band. Il trio<br />
più irriverente e divertente della televisione italiana<br />
formato da Giorgio Gherarducci, Marco Santin e Carlo<br />
Taranto è pronto a intervenire, nel corso della diretta<br />
del lunedì, commentando come solo loro sanno fare<br />
quanto sta succedendo in studio e nella casa. Come per<br />
l’edizione 2017, anche quest’anno, i prodotti Consilia<br />
entreranno nella casa del Grande Fratello Vip per fornire<br />
la spesa settimanale dei concorrenti.<br />
11
ATTUALITÀ<br />
MICHAEL KORS<br />
RILEVA<br />
Versace<br />
A sinistra: John Idol, Ceo<br />
di Michael Kors. Nella la foto sotto,<br />
Donatella la Versace.<br />
Versace è diventata americana: Michael Kors ha infatti<br />
siglato l’accordo definitivo per acquisire tutte le azioni<br />
di Gianni Versace Spa per un 1,83 miliardi di euro. Nella<br />
transazione, la famiglia Versace riceverà 150 milioni di<br />
euro del prezzo di acquisto in azioni di Capri Holdings<br />
Limited, il nuovo nome che verrà adottato da Michael Kors<br />
Holdings Limited concluso l’affare. Il nome, si legge in una<br />
nota, è ispirato a Capri, leggendaria isola che è stata a lungo<br />
riconosciuta come destinazione iconica, glamour e di lusso.<br />
«Siamo tutti molto eccitati di unirci al gruppo guidato<br />
da John Idol (foto nel tondo), che ho sempre ammirato<br />
come un leader visionario ma anche forte e appassionato.<br />
Riteniamo che essere parte di questo gruppo sia essenziale<br />
per il successo nel lungo termine della maison. Sono<br />
passati più di vent’anni, ha dichiarato Donatella Versace,<br />
da quando ho preso in mano la società insieme a mio<br />
fratello Santo e mia figlia Allegra. Sono orgogliosa che<br />
Versace resti molto forte nel fashion”.<br />
Per John Idol, presidente e Ceo di Michael Kors,<br />
l’acquisizione è una pietra miliare per il gruppo. «Riteniamo<br />
che la forza dei marchi Michael Kors, Jimmy Choo e ora<br />
Versace ci mettano nella posizione di avere anni di crescita<br />
di fatturato e utili», ha dichiarato Idol.<br />
13
ATTUALITÀ<br />
Galileo Galilei (1564 - 1642),<br />
matematico atic<br />
e astronomo, omo, è il<br />
padre della scienza moderna.<br />
LA LETTERA<br />
ritrovata<br />
Sono trascorsi più di quattrocento anni da quando, nel<br />
1613, Galileo Galilei esponeva in una lettera inviata ad<br />
un amico le sue teorie sul movimento della Terra intorno<br />
al Sole. Ebbene, quella lettera originale che si pensava<br />
fosse andata persa per sempre, è stata ritrovata. A<br />
dare la notizia è la rivista Nature sul suo sito, precisando<br />
che la scoperta risale al 2 agosto scorso a Londra, in<br />
una biblioteca della Royal Society grazie al lavoro dello<br />
storico della scienza Salvatore Ricciardo, dell’ Università<br />
di Bergamo che l’ha studiata con Franco Giudice,<br />
della stessa università, e con Michele Camerota,<br />
dell’Università di Cagliari.<br />
Si tratterebbe della missiva che è costata al matematico<br />
e astronomo pisano l’accusa di eresia per aver contraddetto<br />
nei suoi studi le Sacre Scritture. Grazie infatti<br />
al suo nuovo metodo scientifico e ai suoi rivoluzionari<br />
cannocchiali riuscì, osservando la volta celeste, a confermare<br />
le teorie eliocentriche dell’astronomo Niccolò<br />
Copernico, secondo il quale non la Terra, e non il<br />
Sole si trovava al centro del sistema con i pianeti che<br />
gli giravano attorno. Il 22 giugno 1633 Galileo Galilei<br />
fu costretto dall’Inquisizione, il tribunale ecclesiastico<br />
istituito con lo scopo di ricercare e giudicare gli eretici,<br />
a compiere un’abiura delle sue teorie, ovvero a sconfessare<br />
le scoperte fatte e la teoria copernicana. Ciononostante<br />
Galilei fu condannato all’esilio ad Alatri.<br />
«Non potevo credere di avere scoperto la lettera che<br />
tutti gli studiosi di Galileo credevano irrimediabilmente<br />
perduta. E la lettera non era custodita in un’oscura<br />
biblioteca, ma nella biblioteca della Royal Society», ha<br />
detto Salvatore Ricciardo. Il ritrovamento della lettera<br />
originale chiarirà se i toni di Galileo fossero effettivamente<br />
duri come l’Inquisizione sosteneva. Già perché<br />
della lettera esistono più copie e due versioni diverse.<br />
15
SPECIALE HALLOWEEN<br />
di Evelin Eugenia Bruno<br />
UNA FESTA paura<br />
DA<br />
Avete sempre desiderato<br />
festeggiare la notte<br />
di Halloween come<br />
accade negli Stati Uniti?<br />
Organizzare una festa<br />
<br />
servono solo un po’ di<br />
<br />
buona volontà<br />
<br />
consigli di <strong>Gulli</strong>.<br />
Anche se non è in alcun modo riconosciuto ufficialmente,<br />
ormai da diversi anni anche in Italia si<br />
festeggia Halloween. E a divertirsi, tra rituali giocosi<br />
e travestimenti, non sono solo i bambini. Anche<br />
gli adulti si sono fatti lentamente contagiare, tanto<br />
che oggi la ricorrenza viene sfruttata dai locali per<br />
organizzare serate a tema, dai cinema, dai parchi<br />
divertimenti, dai ristoranti e dai festaioli che possono<br />
così organizzare in casa una serata con gli<br />
amici, ovviamente a tema. Ma come la si organizza?<br />
Progettarla non è poi così difficile, servono solo<br />
un po’ di tempo, fantasia, tanta buona volontà e,<br />
ovviamente, i nostri consigli. Prima però di passare<br />
alla parte più pratica che trovate nelle pagine seguenti,<br />
scopriamo perché si festeggia Halloween.<br />
RADICI EUROPEE<br />
Halloween è una festa anglosassone che la tradizione<br />
fa cadere nella notte tra il 31 ottobre e il 1°<br />
novembre, proprio quando da noi si festeggia dal<br />
punto di vista civile e religioso, il giorno di Ognissanti.<br />
Nonostante molti pensino che sia nata negli<br />
Stati Uniti, la festa ha origine dall’antico Samhain<br />
irlandese, una sorta di capodanno celtico diffuso<br />
nel Nord Europa, che separava il periodo estivo<br />
da quello invernale ed era celebrato proprio il 31<br />
ottobre. I Romani identificarono la festa con la<br />
17
SPECIALE HALLOWEEN<br />
loro dedicata di ai morti, la cui celebrazione fu però<br />
spostata a maggio. Molti secoli dopo, con l’opera<br />
di cristianizzazione iniziata da papa Bonifacio, la<br />
ricorrenza tornò di nuovo al 31 ottobre e unita con<br />
la festa di Ognissanti del 1 novembre. Non è un<br />
caso se il termine Halloween derivi da All Hallows<br />
Eve, versione inglese arcaica di All Saints, ovvero<br />
Ognissanti. A partire dal diciottesimo secolo All<br />
Hallows Even si contrae in Halloween. Proprio in<br />
quel periodo, gli emigrati scozzesi e irlandesi che<br />
partirono per l’America in cerca di fortuna, la portarono<br />
sull’altra sponda dell’Atlantico.<br />
SIMBOLI E FORMULE<br />
Il simbolo di Halloween è sicuramente la Jack-o’-<br />
lantern, una lanterna scavata in una zucca dalle<br />
sembianze umane un po’ grottesche. Le sue origini<br />
risalgono alla leggenda di Stingly Jack, un contadino<br />
irlandese che tentò di truffare il diavolo, finché<br />
questi lo condannò a vagare nell’oscurità con solo<br />
un tizzone ardente per farsi luce. E Jack vi costruì<br />
attorno una lanterna utilizzando una rapa. Gli<br />
europei arrivati negli Stati Uniti scoprirono però<br />
che lì le rape erano molto piccole, per questo le<br />
sostituirono con le ben più generose zucche. La<br />
formula dolcetto o scherzetto (Trick-or-treat) è il<br />
“rito” con cui i bambini si annunciano alla porta dei<br />
vicini, reclamando caramelle. Nella festa delle origini,<br />
gli abitanti dei villaggi celti indossavano pelli<br />
di animali per simboleggiare gli spiriti, ricevendone<br />
in cambio cibo e vino. Una curiosità. Nell’immaginario<br />
di Halloween la Luna è sempre piena. In<br />
realtà è molto raro che il 31 ottobre si verifichi il<br />
plenilunio, ma non impossibile. La prossima volta<br />
per esempio, accadrà nel 2020.<br />
DECORARE LA CASA<br />
Se volete che la vostra festa riesca alla<br />
perfezione, occorre ricreare all’interno di casa<br />
vostra un’atmosfera tenebrosa e da “brividi”.<br />
Oltre alla zucca e ai palloncini neri e arancioni, servono<br />
molti accessori e dettagli. Non lesinate, perché la sala dove<br />
organizzerete il vostro party di Halloween dovrà essere<br />
molto ricca. Le classiche ragnatele non possono mancare.<br />
Se non le trovate nei negozi, potrete ricrearle utilizzando<br />
un vecchio gomitolo di lana o della grosse garze da<br />
diradare e da collocare sui lampadari o sugli stipiti delle<br />
porte. Ragni, pipistrelli e altre amenità simili possono<br />
essere creati utilizzando del cartoncino nero. Chi non<br />
ha problemi di budget li troverà nei negozi specializzati.<br />
Prima di fare spese folli, fate un salto in soffitta e rovistate<br />
tra le anticaglie accumulate nel tempo. Un vecchio libro,<br />
piuttosto che qualche oggetto appartenuto ai nonni,<br />
potrà tornare utile per rendere più “sinistra” la casa.<br />
A<br />
PREPARARE LA ZUCCA<br />
Non c’è Halloween senza una zucca intagliata. Ve ne occorre una bella e<br />
soprattutto grande, un pennarello lavabile con cui disegnare le parti da<br />
intagliare, un coltello lungo e affilato, un coltellino piccolo per le rifiniture<br />
e un cucchiaio per svuotare l’interno. A Iniziate dalla calotta facendo<br />
attenzione a non romperla, vi servirà come tappo per chiudere la lanterna.<br />
B Svuotate la zucca togliendo semi, filamenti e polpa. C Proseguite con<br />
gli intagli più semplici, gli occhi e il naso. D Tenete per ultima la bocca,<br />
sicuramente il taglio più difficile. Seguite il disegno fatto, aiutandovi con il<br />
coltello più piccolo. Ricordatevi che non deve essere perfetta! E Terminato<br />
l’intaglio, con un panno umido pulite i segni del pennarello e inserite un<br />
lumino all’interno in modo che sia bene in piano. La vostra zucca è pronta!<br />
B C D E<br />
19
SPECIALE HALLOWEEN<br />
APPARECCHIARE LA TAVOLA<br />
Che sia preparata in modo tradizionale o allestita a buffet, la tavola deve essere ricchissima di<br />
decorazioni. Come centrotavola potrete utilizzare le zucche intagliate da adagiare su un letto di foglie<br />
secche che, tra l’altro, richiamano l’autunno. Un candelabro è quasi d’obbligo, così come una vecchia sveglia il<br />
cui ticchettio può aiutarvi a ricreare l’atmosfera giusta. La tovaglia deve essere rigorosamente nera, arancione<br />
o bianca a seconda dei gusti. Giocate sui contrasti e utilizzate qualche vecchio merletto. Per l’occasione<br />
potreste tirare fuori dai bauli le posate e i bicchieri della nonna che possono vivere una seconda giovinezza<br />
anche se solo per una sera. Potrete integrare il “corredo” curiosando qua e là nelle bancarelle dell’usato.<br />
PICCOLI GRANDI DETTAGLI<br />
Se avete optato per una cena in piena regola, non<br />
possono mancare i segnaposto. Se a centrotavola<br />
avete utilizzato la zucca intagliata e illuminata<br />
da una candela, su ogni piatto potete inserire<br />
delle piccole zucche che magari avete colorato o<br />
intagliato, completate da semplici bigliettini su<br />
cui scriverete i nomi degli invitati e altra frutta di<br />
stagione, per esempio le mele. Se pensate che il<br />
buon gusto debba prevalere sempre, puntate su<br />
qualcosa di semplice ma ugualmente efficace. Con<br />
un nastro in rafia per le decorazioni, potete unire le<br />
posate, magari proprio quelle della nonna, ad un<br />
pezzo di tela grezza. Qualche foglia ingiallita e un<br />
piccolo fascio di stecche di cannella, aiuteranno a<br />
“scaldare” la composizione.<br />
DOLCI SÌ, MA CHE SIANO<br />
COLORATI<br />
Che sia arancione, nero o rosso sangue,<br />
il menù deve rispecchiare il tema della<br />
serata. Questo vale per le portate principali<br />
come per i dolcetti tipici. Una scelta facile<br />
sono i muffin e i Cupcake, vere e proprie<br />
mini torte, da colorare e personalizzare.<br />
Non possono mancare i biscotti che<br />
potrete realizzare utilizzando gli appositi<br />
stampi e decorare con la ghiaccia reale,<br />
un composto a base di zucchero a velo e<br />
albumi: può essere sia bianca sia colorata<br />
a seconda della necessità. Potete quindi<br />
utilizzare i coloranti per alimenti disponibili<br />
liquidi, in gel o in polvere per il tocco finale.<br />
21
SPECIALE HALLOWEEN<br />
TRAVESTIRSI O NO?<br />
La domanda è d’obbligo. Ad Halloween<br />
ci si traveste oppure no? Certo, non<br />
a tutti può piacere l’idea di vivere un<br />
carnevale anticipato, ma Halloween ha<br />
i suoi rituali e il travestimento è forse<br />
quello più divertente. È bene dare<br />
indicazioni agli amici che parteciperanno<br />
alla festa su come vestirsi. Potete<br />
scegliere un tema specifico, oppure<br />
lasciare che ciascuno interpreti la<br />
festa a modo suo. L’importante è che<br />
il travestimento sia obbligatorio e<br />
soprattutto <strong>completo</strong>. Non basta cioè la<br />
classica mascherina tuttofare.<br />
Se ritenete di dare un tema alla serata<br />
pensate a qualcosa di ampio respiro che<br />
non metta cioè in difficoltà gli invitati.<br />
Ovviamente toccherà a voi dare il buon<br />
esempio: siete le padrone di casa e<br />
dovrete sfoggiare il costume più bello e<br />
originale.<br />
BICCHIERI TENEBROSI<br />
Per quanto riguarda i cocktail non<br />
c’è niente di più facile che ispirarsi<br />
all’arancione delle zucche o al rosso del<br />
sangue per offrire da bere agli invitati<br />
senza tradire il tema della serata.<br />
Potete servire del semplice vino o<br />
della sangria. Oppure cimentarvi nella<br />
preparazione di drink di vario tipo, per<br />
esempio a base di frutta, da unire ad<br />
un liquore bianco secco (rum, vodka o<br />
gin), o un Bloody Mary, a base di succo<br />
di pomodoro. Alla cena potrebbero<br />
partecipare anche i più piccoli e per loro<br />
basterà non aggiungere alcolici.<br />
Per restare in tema di beverage potete<br />
utilizzare le zucche piccole sia per creare<br />
delle stupefacenti tazze nelle quali<br />
servire i drink o delle zucche più grandi<br />
che adeguatamente svuotate possono<br />
trasformarsi in cestelli porta ghiaccio per<br />
tenere al fresco i vini bianchi o le bibite per<br />
i ragazzi.<br />
LA PLAYLIST PERFETTA<br />
Un<br />
aspetto che spesso si tralascia è la “colonna sonora” della<br />
serata. Al contrario anche la musica può aiutarvi a ricreare la<br />
giusta atmosfera. Chiedete aiuto in casa (i più giovani sanno come<br />
sfruttare al meglio le tecnologie) e fatevi preparare una playlist<br />
tutta vostra che accompagnerà adeguatamente il vostro party.<br />
Qualche idea? Sicuramente non può mancare Thriller di Michael<br />
Jackson, da sempre la canzone più gettonata in tema Halloween,<br />
ma potrete aggiungere Time Warp di Richard O’Brien dal film The<br />
Rocky Horror Picture Show, un cult per qualsiasi horror party, oppure<br />
ancora Ghostbusters di Ray Parker Jr, un indimenticabile classico<br />
anni 80 che farà felici anche i più piccoli.<br />
23
FOOD NEWS<br />
di Maurizio Ferrari<br />
CONSERVE ANTISPRECO<br />
Agli italiani piace far le conserve.<br />
Da una recente indagine<br />
Coldiretti/Ixè è emerso che sono<br />
stati almeno 10 milioni gli italiani<br />
che hanno trasformato frutta e<br />
verdura in marmellate, confetture,<br />
conserve di pomodoro e sott’olio<br />
e sott’aceto per la stagione<br />
invernale. Quella della conserve fai<br />
da te è una valida soluzione anti<br />
spreco, infatti, si può usare frutta<br />
e verdura matura, acquistabile a<br />
prezzi interessanti.<br />
GELATO<br />
MOLECOLARE<br />
E<br />
A Milano ha aperto da poco Starbucks Reserve Roastery, la<br />
catena statunitense di caffetterie. La proprietà ha scelto di<br />
affidarsi al maestro gelatiere di Torino, Alberto Marchetta, per<br />
introdurre nel menu il Nitro Gelato Affogato, il gelato molecolare.<br />
Viene preparato al momento, di fronte ai clienti, sfruttando<br />
la tecnica dell’azoto liquido. Al momento i gusti disponibili<br />
sono tre: fiordilatte, crema ai caffè e sorbetto al caffè.<br />
Info: www.starbucks.com<br />
AGLI ITALIANI<br />
PIACE BIO<br />
Agli italiani piace sempre di più il biologico. Secondo i dati Nielsen le<br />
vendite di prodotti bio è aumentata del 10,5 per cento nei primi sei mesi<br />
del 2018. L’Italia ha poi il primato mondiale di terreni coltivati in modo<br />
biologico sulla superficie totale con il 14,6 per cento, con oltre 64mila<br />
aziende bio. Carne, uova e olio extravergine sono i prodotti bio più<br />
comprati in questi mesi dagli italiani.<br />
PASSITO SOLIDALE<br />
A Pantelleria il 2018 sarà l’anno<br />
del “Passito della Solidarietà”. La<br />
Cantina De Bartoli ha subito il<br />
furto di sei quintali di uve Zibibbo<br />
appassite al sole, pronti per essere<br />
trasformati nel famoso e apprezzato<br />
moscato passito di Pantelleria<br />
Bukkuram, la contrada prediletta<br />
dagli Arabi per la coltivazione<br />
dell’uva Zibibbo, scelta da De Batoli<br />
nei primi anni 80 per insediare la<br />
sua nuova cantina. I produttori<br />
aderenti al consorzio, Pellegrino,<br />
Murana, Vinisola, Donnafugata,<br />
Basile e Coste di Ghirlanda, hanno<br />
deciso di donare una parte della<br />
loro uva per consentire a De Bartoli<br />
di produrre il passito anche nel<br />
2018 che sarà messo a disposizione<br />
del Consorzio per fare promozione.<br />
25
CONSUMI<br />
di di Flavia Xxxxx Romero Xxxxxx<br />
Bionda, rossa o scura che sia, la birra piace<br />
molto. Ed è così apprezzata da essere<br />
ormai diventata una bevanda di degustazione<br />
con richiami al territorio e al<br />
Made in Italy. È quanto emerge da una<br />
recente analisi di Coldiretti su dati Ismea/<br />
Nielsen: oltre 238 milioni di litri bevuti nel<br />
primo semestre del 2018 con un balzo del<br />
Al radicchio rosso alla<br />
canapa, alle visciole.<br />
La birra artigianale<br />
piace sempre di più.<br />
<br />
pub si diffondono<br />
a macchia d’olio,<br />
mentre emergono<br />
nuove professioni<br />
come il sommelier<br />
della birra.<br />
IL BOOM<br />
birra<br />
ARTIGIANALE<br />
DELLA<br />
27
CONSUMI<br />
OKTOBERFEST 2018<br />
Con oltre 7 milioni di visitatori<br />
l’anno, l’Oktoberfest di Monaco è la<br />
festa popolare più coinvolgente al<br />
mondo in fatto di birra. Quest’anno la<br />
manifestazione festeggia la sua 185esima<br />
edizione e si svolge, dal 22 settembre al 7<br />
ottobre, nel parco del centro di Monaco<br />
di Baviera, il Theresienwiese. Il parco,<br />
infatti, è intitolato alla principessa Theresa<br />
le cui nozze con il principe ereditario<br />
Ludwig hanno dato il via a questa<br />
tradizione. Le birre servite all’Oktoberfest<br />
2018 appartengono alla varietà di birra<br />
Märzen, più forte e scura rispetto alla birra<br />
tradizionale e con un tasso alcolico che<br />
raggiunge il 6%.<br />
Qualche settimana fa si è tenuta in piazza<br />
della Vittoria, l’Oktoberfest di Genova,<br />
unica manifestazione riconosciuta dalle<br />
autorità tedesche fuori dalla Germania.<br />
3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno<br />
precedente.<br />
La birra piace a quasi la metà degli italiani con un<br />
consumo pro capite medio di 31,8 litri all’anno,<br />
il più alto di sempre, con una spesa totale delle<br />
famiglie che nel 2018 si stima raggiungerà per<br />
la prima volta il miliardo di euro se questo trend<br />
di crescita del primo semestre sarà confermato.<br />
Secondo Coldiretti il consumo di birra è diventato<br />
negli anni sempre più raffinato e consapevole con<br />
la ricerca di varietà particolari e una produzione<br />
artigianale Made in Italy che si è molto diversificata<br />
. Sono infatti numerosi gli esempi di innovazione<br />
in questo settore: dalla birra aromatizzata<br />
alla canapa a quella pugliese al carciofo di colore<br />
giallo paglierino, senza dimenticarci quella alle<br />
visciole, al radicchio rosso tardivo Igp o al riso.<br />
D’altronde, una ricerca Doxa afferma che il 77%<br />
Crescono i brew pub, ovvero<br />
birrifici ifi i<br />
che<br />
servono direttamente<br />
tame<br />
la birra ra prodotta in loco.<br />
degli italiani che bevono birra si dichiara favorevole<br />
a sperimentare nuovi ingredienti e sapori.<br />
Una tendenza che è cresciuta di pari passo con<br />
il boom dei birrifici artigianali (quadruplicati<br />
negli ultimi dieci anni), passati da poco più di<br />
200 a oltre 860.<br />
La regione con la maggior presenza di micro<br />
birrifici artigianali è la Lombardia, seguita da<br />
Toscana, Veneto e Piemonte. Anche le iniziative<br />
progettuali agricole che si basano sull’impiego<br />
dell’orzo aziendale in un contesto produttivo a<br />
ciclo chiuso garantito dallo stesso agricoltore<br />
sono sempre più numerose. Il settore della birra<br />
artigianale è infatti attualmente testimone di<br />
profonde innovazioni come la certificazione<br />
dell’origine a chilometri zero, il legame diretto<br />
con le aziende agricole, ma anche la produzione<br />
di specialità altamente distintive o forme distributive<br />
innovative come i brew pub (pub dove<br />
viene servita birra prodotta direttamente in loco)<br />
o i mercati degli agricoltori che promuovono la<br />
vendita diretta dei prodotti.<br />
Di recente sono nate anche nuove figure professionali<br />
legate a questa tendenza, come il sommelier<br />
delle birra che conosce i fondamentali<br />
storici delle varie tipologie di birre ed è in grado<br />
di interpretarne, tramite opportune tecniche di<br />
osservazione e degustazione, i caratteri principali<br />
(gusto, composizione, colore, corpo, sentori a<br />
naso e palato), oltre a suggerire gli abbinamenti<br />
ideali delle diverse tipologie di birra con primi<br />
piatti, carne o pesce e persino con i dolci. G<br />
29
FOCUS<br />
di Francesco Orsenigo*<br />
OTTOCENTO:<br />
IL SECOLO DELLE<br />
CONSERVE<br />
Tra barattoli, vaschette e bottiglie, oggi gran parte<br />
dell’alimentazione quotidiana è basata sul cibo<br />
conservato, una pratica che nasce nell’Ottocento insieme<br />
a molte altre innovazioni tecnologiche che hanno<br />
cambiato le nostre abitudini alimentari. Scopriamole<br />
insieme in quest’ultima puntata della storia del cibo.<br />
Carne, fagioli, piselli, tonno: quante scatolette<br />
avete in dispensa? E poi barattoli di conserva o<br />
sottaceti, succhi in bottiglia, affettati in busta, prodotti<br />
confezionati sottovuoto o tenuti sottozero.<br />
Avete mai fatto caso a quanto cibo conservato fa<br />
parte della nostra alimentazione di tutti i giorni?<br />
Certo, quello della conservazione degli alimenti è<br />
un problema che l’uomo ha dovuto affrontare da<br />
sempre, e lo ha via via risolto con l’essiccazione,<br />
l’affumicatura, la salagione, la fermentazione:<br />
tutti sistemi che risalgono alla notte dei tempi<br />
ma in uso ancora oggi, che hanno permesso ai<br />
nostri antenati di preservare alcuni cibi da un<br />
deterioramento fin troppo veloce.<br />
Niente a che vedere, però, con l’attuale possibilità<br />
di conservare praticamente di tutto, anche per<br />
periodi molto lunghi, e senza significative alterazioni<br />
dei caratteri organolettici – cioè aspetto,<br />
consistenza, aroma e sapore – degli alimenti<br />
freschi. Le basi di questa capacità di “mettere<br />
da parte per dopo” vengono gettate nell’Ottocento<br />
e sono uno dei tratti distintivi della storia<br />
gastronomica di quel secolo, insieme all’aumento<br />
della disponibilità generale di cibo e alla nascita<br />
31
I cambiamenti sociali, lo sviluppo<br />
dei<br />
trasporti ti e del commercio, merc<br />
hanno<br />
dato<br />
un forte impulso alla<br />
la crescita<br />
dell’industria d<br />
ia alimentare.<br />
are<br />
FOCUS<br />
di una nuova sensibilità nel modo di mangiare.<br />
Ma andiamo con ordine.<br />
TERZO INCOMODO<br />
Nel corso dei secoli, l’alimentazione e la gastronomia<br />
in Italia sono cambiate molte volte. Una<br />
cosa, però, è rimasta immutata fino al Settecento:<br />
la divisione netta fra il modo di mangiare di<br />
nobili e aristocratici, che si nutrono di cibi pregiati<br />
e costosi, e le classi popolari, a cui spesso<br />
è precluso anche il consumo della carne fresca.<br />
Nell’Ottocento nasce un terzo elemento: la classe<br />
borghese, fatta di professionisti, commercianti,<br />
artigiani abbastanza agiati da potersi permettere<br />
alimenti freschi e di qualità, ma che non hanno<br />
nessuna simpatia per i piatti minuziosamente<br />
elaborati dei nobili. Sulla scia di questa nuova<br />
sensibilità, iniziano a diffondersi i ristoranti: andare<br />
a mangiare fuori, almeno ogni tanto, diventa<br />
un’abitudine della nuova borghesia.<br />
Questi cambiamenti sono resi possibili anche<br />
dal fatto che la produzione di cibo aumenta: alla<br />
metà del secolo, le carestie che tanto a lungo<br />
hanno flagellato l’Europa stanno per diventare<br />
un ricordo. A questo successo ha contribuito<br />
la razionalizzazione dei processi produttivi, ma<br />
anche i progressi nell’industria dei trasporti e<br />
in quella conserviera. Se il<br />
Settecento è stato dominato<br />
dalle salse e della cucina<br />
francese, l’Ottocento<br />
può essere definito a buon<br />
diritto il secolo dei brevetti:<br />
è in questo periodo, infatti,<br />
che le nuove scoperte<br />
scientifiche aprono le porte<br />
al mondo della conservazione<br />
degli alimenti.<br />
SCATOLE A SORPRESA<br />
La prima invenzione in questo settore è, strano<br />
a dirlo, quella della carne in scatola, che fa la sua<br />
comparsa all’inizio del secolo. In origine, a dire la<br />
verità, si trattava non di scatole ma di bottiglie.<br />
Tutto inizia nel 1810, quando il pasticciere francese<br />
Nicolas Appert presenta un suo metodo per<br />
conservare a lungo le razioni alimentari destinate<br />
all’esercito: bottiglie di vetro riempite di cibo,<br />
chiuse ermeticamente e poi fatte bollire, in modo<br />
da bloccare la carica batterica. Un po’ come<br />
oggi si fa in casa con la conserva di pomodoro,<br />
insomma.<br />
L’idea viene ripresa un paio d’anni dopo dall’inglese<br />
Peter Durand, che la migliora sostituendo<br />
CONCENTRATO DI SAPORE<br />
Tra i primissimi alimenti di produzione industriale non<br />
si può non ricordare l’estratto di carne. Inventato a metà<br />
Ottocento dal chimico tedesco Justus von Liebig, si<br />
ottiene facendo bollire molto a lungo della carne bovina,<br />
fino a ottenere un concentrato di proteine. Un’alternativa<br />
economica alla carne e che, soprattutto, non aveva<br />
problemi di conservazione. Oggi utilizziamo i cosiddetti<br />
dadi per brodo, le “magiche tavolette” che ci aiutano ad<br />
insaporire gli alimenti.<br />
33
FOCUS<br />
DOLCI PROSPETTIVE<br />
L’Ottocento è stato anche il secolo dello zucchero.<br />
C’era anche prima, ma era quello estratto dalla<br />
canna e, provenendo dall’America o dall’Oriente,<br />
era piuttosto costoso. All’inizio del secolo, però, lo<br />
scienziato tedesco Franz Karl Achard trova il modo di<br />
estrarlo dalle barbabietole, rendendolo disponibile<br />
in grande quantità e a buon prezzo. Col risultato che<br />
tra il 1815 e il 1875 il consumo procapite in Europa<br />
decuplica, passando da 1,2 kg a 12 kg all’anno.<br />
le bottiglie con lattine a banda stagnata: nasce<br />
la carne in scatola, seguita subito dopo dal<br />
minestrone, confezionato nello stesso modo.<br />
Sapore e aspetto del contenuto lasciavano un<br />
po’ a desiderare, ma finché si trattava di nutrire<br />
l’esercito non era necessario andare troppo per<br />
il sottile. Tutt’altra cosa era ottenere un buon<br />
successo commerciale e prima di vedere in circolazione<br />
carne in scatola che fosse gradita al<br />
grande pubblico, sono stati necessari anni di<br />
tentativi e sperimentazioni.<br />
Bisogna attendere infatti il 1869 perché il cibo in<br />
scatola inizi davvero la sua avventura. In quell’anno<br />
nasce negli Stati Uniti la Campbell Soup Company,<br />
meglio conosciuta come Campbell’s, una<br />
industria conserviera statunitense famosa per le<br />
sue zuppe vendute ancora oggi in tutto il mondo.<br />
ARRIVA IL FREDDO<br />
Di metà Ottocento è anche un’invenzione che<br />
ha letteralmente rivoluzionato il nostro rapporto<br />
con il cibo, il frigorifero. Bisognerà aspettare il<br />
secolo successivo perché entri nelle case: per il<br />
momento la refrigerazione riguarda solo i treni<br />
e le navi che trasportano derrate alimentari. Ma<br />
anche così è sufficiente per cambiare le nostre<br />
abitudini, facendo arrivare su tutte le tavole cibi<br />
che prima si potevano mangiare solo sul posto<br />
di produzione. E non è necessario andare con<br />
la mente a frutti esotici provenienti da Paesi<br />
lontani: prima dei frigoriferi, anche gustare una<br />
mozzarella fresca poteva essere problematico<br />
per chi risiedeva nel Nord Italia. Uno dei primi<br />
esemplari è oggi visibile presso il museo della<br />
scienza di Birmingham (Regno Unito).<br />
RAPIDA ED EFFICACE<br />
La diffusione del frigo nelle case permette all’industria<br />
di introdurre anche gli alimenti congelati.<br />
Anzi, surgelati. Qual è la differenza? È molto<br />
semplice. Nel primo caso<br />
si porta il cibo da servare alla temperatura<br />
di circa -15/ - 18<br />
con-<br />
°C: il freddo blocca la<br />
proliferazione e dei<br />
Uno dei primi frigoriferi con<br />
scambiatore di calore. Si trova presso<br />
il museo della la scienza di Birmingham.<br />
ing<br />
A sinistra: la latta a banda stagnata<br />
del 1812. 12. A lato<br />
gli<br />
attuali barattoli<br />
atto<br />
toli<br />
della la Campbell’s, l’s nata nel 1869.
FOCUS<br />
I frigoriferi moderni consentono<br />
di differenziare iare<br />
la conservazione.<br />
one.<br />
L’idea di surgelare i cibi<br />
venne ne ad<br />
un naturalista alis<br />
ta in Groenlandia.<br />
microrganismi che causano il deterioramento<br />
del cibo, che così si può tenere da parte molto<br />
a lungo. Il rovescio della medaglia, però, è che<br />
con il congelamento si creano grossi cristalli di<br />
ghiaccio che rompono le pareti delle cellule<br />
degli alimenti e ne alterano consistenza e sapore.<br />
La surgelazione, invece, porta rapidamente il<br />
cibo a -40 °C: in questo modo si generano cristalli<br />
molto più piccoli, che non rovinano i tessuti, col<br />
risultato che il cibo sottozero mantiene caratteristiche<br />
simili a quello fresco.<br />
Resta da raccontare come si è arrivati a escogitare<br />
un metodo del genere. È stata l’intuizione del<br />
naturalista americano Clarence Birdseye. Nel 1915<br />
stava osservando degli inuit della Groenlandia<br />
intenti a pescare: quel giorno la temperatura<br />
era di 40 gradi sotto lo zero, e i pesci gelavano<br />
appena tirati fuori dall’acqua. Ma una volta<br />
scongelati erano molto più buoni di quelli a cui<br />
Birdseye era abituato.<br />
PRONTO IN TAVOLA<br />
La “conquista del freddo” è stata essenziale per<br />
l’industria alimentare e la nascita dei primi supermercati<br />
(in Italia arrivano negli anni Cinquanta<br />
del secolo scorso, in America qualche decennio<br />
prima), destinati a rifornire le famiglie, che non<br />
sono più costrette a comprare gli alimenti freschi<br />
DAL PIATTO<br />
AL COMPUTER<br />
Tutti hanno sentito parlare<br />
di Spam, detto a proposito<br />
dell’invio di posta<br />
elettronica indesiderata,<br />
spesso in gran quantità.<br />
Il termine viene da uno<br />
sketch del gruppo comico<br />
inglese Monthy Phyton,<br />
in cui si faceva un riferimento ossessivo a una<br />
reale marca di carne in scatola: Spam, appunto.<br />
Negli anni della Seconda guerra mondiale la<br />
carne in scatola Spam, prodotta in America,<br />
era largamente diffusa in Inghilterra e dopo<br />
il conflitto è entrata a far parte della cucina<br />
tradizionale hawaiana.<br />
Tra le due guerre mondiali nascono<br />
negli Usa i primi supermercati. erca<br />
Cambiano<br />
rapidamente le abitudini i<br />
dei consumatori.<br />
o giorno per giorno. E che non possono più contare<br />
su cuochi e personale di servizio: servono quindi<br />
cibi semplici e soprattutto facili da preparare<br />
da chi può dedicare solo una parte del proprio<br />
tempo alla cucina. Da lì all’industria dei precotti<br />
e del fast food il passo è breve.<br />
* Francesco Orsenigo è autore del libro «La storia<br />
del cibo», edito da Mondadori.<br />
37
TENDENZE<br />
di di Maurizio Xxxxx Xxxxxx Ferrari<br />
La Fao ha istituito per il 16 ottobre la Giornata Mondiale<br />
dell’Alimentazione per sensibilizzare sul problema della fame<br />
nel mondo. Bisogna diventare consumatori consapevoli.<br />
I<br />
#FAMEZERO:<br />
VIENE SPRECATO<br />
Il 16 ottobre ricorre l’anniversario della fondazione<br />
della Fao, ovvero l’Organizzazione dell’ONU per<br />
l’alimentazione e l’agricoltura. Per questo, ogni anno,<br />
in quel giorno si celebra la giornata mondiale<br />
dell’Alimentazione.<br />
Un evento planetario che ha come scopo principale<br />
quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul<br />
problema della fame o meglio sui problemi legati<br />
all’alimentazione nel mondo. Quest’anno la Fao<br />
ha proposto un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile<br />
se tutti facessero la loro parte: cioè di arrivare<br />
nel 2030 senza persone che soffrono la fame. In<br />
quest’epoca dove i social occupano una posizione<br />
rilevante nella comunicazione, gli organizzatori<br />
dell’evento hanno creato un hashtag (si veda il<br />
riquadro a pagina 43) per l’occasione: #famezero.<br />
TROPPO CIBO<br />
L’obiettivo Fao: entro il 2030<br />
non<br />
ci dovranno no essere ere persone<br />
che soffrono ono la fame.<br />
39
TENDENZE<br />
Nelle zone più povere della<br />
Terra il 45%<br />
delle le morti infantili<br />
è legata alla malnutrizione.<br />
i<br />
Oggi il mondo è diviso, semplificando un po’, in due<br />
gruppi con problemi alimentari: chi ha troppo e chi<br />
ha poco. Nel primo caso, stiamo parlando del mondo<br />
occidentale, il sovrappeso e l’obesità sono alla<br />
base di molte malattie che hanno dei costi sociali<br />
elevati: basti pensare al diabete, alle cardiopatie e<br />
a diverse forme tumorali. Chi ha poco, invece, va<br />
incontro ad altre malattie legate alla denutrizione<br />
o malnutrizione; spesso il risultato finale è la morte.<br />
Ma prima di arrivare all’ultimo stadio della sua<br />
esistenza, un individuo che soffre la fame presenta<br />
moltissimi altri problemi: anemia, cecità notturna,<br />
diarrea, neuropatie e molti altri sintomi. I bambini<br />
e le donne sono sempre più spesso vittime della<br />
carenza di cibo. Nel mondo oggi ci sono più di 7,6<br />
miliardi di persone, un numero impressionante!<br />
Eppure l’agricoltura mondiale sarebbe in grado di<br />
sfamarle tutte: purtroppo però non è così! Attualmente<br />
ci sono circa 830 milioni di persone al mondo<br />
CONSUMATORE<br />
CONSAPEVOLE<br />
Conoscere e informarsi: questo è<br />
quello che deve fare un consumatore<br />
consapevole e coscienzioso. Bisogna<br />
imparare a leggere le etichette, scoprire<br />
quali ingredienti sono migliori rispetto<br />
ad altri per acquistare prodotti più sani.<br />
Sostenere i produttori locali, inoltre, aiuta<br />
lo sviluppo economico del territorio e<br />
contribuisce a ridurre l’inquinamento<br />
causato dal trasporto. Per esempio,<br />
l’estetica della frutta e della verdura<br />
non influisce sul sapore, quindi si può<br />
scegliere anche quella meno bella o<br />
quella matura e trasformarla in conserve,<br />
succhi e dolci.<br />
che soffrono la fame e circa il 60<br />
per cento sono donne. Un altro<br />
numero che deve far riflettere è<br />
che gli individui in sovrappeso e<br />
obesi sono più di 2,3 miliardi: solo<br />
negli Stati Uniti vengono spesi<br />
più di 275 milioni di dollari ogni<br />
anno per curare le malattie che<br />
ne derivano. Nelle zone povere<br />
del mondo il 45 per cento delle morti infantili è<br />
legata alla malnutrizione e 155 milioni di bambini<br />
sotto i cinque anni non hanno accesso a cibo sufficiente<br />
per permettere una crescita corretta che,<br />
quindi, finisce per arrestarsi in anticipo.<br />
Siccità, carestie, guerre, difficoltà ad accedere a<br />
risorse economiche, tecnologiche e culturali accentuano<br />
questi problemi, creando profonde diseguaglianze<br />
tra le zone più ricche e quelle povere<br />
della Terra.<br />
Per raggiungere l’obiettivo di #Famezero la Fao ha<br />
elaborato delle linee guida da seguire per istituzioni,<br />
aziende, scuole e privati. Uno degli elementi su cui<br />
pone l’accento è la lotta agli sprechi: basti pensare<br />
che un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo<br />
viene gettato, finisce cioè nell’immondizia. A livello<br />
mondiale questo sperpero costa 2,6 trilioni di dollari<br />
all’anno. Un patrimonio che secondo la Fao può<br />
invece essere riutilizzato. Ciascuno di noi può fare<br />
qualcosa: siamo come tante piccole gocce, poco<br />
significativi singolarmente, ma una vera forza se tante<br />
persone, tante gocce, si uniscono. L’imperativo,<br />
quindi, deve essere: sprecare meno. Gli avanzi, al<br />
Nei Paesi ricchi il sovrappeso<br />
e l’obesità sono<br />
alla base<br />
di molte<br />
patologie ogie<br />
come il diabete.<br />
41
TENDENZE<br />
HASHTAG: COS’È?<br />
La parola hashtag è ormai di pubblico dominio<br />
ed è utilizzata da politici, cantanti e personaggi<br />
famosi che nei loro social lanciano spesso<br />
hashtag più o meno di successo. Ma che cos’è<br />
un hashtag, a cosa serve e quando si usa? Il<br />
termine hashtag nasce dall’unione di due<br />
diverse parole: hash, che significa cancelletto<br />
(ovvero il simbolo #) e tag, che in italiano si<br />
traduce con etichetta ed è una parola chiave<br />
associata a qualcosa. Oggi l’hashtag viene<br />
utilizzato per creare argomenti chiave su tutti<br />
i principali social, come Facebook, Instagram,<br />
Twitter e il suo scopo è quello di farsi trovare<br />
più facilmente.<br />
Evitare gli sprechi inutili: oggi<br />
circa un terzo del cibo prodotto<br />
otto<br />
to<br />
finisce nella l spazzatura.<br />
zatu<br />
a<br />
posto di essere buttati, possono essere congelati. Al<br />
ristorante, se si avanza qualcosa, si può chiedere di<br />
portarlo a casa o, se non si ha troppo fame, chiedere<br />
una mezza porzione. Inoltre bisogna comperare<br />
solo il necessario, evitando acquisti d’impulso che<br />
spesso finiscono tra i rifiuti: una lista della spesa è<br />
un’ottima base di partenza. Il cibo acquistato deve<br />
essere conservato in modo adeguato: i prodotti più<br />
vecchi devono essere messi davanti nella dispensa<br />
e nel frigorifero; anche l’uso di recipienti ermetici<br />
dove riporre le confezioni aperte aiuta a conservare<br />
meglio e più a lungo il cibo. Chi ha la possibilità<br />
può usare i rifiuti organici per creare una compostiera<br />
e usare il prodotto ottenuto per fertilizzare<br />
giardino e orto. Così facendo si riducono anche le<br />
emissioni di CO2 in atmosfera. Anche l’acqua è un<br />
bene prezioso, soprattutto in agricoltura, e perciò è<br />
necessario sprecarne il meno possibile. Per esempio<br />
LA SCADENZA<br />
NON È LA FINE<br />
C’è confusione intorno alla scadenza di un<br />
prodotto alimentare. In etichetta ci sono due<br />
diverse frasi che la indicano: “da consumarsi<br />
preferibilmente entro il” e “da consumarsi<br />
entro il”. E l’avverbio “preferibilmente” crea<br />
una grossa differenza. Spesso un alimento<br />
può tranquillamente essere mangiato<br />
dopo la data indicata con “da consumarsi<br />
preferibilmente entro il”. La pasta, per<br />
esempio, può essere cotta anche dopo la<br />
data segnalata. Con “da consumarsi entro<br />
il”, invece, viene tracciato un limite che non<br />
dove essere superato, perché l’alimento<br />
diventa immangiabile. Gli alimenti freschi,<br />
come il pesce, la carne o il latte, riportano<br />
questa dicitura. E mangiare un pesce<br />
“scaduto” può non essere salutare.<br />
per produrre un arancia ne servono 50 litri, meno<br />
ne usiamo inutilmente, meglio è per tutti. Per proteggere<br />
le nostre falde e il terreno, inoltre, bisogna<br />
prestare attenzione a molti rifiuti domestici che non<br />
dovrebbero essere mai buttati nell’indifferenziato:<br />
batterie, medicinali scaduti, vernice, dispositivi elettronici,<br />
elettrodomestici. Acqua, terra, aria, persone:<br />
tutto è interconnesso, non si può pensare di agire<br />
solo su uno di questi elementi, ma bisogna operare<br />
in modo organico coinvolgendo tutti. Se ognuno<br />
riesce a cambiare in meglio le proprie abitudini si<br />
può creare un mondo migliore.<br />
G<br />
43
Pastificio Ligure Artigianale dal 1988<br />
Tutta la bontà della più ghiotta e attenta tradizione culinaria e gastronomica ligure<br />
la potete ritrovare nelle specialità del pastificio artigianale Stemarpast, a Genova.<br />
Stemarpast produce pasta fresca, pasta ripiena e le tipiche salse liguri: pesto genovese e salsa di noci.<br />
STEMARPAST srl<br />
3/H Lungo Torrente Secca - 16163 GENOVA<br />
www.stemarpast.it - info@stemarpast.com<br />
Tel. 010.723111
Povera di calorie, solo 18 ogni<br />
100<br />
g, la zucca ca è consigliata iata<br />
nelle<br />
le<br />
diete di chi litiga i con<br />
la bilancia.<br />
ia.<br />
NUTRIZIONE<br />
di di Maurizio Xxxxx Xxxxxx Ferrari<br />
IL SAPORE DELL’AUTUNNO<br />
Tante varietà con interessanti proprietà<br />
nutrizionali che la rendono adatta alle diete<br />
ipocaloriche. In cucina sono molto versatili.<br />
I<br />
Il fantastico mondo delle zucche e dove trovarle.<br />
Potrebbe ricordare il titolo di un film che parla di<br />
magia. Ma ci sta questo gioco, perché in fondo la<br />
zucca è un po’ misteriosa e un poco magica. Ad<br />
Halloween è uno dei principali elementi scenici,<br />
svuotata e intagliata con bocche sformate e occhi<br />
malefici ed è presente in tutta l’iconografia di una<br />
festa che ha origini pagane del Nord Europa. La<br />
zucca, però, ha anche un’origine misteriosa (ma non<br />
troppo). Quelle belle tondeggianti, con la loro polpa<br />
gialla, tanto amate nel mantovano per fare i tortelli,<br />
sono arrivate sin qui dalle Americhe dopo i viaggi di<br />
Cristoforo Colombo. Ma altre varietà erano presenti<br />
in Europa e in Italia, prima del 1492. La storia qui si fa<br />
un poco più confusa: in antichità esisteva la varietà<br />
lagenaria, il cui frutto assomigliava a una bottiglia;<br />
è detta anche zucca da vino, proprio perché il suo<br />
guscio veniva usato come contenitore per conser-<br />
ZUCCA<br />
vare per brevi periodi vino, acqua o altri liquidi. In<br />
cucina il suo utilizzo era più simile alla zucchina che<br />
alle zucche americane. Zucche e zucchine, infatti,<br />
appartengono alla famiglia delle Cucurbitaceae.<br />
Una famiglia diffusa in tutto il mondo e per questo,<br />
secondo alcuni botanici, non c’è l’assoluta certezza<br />
dell’origine di alcune zucche. Negli anni della scoperta<br />
dell’America da parte di Colombo c’era un<br />
gran fermento in Europa: tutte le nazioni andavano<br />
alla ricerca di nuove vie per le Indie e per l’Oriente.<br />
Molte zucche erano presenti anche in Africa e Asia,<br />
e nel Cinquecento era attestata la coltivazione di<br />
zucche marine e zucche indiane in Italia. Con marine<br />
si intendeva all’epoca esotico, cosi come per indiane.<br />
Alcuni pensano che in concomitanza dell’arrivo delle<br />
zucche americane, alcune varietà simili siano arrivate<br />
da altri Paesi, confondendosi negli anni con le prime<br />
in quanto molto somiglianti.<br />
45
NUTRIZIONE<br />
IL FRUTTO DELL’ARTE<br />
Anche l’arte non è rimasta indifferente<br />
all’arrivo in Europa delle zucche. Tutto quello<br />
che giungeva dal Nuovo Mondo era guardato<br />
con interesse e curiosità. Se in cucina e in<br />
medicina si provavano ricette e si creavano<br />
rimedi, tanto che si pensava che i semi della<br />
zucca avessero proprietà medicamentose, gli<br />
artisti ne rimasero affascinati per la particolare<br />
forma tondeggiante. Raffaello fece riprodurre<br />
ad un suo allievo una zucca aperta con tutti<br />
i semi, come se fosse una cornucopia. Pieter<br />
Paul Rubens la inserì nel quadro che raffigura<br />
la favola di Vertumno e Pomona (si veda la foto<br />
in alto). Più tardi gli artisti rinascimentali le<br />
hanno assegnato anche altri significati legati al<br />
sesso e alla fecondità; le forme rotondeggianti,<br />
infatti, ricordano le fattezze di una donna in<br />
dolce attesa. Non solo, la zucca era considerata<br />
portatrice di denaro e prosperità, un po’<br />
come il melograno e le lenticchie che oggi<br />
consumiamo a capodanno.<br />
POCHE CALORIE<br />
Dal punto di vista nutrizionale le zucche sono un<br />
alimento povero di calorie, 100 grammi hanno circa<br />
18 calorie, ma molto ricco di vitamina A. Si tratta di<br />
una vitamina liposolubile, che il nostro organismo è in<br />
grado di accumulare nel fegato per rilasciarla quando<br />
serve; svolge molte funzioni ed è fondamentale per<br />
la vista, per lo sviluppo e il rafforzamento delle ossa,<br />
e per la crescita dei denti.<br />
Anche il sistema immunitario trae giovamento da un<br />
corretto apporto di questa vitamina. Inoltre, recenti<br />
ricerche hanno dimostrato che la vitamina A possiede<br />
anche capacità antitumorali, nutre i capelli e contribuisce<br />
a ritardarne l’invecchiamento. Una carenza<br />
può dare origine alla forfora<br />
e ai capelli secchi. Essendo<br />
sensibile al calore, è meglio<br />
evitare cotture troppo prolungate<br />
perché perderebbe<br />
il contenuto di sali minerali<br />
e potassio presenti in quantità.<br />
Ricca d’acqua, la zucca<br />
ha la tendenza ad assorbire i<br />
condimenti grassi, per questo<br />
può risultare indigesta<br />
soprattutto quando è fritta<br />
in modo inadeguato. In cucina,<br />
durante il periodo autunnale<br />
e invernale, è protagonista<br />
di innumerevoli<br />
ricette (su questo numero<br />
ne proponiamo quattro un<br />
In cucina la zucca è davvero molto<br />
versatile. Può essere sere<br />
impiegata iega<br />
sia<br />
per<br />
i piatti i salati, sia per i dolci.<br />
po’ diverse dal solito). Vista la facilità di crescita e il<br />
poco impegno che richiedeva la sua coltivazione, è<br />
sempre stata uno degli ingredienti principali nella<br />
cucina contadina. È molto versatile e, in pratica, si<br />
possono trovare ricette, sia salate sia dolci, in ogni<br />
regione italiana. A Mantova, Cremona e in generale<br />
nella “Bassa” i tortelli di zucca erano presenti<br />
sulle tavole di molte famiglie e, come ogni piatto di<br />
origine popolare, non c’è una ricetta codificata per<br />
realizzarli: c’è chi mette la mostarda, chi l’amaretto,<br />
chi la noce moscata e così via. Ogni famiglia aveva<br />
e ha la propria. Frullata diventa una vellutata per le<br />
fredde sere invernali. Cotta a vapore o in forno e poi<br />
schiacciata è la base per gnocchi, aggiunta a farina<br />
e lievito diventa un pane,<br />
una focaccia o una torta.<br />
Il risotto con la zucca è un<br />
classico dell’autunno e anche<br />
in questo caso le ricette<br />
possono avere infinite<br />
varianti.<br />
Può anche diventare una<br />
confettura per la colazione.<br />
Il limite di questo frutto è<br />
dato solo dalla fantasia e,<br />
come detto in precedenza,<br />
con un apporto calorico<br />
basso la zucca è consigliata<br />
all’interno delle diete ipocaloriche.<br />
In cucina, dunque,<br />
trasforma tutti in apprendisti<br />
stregoni.<br />
G<br />
47
RICETTE<br />
Testi e ricette<br />
Maurizio Ferrari<br />
LAregina<br />
DELL’AUTUNNO<br />
La zucca è per tradizione tra gli ingredienti<br />
più importanti delle ricette autunnali: è<br />
poco calorica e molto versatile. L’abbiamo<br />
utilizzata sia per i piatti salati, sia per il dolce.<br />
LLa zucca è sicuramente una delle regine della cucina autunnale e inver-<br />
ale e inveranche<br />
così<br />
versatile da adattarsi a molte creazioni. In questo numero non n abbiamo<br />
voluto riproporre piatti classici, ma abbiamo provato a usare la zucca in<br />
altri contesti: per esempio tagliata a pezzi all’interno di uno strudel salato. Il<br />
nale. Presente in moltissime ricette della tradizione italiana, è<br />
sapore della zucca ben si sposta con le note affumicate dello speck e della<br />
scamorza. I cannelloni rappresentano una ricetta tipica della gastronomia<br />
tricolore, noi li abbiamo proposti con un ripieno di zucca e funghi porcini,<br />
un altro simbolo della cucina autunnale, il tutto immerso in una crema al<br />
gorgonzola. Contrasti di sapori per un ricco primo piatto. Carne protagonista<br />
nello spezzatino con birra scura, una variazione rispetto alla tradizione che<br />
prevede l’uso di un vino. In questo caso la zucca si trasforma in gnocchetti<br />
d’ispirazione tirolese. Un accompagnamento ricco, tanto da far diventare<br />
questa proposta un piatto unico. Gnocchetti che possono anche essere<br />
preparati da soli, serviti con burro e salvia come primo piatto. La zucca è<br />
presente anche nel dolce, non nell’impasto come si potrebbe pensare,<br />
ma dentro la crema pasticcera. Il risultato è un millefoglie che sarà capace<br />
di stupire anche i palati più scettici. La zucca si amalgama perfettamente<br />
con la crema e il cioccolato, in un equilibrio di sapori perfetto.<br />
G<br />
PER REALIZZARE<br />
LE RICETTE<br />
PROPOSTE<br />
ABBIAMO FATTO<br />
LA SPESA IN UN<br />
SUPERMERCATO<br />
GULLIVER, COME<br />
NORMALI CLIENTI.<br />
L’OBIETTIVO È<br />
QUELLO DI RENDERE<br />
FACILMENTE<br />
RIPRODUCIBILI<br />
I PIATTI PROPOSTI<br />
49
RICETTE<br />
STRUDEL DI ZUCCA, SPECK<br />
E SCAMORZA AFFUMICATA<br />
INGREDIENTI: (8 persone) Per la pasta<br />
dello strudel: 200 g farina tipo 0 Consilia <br />
1 uovo Consilia da allevamento a terra <br />
20 g di olio extravergine di oliva Consilia bio<br />
70 g di acqua tiepida 1 pizzico di sale<br />
Per il ripieno: 500 g di zucca (solo polpa) <br />
50 g di parmigiano grattugiato Consilia 50<br />
g di pangrattato 150 g di speck (affettato<br />
sottile) 50 g di Philadelphia 1 scalogno <br />
prezzemolo qualche rametto di rosmarino<br />
due foglie di alloro qualche foglia di<br />
salvia 20 g di burro fuso semi di zucca<br />
decorticati<br />
PREPARAZIONE: Tagliare la zucca, già pulita<br />
e sbucciata, a fettine. Condire con un filo<br />
d’olio extra vergine, un po’ di rosmarino, sale e<br />
pepe. Cuocere a 180°C per circa 30-35 minuti.<br />
Preparare la pasta per lo strudel: fare la fontana<br />
con la farina, incorporare l’uovo, l’olio e l’acqua<br />
tiepida e lavorare a lungo per rendere la pasta<br />
elastica. Stendere la pasta strudel su un foglio<br />
di carta da forno e ricavare un rettangolo molto<br />
sottile. Lasciando qualche centimetro dai bordi,<br />
spalmare con il Philadelphia, spolverizzare<br />
con 2 cucchiai di pane grattugiato mischiato<br />
a 2 cucchiai di parmigiano grattugiato. Stendere<br />
quindi lo speck, le fettine di zucca e la<br />
scamorza tagliata a fettine sottili. Spennellare<br />
i bordi con il burro fuso. Arrotolare la sfoglia<br />
e dare la forma tipica dello strudel. Effettuare<br />
con la punta del coltello delle piccole incisioni<br />
in diagonale. Sbattere leggermente l’uovo e<br />
spennellare la superficie dello strudel salato,<br />
quindi cospargere con i semi e un cucchiaio di<br />
parmigiano grattugiato. Cuocere a 180°C per<br />
30 minuti, finché la sfoglia non diventa dorata.<br />
FACILE<br />
30’<br />
1H’<br />
Vino consigliato: un Bonarda Doc<br />
dell’Oltrepò Pavese accompagna<br />
in modo piacevole questo piatto.<br />
51
CANNELLONI ZUCCA,<br />
FUNGHI PORCINI E CREMA<br />
DI GORGONZOLA<br />
RICETTE<br />
FACILE<br />
40’<br />
45’<br />
Vino consigliato: con questo piatto<br />
si può abbinare un Gotturnio o Doc<br />
frizzante dei Colli Piacentini<br />
INGREDIENTI (per 4/6 persone): 600 g di polpa<br />
di zucca 1 mazzetto di prezzemolo 2 scalogni <br />
2 rametti di timo 4 cucchiai di olio extra vergine<br />
di olive bio Consilia 1 confezione di sfoglia per<br />
lasagne Consilia 150 g di gorgonzola Consilia<br />
60 g di burro 500 g di latte 50 g di farina <br />
sale e pepe q.b. noce moscata 1 confezione di<br />
parmigiano grattugiato Consilia 1 confezione di<br />
ricotta Consilia 2 uova<br />
PREPARAZIONE: Pulire la zucca, tagliarla a cubetti;<br />
tritare gli scalogni e le erbe aromatiche. Far<br />
insaporire il trito con 4 cucchiai di olio extravergine<br />
di oliva e unire la zucca. Salare e pepare, bagnare<br />
con mezzo bicchiere di acqua calda e continuare<br />
la cottura 15-20 minuti coperta. Frullare la zucca,<br />
miscelarla con la ricotta, 60 g di parmigiano e un<br />
pizzico di noce moscata. Preparare la besciamella:<br />
far tostare 50 grammi di farina con 50 grammi<br />
di burro già sciolto, quindi ritirare dal fuoco, aggiungere<br />
il latte, mescolare bene per evitare la<br />
formazione di grumi e rimettere sul fuoco, fino a<br />
che non si addensa. Salare, pepare, aggiungere il<br />
gorgonzola a tocchetti e 30 grammi di parmigiano.<br />
Lessare le sfoglie in abbondante acqua bollente e<br />
leggermente salata, scolarle con un mestolo forato<br />
e stenderle su un canovaccio pulito e tagliarle a<br />
metà. Imburrare una pirofila con il burro rimanente.<br />
Preparare i cannelloni: su ogni sfoglia adagiare una<br />
riga di ripieno, quindi arrotolare la sfoglia e metterla<br />
nella pirofila. Proseguire fino ad esaurimento degli<br />
ingredienti. Versare sui cannelloni la besciamella al<br />
gorgonzola, cospargere con il parmigiano rimasto<br />
e far gratinare in forno a 200°C per 15-20 minuti.<br />
53
RICETTE<br />
SPEZZATINO ALLA BIRRA SCURA<br />
CON SPÄTZLE ALLA ZUCCA<br />
FACILE<br />
20’<br />
2H 30’<br />
INGREDIENTI (per 4 persone): per lo spezzatino<br />
- 600 g di spezzatino di manzo 2 cipolle bianche<br />
50 g di farina Consilia di tipo 0 500 ml di birra<br />
scura qualche foglia di alloro sale e pepe q.b. 4<br />
cucchiai di olio extravergine di oliva. Per gli spätzle<br />
alla zucca - 300 g di farina Consilia di tipo 0 300 g<br />
di zucca già pulita 3 uova 150 g di latte sale e<br />
pepe q.b. noce moscata 3 cucchiai di olio extra<br />
vergine di oliva Bio Consilia<br />
PREPARAZIONE: Tritare la cipolla, stufarla in<br />
padella con 2 cucchiai di olio extravergine di oliva.<br />
In un’altra padella, rosolare la carne infarinata, con<br />
il restante olio. Trasferire il manzo nella casseruola<br />
con la cipolla, sfumare con la birra e cuocere su<br />
fuoco basso per almeno 2 ore. Nel frattempo,<br />
preparare gli spätzle: cuocere la zucca, sbucciata,<br />
pulita e tagliata a cubetti, a vapore per circa 30<br />
minuti, poi schiacciarla con lo schiacciapatate.<br />
Lavorare la farina con le uova precedentemente<br />
sbattute, un cucchiaio di olio, poco sale, noce<br />
moscata, il passato di zucca e il latte sufficiente a<br />
ottenere un composto morbido. Usare l’apposito<br />
strumento per far cadere l’impasto in acqua<br />
bollente salata. In alternativa, usare un coltello per<br />
dividere l’impasto facendolo cadere da un tagliere,<br />
o un sac-a-poche. Scaldare l’olio rimanente con un<br />
rametto di rosmarino e qualche foglia di salvia per<br />
aromatizzarlo. Man mano che gli gnocchi sono<br />
pronti, scolarli e condirli con olio aromatizzato<br />
con salvia e rosmarino perché non si attacchino.<br />
Servire con lo spezzatino.<br />
Birra consigliata: si può<br />
portare in tavola assieme<br />
alla birra usata per la cottura
RICETTE<br />
MILLEFOGLIE DI ZUCCA<br />
CON CROCCANTE PRALINATO<br />
E SALSA GIANDUIA<br />
Vino consigliato: vista la ricchezza di sapori<br />
si può abbinare a un Recioto<br />
della Valpolicella Docg<br />
MEDIA<br />
30’<br />
50’<br />
INGREDIENTI IENTI (per 4/6 persone):1 rotolo di pasta<br />
sfoglia rettangolare 50 g di zucchero a velo 600<br />
g di zucca 5 dl di latte intero fresco Consilia 120<br />
g di zucchero 2 tuorli e 2 uova da allevamento<br />
a terra Consilia la scorza di mezzo limone <br />
40 g di maizena 1 stecca di vaniglia 1 pizzico<br />
di cannella. Per il croccante ai semi di zucca<br />
e mandorle: 100 g di zucchero 10 g di burro<br />
Consilia 1 cucchiaio di succo di limone 40 g di<br />
mandorle affettate Consilia 60 g di semi di zucca<br />
già decorticati Consilia. Per la salsa al cioccolato:<br />
150 g di cioccolato gianduia<br />
Consilia 50 g di cioccolato fondente<br />
Consilia 100 g di panna fresca.<br />
PREPARAZIONE: Tagliare la pasta sfoglia in quadrati<br />
di circa 6 cm per lato e disporli su una placca<br />
da forno, bucherellarli con la forchetta, spolverarli<br />
di zucchero a velo e cuocerli a 180°C per 12-15<br />
minuti. Pulire la zucca, tagliarla a pezzi e farla<br />
cuocere a vapore per 30 minuti, poi schiacciarla<br />
con lo schiacciapatate. Preparare la crema pasticcera:<br />
scaldare il latte con un pizzico di cannella,<br />
la vaniglia e una scorzetta di limone. Lavorare<br />
le uova e i tuorli con lo zucchero; incorporare la<br />
maizena, quindi versare il latte caldo e filtrato.<br />
Cuocere a fuoco moderato fino a che si addensa.<br />
In una casseruola, caramellare lo zucchero con un<br />
paio di cucchiai di acqua e il succo di limone, aggiungere<br />
le mandorle a lamelle e i semi di zucca,<br />
mescolare e aggiungere il burro già caldo. Quindi<br />
versare su un piano tra due fogli di carta forno e<br />
spianare con il matterello il più sottile possibile.<br />
Preparare la salsa gianduia, versare la panna calda<br />
sui due tipi di cioccolato e mescolare fino a che<br />
si è sciolto, senza incorporare aria. Assemblare il<br />
millefoglie: disporre su un quadrato di pasta la<br />
crema alla zucca, poi fare un altro strato e terminare<br />
con la sfoglia. Spolverare di zucchero a velo<br />
e servire con il croccante e la salsa al cioccolato.<br />
57
GULLIVER<br />
di Alessandro Barbieri<br />
BRESAOLA,<br />
IL SALUME<br />
DELLA SALUTE<br />
Pochi grassi, tante proteine, sali minerali e vitamine:<br />
ovvero la bresaola della Valtellina. È l’unico salume<br />
di carne bovina con certificazione di origine che, proprio<br />
per la sua leggerezza e digeribilità, è consigliato<br />
nelle diete di sportivi, bambini e over 65. Ce lo racconta<br />
Franco Moro, presidente del salumificio Del Zoppo<br />
che dal lontano 1892 produce il nobile insaccato.<br />
Quella che vi raccontiamo questo mese è<br />
la storia del salumificio Del Zoppo che,<br />
in oltre un secolo di storia, ha fatto della<br />
bresaola un vero e proprio vessillo. Siamo<br />
in Valtellina, una lunga lingua verde tracciata<br />
dal corso del fiume Adda che corre parallelo al<br />
crinale alpino. In queste zone, grazie al clima secco<br />
e sempre ventilato l’uomo, fin dall’antichità,<br />
ha sviluppato le tecniche dell’essiccazione della<br />
carne, affinandole e migliorandole secolo dopo<br />
58<br />
secolo. Una tradizione che è arrivata fino ai giorni<br />
nostri, portando con sé la bresaola, un insaccato<br />
realizzato con carne bovina di altissima qualità e<br />
per giunta con i migliori tagli.<br />
«La storia del salumificio Del Zoppo nasce più di<br />
cento anni fa, esattamente nel 1892, quando il<br />
proprietario di una storica salumeria in provincia<br />
di Sondrio, il signor Del Zoppo appunto, inizia a<br />
produrre bresaole da vendere nella sua bottega»,<br />
inizia a raccontare Franco Moro, presidente della
GULLIVER<br />
con ambienti di essiccazione all’avanguardia dal<br />
punto di vista tecnologico, tanto da riuscire a ricreare<br />
il microclima originale delle antiche grotte,<br />
con un tasso di umidità, una temperatura e una<br />
ventilazione sempre costantemente controllate.<br />
Nel 2011 abbiamo poi aggiunto una nuova unità<br />
produttiva totalmente dedicata all’affettamento<br />
grazie a sei modernissime camere bianche ad<br />
elevato standard tecnologico e di sicurezza alimentare.<br />
Produciamo oltre 22 milioni di vaschette<br />
l’anno in vassoi preformati e termoformati da<br />
libero servizio e take away».<br />
Oltre alla tradizionale Bresaola<br />
della Valtellina l<br />
lina<br />
IGP, la Del Zoppo po ha<br />
introdotto otto<br />
to altri prodotti tipici,<br />
i<br />
i<br />
come<br />
la Chiavennasca.<br />
asca.<br />
Del Zoppo e presidente del Consorzio di tutela<br />
Bresaola della Valtellina IGP. «Era una produzione<br />
artigianale e come tale ha proseguito la sua attività<br />
per molti decenni, seguita dai figli del fondatore<br />
fino alla metà degli anni ’90 del secolo scorso,<br />
quando mio fratello ed io decidiamo di allargare<br />
le nostre attività e di acquisire lo stabilimento di<br />
produzione a Buglio in Monte, in provincia di<br />
Sondrio», prosegue Moro. «Seguendo sempre<br />
la stessa ricetta tradizionale, abbiamo iniziato ad<br />
incrementare la produzione che, da artigianale,<br />
è ben presto divenuta industriale. Abbiamo ampliato<br />
e rinnovato il primo stabilimento al quale<br />
abbiamo aggiunto un reparto per la stagionatura<br />
La bresaola fino a pochi decenni fa era un<br />
prodotto tipico di queste zone, oggi è consumato<br />
da Nord a Sud, indistintamente. Come<br />
lo spiega?<br />
«La bresaola è rimasta per lungo tempo un insaccato<br />
regionale, quasi introvabile al di fuori delle<br />
salumerie della Valtellina. A produrla erano le piccole<br />
realtà locali a conduzione familiare.<br />
Il mercato ha iniziato a cambiare e anche molto<br />
rapidamente quando le località della zona sono diventate<br />
mete turistiche molto frequentate: d’inverno<br />
per lo sci e durante i mesi estivi per le escursioni.<br />
Tutti ricordiamo i lunghi serpentoni di automobili<br />
che in colonna scendevano verso valle dalle più<br />
rinomate località sciistiche. Bastano due nomi<br />
su tutti: Bormio e Livigno. E proprio i vacanzieri,<br />
una volta rientrati in città cercavano di ritrovare<br />
i profumi e i gusti tipici delle<br />
nostre montagne, e tra<br />
questi ovviamente la<br />
bresaola era un po’ la<br />
punta di diamante.<br />
Franco Moro, classe 1942,<br />
è Presidente della Del Zoppo.<br />
Sotto, i nuovi impianti iant<br />
produttivi.<br />
tivi<br />
i<br />
59
GULLIVER<br />
Dopo la salatura, le bresaole<br />
devono stagionare are per<br />
un periodo<br />
che va dalle le 4 alle 8 settimane.<br />
e.<br />
Speravano cioè di poterla trovare anche in città<br />
presso le salumerie sotto casa. E i commercianti,<br />
ovviamente, hanno saputo soddisfare la nuova<br />
e crescente domanda. Da lì alla diffusione della<br />
bresaola anche nella grande distribuzione il passo<br />
è stato più che breve».<br />
Il legame con il territorio è ancora molto forte,<br />
sbaglio?<br />
«Lo è sempre stato e continua ad esserlo. Innanzitutto<br />
perché proprio il particolare clima della<br />
Valtellina permette di realizzare un prodotto assolutamente<br />
unico e quasi inimitabile. Al di là delle<br />
ricette che gelosamente gli esperti salumieri e<br />
macellai si sono tramandati di padre in figlio, qui<br />
il clima secco e ventilato consente di usare meno<br />
sale per la conservazione, il che rende la carne più<br />
tenera e gustosa.<br />
Lo snodo fondamentale che di fatto ha reso ancora<br />
più stretto il legame con il territorio, avviene nel<br />
1998, quando la bresaola della Valtellina ottiene<br />
il riconoscimento IGP. Da allora, il marchio è utilizzato<br />
esclusivamente dai produttori locali, 16 in<br />
tutto ad oggi, che hanno aderito al consorzio. La<br />
zona tipica di produzione della bresaola coincide,<br />
infatti, con l’intero territorio della provincia di Sondrio,<br />
che include i territori della Valtellina e della<br />
Valchiavenna, dove in realtà la bresaola è nata».<br />
a rigorosi controlli, per verificarne la qualità e la<br />
genuinità. La lavorazione inizia con la rifilatura<br />
della carne, una preparazione accurata durante<br />
la quale si selezionano solo le parti che servono<br />
alla produzione della bresaola: fesa, punta d’anca,<br />
sottofesa, magatello e sottosso. La carne viene privata<br />
del grasso in eccesso, pesata e preparata per<br />
la salatura. Quest’ultima è una fase fondamentale<br />
per conferire al prodotto le sue peculiari caratteristiche:<br />
la delicatezza del gusto, la sua appetitosa<br />
morbidezza e il suo inconfondibile aroma.<br />
Tutti i pezzi vengono quindi ricoperti con un mix di<br />
sale e di spezie per un periodo di circa 10 -15 giorni.<br />
Subito dopo, si procede con la zangolatura: ogni<br />
pezzo viene cioè “massaggiato” da uno speciale<br />
strumento, la zangola, che permette al sale e agli<br />
aromi di penetrare in profondità nella carne che<br />
viene poi insaccata all’interno di un budello dove<br />
inizia a perdere lentamente umidità».<br />
Dopo quanto tempo possono raggiungere il<br />
mercato?<br />
«Tra asciugatura e stagionatura le bresaole devono<br />
“riposare” in un ambiente controllato per un periodo<br />
che va dalle 4 alle 8 settimane a seconda delle<br />
dimensioni. Durante questo periodo è ancora oggi<br />
l’uomo a fare la differenza, attraverso un attento e<br />
costante esame sensoriale di ogni singolo pezzo<br />
che deve asciugarsi in modo molto graduale. Solo<br />
così manterrà la corretta umidità e potrà assorbire<br />
tutti i sapori conferiti dal sale e dagli aromi. Ecco<br />
perché le condizioni climatiche all’interno dell’area<br />
di stagionatura devono seguire standard rigorosi:<br />
per esempio l’umidità deve essere sempre costante<br />
così come la temperatura deve essere compresa<br />
tra i 12 e i 18 gradi e il locale deve consentire un<br />
buon ricambio d’aria. La tecnologia da questo<br />
punto di vista ci ha aiutato molto».<br />
Oltre il 50% della produzione<br />
della Del Zoppo arriva riva<br />
nei negozi<br />
confezionata nata<br />
in apposite posi<br />
vaschette.<br />
te.<br />
La denominazione IGP prevede un disciplinare<br />
di produzione. Quali sono le regole fondamentali?<br />
«Innanzitutto la bresaola è un salume ricavato dai<br />
tagli più pregiati della coscia di manzo la cui età<br />
va da un minimo di 18 ad un massimo di 48 mesi.<br />
Una volta giunta in azienda, la carne è sottoposta<br />
60
GULLIVER<br />
L’UNICO ELEMENTO<br />
CERTO È IL SALE<br />
Nonostante si sia indagato molto sulle origini<br />
del nome bresaola, non si è riusciti a fare<br />
chiarezza. Pare che in passato fosse nota<br />
anche come brazaola, bresavola o brisaola<br />
a seconda delle zone. Quel che è certo è che<br />
il nome si compone di due parti: la seconda<br />
(sal) è evidentemente legata all’impiego del<br />
sale nel processo di conservazione. Sulla prima<br />
parte del nome non tutti concordano: alcuni<br />
pensano che possa essere collegata al termine<br />
germanico “brasa”, dagli antichi bracieri con cui<br />
si riduceva l’umidità nei locali di stagionatura e<br />
si aromatizzava il prodotto con alloro e bacche<br />
di ginepro. Altri lo fanno risalire a “brisa”, un<br />
termine dialettale della Valchiavenna che indica<br />
una ghiandola bovina particolarmente salata.<br />
Ma il tanto misterioso “bre” potrebbe addirittura<br />
far riferimento ad una parola comune alle<br />
antiche lingue europee che fa riferimento ai<br />
cervidi, il cui allevamento ha preceduto quello<br />
dei bovini nel Nord Europa.<br />
È corretto definire la Del Zoppo un’azienda<br />
mono-prodotto?<br />
«Dagli stabilimenti Del Zoppo esce fondamentalmente<br />
bresaola, magari declinata secondo le<br />
ricette tipiche che differiscono da zona a zona. A<br />
fianco della tradizionale bresaola della Valtellina<br />
IGP, la nostra punta di diamante, abbiamo infatti<br />
avviato la produzione della Chiavennasca e della<br />
Slinzega. Più recentemente, abbiamo iniziato la<br />
produzione di bresaola Bio e a confezionare piccoli<br />
rotoli di bresaola farciti con il Casera, un formaggio<br />
tipico della zona».<br />
Prima ha fatto riferimento al nuovo impianto<br />
dal quale escono i prodotti confezionati. Continuate<br />
comunque a fornire prodotti da banco?<br />
«Assolutamente sì. Ma il mercato dei prodotti<br />
confezionati è in forte ascesa e noi ci siamo mossi<br />
per tempo, addirittura anticipando questa tendenza.<br />
Si tenga conto che oltre il 52% della nostra<br />
produzione di bresaola è rappresentato proprio<br />
da prodotti confezionati. E questo risultato ci ha<br />
permesso di diventare i leader nella grande distribuzione<br />
a livello nazionale».<br />
Ci dia qualche numero, giusto per inquadrare<br />
l’azienda.<br />
«Complessivamente lavoriamo circa 120 tonnellate<br />
di carne alla settimana, per oltre 42 mila quintali<br />
di bresaola in un anno».<br />
Il consumo di bresaola è in costante crescita.<br />
Qual è la situazione del mercato?<br />
«Da quando è stato costituito il consorzio, il mercato<br />
della bresaola è cresciuto più del 40%. E il trend<br />
non si è fermato, visto che attualmente la crescita<br />
anno su anno è di circa il 3 - 4 %. Un buon risultato<br />
se consideriamo che nel comparto dei salumi non<br />
tutti i prodotti riescono a tenere questo passo».<br />
Insomma la bresaola piace molto agli italiani,<br />
perché secondo lei?<br />
«La bresaola della Valtellina IGP ha delle caratteristiche<br />
organolettiche che la rendono davvero unica<br />
nel suo genere. È un salume addirittura consigliato<br />
dalla maggior parte dei nutrizionisti, anche per chi<br />
è a dieta, per bambini, anziani, diabetici e persino<br />
per gli sportivi. Questo grazie al suo ridotto apporto<br />
di grassi e calorie. Per contro la sua carne è<br />
particolarmente ricca di proteine, vitamine e sali<br />
minerali. Un tempo era un prodotto stagionale,<br />
si consumava prevalentemente tra la primavera<br />
e l’autunno, mentre oggi si vende tutto l’anno.<br />
Tanto che la nostra produzione non si ferma mai.<br />
Pare piaccia molto anche all’estero, è corretto?<br />
Glielo confermo, Circa il 10% della produzione è<br />
destinata a varcare i confini del nostro Paese. La<br />
bresaola è ben diffusa in tutta Europa e stiamo<br />
aprendo i mercati giapponese e statunitense. Anzi<br />
all’estero c’è già chi tenta di copiarla. Ma grazie al<br />
Consorzio di tutela sappiano come difenderci in<br />
modo adeguato.<br />
G<br />
61
GULLIVER<br />
L’iniziativa, che parte il 15 ottobre<br />
2018 e terminerà i 13 gennaio 2019,<br />
prevede che in tutti i punti vendita<br />
<strong>Gulli</strong>ver che<br />
aderiscono alla propo-<br />
di Alessandro Barbieri<br />
Dal 15 ottobre prossimo,<br />
fino a 13 gennaio 2019,<br />
parte la nuova iniziativa<br />
pensata per dare alle scuole<br />
dell’Istituto Comprensivo<br />
Statale Bassa Valle Scrivia,<br />
la possibilità di ottenere<br />
attrezzature informatiche<br />
e materiale didattico in<br />
forma totalmente gratuita.<br />
LA SCUOLA<br />
DEL CUORE<br />
La Scuola del cuore è un importante progetto<br />
realizzato dai Supermercati <strong>Gulli</strong>ver che darà<br />
alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie<br />
di primo grado, l’opportunità di ottenere<br />
attrezzature informatiche, materiali didattici e tanti<br />
altri articoli per l’attività scolastica in forma totalmente<br />
gratuita. In questa prima fase sono stati<br />
individuati sedici scuole che fanno parte dell’Istituto<br />
Comprensivo Statale Bassa Valle Scrivia<br />
e in particolare dei comuni di Alluvioni Cambiò,<br />
Castelnuovo Scrivia, Grava, Isola S.Antonio, Molino<br />
dei Torti, Pontecurone e Sale.<br />
Sette comuni che rappresentano<br />
di fatto gli apripista per iniziative<br />
analoghe da sviluppare in seguito<br />
su altri territori.<br />
Il catalogo è davvero ricco e prevede<br />
attrezzature informatiche e<br />
materiale didattico di prima scelta.<br />
Si va dalla Lim Activboard, una<br />
speciale lavagna multimediale da<br />
62<br />
88 pollici, da collegare alle comuni sorgenti di dati<br />
(per esempio il personal computer o le classiche<br />
chiavette USB), al videoproiettore professionale, dal<br />
tablet “due in uno”, ai personal computer portatili e<br />
desktop di ultima generazione. Per rimanere in ambito<br />
informatico, non mancano stampanti, scanner<br />
e diffusori audio, per costruire vere e proprie stazioni<br />
multimediali. Per i più piccoli sono previsti numerosi<br />
strumenti con cui stimolare la loro creatività e la loro<br />
curiosità anche in ambito scientifico e naturalistico.<br />
E ancora le brandine per i riposini pomeridiani, i<br />
tavoli e le sedie destinate alla scuo-<br />
la dell’infanzia. Insomma molto di<br />
quello che occorre per rendere le<br />
nostre scuole al passo con i tempi.<br />
COME PARTECIPARE<br />
Linda Lugano, responsabile<br />
della comunicazione ca i<br />
one di <strong>Gulli</strong>ver.<br />
live
GULLIVER<br />
sta, verrà rà<br />
consegnato un bollino lino scuola ogni 10<br />
euro di spesa. Partecipare al progetto è davvero<br />
semplice. Tutti i bambini, i ragazzi e le loro famiglie<br />
potranno depositare i bollini o le schede bollini<br />
completate all’interno dei box presenti sul punto<br />
vendita aderente, oppure all’interno dei box che<br />
saranno collocati nelle scuole che partecipano<br />
all’iniziativa.<br />
COME RICHIEDERE I PREMI<br />
Entro e non oltre il 15 febbraio 2019, sulla base della<br />
quantità di bollini accumulati, le scuole dovranno<br />
compilare l’apposito modulo d’ordine presente in<br />
struttura, indicando quali premi sono stati scelti tra<br />
quelli presenti nel catalogo consegnato all’inizio<br />
del progetto. Basterà allegare le schede bollini e i<br />
bollini accumulati come controprova dell’ordine<br />
effettuato, senza alcuna spesa aggiuntiva.<br />
«Il nuovo progetto Scuola del cuore conferma<br />
i valori ai quali <strong>Gulli</strong>ver si è ispirata fin dalla sua<br />
nascita. La nostra azienda è da sempre attenta<br />
alle necessità dei clienti, delle loro famiglie e della<br />
comunità di cui fanno parte. Oggi più che mai, le<br />
scuole hanno bisogno del contributo di tutti per<br />
sopperire alla mancanza di fondi adeguati», ha detto<br />
Linda Lugano, responsabile della comunicazione di<br />
<strong>Gulli</strong>ver. «Il nostro è un piacevole dovere istituzionale<br />
e sociale che passa attraverso gesti semplici<br />
ma fondamentali, rivolti a quegli stessi bambini<br />
che spesso vediamo nei nostri negozi mentre accompagnano<br />
le loro mamme e i loro papà durante<br />
la spesa. A loro va tutta la nostra attenzione, con<br />
la consapevolezza che sostenerli adeguatamente<br />
ISTITUTO<br />
COMPRENSIVO STATALE<br />
BASSA VALLE SCRIVIA<br />
SCUOLE DELL’INFANZIA:<br />
Alluvioni Cambiò (15040)<br />
Via Garibaldi n. 18<br />
Castelnuovo Scrivia (15053)<br />
Via Flavio Torti n. 3<br />
Isola S.Antonio (15050)<br />
Via Balduzzi n. 10<br />
Molino dei Torti (15050)<br />
Via Sorelle Carena<br />
Pontecurone (15055)<br />
Via S. Maria Delle Grazie n. 13<br />
Sale (15045)<br />
Via Colombarola n. 2<br />
SCUOLE PRIMARIE:<br />
Castelnuovo Scrivia (15053)<br />
Piazza Vittorio Veneto<br />
Grava (15040)<br />
Via Alessandro Bellingeri n. 64<br />
Isola S.Antonio (15050)<br />
Piazza Garibaldi n. 1<br />
Molino dei Torti (15050)<br />
Via Roma n. 81<br />
Pontecurone (15055)<br />
Via Roma n. 63<br />
Sale (15045)<br />
Via Bellisomi n. 58<br />
SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO:<br />
Castelnuovo Scrivia (15053)<br />
Viale IV Novembre n. 63<br />
Pontecurone (15055)<br />
Via Roma n. 65<br />
Sale (15045)<br />
Via Bellisomi n.62<br />
oggi nelle attività didattiche può significare molto<br />
per il loro futuro», ha proseguito Lugano.<br />
L’iniziativa sarà supportata da una campagna<br />
pubblicitaria che si svilupperà all’interno dei punti<br />
vendita che aderiscono all’iniziativa e attraverso i<br />
tradizionali strumenti di comunicazione. In più saranno<br />
utilizzati i canali social, Facebook per primo,<br />
assai diffusi proprio tra le nuove generazioni. G<br />
63
COME A NEW YORK<br />
L’ispirazione per la<br />
collezione Industrial<br />
dell’italiana Ardeco arriva<br />
dai loft di New York. Questa<br />
linea di mobili per il bagno<br />
è caratterizzata da un uso<br />
sperimentale del metallo<br />
che rifinisce i modelli<br />
realizzati in rovere, legno<br />
che caratterizza la linea.<br />
La struttura autoportante<br />
metallica è ripresa nelle<br />
“maniglie”, utilizzabili<br />
come porta asciugamani,<br />
e diventa un piano<br />
d’appoggio per il lavabo.<br />
DESIGN<br />
di Maurizio Ferrari<br />
web: ardeco-it.com<br />
UNA CASCATA<br />
PER SPECCHIARSI<br />
Si chiama Niagara<br />
ed è un nuovo<br />
specchio “ad acqua”<br />
realizzato dall’azienda<br />
toscana Laprogetto.<br />
Caratteristica unica<br />
di questo modello<br />
è la cascata d’acqua<br />
demineralizzata che<br />
scorre sulla superficie<br />
senza lasciare aloni<br />
strani. Tutto questo<br />
è possibile grazie a<br />
una pompa situata<br />
all’interno che si<br />
arresta attraverso<br />
un telecomando<br />
per scoprire la parte<br />
riflettente dello<br />
specchio. La cornice è<br />
disponibile in diverse<br />
finiture per meglio<br />
adattarsi all’ambiente.<br />
www.laprogetto.it<br />
COMODI CON<br />
ELEGANZA<br />
Dalla provincia di Udine arrivano le sedute<br />
firmate Blifase, una ricca collezione dal design<br />
contemporaneo, dove il legno è assoluto<br />
protagonista. Tra le new entry troviamo Ikkoku, la<br />
nuova lounge che si ispira alla cultura giapponese e il<br />
divanetto Wave, contraddistinto da linee armoniose.<br />
Per la sala da pranzo c’è la sedia Canto, caratterizzata<br />
da una seduta girevole a 360°. Prodotti nei quali<br />
eleganza e funzionalità si fondono in modo armonico.<br />
www.blifase.it<br />
65
VIAGGI<br />
di Davide Grilli<br />
Matera,<br />
QUATTRO PASSI TRA I SASSI<br />
Da città fantasma degli anni ‘50 del secolo scorso,<br />
Matera è divenuta una vera e propria perla<br />
che il mondo intero ci invidia. Tra storia e natura,<br />
i suoi famosi Sassi brilleranno ancora di più perché<br />
nel 2019 sarà la Capitale europea della cultura.<br />
Chiariamo subito. Non esistono fotografie o aggettivi<br />
in grado di descrivere la bellezza di una città come<br />
Matera e dei suoi celebri Sassi. Davanti allo spettacolo<br />
mozzafiato di questo gigantesco presepe con<br />
grotte e abitazioni che si aggrappano alla roccia si<br />
resta letteralmente di… sasso.<br />
La storia dell’umanità è scolpita in ogni pietra di<br />
questo intricato dedalo di viuzze, stradine, gradini<br />
e chiese scavate e costruite nel tufo. Una perfetta<br />
simbiosi tra architettura e natura, un paesaggio<br />
che diventa scultura. Il modo migliore per visitarla<br />
e scoprire tutti i suoi tesori è perdersi al suo inter-<br />
no. Abitati sin dal Paleolitico, i Sassi sono una vera<br />
e propria opera d’arte che l’Unesco nel 1993 ha<br />
inserito tra i patrimoni dell’umanità e che ha fatto<br />
innamorare famosi registi come Pierpaolo Pasolini,<br />
che qui ha girato nel 1964 Il Vangelo secondo Matteo,<br />
o Mel Gibson, che nel 2004 ha scelto Matera come<br />
location per il suo kolossal La Passione di Cristo.<br />
Nella sua annuale classifica delle città da visitare<br />
stilata dalla Lonely Placet, Matera è l’unica presenza<br />
italiana tra le 10 scelte, piazzandosi al settimo posto.<br />
“Con le sue case in pietra dorata abbarbicate<br />
sui pendii di un profondo vallone, Matera regala<br />
67
Alta qualità<br />
in tavola<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
in esclusiva solo da<br />
SALAME DI VARZI DOP
VIAGGI<br />
uno spettacolo di grandissimo impatto”, scrive il<br />
sito. Tra i 52 luoghi da visitare assolutamente nel<br />
2018, il New York Times la mette sul terzo gradino<br />
del podio, preceduta da New Orleans e Colombia.<br />
Ciliegina sulla torta, nel 2019 Matera sarà la Capitale<br />
europea della Cultura, un riconoscimento davvero<br />
ambito e di grande prestigio. Come si legge sul<br />
sito ufficiale dell’evento, “la giuria è stata colpita<br />
dall’entusiasmo e dalla innovatività caratterizzanti<br />
l’approccio artistico. Ci sono diversi progetti dotati<br />
del potenziale per attrarre un varia e più ampia<br />
audience europea, compresa la grande mostra<br />
Rinascimento del Mezzogiorno”. E la città si sta<br />
preparando al meglio a questo importante avvenimento.<br />
E pensare che negli anni Cinquanta,<br />
dopo la denuncia delle precarie condizioni di vita<br />
degli abitanti dei Sassi contenute nel libro Cristo si<br />
è fermato a Eboli di Carlo Levi, il 17 maggio 1952,<br />
Alcide De Gasperi con la “Legge Speciale per lo<br />
sfollamento dei Sassi” impose a due terzi degli<br />
abitanti della città di abbandonare le proprie case<br />
per trasferirsi nei nuovi rioni. I Sassi divennero una<br />
città fantasma. Ma già negli anni Novanta è partito<br />
un importante processo di riqualifica della città,<br />
una vera rinascita che ha portato questo antico<br />
insediamento ai meritati fasti di oggi.<br />
Visitare Matera significa visitare la storia della stessa<br />
umanità, nelle cui gravine formatesi nel corso<br />
delle ere geologiche, ogni visitatore potrà ritrovarvi<br />
i segni che hanno contraddistinto l’avventura<br />
dell’uomo. Lungo la parete di una di queste valli<br />
rupestri, si trova per esempio la Cripta del Peccato<br />
Originale o Grotta dei Cento Santi. Si tratta di una<br />
testimonianza dell’arte rupestre di inestimabile<br />
valore, in quanto ricopre un ruolo importante dal<br />
punto di vista storico e artistico grazie agli affreschi<br />
di stile longobardo-benedettino presenti al suo interno.<br />
All’interno del Sasso Caveoso invece si può<br />
visitare la Casa Grotta di Vico Solitario, abitata fino<br />
al 1957, che racconta la storia di contadini e gente<br />
comune che nei Sassi viveva come nel passato. La<br />
città è divisa in quattro zone. Ecco qualche consiglio<br />
su come muoversi a piedi tra le viuzze della città.<br />
PERCORSI<br />
1. SASSO BARISANO: è probabilmente la zona più<br />
scenografica. Da piazza Vittorio Veneto dirigetevi<br />
verso la loggia: da qui si può ammirare un incredibile<br />
panorama sul Sasso Barisano. Per scendere e<br />
cominciare a percorrere i suoi vicoli, bisogna andare<br />
nel centro della piazza e imboccare le scalette che<br />
conducono agli ipogei, circondati da una ringhiera.<br />
Vi sembrerà di scendere sotto terra e invece là sotto<br />
si apre una città intera! Le indicazioni turistiche vi<br />
aiuteranno a imboccare Via Fiorentini, ideale per<br />
introdursi nel Sasso più ampio e cominciare ad<br />
ammirare le casette di pietra trasformate in ristoranti<br />
e gallerie d’arte. Se proseguite lungo questa via,<br />
una delle più ampie, vi troverete davanti ad una<br />
scalinata in salita che conduce fino al Monastero<br />
di Sant’Agostino. Da qui ritornate sui vostri passi<br />
e imboccate una strada in salita verso la Chiesa<br />
di San Pietro Barisano. Continuando verso ovest<br />
sbucherete dopo pochi metri al livello superiore<br />
La chiesa di San Pietro Caveoso,<br />
sull’omonima l’<br />
onim<br />
piazza, za, è l’unica a<br />
non essere sere<br />
scavata ata<br />
nel<br />
tufo.<br />
Sopra: l’interno di una casa<br />
ricavata nei Sassi. si. Sotto: to: le<br />
Gravine sono<br />
veri e propri ri canyon.<br />
69
VIAGGI<br />
COME ARRIVARE<br />
In auto: Dal versante tirrenico:<br />
percorrere l’autostrada A3<br />
Salerno-Reggio Calabria e<br />
uscire allo svincolo Sicignano-raccordo<br />
autostradale “Basentana” (SS 407).<br />
Raggiunta Potenza, dopo circa 48<br />
chilometri, proseguire per altri 74<br />
chilometri. Si incontrerà lo svincolo per<br />
Matera (SS 7), raggiungibile dopo circa 30<br />
chilometri.<br />
Dal versante adriatico: percorrere la A14<br />
Bologna-Taranto “Autostrada adriatica”<br />
fino al casello di Foggia. Si devierà in<br />
direzione Candela (dove si incrocia anche<br />
la A16 Napoli-Bari) e si prosegue per<br />
Matera uscendo a Bari nord e percorrendo<br />
la SS 96, in direzione Altamura (circa 60<br />
chilometri).<br />
In treno: da qualche mese Trenitalia<br />
e Italo consentono di acquistare un<br />
biglietto per Matera collegandolo<br />
al tracciato TAV Roma-Salerno.<br />
Dalla località campana si prosegue con<br />
la navetta Freccialink fino a Matera. In<br />
alternativa, per chi trova più comoda la<br />
tratta adriatica, dalla stazione centrale<br />
di Bari si raggiunge comodamente (un<br />
minuto a piedi) quella delle FAL (Ferrovie<br />
Appulo-Lucane). Numerose corse<br />
quotidiane portano direttamente nel<br />
centro di Matera nel giro di 1h40’ circa.<br />
In autobus: le autolinee Marino<br />
collegano Matera a Milano,<br />
Ancona, Bologna, Chianciano,<br />
Fiuggi, Napoli, Novara, Parma,<br />
Reggio Emilia, Sassuolo e Urbino, oltre che<br />
a numerose città straniere. Le autolinee<br />
Marozzi e Liscio collegano la città a Roma,<br />
Firenze, Pisa e Siena.<br />
fino ad arrivare a piazza San Giovanni Battista con<br />
la bella chiesa omonima e da lì di nuovo su piazza<br />
Vittorio Veneto.<br />
2. SASSO CAVEOSO: è il quartiere più antico e<br />
più suggestivo perché qui ci si avvicina alla civiltà<br />
rupestre. La via più semplice per raggiungere il<br />
Sasso Caveoso da piazza Vittorio Veneto è imboccare<br />
sulla destra via del Corso e percorrerla fino in<br />
fondo, proseguendo su via Ridola. Superato palazzo<br />
Lanfranchi sulla destra, ci sono alcune scalette<br />
che permettono di scendere verso il Sasso. Si può<br />
percorrere la via principale fino a piazza San Pietro<br />
Caveoso, il centro del quartiere con l’omonima<br />
chiesa ma, prima di arrivare fino a qui, è consigliabile<br />
girare a destra verso la metà della strada principale<br />
per raggiungere la Chiesa di Santa Lucia alle Malve<br />
e soprattutto uno straordinario punto panoramico<br />
sulla Gravina. Tornando indietro, c’è un’altra deviazione<br />
sulla destra assolutamente imperdibile,<br />
prima di arrivare alla piazza: è quella che risale la<br />
scalinata che conduce alla chiesa della Madonna<br />
de Idris, senza dubbio la più suggestiva della città,<br />
inglobata all’interno del Monterrone che si affaccia<br />
sul Sasso Caveoso. Anche dal sagrato della chiesa il<br />
panorama è splendido. Da visitare assolutamente<br />
è la piazza di San Pietro Caveoso su cui si affaccia<br />
l’unica chiesa non scavata nel tufo e proseguite la<br />
passeggiata lungo la strada che procede leggermente<br />
in salita e che si affaccia sulla Gravina. Dalla<br />
zona del parcheggio si possono poi imboccare<br />
alcune scale e raggiungere la zona del Duomo.<br />
3. LA CIVITA: è la zona che sorge tra i due Sassi, riconoscibile<br />
soprattutto per la presenza del Duomo.<br />
Il Duomo domina Matera.<br />
Il suo<br />
campanile alto 54 metri<br />
è un ottimo punto di orientamento.<br />
e<br />
In aereo: L’aeroporto più vicino<br />
è quello di Bari-Palese a 63 Km.<br />
Il tragitto si può coprire con bus<br />
navetta o tramite diverse società di NCC<br />
che offrono servizi privati.<br />
71
VIAGGI<br />
La chiesa del Purgatorio,<br />
famosa per i teschi e gli<br />
scheletri<br />
sul portale e sulla facciata.<br />
a<br />
Da piazza Vittorio i Veneto si può raggiungere con<br />
una passeggiata imboccando via delle Becchelle,<br />
la parallela a sinistra di via del Corso. Questa è la<br />
strada delle gelaterie, delle caffetterie e dei negozi<br />
della Matera più moderna. Sulla sinistra si apriranno<br />
archi e balconate sul Sasso Barisano, mentre sulla<br />
destra, circa a metà strada, c’è una bela piazzetta<br />
dominata dal Palazzo del Sedile, che oggi ospita il<br />
Conservatorio. Proseguendo lungo la strada principale<br />
si giunge alla Cattedrale che domina la città<br />
con il suo campanile alto 54 metri, che rappresenta<br />
un facile punto di orientamento durante la visita alla<br />
città. Alle spalle del duomo, alcuni vicoli conducono<br />
al Musma, il Museo della Scultura Contemporanea<br />
e a Casa Noha, un edificio acquistato dal Fai dove si<br />
può vedere un filmato sulla storia dei Sassi di Matera.<br />
4. IL PIANO: è la zona della città barocca e ottocentesca<br />
il cui cuore è rappresentato da Piazza Vittorio<br />
Veneto da cui, tradizionalmente, inizia la visita del<br />
centro storico. La piazza è sempre animata, qui si<br />
riuniscono anche gli abitanti la mattina o al crepuscolo.<br />
Sulla sinistra è facile essere attratti dalla bella<br />
facciata arancione del Palazzo dell’Annunziata che<br />
oggi ospita la Biblioteca. Sotto la piazza si trova il<br />
cosiddetto Palombaro Lungo, un’enorme cisterna<br />
realizzata nel 1846 come riserva idrica pubblica.<br />
Cominciando a percorrere via del Corso sulla sinistra,<br />
si giunge alla Chiesa di San Francesco con<br />
l’imponente facciata tardo-barocca, mentre subito<br />
dopo l’albergo Italia, c’è la Chiesa del Purgatorio,<br />
famosa per i teschi e gli scheletri presenti sul suo<br />
portale e sulla facciata. Si percorre quindi la bella<br />
via Ridola su cui si affaccia sulla destra il Museo<br />
Archeologico, mentre in fondo l’elegante Palazzo<br />
Lanfranchi ospita il Museo di Arte Medievale e Moderna.<br />
Se da piazza Vittorio Veneto si procede verso<br />
sinistra si nota l’originale Chiesa di San Domenico<br />
con un bellissimo portale scolpito, mentre subito<br />
dopo si arriva alla romanica ed elegante Chiesa di<br />
San Giovanni Battista.<br />
G<br />
DORMIRE NEI SASSI<br />
HOTEL BASILIANI: situato nel cuore<br />
del Sasso Caveoso con affaccio sulla<br />
Gravina, si compone di 11 camere<br />
con accesso autonomo e individuate<br />
dai numeri civici. Sono state allestite<br />
nel 2010 a conclusione di lavori che le<br />
hanno dotate di tutti i moderni servizi.<br />
LOCANDA DI SAN MARTINO: si trova<br />
nel cuore dei Sassi, ne occupa un’intera<br />
sezione. Le 28 camere, disposte su<br />
quattro livelli collegate da scalinate,<br />
vicoli e ballatoi, sono tutte molto<br />
suggestive e diverse l’una dall’altra.<br />
SEXTANTIO LE GROTTE DELLA CIVITA:<br />
situato nella zona più antica dispone<br />
di 19 stanze, quasi tutte all’interno<br />
delle grotte. Una imponente grotta<br />
comune è utilizzata per tutti gli eventi<br />
di convivialità.<br />
HOTEL CAVEOSO: ubicato nelle<br />
immediate vicinanze di Piazza San<br />
Pietro al Sasso Caveoso, consente agli<br />
ospiti di arrivare agevolmente con<br />
l’auto nelle immediate vicinanze della<br />
struttura e di visitare e vivere i Sassi dal<br />
di dentro.<br />
MANGIARE NEI SASSI<br />
Protagonista indiscusso della<br />
gastronomia lucana è il pane di Matera.<br />
Oltre a rappresentare il simbolo della<br />
città, questo pane è anche la base di<br />
molte ricette tradizionali. Nei ristoranti<br />
ricavati nei Sassi potete assaporare i<br />
piatti “poveri della tradizione: tra i tipici<br />
primi piatti ci sono il pan cotto, u calzn<br />
di ravioli e ricotta, oppure i ceci con le<br />
lagane. Ottima la crapiata, una zuppa a<br />
base di legumi e cereali. Per i secondi<br />
piatti invece non perdetevi la carne di<br />
agnello in casseruola, il famoso cuturrid,<br />
o la pignata con le interiora di agnello<br />
alla brace. Anche i dolci sono semplici<br />
e gustosi, come le strazzate, le friselle<br />
alla mandorla o le cartellate. Il tutto<br />
accompagnato da ottimi vini lucani, tra<br />
cui il celebre Aglianico del Vulture DOC.<br />
73
<strong>Gulli</strong>ver presenta la nuova linea di prodotti a marchio Consilia,<br />
selezionati per darti la qualità delle migliori marche ad un prezzo conveniente ogni giorno.<br />
PROVALI! L’ASSORTIMENTO CONTINUA A CRESCERE!
BENESSERE<br />
di di Flavia Xxxxx Romero Xxxxxx<br />
Sorridi!<br />
L<br />
FA BENE ALLA SALUTE...<br />
Rafforza il sistema<br />
immunitario, diminuisce<br />
lo stress, riduce la pressione<br />
arteriosa e il rischio di un<br />
ictus. Il sorriso stimola<br />
l’empatia e ci fa apparire<br />
più belli. Ecco perché ridere<br />
fa bene all’umore ma<br />
anche alla salute.<br />
La Giornata Mondiale del Sorriso è celebrata ogni<br />
primo venerdì del mese di ottobre, proprio all’inizio<br />
della stagione autunnale che tendenzialmente<br />
porterebbe ad essere un po’ più malinconici e poco<br />
propensi a sorridere. E invece, questa giornata<br />
speciale è stata istituita proprio per ricordarci che<br />
sorridere fa bene al corpo, alla mente e allo spirito.<br />
L’idea di celebrare il World Smile Day è stata di<br />
Harvey Ball, il creatore dell’iconico e famosissimo<br />
Smile, che ha ispirato gli emoticon odierni. Ball ha<br />
inventato la faccina gialla che sorride nel 1963, per<br />
conto di una compagnia di assicurazioni di Worcester<br />
che era appena stata acquisita da una più<br />
grande compagnia dell’Ohio, con un conseguente<br />
calo del morale dei suoi dipendenti.<br />
In pochi minuti, Harvey Ball creò una faccina sorridente<br />
che doveva essere posta sulle scrivanie e<br />
75
BENESSERE<br />
stampata su alcuni poster da appendere al muro:<br />
lo scopo era proprio quello di tirare su il morale dei<br />
dipendenti. Ma il destino dello Smile era quello<br />
di diventare protagonista assoluto di tutte le chat<br />
nel mondo, di apparire su felpe e T-shirt, perché<br />
presto i poster sarebbero stati acquistati in quantità<br />
enormi e la faccina sorridente sarebbe diventata<br />
popolarissima.<br />
Ma torniamo alla Giornata Mondiale del Sorriso,<br />
istituita nel 1999 con uno scopo ben preciso, dichiarato<br />
esplicitamente dal suo cartello: Lo smile<br />
non ha partito politico, non ha geografia, non ha<br />
religione. L’idea di Harvey era di dedicare un giorno<br />
ogni anno a sorridere.<br />
Ma perché fa così bene sorridere? In primo luogo<br />
riduce lo stress. Il sorriso può essere considerato<br />
una sorta di elisir della giovinezza perché sembra<br />
aumenti la longevità.<br />
Non solo. Sorridere ringiovanisce il viso di almeno<br />
tre anni: un sorriso, infatti, attiva ben dodici muscoli<br />
del viso: i due levator anguli oris (che sollevano i lati<br />
della bocca), i levator labii superioris (che sollevano il<br />
labbro superiore), gli orbicularis oculi (che agiscono<br />
sull’orbita oculare), i risorius (che portano indietro<br />
le labbra), gli zygomaticus major e gli zygomaticus<br />
minor (che sollevano gli zigomi). Quale miglior<br />
ginnastica per mantenere il viso bello e giovane?<br />
Anche il sistema immunitario<br />
trae<br />
giovamento dal sorriso. Calano<br />
lo stress ss e la pressione sion<br />
del sangue.<br />
Harvey Ball creò nel 1963<br />
l’iconico i<br />
Smile che<br />
oggi vive<br />
ve una<br />
nuova giovinezza i sui Social.<br />
Il sorriso attiva ben dodici<br />
muscoli del viso<br />
che<br />
agiscono su<br />
labbra, bra, orbita oculare e zigomi.<br />
i<br />
Oltre al fatto di apparire più giovani,<br />
il che non dispiace affatto,<br />
c’è anche l’aspetto inequivocabile<br />
che le persone sorridenti<br />
stimolano l’empatia, tendono<br />
ad apparire più belle e attirano<br />
relazioni appaganti e feedback<br />
positivi. Basti pensare alla sensazione<br />
che abbiamo quando<br />
qualcuno ci saluta per strada con<br />
un bel sorriso, rispetto alla sensazione che abbiamo<br />
incontrando qualcuno che mugugna a fatica<br />
un “buongiorno” e neppure ci guarda in faccia.<br />
L’abitudine a sorridere è anche un elemento fondamentale<br />
per la buona riuscita di una relazione,<br />
anche se percepito in modo differente a seconda<br />
del sesso (è sempre più chiaro che donne e uomini<br />
sono molto diversi!).<br />
Gli uomini apprezzano le donne che sanno scherzare,<br />
che hanno la battuta pronta e che apprezzino<br />
l’umorismo del compagno nelle relazioni di<br />
coppia.<br />
Per le donne, invece, l’attrazione per gli uomini<br />
“simpatici” è collegata al processo di selezione<br />
che assicura la continuità della specie: l’umorismo<br />
è un segnale di creatività e intelligenza, doti che<br />
faciliterebbero la sopravvivenza delle prole.<br />
Dicevamo che i benefici di un bel sorriso si riflettono<br />
sul benessere della persona. Non dimentichiamoci<br />
infatti che sorridere rafforza anche il<br />
sistema immunitario perché porta le persone<br />
a essere più ottimiste e a ridurre lo stress; rallenta<br />
il battito cardiaco, riduce la pressione e anche la<br />
probabilità di avere ictus. Sorridete, dunque! Ne<br />
gioverete in umore, salute, amicizie e amore. G<br />
77
Il salumificio Valverde è situato nel cuore dell’Oltrepo<br />
Pavese, zona di antica tradizione nella produzione di ottimi<br />
insaccati, grazie anche al particolare microclima che ne<br />
favorisce la stagionatura e la maturazione.<br />
Dotato di moderne tecnologie per la lavorazione delle<br />
materie prime accuratamente selezionate, garantisce<br />
una produzione di salumi tipici di elevata qualità nel<br />
rispetto delle ricette originali e delle antiche usanze.<br />
IL SALAME DI<br />
VARZI DOP è una<br />
È garantito dal:<br />
È certificato da:<br />
Il consumatore deve sapere che<br />
il Salame di Varzi DOP<br />
è solo quello accompagnato<br />
dal seguente marchio<br />
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE<br />
ALIMENTARI E FORESTALI<br />
Denominazione di Origine Protetta<br />
ai sensi del Regolamento (CE) n° 1107/96<br />
ai sensi dell’art. 10 del Regolamento (CE) n° 510/06<br />
ISTITUTO PARMA QUALITA’<br />
perchè ottenuto secondo quanto<br />
stabilito dall’antico e rigido<br />
disciplinare di produzione<br />
Per tutti i prodotti garantisce:<br />
• ASSENZA DI GLUTINE E SUOI DERIVATI<br />
• ASSENZA DI PROTEINE DEL LATTE<br />
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SALUMIFICIO VALVERDE SRL<br />
Loc. Casa Balestrieri<br />
27050 VALVERDE (PV)<br />
Tel. 0383-589901<br />
Fax 0383-586735<br />
www.salumificio-valverde.it
BELLEZZA<br />
di Flavia Romero<br />
Il cambio di stagione<br />
può indebolire i<br />
capelli, ma non<br />
allarmatevi. Fare<br />
sport e seguire<br />
un’alimentazione<br />
mirata possono<br />
ridurre gli effetti di<br />
questo fenomeno<br />
<br />
Capelli,<br />
MA È VERO CHE CADONO<br />
IN AUTUNNO?<br />
Arriva l’autunno e con le foglie, cadono anche<br />
i capelli. Sarà la solita bufala? Purtroppo questa<br />
volta no, è tutto vero. Con l’autunno, ma in verità<br />
anche in primavera, la caduta dei capelli si fa evidente.<br />
Sia chiaro, i capelli cadono durante tutto<br />
l’anno per un naturale cambio fisiologico ed è<br />
giusto così, ma in questi due periodi dell’anno,<br />
inizio autunno (tra settembre e novembre) e<br />
inizio primavera (tra aprile e maggio), ahimè, la<br />
cosa si fa più evidente. D’altronde è un fenomeno<br />
assolutamente nella norma, che rispecchia<br />
l’andamento della natura: in vista dell’inverno<br />
gli alberi perdono le foglie, gli animali cambiano<br />
il pelo e gli uomini perdono i capelli. Se quindi<br />
la causa della perdita di capelli è da imputare<br />
unicamente al cambio di stagione, poco si può<br />
fare. Ma qualche cambiamento nel proprio stile di<br />
vita può aiutare a limitare gli effetti dell’autunno<br />
sulla nostra chioma. Innanzitutto bisogna ridurre<br />
stress e ansia. Dopo il rientro dalle vacanze non<br />
è proprio una passeggiata riprendere in mano<br />
tutti gli impegni che avevamo temporaneamente<br />
tralasciato durante il periodo estivo: il lavoro, la<br />
scuola, le attività pomeridiane dei figli, le date<br />
79
BELLEZZA<br />
Una corretta alimentazione<br />
aiuta a mantenere ere sani i capelli<br />
li<br />
limitando i<br />
la loro caduta.<br />
e le scadenze da ricordare. Insomma, è tutto<br />
stress che ha effetti negativi sul nostro umore<br />
e alla lunga potrebbe averli anche sulla nostra<br />
salute. Praticare sport è un’ottima abitudine,<br />
non solo per rimanere in forma e sentirci meglio,<br />
ma anche perché l’attività fisica migliora la circolazione<br />
sanguigna, incentiva quindi l’afflusso di<br />
sangue sul cuoio capelluto, riduce la pressione e<br />
il colesterolo. E non finisce qui. L’attività fisica fa sì<br />
che il cervello rilasci nell’organismo le endorfine,<br />
sostanze chimiche che ci rendono più felici ed<br />
euforici e che aiutano a sopportare meglio le<br />
situazioni di stress. E poi c’è l’alimentazione, un<br />
aspetto fondamentale per mantenere la nostra<br />
chioma forte e sana. Di base è necessaria un’alimentazione<br />
il più varia possibile, che prediliga<br />
prodotti freschi e di stagione, ma è anche vero,<br />
che ci sono degli alimenti che possono favorire la<br />
crescita dei capelli e che possono aiutare a rinforzarli.<br />
Le proteine contenute nella carne bianca,<br />
nelle uova e nei frutti di mare, per esempio, contengono<br />
amminoacidi essenziali, all’origine delle<br />
proteine del capello, e minerali come rame, silicio,<br />
zinco, ferro<br />
e manganese,<br />
necessari per<br />
la formazione<br />
della cheratina.<br />
Carne, pesce e<br />
uova contengono<br />
anche la<br />
vitamina B12,<br />
indispensabile<br />
per la crescita<br />
dei tessuti. Broccoli, cavolfiori e verze, sono ricchi<br />
di oligoelementi, tra cui il manganese che<br />
protegge il bulbo pilifero e il fusto del capello<br />
dai danni dello stress ossidativo. Carote, pesche,<br />
albicocche, zucca sono ricchi di betacarotene,<br />
un pigmento all’origine della vitamina A, che<br />
protegge la salute del capello, mentre agrumi,<br />
fragole, peperoni, kiwi, pomodori e verdure a<br />
foglia verde contengono vitamina C, un antiossidante<br />
naturale che combatte l’invecchiamento<br />
cellulare e mantiene in salute la cute e i capelli.<br />
Fonte di vitamina E, che protegge la salute del<br />
cuoio capelluto è l’olio extravergine di oliva. E<br />
infine uova, cereali integrali, lievito di birra, funghi<br />
e fegato sono fonti di folati e vitamine del gruppo<br />
B, che favoriscono la circolazione sanguigna<br />
del cuoio capelluto, in modo che i bulbi piliferi<br />
risultino sempre ben irrorati e nutriti. Inoltre le<br />
vitamine B5 e B6 stimolano la produzione naturale<br />
di melanina prevenendo il processo di<br />
incanutimento.<br />
È possibile ricorrere anche ad alcuni rimedi naturali:<br />
decotti e infusioni a base di timo, lavanda,<br />
camomilla,<br />
ortica applicare<br />
tiepidi sul cuoio<br />
capelluto:<br />
queste piante<br />
hanno effetti<br />
antinfiammatori<br />
e sono note per<br />
la loro capacità<br />
di stimolazione<br />
dei follicoli. G<br />
Oltre a creme e balsami,<br />
si può ricorrere rere<br />
ad alcuni rimedi<br />
a base<br />
di timo, lavanda e camomilla.<br />
mill<br />
81
FITNESS<br />
di di Xxxxx Davide Xxxxxx Grilli<br />
Paddle<br />
DIVERTIMENTO PURO<br />
Negli ultimi anni il paddle si sta diffondendo assai<br />
rapidamente, non solo perché fa bene alla salute,<br />
ma perché è molto divertente e tonifica tutto il corpo.<br />
Il gioco è simile al tennis, ma le regole non sono uguali.<br />
Si gioca con le racchette e la pallina, ma non è<br />
il tennis, lo squash e tantomeno il ping pong. E<br />
allora di quale sport si tratta? È il paddle, un gioco<br />
che affonda le sue radici nell’800 ma le cui regole<br />
attuali sono state di fatto canonizzate negli anni<br />
‘70 del secolo scorso in Messico. Se ad inventarlo<br />
fu infatti lo statunitense Frank Beal nel 1898 (lo<br />
chiamò così per la racchetta con cui si gioca), la sua<br />
ascesa si deve a Enrique Corcuera, un benestante<br />
messicano che nel 1969 decise di allestire nella sua<br />
villa di Acapulco un campo da tennis. Lo spazio<br />
era però limitato e ai lati c’era una folta vegetazione.<br />
Ridusse così il campo e lo delimitò con pareti<br />
in muratura. Fu un’intuizione geniale che lo rese<br />
l’inventore di questo sport, che si diffuse dapprima<br />
in tutta l’America centrale e il Sudamerica e poi in<br />
Europa, arrivando prima in Spagna e in Francia. Nel<br />
1991 il paddle arriva anche in Italia, debuttando a<br />
Bologna. In quell’anno nasce la Federazione Italiana<br />
Gioco Paddle (FIGP) e si creano le prime squadre<br />
agonistiche. Nel 2008 lo sport viene riconosciuto<br />
dal CONI e inizia a dipendere dalla FIT (Federazione<br />
Italiana Tennis). Oggi è in costante crescita.<br />
LE REGOLE<br />
A paddle si gioca in doppio, con racchette a piatto<br />
solido bucherellate, simili a quelle del beach tennis<br />
per capirci, e con una pallina uguale a quella del<br />
83
FITNESS<br />
LUNGA VITA<br />
CON LA RACCHETTA<br />
Fare sport fa bene. Questo lo abbiamo<br />
capito tutti. Ma secondo uno studio<br />
condotto dalla Sydney Medical School e<br />
pubblicato dal British Journal of Sport<br />
Medicine, se si parla di longevità non<br />
tutti gli sport sono uguali. Chi pratica uno<br />
sport da racchetta avrebbe quasi il 50% di<br />
probabilità in meno di morire per malattie<br />
cardiovascolari rispetto a chi non pratica<br />
attività sportive. Gli studiosi hanno<br />
analizzato undici ricerche realizzate nel<br />
corso di oltre un decennio in Inghilterra e<br />
Scozia, riuscendo a coprire un campione<br />
di oltre 80 mila persone, con un’età media<br />
di 52 anni. I partecipanti allo studio<br />
hanno descritto le proprie abitudini<br />
sportive e sono stati “monitorati” per<br />
molti anni. Ebbene, lo studio ha rivelato<br />
che chi pratica sport da racchetta come il<br />
tennis o il paddle, ha il 47% di probabilità<br />
in meno di morire a causa di patologie<br />
mortali. Secondo gli studiosi, il merito<br />
va principalmente al tipo di allenamento<br />
basato sui repentini cambi di ritmo e<br />
sugli scatti brevi. E gli altri sport? La<br />
diminuzione del rischio per i nuotatori<br />
si attesterebbe attorno al 28%, per chi<br />
pratica sport aerobici raggiungerebbe<br />
il 27%, per i ciclisti del 15%. Insomma,<br />
un motivo in più per iniziare a giocare a<br />
paddle.<br />
tennis. Come per il cugino più famoso, il campo è<br />
attraversato da una rete che delimita la cosiddetta<br />
metà campo, e misura venti metri per dieci. Il terreno<br />
di gioco, solitamente in sintetico o in cemento, è<br />
circondato sui quattro lati da pareti in plexiglass o<br />
da altro materiale trasparente, in modo da consentire<br />
agli spettatori di godersi il match. Quasi tutte<br />
le regole sono simili a quelle del tennis, come il<br />
punteggio e le modalità del servizio, che però si<br />
può effettuare solo dopo aver fatto rimbalzare la<br />
palla per terra. Durante il gioco, la palla non può<br />
toccare al volo le pareti situate nel campo avversario,<br />
altrimenti è punto perso. Tuttavia, i giocatori<br />
possono colpire la palla verso la parete del proprio<br />
campo in modo che rimbalzi sul terreno avversario.<br />
Il campo di dimensioni ridotte e la continua rimessa<br />
in gioco della pallina grazie al rimbalzo sulle pareti,<br />
rendono il paddle un gioco rapido, in cui i riflessi<br />
contano forse più della tecnica.<br />
UNO SPORT PER TUTTI<br />
Contrariamente a quanto si possa pensare, il paddle<br />
è uno sport che più o meno tutti possono permettersi:<br />
dai bambini di 8 o 9 anni agli over 65. E questo<br />
è il suo primo punto di forza, perché lo si può praticare<br />
a prescindere dalle età e dai livelli di gioco. A<br />
differenza del tennis, poi, il paddle è più semplice<br />
da giocare tanto che non occorrono ore ed ore di<br />
pratica. La speciale racchetta è più corta rispetto a<br />
quella impiegata nel tennis ed è quindi più facile<br />
da gestire. Inoltre, le sponde del campo aiutano<br />
molto: il fuori campo di fatto non esiste perché le<br />
pareti rispediscono la pallina dentro, semplificando<br />
perfino il recupero. L’attrezzatura, racchetta a parte,<br />
non prevede nulla di particolare.<br />
I benefici che questo sport genera a mente e corpo<br />
sono davvero tanti. Innanzitutto è un valido aiuto<br />
per chi desidera smaltire i classici chili di troppo senza<br />
per questo doversi sottoporre a noiose quanto<br />
faticose sedute in palestra. Essendo un’attività di<br />
tipo aerobico fa bruciare molte calorie, tonificando<br />
contemporaneamente gambe, glutei, addominali,<br />
pettorali e braccia. C’è però un piccolo particolare<br />
da tenere in considerazione. Essendo uno sport<br />
asimmetrico come il tennis, è consigliabile un lavoro<br />
successivo di potenziamento specifico per il braccio<br />
che non lavora. L’impegno fisico che comunque<br />
occorre tenere in considerazione, è bilanciato dal<br />
divertimento adrenalinico che si prova, tanto che<br />
c’è già chi parla di paddle-mania.<br />
G<br />
85
SEI IN ? PENSIONE,<br />
HAI ALMENO 65 ANNI ?<br />
HAI ALMENO 65 ANNI<br />
SCONTO 10 %<br />
SULLA SPESA<br />
IL MERCOLEDI<br />
ESCLUSI PRODOTTI IN PROMOZIONE<br />
ESCLUSI GIORNALI E RICARICHE TELEFONICHE - NON CUMULABILE CON ALTRI SCONTI DERIVANTI DA ATTIVITA’ CONVENZIONATE (ad esempio A.S.L., DIPENDENTI, ECC.)<br />
ESCLUSI PRODOTTI AL BANCO MACELLERIA DEL SUPERMERCATO DI GENOVA C.so EUROPA 800<br />
ESCLUSI PUNTI VENDITA AFFILIATI NON ADERENTI ALL’INIZIATIVA
MODA<br />
di Evelin Eugenia Bruno<br />
Il blazer doppiopetto non finisce<br />
di stupire. Per l’autunno 2018<br />
si adatta nei colori, nelle stoffe<br />
e nei dettagli alle tendenze<br />
del momento.<br />
BLAZER<br />
ultra chic<br />
1 2<br />
1 I pantaloni di Racil<br />
puntano su un brillante<br />
rosa peonia. La linea<br />
classica, in fresco di lana,<br />
è resa moderna dalle<br />
pince sui fianchi e dalla<br />
gamba che si stringe<br />
sulla caviglia Diventeranno<br />
il capo di punta<br />
del vostro nuovo pink<br />
power style. Da portare<br />
da soli con top in seta o<br />
con la loro giacca.<br />
zati a mano in ottone<br />
dorato, sono cavi per<br />
una sensazione incredibilmente<br />
leggera.<br />
4 Impossibile non notarla:<br />
la clutch di Alexander<br />
McQueen in pelle nera<br />
con la fibbia dorata a<br />
forma di teschio, i decori<br />
di cristalli e la sua forma<br />
compatta vi donano<br />
un’aria dark-romantic.<br />
3<br />
5<br />
2 Sempre in rosa peonia,<br />
la giacca di Racil è il pink<br />
blazer da aggiungere<br />
a colpo sicuro al vostro<br />
guardaroba. Taglio impeccabile<br />
a doppiopetto,<br />
in fresco di lana, con<br />
spalle strutturate. Diventerà<br />
un grande classico<br />
del vostro stile da power<br />
woman.<br />
3 È il momento degli<br />
orecchini a cerchio, come<br />
quelli proposti da<br />
Laura Lombardi. Realiz-<br />
5 The Row propone un<br />
top con spalline sottili<br />
in seta stretch in un’elegante<br />
tinta beige. Ideale<br />
con pantaloni sartoriali<br />
e cardigan in cashmere<br />
o con mille altre combinazioni.<br />
6 Eleganza imprescindibile<br />
dal nome di Gianvito<br />
Rossi, tradotta nella<br />
silhouette affusolata<br />
delle pumps in vernice<br />
color cipria. Ideali per un<br />
look business chic.<br />
4<br />
6<br />
87
Junya Watanabe sceglie un<br />
pattern floreale per portare<br />
colore ai pantaloni neri in<br />
cotone. Una scelta moderna<br />
dal tocco romantico che si<br />
farà indossare con piacere.<br />
Gli orecchini a<br />
cerchio di Loren<br />
Stewart in oro<br />
giallo 14kt sono<br />
l’accessorio giusto<br />
per aggiungere un<br />
tocco prezioso al<br />
look quotidiano.<br />
MODA<br />
Dimensioni mini, pelle liscia<br />
marrone e linea a mezzaluna:<br />
la nuova borsa Hortensia di<br />
Wandler è pronta a diventare<br />
un pezzo insostituibile del<br />
vostro daywear.<br />
PRATICO<br />
casual<br />
Stile casual a colpo<br />
sicuro, con la nuova<br />
felpa firmata Alexa<br />
Chung in cotone<br />
giallo chiaro con<br />
cappuccio e zip.<br />
Rétro e femminili:<br />
sono i tronchetti<br />
Gillian di Gianvito<br />
Rossi. In pelle<br />
candida, accendono<br />
il vostro look<br />
autunnale.<br />
LA GONNA<br />
è mini<br />
1<br />
4<br />
1 Isabel Marant interpreta<br />
i classici orecchini<br />
a cerchio con tre anelli<br />
di dimensione degradé.<br />
Pronti a far splendere le<br />
vostre mise con la fila di<br />
cristalli che brilla sul design<br />
in stagno.<br />
2 L’elegante clutch boxy<br />
di Hillier Bartley è realizzata<br />
in pelle nera e ha<br />
spazio sufficiente per<br />
contenere un cellulare e<br />
un portafoglio compatto.<br />
Comodo il cinturino<br />
da polso per andare a<br />
mani libere.<br />
3 Punta affusolata e tacco<br />
a cono: sono gli stivali<br />
Lokyo di Isabel Marant.<br />
Realizzati in pelle nera<br />
con gambale dritto,<br />
completeranno look da<br />
giorno e da sera, fatti di<br />
abiti a stampa e mini.<br />
4 Realizzata in Italia con<br />
un tessuto a maglia in<br />
misto cotone fleecy, questa<br />
felpa di Maison Margiela<br />
è rifinita con tagli a<br />
mezzaluna sul petto. Le<br />
coppe sono rinforzate<br />
con imbottitura. Vestila<br />
con una gonna mini e<br />
stivali.<br />
5 Fendi sceglie la linea<br />
a vita alta per la nuova<br />
minigonna a quadri. In<br />
lana vetrificata con motivo<br />
Principe di Galles nei<br />
toni del beige, colpisce<br />
per l’effetto glossy del<br />
tessuto e per il logo sulla<br />
cintura in tessuto nero.<br />
2<br />
5<br />
3<br />
89
AMICI ANIMALI<br />
L’ARCA<br />
DEGLI ANIMALI<br />
ONLUS<br />
Eccoci amici, le nostre zie dell’Arca ci hanno<br />
detto di metterci in posa per fare qualche foto<br />
da mandare alla redazione di <strong>Gulli</strong> per la<br />
pubblicazione. Come potete vedere, siamo<br />
ancora piccini ma siamo pronti per trovare<br />
una mamma o un papà che si prenda cura<br />
di noi e ci sappia accudire e crescere. Siamo<br />
dolci, coccoloni e giocherelloni. Siamo stati<br />
tutti vaccinati, sverminati e chippati e abbiamo<br />
tanta voglia di condividere tutta la nostra gioia<br />
di vivere. Che aspettate? Venite a conoscerci,<br />
sarà amore a prima vista! Potete chiamare<br />
direttamente zia Luciana al 320 2118727.<br />
Vi aspettiamo!<br />
SINDROME DA<br />
IMMUNODEFICIENZA<br />
FELINA: COS’È?<br />
La rubrica di questo mese è dedicata ai nostri amici felini,<br />
in particolare a quei gattoni non sterilizzati che hanno la<br />
possibilità di scorrazzare all’aperto e che, pertanto, possono<br />
entrare in contatto con la sindrome da immunodeficienza<br />
felina, altrimenti nota come FIV, una malattia infettiva<br />
causata da un retrovirus che si comporta in modo analogo<br />
all’HIV umano. Fortunatamente il virus FIV non è in grado<br />
di infettare l’uomo o altri animali, ma si trasmette solo tra<br />
felini. Il virus, una volta penetrato nell’organismo, distrugge<br />
le difese immunitarie determinando una lunga scia di<br />
infezioni croniche e ricorrenti.<br />
La trasmissione dai gatti infetti a quelli sani avviene per<br />
contatto diretto, tramite scambi di fluidi organici, tipicamente<br />
saliva o sangue, attraverso graffi e morsi. La malattia<br />
ha una maggiore incidenza nelle zone in cui si ha un’alta<br />
concentrazione di gatti randagi. Sebbene possa colpire<br />
indistintamente maschi e femmine, il virus è diffuso soprattutto<br />
tra i gatti maschi adulti non sterilizzati, liberi di<br />
uscire all’esterno, che incappano in zuffe furiose quando<br />
cercano di difendere il loro territorio. E proprio p il micione<br />
di casa lasciato libero va incontro ai guai peggiori rispetto<br />
a quelli liberi, girovaghi e randagi. Questo perché<br />
viene considerato un elemento estraneo dal branco<br />
e pertanto fatto bersaglio di attacchi furiosi.<br />
Non essendoci un vaccino, si consiglia di sterilizzare<br />
il gatto in modo che, seppur libero, eviti i contrasti<br />
con gli animai infetti.<br />
I sintomi clinici sono chiari: debolezza, diminuzione<br />
del peso corporeo, inappetenza, febbre, mia. Sono frequenti e ricorrenti i gli ascessi, le<br />
ane-<br />
infezioni respiratori, le stomatiti e le gengiviti.<br />
Nel caso riscontriate anomalie nel vostro<br />
micione, recatevi subito dal veterinario<br />
di fiducia che potrà verificare la presenza<br />
del virus con un test condotto su un<br />
campione di sangue, eseguito in ambulatorio.<br />
Proprio perché non esiste una terapia valida<br />
contro la FIV, dal momento della diagnosi,<br />
l’aspettativa di vita media di un gatto vo al virus è di cinque anni. È bene ricordare<br />
positi-<br />
che l’animale infetto, rimane costantemente<br />
contagioso ed è bene che si abitui a vivere in<br />
casa per non avere contatti con altri gatti e<br />
diffondere ulteriormente la malattia.<br />
G<br />
91
Passatempo<br />
di Francesco Orsenigo<br />
BASTA LAparola<br />
Da dove vengono le parole che usiamo<br />
nella lingua di tutti i giorni? Dal latino e dal<br />
greco, direte voi. La maggior parte sì, anche<br />
se non tutte (molte, per esempio, derivano<br />
dall’arabo). Ma che cosa significano? Spesso<br />
la loro origine è chiara, ma a volte risalire<br />
al significato originario di un termine può<br />
essere arduo. Mettetevi alla prova e cercate<br />
di rispondere alle domande di questa<br />
pagina senza però farvi ingannare dalle<br />
immagini.<br />
2 Nel suo significato originario, il<br />
termine assassino ha qualcosa a che fare<br />
con...<br />
A - i sassi<br />
B - la droga<br />
C - il gioco delle carte<br />
PARTIAMO...<br />
3 Quale, tra i termini seguenti, ha<br />
maggior attinenza linguistica con la parola<br />
compagno<br />
A - Il pane<br />
B - L’impegno<br />
C - Il compare<br />
1 Dal punto di vista etimologico, ico<br />
quali<br />
di queste parole hanno a che vedere con le<br />
stelle?<br />
A - Considerare<br />
B - Disastro<br />
C - Zodiaco<br />
92
6 Solo uno, fra i termini seguenti,<br />
non deriva dal nome di un personaggio,<br />
realmente esistito o frutto di fantasia. Quale?<br />
A - Mausoleo<br />
B - Paparazzo<br />
C - Cruscotto<br />
4 In quale di queste parole si nasconde il<br />
nome di un animale?<br />
A - Parallasse<br />
B - Settentrione<br />
C - Cantonata<br />
5 Ognuno dei nomi di<br />
animale elencati qui sotto ne<br />
nasconde un altro. Sapreste<br />
fare i giusti abbinamenti<br />
scegliendo tra: bruco,<br />
leone e cavallo?<br />
A - Camaleonte<br />
B - Ippopotamo<br />
C - Ippocampo<br />
In base alle risposte giuste sei...<br />
5/6: ...promosso a pieni voti.<br />
Le sai davvero tutte!<br />
3/4: ...abbastanza preparato,<br />
ma puoi migliorare.<br />
1/2: ...una frana. Ma rallegrati<br />
sei in buna compagnia!<br />
dell’Orsa Maggiore, formata da sette stelle. Invece di immaginare un plantigrado,<br />
come facciamo noi, i Romani ci vedevano sette buoi: in latino, septem triones.<br />
5 Camaleonte-leone, ippopotamo-cavallo, ippocampo-bruco. Il nome del<br />
rettile viene dalle parole greche chamai (a terra) e leon, col significato di “leone<br />
che striscia sulla terra”, cioè in miniatura. Ippopotamo, sempre dal greco, significa<br />
“cavallo di fiume”. Anche ippocampo contiene la radice ippos, che significa<br />
cavallo, unita però a kàmpe, bruco.<br />
6 Cruscotto. Il mausoleo è una tomba monumentale: prende nome dal re persiano<br />
Mausolo, per cui nel 353 a.C. ne fu eretta una di grandezza eccezionale. Paparazzo<br />
è un fotografo che scatta foto rubate di personaggi famosi: il nome viene dal<br />
personaggio del film La dolce vita, di Federico Fellini, che di cognome faceva<br />
appunto Paparazzo. Il cruscotto deve il suo nome al pannello delle carrozze a<br />
cui si appendevano i sacchetti di crusca.<br />
1 Considerare e disastro. Da un punto di vista strettamente etimologico, solo<br />
le prime due hanno a che vedere con le stelle. Considerare significa “osservare<br />
le stelle” (sidera, in latino), mentre disastro indicava ciò che accade sotto una<br />
cattiva stella (aster, in greco). Lo zodiaco, che pure è fatto di stelle, deriva invece<br />
dal greco (zodiakos) e significa “strada degli animali”.<br />
2 Con la droga. Il termine viene dal persiano hashishin, una setta di fanatici sicari<br />
attivi nel XII secolo, che compivano i loro delitti dopo essersi inebriati con una<br />
bevanda a base di hashish. Da cui il nome.<br />
3 Il pane. La parola compagno viene dal latino cum panis, con il pane. Indica<br />
una persona con cui dividiamo il pane, cioè vicina a noi. Compare richiama la<br />
parola padre (chi tiene a battesimo un bambino ne diviene il padre spirituale),<br />
mentre l’impegno fa riferimento all’obbligo (pegno) assunto.<br />
4 Settentrione. È il nome con cui gli antichi Romani chiamavano la costellazione<br />
93
Passatempo<br />
Allena la tua mente<br />
con il Cruci-<strong>Gulli</strong><br />
ulli<br />
li<br />
di questo mese.<br />
IL CRUCIVERBA E LA PAROLA NASCOSTA<br />
(E.E.B.)<br />
Orizzontali: 1. Libro per imparare a leggere e scrivere – 12.<br />
È detta anche malattia del sonno – 13. Telecomunicazioni<br />
(sigla) – 14. Friniscono d’estate – 15. Articolo maschile – 16.<br />
C’è quella muta – 18. Le prime tre di Google – 19. L’ Anthony<br />
attore nella foto in alto a sinistra – 21. National Institute of Health<br />
Research and Development – 24. Ha per oggetto divinità ed<br />
eroi leggendari – 25. Lo suonava Bob Marley – 26. Giaciglio<br />
in paglia per gli animali nelle stalle – 30. Pronome personale<br />
maschile di terza persona singolare – 31. 45 per gli antichi<br />
Romani – 32. Motivazione non vera, scusa – 33. Ricambio<br />
per le biro – 36. Le amministrazioni patrimoniali degli Stati<br />
– 37. Relativo ai suoni di una lingua – 38. Alberello con fiori<br />
campanulati color porpora – 41. Si fissano sotto gli scarponi<br />
94<br />
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11<br />
12<br />
13 14<br />
15 16 17<br />
18 19 20<br />
21 22 23 24<br />
25 26 27 28 29<br />
30 31 32<br />
33 34 35 36<br />
37 38 39 40<br />
41 42 43 44<br />
45 46 47 48 49<br />
50 51 52 53<br />
54 55 56 57<br />
58 59 60<br />
61 62<br />
63 64<br />
65 66 67 68 69<br />
70 71<br />
da neve – 42. Automatic Call Distribution<br />
– 44. Tosaerba all’inizio – 45. Unità<br />
di misura delle frequenze – 46. Metà di<br />
zero – 47. La figlia di Antonella Clerici<br />
– 50. Biblioteca Italiana Zanichelli – 51.<br />
Satellite naturale di Giove – 52. Lo diceva<br />
Mike Bongiorno – 54. Creatura leggendaria<br />
sputafuoco – 56. Precede sempre<br />
il “salute” – 57. Named Entity Recognition<br />
– 58. Pesci dal corpo serpentiforme – 59.<br />
Il responsabile della cucina – 61. Grande<br />
isola greca – 62. La camicia a Londra –<br />
63. C’è quello d’amore e quello di lunga<br />
vita – 65. Persona importante che eccelle<br />
in un campo specifico – 67. Persona che<br />
dà il suo nome a una città, un periodo<br />
storico – 70. Bambino negli States – 71.<br />
Amministrazione Autonoma dei Monopoli<br />
di Stato.<br />
Verticali: 1. Si dice di un oggetto o di<br />
un luogo che non sia influenzato dalla<br />
forza di gravità – 2. Festa che celebra<br />
la fine del ciclo di studi di istruzione<br />
secondaria superiore. – 3. British Retail<br />
Consortium – 4. Eurocity – 5. Guidava<br />
la carrozza a cavalli – 6. Aeromobili con<br />
il rotore – 7. Autovettura a cui si può<br />
sollevare il tettuccio – 8. Ausiliario Socio<br />
Assistenziale – 9. Rappresentante dei<br />
lavoratori per la sicurezza (sigla) – 10.<br />
Institution of Incorporated Engineers –<br />
11. Open Access – 17. United States –<br />
20. North American Racing Team – 21.<br />
Medicina chirurgica che interviene sul<br />
cervello – 22. Disinfettare – 23. Mercurio<br />
in chimica – 24. My Little Pony – 25. Sigla<br />
internazionale del Libano – 27. Avverbio<br />
temporale – 28. Essere vivi – 29. Aosta sulle vecchie targhe<br />
– 34. Le prime due di Fedez – 35. Schermo a cristalli liquidi<br />
(sigla) – 37. È scritto sui locomotori delle Ferrovie dello Stato<br />
– 39. Monossido di carbonio – 40. Officine Specializzate<br />
Costruzione Automobili – 43. Ragazze mitologiche al servizio<br />
di Odino – 47. C’era quella a vapore – 48. Ramírez Cañedo,<br />
politico cubano – 49. Legno senza vocali – 50. Berkeley Device<br />
Modeling Center – 53. L’inizio di Iron Man – 55. Gente senza la<br />
terza – 60. Unità di misura di lunghezza dei paesi anglosassoni<br />
(sigla) – 62. Single sign-on – 64. International Pipeline Expo –<br />
65. Il soprannome del personaggio nella foto in basso a destra<br />
– 66. Unità di misura delle memorie degli smartphone – 68.<br />
Metropolitana Milanese – 69. Sistema operativo.<br />
Risolvete il cruciverba e scoprite la parola segreta celata nei quadretti a fondo grigio. Un piccolo aiuto?<br />
Si festeggia la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre.
L’AGENDA DI OTTOBRE<br />
TORINO<br />
13.09.2018 - 10.03.2019<br />
ERCOLE E IL SUO MITO<br />
Reggia di Venaria Reale<br />
www.lavenaria.it<br />
VARESE<br />
12.04.2018 - 09.12.2018<br />
THE END OF HISTORY DI BARRY<br />
X BALL<br />
Villa e Collezione Panza<br />
www.fondoambiente.it/the-endof-history<br />
MANTOVA<br />
05.09.2018 - 03.02.2019<br />
MARC CHAGALL. COME NELLA<br />
PITTURA COSÌ NELLA POESIA<br />
Palazzo della Ragione<br />
www.chagallmantova.it<br />
GENOVA<br />
14.09.2018 - 09.12.2018<br />
IMACC<br />
MACCHIAIOLI<br />
Palazzo della Meridiana<br />
www.palazzodellameridiana.it<br />
MOSTRE<br />
di Maurizio Ferrari<br />
CAMERA POP<br />
LA FOTOGRAFIA NELLA POP ART<br />
DI WARHOL, SCHIFANO & CO<br />
Quando il documento fotografico diventa<br />
una vera e propria opera d’arte<br />
Al Centro Italiano per la Fotografia di Torino va in scena Camera Pop.<br />
La fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano & Co, una mostra<br />
dedicata all’evoluzione della fotografia. In particolare viene ripercorsa<br />
la storia della trasformazione del documento, fotografico nello specifico, in<br />
opera d’arte, giunta al culmine negli anni ’60. Un percorso dove si potranno<br />
ammirare oltre 150 opere tra quadri, fotografie, collage, grafiche, che illustrano<br />
la varietà e la straordinaria vivacità di questa grande vicenda artistica.<br />
La Pop Art è stata un fenomeno mondiale, esploso negli anni Sessanta negli<br />
Stati Uniti e in Europa, e diffusosi rapidamente anche nel resto del mondo,<br />
«che ha rivoluzionato il rapporto tra creazione artistica e società, registrando<br />
l’attualità in modo neutro, fotografico, adottando gli stessi modelli della comunicazione<br />
di massa per la realizzazione di opere d’arte», ha detto Walter<br />
Guadagnini, direttore di Camera e curatore della mostra. «In questo senso, la<br />
fotografia è stata, per gli artisti Pop, non solo una fonte di ispirazione, ma un<br />
vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca», ha<br />
proseguito Guadagnini. Allo stesso tempo, l’affermazione della cultura Pop<br />
ha liberato energie sorprendenti anche all’interno del mondo dei fotografi,<br />
che si sono misurati direttamente non solo con il panorama visivo contemporaneo,<br />
ma anche con le logiche<br />
della trasformazione del documento<br />
in opera d’arte. Tra i lavori esposti<br />
si potranno ammirare quelli di Andy<br />
Warhol, Richard Hamilton, Mimmo<br />
Rotella, Ugo Mulas e molti altri ancora.<br />
21.09.2018 -<br />
13.01.2019<br />
Camera - Centro Italiano<br />
per la Fotografia (To)<br />
www.camera.to<br />
95
LIBRI<br />
di Nunzia Picariello<br />
I LIBRI DEL MESE<br />
Marco Franzoso<br />
L’INNOCENTE<br />
Mondadori - 156 pagine - 18,00 euro<br />
Matteo ha dodici anni quando deve<br />
testimoniare per un abuso subito due<br />
anni prima. Per il giudice e la psicologa,<br />
che devono fare il loro mestiere, lui è il<br />
“minore”. Una parola che, come tante,<br />
contiene un’ambivalenza dolorosa che<br />
ferirà Matteo.<br />
Pierre Lemaitre<br />
I COLORI DELL’INCENDIO<br />
Mondadori - 504 pagine - 20,00 euro<br />
Siamo nel 1927, prima della grande crisi.<br />
Madeleine Péricourt, figlia di un ricco<br />
banchiere, è la protagonista.<br />
La storia inizia con il funerale del padre,<br />
durante il quale il figlio di Madeleine, un<br />
bimbo di sette anni, compirà un gesto<br />
estremo.<br />
Yasmina Khadra<br />
KHALIL<br />
Sellerio Editore Palermo - 260 pagine -<br />
16,00 euro<br />
Una sera d’autunno come tante a Parigi. La<br />
nazionale francese sta giocando una partita,<br />
c’è gente nei bistrot, per la strada. Khalil,<br />
ragazzo marocchino è in metro e recita le<br />
preghiere. Di lì a poco azionerà il detonatore<br />
della cintura esplosiva che indossa.<br />
Rupi Kaur<br />
THE SUN AND HER FLOWERS<br />
(IL SOLE E I SUOI FIORI)<br />
TRE60 - 256 pagine - 14,00 euro<br />
Un ritorno atteso quello della poetessa<br />
di origine indiane, Rupi Kaur che parla di<br />
sé come un’artista in cerca di forme per<br />
esprimersi. Nella nuova raccolta riprende<br />
sia lo stile dei versi, brevi e incisivi, sia i<br />
suoi disegni.<br />
«Che cos’è Cenerentola, se non un’allegoria<br />
dell’infelicità fondamentale di quando vai a<br />
comperarti un paio di scarpe?»<br />
ELIF BATUMAN<br />
L’IDIOTA<br />
Einaudi – 432 pagine – 21,00 euro<br />
Selin è matricola universitaria ad Harvard. Siamo nel 1995,<br />
Internet inizia la sua marcia inarrestabile e il modo di<br />
comunicare e conoscere il mondo sta cambiando. Selin<br />
è una ragazza prodigio, figlia di immigrati turchi, che crede<br />
di essere preparata ad affrontare il mondo perché ha letto<br />
moltissimo. Pensa che i personaggi dei romanzi che ha conosciuto<br />
e amato, le loro azioni, i loro sentimenti, possano guidarla<br />
nell’affrontare la conoscenza degli altri. Ben presto Selin<br />
capirà che c’è molta differenza tra il romanzo e la vita vera:<br />
che il verosimile non è il vero. All’università, Selin farà amicizia<br />
con Svetlana, una ragazza serba affascinante e carismatica, e<br />
incontrerà Ivan, studente ungherese conosciuto al corso di<br />
russo. I social all’epoca di Selin sono ancora<br />
di là da venire e i due iniziano una serie di<br />
scambi epistolari utilizzando la posta elettronica,<br />
strumento che Selin conosce proprio<br />
ad Harvard. Inizia così una relazione che<br />
andrà avanti per tutto il romanzo, a cavallo<br />
tra fiction e non-fiction, durante la quale la<br />
giovane scoprirà la difficoltà di costruire i<br />
rapporti, l’ambiguità delle parole, il dolore<br />
del desiderare che qualcosa si tramuti nella<br />
storia perfetta. In estate, Selin farà un viaggio<br />
in Europa e scoprirà che nulla somiglia ai racconti<br />
che ha letto. Il viaggio si trasformerà nel<br />
percorso formativo più intenso per la giovane che prenderà<br />
coscienza del suo entrare definitivo e inesorabile nel mondo<br />
degli adulti. E da qui, maturerà la consapevolezza di diventare<br />
una scrittrice.<br />
L’idiota affronta con delicatezza, profondità e tenerezza, quel<br />
passaggio fondamentale verso la vita adulta. Un periodo in<br />
cui tutto avviene per “la prima volta” e in cui impariamo tutto,<br />
da tutte le esperienze. Il momento nel quale, a rivederci,<br />
prende la nostalgia per quegli “impiastri” che siamo stati: per<br />
tutti gli errori, le illusioni, le idiozie che pure sono stati fondamentali<br />
per la nostra crescita. Infine, il romanzo è una riflessione<br />
psicologica sulla fine dell’adolescenza, ma anche sulla narrazione<br />
e sulla lingua, che poi hanno sempre legami profondi<br />
con la costruzione dell’identità. Il romanzo di Elif Batuman è<br />
stato finalista al Premio Pulitzer e al Women’s prize for fiction.<br />
97
OROSCOPO<br />
di Lily<br />
ARIETE<br />
21 marzo - 20 aprile<br />
TORO<br />
21 aprile - 20 maggio<br />
GEMELLI<br />
21 maggio - 21 giugno<br />
CANCRO<br />
22 giugno - 22 luglio<br />
Finalmente avete delle possibilità e<br />
la strada spianata per portare avanti<br />
i vostri piani per il futuro. Anche chi<br />
ha dovuto superare delle difficoltà<br />
riuscirà a ritrovare fiducia. Tenete<br />
d’occhio le finanze. Anche l’amore<br />
torna protagonista nonostante alcune<br />
dispute con un ex che passeranno<br />
presto. Chi è solo da un po’ di tempo,<br />
sarà sorpreso da un improvviso incontro<br />
romantico che porterà belle<br />
sensazioni. Nonostante un po’ di<br />
stress, i vostri acciacchi legati alle preoccupazioni<br />
se ne andranno lasciando<br />
spazio al vostro benessere.<br />
Le novità non mancheranno di certo<br />
ma dovrete ancora fare i conti con<br />
una felicità frenata. C’è da sistemare<br />
la stabilità economica e portare a<br />
termine i vostri impegni. L’amore va<br />
a rilento anche a causa delle discussioni<br />
con il partner. Nelle coppie che<br />
funzionano c’è comprensione e questo<br />
fa a differenza. Se non siete felici,<br />
non tentate di riparare ciò che non ha<br />
più futuro, meglio cambiare strada e<br />
ritrovare la serenità. Vi sentite molto<br />
stanchi e soli ad affrontare molte<br />
difficoltà e questo porterà altri piccoli<br />
problemi. Attenti alle emicranie.<br />
Avete abbastanza grinta da non<br />
fermarvi mai, ma qualche problema<br />
legato ai debiti del passato, potrebbe<br />
tornare a infastidirvi. Il lavoro potrebbe<br />
cambiare, perciò non lanciatevi in<br />
spese affrettate o azzardate. Non vi<br />
preoccupate e siate pazienti, andrà<br />
tutto bene. Cercate di non portare i<br />
problemi di lavoro a casa perché ricadranno<br />
sulla coppia. In questo caso si<br />
riconosceranno le coppie forti e i problemi<br />
risulteranno più facili di quanto<br />
pensavate. Fermatevi a riposare e state<br />
con i vostri familiari perché il lavoro<br />
vi ha tenuti lontani.<br />
Superato qualche piccolo ostacolo,<br />
tutto procederà per il meglio. I cambiamenti<br />
sono vicini e vi potrete preparare<br />
per accoglierli come si deve.<br />
L’ambito lavorativo avrà dei buoni risvolti<br />
anche cercando fuori dalla solita<br />
cerchia. Resta ancora in sospeso la sfera<br />
finanziaria: le entrate sono ancora<br />
scarse. In amore va tutto alla grande,<br />
anche nei rapporti nuovi. Evitate di<br />
tenere il piede in due scarpe se non<br />
volete problemi. È un periodo positivo<br />
per la salute, ma cercate comunque<br />
di non strafare. Concedetevi un po’ di<br />
relax e allontanerete lo stress.<br />
LEONE<br />
23 luglio - 23 agosto<br />
VERGINE<br />
24 agosto - 22 settembre<br />
BILANCIA<br />
23 settembre - 22 ottobre<br />
SCORPIONE<br />
23 ottobre - 22 novembre<br />
Il lavoro con i suoi impegni porta<br />
qualche pensiero Ma non temete<br />
perché ne uscirete vittoriosi grazie al<br />
vostro carattere forte. Sarete favoriti<br />
anche in caso decidiate di avviare<br />
un’attività in proprio. Chi ha avuto<br />
molti problemi all’interno della coppia<br />
deve prendere una decisione.<br />
Alcune vicende legate al passato<br />
potrebbero tornare. Attenti a non<br />
perdere la calma e tenete la rabbia al<br />
guinzaglio. Potreste addirittura finire<br />
in tribunale. Oltre ai nervi, tenete sotto<br />
controllo la vostra salute. Cercate di<br />
non raggiungere il punto di rottura.<br />
Sul fronte professionale sono previsti<br />
dei cambiamenti che aumenteranno<br />
il vostro lavoro. Ci saranno molte<br />
buone occasioni da poter sfruttare<br />
per raggiungere un po’ di successo.<br />
Anche in amore ci sono buone prospettive.<br />
Ma dovrete essere capaci di<br />
riconoscere quando sbagliate e chiedere<br />
scusa. Un cambio di abitazione<br />
può essere salutare per la coppia. Siete<br />
più felici che mai e questo non può<br />
essere che positivo per tutto ciò che<br />
fate. Dedicate del tempo alle vostre<br />
cure e al benessere, concedendovi<br />
qualche coccola in più.<br />
È in arrivo una folata di fortuna che<br />
porterà qualche entrata extra a voi e<br />
all’azienda per la quale lavorate. State<br />
attenti alle questioni burocratiche.<br />
Nuovi inizi anche in amore, con buone<br />
prospettive per il futuro. Le coppie<br />
che sono ancora unite dopo una crisi,<br />
risulteranno più forti e durature. Svagatevi<br />
insieme o comunque dedicate<br />
del tempo al rapporto magari anche<br />
progettando qualcosa per il futuro<br />
comune. La salute sta migliorando<br />
lentamente; perciò non correte, ma<br />
siate pazienti perché il nervosismo<br />
non è mai d’aiuto.<br />
Siete molto indecisi e insicuri sul lavoro.<br />
Rimandare continuamente non<br />
è la soluzione migliore. Dovrete prendere<br />
in mano la situazione e sfruttare<br />
la buona stella che vi accompagnerà<br />
per un po’. Un nuovo amore potrebbe<br />
rivelarsi come quello giusto, quello<br />
che aspettavate. Se vi siete separati,<br />
potreste ancora considerare la possibilità<br />
di tornare con il vostro ex. Non<br />
fatevi prendere dalla paura di cambiare.<br />
Progettate novità emozionanti<br />
e sarete più felici. Vi sentite irrequieti<br />
e tesi e questo di solito porta qualche<br />
fastidio, fortunatamente passeggero.<br />
SAGITTARIO<br />
23 novembre - 21 dicembre<br />
CAPRICORNO<br />
22 dicembre - 20 gennaio<br />
ACQUARIO<br />
21 gennaio - 19 febbraio<br />
PESCI<br />
20 febbraio - 20 marzo<br />
Chi sta aspettando delle conferme<br />
nel campo lavorativo, le riceverà a<br />
breve. Avrete molte occasioni per<br />
mettere in campo tutte le vostre idee.<br />
Per molti è arrivato il momento di<br />
sistemarsi. Magari non si potrà avere<br />
tutto, ma sicuramente andrete verso<br />
un miglioramento. Chi da tempo è<br />
innamorato, ma non ha ancora fatto<br />
il grande passo, deve darsi da fare.<br />
Chi è sposato da anni, deve ritrovare<br />
il tempo che ha sottratto alla famiglia<br />
a causa del lavoro. Anche la salute è<br />
più forte e andrà ancora a migliorare<br />
seguendo i consigli del dottore.<br />
Le vostre idee sono buone e la<br />
maggior parte delle cose che farete<br />
andrà a buon fine. Siete cresciuti, di<br />
conseguenza siete diventati più consapevoli<br />
e questo vi aiuterà a capire<br />
come muovervi nel lavoro e guadagnare<br />
qualche soldo in più. Potreste<br />
considerare l’idea di trasferirvi o iniziare<br />
ad avviare una attività. Anche i<br />
sentimenti avvertono le buone stelle<br />
che vi seguono. Avete la strada spianata<br />
verso un nuovo amore. Siete più<br />
forti che mai e siete in perfetta forma.<br />
Fate ugualmente un controllo medico<br />
e evitate chi vi fa stare male.<br />
Lo stress finalmente se ne va e i nuovi<br />
progetti prendono la rampa di lancio<br />
verso il successo sia che lavoriate in<br />
proprio, sia che lavoriate come dipendenti.<br />
State comunque attenti alle<br />
finanze senza farvi prendere troppo<br />
dall’entusiasmo. Fate una lista delle<br />
spese da saldare e seguitela. L’amore<br />
non è proprio nella sua forma migliore<br />
magari anche a causa del lavoro,<br />
ma tradire non è di certo la soluzione<br />
migliore. Se il rapporto non funziona,<br />
meglio troncarlo. Riprenderete presto<br />
le vostre energie, specialmente se riattiverete<br />
il fisico facendo sport.<br />
Nel lavoro dovrete buttarvi a capofitto<br />
per trovare la giusta occasione di<br />
rilancio. Non state fermi ad aspettare<br />
che arrivi qualcosa, ma create l’ambiente<br />
favorevole al vostro successo,<br />
raccoglierete quello che avete seminato.<br />
Anche i sentimenti vanno meglio<br />
e tutti i progetti di coppia sono<br />
favoriti. Buone prospettive anche per<br />
i single. Chi invece non riesce a trovare<br />
un partner deve cercare di capire<br />
cosa lo blocca per riuscire ad andare<br />
avanti. Concedetevi un po’ di riposo<br />
appena potete, starete sicuramente<br />
meglio.<br />
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