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Gulli Ottobre2018 completo_Low

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COPIA OMAGGIO<br />

La rivista ista<br />

dei<br />

supermercati<br />

rc<br />

OTTOBRE 2018/ n°19 - ANNO II<br />

VIAGGIO G I NELLA L QUALITÀ<br />

PASSATEMPO DESIGN LIBRI MOSTREMODAAMICI ANIMALIOROSCOPO<br />

ZUCCA<br />

VERSATILE IN CUCINA,<br />

TOCCASANA<br />

PER LA SALUTE<br />

SPECIALE HALLOWEEN<br />

ORGANIZZA<br />

UNA SERATA A TEMA<br />

BENTORNATO<br />

AUTUNNO<br />

Matera<br />

A spasso<br />

tra i Sassi


SOMMARIO<br />

27<br />

7 EDITORIALE<br />

Autunno, la stagione dei contrasti forti. Da un lato ci<br />

conduce verso il riposo invernale, dall’altro è una vera<br />

e propria esplosione di colori e di sapori.<br />

11 ATTUALITÀ<br />

È tornato su Canale 5 il Grande Fratello Vip. Al timone<br />

del programma, Ilary Blasi e Alfonso Signorini.<br />

17 SPECIALE HALLOWEEN<br />

Avete sempre desiderato festeggiare la notte di<br />

Halloween come negli Stati Uniti? Seguite i nostri<br />

consigli e organizzerete un party da...paura.<br />

17<br />

25 FOOD & DRINK<br />

Allo Starbucks di Milano è arrivato il gelato molecolare<br />

fatto al momento proprio di fronte ai clienti.<br />

27 CONSUMI<br />

Al radicchio rosso, alla canapa, alle visciole.<br />

La birra artigianale piace sempre di più.<br />

31<br />

31 FOCUS / LA STORIA DEL CIBO (III PARTE)<br />

La conservazione del cibo nasce nell’Ottocento<br />

insieme a molte altre innovazioni tecnologiche che<br />

hanno cambiato le nostre abitudini alimentari.<br />

39 TENDENZE / #FAMEZERO<br />

Alla Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che si<br />

svolgerà il prossimo 16 ottobre, la Fao lancia la sfida:<br />

entro il 2030 nessuno deve più soffrire la fame.<br />

49<br />

45 NUTRIZIONE / LA ZUCCA<br />

Ce ne sono molte varietà, tutte con interessanti<br />

proprietà nutrizionali e adatte alle diete ipocaloriche.<br />

Ma sulle origini c’è un po’ di confusione.<br />

49 RICETTE<br />

La zucca è per tradizione tra gli ingredienti più<br />

importanti delle ricette autunnali: l’abbiamo utilizzata<br />

sia per i piatti salati, sia per il dolce.<br />

39


SOMMARIO<br />

75<br />

58 BRESAOLA DEL ZOPPO<br />

Pochi grassi, tante proteine, e, sali minerali e<br />

vitamine: ovvero la bresaola della Valtellina ll IGP,<br />

un salume spesso consigliato nelle diete di<br />

sportivi, bambini e over 65.<br />

62 LA SCUOLA DEL CUORE<br />

Attrezzature informatiche e materiale didattico<br />

in forma totalmente gratuita: è l’obiettivo<br />

dell’iniziativa lanciata da <strong>Gulli</strong>ver per le scuole<br />

statali della Bassa Valle Scrivia.<br />

67 VIAGGI / MATERA<br />

Matera è una vera e propria perla che<br />

il mondo intero ci invidia. Nel 2019 sarà<br />

anche la Capitale europea della cultura.<br />

75 BENESSERE<br />

Ridere fa bene alla salute: diminuisce lo stress,<br />

riduce la pressione e il rischio di ictus.<br />

79 BELLEZZA<br />

Il cambio di stagione può indebolire i capelli,<br />

ma non allarmatevi. Ci sono i rimedi naturali.<br />

83 FITNESS / PADDLE<br />

È simile al tennis, ma si gioca in quattro su un<br />

campo ridotto. È divertente e tonifica il corpo.<br />

Le rubriche<br />

09 POSTA DEI LETTORI<br />

65 HOME DESIGN<br />

87 MODA<br />

91 AMICI ANIMALI<br />

92 QUIZ DEL MESE<br />

94 CRUCIVERBA<br />

95 MOSTRE<br />

97 LIBRI<br />

98 OROSCOPO<br />

65<br />

79<br />

VIAGGIO NELLA QUALITÀ<br />

www.supergulliver.it<br />

Numero verde: 800753346<br />

Magazine dei Supermercati <strong>Gulli</strong>ver - Copia omaggio<br />

Anno II - numero 19 - 2018 - ottobre<br />

Editore<br />

Alfi S.r.l. , Via Voghera, 59<br />

15052 Casalnoceto (AL)<br />

Direttore responsabile<br />

Alessandro Barbieri<br />

Redazione: MY DIGITAL PASSION S.r.l.<br />

www.mydigitalpassion.it<br />

P.zza Giovine Italia, 5 - 20123 MILANO;<br />

redazione-gulli@mydigitalpassion.it<br />

Hanno collaborato a questo numero<br />

Evelin Eugenia Bruno, Giorgio Clerici, Daniele Colombo,<br />

Maurizio Ferrari, Davide Grilli, Lily, Nunzia Picariello, Flavia<br />

Romero, Luciana Zucchi.<br />

Grafica e impaginazione<br />

Lucia Lena<br />

Marketing e pubblicità<br />

Enrico Lanfranchi<br />

Foto<br />

istokphoto<br />

Stampa<br />

Tiber S.p.A.<br />

Via della Volta, 179 - 25124 Brescia<br />

tel. +39 030.354.34.39 - P.iva 02828600987<br />

Pubblicazione mensile<br />

Iscrizione al Tribunale Ordinario di Alessandria n° 509/2017 -<br />

Reg.Stampa 44 del 15/03/2017.<br />

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EDITORIALE<br />

Cari lettori,<br />

Le giornate sono più brevi, in principio quasi impercettibilmente, tanto che non ci si fa nemmeno caso. Poi,<br />

a mano a mano che i giorni passano, il fenomeno è sempre più evidente. È arrivato l’autunno, la stagione<br />

dei contrasti forti per antonomasia. Da un lato sembra preparare al lungo riposo invernale, quando cioè<br />

la natura lentamente rallenta fino a spegnersi, dall’altro è una vera e propria esplosione di colori e di sapori.<br />

In questo periodo i boschi, grazie al fenomeno del fall foliage, sembrano infatti accendersi di rosso e di giallo,<br />

passando per tutte le sfumature possibili, mentre a tavola possiamo godere dei raccolti estivi. Gli antichi<br />

intendevano l’autunno proprio come il periodo dell’abbondanza e della ricchezza che seguiva quello del<br />

duro lavoro estivo. Certo le prime nebbioline e l’aria più che frizzante del Nord Italia fanno nascere il desiderio di<br />

trascorrere un po’ più di tempo nel tepore delle mura domestiche. Meglio se seduti attorno ad una tavola ben<br />

imbandita. Insomma, come si diceva l’autunno è una stagione controversa, tutto sta a come intendiamo viverla.<br />

Nelle regioni del Nord Europa, in cui questi contrasti sono ancora più marcati, durante l’autunno si festeggiava<br />

il Samhain, una sorta di capodanno celtico, che separava il periodo estivo da quello invernale. Un rituale che<br />

tra mille contaminazioni è arrivato fino ai giorni nostri. Stiamo parlando di Halloween, una festa che, come il<br />

vecchio capodanno celtico si celebra nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, proprio quando da noi si<br />

festeggia dal punto di vista civile e religioso, il giorno di Ognissanti. Il simbolo di Halloween è sicuramente la<br />

Jack-o’-lantern, ovvero una lanterna scavata in una grossa zucca dalle sembianze umane, grottesche ma<br />

simpatiche. Di fatto Halloween è nato in Europa migliaia di anni fa e lentamente se ne sono perse le tracce.<br />

Salvo vederlo ritornare secoli dopo direttamente dall’altra sponda dell’Atlantico. Già perché gli emigrati scozzesi<br />

e irlandesi che partirono nel diciottesimo secolo per l’America in cerca di fortuna, portarono anche molte<br />

tradizioni, compresa una strana festa battezzata appunto Halloween. Ma che c’entrano le zucche? La leggenda<br />

narra le vicende di Stingly Jack, un contadino irlandese che tentò di truffare il diavolo, finché questi lo condannò<br />

a vagare nell’oscurità con solo un tizzone ardente per farsi luce. E Jack vi costruì attorno una lanterna utilizzando<br />

una rapa. Gli europei arrivati nel Nuovo Mondo scoprirono però che lì le rape erano troppo piccole, per questo<br />

le sostituirono con le ben più generose zucche. Nello speciale che dedichiamo alla ricorrenza, troverete tanti<br />

utili consigli per organizzare una festa in puro stile americano. Scoprirete come preparare la vostra Jack-o’-<br />

lantern, addobbare la casa o la sala per la serata, apparecchiare la tavola, rallegrare gli ospiti con una colonna<br />

sonora da “paura”. Per il menù troverete nella pagine delle ricette alcune interessanti idee ovviamente a base<br />

di zucca con cui catturare il palato dei vostri ospiti. Insomma, una festa a tutto tondo, un po’ per esorcizzare<br />

le nostre paure (gli antichi celti esorcizzavano l’arrivo del gelido inverno), ma anche per dare il benvenuto<br />

all’autunno con il sorriso sulle labbra. A proposito di sorriso, vi rimando alla rubrica del Benessere a pagina 75,<br />

nella quale cerchiamo di capire perché sorridere fa bene alla salute. Di sicuro riduce lo stress, ma non solo. Gli<br />

esperti dicono che aiuti a ringiovanire il viso: un sorriso, infatti, attiva ben dodici muscoli del viso.<br />

7


Le vostre lettere<br />

UNA MELA<br />

AL GIORNO…<br />

Ho letto con molto interesse<br />

l’articolo apparso sull’ultimo<br />

numero di <strong>Gulli</strong> relativo alle<br />

mele e agli effetti benefici che<br />

il loro consumo apporterebbe<br />

al nostro organismo. Da sempre<br />

sento dire che sarebbe<br />

meglio consumarle lontano<br />

dai pasti, così come tanta altra<br />

frutta, per i più svariati motivi.<br />

È vero, oppure sono solo dicerie<br />

popolari? Se è vero che<br />

fanno bene alla salute allora<br />

dovremmo mangiarne a sazietà.<br />

Oppure c’è un limite?<br />

Anna<br />

Montebello della Battaglia (PV)<br />

Gentile Anna, innanzitutto grazie<br />

per averci scritto. Secondo<br />

l’Organizzazione Mondiale della<br />

Sanità è consigliato consumare<br />

5 porzioni al giorno di frutta e<br />

verdura, suddividendole in 2<br />

porzioni di verdura e 3 di frutta.<br />

La mela è un alimento sano a<br />

tutto tondo e fa bene sia dopo<br />

i pasti sia nel corso della giornata.<br />

Secondo gli esperti quello<br />

che cambia sarebbero i benefici<br />

che si ottengono a seconda di<br />

quando la si mangia. La mela,<br />

proprio perché è molto digeribile,<br />

a fine pasto è utile a chi<br />

desidera ridurre la velocità di assorbimento<br />

di zuccheri e grassi<br />

perché, essendo un alimento<br />

ricco di fibre e in particolare di<br />

pectina, stimola alcuni enzimi<br />

che regolano l’assorbimento<br />

degli zuccheri mantenendo<br />

sotto controllo la glicemia.<br />

Inoltre proprio grazie all’elevato<br />

contenuto di fibre che generano<br />

il classico effetto sazietà, la<br />

mela è il frutto ideale per uno<br />

spuntino veloce, nutriente ma<br />

leggero, perfetto per arrivare<br />

meno affamati a pranzo o a<br />

cena ed evitare quindi di mangiare<br />

abbondantemente o<br />

troppo velocemente. Non solo:<br />

le fibre favoriscono il buon<br />

funzionamento del transito<br />

intestinale.<br />

A proposito dei limiti, buon<br />

senso a parte, il consumo di<br />

mele non presenta controindicazioni<br />

visto che è un frutto<br />

ben tollerato dal nostro organismo<br />

in condizioni normali.<br />

Possono presentarsi casi di<br />

allergie o intolleranze specifiche,<br />

ma sono rari. Normalmente<br />

gli esperti nutrizionisti<br />

suggeriscono che la porzione<br />

media quotidiana per gli adulti<br />

è di 1-2 mele da 200-250<br />

grammi.<br />

Volendo trovare un lato negativo<br />

alle mele, occorre ricordare<br />

che i loro semi non vanno<br />

ingeriti perché contengono<br />

un composto chiamato amigdalina,<br />

una molecola a base di<br />

cianuro e zucchero.<br />

PROPAGANDA<br />

GASTRONOMICA<br />

Cara redazione di <strong>Gulli</strong>, ogni<br />

mese leggo la vostra rivista<br />

con molto piacere. La trovo<br />

non solo interessante ma anche<br />

educativa perché tratta<br />

argomenti che effettivamente<br />

riguardano le persone che<br />

hanno interessi nella vita. Altro<br />

punto in favore: non vi trovo<br />

né pettegolezzi né propaganda,<br />

salvo quella gastronomica,<br />

che sollievo mentale! Con auguri<br />

di buon proseguimento,<br />

Jacqueline Malandra,<br />

Tortona<br />

Cara Jacqueline, cerchiamo solo<br />

di proporre ai numerosi clienti<br />

di <strong>Gulli</strong>ver uno strumento che<br />

possa fornire loro qualche elemento<br />

utile per la vita di tutti i<br />

giorni o anche solo uno spunto<br />

di riflessione. Tra TV, riviste di<br />

gossip, social network e altro,<br />

siamo letteralmente sommersi<br />

dalla propaganda e dai pettegolezzi.<br />

Per questo motivo<br />

cerchiamo di starne alla larga<br />

il più possibile.<br />

SALTO DI QUALITÀ<br />

La vostra pubblicazione ha<br />

decisamente fatto un salto di<br />

qualità. Evidentemente tra voi<br />

c’è gente in gamba. Che dire,<br />

avanti così!<br />

Luisa Sacchi,<br />

Voghera<br />

Come contattarci<br />

Per inviare le lettere alla redazione di <strong>Gulli</strong> potete utilizzare<br />

la posta elettronica redazione-gulli@mydigitalpassion.it,<br />

oppure la posta tradizionale, inviando le lettere ad Alfi s.r.l,<br />

via Voghera 59, 15052 Casalnoceto (AL). In alternativa potete<br />

lasciare le vostre lettere al box informazioni del negozio<br />

<strong>Gulli</strong>ver presso il quale vi servite. Basterà indirizzarle senza<br />

affrancatura alla Redazione di <strong>Gulli</strong>.<br />

9


ATTUALITÀ<br />

Al timone del programma in<br />

onda<br />

su Canale 5, Ilary Blasi<br />

e Alfonso Signorini.<br />

ini.<br />

GRANDE FRATELLO VIP<br />

È INIZIATA LA NUOVA<br />

edizione 2018<br />

Da poche settimane è tornato in prima serata su Canale<br />

5 il Grande Fratello Vip. Al timone del programma,<br />

Ilary Blasi con Alfonso Signorini. Un nuovo gruppo<br />

di concorrenti “vip” ha varcato la porta rossa della<br />

casa più spiata d’Italia, pronto a vivere un’avventura<br />

che durerà circa tre mesi. Una sfida non solo tra tutti<br />

i concorrenti, ma anche con se stessi per aggiudicarsi<br />

il montepremi finale di 100mila euro, metà del quale<br />

andrà in beneficenza. Senza contatto con il mondo<br />

esterno e riferimenti orari, gli inquilini, spiati 24 ore su 24,<br />

si mostrano al pubblico in maniera inedita e veritiera. La<br />

convivenza “forzata” fa emergere lati sconosciuti del loro<br />

carattere: nascono così rivalità, simpatie, discussioni,<br />

nuove amicizie e, perché no, nuovi amori. Non c’è nulla<br />

di scontato, come è sempre stato al Grande Fratello.<br />

Immancabili le incursioni della Gialappa’s Band. Il trio<br />

più irriverente e divertente della televisione italiana<br />

formato da Giorgio Gherarducci, Marco Santin e Carlo<br />

Taranto è pronto a intervenire, nel corso della diretta<br />

del lunedì, commentando come solo loro sanno fare<br />

quanto sta succedendo in studio e nella casa. Come per<br />

l’edizione 2017, anche quest’anno, i prodotti Consilia<br />

entreranno nella casa del Grande Fratello Vip per fornire<br />

la spesa settimanale dei concorrenti.<br />

11


ATTUALITÀ<br />

MICHAEL KORS<br />

RILEVA<br />

Versace<br />

A sinistra: John Idol, Ceo<br />

di Michael Kors. Nella la foto sotto,<br />

Donatella la Versace.<br />

Versace è diventata americana: Michael Kors ha infatti<br />

siglato l’accordo definitivo per acquisire tutte le azioni<br />

di Gianni Versace Spa per un 1,83 miliardi di euro. Nella<br />

transazione, la famiglia Versace riceverà 150 milioni di<br />

euro del prezzo di acquisto in azioni di Capri Holdings<br />

Limited, il nuovo nome che verrà adottato da Michael Kors<br />

Holdings Limited concluso l’affare. Il nome, si legge in una<br />

nota, è ispirato a Capri, leggendaria isola che è stata a lungo<br />

riconosciuta come destinazione iconica, glamour e di lusso.<br />

«Siamo tutti molto eccitati di unirci al gruppo guidato<br />

da John Idol (foto nel tondo), che ho sempre ammirato<br />

come un leader visionario ma anche forte e appassionato.<br />

Riteniamo che essere parte di questo gruppo sia essenziale<br />

per il successo nel lungo termine della maison. Sono<br />

passati più di vent’anni, ha dichiarato Donatella Versace,<br />

da quando ho preso in mano la società insieme a mio<br />

fratello Santo e mia figlia Allegra. Sono orgogliosa che<br />

Versace resti molto forte nel fashion”.<br />

Per John Idol, presidente e Ceo di Michael Kors,<br />

l’acquisizione è una pietra miliare per il gruppo. «Riteniamo<br />

che la forza dei marchi Michael Kors, Jimmy Choo e ora<br />

Versace ci mettano nella posizione di avere anni di crescita<br />

di fatturato e utili», ha dichiarato Idol.<br />

13


ATTUALITÀ<br />

Galileo Galilei (1564 - 1642),<br />

matematico atic<br />

e astronomo, omo, è il<br />

padre della scienza moderna.<br />

LA LETTERA<br />

ritrovata<br />

Sono trascorsi più di quattrocento anni da quando, nel<br />

1613, Galileo Galilei esponeva in una lettera inviata ad<br />

un amico le sue teorie sul movimento della Terra intorno<br />

al Sole. Ebbene, quella lettera originale che si pensava<br />

fosse andata persa per sempre, è stata ritrovata. A<br />

dare la notizia è la rivista Nature sul suo sito, precisando<br />

che la scoperta risale al 2 agosto scorso a Londra, in<br />

una biblioteca della Royal Society grazie al lavoro dello<br />

storico della scienza Salvatore Ricciardo, dell’ Università<br />

di Bergamo che l’ha studiata con Franco Giudice,<br />

della stessa università, e con Michele Camerota,<br />

dell’Università di Cagliari.<br />

Si tratterebbe della missiva che è costata al matematico<br />

e astronomo pisano l’accusa di eresia per aver contraddetto<br />

nei suoi studi le Sacre Scritture. Grazie infatti<br />

al suo nuovo metodo scientifico e ai suoi rivoluzionari<br />

cannocchiali riuscì, osservando la volta celeste, a confermare<br />

le teorie eliocentriche dell’astronomo Niccolò<br />

Copernico, secondo il quale non la Terra, e non il<br />

Sole si trovava al centro del sistema con i pianeti che<br />

gli giravano attorno. Il 22 giugno 1633 Galileo Galilei<br />

fu costretto dall’Inquisizione, il tribunale ecclesiastico<br />

istituito con lo scopo di ricercare e giudicare gli eretici,<br />

a compiere un’abiura delle sue teorie, ovvero a sconfessare<br />

le scoperte fatte e la teoria copernicana. Ciononostante<br />

Galilei fu condannato all’esilio ad Alatri.<br />

«Non potevo credere di avere scoperto la lettera che<br />

tutti gli studiosi di Galileo credevano irrimediabilmente<br />

perduta. E la lettera non era custodita in un’oscura<br />

biblioteca, ma nella biblioteca della Royal Society», ha<br />

detto Salvatore Ricciardo. Il ritrovamento della lettera<br />

originale chiarirà se i toni di Galileo fossero effettivamente<br />

duri come l’Inquisizione sosteneva. Già perché<br />

della lettera esistono più copie e due versioni diverse.<br />

15


SPECIALE HALLOWEEN<br />

di Evelin Eugenia Bruno<br />

UNA FESTA paura<br />

DA<br />

Avete sempre desiderato<br />

festeggiare la notte<br />

di Halloween come<br />

accade negli Stati Uniti?<br />

Organizzare una festa<br />

<br />

servono solo un po’ di<br />

<br />

buona volontà<br />

<br />

consigli di <strong>Gulli</strong>.<br />

Anche se non è in alcun modo riconosciuto ufficialmente,<br />

ormai da diversi anni anche in Italia si<br />

festeggia Halloween. E a divertirsi, tra rituali giocosi<br />

e travestimenti, non sono solo i bambini. Anche<br />

gli adulti si sono fatti lentamente contagiare, tanto<br />

che oggi la ricorrenza viene sfruttata dai locali per<br />

organizzare serate a tema, dai cinema, dai parchi<br />

divertimenti, dai ristoranti e dai festaioli che possono<br />

così organizzare in casa una serata con gli<br />

amici, ovviamente a tema. Ma come la si organizza?<br />

Progettarla non è poi così difficile, servono solo<br />

un po’ di tempo, fantasia, tanta buona volontà e,<br />

ovviamente, i nostri consigli. Prima però di passare<br />

alla parte più pratica che trovate nelle pagine seguenti,<br />

scopriamo perché si festeggia Halloween.<br />

RADICI EUROPEE<br />

Halloween è una festa anglosassone che la tradizione<br />

fa cadere nella notte tra il 31 ottobre e il 1°<br />

novembre, proprio quando da noi si festeggia dal<br />

punto di vista civile e religioso, il giorno di Ognissanti.<br />

Nonostante molti pensino che sia nata negli<br />

Stati Uniti, la festa ha origine dall’antico Samhain<br />

irlandese, una sorta di capodanno celtico diffuso<br />

nel Nord Europa, che separava il periodo estivo<br />

da quello invernale ed era celebrato proprio il 31<br />

ottobre. I Romani identificarono la festa con la<br />

17


SPECIALE HALLOWEEN<br />

loro dedicata di ai morti, la cui celebrazione fu però<br />

spostata a maggio. Molti secoli dopo, con l’opera<br />

di cristianizzazione iniziata da papa Bonifacio, la<br />

ricorrenza tornò di nuovo al 31 ottobre e unita con<br />

la festa di Ognissanti del 1 novembre. Non è un<br />

caso se il termine Halloween derivi da All Hallows<br />

Eve, versione inglese arcaica di All Saints, ovvero<br />

Ognissanti. A partire dal diciottesimo secolo All<br />

Hallows Even si contrae in Halloween. Proprio in<br />

quel periodo, gli emigrati scozzesi e irlandesi che<br />

partirono per l’America in cerca di fortuna, la portarono<br />

sull’altra sponda dell’Atlantico.<br />

SIMBOLI E FORMULE<br />

Il simbolo di Halloween è sicuramente la Jack-o’-<br />

lantern, una lanterna scavata in una zucca dalle<br />

sembianze umane un po’ grottesche. Le sue origini<br />

risalgono alla leggenda di Stingly Jack, un contadino<br />

irlandese che tentò di truffare il diavolo, finché<br />

questi lo condannò a vagare nell’oscurità con solo<br />

un tizzone ardente per farsi luce. E Jack vi costruì<br />

attorno una lanterna utilizzando una rapa. Gli<br />

europei arrivati negli Stati Uniti scoprirono però<br />

che lì le rape erano molto piccole, per questo le<br />

sostituirono con le ben più generose zucche. La<br />

formula dolcetto o scherzetto (Trick-or-treat) è il<br />

“rito” con cui i bambini si annunciano alla porta dei<br />

vicini, reclamando caramelle. Nella festa delle origini,<br />

gli abitanti dei villaggi celti indossavano pelli<br />

di animali per simboleggiare gli spiriti, ricevendone<br />

in cambio cibo e vino. Una curiosità. Nell’immaginario<br />

di Halloween la Luna è sempre piena. In<br />

realtà è molto raro che il 31 ottobre si verifichi il<br />

plenilunio, ma non impossibile. La prossima volta<br />

per esempio, accadrà nel 2020.<br />

DECORARE LA CASA<br />

Se volete che la vostra festa riesca alla<br />

perfezione, occorre ricreare all’interno di casa<br />

vostra un’atmosfera tenebrosa e da “brividi”.<br />

Oltre alla zucca e ai palloncini neri e arancioni, servono<br />

molti accessori e dettagli. Non lesinate, perché la sala dove<br />

organizzerete il vostro party di Halloween dovrà essere<br />

molto ricca. Le classiche ragnatele non possono mancare.<br />

Se non le trovate nei negozi, potrete ricrearle utilizzando<br />

un vecchio gomitolo di lana o della grosse garze da<br />

diradare e da collocare sui lampadari o sugli stipiti delle<br />

porte. Ragni, pipistrelli e altre amenità simili possono<br />

essere creati utilizzando del cartoncino nero. Chi non<br />

ha problemi di budget li troverà nei negozi specializzati.<br />

Prima di fare spese folli, fate un salto in soffitta e rovistate<br />

tra le anticaglie accumulate nel tempo. Un vecchio libro,<br />

piuttosto che qualche oggetto appartenuto ai nonni,<br />

potrà tornare utile per rendere più “sinistra” la casa.<br />

A<br />

PREPARARE LA ZUCCA<br />

Non c’è Halloween senza una zucca intagliata. Ve ne occorre una bella e<br />

soprattutto grande, un pennarello lavabile con cui disegnare le parti da<br />

intagliare, un coltello lungo e affilato, un coltellino piccolo per le rifiniture<br />

e un cucchiaio per svuotare l’interno. A Iniziate dalla calotta facendo<br />

attenzione a non romperla, vi servirà come tappo per chiudere la lanterna.<br />

B Svuotate la zucca togliendo semi, filamenti e polpa. C Proseguite con<br />

gli intagli più semplici, gli occhi e il naso. D Tenete per ultima la bocca,<br />

sicuramente il taglio più difficile. Seguite il disegno fatto, aiutandovi con il<br />

coltello più piccolo. Ricordatevi che non deve essere perfetta! E Terminato<br />

l’intaglio, con un panno umido pulite i segni del pennarello e inserite un<br />

lumino all’interno in modo che sia bene in piano. La vostra zucca è pronta!<br />

B C D E<br />

19


SPECIALE HALLOWEEN<br />

APPARECCHIARE LA TAVOLA<br />

Che sia preparata in modo tradizionale o allestita a buffet, la tavola deve essere ricchissima di<br />

decorazioni. Come centrotavola potrete utilizzare le zucche intagliate da adagiare su un letto di foglie<br />

secche che, tra l’altro, richiamano l’autunno. Un candelabro è quasi d’obbligo, così come una vecchia sveglia il<br />

cui ticchettio può aiutarvi a ricreare l’atmosfera giusta. La tovaglia deve essere rigorosamente nera, arancione<br />

o bianca a seconda dei gusti. Giocate sui contrasti e utilizzate qualche vecchio merletto. Per l’occasione<br />

potreste tirare fuori dai bauli le posate e i bicchieri della nonna che possono vivere una seconda giovinezza<br />

anche se solo per una sera. Potrete integrare il “corredo” curiosando qua e là nelle bancarelle dell’usato.<br />

PICCOLI GRANDI DETTAGLI<br />

Se avete optato per una cena in piena regola, non<br />

possono mancare i segnaposto. Se a centrotavola<br />

avete utilizzato la zucca intagliata e illuminata<br />

da una candela, su ogni piatto potete inserire<br />

delle piccole zucche che magari avete colorato o<br />

intagliato, completate da semplici bigliettini su<br />

cui scriverete i nomi degli invitati e altra frutta di<br />

stagione, per esempio le mele. Se pensate che il<br />

buon gusto debba prevalere sempre, puntate su<br />

qualcosa di semplice ma ugualmente efficace. Con<br />

un nastro in rafia per le decorazioni, potete unire le<br />

posate, magari proprio quelle della nonna, ad un<br />

pezzo di tela grezza. Qualche foglia ingiallita e un<br />

piccolo fascio di stecche di cannella, aiuteranno a<br />

“scaldare” la composizione.<br />

DOLCI SÌ, MA CHE SIANO<br />

COLORATI<br />

Che sia arancione, nero o rosso sangue,<br />

il menù deve rispecchiare il tema della<br />

serata. Questo vale per le portate principali<br />

come per i dolcetti tipici. Una scelta facile<br />

sono i muffin e i Cupcake, vere e proprie<br />

mini torte, da colorare e personalizzare.<br />

Non possono mancare i biscotti che<br />

potrete realizzare utilizzando gli appositi<br />

stampi e decorare con la ghiaccia reale,<br />

un composto a base di zucchero a velo e<br />

albumi: può essere sia bianca sia colorata<br />

a seconda della necessità. Potete quindi<br />

utilizzare i coloranti per alimenti disponibili<br />

liquidi, in gel o in polvere per il tocco finale.<br />

21


SPECIALE HALLOWEEN<br />

TRAVESTIRSI O NO?<br />

La domanda è d’obbligo. Ad Halloween<br />

ci si traveste oppure no? Certo, non<br />

a tutti può piacere l’idea di vivere un<br />

carnevale anticipato, ma Halloween ha<br />

i suoi rituali e il travestimento è forse<br />

quello più divertente. È bene dare<br />

indicazioni agli amici che parteciperanno<br />

alla festa su come vestirsi. Potete<br />

scegliere un tema specifico, oppure<br />

lasciare che ciascuno interpreti la<br />

festa a modo suo. L’importante è che<br />

il travestimento sia obbligatorio e<br />

soprattutto <strong>completo</strong>. Non basta cioè la<br />

classica mascherina tuttofare.<br />

Se ritenete di dare un tema alla serata<br />

pensate a qualcosa di ampio respiro che<br />

non metta cioè in difficoltà gli invitati.<br />

Ovviamente toccherà a voi dare il buon<br />

esempio: siete le padrone di casa e<br />

dovrete sfoggiare il costume più bello e<br />

originale.<br />

BICCHIERI TENEBROSI<br />

Per quanto riguarda i cocktail non<br />

c’è niente di più facile che ispirarsi<br />

all’arancione delle zucche o al rosso del<br />

sangue per offrire da bere agli invitati<br />

senza tradire il tema della serata.<br />

Potete servire del semplice vino o<br />

della sangria. Oppure cimentarvi nella<br />

preparazione di drink di vario tipo, per<br />

esempio a base di frutta, da unire ad<br />

un liquore bianco secco (rum, vodka o<br />

gin), o un Bloody Mary, a base di succo<br />

di pomodoro. Alla cena potrebbero<br />

partecipare anche i più piccoli e per loro<br />

basterà non aggiungere alcolici.<br />

Per restare in tema di beverage potete<br />

utilizzare le zucche piccole sia per creare<br />

delle stupefacenti tazze nelle quali<br />

servire i drink o delle zucche più grandi<br />

che adeguatamente svuotate possono<br />

trasformarsi in cestelli porta ghiaccio per<br />

tenere al fresco i vini bianchi o le bibite per<br />

i ragazzi.<br />

LA PLAYLIST PERFETTA<br />

Un<br />

aspetto che spesso si tralascia è la “colonna sonora” della<br />

serata. Al contrario anche la musica può aiutarvi a ricreare la<br />

giusta atmosfera. Chiedete aiuto in casa (i più giovani sanno come<br />

sfruttare al meglio le tecnologie) e fatevi preparare una playlist<br />

tutta vostra che accompagnerà adeguatamente il vostro party.<br />

Qualche idea? Sicuramente non può mancare Thriller di Michael<br />

Jackson, da sempre la canzone più gettonata in tema Halloween,<br />

ma potrete aggiungere Time Warp di Richard O’Brien dal film The<br />

Rocky Horror Picture Show, un cult per qualsiasi horror party, oppure<br />

ancora Ghostbusters di Ray Parker Jr, un indimenticabile classico<br />

anni 80 che farà felici anche i più piccoli.<br />

23


FOOD NEWS<br />

di Maurizio Ferrari<br />

CONSERVE ANTISPRECO<br />

Agli italiani piace far le conserve.<br />

Da una recente indagine<br />

Coldiretti/Ixè è emerso che sono<br />

stati almeno 10 milioni gli italiani<br />

che hanno trasformato frutta e<br />

verdura in marmellate, confetture,<br />

conserve di pomodoro e sott’olio<br />

e sott’aceto per la stagione<br />

invernale. Quella della conserve fai<br />

da te è una valida soluzione anti<br />

spreco, infatti, si può usare frutta<br />

e verdura matura, acquistabile a<br />

prezzi interessanti.<br />

GELATO<br />

MOLECOLARE<br />

E<br />

A Milano ha aperto da poco Starbucks Reserve Roastery, la<br />

catena statunitense di caffetterie. La proprietà ha scelto di<br />

affidarsi al maestro gelatiere di Torino, Alberto Marchetta, per<br />

introdurre nel menu il Nitro Gelato Affogato, il gelato molecolare.<br />

Viene preparato al momento, di fronte ai clienti, sfruttando<br />

la tecnica dell’azoto liquido. Al momento i gusti disponibili<br />

sono tre: fiordilatte, crema ai caffè e sorbetto al caffè.<br />

Info: www.starbucks.com<br />

AGLI ITALIANI<br />

PIACE BIO<br />

Agli italiani piace sempre di più il biologico. Secondo i dati Nielsen le<br />

vendite di prodotti bio è aumentata del 10,5 per cento nei primi sei mesi<br />

del 2018. L’Italia ha poi il primato mondiale di terreni coltivati in modo<br />

biologico sulla superficie totale con il 14,6 per cento, con oltre 64mila<br />

aziende bio. Carne, uova e olio extravergine sono i prodotti bio più<br />

comprati in questi mesi dagli italiani.<br />

PASSITO SOLIDALE<br />

A Pantelleria il 2018 sarà l’anno<br />

del “Passito della Solidarietà”. La<br />

Cantina De Bartoli ha subito il<br />

furto di sei quintali di uve Zibibbo<br />

appassite al sole, pronti per essere<br />

trasformati nel famoso e apprezzato<br />

moscato passito di Pantelleria<br />

Bukkuram, la contrada prediletta<br />

dagli Arabi per la coltivazione<br />

dell’uva Zibibbo, scelta da De Batoli<br />

nei primi anni 80 per insediare la<br />

sua nuova cantina. I produttori<br />

aderenti al consorzio, Pellegrino,<br />

Murana, Vinisola, Donnafugata,<br />

Basile e Coste di Ghirlanda, hanno<br />

deciso di donare una parte della<br />

loro uva per consentire a De Bartoli<br />

di produrre il passito anche nel<br />

2018 che sarà messo a disposizione<br />

del Consorzio per fare promozione.<br />

25


CONSUMI<br />

di di Flavia Xxxxx Romero Xxxxxx<br />

Bionda, rossa o scura che sia, la birra piace<br />

molto. Ed è così apprezzata da essere<br />

ormai diventata una bevanda di degustazione<br />

con richiami al territorio e al<br />

Made in Italy. È quanto emerge da una<br />

recente analisi di Coldiretti su dati Ismea/<br />

Nielsen: oltre 238 milioni di litri bevuti nel<br />

primo semestre del 2018 con un balzo del<br />

Al radicchio rosso alla<br />

canapa, alle visciole.<br />

La birra artigianale<br />

piace sempre di più.<br />

<br />

pub si diffondono<br />

a macchia d’olio,<br />

mentre emergono<br />

nuove professioni<br />

come il sommelier<br />

della birra.<br />

IL BOOM<br />

birra<br />

ARTIGIANALE<br />

DELLA<br />

27


CONSUMI<br />

OKTOBERFEST 2018<br />

Con oltre 7 milioni di visitatori<br />

l’anno, l’Oktoberfest di Monaco è la<br />

festa popolare più coinvolgente al<br />

mondo in fatto di birra. Quest’anno la<br />

manifestazione festeggia la sua 185esima<br />

edizione e si svolge, dal 22 settembre al 7<br />

ottobre, nel parco del centro di Monaco<br />

di Baviera, il Theresienwiese. Il parco,<br />

infatti, è intitolato alla principessa Theresa<br />

le cui nozze con il principe ereditario<br />

Ludwig hanno dato il via a questa<br />

tradizione. Le birre servite all’Oktoberfest<br />

2018 appartengono alla varietà di birra<br />

Märzen, più forte e scura rispetto alla birra<br />

tradizionale e con un tasso alcolico che<br />

raggiunge il 6%.<br />

Qualche settimana fa si è tenuta in piazza<br />

della Vittoria, l’Oktoberfest di Genova,<br />

unica manifestazione riconosciuta dalle<br />

autorità tedesche fuori dalla Germania.<br />

3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno<br />

precedente.<br />

La birra piace a quasi la metà degli italiani con un<br />

consumo pro capite medio di 31,8 litri all’anno,<br />

il più alto di sempre, con una spesa totale delle<br />

famiglie che nel 2018 si stima raggiungerà per<br />

la prima volta il miliardo di euro se questo trend<br />

di crescita del primo semestre sarà confermato.<br />

Secondo Coldiretti il consumo di birra è diventato<br />

negli anni sempre più raffinato e consapevole con<br />

la ricerca di varietà particolari e una produzione<br />

artigianale Made in Italy che si è molto diversificata<br />

. Sono infatti numerosi gli esempi di innovazione<br />

in questo settore: dalla birra aromatizzata<br />

alla canapa a quella pugliese al carciofo di colore<br />

giallo paglierino, senza dimenticarci quella alle<br />

visciole, al radicchio rosso tardivo Igp o al riso.<br />

D’altronde, una ricerca Doxa afferma che il 77%<br />

Crescono i brew pub, ovvero<br />

birrifici ifi i<br />

che<br />

servono direttamente<br />

tame<br />

la birra ra prodotta in loco.<br />

degli italiani che bevono birra si dichiara favorevole<br />

a sperimentare nuovi ingredienti e sapori.<br />

Una tendenza che è cresciuta di pari passo con<br />

il boom dei birrifici artigianali (quadruplicati<br />

negli ultimi dieci anni), passati da poco più di<br />

200 a oltre 860.<br />

La regione con la maggior presenza di micro<br />

birrifici artigianali è la Lombardia, seguita da<br />

Toscana, Veneto e Piemonte. Anche le iniziative<br />

progettuali agricole che si basano sull’impiego<br />

dell’orzo aziendale in un contesto produttivo a<br />

ciclo chiuso garantito dallo stesso agricoltore<br />

sono sempre più numerose. Il settore della birra<br />

artigianale è infatti attualmente testimone di<br />

profonde innovazioni come la certificazione<br />

dell’origine a chilometri zero, il legame diretto<br />

con le aziende agricole, ma anche la produzione<br />

di specialità altamente distintive o forme distributive<br />

innovative come i brew pub (pub dove<br />

viene servita birra prodotta direttamente in loco)<br />

o i mercati degli agricoltori che promuovono la<br />

vendita diretta dei prodotti.<br />

Di recente sono nate anche nuove figure professionali<br />

legate a questa tendenza, come il sommelier<br />

delle birra che conosce i fondamentali<br />

storici delle varie tipologie di birre ed è in grado<br />

di interpretarne, tramite opportune tecniche di<br />

osservazione e degustazione, i caratteri principali<br />

(gusto, composizione, colore, corpo, sentori a<br />

naso e palato), oltre a suggerire gli abbinamenti<br />

ideali delle diverse tipologie di birra con primi<br />

piatti, carne o pesce e persino con i dolci. G<br />

29


FOCUS<br />

di Francesco Orsenigo*<br />

OTTOCENTO:<br />

IL SECOLO DELLE<br />

CONSERVE<br />

Tra barattoli, vaschette e bottiglie, oggi gran parte<br />

dell’alimentazione quotidiana è basata sul cibo<br />

conservato, una pratica che nasce nell’Ottocento insieme<br />

a molte altre innovazioni tecnologiche che hanno<br />

cambiato le nostre abitudini alimentari. Scopriamole<br />

insieme in quest’ultima puntata della storia del cibo.<br />

Carne, fagioli, piselli, tonno: quante scatolette<br />

avete in dispensa? E poi barattoli di conserva o<br />

sottaceti, succhi in bottiglia, affettati in busta, prodotti<br />

confezionati sottovuoto o tenuti sottozero.<br />

Avete mai fatto caso a quanto cibo conservato fa<br />

parte della nostra alimentazione di tutti i giorni?<br />

Certo, quello della conservazione degli alimenti è<br />

un problema che l’uomo ha dovuto affrontare da<br />

sempre, e lo ha via via risolto con l’essiccazione,<br />

l’affumicatura, la salagione, la fermentazione:<br />

tutti sistemi che risalgono alla notte dei tempi<br />

ma in uso ancora oggi, che hanno permesso ai<br />

nostri antenati di preservare alcuni cibi da un<br />

deterioramento fin troppo veloce.<br />

Niente a che vedere, però, con l’attuale possibilità<br />

di conservare praticamente di tutto, anche per<br />

periodi molto lunghi, e senza significative alterazioni<br />

dei caratteri organolettici – cioè aspetto,<br />

consistenza, aroma e sapore – degli alimenti<br />

freschi. Le basi di questa capacità di “mettere<br />

da parte per dopo” vengono gettate nell’Ottocento<br />

e sono uno dei tratti distintivi della storia<br />

gastronomica di quel secolo, insieme all’aumento<br />

della disponibilità generale di cibo e alla nascita<br />

31


I cambiamenti sociali, lo sviluppo<br />

dei<br />

trasporti ti e del commercio, merc<br />

hanno<br />

dato<br />

un forte impulso alla<br />

la crescita<br />

dell’industria d<br />

ia alimentare.<br />

are<br />

FOCUS<br />

di una nuova sensibilità nel modo di mangiare.<br />

Ma andiamo con ordine.<br />

TERZO INCOMODO<br />

Nel corso dei secoli, l’alimentazione e la gastronomia<br />

in Italia sono cambiate molte volte. Una<br />

cosa, però, è rimasta immutata fino al Settecento:<br />

la divisione netta fra il modo di mangiare di<br />

nobili e aristocratici, che si nutrono di cibi pregiati<br />

e costosi, e le classi popolari, a cui spesso<br />

è precluso anche il consumo della carne fresca.<br />

Nell’Ottocento nasce un terzo elemento: la classe<br />

borghese, fatta di professionisti, commercianti,<br />

artigiani abbastanza agiati da potersi permettere<br />

alimenti freschi e di qualità, ma che non hanno<br />

nessuna simpatia per i piatti minuziosamente<br />

elaborati dei nobili. Sulla scia di questa nuova<br />

sensibilità, iniziano a diffondersi i ristoranti: andare<br />

a mangiare fuori, almeno ogni tanto, diventa<br />

un’abitudine della nuova borghesia.<br />

Questi cambiamenti sono resi possibili anche<br />

dal fatto che la produzione di cibo aumenta: alla<br />

metà del secolo, le carestie che tanto a lungo<br />

hanno flagellato l’Europa stanno per diventare<br />

un ricordo. A questo successo ha contribuito<br />

la razionalizzazione dei processi produttivi, ma<br />

anche i progressi nell’industria dei trasporti e<br />

in quella conserviera. Se il<br />

Settecento è stato dominato<br />

dalle salse e della cucina<br />

francese, l’Ottocento<br />

può essere definito a buon<br />

diritto il secolo dei brevetti:<br />

è in questo periodo, infatti,<br />

che le nuove scoperte<br />

scientifiche aprono le porte<br />

al mondo della conservazione<br />

degli alimenti.<br />

SCATOLE A SORPRESA<br />

La prima invenzione in questo settore è, strano<br />

a dirlo, quella della carne in scatola, che fa la sua<br />

comparsa all’inizio del secolo. In origine, a dire la<br />

verità, si trattava non di scatole ma di bottiglie.<br />

Tutto inizia nel 1810, quando il pasticciere francese<br />

Nicolas Appert presenta un suo metodo per<br />

conservare a lungo le razioni alimentari destinate<br />

all’esercito: bottiglie di vetro riempite di cibo,<br />

chiuse ermeticamente e poi fatte bollire, in modo<br />

da bloccare la carica batterica. Un po’ come<br />

oggi si fa in casa con la conserva di pomodoro,<br />

insomma.<br />

L’idea viene ripresa un paio d’anni dopo dall’inglese<br />

Peter Durand, che la migliora sostituendo<br />

CONCENTRATO DI SAPORE<br />

Tra i primissimi alimenti di produzione industriale non<br />

si può non ricordare l’estratto di carne. Inventato a metà<br />

Ottocento dal chimico tedesco Justus von Liebig, si<br />

ottiene facendo bollire molto a lungo della carne bovina,<br />

fino a ottenere un concentrato di proteine. Un’alternativa<br />

economica alla carne e che, soprattutto, non aveva<br />

problemi di conservazione. Oggi utilizziamo i cosiddetti<br />

dadi per brodo, le “magiche tavolette” che ci aiutano ad<br />

insaporire gli alimenti.<br />

33


FOCUS<br />

DOLCI PROSPETTIVE<br />

L’Ottocento è stato anche il secolo dello zucchero.<br />

C’era anche prima, ma era quello estratto dalla<br />

canna e, provenendo dall’America o dall’Oriente,<br />

era piuttosto costoso. All’inizio del secolo, però, lo<br />

scienziato tedesco Franz Karl Achard trova il modo di<br />

estrarlo dalle barbabietole, rendendolo disponibile<br />

in grande quantità e a buon prezzo. Col risultato che<br />

tra il 1815 e il 1875 il consumo procapite in Europa<br />

decuplica, passando da 1,2 kg a 12 kg all’anno.<br />

le bottiglie con lattine a banda stagnata: nasce<br />

la carne in scatola, seguita subito dopo dal<br />

minestrone, confezionato nello stesso modo.<br />

Sapore e aspetto del contenuto lasciavano un<br />

po’ a desiderare, ma finché si trattava di nutrire<br />

l’esercito non era necessario andare troppo per<br />

il sottile. Tutt’altra cosa era ottenere un buon<br />

successo commerciale e prima di vedere in circolazione<br />

carne in scatola che fosse gradita al<br />

grande pubblico, sono stati necessari anni di<br />

tentativi e sperimentazioni.<br />

Bisogna attendere infatti il 1869 perché il cibo in<br />

scatola inizi davvero la sua avventura. In quell’anno<br />

nasce negli Stati Uniti la Campbell Soup Company,<br />

meglio conosciuta come Campbell’s, una<br />

industria conserviera statunitense famosa per le<br />

sue zuppe vendute ancora oggi in tutto il mondo.<br />

ARRIVA IL FREDDO<br />

Di metà Ottocento è anche un’invenzione che<br />

ha letteralmente rivoluzionato il nostro rapporto<br />

con il cibo, il frigorifero. Bisognerà aspettare il<br />

secolo successivo perché entri nelle case: per il<br />

momento la refrigerazione riguarda solo i treni<br />

e le navi che trasportano derrate alimentari. Ma<br />

anche così è sufficiente per cambiare le nostre<br />

abitudini, facendo arrivare su tutte le tavole cibi<br />

che prima si potevano mangiare solo sul posto<br />

di produzione. E non è necessario andare con<br />

la mente a frutti esotici provenienti da Paesi<br />

lontani: prima dei frigoriferi, anche gustare una<br />

mozzarella fresca poteva essere problematico<br />

per chi risiedeva nel Nord Italia. Uno dei primi<br />

esemplari è oggi visibile presso il museo della<br />

scienza di Birmingham (Regno Unito).<br />

RAPIDA ED EFFICACE<br />

La diffusione del frigo nelle case permette all’industria<br />

di introdurre anche gli alimenti congelati.<br />

Anzi, surgelati. Qual è la differenza? È molto<br />

semplice. Nel primo caso<br />

si porta il cibo da servare alla temperatura<br />

di circa -15/ - 18<br />

con-<br />

°C: il freddo blocca la<br />

proliferazione e dei<br />

Uno dei primi frigoriferi con<br />

scambiatore di calore. Si trova presso<br />

il museo della la scienza di Birmingham.<br />

ing<br />

A sinistra: la latta a banda stagnata<br />

del 1812. 12. A lato<br />

gli<br />

attuali barattoli<br />

atto<br />

toli<br />

della la Campbell’s, l’s nata nel 1869.


FOCUS<br />

I frigoriferi moderni consentono<br />

di differenziare iare<br />

la conservazione.<br />

one.<br />

L’idea di surgelare i cibi<br />

venne ne ad<br />

un naturalista alis<br />

ta in Groenlandia.<br />

microrganismi che causano il deterioramento<br />

del cibo, che così si può tenere da parte molto<br />

a lungo. Il rovescio della medaglia, però, è che<br />

con il congelamento si creano grossi cristalli di<br />

ghiaccio che rompono le pareti delle cellule<br />

degli alimenti e ne alterano consistenza e sapore.<br />

La surgelazione, invece, porta rapidamente il<br />

cibo a -40 °C: in questo modo si generano cristalli<br />

molto più piccoli, che non rovinano i tessuti, col<br />

risultato che il cibo sottozero mantiene caratteristiche<br />

simili a quello fresco.<br />

Resta da raccontare come si è arrivati a escogitare<br />

un metodo del genere. È stata l’intuizione del<br />

naturalista americano Clarence Birdseye. Nel 1915<br />

stava osservando degli inuit della Groenlandia<br />

intenti a pescare: quel giorno la temperatura<br />

era di 40 gradi sotto lo zero, e i pesci gelavano<br />

appena tirati fuori dall’acqua. Ma una volta<br />

scongelati erano molto più buoni di quelli a cui<br />

Birdseye era abituato.<br />

PRONTO IN TAVOLA<br />

La “conquista del freddo” è stata essenziale per<br />

l’industria alimentare e la nascita dei primi supermercati<br />

(in Italia arrivano negli anni Cinquanta<br />

del secolo scorso, in America qualche decennio<br />

prima), destinati a rifornire le famiglie, che non<br />

sono più costrette a comprare gli alimenti freschi<br />

DAL PIATTO<br />

AL COMPUTER<br />

Tutti hanno sentito parlare<br />

di Spam, detto a proposito<br />

dell’invio di posta<br />

elettronica indesiderata,<br />

spesso in gran quantità.<br />

Il termine viene da uno<br />

sketch del gruppo comico<br />

inglese Monthy Phyton,<br />

in cui si faceva un riferimento ossessivo a una<br />

reale marca di carne in scatola: Spam, appunto.<br />

Negli anni della Seconda guerra mondiale la<br />

carne in scatola Spam, prodotta in America,<br />

era largamente diffusa in Inghilterra e dopo<br />

il conflitto è entrata a far parte della cucina<br />

tradizionale hawaiana.<br />

Tra le due guerre mondiali nascono<br />

negli Usa i primi supermercati. erca<br />

Cambiano<br />

rapidamente le abitudini i<br />

dei consumatori.<br />

o giorno per giorno. E che non possono più contare<br />

su cuochi e personale di servizio: servono quindi<br />

cibi semplici e soprattutto facili da preparare<br />

da chi può dedicare solo una parte del proprio<br />

tempo alla cucina. Da lì all’industria dei precotti<br />

e del fast food il passo è breve.<br />

* Francesco Orsenigo è autore del libro «La storia<br />

del cibo», edito da Mondadori.<br />

37


TENDENZE<br />

di di Maurizio Xxxxx Xxxxxx Ferrari<br />

La Fao ha istituito per il 16 ottobre la Giornata Mondiale<br />

dell’Alimentazione per sensibilizzare sul problema della fame<br />

nel mondo. Bisogna diventare consumatori consapevoli.<br />

I<br />

#FAMEZERO:<br />

VIENE SPRECATO<br />

Il 16 ottobre ricorre l’anniversario della fondazione<br />

della Fao, ovvero l’Organizzazione dell’ONU per<br />

l’alimentazione e l’agricoltura. Per questo, ogni anno,<br />

in quel giorno si celebra la giornata mondiale<br />

dell’Alimentazione.<br />

Un evento planetario che ha come scopo principale<br />

quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul<br />

problema della fame o meglio sui problemi legati<br />

all’alimentazione nel mondo. Quest’anno la Fao<br />

ha proposto un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile<br />

se tutti facessero la loro parte: cioè di arrivare<br />

nel 2030 senza persone che soffrono la fame. In<br />

quest’epoca dove i social occupano una posizione<br />

rilevante nella comunicazione, gli organizzatori<br />

dell’evento hanno creato un hashtag (si veda il<br />

riquadro a pagina 43) per l’occasione: #famezero.<br />

TROPPO CIBO<br />

L’obiettivo Fao: entro il 2030<br />

non<br />

ci dovranno no essere ere persone<br />

che soffrono ono la fame.<br />

39


TENDENZE<br />

Nelle zone più povere della<br />

Terra il 45%<br />

delle le morti infantili<br />

è legata alla malnutrizione.<br />

i<br />

Oggi il mondo è diviso, semplificando un po’, in due<br />

gruppi con problemi alimentari: chi ha troppo e chi<br />

ha poco. Nel primo caso, stiamo parlando del mondo<br />

occidentale, il sovrappeso e l’obesità sono alla<br />

base di molte malattie che hanno dei costi sociali<br />

elevati: basti pensare al diabete, alle cardiopatie e<br />

a diverse forme tumorali. Chi ha poco, invece, va<br />

incontro ad altre malattie legate alla denutrizione<br />

o malnutrizione; spesso il risultato finale è la morte.<br />

Ma prima di arrivare all’ultimo stadio della sua<br />

esistenza, un individuo che soffre la fame presenta<br />

moltissimi altri problemi: anemia, cecità notturna,<br />

diarrea, neuropatie e molti altri sintomi. I bambini<br />

e le donne sono sempre più spesso vittime della<br />

carenza di cibo. Nel mondo oggi ci sono più di 7,6<br />

miliardi di persone, un numero impressionante!<br />

Eppure l’agricoltura mondiale sarebbe in grado di<br />

sfamarle tutte: purtroppo però non è così! Attualmente<br />

ci sono circa 830 milioni di persone al mondo<br />

CONSUMATORE<br />

CONSAPEVOLE<br />

Conoscere e informarsi: questo è<br />

quello che deve fare un consumatore<br />

consapevole e coscienzioso. Bisogna<br />

imparare a leggere le etichette, scoprire<br />

quali ingredienti sono migliori rispetto<br />

ad altri per acquistare prodotti più sani.<br />

Sostenere i produttori locali, inoltre, aiuta<br />

lo sviluppo economico del territorio e<br />

contribuisce a ridurre l’inquinamento<br />

causato dal trasporto. Per esempio,<br />

l’estetica della frutta e della verdura<br />

non influisce sul sapore, quindi si può<br />

scegliere anche quella meno bella o<br />

quella matura e trasformarla in conserve,<br />

succhi e dolci.<br />

che soffrono la fame e circa il 60<br />

per cento sono donne. Un altro<br />

numero che deve far riflettere è<br />

che gli individui in sovrappeso e<br />

obesi sono più di 2,3 miliardi: solo<br />

negli Stati Uniti vengono spesi<br />

più di 275 milioni di dollari ogni<br />

anno per curare le malattie che<br />

ne derivano. Nelle zone povere<br />

del mondo il 45 per cento delle morti infantili è<br />

legata alla malnutrizione e 155 milioni di bambini<br />

sotto i cinque anni non hanno accesso a cibo sufficiente<br />

per permettere una crescita corretta che,<br />

quindi, finisce per arrestarsi in anticipo.<br />

Siccità, carestie, guerre, difficoltà ad accedere a<br />

risorse economiche, tecnologiche e culturali accentuano<br />

questi problemi, creando profonde diseguaglianze<br />

tra le zone più ricche e quelle povere<br />

della Terra.<br />

Per raggiungere l’obiettivo di #Famezero la Fao ha<br />

elaborato delle linee guida da seguire per istituzioni,<br />

aziende, scuole e privati. Uno degli elementi su cui<br />

pone l’accento è la lotta agli sprechi: basti pensare<br />

che un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo<br />

viene gettato, finisce cioè nell’immondizia. A livello<br />

mondiale questo sperpero costa 2,6 trilioni di dollari<br />

all’anno. Un patrimonio che secondo la Fao può<br />

invece essere riutilizzato. Ciascuno di noi può fare<br />

qualcosa: siamo come tante piccole gocce, poco<br />

significativi singolarmente, ma una vera forza se tante<br />

persone, tante gocce, si uniscono. L’imperativo,<br />

quindi, deve essere: sprecare meno. Gli avanzi, al<br />

Nei Paesi ricchi il sovrappeso<br />

e l’obesità sono<br />

alla base<br />

di molte<br />

patologie ogie<br />

come il diabete.<br />

41


TENDENZE<br />

HASHTAG: COS’È?<br />

La parola hashtag è ormai di pubblico dominio<br />

ed è utilizzata da politici, cantanti e personaggi<br />

famosi che nei loro social lanciano spesso<br />

hashtag più o meno di successo. Ma che cos’è<br />

un hashtag, a cosa serve e quando si usa? Il<br />

termine hashtag nasce dall’unione di due<br />

diverse parole: hash, che significa cancelletto<br />

(ovvero il simbolo #) e tag, che in italiano si<br />

traduce con etichetta ed è una parola chiave<br />

associata a qualcosa. Oggi l’hashtag viene<br />

utilizzato per creare argomenti chiave su tutti<br />

i principali social, come Facebook, Instagram,<br />

Twitter e il suo scopo è quello di farsi trovare<br />

più facilmente.<br />

Evitare gli sprechi inutili: oggi<br />

circa un terzo del cibo prodotto<br />

otto<br />

to<br />

finisce nella l spazzatura.<br />

zatu<br />

a<br />

posto di essere buttati, possono essere congelati. Al<br />

ristorante, se si avanza qualcosa, si può chiedere di<br />

portarlo a casa o, se non si ha troppo fame, chiedere<br />

una mezza porzione. Inoltre bisogna comperare<br />

solo il necessario, evitando acquisti d’impulso che<br />

spesso finiscono tra i rifiuti: una lista della spesa è<br />

un’ottima base di partenza. Il cibo acquistato deve<br />

essere conservato in modo adeguato: i prodotti più<br />

vecchi devono essere messi davanti nella dispensa<br />

e nel frigorifero; anche l’uso di recipienti ermetici<br />

dove riporre le confezioni aperte aiuta a conservare<br />

meglio e più a lungo il cibo. Chi ha la possibilità<br />

può usare i rifiuti organici per creare una compostiera<br />

e usare il prodotto ottenuto per fertilizzare<br />

giardino e orto. Così facendo si riducono anche le<br />

emissioni di CO2 in atmosfera. Anche l’acqua è un<br />

bene prezioso, soprattutto in agricoltura, e perciò è<br />

necessario sprecarne il meno possibile. Per esempio<br />

LA SCADENZA<br />

NON È LA FINE<br />

C’è confusione intorno alla scadenza di un<br />

prodotto alimentare. In etichetta ci sono due<br />

diverse frasi che la indicano: “da consumarsi<br />

preferibilmente entro il” e “da consumarsi<br />

entro il”. E l’avverbio “preferibilmente” crea<br />

una grossa differenza. Spesso un alimento<br />

può tranquillamente essere mangiato<br />

dopo la data indicata con “da consumarsi<br />

preferibilmente entro il”. La pasta, per<br />

esempio, può essere cotta anche dopo la<br />

data segnalata. Con “da consumarsi entro<br />

il”, invece, viene tracciato un limite che non<br />

dove essere superato, perché l’alimento<br />

diventa immangiabile. Gli alimenti freschi,<br />

come il pesce, la carne o il latte, riportano<br />

questa dicitura. E mangiare un pesce<br />

“scaduto” può non essere salutare.<br />

per produrre un arancia ne servono 50 litri, meno<br />

ne usiamo inutilmente, meglio è per tutti. Per proteggere<br />

le nostre falde e il terreno, inoltre, bisogna<br />

prestare attenzione a molti rifiuti domestici che non<br />

dovrebbero essere mai buttati nell’indifferenziato:<br />

batterie, medicinali scaduti, vernice, dispositivi elettronici,<br />

elettrodomestici. Acqua, terra, aria, persone:<br />

tutto è interconnesso, non si può pensare di agire<br />

solo su uno di questi elementi, ma bisogna operare<br />

in modo organico coinvolgendo tutti. Se ognuno<br />

riesce a cambiare in meglio le proprie abitudini si<br />

può creare un mondo migliore.<br />

G<br />

43


Pastificio Ligure Artigianale dal 1988<br />

Tutta la bontà della più ghiotta e attenta tradizione culinaria e gastronomica ligure<br />

la potete ritrovare nelle specialità del pastificio artigianale Stemarpast, a Genova.<br />

Stemarpast produce pasta fresca, pasta ripiena e le tipiche salse liguri: pesto genovese e salsa di noci.<br />

STEMARPAST srl<br />

3/H Lungo Torrente Secca - 16163 GENOVA<br />

www.stemarpast.it - info@stemarpast.com<br />

Tel. 010.723111


Povera di calorie, solo 18 ogni<br />

100<br />

g, la zucca ca è consigliata iata<br />

nelle<br />

le<br />

diete di chi litiga i con<br />

la bilancia.<br />

ia.<br />

NUTRIZIONE<br />

di di Maurizio Xxxxx Xxxxxx Ferrari<br />

IL SAPORE DELL’AUTUNNO<br />

Tante varietà con interessanti proprietà<br />

nutrizionali che la rendono adatta alle diete<br />

ipocaloriche. In cucina sono molto versatili.<br />

I<br />

Il fantastico mondo delle zucche e dove trovarle.<br />

Potrebbe ricordare il titolo di un film che parla di<br />

magia. Ma ci sta questo gioco, perché in fondo la<br />

zucca è un po’ misteriosa e un poco magica. Ad<br />

Halloween è uno dei principali elementi scenici,<br />

svuotata e intagliata con bocche sformate e occhi<br />

malefici ed è presente in tutta l’iconografia di una<br />

festa che ha origini pagane del Nord Europa. La<br />

zucca, però, ha anche un’origine misteriosa (ma non<br />

troppo). Quelle belle tondeggianti, con la loro polpa<br />

gialla, tanto amate nel mantovano per fare i tortelli,<br />

sono arrivate sin qui dalle Americhe dopo i viaggi di<br />

Cristoforo Colombo. Ma altre varietà erano presenti<br />

in Europa e in Italia, prima del 1492. La storia qui si fa<br />

un poco più confusa: in antichità esisteva la varietà<br />

lagenaria, il cui frutto assomigliava a una bottiglia;<br />

è detta anche zucca da vino, proprio perché il suo<br />

guscio veniva usato come contenitore per conser-<br />

ZUCCA<br />

vare per brevi periodi vino, acqua o altri liquidi. In<br />

cucina il suo utilizzo era più simile alla zucchina che<br />

alle zucche americane. Zucche e zucchine, infatti,<br />

appartengono alla famiglia delle Cucurbitaceae.<br />

Una famiglia diffusa in tutto il mondo e per questo,<br />

secondo alcuni botanici, non c’è l’assoluta certezza<br />

dell’origine di alcune zucche. Negli anni della scoperta<br />

dell’America da parte di Colombo c’era un<br />

gran fermento in Europa: tutte le nazioni andavano<br />

alla ricerca di nuove vie per le Indie e per l’Oriente.<br />

Molte zucche erano presenti anche in Africa e Asia,<br />

e nel Cinquecento era attestata la coltivazione di<br />

zucche marine e zucche indiane in Italia. Con marine<br />

si intendeva all’epoca esotico, cosi come per indiane.<br />

Alcuni pensano che in concomitanza dell’arrivo delle<br />

zucche americane, alcune varietà simili siano arrivate<br />

da altri Paesi, confondendosi negli anni con le prime<br />

in quanto molto somiglianti.<br />

45


NUTRIZIONE<br />

IL FRUTTO DELL’ARTE<br />

Anche l’arte non è rimasta indifferente<br />

all’arrivo in Europa delle zucche. Tutto quello<br />

che giungeva dal Nuovo Mondo era guardato<br />

con interesse e curiosità. Se in cucina e in<br />

medicina si provavano ricette e si creavano<br />

rimedi, tanto che si pensava che i semi della<br />

zucca avessero proprietà medicamentose, gli<br />

artisti ne rimasero affascinati per la particolare<br />

forma tondeggiante. Raffaello fece riprodurre<br />

ad un suo allievo una zucca aperta con tutti<br />

i semi, come se fosse una cornucopia. Pieter<br />

Paul Rubens la inserì nel quadro che raffigura<br />

la favola di Vertumno e Pomona (si veda la foto<br />

in alto). Più tardi gli artisti rinascimentali le<br />

hanno assegnato anche altri significati legati al<br />

sesso e alla fecondità; le forme rotondeggianti,<br />

infatti, ricordano le fattezze di una donna in<br />

dolce attesa. Non solo, la zucca era considerata<br />

portatrice di denaro e prosperità, un po’<br />

come il melograno e le lenticchie che oggi<br />

consumiamo a capodanno.<br />

POCHE CALORIE<br />

Dal punto di vista nutrizionale le zucche sono un<br />

alimento povero di calorie, 100 grammi hanno circa<br />

18 calorie, ma molto ricco di vitamina A. Si tratta di<br />

una vitamina liposolubile, che il nostro organismo è in<br />

grado di accumulare nel fegato per rilasciarla quando<br />

serve; svolge molte funzioni ed è fondamentale per<br />

la vista, per lo sviluppo e il rafforzamento delle ossa,<br />

e per la crescita dei denti.<br />

Anche il sistema immunitario trae giovamento da un<br />

corretto apporto di questa vitamina. Inoltre, recenti<br />

ricerche hanno dimostrato che la vitamina A possiede<br />

anche capacità antitumorali, nutre i capelli e contribuisce<br />

a ritardarne l’invecchiamento. Una carenza<br />

può dare origine alla forfora<br />

e ai capelli secchi. Essendo<br />

sensibile al calore, è meglio<br />

evitare cotture troppo prolungate<br />

perché perderebbe<br />

il contenuto di sali minerali<br />

e potassio presenti in quantità.<br />

Ricca d’acqua, la zucca<br />

ha la tendenza ad assorbire i<br />

condimenti grassi, per questo<br />

può risultare indigesta<br />

soprattutto quando è fritta<br />

in modo inadeguato. In cucina,<br />

durante il periodo autunnale<br />

e invernale, è protagonista<br />

di innumerevoli<br />

ricette (su questo numero<br />

ne proponiamo quattro un<br />

In cucina la zucca è davvero molto<br />

versatile. Può essere sere<br />

impiegata iega<br />

sia<br />

per<br />

i piatti i salati, sia per i dolci.<br />

po’ diverse dal solito). Vista la facilità di crescita e il<br />

poco impegno che richiedeva la sua coltivazione, è<br />

sempre stata uno degli ingredienti principali nella<br />

cucina contadina. È molto versatile e, in pratica, si<br />

possono trovare ricette, sia salate sia dolci, in ogni<br />

regione italiana. A Mantova, Cremona e in generale<br />

nella “Bassa” i tortelli di zucca erano presenti<br />

sulle tavole di molte famiglie e, come ogni piatto di<br />

origine popolare, non c’è una ricetta codificata per<br />

realizzarli: c’è chi mette la mostarda, chi l’amaretto,<br />

chi la noce moscata e così via. Ogni famiglia aveva<br />

e ha la propria. Frullata diventa una vellutata per le<br />

fredde sere invernali. Cotta a vapore o in forno e poi<br />

schiacciata è la base per gnocchi, aggiunta a farina<br />

e lievito diventa un pane,<br />

una focaccia o una torta.<br />

Il risotto con la zucca è un<br />

classico dell’autunno e anche<br />

in questo caso le ricette<br />

possono avere infinite<br />

varianti.<br />

Può anche diventare una<br />

confettura per la colazione.<br />

Il limite di questo frutto è<br />

dato solo dalla fantasia e,<br />

come detto in precedenza,<br />

con un apporto calorico<br />

basso la zucca è consigliata<br />

all’interno delle diete ipocaloriche.<br />

In cucina, dunque,<br />

trasforma tutti in apprendisti<br />

stregoni.<br />

G<br />

47


RICETTE<br />

Testi e ricette<br />

Maurizio Ferrari<br />

LAregina<br />

DELL’AUTUNNO<br />

La zucca è per tradizione tra gli ingredienti<br />

più importanti delle ricette autunnali: è<br />

poco calorica e molto versatile. L’abbiamo<br />

utilizzata sia per i piatti salati, sia per il dolce.<br />

LLa zucca è sicuramente una delle regine della cucina autunnale e inver-<br />

ale e inveranche<br />

così<br />

versatile da adattarsi a molte creazioni. In questo numero non n abbiamo<br />

voluto riproporre piatti classici, ma abbiamo provato a usare la zucca in<br />

altri contesti: per esempio tagliata a pezzi all’interno di uno strudel salato. Il<br />

nale. Presente in moltissime ricette della tradizione italiana, è<br />

sapore della zucca ben si sposta con le note affumicate dello speck e della<br />

scamorza. I cannelloni rappresentano una ricetta tipica della gastronomia<br />

tricolore, noi li abbiamo proposti con un ripieno di zucca e funghi porcini,<br />

un altro simbolo della cucina autunnale, il tutto immerso in una crema al<br />

gorgonzola. Contrasti di sapori per un ricco primo piatto. Carne protagonista<br />

nello spezzatino con birra scura, una variazione rispetto alla tradizione che<br />

prevede l’uso di un vino. In questo caso la zucca si trasforma in gnocchetti<br />

d’ispirazione tirolese. Un accompagnamento ricco, tanto da far diventare<br />

questa proposta un piatto unico. Gnocchetti che possono anche essere<br />

preparati da soli, serviti con burro e salvia come primo piatto. La zucca è<br />

presente anche nel dolce, non nell’impasto come si potrebbe pensare,<br />

ma dentro la crema pasticcera. Il risultato è un millefoglie che sarà capace<br />

di stupire anche i palati più scettici. La zucca si amalgama perfettamente<br />

con la crema e il cioccolato, in un equilibrio di sapori perfetto.<br />

G<br />

PER REALIZZARE<br />

LE RICETTE<br />

PROPOSTE<br />

ABBIAMO FATTO<br />

LA SPESA IN UN<br />

SUPERMERCATO<br />

GULLIVER, COME<br />

NORMALI CLIENTI.<br />

L’OBIETTIVO È<br />

QUELLO DI RENDERE<br />

FACILMENTE<br />

RIPRODUCIBILI<br />

I PIATTI PROPOSTI<br />

49


RICETTE<br />

STRUDEL DI ZUCCA, SPECK<br />

E SCAMORZA AFFUMICATA<br />

INGREDIENTI: (8 persone) Per la pasta<br />

dello strudel: 200 g farina tipo 0 Consilia <br />

1 uovo Consilia da allevamento a terra <br />

20 g di olio extravergine di oliva Consilia bio<br />

70 g di acqua tiepida 1 pizzico di sale<br />

Per il ripieno: 500 g di zucca (solo polpa) <br />

50 g di parmigiano grattugiato Consilia 50<br />

g di pangrattato 150 g di speck (affettato<br />

sottile) 50 g di Philadelphia 1 scalogno <br />

prezzemolo qualche rametto di rosmarino<br />

due foglie di alloro qualche foglia di<br />

salvia 20 g di burro fuso semi di zucca<br />

decorticati<br />

PREPARAZIONE: Tagliare la zucca, già pulita<br />

e sbucciata, a fettine. Condire con un filo<br />

d’olio extra vergine, un po’ di rosmarino, sale e<br />

pepe. Cuocere a 180°C per circa 30-35 minuti.<br />

Preparare la pasta per lo strudel: fare la fontana<br />

con la farina, incorporare l’uovo, l’olio e l’acqua<br />

tiepida e lavorare a lungo per rendere la pasta<br />

elastica. Stendere la pasta strudel su un foglio<br />

di carta da forno e ricavare un rettangolo molto<br />

sottile. Lasciando qualche centimetro dai bordi,<br />

spalmare con il Philadelphia, spolverizzare<br />

con 2 cucchiai di pane grattugiato mischiato<br />

a 2 cucchiai di parmigiano grattugiato. Stendere<br />

quindi lo speck, le fettine di zucca e la<br />

scamorza tagliata a fettine sottili. Spennellare<br />

i bordi con il burro fuso. Arrotolare la sfoglia<br />

e dare la forma tipica dello strudel. Effettuare<br />

con la punta del coltello delle piccole incisioni<br />

in diagonale. Sbattere leggermente l’uovo e<br />

spennellare la superficie dello strudel salato,<br />

quindi cospargere con i semi e un cucchiaio di<br />

parmigiano grattugiato. Cuocere a 180°C per<br />

30 minuti, finché la sfoglia non diventa dorata.<br />

FACILE<br />

30’<br />

1H’<br />

Vino consigliato: un Bonarda Doc<br />

dell’Oltrepò Pavese accompagna<br />

in modo piacevole questo piatto.<br />

51


CANNELLONI ZUCCA,<br />

FUNGHI PORCINI E CREMA<br />

DI GORGONZOLA<br />

RICETTE<br />

FACILE<br />

40’<br />

45’<br />

Vino consigliato: con questo piatto<br />

si può abbinare un Gotturnio o Doc<br />

frizzante dei Colli Piacentini<br />

INGREDIENTI (per 4/6 persone): 600 g di polpa<br />

di zucca 1 mazzetto di prezzemolo 2 scalogni <br />

2 rametti di timo 4 cucchiai di olio extra vergine<br />

di olive bio Consilia 1 confezione di sfoglia per<br />

lasagne Consilia 150 g di gorgonzola Consilia<br />

60 g di burro 500 g di latte 50 g di farina <br />

sale e pepe q.b. noce moscata 1 confezione di<br />

parmigiano grattugiato Consilia 1 confezione di<br />

ricotta Consilia 2 uova<br />

PREPARAZIONE: Pulire la zucca, tagliarla a cubetti;<br />

tritare gli scalogni e le erbe aromatiche. Far<br />

insaporire il trito con 4 cucchiai di olio extravergine<br />

di oliva e unire la zucca. Salare e pepare, bagnare<br />

con mezzo bicchiere di acqua calda e continuare<br />

la cottura 15-20 minuti coperta. Frullare la zucca,<br />

miscelarla con la ricotta, 60 g di parmigiano e un<br />

pizzico di noce moscata. Preparare la besciamella:<br />

far tostare 50 grammi di farina con 50 grammi<br />

di burro già sciolto, quindi ritirare dal fuoco, aggiungere<br />

il latte, mescolare bene per evitare la<br />

formazione di grumi e rimettere sul fuoco, fino a<br />

che non si addensa. Salare, pepare, aggiungere il<br />

gorgonzola a tocchetti e 30 grammi di parmigiano.<br />

Lessare le sfoglie in abbondante acqua bollente e<br />

leggermente salata, scolarle con un mestolo forato<br />

e stenderle su un canovaccio pulito e tagliarle a<br />

metà. Imburrare una pirofila con il burro rimanente.<br />

Preparare i cannelloni: su ogni sfoglia adagiare una<br />

riga di ripieno, quindi arrotolare la sfoglia e metterla<br />

nella pirofila. Proseguire fino ad esaurimento degli<br />

ingredienti. Versare sui cannelloni la besciamella al<br />

gorgonzola, cospargere con il parmigiano rimasto<br />

e far gratinare in forno a 200°C per 15-20 minuti.<br />

53


RICETTE<br />

SPEZZATINO ALLA BIRRA SCURA<br />

CON SPÄTZLE ALLA ZUCCA<br />

FACILE<br />

20’<br />

2H 30’<br />

INGREDIENTI (per 4 persone): per lo spezzatino<br />

- 600 g di spezzatino di manzo 2 cipolle bianche<br />

50 g di farina Consilia di tipo 0 500 ml di birra<br />

scura qualche foglia di alloro sale e pepe q.b. 4<br />

cucchiai di olio extravergine di oliva. Per gli spätzle<br />

alla zucca - 300 g di farina Consilia di tipo 0 300 g<br />

di zucca già pulita 3 uova 150 g di latte sale e<br />

pepe q.b. noce moscata 3 cucchiai di olio extra<br />

vergine di oliva Bio Consilia<br />

PREPARAZIONE: Tritare la cipolla, stufarla in<br />

padella con 2 cucchiai di olio extravergine di oliva.<br />

In un’altra padella, rosolare la carne infarinata, con<br />

il restante olio. Trasferire il manzo nella casseruola<br />

con la cipolla, sfumare con la birra e cuocere su<br />

fuoco basso per almeno 2 ore. Nel frattempo,<br />

preparare gli spätzle: cuocere la zucca, sbucciata,<br />

pulita e tagliata a cubetti, a vapore per circa 30<br />

minuti, poi schiacciarla con lo schiacciapatate.<br />

Lavorare la farina con le uova precedentemente<br />

sbattute, un cucchiaio di olio, poco sale, noce<br />

moscata, il passato di zucca e il latte sufficiente a<br />

ottenere un composto morbido. Usare l’apposito<br />

strumento per far cadere l’impasto in acqua<br />

bollente salata. In alternativa, usare un coltello per<br />

dividere l’impasto facendolo cadere da un tagliere,<br />

o un sac-a-poche. Scaldare l’olio rimanente con un<br />

rametto di rosmarino e qualche foglia di salvia per<br />

aromatizzarlo. Man mano che gli gnocchi sono<br />

pronti, scolarli e condirli con olio aromatizzato<br />

con salvia e rosmarino perché non si attacchino.<br />

Servire con lo spezzatino.<br />

Birra consigliata: si può<br />

portare in tavola assieme<br />

alla birra usata per la cottura


RICETTE<br />

MILLEFOGLIE DI ZUCCA<br />

CON CROCCANTE PRALINATO<br />

E SALSA GIANDUIA<br />

Vino consigliato: vista la ricchezza di sapori<br />

si può abbinare a un Recioto<br />

della Valpolicella Docg<br />

MEDIA<br />

30’<br />

50’<br />

INGREDIENTI IENTI (per 4/6 persone):1 rotolo di pasta<br />

sfoglia rettangolare 50 g di zucchero a velo 600<br />

g di zucca 5 dl di latte intero fresco Consilia 120<br />

g di zucchero 2 tuorli e 2 uova da allevamento<br />

a terra Consilia la scorza di mezzo limone <br />

40 g di maizena 1 stecca di vaniglia 1 pizzico<br />

di cannella. Per il croccante ai semi di zucca<br />

e mandorle: 100 g di zucchero 10 g di burro<br />

Consilia 1 cucchiaio di succo di limone 40 g di<br />

mandorle affettate Consilia 60 g di semi di zucca<br />

già decorticati Consilia. Per la salsa al cioccolato:<br />

150 g di cioccolato gianduia<br />

Consilia 50 g di cioccolato fondente<br />

Consilia 100 g di panna fresca.<br />

PREPARAZIONE: Tagliare la pasta sfoglia in quadrati<br />

di circa 6 cm per lato e disporli su una placca<br />

da forno, bucherellarli con la forchetta, spolverarli<br />

di zucchero a velo e cuocerli a 180°C per 12-15<br />

minuti. Pulire la zucca, tagliarla a pezzi e farla<br />

cuocere a vapore per 30 minuti, poi schiacciarla<br />

con lo schiacciapatate. Preparare la crema pasticcera:<br />

scaldare il latte con un pizzico di cannella,<br />

la vaniglia e una scorzetta di limone. Lavorare<br />

le uova e i tuorli con lo zucchero; incorporare la<br />

maizena, quindi versare il latte caldo e filtrato.<br />

Cuocere a fuoco moderato fino a che si addensa.<br />

In una casseruola, caramellare lo zucchero con un<br />

paio di cucchiai di acqua e il succo di limone, aggiungere<br />

le mandorle a lamelle e i semi di zucca,<br />

mescolare e aggiungere il burro già caldo. Quindi<br />

versare su un piano tra due fogli di carta forno e<br />

spianare con il matterello il più sottile possibile.<br />

Preparare la salsa gianduia, versare la panna calda<br />

sui due tipi di cioccolato e mescolare fino a che<br />

si è sciolto, senza incorporare aria. Assemblare il<br />

millefoglie: disporre su un quadrato di pasta la<br />

crema alla zucca, poi fare un altro strato e terminare<br />

con la sfoglia. Spolverare di zucchero a velo<br />

e servire con il croccante e la salsa al cioccolato.<br />

57


GULLIVER<br />

di Alessandro Barbieri<br />

BRESAOLA,<br />

IL SALUME<br />

DELLA SALUTE<br />

Pochi grassi, tante proteine, sali minerali e vitamine:<br />

ovvero la bresaola della Valtellina. È l’unico salume<br />

di carne bovina con certificazione di origine che, proprio<br />

per la sua leggerezza e digeribilità, è consigliato<br />

nelle diete di sportivi, bambini e over 65. Ce lo racconta<br />

Franco Moro, presidente del salumificio Del Zoppo<br />

che dal lontano 1892 produce il nobile insaccato.<br />

Quella che vi raccontiamo questo mese è<br />

la storia del salumificio Del Zoppo che,<br />

in oltre un secolo di storia, ha fatto della<br />

bresaola un vero e proprio vessillo. Siamo<br />

in Valtellina, una lunga lingua verde tracciata<br />

dal corso del fiume Adda che corre parallelo al<br />

crinale alpino. In queste zone, grazie al clima secco<br />

e sempre ventilato l’uomo, fin dall’antichità,<br />

ha sviluppato le tecniche dell’essiccazione della<br />

carne, affinandole e migliorandole secolo dopo<br />

58<br />

secolo. Una tradizione che è arrivata fino ai giorni<br />

nostri, portando con sé la bresaola, un insaccato<br />

realizzato con carne bovina di altissima qualità e<br />

per giunta con i migliori tagli.<br />

«La storia del salumificio Del Zoppo nasce più di<br />

cento anni fa, esattamente nel 1892, quando il<br />

proprietario di una storica salumeria in provincia<br />

di Sondrio, il signor Del Zoppo appunto, inizia a<br />

produrre bresaole da vendere nella sua bottega»,<br />

inizia a raccontare Franco Moro, presidente della


GULLIVER<br />

con ambienti di essiccazione all’avanguardia dal<br />

punto di vista tecnologico, tanto da riuscire a ricreare<br />

il microclima originale delle antiche grotte,<br />

con un tasso di umidità, una temperatura e una<br />

ventilazione sempre costantemente controllate.<br />

Nel 2011 abbiamo poi aggiunto una nuova unità<br />

produttiva totalmente dedicata all’affettamento<br />

grazie a sei modernissime camere bianche ad<br />

elevato standard tecnologico e di sicurezza alimentare.<br />

Produciamo oltre 22 milioni di vaschette<br />

l’anno in vassoi preformati e termoformati da<br />

libero servizio e take away».<br />

Oltre alla tradizionale Bresaola<br />

della Valtellina l<br />

lina<br />

IGP, la Del Zoppo po ha<br />

introdotto otto<br />

to altri prodotti tipici,<br />

i<br />

i<br />

come<br />

la Chiavennasca.<br />

asca.<br />

Del Zoppo e presidente del Consorzio di tutela<br />

Bresaola della Valtellina IGP. «Era una produzione<br />

artigianale e come tale ha proseguito la sua attività<br />

per molti decenni, seguita dai figli del fondatore<br />

fino alla metà degli anni ’90 del secolo scorso,<br />

quando mio fratello ed io decidiamo di allargare<br />

le nostre attività e di acquisire lo stabilimento di<br />

produzione a Buglio in Monte, in provincia di<br />

Sondrio», prosegue Moro. «Seguendo sempre<br />

la stessa ricetta tradizionale, abbiamo iniziato ad<br />

incrementare la produzione che, da artigianale,<br />

è ben presto divenuta industriale. Abbiamo ampliato<br />

e rinnovato il primo stabilimento al quale<br />

abbiamo aggiunto un reparto per la stagionatura<br />

La bresaola fino a pochi decenni fa era un<br />

prodotto tipico di queste zone, oggi è consumato<br />

da Nord a Sud, indistintamente. Come<br />

lo spiega?<br />

«La bresaola è rimasta per lungo tempo un insaccato<br />

regionale, quasi introvabile al di fuori delle<br />

salumerie della Valtellina. A produrla erano le piccole<br />

realtà locali a conduzione familiare.<br />

Il mercato ha iniziato a cambiare e anche molto<br />

rapidamente quando le località della zona sono diventate<br />

mete turistiche molto frequentate: d’inverno<br />

per lo sci e durante i mesi estivi per le escursioni.<br />

Tutti ricordiamo i lunghi serpentoni di automobili<br />

che in colonna scendevano verso valle dalle più<br />

rinomate località sciistiche. Bastano due nomi<br />

su tutti: Bormio e Livigno. E proprio i vacanzieri,<br />

una volta rientrati in città cercavano di ritrovare<br />

i profumi e i gusti tipici delle<br />

nostre montagne, e tra<br />

questi ovviamente la<br />

bresaola era un po’ la<br />

punta di diamante.<br />

Franco Moro, classe 1942,<br />

è Presidente della Del Zoppo.<br />

Sotto, i nuovi impianti iant<br />

produttivi.<br />

tivi<br />

i<br />

59


GULLIVER<br />

Dopo la salatura, le bresaole<br />

devono stagionare are per<br />

un periodo<br />

che va dalle le 4 alle 8 settimane.<br />

e.<br />

Speravano cioè di poterla trovare anche in città<br />

presso le salumerie sotto casa. E i commercianti,<br />

ovviamente, hanno saputo soddisfare la nuova<br />

e crescente domanda. Da lì alla diffusione della<br />

bresaola anche nella grande distribuzione il passo<br />

è stato più che breve».<br />

Il legame con il territorio è ancora molto forte,<br />

sbaglio?<br />

«Lo è sempre stato e continua ad esserlo. Innanzitutto<br />

perché proprio il particolare clima della<br />

Valtellina permette di realizzare un prodotto assolutamente<br />

unico e quasi inimitabile. Al di là delle<br />

ricette che gelosamente gli esperti salumieri e<br />

macellai si sono tramandati di padre in figlio, qui<br />

il clima secco e ventilato consente di usare meno<br />

sale per la conservazione, il che rende la carne più<br />

tenera e gustosa.<br />

Lo snodo fondamentale che di fatto ha reso ancora<br />

più stretto il legame con il territorio, avviene nel<br />

1998, quando la bresaola della Valtellina ottiene<br />

il riconoscimento IGP. Da allora, il marchio è utilizzato<br />

esclusivamente dai produttori locali, 16 in<br />

tutto ad oggi, che hanno aderito al consorzio. La<br />

zona tipica di produzione della bresaola coincide,<br />

infatti, con l’intero territorio della provincia di Sondrio,<br />

che include i territori della Valtellina e della<br />

Valchiavenna, dove in realtà la bresaola è nata».<br />

a rigorosi controlli, per verificarne la qualità e la<br />

genuinità. La lavorazione inizia con la rifilatura<br />

della carne, una preparazione accurata durante<br />

la quale si selezionano solo le parti che servono<br />

alla produzione della bresaola: fesa, punta d’anca,<br />

sottofesa, magatello e sottosso. La carne viene privata<br />

del grasso in eccesso, pesata e preparata per<br />

la salatura. Quest’ultima è una fase fondamentale<br />

per conferire al prodotto le sue peculiari caratteristiche:<br />

la delicatezza del gusto, la sua appetitosa<br />

morbidezza e il suo inconfondibile aroma.<br />

Tutti i pezzi vengono quindi ricoperti con un mix di<br />

sale e di spezie per un periodo di circa 10 -15 giorni.<br />

Subito dopo, si procede con la zangolatura: ogni<br />

pezzo viene cioè “massaggiato” da uno speciale<br />

strumento, la zangola, che permette al sale e agli<br />

aromi di penetrare in profondità nella carne che<br />

viene poi insaccata all’interno di un budello dove<br />

inizia a perdere lentamente umidità».<br />

Dopo quanto tempo possono raggiungere il<br />

mercato?<br />

«Tra asciugatura e stagionatura le bresaole devono<br />

“riposare” in un ambiente controllato per un periodo<br />

che va dalle 4 alle 8 settimane a seconda delle<br />

dimensioni. Durante questo periodo è ancora oggi<br />

l’uomo a fare la differenza, attraverso un attento e<br />

costante esame sensoriale di ogni singolo pezzo<br />

che deve asciugarsi in modo molto graduale. Solo<br />

così manterrà la corretta umidità e potrà assorbire<br />

tutti i sapori conferiti dal sale e dagli aromi. Ecco<br />

perché le condizioni climatiche all’interno dell’area<br />

di stagionatura devono seguire standard rigorosi:<br />

per esempio l’umidità deve essere sempre costante<br />

così come la temperatura deve essere compresa<br />

tra i 12 e i 18 gradi e il locale deve consentire un<br />

buon ricambio d’aria. La tecnologia da questo<br />

punto di vista ci ha aiutato molto».<br />

Oltre il 50% della produzione<br />

della Del Zoppo arriva riva<br />

nei negozi<br />

confezionata nata<br />

in apposite posi<br />

vaschette.<br />

te.<br />

La denominazione IGP prevede un disciplinare<br />

di produzione. Quali sono le regole fondamentali?<br />

«Innanzitutto la bresaola è un salume ricavato dai<br />

tagli più pregiati della coscia di manzo la cui età<br />

va da un minimo di 18 ad un massimo di 48 mesi.<br />

Una volta giunta in azienda, la carne è sottoposta<br />

60


GULLIVER<br />

L’UNICO ELEMENTO<br />

CERTO È IL SALE<br />

Nonostante si sia indagato molto sulle origini<br />

del nome bresaola, non si è riusciti a fare<br />

chiarezza. Pare che in passato fosse nota<br />

anche come brazaola, bresavola o brisaola<br />

a seconda delle zone. Quel che è certo è che<br />

il nome si compone di due parti: la seconda<br />

(sal) è evidentemente legata all’impiego del<br />

sale nel processo di conservazione. Sulla prima<br />

parte del nome non tutti concordano: alcuni<br />

pensano che possa essere collegata al termine<br />

germanico “brasa”, dagli antichi bracieri con cui<br />

si riduceva l’umidità nei locali di stagionatura e<br />

si aromatizzava il prodotto con alloro e bacche<br />

di ginepro. Altri lo fanno risalire a “brisa”, un<br />

termine dialettale della Valchiavenna che indica<br />

una ghiandola bovina particolarmente salata.<br />

Ma il tanto misterioso “bre” potrebbe addirittura<br />

far riferimento ad una parola comune alle<br />

antiche lingue europee che fa riferimento ai<br />

cervidi, il cui allevamento ha preceduto quello<br />

dei bovini nel Nord Europa.<br />

È corretto definire la Del Zoppo un’azienda<br />

mono-prodotto?<br />

«Dagli stabilimenti Del Zoppo esce fondamentalmente<br />

bresaola, magari declinata secondo le<br />

ricette tipiche che differiscono da zona a zona. A<br />

fianco della tradizionale bresaola della Valtellina<br />

IGP, la nostra punta di diamante, abbiamo infatti<br />

avviato la produzione della Chiavennasca e della<br />

Slinzega. Più recentemente, abbiamo iniziato la<br />

produzione di bresaola Bio e a confezionare piccoli<br />

rotoli di bresaola farciti con il Casera, un formaggio<br />

tipico della zona».<br />

Prima ha fatto riferimento al nuovo impianto<br />

dal quale escono i prodotti confezionati. Continuate<br />

comunque a fornire prodotti da banco?<br />

«Assolutamente sì. Ma il mercato dei prodotti<br />

confezionati è in forte ascesa e noi ci siamo mossi<br />

per tempo, addirittura anticipando questa tendenza.<br />

Si tenga conto che oltre il 52% della nostra<br />

produzione di bresaola è rappresentato proprio<br />

da prodotti confezionati. E questo risultato ci ha<br />

permesso di diventare i leader nella grande distribuzione<br />

a livello nazionale».<br />

Ci dia qualche numero, giusto per inquadrare<br />

l’azienda.<br />

«Complessivamente lavoriamo circa 120 tonnellate<br />

di carne alla settimana, per oltre 42 mila quintali<br />

di bresaola in un anno».<br />

Il consumo di bresaola è in costante crescita.<br />

Qual è la situazione del mercato?<br />

«Da quando è stato costituito il consorzio, il mercato<br />

della bresaola è cresciuto più del 40%. E il trend<br />

non si è fermato, visto che attualmente la crescita<br />

anno su anno è di circa il 3 - 4 %. Un buon risultato<br />

se consideriamo che nel comparto dei salumi non<br />

tutti i prodotti riescono a tenere questo passo».<br />

Insomma la bresaola piace molto agli italiani,<br />

perché secondo lei?<br />

«La bresaola della Valtellina IGP ha delle caratteristiche<br />

organolettiche che la rendono davvero unica<br />

nel suo genere. È un salume addirittura consigliato<br />

dalla maggior parte dei nutrizionisti, anche per chi<br />

è a dieta, per bambini, anziani, diabetici e persino<br />

per gli sportivi. Questo grazie al suo ridotto apporto<br />

di grassi e calorie. Per contro la sua carne è<br />

particolarmente ricca di proteine, vitamine e sali<br />

minerali. Un tempo era un prodotto stagionale,<br />

si consumava prevalentemente tra la primavera<br />

e l’autunno, mentre oggi si vende tutto l’anno.<br />

Tanto che la nostra produzione non si ferma mai.<br />

Pare piaccia molto anche all’estero, è corretto?<br />

Glielo confermo, Circa il 10% della produzione è<br />

destinata a varcare i confini del nostro Paese. La<br />

bresaola è ben diffusa in tutta Europa e stiamo<br />

aprendo i mercati giapponese e statunitense. Anzi<br />

all’estero c’è già chi tenta di copiarla. Ma grazie al<br />

Consorzio di tutela sappiano come difenderci in<br />

modo adeguato.<br />

G<br />

61


GULLIVER<br />

L’iniziativa, che parte il 15 ottobre<br />

2018 e terminerà i 13 gennaio 2019,<br />

prevede che in tutti i punti vendita<br />

<strong>Gulli</strong>ver che<br />

aderiscono alla propo-<br />

di Alessandro Barbieri<br />

Dal 15 ottobre prossimo,<br />

fino a 13 gennaio 2019,<br />

parte la nuova iniziativa<br />

pensata per dare alle scuole<br />

dell’Istituto Comprensivo<br />

Statale Bassa Valle Scrivia,<br />

la possibilità di ottenere<br />

attrezzature informatiche<br />

e materiale didattico in<br />

forma totalmente gratuita.<br />

LA SCUOLA<br />

DEL CUORE<br />

La Scuola del cuore è un importante progetto<br />

realizzato dai Supermercati <strong>Gulli</strong>ver che darà<br />

alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie<br />

di primo grado, l’opportunità di ottenere<br />

attrezzature informatiche, materiali didattici e tanti<br />

altri articoli per l’attività scolastica in forma totalmente<br />

gratuita. In questa prima fase sono stati<br />

individuati sedici scuole che fanno parte dell’Istituto<br />

Comprensivo Statale Bassa Valle Scrivia<br />

e in particolare dei comuni di Alluvioni Cambiò,<br />

Castelnuovo Scrivia, Grava, Isola S.Antonio, Molino<br />

dei Torti, Pontecurone e Sale.<br />

Sette comuni che rappresentano<br />

di fatto gli apripista per iniziative<br />

analoghe da sviluppare in seguito<br />

su altri territori.<br />

Il catalogo è davvero ricco e prevede<br />

attrezzature informatiche e<br />

materiale didattico di prima scelta.<br />

Si va dalla Lim Activboard, una<br />

speciale lavagna multimediale da<br />

62<br />

88 pollici, da collegare alle comuni sorgenti di dati<br />

(per esempio il personal computer o le classiche<br />

chiavette USB), al videoproiettore professionale, dal<br />

tablet “due in uno”, ai personal computer portatili e<br />

desktop di ultima generazione. Per rimanere in ambito<br />

informatico, non mancano stampanti, scanner<br />

e diffusori audio, per costruire vere e proprie stazioni<br />

multimediali. Per i più piccoli sono previsti numerosi<br />

strumenti con cui stimolare la loro creatività e la loro<br />

curiosità anche in ambito scientifico e naturalistico.<br />

E ancora le brandine per i riposini pomeridiani, i<br />

tavoli e le sedie destinate alla scuo-<br />

la dell’infanzia. Insomma molto di<br />

quello che occorre per rendere le<br />

nostre scuole al passo con i tempi.<br />

COME PARTECIPARE<br />

Linda Lugano, responsabile<br />

della comunicazione ca i<br />

one di <strong>Gulli</strong>ver.<br />

live


GULLIVER<br />

sta, verrà rà<br />

consegnato un bollino lino scuola ogni 10<br />

euro di spesa. Partecipare al progetto è davvero<br />

semplice. Tutti i bambini, i ragazzi e le loro famiglie<br />

potranno depositare i bollini o le schede bollini<br />

completate all’interno dei box presenti sul punto<br />

vendita aderente, oppure all’interno dei box che<br />

saranno collocati nelle scuole che partecipano<br />

all’iniziativa.<br />

COME RICHIEDERE I PREMI<br />

Entro e non oltre il 15 febbraio 2019, sulla base della<br />

quantità di bollini accumulati, le scuole dovranno<br />

compilare l’apposito modulo d’ordine presente in<br />

struttura, indicando quali premi sono stati scelti tra<br />

quelli presenti nel catalogo consegnato all’inizio<br />

del progetto. Basterà allegare le schede bollini e i<br />

bollini accumulati come controprova dell’ordine<br />

effettuato, senza alcuna spesa aggiuntiva.<br />

«Il nuovo progetto Scuola del cuore conferma<br />

i valori ai quali <strong>Gulli</strong>ver si è ispirata fin dalla sua<br />

nascita. La nostra azienda è da sempre attenta<br />

alle necessità dei clienti, delle loro famiglie e della<br />

comunità di cui fanno parte. Oggi più che mai, le<br />

scuole hanno bisogno del contributo di tutti per<br />

sopperire alla mancanza di fondi adeguati», ha detto<br />

Linda Lugano, responsabile della comunicazione di<br />

<strong>Gulli</strong>ver. «Il nostro è un piacevole dovere istituzionale<br />

e sociale che passa attraverso gesti semplici<br />

ma fondamentali, rivolti a quegli stessi bambini<br />

che spesso vediamo nei nostri negozi mentre accompagnano<br />

le loro mamme e i loro papà durante<br />

la spesa. A loro va tutta la nostra attenzione, con<br />

la consapevolezza che sostenerli adeguatamente<br />

ISTITUTO<br />

COMPRENSIVO STATALE<br />

BASSA VALLE SCRIVIA<br />

SCUOLE DELL’INFANZIA:<br />

Alluvioni Cambiò (15040)<br />

Via Garibaldi n. 18<br />

Castelnuovo Scrivia (15053)<br />

Via Flavio Torti n. 3<br />

Isola S.Antonio (15050)<br />

Via Balduzzi n. 10<br />

Molino dei Torti (15050)<br />

Via Sorelle Carena<br />

Pontecurone (15055)<br />

Via S. Maria Delle Grazie n. 13<br />

Sale (15045)<br />

Via Colombarola n. 2<br />

SCUOLE PRIMARIE:<br />

Castelnuovo Scrivia (15053)<br />

Piazza Vittorio Veneto<br />

Grava (15040)<br />

Via Alessandro Bellingeri n. 64<br />

Isola S.Antonio (15050)<br />

Piazza Garibaldi n. 1<br />

Molino dei Torti (15050)<br />

Via Roma n. 81<br />

Pontecurone (15055)<br />

Via Roma n. 63<br />

Sale (15045)<br />

Via Bellisomi n. 58<br />

SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO:<br />

Castelnuovo Scrivia (15053)<br />

Viale IV Novembre n. 63<br />

Pontecurone (15055)<br />

Via Roma n. 65<br />

Sale (15045)<br />

Via Bellisomi n.62<br />

oggi nelle attività didattiche può significare molto<br />

per il loro futuro», ha proseguito Lugano.<br />

L’iniziativa sarà supportata da una campagna<br />

pubblicitaria che si svilupperà all’interno dei punti<br />

vendita che aderiscono all’iniziativa e attraverso i<br />

tradizionali strumenti di comunicazione. In più saranno<br />

utilizzati i canali social, Facebook per primo,<br />

assai diffusi proprio tra le nuove generazioni. G<br />

63


COME A NEW YORK<br />

L’ispirazione per la<br />

collezione Industrial<br />

dell’italiana Ardeco arriva<br />

dai loft di New York. Questa<br />

linea di mobili per il bagno<br />

è caratterizzata da un uso<br />

sperimentale del metallo<br />

che rifinisce i modelli<br />

realizzati in rovere, legno<br />

che caratterizza la linea.<br />

La struttura autoportante<br />

metallica è ripresa nelle<br />

“maniglie”, utilizzabili<br />

come porta asciugamani,<br />

e diventa un piano<br />

d’appoggio per il lavabo.<br />

DESIGN<br />

di Maurizio Ferrari<br />

web: ardeco-it.com<br />

UNA CASCATA<br />

PER SPECCHIARSI<br />

Si chiama Niagara<br />

ed è un nuovo<br />

specchio “ad acqua”<br />

realizzato dall’azienda<br />

toscana Laprogetto.<br />

Caratteristica unica<br />

di questo modello<br />

è la cascata d’acqua<br />

demineralizzata che<br />

scorre sulla superficie<br />

senza lasciare aloni<br />

strani. Tutto questo<br />

è possibile grazie a<br />

una pompa situata<br />

all’interno che si<br />

arresta attraverso<br />

un telecomando<br />

per scoprire la parte<br />

riflettente dello<br />

specchio. La cornice è<br />

disponibile in diverse<br />

finiture per meglio<br />

adattarsi all’ambiente.<br />

www.laprogetto.it<br />

COMODI CON<br />

ELEGANZA<br />

Dalla provincia di Udine arrivano le sedute<br />

firmate Blifase, una ricca collezione dal design<br />

contemporaneo, dove il legno è assoluto<br />

protagonista. Tra le new entry troviamo Ikkoku, la<br />

nuova lounge che si ispira alla cultura giapponese e il<br />

divanetto Wave, contraddistinto da linee armoniose.<br />

Per la sala da pranzo c’è la sedia Canto, caratterizzata<br />

da una seduta girevole a 360°. Prodotti nei quali<br />

eleganza e funzionalità si fondono in modo armonico.<br />

www.blifase.it<br />

65


VIAGGI<br />

di Davide Grilli<br />

Matera,<br />

QUATTRO PASSI TRA I SASSI<br />

Da città fantasma degli anni ‘50 del secolo scorso,<br />

Matera è divenuta una vera e propria perla<br />

che il mondo intero ci invidia. Tra storia e natura,<br />

i suoi famosi Sassi brilleranno ancora di più perché<br />

nel 2019 sarà la Capitale europea della cultura.<br />

Chiariamo subito. Non esistono fotografie o aggettivi<br />

in grado di descrivere la bellezza di una città come<br />

Matera e dei suoi celebri Sassi. Davanti allo spettacolo<br />

mozzafiato di questo gigantesco presepe con<br />

grotte e abitazioni che si aggrappano alla roccia si<br />

resta letteralmente di… sasso.<br />

La storia dell’umanità è scolpita in ogni pietra di<br />

questo intricato dedalo di viuzze, stradine, gradini<br />

e chiese scavate e costruite nel tufo. Una perfetta<br />

simbiosi tra architettura e natura, un paesaggio<br />

che diventa scultura. Il modo migliore per visitarla<br />

e scoprire tutti i suoi tesori è perdersi al suo inter-<br />

no. Abitati sin dal Paleolitico, i Sassi sono una vera<br />

e propria opera d’arte che l’Unesco nel 1993 ha<br />

inserito tra i patrimoni dell’umanità e che ha fatto<br />

innamorare famosi registi come Pierpaolo Pasolini,<br />

che qui ha girato nel 1964 Il Vangelo secondo Matteo,<br />

o Mel Gibson, che nel 2004 ha scelto Matera come<br />

location per il suo kolossal La Passione di Cristo.<br />

Nella sua annuale classifica delle città da visitare<br />

stilata dalla Lonely Placet, Matera è l’unica presenza<br />

italiana tra le 10 scelte, piazzandosi al settimo posto.<br />

“Con le sue case in pietra dorata abbarbicate<br />

sui pendii di un profondo vallone, Matera regala<br />

67


Alta qualità<br />

in tavola<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

in esclusiva solo da<br />

SALAME DI VARZI DOP


VIAGGI<br />

uno spettacolo di grandissimo impatto”, scrive il<br />

sito. Tra i 52 luoghi da visitare assolutamente nel<br />

2018, il New York Times la mette sul terzo gradino<br />

del podio, preceduta da New Orleans e Colombia.<br />

Ciliegina sulla torta, nel 2019 Matera sarà la Capitale<br />

europea della Cultura, un riconoscimento davvero<br />

ambito e di grande prestigio. Come si legge sul<br />

sito ufficiale dell’evento, “la giuria è stata colpita<br />

dall’entusiasmo e dalla innovatività caratterizzanti<br />

l’approccio artistico. Ci sono diversi progetti dotati<br />

del potenziale per attrarre un varia e più ampia<br />

audience europea, compresa la grande mostra<br />

Rinascimento del Mezzogiorno”. E la città si sta<br />

preparando al meglio a questo importante avvenimento.<br />

E pensare che negli anni Cinquanta,<br />

dopo la denuncia delle precarie condizioni di vita<br />

degli abitanti dei Sassi contenute nel libro Cristo si<br />

è fermato a Eboli di Carlo Levi, il 17 maggio 1952,<br />

Alcide De Gasperi con la “Legge Speciale per lo<br />

sfollamento dei Sassi” impose a due terzi degli<br />

abitanti della città di abbandonare le proprie case<br />

per trasferirsi nei nuovi rioni. I Sassi divennero una<br />

città fantasma. Ma già negli anni Novanta è partito<br />

un importante processo di riqualifica della città,<br />

una vera rinascita che ha portato questo antico<br />

insediamento ai meritati fasti di oggi.<br />

Visitare Matera significa visitare la storia della stessa<br />

umanità, nelle cui gravine formatesi nel corso<br />

delle ere geologiche, ogni visitatore potrà ritrovarvi<br />

i segni che hanno contraddistinto l’avventura<br />

dell’uomo. Lungo la parete di una di queste valli<br />

rupestri, si trova per esempio la Cripta del Peccato<br />

Originale o Grotta dei Cento Santi. Si tratta di una<br />

testimonianza dell’arte rupestre di inestimabile<br />

valore, in quanto ricopre un ruolo importante dal<br />

punto di vista storico e artistico grazie agli affreschi<br />

di stile longobardo-benedettino presenti al suo interno.<br />

All’interno del Sasso Caveoso invece si può<br />

visitare la Casa Grotta di Vico Solitario, abitata fino<br />

al 1957, che racconta la storia di contadini e gente<br />

comune che nei Sassi viveva come nel passato. La<br />

città è divisa in quattro zone. Ecco qualche consiglio<br />

su come muoversi a piedi tra le viuzze della città.<br />

PERCORSI<br />

1. SASSO BARISANO: è probabilmente la zona più<br />

scenografica. Da piazza Vittorio Veneto dirigetevi<br />

verso la loggia: da qui si può ammirare un incredibile<br />

panorama sul Sasso Barisano. Per scendere e<br />

cominciare a percorrere i suoi vicoli, bisogna andare<br />

nel centro della piazza e imboccare le scalette che<br />

conducono agli ipogei, circondati da una ringhiera.<br />

Vi sembrerà di scendere sotto terra e invece là sotto<br />

si apre una città intera! Le indicazioni turistiche vi<br />

aiuteranno a imboccare Via Fiorentini, ideale per<br />

introdursi nel Sasso più ampio e cominciare ad<br />

ammirare le casette di pietra trasformate in ristoranti<br />

e gallerie d’arte. Se proseguite lungo questa via,<br />

una delle più ampie, vi troverete davanti ad una<br />

scalinata in salita che conduce fino al Monastero<br />

di Sant’Agostino. Da qui ritornate sui vostri passi<br />

e imboccate una strada in salita verso la Chiesa<br />

di San Pietro Barisano. Continuando verso ovest<br />

sbucherete dopo pochi metri al livello superiore<br />

La chiesa di San Pietro Caveoso,<br />

sull’omonima l’<br />

onim<br />

piazza, za, è l’unica a<br />

non essere sere<br />

scavata ata<br />

nel<br />

tufo.<br />

Sopra: l’interno di una casa<br />

ricavata nei Sassi. si. Sotto: to: le<br />

Gravine sono<br />

veri e propri ri canyon.<br />

69


VIAGGI<br />

COME ARRIVARE<br />

In auto: Dal versante tirrenico:<br />

percorrere l’autostrada A3<br />

Salerno-Reggio Calabria e<br />

uscire allo svincolo Sicignano-raccordo<br />

autostradale “Basentana” (SS 407).<br />

Raggiunta Potenza, dopo circa 48<br />

chilometri, proseguire per altri 74<br />

chilometri. Si incontrerà lo svincolo per<br />

Matera (SS 7), raggiungibile dopo circa 30<br />

chilometri.<br />

Dal versante adriatico: percorrere la A14<br />

Bologna-Taranto “Autostrada adriatica”<br />

fino al casello di Foggia. Si devierà in<br />

direzione Candela (dove si incrocia anche<br />

la A16 Napoli-Bari) e si prosegue per<br />

Matera uscendo a Bari nord e percorrendo<br />

la SS 96, in direzione Altamura (circa 60<br />

chilometri).<br />

In treno: da qualche mese Trenitalia<br />

e Italo consentono di acquistare un<br />

biglietto per Matera collegandolo<br />

al tracciato TAV Roma-Salerno.<br />

Dalla località campana si prosegue con<br />

la navetta Freccialink fino a Matera. In<br />

alternativa, per chi trova più comoda la<br />

tratta adriatica, dalla stazione centrale<br />

di Bari si raggiunge comodamente (un<br />

minuto a piedi) quella delle FAL (Ferrovie<br />

Appulo-Lucane). Numerose corse<br />

quotidiane portano direttamente nel<br />

centro di Matera nel giro di 1h40’ circa.<br />

In autobus: le autolinee Marino<br />

collegano Matera a Milano,<br />

Ancona, Bologna, Chianciano,<br />

Fiuggi, Napoli, Novara, Parma,<br />

Reggio Emilia, Sassuolo e Urbino, oltre che<br />

a numerose città straniere. Le autolinee<br />

Marozzi e Liscio collegano la città a Roma,<br />

Firenze, Pisa e Siena.<br />

fino ad arrivare a piazza San Giovanni Battista con<br />

la bella chiesa omonima e da lì di nuovo su piazza<br />

Vittorio Veneto.<br />

2. SASSO CAVEOSO: è il quartiere più antico e<br />

più suggestivo perché qui ci si avvicina alla civiltà<br />

rupestre. La via più semplice per raggiungere il<br />

Sasso Caveoso da piazza Vittorio Veneto è imboccare<br />

sulla destra via del Corso e percorrerla fino in<br />

fondo, proseguendo su via Ridola. Superato palazzo<br />

Lanfranchi sulla destra, ci sono alcune scalette<br />

che permettono di scendere verso il Sasso. Si può<br />

percorrere la via principale fino a piazza San Pietro<br />

Caveoso, il centro del quartiere con l’omonima<br />

chiesa ma, prima di arrivare fino a qui, è consigliabile<br />

girare a destra verso la metà della strada principale<br />

per raggiungere la Chiesa di Santa Lucia alle Malve<br />

e soprattutto uno straordinario punto panoramico<br />

sulla Gravina. Tornando indietro, c’è un’altra deviazione<br />

sulla destra assolutamente imperdibile,<br />

prima di arrivare alla piazza: è quella che risale la<br />

scalinata che conduce alla chiesa della Madonna<br />

de Idris, senza dubbio la più suggestiva della città,<br />

inglobata all’interno del Monterrone che si affaccia<br />

sul Sasso Caveoso. Anche dal sagrato della chiesa il<br />

panorama è splendido. Da visitare assolutamente<br />

è la piazza di San Pietro Caveoso su cui si affaccia<br />

l’unica chiesa non scavata nel tufo e proseguite la<br />

passeggiata lungo la strada che procede leggermente<br />

in salita e che si affaccia sulla Gravina. Dalla<br />

zona del parcheggio si possono poi imboccare<br />

alcune scale e raggiungere la zona del Duomo.<br />

3. LA CIVITA: è la zona che sorge tra i due Sassi, riconoscibile<br />

soprattutto per la presenza del Duomo.<br />

Il Duomo domina Matera.<br />

Il suo<br />

campanile alto 54 metri<br />

è un ottimo punto di orientamento.<br />

e<br />

In aereo: L’aeroporto più vicino<br />

è quello di Bari-Palese a 63 Km.<br />

Il tragitto si può coprire con bus<br />

navetta o tramite diverse società di NCC<br />

che offrono servizi privati.<br />

71


VIAGGI<br />

La chiesa del Purgatorio,<br />

famosa per i teschi e gli<br />

scheletri<br />

sul portale e sulla facciata.<br />

a<br />

Da piazza Vittorio i Veneto si può raggiungere con<br />

una passeggiata imboccando via delle Becchelle,<br />

la parallela a sinistra di via del Corso. Questa è la<br />

strada delle gelaterie, delle caffetterie e dei negozi<br />

della Matera più moderna. Sulla sinistra si apriranno<br />

archi e balconate sul Sasso Barisano, mentre sulla<br />

destra, circa a metà strada, c’è una bela piazzetta<br />

dominata dal Palazzo del Sedile, che oggi ospita il<br />

Conservatorio. Proseguendo lungo la strada principale<br />

si giunge alla Cattedrale che domina la città<br />

con il suo campanile alto 54 metri, che rappresenta<br />

un facile punto di orientamento durante la visita alla<br />

città. Alle spalle del duomo, alcuni vicoli conducono<br />

al Musma, il Museo della Scultura Contemporanea<br />

e a Casa Noha, un edificio acquistato dal Fai dove si<br />

può vedere un filmato sulla storia dei Sassi di Matera.<br />

4. IL PIANO: è la zona della città barocca e ottocentesca<br />

il cui cuore è rappresentato da Piazza Vittorio<br />

Veneto da cui, tradizionalmente, inizia la visita del<br />

centro storico. La piazza è sempre animata, qui si<br />

riuniscono anche gli abitanti la mattina o al crepuscolo.<br />

Sulla sinistra è facile essere attratti dalla bella<br />

facciata arancione del Palazzo dell’Annunziata che<br />

oggi ospita la Biblioteca. Sotto la piazza si trova il<br />

cosiddetto Palombaro Lungo, un’enorme cisterna<br />

realizzata nel 1846 come riserva idrica pubblica.<br />

Cominciando a percorrere via del Corso sulla sinistra,<br />

si giunge alla Chiesa di San Francesco con<br />

l’imponente facciata tardo-barocca, mentre subito<br />

dopo l’albergo Italia, c’è la Chiesa del Purgatorio,<br />

famosa per i teschi e gli scheletri presenti sul suo<br />

portale e sulla facciata. Si percorre quindi la bella<br />

via Ridola su cui si affaccia sulla destra il Museo<br />

Archeologico, mentre in fondo l’elegante Palazzo<br />

Lanfranchi ospita il Museo di Arte Medievale e Moderna.<br />

Se da piazza Vittorio Veneto si procede verso<br />

sinistra si nota l’originale Chiesa di San Domenico<br />

con un bellissimo portale scolpito, mentre subito<br />

dopo si arriva alla romanica ed elegante Chiesa di<br />

San Giovanni Battista.<br />

G<br />

DORMIRE NEI SASSI<br />

HOTEL BASILIANI: situato nel cuore<br />

del Sasso Caveoso con affaccio sulla<br />

Gravina, si compone di 11 camere<br />

con accesso autonomo e individuate<br />

dai numeri civici. Sono state allestite<br />

nel 2010 a conclusione di lavori che le<br />

hanno dotate di tutti i moderni servizi.<br />

LOCANDA DI SAN MARTINO: si trova<br />

nel cuore dei Sassi, ne occupa un’intera<br />

sezione. Le 28 camere, disposte su<br />

quattro livelli collegate da scalinate,<br />

vicoli e ballatoi, sono tutte molto<br />

suggestive e diverse l’una dall’altra.<br />

SEXTANTIO LE GROTTE DELLA CIVITA:<br />

situato nella zona più antica dispone<br />

di 19 stanze, quasi tutte all’interno<br />

delle grotte. Una imponente grotta<br />

comune è utilizzata per tutti gli eventi<br />

di convivialità.<br />

HOTEL CAVEOSO: ubicato nelle<br />

immediate vicinanze di Piazza San<br />

Pietro al Sasso Caveoso, consente agli<br />

ospiti di arrivare agevolmente con<br />

l’auto nelle immediate vicinanze della<br />

struttura e di visitare e vivere i Sassi dal<br />

di dentro.<br />

MANGIARE NEI SASSI<br />

Protagonista indiscusso della<br />

gastronomia lucana è il pane di Matera.<br />

Oltre a rappresentare il simbolo della<br />

città, questo pane è anche la base di<br />

molte ricette tradizionali. Nei ristoranti<br />

ricavati nei Sassi potete assaporare i<br />

piatti “poveri della tradizione: tra i tipici<br />

primi piatti ci sono il pan cotto, u calzn<br />

di ravioli e ricotta, oppure i ceci con le<br />

lagane. Ottima la crapiata, una zuppa a<br />

base di legumi e cereali. Per i secondi<br />

piatti invece non perdetevi la carne di<br />

agnello in casseruola, il famoso cuturrid,<br />

o la pignata con le interiora di agnello<br />

alla brace. Anche i dolci sono semplici<br />

e gustosi, come le strazzate, le friselle<br />

alla mandorla o le cartellate. Il tutto<br />

accompagnato da ottimi vini lucani, tra<br />

cui il celebre Aglianico del Vulture DOC.<br />

73


<strong>Gulli</strong>ver presenta la nuova linea di prodotti a marchio Consilia,<br />

selezionati per darti la qualità delle migliori marche ad un prezzo conveniente ogni giorno.<br />

PROVALI! L’ASSORTIMENTO CONTINUA A CRESCERE!


BENESSERE<br />

di di Flavia Xxxxx Romero Xxxxxx<br />

Sorridi!<br />

L<br />

FA BENE ALLA SALUTE...<br />

Rafforza il sistema<br />

immunitario, diminuisce<br />

lo stress, riduce la pressione<br />

arteriosa e il rischio di un<br />

ictus. Il sorriso stimola<br />

l’empatia e ci fa apparire<br />

più belli. Ecco perché ridere<br />

fa bene all’umore ma<br />

anche alla salute.<br />

La Giornata Mondiale del Sorriso è celebrata ogni<br />

primo venerdì del mese di ottobre, proprio all’inizio<br />

della stagione autunnale che tendenzialmente<br />

porterebbe ad essere un po’ più malinconici e poco<br />

propensi a sorridere. E invece, questa giornata<br />

speciale è stata istituita proprio per ricordarci che<br />

sorridere fa bene al corpo, alla mente e allo spirito.<br />

L’idea di celebrare il World Smile Day è stata di<br />

Harvey Ball, il creatore dell’iconico e famosissimo<br />

Smile, che ha ispirato gli emoticon odierni. Ball ha<br />

inventato la faccina gialla che sorride nel 1963, per<br />

conto di una compagnia di assicurazioni di Worcester<br />

che era appena stata acquisita da una più<br />

grande compagnia dell’Ohio, con un conseguente<br />

calo del morale dei suoi dipendenti.<br />

In pochi minuti, Harvey Ball creò una faccina sorridente<br />

che doveva essere posta sulle scrivanie e<br />

75


BENESSERE<br />

stampata su alcuni poster da appendere al muro:<br />

lo scopo era proprio quello di tirare su il morale dei<br />

dipendenti. Ma il destino dello Smile era quello<br />

di diventare protagonista assoluto di tutte le chat<br />

nel mondo, di apparire su felpe e T-shirt, perché<br />

presto i poster sarebbero stati acquistati in quantità<br />

enormi e la faccina sorridente sarebbe diventata<br />

popolarissima.<br />

Ma torniamo alla Giornata Mondiale del Sorriso,<br />

istituita nel 1999 con uno scopo ben preciso, dichiarato<br />

esplicitamente dal suo cartello: Lo smile<br />

non ha partito politico, non ha geografia, non ha<br />

religione. L’idea di Harvey era di dedicare un giorno<br />

ogni anno a sorridere.<br />

Ma perché fa così bene sorridere? In primo luogo<br />

riduce lo stress. Il sorriso può essere considerato<br />

una sorta di elisir della giovinezza perché sembra<br />

aumenti la longevità.<br />

Non solo. Sorridere ringiovanisce il viso di almeno<br />

tre anni: un sorriso, infatti, attiva ben dodici muscoli<br />

del viso: i due levator anguli oris (che sollevano i lati<br />

della bocca), i levator labii superioris (che sollevano il<br />

labbro superiore), gli orbicularis oculi (che agiscono<br />

sull’orbita oculare), i risorius (che portano indietro<br />

le labbra), gli zygomaticus major e gli zygomaticus<br />

minor (che sollevano gli zigomi). Quale miglior<br />

ginnastica per mantenere il viso bello e giovane?<br />

Anche il sistema immunitario<br />

trae<br />

giovamento dal sorriso. Calano<br />

lo stress ss e la pressione sion<br />

del sangue.<br />

Harvey Ball creò nel 1963<br />

l’iconico i<br />

Smile che<br />

oggi vive<br />

ve una<br />

nuova giovinezza i sui Social.<br />

Il sorriso attiva ben dodici<br />

muscoli del viso<br />

che<br />

agiscono su<br />

labbra, bra, orbita oculare e zigomi.<br />

i<br />

Oltre al fatto di apparire più giovani,<br />

il che non dispiace affatto,<br />

c’è anche l’aspetto inequivocabile<br />

che le persone sorridenti<br />

stimolano l’empatia, tendono<br />

ad apparire più belle e attirano<br />

relazioni appaganti e feedback<br />

positivi. Basti pensare alla sensazione<br />

che abbiamo quando<br />

qualcuno ci saluta per strada con<br />

un bel sorriso, rispetto alla sensazione che abbiamo<br />

incontrando qualcuno che mugugna a fatica<br />

un “buongiorno” e neppure ci guarda in faccia.<br />

L’abitudine a sorridere è anche un elemento fondamentale<br />

per la buona riuscita di una relazione,<br />

anche se percepito in modo differente a seconda<br />

del sesso (è sempre più chiaro che donne e uomini<br />

sono molto diversi!).<br />

Gli uomini apprezzano le donne che sanno scherzare,<br />

che hanno la battuta pronta e che apprezzino<br />

l’umorismo del compagno nelle relazioni di<br />

coppia.<br />

Per le donne, invece, l’attrazione per gli uomini<br />

“simpatici” è collegata al processo di selezione<br />

che assicura la continuità della specie: l’umorismo<br />

è un segnale di creatività e intelligenza, doti che<br />

faciliterebbero la sopravvivenza delle prole.<br />

Dicevamo che i benefici di un bel sorriso si riflettono<br />

sul benessere della persona. Non dimentichiamoci<br />

infatti che sorridere rafforza anche il<br />

sistema immunitario perché porta le persone<br />

a essere più ottimiste e a ridurre lo stress; rallenta<br />

il battito cardiaco, riduce la pressione e anche la<br />

probabilità di avere ictus. Sorridete, dunque! Ne<br />

gioverete in umore, salute, amicizie e amore. G<br />

77


Il salumificio Valverde è situato nel cuore dell’Oltrepo<br />

Pavese, zona di antica tradizione nella produzione di ottimi<br />

insaccati, grazie anche al particolare microclima che ne<br />

favorisce la stagionatura e la maturazione.<br />

Dotato di moderne tecnologie per la lavorazione delle<br />

materie prime accuratamente selezionate, garantisce<br />

una produzione di salumi tipici di elevata qualità nel<br />

rispetto delle ricette originali e delle antiche usanze.<br />

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Il consumatore deve sapere che<br />

il Salame di Varzi DOP<br />

è solo quello accompagnato<br />

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ALIMENTARI E FORESTALI<br />

Denominazione di Origine Protetta<br />

ai sensi del Regolamento (CE) n° 1107/96<br />

ai sensi dell’art. 10 del Regolamento (CE) n° 510/06<br />

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perchè ottenuto secondo quanto<br />

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Tel. 0383-589901<br />

Fax 0383-586735<br />

www.salumificio-valverde.it


BELLEZZA<br />

di Flavia Romero<br />

Il cambio di stagione<br />

può indebolire i<br />

capelli, ma non<br />

allarmatevi. Fare<br />

sport e seguire<br />

un’alimentazione<br />

mirata possono<br />

ridurre gli effetti di<br />

questo fenomeno<br />

<br />

Capelli,<br />

MA È VERO CHE CADONO<br />

IN AUTUNNO?<br />

Arriva l’autunno e con le foglie, cadono anche<br />

i capelli. Sarà la solita bufala? Purtroppo questa<br />

volta no, è tutto vero. Con l’autunno, ma in verità<br />

anche in primavera, la caduta dei capelli si fa evidente.<br />

Sia chiaro, i capelli cadono durante tutto<br />

l’anno per un naturale cambio fisiologico ed è<br />

giusto così, ma in questi due periodi dell’anno,<br />

inizio autunno (tra settembre e novembre) e<br />

inizio primavera (tra aprile e maggio), ahimè, la<br />

cosa si fa più evidente. D’altronde è un fenomeno<br />

assolutamente nella norma, che rispecchia<br />

l’andamento della natura: in vista dell’inverno<br />

gli alberi perdono le foglie, gli animali cambiano<br />

il pelo e gli uomini perdono i capelli. Se quindi<br />

la causa della perdita di capelli è da imputare<br />

unicamente al cambio di stagione, poco si può<br />

fare. Ma qualche cambiamento nel proprio stile di<br />

vita può aiutare a limitare gli effetti dell’autunno<br />

sulla nostra chioma. Innanzitutto bisogna ridurre<br />

stress e ansia. Dopo il rientro dalle vacanze non<br />

è proprio una passeggiata riprendere in mano<br />

tutti gli impegni che avevamo temporaneamente<br />

tralasciato durante il periodo estivo: il lavoro, la<br />

scuola, le attività pomeridiane dei figli, le date<br />

79


BELLEZZA<br />

Una corretta alimentazione<br />

aiuta a mantenere ere sani i capelli<br />

li<br />

limitando i<br />

la loro caduta.<br />

e le scadenze da ricordare. Insomma, è tutto<br />

stress che ha effetti negativi sul nostro umore<br />

e alla lunga potrebbe averli anche sulla nostra<br />

salute. Praticare sport è un’ottima abitudine,<br />

non solo per rimanere in forma e sentirci meglio,<br />

ma anche perché l’attività fisica migliora la circolazione<br />

sanguigna, incentiva quindi l’afflusso di<br />

sangue sul cuoio capelluto, riduce la pressione e<br />

il colesterolo. E non finisce qui. L’attività fisica fa sì<br />

che il cervello rilasci nell’organismo le endorfine,<br />

sostanze chimiche che ci rendono più felici ed<br />

euforici e che aiutano a sopportare meglio le<br />

situazioni di stress. E poi c’è l’alimentazione, un<br />

aspetto fondamentale per mantenere la nostra<br />

chioma forte e sana. Di base è necessaria un’alimentazione<br />

il più varia possibile, che prediliga<br />

prodotti freschi e di stagione, ma è anche vero,<br />

che ci sono degli alimenti che possono favorire la<br />

crescita dei capelli e che possono aiutare a rinforzarli.<br />

Le proteine contenute nella carne bianca,<br />

nelle uova e nei frutti di mare, per esempio, contengono<br />

amminoacidi essenziali, all’origine delle<br />

proteine del capello, e minerali come rame, silicio,<br />

zinco, ferro<br />

e manganese,<br />

necessari per<br />

la formazione<br />

della cheratina.<br />

Carne, pesce e<br />

uova contengono<br />

anche la<br />

vitamina B12,<br />

indispensabile<br />

per la crescita<br />

dei tessuti. Broccoli, cavolfiori e verze, sono ricchi<br />

di oligoelementi, tra cui il manganese che<br />

protegge il bulbo pilifero e il fusto del capello<br />

dai danni dello stress ossidativo. Carote, pesche,<br />

albicocche, zucca sono ricchi di betacarotene,<br />

un pigmento all’origine della vitamina A, che<br />

protegge la salute del capello, mentre agrumi,<br />

fragole, peperoni, kiwi, pomodori e verdure a<br />

foglia verde contengono vitamina C, un antiossidante<br />

naturale che combatte l’invecchiamento<br />

cellulare e mantiene in salute la cute e i capelli.<br />

Fonte di vitamina E, che protegge la salute del<br />

cuoio capelluto è l’olio extravergine di oliva. E<br />

infine uova, cereali integrali, lievito di birra, funghi<br />

e fegato sono fonti di folati e vitamine del gruppo<br />

B, che favoriscono la circolazione sanguigna<br />

del cuoio capelluto, in modo che i bulbi piliferi<br />

risultino sempre ben irrorati e nutriti. Inoltre le<br />

vitamine B5 e B6 stimolano la produzione naturale<br />

di melanina prevenendo il processo di<br />

incanutimento.<br />

È possibile ricorrere anche ad alcuni rimedi naturali:<br />

decotti e infusioni a base di timo, lavanda,<br />

camomilla,<br />

ortica applicare<br />

tiepidi sul cuoio<br />

capelluto:<br />

queste piante<br />

hanno effetti<br />

antinfiammatori<br />

e sono note per<br />

la loro capacità<br />

di stimolazione<br />

dei follicoli. G<br />

Oltre a creme e balsami,<br />

si può ricorrere rere<br />

ad alcuni rimedi<br />

a base<br />

di timo, lavanda e camomilla.<br />

mill<br />

81


FITNESS<br />

di di Xxxxx Davide Xxxxxx Grilli<br />

Paddle<br />

DIVERTIMENTO PURO<br />

Negli ultimi anni il paddle si sta diffondendo assai<br />

rapidamente, non solo perché fa bene alla salute,<br />

ma perché è molto divertente e tonifica tutto il corpo.<br />

Il gioco è simile al tennis, ma le regole non sono uguali.<br />

Si gioca con le racchette e la pallina, ma non è<br />

il tennis, lo squash e tantomeno il ping pong. E<br />

allora di quale sport si tratta? È il paddle, un gioco<br />

che affonda le sue radici nell’800 ma le cui regole<br />

attuali sono state di fatto canonizzate negli anni<br />

‘70 del secolo scorso in Messico. Se ad inventarlo<br />

fu infatti lo statunitense Frank Beal nel 1898 (lo<br />

chiamò così per la racchetta con cui si gioca), la sua<br />

ascesa si deve a Enrique Corcuera, un benestante<br />

messicano che nel 1969 decise di allestire nella sua<br />

villa di Acapulco un campo da tennis. Lo spazio<br />

era però limitato e ai lati c’era una folta vegetazione.<br />

Ridusse così il campo e lo delimitò con pareti<br />

in muratura. Fu un’intuizione geniale che lo rese<br />

l’inventore di questo sport, che si diffuse dapprima<br />

in tutta l’America centrale e il Sudamerica e poi in<br />

Europa, arrivando prima in Spagna e in Francia. Nel<br />

1991 il paddle arriva anche in Italia, debuttando a<br />

Bologna. In quell’anno nasce la Federazione Italiana<br />

Gioco Paddle (FIGP) e si creano le prime squadre<br />

agonistiche. Nel 2008 lo sport viene riconosciuto<br />

dal CONI e inizia a dipendere dalla FIT (Federazione<br />

Italiana Tennis). Oggi è in costante crescita.<br />

LE REGOLE<br />

A paddle si gioca in doppio, con racchette a piatto<br />

solido bucherellate, simili a quelle del beach tennis<br />

per capirci, e con una pallina uguale a quella del<br />

83


FITNESS<br />

LUNGA VITA<br />

CON LA RACCHETTA<br />

Fare sport fa bene. Questo lo abbiamo<br />

capito tutti. Ma secondo uno studio<br />

condotto dalla Sydney Medical School e<br />

pubblicato dal British Journal of Sport<br />

Medicine, se si parla di longevità non<br />

tutti gli sport sono uguali. Chi pratica uno<br />

sport da racchetta avrebbe quasi il 50% di<br />

probabilità in meno di morire per malattie<br />

cardiovascolari rispetto a chi non pratica<br />

attività sportive. Gli studiosi hanno<br />

analizzato undici ricerche realizzate nel<br />

corso di oltre un decennio in Inghilterra e<br />

Scozia, riuscendo a coprire un campione<br />

di oltre 80 mila persone, con un’età media<br />

di 52 anni. I partecipanti allo studio<br />

hanno descritto le proprie abitudini<br />

sportive e sono stati “monitorati” per<br />

molti anni. Ebbene, lo studio ha rivelato<br />

che chi pratica sport da racchetta come il<br />

tennis o il paddle, ha il 47% di probabilità<br />

in meno di morire a causa di patologie<br />

mortali. Secondo gli studiosi, il merito<br />

va principalmente al tipo di allenamento<br />

basato sui repentini cambi di ritmo e<br />

sugli scatti brevi. E gli altri sport? La<br />

diminuzione del rischio per i nuotatori<br />

si attesterebbe attorno al 28%, per chi<br />

pratica sport aerobici raggiungerebbe<br />

il 27%, per i ciclisti del 15%. Insomma,<br />

un motivo in più per iniziare a giocare a<br />

paddle.<br />

tennis. Come per il cugino più famoso, il campo è<br />

attraversato da una rete che delimita la cosiddetta<br />

metà campo, e misura venti metri per dieci. Il terreno<br />

di gioco, solitamente in sintetico o in cemento, è<br />

circondato sui quattro lati da pareti in plexiglass o<br />

da altro materiale trasparente, in modo da consentire<br />

agli spettatori di godersi il match. Quasi tutte<br />

le regole sono simili a quelle del tennis, come il<br />

punteggio e le modalità del servizio, che però si<br />

può effettuare solo dopo aver fatto rimbalzare la<br />

palla per terra. Durante il gioco, la palla non può<br />

toccare al volo le pareti situate nel campo avversario,<br />

altrimenti è punto perso. Tuttavia, i giocatori<br />

possono colpire la palla verso la parete del proprio<br />

campo in modo che rimbalzi sul terreno avversario.<br />

Il campo di dimensioni ridotte e la continua rimessa<br />

in gioco della pallina grazie al rimbalzo sulle pareti,<br />

rendono il paddle un gioco rapido, in cui i riflessi<br />

contano forse più della tecnica.<br />

UNO SPORT PER TUTTI<br />

Contrariamente a quanto si possa pensare, il paddle<br />

è uno sport che più o meno tutti possono permettersi:<br />

dai bambini di 8 o 9 anni agli over 65. E questo<br />

è il suo primo punto di forza, perché lo si può praticare<br />

a prescindere dalle età e dai livelli di gioco. A<br />

differenza del tennis, poi, il paddle è più semplice<br />

da giocare tanto che non occorrono ore ed ore di<br />

pratica. La speciale racchetta è più corta rispetto a<br />

quella impiegata nel tennis ed è quindi più facile<br />

da gestire. Inoltre, le sponde del campo aiutano<br />

molto: il fuori campo di fatto non esiste perché le<br />

pareti rispediscono la pallina dentro, semplificando<br />

perfino il recupero. L’attrezzatura, racchetta a parte,<br />

non prevede nulla di particolare.<br />

I benefici che questo sport genera a mente e corpo<br />

sono davvero tanti. Innanzitutto è un valido aiuto<br />

per chi desidera smaltire i classici chili di troppo senza<br />

per questo doversi sottoporre a noiose quanto<br />

faticose sedute in palestra. Essendo un’attività di<br />

tipo aerobico fa bruciare molte calorie, tonificando<br />

contemporaneamente gambe, glutei, addominali,<br />

pettorali e braccia. C’è però un piccolo particolare<br />

da tenere in considerazione. Essendo uno sport<br />

asimmetrico come il tennis, è consigliabile un lavoro<br />

successivo di potenziamento specifico per il braccio<br />

che non lavora. L’impegno fisico che comunque<br />

occorre tenere in considerazione, è bilanciato dal<br />

divertimento adrenalinico che si prova, tanto che<br />

c’è già chi parla di paddle-mania.<br />

G<br />

85


SEI IN ? PENSIONE,<br />

HAI ALMENO 65 ANNI ?<br />

HAI ALMENO 65 ANNI<br />

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MODA<br />

di Evelin Eugenia Bruno<br />

Il blazer doppiopetto non finisce<br />

di stupire. Per l’autunno 2018<br />

si adatta nei colori, nelle stoffe<br />

e nei dettagli alle tendenze<br />

del momento.<br />

BLAZER<br />

ultra chic<br />

1 2<br />

1 I pantaloni di Racil<br />

puntano su un brillante<br />

rosa peonia. La linea<br />

classica, in fresco di lana,<br />

è resa moderna dalle<br />

pince sui fianchi e dalla<br />

gamba che si stringe<br />

sulla caviglia Diventeranno<br />

il capo di punta<br />

del vostro nuovo pink<br />

power style. Da portare<br />

da soli con top in seta o<br />

con la loro giacca.<br />

zati a mano in ottone<br />

dorato, sono cavi per<br />

una sensazione incredibilmente<br />

leggera.<br />

4 Impossibile non notarla:<br />

la clutch di Alexander<br />

McQueen in pelle nera<br />

con la fibbia dorata a<br />

forma di teschio, i decori<br />

di cristalli e la sua forma<br />

compatta vi donano<br />

un’aria dark-romantic.<br />

3<br />

5<br />

2 Sempre in rosa peonia,<br />

la giacca di Racil è il pink<br />

blazer da aggiungere<br />

a colpo sicuro al vostro<br />

guardaroba. Taglio impeccabile<br />

a doppiopetto,<br />

in fresco di lana, con<br />

spalle strutturate. Diventerà<br />

un grande classico<br />

del vostro stile da power<br />

woman.<br />

3 È il momento degli<br />

orecchini a cerchio, come<br />

quelli proposti da<br />

Laura Lombardi. Realiz-<br />

5 The Row propone un<br />

top con spalline sottili<br />

in seta stretch in un’elegante<br />

tinta beige. Ideale<br />

con pantaloni sartoriali<br />

e cardigan in cashmere<br />

o con mille altre combinazioni.<br />

6 Eleganza imprescindibile<br />

dal nome di Gianvito<br />

Rossi, tradotta nella<br />

silhouette affusolata<br />

delle pumps in vernice<br />

color cipria. Ideali per un<br />

look business chic.<br />

4<br />

6<br />

87


Junya Watanabe sceglie un<br />

pattern floreale per portare<br />

colore ai pantaloni neri in<br />

cotone. Una scelta moderna<br />

dal tocco romantico che si<br />

farà indossare con piacere.<br />

Gli orecchini a<br />

cerchio di Loren<br />

Stewart in oro<br />

giallo 14kt sono<br />

l’accessorio giusto<br />

per aggiungere un<br />

tocco prezioso al<br />

look quotidiano.<br />

MODA<br />

Dimensioni mini, pelle liscia<br />

marrone e linea a mezzaluna:<br />

la nuova borsa Hortensia di<br />

Wandler è pronta a diventare<br />

un pezzo insostituibile del<br />

vostro daywear.<br />

PRATICO<br />

casual<br />

Stile casual a colpo<br />

sicuro, con la nuova<br />

felpa firmata Alexa<br />

Chung in cotone<br />

giallo chiaro con<br />

cappuccio e zip.<br />

Rétro e femminili:<br />

sono i tronchetti<br />

Gillian di Gianvito<br />

Rossi. In pelle<br />

candida, accendono<br />

il vostro look<br />

autunnale.<br />

LA GONNA<br />

è mini<br />

1<br />

4<br />

1 Isabel Marant interpreta<br />

i classici orecchini<br />

a cerchio con tre anelli<br />

di dimensione degradé.<br />

Pronti a far splendere le<br />

vostre mise con la fila di<br />

cristalli che brilla sul design<br />

in stagno.<br />

2 L’elegante clutch boxy<br />

di Hillier Bartley è realizzata<br />

in pelle nera e ha<br />

spazio sufficiente per<br />

contenere un cellulare e<br />

un portafoglio compatto.<br />

Comodo il cinturino<br />

da polso per andare a<br />

mani libere.<br />

3 Punta affusolata e tacco<br />

a cono: sono gli stivali<br />

Lokyo di Isabel Marant.<br />

Realizzati in pelle nera<br />

con gambale dritto,<br />

completeranno look da<br />

giorno e da sera, fatti di<br />

abiti a stampa e mini.<br />

4 Realizzata in Italia con<br />

un tessuto a maglia in<br />

misto cotone fleecy, questa<br />

felpa di Maison Margiela<br />

è rifinita con tagli a<br />

mezzaluna sul petto. Le<br />

coppe sono rinforzate<br />

con imbottitura. Vestila<br />

con una gonna mini e<br />

stivali.<br />

5 Fendi sceglie la linea<br />

a vita alta per la nuova<br />

minigonna a quadri. In<br />

lana vetrificata con motivo<br />

Principe di Galles nei<br />

toni del beige, colpisce<br />

per l’effetto glossy del<br />

tessuto e per il logo sulla<br />

cintura in tessuto nero.<br />

2<br />

5<br />

3<br />

89


AMICI ANIMALI<br />

L’ARCA<br />

DEGLI ANIMALI<br />

ONLUS<br />

Eccoci amici, le nostre zie dell’Arca ci hanno<br />

detto di metterci in posa per fare qualche foto<br />

da mandare alla redazione di <strong>Gulli</strong> per la<br />

pubblicazione. Come potete vedere, siamo<br />

ancora piccini ma siamo pronti per trovare<br />

una mamma o un papà che si prenda cura<br />

di noi e ci sappia accudire e crescere. Siamo<br />

dolci, coccoloni e giocherelloni. Siamo stati<br />

tutti vaccinati, sverminati e chippati e abbiamo<br />

tanta voglia di condividere tutta la nostra gioia<br />

di vivere. Che aspettate? Venite a conoscerci,<br />

sarà amore a prima vista! Potete chiamare<br />

direttamente zia Luciana al 320 2118727.<br />

Vi aspettiamo!<br />

SINDROME DA<br />

IMMUNODEFICIENZA<br />

FELINA: COS’È?<br />

La rubrica di questo mese è dedicata ai nostri amici felini,<br />

in particolare a quei gattoni non sterilizzati che hanno la<br />

possibilità di scorrazzare all’aperto e che, pertanto, possono<br />

entrare in contatto con la sindrome da immunodeficienza<br />

felina, altrimenti nota come FIV, una malattia infettiva<br />

causata da un retrovirus che si comporta in modo analogo<br />

all’HIV umano. Fortunatamente il virus FIV non è in grado<br />

di infettare l’uomo o altri animali, ma si trasmette solo tra<br />

felini. Il virus, una volta penetrato nell’organismo, distrugge<br />

le difese immunitarie determinando una lunga scia di<br />

infezioni croniche e ricorrenti.<br />

La trasmissione dai gatti infetti a quelli sani avviene per<br />

contatto diretto, tramite scambi di fluidi organici, tipicamente<br />

saliva o sangue, attraverso graffi e morsi. La malattia<br />

ha una maggiore incidenza nelle zone in cui si ha un’alta<br />

concentrazione di gatti randagi. Sebbene possa colpire<br />

indistintamente maschi e femmine, il virus è diffuso soprattutto<br />

tra i gatti maschi adulti non sterilizzati, liberi di<br />

uscire all’esterno, che incappano in zuffe furiose quando<br />

cercano di difendere il loro territorio. E proprio p il micione<br />

di casa lasciato libero va incontro ai guai peggiori rispetto<br />

a quelli liberi, girovaghi e randagi. Questo perché<br />

viene considerato un elemento estraneo dal branco<br />

e pertanto fatto bersaglio di attacchi furiosi.<br />

Non essendoci un vaccino, si consiglia di sterilizzare<br />

il gatto in modo che, seppur libero, eviti i contrasti<br />

con gli animai infetti.<br />

I sintomi clinici sono chiari: debolezza, diminuzione<br />

del peso corporeo, inappetenza, febbre, mia. Sono frequenti e ricorrenti i gli ascessi, le<br />

ane-<br />

infezioni respiratori, le stomatiti e le gengiviti.<br />

Nel caso riscontriate anomalie nel vostro<br />

micione, recatevi subito dal veterinario<br />

di fiducia che potrà verificare la presenza<br />

del virus con un test condotto su un<br />

campione di sangue, eseguito in ambulatorio.<br />

Proprio perché non esiste una terapia valida<br />

contro la FIV, dal momento della diagnosi,<br />

l’aspettativa di vita media di un gatto vo al virus è di cinque anni. È bene ricordare<br />

positi-<br />

che l’animale infetto, rimane costantemente<br />

contagioso ed è bene che si abitui a vivere in<br />

casa per non avere contatti con altri gatti e<br />

diffondere ulteriormente la malattia.<br />

G<br />

91


Passatempo<br />

di Francesco Orsenigo<br />

BASTA LAparola<br />

Da dove vengono le parole che usiamo<br />

nella lingua di tutti i giorni? Dal latino e dal<br />

greco, direte voi. La maggior parte sì, anche<br />

se non tutte (molte, per esempio, derivano<br />

dall’arabo). Ma che cosa significano? Spesso<br />

la loro origine è chiara, ma a volte risalire<br />

al significato originario di un termine può<br />

essere arduo. Mettetevi alla prova e cercate<br />

di rispondere alle domande di questa<br />

pagina senza però farvi ingannare dalle<br />

immagini.<br />

2 Nel suo significato originario, il<br />

termine assassino ha qualcosa a che fare<br />

con...<br />

A - i sassi<br />

B - la droga<br />

C - il gioco delle carte<br />

PARTIAMO...<br />

3 Quale, tra i termini seguenti, ha<br />

maggior attinenza linguistica con la parola<br />

compagno<br />

A - Il pane<br />

B - L’impegno<br />

C - Il compare<br />

1 Dal punto di vista etimologico, ico<br />

quali<br />

di queste parole hanno a che vedere con le<br />

stelle?<br />

A - Considerare<br />

B - Disastro<br />

C - Zodiaco<br />

92


6 Solo uno, fra i termini seguenti,<br />

non deriva dal nome di un personaggio,<br />

realmente esistito o frutto di fantasia. Quale?<br />

A - Mausoleo<br />

B - Paparazzo<br />

C - Cruscotto<br />

4 In quale di queste parole si nasconde il<br />

nome di un animale?<br />

A - Parallasse<br />

B - Settentrione<br />

C - Cantonata<br />

5 Ognuno dei nomi di<br />

animale elencati qui sotto ne<br />

nasconde un altro. Sapreste<br />

fare i giusti abbinamenti<br />

scegliendo tra: bruco,<br />

leone e cavallo?<br />

A - Camaleonte<br />

B - Ippopotamo<br />

C - Ippocampo<br />

In base alle risposte giuste sei...<br />

5/6: ...promosso a pieni voti.<br />

Le sai davvero tutte!<br />

3/4: ...abbastanza preparato,<br />

ma puoi migliorare.<br />

1/2: ...una frana. Ma rallegrati<br />

sei in buna compagnia!<br />

dell’Orsa Maggiore, formata da sette stelle. Invece di immaginare un plantigrado,<br />

come facciamo noi, i Romani ci vedevano sette buoi: in latino, septem triones.<br />

5 Camaleonte-leone, ippopotamo-cavallo, ippocampo-bruco. Il nome del<br />

rettile viene dalle parole greche chamai (a terra) e leon, col significato di “leone<br />

che striscia sulla terra”, cioè in miniatura. Ippopotamo, sempre dal greco, significa<br />

“cavallo di fiume”. Anche ippocampo contiene la radice ippos, che significa<br />

cavallo, unita però a kàmpe, bruco.<br />

6 Cruscotto. Il mausoleo è una tomba monumentale: prende nome dal re persiano<br />

Mausolo, per cui nel 353 a.C. ne fu eretta una di grandezza eccezionale. Paparazzo<br />

è un fotografo che scatta foto rubate di personaggi famosi: il nome viene dal<br />

personaggio del film La dolce vita, di Federico Fellini, che di cognome faceva<br />

appunto Paparazzo. Il cruscotto deve il suo nome al pannello delle carrozze a<br />

cui si appendevano i sacchetti di crusca.<br />

1 Considerare e disastro. Da un punto di vista strettamente etimologico, solo<br />

le prime due hanno a che vedere con le stelle. Considerare significa “osservare<br />

le stelle” (sidera, in latino), mentre disastro indicava ciò che accade sotto una<br />

cattiva stella (aster, in greco). Lo zodiaco, che pure è fatto di stelle, deriva invece<br />

dal greco (zodiakos) e significa “strada degli animali”.<br />

2 Con la droga. Il termine viene dal persiano hashishin, una setta di fanatici sicari<br />

attivi nel XII secolo, che compivano i loro delitti dopo essersi inebriati con una<br />

bevanda a base di hashish. Da cui il nome.<br />

3 Il pane. La parola compagno viene dal latino cum panis, con il pane. Indica<br />

una persona con cui dividiamo il pane, cioè vicina a noi. Compare richiama la<br />

parola padre (chi tiene a battesimo un bambino ne diviene il padre spirituale),<br />

mentre l’impegno fa riferimento all’obbligo (pegno) assunto.<br />

4 Settentrione. È il nome con cui gli antichi Romani chiamavano la costellazione<br />

93


Passatempo<br />

Allena la tua mente<br />

con il Cruci-<strong>Gulli</strong><br />

ulli<br />

li<br />

di questo mese.<br />

IL CRUCIVERBA E LA PAROLA NASCOSTA<br />

(E.E.B.)<br />

Orizzontali: 1. Libro per imparare a leggere e scrivere – 12.<br />

È detta anche malattia del sonno – 13. Telecomunicazioni<br />

(sigla) – 14. Friniscono d’estate – 15. Articolo maschile – 16.<br />

C’è quella muta – 18. Le prime tre di Google – 19. L’ Anthony<br />

attore nella foto in alto a sinistra – 21. National Institute of Health<br />

Research and Development – 24. Ha per oggetto divinità ed<br />

eroi leggendari – 25. Lo suonava Bob Marley – 26. Giaciglio<br />

in paglia per gli animali nelle stalle – 30. Pronome personale<br />

maschile di terza persona singolare – 31. 45 per gli antichi<br />

Romani – 32. Motivazione non vera, scusa – 33. Ricambio<br />

per le biro – 36. Le amministrazioni patrimoniali degli Stati<br />

– 37. Relativo ai suoni di una lingua – 38. Alberello con fiori<br />

campanulati color porpora – 41. Si fissano sotto gli scarponi<br />

94<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11<br />

12<br />

13 14<br />

15 16 17<br />

18 19 20<br />

21 22 23 24<br />

25 26 27 28 29<br />

30 31 32<br />

33 34 35 36<br />

37 38 39 40<br />

41 42 43 44<br />

45 46 47 48 49<br />

50 51 52 53<br />

54 55 56 57<br />

58 59 60<br />

61 62<br />

63 64<br />

65 66 67 68 69<br />

70 71<br />

da neve – 42. Automatic Call Distribution<br />

– 44. Tosaerba all’inizio – 45. Unità<br />

di misura delle frequenze – 46. Metà di<br />

zero – 47. La figlia di Antonella Clerici<br />

– 50. Biblioteca Italiana Zanichelli – 51.<br />

Satellite naturale di Giove – 52. Lo diceva<br />

Mike Bongiorno – 54. Creatura leggendaria<br />

sputafuoco – 56. Precede sempre<br />

il “salute” – 57. Named Entity Recognition<br />

– 58. Pesci dal corpo serpentiforme – 59.<br />

Il responsabile della cucina – 61. Grande<br />

isola greca – 62. La camicia a Londra –<br />

63. C’è quello d’amore e quello di lunga<br />

vita – 65. Persona importante che eccelle<br />

in un campo specifico – 67. Persona che<br />

dà il suo nome a una città, un periodo<br />

storico – 70. Bambino negli States – 71.<br />

Amministrazione Autonoma dei Monopoli<br />

di Stato.<br />

Verticali: 1. Si dice di un oggetto o di<br />

un luogo che non sia influenzato dalla<br />

forza di gravità – 2. Festa che celebra<br />

la fine del ciclo di studi di istruzione<br />

secondaria superiore. – 3. British Retail<br />

Consortium – 4. Eurocity – 5. Guidava<br />

la carrozza a cavalli – 6. Aeromobili con<br />

il rotore – 7. Autovettura a cui si può<br />

sollevare il tettuccio – 8. Ausiliario Socio<br />

Assistenziale – 9. Rappresentante dei<br />

lavoratori per la sicurezza (sigla) – 10.<br />

Institution of Incorporated Engineers –<br />

11. Open Access – 17. United States –<br />

20. North American Racing Team – 21.<br />

Medicina chirurgica che interviene sul<br />

cervello – 22. Disinfettare – 23. Mercurio<br />

in chimica – 24. My Little Pony – 25. Sigla<br />

internazionale del Libano – 27. Avverbio<br />

temporale – 28. Essere vivi – 29. Aosta sulle vecchie targhe<br />

– 34. Le prime due di Fedez – 35. Schermo a cristalli liquidi<br />

(sigla) – 37. È scritto sui locomotori delle Ferrovie dello Stato<br />

– 39. Monossido di carbonio – 40. Officine Specializzate<br />

Costruzione Automobili – 43. Ragazze mitologiche al servizio<br />

di Odino – 47. C’era quella a vapore – 48. Ramírez Cañedo,<br />

politico cubano – 49. Legno senza vocali – 50. Berkeley Device<br />

Modeling Center – 53. L’inizio di Iron Man – 55. Gente senza la<br />

terza – 60. Unità di misura di lunghezza dei paesi anglosassoni<br />

(sigla) – 62. Single sign-on – 64. International Pipeline Expo –<br />

65. Il soprannome del personaggio nella foto in basso a destra<br />

– 66. Unità di misura delle memorie degli smartphone – 68.<br />

Metropolitana Milanese – 69. Sistema operativo.<br />

Risolvete il cruciverba e scoprite la parola segreta celata nei quadretti a fondo grigio. Un piccolo aiuto?<br />

Si festeggia la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre.


L’AGENDA DI OTTOBRE<br />

TORINO<br />

13.09.2018 - 10.03.2019<br />

ERCOLE E IL SUO MITO<br />

Reggia di Venaria Reale<br />

www.lavenaria.it<br />

VARESE<br />

12.04.2018 - 09.12.2018<br />

THE END OF HISTORY DI BARRY<br />

X BALL<br />

Villa e Collezione Panza<br />

www.fondoambiente.it/the-endof-history<br />

MANTOVA<br />

05.09.2018 - 03.02.2019<br />

MARC CHAGALL. COME NELLA<br />

PITTURA COSÌ NELLA POESIA<br />

Palazzo della Ragione<br />

www.chagallmantova.it<br />

GENOVA<br />

14.09.2018 - 09.12.2018<br />

IMACC<br />

MACCHIAIOLI<br />

Palazzo della Meridiana<br />

www.palazzodellameridiana.it<br />

MOSTRE<br />

di Maurizio Ferrari<br />

CAMERA POP<br />

LA FOTOGRAFIA NELLA POP ART<br />

DI WARHOL, SCHIFANO & CO<br />

Quando il documento fotografico diventa<br />

una vera e propria opera d’arte<br />

Al Centro Italiano per la Fotografia di Torino va in scena Camera Pop.<br />

La fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano & Co, una mostra<br />

dedicata all’evoluzione della fotografia. In particolare viene ripercorsa<br />

la storia della trasformazione del documento, fotografico nello specifico, in<br />

opera d’arte, giunta al culmine negli anni ’60. Un percorso dove si potranno<br />

ammirare oltre 150 opere tra quadri, fotografie, collage, grafiche, che illustrano<br />

la varietà e la straordinaria vivacità di questa grande vicenda artistica.<br />

La Pop Art è stata un fenomeno mondiale, esploso negli anni Sessanta negli<br />

Stati Uniti e in Europa, e diffusosi rapidamente anche nel resto del mondo,<br />

«che ha rivoluzionato il rapporto tra creazione artistica e società, registrando<br />

l’attualità in modo neutro, fotografico, adottando gli stessi modelli della comunicazione<br />

di massa per la realizzazione di opere d’arte», ha detto Walter<br />

Guadagnini, direttore di Camera e curatore della mostra. «In questo senso, la<br />

fotografia è stata, per gli artisti Pop, non solo una fonte di ispirazione, ma un<br />

vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca», ha<br />

proseguito Guadagnini. Allo stesso tempo, l’affermazione della cultura Pop<br />

ha liberato energie sorprendenti anche all’interno del mondo dei fotografi,<br />

che si sono misurati direttamente non solo con il panorama visivo contemporaneo,<br />

ma anche con le logiche<br />

della trasformazione del documento<br />

in opera d’arte. Tra i lavori esposti<br />

si potranno ammirare quelli di Andy<br />

Warhol, Richard Hamilton, Mimmo<br />

Rotella, Ugo Mulas e molti altri ancora.<br />

21.09.2018 -<br />

13.01.2019<br />

Camera - Centro Italiano<br />

per la Fotografia (To)<br />

www.camera.to<br />

95


LIBRI<br />

di Nunzia Picariello<br />

I LIBRI DEL MESE<br />

Marco Franzoso<br />

L’INNOCENTE<br />

Mondadori - 156 pagine - 18,00 euro<br />

Matteo ha dodici anni quando deve<br />

testimoniare per un abuso subito due<br />

anni prima. Per il giudice e la psicologa,<br />

che devono fare il loro mestiere, lui è il<br />

“minore”. Una parola che, come tante,<br />

contiene un’ambivalenza dolorosa che<br />

ferirà Matteo.<br />

Pierre Lemaitre<br />

I COLORI DELL’INCENDIO<br />

Mondadori - 504 pagine - 20,00 euro<br />

Siamo nel 1927, prima della grande crisi.<br />

Madeleine Péricourt, figlia di un ricco<br />

banchiere, è la protagonista.<br />

La storia inizia con il funerale del padre,<br />

durante il quale il figlio di Madeleine, un<br />

bimbo di sette anni, compirà un gesto<br />

estremo.<br />

Yasmina Khadra<br />

KHALIL<br />

Sellerio Editore Palermo - 260 pagine -<br />

16,00 euro<br />

Una sera d’autunno come tante a Parigi. La<br />

nazionale francese sta giocando una partita,<br />

c’è gente nei bistrot, per la strada. Khalil,<br />

ragazzo marocchino è in metro e recita le<br />

preghiere. Di lì a poco azionerà il detonatore<br />

della cintura esplosiva che indossa.<br />

Rupi Kaur<br />

THE SUN AND HER FLOWERS<br />

(IL SOLE E I SUOI FIORI)<br />

TRE60 - 256 pagine - 14,00 euro<br />

Un ritorno atteso quello della poetessa<br />

di origine indiane, Rupi Kaur che parla di<br />

sé come un’artista in cerca di forme per<br />

esprimersi. Nella nuova raccolta riprende<br />

sia lo stile dei versi, brevi e incisivi, sia i<br />

suoi disegni.<br />

«Che cos’è Cenerentola, se non un’allegoria<br />

dell’infelicità fondamentale di quando vai a<br />

comperarti un paio di scarpe?»<br />

ELIF BATUMAN<br />

L’IDIOTA<br />

Einaudi – 432 pagine – 21,00 euro<br />

Selin è matricola universitaria ad Harvard. Siamo nel 1995,<br />

Internet inizia la sua marcia inarrestabile e il modo di<br />

comunicare e conoscere il mondo sta cambiando. Selin<br />

è una ragazza prodigio, figlia di immigrati turchi, che crede<br />

di essere preparata ad affrontare il mondo perché ha letto<br />

moltissimo. Pensa che i personaggi dei romanzi che ha conosciuto<br />

e amato, le loro azioni, i loro sentimenti, possano guidarla<br />

nell’affrontare la conoscenza degli altri. Ben presto Selin<br />

capirà che c’è molta differenza tra il romanzo e la vita vera:<br />

che il verosimile non è il vero. All’università, Selin farà amicizia<br />

con Svetlana, una ragazza serba affascinante e carismatica, e<br />

incontrerà Ivan, studente ungherese conosciuto al corso di<br />

russo. I social all’epoca di Selin sono ancora<br />

di là da venire e i due iniziano una serie di<br />

scambi epistolari utilizzando la posta elettronica,<br />

strumento che Selin conosce proprio<br />

ad Harvard. Inizia così una relazione che<br />

andrà avanti per tutto il romanzo, a cavallo<br />

tra fiction e non-fiction, durante la quale la<br />

giovane scoprirà la difficoltà di costruire i<br />

rapporti, l’ambiguità delle parole, il dolore<br />

del desiderare che qualcosa si tramuti nella<br />

storia perfetta. In estate, Selin farà un viaggio<br />

in Europa e scoprirà che nulla somiglia ai racconti<br />

che ha letto. Il viaggio si trasformerà nel<br />

percorso formativo più intenso per la giovane che prenderà<br />

coscienza del suo entrare definitivo e inesorabile nel mondo<br />

degli adulti. E da qui, maturerà la consapevolezza di diventare<br />

una scrittrice.<br />

L’idiota affronta con delicatezza, profondità e tenerezza, quel<br />

passaggio fondamentale verso la vita adulta. Un periodo in<br />

cui tutto avviene per “la prima volta” e in cui impariamo tutto,<br />

da tutte le esperienze. Il momento nel quale, a rivederci,<br />

prende la nostalgia per quegli “impiastri” che siamo stati: per<br />

tutti gli errori, le illusioni, le idiozie che pure sono stati fondamentali<br />

per la nostra crescita. Infine, il romanzo è una riflessione<br />

psicologica sulla fine dell’adolescenza, ma anche sulla narrazione<br />

e sulla lingua, che poi hanno sempre legami profondi<br />

con la costruzione dell’identità. Il romanzo di Elif Batuman è<br />

stato finalista al Premio Pulitzer e al Women’s prize for fiction.<br />

97


OROSCOPO<br />

di Lily<br />

ARIETE<br />

21 marzo - 20 aprile<br />

TORO<br />

21 aprile - 20 maggio<br />

GEMELLI<br />

21 maggio - 21 giugno<br />

CANCRO<br />

22 giugno - 22 luglio<br />

Finalmente avete delle possibilità e<br />

la strada spianata per portare avanti<br />

i vostri piani per il futuro. Anche chi<br />

ha dovuto superare delle difficoltà<br />

riuscirà a ritrovare fiducia. Tenete<br />

d’occhio le finanze. Anche l’amore<br />

torna protagonista nonostante alcune<br />

dispute con un ex che passeranno<br />

presto. Chi è solo da un po’ di tempo,<br />

sarà sorpreso da un improvviso incontro<br />

romantico che porterà belle<br />

sensazioni. Nonostante un po’ di<br />

stress, i vostri acciacchi legati alle preoccupazioni<br />

se ne andranno lasciando<br />

spazio al vostro benessere.<br />

Le novità non mancheranno di certo<br />

ma dovrete ancora fare i conti con<br />

una felicità frenata. C’è da sistemare<br />

la stabilità economica e portare a<br />

termine i vostri impegni. L’amore va<br />

a rilento anche a causa delle discussioni<br />

con il partner. Nelle coppie che<br />

funzionano c’è comprensione e questo<br />

fa a differenza. Se non siete felici,<br />

non tentate di riparare ciò che non ha<br />

più futuro, meglio cambiare strada e<br />

ritrovare la serenità. Vi sentite molto<br />

stanchi e soli ad affrontare molte<br />

difficoltà e questo porterà altri piccoli<br />

problemi. Attenti alle emicranie.<br />

Avete abbastanza grinta da non<br />

fermarvi mai, ma qualche problema<br />

legato ai debiti del passato, potrebbe<br />

tornare a infastidirvi. Il lavoro potrebbe<br />

cambiare, perciò non lanciatevi in<br />

spese affrettate o azzardate. Non vi<br />

preoccupate e siate pazienti, andrà<br />

tutto bene. Cercate di non portare i<br />

problemi di lavoro a casa perché ricadranno<br />

sulla coppia. In questo caso si<br />

riconosceranno le coppie forti e i problemi<br />

risulteranno più facili di quanto<br />

pensavate. Fermatevi a riposare e state<br />

con i vostri familiari perché il lavoro<br />

vi ha tenuti lontani.<br />

Superato qualche piccolo ostacolo,<br />

tutto procederà per il meglio. I cambiamenti<br />

sono vicini e vi potrete preparare<br />

per accoglierli come si deve.<br />

L’ambito lavorativo avrà dei buoni risvolti<br />

anche cercando fuori dalla solita<br />

cerchia. Resta ancora in sospeso la sfera<br />

finanziaria: le entrate sono ancora<br />

scarse. In amore va tutto alla grande,<br />

anche nei rapporti nuovi. Evitate di<br />

tenere il piede in due scarpe se non<br />

volete problemi. È un periodo positivo<br />

per la salute, ma cercate comunque<br />

di non strafare. Concedetevi un po’ di<br />

relax e allontanerete lo stress.<br />

LEONE<br />

23 luglio - 23 agosto<br />

VERGINE<br />

24 agosto - 22 settembre<br />

BILANCIA<br />

23 settembre - 22 ottobre<br />

SCORPIONE<br />

23 ottobre - 22 novembre<br />

Il lavoro con i suoi impegni porta<br />

qualche pensiero Ma non temete<br />

perché ne uscirete vittoriosi grazie al<br />

vostro carattere forte. Sarete favoriti<br />

anche in caso decidiate di avviare<br />

un’attività in proprio. Chi ha avuto<br />

molti problemi all’interno della coppia<br />

deve prendere una decisione.<br />

Alcune vicende legate al passato<br />

potrebbero tornare. Attenti a non<br />

perdere la calma e tenete la rabbia al<br />

guinzaglio. Potreste addirittura finire<br />

in tribunale. Oltre ai nervi, tenete sotto<br />

controllo la vostra salute. Cercate di<br />

non raggiungere il punto di rottura.<br />

Sul fronte professionale sono previsti<br />

dei cambiamenti che aumenteranno<br />

il vostro lavoro. Ci saranno molte<br />

buone occasioni da poter sfruttare<br />

per raggiungere un po’ di successo.<br />

Anche in amore ci sono buone prospettive.<br />

Ma dovrete essere capaci di<br />

riconoscere quando sbagliate e chiedere<br />

scusa. Un cambio di abitazione<br />

può essere salutare per la coppia. Siete<br />

più felici che mai e questo non può<br />

essere che positivo per tutto ciò che<br />

fate. Dedicate del tempo alle vostre<br />

cure e al benessere, concedendovi<br />

qualche coccola in più.<br />

È in arrivo una folata di fortuna che<br />

porterà qualche entrata extra a voi e<br />

all’azienda per la quale lavorate. State<br />

attenti alle questioni burocratiche.<br />

Nuovi inizi anche in amore, con buone<br />

prospettive per il futuro. Le coppie<br />

che sono ancora unite dopo una crisi,<br />

risulteranno più forti e durature. Svagatevi<br />

insieme o comunque dedicate<br />

del tempo al rapporto magari anche<br />

progettando qualcosa per il futuro<br />

comune. La salute sta migliorando<br />

lentamente; perciò non correte, ma<br />

siate pazienti perché il nervosismo<br />

non è mai d’aiuto.<br />

Siete molto indecisi e insicuri sul lavoro.<br />

Rimandare continuamente non<br />

è la soluzione migliore. Dovrete prendere<br />

in mano la situazione e sfruttare<br />

la buona stella che vi accompagnerà<br />

per un po’. Un nuovo amore potrebbe<br />

rivelarsi come quello giusto, quello<br />

che aspettavate. Se vi siete separati,<br />

potreste ancora considerare la possibilità<br />

di tornare con il vostro ex. Non<br />

fatevi prendere dalla paura di cambiare.<br />

Progettate novità emozionanti<br />

e sarete più felici. Vi sentite irrequieti<br />

e tesi e questo di solito porta qualche<br />

fastidio, fortunatamente passeggero.<br />

SAGITTARIO<br />

23 novembre - 21 dicembre<br />

CAPRICORNO<br />

22 dicembre - 20 gennaio<br />

ACQUARIO<br />

21 gennaio - 19 febbraio<br />

PESCI<br />

20 febbraio - 20 marzo<br />

Chi sta aspettando delle conferme<br />

nel campo lavorativo, le riceverà a<br />

breve. Avrete molte occasioni per<br />

mettere in campo tutte le vostre idee.<br />

Per molti è arrivato il momento di<br />

sistemarsi. Magari non si potrà avere<br />

tutto, ma sicuramente andrete verso<br />

un miglioramento. Chi da tempo è<br />

innamorato, ma non ha ancora fatto<br />

il grande passo, deve darsi da fare.<br />

Chi è sposato da anni, deve ritrovare<br />

il tempo che ha sottratto alla famiglia<br />

a causa del lavoro. Anche la salute è<br />

più forte e andrà ancora a migliorare<br />

seguendo i consigli del dottore.<br />

Le vostre idee sono buone e la<br />

maggior parte delle cose che farete<br />

andrà a buon fine. Siete cresciuti, di<br />

conseguenza siete diventati più consapevoli<br />

e questo vi aiuterà a capire<br />

come muovervi nel lavoro e guadagnare<br />

qualche soldo in più. Potreste<br />

considerare l’idea di trasferirvi o iniziare<br />

ad avviare una attività. Anche i<br />

sentimenti avvertono le buone stelle<br />

che vi seguono. Avete la strada spianata<br />

verso un nuovo amore. Siete più<br />

forti che mai e siete in perfetta forma.<br />

Fate ugualmente un controllo medico<br />

e evitate chi vi fa stare male.<br />

Lo stress finalmente se ne va e i nuovi<br />

progetti prendono la rampa di lancio<br />

verso il successo sia che lavoriate in<br />

proprio, sia che lavoriate come dipendenti.<br />

State comunque attenti alle<br />

finanze senza farvi prendere troppo<br />

dall’entusiasmo. Fate una lista delle<br />

spese da saldare e seguitela. L’amore<br />

non è proprio nella sua forma migliore<br />

magari anche a causa del lavoro,<br />

ma tradire non è di certo la soluzione<br />

migliore. Se il rapporto non funziona,<br />

meglio troncarlo. Riprenderete presto<br />

le vostre energie, specialmente se riattiverete<br />

il fisico facendo sport.<br />

Nel lavoro dovrete buttarvi a capofitto<br />

per trovare la giusta occasione di<br />

rilancio. Non state fermi ad aspettare<br />

che arrivi qualcosa, ma create l’ambiente<br />

favorevole al vostro successo,<br />

raccoglierete quello che avete seminato.<br />

Anche i sentimenti vanno meglio<br />

e tutti i progetti di coppia sono<br />

favoriti. Buone prospettive anche per<br />

i single. Chi invece non riesce a trovare<br />

un partner deve cercare di capire<br />

cosa lo blocca per riuscire ad andare<br />

avanti. Concedetevi un po’ di riposo<br />

appena potete, starete sicuramente<br />

meglio.<br />

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