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Gulli Ottobre2018 completo_Low

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FOCUS<br />

di Francesco Orsenigo*<br />

OTTOCENTO:<br />

IL SECOLO DELLE<br />

CONSERVE<br />

Tra barattoli, vaschette e bottiglie, oggi gran parte<br />

dell’alimentazione quotidiana è basata sul cibo<br />

conservato, una pratica che nasce nell’Ottocento insieme<br />

a molte altre innovazioni tecnologiche che hanno<br />

cambiato le nostre abitudini alimentari. Scopriamole<br />

insieme in quest’ultima puntata della storia del cibo.<br />

Carne, fagioli, piselli, tonno: quante scatolette<br />

avete in dispensa? E poi barattoli di conserva o<br />

sottaceti, succhi in bottiglia, affettati in busta, prodotti<br />

confezionati sottovuoto o tenuti sottozero.<br />

Avete mai fatto caso a quanto cibo conservato fa<br />

parte della nostra alimentazione di tutti i giorni?<br />

Certo, quello della conservazione degli alimenti è<br />

un problema che l’uomo ha dovuto affrontare da<br />

sempre, e lo ha via via risolto con l’essiccazione,<br />

l’affumicatura, la salagione, la fermentazione:<br />

tutti sistemi che risalgono alla notte dei tempi<br />

ma in uso ancora oggi, che hanno permesso ai<br />

nostri antenati di preservare alcuni cibi da un<br />

deterioramento fin troppo veloce.<br />

Niente a che vedere, però, con l’attuale possibilità<br />

di conservare praticamente di tutto, anche per<br />

periodi molto lunghi, e senza significative alterazioni<br />

dei caratteri organolettici – cioè aspetto,<br />

consistenza, aroma e sapore – degli alimenti<br />

freschi. Le basi di questa capacità di “mettere<br />

da parte per dopo” vengono gettate nell’Ottocento<br />

e sono uno dei tratti distintivi della storia<br />

gastronomica di quel secolo, insieme all’aumento<br />

della disponibilità generale di cibo e alla nascita<br />

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