L'Era dei RAEE - 10 Anni di Ecodom
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I “free rider” sono<br />
i pirati del mercato,<br />
non aderiscono a nessun<br />
consorzio e non contribuiscono<br />
agli oneri<br />
<strong>di</strong> gestione <strong>dei</strong> <strong>RAEE</strong>,<br />
<strong>di</strong> cui si fa carico il resto<br />
del sistema<br />
dom e una delle maggiori preoccupazioni per noi era<br />
la possibilità che la normativa avesse lasciato aperti<br />
<strong>dei</strong> canali paralleli, dove operatori poco sensibili dal<br />
punto <strong>di</strong> vista ambientale e magari con pochi scrupoli<br />
potessero adottare delle logiche <strong>di</strong> “cherry picking”.<br />
Cioè recuperassero solo la quota <strong>di</strong> materiale riciclabile<br />
più facile da estrarre dal prodotto e poi lasciassero<br />
tutto il resto come rifiuto in<strong>di</strong>stinto, con un impatto<br />
ambientale sicuramente molto alto». «Come in Francia<br />
– risponde Arienti –. Lì i <strong>RAEE</strong> non possono essere<br />
dati a nessun altro se non ai sistemi collettivi e gli impianti<br />
<strong>di</strong> trattamento non possono lavorare i <strong>RAEE</strong> se<br />
non hanno un contratto col sistema collettivo. Basterebbe<br />
una legge. Un decreto».<br />
«L’incertezza normativa – rincara<br />
Tursini, presidente <strong>Ecodom</strong> fra<br />
il 2015 e il 2016 – permette (anzi<br />
favorisce) l’esistenza <strong>di</strong> un “mercato<br />
parallelo” che sfrutta a proprio<br />
vantaggio questa incertezza».<br />
Sembra l’uovo <strong>di</strong> Colombo, ma si<br />
sa che anche Colombo per scoprire<br />
l’America dovette andare dalla regina<br />
<strong>di</strong> Spagna.<br />
Per non <strong>di</strong>menticare, infine, i “free rider”. Loro sono<br />
all’esatto opposto della filiera. Loro non raccolgono<br />
lo scarto a fine vita, no: loro sono produttori, spesso<br />
al <strong>di</strong> fuori dell’Unione europea ma con soli<strong>di</strong> <strong>di</strong>stributori<br />
locali. Loro producono apparecchiature<br />
elettriche ed elettroniche e le danno sia alla grande<br />
<strong>di</strong>stribuzione che ai dettaglianti per venderle. Ma<br />
loro sono una specie <strong>di</strong> pirati del mercato, perché i<br />
“free rider” non si registrano negli appositi Registri<br />
AEE nazionali, non <strong>di</strong>chiarano l’immesso sul mercato,<br />
non aderiscono ad alcun sistema <strong>di</strong> gestione <strong>dei</strong><br />
<strong>RAEE</strong>. A loro della responsabilità estesa del produttore<br />
non importa niente. O, al contrario, ne sono<br />
così preoccupati da eluderla in toto e non farsi carico,<br />
in barba alla legge, <strong>di</strong> qualunque onere da pagare<br />
per il corretto smaltimento <strong>dei</strong> <strong>RAEE</strong>.<br />
66 - L’era <strong>dei</strong> <strong>RAEE</strong>