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GLAM GIUGNO 2018

La Prima Vera Rivista Rosa

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ITALIA<br />

Se c’è una cosa che l’esperienza insegna è che nulla si ottiene<br />

per nulla, se le donne sono state le prescelte per dare<br />

al mondo nuove forme di vita, non è detto che debbano<br />

ritenersi così fortunate. Certo, è bellissimo e ci sono persone<br />

che non hanno questa possibilità e che pagherebbero<br />

pur di averla, ma il messaggio che vogliamo far passare<br />

è diverso: bisogna considerarlo come un dono o come un<br />

qualcosa che è stato meritato con grande fatica e dolore?<br />

Saranno tutte d’accordo nell’optare per la seconda possibilità,<br />

tutte tranne le vere fortunate che non soffrono di<br />

sindrome premestruale.<br />

Se le donne possono avere l’onore e l’emozione di mettere<br />

al mondo un figlio, lo devono ad anni e anni di sofferenze<br />

a partire da quel confuso giorno in cui “si diventa<br />

signorine”, una grande gioia per la mamma e la nonna,<br />

un enorme punto interrogativo stampato sulla fronte<br />

della diretta interessata.<br />

Quel giorno segna l’inizio della fine. Da quel momento<br />

in poi, si passeranno almeno i 20 anni successivi<br />

a pianificare le vacanze estive in base al ciclo, che<br />

poi inevitabilmente tarderà o anticiperà in modo<br />

da distruggere ogni possibilità di calcolo, e inizierà<br />

un’intensa attività di contorsionismo che porterà ad<br />

essere delle esperte nel controllo della dannata macchia<br />

sul sedere.<br />

Ma non è finita qui. Oltre al dolore lancinante che si<br />

proverà durante il famoso “period”, ci sono una serie<br />

di segnali non proprio piacevoli che si presentano già<br />

a partire da una settimana prima. Non solo bisogna<br />

sanguinare per almeno quattro giorni, ma bisogna anche<br />

soffrire prima. Avete capito di cosa stiamo parlando?<br />

Parliamo dell’ira funesta che qualche giorno prima<br />

delle mestruazioni rende le donne dolci quanto Jack lo<br />

squartatore e che si alterna a momenti di depressione,<br />

crolli emotivi e pianti isterici immotivati che faranno<br />

sospettare un disturbo della personalità.<br />

Guardare un film drammatico, o una commedia con un<br />

lieve accenno di sentimentalismo, diventerà l’input per<br />

sfogare anche le delusioni ricevute all’asilo.<br />

Insieme alle ragazze, i più sfortunati sono i fidanzati (ammesso<br />

che esistano): niente sesso e niente chiacchiere<br />

perché ad ogni parola potrebbe attivarsi la parte negativa<br />

del bipolarismo sopracitato.<br />

Inutile fare domande al riguardo, nessun uomo ha avuto<br />

la fortuna di poter raccontare come sia andata a finire<br />

quest’esperienza terribile.<br />

<strong>GIUGNO</strong> 59 61<br />

gitaliamagazine.it

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