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ITALIA<br />
Se c’è una cosa che l’esperienza insegna è che nulla si ottiene<br />
per nulla, se le donne sono state le prescelte per dare<br />
al mondo nuove forme di vita, non è detto che debbano<br />
ritenersi così fortunate. Certo, è bellissimo e ci sono persone<br />
che non hanno questa possibilità e che pagherebbero<br />
pur di averla, ma il messaggio che vogliamo far passare<br />
è diverso: bisogna considerarlo come un dono o come un<br />
qualcosa che è stato meritato con grande fatica e dolore?<br />
Saranno tutte d’accordo nell’optare per la seconda possibilità,<br />
tutte tranne le vere fortunate che non soffrono di<br />
sindrome premestruale.<br />
Se le donne possono avere l’onore e l’emozione di mettere<br />
al mondo un figlio, lo devono ad anni e anni di sofferenze<br />
a partire da quel confuso giorno in cui “si diventa<br />
signorine”, una grande gioia per la mamma e la nonna,<br />
un enorme punto interrogativo stampato sulla fronte<br />
della diretta interessata.<br />
Quel giorno segna l’inizio della fine. Da quel momento<br />
in poi, si passeranno almeno i 20 anni successivi<br />
a pianificare le vacanze estive in base al ciclo, che<br />
poi inevitabilmente tarderà o anticiperà in modo<br />
da distruggere ogni possibilità di calcolo, e inizierà<br />
un’intensa attività di contorsionismo che porterà ad<br />
essere delle esperte nel controllo della dannata macchia<br />
sul sedere.<br />
Ma non è finita qui. Oltre al dolore lancinante che si<br />
proverà durante il famoso “period”, ci sono una serie<br />
di segnali non proprio piacevoli che si presentano già<br />
a partire da una settimana prima. Non solo bisogna<br />
sanguinare per almeno quattro giorni, ma bisogna anche<br />
soffrire prima. Avete capito di cosa stiamo parlando?<br />
Parliamo dell’ira funesta che qualche giorno prima<br />
delle mestruazioni rende le donne dolci quanto Jack lo<br />
squartatore e che si alterna a momenti di depressione,<br />
crolli emotivi e pianti isterici immotivati che faranno<br />
sospettare un disturbo della personalità.<br />
Guardare un film drammatico, o una commedia con un<br />
lieve accenno di sentimentalismo, diventerà l’input per<br />
sfogare anche le delusioni ricevute all’asilo.<br />
Insieme alle ragazze, i più sfortunati sono i fidanzati (ammesso<br />
che esistano): niente sesso e niente chiacchiere<br />
perché ad ogni parola potrebbe attivarsi la parte negativa<br />
del bipolarismo sopracitato.<br />
Inutile fare domande al riguardo, nessun uomo ha avuto<br />
la fortuna di poter raccontare come sia andata a finire<br />
quest’esperienza terribile.<br />
<strong>GIUGNO</strong> 59 61<br />
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