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infoGIPETO n.30 | dicembre 2013

Notiziario del progetto di reintroduzione del gipeto.

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Alpi Centrali<br />

Il gipeto in provincia di Trento<br />

Gilberto Volcan, Claudio Groff, Paolo pedrini & Natalia Bragalanti<br />

Rete trentina per il monitoraggio gipeto - claudio.groff@provincia.tn.it<br />

La Rete trentina per il monitoraggio gipeto è stata costituita nel 2002 ed è coordinata dal Servizio<br />

Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento.<br />

14<br />

E’ composta dalla<br />

Provincia Autonoma di<br />

Trento (PAT), dai due<br />

Parchi naturali provinciali<br />

(Adamello Brenta e<br />

Paneveggio Pale di S.<br />

Martino), dal Parco<br />

Nazionale dello Stelvio<br />

(PNS), dal MUSE (Museo<br />

delle Scienze) e dall’Associazione Cacciatori<br />

della Provincia di Trento.<br />

La rete ha lo scopo primario di monitorare la presenza<br />

della specie sul territorio provinciale e<br />

curare la trasmissione dei dati alla rete IBM.<br />

Obiettivo non secondario è quello di aggiornare<br />

costantemente lo stato delle conoscenze in<br />

Trentino e favorire il contatto fra i rilevatori e fra gli<br />

appassionati realizzando momenti di informazione<br />

e divulgazione. La Rete trentina per il monitoraggio<br />

gipeto è anche partner della rete RIMANI<br />

(Rete Italiana Monitoraggio Avvoltoi Nord Italia).<br />

Status e monitoraggio del gipeto in Trentino<br />

Il gipeto è presente in Trentino in maniera discontinua<br />

e molto localizzata, perlopiù con singoli<br />

esemplari in transito o in sosta temporanea per<br />

pochi giorni. Tuttavia, nella primavera <strong>2013</strong> in val<br />

di Peio, nel settore trentino del PNS, è stata rilevata<br />

la transitoria presenza di una coppia e la<br />

costruzione di un nido, il primo ed unico noto in<br />

Trentino. La coppia, formata da un adulto ed un<br />

immaturo, è stata osservata la prima volta<br />

l’11/01/<strong>2013</strong> e l’ultima il 19/03/<strong>2013</strong>. Nel corso di<br />

tale periodo i due soggetti sono stati osservati<br />

quasi quotidianamente ed hanno dato luogo alla<br />

costruzione di un nido, utilizzato spesso come<br />

posatoio, senza deporre alcun uovo. Purtroppo il<br />

19 marzo la coppia si è improvvisamente allontanata<br />

a seguito del disturbo sonoro e delle<br />

vibrazioni causati dall’attività di distacco provocato<br />

delle valanghe per la bonifica dei versanti<br />

sovrastanti le vicine aree sciistiche. Da allora la<br />

coppia non è più stata osservata e solo a partire<br />

dal 20 giugno è stata rilevata la sporadica presenza<br />

di singoli esemplari perlopiù adulti.<br />

A seguito della presenza della coppia, il numero<br />

di segnalazioni per anno (sino al 30/11/<strong>2013</strong>) ha<br />

registrato un picco con 54 osservazioni. Il numero<br />

medio di segnalazioni certe per anno è in<br />

costante aumento ed è ora pari a 21,75 (18,7 nel<br />

2012; max 54, min 9; totale 261) (Fig. 1). Come<br />

negli anni precedenti, queste sono generalmente<br />

caratterizzate da una spiccata stagionalità<br />

(massimi in tardo inverno ed autunno) (Fig. 2) e,<br />

a differenza degli anni precedenti, hanno interessano<br />

soprattutto esemplari adulti (60,3%, n=73).<br />

Come negli anni scorsi, la maggior parte delle<br />

segnalazioni, ben 52 su 54 (96,3%), hanno interessato<br />

l’area nord-occidentale della provincia<br />

ed in particolare la Val di Peio nel settore trentino<br />

del PNS. Le rimanenti hanno riguardato due diverse aree del Trentino orientale:<br />

una ha interessato le stesse aree dell’alta Val di Fassa frequentate da<br />

un immaturo nel 2011 (Val Duron) e l’ultima la zona del Vanoi (Canal San<br />

Bovo), area in cui la specie non era mai stata osservata in precedenza (Fig.<br />

3). Per la prima volta dal 2002 non sono state raccolte segnalazioni nel<br />

Parco Naturale Adamello Brenta.<br />

Quanto avvenuto nel <strong>2013</strong>, messo in relazione con il recente incremento<br />

delle coppie sulle Alpi Centrali e la riproduzione (senza successo) di due<br />

coppie in Val Venosta, fa ben sperare per il futuro insediamento della specie<br />

anche in Trentino.<br />

Figura 1: numero di dati raccolti per anno (2002-<strong>2013</strong>) al 30/11/<strong>2013</strong><br />

Figura 2: Distribuzione mensile delle osservazioni di gipeto al 30/11/<strong>2013</strong> (n=54)<br />

Figura 3: distribuzione delle osservazioni di gipeto in provincia di Trento nel <strong>2013</strong>

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