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Ecomuseo della Segale | Tradizioni e comunità

Pieghevole di presentazione dell'Ecomuseo della Segale.

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COME ARRIVARE<br />

L’<strong>Ecomuseo</strong> <strong>della</strong> <strong>Segale</strong> è una rete di strutture, attività ed eventi distribuiti<br />

sul territorio, nati dalle aspirazioni e dalle conoscenze degli abitanti<br />

<strong>della</strong> Valle Gesso e cresciuti anno dopo anno grazie agli esperti, ai servizi<br />

e alle risorse messi a disposizione dall’Ente di gestione<br />

delle Aree Protette Alpi Marittime.<br />

La sede dell’<strong>Ecomuseo</strong> <strong>della</strong> <strong>Segale</strong> è a Sant’Anna di Valdieri (CN),<br />

unico centro abitato per l’intero anno all’interno dei confini<br />

del Parco Naturale Alpi Marittime.<br />

L’<strong>Ecomuseo</strong> <strong>della</strong> <strong>Segale</strong> è una cellula del Laboratorio Ecomusei<br />

<strong>della</strong> Regione Piemonte e fa parte <strong>della</strong> Rete Ecomusei Piemonte.<br />

Aree Protette<br />

Alpi Marittime<br />

Ente di gestione Aree Protette<br />

delle Alpi Marittime<br />

tel. +39 0171 976800<br />

info@areeprotettealpimarittime.it<br />

www.areeprotettealpimarittime.it<br />

Dire <strong>Ecomuseo</strong> <strong>della</strong> <strong>Segale</strong> oggi vuol dire:<br />

un museo, tre feste, un negozio aperto e<br />

accogliente, un forno di comunità,<br />

laboratori, sentieri da percorrere, tetti in<br />

paglia, murales e un archivio sempre in<br />

evoluzione di memorie e testimonianze.<br />

l’<strong>Ecomuseo</strong><br />

L’<strong>Ecomuseo</strong> <strong>della</strong> <strong>Segale</strong> è il luogo e il mezzo attraverso il quale<br />

le comunità del territorio hanno scelto di ricordare e rinnovare<br />

le tradizioni ereditate dal passato. È il libro vivente che raccoglie<br />

e dà voce e vita nel presente alle storie <strong>della</strong> Valle Gesso.<br />

L’avventura dell’ecomuseo ha origine prima ancora che vengano<br />

istituiti ufficialmente gli ecomusei piemontesi!<br />

Nasce all’inizio degli anni ‘90 dal sogno visionario di un<br />

guardiaparco del Parco Naturale Alpi Marittime: è infatti grazie<br />

a Mauro Rabbia che torna alla luce lo Viol di tàit, il sentiero che<br />

collega le borgate Bartòla e Bariao a monte di Sant’Anna di Valdieri.<br />

Dopo gli anni dell’abbandono, la montagna è finalmente orgogliosa<br />

di raccontare con le parole dell’occitano locale un passato<br />

recente fatto di poche risorse e tanto ingegno, fiera di mettere in<br />

tavola ricette e sapori perduti, pronta a condividere saperi antichi<br />

di secoli. È così che nel 1995 nasce l’<strong>Ecomuseo</strong> <strong>della</strong> <strong>Segale</strong>: gestito<br />

dal Parco Naturale Alpi Marittime, ma animato dalle comunità<br />

<strong>della</strong> Valle Gesso.<br />

Perché la segale? Perché questo cereale resistente, capace<br />

di accontentarsi di terreni poveri e di crescere anche in quota, ha<br />

sfamato e tenuto al caldo generazioni di montanari. Dalla granella<br />

di segale si ricavava un rustico pane nero e dai suoi steli le coperture<br />

dei tetti: buona per la pancia e buona per le case, la preziosa piantina<br />

era la base di una vera e propria civiltà <strong>della</strong> segale.<br />

Un accogliente ristoro per le gambe<br />

stanche, dove comprare locale, gustare<br />

un buon caffè e scambiare due parole<br />

con le persone del posto.<br />

i bateur<br />

Pane di segale, formaggi locali, dolci appetitosi, guide del posto e<br />

souvenir: I bateur offrono questo e molto altro. I bateur non è infatti<br />

solo un negozio di alimentari in cui si possono acquistare i prodotti<br />

tipici <strong>della</strong> Valle Gesso, ma anche un accogliente bar dove chiudere<br />

in bellezza la giornata di ritorno da un’escursione, da una gita<br />

d’alpinismo, da una visita al museo o semplicemente da un “giro”<br />

in valle. Prende il nome dall’espressione in occitano locale che indica i<br />

battitori, che a Sant’Anna di Valdieri davano il nome sia a chi<br />

batteva gli steli di segale per separare la granella dalla spiga con i<br />

correggiati di legno, sia i battitori che un tempo spingevano i camosci<br />

verso le postazioni da cui il re sparava durante le cacce.<br />

I bateur è il cuore dell’<strong>Ecomuseo</strong> <strong>della</strong> <strong>Segale</strong>: per molti anni è<br />

stato l'unico esercizio commerciale del paese aperto anche durante<br />

l’inverno, diventando così un punto di riferimento e di ritrovo<br />

importante per i pochi residenti prima ancora che per i forestieri.<br />

Dal 2018 I bateur è gestito da una famiglia di santannesi: dietro al<br />

bancone Cinzia e Marco accolgono volentieri per un caffè e quattro<br />

chiacchiere i visitatori insieme alle loro figlie Arianna e Federica e alla<br />

nipotina Aurora.<br />

<strong>Ecomuseo</strong><br />

<strong>della</strong> <strong>Segale</strong><br />

<strong>Ecomuseo</strong> <strong>della</strong> <strong>Segale</strong><br />

info@areeprotettealpimarittime.it<br />

www.ecomuseosegale.it<br />

<strong>Ecomuseo</strong><br />

<strong>della</strong> <strong>Segale</strong><br />

tradizioni<br />

<strong>Ecomuseo</strong><br />

e comunità<br />

<strong>della</strong> <strong>Segale</strong><br />

il museo <strong>della</strong><br />

civiltà <strong>della</strong> segale<br />

Lo sapevi che la segale può mettere le corna? E che questo rustico<br />

cereale di montagna è legato alla stregoneria e a una potente droga<br />

allucinogena? Se la risposta è no, queste e molte altre curiosità ti<br />

aspettano all’interno del museo, ospitato all’interno di quella che un<br />

tempo era la Nuova Osteria I Batteur, la locanda del paese.<br />

Nei cinque piccoli ambienti allestiti con cura trovano posto gli uni<br />

accanto agli altri elementi naturali, foto e oggetti d’epoca, pannelli<br />

illustrati fissi, rulli d’approfondimento a scorrimento manuale,<br />

supporti girevoli e postazioni multimediali.<br />

La prima stanza è pensata per scoprire con la vista e col tatto<br />

la segale e gli altri cereali. Nella seconda stanza trovano spazio<br />

la storia e la tecnica <strong>della</strong> coltivazione <strong>della</strong> segale; le credenze,<br />

le leggende e i riti legati al cereale, la panificazione e gli usi alimentari<br />

<strong>della</strong> pianta. Nei tre ambienti al piano inferiore sono presentati<br />

gli attrezzi dell’arte bianca, l’impiego <strong>della</strong> paglia per la copertura<br />

dei tetti, gli usi <strong>della</strong> segale, dall’artigianato all’industria farmaceutica.<br />

Nel suo insieme, il museo è un contenitore di storie e di<br />

tradizioni che trovano nella segale il loro denominatore comune.<br />

Partendo dalla Valle Gesso, il visitatore raggiunge terre dove le case<br />

sono coperte di paglia, attraverso luoghi in cui il tempo è scandito<br />

dalle stagioni, dalle feste campestri, dalle veglie nelle stalle.<br />

Il museo è visitabile in autonomia e gratuitamente.<br />

Nella stagione estiva è sempre aperto, grazie alla collaborazione con<br />

l’accogliente I bateur, alimentari-bar dell’<strong>Ecomuseo</strong> che si trova<br />

proprio di fronte.<br />

Negli altri periodi occorre chiedere le chiavi al negozio,<br />

compatibilmente con i giorni di chiusura e riposi.<br />

Visite guidate<br />

A richiesta (e con un minimo di anticipo) è possibile<br />

prenotare la visita guidata a pagamento in compagnia<br />

di una Guida del Parco utilizzando i contatti riportati sul<br />

pieghevole, oppure inquadrando il codice QR qui a fianco.<br />

La mappa di comunità<br />

La mappa di comunità è l’autoritratto di un territorio, disegnato dai suoi<br />

abitanti. Non fotografa tutto quello che c’è, ma solo gli elementi materiali<br />

e immateriali che le persone del posto ritengono importanti: i luoghi,<br />

gli oggetti, i saperi e le storie in cui si riconoscono e che desiderano<br />

far conoscere.<br />

La Carto d’ la gent d ‘isì, la “Carta <strong>della</strong> gente del posto” è nata nel 2007<br />

alla fine di un lungo percorso che ha coinvolto un gruppo di lavoro aperto<br />

a tutti gli abitanti <strong>della</strong> Valle Gesso e coordinato dagli animatori<br />

dell’<strong>Ecomuseo</strong>. Ci è voluto circa un anno di lavoro collettivo perché<br />

lentamente la mappa prendesse forma. Un incontro dopo l’altro, il disegno<br />

di popolava di chiese, ponti, fontane, ricette, personaggi, piante, animali,<br />

montagne: quelli che sono risultati più vicini al cuore dei partecipanti sono<br />

gli stessi che oggi fanno capolino nell’acquerello <strong>della</strong> mappa.<br />

I lavori per la realizzazione <strong>della</strong> mappa di comunità hanno innescato<br />

processi spontanei di approfondimento e ricerca.<br />

Per esempio a Valdieri è nata l’associazione Vudìer cuento, che ha<br />

realizzato una sorta di «enciclopedia del sapere e del patrimonio» in tre<br />

volumi e un lungometraggio mentre ad Andonno il Gruppo Tabàs porta<br />

avanti le tradizioni legate alla raccolta e alla lavorazione <strong>della</strong> lavanda.<br />

Per saperne di più<br />

Maggiori informazioni sulla mappa realizzata dall’<strong>Ecomuseo</strong><br />

<strong>della</strong> <strong>Segale</strong> insieme ai componenti delle comunità <strong>della</strong> Valle<br />

Gesso sono disponibili sul sito ecomuseosegale.it.


03<br />

02<br />

04<br />

01<br />

05<br />

Le feste dell’<strong>Ecomuseo</strong><br />

Itinerari tra boschi e borgate,<br />

tra un passato di pietra e paglia<br />

che ha appena voltato pagina<br />

e un futuro tutto da inventare.<br />

i percorsi<br />

dell’<strong>Ecomuseo</strong><br />

Il percorso classico dell’<strong>Ecomuseo</strong> <strong>della</strong> <strong>Segale</strong> è Lo Viòl di tàit,<br />

“il sentiero delle borgate”: un itinerario ad anello, dedicato al<br />

guardiaparco Mauro Rabbia, lungo il sentiero che collega l’abitato<br />

di Sant’Anna di Valdieri ai due tàit, le due “frazioni”, Bartòla e Bariao.<br />

Durante il cammino, alcuni pannelli approfondiscono i diversi aspetti<br />

<strong>della</strong> vita in montagna e cercano di trasmettere all’escursionista indizi<br />

mai banali per leggere e interpretare il territorio che lo circonda.<br />

Inquadrando con il proprio smartphone i codici QR applicati sulle<br />

grandi spighe gialle posizionate lungo il percorso, invece, è possibile<br />

vivere un'esperienza sonora nella natura.<br />

Sulla sponda opposta del torrente Gesso, un sentiero intitolato a<br />

un generoso santannese scomparso, Gabriele Landra, permette<br />

di godere dell’ombra dei boschi e di ammirare una bella bealera,<br />

un lungo e ben conservato canale per irrigare i campi.<br />

A partire dal 2023, grazie alla ricerca condotta dall’<strong>Ecomuseo</strong><br />

insieme ad alcuni rappresentanti <strong>della</strong> comunità locale, è nato<br />

I tàit d’ Sant’Ana: il percorso che permette di scoprire le storie delle<br />

borgate del paese direttamente dalla voce delle persone del posto.<br />

vivere<br />

l’<strong>Ecomuseo</strong><br />

ph: Archivio LIPU<br />

01<br />

Tetti in paglia<br />

L’<strong>Ecomuseo</strong> ha lavorato con successo in passato per recuperare<br />

i tetti in paglia di segale delle borgate Bartola 02 e Bariao 03,<br />

seguendo le indicazioni degli anziani. Un’iniziativa nata per salvare gli<br />

edifici e perché non andasse perduto il saper fare degli anziani.<br />

Oggi è possibile vedere un tetto in segale 01 presso una piccola<br />

struttura all’ingresso di Sant’Anna da valle: una copertura realizzata<br />

dall’<strong>Ecomuseo</strong> a scopo didattico e dimostrativo nel 2008, che ha<br />

consentito di redigere un disciplinare che ne custodisce l’intero<br />

procedimento di costruzione e di raccontare con un video – disponibile<br />

presso il Museo – il lavoro in ogni sua fase.<br />

Festa <strong>della</strong> <strong>Segale</strong><br />

Ogni estate, a fine agosto, l’<strong>Ecomuseo</strong> e la comunità locale organizzano una<br />

grande festa a Sant’Anna di Valdieri: un’opportunità per assaggiare i<br />

prodotti locali e conoscere la storia <strong>della</strong> valle divertendosi. Eventi serali,<br />

visite guidate, laboratori di panificazione, concerti di musica tradizionale, la<br />

sfilata in costumi d’epoca in cui si rivive il periodo delle cacce reali e<br />

passeggiano per le vie del paese i protagonisti del tempo dei re di casa<br />

Savoia a Sant’Anna. Il cuore <strong>della</strong> festa è la tradizionale battitura <strong>della</strong><br />

segale con le cavaglie: un colpo dopo l’altro, nuove e vecchie generazioni<br />

scandiscono una gestualità antica, ricca di fascino.<br />

Carnevale alpino di Valdieri<br />

Il Carnevale dell’Orso di <strong>Segale</strong> è una tradizione che è rinata proprio grazie<br />

al lavoro di recupero <strong>della</strong> memoria condotto dall’<strong>Ecomuseo</strong> nel 2004.<br />

Dai ricordi di Bernardino Giraudo, detto "Din dal Papa", sono riemersi i<br />

contorni di una maschera e di una festa antiche. L’orso – di paglia, di pelle,<br />

di piume, di foglie di mais – è una figura tipica delle campagne europee,<br />

incarnazione delle forze scatenate <strong>della</strong> natura e protagonista di un curioso<br />

oracolo: l’Orso entra nella tana a San Martino, data che segna la fine dei<br />

contratti agricoli, e si risveglia la notte tra il 1° e il 2 febbraio. A seconda<br />

<strong>della</strong> fase lunare in cui esce dalla tana, la primavera si annuncia vicina o<br />

ancora lontana. Insieme all’Orso, sono emerse dal dimenticatoio altre<br />

figure <strong>della</strong> tradizione carnevalesca: le Fantine in cerca dell’amore, i piccoli<br />

e dispettosi peroulíer, i finti frà che si fanno beffe dei concittadini in<br />

occitano valdierese, il domatore che trattiene l’Orso, la Quaresima che lo<br />

rende mansueto, il ciciou – il fantoccio – di paglia di segale che brucia<br />

mentre la belva fa perdere le sue tracce. Il modo migliore per scoprire la<br />

festa è viverla: incontrando l’Orso, gustando gli gnocchi distribuiti in piazza.<br />

L’appuntamento è ogni anno nella piazza del municipio di Valdieri la<br />

domenica che precede il Carnevale.<br />

Un assaggio delle esperienza de Lo Viòl que parla e de I tàit<br />

d’ Sant‘Ana, insieme alle decrizioni aggiornate dei percorsi,<br />

è disponibile sul sito ecomuseosegale.it.<br />

ph: N. Villani<br />

04<br />

Festa <strong>della</strong> Lavanda<br />

Ogni due anni il paese di Andonno si profuma d'izòp, la lavanda selvatica<br />

per la Festa <strong>della</strong> Lavanda. Fino alla fine degli anni ‘50 del Novecento, nel<br />

mese di luglio una buona parte <strong>della</strong> comunità di Andonno era impegnata<br />

nella raccolta <strong>della</strong> lavanda spontanea: era lo tèmp d’ izòp, “il tempo <strong>della</strong><br />

lavanda”. Un periodo ricordato durante la Festa <strong>della</strong> Lavanda: in questa<br />

occasione la piccola località <strong>della</strong> media Valle Gesso torna a inebriarsi del<br />

profumo intenso <strong>della</strong> preziosa essenza e propone passeggiate a tema,<br />

mercatini e mostre per le vie del paese e musiche da ascoltare e da ballare.<br />

In copertina: campo di segale (foto L. Martinelli).<br />

La battitura <strong>della</strong> segale con la cavaglia (foto A. Barale).<br />

I Bateur.<br />

Il Museo <strong>della</strong> Civiltà <strong>della</strong> <strong>Segale</strong>.<br />

La mappa di comunità <strong>della</strong> Valle Gesso (illustrazione M. Tallone).<br />

In escursione su Lo Viòl di Tàit (foto P. Ansaldi).<br />

L’Orso di <strong>Segale</strong> di Valdieri (foto F. Parracone).<br />

La raccolta <strong>della</strong> lavanda spontanea (foto A. Rivelli).<br />

Forno, murales,arena manifestazioni<br />

I luoghi dell’<strong>Ecomuseo</strong> comprendono anche un forno a legna 05<br />

localizzato alle spalle del Museo <strong>della</strong> civiltà <strong>della</strong> segale, utilizzato per<br />

i laboratori di panificazione, ma anche, all’occorrenza, dalla comunità<br />

locale per momenti di convivialità e svago. Altri elementi del tessuto<br />

ecomuseale sono alcuni murales che evocano personaggi e situazioni<br />

<strong>della</strong> Sant’Anna di inizio novecento: dai muri fanno capolino i battitori<br />

del re, il panettiere, i battitori <strong>della</strong> segale, l’oste. All’estremo orientale<br />

del paese, l’arena manifestazioni 04 è il cuore <strong>della</strong> Festa <strong>della</strong><br />

<strong>Segale</strong>, una tradizione nata nel 1992, un’opportunità per conoscere l<br />

a storia e la cultura dell'alta Valle Gesso.

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