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Report attività 2022

APAM: un anno di attività nel segno dell’Agenda 2030 Questo Report presenta in estrema sintesi le attività svolte nel corso del 2022 dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime (APAM la sigla di riferimento, utilizzata anche nel documento). I campi di intervento e le singole azioni sviluppate dal personale e dai più stretti collaboratori dell’Ente rappresentano un insieme molto più vasto e composito. Qui vengono riportate le attività principali, quelle che più di altre hanno contribuito a caratterizzare l’impegno di APAM a favore del territorio nell’anno che si è concluso. La presentazione è articolata in tre sezioni, che corrispondono ad altrettante missioni delle Aree Protette delle Alpi Marittime: la conservazione, la gestione, la valorizzazione. Tutta l’attività dell’Ente è improntata alla sostenibilità e ha quale riferimento Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile della Regione Piemonte, che discende dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità articolato sulla base di diciassette Obiettivi da perseguire nell’orizzonte temporale che va fino all’anno 2030. APAM, con il suo impegno quotidiano, concorre al raggiungimento degli Obiettivi 6 - 8 - 11 - 12 - 13 - 15.

APAM: un anno di attività nel segno dell’Agenda 2030

Questo Report presenta in estrema sintesi le attività svolte nel corso del 2022 dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime (APAM la sigla di riferimento, utilizzata anche nel documento).

I campi di intervento e le singole azioni sviluppate dal personale e dai più stretti collaboratori dell’Ente rappresentano un insieme molto più vasto e composito. Qui vengono riportate le attività principali, quelle che più di altre hanno contribuito a caratterizzare l’impegno di APAM a favore del territorio nell’anno che si è concluso.

La presentazione è articolata in tre sezioni, che corrispondono ad altrettante missioni delle Aree Protette delle Alpi Marittime: la conservazione, la gestione, la valorizzazione.

Tutta l’attività dell’Ente è improntata alla sostenibilità e ha quale riferimento Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile della Regione Piemonte, che discende dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità articolato sulla base di diciassette Obiettivi da perseguire nell’orizzonte temporale che va fino all’anno 2030.

APAM, con il suo impegno quotidiano, concorre al raggiungimento degli Obiettivi
6 - 8 - 11 - 12 - 13 - 15.

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<strong>Report</strong> attività<br />

<strong>2022</strong>


Le aree tutelate dall'Ente di gestione<br />

delle Aree Protette delle Alpi Marittime<br />

ZSC/SIC - Zone Speciali di Conservazione<br />

/ Siti di Importanza Comunitaria<br />

ZPS - Zone di Protezione Speciale<br />

Aree Protette<br />

Confine di stato<br />

2<br />

3


5<br />

APAM: un anno<br />

di attività nel segno<br />

dell’Agenda 2030<br />

Questo <strong>Report</strong> presenta in estrema sintesi le attività svolte nel corso del <strong>2022</strong><br />

dall’Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime (APAM la<br />

sigla di riferimento, utilizzata anche nel documento).<br />

I campi di intervento e le singole azioni sviluppate dal personale e dai più stretti<br />

collaboratori dell’Ente rappresentano un insieme molto più vasto e composito.<br />

Qui vengono riportate le attività principali, quelle che più di altre hanno contribuito<br />

a caratterizzare l’impegno di APAM a favore del territorio nell’anno che si<br />

è concluso.<br />

La presentazione è articolata in tre sezioni, che corrispondono ad altrettante<br />

missioni delle Aree Protette Alpi Marittime: la conservazione, la gestione,<br />

la valorizzazione.<br />

Tutta l’attività dell’Ente è improntata alla sostenibilità e ha quale riferimento la<br />

Strategia regionale per lo Sviluppo Sostenibile della Regione Piemonte,<br />

che discende dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU,<br />

programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità articolato sulla base<br />

di diciassette Obiettivi da perseguire nell’orizzonte temporale che va fino<br />

all’anno 2030. Le Aree Protette Alpi Marittime, con il loro impegno quotidiano,<br />

concorrono al raggiungimento degli Obiettivi 6 - 8 - 11 - 12 - 13 - 15.


7<br />

Innanzitutto<br />

conoscere e<br />

proteggere<br />

Pra’ da smens<br />

PAGINA 8<br />

Effetto farfalla<br />

PAGINA 8<br />

Piante fitoalimurgiche<br />

e “ortolani custodi”<br />

PAGINA 9<br />

Una specie da salvare<br />

PAGINA 9<br />

Per saperne di più<br />

del rapporto tra prede<br />

e predatori<br />

PAGINA 10<br />

Sulle tracce<br />

del gatto selvatico<br />

PAGINA 11<br />

Cati: una nuova lupa<br />

al centro faunistico<br />

PAGINA 11<br />

Prosegue la<br />

collaborazione con<br />

università statunitensi<br />

PAGINA 12<br />

Aisone: nuove ricerche<br />

sul sito archelogico<br />

PAGINA 12<br />

Sempre attivo il<br />

monitoraggio del lupo<br />

PAGINA 10


Pra’ da smens<br />

Le praterie permanenti possono giocare un ruolo<br />

da protagonista nelle azioni di ripristino ambientale?<br />

La Rete Natura 2000 è stata istituita per la conservazione di specie e habitat<br />

di interesse a livello europeo. Oltre a questo ruolo fondamentale, i<br />

siti di questa Rete si configurano come potenziali centri per la diffusione<br />

della biodiversità anche nei territori esterni. Le praterie permanenti<br />

possono essere impiegate per la raccolta di semente da utilizzare<br />

in interventi di miglioramento e ripristino ambientale, valorizzandone<br />

la biodiversità. Queste “miscele per la preservazione”,<br />

possono trovare in Piemonte un efficace impiego sia nel settore agricolo,<br />

per la ricostituzione di prati e pascoli permanenti, sia nel settore<br />

degli inerbimenti tecnici: ingegneria naturalistica, piste da sci, cantieri,<br />

frane, ecc...<br />

In questo ambito, con fondi del Piano di Sviluppo Rurale, è stato sviluppato<br />

un progetto, “Pra’ da smens” (capofila il Dipartimento di<br />

Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino) che<br />

ha coinvolto anche APAM. Tra le principali attività: delimitazione del<br />

territorio regionale in “Regioni d’origine” e definizione di un protocollo<br />

per l’individuazione dei “siti donatori”; identificazione delle<br />

aziende agricole proprietarie dei “siti donatori”; caratterizzazione<br />

scientifica dei “siti donatori”; acquisto di macchinari idonei alla<br />

raccolta delle sementi; raccolta delle sementi e loro valutazione<br />

quali-quantitativa; impiego delle sementi per la preservazione in inerbimenti<br />

sulle piste da sci e nella ricostituzione di prati permanenti.<br />

In alto: operazioni di raccolta sementi presso uno dei siti donatori<br />

del progetto “Pra’ da smens”.<br />

A destra: volontari del servizio civile universale e ricercatori APAM<br />

impegnati nel monitoraggio delle farfalle alla Riserva naturale<br />

di Crava-Morozzo.<br />

Effetto<br />

farfalla<br />

Alla Riserva Naturale<br />

di Crava-Morozzo avviato<br />

un progetto per il monitoraggio<br />

delle farfalle.<br />

GUARDA<br />

IL VIDEO<br />

#effettofarfalla<br />

Le Aree Protette Alpi Marittime hanno aderito<br />

all’Italian Butterfly Monitoring Scheme, monitoraggio<br />

nazionale delle farfalle sviluppato<br />

all’interno della rete europea eBMS.<br />

Il monitoraggio delle farfalle nelle zone maggiormente<br />

compromesse dalla presenza delle attività<br />

umane e nelle aree alpine, dove sono più evidenti<br />

gli effetti dei cambiamenti climatici, è fondamentale<br />

per adottare strategie e soluzioni che consentano<br />

di evitare il collasso di certe popolazioni<br />

di questi importanti insetti e di scongiurarne così<br />

l’estinzione. Sotto la guida della professoressa Simona<br />

Bonelli del Dipartimento di Scienze della<br />

Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di<br />

Torino, sono stati individuati alcuni transetti per<br />

il monitoraggio delle farfalle anche nella Riserva<br />

Naturale di Crava-Morozzo. I transetti di conta<br />

sono percorsi fissi in cui le farfalle vengono<br />

monitorate seguendo semplici regole, a cadenza<br />

regolare (preferibilmente settimanale) e con buone<br />

condizioni climatiche.<br />

#effettofarfalla è la campagna di sensibilizzazione<br />

e coinvolgimento dei cittadini che<br />

le Aree Protette Alpi Marittime hanno lanciato<br />

per sviluppare azioni concrete utili a conoscere,<br />

studiare e monitorare le farfalle. Chiunque può<br />

diventare volontario che conta farfalle e iniziare a<br />

far parte di un gruppo di migliaia di altre persone<br />

che in tutta Europa stanno contribuendo alla raccolta<br />

di dati scientifici utili per la conservazione di<br />

questi insetti così delicati e indispensabili.<br />

Piante<br />

fitoalimurgiche<br />

e “ortolani custodi”<br />

È in continua crescita l’interesse<br />

per le piante selvatiche di utilizzo alimentare.<br />

È in continua crescita l’interesse per le<br />

piante fitoalimurgiche, specie selvatiche<br />

di utilizzo alimentare.<br />

Il Parco del Marguareis ha sempre<br />

dimostrato grande interesse nei confronti<br />

di queste essenze, tanto che<br />

sulla tetto del centro incontri presso<br />

la sede di Chiusa di Pesio è stato realizzato<br />

in passato un giardino fitoalimurgico.<br />

In tempi più recenti, con finanziamenti<br />

del progetto Alcotra Jardinalp, sono<br />

state sviluppate attività per la valorizzazione<br />

di queste specie, mentre<br />

con un successivo progetto sempre di<br />

matrice europea, il Piter Monviso, si è<br />

puntato sull’ampliamento della diffusione<br />

di “orti di preservazione”,<br />

partendo dalla consapevolezza che<br />

l’eventuale diffusione dell’utilizzo di<br />

specie selvatiche tramite raccolta in<br />

natura può rappresentare un problema<br />

per alcune di esse, che, come il<br />

Rhaponticum bicknellii, risultano essere<br />

rare. Una possibile via d’uscita?<br />

La coltivazione, da sperimentare in più<br />

ambienti in modo tale da individuare i<br />

più favorevoli. Ecco dunque che sono<br />

stati predisposti dei campi di moltiplicazione,<br />

curati da “ortolani<br />

custodi”: aziende agricole o privati<br />

cittadini che si sono dichiarati disponibili<br />

a farsi carico delle lavorazioni e<br />

della redazione di un registro su cui<br />

annotare i risultati via via ottenuti. I<br />

primi dati raccolti fanno ben sperare,<br />

ma ci vorranno alcune stagioni prima<br />

di avere un quadro affidabile.<br />

Una specie<br />

da salvare<br />

In alto: gruppo di “ortolani custodi” impegnati<br />

nella cura dei campi di coltivazione sperimentale<br />

di Prunus brigantina.<br />

A sinistra: uno degli “orti di preservazione”<br />

allestito grazie ai finanziamenti del Piter Monviso.<br />

Sotto: Typha minima (lisca minore o giunco nano<br />

i nomi comuni più ricorrenti).<br />

A Moiola, interventi per la salvaguardia del giunco nano.<br />

La Typha minima (lisca minore o giunco nano i più ricorrenti<br />

nomi comuni) è una piccola pianta palustre, perenne, che forma cespi<br />

compatti con spighe marroni. In Piemonte ne esistono due<br />

sole stazioni, una in Valle Susa e una in Valle Stura di Demonte.<br />

In quest’ultima, da inizio 2000, si è scesi da 450 individui a soli<br />

19. Per evitare la scomparsa di una specie così rara, si è deciso di<br />

intervenire, con fondi del progetto europeo Biodiv’Alp, ripopolando<br />

l’area in Comune di Moiola all’interno della Zona Speciale di<br />

Conservazione gestita dalle Aree Protette delle Alpi Marittime.<br />

Nel sito in questione nel tempo la specie si era affermata grazie ad<br />

un canale rimodellato per attività di cava lungo il fiume. L’intervento,<br />

oltre a ricreare una lanca artificiale in prossimità di una sponda<br />

dello Stura di Demonte, favorendo un apporto idrico costante e regimato,<br />

ha previsto la messa a dimora di piantine ottenute con<br />

la raccolta di semi e la riproduzione in ambiente protetto.<br />

8<br />

9


Per saperne di più<br />

del rapporto tra<br />

prede e predatori<br />

Con il progetto Life Wolfalps EU si indagano le relazioni tra specie,<br />

con particolare attenzione al ruolo del lupo e del capriolo.<br />

Nell’ambito del progetto LIFE Wolfalps<br />

EU sono state condotte nell’area di<br />

studio della Valle Pesio attività tese<br />

ad approfondire le relazioni tra specie<br />

animali, vegetali, habitat ed attività<br />

umane, con particolare attenzione al<br />

ruolo del lupo e del capriolo.<br />

Nel corso di due incontri che hanno<br />

coinvolto il Dipartimento di “Scienze<br />

della Vita e Biologia dei Sistemi” e di<br />

“Veterinaria” dell’Università di Torino,<br />

Ia Regione Piemonte e il Comprensorio<br />

Alpino CN5, è stato concordato un protocollo<br />

operativo sulla base del quale<br />

si è dato il via alla fase di formazione di<br />

5 operatori specializzati, sono state<br />

realizzate e posizionate 9 gabbie di<br />

cattura e 80 trappole fotografiche<br />

su un territorio di circa 180 chilometri<br />

quadrati.<br />

Inoltre 20 dispositivi elettronici<br />

sono stati applicati su animali domestici<br />

in alpeggio, su cani da conduzione<br />

e guardiania, su cani impegnati nelle<br />

braccate al cinghiale. Grazie ai dati<br />

raccolti con questi strumenti (a fine<br />

<strong>2022</strong> sono 9 i caprioli catturati e<br />

dotati di radiocollare GPS su un totale<br />

previsto di 15/20 ai fini dello studio),<br />

alle immagini e filmati registrate dalle<br />

trappole fotografiche, ai dati comunicati<br />

dal Comprensorio, dalle squadre<br />

di cacciatori e dagli allevatori, è già<br />

possibile formulare le prime ipotesi<br />

relative a dinamiche di popolazione e<br />

uso del territorio da parte delle specie<br />

indagate.<br />

Da sinistra, in senso orario: capriolo catturato in attesa<br />

dell’applicazione di radiocollare GPS; boxtrap posizionata dal personale<br />

APAM; studenti universitari impegnati nella raccolta di escrementi<br />

durante le attività di monitoraggio del lupo.<br />

Sempre attivo<br />

il monitoraggio<br />

del lupo<br />

Ricercatori in azione sia a livello nazionale sia nel<br />

territorio di competenza dell’Ente.<br />

Nel maggio del <strong>2022</strong> è stato presentato il report sul primo monitoraggio<br />

nazionale del lupo, condotto tra il 2020 e il 2021 seguendo<br />

linee guida condivise, che hanno permesso una raccolta dati omogenea<br />

e risultati confrontabili su tutto il territorio italiano. Per la popolazione<br />

delle regioni alpine le attività di monitoraggio, di analisi e di elaborazione<br />

dei dati sono state coordinate dall’Ente di gestione delle Aree Protette<br />

Alpi Marittime, sede del Centro referenza grandi carnivori del Piemonte<br />

e dall’Università di Torino (DBIOS) nell’ambito del progetto LIFE Wolfalps<br />

EU (coordinato dalle Aree Protette Alpi Marittime), in stretta sinergia<br />

con ISPRA, responsabile del coordinamento su scala nazionale.<br />

Nel corso dell’anno è continuato il monitoraggio intensivo delle dinamiche<br />

di popolazione del lupo nel territorio di competenza dell’Ente attraverso<br />

la raccolta e analisi di oltre 400 escrementi, il monitoraggio degli<br />

spostamenti con oltre 100 chilometri di tracce seguite, e la raccolta di<br />

più di 500 immagini e filmati tramite trappole fotografiche e la validazione<br />

e archiviazione delle segnalazioni. L’implementazione delle attività<br />

ha coinvolto 8 studenti universitari a tempo pieno impegnati<br />

nella raccolta e analisi dei dati di campo per lo sviluppo di altrettante tesi<br />

di laurea specialistica. Per ospitare questi collaboratori, in accordo con il<br />

Comune di Peveragno è stato attrezzato l’edificio un tempo destinato<br />

alla scuola Elementare di Pradeboni.<br />

Sulle tracce del<br />

gatto selvatico<br />

Insieme a CRAS, Provincia di Cuneo<br />

e Parco Fluviale di Cuneo per sviluppare<br />

un progetto di ricerca sul gatto<br />

selvatico europeo.<br />

A fine 2021 è stato sottoscritto un accordo di collaborazione<br />

tra il Centro di Recupero Animali<br />

Selvatici di Bernezzo e il nostro Ente, insieme<br />

con la Provincia di Cuneo e il Parco Fluviale Gesso<br />

e Stura, per sviluppare un progetto di ricerca e<br />

sensibilizzazione sul gatto selvatico europeo (Felis<br />

silvestris silvestris), con lo scopo di monitorarne<br />

la diffusione, aggiornare i dati di presenza<br />

e scambiare informazioni attualmente in possesso<br />

tra i vari partner.<br />

Il nostro Ente si è impegnato nell’organizzazione<br />

di tre serate divulgative e di conoscenza su<br />

questo animale. Inoltre si sono svolte anche due<br />

uscite “Sulle tracce del gatto selvatico”, una a<br />

Valdieri e una a Entracque, quest’ultima rivolta a<br />

un pubblico di bambini e famiglie abbinata ad un<br />

laboratorio didattico.<br />

Nella sezione “Citizen science” del portale delle<br />

Aree Protette – areeprotettealpimarittime.it – è<br />

stata creata un’apposita sezione che evidenza le<br />

caratteristiche del gatto selvatico, le somiglianze e<br />

le differenze con il gatto di casa. Nella stessa sezione<br />

è possibile trasmettere eventuali segnalazioni<br />

di avvistamenti o di notizie e ricordi dell’animale.<br />

A sinistra: “Sulle tracce del gatto selvatico”<br />

insieme al guardaparco e alle volontarie<br />

del Servizio civile universale ambientale.<br />

Sotto: Cati, la nuova lupa ospite del Centro<br />

faunistico “Uomini e Lupi” di Entracque<br />

(foto: A Rivelli).<br />

VISITA<br />

IL SITO<br />

Distinguere un gatto selvatico<br />

da uno domestico non è un<br />

gioco da ragazzi!<br />

Gli scienziati hanno a<br />

disposizione diversi approcci<br />

per riuscire a determinare la<br />

specie, ma il modello disegnocolore<br />

è l’unico approccio che<br />

i ricercatori possono applicare<br />

sul campo. I principali caratteri<br />

da osservare, utili per il<br />

riconoscimento del gatto<br />

selvatico, sono:<br />

CODA<br />

coda breve, clavata,<br />

con anelli separati<br />

DORSO<br />

banda vertebrale nera<br />

singola e ben definita<br />

COLORE<br />

colore di fondo ocra-giallastro<br />

(color erba secca)<br />

NUCA<br />

quattro bande nere<br />

ben definite<br />

Se sullo stesso esemplare<br />

coesistono i caratteri uno,<br />

due e quattro, l’identificazione<br />

può essere certa.<br />

Cati: una<br />

nuova lupa<br />

al centro<br />

faunistico<br />

La giovane lupa è stata<br />

recuperata in condizioni<br />

precarie nel Parco Naturale<br />

della Val Troncea.<br />

16 maggio: muso basso, sguardo timoroso,<br />

Cati esce dalla cassa per il<br />

trasporto ed entra nella sua nuova<br />

“casa”, il Centro faunistico di Entracque.<br />

La giovane lupa, recuperata<br />

in condizioni precarie nel Parco<br />

naturale della Val Troncea, è in arrivo<br />

da Grugliasco, dove è stata operata<br />

e curata presso il CANC, il Centro Animali<br />

non Convenzionali della Struttura<br />

didattica speciale Veterinaria dell’Università<br />

di Torino. Nonostante il successo<br />

delle cure le condizioni dell’animale<br />

non hanno consentito il ritorno in natura<br />

e dunque non resta che la custodia<br />

presso Uomini e Lupi. Cati, dopo<br />

un periodo di osservazione all’interno<br />

di una gabbia, è stata poi sistemata nel<br />

settore nord del Centro, cui si può<br />

accedere tramite visite guidate.<br />

10 11


Prosegue la<br />

collaborazione<br />

con università<br />

statunitensi<br />

Insieme a Amherst College, University of Virginia<br />

e University of Maryland per lo studio delle<br />

malattie infettive.<br />

Lo studio delle malattie infettive e le modalità per debellarle non si<br />

concentra soltanto sulla ricerca di un farmaco efficace, che sia un<br />

vaccino, un antibiotico, un antifungino, etc., in grado di contrastare il<br />

diffondersi del patogeno, ma nasce da una accurata e complessa ricerca<br />

di base. Rientra in questo ambito il progetto in corso d’opera<br />

che coinvolge le Aree Protette e tre Università statunitensi (Amherst<br />

College, University of Virginia e University of Maryland).<br />

L’obiettivo è quello di definire i rapporti e le correlazioni di resistenza<br />

esistenti tra l’ospite (nel caso specifico la specie erbacea perenne<br />

Silene vulgaris) e i patogeni (funghi come carboni e ruggini) che<br />

possono attaccarla.<br />

Le indagini compiute in campo nel corso del <strong>2022</strong> hanno permesso di<br />

raccogliere importanti informazioni sulle dinamiche pianta-fungo<br />

in condizioni pressoché naturali, grazie all’allestimento di campi<br />

sperimentali situati presso il vivaio regionale forestale Gambarello<br />

di Chiusa Pesio.<br />

In aggiunta, sia in laboratorio che in vivaio, sono stati allestiti test di<br />

germinazione utilizzando semi provenienti da famiglie di Silene vulgaris<br />

più o meno resistenti al fungo agente della malattia.<br />

Aisone:<br />

nuove ricerche<br />

sul sito<br />

archeologico<br />

Tra gli obiettivi: aumentare le conoscenze,<br />

promuovere e valorizzare la Riserva<br />

Naturale Grotte di Aisone.<br />

Aumentare le conoscenze, promuovere e valorizzare<br />

la Riserva naturale Grotte di Aisone (Valle Stura)<br />

sono le motivazioni per le quali l’Ente si è fatto<br />

promotore di uno studio paleoambientale e<br />

archeologico nell’area protetta che, allo stato<br />

delle conoscenze attuali, risulta essere il più antico<br />

sito di insediamento umano (Neolitico) delle<br />

Alpi sudoccidentali. Le ricerche sono state avviate<br />

a luglio scorso in partenariato con il Comune<br />

di Aisone e l’Unione Montana Valle Stura avvalendosi<br />

della collaborazione dell’Università di Milano,<br />

del Museo civico di Cuneo e il supporto<br />

scientifico della Soprintendenza Archeologia<br />

Belle Arti e Paesaggio. In questa prima<br />

fase studenti e ricercatori dell’Università hanno<br />

effettuato una ricognizione dell’area protetta e del<br />

territorio circostante, raccogliendo elementi che<br />

fanno ben sperare circa i risultati conseguibili con<br />

gli scavi e le attività che verranno effettuate nel<br />

2023 e che vedranno anche la partecipazione del<br />

Politecnico Torino per i vari tipi di rilievo necessari.<br />

In alto: alveolati e prove di coltura al Vivaio Forestale Regionale<br />

“Gambarello” di Chiusa di Pesio.<br />

A destra: i ricercatori dell’Università di Milano in sopralluogo<br />

a uno dei ripari naturali che caratterizzano la Riserva naturale<br />

Grotte di Aisone (foto: S. Padovan).<br />

12


15<br />

Un patrimonio<br />

da gestire<br />

La macchina<br />

amministrativa<br />

PAGINA 16<br />

Green Community<br />

“Margreen”<br />

PAGINA 16<br />

Progetti europei<br />

in corso<br />

PAGINA 16<br />

Personale dell’Ente:<br />

chi va e ci viene<br />

PAGINA 17<br />

Progetti europei<br />

in fase di valutazione<br />

PAGINA 17<br />

Finalmente connessi<br />

PAGINA 18<br />

Interventi post<br />

tempesta Alex<br />

PAGINA 18<br />

Manutenzione dei<br />

sentieri e degli alpeggi<br />

PAGINA 19<br />

Piani di gestione<br />

PAGINA 19<br />

Inaugurata la<br />

Ciclovia del Duca<br />

PAGINA 20<br />

Lavori in Valle Pesio<br />

PAGINA 20<br />

Sportelli forestali:<br />

dieci anni di attività<br />

PAGINA 21<br />

Interventi sui boschi<br />

danneggiati da Vaia<br />

PAGINA 21<br />

Alpeggi: controlli e<br />

azioni di miglioramento<br />

PAGINA 22<br />

Vigilanza,<br />

ma non solo<br />

PAGINA 22<br />

Infrazioni ricorrenti:<br />

cani e motori<br />

PAGINA 23<br />

Cresciuti i controlli<br />

rispetto al 2021<br />

PAGINA 23<br />

Potenziato il sistema<br />

di monitoraggio<br />

dei flussi<br />

PAGINA 24<br />

Contenimento<br />

della popolazione<br />

di cinghiale<br />

PAGINA 24


La macchina<br />

amministrativa<br />

Un apparato dal funzionamento complesso,<br />

indispensabile per il corretto funzionamento dell’Ente.<br />

Le Aree Protette delle Alpi Marittime dal punto di vista amministrativo<br />

rappresentano una macchina dal funzionamento quanto mai complesso.<br />

Non a caso quasi un quinto delle risorse umane dell’Ente sono<br />

impegnate nel settore amministrativo. Per dare un’idea della mole di<br />

lavoro, riportiamo alcuni dati riferiti al <strong>2022</strong>:<br />

Questi atti documentano le tante attività di gestione dei fondi assegnati<br />

dalla Regione per l’ordinario funzionamento dell’Ente, di realizzazione<br />

dei numerosi progetti finanziati sui fondi europei, di promozione<br />

culturale e turistica, ma anche la complessa attività di gestione<br />

del patrimonio naturale che in concreto comporta autorizzazioni, pareri,<br />

collaborazione con altri enti pubblici, università e istituti scolastici.<br />

Green Community<br />

“Margreen”<br />

Un nuovo approccio alla gestione del territorio.<br />

35 decreti<br />

presidenziali<br />

Nel settembre del <strong>2022</strong> la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento<br />

per gli Affari Regionali e le Autonomie ha approvato la<br />

graduatoria delle proposte ammesse a finanziamento nell’ambito del<br />

PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) per quanto riguarda<br />

le Green Communities (GC).<br />

Le GC sono comunità locali, anche tra loro coordinate e/o associate,<br />

che intendono sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui<br />

dispongono tra cui, in primo luogo, acqua, boschi e paesaggio.<br />

Tra le prescelte a livello nazionale c’è anche la Green Community<br />

“MARGREEN - Marittime, le Alpi che si affacciano<br />

sul Mediterraneo”, che vede l’Unione Montana Valle Stura quale<br />

capofila e insiste su un territorio comprendente le valli Vermenagna,<br />

Gesso e Stura. L’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime<br />

non aveva potuto partecipare alla candidatura poiché non rientrante<br />

tra i “soggetti ammissibili” ma la strategia del dossier di candidatura<br />

(come facilmente intuibile anche dal nome) fa forte riferimento<br />

al territorio e alle finalità del Parco delle Alpi Marittime. Oltre a essere<br />

componente del gruppo di governance della Green Community, l’Ente<br />

realizzerà in qualità di attuatore due interventi relativi al “Gran Tour<br />

Marittime – Mercantour”, itinerario ciclabile di respiro transfrontaliero,<br />

e a un progetto pilota per la riduzione dei rifiuti da turismo.<br />

Progetti<br />

europei in corso<br />

Piter Alpimed, Alcotra Recolvax<br />

e LIFE Wolfalps EU.<br />

Tra ottobre e dicembre <strong>2022</strong> sono state portate a<br />

compimento le attività previste all’interno del<br />

progetto europeo Piter Alpimed, di cui il GECT<br />

Parco Europeo Alpi Marittime Mercantour faceva<br />

parte insieme a numerosi altri partner italiani e<br />

francesi. I quattro assi di intervento – Turismo, Innovazione,<br />

Clima, Mobilità – hanno convogliato sul<br />

territorio transfrontaliero oltre un milione di euro.<br />

La maggior parte delle azioni sono state programmate<br />

per il ripristino di strade, sentieri e passerelle<br />

danneggiati dalla tempesta Alex, mentre una parte<br />

dei finanziamenti è andata a favore degli operatori<br />

maggiormente colpiti dall’evento alluvionale.<br />

Quale ulteriore supporto è stato avviato il progetto<br />

Alcotra Recovalx, che sempre grazie a fondi<br />

europei ha garantito ulteriori lavori di ripristino e<br />

ha permesso anche la realizzazione di un ponte<br />

radio transfrontaliero e di alcuni prodotti di promozione<br />

del territorio.<br />

Procedono le attività del progetto LIFE Wolfalps<br />

EU, iniziato nel 2019 e che si chiuderà nel<br />

2024. L’Ente assicura il coordinamento tecnico e<br />

amministrativo in collaborazione con l’Università<br />

di Torino, che ne garantisce il coordinamento<br />

scientifico. Numerosissime le attività sul campo<br />

intraprese da personale dell’Ente e da collaboratori,<br />

parte delle quali a favore della categoria degli<br />

allevatori, la maggiormente colpita dalla presenza<br />

del predatore. In totale, nei 61 mesi di progetto, le<br />

Aree Protette delle Alpi Marittime hanno in carico<br />

un investimento pari a 1.963.237 euro.<br />

Personale<br />

dell’Ente: chi<br />

va e chi viene<br />

Ricambio generazionale in atto: in pochi<br />

mesi assunti otto nuovi dipendenti, di cui<br />

cinque guardaparco.<br />

Un anno storico, il <strong>2022</strong>, per la dotazione organica<br />

dell’Ente. Nel tempo, numerosi dipendenti, selezionati<br />

con i primi concorsi degli anni ‘80 e ‘90<br />

hanno cambiato attività o sono andati in pensione.<br />

Tra gli altri, a inizio <strong>2022</strong> ha lasciato il lavoro<br />

Giuseppe Canavese, dopo oltre 40 anni<br />

di carriera che da responsabile dell’ufficio tecnico<br />

del Parco dell’Argentera lo hanno visto diventare<br />

direttore delle Aree Protette delle Alpi Marittime.<br />

La disponibilità della Regione a procedere con<br />

un ricambio del personale rispetto a posizioni<br />

scoperte ha portato tra l’estate e l’autunno<br />

all’assunzione di Rosa Buonaguro per il<br />

settore amministrativo e di Marco Piacenza<br />

per quello tecnico. È poi stato bandito il concorso<br />

per cinque guardiaparco. Era da 30 anni alle<br />

Marittime e da 15 al Marguareis che non ne veniva<br />

indetto uno. Scontato che fosse attesissimo.<br />

Le domande di ammissione sono state ben 871,<br />

provenienti da tutta Italia. Le prove si sono svolte<br />

tra novembre e dicembre. A spuntarla sono stati<br />

Luca Caviglia, Mattia Colombo, Annalisa<br />

Franco, Ivan Pace, Michele Pelazza. In<br />

chiusura dell’anno si è svolto anche il concorso<br />

per la figura di responsabile dell’educazione ambientale,<br />

che ha visto prevalere Irene Borgna.<br />

Nel giro di pochi mesi si è dunque materializzando<br />

un ricambio generazionale mai visto in<br />

precedenza che contribuirà a rendere ancora più<br />

incisive le attività dell’Ente a favore del territorio.<br />

Qui a finaco: l’ex direttore Giuseppe Canavese (a<br />

destra) insieme a Piermargio Giordano, presidente<br />

delle Aree Protette Alpi Marittime.<br />

In basso: i cinque nuovi guardaparco insieme<br />

al presidente dell’Ente Piermario Giordano e al<br />

responsabile del settore Vigilanza Mauro Fissore.<br />

Nella pagina precedente: sono numerose le attività<br />

sul campo intraprese nell’ambito del progetto LIFE<br />

Wolfalps EU a favore della categoria degli allevatori.<br />

Progetti europei in<br />

fase di valutazione<br />

Gli esiti sono attesi per fine anno.<br />

Nell’ambito della nuova programmazione Interreg 2021-2027 Alcotra<br />

Italia Francia, l’Ente ha partecipato in qualità di partner alla candidatura<br />

di quattro progetti singoli. Gli esiti circa l’eventuale approvazione<br />

saranno resi noti entro fine anno. I progetti in questione sono:<br />

BIODIVTOURALPS - Biodiversità e Turismo<br />

Sinergie per il futuro tra parchi alpini<br />

Obiettivo: sperimentare nuovi approcci che permettano di conciliare<br />

l’accoglienza dei visitatori e la reale necessità di preservare<br />

gli habitat naturali fragili, migliorando la conoscenza, la<br />

gestione e la consapevolezza delle interazioni uomo-natura.<br />

Quota Ente: 483.750 euro.<br />

ACLIMO - Clima e acqua<br />

Sinergie per il futuro tra parchi alpini<br />

Obiettivo: analizzare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli<br />

habitat e sulle specie particolarmente sensibili alle risorse idriche,<br />

sensibilizzare la popolazione all’adattamento e sostenere<br />

nella transizione le attività agricole, in particolare quelle pastorali,<br />

in linea con la necessità di preservare il patrimonio naturale.<br />

Quota Ente: 506.250 euro.<br />

COGNITO FORT - Far<br />

Conoscere il patrimonio fortificato<br />

transfrontaliero e strutturare l’offerta culturale<br />

Obiettivo: Valorizzare in chiave culturale/turistica le fortificazioni,<br />

le caserme e le infrastrutture militari dei territori alpini.<br />

Quota Ente: 550.000 euro.<br />

RivierALP - Ciclovie e Cammini tra le Alpi e il mare<br />

Obiettivo: rivitalizzare il tessuto socio-economico del territorio<br />

transfrontaliero attraverso una proposta incentrata sull’innovazione<br />

della fruizione turistica.<br />

Quota Ente: 242.500 euro.<br />

16 17


Finalmente<br />

connessi<br />

Interventi a favore<br />

dell’applicazione del<br />

Regolamento Agid.<br />

Manutenzione<br />

dei sentieri e<br />

degli alpeggi<br />

Disturbi o assenza di segnale, estrema<br />

lentezza dei collegamenti: sono limiti<br />

che hanno fortemente condizionato<br />

per lungo tempo l’operatività degli<br />

uffici dell’Ente.<br />

Nell’attesa di eventuali soluzioni a<br />

livello regionale o statale, ritenendo<br />

non più indifferibile l’adozione di strategie<br />

efficaci di connettività, nel corso<br />

del <strong>2022</strong> sono state avviate azioni<br />

per il miglioramento dei servizi di<br />

rete in riferimento ai centri operativi<br />

e di servizio dell’Ente e al centro visita<br />

e informazioni presso Entracque. A<br />

partire da lunedì 17 ottobre <strong>2022</strong> le<br />

sedi di Chiusa di Pesio, Valdieri<br />

e Casermette sono state dotate di<br />

connettività pari a 100 MB/s sia<br />

in download che in upload. Questo<br />

intervento ha rappresentato un forte<br />

scatto in avanti per l’Ente, sia dal<br />

punto di vista della qualità del lavoro<br />

quotidiano sia per quanto concerne<br />

l’applicazione del Regolamento AgID<br />

(strumento che disciplina le infrastrutture<br />

digitali della Pubblica Amministrazione).<br />

In sintesi, la connettività<br />

delle tre sedi è stata migliorata con<br />

valori percentuali di aumento della<br />

velocità di trasmissione dal 1500%<br />

(Chiusa di Pesio) al 250% (Valdieri).<br />

Interventi<br />

post tempesta Alex<br />

Interessati i percorsi per il bacino del Chiotas,<br />

il Colle di Fenestrelle, il Colle del Brocan,<br />

il Passo delle Saline.<br />

Ripristinare gli itinerari di lunga percorrenza e i collegamenti con il<br />

Parc national du Mercantour compromessi dalla Tempesta Alex<br />

nell’ottobre 2020: è stata questa una delle priorità del <strong>2022</strong> per l’Ente<br />

in tema di rete sentieristica, e nell’insieme sono oltre 400 mila<br />

gli euro investiti grazie a fondi dei progetti Alcotra Recovalx<br />

e Alpimed. Facendo ricorso a imprese esterne è stata ricostruita<br />

l’ex strada Enel che in destra orografica della Valle Rovina sale alla<br />

diga del Chiotas, risistemato il sentiero per il Colle di Fenestrelle,<br />

posto lungo il percorso della Grande Traversata delle Alpi, ritracciato<br />

quello attraverso il Colle del Brocan, uno dei tratti critici del trekking<br />

Alta Via dei Re. Infine, secondo le indicazioni della Regione, è stata<br />

costruita la nuova passerella sul rio Valletta al Pian della Casa.<br />

Sul lato Marguareis è stata eseguita la manutenzione straordinaria<br />

dell’itinerario per il Passo delle Saline.<br />

In alto, da sinistra in senso orario: interventi sul sentiero<br />

del Brocan; lavori sulla strada del Chiotas; ripristino del sentiero<br />

al Colle di Fenestrelle.<br />

A sinistra: la nuova antenna che ha consentiro di migliorare<br />

del 1500% la connettivià della sede di Chiusa di Pesio.<br />

Azioni a favore di pastori,<br />

rifugisti ed escursionisti.<br />

Con l’impegno del personale interno è stata<br />

effettuata la manutenzione (decespugliamento,<br />

spietramento, posa di segnalazione orizzontale<br />

e verticale...) di decine e decine di chilometri di<br />

sentieri. Tra le opere più consistenti nel Parco delle<br />

Marittime quelle sugli itinerari per il Colle est del<br />

Mercantour, i colli ovest ed est del Sabbione,<br />

il Colle della Garbella, tratti del tracciato per i<br />

laghi di Valrossa e la la passerella a Tetti Tanasso.<br />

Nel Parco del Marguareis, guardiaparco e operai<br />

hanno lavorato sul percorso che da Carnino sale<br />

al Rifugio Don Barbera e hanno interrato,<br />

scavando per centinaia di metri con picco e pala,<br />

un tubo di polietilene per l’approvvigionamento<br />

di acqua delle vasche per l’abbeveraggio del bestiame.<br />

Ancora in Valle Tanaro, il collegamento<br />

tra il Rifugio Mongioie e Carnino, tappa dell’Alto<br />

Tanaro Tour, gravemente danneggiato da un temporale<br />

agostano, è stato ripristinato dopo lavori<br />

che hanno richiesto uno sforzo particolarmente<br />

gravoso.<br />

Su tutta la rete sentieristica del territorio delle<br />

Aree Protette Alpi Marittime, inoltre, sono stati<br />

realizzati molti altri lavori da parte delle varie<br />

squadre dell’Assessorato alla montagna<br />

della Regione, che operano nelle valli d’intesa<br />

con l’Ente. Una cooperazione che sta dando<br />

ottimi risultati: non a caso continua a crescere<br />

il numero di quanti scelgono i parchi delle Alpi<br />

Marittime e del Marguareis per le loro escursioni.<br />

In alto: costruzione della passerella<br />

di Tetti Tanasso; rifacimento della<br />

segnaletica orizzontale.<br />

A sinistra: interventi sul sentiero dell’Alto<br />

Tanaro Tour.<br />

Sotto: l’area umida della Riserva naturale<br />

Crava-Morozzo (foto: A. Maffucci).<br />

Piani di<br />

gestione<br />

Per i Siti Natura 2000 “Alpi<br />

Marittime e “Crava Morozzo”.<br />

Due finanziamenti ottenuti dall’Ente sui<br />

fondi del PSR della Regione Piemonte<br />

hanno consentito all’Ente di<br />

avviare la redazione dei Piani di gestione<br />

dei due siti Natura 2000 “Alpi Marittime”<br />

e “Crava-Morozzo”. Si tratta di<br />

due importanti strumenti di pianificazione,<br />

previsti dalla Direttiva Habitat, volti<br />

al mantenimento degli habitat e delle<br />

specie in uno stato di conservazione<br />

soddisfacente. Della redazione si occuperà<br />

l’IPLA, Istituto per le Piante<br />

dal Legno e l’Ambiente di Torino,<br />

ente con una lunga e importante<br />

esperienza nel campo della pianificazione<br />

ambientale, che da anni collabora<br />

con le aree protette piemontesi.<br />

18 19


Inaugurata la<br />

Ciclovia del Duca<br />

L’itinerario è stato inaugurato in occasione<br />

della manifestazione cicloturistica internazionale<br />

La Route del Marguareis.<br />

A inizio settembre, in occasione della manifestazione cicloturistica internazionale<br />

La Route del Marguareis, è stata inaugurata la Ciclovia<br />

del Duca. L’evento ha sugellato la conclusione dei lavori che da alcuni<br />

anni erano in corso per il recupero della storica “Strada militare<br />

109” che collega il Pian delle Gorre con l’Alta Via del Sale, rotabile che<br />

da Limone raggiunge Monesi. La Ciclovia è ora uno splendido itinerario<br />

da pedalare oltre che da camminare. Al ripristino, realizzato grazie<br />

a un finanziamento regionale-provinciale derivante dall’uso<br />

dei canoni idrici riscossi dalle grandi derivazioni idroelettriche, hanno<br />

lavorato le squadre regionali dell’Assessorato alla montagna delle valli<br />

Pesio ed Ellero, con mezzi d’opera forniti dall’Ente Parco.<br />

Un contributo significativo, in termini di braccia e attrezzature, è giunto<br />

anche dai volontari delle squadre di Protezione Civile locale.<br />

Al termine dell’intervento di sistemazione del tracciato gli operai<br />

dell’Ente si sono occupati dell’eliminazione degli arbusti che ingombravano<br />

il percorso. Il Parco, infine, ha predisposto due pannelli di<br />

presentazione e descrizione della Ciclovia, posizionati uno a Pian<br />

delle Gorre e l’altro sull’Alta Via del Sale.<br />

In alto: il pannello che descrive il percorso della Ciclovia del Duca<br />

posizionato a Pian delle Gorre.<br />

A destra: la nuova piattaforma che offre una spettacolare vista<br />

sulla cascata superiore del Saut.<br />

Lavori in<br />

Valle Pesio<br />

Gli interventi interessano l’intero<br />

territorio della valle, dalla sede di Chiusa<br />

di Pesio al Pis del Pesio, passando per<br />

Certosa di Pesio e Pian delle Gorre.<br />

Al termine della stagione invernale 21-22 l’Ente,<br />

in collaborazione con il Comune di Chiusa Pesio e<br />

l’Opera Pia Parroci della Diocesi Mondovì (proprietaria<br />

dei terreni affittati dall’Ente Parco) è intervenuto<br />

per mettere in sicurezza l’area e ripristinare il<br />

tratto della viabilità compromesso dalla caduta di<br />

un grande masso lungo la carrozzabile tra Certosa<br />

di Pesio e Pian delle Gorre.<br />

Nel corso dell’estate il personale dell’Ente ha effettuato<br />

il rifacimento della piattaforma che offre<br />

una spettacolare vista sulla cascata superiore<br />

del Saut. Altri interventi sono stati effettuati<br />

lungo il sentiero natura a valle dell’area attrezzata<br />

Dompè, posta a un chilometro dalla Certosa<br />

di Pesio in direzione Pian delle Gorre e presso il<br />

laghetto delle Peschiere. Per quest’ultimo,<br />

consistito nella realizzazione di una staccionata<br />

per la messa in sicurezza del sentiero che percorre i<br />

bordi del piccolo specchi d’acqua, il Parco ha messo<br />

a disposizione il materiale, mentre gli operai del Servizio<br />

Forestazione Regionale si sono occupato della<br />

sistemazione. Sempre con il supporto della Squadra<br />

Valle Pesio della Regione è stata realizzata una nuova<br />

palificata con sovrastante sentiero per accedere<br />

all’orto fitoalimurgico, collocato sul giardino<br />

pensile della “Sala Incontri” di Chiusa Pesio.<br />

Sportelli forestali:<br />

dieci anni di attività<br />

Strumenti fondamentali per la pianificazione, la conservazione<br />

e il miglioramento dei servizi ecosistemici offerti dal bosco.<br />

Nel settembre <strong>2022</strong> gli Sportelli forestali<br />

del Parco, operanti presso le sedi<br />

di Chiusa di Pesio e di Entracque, hanno<br />

compiuto dieci anni. Questi punti<br />

d’accesso alle informazioni in campo<br />

forestale e ambientale, ideati e messi<br />

in rete dalla Regione, lavorano regolarmente<br />

e intensamente, non solo a<br />

favore degli operatori del bosco.<br />

Entrambi, infatti, affiancano i cittadini,<br />

professionisti e non, nella presentazione<br />

delle comunicazioni di taglio,<br />

sempre necessarie per interventi ricadenti<br />

all’interno dei Parchi e dei Siti<br />

Natura 2000; nel <strong>2022</strong> ne sono state<br />

curate più di un centinaio, anche<br />

a favore di Comuni esterni all’area<br />

tutelata. Essi inoltre si sono occupati<br />

delle iscrizioni degli operatori, o della<br />

conferma annuale della stessa, all’Albo<br />

delle Imprese forestali: nel<br />

<strong>2022</strong> ne sono state prese in carico<br />

una decina. Allo stesso tempo gli<br />

sportelli hanno svolto un ruolo fondamentale<br />

nella pianificazione forestale,<br />

ampliando l’impegno dell’Ente<br />

a favore della conservazione e del<br />

miglioramento dei servizi ecosistemici<br />

offerti dal bosco: il Piano forestale del<br />

Parco del Marguareis e del Sito Natura<br />

2000 “Alte Valli Pesio e Tanaro” è stato<br />

approvato nel 2019, mentre l’analogo<br />

delle Alpi Marittime lo è stato nel<br />

maggio dell’anno scorso.<br />

Interventi sui boschi<br />

danneggiati da Vaia<br />

Un progetto finanziato dai fondi del Piano<br />

di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte.<br />

Sotto: interventi di ripristino sui boschi<br />

danneggiati da Vaia.<br />

Nei giorni tra il 27 e il 30 ottobre 2018, anche la Valle Pesio venne<br />

interessata da una violenta perturbazione, poi denominata “Vaia” che,<br />

per fortuna in misura minore rispetto ad altre zone alpine, provocò dei<br />

danni alle foreste in particolare nel Parco del Marguareis. Un progetto<br />

finanziato dai fondi del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte<br />

ha consentito di avviare interventi sia di manutenzione della<br />

sentieristica danneggiata dagli schianti degli alberi che di ripristino<br />

delle superfici boscate interessate dall’evento con l’esbosco di<br />

buona parte delle piante a terra, l’abbattimento di piante fortemente<br />

inclinate o danneggiate e il diradamento attorno alle piante portaseme<br />

di abete bianco per favorirne la fruttificazione e il ripopolamento.<br />

20 21


Alpeggi: controlli e<br />

azioni di miglioramento<br />

Indagini, svolte anche con l’uso di droni, per verificare<br />

il rispetto delle normative e alla corretta gestione del pascolo.<br />

Un’attività particolarmente significativa<br />

tra quante vengono svolte dai<br />

guardaparco è quella di monitoraggio<br />

dell’utilizzo degli alpeggi. Vengono<br />

controllati il numero di capi monticanti<br />

e più in generale il rispetto<br />

delle normative, compresa la verifica<br />

dei contratti di lavoro di chi è impegnato<br />

a seguire gli animali. Si fanno<br />

indagini, anche con l’utilizzo del drone,<br />

circa l’effettiva presenza del bestiame<br />

e l’uso delle aree pascolive. Nel corso<br />

dell’estate <strong>2022</strong> su richiesta del Parco<br />

del Mercantour è stato effettuato un<br />

sopralluogo nell’area del Colle della<br />

Maddalena, a seguito di più sconfinamenti<br />

di una mandria nel Vallone del<br />

Lauzanier, posto all’interno dell’area<br />

protetta francese.<br />

Al contempo vengono sviluppate dove<br />

necessario azioni di supporto per una<br />

corretta gestione dell’alpeggio.<br />

Si va dalla fornitura di materiale<br />

(reti, batterie, pannelli solari, dissuasori<br />

acustici) per la tutela dei domestici<br />

a fronte di possibili attacchi da lupo,<br />

a interventi per la salvaguardia<br />

di zone sensibili, come quelle umide,<br />

dove si procede con la recinzione<br />

dei siti da proteggere (come nel caso<br />

dell’area di Sant’Erim in Valle Tanaro),<br />

ad attività di posizionamento in quota<br />

di vasche di abbeverata per ridurre gli<br />

spostamenti di mandrie e greggi, che<br />

determinano effetti molto negativi sulla<br />

cotica erbosa.<br />

Da sinistra, in senso orario: manutenzione del sentiero GTA verso<br />

il Passo Ciotto Mien; operazioni di misurazione della neve nel Vallone<br />

della Rovina; verifica delle aree utilizzate dalle mandrie con il drone.<br />

Vigilanza,<br />

ma non solo<br />

Attività di monitoraggio e ricerca svolte con progetti<br />

specifici assegnati a ogni singolo guardaparco.<br />

Per i guardaparco dell’Ente la vigilanza rappresenta il campo di maggior<br />

impegno, ma ci sono molte altre attività che vengono svolte, con<br />

progetti specifici per ogni singola figura.<br />

In periodo invernale per conto di AINEVA-ARPA Piemonte, che<br />

elabora e pubblica un bollettino valanghe in base alla stabilità<br />

del manto nevoso, i guardaparco si occupano di effettuare le stratigrafie,<br />

elemento base per la valutazione del rischio.<br />

Molti sono i monitoraggi, in particolare in riferimento alle specie<br />

in Direttiva Habitat. Tra le ultime campagne, quella rivolta a raccogliere<br />

dati sulla presenza del moscardino, tramite posizionamento di<br />

nidi artificiali. Un’altra ricerca è stata dedicata al campionamento della<br />

fauna presente nei laghi in quota, con uscite comuni insieme a<br />

colleghi del Parc National du Mercantour nella zona della Meraviglie.<br />

In alcuni casi si è proceduto all’allontanamento di specie “aliene”,<br />

quali il persico sole, che creano problemi di sopravvivenza per le specie<br />

autoctone, come il tritone alpino. Sempre in collaborazione con il parco<br />

gemello, con un primo intervento nell’area del Colle della Bonette si<br />

è dato inizio a progetto che prevede la cattura di pernici bianche<br />

da dotare di GPS a zainetto per studiare gli spostamenti e l’utilizzo<br />

del territorio da parte di questa specie, in grave pericolo a causa dei<br />

cambiamenti climatici.<br />

Infrazioni<br />

ricorrenti:<br />

cani e motori<br />

Regole da rispettare per aiutare i<br />

guardiaparco nella tutela delle Aree<br />

Protette Alpi Marittime.<br />

Nell’anno <strong>2022</strong> sono stati avviati 48 procedimenti<br />

per illeciti amministrativi accertati nel<br />

territorio di competenza dell’Ente. Le infrazioni ricorrenti<br />

sono legate all’utilizzo di mezzi motorizzati<br />

(24) e al mancato rispetto delle norme sui cani (18).<br />

Le violazioni alle norme sul transito e sul parcheggio<br />

hanno costituito il 50% del totale degli<br />

illeciti accertati, con una diminuzione rispetto agli<br />

anni precedenti.<br />

Quindici verbali sono stati elevati nel Comune di Briga<br />

Alta sulla strada turistica Monesi-Limone<br />

o nei pressi della località “Madonna della Neve” di<br />

Upega, confermando che il settore Valle Tanaro richiede<br />

un continuo e attento monitoraggio dei transiti<br />

veicolari. Per altro l’attività di controllo sul tratto<br />

limonese della strada, ricadente nella Zona Speciale<br />

di Conservazione Alpi Marittime, risulta sporadica<br />

per mancanza di risorse umane e materiali.<br />

Per quanto riguarda i cani, sono 14 le infrazioni<br />

contestate nel Parco Alpi Marittime,<br />

la quasi totalità delle quali nel solo Comune di<br />

Valdieri. L’attitudine dei visitatori a rispettare le<br />

regole di conduzione del cane non è migliorata<br />

da quando si sono ampliate le zone di fruizione<br />

con il cane al guinzaglio e il numero delle violazioni<br />

accertate è verosimilmente solo una piccola<br />

percentuale di quelle effettivamente commesse.<br />

Si rende dunque necessario un ulteriore sforzo<br />

comunicativo per sensibilizzare il pubblico circa<br />

la necessità di utilizzo del guinzaglio, in modo da<br />

ridurre il più possibile il potenziale disturbo a carico<br />

della fauna selvatica.<br />

Nelle Aree Protette Alpi<br />

Marittime i cani possono<br />

essere condotti solo nei<br />

centri abitati, lungo le strade<br />

comunali e provinciali e lungo<br />

alcuni percorsi segnalati.<br />

I cani vanno tenuti al<br />

guinzaglio sempre, come<br />

peraltro è previsto dalla<br />

normativa nazionale e<br />

i proprietari devono avere<br />

al seguito la museruola, per<br />

poterla applicare all’animale<br />

in caso di necessità.<br />

All’interno della Riserva di<br />

Crava-Morozzo, zona umida<br />

di importanza per l’avifauna,<br />

i cani non possono entrare.<br />

Scarica le mappe<br />

con i percorsi<br />

consentiti con i cani<br />

al guinzaglio.<br />

Qui a fianco: attività di vigilanza<br />

sulla strada turistica Monesi-Limone.<br />

Sotto: vigilanza in quota per il controllo<br />

della raccolta di erbe officinali.<br />

Cresciuti<br />

i controlli<br />

rispetto<br />

al 2021<br />

Nel <strong>2022</strong> i guardaparco hanno<br />

verbalizzato 85 controlli di<br />

polizia amministrativa in più<br />

dell’anno precedente.<br />

Nel <strong>2022</strong> sono stati regolarmente verbalizzati<br />

122 controlli di polizia<br />

amministrativa su attività che, pur<br />

lecite in generale, sono sottoposte a<br />

regime autorizzativo, quali la pesca,<br />

la caccia, la raccolta dei funghi, il<br />

transito con veicoli in deroga ai divieti<br />

generali, o comunque sono soggette a<br />

regolamentazione, come il campeggio/<br />

bivacco.<br />

Il numero di controlli, in netto aumento<br />

rispetto all’anno precedente, quando<br />

furono 35, non si discosta dalla media<br />

degli ultimi anni: 77 nel 2020, 192 nel<br />

2019, 164 nel 2018.<br />

L’attività di controllo sul rispetto di<br />

leggi e regolamenti è un’attività che<br />

contribuisce a far sì che nei visitatori<br />

sia tangibile la consapevolezza dell’esistenza<br />

di regole che vanno rispettate,<br />

specialmente all’interno<br />

delle aree protette.<br />

22 23


Potenziato il sistema<br />

di monitoraggio<br />

dei flussi<br />

Attivati nuovi contatori per monitorare<br />

sia strade che sentieri.<br />

Qui a fianco:<br />

monitoraggio notturno<br />

della popolazione di<br />

cinghiale mediante<br />

l’uso del drone.<br />

Nel <strong>2022</strong> nei Parchi Alpi Marittime e Marguareis sono stati installati sei<br />

nuovi contatori lungo sentieri e uno stradale per veicoli e biciclette.<br />

Con queste strumentazioni, finanziate dal progetto Alcotra Piter-Alpimed<br />

Mobil, è stato rinnovato e potenziato il sistema di monitoraggio<br />

dei flussi turistici attivo dal 2011. I dati raccolti sono esclusivamente<br />

numerici (relativi ai passaggi) per un impiego che va dalla verifica<br />

dell’impronta ecologica del turismo nelle aree protette all’elaborazione<br />

dei programmi di manutenzione dei percorsi sino al riscontro di azioni<br />

di promozione.<br />

Dalle rilevazioni dell’estate scorsa sappiamo che sono salite nel Vallone<br />

del Valasco circa 31.000 persone, oltre 11.000 nel Vallone<br />

Gesso della Barra, poco meno di 10.000 nel Vallone della Meris,<br />

circa 8.000 al rifugio Garelli.<br />

A livello veicolare il contatore stradale all’inizio della provinciale per le<br />

Terme ha registrato nel periodo estivo circa 132.000 passaggi (nei<br />

due sensi di marcia), quello sulla strada per Entracque 280.000. I<br />

dati raccolti confermano la tendenza, registrata su base nazionale, di<br />

un considerevole incremento dell’uso della bicicletta. Sulla grande classica<br />

del ciclismo da strada che è la salita verso Sant’Anna e le Terme<br />

il flusso è aumentato del 15% in 10 anni, sfiorando l’estate scorsa gli<br />

11.000 transiti. Tra le mete più “gettonate” anche il lago Rovina e San<br />

Giacomo con rispettivamente 1.700 e 2.800 appassionati del pedale.<br />

Contenimento<br />

della popolazione<br />

di cinghiale<br />

Piano Regionale di Interventi Urgenti per<br />

il depopolamento della specie cinghiale<br />

allo stato selvatico malattie infettive.<br />

Nell’anno <strong>2022</strong> parte del personale di vigilanza è<br />

stato impegnato in attività di controllo della specie<br />

cinghiale, contribuendo così alla realizzazione<br />

degli obiettivi prefissati dal PRIU (Piano Regionale<br />

di Interventi Urgenti) per il depopolamento della<br />

specie cinghiale allo stato selvatico, al fine di salvaguardare<br />

la sanità animale e tutelare il patrimonio<br />

suinicolo regionale e nazionale cercando di contenere<br />

l’epidemia della peste suina africana. In totale<br />

sono stati abbattuti 57 capi.<br />

Con la volontà di valorizzare la carne degli animali<br />

abbattuti, l’amministrazione dell’Ente ha definito<br />

un rapporto di collaborazione con il Centro di<br />

Lavorazione dei Selvatici in frazione San Bartolomeo<br />

del Comune di Chiusa di Pesio, che già in<br />

passato aveva per un certo periodo acquistato alcuni<br />

capi di cinghiale abbattuti nei territori, soprattutto<br />

agricoli, dell’area protetta.<br />

Vi è anche la possibilità, su richiesta dell’agricoltore<br />

danneggiato, che i capi vengano lasciati<br />

per auto-consumo allo stesso, con la consegna<br />

del verbale di abbattimento e conseguente analisi<br />

dei campioni presso il sevizio veterinario a carico<br />

del consumatore. Tale procedura serve per escludere<br />

eventuale presenza di trichina (parassita che si<br />

incista nei muscoli), a oggi peraltro mai riscontrata.<br />

In altri casi, a seguito del mancato ritiro della carcassa<br />

si provvede al trasporto presso la sede operativa<br />

di “Casermette” in comune di Entracque con lo<br />

scopo di contribuire all’alimentazione dei lupi,<br />

recuperati a seguito di incidenti, custoditi nell’area<br />

faunistica “Uomini e Lupi”.<br />

24


27<br />

Tra educazione<br />

e valorizzazione<br />

del territorio<br />

Carta Europea del<br />

Turismo Sostenibile:<br />

si punta al rinnovo<br />

PAGINA 28<br />

Il marchio<br />

“Qualità Parco APAM”<br />

PAGINA 28<br />

Muoversi in treno<br />

e in bus: una scelta<br />

a favore dell’ambiente<br />

(e non solo)<br />

PAGINA 29<br />

A passo di mulo<br />

PAGINA 29<br />

Fa gola la melata<br />

di abete bianco<br />

PAGINA 30<br />

Social e newsletter<br />

in continua crescita<br />

PAGINA 30<br />

Rispettare i selvatici,<br />

adattarsi alla carenza<br />

di acqua<br />

PAGINA 31<br />

Turista informato,<br />

turista educato<br />

PAGINA 31<br />

Attività con<br />

i giovani locali<br />

PAGINA 32<br />

Servizio civile:<br />

tre nuove volontarie<br />

PAGINA 32<br />

In mostra Capo Verde,<br />

Gran Bretagna, treni<br />

e animali<br />

PAGINA 33<br />

Sono tornati<br />

i visitatori dall’estero<br />

PAGINA 33<br />

Un volume<br />

dedicato alla segale<br />

PAGINA 34<br />

La comunità<br />

dell’Ecomuseo<br />

torna a incontrarsi<br />

e a far festa<br />

PAGINA 34<br />

Scuola nel Parco<br />

anno secondo<br />

PAGINA 35<br />

Marta Bassino<br />

e le Alpi Marittime<br />

PAGINA 35


Carta Europea del<br />

Turismo Sostenibile:<br />

si punta al rinnovo<br />

CETS, un metodo di governance partecipata per<br />

strutturare e promuovere le azioni di turismo sostenibile<br />

nelle aree protette.<br />

La definizione di una nuova Strategia e di un nuovo Piano d’azione per ottenere<br />

il quarto rinnovo consecutivo della CETS ha rappresentato per le<br />

Aree Protette delle Alpi Marittime l’opportunità di rivitalizzare lo strumento:<br />

non una “prassi” datata, ma la scelta convinta di continuare a<br />

esprimere principi e valori del turismo sostenibile attraverso impegno<br />

ed esperienze, per ottenere ricadute positive a favore del territorio, anche<br />

limitrofo.<br />

Il dossier di candidatura è stato preparato con un lavoro congiunto<br />

di mesi tra l’Ente e il Parc National du Mercantour.<br />

Strategia e obiettivi comuni dei due Parchi si svilupperanno con azioni<br />

in parte transfrontaliere, in parte perseguite autonomamente sui<br />

due versanti. Per ottimizzare risorse e personale disponibili, la nuova<br />

Strategia armonizza i principi della CETS alle politiche e strategie locali<br />

(regionali e nazionali) e agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati<br />

dall’Agenda 2030.<br />

A differenza della tornata precedente, per la redazione del dossier non<br />

ci si è affidati a consulenti esterni, per tre ragioni fondamentali: ottenere<br />

un consistente risparmio economico; puntare ad attualizzare e<br />

concretizzare la precedente strategia, senza stravolgimenti ma tramite<br />

un suo adattamento; esprimere un impegno diretto, legato alle persone<br />

che nei Parchi lavorano alla CETS e si relazionano con gli operatori,<br />

piuttosto che “ricevere un modello da applicare”.<br />

In alto: riunione a Chiusa di Pesio con gli operatori impegnati nella<br />

Carta Europea del Turismo Sostenibile.<br />

A destra: il nuovo marchio “Qualità Parco - APAM”.<br />

Il marchio<br />

“Qualità Parco<br />

APAM”<br />

Un bene per il territorio,<br />

un bene per il consumatore.<br />

Il marchio “Qualità Parco - APAM” è il nuovo strumento<br />

che le Aree Protette delle Alpi Marittime<br />

mettono a disposizione di coltivatori e artigiani con<br />

l’intento di contribuire alla valorizzazione dei<br />

prodotti locali.<br />

Le procedure di utilizzo, gli obiettivi, i destinatari,<br />

i requisiti di accesso, le modalità di controllo sono<br />

dettagliate nel Regolamento d’uso che, insieme ai<br />

Disciplinari di produzione e alla modulistica per la<br />

“dichiarazione di interesse”, sono visionabili e scaricabili<br />

dal sito dell’Ente.<br />

Per ottenere il marchio le imprese che operano in<br />

uno dei Comuni dei Parchi delle Alpi Marittime e del<br />

Marguareis, o all’interno dei confini di una delle Riserve<br />

gestite dall’Ente, oppure ancora che utilizzano<br />

materie prime provenienti da tali realtà, dovranno<br />

soddisfare pochi ma precisi standard di qualità<br />

e tipicità, sviluppare filiere rispettose dell’ambiente,<br />

del paesaggio, del benessere degli animali<br />

e orientarsi verso un uso consapevole delle risorse<br />

non rinnovabili come acqua, suolo ed energia.<br />

L’obiettivo principale delle Aree Protette delle Alpi<br />

Marittime è quello di contribuire allo sviluppo di un<br />

tessuto imprenditoriale sempre più orientato verso<br />

obiettivi di sostenibilità stimolando i consumatori<br />

a premiare chi, condividendo questi valori, ha scelto<br />

di produrre nel rispetto della tradizione e<br />

dell’ambiente.<br />

VISITA<br />

IL SITO<br />

Muoversi in treno<br />

e in bus: una scelta<br />

a favore dell’ambiente<br />

(e non solo)<br />

Grazie al finanziamento europeo è stato realizzato un servizio<br />

a chiamata e un programma di escursioni a partire dalle stazioni.<br />

Come ritorno al punto di partenza?<br />

Come mi muovo nel Parco nei giorni<br />

festivi senza servizi pubblici? La “Navetta<br />

del Parco” riproposta nel<br />

<strong>2022</strong>, dal 18 giugno all’11 settembre,<br />

ha dato risposta a queste e altre esigenze<br />

di turisti, villeggianti e residenti<br />

delle valli Gesso e Vermenagna. Un<br />

servizio a chiamata in sinergia con<br />

il Trasporto Pubblico Locale (TPL) su<br />

gomma e rotaia, che è stato cofinanziato<br />

con fondi dell’Alcotra AlpiMed<br />

– Mobil. Nel periodo del servizio<br />

sono stati effettuati 116 viaggi per<br />

un totale di 402 persone (45% di<br />

stranieri).<br />

Sempre con fondi europei è stata programmata<br />

l’iniziativa “Montagna<br />

in treno: cinque gite in Val Vermenagna”.<br />

La proposta si è svolta tra novembre e<br />

dicembre con l’intento di promuovere e<br />

valorizzare la linea internazionale<br />

Cuneo-Ventimiglia-Nizza e il territorio.<br />

L’interesse da parte del pubblico<br />

è stato altissimo tanto da non poter<br />

soddisfare tutte le richieste.<br />

A passo<br />

di mulo<br />

I muli possono sostituire i voli<br />

di elicottero nel rifornimento dei rifugi?<br />

In alto: il mulattiere Luciano Ellena impegnato in<br />

un’attività “A passo di mulo”.<br />

Sotto: “A passo di mulo” al Rifugio Questa insieme<br />

a Marta Bassino (foto: L. Ellena).<br />

A sinistra: il presidente APAM Piermario Giordano<br />

alla stazione di Robilante per un appuntamento<br />

della rassegna “Montagna in treno:<br />

cinque gite in Val Vermenagna”.<br />

“A passo di mulo” è una delle azioni di sensibilizzazione in tema di mobilità<br />

sostenibile all’interno delle Aree Protette finanziate con il progetto<br />

dell’Alcotra AlpiMed – Mobil. Il progetto prevedeva l’attivazione di<br />

un servizio di trasporto merci a dorso di mulo verso i rifugi montani, in<br />

modo da ridurre l’utilizzo in quota di un mezzo fortemente impattante<br />

qual è l’elicottero. Inoltre la cadenza settimanale dei viaggi (complessivamente<br />

42 nel periodo estivo tra Valle Gesso e Valle Pesio), ha<br />

assicurato il rifornimento in quota di materiali e cibo fresco a km zero,<br />

opportunità che ha riscosso notevole gradimento sia tra i rifugisti sia<br />

tra gli escursionisti.<br />

Da sottolineare che nel viaggio di rientro i muli hanno più volte trasportato<br />

a valle i rifiuti prodotti in rifugio, favorendone lo smaltimento.<br />

Per incrementare l’efficacia dell’intervento anche in termini comunicativi,<br />

sono state proposte otto escursioni in cui i partecipanti (in totale<br />

sono state coinvolte 225 persone), accompagnati da una Guida<br />

parco, hanno raggiunto un rifugio utilizzando i muli per il trasporto<br />

degli zaini. Un’esperienza unica: camminare leggeri ascoltando storie<br />

di asini, muli e cavalli raccontate dal mastro mulattiere Luciano Ellena.<br />

28 29


Fa gola<br />

la melata<br />

di abete<br />

bianco<br />

Apicoltura, una risorsa<br />

economica e ambientale.<br />

È nota a tutti l’importanza del ruolo<br />

che svolgono le api in campo ecologico,<br />

con l’attività di impollinazione, per<br />

il mantenimento della biodiversità e<br />

il monitoraggio della situazione ambientale.<br />

Per molte aziende agricole<br />

inoltre l’apicoltura rappresenta un’attività<br />

integrativa delle produzioni<br />

principali. Per queste ragioni da qualche<br />

anno, nel territorio del Parco del<br />

Marguareis, sul versante della Valle<br />

Pesio, sono state individuate 22 zone<br />

adibite a postazioni per alveari<br />

che nel <strong>2022</strong> sono state concesse<br />

in utilizzo ad altrettanti apicoltori,<br />

professionisti o a livello amatoriale.<br />

La stagione nel Parco inizia in tarda<br />

primavera, con le prime fioriture, ma<br />

il prodotto più ricercato è la melata<br />

di abete bianco, che in Valle Pesio da<br />

sempre attira gli apicoltori.<br />

In alto: alveari in Valle Pesio.<br />

Social e newsletter<br />

in continua crescita<br />

Non solo notizie, ma un incontro giornaliero<br />

con follower appassionati di natura e montagna.<br />

Anno dopo anno, è in continua e costante crescita (pur in assenza di<br />

investimenti promozionalei) il numero degli utenti che utilizzano i social<br />

delle Aree Protette delle Alpi Marittime.<br />

La pagina Facebook @areeprotettealpimarittime conta<br />

21.000 Segui (+ 5% rispetto all’anno precedente) e 18.126 Mi Piace<br />

(+ 7%). La copertura totale è di oltre a 522.000 (+ 12,2%). Il pubblico<br />

di riferimento della pagina è rappresentato dalle fasce 25-34 (15,2%),<br />

35-44 anni (23,7%), 45-54 anni (26,2%), 55-64 anni (19,5%); le città da<br />

cui la pagina è più seguita: Genova (6,29%), Torino (6,1), Cuneo (5,6).<br />

Il gruppo Facebook @momentidimarittime conta 4.500 Iscritti<br />

(+23%), con oltre 154.590 visualizzazioni.<br />

La pagina Instagram @areeprotettealpimarittime conta<br />

6.200 Follower (+ 19,3%). La copertura totale è pari a 18.000). Il pubblico<br />

di riferimento della pagina è rappresentato dalle fasce 25-34 anni<br />

(27,4%), 35-44 anni (27,1 %%), e 45-54 anni (22,4,%); percentualmente<br />

le città con maggior numero di iscritti sono Genova (7,3%), Torino<br />

(6,5%), e Cuneo (5,1%).<br />

Cresce costantemente anche il numero i iscritti alla newsletter “Messaggi<br />

dalla Aree Protette Alpi Marittime” che ha superato i 2.200 lettori.<br />

Rispettare<br />

i selvatici,<br />

adattarsi<br />

alla carenza<br />

di acqua<br />

Campagne di comunicazione per<br />

muoversi in natura con disinvoltura.<br />

Simpatiche illustrazioni e brevi testi, adatti anche<br />

ai bambini, sono stati alla base della campagna di<br />

comunicazione “Animali e noi” che ha tratto<br />

ispirazione da un pieghevole realizzato un paio<br />

di anni fa dal Parco. L’iniziativa è nata per suggerire<br />

ai visitatori delle aree protette le buone pratiche da<br />

tenere per migliorare l’approccio con la fauna selvatica.<br />

Con “Animali e noi” si è voluto anche dare<br />

risposta alle domande più frequenti dei turisti: e<br />

se incontro un lupo? E se ho il cane? E se incontro<br />

una vipera... la campagna oltre che sui canali<br />

social dell’Ente, sito internet, dove è stata creata<br />

una sezione apposita, si è avvalsa di una mostra<br />

allestita presso il Centro visita di Terme di Valdieri.<br />

L’argomento è inoltre stato il filo conduttore degli<br />

incontri “I giovedì del Parco”.<br />

Un’altra campagna di comunicazione è stata “Porta<br />

su/Porta giù”. Questa è stata ideata per sensibilizzare<br />

i visitatori sul tema dei rifiuti e della carenza<br />

idrica che, nel <strong>2022</strong>, ha colpito soprattutto<br />

i rifugi in quota. Lo slogan invitava gli escursionisti<br />

ad equipaggiarsi della borraccia e a portare a valle<br />

i rifiuti. Il messaggio è stato promosso attraverso<br />

locandine, cartoline, post su Instagram e Facebook,<br />

il sito internet, comunicati stampa.<br />

VISITA<br />

IL SITO<br />

e se...<br />

sul sentiero c’è<br />

una vipera?<br />

Cosa fare? Se non abbiamo<br />

la fortuna di poterla<br />

osservare a una distanza<br />

sufficiente per non farla<br />

fuggire, lasciamo la vipera<br />

tranquilla, eviteremo così<br />

di metterci inutilmente in<br />

pericolo. Per proteggersi da<br />

eventuali morsi calziamo<br />

scarponi a collo alto e<br />

indossiamo pantaloni lunghi.<br />

Cosa non fare? Il veleno<br />

della vipera è per noi<br />

altamente tossico, ma in<br />

genere non porta alla morte<br />

persone adulte e sane.<br />

Agitarsi e correre serve solo a<br />

far andare in circolo il veleno.<br />

Per proteggersi da eventuali<br />

morsi calziamo scarponi<br />

a collo alto e indossiamo<br />

pantaloni lunghi.<br />

Scarica il pieghevole<br />

“Gli animali e noi”<br />

il vademecum per<br />

visitatori responsabili.<br />

A sinistra: dettaglio della mostra “Animali<br />

e noi” allestita a Terme di Valdieri presso<br />

il Centro visita del Parco.<br />

Sotto: “turisti informati” al Pian del Valasco.<br />

Turista<br />

informato,<br />

turista<br />

educato<br />

Appuntamento fisso al<br />

Pian delle Gorre (Valle Pesio)<br />

e al Valasco (Valle Gesso).<br />

Momenti di Marittime… con le Guide<br />

del Parco! Un appuntamento<br />

fisso per sei fine settimana (da<br />

sabato 16 luglio fino a domenica 21<br />

agosto) nei due siti delle Aree Protette<br />

Alpi Marittime in cui puntualmente nel<br />

periodo estivo si registra il massimo<br />

affollamento: il Pian delle Gorre e<br />

Pian del Valasco. Nelle due località<br />

una Guida parco era a disposizione dei<br />

visitatori per l’intera giornata.<br />

Nel complesso, nel corso dei 24 appuntamenti<br />

sono state coinvolte 11 Guide<br />

e 1250 persone, alle quali sono<br />

state trasferite informazioni (da quelle<br />

più generiche a quelle più specifiche<br />

su percorsi) e distribuiti materiali informativi<br />

relativi all’animazione e agli<br />

eventi estivi organizzati dall’Ente. In<br />

alcuni casi si sono svolte anche delle<br />

attività per bambini (es: piccolo<br />

laboratorio sul lupo) e brevi escursioni<br />

nei dintorni dei due siti.<br />

30 31


Attività con<br />

i giovani locali<br />

Dall’educazione ambientale con le scuole, all’avventura<br />

in natura con Junior Ranger e Young Ranger.<br />

Per le scuole dei Comuni del Parco che ne facciano richiesta l’Ente è<br />

a disposizione per l’impostazione e la realizzazione di progetti di educazione<br />

ambientale, da svolgere sia presso le strutture scolastiche sia<br />

sul territorio. Nel corso dell’anno scolastico 2021-<strong>2022</strong> sono 18 i progetti<br />

sviluppati dal servizio didattica con le classi locali, equamente<br />

divisi tra l’istituto cui fanno capo i giovani della Valle Pesio e quello che<br />

è invece di riferimento per le valli Gesso e Vermenagna. Molto vari gli<br />

ambiti affrontati, con una leggera preferenza legata a piante e animali<br />

del bosco e agli effetti dei cambiamenti climatici.<br />

Tre programmi erano specificatamente inseriti nel progetto Young<br />

Ranger di Life Wolfalps EU, e prevedevano attività mirate a rendere<br />

più informati e consapevoli i ragazzi rispetto all’importanza di impegnarsi<br />

attivamente nella tutela della biodiversità, con particolare riferimento<br />

al tema della convivenza uomo lupo.<br />

Nei 18 progetti in totale sono stati coinvolti 465 studenti, con un<br />

impegno del personale dell’ente che si è sviluppato su 154 ore,<br />

la stragrande maggioranza delle quali (139 ore) dedicate a uscite e<br />

attività sul territorio.<br />

Nel <strong>2022</strong> è inoltre proseguito il programma Junior Ranger (coordinato<br />

a livello europeo da Alparc), realizzato in orario extrascolastico<br />

con ragazzi tra gli 11 e i 16 anni dei comuni di Chiusa Pesio, Entracque<br />

e Valdieri. Ricchissimo il calendario di uscite, che ha compreso anche<br />

due appuntamenti con pernottamento in rifugio.<br />

In alto: Junior Ranger delle Marittime alla Riserva naturale<br />

di Crava-Morozzo.<br />

A destra: da sinistra Cecilia, Elena e Silvia, le nuove volontarie<br />

del Servizio Civile Universale Ambientale.<br />

Servizio civile:<br />

tre nuove<br />

volontarie<br />

Una scelta che cambia la vita.<br />

Dopo Alma Cozzolino, Chiara Falco e Maurizio<br />

Pilone, i tre giovani che per primi hanno prestato<br />

la loro opera di volontari presso l’Ente nell’ambito<br />

del Servizio Civile Universale, il 13 dicembre <strong>2022</strong><br />

sono arrivate Cecilia Dutto, Silvia Mattiauda<br />

ed Elena Testore. Selezionate tra i nove<br />

candidati che hanno presentato domanda, presteranno<br />

servizio per un anno nelle Aree Protette<br />

Alpi Marittime e saranno impiegate in vari ambiti<br />

della conservazione della natura. Verranno infatti<br />

impegnate in attività di monitoraggio sul campo<br />

occupandosi, a seconda delle stagioni, di ricerche<br />

di vario genere (farfalle, licheni, lupo, gatto<br />

selvatico, avifauna, piante fitoalimurgiche, invasive<br />

ed esotiche…).<br />

Parallelamente saranno coinvolte in azioni di citizen<br />

science, attività di educazione ambientale<br />

e di sensibilizzazione del pubblico su temi quali<br />

i cambiamenti climatici. Il “fil rouge” delle attività<br />

dell’intero anno saranno gli obiettivi per lo sviluppo<br />

sostenibile dell’Agenda 2030.<br />

La sede di riferimento dei volontari è quella del<br />

Parco del Marguareis, a Chiusa di Pesio, ma le varie<br />

attività si svolgeranno anche nel Parco delle Alpi<br />

Marittime e negli altri territori in gestione alle Aree<br />

Protette Alpi Marittime.<br />

In mostra Capo Verde,<br />

Gran Bretagna, treni<br />

e animali<br />

Quattro mostre per offrire ai visitatori delle strutture<br />

del Parco un punto di vista diverso sul mondo.<br />

Uno sguardo diverso, variegato e aperto<br />

al mondo per i visitatori delle strutture<br />

Parco. A cominciare dal Centro<br />

visita di Terme di Valdieri dove l’Ente<br />

partecipando al progetto Help |Humanity,<br />

Ecology, Liberty, Politycs di GrandArte<br />

ha ospitato una delle 36 mostre<br />

organizzate in Provincia di Cuneo<br />

dall’associazione. Da metà giugno al<br />

31 luglio con “Let’s find some beautiful<br />

place to get lost” i turisti<br />

hanno potuto apprezzare le immagini<br />

in bianco e nero dell’artista Nicola Digirolamo<br />

in un viaggio in Gran Bretagna<br />

ai tempi della Brexit. Ad agosto e<br />

settembre la mostra è stata sostituita<br />

dall’esposizione di pannelli illustrati<br />

e foto “Gli animali e noi”, mentre<br />

per tutta l’estate nel Centro visita di<br />

Vernante è stata proposta la mostra<br />

“Capo Verde: un ponte fra Europa<br />

e Africa” che con immagini e<br />

testi ha illustrato il progetto di cooperazione<br />

internazionale di sviluppo del<br />

turismo rurale coordinato dalla onlus<br />

Persone come Noi. Abbinata a tale<br />

esposizione è stata allestita la mostra<br />

“Viaggio acquatico” con opere ad<br />

acquarello dell’artista Alicia Baladan e<br />

degli allievi della residenza d’artista<br />

organizzata dall’associazione Noau<br />

in collaborazione con l’Ente. Sempre<br />

a Vernante, nell’ambito del progetto<br />

Alpimed – Mobil, è stata esposta la<br />

mostra “Diario di viaggio – Un<br />

viaggio sostenibile sulla linea<br />

Ventimiglia-Nizza-Cuneo”.<br />

A sinistra: una delle fotografie esposte nella mostra<br />

“Capo Verde: un ponte fra Europa e Africa”, allestita<br />

presso il Centro visita di Vernante (foto: N. Villani).<br />

Sotto: ripartizione percentuale, in base alla nazione<br />

di provenienza, dei visitatori stranieri presso i Centri<br />

visite del Parco a Entracque e Terme di Valdieri<br />

(Francia, 49%; Olanda, 19%; Germania, 11%;<br />

Gran Bretagna, 3%).<br />

Sono tornati<br />

i visitatori dall’estero<br />

Nel Parco Alpi Marittime si riafferma il trend pre covid.<br />

Dopo gli anni legati alla pandemia, che ha sconvolto un po’ dappertutto<br />

i trend delle presenze turistiche, con il <strong>2022</strong> si è tornati a una<br />

situazione in linea con l’epoca pre covid. Il centro faunistico Uomini<br />

e Lupi ha registrato un’affluenza pari a 15.484 visitatori; erano<br />

quasi 18.000 nel 2019, ma nel 2021 si era scesi sotto gli 11.000. Al<br />

centro visita Enel, che oltre al percorso in Centrale offre al pubblico<br />

l’esposizione permanente “Ultimi ghiacci”, sono stati conteggiati<br />

5259 visitatori, per quasi la metà legati a gite scolastiche.<br />

Confortanti i dati sulle presenze di turisti provenienti dall’estero: al<br />

centro informazioni di Entracque su un totale di 3638 passaggi il 16%<br />

è rappresentato da stranieri (e di questi circa la metà sono francesi,<br />

mentre con l’11% per ciascuno seguono olandesi e tedeschi). Al<br />

centro delle Terme la percentuale di visitatori provenienti<br />

dall’estero si attesta al 22,4% su un totale di passaggi pari a 1812;<br />

anche qui sono i francesi i maggiori fruitori (52,5% sul totale degli<br />

stranieri), ma forte è anche la presenza di tedeschi (25,1%).<br />

Bene anche il giardino botanico Valderia, che ha nuovamente<br />

superato nel corso dell’estate i 1500 visitatori, anche grazie a promozioni<br />

speciali proposte nelle prime due domeniche di luglio.<br />

32 33


Un volume<br />

dedicato alla segale<br />

Inaugurata “Monografie delle Alpi Marittime”,<br />

una nuova collana di pubblicazioni divulgative.<br />

Diffondere la conoscenza del territorio e le sue peculiarità e divulgare<br />

quanto acquisito nelle ricerche che l’Ente sviluppa in collaborazione<br />

con altre realtà, in particolare istituti universitari, è una delle grandi<br />

missioni delle Aree Protette delle Alpi Marittime. Che per essere realizzata,<br />

necessita di un grande sforzo comunicativo. E così, dopo i<br />

Quaderni delle Alpi Marittime, serie rivolta al grande pubblico<br />

(sei i volumi pubblicati, con titoli che spaziano dalle cacce reali alle<br />

fortificazioni alle piante officinali), l’Ente ha lanciato una nuova collana,<br />

le Monografie delle Alpi Marittime, con testi di taglio<br />

tecnico-scientifico rivolti a quanti, mossi da curiosità, dalla volontà di<br />

non fermarsi in superficie, intendono rafforzare il loro bagaglio di conoscenze<br />

in campo geologico, faunistico, botanico…<br />

Primo titolo: “La segale in Piemonte - Storia di una rinascita”.<br />

Il volumetto, curato dall’Università di Torino, è incentrato sulla<br />

riscoperta di un cereale a lungo fondamentale per l’economia di montagna<br />

ed è il prodotto conclusivo di una ricerca legata al ripristino della<br />

diversità genetica della segale a partire degli ecotipi locali montani, favorendo<br />

così un processo di riqualificazione dei prodotti dell’industria<br />

molitoria in contesti territoriali rurali.<br />

In alto: la copertina del nuovo volume “La segale in Piemonte - Storia<br />

di una rinascita”, curato dall’Università di Torino.<br />

A destra: gli “eredi” dei battitori della segale si cimentano con<br />

la cavalio in occasione della Festa della Segale.<br />

LEGGI<br />

ONLINE<br />

La comunità<br />

dell’Ecomuseo<br />

torna a<br />

incontrarsi e<br />

a far festa<br />

Attualmente il progetto ecomuseale coinvolge<br />

gli abitanti di Sant’Anna di Valdieri,<br />

Valdieri e Andonno.<br />

La ripresa post covid dell’attività di animazione<br />

dell’Ecomuseo della Segale è avvenuta lentamente,<br />

con – purtroppo – ancora un’assenza pesante<br />

durante i primi mesi dell’anno: niente Carnevale<br />

alpino di Valdieri (20 febbraio) a causa dello stato<br />

di emergenza in vigore fino al 31 marzo. Ma,<br />

anche se nascosto tra i boschi, l’Orso di Segale non<br />

ha rinunciato a enunciare il suo personalissimo<br />

oracolo (per la cronaca: Lüno niero, la primo è giò<br />

en l’iero). Con l’arrivo dell’estate tutto è cambiato. I<br />

primi a far festa sono stati gli andonnesi con la Festa<br />

della Lavanda (16 e 17 luglio). Ad agosto<br />

(20 e 21) è toccato ai santannesi mettersi in gioco<br />

con la Festa della Segale.<br />

Le due feste, per quanto momenti di grande richiamo,<br />

non sono stati gli unici momenti di incontro: a<br />

giugno una delegazione del FAI di Cuneo ha raccontato<br />

il “Parco da Re” con escursioni a Sant’Anna<br />

e Terme di Valdieri; a settembre Piemonte<br />

dal Vivo ha portato al forno dell’Ecomuseo lo<br />

spettacolo/laboratorio di Tindaro Granata “Crescente<br />

- il Rito del Pane”.<br />

Poi ci sono state le escursioni di Ecomusei del<br />

gusto e i “Racconti sotto l’Asta” (nei quali<br />

l’Ecomuseo ha portato per lo più un supporto logistico);<br />

inoltre non bisogna dimenticare il lavoro di<br />

ricerca e restituzione: degne di nota le interviste<br />

sui tàit di Sant’Anna (che verranno pubblicate<br />

nel 2023) e la video intervista “Gustin cuénto”.<br />

Scuola<br />

nel Parco<br />

anno secondo<br />

Un’esperienza scolastica alternativa,<br />

incentrata sull’apprendimento<br />

all’aria aperta.<br />

Con l’inizio dell’anno scolastico 21-22 è ripartita<br />

la Scuola nel Parco, progetto dell’associazione<br />

Ri...Esco di Pianfei che si era concretizzato nel<br />

2020 grazie all’accordo sottoscritto con l’Ente delle<br />

Aree Protette delle Alpi Marittime per l’utilizzo di<br />

alcuni locali della sede di Chiusa di Pesio e di<br />

parte dell’area esterna della Roccarina.<br />

Alla base di tutto un’esperienza scolastica alternativa,<br />

incentrata sull’apprendimento all’aria<br />

aperta, a contatto con l’ambiente naturale.<br />

L’attivazione di una classe terza, con la crescita del<br />

numero di alunni, che ormai ha superato abbondantemente<br />

la trentina (molto varia la provenienza<br />

geografica: Mondovì, Chiusa Pesio, Boves, Borgo,<br />

ma anche centri più lontani, come Trinità e Savigliano),<br />

ha comportato la necessità di un allargamento<br />

degli spazi a disposizione della scuola, e APAM ha<br />

dunque concesso in uso oltre ai locali della sede anche<br />

l’aula didattica posta nell’area retrostante<br />

la fornace.<br />

Nuovo impulso alla collaborazione è giunto dal<br />

supporto che il servizio didattica dell’Ente<br />

ha svolto a favore delle Scuola nel Parco, con l’attivazione<br />

di escursioni e laboratori incentrati sui<br />

cambiamenti in natura che si registrano con l’avvicendamento<br />

delle diverse stagioni.<br />

Qui mi sento<br />

a casa<br />

Una campionessa di sci<br />

ripresa quando la neve non<br />

c’è. La “casina” tra<br />

le montagne dove d’estate<br />

con il resto della sua famiglia<br />

ha trascorso momenti<br />

indimenticabili.<br />

Una dichiarazione d’amore<br />

per la Valle Gesso e le Alpi<br />

Marittime.<br />

C’è questo e altro ancora nel<br />

video, realizzato da Gabriele<br />

Canu per APAM, che ha per<br />

protagonista Marta Bassino.<br />

Guarda il video in<br />

cui Marta Bassino<br />

racconta le sue<br />

Marittime.<br />

Qui a fianco: gli alunni della “Scuola nel<br />

Parco” presso la sede APAM di Chiusa di Pesio.<br />

Sotto: Marta Bassino insieme a<br />

Piermario Giordano, presidente delle<br />

Aree Protette Alpi Marittime.<br />

Marta<br />

Bassino<br />

e le Alpi<br />

Marittime<br />

Un legame forte e autentico.<br />

“Sono molto legata alla mia terra, e<br />

dunque sono particolarmente fiera di<br />

poter dare un mio contributo per far<br />

conoscere le mie montagne e il mondo<br />

dello sci cuneese”.<br />

Così Marta Bassino, alla presentazione<br />

dell’avvio della collaborazione nel<br />

2020, con il Parco, ATL del Cuneese,<br />

Camera di Commercio di<br />

Cuneo, Fondazione Cassa di<br />

Risparmio di Cuneo, Associazione<br />

per il Turismo Outdoor<br />

- WOW e Cuneo Neve.<br />

Una partnership che prosegue e che<br />

in questi tre anni ha registrato l’esplosione<br />

del talento dell’atleta borgarina:<br />

17 podi e la vittoria della Coppa del<br />

Mondo di Slalom gigante. Straordinari<br />

risultati per la nostra Marta che in Valle<br />

Gesso è cresciuta e torna ogni estate<br />

“per rigenerarsi” e perché dice “Qui mi<br />

sento a casa” titolo del video realizzato<br />

dal Parco.<br />

34<br />

35


Stampa: TIPOLITOEUROPA, Cuneo - 04 2023<br />

Presidente<br />

Piermario Giordano.<br />

Vicepresidente<br />

Andrea Bodino.<br />

Consiglio dell’Ente<br />

Armando Erbì, Federico Lemut, Valeria Marrone,<br />

Franco Parola, Sophie Maria Pepino.<br />

Direttore<br />

Luca Gautero.<br />

Contatti<br />

0171 976800<br />

info@areeprotettealpimarittime.it<br />

areeprotettealpimarittime.it<br />

“<strong>Report</strong> <strong>2022</strong>” è il documento<br />

che presenta le principali attività<br />

realizzate dall’Ente Aree Protette<br />

Alpi Marittime nel corso dell’anno.

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