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Ecomuseo della Segale | Tradizioni e comunità

Pieghevole di presentazione dell'Ecomuseo della Segale.

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03<br />

02<br />

04<br />

01<br />

05<br />

Le feste dell’<strong>Ecomuseo</strong><br />

Itinerari tra boschi e borgate,<br />

tra un passato di pietra e paglia<br />

che ha appena voltato pagina<br />

e un futuro tutto da inventare.<br />

i percorsi<br />

dell’<strong>Ecomuseo</strong><br />

Il percorso classico dell’<strong>Ecomuseo</strong> <strong>della</strong> <strong>Segale</strong> è Lo Viòl di tàit,<br />

“il sentiero delle borgate”: un itinerario ad anello, dedicato al<br />

guardiaparco Mauro Rabbia, lungo il sentiero che collega l’abitato<br />

di Sant’Anna di Valdieri ai due tàit, le due “frazioni”, Bartòla e Bariao.<br />

Durante il cammino, alcuni pannelli approfondiscono i diversi aspetti<br />

<strong>della</strong> vita in montagna e cercano di trasmettere all’escursionista indizi<br />

mai banali per leggere e interpretare il territorio che lo circonda.<br />

Inquadrando con il proprio smartphone i codici QR applicati sulle<br />

grandi spighe gialle posizionate lungo il percorso, invece, è possibile<br />

vivere un'esperienza sonora nella natura.<br />

Sulla sponda opposta del torrente Gesso, un sentiero intitolato a<br />

un generoso santannese scomparso, Gabriele Landra, permette<br />

di godere dell’ombra dei boschi e di ammirare una bella bealera,<br />

un lungo e ben conservato canale per irrigare i campi.<br />

A partire dal 2023, grazie alla ricerca condotta dall’<strong>Ecomuseo</strong><br />

insieme ad alcuni rappresentanti <strong>della</strong> comunità locale, è nato<br />

I tàit d’ Sant’Ana: il percorso che permette di scoprire le storie delle<br />

borgate del paese direttamente dalla voce delle persone del posto.<br />

vivere<br />

l’<strong>Ecomuseo</strong><br />

ph: Archivio LIPU<br />

01<br />

Tetti in paglia<br />

L’<strong>Ecomuseo</strong> ha lavorato con successo in passato per recuperare<br />

i tetti in paglia di segale delle borgate Bartola 02 e Bariao 03,<br />

seguendo le indicazioni degli anziani. Un’iniziativa nata per salvare gli<br />

edifici e perché non andasse perduto il saper fare degli anziani.<br />

Oggi è possibile vedere un tetto in segale 01 presso una piccola<br />

struttura all’ingresso di Sant’Anna da valle: una copertura realizzata<br />

dall’<strong>Ecomuseo</strong> a scopo didattico e dimostrativo nel 2008, che ha<br />

consentito di redigere un disciplinare che ne custodisce l’intero<br />

procedimento di costruzione e di raccontare con un video – disponibile<br />

presso il Museo – il lavoro in ogni sua fase.<br />

Festa <strong>della</strong> <strong>Segale</strong><br />

Ogni estate, a fine agosto, l’<strong>Ecomuseo</strong> e la comunità locale organizzano una<br />

grande festa a Sant’Anna di Valdieri: un’opportunità per assaggiare i<br />

prodotti locali e conoscere la storia <strong>della</strong> valle divertendosi. Eventi serali,<br />

visite guidate, laboratori di panificazione, concerti di musica tradizionale, la<br />

sfilata in costumi d’epoca in cui si rivive il periodo delle cacce reali e<br />

passeggiano per le vie del paese i protagonisti del tempo dei re di casa<br />

Savoia a Sant’Anna. Il cuore <strong>della</strong> festa è la tradizionale battitura <strong>della</strong><br />

segale con le cavaglie: un colpo dopo l’altro, nuove e vecchie generazioni<br />

scandiscono una gestualità antica, ricca di fascino.<br />

Carnevale alpino di Valdieri<br />

Il Carnevale dell’Orso di <strong>Segale</strong> è una tradizione che è rinata proprio grazie<br />

al lavoro di recupero <strong>della</strong> memoria condotto dall’<strong>Ecomuseo</strong> nel 2004.<br />

Dai ricordi di Bernardino Giraudo, detto "Din dal Papa", sono riemersi i<br />

contorni di una maschera e di una festa antiche. L’orso – di paglia, di pelle,<br />

di piume, di foglie di mais – è una figura tipica delle campagne europee,<br />

incarnazione delle forze scatenate <strong>della</strong> natura e protagonista di un curioso<br />

oracolo: l’Orso entra nella tana a San Martino, data che segna la fine dei<br />

contratti agricoli, e si risveglia la notte tra il 1° e il 2 febbraio. A seconda<br />

<strong>della</strong> fase lunare in cui esce dalla tana, la primavera si annuncia vicina o<br />

ancora lontana. Insieme all’Orso, sono emerse dal dimenticatoio altre<br />

figure <strong>della</strong> tradizione carnevalesca: le Fantine in cerca dell’amore, i piccoli<br />

e dispettosi peroulíer, i finti frà che si fanno beffe dei concittadini in<br />

occitano valdierese, il domatore che trattiene l’Orso, la Quaresima che lo<br />

rende mansueto, il ciciou – il fantoccio – di paglia di segale che brucia<br />

mentre la belva fa perdere le sue tracce. Il modo migliore per scoprire la<br />

festa è viverla: incontrando l’Orso, gustando gli gnocchi distribuiti in piazza.<br />

L’appuntamento è ogni anno nella piazza del municipio di Valdieri la<br />

domenica che precede il Carnevale.<br />

Un assaggio delle esperienza de Lo Viòl que parla e de I tàit<br />

d’ Sant‘Ana, insieme alle decrizioni aggiornate dei percorsi,<br />

è disponibile sul sito ecomuseosegale.it.<br />

ph: N. Villani<br />

04<br />

Festa <strong>della</strong> Lavanda<br />

Ogni due anni il paese di Andonno si profuma d'izòp, la lavanda selvatica<br />

per la Festa <strong>della</strong> Lavanda. Fino alla fine degli anni ‘50 del Novecento, nel<br />

mese di luglio una buona parte <strong>della</strong> comunità di Andonno era impegnata<br />

nella raccolta <strong>della</strong> lavanda spontanea: era lo tèmp d’ izòp, “il tempo <strong>della</strong><br />

lavanda”. Un periodo ricordato durante la Festa <strong>della</strong> Lavanda: in questa<br />

occasione la piccola località <strong>della</strong> media Valle Gesso torna a inebriarsi del<br />

profumo intenso <strong>della</strong> preziosa essenza e propone passeggiate a tema,<br />

mercatini e mostre per le vie del paese e musiche da ascoltare e da ballare.<br />

In copertina: campo di segale (foto L. Martinelli).<br />

La battitura <strong>della</strong> segale con la cavaglia (foto A. Barale).<br />

I Bateur.<br />

Il Museo <strong>della</strong> Civiltà <strong>della</strong> <strong>Segale</strong>.<br />

La mappa di comunità <strong>della</strong> Valle Gesso (illustrazione M. Tallone).<br />

In escursione su Lo Viòl di Tàit (foto P. Ansaldi).<br />

L’Orso di <strong>Segale</strong> di Valdieri (foto F. Parracone).<br />

La raccolta <strong>della</strong> lavanda spontanea (foto A. Rivelli).<br />

Forno, murales,arena manifestazioni<br />

I luoghi dell’<strong>Ecomuseo</strong> comprendono anche un forno a legna 05<br />

localizzato alle spalle del Museo <strong>della</strong> civiltà <strong>della</strong> segale, utilizzato per<br />

i laboratori di panificazione, ma anche, all’occorrenza, dalla comunità<br />

locale per momenti di convivialità e svago. Altri elementi del tessuto<br />

ecomuseale sono alcuni murales che evocano personaggi e situazioni<br />

<strong>della</strong> Sant’Anna di inizio novecento: dai muri fanno capolino i battitori<br />

del re, il panettiere, i battitori <strong>della</strong> segale, l’oste. All’estremo orientale<br />

del paese, l’arena manifestazioni 04 è il cuore <strong>della</strong> Festa <strong>della</strong><br />

<strong>Segale</strong>, una tradizione nata nel 1992, un’opportunità per conoscere l<br />

a storia e la cultura dell'alta Valle Gesso.

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