Allure Magazine (5-2019)

006
OPINIONIST
Fede vera
o ipocrisia?
dalla parte del consumatore
Sto scrivendo queste mie riflessioni o corbellerie
(dipende dal punto di vista dell’eventuale lettore),
dall’India: Paese degli incanti, degli stupori e delle
contraddizioni infinite.
Giovanna Mudulu, anima di questo giornale,
mi ha chiesto, candidamente, di
scrivere qualcosa sul Natale: periodo
dell’anno che detesto in tutte le
maniere. Perché? Perché non amo
la retorica, i finti buonismi, le ipocrisie
e le falsità. Quindi, ubbidisco
alla Mudulu ma confesso che sono
in difficoltà.
È l’India, però, a darmi una calda
mano. È l’India. Qui, dove un
pavone, a volte vale più di un essere
umano, dove le vacche padroneggiano
in ogni luogo, dove il traffico
è l’inferno in terra, dove il caos e
i rumori annientano anche l’occidentale più calmo
e serafico, abita la bellezza. La bellezza intesa in tutti
i modi: quella estetica (le donne più belle al mondo
le ho viste qui, oltre che in Romania, in Libano e in
Israele) e quella dai mille significati. La dote che le
persone convinte di sapere chiamano spirituale e che
io, semplicemente, definisco magica. Cosa c’è di più
magico dello sguardo luccicante e del sorriso aperto
di coloro che non possiedono nemmeno un tetto
sopra il loro capo per ripararsi? Cosa c’è di più
magico di una madre che, col busto eretto e la fierezza
che gronda dalle ciglia vive la miseria sociale con
fatalismo ed eleganza? Cos’è, e me lo chiedo per
primo, che rende gli indiani dell’India, e anche quelli
DIEGO DALLA PALMA
Esperto di immagine, costumista,
scenografo, scrittore,
attento osservatore di costume.
dell’America, così composti, così dignitosi, così
sereni nel portare con armonia i loro corpi, anche se
vecchi, rugosi e semi-cadaverici? Cos’è? Possiamo
farci tante domande, noi occidentali pieni di
lussi supposti, possiamo fare tanti sforzi
per cercare illusorie serenità, ma finché
i nostri egoismi vengono branditi
come trofei, nulla ci regalerà
tempi di sorrisi e di concordia.
Tutto questo, cosa c’entra con il
Natale? Forse nulla, cari lettori.
Forse nulla, cara Mudulu. Ma è probabile
che un sorriso, abitudine che
in India abbonda in ogni luogo e in
ogni bocca, abbia un significato da
suggerire a tutti i ringhiosi di ogni
parte del mondo. Prima (e dopo!)
dei riti natalizi pagani, abbiamo
voglia di collegare il nostro cuore
alle nostre labbra? Per trovare il vero senso della bellezza:
la ricerca dell’armonia. Aiutiamoci con un buon
sorriso, prima di augurarci un buon Natale.
P.S. Qualcuno potrebbe chiedersi quale sia il nesso del
sorriso e del Natale con il mondo della cosmesi
e quello delle profumerie. È presto detto: sempre più
spesso, quando mi capita di entrare nei luoghi dove
il concetto del bello dovrebbe essere una ragione di
vita osservo, stupito, quanta gente dietro il banco usa
i sorrisi solo ed esclusivamente per scopi opportunistici.
Leggo sui visi e sulle labbra espressioni false,
studiate, tirate. Invece, è proprio il sorriso che nasce
dall’anima che migliora la giornata di chi incontriamo
ma, soprattutto, la nostra.