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Il Quartiere - Anno V - Numero VI

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Anno 5 - n. 6

dicembre 2019

cercaci su

www.ilquartiere.eu

“Raccontare quel che succede sotto casa come se fosse la cosa più importante del mondo, e i grandi temi del mondo con la semplicità della porta accanto”

IL SENSO D’UN SELFIE NATALIZIO

DA SAN MARTINO UNA LEZIONE DI CITTADINANZA ATTIVA; QUANDO L’AGGREGAZIONE ISPIRA LA SOLIDARIETÀ...

Redazione

Promuovere il senso

di appartenenza

a una comunità

significa rafforzare

i legami fra i residenti,

le attività e le istituzioni;

significa restituire agli

spiazzi, alle piazze e ai

giardini il ruolo originario

di collante sociale, di contenitore

affettivo, di riferimento

sicuro. Ecco l’importanza

dell'ennesima

iniziativa dell'Associazione

“Pro San Martino”...

» segue a pagina 2

SOMMARIO

» IL TUTTO ESAURITO PER IL

NATALE SOLIDALE DELLA

“PRO”!

p. 2

» SMALTIMENTO

PREVENTIVO? CORRI COL

“BABBO” A POGGIO

p. 3

» IL CONTADINO POGGESE

CHE EBBE UNA DOPPIA

APPARIZIONE

p. 4

» SANTUARIO INAGIBILE

PER INFILTRAZIONI DAL

CAMPANILE

p. 5

» METTI CINQUE AUTORI

LOCALI SOTTO L’ALBERO DI

NATALE...

p. 6

» DESSERT DAVANTI AL

FOCOLARE: DAL PANDÜÇE

ALLE MICHETTE

p. 7

» LAVANDERIA SELF-SERVICE?

A SAN MARTINO, ORA, SI

PUÒ! p. 8

PER I RITARDATARI

IDEE LAST MINUTE

LA CORSA AI REGALI, SULLA CARTA, È PIÙ FACILE

PRO RESTAURO

SALVAGUARDIA DEL SANTUARIO

LA “CASA” DEI FEDELI POGGESI È INAGIBILE DA MESI: VIA ALLA RACCOLTA FONDI

Redazione

A

pochi giorni

dallo spacchettamento,

qualche

consiglio in

extremis per gli acquisti.

Originali, tascabili, economici

pur se di classe, adatti

ai palati più esigenti: sono

i cinque volumi firmati da

autori locali che abbiamo

selezionato per voi e che

troverete negli store on

line e/o nelle librerie cittadine.

» segue a pagina 6

Andrea Gandolfo

Redazione

Un’infiltrazione

dal campanile sta

mettendo a repentaglio

la stabilità

del tetto e della volta del Santuario

di Nostra Signora della

Guardia, autentica icona

plurisecolare di fede e devozione.

Nel nostro “speciale”,

lo stato presente di una struttura

compressa fra un passato

leggendario e un futuro attaccato

al filo delle donazioni.

» segue a pagina 5

Il Santuario di Nostra Signora della Guardia

1


ADDOBBIAMO SAN MARTINO

IL TUTTO ESAURITO PER IL NATALE SOLIDALE DELLA “PRO”!

NEL WEEKEND DELL’IMMACOLATA, L’ASSALTO FESTOSO DEI BAMBINI AI GIARDINI BADEN POWELL (CON UN PENSIERO AL GASLINI)

Redazione

Una “due giorni” solidale

espressione di una

comunità partecipativa

e coesa. “AddobbiAmo

San Martino” – richiestissimo

bis della fortunata

esperienza del 2018

– ha nuovamente avuto

la forza di “spostare” il

centro città nel quartiere

per il weekend dell’Immacolata.

Ma andiamo

con ordine. Già da fine

novembre, infatti, l’iniziativa

volta al recupero

di addobbi coi quali

abbellire gli angoli-simbolo

del rione ha visto

confluire nei vari esercizi

commerciali aderenti

folte schiere di

donatori. Terminata la

“fase uno”, ecco entrare

in azione Babbo Natale

e l’Elfo, che hanno fatto

visita agli alunni degli

asili e delle scuole di San

Martino cominciando a

ornare gli ingressi delle

strutture.

Sabato 7 dicembre,

invece, è stata la volta

dell’albero donato dal

Comune che, posizionato

di fronte a Nostra Signora

della Mercede, è

stato preso d’assalto dai

giovanissimi, improvvisati

artisti del decoro.

Il corteo di famiglie

festanti, infine, si è stabilito

nei giardini Baden

Powell dove i servizi

e l’animazione a cura

dell’associazione “Pro

San Martino” hanno garantito

davvero un’atmosfera

da villaggio di

Santa Claus!

Le interviste. Fra i

soci fondatori della “Pro

San Martino”, nonché

direttrice del Conad

City San Martino,

Cristina Laura ci svela

com’è nata e s’è sviluppata

l’idea di questa festa

prenatalizia che ha

coinvolto l’intero quartiere:

«È il frutto delle

“menti malate” (ride di

gusto, ndr) che ispirano

e trainano l’associazione,

su tutti quelle di Flavio

Di Malta e Fabrizio

Lupi. Siamo giunti alla

seconda edizione riconfermando

la formazione

vincente che vedeva in

prima linea Babbo Natale

(quello vero, ci tiene

a sottolineare) e l’Elfo.

L’obiettivo è stato, è

e sarà sempre quello di

animare un po’ il rione,

passare del tempo

serenamente assieme

giocando e addobbando

l’albero e soprattutto

raccogliere fondi per il

Gaslini». Annuisce convinto

anche l’Elfo, confermando

di fatto la sua

partecipazione all’evento

ad oltranza: «Ovunque

vi sarà il bisogno di

fare del bene e rendere

contenti tutti i membri

della famiglia, noi ci saremo!».

Lisa e Chiara del

Gruppo Scout Sanremo

2, invece, si sono distinte

al… mestolo, rendendo

un po’ meno rigida

col loro tè caldo (e le golose

merende offerte dai

commercianti) la vigilia

dell’Immacolata: «Siamo

onoratissime di aver

preso parte alla manifestazione

e di aver potuto

prestare servizio e far

divertire i bambini!».

2


DIMAGRIAMO SU IN COLLINA

SMALTIMENTO PREVENTIVO? CORRI COL “BABBO” A POGGIO

PRIMA DEI BAGORDI CULINARI DI FINE ANNO, COGLI L'OCCASIONE PER CREARTI UN MARGINE CON LA FAMILY RUN DELLA FRAZIONE

È tutto pronto per

la quarta edizione di

“Babbo Natale corre a

Poggio”, corsa e family

run non competitive

(rispettivamente di 7,6

e 5 km) che si snoderanno

sulle alture di Sanremo.

L’appuntamento

è per domenica 22 dicembre

alle 9:00 presso

il parco polivalente

di Poggio, dove potrà

essere effettuata l’iscrizione

a entrambe le tipologie

di attività (12 €

per la corsa, 5 € per la

family run) prima del

via previsto per le ore

10:00. Per i primi duecento

iscritti, in omaggio

una maglia tecnica-ricordo;

per tutti,

invece, garantito il più

classico dei pacchi-gara

e un ricco ristoro. Alla

“Family”, inoltre, ricordiamo

con piacere che

saranno ammessi anche

i migliori amici dell’uomo!

Oltre ai premi per i

primi tre classificati assoluti

e per le categorie

“Ragazzi”, “Allievi”,

“Juniores” e “Family”, è

stato indetto un riconoscimento

speciale per la

scuola che porterà allo

start più partecipanti:

duecento euro in materiale

didattico a scelta

offerto da uno degli

sponsor della manifestazione,

DIMApoint.

L’intero ricavato, al

netto delle spese sopraelencate,

sarà devoluto

in beneficenza.

Cosa aspetti? Se nutri

ancora qualche dubbio,

contatta gli organizzatori

del Circolo Acli

Santa Margherita al

numero 3714223126 o

all’indirizzo e-mail sechimaurizio72@gmail.

com!

3


ART&STORIA

IL CONTADINO POGGESE CHE EBBE UNA DOPPIA APPARIZIONE

NEL 1667 LA MADONNA INTIMÒ AL PERI L’EREZIONE DI QUELLO CHE OGGI È IL “SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DELLA GUARDIA”

Andrea Gandolfo

Situato in un eccezionale

punto panoramico

a levante della città, sul

promontorio sovrastante

Capo Verde nei pressi

della frazione sanremese

di Poggio, il Santuario

di Nostra Signora della

Guardia, particolarmente

venerato dalla popolazione

locale, trae le sue

origini da un’apparizione

della Madonna che la tradizione

vuole sia avvenuta

un mattino dell’anno

1667 ad un contadino del

luogo, di nome Giovanni

Peri, il quale, mentre

era intento al lavoro dei

campi in un podere di

sua proprietà coltivato a

ulivi e limoni situato nei

pressi di Capo Verde, si

sentì chiamare per nome,

si guardò intorno e scorse

davanti a sé una gran

luce, in mezzo alla quale

vide la Vergine Maria.

L’anziano contadino

allora si prostrò non

osando alzare gli occhi,

ma la Madonna gli si avvicinò,

lo invitò a non

aver paura e gli espresse

il desiderio di vedere innalzata

sul luogo dell’apparizione

una chiesa in

cui aveva intenzione di

stabilirsi a consolazio-

ne dei fedeli poggesi e a

difesa delle popolazioni

circostanti. Subito dopo

l’apparizione Peri ritornò

a casa cominciando a

fare progetti per l’erezione

della nuova cappella.

Si rese però immediatamente

conto che, data la

sua estrema povertà, non

avrebbe mai potuto trovare

da solo il denaro per

costruire il tempio, possedendo

soltanto un modesto

podere. Si convinse

alla fine che lui la chiesa

non avrebbe certo potuto

costruirla.

Ritrovandosi qualche

Il panorama a ponente, con San Martino e più in là il centro città

tempo dopo nella sua

campagna, la Madonna

gli apparve nuovamente

per ricordargli quando

gli aveva chiesto alcuni

giorni prima. Al che il

contadino, alquanto confuso

e mortificato, le rispose

che per erigere la

cappella occorreva molto

denaro e che lui non ne

aveva. Per tutta risposta

la Vergine lo rincuorò e

gli ordinò di non indugiare

oltre a compiere l’opera

pattuita.

Questa volta Peri non

rimase inattivo e cominciò

a diffondere la notizia

dell’apparizione della

Madonna e della richiesta

avutane prima ad

amici e parenti e poi a

tutti gli abitanti del paese,

tanto che in poco tempo

la nuova si sparse anche

a Sanremo e in tutti

i centri vicini. Giunsero

allora le prime offerte

di mano d’opera e di

denaro, mentre lo stesso

vescovo di Albenga Giovanni

Tommaso Pinelli

non solo diede il suo entusiastico

consenso all’erezione

della chiesa, ma

concesse un’indulgenza

di quaranta giorni a

chiunque avesse contribuito

con un giorno di

lavoro alla costruzione

dell’edificio sacro. Anche

il povero veggente volle

partecipare alle offerte

donando casa e podere

e tutto ciò che possedeva

per la causa del futuro

santuario.

Dopo soli tre o quattro

mesi dall’apparizione

della Vergine a Peri,

la devozione e l’intraprendenza

dei numerosi

fedeli mariani consentì

di avviare la costruzione

della chiesa, tanto che già

l’11 marzo 1668 si tenne

la solenne cerimonia di

posa della prima pietra,

che fu benedetta dal curato

del paese don Giacomo

Peri. I lavori ebbero

immediatamente inizio e

dopo tre anni e sette mesi

il santuario era terminato

grazie soprattutto alla

mano d’opera offerta gratuitamente

dai poggesi,

che intendevano così invocare

la protezione della

Madonna sulle colture

dalle ricorrenti minacce

del gelo, della siccità,

della grandine e dei voraci

vermi noti localmente

come beghe.

L’11 ottobre 1671 la

nuova chiesa fu solennemente

benedetta dal rettore

del borgo don Giuseppe

Saccheri, mentre

dal bastione del porto

di Sanremo tutti i pezzi

d’artiglieria spararono

a salve alcuni colpi di

cannone in segno di festa

per il lieto avvenimento,

così come era stato stabilito

due giorni prima in

una seduta del Consiglio

comunale, che aveva accolto

una supplica in tal

senso presentata da mastro

Andrea Biga a nome

di tutta la popolazione

di Poggio. Secondo altre

fonti, il santuario sarebbe

invece sorto sulle fondamenta

di una chiesa precedente

eretta nel 1489

dopo l’apparizione della

Madonna ad un contadino

del posto, la quale

venne poi ampliata nel

1530 da un certo Bartolomeo

Ghersi. [continua

nel prossimo numero].

L'accidentato piazzale d'accesso, di Davide Papalini -

Opera propria, CC BY-SA 2.5

Dott.sa Barbara Ramorino

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4


SANTUARIO INAGIBILE PER INFILTRAZIONI DAL CAMPANILE

Redazione

La perdurante inagibilità

del Santuario della

Madonna della Guardia

ha stimolato la nascita

di un comitato “pro restauro”

capitanato da

Lionello Brea. Lo incontriamo

nell’accidentato

piazzale d’accesso, intiepiditi

appena dal tenue

sole dicembrino che

filtra fra le chiome dei

pini marittimi.

Gli chiediamo subito

un primo flash, il ricordo

più vivido, che si

rivela essere quello della

festività della seconda

domenica di settembre;

Lionello, da chierichetto,

vedeva sfilare – pensieroso

– il lunghissimo

corteo dei devoti pescatori

della città. C’è spazio

anche per un’altra

cartolina più fosca, risalente

al periodo bellico:

cinque lunghi anni

durante i quali l’edificio

sacro e le sue adiacenze

furono trasformati in

grigio magazzino e parcheggio

per armi e mezzi

militari tedeschi.

La chiusura del Santuario

al pubblico, decisa

a inizio estate, non

PRO RESTAURO

È PARTITA LA RACCOLTA FONDI DI BREA SOSTENUTA DA “IL QUARTIERE”: SERVONO 100MILA EURO, ALTRI 250 IN ARRIVO DALLA CEI

per il 70%. Il centinaio

di migliaia di euro

residuo potrebbe essere

invece “coperto” dai

fedeli: in tanti si sono

già attivati contattando

il coordinatore al numero

3357579434. Nel

frattempo, i credenti di

Poggio e via Duca D’Aosta

non demordono.

Ogni domenica mattina,

alle ore 9:15, Don Franco

celebra infatti una

messa “contingentata”

(cui assistono una trentina

di persone) in un

saloncino del Santuario

adiacente alla sacrestia.

La campagna de “Il

Quartiere”. Affinché

questo straordinario

luogo di culto possa essere

restituito al più presto

allo splendore originario

e dunque alla comunità,

la redazione de “Il Quarha

colto particolarmente

di sorpresa Lionello:

«Il sentore c’era da tempo;

Curia e Belle Arti

hanno semplicemente

certificato il pericolo

imminente di caduta

di calcinacci all’interno

della struttura». La diagnosi

è semplice: infiltrazioni

dall’alto. «Una

Scorcio del porticato offerto da Davide Papalini -

Opera propria, CC BY-SA 2.5

qualche fessurazione nei

pressi del campanile ha

fatto sì che tetto e volta

si logorassero, lasciando

sgocciolare le acque

piovane in canonica e

in sacrestia». Un danno

non da poco, quantificabile

in 300-350mila

euro, che la CEI sembrerebbe

pronta a coprire

Il panorama a levante, con Bussana ed Arma

tiere” ha deciso di supportare

la raccolta fondi

di Lionello Brea aprendo

una sottoscrizione sul

sito www.ilquartiere.eu.

Cliccando sull’apposita

“mascherina” a destra,

si potrà donare un qualsiasi

contributo tramite

PayPal, specificando

come causale “Santuario”.

L’iniziativa avrà termine

il 31 gennaio 2020.

Il campanile del Santuario

nell'obiettivo di Davide Papalini-

Opera propria, CC BY-SA 2.5

5


L’ANGOLO DEI LIBRI

METTI CINQUE AUTORI LOCALI SOTTO L’ALBERO DI NATALE...

LA PIÙ CLASSICA DELLE IDEE-REGALO DECLINATA “ALLA SANREMESE”. STORIA E STORIE RIVIERASCHE, MA ANCHE DI SPORT E HORROR

Il Pensiero di Sanremo.

Cronache scelte

1900-1909. «Oramai la

fama ospitale e signorile

della nostra San Remo

è giunta a quel grado di

universalità […]. Ci si

sente di arrivare a una

delle dominatrici cosmopolite

della bellezza, del

lusso, della megalomania».

La principale testata

locale aprì così l’edizione

del 1° gennaio 1905, iscrivendo

definitivamente il

nome della città nell’albo

d’oro della belle époque.

I settantasette “spaccati”

scelti da Gerson Maceri,

oscillanti tra cartolina

e cortometraggio,

risaltano tuttavia tanto il

decantato aprico quanto

l’ancora degradato e vizioso

ubago.

Per l’acquisto: eBay o

librerie Garibaldi e La Fenice

(Sanremo).

Storia tascabile della

Città di Sanremo. In

attesa dell’enciclopedica

storia di Sanremo in dieci

volumi (pubblicazione

prevista nella primavera

2020 ad opera della “Famija

Sanremasca”), Andrea

Gandolfo ha condensato il

suo sapere sull’antica Villa

Matuciana in un piacevolissimo

compendio tascabile

edito da “Lo Studiolo”.

Attraverso una scorrevole

narrazione evenemenziale,

il più illustre storico cittadino

ripercorre le vicende

salienti di questo lembo

di Riviera a partire dall’età

preistorica fino ad arrivare

a quella contemporanea,

passando per le controversie

antiche, medievali e

moderne.

Per l’acquisto: principali

librerie cittadine.

Oblio. Opera seconda

del writing coach Gianmarco

Parodi, l’immaginifico

“Oblio” (fregiatosi

del premio letterario

“Città di Ventimiglia” nel

2011) torna sugli scaffali

a ricordarci come l’esistenza

sia fatta di memoria.

Lo fa attraverso

tre vicende, appartenenti

a tre tempi diversi, che si

dipanano per le vie della

città alta intemelia, per

il Forte dell’Annunziata e

per la Biblioteca Aprosiana.

Qual è il fil rouge che

lega un gruppo di ragazzini

messi duramente alla

prova, un prigioniero capace

di cancellare i propri

ricordi e un uomo privato

della memoria e dell’identità

da un incidente?

Per l’acquisto: principali

librerie cittadine.

Il portiere di Astrachan’.

Voli e cadute di

Rinat Dasaev. Dopo

“Šostakovič. Note sul calcio”,

Romano Lupi si cimenta

nel riuscitissimo

ritratto di un’altra icona

sovietica, quel Rinat Dasaev

che nel 1988 vinse

il premio come “miglior

portiere al mondo” e che

in virtù di conclamato

erede di Jašin capitanava

la propria nazionale.

La sua parabola declina

il 9 giugno del 1990.

Nel secondo match dei

Mondiali italiani, infatti,

l’URSS patisce un duro

KO dalla Romania e nel

postgara il proprio ct, Lobanovskij,

lo indica come

principale responsabile.

Di qui in avanti, Dasaev

non giocherà più, non

solo in nazionale.

Per l’acquisto: store

online.

Horror Chef. Francesco

Basso, già apprezzato

autore di “Lucio Fulci.

Le origini dell’horror”,

“Un vegano su Marte” e

“New York Torture”, nel

suo nuovo libro d’atmosfera

sperimenta (con

successo) un genere nuovo,

commistione fra mostruoso

ricettario onirico

e terrificanti racconti

ad esso correlato. Fra un

“Pesce spada degli assassini”,

una “Tartare del

Diavolo” e un’“Insalata

della casa infestata”, dunque,

si snoda il filo conduttore

narrativo della

battaglia contro il maligno

che si sta consumando

nella città di Benedict.

Un menù decisamente

per palati fini ma di difficile

deglutizione.

Per l’acquisto: Amazon

e libreria Garibaldi

(Sanremo).

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Scrivi a Il Quartiere, Via Della Repubblica, 70

Sanremo

info@ilquartiere.eu

6


DESSERT DAVANTI AL FOCOLARE: DAL PANDÜÇE ALLE MICHETTE

IL “PANE DEL MARINAIO” È UNA TRADIZIONE TUTTA LIGURE CHE SI ESPRIME IN MILLE FORME E SAPORI DAL PONENTE AL LEVANTE

Laura Parigi

In Liguria, se diciamo

“pane dolce”, diciamo

“Pane del Marinaio”,

che da Levante a Ponente

si rivela, alto o basso che

sia, un prodotto speciale,

genuino, dalla lunghissima

lavorazione e legato

a cerimoniali antichi

e lenti. Originariamente

era dato appunto ai marinai

o ai pescatori che per

lungo tempo non potevano

disporre di cibi freschi.

È rappresentativo

di una regione affacciata

sul mare e di Genova che

ebbe rapporti commerciali

intensi con i Persiani.

Infatti, così come a Capodanno,

in Persia, il suddito

più giovane portava al

sovrano un pane di grandi

dimensioni con frutta,

canditi, pinoli e zibibbo,

anche a Genova la tradizione

vuole che il più giovane

della famiglia, alla

fine del pranzo di Natale,

debba portare in tavola il

pandolce guarnito con un

rametto d'olivo o di alloro,

simboli di fortuna e

benessere. La prima fetta,

tagliata dal più anziano

della famiglia, va alla

mamma, le successive ai

restanti membri, una fetta

poi è conservata per un

indigente, mentre un’altra

fetta ancora, avvolta in un

tovagliolo, si dovrà dividere

fra tutti il 3 febbraio

per San Biagio, protettore

della gola.

Ma come veniva e viene

ancora preparato quello

che oggi è un rinomato

dessert? Un tempo le donne,

confezionati dei gros-

GASTRONOMIA NATALIZIA

si pani, lasciavano volutamente

da parte riserve di

pasta per u pandüçe che,

nonostante la modernizzazione,

ha conservato

quasi invariata la sua lavorazione,

con gli ingredienti

di una volta, quali

farina, zucchero, uova,

olio evo, uvetta, pinoli e

semi di anice. Un dolce

irresistibile, di fragrante

dolcezza, che nel mondo

è conosciuto come il “Genoa

Cake”.

Nel Ponente il pandolce,

più basso, di consistenza

più morbida, è chiamato

“Pan du Bambin”. Fino

agli anni Trenta, a Camporosso

e in Val Verbone

(entroterra di Vallecrosia),

con gli stessi ingredienti

del pandolce e l’aggiunta

di miele si confezionavano

i “scunföghi”, che appena

fuori del forno si gustavano

attorno al falò in

piazza, distribuiti a tutti.

A Taggia i bis-cotti della

Quaresima, con semi

di finocchio, simili nella

forma ai biscotti del Lagaccio

genovesi e nel sapore

al canestrello di Brugnato,

con miele e semi di

anice, si offrivano durante

la settimana santa. Oggi

sono reperibili durante

tutto l’anno. Anche i biscotti

di Gavenola (frazione

di Borghetto d'Arroscia

nell'Imperiese) e gli

anicini liguri ponentini e

levantini, in formato piccolo,

da inzuppo, a metà

strada fra focaccia e biscotto

vero e proprio, per

tradizione vengono apprezzati

per l'anice in essi

contenuta dalle proprietà

benefiche e terapeutiche.

In val Nervia, precisamente

a Dolceacqua,

caratteristica resta la

“michetta”, che non ha

nulla in comune con quella

lombarda: si tratta di

un pan brioche cosparso

di zucchero, dalla storia

molto curiosa. Una storia

di amore e morte del XIV

secolo. Una paesana diciannovenne,

Lucrezia, fu

infatti rapita dal marchese

del luogo innamoratosi

di lei. Ma la ragazza, già

sposata, si lasciò morire

per non concedersi a lui.

In occasione della festa

del 16 agosto in onore della

virtuosa Lucrezia, così,

si realizza ancora oggi la

michetta, la cui forma è

legata all'organo genitale

femminile. È un panino

dolce che, nel tempo,

è diventato simbolo della

liberazione delle donne

del paese dall'obbligo

dello Ius primae noctis da

parte del signorotto locale.

La “crocetta”, anch’essa

originaria di Dolceacqua,

è semplicemente una variante

della michetta, arricchita

con scorze di limone.

Condividere il pane significa

rinsaldare l'amicizia

e l'unione con il divino.

In questo senso i pani

dolci liguri sono esemplificativi

e profondamente

simbolici.

7


NUOVA APERTURA

LAVANDERIA SELF-SERVICE? A SAN MARTINO, ORA, SI PUÒ!

DA OTTANT’ANNI È UN’ICONA STATUNITENSE. IL QUARTIERE, GRAZIE A SPEED QUEEN, NE USUFRUIRÀ IN VIA DELLA REPUBBLICA

Redazione

Quante volte l’abbiamo

intravista nei telefilm

e nelle serie americane,

sfondo ideale

per commedie e candid

camera? La lavanderia

self-service, via

di mezzo fra il bucato

casalingo e la lavanderia

tradizionale, sbarca

finalmente anche in

Italia, a Sanremo, in via

della Repubblica 78/80!

A farsi garante dell’operazione,

un marchio

leader mondiale nel settore:

la Speed Queen.

La lavanderia selfservice

fonda le sue

fortune su tre principi

fondamentali: gestione

della biancheria voluminosa

(quella che le

lavatrici a casa non possono

ospitare), velocità

ed economicità.

«Il servizio che proponiamo

– spiegano i

titolari, forti di un’esperienza

ampia, a livello

nazionale – è totalmente

self-service. Una volta

entrato in negozio, il

cliente troverà di lato

le lavatrici, di ultima

generazione e di grande

capienza, mentre di

fronte sono posizionate

la cassa automatica

e le asciugatrici. L’utilizzo

dei nostri servizi

è improntato alla massima

semplicità; dalla

scelta del programma

di lavaggio al pagamento,

l’utente approccerà a

terminali dall’interfaccia

intuitiva e rapida».

L’ambiente spazioso

e luminoso in cui sono

state installate le macchine

è dotato anche di

una vera e propria, più

che confortevole sala di

aspetto: ai tavoli e sulle

poltroncine, fra la lettura

di un libro e una

partita a carte, si potrà

attendere in tutto relax

il termine dei cicli,

comunque celeri, di lavaggio

e di asciugatura.

«Il lavaggio ha una

durata breve, di circa 35

minuti – puntualizzano

i gestori –, e garantisce

un risultato perfetto rispettando

i tessuti. Le

macchine, infatti, sono

igienizzate ad ogni ciclo

e il detersivo e l’ammorbidente

sono erogati

automaticamente».

Per un quartiere da

sempre “pet friendly”

come quello di San

Martino, infine, non

poteva mancare un ulteriore

fiore all’occhiello:

la nuova lavanderia

Speed Queen di via

della Repubblica 78/80

si occuperà, in un angolo

dedicato, anche

del lavaggio degli indumenti

degli animali.

Un servizio unico nel

suo genere, con le stesse

garanzie a livello di

sanificazione dei tessuti

e d’igienizzazione

dei macchinari offerte

all’uomo.

La Speed Queen sarà a

disposizione della clientela

dalle ore 7:00 alle

ore 23:00 tutti i giorni

della settimana. Dal lunedì

al… lunedì, insomma,

per ogni esigenza,

per qualsiasi evenienza.

Le lavatrici per gli indumenti degli animali e la cassa automatica

EDITORE DIMA S.R.L.S.

“Il Quartiere”

Testata giornalistica registrata

presso il Tribunale di Sanremo.

Numero di registrazione 1/13

del 29-04-2013.

DIRETTORE

RESPONSABILE

Paolo Staltari

staltari@ilquartiere.eu

REDAZIONE

Flavio Di Malta

dimalta@ilquartiere.eu

Alessandro Ruggiero

ruggiero@ilquartiere.eu

Alfredo Schiavi

schiavi@ilquartiere.eu

Gerson Maceri

gerson.maceri@gmail.com

HANNO COLLABORATO A

QUESTO NUMERO

Andrea Gandolfo

Laura Parigi

Lionello Brea

Sara Di Malta

ELABORAZIONE GRAFICA

ellelle studio

Via Pallavicino 6 - Sanremo

CONTATTI

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