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Giornale dei Navigli n.13 del 3 aprile 2020

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CRONACA Venerdì 3 Aprile 2020

CESANO BOSCONE

Il virus entra in Sacra Famiglia: 19 le persone positive al covid-19

CESANO BOSCONE (dfg) “Tu tt i

speravamo che non succedesse,

eppure è successo in

Sacra Famiglia come in tante

altre strutture residenziali

per disabili e anziani. Nella

giornata di mercoledì 25

marzo sono arrivati i risultati

dei primi tamponi effettuati

su alcuni casi sospetti, che

hanno dato i seguenti risultati:

19 pazienti positivi in

Casa di Cura Ambrosiana (su

35 tamponi effettuati), 5 ospiti

positivi nella Residenza sanitaria

per disabili (RSD)

Santa Teresina (3 in un nucleo

e 2 in un altro, il terzo

nucleo per ora è immune).

Nella Residenza Santa Caterina

di Settimo Milanese

(costituita da 4 nuclei di RSD

e 3 nuclei di RSA), al 25 marzo

sono risultati positivi in

totale 19

ospiti (3 testati

in ospedale,

di cui 2

pur troppo

deceduti).

I provvedimenti

presi

L’em ergenza

coronavirus

a

Cesano Boscone

non

coglie impreparata

la nostra struttura:

le Direzioni della sede centrale

stavano infatti lavorando

da giorni per attrezzare

degli spazi di isolamento in

cui ospitare gli eventuali casi

positivi. Tali spazi sono stati

identificati in due reparti liberi,

isolati e messi in sicurezza,

che potrebbero accogliere

in totale 40 persone

tra disabili e anziani, a supporto

di tutte le Unità di Cesano.

Quanto agli operatori,

si sta individuando un gruppo

dedicato a ciascun nucleo,

in modo da costruire un team

esperto e affiatato che possa

attuare velocemente le modalità

operative necessarie

per affrontare il virus. Già da

qualche giorno viene inoltre

misurata la temperatura a

ogni operatore che entra in

servizio e si faranno tamponi

sia agli ospiti con sintomi

definiti sia agli operatori che

dovessero presentare febbre

oltre i 37.5°. In Casa di Cura

Ambrosiana si è provveduto

a isolare i contagiati nel nucleo

Covid-19 che era stato

approntato nei giorni scorsi a

supporto degli altri Ospedali

cittadini. Nella sede di Settimo

Milanese si è provveduto

a porre in isolamento i

contagiati in specifici due

nuclei Covid-19. A tutto il

personale sono già stati forniti,

come del resto nei giorni

scorsi, tutti i dispositivi di

protezione personale previsti

in questi casi. A oggi gli ospiti

del nucleo interessato sono

in buone condizioni generali;

alcuni presentano sintomi

febbrili non preoccupanti, altri

sono completamente

asintomatici. L’evolversi della

situazione viene costantemente

monitorata da tutto

il personale sanitario e i familiari

vengono regolarmente

informati sull’e volversi

della situazione. “Stiamo facendo

tutto quanto è in nostro

potere – dichiara don

Marco Bove, presidente di

Sacra Famiglia –per gestire

queste situazioni e mettere

tutti gli operatori in prima

linea nelle condizioni di lavorare

in sicurezza”.

L’appello del Direttore Generale

alla Regione

In queste ore il Direttore

Generale di Sacra Famiglia,

Paolo Pigni, ha lanciato un

appello affinché venga riconosciuto

l’impegno delle

strutture che accolgono persone

fragili (anziani e disabili)

per contrastare l’avan -

zare del contagio. “Serve un

cambio di passo – spiega -. È

vero che la battaglia si combatte

principalmente in

ospedale, ma non c’è solo

quel fronte. C’è un mondo

domiciliare, e l’area delle residenze

per anziani e disabili,

la nostra. Un mondo che riguarda

centinaia di migliaia

di persone fragili per cui servono

approcci diversi, ma soprattutto

risorse sanitarie dedicate

e personale”. Pigni

dettaglia: “Penso a una sorta

di “Unità di crisi” promossa

dalla Regione o dalle ATS sulle

fragilità, perché la partita

nelle RSA e nelle RSD va gestita

con attenzione. Noi siamo

disponibili a dare il nostro

contributo in termini di

competenza, ma diciamo no

alla burocrazia. Bene la raccolta

dei dati, ma poi servono

urgentemente riscontri operativi:

abbiamo bisogno di

tamponi diagnostici, presidi

di protezione, fondi straordinari.

Se ci limitiamo alla

modulistica, finiamo male”.

Sindacato: “Mettere in campo

tutte le misure possibili”

Il sindacato vuole così

“proteggere i pazienti e tutelare

i lavoratori che sono

stati lasciati troppo soli in

questa emergenza sanitaria. I

cinque casi positivi riscontrati

in Istituto potrebbero essere

solo la punta dell’ice -

berg, anche se ci auguriamo

e speriamo nel contrario. Gli

operatori e i pazienti devono

essere forniti delle adeguate

protezioni individuali. Ricordiamo

che molti lavoratori

non possono, proprio per

specificità della professione

n e l l’accudire gli ospiti, mantenere

la distanza di sicurezza.

Alcuni ospiti che soffrono

di disabilità non sono

inoltre in grado di indossare

la mascherina, in quanto può

provocargli fastidio. Ci vuole

maggiore attenzione”. Per

l’esponente dei Cobas Clau -

dio Valfré bisogna mettere

immediatamente in campo

tutte le misure possibili:

“Non vogliamo creare allarmismi,

semplicemente chiedere

di essere tutelati e di

tutelare i nostri ospiti”.

v

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