TRAKS MAGAZINE 034
Ecco il nuovo numero di TRAKS MAGAZINE! La rivista di TRAKS, tutta online e da sfogliare subito, per il numero di giugno prevede in copertina Mezzalibbra e all'interno interviste a Esc, Rio, Synthagma Project e Samuele Fortunato. Leggila subito!
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personaggio che si chiamava Rio.
Rio è la parte di me con la quale
convivo dall’età di 9 anni e che mi
ha dato la possibilità di toccare i
miei sogni musicali.
Raccontaci di State of mind:
come sono andate le lavorazioni?
È cominciato tutto nel 2019 quando
incontrai Gino D’Ignazio,
grande musicista, al quale spiegai
cosa avevo in mente di fare. Così,
dopo aver scambiato con lui alcuni
punti di vista inerenti al progetto,
decisi di affidargli la produzione
artistica. Avevo già sei brani
completi, gli altri 4 in ordine di
tempo sono venuti durante la lavorazione
del disco e sono: Loving
you is a bad affair, Your eyes,
Don’t stop the rhithym e if you let
me say. Durante la lavorazione
dell’album ho voluto fortemente
la collaborazione di grandi musicisti
tra cui Sergio Orso, grandissimo
organista residente a Miami.
Aurelio De Stefanis, chitarrista
di livello internazionale. Le batterie,
invece, sono state registrate
da Giancarlo Ippolito e Sergio Di
Natale, due musicisti fantastici e
di grande esperienza e Vincenzo
Boemia, chitarrista eclettico. I cori
sono stati eseguiti da due talentuosissime
cantanti, Alessandra
Cicceriello e Martina Doni.
Perché hai scelto di cantare in
inglese?
Non è una vera e propria scelta,
ma un ritorno naturale su un
percorso tracciato con i Sold Out
anni prima ma anche dettato dal
fatto che ho sempre ascoltato i
grandi artisti americani come i
Platters, Stevie Wonder, Donny
Hathaway eccetera
Qual è la canzone del disco alla
quale sei più legato?
Sono legato a tutte le canzoni del
disco, ma se proprio fossi costretto
a sceglierne una, sceglierei If
you let me say l’ultima, in ordine
di tempo che ho scritto e a cui
sono particolarmente legato.
Hai collaborato con tantissimi
grandi musicisti. Qual è la collaborazione
che ti è rimasta maggiormente
nel cuore?
Senza dubbio quella con Gigi
Canu, Sergio Della Monica e Alessandro
Sommella. I produttori dei
Sold Out, oggi Planet Funk. Con
loro ho vissuto l’arte della musica
nel senso più profondo e costruttivo
del termine calcando palchi
come il teatro Hippodrome di
Londra, trasmissioni televisive alla
BBC One fino alla partecipazione
al festival di Sanremo come gruppo
ospite internazionale.
Quali saranno i tuoi prossimi
progetti?
Per quanto riguarda i miei prossimi
progetti, al momento non mi
soffermo molto poiché sono concentrato
su questo che ho in uscita
e al quale sento di dedicare tutto il
mio tempo e la cura di cui esso ha
bisogno.
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