BresciaUp Ottobre 2020
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IL SOGNO DELLA FRECCIA ROSSA
di Stefano Bertazzoni
Chi da bambino non ha mai sognato di sfrecciare
a tutta velocità su una di quelle preziose
auto, dal sapore storico, che annualmente sfilano
in passerella percorrendo mezza Italia? E
chissà quanti ancora oggi lo sognano. Beh, c’è
chi quei sogni li ha fatti (e li fa), e chi mente.
Poi c’è chi quei sogni li realizza, partecipando
a quella che è stata definita “la corsa più bella
del mondo”. Sì, perché quella gara di regolarità
è così amata dai cittadini di tutto il mondo
tanto da convincere decine di persone a prendere
un aereo e fare la traversata dell’Atlantico
solo per percorrere le famose 1000 miglia. Per
giunta su un’auto tutt’altro che confortevole.
Bisogna essere proprio matti.
Si dice che a Brescia siano tre le cose sacre:
il pota, la caccia e la macchina. Dicerie a parte,
che pure contengono un fondo di verità, è
indubbio che la passione per i motori scorre
nelle vene dei bresciani. Ed è proprio questa
passione, unita ad un pizzico di (sana) follia,
che, quasi cent’anni fa, ha spinto un gruppo
di piloti bresciano ad organizzare quella che è
poi diventata un’attrazione mondiale, della cui
storia ed evoluzione tutti conosciamo. La 1000
Miglia è per ogni cittadino bresciano, grande
o piccino che sia, un momento magico. Un mix
di sensazioni che inebriano il corpo difficili da
raccontare. Solo vivendole sulla propria pelle
si possono capire. La città si trasforma. Per
l’occasione veste i panni di un centro attrattivo
internazionale, con cittadini comuni e celebrità
di decine di paesi differenti che non vogliono
mancare all’appuntamento della “gara più
bella del mondo”.
Quest’anno il virus ha deciso che la gara non
si sarebbe dovuta fare. Ma la 1000 Miglia è più
forte anche di Covid-19, e la 38esima edizione
non è mai stata annullata, ma solo posticipata
a questo periodo d’ottobre. Un’edizione
particolare se si considera anche la disdetta
di alcuni dei concorrenti provenienti da paesi
che, oggi, vivono una situazione emergenziale
particolare, come India e Stati Uniti. Ma lo spirito
non è cambiato. La voglia di partecipare
alla corsa, in maniera diretta od indiretta, è immutata.
I motori rombano. Le folle scalpitano.
Che la 1000 Miglia abbia inizio!
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BRESCIAUP