PREMIO INTERNACIONAL BICE BUGATTI- GIOVANNI SEGANTINI
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L’attesa del guerriero e la lotta mitologica -che ricrea il mondo atraverso la simbologia- sono<br />
contestualizzati da Pablo Villagómez, riportandoli a La Paz. Giocando con i suggerimenti di nomi,<br />
personaggi, tempi e spazi mette in discussione l’autonomia locale della vita di fronte alla persistenza<br />
del ciclo del mito che ci avvolge.<br />
Daniela Bolívar si concentra più nell’astrarre la divisione sociale a una tesa relazione tra uguali,<br />
uguali che si scontrano a causa di un’asimmetria su scala e posizione, e in uno sfondo incerto e oscuro.<br />
Con una visione più ottimista Mauricio Sánchez recupera la complessità che compone il tessuto<br />
sociale, rappresentato da questo collage colorato e caotico, rafforzato dai titolo, VIA, che è tanto parte<br />
del nome assegnato al paese Bolivia, quanto l’assunzione del cammino che è necesario intraprendere<br />
dalla celebrazione della diversità.<br />
Frammenti di visioni, di lotte e di posizioni di fronte a una realtà in profondo cambiamento. Una<br />
realtà che richiede nuovi sgnificati, sguardi rinnovati e la creazione di spazi di incontro creativi….<br />
Come il mARTadero, prima un luogo di morte, che ora proponiamo invece come “vivero de las<br />
artes” per il cambio sociale.<br />
Il Direttore Nazionale del Patrimonio dell’attuale Governo in Bolivia -membro inoltre della comunità<br />
GLBT e conosciuta Drag Queen- commentava durante uno show che “ogni vera rivoluzione, per<br />
essere tale, deve portare in sè altre piccole e necessarie rivoluzioni”.<br />
… e nella Bolivia di oggi il corpo -individuale e sociale- vuole essere reso visibile, riconosciuto,<br />
rispettato, curato e –soprattutto- amato.<br />
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Fernando García Barros<br />
Director proyecto mARTadero