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PREMIO INTERNACIONAL BICE BUGATTI- GIOVANNI SEGANTINI

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Territori del Sud: oli,<br />

tele e dogane<br />

Ridursi alla scarsa attivitá artistica delle nostre cittá, al quasi inesistente interesse del potere pubblico per generare certe<br />

azioni o ai chilometri che ci separano dalle novitá provenienti dalle grandi capitali e, a partire da ció, sostenere che queste<br />

sono le ragioni che definiscono i limiti delle nostre proposte, sarebbe un discorso tanto dubbio, quanto anacronistico.<br />

Le poche possibilitá che offrono determinati contesti incidono, peró é certo che proprio questa condizione avversa<br />

risulta essere una grande risorsa per mettersi in gioco al momento di relazionarsi con la propria opera e con quella altrui.<br />

In questo senso, promuovere un progetto di scambio tra artisti che provengono dalle “periferie” dei paesi in cui vivono e<br />

mettere in discussione i monopolii delle grandi capitali - rivitalizzando una zona con un complesso passato culturale – é<br />

stata una sfida che oggi giunge, con successo, al suo quarto anno di vita.<br />

Durante questo periodo di tempo, il proyecto mARTadero (Cochabamba – Bolivia) e Bice Bugatti Club (Nova Milanese<br />

– Italia), responsabili di questa iniziativa, non solo sono riusciti a presentare in Italia piú di trenta opere - provenienti dal<br />

Nord del Cile, dal Sud del Perú, dal Nord dell’Argentina e dal territorio boliviano e viceversa - , dando la possibilitá ai<br />

partecipanti del “Premio Internazionale Bice Bugatti- Giovanni Segantini” di ricevere riconoscimenti e premi, ma hanno<br />

potuto anche dimostrare che l’azione indipendente e collaborativa é la miglior risposta all’inattivitá delle istituzioni della<br />

cultura ufficiale. In questo modo vincolare due spazi di questa natura a favore della creazione artistica, attraverso la<br />

gestione “intercontinentale”, rappresenta senza dubbio un riferimento per promuovere qualsiasi progetto che mira tanto<br />

al piano “locale” quanto al “globale”, quali territori propri della nostra epoca.<br />

Per la prima edizione sono stati convocati solo artisti boliviani, invece la seconda e la terza sono state aperte ad artisti<br />

appartententi al “Territorio Culturale – Centri del Sud” 2 , mentre per la modalitá della quarta edizione si é deciso di invitare<br />

personalmente alcuni artisti tra coloro che hanno partecipato nel corso dei quattro anni. Questo progetto si é consolidato<br />

come un punto di riferimento per lo scambio artístico e culturale, come dimostrato dal flusso delle opere sudamericane<br />

che hanno attraversato le frontiere per giungere in Italia e dalle opere italiane che nel 2011 sono arrivate ed presentate a<br />

Cochabamba.<br />

Si potrebbe entrare nei dettagli delle svariate esposizioni, premi, gallerie e cataloghi a cui hanno preso parte coloro che<br />

hanno creduto, come noi, in un’iniziativa di queste dimensioni, peró l’importante é sottolineare il valore di una scomessa<br />

intrapresa e portata avanti con responsabilitá, sia da parte degli artisti, che da parte delle istituzioni che la sostengono.<br />

Allo stesso modo é imprescindibile riconoscere como necessarie le azioni che permettono superare gli ostacoli con cui si<br />

devono scontrare la creazione e la gestione culturale quotidianamente.<br />

Infine, é necessario continuare a questionare le egemonie culturali proprie delle cittá di riferimento dei nostri paesi, per<br />

dare una nuova prospettiva al nostro contesto e comprendere che, nell’ambito creativo, un determinato territorio solo puó<br />

“stare stretto” a colui a cui la vita stessa risulta insostenibile.<br />

Consulado de Bolivia<br />

en Bergamo<br />

2<br />

Proyecto mARTadero<br />

Cochabamba, Bolivia, 2012<br />

2 “Territorio Culturale – Centri del Sud” é una rete promossa dal proyecto mARTadero, che inizió a dare i primi frutti<br />

nel 2009. L’idea del progetto é la creazione di uno spazio trasfrontaliero di centri culturali e artistici, appartenenti al<br />

nord argentino, nord cileno, sud peruviano e al territorio boliviano. Il progetto é rappresentato simbolicamente dalla<br />

proiezione dalla costellazione della “Croce del sud” sulla terra.

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