PREMIO INTERNACIONAL BICE BUGATTI- GIOVANNI SEGANTINI
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TESSUTO DI TERRITORI.<br />
Realizzare tessendo. Tessere per realizzarci: Reti<br />
internazionali fatte di fibre locali.<br />
“L’essere umano è creativo per natura e così, nell’atto di creare,<br />
creiamo noi stessi e creiamo il mondo che ci circonda.<br />
Un cosmo complesso ed essenziale al tempo stesso,<br />
formato a volte da parole inintellegibili, altre volte da riferimenti sottili,<br />
e altre ancora da immagini enigmatiche”.<br />
(F. García Barros)<br />
Creare il mondo ri-creandolo. Dargli significato ri-significandolo. Comprendere la profonda e<br />
sorprendente interrelazione tra tutte le cose, tra tutti territori, tra tutti i popoli. Assumere il rischio<br />
di identificarsi attraverso attraverso la diversità e di costruire a partire dall’unità plurale di qualcosa<br />
di nuovo, un insieme, da quello spazio vuoto – soggetto a essere riempito – che appare sempre nel<br />
mezzo di due realtà, richiamando attenzione. Imbastirlo, per rinforzarlo in seguito.<br />
Dato che realizzare significa convertire in realtà qualcosa, e che realizzarci presuppone anche renderci<br />
più reali, più vicini al sogno che abbiamo di noi stessi, il “Territorio Culturale – Centri del Sud” si<br />
configura sempre di più come uno spazio di tessuti. Tessuti corporali e culturali, che permettono<br />
che la vita fluisca attraverso la cultura viva, lo scambio aperto, la creazione permanente. Realizzare<br />
tessendo e tessere per realizzarci.<br />
Quattro anni fa, a partire da un gemellaggio firmato tra il Proyecto mARTadero (Cochabamba-<br />
Bolivia) e il Bice Bugatti Club (Nova Milanese-Italia), si è aperto uno spazio per la partecipazione per<br />
gli artisti del Territorio Culturale – Centri del Sud del Sud nella sezione Internazionale del Premio<br />
Bice Bugatti-Giovanni Segantini. Quattro anni più tardi, questa relazione italo-boliviana, attraverso<br />
i progetti artistici e interinstituzionali, si rafforza, prospettando nuove possibilità, diluiendo vecchie<br />
frontiere..<br />
È lo spirito del nostro tempo, il genius seculi, il zeitgeist. Lo scambio produce nuovi contenuti,<br />
nuove forme, identità in permanente e dinamica costruzione. I canali aperti nel telaio permettono<br />
l’andare e il venire dei fili della trama e la progressiva consolidazione del tessuto, più solido quanto<br />
più si stringono le sue fibre, e più ricco quanto più locali sono queste ultime. Così, dopo quattro anni<br />
scambio, siamo felici di aver intrapreso questo viaggio insieme. Perchè viaggiare, come dicevano bene<br />
Ortega e Gasset, “non è solo muoversi nello spazio…ma molto più che questo, è accomodare lo<br />
spirito, predisporre l’anima e imparare di nuovo”. Scoprire noi stessi riconoscendo e risignificando<br />
i nostri territori – fisici e concettuali – tali quali sono.. con i loro punti di forza e debolezze. Perchè<br />
scoprirsi è tanto conoscersi, quanto “mettersi allo scoperto”. Un’avventura e un pericolo, però<br />
sopratutto una necessità.<br />
Riscoprirsi tessendo.<br />
6<br />
Proyecto mARTadero<br />
Cochabamba, Bolivia, 2012