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A COSA PENSI

SE DICIAMO

POSITIVO

081 064 00 63

BLOB MAGAZINE - n° 9 SETTEMBRE/OTTOBRE 2020


E se aprissimo un

LOCALE?

LA TUA PRATICA CON NOI È IN OTTIME MANI!

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CON LE RICHIESTE DI FINANZIAMENTO

CHE SIA UN RISTORANTE, UN BAR, UN BISTROT

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SOMMARIO

L’editoriale

Gamers

Mondo Bimbi

Sociale

Home Living

Moda e Tendenze

Brandiamo

Persone oltre il marchio

Libri

Arte e Cultura

Cinema e tv

Musica

04/05

14/15

16/17

18/21

22/23

25/27

28/29

30/31

32/33

34/35

36/37

38/39

SPECIALE

SCUOLA

6/13

Amici a 4 Zampe

Salute e Benessere

Lifestyle

Gusto

Lifestyle

Gusto

Lavoro e Società

Politiche in Pillole

Sicurezza

Sport

Motori

Oroscopo

40/41

43

45

46/47

48/49

46/51

53/55

56/57

58/59

60/61

62/65

66


Scrivi al direttore: direttore@logoscomunicazione.it

l’editoriale

Aiutati che

Dio ti aiuta

A

volte, come già successe ai discepoli

sulla strada per Emmaus, Dio

ci passa accanto e noi non ce ne

accorgiamo, perché non lo riconosciamo.

Lo invochiamo, Lo preghiamo, ma solo

quando ci serve qualcosa. E quando Lui

risponde (perché risponde sempre, sappiatelo),

noi siamo talmente impastati nei

problemi per cui Lo abbiamo invocato, che

non lo sentiamo.

Vi racconterò una storia, che vi darà molto

bene il senso di quello che voglio dirvi.

Un uomo molto religioso abitava in un

villaggio. Un bruttissimo giorno, come

sempre succede in tutti i villaggi del

mondo, arriva una catastrofe. In questo

caso si trattava di un’alluvione e il villaggio

stava per essere inondato completamente.

L’uomo pio, allora, coraggioso e sicuro

della sua incrollabile fede nel Signore, che

mai gli avrebbe fatto accadere qualcosa

di brutto, si rifugia al primo piano di una

casa.

È allora che passa un altro uomo in un canotto,

che gli dice: “Salvati, fratello, sali nel

mio canotto”. Il nostro uomo, rifiutando

fermamente disse: “No. Salvati tu. Il mio

Signore verrà a salvarmi”.

I giorni passano e l’acqua sale e il nostro

uomo si ritrova costretto a salire al secondo

piano della casa. Passa una nave,

perché ormai si naviga in quella catastrofe

ormai chiara e dal ponte gli gridano:

“Fratello, buttati, che ti recuperiamo e ti

facciamo salire a bordo!”. Ma lui, incrollabile

nella sua Fede, con la effe maiuscola,

rifiuta l’aiuto umano e risponde: “Uomini

di poca fede, il mio Signore non mi abbandonerà

mai, è già in cammino per venirmi

a salvare”.

Passano i giorni, l’acqua sale ancora impie-

4


BLOB MAGAZINE - n° 9

SETTEMBRE/OTTOBRE 2020

periodico realizzato da

LOGOS COMPAGNIA DI COMUNICAZIONE

Direttore responsabile editoriale: Franco Boccia

Relationship Management: Ciro Esposito

Progetto grafico e Impaginazione: Roberta Attardi

Grafica pubblicitaria: Fabio Prosperi

Coordinamento Editoriale: Maria Elefante

Segreteria di redazione: Valeria Della Sala

Scrivici su: commerciale@logoscomunicazione.it

Contattaci su: Telefonaci allo: 081 064 0063

La redazione non è responsabile delle inserzioni gratuite. Tutti gli estratti promozionali sono a

cura del cliente, pertanto la redazione esula dalla responsabilità di eventuali errori riscontrati

dopo la conferma della bozza di stampa. I collaboratori sono autonomi e non percepiscono

compenso. Qualsiasi collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito.

tosa, da Diluvio Universale. Il nostro uomo

è ormai costretto a rifugiarsi sul tetto,

certo dell’imminente salvataggio. L’aiuto,

stavolta, arriva dal cielo con la lettera minuscola:

degli uomini gli gridano, provando

a farlo ragionare: “Ti caliamo una corda,

aggrappati a essa e mettiti in salvo”.

Ma l’uomo, nonostante l’acqua gli lambisse

ormai le caviglie, trovò il modo di opporsi

all’ennesimo aiuto, rispondendo: “Il mio

Signore non mi farà mai morire miseramente,

perché ho fede in Lui”.

Passano altri giorni. Il villaggio è ormai

una distesa d’acqua sulla quale galleggiano

relitti di quello che una volta era

una fiorente comunità. Il nostro uomo,

logicamente, è sotto quella considerevole

massa d’acqua, dove riposa nel sonno

eterno del giusto.

Si trovò quindi di fronte al Signore che lo

guardava in modo amorevole e paterno,

mentre lui ricambiava il suo sguardo nel

modo più torvo e risentito a lui possibile.

Fu allora che rivolse al Signore la domanda

che l’angustiava: “Mio Signore, unica

mia ragione di vita, non ho mai smesso di

amarti, di riverirti, di pregarti, di ringraziarti,

di promuovere la tua Parola ovunque…

ma perché mi hai chiamato a te in questo

modo così impietoso?”. E il Signore,

aprendo le braccia per accoglierlo, rispose:

“Figlio mio, sono venuto in canotto,

ma mi hai scacciato; in nave e hai fatto lo

stesso. Ho provato a giungere dal cielo,

sperando che calando dall’alto mi riconoscessi,

ma tu anche quella volta mi hai

rimandato indietro. Non è colpa mia se

non eri sereno e non mi hai riconosciuto”.

Dio risponde alle nostre chiamate in

molteplici modi, a volte inusuali, ma noi

siamo distratti e non ci accorgiamo di

Lui.


speciale scuola

Le scuole riaprono, richiudono

e gli interrogativi restano!

A cura di:

Maria

Elefante

M

ai avremmo

pensato

che la SCUOLA sarebbe

diventata il tema

caldo dell’estate 2020,

un’estate tutt’altro

che rassicurante per le

famiglie. E l’autunno

non sembra essere

migliore.

In periodo di emergenza-

perché diciamocelo,

l’emergenza non è

mai finita- le domande

che tutti noi ci poniamo

sono tante. E se un

tempo i primi giorni di

scuola erano segnati

dall’ansia per i nuovi

compagni o dalla novità

dei nuovi docenti,

quest’anno i dubbi e le

paure sono altre e di

difficile soluzione.

Il Covid non ha solo

modificato l’aspetto

delle aule scolastiche,

ma anche il modo di

fare scuola. Si è ripartiti

in presenza, dopo

mesi di didattica a distanza,

ma con ingressi

scaglionati, banchi

distanziati, segnaletica

da rispettare e con una

mascherina in volto

che nasconde i sorrisi

e le smorfie dei nostri

ragazzi e continua a

non permettere quel

contatto che è parte

di noi, da sempre. La

scuola non è solo il luogo

dove si apprendono

nozioni, ma è il tempio

dei rapporti e delle relazioni,

dove si impara

a vivere. In questi mesi

c’è un proliferare di

protocolli e delibere su

come gestire la situazione,

ma poco si parla

dei ragazzi e a conti

fatti, con il primo suono

della campanella ad

ottobre, gli interrogativi

sono rimasti tantissimi

e ce li poniamo tutti,

dai genitori ai docenti

fino ai dirigenti scolastici.

Ora è tornata La

DAD che, nonostante

sia necessaria, ha mostrato

i suoi limiti e li

mostra purtroppo nuovamente;

non a caso,

i bambini, cosa assai

particolare, non vedevano

l’ora di tornare in

aula e adesso soffrono

di nuovo a casa! Cosa

fare, allora? Oltre alle

precauzioni contro

il virus, al rientro

(speriamo presto) sarà

fondamentale creare

un clima il più sereno

possibile perché il virus

prima o poi scomparirà,

mentre le cicatrici

rimarranno indelebili

sulla pelle dei nostri

figli.

6


non si ferma!

S

tabiaè, progetto nato nel 2018 da

un’idea dell’Associazione ATUXTU

e LOGOS- Compagnia di Comunicazione

di Castellammare di Stabia,

non si ferma mai. Stabiaè è un viaggio,

un percorso che parte dai bambini e ci

accompagna nell’educazione al vivere

civile. Siamo partiti da un fumetto di

educazione civica, distribuito ai piccoli

studenti stabiesi; siamo passati attraverso

la mappa turistica della nostra Stabiae

che ha permesso ai turisti di scoprire le

bellezze della nostra città. Attualmente

siamo in lavorazione con il cortometraggio

e portiamo nelle scuole Stabia sicura.

Da sempre sosteniamo chiunque decida

di darsi da fare per il nostro territorio.

Oggi ci siamo assunti l’impegno di dare

voce e man forte a due degli imprenditori

della nostra terra che da sempre si

muovono nel sociale, Alfonso Alfano e

Rosanna Fienga, il primo col progetto

“Lo zaino sospeso” e la seconda con “La

spesa sospesa”.

speciale scuola

ZAINO SOSPESO:

All’acquisto di ogni prodotto Didatto,

sponsor del progetto, riceverete un

tagliando con dei punti, che accumulati,

permetteranno alle associazioni indicate

dai partecipanti di richiedere gratuitamente

materiale didattico da consegnare

a chi ne ha più bisogno.

SPESA SOSPESA:

Si ripete l’iniziativa, già proposta in precedenza,

a Castellammare di Stabia.

Basta donare una moneta nelle scatole

che troverete nei negozi della nostra città.

I fondi raccolti saranno trasformati

in buoni acquisto per le famiglie più

bisognose.

7


Ma cosa pensano i genitori del rientro a scuola? In questo clima

di diffidenza, hanno dato spazio alla fiducia o alla paura?

Noi li abbiamo intervistati. Ecco cosa ci hanno risposto.

speciale scuola

Giada (figlio/a in 3^ media)

I ragazzi hanno bisogno di normalità,

stare in classe con i compagni

e i docenti. La DAD non dà gli

stessi risultati della presenza.

Anna (figlio/a alle elementari)

I ragazzi hanno necessità di

tornare ad avere una vita sociale e

dei ritmi regolari anche se con le

dovute precauzioni.

Licia (figlio/a alle medie)

I ragazzi sono in grado di capire, stanno

attenti, hanno bisogno di lavorare

insieme, scambiarsi emozioni, giocare.

Bisogna imparare a convivere col covid.

Marianna (figli alle medie e superiori)

Sono pro alla riapertura. Perché vada tutto

bene, anche noi genitori dobbiamo fare la

nostra parte, vigilando e istruendo i nostri

figli a dovere su come comportarsi a scuola.

8


Anna (figlio/a alle medie)

Non avremo mai la sicurezza che

prof e compagni siano negativi.

Lilly (figlio/a in 1^ superiore)

Credo che le nostre scuole non

siano in grado di far rispettare

tutte le regole e assicurarci

docenti, personale e alunni negativi.

Rosaria

(figlio/a alle elementari)

I contagi stanno

aumentando

e ciò mi spaventa.

Sergio (figlio/a alle medie)

Bisognava adottare un modello come quello universitario, con prenotazioni

delle lezioni a numero chiuso e dando la possibilità, per chi

volesse, di scegliere la DAD costituendo delle classi ad hoc collegate in

remoto. Per chi è libero professionista, una quarantena forzata del

nucleo familiare porterebbe ad un disagio economico enorme.

Antonella (figlio/a alle scuole dell’infanzia)

Io ho tanta paura, perché i nostri bimbi sono piccoli

e cercano il contatto con la maestra. Sto evitando di

portare mio figlio. Lo devo tutelare in questo clima di

incertezza.


speciale scuola

le classi

2020

La scuola si sposta

di nuovo a casa!

Nell’autunno più confuso di sempre,

dove nessuno può prevedere

se l’anno scolastico tornerà ad

essere in presenza, tutti gli studenti

sono tornati dietro agli schermi

dei computer o dei telefonini a fare

lezione con la DAD.

La Didattica a distanza, che piaccia

o meno, è l’unica alternativa in

questo periodo di emergenza. E

allora i nostri ragazzi si rimboccano

le maniche, mettono la sveglia, si

alzano e subito col sorriso parte

la lezione, anche se dal divano di

casa e forse ancora col pigiama...

E ogni tanto ci scappa anche uno

scherzo per far sorridere i docenti!

L’importante è che la scuola non si

fermi, nonostante tutto.

Eccoli all’opera!!

gli studenti

si sono

trasformati

tutti in

pupazzi!

10


dal web

Stanno ogni mattina davanti ad un monitor.

Computer, palmare, telefonino.

Non sono tutti uguali.

Dipende da quanti figli ci sono in una famiglia e

dai mezzi economici di cui si dispone.

Ma per loro non cambia molto.

Si collegano e rispondono all’appello.

Presente, presente, presente...

Vocine impastate dal sonno, quaderni, libri e

penne sparsi sul tavolino. Spesso indossano un

maglioncino sul pantalone del pigiama, pettinano

appena i capelli e cominciano le lezioni.

A volte perdono la connessione, altre volte non

riescono a sentire oppure sentono ma non vedono...

E salutano gli insegnanti con la consueta

forma “Ciao maestra”.

L’anno scolastico scorre, i programmi vanno

avanti, le verifiche e le interrogazioni vengono

fatte.

Ma manca l’anima a questa scuola.

Manca il vociare, la condivisione, quell’inconfondibile

odore di bambini o adolescenti, quel misto

di gessetto per la lavagna, panino al prosciutto.

E i giorni sul diario scorrono.

Ma anche i diari sono tristi senza gli scarabocchi

dei compagni. Come la ricreazione sul divano,

noiosa come quel panino senza sapore.

O l’ultima ora, che senza campanella non ha

senso. Non ha senso senza lo zaino da riempire

alla rinfusa, senza il corridoio da percorrere alla

velocità della luce, senza la felicità di incrociare

lo sguardo della mamma che ti aspetta fuori

scuola..

E i giorni scorrono, nel diario e nel calendario...

...E l’ansia dei genitori, e le loro coccole mentre

studiano per l’ interrogazione del giorno dopo.

Maledetto virus quanto gli hai rubato!

Ma non hai vinto con loro.

No, con loro proprio no!

Stanno lì, davanti a quei monitor, non escono,

non vanno più in palestra, niente merende a

casa degli amici, niente feste a tema, niente,

Niente di tutto questo.

Ma accettano tutto con una maturità straordinaria.

Eroi del loro tempo, di questo tempo sospeso...

© Antonella Pavasili


speciale dillo con scuola BLOB

Un rientro fugace

Ci avevate mandato delle bellissime foto di rientro a scuola...

le pubblichiamo, sperando di rivedervi presto fra i banchi!

Le maestre Monica e Maria Luisa

con le loro visiere ispirate a Star Wars e Raperonzolo

per accogliere i loro bimbi di nuovo a scuola.

Eva e i suoi amichetti

il primo giorno

di scuola.

Pronti alla

prima elementare!

12


Fuori, Un bel

giro

in bici,

con tutte le

precauzioni,

per l’educatrice

e la piccola

alunna...

...e dentro, Un ingresso alternativo per

i piccoli alunni. I genitori non possono

più entrare, solo i bimbi attraverso il

castello!!

Non esiste una magia come quella delle parole.

(Anatole France)


gamers

POCO X3,

un telefono per gamers

… e non solo!

A cura di:

Davide

e Luca

Cimmino

S

iamo nel 2020

e la frontiera del

gaming è ormai

sbarcata già da tempo

sulle piattaforme

mobile. Basti pensare

che nel 2019 il numero

dei mobile gamers era,

in tutto il mondo, al

di sopra del miliardo.

Per tali motivazioni, si

è sentita la necessità

di creare dispositivi

appositi.

La scelta a nostra

disposizione è ampissima;

attualmente, però,

risalta sul mercato il

nuovissimo “POCO

X3 NFC”, smartphone

della POCO, l’ultimo

arrivato in casa Xiaomi,

che a settembre ha

fatto sold out! Questo

dispositivo ha il suo

punto forte nel prezzo,

relativamente basso

per la sua qualità.

Infatti, dispone di uno

schermo 120 hz, che

rende l’esperienza

d’uso molto veloce,

fluida e soddisfacente,

anche per i gamers più

accaniti. Dispone di

un processore perfetto

per il gaming, un

“Qualcomm Snapdragon

732G”, dove la G

sta proprio per gaming.

Non a caso, i videogiochi

girano proprio bene!

Ciò che rende appetibile

questa scelta è che

il POCO, però, non si

focalizza solo su questo

aspetto, ma ha anche

altre caratteristiche

interessanti. Infatti

possiede una fotocamera

anteriore da 20

MP e quattro fotocamere

posteriori: la

principale di queste da

ben 64 megapixel, che

permette di registrare

video fino a 4k di risoluzione.

Si distingue anche per

la colorazione del retro,

nelle varianti Shadow

Gray o Cobalt Blue;

al tatto sembra quasi

vetro. Per non parlare

della batteria da 5160

mAh che permette, con

un utilizzo intenso, di

arrivare tranquillamente

a fine giornata.

Un telefono davvero

interessante. Noi lo

abbiamo comprato!

14


Finalmente PS5!

Dopo mesi di attesa abbiamo una data di

uscita e un prezzo!

PS5 (o PlayStation 5), di cui abbiamo

parlato nel numero di giugno di Blob

Magazine, sarà finalmente disponibile in

Italia dal 19 novembre e costerà €499

nella versione con lettore ottico e €399

per quella Digital Edition. Ormai sappiamo

tutto della nuovissima console, conosciamo

il design, la line-up di giochi per

PS5 (tra cui Spider-Man: Miles Morales e

Horizon Forbidden West) e le specifiche

tecniche.

Al lancio, PS5 sarà retrocompatibile

con la maggior parte dei 100 giochi PS4

più venduti, ma Sony intende ampliare

il catalogo di titoli. La console avrà un

aspetto del tutto diverso rispetto a Play-

Station 4 con uno schema di colori futuristico

bianco e nero unito a inserti di

LED blu, offrirà effetti grafici in ray-tracing

e caricamenti quasi istantanei.

Ancora un po’ di pazienza e via al

gioco!

speso

Nel tempo libero gioco a Fifa 16 per allentare

la tensione. Mi sono anche auto-comprato: ho

5 milioni. (Gianluigi Donnarumma)

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mondo bimbi

a cura di:

Cira D’Elia

Laurea

Magistrale

in Scienze

Pedagogiche

Laurea

Magistrale

in Teorie e

Metodologia

dell’E-learning

Laurea

Triennale

in Scienze

dell’Educazione

e della

Formazione

Educare alla vita

O

ggi, più che mai,

è fondamentale continuare

a parlare di educazione

e comunicazione.

Sono scioccata dagli accadimenti

violenti, ai danni di giovani ragazzi,

che ogni giorno si rincorrono nei

notiziari: ci impongono di prestare

massima cura nell’educazione

dei nostri bimbi e talvolta anche di

noi stessi; educarci al rispetto e

all’amore per il prossimo dovrebbe

essere la priorità.

Anche se non consapevoli, commettiamo

errori nella comunicazione

utilizzando toni di minaccia

e di disappunto per indurre i nostri

figli a studiare o a fare altro e

non forniamo loro la possibilità di

sperimentare e apprendere che,

attraverso la gentilezza, la cura

dei rapporti sociali e le argomentazioni

logiche si possono risolvere

problemi di ogni sorta.

I nostri figli devono imparare

che la rabbia e la violenza non

sono mai un mezzo per ottenere

qualcosa o per far valere il proprio

pensiero; educare all’empatia e

alla riflessione, prima di esprimere

un giudizio che potrebbe essere

offensivo, potrebbe essere la chiave

per crescere non corpi vuoti

ma degli adulti degni di essere

chiamati Homo Sapiens.

L’educazione è

l’arma più potente

che si possa usare

per cambiare il

mondo.

(Nelson Mandela)

16


Invito

alla danza

Esattamente un anno fa, dopo le vacanze

estive, riprendevamo i corsi di danza;

l’entusiasmo, l’amore per la Danza, la tenacia

e le infinite emozioni che Lei ci dona

avevano indotto me e tutto lo staff di Insegnanti

che collaborano con “La ballerina

e l’angelo blu” a lavorare insieme allo

stesso progetto, a realizzare uno spettacolo

di danza che desse la possibilità ad ogni

allievo, oltre che a noi, di potersi esprimere

al meglio.

A Febbraio 2020 quel progetto si è

interrotto, sappiamo tutti perché, ma

ora è giunto il momento di ricomporlo, di

credere che possiamo farcela, di avere

fiducia nella vita e nella nostra capacità di

ripartire e di ricostruire.

Le misure di sicurezza saranno una priorità,

ma lo sarà anche lo studio della danza

e la determinazione che ci ha fatto resistere

fino ad oggi.

Cari angeli ballerini, cari genitori, Vi

aspettiamo a braccia aperte e, anche se

non potremo stringerci in un abbraccio

che tolga il respiro, lo faremo danzando,

realizzando il nostro progetto, portandovi

con noi in un viaggio che non dimenticherete

facilmente.

Noi, Angeli Ballerini, le promesse le manteniamo…

Sempre!

Cira D’Elia

Se mi chiedessero quando smetterò di danzare,

risponderei: quando finirò di vivere. (Rudolf

Nureyev)

Giocodanza ®

Propedeutica alla danza

Danza Classica

Danza Modern-jazz

Danza Contemporanea

Hip Hop

Via Petraro, 40

Santa Maria la Carità (NA)

info: 366 97 01 860


sociale

Il volontariato

al tempo

del Coronavirus

A cura di:

Angela

Cirone

Assistente

sociale

in pensione

Responsabile

e coordinatrice

del Centro

Ascolto

Koinonia in

Castellammare

di Stabia (NA)

I

n questo particolare periodo

storico dovuto alla

convivenza col virus Covid

19 diventa molto più difficoltoso

operare al servizio della comunità.

L’OMS (Organizzazione Mondiale

della Sanità) detta tutti i

giorni le indicazioni da seguire

per operare in sicurezza; per

questo motivo lo scenario

d’azione del volontariato è

cambiato.

Il richiamo generale, nella

situazione attuale, è quello alla

responsabilità per cercare di

rimanere il più possibile a casa

e non mettere in pericolo la vita

degli altri individui. Ce lo hanno

ampiamente dimostrato le continue

movide registrate durante

il periodo estivo.

Per questo motivo, seguendo le

linee generali di precauzione

anche per i volontari e relative

18


organizzazioni di volontariato, come

il nostro Centro Ascolto Koinonia, è

necessario valutare il tipo di attività

da svolgere sia singolarmente che

all’interno dell’organizzazione.

Infatti, alcune attività come manifestazioni

e eventi, sia in luogo pubblico

che privato, sono state sospese. Sono

rimaste realizzabili e legittime tutte

quelle attività a favore di situazioni di

particolare bisogno; ciò è giustificato

dallo stato di necessità che caratterizza

i servizi sociali al fine di soddisfare

le esigenze primarie, non rinviabili,

delle famiglie.

I volontari del centro ascolto Koinonia,

in questo periodo, si sono rivolti

soprattutto alle fasce deboli del

territorio, consegnando buoni spesa

per acquistare alimenti, farmaci e altri

generi di prima necessità.

Questo servizio strumentale al diritto

alla salute è stato coadiuvato dal

servizio di sostegno psicologico, altro

diritto fondamentale per tutelare la

salute della mente.

Tali attività si sono sempre svolte e si

svolgono tuttora, nel pieno rispetto

delle prescrizioni disposte per i singoli

individui, ed in particolare:

• obbligo di rispettare la distanza di

• sicurezza di un metro dagli utenti;

• obbligo della mascherina;

• sanificazione degli ambienti;

• igienizzazione delle mani.

DAL 29 OTTOBRE

OGNI MARTEDÌ

E GIOVEDÌ

DALLE ORE 10.00

ALLE ORE 12.30

progetto finanziato con l’8xmille della Chiesa Apostolica in Italia

IN COLLABORAZIONE

CON IL FORUM DISABILITÀ

DONA

GRATUITAMENTE

MASCHERINE

CHIRURGICHE PER

LE PERSONE DISABILI

AI SENSI DELLA L. 104

E LE LORO FAMIGLIE

Al fine di coordinare meglio i servizi, il

Centro ha contattato il Comune di Castellammare

di Stabia per condividere

la propria azione sul territorio, dando

disponibilità per ulteriori interventi

coordinabili con i Servizi Sociali.

Si può e si deve aiutare, sempre.

(Fabrizio

Non chiederti: “Chi sono gli altri per essere aiutati?”.

Chiediti: “Chi sono io per non aiutarli?”.

Caramagna)

per info e ritiro:

tel 368 63 97 74

via FOSSO LUNA 19

Castellammare di Stabia (NA)


sociale

Piovono Bonus

di Maria Elefante

In questo 2020, a causa dell’emergenza Coronavirus,

bonus e agevolazioni di sostegno al reddito la stanno facendo da

padroni. Un vero e proprio labirinto in cui non è facile districarsi e il

rischio di non capire chi ne ha veramente diritto è altissimo.

Facciamo insieme un po’ di chiarezza.

MOBILI

ED ELETTRODOMESTICI

Si tratta di una detrazione Irpef del

50% che spetta a coloro che acquistano

mobili nuovi o grandi elettrodomestici,

fino ad un massimo di 10.000

euro, destinati ad arredare un immobile

oggetto di ristrutturazione. Non spetta

su qualsiasi mobile, ma su una lista

specifica e solo sugli elettrodomestici

di classe energetica non inferiore alla

A+.

Sarà disponibile fino al 31 dicembre

2020.

RISTRUTTURAZIONE

Il bonus, a sostegno di interventi di

ristrutturazione edilizia alle case,

prevede una detrazione fiscale fino

al 50%, entro il 31 dicembre 2021. La

misura, inoltre, va ad aggiungersi all’ecobonus

casa al 110%, che incentiva

invece gli interventi di efficientamento

energetico (con detrazioni fino al

65%) di prima e seconda casa, villette,

terzo settore e associazioni sportive.

Per riceverlo, conservate tutte le attestazioni

relative ai lavori realizzati e le

prove dei pagamenti sostenuti.

20


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lombardifotografia@libero.it

SMART TV

Si tratta di un incentivo per le famiglie

con ISEE fino a 20.000 euro

per agevolare il passaggio al nuovo

sistema digitale DVB-T2 che avverrà

entro luglio 2022. L’importo del bonus

sarà fino a un massimo di 50 euro;

sarà utilizzabile sia in negozi fisici che

online per l’acquisto di un televisore o

un decoder e richiesto da un solo componente

per nucleo familiare

VERDE E GIARDINI

Il bonus verde 2020 è una detrazione

fiscale Irpef che prevede uno sconto

del 36%, fino a 5.000 euro, per i costi

sostenuti al fine di sistemare il verde

presente nelle aree scoperte di ogni

unità abitativa. In altre parole il verde

presente su balconi, terrazze e giardini.

Possono beneficiare del bonus i

proprietari dell’immobile, gli inquilini e

i comodatari.

prossimo.

L’opera umana più bella è di essere utile al

(Sofocle)

le tue cerimonie i tuoi cataloghi i tuoi cataloghi

le tue emozioni

Uno scatto è un respiro del cuore.



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ce n’è per ogni esigenza!

Q

uando si parla di camerette,

immaginiamo ambienti

accoglienti e stimolanti

dove bambini e ragazzi trascorrono

le loro giornate, studiano, giocano,

accolgono gli amici e dove dormono

tranquillamente e in sicurezza.

Nel momento in cui ci si trova a

progettarle, l’attenzione deve essere

scrupolosa nel realizzare la composizione,

sfruttando nei migliori dei

modi lo spazio: la difficoltà a volte sta

proprio in questo, volendo creare un

ambiente pratico e funzionale.

Ogni elemento deve essere scelto con

cura e attenzione, senza lasciare nulla

al caso: non tralasciate il fatto che i

bambini cresceranno e avranno altre

esigenze e altri ritmi di vita.

Quindi quali sono gli elementi che bisognerebbe

inserire per rendere accogliente

e confortevole la cameretta?

Se lo spazio della cameretta è poco,

non preoccupatevi, le soluzioni sono

tantissime e originali per renderla

bella, comoda e dotata di comfort.

Ad esempio, se avete bisogno di un

secondo lettino, potete scegliere un

letto a soppalco, a ponte o a castello.

Spesso la soluzione a ponte mette

d’accordo genitori e bambini, perché il

letto, l’armadio e la scrivania faranno

parte di un’unica struttura, utilizzando

una sola parete, così ci saranno più

spazi liberi che i bambini potranno

sfruttare per giocare o per svolgere

altre attività.

Il letto a soppalco, diversamente dal

letto a castello, non ha il letto sottostante:

in tal caso si può sfruttare

lo spazio per altre funzioni. Può

diventare, ad esempio, luogo di studio

e relax, inserendo la scrivania o un divano

per guardare la tv o leggere. Poi

ci sono gli accessori, come mensole,

ceste, bauli, ampi contenitori dove

posizionare i giocattoli o semplicemente

il cuscino per la sera. Insomma

le soluzioni sono davvero tante, per

ogni esigenza e per ogni gusto: a voi la

giusta scelta!

home living

a cura di:

Valeria

Della Sala

23


HAI UN E-COMMERCE?

PENSIAMO A TUTTO NOI!

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Addio borsette,

lo zaino

si reinventa!

di Valeria Della Sala

D

a un po’ di tempo facevano capolino sulle

spalle delle “fashion addicted”, ma adesso

sono un vero e proprio must have: la

rivoluzione dello zaino è arrivata! Questo inverno,

senza alcun dubbio, i protagonisti saranno loro: gli

zainetti, i backpack, così come sono conosciuti in

tutto il mondo, accessori confortevoli e capienti che

solitamente venivano usati nell’ambiente della scuola

o dell’ufficio. Dimenticateli solo in quelle vesti!

Ormai questo praticissimo accessorio è stato ampiamente

rivisitato nelle ultime due stagioni e si fa

sempre più strada, per la gioia di chi ama la praticità.

Ce ne sono di ogni tipo, grandi e piccoli, con fibbie

e con zip, classici o a cartella, proposti in tanti

tessuti, materiali e colori. Tra le qualità che deve

possedere c’è che deve essere comodo al punto

giusto, ovviamente abbastanza capiente per non

dover lasciare nulla a casa che ci possa servire, ma

soprattutto che sia di stile per dare un tocco speciale

a tutti i look.

Quelli di tendenza sicuramente hanno un formato

non troppo oversize: ideali per il tempo libero,

per fare shopping, prendere un aperitivo o per una

rilassante passeggiata tra amiche. Forme arrotondate,

con zip superiore e con una frontale con tasca

bassa. Gli zaini che vanno per la maggiore sono

sicuramente quelli in ecopelle, molto resistenti; se

ne trovano davvero di ogni tipo.

Ma non è finita qui, esiste ancora un’altra tipologia

ispirata al mondo vintage: le cartelle, il classico

modello che ci riporta indietro nel tempo, a quando

andavamo a scuola: squadrate e capienti, con una

grande patta superiore e tasche laterali. Insomma,

una vasta scelta di modelli, proposti dai grandissimi

marchi di lusso, ma trovabili anche a prezzi accessibili

per chi non vuole spendere molto.

E voi di quale modello non riuscirete a fare a meno

questo inverno?

moda e tendenze

25


moda e tendenze

Autunno/inverno

e la moda è strong!

L’

estate è ormai lontana e noi donne abbiamo già riempito i guardaroba per

dare il benvenuto all’autunno, ma non ci fermiamo di certo! La moda fall/

winter 2020 riflette l’immagine di una donna versatile, che decide di non

avere condizionamenti, fedele a se stessa, pur passando da un abbigliamento da diva

hollywoodiana a un look essenziale e rigoroso.

E allora via libera agli azzardi e, soprattutto, alla comodità delle linee e dei tessuti. Il

concetto di “lady strong”(perché noi siamo donne forti) sarà protagonista nella moda

di questa stagione, vediamo insieme come.

a cura di:

Valeria

Della Sala

Non mancherà di prendere spunto dallo stile

uomo, ma condito con abbondante dose di

grazia e personalità. Molto chic è l’interpretazione

dello smoking femminile bianco,

uno stile total white da provare assolutamente

per eventi glamour.

Continua il ritorno alla

moda delle giacche con

maniche a sbuffo, ma

anche dei blazer con

linee diritte.

La parola chiave?

Volumi over! Comodi

e perfetti da abbinare

a contrasto con capi di

diverse lunghezze.

26


Colori di moda? Le sfumature di rosa ma anche

rosso e classic blue. Ma la grande novità sono i

colori più caldi, le diverse sfumature della Terra:

dal sabbia al bianco delle rocce calcaree, alla

terra bruciata, ai verdi del sottobosco, ai gialli

dorati del deserto.

Insomma, tinte davvero di carattere!

Un altro elemento

presente nelle

nuove collezioni

è indubbiamente

la pelle, ma con

un aspetto meno

rock rispetto al

passato: pantaloni

a sigaretta e tailleur

dall’animo classico

in pelle con colori

intensi, come il rosso

e l’arancione.

Insomma la stagione fredda non ci farà

dimenticare la vivacità dell’estate e metterà

in risalto le nostre infinite caratteristiche.

Perché noi siamo così, dolcemente complicate...ed

è proprio questo il bello delle

donne!

ricordare.

L’eleganza non è farsi notare, ma farsi

(Giorgio Armani)


brandiamo

Amuchina, un caso

di brand “intramontabile”

N

elle fasi iniziali

di ogni crisi, il

panico rappresenta

sempre un elemento

ricorrente; non a caso la

conseguenza della quarantena

di massa, il cosiddetto

lockdown vissuto in questo

2020, è stata la paura. La

paura di infettarsi, la paura

di infettare, la paura per i

figli o per i nonni, la paura

della crisi economica.

L’aumentare dei casi e delle

morti è avvertito ormai da

mesi come un bollettino di

guerra. In questo clima di

terrorismo psicologico, le

persone hanno cominciato

a desiderare di proteggersi

il più possibile, soprattutto

con la corsa all’acquisto di

prodotti considerati affidabili

e sicuri. E di certo l’AMU-

CHINA ® vince su tutti.

AMUCHINA ® è un prodotto

davvero longevo, con

quasi 80 anni di vita alle

spalle. Prodotto made

in Sud, è frutto del genio

dell’ingegnere pugliese

Oronzio de Nora, che la

brevettò nel 1923. Nacque

per fronteggiare le epidemie

tubercolotiche. Il suo nome

deriva dalla combinazione

del termine greco “ferita”

(muche) con l’aggiunta di

un’alfa privativa (a-muchina

ossia “senza ferita”). Poi

l’ingegnere cedette il brevetto

ad un’altra azienda. Il

Gruppo Angelini, l’attuale

titolare del brand, distribuisce

Amuchina in Italia, Spagna,

Portogallo attraverso

una famiglia di prodotti con

diverse destinazioni d’uso:

alimenti e oggetti, cute,

indumenti, superfici.

Particolarmente gettonato

in questo periodo di

bombardamento mediatico

relativo alle misure per il

contenimento del coronavirus

è il gel per le mani,

prodotto igienizzante che

28


ormai è dovunque, dalle case agli

uffici, dalle borse agli zaini. Il web

rappresenta la prova decisiva per

comprendere come il prodotto sia

“invocato” e nell’analisi del brand

si osserva come nei periodi di crisi

sanitaria, effettiva o annunciata, la

parola “Amuchina” venga ormai ad

identificarsi col prodotto, amuchina

è sinonimo di igienizzante. Quando

sentiamo dire “hai l’amuchina

in borsa?” o “usa l’amuchina per

le mani”, è la dimostrazione che il

brand ha saputo evolversi efficacemente

nel tempo e in base ai

contesti, diventando un punto di

riferimento nella vita delle persone,

fuori e dentro le mura domestiche,

oggi ancor più di ieri.

Complicare è facile, semplificare è difficile.

(Bruno Munari)


persone oltre il marchio

Francesco Donnarumma

e il suo cammino verso le stelle

di Maria Elefante

TRAVELLERS CHOICE AWARDS 2020 e

Premio Eccellenza “Per aspera ad astra”.

Due riconoscimenti che chi lavora nel settore

turistico e alberghiero conosce bene,

due traguardi che riesce a raggiungere

solo chi si dedica ogni giorno con entusiasmo

al proprio lavoro.

I travellers’choice sono assegnati ogni

anno da Tripadvisor alle migliori strutture

ricettive del mondo. Sono frutto delle

recensioni dei viaggiatori che decidono di

dire “grazie” a chi li ha accolti con garbo,

disponibilità e eccellente qualità dei servizi.

Invece, “Il Premio Eccellenza Italiana”

- come afferma il suo ideatore Massimo

Lucidi - “è per chi crede e per chi lavora con

entusiasmo, per chi nonostante le difficoltà

e le delusioni sorride al futuro, perché lavora

con il prossimo e per il prossimo”.

Un premio, internazionale, per chi sa esprimere

i valori unici dell’italianità: cultura,

benessere, bellezza, eleganza, passione,

innovazione. C’è un uomo, un amico, un

imprenditore che incarna tutti questi valori

e che meritatamente ha avuto entrambi i

riconoscimenti in un anno in cui le asperità

30


sono state davvero tante per tutti e in primis

per un settore fortemente condizionato

dall’emergenza Covid.

Un uomo che con il sorriso e la gentilezza

porta la nostra città, Castellammare di

Stabia, a farsi conoscere e apprezzare:

Francesco Donnarumma.

“Onoratissimo stabiese”, come ama definirsi,

General Manager di “Europa Stabia

Hotel” dal 2013 e referente per l’area stabiese

e i Monti Lattari nel Consiglio direttivo

di Federalberghi Costa del Vesuvio, Francesco

è una grande fonte di ispirazione per

chi, come lui, con coraggio e col sorriso va

avanti e porta un contributo significativo al

proprio territorio, anche in un periodo così

difficile.Complimenti Francesco, sempre

“attraverso le asperità sino alle stelle”.

Il più grande piacere nella vita è fare quel che

le persone dicono che non sai fare. (Walter

Bagehot)

perché ogni prenotazione

è un’emozione

Weil jede buchung ein gefuhl ist every booking is an emotion

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libri

I

l ministero dei Beni

culturali ha varato

per la prima volta il

bando per favorire progetti,

iniziative e attività

per la promozione della

lettura che dureranno

tutto l’anno. E Napoli non

poteva non rispondere

positivamente. Il progetto,

dal titolo “BiblioCity, Napoli

che legge, che narra,

che scrive, che ascolta”,

messo a punto dalla

squadra dell’assessore

alla Cultura e al Turismo

Eleonora De Majo è ancora

top secret, si sa solo che

prevede eventi da gennaio

a dicembre che coinvolgeranno

i luoghi del libro,

dalle biblioteche civiche

a quelle private, da quelle

universitarie a quelle della

curia. Di mese in mese

si alterneranno appuntamenti

che coinvolgeranno

l’intera città. Per rendere

la candidatura più efficace,

il Comune ha cercato

di coinvolgere scrittori,

intellettuali, editori, librai,

perché “è la città che si

candida, il Comune è solo

lo strumento attraverso il

quale presentare nei giusti

“BiblioCity”:

Napoli si candida a capitale

italiana del libro 2021

tempi e modi il progetto”.

A sostenere la candidatura

di Napoli ci sono

già il grande scrittore

Erri De Luca e Maurizio

de Giovanni, autore del

famosissimo “I bastardi

di Maria Elefante

di Pizzofalcone”. A loro si

sono aggiunti molti editori

come Tullio Pironti e Diego

Guida. Ma possono prendere

parte all’iniziativa

anche i semplici cittadini,

attraverso una pagina

32


apposita sul sito del

Comune. “Napoli è

una città libro dalle

enormi potenzialità,

abbiamo censito

400 biblioteche che

vogliamo valorizzare

e mettere in rete tra

loro, lavoriamo su

questo aspetto che

porteremo avanti

anche nel caso in

cui non dovessimo

vincere” dice la De

Majo. Si pensa a veri

reading che racconteranno

i luoghi

della città riscoperti

alla luce del legame

profondo con la

letteratura moderna

e contemporanea

napoletana. I singoli

autori in una ventiquattr’ore

di letture,

dall’alba al tramonto,

mostreranno le

anime di Napoli, una

città dalle molteplici

sfumature.

Una volta presentate

le domande, il

ministero nominerà

una commissione

per valutare il progetto

migliore. Non

ci resta che incrociare

le dita!

Quando finisci un libro e lo chiudi, dentro

c’è una pagina in più. La tua. (Fabrizio

Caramagna)

IL LIBRO

StabiAmore

Blob è lieto di presentare “StabiAmore”,

il primo lavoro editoriale di

un nostro caro amico: Gianfranco

Piccirillo. Scritto in collaborazione

con Angela Longobardi, esce per

Utopia edizioni ed è il diario di uno

stabiese innamorato della sua città,

pagine ricche di aneddoti e riflessioni

su Castellammare di Stabia.

Nei suoi capitoli si intrecciano vita

privata, episodi calcistici e cronache

politiche della Castellammare

degli anni scorsi come della città

recente, un vero e proprio viaggio

che racchiude la vita dell’autore, con

tutte le sue passioni, fino ad oggi: la

Juve Stabia, le avvincenti partite al

Subbuteo, l’impegno politico, la vita

istituzionale, l’associazionismo, la

sua città, momenti di vita privata.

Ogni capitolo viene presentato da

una frase di uno stabiese celebre, a

suggellare l’amore di Gianfranco per

la sua terra e la sua cultura. Pagine

d’affetto miste al rimpianto, ma

anche di speranza. Pagine intessute

come piccoli ricami all’intreccio vivo

e mutevole di una città in cui, senza

pietà, si rincorrono i dolori e i sorrisi,

mentre si guarda il mare e la maestosità

del Vesuvio.


arte e cultura

A cura di:

Maria

Elefante

Street Art

Il capolavoro è dietro l’angolo

A

fine luglio noi donne di

BLOB eravamo in tour a

Napoli per lavoro e mentre

da Piazza Plebiscito volgevamo verso

il lungomare, ci siamo imbattute in

una scritta sul basolato: “ASPETTA-

MI QUI” (1). E lungo il nostro percorso

ne abbiamo trovate molte altre, di

queste scritte. Così ci siamo chieste

se fossero opera di writers autorizzati,

con un significato, oppure no.

Street art o opera vandalica? Il

confine è molto sottile e non poco

discusso. L’istinto di molti giovani

artisti a cimentarsi in questa meravigliosa

e affascinante arte di

strada trova diverse motivazioni,

dalla protesta alla semplice forma

di espressione libera, autonoma e

spontanea. Il vantaggio? Sicuramente

avere un pubblico enorme di

visitatori, per niente paragonabile ad

una tradizionale esposizione in una

galleria e, cosa forse più importante,

instaurare una connessione diretta

tra l’artista e la città, senza alcun

limite o costrizione. E così si viene

notati e apprezzati e la propria arte

diviene spunto di riflessione per chi

ne gode, o viceversa, la subisce.

Dal graffito, alle bombolette spray e

agli stencil, le città di tutto il mondo

portano il segno della street art che è

esplosa intorno al 2000, soprattutto

grazie all’artista inglese Banksy. Se

vogliamo soffermarci a Napoli, gli

artisti di strada hanno sempre amato

la città e spesso hanno lasciato un

segno del loro passaggio. Forse,

alcune delle migliori opere d’arte

2

sono proprio quelle per le strade: dalla

“Madonna con una pistola”(2) proprio

di Banksy, al murales iper-realistico

“Gennaro” (3), a Forcella, di Jorit

Agoch; dal murales gigante (4) sul

muro dell’ex Ospedale Psichiatrico Je

so’ Pazzo - ora centro sociale- di Blu,

1

34


3

4

Grafferia

Cornetteria

Cappuccineria

Caffetteria

5

artista di strada italiano fra i migliori

al mondo, ai ritratti di donna (5) di

Alice Pasquini vicino alla Ciclofficina

Massimo Troisi.

Una forma d’arte, la street art, a cui

un appassionato non può più essere

indifferente, perché il muro di ogni

città può oggi celare un capolavoro.

Il mondo non è altro che una tela per la

nostra immaginazione. (Thoreau E. Enter)

Via Mazzini, 46

C/mare di Stabia (NA)

081 064 08 33


cinema e tv

Addio a Black Panther,

il supereore nero

di Hollywood

di Laura De Riso

C

i sono notizie che non vorremmo mai

ricevere e per tutti gli appassionati del

mondo Marvel la morte di Chadwick

Boseman, alias Black Panther, è stata davvero

dura da digerire. Ce li immaginiamo sempre

immortali i nostri supereroi, fin quando scopriamo

che hanno le loro fragilità: la kryptonite

per il re di Wakanda è stato un tumore al

colon, contro cui l’attore ha lottato per quattro

anni, ma che la notte del 28 agosto lo ha

ucciso, a soli 43 anni.

Pantera Nera non ce l’ha fatta, ma la sua

orma rimarrà indelebile nell’universo del

cinema. Il suo ruolo di T’Challa nell’episodio

del Marvel Cinematic Universe uscito

nel 2018, è stato uno dei maggiori successi

nella saga degli Avengers. Tra recensioni

stellari, file chilometriche fuori

dalle sale e spettatori vestiti in costume

africano, il film “Black Panther” ha segnato

la storia del cinema hollywoodiano

con un cast quasi interamente dalla

pelle scura e la prima candidatura agli

Oscar per una pellicola sui supereroi.

Boseman è stato immensamente amato

proprio per aver prestato il suo volto

al primo supereroe nero, in un periodo

storico tormentato dalle proteste del

Black Lives Matter. E adesso che non

vestirà mai più la tuta nera munita di

artigli, non può che venirci in mente

una delle scene più toccanti del film,

quando T’Challa prende le mani di suo

padre tra le sue e, in lacrime, ammette:

“Non sono pronto a stare senza

30


#Venezia77

Il ritorno

del Cinema

“Adesso è tutto ciò che avremo”. Con la

magica voce di Diodato, Venezia 77 ha chiuso

la Mostra più strana della sua esistenza.

Una mostra che per alcuni non si sarebbe

dovuta fare, ma che ha invece dimostrato

che il cinema può ripartire, ovviamente nel

rispetto della sicurezza.

A vincere il Leone D’Oro è il film “Nomadland”

di Chloé Zhao, già dato per favorito

alla vigilia. L’Italia esulta con due premi.

Pierfrancesco Favino vince la Coppa Volpi

come miglior attore per il film “Padrenostro”

e dedica, commosso, il suo premio a

tutte le stelle che nasceranno. Pietro Castellitto,

invece, ritira il premio alla Miglior

Sceneggiatura per il suo primo film da

regista, “I predatori”.

La Coppa Volpi per il miglior ruolo femminile

è, invece, di Vanessa Kirby, resa

popolare grazie alle prime due stagioni di

“The Crown” e premiata per il film “Pieces

of a woman”.

Una nostra menzione speciale per il direttore

del settore teatro della Biennale di

Venezia, Antonio Latella, eccellenza

stabiese! M.E.

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Castellammare di Stabia

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musica

Un viaggio in compagnia

di Parthenope... dispettosa!

A cura di:

Maria

Elefante

Nella canzone classica napoletana spesso il personaggio femminile è cantato da uomini

innamorati, arrabbiati o delusi. E se invece a cantarlo sono le donne? Ecco che nasce

“Parthenope dispettosa”, un recital che offre un punto di vista tutto femminile, ideato

da due donne e due uomini: Olimpia La Padula, Maria Ruggi, Vincenzo Spinelli e Peppe

Avenia. Abbiamo incontrato Olimpia e Maria per saperne di più.

Intervista a:

Olimpia

La Padula

e Maria

Ruggi

a cura di:

Maria

Elefante

Perché Parthenope è dispettosa?

M. Perché le canzoni sono per lo più

di fine ‘800 e si dicono proprio “a dispetto”

ed hanno come protagoniste

diversi tipi di donne, da mogli, fidanzate

e ragazze in cerca di realizzazione a

donne deluse e maltrattate dalla vita.

O. Portiamo in scena dalla donna

perduta di Viviani, alla donna che” nun

ten mai ciorta” fino alla donna di Ria

Rosa, antesignana del femminismo

moderno.

Come è nata l’idea?

M. Io ed Olimpia ci siamo conosciute

in una scuola di teatro ad Angri. Era la

mia insegnante. Durante il lockdown

abbiamo pensato al recital e pian piano

abbiamo coinvolto gli altri artisti,

tra cui Peppe Avenia, che a 13 anni mi

ha fatto conoscere il mondo del teatro.

È sua la ricerca delle canzoni, che

Olimpia ha cucito con le parti recitate.

O. E poi c’è Enzo Spinelli che è l’uomo

maltrattato da tutti i tipi di donne, alla

chitarra Raffaele Falco, alla tammorra

Gianluca Parente, alla fisarmonica

Nighi Mellino e ci accompagnano

due ballerine Maura Soldatini e Maria

Castellano.

Insomma, vi divertite sul palco!

O. Sì! Mentre nella vita siamo “scornose”,

sul palco diventiamo i nostri

personaggi. Il teatro è terapeutico,

crea un gruppo sano dove ognuno col

proprio ruolo non deve invadere gli

spazi degli altri. Il mio maestro diceva:

“Non esistono piccole parti, esistono

piccoli attori”. Non bisogna essere

“scustumat’ e palcoscenico”, il rispetto

della persona viene sempre prima

di tutto, nel teatro come nella vita.

38


Cover-mania: la linea sottile

tra omaggio e banalizzazione

Agosto 2020, Salerno -

Reggio Calabria. La radio

accesa. Poi, l’annuncio:

“Ascoltiamo con voi Caruso

di Jovanotti!”. Sembra

l’inizio di una barzelletta,

ma non lo è. Le chiacchiere

sul traffico e sul tempo si

bloccano immediatamente

per dare tempo al cervello

di elaborare l’informazione.

Un’altra delle cover

di “I love my Radio”, ho

pensato.

Jovanotti - che fra l’altro

ascolto con piacere - di

sicuro non è apprezzato

per le sue doti canore, e

questa non è una novità. Ma

il problema è stato ascoltare

la tramutazione di un

capolavoro in banalità.

La straordinaria canzone di

Dalla, dedicata al famoso tenore

Caruso che, costretto

da una tempesta a restare

a Surriento, fa esplodere il

suo canto tra il tormento

di un amore mai vissuto

e il dolore di una malattia

logorante, di banale non ha

proprio nulla. E se la prima

cover in versione orchestrale

è senza infamia e senza

lode, la versione “latina”

con i Cacao Mental mi ha

fatto torcere le budella dal

nervoso. Caruso diventa

una ballata insignificante,

dal ritmo da spiaggia da

ballicchiare con un mojito

in mano e la collana di fiori

appesa al collo.

Come se fosse una qualunque

canzone dell’estate,

destinata ad essere dimenticata

dopo due giorni.

Ho così deciso di ascoltare

tutte le altre cover nate da

questa iniziativa, “I love my

Radio”, nata per festeggiare

i 45 anni del sistema

radiofonico. Il progetto

ha proposto di votare la

canzone italiana più amata

degli ultimi 45 anni e in

contemporanea ha pubblicato

ogni settimana uno

dei classici della canzone

italiana reinterpretato da

grandi artisti del panorama

musicale italiano.

E così sono nate “Mare

Mare” di Elisa, “La donna

cannone” di Gianna Nannini,

“Centro di gravità permanente”

di Biagio Antonacci,

etc. Non per criticare

l’iniziativa in sé, che poteva

essere anche valida. Ma pur

apprezzando molti degli artisti

partecipanti, ho dovuto

ammettere a me stessa che

quasi tutte le interpretazioni

hanno perso la cosa principale:

l’anima.

E succede, in verità, da un

lustro circa, da quando è

iniziata la “Cover-Mania”,

da quando, evidentemente,

le sette note non bastano

più e la creatività è morta.

E allora si è cominciato a

rovistare nel cassettone dei

ricordi e ogni artista ha dato

la sua “interpretazione” a

diversi pezzi, facendone

dei veri e propri album.

Pezzi cantati “tanto per”,

interpretati senza dare un

senso alle meravigliose parole

che hanno reso grande

la musica italiana e, quindi,

pezzi a cui strappare via

il cuore tramutandoli in

canzonette da karaoke.

Le cover in generale non

sono queste. Sono cover

quando aggiungono, quando

arricchiscono dando

nuove sfumature e nuova

giovinezza all’originale,

senza però perdere il religioso

rispetto dovutogli.

Eppure sembra abbiano

deciso di toglierci anche il ricordo

della Musica “pensata”

e della sua complessa

bellezza.

Così potremmo ballare a

ritmo di raeggeton e smettere

di aspirare ad alzare

l’asticella.

A cura di:

Roberta

Attardi

Bada al senso, e i suoni baderanno

a sé stessi. (Lewis Carroll)


rubrica a cura di:

Via Plinio il Vecchio, 13

Castellammare di Stabia (NA)

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amici a 4 zampe

di Mario

Tramparulo

Titolare di

QUALAZAMPA,

Pet Shop di

mangimi e

accessori per

cani e gatti

e servizio di

toelettatura.

Rivenditore

autorizzato

26 settembre: dog lovers,

come lo avete trascorso?

E

bbene sì, anche

gli amanti dei

cani hanno la

loro meritatissima giornata

di celebrazione. In

Italia è da qualche anno

che il 26 settembre si

festeggia il Dog Lovers’

Day, anche per merito

della World Dog Alliance

e della Lega Italiana per

la Difesa degli Animali e

dell’Ambiente, che hanno

proposto di inserirla

nel nostro calendario

per non dimenticare

quanto sia importante

l’amicizia tra uomo e

cane. E in effetti, come

si fa a non amarli? Chi di

noi ha avuto il privilegio

di avere nella vita un

cane, sa quanto questi

amici a quattro zampe

possano donare alle persone

che hanno intorno.

In occasione di questa

giornata speciale,

però, più che i cani, si

festeggiano proprio

loro, i padroni e tutti

coloro che li amano.

Dal padrone coccolone

che non riesce a fare a

meno di stare incollato

al suo Fido al cosiddetto

“mammone”, che ama

fare le vocine al suo cane

solo per vederlo scodinzolare

felice al suono

della sua voce. Fino ad

arrivare allo sportivo,

che non perde occasione

per portare il proprio

cane a fare passeggiate,

corse, nuotate e chi più

ne ha più ne metta.

Ma al di là della giornata,

ormai passata, si può

sempre festeggiare

questo amore che è per

tutto l’anno!

Come? Semplice! Dedicare

del tempo a quello

che il nostro cane ama di

più! Passeggiate all’aria

aperta, tante coccole

e ovviamente una bella

dose di cibo succulento

che gli piace tanto!

Una bella spazzolata o

un bagno in più possono

essere altri due tipi di

attenzioni particolari da

regalare al nostro amico

a quattro zampe. E poi,

cosa c’è di meglio per

creare una maggiore

intesa con il proprio cane

se non giocare insieme?

40


Gatti e toxoplasmosi

facciamo chiarezza

L

a toxoplasmosi

è una malattia

che nel gatto è

di solito asintomatica

(lieve diarrea transitoria).

Solo nei gatti

immunodepressi può

dar luogo a sintomi neurologici

o oculari gravi.

Un metodo per evitare

il contagio del vostro

gatto è non dargli mai

carne cruda o insaccati.

Questa malattia può

essere trasmessa dal

gatto all’uomo ed è particolarmente

pericolosa

per le donne in gravidanza,

perché questo

microrganismo può

causare l’aborto o gravi

alterazioni al feto.

Ma cosa fare se c’è

un gatto in casa e una

donna incinta? Bastano

pochi accorgimenti

per evitare qualsiasi

pericolo. Il gatto infetto

elimina le forme infettanti

di Toxoplasma con

le feci e solo per pochi

giorni durante tutto il

corso della sua vita; le

forme infettanti necessitano

di 24-48 ore prima

di essere pericolose,

quindi se la lettiera viene

pulita tutti i giorni non

si corrono pericoli. Considerato

quanto sopra,

come precauzione

aggiuntiva è comunque

meglio che la donna

incinta non pulisca la

lettiera.

Più del gatto di casa

sono pericolose verdura

e frutta contaminate

dalle feci di gatti randagi.

Per questo occorre

lavare bene frutta e verdura

prima di mangiarle;

sono potenzialmente

rischiose anche le carni

crude e gli insaccati

(soprattutto di maiale),

che possono contenere

le cisti del parassita.

IL GATTO, soprattutto

se è ben curato, NON

È UNA FONTE DI CON-

TAGIO!

In ogni caso, ci si può

rivolgere al veterinario

per verificare, con test

sierologico, se il gatto è

infetto e se è nella fase

acuta dell’infezione e

può quindi rappresentare

un reale rischio per la

salute dell’uomo.

a cura di:

Dott. Oreste

Diletto

Direttore

Sanitario

della Clinica

Veterinaria

D.O.G.

Piazza Giovanni

XXIII, 29

081 870 34 26

Un gatto è un leone in una giungla di piccoli

cespugli. (Proverbio Indiano)


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La prevenzione alla base

di una buona salute

P

romuovere la

cultura della salute

significa far prendere

coscienza alle persone

delle proprie scelte, affinché

si acquisisca uno stile di

vita sano.

Gli studi scientifici dimostrano

l’importanza della

prevenzione e del checkup.

Quest’ultimo, infatti, è

il controllo medico che tutti

dovrebbero fare almeno

una volta all’ anno, al di là

di sintomi e disturbi, per

prevenire le patologie.

Quando siamo in salute,

sottovalutiamo l’importanza

di un check-up periodico:

un controllo medico che

permette di correggere in

tempo le cattive abitudini,

attuando modifiche negli stili

di vita, eseguendo esami

più approfonditi laddove

risultino segnali non chiari o

l’inizio di patologie. A partire

dai trent’anni sarebbe opportuno

prendere l’abitudine

di eseguirlo annualmente

e superati i cinquanta, dovrebbe

diventare un obbligo.

Ci sono degli esami che vanno

considerati di routine:

gli esami di sangue, che

consentono di rilevare indici

importanti ad esempio colesterolo,

glicemia, diabete,

alterazioni che potrebbero

portare ad un rischio di

infarto o ictus; la misurazione

della pressione, per non

sottovalutare l’ipertensione;

le transaminasi, per avere

un quadro completo dello

stato di salute del fegato;

il controllo della tiroide;

di Valeria Della Sala

l’elettrocardiogramma

per tenere sotto controllo il

cuore.

E non sono finiti. Ne andrebbero

fatti altri ancora come

l’ecodoppler, che esamina

le arterie carotidi e serve

a evidenziare la presenza

di aterosclerosi; una visita

oculistica, per verificare

problemi di pressione

oculare, rischio di glaucoma

e cataratta; un controllo

dell’apparato respiratorio;

un’ecografia all’addome

per individuare ad esempio

eventuali infiammazioni,

cisti, noduli.

Importante è il controllo

della schiena; nei bambini

soprattutto diagnosticare

per tempo disturbi che

riguardano la colonna vertebrale

consente di correggere

la postura e prevenire

l’insorgere di dolori lombari:

la vita sedentaria legata a

tv e videogiochi purtroppo

aumenta il rischio.

Bisognerebbe prendersi

cura del nostro corpo

come si dedica tempo al

divertimento. La mattina

quando vi alzate fate un

sorriso al vostro cuore, al

vostro stomaco, ai vostri

polmoni, al vostro fegato.

Dopo tutto, molto dipende

da loro.

salute e benessere

43


In mare, ho imparato

quanto è poco

ciò di cui una persona

ha bisogno.

(Robin Lee Graham)

I NOSTRI

SERVIZI

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• Levigatura carena e pitturazione con 2 mani di antivegetativa

• Controllo ed eventuale gonfiatura parabordi


lifestyle

Stop alla pigrizia!

L

e ferie sono un

ricordo lontano per

tutti, e si è tornati

alla routine quotidiana! Agli

impegni lavorativi e ai vari

problemi da affrontare, con

il ritorno a casa, si aggiunge

qualche eccesso di troppo

che ci siamo concessi durante

l’estate. E allora c’è chi

decide, da subito, di iscriversi

in palestra!

Le piscine indossano la loro

copertura invernale, le palestre

si riaffollano, si riaprono

le danze! Lo so, la parte più

difficile è proprio iniziare. A

volte non è semplice mettersi

in abiti sportivi e iniziare

dall’oggi al domani a fare

attività fisica.

Ma sono pienamente convinta

che una volta ingranata

la prima marcia, il nostro

corpo ci ringrazierà. Non a

caso, questi sono i mesi delle

grandi promesse, ma forza

e coraggio, cerchiamo di non

far prendere il sopravvento

alla parte più pigra di noi.

Non perdiamo tempo

pensando a come e perché

evitare di allenarsi. Ma

quante volte abbiamo fatto

cose che sembravano peggio

di quanto fossero in realtà?

Dopo tutto, non si tratta di

prepararsi ad una gara o ad

una maratona, ma solo di

allenamento e nemmeno

tutti i giorni.

Eliminiamo questi limiti

mentali e prepariamoci

a sudare! Ovviamente

affidiamoci ad un istruttore

che ci possa seguire passo

dopo passo nell’attività in

palestra, organizzata in base

di Valeria Della Sala

alla nostra massa muscolare

e struttura fisica.

Controlliamo, inoltre, i nostri

progressi; avere delle tappe

da raggiungere e superarle

aiuta la mente ad andare

avanti e non mollare. Ben

presto si avrà la sensazione

di un benessere diffuso, i

sistemi circolatorio e respiratorio

funzioneranno meglio,

le endorfine ci metteranno

di buon umore, i muscoli

torneranno vigorosi.

Alla fine dell’allenamento il

senso di stanchezza sarà

piacevole, proprio perché ci

stiamo facendo del bene.

Ricordiamoci che la pigrizia

fa parte di noi, ma

così anche la

costanza...siamo noi a decidere

quale strada prendere!

45


gusto

Lungomare Restaurant,

“un sogno divenuto realtà”

Una splendida location vista mare, una cucina che conserva i sapori di una volta, uno

staff giovane e appassionato, la buona pizza napoletana. Tutto questo è Lungomare

Restaurant. Ne parliamo con il suo chef Vincenzo Vaccaro.

Intervista a:

Vincenzo

Vaccaro

Chef di

Lungomare

Restaurant

a cura di:

Maria

Elefante

Quando e come è nato “Lungomare”?

Lungomare nasce nell’aprile del 2019

dalla volontà tenace di un gruppo di

imprenditori locali, tra cui ci sono anche

io. Siamo stati spinti dal desiderio

di investire nella nostra amata terra. E

cosi è cominciata la nostra avventura.

Che tipo di cucina ci dobbiamo

aspettare?

Io la definisco una cucina mediterranea

“semplice”, che racchiude i

sapori della nostra tradizione, ma

con una visione leggera e moderna.

Puntiamo sull’alta qualità dei prodotti

che scegliamo sempre con un occhio

attento al territorio, dal pomodoro

di Quisisana alla pasta di Gragnano.

Chi viene da noi trova qualità e giusto

prezzo, sempre. Inoltre, tutto è di nostra

produzione, dal pane ai dolci. Una

nostra particolarità è che rispettiamo

le stagioni e il ciclo naturale di vegetali

e pescato.

Quali sono i piatti più “quotati”?

I crudi di mare e gli antipasti. Ma non

possono mai mancare nel menù baccalà,

tonno e polpo; cambiamo i loro

accostamenti in base alla stagione!

Ci consigli un piatto dell’autunno

da assaggiare?

Gnocco ripieno di fonduta, vellutata di

zucca, funghi porcini e tartufo. Tutti i

profumi della stagione in una portata!

46


Le chicche di Chefmania

con Francesco e Co.

a cura dello chef Rosanna Fienga

Hai poco tempo?

C’è la Easy Cake!

Facile

4 Per.

• uno yogurt agli agrumi • tre uova

intere • una bustina di lievito per dolci

• un limone • zucchero • farina

Siamo tornati al lavoro, nonostante tutte

le restrizioni e le difficoltà.

Infatti, quest’anno c’è un’altra sfida da

affrontare, perché allora non affidarci ad

un dolce consolatore e veloce da fare

che ci faccia dimenticare momentaneamente

anche del Covid? Facciamoci

regalare un dolce momento da una

“Easy Cake”!

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1

2

3

4

Unire tutti gli ingredienti, tenendo presente

che per lo zucchero e la farina le quantità

devono essere dosate con il vasetto

vuoto di yogurt, due per lo zucchero e tre

per la farina.

Il limone, invece, va grattato avendo cura

di non arrivare alla parte bianca e poi,

dopo aver versato il tutto, mescolare con

una frustina o con un cucchiaio.

Versare in una teglia media da ciambella e

cuocere in forno a 180 gradi per 30 minuti.

Una volta sformato dalla teglia, spolverare

con lo zucchero a velo.

Lo potete portare a scuola o al lavoro

come se fosse una merendina, ma con

la sicurezza che non contiene coloranti

e conservanti!

(Isabel

I dolci in tavola sono come i concerti barocchi

nella storia della musica: un’arte sottile.

Allende)


MA TU VULIVE

‘A

L

a pizza ha un’origine controversa:

generalmente si fa coincidere la

nascita di questo prodotto con l’inizio

della tradizione napoletana che vede

le prime pizze uscire dai forni partenopei

intorno alla fine del 1700, anche se in veste

diversa rispetto a quella attuale.

Si hanno tracce di focacce cotte in forno

a legna fin dal Medioevo in tutta Italia. Il

nome pizza pare derivi da una storpiatura

del termine “pitta”,

una sorta di disco di

pasta di pane

schiacciato

che era utilizzato nei forni per testarne

la temperatura prima delle successive

infornate. La ricetta vera e propria è

fatta risalire al momento in cui in Campania,

alla fine del ‘500, le viene abbinato un

condimento: la prima pizza prende il nome

di “mastunicola” ed è condita con strutto,

pepe e basilico. Il nome è una storpiatura

del termine dialettale con cui si indicava il

basilico, cioè vasunicola.

Intorno al 1830 i dischi d’impasto cominciano

ad essere conditi con il pomodoro,

riuscendo così a sfamare le classi più

povere; le pizze sono cotte dai fornai e

vendute sulle bancarelle da venditori

ambulanti.

Solo verso la fine

del XIX secolo

si


PIZZA!

assiste alla nascita ufficiale della pizza

Margherita: questo aneddoto è accomunato

spesso alla vera origine della pizza

moderna. Siamo nell’estate del 1889 e la

storia racconta di un pizzaiolo, Raffaele

Esposito, che, in occasione della visita a

Napoli della regina Margherita di Savoia,

dedica alla sovrana un disco di pasta condito

con basilico, mozzarella e pomodoro

e cotto nel forno a legna.

Il XX secolo vede la diffusione della pizza

in tutta Italia e successivamente fuori

dai confini nazionali: la città di Napoli è

una delle prime in cui nascono pizzerie

che ancora oggi sopravvivono e portano

avanti una storica tradizione familiare. Il

resto dell’Italia non offre pizzerie fino al

secondo dopoguerra e le prime nascono

solo nelle grandi città. Con il passare degli

anni la pizza si diffonde in tutto il mondo

grazie agli emigranti che portano lontano

una tradizione tutta italiana.

La pizza è attualmente uno dei cibi più

consumati e diffusi al mondo, seppure

con differenze sostanziali di stile fra

nazione e nazione, ma anche tra

le diverse regioni italiane.

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produzione

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‘Na tazzulella

S

i dice che a Napoli si beva il caffè

più buono del mondo e in tanti

si sono affannati nel cercare il

segreto della bontà del caffè napoletano,

indicando nell’acqua o nell’aria della città

partenopea la ragione dell’indiscutibile

primato.

Più che elementi materiali, tangibili, siamo

portati a credere che a fare del caffè

napoletano una bevanda inimitabile sia

soprattutto il motivo per cui si beve il

caffè a Napoli: non per tirarsi su o per fare

una piccola pausa nella giornata lavorativa,

bensì per socializzare.

A tutti è capitato di incontrare un amico

per strada e invitarlo a prendere un caffè,

di certo non per il bisogno di assumere

caffeina, ma semplicemente per scambiare

due chiacchiere serenamente.


‘e café

SIETE PRONTI

ALLE NOVITÀ?

A Napoli il caffè è il piacere di stare insieme,

senza fretta e senza ansie.

Napoletana è anche la tradizione del “caffè

sospeso”: antica usanza che consiste nel

pagare due caffè ma consumarne uno solo

e lasciare l’altro “sospeso”, a disposizione

delle persone più bisognose. Allora forse il

segreto è proprio questo: il caffè a Napoli

è più buono perché c’è dentro il cuore e

l’amore dei napoletani.

IN ARRIVO

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a cura di

Pasquale Balì

Personal Financial Advisor

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mail pasquale.bali@solyda.it

lavoro e società

Cos’è il piano

di accumulo capitale?

I

l piano di accumulo

capitale è una forma di

investimento automatizzata

con un importo ed

una scadenza prefissata

(es. 50 euro ogni mese).

Per semplificare, immaginalo

come una sorta di bonifico

periodico dove i soldi

vengono presi dal conto ed

investiti. Sei tu a decidere

l’importo che dovrà essere

prelevato in automatico

dal tuo conto corrente e

la periodicità (mensile,

trimestrale, semestrale,

annuale).

In qualsiasi momento, puoi

fare dei cambiamenti. Il

piano di accumulo lo si fa

principalmente per creare

una ricchezza che ti servirà

in futuro: immagina la

formichina che, mese per

mese, accantona una somma

e alla fine del periodo si

trova un bel gruzzoletto. In

più questa somma avrà una

rivalutazione del capitale.

Mettendo, invece, semplicemente

i soldi nel salvadanaio

o nel conto corrente,

non avrai una rivalutazione

del tuo capitale e avrai una

perdita in termini reali.

Quindi, con il passare del

tempo i prezzi dei beni e

servizi aumentano ed i tuoi

soldi restano sempre gli

stessi. La perdita in termini

reali è una questione molto

importante, che tutti devono

considerare; valuta che

dal 1996 ad oggi il valore

dei tuoi soldi non investiti

si è più che dimezzato.

Con il piano di accumulo

capitale investirai nel buono

e nel cattivo tempo, cioè

in fasi di ribasso e rialzo

dei mercati finanziari e non

avrai mai il problema di

sbagliare il momento di ingresso

di un investimento.

Nel prossimo numero di

Blob vedremo insieme

per chi è indicato.

53


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lavoro e società

A cura di:

Ciro

Esposito

Ante Covid - Post Covid:

cambia la richiesta

nel mondo del lavoro

T

utto è cambiato. Azzerate

le relazioni interpersonali, si

fa tutto online: si acquista,

si lavora, si parla, si studia con la

DAD (didattica a distanza). Ormai,

il mondo sta mutando e il Covid ha

dato solamente l’accelerata a questo

processo in forte espansione. Le

aziende stanno iniziando a mostrare

il proprio showroom tramite un tour

virtuale; i commercianti preferiscono

fare le videochiamate con i clienti

per mostrare i prodotti.

E visto che questi processi stanno

modificando il nostro essere, anche

il lavoro in sé subirà questi cambiamenti.

Avremo lavori sempre più

proiettati verso l’uso ansiogeno

della tecnologia. E quindi, trovare

lavoro “post covid” richiederà

competenze professionali nuove e

specializzate in tal senso.

Grandi aziende, come Google,

Apple, Microsoft, Amazon, stanno

assumendo profili legati all’uso delle

piattaforme digitali. Mutano i lavori,

mutano i mercati. L’Hi-Tech sta

crescendo a dismisura, mentre il turismo

e la ristorazione hanno subito

un crollo vertiginoso.

Va da sé che le aziende che hanno

legato il proprio mercato al delivery

sono riuscite ad uscire dall’impasse.

Mentre, chi non si è preparato

avrà sicuramente molte difficoltà.

Crescono le richieste in settori di

trasporto, gestione magazzini

legati ad import ed export, Grande

Distribuzione Organizzata, dai magazzinieri

per preparare la spesa on

line agli addetti al trasporto (+60%),

della logistica e delle attività legate

all’e-commerce (+40%) (fonte The

Adecco Group Italia).

55


politica in pillole

L’Italia del sì

A cura di:

Ciro

Esposito

L’

Italia ha votato sì. In

percentuali bulgare,

ha votato sì. Si temeva

per l’affluenza, per una riforma

semplice nella proposta e facile

nell’apprendimento. Il taglio dei

parlamentari è stato il quesito.

Non la riduzione dei privilegi della

casta, ma il taglio dei parlamentari.

E ha vinto il sì.

Ebbene, se solo si andasse in giro

a chiedere il perché del voto sul

sì, le persone comuni risponderebbero

che finalmente “mangiano di

meno”, “ci saranno meno persone

e quindi meno privilegi”, “sperpereranno

meno soldi”. Eppure il

quesito referendario non parlava

di abolizione della casta, oppure

di taglio degli stipendi.

Parlava di tagliare un po’ di casta,

ma sempre la casta resta.

Di meno? Sicuro. Ma pur sempre

casta.

Non parlava affatto di un tangibile

risparmio, eppure hanno basato

la propaganda su questo, perché

la comunicazione vince sempre.

Non ne parlava perché risparmio

effettivo non c’è.

Un euro e trenta l’anno non toglie

la sete a nessun cittadino. Perché

questo euro e trenta va spalmato

su 365 giorni l’anno, quando non è

bisestile, e non restano neanche i

centesimi in mano alle persone.

E quindi, quale è stata l’effettiva

ragione del taglio dei parlamentari?

Uno più uno, in matematica, fa

sempre due. Sempre.

In politica no.

Quando si parla della materia “politica”

bisogna fare molta attenzione,

perché spesso si nascondono

tranelli nei quesiti stessi, ma

soprattutto nelle argomentazioni.

56


E allora, torniamo indietro a pochi anni

fa e vediamo il collegio di Castellammare

quanti parlamentari, della città

stessa, ha offerto al Parlamento. Ben

tre. Molti non lo sanno o l’avranno dimenticato,

ma la città di Castellammare

di Stabia ha ben tre rappresentanti nel

Parlamento Italiano. Il problema reale,

quindi, risulta la qualità dei nostri politici

(rappresentanti), non il numero.

Perché tre parlamentari, tra l’altro totalmente

in forza di governo, dovrebbero

essere l’asse di dialogo con i territori.

Ma così non è. Non so se per incapacità,

e non sono nessuno per dirlo, ma

sicuramente così non è. E allora, prima

di andare a porre una “x” su di un foglio,

riflettiamo su cosa stiamo facendo.

Cerchiamo di capire che senza la costituzione

dei nuovi collegi, il Parlamento

non sarà tagliato.

Cerchiamo di capire che senza una

nuova legge elettorale, il Parlamento

non sarà tagliato.

E avendo un parlamento più ristretto,

che andrà a pescare parlamentari in

porzioni di territori più ampi, rispetto a

collegi odierni, ci ritroveremo ancora (e

ancora) i dinosauri della politica, la “Casta”,

come a qualcuno piace definirla.

Il problema era il bicameralismo perfetto,

a mio dire, non il numero di parlamentari.

“ (George

I pensatori della politica si dividono generalmente

in due categorie: gli utopisti con la testa fra le

nuvole, e i realisti con i piedi nel fango.

Orwell)

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sicurezza

Assenteismo: la “fuga” dal lavoro

che può condurre al licenziamento

N

el mondo del lavoro il termine

assenteismo viene utilizzato

per identificare il comportamento

dei lavoratori che si assentano abitualmente,

o comunque in modo frequente, dal

posto di lavoro per un periodo di più giorni,

per propria volontà e in modo ingiustificato.

Ma come si manifesta concretamente? Per

poter parlare di assenteismo bisogna che si

verifichi almeno una di queste tre condizioni:

• l’abuso dei permessi retribuiti o permessi

per malattia, che potrebbe nascondere un

ulteriore impiego non ufficiale o semplicemente

rivelare la scarsa serietà del lavoratore;

• l’assenza ingiustificata dal luogo di

lavoro, magari coperta da un collega che si

comporta da “complice” e timbra anche il

cartellino dell’amico;

• richieste sospette di periodi di aspettativa.

L’eccessivo numero di assenze da parte dei

dipendenti rappresenta un grande problema

per le aziende e produce un innegabile

disagio organizzativo, incidendo negativamente

sia sull’economia dell’azienda, sia

sui lavoratori. L’azienda, infatti, in presenza

di dipendenti assenteisti, tende a perdere

produttività a causa della modifica dei

programmi di lavoro e delle sostituzioni del

lavoratore o dei lavoratori assenti.

Per questo l’assenteismo sul lavoro può costituire

una causa legalmente riconosciuta

58


• esperti in sicurezza •

• investigazioni private •

• investigazioni aziendali •

• bonifiche elettroniche •

• noleggio tecnologie •

(giusta causa) di licenziamento. Uno degli

elementi su cui si basa il licenziamento per

giusta causa è il venire meno dei presupposti

per continuare un rapporto di lavoro.

In altre parole, la mancanza di fiducia.

Secondo la normativa italiana, bisogna

dimostrare che il comportamento tenuto dal

lavoratore sia stato talmente grave da ledere

il rapporto fiduciario con il datore di lavoro.

Non è facile, però, dimostrare che le assenze

sono tattiche e che i motivi di assenza addotti

sono inventati.

Il datore di lavoro, per accertare e provare

che sussiste assenteismo, può rivolgersi a

un’agenzia di investigazioni o a un investigatore

privato. Sarà compito dell’azione investigativa

raccogliere tutte le informazioni e

le prove utili (corredate anche da eventuale

materiale fotografico, audio e/o video) per

poter procedere legalmente. L’investigatore,

infatti, può recuperare e documentare ogni

tipo di elemento che risulti utile a legittimare

il licenziamento nei confronti del dipendente

scorretto.

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neppure

Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare

un giorno in vita tua. (Confucio)


sport

Fantacalcio: l’evento sportivo

più atteso dell’anno!

di Ciro Esposito

I

l calcio è lo sport più

seguito al mondo. In

Italia più di 1 milione di

atleti lo praticano a livello

agonistico (dati tesseramento

Coni). Ma c’è un

gioco che ha a che fare con

il calcio e che lo supera a

dismisura: il Fantacalcio.

Più di 6 milioni di italiani,

ogni anno, creano “assembramenti”

per organizzare

questo gioco di fantasport

sul calcio. Ed io sono tra

questi. Addirittura, dal 2017

“fantacalcio” è diventato

un marchio registrato di

proprietà di Quadronica Srl,

titolare della piattaforma

che tutti usiamo: Fantagazzetta.

Ma di cosa si tratta? Il fantacalcio

consiste nell’organizzare

e gestire squadre

virtuali, con rose di calciatori

reali di 25 calciatori

(3 portieri, 8 difensori, 8

centrocampisti, 6 attaccanti),

che si sfidano in tornei

creati come la Serie A, ma

anche Champions League,

Europa League e altri campionati.

Inventato da Riccardo

Albini, nel lontano 1990

(ben 30 anni fa), fu poi

reso popolare dalla collaborazione

con La Gazzetta

dello Sport che, a partire

dal 1994, iniziò a fornire le

votazioni dei giocatori per il

calcolo delle giornate.

Avvincente, entusiasmante,

carico di adrenalina. Non

sembra, ma il fantacalcio è

un mix di emozioni. Credi

di essere l’allenatore della

tua squadra. Inizi a parlare

con i tuoi giocatori, li

castighi in panchina quando

60


non giocano bene e prendono voti bassi.

Ci sono molte storie da raccontare sul

fantacalcio. Io, per esempio, ne faccio ben

tre. Tutti con modalità diverse: dall’asta a

busta chiusa, a 600 crediti per la rosa, ma

anche a 1000, all’obbligo di quattro giocatori

“under” nella rosa. Un vero e proprio

manager: studio, concentrazione e tanta,

tantissima, fortuna.

Ma la menzione più importante che posso

dare a questo gioco è l’essere il vero

evento più atteso dell’anno. Ebbene sì, ci

sono gruppi di amici che fanno il fantacalcio

da decenni. Non erano ancora fidanzati

e uscivano insieme. Poi si sono sposati e

alcuni portano addirittura i figli all’asta.

Il Fantacalcio è il momento della birra insieme,

del panino, della pizza. Ci sono dei

veri e propri riti: una lega, a cui partecipo,

non inizia se un fantallenatore non versa

il caffè freddo. E allora, quello che sembra

solo un gioco, diventa un vero e proprio

momento di condivisione tra amici.

Lo

sport va a cercare la paura per dominarla, la

fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla.

(Pierre de Coubertin)

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di Gatto Antonio

via Ponte Izzo, Pompei (NA)

tel 081 536 52 98

mail metalcolordigattoant@libero.it


motori

Le novità

del Codice della Strada

di Ciro Esposito

L

a riforma del Codice

della Strada

è ormai alle porte.

La Camera ha optato per il

ritorno della discussione in

Commissione Trasporti e,

mediante il decreto Semplificazione,

la conversione in

legge sarà più veloce.

Ma quali cambi dobbiamo

aspettarci?

Innanzitutto, si è partiti dal

concetto di “utenza vulnerabile”

per quanto riguarda

pedoni, ciclisti e disabili: gli

attraversamenti pedonali,

in tal senso, potrebbero

essere rialzati al piano del

marciapiede oppure, addirittura,

colorati.

Inoltre, anche se in alcuni

comuni già è in uso, i sindaci

potrebbero prevedere

stalli di sosta “rosa” per le

donne in stato di gravidanza,

o con un neonato fino ai

due anni di età, nei pressi di

farmacie, supermercati, o

zone utili alle neomamme.

I pedoni avranno obbligo

di precedenza anche se si

stanno solamente accingendo

ad attraversare e

potranno essere collocati

sensori che attivano segnali

luminosi al loro passaggio.

Le due novità più importanti,

però, riguardano le

sanzioni:

chi usa il cellulare alla guida

rischierà da 422 euro a

1.697 euro, con la sospensione

della patente da 7

giorni a due mesi, oltre alla

decurtazione di 5 punti

della patente. Inoltre, chi

occupa gli stalli per i disabili,

giustamente, avrà multe

dai 168 euro ai 673 euro,

con 4 punti di decurtazione

dalla patente.

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A breve

la scadenza

per la revisione

dell’auto

SI APPROSSIMA

L’INVERNO?

a cura di:

Raffaele

Castelli

Titolare

Gruppo Castelli

CONSULENZA

• Via Rajola, 73

C/mare di Stabia

• (NA)

• Via Casa Rosa, 59

Piano di Sorrento

• (NA)

• Via Adriana, 25

Angri

• (SA)

REV.VEICOLI

• C.so De Gasperi,

287

C/mare di Stabia

• (NA)

Il Covid ha fatto slittare tutte

le scadenze e i relativi pagamenti.

Per non farci trovare

impreparati, vi aggiorniamo

sulla scadenza della revisione

auto.

Il termine ultimo per il pagamento

era stato fissato al 31

Luglio, ma con il “Cura Italia”

è stata fissata la data del 31

Ottobre 2020.

Chi circola con un veicolo

non revisionato può essere

obbligato a pagare una multa

che varia dai 155 euro ai 625

euro e può comportare anche

il fermo amministrativo,

se si circola su autostrada.

Fermo che verrà revocato

solo prenotando la revisione.

Se invece si continua a

circolare su un veicolo già

sospeso, la multa si aggira

tra i 1.842 e i 7.369 euro, con

un fermo amministrativo

per 90 giorni.

Chiamaci e ti diremo cosa

serve per prenotare la revisione

della tua auto.

LA TUA MACCHINA

POTREBBE LASCIARTI A PIEDI

NIENTE PAURA!

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LA VISITA GRATUITA ALLA TUA AUTO,

SAREMO LIETI DI FARLO QUANTO PRIMA.

Ogni buona automobile dovrebbe durare

quanto un buon orologio. (Henry Ford)

PLURIMARCHE

Strada Statale 145, 84 • Pompei (NA)

tel• 340 6058290

info@ilove-car.it


motori

Nuova 500: buona la “Prima” !

A cura di:

Mario

Cirillo

Manager

Studio 81

studio8uno.com

O

ttobre è il mese

della Nuova 500: “la

Prima”! La Fiat ha

veramente lavorato sodo per

sviluppare e produrre internamente

la propria auto elettrica.

Ha solamente costituito una

collaborazione nella produzione

delle batterie, di casa Samsung.

E così è nato il nuovo “cinquino”!

Questa auto, curata in ogni particolare,

ha un brillante motore

elettrico da 118 CV e 220 Nm

di coppia.

Si contraddistingue per raffinatezza,

qualità degli interni e

del design, assenza di cambio,

aggiornamenti tecnici. Agile e

dinamica, la Prima 500 è la più

vivace delle citycar in circolazione,

paragonabile ad una 500

Abarth o ad una Tesla Model 3.

Pur essendosi evoluta notevolmente

nello stile, non tradisce

le proprie origini, riproponendo

i dettagli di stile che hanno

caratterizzato la precedente

generazione.

Quello che più preoccupa la

grande platea, riguardo l’acquisto

di una auto elettrica, è

l’autonomia.

Ma la nuova 500 scioglie ogni

64


dubbio: ben 320 km di autonomia, utilizzando

la modalità “Range”, che mette a

disposizione il massimo recupero di energia.

Addirittura, in città si parla di 400 km.

Il prezzo è commisurato al prodotto

presentato: 37.900 euro per la Cabrio

nella serie speciale di lancio “la Prima” e

34.900 euro per la Berlina con il tetto di

vetro. Sembrano costi alti? Non per quello

che si guida: l’auto possiede una batteria

da 42 kWh, una delle più capienti per il

segmento.

Inoltre, ha sistemi di assistenza alla guida

di livello 2, l’infotainment Uconnect5 da

10.2 pollici, la Wallbox per casa, la possibilità

di fare la ricarica da un Fast Charger

fino a 85 kW, il che vuol dire mettere 50

km nel “serbatoio” nel tempo di un caffè.

Insomma, la più piccola in casa Fiat è

diventata “grande”.

I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano

le curve. (Stirling Moss)


OROSCOPO

oroscopo

ARIETE TORO GEMELLI

Amore: non sempre le

esigenze coincideranno.

Lavoro: Giove e Saturno

decollano, ma tu vuoi scommettere?

Vita sociale: Marte e

Mercurio ti sconsigliano di esagerare

con gli incontri.

DEL MESE DI OTTOBRE

21 MARZO -19 APRILE 20 APRILE - 20 MAGGIO 21 MAGGIO - 20 GIUGNO

Amore: ben vengano i flirt

di fine estate. Divertiti.

Lavoro: sembra che i

blocchi estivi siano alle spalle.

Vita sociale: non è colpa

tua se qualcuno non sa vivere le cose

migliori.

Amore: decisamente

divertente, in netta ripresa.

Lavoro: Giove a metà

mese tornerà a essere diretto, un

progetto riparte.

Vita sociale: Mercurio ti

rende simpatica e gentile.

CANCRO LEONE VERGINE

21 GIUGNO - 22 LUGLIO 23 LUGLIO - 23 AGOSTO 24 AGOSTO - 22 SETTEMBRE

Amore: sarà una lenta ma

costante risalita, c’è un nuovo capitolo.

Lavoro: Marte si blocca

obbligandoti ad avere pazienza.

Vita sociale: qualcuno

ha ricominciato a credere in te.

Mettiti in gioco.

Amore: Saturno ti aiuta

a ripartire e Venere farà il resto.

Lavoro: Venere rende attuale

e molto importante l’impegno,

la professione.

Vita sociale: funzioni

perché Venere ti è vicina.

Amore: passioni e sentimenti

saranno più solidi del solito.

. Lavoro: concentra ogni

idea o iniziativa dopo il 13, quando

non sarai sola.

Vita sociale: forse sarai

più attenta e concentrata sulle cose.

BILANCIA SCORPIONE SAGITTARIO

23 SETTEMBRE - 22 OTTOBRE 23 OTTOBRE - 21 NOVEMBRE 22 NOVEMBRE AL 21 DICEMBRE

Amore: tu vai al massimo,

ma lui risente del rallentare di Marte.

Lavoro: la Luna Nuovati

aiuterà a capire meglio cosa fare.

Vita sociale: possiedi

le idee e le iniziative migliori da

condividere.

Amore: puoi accettare un

lui che si comporti da leader?

Lavoro: Venere ti aiuta

ma non aspettarti troppo.

Vita sociale: bene perché

il tuo modo di parlare ritrova slancio,

energia.

Amore: ti senti più pronta

per amare, ma lui sarà incostante,

mai preciso.

Lavoro: il mese partirà

molto bene per poi rallentare un pò.

Vita sociale: con questo

Giove di nuovo in pista, davvero non

ti devi fermare.

CAPRICORNO ACQUARIO PESCI

22 DICEMBRE - 19 GENNAIO 20 GENNAIO - 19 FEBBRAIO 20 FEBBRAIO - 20 MARZO

Amore: lentamente ritrovi

la chiarezza del cuore, la voglia di

innamorarti.

Lavoro: Venere non racconta

niente, tempi e modi li decidi tu.

Vita sociale: di sicuro hai

cose più interessanti da condividere.

Amore: interessante dal

22 in poi, sarà più facile capirsi.

Lavoro: Marte ti

promette tranquillità ma ti chiede di

rallentare.

Vita sociale: potresti

decidere di essere poco rumoroso.

Amore: stavolta non

è colpa tua, convinciti e non farti

coinvolgere in cose.

Lavoro: qualcosa di importante

sta per accadere, si riparte.

Vita sociale: tutto diventa

più facile quando ti senti migliore.

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https://www.cosmopolitan.com/it/oroscopo/mensile/


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