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Editoriale“Non dobbiamo mollare mai!……Mantenendo il buon senso sempre e comunqueOrmai è da oltre cinque mesiche giornalmente parliamodel Covid19: il famigeratocoronavirus.All’inizio non ci abbiamo fattocaso. Capitava in Cina,paese lontano, dal tocco esotico.Quello che avrebbe dovutofarci insospettire era lacontinuità con cui ne parlavanoi mezzi di informazione:ogni giorno nei telegiornali,in modo costante, subitodopo le notizie principali. Primadi diventare, esso stesso,la notizia principale. Abbiamosottovalutato il pericolo:era come essere in casa tranquillie sicuri, mentre fuori si scatenava la tempesta. Ma le tempeste nelgiro di un attimo si possono trasformare in uragani, e gli uragani, si sa,travolgono ed abbattono ogni barriera. Così è stato.Nel giro di pochi giorni ci siamo trasformati dal bel Paese ad un paeseammalato ed in ginocchio. Davanti a noi situazioni mai viste prima.Ospedali in prima linea, carenza di posti letto, terapie intensive al collasso,quarantena, zone rosse, gialle ed arancioni. Appello all’unità nazionaleed il circolare di una parola che di solito eravamo abituati a sentire solonei film del terrore: pandemia. La cosa che ha colpito più di tutti però,oltre all’estrema gravità della situazione, è stata l’insensibilità e la leggerezzadelle persone. Alla prima richiesta di stare chiusi in casa, la rispostadella popolazione è stata di riversarsi in massa una domenica pomeriggionei supermercati e centri commerciali per fare “scorte alimentari.” Neigiorni successivi la situazione non è migliorata. Il contagio si è diffusoinesorabilmente ed il numero dei morti è cresciuto giorno per giorno.Si è moltiplicato il numero degli appelli a rimanere il più possibile a casae a ridurre le uscite all’essenziale, fino alla decisione drammatica di chiuderela Lombardia e le 14 provincie delle altre Regioni prima e poi tuttal’Italia. E qual’è stata la reazione della gente davanti ad un’ordinanzacome questa? Mega Happy - hour sui Navigli durante il weekend, gitefuori porta e parchi gremiti. Sono passati diversi mesi da quel periodoterribile passando attraverso il Lockdown, decine di migliaia di morti, autocertificazionied altre mille restrizioni, ed alla prima occasione di libertàche cosa ha fatto la gente? La stessa identica cosa!!! Quello che non siè capito allora, come in parte anche oggi, che c’è stata e c’è in gioco lanostra sopravvivenza, quella dei nostri cari e quella delle persone che cistanno accanto quotidianamente.Dobbiamo accettare questi sacrifici, sia pure a malincuore, per poter ritornareal più presto alla vita che facevamo prima. Non è un discorsopolitico ma è solo un momento particolarmente grave, difficile e ineditonella storia del nostro paese. Tuttavia non dobbiamo farci abbattere.Non dimentichiamoci che i nostri nonni o bisnonni hanno vissuto la guerraed il dopoguerra e sono riusciti a dare nuova vita e ricostruire il nostropaese.Certo oggi combattiamo con un nemico invisibile, furbo e ancora in partesconosciuto, e proviamo rabbia, senso di smarrimento e depressione.Sensazioni che, a loro modo, colpiscono e rendono ancor più debole ilnostro sistema immunitario già messo a dura prova in questo periodo.In questo momento della battaglia il virus cominciamo a conoscerlo, manon l’abbiamo ancora sconfitto. Dobbiamo prendere piena coscienza delperiodo che stiamo vivendo e fare nostri gli sforzi che hanno fatto tutticoloro che hanno combattuto in prima linea (medici, infermieri, operatorisanitari) ai quali va il nostro plauso e ringraziamento infinito.Una soluzione potrebbe essere quella di prendere spunto dai bambini.Ci avete fatto caso? Dopo un po’ che sentono parlare del coronavirussbuffano e tornano a giocare. Contenti, come solo un bambino può essere,perché in questo periodo non sono andati a scuola.I bambini hanno la capacità di allontanare in maniera automatica i pensierinegativi, e lo stesso dovremmo fare noi adulti, allontanarci dallanegatività di questo brutto momento, affrontandolo con maturità e condeterminazione. Non dobbiamo mollare (visto che stiamo lottando perquanto abbiamo di più caro) usando dosi sempre maggiori di “Grano salis”e facendo in modo che il buon senso non sia una cosa usata soltantoper sentito dire ma la nostra arma vincente per tornare al più presto asorridere e alla vita normale a cui tutti abbiamo diritto.di Fabio VillaCONSULENTI e ASSICURATORIMONTI ROBERTO, MONTI MARCO - Agenti Generali di MelzoSUBAGENZIE:GORGONZOLA Responsabile Monti MarcoINZAGOVia Matteotti, 31 - Tel./fax 02.9510190mail: info@unipolsaimelzo.itSETTALA Responsabile Monti RobertoVia Trieste, 30 - Tel./fax 02.95770332mail: info@unipolsaimelzo.itResponsabile Benini GiulianoPiazza della Chiesa, 4 - Tel./fax 02.9548929mail: inzago@unipolsaimelzo.itVIGNATE Responsabile Cavagnoli MassimilianoVia L. Da Vinci, 20 - Tel./fax 02.95360626mail: vignate@unipolsaimelzo.itViale Olanda 7 - MELZOTel. 02.95710778 / Fax 02.95737185mail: info@unipolsaimelzo.itPEC: saimelzo@sicurezzapostale.it5