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360 GRADI MAGAZINE // Marzo-Aprile 2021

360 GRADI Magazine is the trendy, elegant, refined, and sophisticated publishing about Second Life (the virtual world by Linden Lab). Out every two months.

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<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

Magazine<br />

ARTISTA<br />

CIOTTOLINA XUE<br />

Arte<br />

L’arte 3D di Ciottolina Xue è<br />

conosciuta e apprezzata per la sua<br />

forte capacità comunicativa.<br />

LA “DOLCE<br />

VITA”<br />

DI ARNOO<br />

LA COSCIENZA COME<br />

ALLUCINAZIONE<br />

CONTROLLATA<br />

Psicologia<br />

Cosa ci permette di distinguere<br />

noi stessi dal mondo circostante?<br />

Esploriamo il concetto di coscienza.<br />

Fotografia<br />

SOUL OF DREAMS<br />

Destinazione da sogno, perfetta per<br />

Destinazioni<br />

i fotografi perché permette il rez<br />

aderendo al gruppo.<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

MARZO/APRILE <strong>2021</strong> - N. 4<br />

1


SOMMARIO<br />

16<br />

Creare<br />

TIP & TRICKS: COME<br />

CREARE ABITI IN SL<br />

abiti sembra<br />

essere più complicato<br />

di quello che è in realtà<br />

a causa di tutorial poco<br />

chiari, accelerati e che<br />

danno alcuni passaggi<br />

scontati. I miei primi due<br />

tutorials.<br />

20<br />

Cos’è<br />

LA COSCIENZA<br />

COME<br />

ALLUCINAZIONE<br />

CONTROLLATA<br />

la coscienza<br />

e che funzione<br />

svolge nella nostra<br />

esistenza?<br />

46<br />

La<br />

SOUL OF<br />

DREAMS<br />

magia di una<br />

land da sogno.<br />

Esploriamola<br />

attraverso gli occhi<br />

di Pino.<br />

74<br />

Una<br />

LOST LAGOON<br />

land che ci<br />

riporta al passato, a<br />

un modo di vivere a<br />

misura d’uomo che<br />

rischiamo di perdere.<br />

Esploriamola con<br />

Serena Domenici.<br />

98<br />

Artista<br />

CIOTTOLINA<br />

XUE<br />

3D apprezzata<br />

e conosciuta per<br />

la sua capacità di<br />

comunicare le sue<br />

emozioni e pensieri<br />

attraverso un<br />

sapiente uso della<br />

modellazione.<br />

126<br />

Vocalist<br />

ASAHRA<br />

LANNOK<br />

e insegnante<br />

di canto, ha fondato<br />

una importante<br />

accademia per<br />

l’apprendimento<br />

della professione di<br />

cantante.<br />

142 spartan<br />

TMD EVENT<br />

ci introduce<br />

nel mondo della<br />

moda maschile e<br />

ci consiglia TMD<br />

event per i migliori<br />

acquisti.<br />

154<br />

Gli<br />

ARNOO<br />

PLANER<br />

piace chiamarsi<br />

per gioco<br />

“paparazzo”. E’ un<br />

fotografo esperto<br />

in modo particolare<br />

nella ritrattista che<br />

colpisce l’occhio di<br />

chi guarda.<br />

174<br />

CAMP<br />

ITALIA<br />

Camp Italia è una<br />

land edcational,<br />

che si propone<br />

come intento la<br />

formazione dei nuovi<br />

utenti di SL. Propone<br />

diversi contenuti<br />

culturali.<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong> <strong>MAGAZINE</strong> è la rivista che tratta di Second Life a <strong>360</strong>°. Destinazioni, Arte, Musica, Moda, Fotografia, Arredo e Decorazione tutto in<br />

un’unica rivista bimestrale. Puoi leggere la rivista sul web, visitando la nostra pagina YUMPU.<br />

2 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Benvenuti al numero #4 di <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong> <strong>MAGAZINE</strong>.<br />

74 126 142<br />

LOST LAGOON<br />

ASAHRA<br />

LANNOK<br />

TMD EVENT<br />

Una land che ci riporta<br />

indietro nel tempo, a<br />

un modo di vivere più a<br />

misura d’uomo.<br />

Vocalist professionista,<br />

che ha fondato<br />

un’importante scuola di<br />

canto in SL.<br />

Nel settore della moda<br />

maschile, Spartan ci<br />

introduce ciò che fa<br />

tendenza.<br />

BENVENUTI<br />

Benvenuti al numero 4 della rivista.<br />

In questa quarta uscita <strong>360</strong><strong>GRADI</strong><br />

introduce diversi nuovi collaboratori che<br />

potete conoscere nelle note dell’editore<br />

ed esplorare durante la lettura.<br />

Sono molto lieta del loro ingresso, la<br />

loro presenza arricchisce la rivista e ci<br />

permette di proporre contenuti sempre<br />

migliori e più ricchi. Ognuno porta la<br />

sua esperienza e professionalità nel suo<br />

specifico settore di competenza.<br />

Buona lettura!<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

3


TEAM<br />

LADMILLA VAN FRANK<br />

PINO<br />

JARLA<br />

RESPONSABILE<br />

SETTORE ARTE<br />

RESPONSABILE<br />

SETTORE<br />

MUSICA<br />

SETTORE<br />

DESTINAZIONI<br />

SETTORE<br />

DESTINAZIONI<br />

RESPONSABILE<br />

SETTORE<br />

FOTOGRAFIA<br />

Artista e Proprietaria della<br />

Galleria THE EDGE.<br />

Dj , Designer e Architect<br />

Planning.<br />

Blogger di arte e destinazioni<br />

presso Art Korner Blog.<br />

Critico d’arte, giornalista e<br />

redattore.<br />

Fotografa.<br />

OEMA<br />

EDITORE<br />

Fondatrice di VIRTUALITY blog e<br />

<strong>360</strong><strong>GRADI</strong> Magazine.<br />

4 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


VIOLET<br />

DEGOYA<br />

SPARTAN<br />

ASHLEY<br />

RESPONSABILE<br />

SETTORE<br />

MARKETING<br />

RESPONSABILE<br />

SETTORE<br />

PSICOLOGIA<br />

SETTORE<br />

MODA<br />

MASCHILE<br />

SETTORE<br />

MODA<br />

FEMMINILE<br />

Esperta di Social Media<br />

Marketing.<br />

Psichiatra.<br />

Fotografo, ex blogger ed esperto<br />

nel settore moda.<br />

Fashion Blogger.<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

5


NOTE DELL’ EDITRICE<br />

Siamo giunti alla quarta uscita di <strong>360</strong><strong>GRADI</strong> Magazine.<br />

Questo numero è ricco di interessanti novità, soprattutto grazie<br />

all’ingresso nel Team di <strong>360</strong><strong>GRADI</strong> di quattro nuovi collaboratori<br />

che, sono certa, apprezzerete molto.<br />

Questo numero è ricco<br />

di interessanti novità,<br />

soprattutto grazie<br />

all’ingresso nel Team<br />

di <strong>360</strong><strong>GRADI</strong> di tre<br />

nuovi collaboratori<br />

che, sono certa,<br />

apprezzerete molto.<br />

Nel settore MODA MASCHILE diamo il benvenuto a Spartan che ci<br />

illustra il mondo del fashion maschile. Si tratta, come sappiamo, di<br />

un settore di nicchia, poco esplorato e, proprio per questo, molto<br />

apprezzato. Sono convinta che Spartan sia in grado di indirizzare<br />

la moda maschile, aiutando gli uomini del mondo virtuale a<br />

trovare il proprio stile. Spartan è anche fotografo, quindi propone<br />

le sue immagini. Nel settore della MODA FEMMINILE sono lieta<br />

di avere con noi Ashley Yexil, fashion blogger affermata con<br />

una grande esperienza nel campo della moda. Le sue immagini<br />

delicate e di impatto sono una ricchezza in più per il nostro<br />

Magazine.<br />

Nel settore DESTINAZIONI fanno il loro ingresso Pino e Frank.<br />

Pino ha un passato da critico d’arte e letterario: ha colto<br />

l’occasione per riprendere la scrittura decidendo di collaborare<br />

con <strong>360</strong><strong>GRADI</strong>. La sua professionalità si coglie agilmente dal suo<br />

stile di scrittura.<br />

Frank è blogger di arte e destinazioni presso il blog Art Korner che<br />

lui stesso ha creato. Apprezzo il lavoro che Frank sta svolgendo e il<br />

contributo che sta dando al settore artistico, quindi la sua volontà<br />

di collaborare con <strong>360</strong><strong>GRADI</strong> è molto apprezzata.<br />

Quattro persone si uniscono e due ci lasciano, in particolare<br />

Serena Domenici e Misoindite Romano. Le ringraziamo<br />

per la loro collaborazione alla rivista e auguriamo loro una<br />

buona prosecuzione nelle attività che a loro appassionano<br />

maggiormente.<br />

Infine, ho voluto introdurre la sezione “Tips and Tricks” con alcuni<br />

tutorials suddivisi per tema.<br />

Arrivederci al prossimo numero.<br />

BENVENUTO<br />

<strong>360</strong><strong>GRADI</strong> è una rivista interattiva<br />

disponibile su YUMPU. Prendi la tua<br />

copia del kiosk in redazione.<br />

6 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Collaborare a una rivista non<br />

è semplice: richiede passione,<br />

impegno e molta costanza.<br />

- Oema<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

7


ART PROMOTION ON FACEBOOK<br />

8 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

9


VIOLET BOA<br />

Le mie responsabilità comprendono la pianificazione,<br />

l’implementazione e la gestione di strategie di PR, nonché<br />

l’organizzazione e la gestione di varie attività di PR.<br />

Utilizzo diversi canali per ottimizzare la diffusione e il successo di<br />

una campagna, con un’attenzione orientata al cliente e una consegna<br />

sicura che rappresento in modo inequivocabile, e realizzo gli interessi,<br />

i desideri, le esigenze e le aspettative dei miei clienti.<br />

Violet Boa,<br />

Responsabile del Settore<br />

MARKETING<br />

Una parte naturale del mio lavoro consiste nell’organizzare interviste<br />

e coordinarmi, ricercare e raccogliere opportunità di partnership,<br />

stabilire e mantenere rapporti con giornalisti, influencer e blogger,<br />

oltre a supportare i membri del team del mio cliente nella<br />

comunicazione e nella gestione di una campagna.<br />

Attraverso anni di esperienza nella gestione dei social media, che<br />

richiede sempre ottime capacità di comunicazione, presentazione e<br />

leadership, oltre a eccellenti capacità organizzative e di gestione del<br />

tempo, sono diventata autocritica e sono sempre interessata a nuovi<br />

impulsi.<br />

L’apprendimento, sia esso auto-diretto o attraverso la conoscenza di<br />

fonti competenti, fa parte del processo quotidiano.<br />

Le osservazioni e le riflessioni (auto-riflessioni) sulla situazione<br />

esterna ed interna mi danno la possibilità di riconoscere i problemi e<br />

di cambiarli in una direzione positiva.<br />

Sono una pensatrice positiva ma anche critica e risolutrice di problemi<br />

analitici che - con molta empatia - accetta gli interessi contrastanti,<br />

la (in) tolleranza personale e le opinioni degli altri. Sono molto<br />

adattabile e disponibile al compromesso per accettare alternative<br />

positive che rendano tutti felici e portino al successo desiderato.<br />

Nella mia top ten degli interessi ci sono l’arte, la fotografia, il design,<br />

l’arte digitale, la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura, la<br />

scienza, la consapevolezza e l’atteggiamento positivo.<br />

Mi sento molto onorata e orgogliosa della fiducia che Oema ha riposto<br />

in me invitandomi nel mio ruolo di PR a promuovere fin dalla prima<br />

pubblicazione <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong> Magazine, una rivista raffinata, di classe, ed<br />

elegante.<br />

Ci aspetta un compito entusiasmante e meraviglioso, e non vedo l’ora<br />

di compierlo!<br />

Violet<br />

10 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

11


LUNDY ART GALLERY<br />

LA LUNDY ART GALLERY E’ UNA CREAZIONE DI LEE1 OLSEN E OSPITA<br />

PERIODICAMENTE NUOVI ARTISTI.<br />

LA GALLERIA VANTA UNO SPAZIO ESPOSITIVO MOLTO AMPIO, PERMETTENDO<br />

AL VISITATORE DI APPREZZARE NUMEROSE OPERE D’ARTE.<br />

12 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


ARTISTI ESPOSITORI<br />

Deyanira Yalin, Moya<br />

Patrick, Etamae,<br />

Ilyra Chardin, Adwehe,<br />

ZackHermann, Sandi<br />

Benelli, Jessamine2108,<br />

Steele Wilder, Adelina<br />

Lawrence,<br />

Magda Schmidtzau ,<br />

Jos (mojosb5c) , JudiLynn<br />

India, Antonio Camba, and<br />

Mrs. Kamille Kamala<br />

TELEPORT TO LUNDY ART GALLERY<br />

http://maps.secondlife.com/secondlife/Brussel/12/130/2003<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

13


CAMP ITALIA<br />

CAMP ITALIA, EDUCAZIONE E INTRATTENIMENTO IN UN’UNICA<br />

DESTINAZIONE.<br />

VIENI A VISITARCI!<br />

Camp Italia è una sim educational in lingua italiana con vocazione internazionale, dove puoi<br />

trovare una calorosa accoglienza, eventi artistici e musicali, tante lezioni per imparare a usare<br />

Second Life e paesaggi mozzafiato per una meravigliosa esperienza della tua SL.<br />

Visit Camp Italia & Enjoy!<br />

Slurl<br />

https://maps.secondlife.com/secondlife/Camp%20Italia/127/64/23<br />

Official Website<br />

https://campitaliasecondlife.org<br />

14 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

15


TIPS & TRICKS<br />

COME CREARE ABITI<br />

Per tutti coloro che sono appassionati nella creazione di abiti mesh in SL, ho creato (per ora<br />

solo due) tutorials che illustrano (spero) in modo semplice come creare i propri abiti usando<br />

Marvelous Designer.<br />

Propongo in questo spazio questi due video tratti dal mio canale Youtube.<br />

16 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


OUR SPONSOR: HC INCORPORATED<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

17


DEGOYA GALTHIE<br />

Sin dall’inizio della sua apparizione nel mondo, l’uomo ha cercato<br />

di rappresentare e raccontare la propria esperienza con differenti<br />

strumenti quali il disegno, la fotografia e il cinema; alla base di questa<br />

incessante ricerca è il desiderio di descrivere il proprio mondo interiore<br />

con livelli di fedeltà sempre maggiori. Nella nostra società postmoderna<br />

la frontiera più evoluta di questa ricerca è rappresentata<br />

dalla realtà virtuale: questa tecnologia ci consente di “immergerci” in<br />

un ambiente generato dal computer, dentro cui è possibile muoversi e<br />

interagire come nel reale.<br />

Degoya Galthie,<br />

Responsabile del Settore<br />

PSICOLOGIA<br />

La realtà virtuale sta avendo numerose applicazioni che spaziano in<br />

diversi ambiti e rappresenta anche un’interfaccia di comunicazione<br />

avanzata che consente alle persone di interagire in modo naturale<br />

a distanza. Ormai è una tecnologia che ha una crescente diffusione<br />

anche nell’industria dell’intrattenimento, dove trova applicazioni,<br />

oltre nel settore dei videogiochi, nella cinematografia, nei parchi<br />

tematici e nei musei. I social network, l’e-commerce, l’educazione,<br />

lo sport sono solo alcuni dei numerosi ambiti che i mondi virtuali<br />

promettono di rivoluzionare. In campo medico, la realtà virtuale sta<br />

dimostrando un eccellente potenziale con applicazioni nell’ambito<br />

delle neuroscienze e della psicoterapia.<br />

Alla luce di tali premesse, l’obiettivo che mi sono posto in questo<br />

settore della rivista è raccontare la “rivoluzione virtuale” attraverso<br />

una prospettiva che vuole evidenziare l’impatto trasformativo di<br />

questa tecnologia sul cervello e sull’esperienza umana. In particolare,<br />

cercherò di investigare sugli effetti delle esperienze virtuali sul<br />

proprio mondo reale e di mettere in luce le opportunità che le<br />

tecnologie virtuali possono offrire, ma anche di porre in evidenza i<br />

potenziali rischi che esse implicano, attraverso una ricognizione delle<br />

ricerche più avanzate in ambito psicologico e neuroscientifico. Infine,<br />

cercherò di spiegare come le tecnologie simulative stanno cambiando<br />

il modo di comunicare e interagire delle persone, analizzando le<br />

opportunità e le sfide implicate dall’emergere dei mondi virtuali.<br />

Degoya<br />

18 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

19


LA COSCIEN<br />

COME ALLUCINAZIONE C<br />

SOGNO MODULATO DAI<br />

Scritto da DEGOYA GALTHIE.<br />

Immagini di JARLA CAPALINI.<br />

20 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


ZA<br />

ONTROLLATA: UN<br />

SENSI<br />

Esploriamo la nozione di coscienza, tanto sfruttata<br />

in contesti differenti. Facciamo chiarezza.<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

21


LA COSCIENZA<br />

COME ALLUCINAZIONE<br />

CONTROLLATA: UN SOGNO<br />

MODULATO DAI SENSI<br />

In questo articolo parlerò del cervello come organo cognitivo: il termine cognitivo<br />

vuol dire che è collegato con le funzioni della conoscenza e con la coscienza.<br />

Quando parlo di<br />

Neuroscienze, mi<br />

riferisco a quel<br />

corpo di conoscenze<br />

che studiano il<br />

cervello non dal<br />

punto di vista clinico,<br />

perché questo<br />

è già ambito della<br />

neurologia, della<br />

psichiatria e della<br />

neurochirurgia, ma se ne occupano per<br />

capire in che modo produce le immagini<br />

del mondo nella normale quotidianità<br />

di ogni essere umano. Come fa quindi il<br />

cervello a costruirsi e a rappresentarsi<br />

un mondo, compresi noi stessi, che lo<br />

stiamo studiando. In questo articolo<br />

parlerò del cervello come organo cognitivo:<br />

il termine cognitivo vuol dire che<br />

è collegato con le funzioni della conoscenza<br />

e con la coscienza.<br />

Pertanto, entrerò nel campo della discussione<br />

di questo articolo partendo<br />

dalla neuro-filosofia perché ritengo che<br />

sia l’approccio migliore per parlare di<br />

coscienza. La coscienza è la consapevolezza<br />

di esistere, della propria individualità<br />

ed unità; attraverso la coscienza<br />

noi distinguiamo il sé dall’altro da sé e il<br />

mondo interno da quello esterno.<br />

A qualcuno potrà sembrare scontato<br />

che la coscienza serva a distinguere il sé<br />

dall’altro da sé, eppure ci sono delle malattie<br />

come quelle che colpiscono il lobo<br />

prefrontale e fanno perdere al soggetto<br />

quello che Aristotele aveva inquadrato<br />

come il principio di identità: cioè io so<br />

di essere io. In queste malattie si verifica<br />

che il soggetto ha l’impressione e la<br />

convinzione che qualcuno dall’esterno<br />

gli imponga delle volontà che non<br />

sono le sue e, di conseguenza, esegue<br />

passivamente questi ordini. Di conse-<br />

22 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Cos’è la<br />

Coscienza?<br />

guenza si sente invaso e<br />

pervaso come se fosse un<br />

indemoniato, perdendo<br />

il controllo della propria<br />

esistenza. Questo avviene<br />

in quella sindrome<br />

che chiamata delirio di<br />

influenzamento che è<br />

una patologia del lobo<br />

frontale nel corso di una<br />

sindrome schizofrenica.<br />

Vedete come un fatto apparentemente<br />

scontato<br />

che non andrebbe spiegato<br />

è un qualcosa che,<br />

invece in determinati<br />

contesti clinici, si incrina<br />

e si inceppa; quindi il lobo<br />

prefrontale contribuisce<br />

a costituire quell’aspetto<br />

della coscienza che alcuni<br />

filosofi come Aristotele,<br />

nei suoi Principi della Logica<br />

mette al primo posto:<br />

il principio di identità,<br />

ovvero ognuno è uguale<br />

a sé stesso.<br />

Approfondendo meglio il<br />

discorso della coscienza<br />

come massima funzione<br />

cognitiva, legata alle funzioni<br />

corticali superiori,<br />

quando userò il termine<br />

funzioni corticali superiori<br />

mi riferisco a quello<br />

che, nel senso comune,<br />

noi spesso utilizziamo<br />

con l’espressione “quella<br />

persona ha molta materia<br />

grigia”. Con questa espressione<br />

faccio riferimento a<br />

una zona del cervello che<br />

sta nella parte esterna,<br />

un po’ come la buccia di<br />

un’arancia, che ci consente<br />

di fare le migliori cose<br />

e di compiere le migliori<br />

performance dal punto<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

23


di vista cognitivo. Per chiarire alcune<br />

tematiche neuro-filosofiche connesse<br />

con la coscienza, prenderò in esame<br />

una iperbole che circola nel mondo degli<br />

addetti ai lavori di questa materia e<br />

sostiene che la coscienza è un’allucinazione<br />

controllata, un sogno modulato<br />

dai sensi.<br />

È ovvio che una<br />

descrizione di<br />

questo genere ci<br />

pone subito dei<br />

problemi. Quando<br />

qualcuno mi chiede:<br />

“ma questa cosa esiste?”<br />

Io gli rispondo:<br />

“sì l’ho vista, l’ho<br />

vista io stesso con i<br />

miei propri occhi”.<br />

Questo accade perché noi siamo convinti<br />

che tutto quello che i nostri sensi<br />

e il nostro sistema cognitivo elabora e<br />

raccoglie è certamente sicuro, invece<br />

non è così. Ecco comparire, quindi, il<br />

concetto della coscienza come allucinazione<br />

controllata.<br />

Per spiegare meglio questa idea faccio<br />

riferimento al fumetto di Milo Manara,<br />

dove lui si ispira alla sceneggiatura di<br />

un film di Fellini che il regista non ha<br />

non ha potuto realizzare, non avendone<br />

avuto il tempo in quanto morì<br />

prima. La sceneggiatura, dal nome il<br />

Viaggio di G. Mastorna, ha questa trama:<br />

un signore arriva con un aereo in<br />

una strana città di un paese asiatico<br />

non meglio identificato; atterra, fa il<br />

checkout, chiama il taxi, va in albergo,<br />

si fa la doccia e poi accende la televisione.<br />

Alla televisione mostrano le immagini<br />

dell’aereo, con cui lui è arrivato,<br />

che esplode e si schianta a terra; il cronista<br />

dice che sono tutti quanti morti.<br />

Ecco una divaricazione dell’esame di<br />

realtà che oscilla tra il polo della realtà e<br />

il polo della fantasia, del sogno o dell’irrealtà<br />

ma viene abitualmente compensata<br />

e armonizzata dalla funzione della<br />

coscienza. Ci sono però degli stati limite<br />

in cui questa capacità di armonizzazione<br />

si intoppa oppure degli stati di ispirazione<br />

creativa ed artistica, dove trova spazio<br />

una narrazione e una sceneggiatura<br />

affascinante come questa descritta da<br />

Fellini in questo film, che purtroppo non<br />

abbiamo potuto vedere.<br />

L’assunzione<br />

che la coscienza<br />

è una<br />

allucinazione<br />

controllata<br />

ci suggerisce<br />

che ciò che<br />

noi vediamo, in buona parte, sono cose<br />

che noi crediamo di vedere e siamo convinti<br />

di aver visto; questo è tanto vero al<br />

punto che l’uomo sin dall’antichità e il<br />

pensiero della storia della filosofia hanno<br />

posto questo problema come primario.<br />

Platone si chiedeva ed era convinto<br />

della fallacità dei sensi; credeva che le<br />

nostre convinzioni fossero credibilmente<br />

vere quando basate sulle idee astratte.<br />

L’etimo latino del termine astratto<br />

ci dice che una convinzione è vera in<br />

quanto prescinde dai sensi che sono fallaci.<br />

In altre parole se io dico: “il triangolo<br />

ha tre lati”, questa frase, che appartiene<br />

al mondo delle idee astratte, molto verosimilmente<br />

è vera perché non ho bisogno<br />

con i sensi di contare i tre lati. I tre<br />

lati stanno già nel concetto di triangolo,<br />

tutto il resto è fallace. Anche Cartesio<br />

si muoveva con la sua impostazione del<br />

dubbio metodico e si chiedeva: “come<br />

24 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

25


faccio ad essere sicuro che i miei sensi mi<br />

dicano la verità?” All’uopo ha introdotto<br />

il concetto dell’inganno di un genio<br />

maligno: “io vedo delle cose e questo genio<br />

maligno mi imbroglia<br />

e mi fa credere<br />

vere queste cose”.<br />

Ne consegue che<br />

il rapporto che<br />

ho tramite i sensi<br />

con il mondo è<br />

sicuramente un rapporto alterato; successivamente<br />

risolverà in altri modi il<br />

problema della conoscenza, ma Cartesio<br />

non è l’argomento principale di questo<br />

articolo.<br />

Se osserviamo<br />

l’immagine di<br />

un arcobaleno,<br />

inteso come<br />

esperienza percettiva<br />

del colore,<br />

questo ci<br />

obbliga a dichiarare che la realtà non è<br />

così come ci appare per la buona ragione<br />

che i colori non esistono nel mondo fisico.<br />

Per esempio, il verde di una pianta<br />

non è una proprietà fisica della pianta,<br />

così come il<br />

peso e la natura<br />

chimica basata<br />

sulla cellulosa<br />

o la forma delle<br />

sue foglie; il colore<br />

verde della<br />

pianta non sta<br />

nella pianta, ma<br />

sta nella parte<br />

posteriore del<br />

cervello che si<br />

chiama lobo occipitale dove ha sede la<br />

area visiva. Negli esseri umani la visione<br />

è il senso più sviluppato, infatti gran<br />

parte delle aree cerebrali sono implicate<br />

nel riconoscimento e nella codifica degli<br />

stimoli visivi. Gli stimoli visivi sono raccolti<br />

da aree della corteccia occipitale in<br />

base a caratteristiche diverse. Gli stimoli<br />

visivi provengono dalle retine dei due<br />

occhi, dove sono situati i recettori visivi,<br />

e sono trasmessi da ciascun nervo<br />

ottico fino al cervello, dove si trasformano<br />

in immagini in movimento, multicolori,<br />

riconoscibili e rievocabili dalla<br />

memoria. L’area visiva è organizzata in<br />

un modo tale che ci sono cinque strati<br />

di neuroni, uno sovrapposto all’altro e<br />

queste lamine svolgono funzioni della<br />

percezione visiva fra loro differenti.<br />

Tutte le informazioni provenienti dalla<br />

retina arrivano capovolte all’area V1,<br />

l’immagine viene scomposta in base alle<br />

sue caratteristiche e tali parti vengono<br />

processate nelle relative aree della corteccia<br />

visiva. Successivamente l’immagine<br />

viene ricostruita nella corteccia<br />

prefrontale, che ci permetterà di vederla<br />

raddrizzata e a colori. vengono L’area V1<br />

è altamente specializzata nel processamento<br />

dell’informazione riguardante<br />

la forma e la collocazione di oggetti statici<br />

o in movimento nel campo visivo.<br />

Le cellule in V2 rispondono anche a<br />

varie caratteristiche complesse, come<br />

l’orientamento di contorni illusori e la<br />

disparità binoculare. La V3 è deputata<br />

alla percezione della forma degli oggetti<br />

in movimento. L’area V5 è essenziale<br />

per elaborare informazioni relativa il<br />

movimento. Quella che interessa a noi è<br />

la quarta di queste lamine sovrapposte<br />

che è quella che elabora i colori. In altre<br />

parole, il fenomeno colore non sta nella<br />

natura ma compare in questa lamina,<br />

che abbiamo detto essere la quarta e che<br />

chiamiamo V4; quindi è qui che nasce il<br />

fenomeno colore ma non l’esperienza<br />

colore che esamineremo più avanti. Ci<br />

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<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

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endiamo conto che, nel momento in cui<br />

noi parliamo del fatto che il i colori non<br />

sono una realtà del mondo ma una produzione<br />

del nostro cervello, le ricadute<br />

nel campo artistico e soprattutto in<br />

quello delle arti visive sono ovviamente<br />

importanti.<br />

Se osservate per<br />

la prima volta<br />

l’immagine di<br />

sinistra, la maggior<br />

parte di voi<br />

non riuscirà a<br />

capire di che<br />

cosa si tratta,<br />

però se, successivamente, guardate<br />

l’immagine<br />

a destra<br />

quasi tutti<br />

riuscirete a<br />

dare a quei<br />

pezzetti disorganizzati<br />

un processo<br />

univoco<br />

di concettualizzazione. Per esempio, di<br />

fronte alla seconda immagine direte<br />

che si tratta di un barbudo che potrebbe<br />

essere un rivoluzionario del Sud America.<br />

Se riprovate a guardare l’immagine<br />

precedente alla luce di quello che avete<br />

esperito tramite la visione del barbudo<br />

sudamericano, riuscirete a vedere quello<br />

che prima non avevate visto. Questo<br />

accade perché il cervello funziona così<br />

dal punto di vista della percezione visiva.<br />

La parte anteriore del<br />

nostro encefalo, chiamata<br />

lobo prefrontale, è<br />

la parte del cervello che<br />

si è evoluta, nel senso filogenetico<br />

del termine, alla fine dell’evoluzione<br />

del genere umano; compare nella<br />

sua pienezza anatomica e funzionale<br />

solo nell’homo sapiens, quindi circa 300<br />

mila anni fa. È a questo livello che vengono<br />

svolte tutte le funzioni corticali superiori:<br />

la ragione, la critica e il giudizio,<br />

le funzioni di anticipazione, la proiezione<br />

nel futuro e l’esame di realtà. Quindi<br />

è alla base di tutte le funzioni che sono<br />

connesse con l’io ragionevole e, quando<br />

si ammala il lobo frontale, entriamo nel<br />

capitolo dove si perde la mente e dove<br />

i sintomi sono costituiti da una perdita<br />

dei dati fondamentali. Infatti chiamiamo<br />

“demenze” tali condizioni.<br />

Quando sto seduto tranquillo, magari<br />

in un circo, e vedo con la retina del mio<br />

occhio un cavallo, l’immagine di questo<br />

cavallo attraverso la retina arriva, come<br />

dicevo prima, nell’area visiva che si trova<br />

posteriormente nel cervello; questa<br />

area, chiamata anche area calcarina,<br />

corregge tutte le distorsioni dell’input<br />

visivo collegato con l’occhio. L’occhio<br />

in pratica analizza i dati in modo molto<br />

grezzo perché svolge una funzione<br />

simile a quello di un’antenna; successivamente<br />

l’input arriva nella regione<br />

posteriore dove viene corretto. Tutte le<br />

distorsioni, dovute al fatto che la retina<br />

è un organo accartocciato e le immagini<br />

arrivano capovolte, vengono migliorate<br />

e quindi l’elaborazione dell’area visiva<br />

fa sì che io veda un cavallo. Però se le<br />

cose stessero solo così (io vedo il cavallo<br />

nella nell’area occipitale) andrebbero a<br />

sostegno della teoria della conoscenza<br />

basata sulla tabula rasa: qualunque cosa<br />

entri attraverso l’occhio nel mio cervello<br />

io lo riproduco fedelmente, invece non<br />

è così. A questo punto entra in gioco<br />

una funzione molto più importante per<br />

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cui l’input visivo viene proiettato sul lobo<br />

prefrontale. Sulla scorta dei dati percettivi<br />

e considerato che parliamo di un equino,<br />

di un mammifero e di un animale che nitrisce,<br />

il lobo prefrontale, che è capace di<br />

estrarre da tutti i dati dell’esperienza sensoriale<br />

un processo di concettualizzazione,<br />

arriva a dire che quello è un cavallo. In<br />

pratica il processo di pensiero simbolico<br />

e di concetto come un valore universale<br />

avviene solo nel lobo frontale. Il discorso<br />

a questo punto diventa ancora più affascinante<br />

perché il lobo frontale oltre a dare<br />

un nome, in quanto depositario del pensiero<br />

simbolico, è capace di simboleggiare tramite<br />

il linguaggio e tramite le funzioni linguistiche<br />

l’oggetto che io vedo, fa fare una<br />

cosa ancora più straordinaria. È in grado<br />

di immaginare cose a prescindere dai dati<br />

dell’esperienza fattuale. Per esempio, in<br />

questo momento posso concentrarmi sul<br />

Colosseo, lo posso vedere il modo anche<br />

dettagliato perché il lobo prefrontale ha<br />

questa capacità di rappresentarsi una raffigurazione<br />

di una certa cosa e vederla effettivamente.<br />

Certo io so distinguere se una<br />

cosa la vedo con la con la mia immaginazione<br />

o se la vedo attraverso i sensi, però,<br />

cosa ancora più straordinaria, è che questa<br />

cosa che io vedo perché la produco con la<br />

mia fantasia al livello pre frontale, poi viene<br />

visualizzata nella corteccia occipitale,<br />

cioè nello stesso posto dove era arrivata<br />

l’immagine del cavallo.<br />

Numerosi studi neurofisiologici ci hanno<br />

dimostrato che se io produco una visualizzazione<br />

per mezzo il lobo prefrontale<br />

oppure subisco passivamente una percezione,<br />

che attraverso la retina arriva al<br />

lobo prefrontale, entrambi questi stimoli<br />

arrivano alla area visiva nel lobo occipitale.<br />

Da un punto di vista elettrofisiologico<br />

si assiste allo stesso fenomeno, cioè l’immagine<br />

collegata con una percezione<br />

fattuale è identica dal punto di vista<br />

dell’organizzazione elettrofisiologica<br />

di queste zone del cervello ad una<br />

prodotta dal nostro stesso cervello.<br />

Ecco perché, riferendoci alle immagini<br />

di prima, riusciamo a trasformare<br />

un percetto informe, dove il nostro<br />

cervello non riesce a ricostruire questo<br />

afflusso di dati discordanti, in un<br />

unico processo di concettualizzazione;<br />

questo accade dopo che abbiamo visto<br />

la figura del barbudo rivoluzionario<br />

sudamericano facilmente individuata<br />

perché qui i contorni dell’immagine<br />

sono più netti.<br />

Un problema<br />

complesso riguarda<br />

il fatto<br />

che la realtà<br />

produce delle<br />

percezioni<br />

ambigue molto<br />

più spesso di quanto noi crediamo<br />

che ciò avvenga. Per esempio, prendiamo<br />

questa immagine, che è una<br />

delle più classiche forme di percetti<br />

ambigui, e osservatela con un attimo<br />

di attenzione; vi accorgerete che potete<br />

decidere di vedere la parte bianca<br />

e allora vedrete un calice, oppure di<br />

vedere la parte nera e allora vedrete il<br />

profilo di due ragazze che si guardano<br />

a distanza molto ravvicinata. La cosa<br />

sorprendente è che io, come con una<br />

specie di interruttore, posso decidere<br />

di passare da un tipo di visione all’altro<br />

tipo di visione; faccio ciò con un atto<br />

della volontà conseguendone che la<br />

percezione non è una lavagna dove<br />

io quello che ci scrivo poi vedo scritto.<br />

Questo accade per mezzo del lobo<br />

prefrontale che di fronte a un percetto<br />

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ambiguo ci fa vedere quello che quest’area<br />

cerebrale decide di vedere o di non<br />

vedere. I meccanismi motivazionali<br />

che fanno scattare una scelta piuttosto<br />

che un’altra e tutte queste funzioni dal<br />

punto di vista tecnico si chiamano funzioni<br />

esecutive, pur essendo questo un<br />

argomento interessante non lo tratterò<br />

nell’articolo.<br />

Riguardo<br />

alla cognizione<br />

del<br />

colore, ho<br />

accennato<br />

prima al<br />

fatto che<br />

nell’area V4 il colore prende vita e diventa<br />

un fenomeno visivo; vi ricordo<br />

una diatriba che però non avvenne in<br />

termini di scambio diretto di idee perché<br />

Newton morì poco prima che Goethe<br />

nascesse. Però ci fu un forte contrasto<br />

nei due punti di vista, aprendo un<br />

dibattito che ancora oggi fa discutere.<br />

Goethe non condivideva l’approccio<br />

di Newton alla visione in quanto per<br />

quest’ultimo la visione era un puro fatto<br />

di fisica ottica: ci sono i raggi della luce<br />

paralleli fra di loro poi c’è una lente che<br />

li fa convergere, eccetera. A Goethe questa<br />

cosa non piaceva e vi dirò che non<br />

piace neanche alle neuroscienze, tant’è<br />

che Vittorio Gallese, grande personaggio<br />

della neurologia italiana, ci dice questo<br />

dando pienamente ragione a Goethe:<br />

“… il colore non può essere considerato e<br />

studiato esclusivamente come attributo<br />

fisico del visibile, ma è sempre anche qualità<br />

affettiva dell’esperienza dell’immagine<br />

…” (2017). La componente emozionale,<br />

le esperienze passate e la memoria autobiografica<br />

connesse con quel fenomeno<br />

giocano un ruolo preponderante sull’aspetto<br />

di pura fisica ottica. Perché accade<br />

questo? Il discorso che ho fatto prima<br />

sull’area V4 ci chiarisce il meccanismo<br />

in quanto è qui che una radiazione luminosa<br />

diventa colore perché quest’area<br />

è preposta a costruire, su quel dato grezzo<br />

della radiazione elettromagnetica,<br />

l’esperienza del colore.<br />

Approfondendo l’argomento le cose<br />

diventano ancora più interessanti, il nostro<br />

cervello è sempre più affascinante<br />

e dimostra di saper fare delle cose che<br />

sono incredibilmente rilevanti. L’area<br />

V4 è connessa con varie altre regioni<br />

del cervello, per esempio con l’ippocampo<br />

che è il nucleo che elabora la memoria,<br />

soprattutto nel senso di fissare i dati<br />

stoccandoli nel magazzino della memoria.<br />

Altro collegamento è con l’amigdala,<br />

ulteriore importante nucleo sottocorticale<br />

del nostro cervello, che in sé non sarebbe<br />

un nucleo collegato con la memoria<br />

anche se gioca un certo ruolo molto<br />

caratteristico all’inizio della nostra vita,<br />

ma questo lo vedremo dopo. Comunque<br />

l’amigdala dà una potente connotazione<br />

affettiva ed emozionale all’evento a cui<br />

stiamo assistendo, per esempio al color<br />

rosso. Altra connessione è quella tra<br />

questa lamina V4 e il nucleo accumbens<br />

che si trova nella parte inferiore del<br />

lobo frontale ed è abbastanza rientrato<br />

rispetto al lobo prefrontale stesso. Il nucleo<br />

accumbens è il nucleo delle gratificazioni,<br />

del piacere, del godimento e della<br />

motivazione; tutto quello che ci pare<br />

bello e interessante, che ci gusta e che<br />

ci dà piacere trova nel nucleo accumbens<br />

il gestore di tutte queste attività<br />

elettrofisiologiche. Per capirci sul nucleo<br />

accumbens vanno tutti gli stimoli della<br />

cocaina. Sempre collegato con l’area V4<br />

c’è il lobo limbico che è la base biologica<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

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dei fenomeni emozionali.<br />

Per cui vedete<br />

che tutto questo<br />

insieme di<br />

network neurali<br />

fanno fare<br />

alla visione e al<br />

colore un salto<br />

dalla pura percezione<br />

a una<br />

grossa e importantissima trasformazione<br />

di questa esperienza fenomenica in un<br />

qualcosa che coinvolge profondamente<br />

tutta la nostra soggettività. Questa immagine<br />

potrebbe rappresentare la sintesi<br />

di quanto detto fino ad ora; appare ovvio<br />

che questo ragazzo difronte a una mostra<br />

di quadri, li vedrebbe vuoti se il cervello<br />

non avesse questa stratificazione e se<br />

non avesse tutta questa organizzazione<br />

che trasforma un puro dato di fisica ottica<br />

in un qualche cosa che sul piano della<br />

fenomenologia dell’esperienza creativa<br />

lo coinvolge. Senza tutta questa organizzazione<br />

neurofisiologica vedrebbe tutte<br />

le tele vuote o al massimo con qualche<br />

macchia bianca e<br />

nera. Questa altra<br />

immagine esprime<br />

un contenuto fortemente<br />

sensuale<br />

dove il colore rosso<br />

è importante e rimanda<br />

a un aspetto<br />

della sensualità, senza il quale sarebbe<br />

una banale e fotografia in bianco e nero.<br />

Questo è grosso modo il processo di come<br />

è organizzata la neurofisiologia della visione.<br />

Nonostante sia mio intento descrivere<br />

più in generale alcuni aspetti delle<br />

Neuroestetica, in questo articolo mi sono<br />

focalizzato sulla neurofisiologia della<br />

visione, riferendomi soprattutto alla pittura<br />

e alle arti visive. Tuttavia il meccanismo<br />

generale potrebbe essere esteso a<br />

tutti i campi dell’arte e alla Neuroestetica<br />

della esperienza formale.<br />

Ho accennato prima al fatto che il lobo<br />

prefrontale giochi un ruolo importante<br />

nella produzione di immagini mentali<br />

e cercherò ora di approfondire l’argomento.<br />

Ho fatto l’esempio del Colosseo<br />

e ho precisato che le aree visive posteriori<br />

reagiscono sostanzialmente, dal<br />

punto di vista elettrofisiologico, allo<br />

stesso modo sia che lo immaginiamo sia<br />

che lo vediamo realmente. Faccio questa<br />

premessa perché la maggior parte<br />

delle persone comuni, ma anche molti<br />

Neurologi sino a pochi anni fa, hanno<br />

creduto che la funzione cognitiva fosse<br />

collegata con la capacità del pensiero<br />

simbolico. Abilità, quindi, a produrre<br />

concetti di valore universale e, come<br />

si legge in ogni manuale di filosofia, un<br />

concetto è una trama di rapporti fissi ricavati<br />

dall’esperienza sensibile; perciò le<br />

operazioni che lobo prefrontale fa sono<br />

tutte nell’ambito del pensiero verbale,<br />

del pensiero in qualche modo dicibile.<br />

Questo è in piccola parte vero ma non<br />

del tutto, la nostra capacità di produrre<br />

immagini mentali fa sì che noi possiamo<br />

anche pensare con le immagini; cioè il<br />

prodotto pensiero dell’io ragionevole<br />

non si limita al linguaggio verbale e alle<br />

parole ma noi possiamo pensare anche<br />

tramite immagini. Un musicista, un pittore<br />

e anche un poeta non possono prescindere<br />

dalle immagini mentali; questo<br />

lo ha sostenuto anche Karl Jaspers, il<br />

padre della psicopatologia non biologica,<br />

dando un apporto molto importante<br />

alla conoscenza di questa fenomenica:<br />

“è possibile pensare invece che in concetti<br />

… in immagini, figure, note, miti, dei,<br />

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paesaggi, colori, azioni. Tutte le immagini<br />

primitive del mondo si costruiscono per<br />

questa via e ad esse si rifà il linguaggio delle<br />

parole”.<br />

L’importanza<br />

di quanto sostenuto<br />

da Jaspers<br />

ci fa capire<br />

come noi,<br />

in realtà, utilizziamo<br />

molto<br />

spesso le immagini mentali per ragionare;<br />

questo avviene soprattutto in situazioni<br />

emozionali particolari oppure quando ci<br />

lasciamo andare e ci rilassiamo profondamente,<br />

per esempio nella meditazione, in<br />

un esercizio di yoga e quando ci abbandoniamo<br />

ai sogni ad occhi aperti. In tutte<br />

queste situazioni non siamo più l’essere<br />

razionale che mette insieme le parole per<br />

formare un pensiero, secondo i principi<br />

della logica aristotelica. Vi sono delle<br />

circostanze in cui le immagini formano<br />

anch’esse dei pensieri basati sulla funzione<br />

figurativa, ma seguendo una sintassi<br />

diversa che non è quella che apprendiamo<br />

con il linguaggio, per quanto sia evoluto il<br />

pensiero simbolico.<br />

L’importanza<br />

delle immagini<br />

mentali ci porta<br />

a una considerazione<br />

che è di<br />

notevole importanza:<br />

come fa<br />

come fa il cervello umano, quindi l’uomo<br />

a leggere, a prendere dei riccioli e dei cerchietti<br />

e a dare loro il significato di una<br />

parola. Per esempio, in questa immagine<br />

a un certo punto del testo, la protagonista<br />

dice: “la foresta di Dean!!! … io ci venivo una<br />

volta a fare il campeggio con i miei”. Quando<br />

si legge la parola foresta si formano<br />

nella mente del lettore come dei disegni<br />

di alberi e di uccelli che volano, quindi<br />

quando noi leggiamo, grazie a questa<br />

abilità, produciamo immagini mentali<br />

relative a quello che stiamo leggendo.<br />

Quando io leggo la parola foresta, non<br />

dall’oculista che mi mette davanti un<br />

po’ di lettere da leggere, ma nel contesto<br />

di un romanzo, io produco delle visualizzazioni<br />

evocate dalla parola foresta.<br />

Ecco perché ci piace così tanto leggere<br />

i romanzi, perché noi viviamo in modo<br />

visuale quello che in realtà visuale non<br />

è.<br />

Come è possibile che<br />

avvenga tutto questo?<br />

Nel vedere questa<br />

immagine tutti<br />

diciamo questa è una<br />

lettera “f” e una parola<br />

scritta è fatta di<br />

segni che diventano<br />

cerchi, aste, puntini,<br />

grazie (font tipografici).<br />

A questo punto<br />

voi vi potreste chiedere a che serve parlare<br />

di una cosa così immediata e così<br />

scontata sul quale non sembra esserci<br />

niente da dire. Quello che ci appare così<br />

scontato in realtà ha richiesto da parte<br />

del nostro cervello un lavoro che è<br />

durato circa 300 mila anni, da quando<br />

l’homo sapiens ha acquisito il pensiero<br />

simbolico, quindi il pensiero formato da<br />

concetti di valore universale che valgono<br />

per tutti. Da questa prima fase, da<br />

questa conquista sono passati 295 mila<br />

anni, almeno, per arrivare a scrivere<br />

questo pensiero simbolico conquistato;<br />

il lavoro evolutivo, che ha fatto il nostro<br />

cervello per arrivare a conquistare l’uso<br />

la scrittura e con questo entrare nella<br />

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storia, è durato un periodo lunghissimo.<br />

Questo non solo per l’importanza di pensare<br />

in modo universale che accomunasse<br />

tutti (per cui quello che per me è un cane,<br />

è un cane anche per uno che sta dall’altra<br />

parte del mondo) ma anche perché era<br />

fondamentale che io potessi scrivere il<br />

mio pensiero e quindi trasmetterlo alle future<br />

generazioni. L’evoluzione ha fatto del<br />

suo meglio e solo dopo un congruo periodo<br />

di tempo ci è riuscita; i caratteri cuneiformi<br />

che sono le prime forme di scrittura<br />

apparse nella cultura umana sono comparsi<br />

circa 5000 anni fa.<br />

In questo disegno,<br />

che mostra il cervello<br />

umano visto<br />

dalla sua parte inferiore<br />

e dalla parte<br />

posteriore, sono<br />

evidenziate quelle aree che ci hanno messo<br />

295.000 anni per organizzarsi sul piano<br />

funzionale e presiedere al riconoscimento<br />

della forma delle lettere. Solo quando si è<br />

sviluppata questa abilità il nostro cervello<br />

è stato capace di leggere e scrivere, cioè i<br />

riccioli e i cerchietti che formano le parole<br />

hanno cominciato a prendere un senso e,<br />

con l’avvento della scrittura, l’uomo è entrato<br />

nella storia.<br />

Rivediamo un altro aspetto di notevole interesse<br />

che è quello dei neuroni specchio,<br />

argomento di cui ho scritto nei precedenti<br />

articoli della rivista ma che merita di<br />

essere analizzato per le innumerevoli e<br />

importanti funzioni di queste cellule nervose.<br />

I neuroni specchio sono un insieme<br />

di strutture, tra cui la più studiata è quella<br />

relativa al lobo prefrontale, che anzitutto<br />

costituiscono la base neurobiologica<br />

dell’empatia; l’empatia è quella funzione<br />

psichica, ma con una forte base neurobiologica,<br />

che ci consente di entrare nella<br />

mente degli altri, di farci una teoria di<br />

quello che l’altro pensa e di quello che<br />

l’altro ha intenzione di fare. Questa<br />

funzione ci consente, per esempio, il<br />

gioco di squadra e di andare a caccia<br />

in gruppo; ci permette nella frazione<br />

di un attimo di capire, giocando a<br />

calcetto, quale dei miei compagni di<br />

squadra è quello più adatto, per quello<br />

che sta facendo e che sta pensando in<br />

quel momento, a ricevere il mio passaggio<br />

di pallone. Senza l’empatia noi<br />

non saremmo capaci di fare un lavoro<br />

di squadra; non solo questo ma non saremmo<br />

neanche capaci di innamorarci<br />

o di stabilire un rapporto di amicizia<br />

che presuppone la capacità di entrare<br />

nella mente e di farci una teoria di<br />

quello che l’altro sta pensando o sentendo.<br />

Questa scoperta,<br />

estremamente<br />

importante,<br />

oltretutto ci<br />

spiega come<br />

mai in molte<br />

forme di autismo,<br />

invece, l’individuo vive nella sua<br />

solitudine ed è incapace di stabilire un<br />

rapporto di relazione empatica con il<br />

mondo. Grazie a questa scoperta, opera<br />

di un gruppo di scienziati italiani diretti<br />

dal prof. Giacomo Rizzolatti, e grazie<br />

alla comprensione dei meccanismi cerebrali<br />

alla base dell’empatia, noi siamo<br />

passati dalla visione del cervello come<br />

un organo prettamente neurologico<br />

capace di farci muovere e/o sentire,<br />

quindi da un puro organo senso-motorio<br />

a un organo cognitivo e affettivo.<br />

Un organo capace di produrre non solo<br />

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conoscenza, ma anche soggettività e intersoggettività<br />

e quindi relazioni con gli<br />

altri.<br />

Io posso guardare queste immagini<br />

e descriverle come un<br />

signore che beve del latte e, per<br />

far questo, io devo mettermi nei<br />

panni dell’altro per mezzo di un<br />

meccanismo che Vittorio Gallese<br />

ha chiamato simulazione<br />

incarnata.<br />

Se non ci fossero i neuroni specchio,<br />

per esempio, quest’immagine<br />

verrebbe<br />

descritta come tre<br />

donne sopra una sedia.<br />

Questa in effetti<br />

è la risposta che danno<br />

i pazienti con una<br />

malattia degenerativa<br />

del lobo prefrontale e<br />

delle connessioni con<br />

le quali questa parte<br />

anatomica è collegata;<br />

quindi pazienti<br />

schizofrenici, pazienti<br />

affetti da demenza frontotemporale o malattia<br />

di Pick e anche malati di Alzheimer<br />

che nella fase<br />

medio terminale<br />

della<br />

malattia subiscono<br />

anche<br />

loro un’invasione<br />

del lobo<br />

prefrontale.<br />

Se chiedo a chi ha la disponibilità di un<br />

lobo prefrontale efficiente e di neuroni<br />

specchio anche essi funzionanti, invece,<br />

descrivendo questo quadro lo raccontano<br />

in questo modo: “queste sono tre ragazze<br />

spaventate a morte perché hanno visto un<br />

topolino o qualche cosa di simile; questo<br />

spavento le ha portate a salire sopra una<br />

sedia per la paura di venire in contatto<br />

diretto con il topo. Per fortuna in casa<br />

c’era il fratellino, lo hanno chiamato e gli<br />

hanno detto prendi quel bastone, va a<br />

cercare sotto quel mobile perché è lì vicino<br />

che abbiamo visto il topo. Quindi prova<br />

tu ad ammazzarlo perché così ci passa<br />

la paura”. Vedete quale differenza vi<br />

è tra una struttura cerebrale capace di<br />

dare una narrazione di fatti ed un’altra<br />

struttura cerebrale impoverita da una<br />

malattia, che può esprimere solo quello<br />

che la percezione visiva ci consente di<br />

osservare: tre donne sopra una sedia.<br />

Senza l’empatia l’arte potrebbe anche<br />

esistere ma nessuno saprebbe che c’è,<br />

tutto ciò che non è condivisibile si<br />

colloca al di fuori del senso comune.<br />

Appare ovvio che i neuroni specchio<br />

entrano in modo prepotente nella fenomenologia<br />

dell’arte, perché ci consentono<br />

di metterci nei panni e nella<br />

mente del poeta che ha scritto quel<br />

testo, del pittore che ha dipinto quel<br />

quadro. Senza questa funzione, qualcuno<br />

potrebbe anche fare una cosa<br />

bellissima che noi potremmo chiamare<br />

arte, però nessuno l’apprezzerebbe; ciò<br />

perché non ci sarebbe l’inter-soggettività<br />

che lega in una rete le emozioni, i<br />

convincimenti, i concetti e le idee delle<br />

persone che partecipano alla questa<br />

esperienza artistica comune. Questo<br />

network ci spiega come, anche nell’arte<br />

astratta, la bellezza venga espressa<br />

dall’artista e condivisa dallo spettatore.<br />

Vittorio Gallese (2014) ci ha spiegato<br />

che le ricerche delle neuroscienze negli<br />

ultimi decenni hanno dimostrato come<br />

la percezione sia un processo multimo-<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

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dale che implica l’attivazione non solo<br />

delle corrispondenti aree del cervello<br />

(quindi quelle sensoriali, per esempio)<br />

ma anche di circuiti cerebrali sensori-motori,<br />

viscero-motori ed affettivi<br />

Quindi è tutto il nostro cervello che viene<br />

reclutato per svolgere queste funzioni<br />

che dal punto di vista delle emozioni<br />

e della cognitività rappresentano il massimo<br />

delle performance che il nostro<br />

cervello è in grado di dare, e non è poco.<br />

Osserviamo ora<br />

la decima tavola<br />

del test di Rorschach<br />

e anche<br />

qui scopriamo<br />

come nulla è<br />

come ci appare,<br />

perché noi<br />

crediamo di vederla in un certo modo<br />

e invece gli studi di neurofisiologia ci<br />

mostrano altre cose. Rorschach è stato<br />

uno psichiatra vissuto nei primi anni<br />

del secolo scorso, anche pittore. Il fatto<br />

è, se non fosse così il test di Rorschach<br />

che non funzionerebbe in modo così<br />

meraviglioso dal punto di vista della<br />

psicodiagnosi, che noi vediamo il colore<br />

nell’area V4 prima di vedere il movimento<br />

(V5) e il movimento lo vediamo<br />

prima di vedere la forma (V3-V4). In<br />

altre parole colore, forma e movimento<br />

arrivano al cervello in tempi e in aree<br />

diverse; noi siamo convinti della simultaneità<br />

della percezione, ma in realtà<br />

così non è.<br />

Questo fatto ci spiega perché di fronte<br />

alla tavola 10 del Rorschach qualcuno,<br />

lavorando con il pensiero aristotelico<br />

razionale, dirà: “sono due topi che stanno<br />

tutti e due attaccati a un asse”; questo è<br />

indice di pensiero ordinato, regolare e<br />

lineare in cui la componente emotiva<br />

ed affettiva non gioca un ruolo determinante.<br />

Un’altra persona, invece di fronte<br />

a questa stessa immagine, può dire: “Oddio,<br />

che paura! Ma questo è sangue; oddio<br />

non riesco a tollerare di vedere tutto questo<br />

sangue”. È ovvio che, in questo caso<br />

per l’organizzazione cerebrale di questo<br />

individuo, la componente visiva che<br />

giunge per prima al cervello gioca un<br />

ruolo preminente; ciò considerata l’organizzazione<br />

cito-architettonica del cervello<br />

e quindi circuitale nel cervello di<br />

quel soggetto. Le risposte colore (C) sono<br />

più coinvolte con il valore complessuale<br />

(meccanismi inconsci) rispetto a quelle<br />

di forma (F) (indice di pensiero ordinato<br />

e lineare). Quindi questo test, considerate<br />

le caratteristiche neurofisiologiche<br />

che abbiamo appena detto cioè che il<br />

colore arriva prima del movimento e<br />

prima della forma, ci consente di capire<br />

quale sia l’organizzazione inconscia sia<br />

quella coscia di un individuo. È ovvio<br />

che questo distanziamento dei tempi è<br />

un distanziamento di qualche millisecondo<br />

non di ore, tant’è che noi non ce<br />

ne accorgiamo neanche.<br />

Altro campo<br />

affascinante è<br />

quello delle due<br />

memorie: una<br />

controllata dall’amigdala<br />

e l’altra<br />

dall’ippocampo.<br />

Devo fare una premessa: quando noi<br />

nasciamo e nei primi tre anni di vita,<br />

l’ippocampo c’è ma non è funzionante.<br />

Negli anni successivi comincia a maturare<br />

e fino alla sua piena maturazione,<br />

la mente e le funzioni corticali superiori<br />

sono governate in modo preponderante<br />

dall’amigdala. Questo organo durante il<br />

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39


ciclo individuale di vita smetterà quasi<br />

del tutto di essere collegato con la memoria<br />

ma sarà connesso con le paure,<br />

con le forti emozioni, con l’aggressività e<br />

con la violenza e, a livello patologico per<br />

esempio, con il disturbo post-traumatico<br />

da stress. Ma in questa fase precoce della<br />

vita, invece, è l’unico punto di riferimento<br />

dove i dati relativi alle esperienze<br />

personali possono essere memorizzati.<br />

I processi di memorizzazione amigdaloidei<br />

sono differenti da quelli successivi<br />

a carico dell’ippocampo, in quanto<br />

quest’ultimo è collegato con le aree<br />

linguistiche; pertanto se io attraverso la<br />

strada e incontro Giovanni, poi quando<br />

ho attraversato la strada e incontro<br />

un’altra persona so dirgli che ho incontrato<br />

Giovanni. Essendo l’ippocampo<br />

collegato con i centri linguistici, la mia<br />

esperienza è dicibile e trasmissibile verbalmente<br />

per cui la posso condividere<br />

con tutti gli altri tramite il linguaggio.<br />

Quello che fa l’amigdala e lo fa nei primi<br />

tre anni di vita e continua a farlo in<br />

modo minore fino ai 6-7 anni, invece, è<br />

un lavoro completamente diverso; fa in<br />

modo che tutte le esperienze sensoriali<br />

che ci coinvolgono in quella fase di età<br />

vengano assorbite dal nostro cervello. Il<br />

cervello in quella fase di vita è proprio<br />

come una spugna che trattiene tutto,<br />

però non c’è l’ippocampo pronto a stoccare<br />

il materiale nel magazzino della<br />

memoria e a dargli una veste linguistica,<br />

ciò in quanto l’amigdala purtroppo non<br />

ha collegamenti con i centri che sovrintendono<br />

al linguaggio. Quindi le emozioni,<br />

i traumi ma anche le belle cose,<br />

il sorriso della madre, tutte queste cose<br />

rimangono impresse nel nostro cervello<br />

e poi ci condizioneranno, nel bene e nel<br />

male, anche da adulti. È aneddotico il<br />

caso del piccolo Hans narrato da Freud,<br />

dove il bambino all’età di tre anni ebbe<br />

un forte spavento scatenato dalla visione<br />

di un cavallo che si era imbizzarrito;<br />

successivamente attorno ai 10 anni sviluppò<br />

la fobia dei cavalli. Se fosse successo<br />

il problema a 10 anni, grazie alle<br />

capacità linguistiche indirette dell’ippocampo,<br />

Hans avrebbe saputo dire:<br />

“… mamma che paura! Consolami perché<br />

quel cavallo mi ha fatto troppa paura”.<br />

Avrebbe verbalizzato e la cosa sarebbe<br />

potuta finire lì. Invece questo episodio<br />

traumatico è accaduto intorno all’età di<br />

2-3 anni, quindi tutto quello che è avvenuto,<br />

tutto l’incameramento dell’ansia,<br />

della paura, dell’angoscia e del terrore è<br />

rimasto in una parte del cervello. Questa<br />

è un’area oltretutto che noi condividiamo<br />

con i rettili e si trova nella parte<br />

posteriore del nostro cervello, area ancestrale<br />

che è molto più antica di quella<br />

invece si è generata con l’evoluzione<br />

verso l’homo sapiens. Quindi le emozioni<br />

e gli aspetti sia negativi che positivi<br />

delle emozioni vengono localizzati in<br />

quella sede e non possono essere verbalizzati;<br />

gli aspetti negativi allora possono<br />

acquistare la forma di condizioni psicopatologiche<br />

come la fobia.<br />

Qualsiasi nostra esperienza, conoscitiva,<br />

sociale, amorosa, religiosa, politica,<br />

artistica passa attraverso un’attivazione<br />

di specifiche aree cerebrali. Oggi grazie<br />

alle tecnologie del neuroimaging<br />

è possibile visualizzare quali zone del<br />

cervello si attivano o si disattivano<br />

quando un soggetto è esposto ad una<br />

qualche attività di quelle sopra esposte.<br />

Anche l’esperienza estetica è soggetta<br />

alle leggi che regolano le attività cerebrali<br />

e le strutture nervose coinvolte,<br />

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quindi l’arte può essere considerata come<br />

un’estensione della funzione del cervello.<br />

Per concludere, al di là dei fenomeni commerciali<br />

relativi al mercato dell’arte che<br />

determinano il valore dei manufatti artistici,<br />

la Neuroestetica ci sta permettendo<br />

di meglio comprendere gli effetti che una<br />

esperienza artistica, percepita come bella,<br />

ha sul nostro cervello. Semir Zeki, neurobiologo<br />

dell’University College di Londra<br />

e padre della Neuroestetica, ha sostenuto<br />

che guardare un dipinto del Caravaggio<br />

(sempre che Caravaggio ci piaccia) vale,<br />

per il cervello, come ricevere un bacio;<br />

ammirare un’opera d’arte stimola le stesse<br />

aree cerebrali sensibili all’innamoramento.<br />

Una sua classica ricerca ha coinvolto<br />

un folto gruppo di soggetti a cui, attraverso<br />

la risonanza Magnetica Funzionale<br />

(fMRI), è stata rilevata l’attività cerebrali<br />

durante la visualizzazione di 28 dipinti di<br />

artisti tra cui Botticelli, Leonardo Da Vinci,<br />

Cezanne e Monet. Lo studio ha messo<br />

in luce che la visualizzazione delle opere<br />

d’arte aveva stimolato nella corteccia orbito-frontale<br />

un aumento di dopamina,<br />

uno degli ormoni del benessere, e si era<br />

rilevata una maggiore attività delle aree<br />

cerebrali generalmente connesse all’innamoramento<br />

e al piacere profondo (tale<br />

sostanza oltre che al sentimento amoroso<br />

è associata all’assunzione di stupefacenti).<br />

In successivi studi ha dimostrato che il<br />

nostro cervello reagisce in maniera molto<br />

simile sia quando siamo innamorati sia<br />

quando ammiriamo un’opera d’arte che<br />

ci piace, nelle due diverse situazioni si attivano<br />

le medesime aree. Si tratta di una<br />

delle molte prove di quanto l’arte possa<br />

risultare utile all’interno di terapie per affrontare<br />

gravi psicopatologie come l’ansia<br />

e la depressione. Ha sottolineato Zeki: “…<br />

vi sono stati dei grandi passi avanti nella<br />

nostra comprensione di cosa succede all’interno<br />

del nostro cervello quando guardiamo<br />

opere d’arte. Abbiamo recentemente scoperto<br />

che quando osserviamo cose che<br />

consideriamo stupende, vi è un incremento<br />

dell’attività nei centri di riconoscimento<br />

del piacere del cervello. C’è un<br />

grosso apporto di dopamina in quest’area,<br />

conosciuta anche come il trasmettitore<br />

“feel-good”. Essenzialmente i centri<br />

feel-good sono stimolati, similmente agli<br />

stati di amore e desiderio. La reazione è<br />

stata immediata”.<br />

Tradizionalmente,<br />

l’arte è<br />

stata sempre<br />

associata alla<br />

bellezza ma<br />

da quando, nel<br />

1917, Marcel<br />

Duchamp presentò<br />

a una mostra d’arte un orinatoio,<br />

che chiamò La Fontana, si ammette<br />

da parte di tutti che, perché qualcosa<br />

sia considerata un’opera d’arte, non<br />

è necessario che sia percepita come<br />

bella. Una delle questioni più dibattute<br />

in estetica è se la bellezza possa<br />

essere definita da parametri oggettivi<br />

o se dipenda interamente da fattori<br />

soggettivi. Nonostante i criteri soggettivi<br />

giochino un ruolo essenziale nelle<br />

esperienze estetiche di ciascuno, oggi<br />

possiamo ipotizzare che esistano dei<br />

principi specifici con una base biologica<br />

che possono facilitare la percezione<br />

del bello. In uno studio del gruppo di<br />

Parma, diretto da Giacomo Rizzolatti, la<br />

presenza di un parametro specifico, ovvero<br />

la proporzione aurea, negli stimoli<br />

presentati, ha determinato delle attivazioni<br />

cerebrali diverse da quelle evocate<br />

dagli stimoli in cui questo parametro<br />

era stato violato.<br />

Quando guardiamo un volto che tro-<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

41


viamo bello si attiva il circuito dopaminergico<br />

del Reward (i cui principali<br />

centri si trovano nell’area tegmentale<br />

ventrale mesencefalica, nello striato<br />

ventrale e nella corteccia orbitofrontale).<br />

È un circuito che si innesca per<br />

tutti gli stimoli edonicamente rilevanti<br />

generando sensazioni piacevoli. Vedere<br />

un volto attraente ci fa sentire come<br />

se avessimo appena vinto dei soldi,<br />

vederne uno poco attraente come se li<br />

avessimo appena persi. Il cervello dunque<br />

risponde rapidamente e automaticamente<br />

alla bellezza (intesa come ciò<br />

che noi sperimentiamo come bello). L’attrazione<br />

estetica è anche alla base di un<br />

bias cognitivo come quello di giudicare<br />

intelligente, a prima vista, un individuo<br />

di bell’aspetto. Pertanto alla bellezza si<br />

associa un’idea morale di bontà complessiva,<br />

con tutti i risvolti pratici (e<br />

inconsci) che questo comporta (persino<br />

sulle decisioni giudiziarie). Esiste l’esperienza<br />

soggettiva di bello, determinata<br />

da esperienze di vita personali e, spesso,<br />

da coordinate culturali che inducono a<br />

recepire informazioni giudicate affidabili<br />

su età, fertilità, salute e il nostro cervello<br />

è ben allenato a riconoscerle. Su<br />

un recente editoriale su Nature (2015)<br />

Karl Grammer, antropologo viennese,<br />

importante pioniere degli studi sull’attrazione,<br />

dice: «gli esseri umani sono<br />

ossessionati dalla bellezza. E quando si<br />

trova un’ossessione come questa, ci deve<br />

essere qualcosa di più profondo che non<br />

una semplice norma culturale». Il giudizio<br />

estetico è allora una miscela complessa<br />

di fattori genetici, culturali e soggettivi,<br />

che hanno avuto bisogno di milioni di<br />

anni per evolversi. In questa dimensione<br />

estetica, l’arte, una delle più elevate<br />

espressioni della complessità umana e delle<br />

più raffinate modalità di rappresentare<br />

sensazioni ed emozioni, fornisce uno dei<br />

più preziosi documenti sul funzionamento<br />

del nostro cervello perché, come ha scritto<br />

Paul Klee, “l’arte non riproduce il visibile,<br />

rende visibili le cose invisibili”.<br />

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SOUL OF D<br />

IN<br />

La magia di una land da sogno.<br />

Scritto da PINO VITI.<br />

Immagini di JARLA CAPALINI e<br />

DAVI SPERBER.<br />

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REAMS<br />

SECOND LIFE<br />

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SOUL OF<br />

DREAMS<br />

“Non prendete altro che foto, non lasciate altro che impronte”.<br />

Così recita un cartello al landpoint di questa magnifica sim,<br />

nata dall’impegno e dalla visionaria creatività della owner Xana<br />

Newall.<br />

E’ una land, questa,<br />

ricca di “citazioni”<br />

estetiche e culturali,<br />

sospesa tra<br />

presente e passato e<br />

caratterizzata da un<br />

raffinato gusto retrò.<br />

“Non prendete altro che foto, non<br />

lasciate altro che impronte”. Così<br />

recita un cartello al landpoint di questa<br />

magnifica sim, nata dall’impegno e dalla<br />

visionaria creatività della owner Xana<br />

Newall, e la poetica epigrafe suona<br />

come una sorta di invito ad esplorarla<br />

senza violarne l’intatta bellezza con<br />

invasiva superficialità. E verrebbe<br />

voglia di seguirne gli incantevoli<br />

percorsi in punta di piedi, per non<br />

E’ possibile all’ingresso iscriversi al gruppo di Soul<br />

Of Dreams.<br />

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Tutto è<br />

rappresentato con<br />

meticolosa cura dei<br />

particolari.<br />

incrinare la magica<br />

atmosfera dei luoghi<br />

con la nostra presenza<br />

o turbarne il prezioso<br />

equilibrio tra arte e<br />

natura.<br />

E’ possibile all’ingresso<br />

iscriversi al gruppo di<br />

Soul Of Dreams, e la quota<br />

di iscrizione, pari a 250<br />

L$, dà diritto a rezzare<br />

nella land, con grande<br />

gioia dei fotografi che<br />

troveranno una copiosa<br />

fonte di ispirazione per i<br />

loro lavori. Testimonianza<br />

del loro interesse è<br />

l’esistenza di un gruppo<br />

omonimo su Flickr<br />

(https://www.flickr.com/<br />

groups/souls_of_dreams)<br />

riservato alle foto scattate<br />

in questo magico luogo.<br />

E’ una land, questa, ricca<br />

di “citazioni” estetiche<br />

e culturali, sospesa tra<br />

presente e passato e<br />

caratterizzata da un<br />

raffinato gusto retrò,<br />

Tutto è rappresentato<br />

con meticolosa cura<br />

dei particolari, ed ogni<br />

dettaglio sembra esigere<br />

attenzione e rispetto,<br />

oltre all’ammirazione<br />

per il grande lavoro<br />

che si percepisce al<br />

di là delle apparenze.<br />

Ma viene spontaneo<br />

pensare che “Soul of<br />

Dreams” non fosse una<br />

semplice esposizione<br />

da museo open air nelle<br />

intenzioni di chi l’ha<br />

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Consiglio di accettare le impostazioni di luce della<br />

regione per una esperienza ottimale.<br />

In diversi punti della regione possiamo<br />

trovare cartelli che ci indicano le principali<br />

attrazioni.<br />

creata: essa non si esibisce ma si<br />

lascia scoprire pian piano; non<br />

mostra ma suggerisce; non dice<br />

tutto e subito ma ci guida con<br />

discrezione senza mai rinunciare<br />

all’intrigante aura di mistero<br />

che ci avvolge appena arrivati.<br />

L’ambientazione di default,<br />

infatti, è notturna, stuzzicando<br />

la nostra immaginazione e<br />

celando segni e segnali ad<br />

una prima lettura. Ben presto,<br />

però, iniziamo a comprendere<br />

l’arcano linguaggio dei luoghi.<br />

Subito, infatti, seminascosta<br />

dalla rigogliosa vegetazione,<br />

scopriremo un padiglione di<br />

pietra affacciato sul mare a<br />

mo’ di veranda: molte colonne<br />

della costruzione sono crollate<br />

o spezzate, quasi a testimoniare,<br />

con un gusto “romantico” in<br />

senso letterario, l’ineluttabile<br />

trascorrere del tempo, mentre<br />

una tavola imbandita per due<br />

al centro della veranda sembra<br />

attendere da chi sa quanto<br />

tempo, e per quanto tempo<br />

ancora, una misteriosa coppia<br />

che brindi ad un amore senza<br />

inizio e senza fine.<br />

Ed il tempo sembra davvero<br />

aver lasciato la sua patina<br />

indelebile dappertutto, ma senza<br />

alterare nessun significato e<br />

nessuna funzione; una vecchia<br />

biglietteria con l’insegna divelta<br />

ma con una lampada rotante<br />

che gira ancora, un’ Ape-car<br />

d’annata con il suo carico di fiori<br />

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mai appassiti, una stufa a gas scrostata<br />

ed arrugginita ma tuttora funzionante,<br />

un’antica fontana con la vasca piena<br />

di erbacce ma con l’acqua che scorre<br />

ancora: tutto sembra raccontarci<br />

tutto, all’insegna di accattivanti<br />

contraddizioni e malinconiche<br />

nostalgie.<br />

Addentrandoci ancora, attraverseremo<br />

un ponte che ci condurrà ad una<br />

darsena con un pontile a cui sono<br />

attraccati vecchi pescherecci ed<br />

una barca a vela; è una piccola città<br />

costruita su canali: potrebbe essere<br />

una Amsterdam in miniatura,<br />

ma gli austeri edifici di impronta<br />

decisamente vittoriana, le insegne<br />

dei negozi tipicamente “ british”, un<br />

meraviglioso Irish Pub e le rosse cabine<br />

telefoniche ci riportano senz’altro ad<br />

una Londra del tempo che fu. Non<br />

mancano auto d’epoca, antiquate<br />

biciclette, cartelloni pubblicitari<br />

old-style, e perfino il carretto con le<br />

caldarroste fumanti: tutto di un gusto<br />

deliziosamente “vintage” che ci induce<br />

a curiosare all’interno delle botteghe<br />

minuziosamente ricostruite.<br />

Ma c’è dell’altro: usciti dalla città,<br />

potremo addentrarci in fitti boschi ed<br />

inerpicarci per scoscesi sentieri immersi<br />

in una natura incontaminata, ed uno di<br />

essi ci porterà ad uno splendido casale<br />

rustico in cui ogni dettaglio è un’opera<br />

d’arte.<br />

Spettatore del nostro girovagare<br />

è un mare vicino e lontano come<br />

solo esso può essere quando l’estate<br />

è passata. Illuminato dal sole di un<br />

tramonto autunnale o dall’argentea<br />

luna primaverile, ci accompagnerà nel<br />

nostro viaggio con i mormorio delle sue<br />

instancabili onde.<br />

Lasciando questa magnifica land, ci<br />

accorgeremo di aver in parte disatteso le<br />

indicazioni del cartello all’entrata: non<br />

abbiamo preso solo foto, ma catturato<br />

anche emozioni e ricordi; non abbiamo<br />

lasciato solo impronte, ma anche un<br />

pezzetto del nostro cuore. “Soul” come<br />

anima, “Dreams” come sogni.<br />

Nomen omen...<br />

Riferimenti<br />

Soul of Dreams Teleport:<br />

http://maps.secondlife.com/secondlife/<br />

Glanmire/78/16/21<br />

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MEDITERRANEO-OC<br />

TELEPORT:<br />

http://maps.secondlife.com/secondlife/Mediterraneo%20OC/114/190/21<br />

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LOST LAG<br />

Lost Lagoon ci permette un salto indietro nel<br />

tempo, facendoci gustare un tempo e uno stile<br />

di vita che rischiamo di dimenticare.<br />

IN S<br />

Scritto da SERENA DOMENICI.<br />

Immagini di JARLA CAPALINI.<br />

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OON<br />

ECOND LIFE<br />

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La creatrice è Jana Guyot che ha dato vita a<br />

un’ambientazione suggestiva che ci porta indietro nel<br />

tempo.<br />

LOST LAGOON<br />

IN SECOND LIFE<br />

Spring<br />

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DEDICATO AI FOTOGRAFI<br />

LOST LAGOON permette il rez a tutti coloro che aderiscono al<br />

gruppo a cui la regione è unita. Il costo per unirsi al gruppo è di<br />

150 L$.<br />

Qui il tempo sembra essersi fermato,<br />

ricordandoci paesaggi dalla bellezza<br />

incontaminata.<br />

Guardo il mare da<br />

questa terrazza di legno<br />

impregnata di salsedine<br />

e di vita vissuta, e<br />

mi sento per incanto<br />

trasportata indietro<br />

nel tempo di cinquanta<br />

anni e forse più,<br />

quando certi suggestivi<br />

paesaggi naturali<br />

esistevano sì, ma<br />

soprattutto resistevano<br />

al becero ed impietoso<br />

attacco della<br />

speculazione edilizia<br />

e della massificazione<br />

commerciale in nome<br />

del dio denaro.<br />

Qui il tempo sembra<br />

essersi fermato,<br />

ricordandoci paesaggi<br />

dalla bellezza<br />

incontaminata come<br />

certe località del<br />

sud Italia o della<br />

costa maremmana, o<br />

addirittura come Le<br />

Camargue francese:<br />

sembra infatti che da<br />

un momento all’altro<br />

possa scorgersi una<br />

giovane Brigitte Bardot<br />

passeggiare sulla<br />

spiaggia. Un misto di<br />

bellezze, insomma,<br />

sapientemente<br />

miscelate e<br />

magistralmente<br />

riprodotte in Second<br />

Life da qualcuno che<br />

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aveva le idee molto<br />

chiare, perché nulla è<br />

stato lasciato al caso, ed<br />

ogni dettaglio, raffinato<br />

nella sua semplicità, ha<br />

la sua precisa ragion<br />

d’essere.<br />

Non vi nascondo che<br />

spesso mi rifugio su<br />

quella terrazza, adagiata<br />

su palafitte quasi a livello<br />

del mare, per scrivere e<br />

pensare. Ogni tanto alzo<br />

gli occhi per guardarmi<br />

attorno, placida e allo<br />

stesso tempo in attesa di<br />

non so nemmeno io cosa,<br />

di non so nemmeno io chi.<br />

Respiro. Immagino. Mi<br />

interrogo. Rifletto.<br />

Come ben sapete il mondo<br />

è stato sconvolto da una<br />

inaspettata pandemia<br />

e non tutti viviamo in<br />

posti così belli e a stretto<br />

contatto con la natura.<br />

Molti di noi sono infatti<br />

costretti dai continui<br />

lockdown a restare<br />

chiusi in appartamenti<br />

lontani dal mare, dai<br />

monti, e dalla natura<br />

incontaminata, circondati<br />

solo dal cemento. E<br />

allora questo è il luogo<br />

adatto per ritrovare quel<br />

mondo che sembra non<br />

appartenerci più, ma<br />

anche per trovare la forza<br />

di reagire e di lottare<br />

perché tutto questo<br />

non resti solo virtuale,<br />

ma ritorni a far parte<br />

delle nostre vite.<br />

E’ meraviglioso che la<br />

proprietaria di questo<br />

suggestivo posto: http://<br />

maps.secondlife.com/<br />

secondlife/Sea%20<br />

Starr/248/94/22 , ci<br />

abbia fatto questo<br />

dono: un rifugio del<br />

corpo e dell’anima<br />

in cui avventurarsi<br />

lungo incantevoli<br />

sentieri fino a salire<br />

in cima a dolci colline,<br />

dove dimore e gazebi,<br />

sapientemente arredati<br />

con un delizioso gusto<br />

retrò, fanno sì che<br />

lo scenario cambi,<br />

senza stravolgere<br />

l’armonia del luogo<br />

ma ricordandoci un<br />

passato di eleganza<br />

discreta ma raffinata.<br />

Il tutto si fonde<br />

mirabilmente con il<br />

paesaggio sottostante<br />

più ‘selvaggio’, ma<br />

in realtà curato in<br />

modo armonioso<br />

in un crescendo di<br />

particolari che non<br />

possono di certo<br />

sfuggire ad occhi che<br />

amano la bellezza dei<br />

dettagli. Tinte tenui e<br />

sfumate, delicatamente<br />

virate a toni d’ambra<br />

e di seppia come nelle<br />

vecchie fotografie<br />

ingiallite dal tempo, pigri<br />

voli di gabbiani, placide<br />

spume marine su sabbia<br />

e scogliere, nuvole che si<br />

rincorrono senza fretta nel<br />

cielo di un eterno tramonto:<br />

tutto racconta tutto col<br />

silenzio di un’antica<br />

saggezza, coagulando sogni<br />

e memorie in un nostalgico<br />

vissuto interiore, mentre il<br />

deja-vu assurge a categoria<br />

dello spirito.<br />

Io amo davvero molto<br />

questo posto, perché<br />

mi fa sentire libera e<br />

malinconica, di quella<br />

malinconia che non strazia,<br />

ma culla ed accarezza il<br />

cuore come il vento di mare<br />

accarezza la pelle. Sì, questo<br />

è il mio posto incantato,<br />

dove il tempo sembra<br />

essersi fermato per sempre.<br />

Riferimenti<br />

Lost Lagoon (Teleport)<br />

http://maps.secondlife.<br />

com/secondlife/Sea%20<br />

Starr/249/14/24<br />

Lost Lagoon Flickr<br />

https://www.flickr.com/<br />

groups/4505438@N21/<br />

pool/<br />

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LADMILLA MEDIER<br />

Ladmilla Medier,<br />

Responsabile del Settore<br />

ARTE<br />

“L’Arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende<br />

visibile ciò che non sempre lo è.”<br />

(Paul Klee)<br />

Non ritengo che esista una definizione assoluta di<br />

Arte ma questa breve, famosa citazione, rappresenta il<br />

percorso che proporrò in questa sezione dedicata<br />

all’ Arte: insieme conosceremo gli artisti attivi in Second<br />

Life e le loro opere, scopriremo lo studio, l’elaborazione<br />

concettuale e la tecnica artistica che hanno dato origine<br />

alle creazioni; ognuno di noi potrà ascoltare le storie<br />

che sussurrano, risvegliare ricordi sopiti e dare la propria<br />

personale interpretazione, trovare l’essenza che va oltre<br />

il visibile.<br />

Sono certa che sarà un cammino affascinante!<br />

Ladmilla<br />

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CIOTTOLIN<br />

Artista conosciuta e apprezzata che trasforma i suoi<br />

sentimenti ed emozioni in arte 3D.<br />

AR<br />

Scritto da LADMILLA MEDIER<br />

Immagini di LADMILLA MEDIER<br />

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A XUE<br />

TISTA<br />

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CIOTTOLINA XUE<br />

RACCONTI SENZA PAROLE<br />

Ciottolina Xue è un’artista<br />

italiana residente in Second<br />

Life da quattordici<br />

anni. Le sue creazioni<br />

colpiscono i sentimenti<br />

dell’osservatore e raccontano<br />

storie con spontaneità<br />

e meraviglia, come solo<br />

un bambino potrebbe fare.<br />

Dolcissima è l’origine del<br />

suo nome virtuale e lei<br />

la racconta in modo così<br />

descrittivo che sembra di<br />

vederla…<br />

2. PROPAGANDA<br />

Ciottolina è la figlia di Fred<br />

e Wilma Flintstones, della<br />

serie animata “Gli antenati”.<br />

La prima volta che mi<br />

100 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


“Non so se ciò che creo sia<br />

arte, sicuramente non mi<br />

ritengo un’artista”<br />

chiamarono con questo<br />

nome avevo quattordici<br />

anni, ero una bambina con<br />

lunghi capelli ramati e pieni<br />

di boccoli. Nel mese di<br />

maggio di quell’anno ero a<br />

scuola e dovevo sostenere<br />

un’interrogazione di storia.<br />

Sentivo molto caldo, sia<br />

per la temperatura esterna,<br />

sia per l’agitazione dovuta<br />

all’interrogazione stessa,<br />

così sollevai i capelli e li<br />

fermai sulla testa con una<br />

penna presa dall’astuccio,<br />

era a forma di osso e subito<br />

un ragazzo della classe<br />

esclamò: “Ecco! Abbiamo<br />

Ciottolina!” Da quel momento<br />

non hanno smesso<br />

più di chiamarmi così.<br />

L’artista ci ha gentilmente<br />

fornito informazioni<br />

riguardo la sua vita reale,<br />

la sua personalità e il suo<br />

modo di vivere Second<br />

Life, permettendoci quindi<br />

di conoscerla meglio, di<br />

sentirla più vicina e di condividere<br />

il suo interesse<br />

verso i problemi ambientali,<br />

di apprezzare la sua<br />

riservatezza e spontaneità,<br />

la sua grande capacità di<br />

donare affetto…<br />

CIOTTOLINA XUE<br />

Nella vita reale sono una<br />

Dottoressa in Medicina Veterinaria,<br />

ho conseguito un<br />

master in Biologia ed uno<br />

in Scienze Naturali; dirigo<br />

un laboratorio veterinario<br />

e sono occupata nel centro<br />

di ricerca “Biodiversità,<br />

flora e fauna” nei pressi del<br />

Parco Nazionale d’Abruzzo.<br />

Vivo l’attuale pandemia<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

101


con determinazione, con la<br />

convinzione che tutto finirà<br />

per il meglio; la mia professione<br />

mi porta a spostarmi<br />

spesso anche in questo<br />

periodo ma, rispettando le<br />

dovute misure di sicurezza,<br />

torno a casa sana ogni sera.<br />

Non ho molto tempo libero<br />

da dedicare al mondo virtuale<br />

quindi i miei collegamenti<br />

a Second Life sono<br />

rari, se non ci sono eventi<br />

importanti da seguire nel<br />

metaverso sono online solo<br />

un paio di sere a settimana.<br />

Sono una ragazza molto<br />

timida, a stento organizzo<br />

esposizioni dei miei lavori<br />

anzi, molte di quelle realizzate<br />

sono state quasi estorte<br />

da chi me le ha chieste (ride).<br />

Mi piace adornare con le<br />

mie opere la land SOLO-<br />

DONNA che appartiene alle<br />

mie due mamme acquisite<br />

in Second Life: Sniper Siemens<br />

ed Elettra Beardmore;<br />

voglio loro un mondo di<br />

bene e probabilmente sono<br />

il motivo per cui gironzolo<br />

ancora in questo mondo virtuale<br />

dopo quattordici anni;<br />

SOLODONNA è la land in<br />

cui mi piace stare quando<br />

mi collego, è davvero raro<br />

che io mi sposti da questa<br />

o dalla land dove ho la mia<br />

galleria.<br />

Ciottolina è una persona<br />

affabile e spontanea, sono<br />

rimasta piacevolmente<br />

sorpresa dalla sua modestia:<br />

non ha bisogno di<br />

nutrire il suo ego; ciò che<br />

ammiro in lei è la capacità<br />

di apprezzare gli altri e le<br />

loro abilità, pur seguendo<br />

la sua strada e creando<br />

opere a mio parere notevoli,<br />

anche se lei non la<br />

pensa così…<br />

Non so se ciò che creo sia<br />

arte, sicuramente non mi<br />

ritengo un’artista; Ci sono<br />

tanti bravi artisti nel metaverso<br />

che realizzano oggetti<br />

davvero meravigliosi,<br />

ecco perchè sono rimasta<br />

stupita nel sentirmi chiedere<br />

un’intervista.<br />

Con i miei lavori cerco di<br />

esprimere sentimenti, di<br />

raccontare storie che con le<br />

parole sarebbe impossibile<br />

narrare, di immortalare<br />

uno sguardo intenso o un<br />

gesto importante, come capita<br />

spesso di vedere nelle<br />

foto, io cerco di farlo in 3D,<br />

che sia una statua, un fiore<br />

o un robot, tutto esprime<br />

un sentimento.<br />

Uso l’Arte come mezzo di<br />

comunicazione, non esistono<br />

creazioni del mio repertorio<br />

fatte tanto per fare,<br />

mi sento felice e ripagata<br />

per il lavoro svolto quando<br />

chi viene a visitare la mia<br />

esposizione mi racconta in<br />

privato le sensazioni provate<br />

nel contemplare le mie<br />

opere, le sensazioni che io<br />

desideravo far provare realizzandole.<br />

Ogni mia opera parla di<br />

me, ognuna rivela un lato<br />

del mio essere, dei miei sentimenti,<br />

pensieri ed interessi;<br />

probabilmente io sono<br />

la somma delle sensazioni<br />

raccontate da ciò che creo:<br />

in ogni mio lavoro c’è una<br />

parte della mia anima.<br />

La sensibilità umana e artistica<br />

che traspare dalle<br />

opere di Ciottolina corrisponde<br />

quindi totalmente<br />

al suo modo di percepire<br />

la realtà, alla grande<br />

importanza che dà agli<br />

affetti, alle sue idee sulla<br />

società attuale e sulle<br />

nuove abitudini che con<br />

lo sviluppo della tecnologia<br />

alcuni di noi hanno<br />

acquisito (devo dire che<br />

sono assolutamente d’accordo<br />

con lei)…<br />

102 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


In questo periodo storico le<br />

persone non sono più abituate<br />

a cercare le notizie a cui sono<br />

interessate utilizzando fonti<br />

attendibili, penso che abbiano<br />

addirittura dimenticato<br />

come fare per cercarle: molti<br />

si accontentano di leggerle su<br />

Facebook piuttosto che informarsi<br />

presso autorevoli e<br />

riconosciuti siti web o, come<br />

credo sia più sicuro, presso<br />

una tradizionale biblioteca. Il<br />

mondo dell’informazione offre<br />

innumerevoli siti giornalistici,<br />

o presunti tali, che divulgano<br />

notizie “per partito preso” distorcendole<br />

a loro piacimento,<br />

a discapito del fruitore che<br />

non saprà mai la verità dei<br />

fatti.<br />

La mia opera PROPAGANDA<br />

(Foto 2) è un invito a fare da<br />

soli, a ricercare personalmente<br />

le informazioni, a studiare<br />

per avere idee chiare e a non<br />

accettare passivamente quelle<br />

degli altri: il robot che cerca<br />

di ricollocare il viso umano<br />

sull’uomo, ormai cosparso di<br />

giornali di ogni tipo, sta cercando<br />

di restituirgli un’identità<br />

ormai persa.<br />

Amo tutti i miei robot perché<br />

rappresentano l’innocenza, la<br />

meraviglia e la curiosità che è<br />

caratteristica dei bambini, perché<br />

mostrano in ogni espressione<br />

l’innata spontaneità<br />

infantile.<br />

3. ROBOT LOMBRICO -<br />

Earthworm robot<br />

Uno dei miei robot sta<br />

guardando un lombrico<br />

poggiato sul suo dito…<br />

ecco, l’espressione che<br />

assume nell’osservare<br />

l’esserino è l’essenza dello<br />

stupore infantile che tanto<br />

cerco negli occhi della gente<br />

(Foto 3).<br />

Nella mia collezione ci<br />

sono anche dei robot che<br />

rappresentano un caro<br />

amico che purtroppo una<br />

crisi cardiaca ha portato<br />

via sei mesi fa; un uomo<br />

meraviglioso, un artista,<br />

il suo avatar si chiama<br />

Oblomov (jos bookmite)<br />

ma nella vita reale era<br />

Mario Emanuele Degni.<br />

In quattordici anni di Second<br />

Life non ho mai raggiunto<br />

un livello di intimità<br />

con un uomo come con<br />

Jos, e non mi riferisco al<br />

sesso: è stato l’unico a cui<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

103


ho permesso di leggermi dentro<br />

per come sono e l’unico<br />

che ho sentito vero e sincero;<br />

ho pianto tanto quando se n’è<br />

andato ed ho capito che Mario<br />

era un amico anche nella<br />

vita reale.<br />

L’artista è anche sensibile<br />

ai temi sociali, notevole è<br />

infatti il suo impegno in Second<br />

Life per un progetto di<br />

beneficenza che ha voluto<br />

qui descrivere…<br />

Ho collaborato durante l’ultima<br />

settimana di febbraio<br />

ad organizzare l’Harvey<br />

Memorial Festival, una manifestazione<br />

benefica che<br />

ha l’obiettivo di raccogliere<br />

fondi in favore della ricerca<br />

per la cura della SLA (Sclerosi<br />

Laterale Amiotrofica) e di<br />

promuovere la conoscenza di<br />

questa malattia; la manifestazione<br />

è dedicata alla memoria<br />

dell’amico Harvey22<br />

Albatros, deceduto qualche<br />

anno fa proprio a causa della<br />

SLA.<br />

Le creazioni di Ciottolina<br />

traggono ispirazione quindi<br />

dalla sua sensibilità e dalla<br />

sua esperienza personale,<br />

ma è interessante anche<br />

conoscere gli strumenti<br />

digitali che lei usa per realizzarle<br />

ed il processo di<br />

realizzazione…<br />

Per realizzare le forme<br />

mesh mi servo del programma<br />

Cinema 4D e per<br />

elaborare le texture uso<br />

Photoshop. L’aspetto più<br />

importante della mia creazione<br />

è l’espressione del<br />

soggetto: ogni mia opera è<br />

un cumulo di forme attorno<br />

ad un’espressione.<br />

Non ci resta ora che visitare<br />

[C8] Creazioni, la sua<br />

Galleria dove è possibile<br />

acquistare le sue opere: si<br />

tratta di un grande ambiente<br />

articolato su tre<br />

livelli separati da pochi<br />

gradini; il luogo è molto<br />

accogliente e ricco di atmosfera,<br />

si percepisce la<br />

personalità dell’artista in<br />

ogni particolare; incontriamo<br />

subito i suoi amati<br />

robot poi, proseguendo tra<br />

le sue belle creazioni, scopriamo<br />

un fiorire di rose<br />

da cui sbocciano teneri<br />

bambini. Le pareti sono<br />

ricoperte da magnifiche<br />

immagini riguardanti le<br />

sue opere ed esibizioni,<br />

è un’immersione totale<br />

nell’Arte.<br />

Grazie Ciottolina!<br />

Riferimenti<br />

[C8] Creazioni: https://<br />

maps.secondlife.<br />

com/secondlife/<br />

Lighthouse%20<br />

Oasis/28/160/2772<br />

Galleria di Ciottolina:<br />

https://maps.secondlife.<br />

com/secondlife/<br />

Lighthouse%20<br />

Oasis/28/160/2772<br />

104 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


4. FAMILY - Famiglia<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

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5. ROBOT TRANSENNA -<br />

Barrier robot<br />

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6. ROBOT 1 - Painted by<br />

(Dipinto da) Jos Oblomov<br />

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7. LA DANZA DELL’AMORE -<br />

The dance of love<br />

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8. MATERNITA’ -<br />

Motherhood<br />

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9. INNOCENZA - Innocence<br />

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10. SFRUTTAMENTO DELLA<br />

DONNA - Exploitation of<br />

women<br />

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11. SILENZIO - Silence<br />

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12. L’EQUILIBRIO INTERIORE -<br />

Inner balance<br />

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13. IL FUMO UCCIDE - Smoking<br />

kills<br />

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VAN LOOPEN<br />

Van Loopen,<br />

Responsabile del Settore<br />

MUSICA<br />

Se nella vita non fossi un architetto, probabilmente sarei<br />

un musicista.<br />

Penso in musica.<br />

Vivo i miei sogni ad occhi aperti in musica.<br />

Vedo la mia vita in termini di musica.<br />

Dal 2009 in Second Life cerco di condividere questa<br />

emozione con gli altri.<br />

In veste di redattore e di consulente musicale per <strong>360</strong><br />

<strong>GRADI</strong> vorrei far luce su un mondo che spesso viene<br />

sottovalutato, ma che rappresenta invece una delle<br />

principali attività nella “seconda vita” .<br />

Infatti, il messaggio in musica arriva più facilmente a<br />

destinazione, toccando le corde più intime e personali,<br />

senza bisogno di altri intermediari nella comunicazione.<br />

Nel variegato mondo musicale di Second Life mi<br />

occuperò di artisti emergenti, ma anche di quelli ormai<br />

consolidati che spesso non si conoscono abbastanza.<br />

Approfitto di questo spazio per dare qualche punto<br />

di riferimento nel panorama musicale di Second Life,<br />

perchè “la gente consuma la musica come se fosse un<br />

fazzoletto per il naso”.<br />

(Zucchero)<br />

Van<br />

124 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

125


ASAHRA LA<br />

CAN<br />

Asahra è una<br />

apprezzata vocalist che<br />

offre lezioni private<br />

inworld.<br />

Scritto da VAN LOOPEN.<br />

Immagini di JARLA CAPALINI<br />

126 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


NNOK<br />

TANTE LIVE<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

127


ASAHRA LANNOK<br />

CANTANTE<br />

Da subito ho sentito una voce<br />

del tutto diversa, anche dalle più<br />

brave ed impeccabili cantanti<br />

di SL, davvero particolare e<br />

riconoscibile, senza alcun fronzolo<br />

stilistico ma in modo naturale<br />

ed innato, in un ben definito<br />

ambito musicale: R&B, soul,<br />

funky e groove (old style), sono<br />

gli estremi musicali in cui spazia<br />

in SL mettendo in mostra la sua<br />

voce passionale, che solo una<br />

certa cultura di colore, per di più<br />

giamaicana, può avere nel suo<br />

dna.<br />

Cari amici di 350<strong>GRADI</strong> a<br />

partire da questo numero della<br />

rivista mi occuperò di cantanti<br />

cosiddetti “caratterizzanti”,<br />

cioè di quegli artisti che per<br />

propria peculiarità stilistica e<br />

preparazione musicale hanno<br />

scelto appunto di caratterizzarsi<br />

in un ben definito e riconoscibile<br />

stile musicale.<br />

La mia esperienza in Secondlife<br />

(12 anni), mi ha fatto conoscere<br />

una moltitudine di cantanti<br />

live e sono ormai riconoscibili<br />

coloro che hanno un repertorio<br />

variegato da coloro che<br />

preferiscono un repertorio<br />

tematico, magari più consono<br />

alle proprie caratteristiche<br />

canore.<br />

Tuttavia posso tranquillamente<br />

affermare anche che questa<br />

legge non vale sempre per<br />

tutti i cantanti. Spesso è<br />

una vera e propria scelta di<br />

gusto, per affinità, cultura<br />

e storia personale, anzichè<br />

uno escamotage per poter<br />

portare avanti brillantemente<br />

determinate esecuzioni ed<br />

128 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Asahra è insegnante<br />

di canto, oltre che una<br />

vocalist esperta.<br />

Ha fondato la Meraki<br />

Vocal Academy nel<br />

gennaio del <strong>2021</strong>.<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

129


interpretazioni.<br />

In questo numero ho il<br />

piacere di presentarvi<br />

una vocal coach che opera<br />

da 20 anni in RL, che ha<br />

scelto, per suo gusto e<br />

piacere, di interpretare<br />

in SL un ben definito<br />

stile musicale. Ciò non<br />

toglie che insegnando<br />

canto e a migliorare le<br />

problematiche ad esso<br />

connesse, potrebbe<br />

tranquillamente<br />

interpretare anche<br />

altri stili musicali, con<br />

altrettanta bravura e<br />

successo.<br />

Sto parlando della<br />

giovane londinese Asahra<br />

Lannock.<br />

L’incontro con Asahra<br />

è stato del tutto casuale<br />

poichè l’ho conosciuta<br />

durante una serata<br />

dedicata a San Valentino<br />

in una land americana<br />

(credo) ed è stata una vera<br />

e propria sorpresa per me,<br />

tanto da conquistarmi<br />

immediatamente.<br />

Da subito ho sentito una<br />

voce del tutto diversa,<br />

anche dalle più brave ed<br />

impeccabili cantanti di<br />

SL, davvero particolare<br />

e riconoscibile, senza<br />

alcun fronzolo stilistico<br />

ma in modo naturale ed<br />

innato, in un ben definito<br />

ambito musicale: R&B,<br />

soul, funky e groove (old<br />

style), sono gli estremi<br />

musicali in cui spazia in<br />

SL mettendo in mostra la<br />

sua voce passionale, che<br />

solo una certa cultura<br />

di colore, per di più<br />

giamaicana, può avere<br />

nel suo dna. Ma in realtà,<br />

per l’occasione, la nostra<br />

Asahra va anche ben oltre<br />

i suoi margini di scelta<br />

musicale, sconfinando in<br />

modo pregevole nel blues,<br />

reggae, jazz, pop, rock,<br />

fino all’ Opera, come si<br />

conviene e ci si aspetti da<br />

una insegnante di canto.<br />

A proposito di<br />

insegnamento, Asahra<br />

è davvero appassionata<br />

di musica ma ancora di<br />

più dalla sua passione nel<br />

trasmetterla a chi ha voglia<br />

di imparare e ci tiene molto<br />

a ricordarci la sua scuola, la<br />

Meraki Vocal Academy, una<br />

famiglia prima ancora che<br />

una fucina di lavoro.<br />

Sono contento di averla<br />

conosciuta meglio, perchè<br />

SL ha bisogno di persone<br />

che si impegnano, come<br />

fa lei, nel portare avanti<br />

un determinato discorso<br />

nell’ambito musicale, che<br />

non sia finalizzato alla sola<br />

performance musicale serale.<br />

E devo dire la verità, in<br />

un modo o nell’altro, con<br />

impegni diversi ma finalizzati<br />

poi allo stesso scopo<br />

finale, finora ogni artista<br />

che ho avuto il piacere di<br />

intervistare, è impegnato con<br />

la propria personale passione<br />

nel “dare” qualcosa di sè e<br />

dell’ “arte musicale”, a chi<br />

ascolta.<br />

E forse è questo il motivo<br />

per cui il settore musicale in<br />

Secondlife è tra i più fiorenti<br />

e attivi.<br />

Perchè trasmette e porta alla<br />

luce con facile empatia ciò<br />

che è già dentro alla nostra<br />

esperienza di vita.<br />

Vi lascio con l’intervista<br />

dandovi alcuni riferimenti<br />

social media/web link<br />

ufficiali di Asahra:<br />

SL: secondlife:///app/<br />

group/5be75540-1e58-a18ba571-7408345a9dd5/about<br />

130 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Soundcloud: https://<br />

soundcloud.com/asahralannock<br />

Facebook: https://www.<br />

facebook.com/asahra.<br />

lannock<br />

The Meraki Vocal<br />

Academy Facebook<br />

page: https://www.<br />

facebook.com/<br />

merakivocalacademysl<br />

The Meraki Vocal<br />

Academy Website:<br />

https://asahralannock.<br />

wixsite.com/<br />

merakivocalacademysl<br />

Schedule events:<br />

https://teamup.com/<br />

ksffsankqnjnvrsm6o<br />

Van: Asahra, prima di<br />

entrare nel discorso<br />

musicale e come da prassi,<br />

puoi darci una descrizione<br />

di te? Origini personali,<br />

dove vivi, hobby, lavoro<br />

ecc. Cosa pensi di te<br />

stessa?<br />

Asahra: Vengo da<br />

Londra, Regno Unito,<br />

e ho viaggiato molto.<br />

Ho sempre saputo<br />

cosa volevo fare fin da<br />

giovane e cioè cantare.<br />

Faccio livestream<br />

bisettimanale a Vibe Live<br />

Music il giovedì @4pm<br />

slt e sono rintracciabile<br />

in SL prenotandomi<br />

privatamente per eventi,<br />

concerti, compleanni,<br />

matrimoni e impegni.<br />

Insegno anche lezioni di<br />

canto settimanalmente<br />

alla mia Vocal Academy.<br />

Van: Entriamo ora<br />

direttamente nel<br />

discorso musicale:<br />

hai fondato e gestisci<br />

in SL una scuola per<br />

vocalist, la Meraki Vocal<br />

Academy. Spiegaci<br />

quando è nata e quali<br />

sono gli obiettivi.<br />

Asahra: Sì! Ho creato<br />

l’Accademia nel gennaio<br />

<strong>2021</strong> e lanciata il primo<br />

trimestre il 28 febbraio<br />

<strong>2021</strong>. Ogni sessione è di 6<br />

settimane e si completa<br />

con un evento di<br />

laurea “di fine sessione”.<br />

È aperta a persone<br />

con poca o nessuna<br />

esperienza vocale così<br />

come a vocalist esperti...<br />

le nostre classi includono<br />

entrambi e con una<br />

partecipazione costante<br />

abbiamo visto grandi<br />

risultati e miglioramenti<br />

in appena 3 settimane!<br />

Ci sono lezioni private<br />

e di gruppo disponibili<br />

a seconda di ciò che si<br />

desidera e si può fare<br />

anche solo una lezione<br />

o fare un corso regolare,<br />

anche perché in questo<br />

modo diventiamo<br />

davvero una famiglia.<br />

Van: Sei una vocalist<br />

in RL, qual è stata la<br />

motivazione che ti ha<br />

portato ad esserlo anche<br />

in SL?<br />

Asahra: Sì, sono<br />

nell’industria musicale<br />

da più di 20 anni<br />

avendo iniziato a 6 anni<br />

e iniziato a prendere<br />

appuntamenti musicali<br />

a 10 anni. Sono una<br />

giocatrice di SL dal 2009<br />

e da giovane avi mi<br />

sono unita agli eventi<br />

karaoke (lol), quindi è<br />

stato naturale per me<br />

prenderlo più seriamente<br />

nel tempo. In realtà mi<br />

piace la musica e il canto<br />

^^.<br />

Van: Asahra, le tue<br />

interpretazioni musicali<br />

sono ben definite e<br />

circoscritte in uno stile<br />

musicale molto evidente<br />

e definito. R&B, soul e<br />

funky sembrano essere<br />

nel tuo sangue. Da dove<br />

viene la tua conoscenza<br />

e qual è la tua storia<br />

musicale?<br />

Asahra: Grazie :) i<br />

miei genitori sono<br />

collezionisti di musica<br />

ed essendo dei Caraibi<br />

(Giamaica) la musica<br />

e la poesia hanno una<br />

grande parte della<br />

nostra cultura. Quando<br />

i bambini guardavano<br />

la tv per divertirsi, io<br />

scavavo nelle collezioni<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

131


di musica dei miei genitori<br />

e imparavo le canzoni<br />

dell’età dei loro genitori.<br />

Sono anche appassionata<br />

di Storia (musicale),<br />

quindi avevo sete di<br />

imparare il mestiere che<br />

mi piace, nel modo più<br />

approfondito possibile,<br />

e questo includeva<br />

l’apprendimento delle sue<br />

origini... blues, reggae,<br />

jazz, pop, rock, opera,<br />

e strumenti classici...<br />

ascoltare la musica mi<br />

ha permesso di scrivere<br />

e cantare in vari stili e<br />

fare jam (session) con la<br />

musica come farebbe uno<br />

strumentista.<br />

Van: Ti ricordi quando sei<br />

entrata in SL per la prima<br />

volta? Per conto tuo o te<br />

ne ha parlato qualcuno?<br />

Asahra: lol sì, è stato nel<br />

2008 dopo aver sentito<br />

una notizia su una coppia<br />

che divorziava a causa<br />

di un gioco che veniva<br />

paragonato a Sims. Come<br />

amante di Sims volevo<br />

sapere cosa fosse questo<br />

gioco... una volta iscritta<br />

mi sono resa conto che la<br />

piattaforma di SL è molto<br />

più di un semplice “gioco”<br />

ma una piattaforma<br />

sociale e un mondo tutto<br />

suo.<br />

Van: Quale messaggio<br />

vorresti che le tue<br />

interpretazioni<br />

trasmettessero ai tuoi<br />

ascoltatori?<br />

Asahra: Tendo a cercare<br />

di relazionarmi con il<br />

mio pubblico in qualche<br />

modo... disegnando i loro<br />

ricordi da far emergere<br />

a qualsiasi cosa io canti<br />

per trasmettere davvero<br />

la Storia. Cantare è<br />

davvero un’esperienza<br />

vulnerabile per un<br />

cantante... ci apriamo<br />

davvero in quel momento,<br />

quindi cerco sempre di<br />

creare un’esperienza<br />

memorabile, divertente ed<br />

emotiva. È un’opportunità<br />

per condividere e<br />

rappresentare qualcosa<br />

che amo e dare agli<br />

altri la possibilità di<br />

amarlo o vederlo dalla<br />

mia prospettiva. Faccio<br />

lo stesso con la Meraki<br />

Vocal Academy, è un<br />

centro per gli amanti<br />

della musica e del canto,<br />

ecco perché il glorificato<br />

cantante del bagno è più<br />

che benvenuto.<br />

Van: Ti ho sentito<br />

cantare diverse volte<br />

in SL, ma mi è bastato<br />

per osare paragonarti<br />

a Bruno Mars o Donny<br />

Hathaway in stile<br />

maschile, con influenze<br />

vocali dalle migliori<br />

cantanti femminili R&B e<br />

gospel degli anni ‘70. Ma<br />

a quali cantanti ti ispiri<br />

veramente?<br />

Asahra: aww grazie<br />

adoro Bruno Mars haha...<br />

sono nata negli anni<br />

‘90 e devo dire che per<br />

me è stato il periodo<br />

migliore per la musica<br />

in tutti i generi, quindi<br />

trovare un’influenza è<br />

stato davvero difficile... I<br />

miei genitori suonavano<br />

Whitney, Celine Dionne,<br />

Michael Bolton, Berres<br />

Hammond (reggae), il solo<br />

e unico Michael Jackson<br />

e i Jackson 5... poi sono<br />

cresciuta e ho ascoltato<br />

Destiny’s child, Pink,<br />

Faith Evans, Toni Braxton<br />

e Mary J Blidge... davvero<br />

la lista è troppo lunga da<br />

dire haha.<br />

Van: Ti piacerebbe<br />

cantare con altri cantanti<br />

in SL? Se sì, con chi?<br />

Asahra: Sì, mi piace<br />

andare agli eventi live<br />

in SL quando non canto<br />

io stessa e sono riuscita<br />

a farmi molti amici<br />

all’interno della musica<br />

di SL sostenendoci a<br />

vicenda. Ho condiviso il<br />

palco con Samm Quendra<br />

e Tony Slade, Taboo Reign,<br />

Mahogany, Scorpio Aeon<br />

e Ambrosia Kamala.<br />

Cantare con uno qualsiasi<br />

di questi incredibili<br />

132 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

133


vocalist sarebbe un<br />

piacere così come con TJ<br />

Joubert.<br />

Van: Qual è la tua<br />

canzone preferita che<br />

senti tua?<br />

Asahra: wow questa<br />

è una domanda molto<br />

interessante e sarebbe<br />

davvero difficile<br />

rispondere... “How could<br />

an angel break my heart”<br />

di Toni Braxton dovrebbe<br />

avere questo titolo perché<br />

è stata la prima cover<br />

che ho eseguito dal vivo<br />

da bambina e ha vinto la<br />

mia prima competizione<br />

a 14 anni. E’ stata anche<br />

la prima canzone che<br />

ha fatto piangere il mio<br />

pubblico, quindi direi che<br />

è con me per sempre.<br />

a lavorare... sapere cosa<br />

fosse e cosa era davvero<br />

una missione individuale<br />

per la maggior parte,<br />

tuttavia sento che la<br />

creazione di posti/UBS<br />

come la Meraki Vocal<br />

Academy ci porterà tutti<br />

a essere più vicini e più<br />

uniti, creando uno spazio<br />

sicuro per i vocalist per<br />

poter esprimere la loro<br />

arte ma anche imparare<br />

come entrare nel livestreaming<br />

in SL in un<br />

modo molto più semplice.<br />

Van: Infine, nel<br />

ringraziarti per aver<br />

dedicato un po’ del tuo<br />

tempo a <strong>360</strong><strong>GRADI</strong><br />

Magazine, vorrei<br />

chiederti cosa pensi del<br />

business della musica in<br />

SL? Cosa cambieresti o<br />

miglioreresti?<br />

Asahra: Direi che<br />

l’industria musicale<br />

è divertente, varia e<br />

accogliente per la mia<br />

esperienza... c’è stata una<br />

separazione tra i vocalist<br />

di SL quando si è iniziato<br />

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SPARTAN<br />

Spartan,<br />

Settore<br />

MODA MASCHILE<br />

Sono esperto nel settore della moda maschile in quanto<br />

ex blogger. Sono anche vicino alle case di moda, quindi il<br />

settore della moda e della fotografia è sicuramente la mia<br />

passione in Second Life.<br />

Su <strong>360</strong><strong>GRADI</strong> desidero presentare alcune mie proposte di<br />

look maschile, sperando possano essere di supporto agli<br />

avatar maschili in difficoltà nello scegliere come vestirsi e<br />

trovare il proprio stile.<br />

Mi piace la collaborazione e sono aperto ai suggerimenti.<br />

Spartan<br />

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<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

143


TM<br />

SHOPPIN<br />

Scritto da SPARTAN.<br />

Immagini di SPARTAN.<br />

144 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


D<br />

G EVENT<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

145


TMD<br />

SHOPPING<br />

Formale o informale? Stringata<br />

o mocassino? Polo o camicia?<br />

Abito in taglia, sartoriale o su<br />

misura? Dalla testa ai piedi, la<br />

scelta di come vestirsi è fatta<br />

di regole, eccezioni, conferme e<br />

innovazioni.<br />

Nel Mondo Virtuale di Second<br />

Life la moda maschile ha uno<br />

spazio grande e importante<br />

anche per i designers.<br />

Formale o informale? Stringata<br />

o mocassino? Polo o camicia?<br />

Abito in taglia, sartoriale o su<br />

misura? Dalla testa ai piedi, la<br />

scelta di come vestirsi è fatta di<br />

regole, eccezioni, conferme e<br />

innovazioni.<br />

Dipende solo in parte da trend<br />

generali e molto più dallo stile<br />

personale, dalla circostanza e dai<br />

ruoli.<br />

Un veloce focus sulle eccellenze<br />

nel settore della moda<br />

maschile su Second Life che<br />

poco a poco sta diventando<br />

commercialmente forte come<br />

il settore di moda femminile<br />

che ormai è il settore più<br />

commerciale e ricercato in vari<br />

aspetti dalla creazione del mesh.<br />

La moda maschile prende<br />

forza grazie ai settori simili<br />

146 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


A TMD si riuniscono i negozi<br />

più interessanti e di qualità<br />

nel settore della moda<br />

maschile.<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

147


come scuole di modelli e<br />

agenzie di catwalk e stile.<br />

Ci sono tanti modelli<br />

maschili riconosciuti e<br />

ovviamente designers<br />

che hanno scelto questo<br />

genere grazie alla loro<br />

creatività e abilità col<br />

Mesh.<br />

Non ci dimentichiamo<br />

tutti gli EVENTI dedicati<br />

alla moda maschile.<br />

Non parlerò in specifico<br />

degli eventi perché<br />

sono tanti e non voglio<br />

pubblicizzare nessuno<br />

su questo mio articolo<br />

ma, uno di loro che in<br />

particolare piace è “TMD”.<br />

Riferimenti<br />

TMD<br />

http://maps.secondlife.<br />

com/secondlife/<br />

TMD/125/101/22<br />

A TMD si riuniscono i<br />

negozi più interessanti e<br />

di qualità secondo il mio<br />

criterio in “moda male”,<br />

che a sua volta hanno<br />

spinto alla rivelazione<br />

di tanti male bloggers<br />

bravissimi e creativi le cui<br />

foto parlano da sole.<br />

Personalmente parla un<br />

blogger e fotografo che ha<br />

la passione per il design<br />

maschile e le fotografie.<br />

“Una Immagine dice più<br />

di mille parole”<br />

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JARLA CAPALINI<br />

Jarla Capalini,<br />

Responsabile del Settore<br />

FOTOGRAFIA<br />

Scrittura con la luce, dal greco φῶς, φωτός, “luce” e γραϕία,<br />

“scrittura”, questo è la “fotografia”.<br />

Ora so che parlare di fotografia in Second Life farà<br />

sicuramente arricciare il naso ai puristi o sorridere i<br />

professionisti ed appassionati più benevoli; ma una<br />

volta c’erano pellicola ed esposimetro, poi sono arrivati<br />

macchine digitali e files, oggi usiamo anche i telefoni per<br />

fotografare e grazie (forse) a questi la fotografia è ormai<br />

alla portata di tutti.<br />

Ecco quindi che un “viewer”, con tutte le sue peculiarità<br />

tecniche, può diventare un mezzo perfetto per “scrivere”<br />

con la “luce” virtuale l’incontro tra soggetto e l’occhio del<br />

fotografo, da cui nasce una nuova possibile visione<br />

immaginifica della realtà, seppur virtuale.<br />

Questo faremo nel nostro viaggio tra i fotografi di Second<br />

Life: parleremo di tecnica, composizione, ispirazione e<br />

passione, sperando di convincere gli scettici che le nostre<br />

immagini, per quanto raffiguranti un mondo di pixels,<br />

possono essere considerate a buon diritto “fotografia”.<br />

Jarla<br />

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ARNOO<br />

PLANER<br />

Arnoo inizia a creare foto rubate e per gioco si fa<br />

chiamare “paparazzo”. Oggi è un fotografo stimato<br />

nella community esseliana su Flickr.<br />

Scritto da JARLA CAPALINI.<br />

Immagini di ARNOO PLANER.<br />

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<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

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PHOTOGRAPHER<br />

ARNNO<br />

Arnno, che ha iniziato fotografando<br />

persone “famose” tra artisti,<br />

blogger, modelle ed anche altri<br />

fotografi, incontrate casualmente<br />

qua e là, ci ha restituito negli anni<br />

i suoi scatti “rubati” sotto forma di<br />

immagini piene di vita, sentimento<br />

e profondità, riuscendo a cogliere<br />

aspetti peculiari di ogni soggetto<br />

fotografato che hanno reso il<br />

suo stile unico ed imitato da molti.<br />

La definizione “paparazzo” affibbiata<br />

a certi fotografi, specializzati<br />

nell’immortalare personaggi<br />

famosi in situazioni pubbliche o<br />

private particolari, rare, magari<br />

compromettenti, è una definizione<br />

d’autore che si è diffusa grazie<br />

al personaggio del reporter del<br />

film “La Dolce Vita” che si chiama<br />

proprio Paparazzo. Ci sono<br />

diverse teorie sull’origine del<br />

nome: pare che Fellini e Flaiano<br />

si siano ispirati al personaggio<br />

di un libro di George Gissing che<br />

Fellini stava leggendo all’epoca:<br />

Coriolano Paparazzo, ma ce ne<br />

sono diverse altre e sembra che<br />

Fellini si divertisse a raccontare<br />

in ogni intervista una versione<br />

diversa.<br />

Il termine non era di certo un<br />

complimento, anzi veniva usato<br />

in modo vagamente dispregiativo,<br />

in quanto il reporter andava a<br />

caccia di scoop per denaro a qualunque<br />

costo e con qualunque<br />

mezzo, fino a quando Rino Barillari<br />

ha valorizzato con dedizione<br />

e professionalità la figura del<br />

“paparazzo” nel fotogiornalismo<br />

italiano.<br />

156 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


I suoi ritratti sono poco editati ed<br />

estremamente espressivi.<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

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Il doveroso preambolo<br />

sull’origine del “paparazzo”<br />

era necessario per inquadrare<br />

il fotografo che<br />

intervistiamo in questo<br />

numero, che non è solo<br />

un “paparazzo” come a<br />

lui piace definirsi, ma un<br />

ritrattista di grande sensibilità:<br />

Arnno Planer.<br />

Arnno, che ha iniziato<br />

fotografando persone<br />

“famose” tra artisti, blogger,<br />

modelle ed anche<br />

altri fotografi, incontrate<br />

casualmente qua e là, ci<br />

ha restituito negli anni i<br />

suoi scatti “rubati” sotto<br />

forma di immagini piene<br />

di vita, sentimento e<br />

profondità, riuscendo a<br />

cogliere aspetti peculiari<br />

di ogni soggetto fotografato<br />

che hanno reso il suo<br />

stile unico ed imitato da<br />

molti. Orami il suo stream<br />

è la memoria storica di<br />

Second Life e scorrendo i<br />

suoi numerosi album possiamo<br />

navigare attraverso<br />

oltre 10 anni di SL.<br />

Jarla: Quando, come e<br />

perché hai cominciato a<br />

fare fotografie su Second<br />

Life?<br />

Arnno: Sono su SL dal<br />

2007. Subito ho cominciato<br />

a scattare delle foto<br />

per il mio profilo, anche<br />

per avere dei ricordi. Immagini<br />

del mio avatar o<br />

dei miei amici. A poco a<br />

poco, gli amici, gli amici<br />

“ Faccio foto di<br />

persone e cose<br />

che mi attirano”<br />

Arnoo<br />

degli amici, hanno iniziato<br />

a chiedermi dei ritratti<br />

... e sono stato coinvolto<br />

nel gioco. Questo hobby<br />

occasionale è diventato<br />

quasi quotidiano dal momento<br />

in cui ho aperto un<br />

account Flickr, nel 2011.<br />

L’introduzione delle meshes<br />

a metà del 2010 ha<br />

reso questa attività ancora<br />

più entusiasmante, con<br />

avatar, oggetti e paesaggi<br />

sempre più realistici e fotogenici.<br />

Jarla: Come ti sei trasformato<br />

nel più famoso<br />

paparazzo del mondo virtuale?<br />

Arnno: Haha! Non è stata<br />

una cosa pensata. Ho<br />

aperto l’account su Flickr<br />

e mi ha entusiasmato subito.<br />

Poi ho scoperto la<br />

community di SL, è stato<br />

incredibile! Il mio Flickr<br />

ha nutrito la mia seconda<br />

vita e la mia seconda vita<br />

ha nutrito il mio Flickr.<br />

Ho spontaneamente preso<br />

a fotografare questi nuovi<br />

amici della comunità di<br />

Flickr. Mi ha fatto piacere<br />

farlo a loro insaputa e sorprenderli<br />

postando molto<br />

velocemente le loro foto<br />

su Flickr. Penso che sia<br />

successo così. Non sono<br />

però un vero paparazzo:<br />

queste sono foto rubate,<br />

ma mai compromettenti<br />

(sorride). La mia idea<br />

è solo quella di fare una<br />

sorpresa, una bella strizzatina<br />

d’occhio.<br />

Jarla: Quale è la molla<br />

che ti fa decidere chi fotografare<br />

e chi no? Cosa ti<br />

ispira?<br />

Arnno: Faccio foto di persone<br />

e cose che mi attirano.<br />

Oggi sono molto meno<br />

presente su Second Life.<br />

Tuttavia, mi piace ancora<br />

questo hobby creativo e le<br />

interazioni che genera su<br />

Flickr o Facebook. Ci sono<br />

cose che hanno anche<br />

aiutato a rinnovare il mio<br />

divertimento, come Black<br />

Dragon da un anno e il<br />

suo built-in poser che mi<br />

permette di giocare molto<br />

di più con il mio avatar.<br />

Mi diverto molto a sviluppare<br />

una sorta di viaggio<br />

dell’ego con lui. È un personaggio<br />

un po’ narcisista,<br />

megalomane, seduttore,<br />

anche ridicolo, a cui mi<br />

piace dare molta libertà.<br />

Jarla: Dal momento che<br />

hai deciso chi fotografare,<br />

quanto tempo impieghi<br />

158 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


a fare la foto su Second<br />

Life?<br />

Arnno: Non controllo<br />

niente! Per le foto del “paparazzo”,<br />

capita spesso di<br />

avere il tempo di scattare<br />

solo una o due foto. In 10<br />

secondi ... è fortuna, se è<br />

sfruttabile. Tuttavia, sono<br />

anche in grado di scattare<br />

100 o 150 foto di un soggetto,<br />

per testare diverse<br />

angolazioni, windlight,<br />

regolare la profondità di<br />

campo, le ombre, ecc. Non<br />

guardo le foto che scatto.<br />

Sparo, sparo e poi le<br />

esamino! E a volte butto<br />

tutto.<br />

Jarla: Fai dell’editing sulle<br />

tue foto, su cosa basi le<br />

tue scelte nel post processing?<br />

Arnno: Uh ... avevo sviluppato<br />

una certa pratica<br />

con un piccolo software<br />

che uso per l’editing (ippicy.com).<br />

Ma questa pratica<br />

è stata completamente<br />

messa in discussione<br />

dall’interruzione del flash<br />

player all’inizio dell’anno.<br />

Pertanto, questa è la mia<br />

sfida attuale. Padroneggio<br />

ancora questo software,<br />

che è cambiato molto.<br />

Non sono molto bravo<br />

nell’editing, quindi faccio<br />

il minimo. Uso spesso le<br />

immagini come texture,<br />

per cambiare l’atmosfera,<br />

per accentuare le ombre,<br />

ecc. Cerco di renderle<br />

piuttosto realistiche, soprattutto<br />

con un atteggiamento<br />

naturale.<br />

Jarla: Quanto ti influenzano<br />

il tuo umore e le tue<br />

sensazioni mentre scatti?<br />

Arnno: Se il mio umore e<br />

i miei sentimenti mi influenzano?<br />

Non ne sono<br />

consapevole. È davvero<br />

l’immagine, ciò che mi<br />

ispira, che decide.<br />

Jarla: Tu sei anche un<br />

fashion blogger ed un paesaggista,<br />

hai fatto anche<br />

delle mostre, ne hai una<br />

proprio in questi giorni<br />

alla Diamonds in the Sky<br />

Gallery; questi diversi generi<br />

di fotografia sono tutte<br />

sfaccettature della tua<br />

personalità o ce ne è uno<br />

che ti rispecchia di più?<br />

Arnno: Certo, ho provato<br />

tutto quello che potevo, sì.<br />

Ma oggi mi concentro sulle<br />

foto degli avatar, quelli<br />

che incontro o i miei. È<br />

quello che so fare meglio<br />

o meno male. Non ho mai<br />

pensato a me stesso come<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

159


a un blogger. È stata un’esperienza,<br />

una disciplina<br />

con le sue esigenze, molto<br />

interessante. Ma non ho<br />

più tempo. Sto continuando<br />

solo per pochi amici<br />

designer.<br />

Jarla: Io so che non ti reputi<br />

un artista, ma cos’è<br />

un artista per te?<br />

Arnno: Né artista, né<br />

fotografo! Sono un<br />

ragazzo che fa screenshot<br />

su Second Life, come un<br />

turista che cerca di fare<br />

le migliori foto possibili<br />

della sua vacanza. Ho<br />

una definizione piuttosto<br />

restrittiva e classica della<br />

parola artista. Un artista,<br />

è tanto talento ma anche<br />

tanto lavoro, creare opere<br />

che abbiano un significato,<br />

cose che ci commuoveranno,<br />

ci faranno pensare,<br />

aiutarci a vivere e diventare<br />

meno stupidi! Second<br />

Life permette e genera<br />

molte espressioni, soprattutto<br />

artistiche. È fantastico!<br />

Ma qualche artista?<br />

Forse pochi ... Ma soprattutto<br />

vedo molte persone<br />

su Second Life che vivono<br />

un po’ di vita da artista.<br />

Spesso è molto fastidioso<br />

per me!<br />

Jarla: Qual è il tuo rapporto<br />

con Arnno il “Paparazzo”<br />

oggi?<br />

Arnno: Credo che un po’<br />

io abbia già risposto. Innanzitutto,<br />

voglio dire che<br />

“Non so se ho un<br />

segreto. Mi ispiro agli<br />

altri e sperimento<br />

molto”<br />

Arnoo<br />

in 15 anni, Arnno è riuscito<br />

a diventare più maturo<br />

... e anche meno presente<br />

su Second Life. Ho molto<br />

affetto per Arnno, ha vita<br />

attraverso le immagini,<br />

un po’ come l’eroe del mio<br />

fumetto. Attraverso le<br />

mie immagini ma anche<br />

attraverso quelle degli<br />

altri, perché Arnno dice<br />

sempre sì a farsi fotografare.<br />

Chiedi a Tatiana Easterwood!<br />

Jarla: Qual è il tuo miglior<br />

“difetto”?<br />

Arnno: Se parlo di Arnno:<br />

essere abbastanza narcisista,<br />

egocentrico, esibizionista…<br />

questo mi dà materiale<br />

per molte immagini!<br />

Jarla: Grazie per aver accettato<br />

l’intervista.<br />

Arnno: Grazie a voi.<br />

Dopo centinaia di<br />

foto, migliaia di followers<br />

e milioni di visualizzazioni<br />

e likes, è Arnno il VIP;<br />

non fotografa più persone<br />

famose, ma le persone<br />

diventano famose perché<br />

Arnno le fotografa e non<br />

escludo che ormai ci sia<br />

anche qualcuno che cerca<br />

di incontrarlo sperando di<br />

essere da lui immortalato.<br />

Arnno Actual exhibit:<br />

Diamonds in the Sky Gallery<br />

- March <strong>2021</strong><br />

http://maps.secondlife.com/secondlife/<br />

HaStArA/22/232/3501<br />

Flickr -> https://<br />

www.flickr.com/photos/67665515@N07/<br />

Facebook -> https://www.<br />

facebook.com/arno.planer/<br />

Twitter -> @aplaner1<br />

Instagram -> arnoplaner<br />

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CAMP ITAL<br />

IN<br />

Camp Italia è un punto di riferimento importante<br />

nel settore culturale della comunità italiana in<br />

Second Life.<br />

Scritto da OEMA.<br />

Immagini di OEMA.<br />

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IA<br />

SECOND LIFE<br />

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CAMP ITALIA<br />

IN SECOND LIFE<br />

Camp Italia è una regione educational, che si occupa di diversi<br />

progetti educativi e culturali. Esploriamola insieme alla owner<br />

Asia Connel.<br />

Camp Italia mi<br />

piace perché è<br />

una destinazione<br />

educational, ovvero<br />

una di quelle località<br />

che si prefiggono<br />

come unico scopo<br />

l’insegnamento e<br />

la promozione di<br />

contenuti culturali.<br />

Camp Italia mi piace perché è una destinazione<br />

educational, ovvero una di<br />

quelle località che si prefiggono come<br />

unico scopo l’insegnamento e la promozione<br />

di contenuti culturali.<br />

Mi preme parlare di Camp Italia in<br />

questo numero perché credo che la comunità<br />

italiana possa trovare (e di fatto<br />

trovi) in questa regione dallo stile mediterraneo<br />

un punto di riferimento significativo.<br />

Questo è vero soprattutto se il<br />

visitatore è alla ricerca di una comunità<br />

Camp Italia, nel panorama di Second Life, si pone<br />

come sim educational dedicata all’accoglienza di<br />

nuovi utenti ed alla loro istruzione per imparare<br />

ad usare la piattaforma.<br />

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Asia Connel ci<br />

presenta Camp<br />

Italia<br />

di supporto che parla la<br />

sua lingua madre, l’italiano<br />

appunto.<br />

Per fare meglio la conoscenza<br />

di Camp Italia,<br />

ho rivolto una semplice<br />

domanda ad Asia Connel<br />

che è la fondatrice nonché<br />

promotrice di questo apprezzabile<br />

progetto educativo.<br />

Oema: Asia, queli sono gli<br />

obiettivi di Camp Italia<br />

e in che cosa si impegna<br />

esattamente in Second<br />

Life?<br />

Asia: Ciao Oema, in questo<br />

primo anno la sim di<br />

Camp Italia ha organizzato<br />

molteplici eventi e partecipato<br />

a numerosi altri.<br />

Camp Italia, nel panorama<br />

di Second Life, si pone<br />

come sim educational<br />

dedicata all’accoglienza di<br />

nuovi utenti ed alla loro<br />

istruzione per imparare<br />

ad usare la piattaforma.<br />

Partendo da questo target,<br />

abbiamo puntato a fare di<br />

Camp Italia una sim che<br />

rifletta un legame auten-<br />

tico con il sistema Italia<br />

nella RL (“real life”).<br />

Camp Italia ha partecipato<br />

lo scorso anno al Fantasy<br />

Faire come sponsor<br />

della Fantasy Faire Radio;<br />

poi alla Milano Digital<br />

Week assieme alla BCorp<br />

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Consiglio di accettare le impostazioni di luce della<br />

regione per una esperienza ottimale.<br />

italiana Arkage con una trasmissione<br />

online su alcune delle maggiori<br />

presenza italiane in SL.<br />

In questo anno si è andato consolidando<br />

un team di supporto<br />

di cui fanno parte Kirsten, Demi,<br />

Ughetta, Once, ed alcuni altri<br />

avatar in maniera saltuaria.<br />

Sono stati organizzati dei corsi<br />

base ed avanzati per imparare<br />

l’uso della piattaforma durante il<br />

corso dello scorso anno, da <strong>Aprile</strong><br />

ad Agosto, ed un nuovo corso è<br />

appena iniziato.<br />

Camp Italia ha organizzato diversi corsi<br />

base e avanzati per imparare l’uso della<br />

piattaforma.<br />

Il lockdown ha visto molti utenti<br />

di ritorno, spesso abbastanza<br />

spaesati dai cambiamenti che SL<br />

(“second life”) ha subito in questi<br />

ultimi anni a partire dal mesh.<br />

Molte, davvero tante, le mostre<br />

d’arte organizzate, altrettanto<br />

numerosi le serate di live music.<br />

Camp Italia ha partecipato alla<br />

memoria dei caduti di Nassiriya<br />

con una cerimonia ad hoc che si<br />

è tenuta presso la sim, e ad altri<br />

momenti legati alla memoria storica<br />

dell’Italia, come la deportazione<br />

degli ebrei italiani e le vittime<br />

dei massacri delle Foibe. Ha<br />

partecipato ai sedici giorni contro<br />

la violenza sulle donne come da<br />

call delle Nazioni Unite, e dedicato<br />

la piazza della welcome area<br />

ai magistrati Falcone e Borsellino<br />

con apposita targa. Anche il ge-<br />

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nerale Dalla Chiesa è stata intitolata<br />

una piazza sul lungomare di<br />

Burano. Ciò ad indicare la forte<br />

volontà di fare dei mondi virtuali<br />

una estensione della vita cosiddetta<br />

reale.<br />

Lezioni, mostre, concerti, si alternano<br />

a momenti di socializzazione<br />

dove ci si trova a fare due<br />

chiacchiere, a volte al bar, a volte<br />

nell’area camping, spesso presso<br />

la piscina del casale toscano.<br />

Camp Italia ha voluto dedicare<br />

una sua area ai rapporti culturali<br />

ed istituzionali tra l’Italia ed<br />

il Giappone, nazione che diede<br />

vita alla prima ambasciata nella<br />

Penisola. Anche qui, è stata ricostruita<br />

la storia di questa prima<br />

ambasciata attraverso foto d’epoca<br />

e materiale storiografico. La<br />

welcome area si divide tra spazi<br />

social ed altri più culturali come<br />

un piccolo museo, un’aula, ed<br />

una mostra permanente sul Futurismo.<br />

Vi è anche una sandbox<br />

che gli utenti utilizzano durante<br />

le lezioni pratiche, ed una piccola<br />

chiesa che ripropone la tradizione<br />

cristiano-giudaica della Chiesa<br />

Cattolica anche con momenti<br />

di preghiera.<br />

sempre auspicabile in un contesto<br />

internazionale come Second<br />

Life.<br />

Camp Italia ha partecipato ad<br />

SLB17 lo scorso giugno con una<br />

ricostruzione in scala della piazza<br />

principale della sim e che ha<br />

avuto spazio in una puntata di<br />

Designing Worlds con una intervista<br />

di Saffia Widdershins al<br />

mio avatar.<br />

Le parole di Asia sono le più<br />

esaustive per descrivere un progetto<br />

che credo meriti attenzione<br />

e partecipazione da parte della<br />

Comunità Italiana in SL. Per<br />

qualsiasi necessità e richiesta di<br />

informazioni rimando il lettore<br />

ad Asia Connel (stesso nome<br />

inworld).<br />

Riferimenti<br />

Camp Italia:<br />

http://maps.secondlife.com/<br />

secondlife/Camp%20Italia/126/64/23<br />

Questi a grandi linee i momenti<br />

che Camp Italia ha costruito<br />

in un clima di cordiale socialità e<br />

rispetto, aprendo anche a realtà<br />

non italiane, cosa ovviamente<br />

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Un grazie speciale a<br />

Un ringraziamento speciale ai nostri<br />

affezionati lettori che hanno messo il<br />

kiosk della rivista sulla loro land:<br />

Lee Olsen<br />

LUNDY ART GALLERY<br />

Tia Rungray<br />

STRUKTURO<br />

-Ñïéü- (nieuwenhove)<br />

NOIR’WEN CITY<br />

Dixmix source<br />

DixMix Art Gallery<br />

Anelie Abeyante<br />

La Maison d’Aneli<br />

Ilyra Chardin (ilyra.chardin)<br />

Emergent Gallery<br />

LIV (ragingbellls)<br />

Raging Graphix Gallery<br />

Michiel Bechir<br />

Michiel Bechir Gallery at Embrace<br />

Michiel Art Cafe<br />

Hermes Kondor<br />

Viktor Savior de Grataine (viktorsavior)<br />

SHINY (narayanraja)<br />

Bohemio Love<br />

Jaz (Jessamine2108)<br />

Art Promotion<br />

Camp Italia<br />

Mediterraneo-Oc<br />

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FOTOGR<br />

SCELTI SU F<br />

“inside me ”<br />

MIna Arcana<br />

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LICKR<br />

AFI IN SL<br />

Scelti<br />

dall’editore.<br />

Splendide<br />

fotografie viste<br />

sul gruppo Flickr<br />

di <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

Magazine.<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

195


196 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Alba<br />

Silverfall<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

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MIna Arcana<br />

198 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

199


200 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Anto Haiku<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

201


202 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Roxaane<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

203


204 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Lidiane<br />

Miller<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

205


Ashley Yexil<br />

206 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


ANTO HAIKU<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

207


208 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Santra Seranno<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

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210 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Choice<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

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212 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Lidiane<br />

Miller<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

213


214 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Elaine<br />

Lectar<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

215


Twain Orfan<br />

216 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

217


218 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Simply Jana<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

219


220 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Say<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

221


Kirammer<br />

Kingsley<br />

222 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


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223


224 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


Jo<br />

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Coqueta<br />

Georgia<br />

226 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong><br />

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Grazie per la lettura.<br />

Speriamo che tu<br />

abbia gradito questo<br />

numero.<br />

<strong>360</strong> <strong>GRADI</strong> Magazine<br />

Copyright.<br />

Non siamo affiliati a<br />

Linden Lab.<br />

228 <strong>360</strong> <strong>GRADI</strong>


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