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Allure Magazine (1-2023)

Fondata nel 1978, Allure è il trade magazine di riferimento dei comparti bellezza/profumeria/cosmesi. Il suo attuale obiettivo: avvicinare sempre di più industria e profumeria, diventando così uno strumento indispensabile per tutti gli operatori del settore. Prestigiose firme del mondo della bellezza garantiscono ad Allure contenuti esclusivi, incisivi, di sicuro impatto.

Fondata nel 1978, Allure è il trade magazine di riferimento dei comparti bellezza/profumeria/cosmesi. Il suo attuale obiettivo: avvicinare sempre di più industria e profumeria, diventando così uno strumento indispensabile per tutti gli operatori del settore. Prestigiose firme del mondo della bellezza garantiscono ad Allure contenuti esclusivi, incisivi, di sicuro impatto.

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006<br />

OPINIONIST<br />

Vite che<br />

(in)segnano!<br />

dalla parte del consumatore<br />

Dedico questa pagina a due persone che ritengo speciali.<br />

Il primo è Luciano Parisini, “autore” di tanti<br />

successi e di tante emozioni nell’insolito mondo<br />

cosmetico: un vero precursore di ciò che il<br />

beauty ha espresso negli ultimi 40 anni.<br />

Il secondo è colui che ha fatto franare<br />

le barriere dell’ovvio, tanto care ai<br />

cosiddetti “conservatori” della moda<br />

e della cosmesi: Alessandro Michele.<br />

Qualche mese fa, Michele era Direttore<br />

Artistico e Creativo di Gucci,<br />

defilato custode della sua privacy. Ha<br />

divulgato una “storia” artistica fatta<br />

di invenzioni e di intuizioni senza<br />

precedenti. “Essere belli e diversi è<br />

faticoso, ma possibile”, amava<br />

ripetere. Rivoluzionario!<br />

Mentore e Imperatore per milioni<br />

di giovani (in primis per la generazione<br />

Z) e meno giovani, ha liberato menti ingombrate<br />

da luoghi comuni, tanto stupidi e retorici<br />

quanto pericolosi. Il suo modo di mutare i concetti<br />

del fashion è stato, giustamente, definito grandioso<br />

dalle persone che guardano, intelligentemente, al<br />

futuro. Deleterio, devastante e ridicolo, invece, per i<br />

conservatori. Questo giovane, il cui nome è passato<br />

di bocca in bocca in tutto il Pianeta, ha modificato,<br />

in parte, le abitudini della società. Ma, d’improvviso,<br />

il giorno 23 del novembre scorso, a spegnere le luci<br />

su Alessandro Michele, senza dare tante spiegazioni, è<br />

stato il potente François-Henry Pinault, Patron di<br />

Kering Group. Marco Bizzarri, amministratore delegato<br />

della maison Gucci, quello che era stato l’artefice<br />

del “matrimonio” più azzardato e vincente del mondo<br />

DIEGO DALLA PALMA<br />

Esperto di immagine, costumista,<br />

scenografo, scrittore,<br />

attento osservatore di costume.<br />

della Moda e della Cosmesi, si è adeguato alla decisione<br />

del “Capo”. Adattandosi, probabilmente, a un<br />

nuovo corso del destino del brand Gucci. D’altronde,<br />

l’omologazione incombe. Ed è tetra. Come le<br />

guerre, ahimè. Non resta che dirsi: “genio<br />

che va, buio che torna”. Se ne va anche<br />

(non fisicamente, s’intenda!) Luciano<br />

Parisini. Chiude il suo progetto<br />

editoriale, i suoi colorati e stupefacenti<br />

archivi, il rapporto con i suoi<br />

preziosi e fedeli collaboratori perché,<br />

in fin delle ciance, ritiene che<br />

il mondo della Cosmesi abbia<br />

smarrito l’aspetto umano a favore<br />

di quello, più arido e redditizio,<br />

commerciale. Una delle cause è<br />

anche, purtroppo, l’onda travolgente<br />

della comunicazione virtuale.<br />

Ricordo Luciano con questo breve,<br />

ma significativo (per me, ovviamente) episodio: era<br />

il 1978. Invitai Luciano a Milano, dove avevo<br />

appena dato vita al Makeupstudio. Lanciavo una<br />

linea che tutti ritenevano una “follia suicida”:<br />

ombretti rossi, fucsia e gialli sugli occhi e rossetti blu<br />

e verdi sulle labbra. In quell’incontro, anziché scoraggiarmi,<br />

Parisini mi regalò due pagine sul suo<br />

giornale affinché comunicassi la mia “follia” che<br />

lui, allora, definì “rivoluzione”. Grazie e buona<br />

“pensione”, Luciano. Non dorata, però: i sogni e i<br />

colori hanno vita eterna. Grazie anche ad Alessandro<br />

Michele: per averci regalato l’illusione che si possa<br />

migliorare il mondo. Illusione? Temo di sì.

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