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La rivista istituzionale del Soccorso Alpino e Speleologico - n. 82, ottobre 2023

Un interessantissimo numero che affronta una tematica di grande attualità: i diversi cambiamenti che stanno interessando la montagna, sia dal punto di vista climatico che delle modalità di frequentazione, in termini di preparazione, consapevolezza e percezione del rischio, con diversi interessanti approfondimenti, tra cui il punto di vista del Presidente del Collegio Nazionale delle Guide Alpine. Per il focus istituzionale, occhi puntati sulle novità relative all’app GeoResq, rinnovata e gratuita per tutti, e sugli adempimenti necessari all’iscrizione al RUNTS di tutti i servizi regionali.

Un interessantissimo numero che affronta una tematica di grande attualità: i diversi cambiamenti che stanno interessando la montagna, sia dal punto di vista climatico che delle modalità di frequentazione, in termini di preparazione, consapevolezza e percezione del rischio, con diversi interessanti approfondimenti, tra cui il punto di vista del Presidente del Collegio Nazionale delle Guide Alpine.
Per il focus istituzionale, occhi puntati sulle novità relative all’app GeoResq, rinnovata e gratuita per tutti, e sugli adempimenti necessari all’iscrizione al RUNTS di tutti i servizi regionali.

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Si tratta di un turismo di<br />

élite, che trova nei primi<br />

Grand Hotel disseminati<br />

nell’arco alpino le<br />

strutture ricettive adatte<br />

a soddisfare le proprie<br />

esigenze di un “turismo<br />

di qualità.<br />

a partire dalla fine <strong>del</strong>l’800 nuove categorie<br />

di visitatori iniziarono a raggiungere le “terre<br />

alte”, non più con l’obiettivo di salire in<br />

vetta, ma con quello di ammirare la bellezza<br />

dei luoghi alpini, di rilassarsi, di fuggire dal<br />

caldo <strong>del</strong>la pianura e di beneficiare <strong>del</strong>l’“aria<br />

buona” <strong>del</strong>la montagna. Si tratta di un<br />

turismo di élite, che trova nei primi Grand<br />

Hotel disseminati nell’arco alpino le strutture<br />

ricettive adatte a soddisfare le proprie<br />

esigenze di un “turismo di qualità”. E, a questo<br />

punto, l’inerzia <strong>del</strong>la ruota <strong>del</strong> turismo<br />

era definitivamente avviata.<br />

Il vero cambiamento, però, sarebbe avvenuto<br />

molti anni dopo, nel secondo dopoguerra,<br />

quando, grazie al boom economico degli<br />

anni ’60, il turismo divenne “di massa”, e la<br />

montagna si trasformò velocemente in una<br />

“meta turistica”, raggiunta da famiglie e da<br />

comitive di appassionati. Negli stessi anni,<br />

poi, si diffuse la pratica <strong>del</strong>lo sci, portando<br />

alla nascita <strong>del</strong> turismo invernale: con esso<br />

la montagna cambiò decisamente il proprio<br />

volto, con lo sviluppo <strong>del</strong>le stazioni<br />

sciistiche, dotate di infrastrutture quali impianti<br />

di risalita e piste battute, oltreché di<br />

molteplici servizi di supporto. <strong>La</strong> montagna<br />

conobbe così l’opportunità di avere una<br />

doppia stagione turistica, che consentiva<br />

ai residenti di vivere tutto l’anno grazie alla<br />

generazione di un reddito soddisfacente legato<br />

al turismo e al suo indotto.<br />

Rimanendo sulla stagione estiva, gli anni<br />

che hanno portato alla fine <strong>del</strong> XX secolo<br />

hanno visto una grande trasformazione<br />

sociale, culturale ed economica <strong>del</strong>la montagna,<br />

dove molte zone si sono progressivamente<br />

trasformate in “luoghi turistici” a<br />

tutti gli effetti, con traiettorie di sviluppo<br />

talvolta durevoli, altre volte di breve durata,<br />

con esiti più o meno impattanti in termini<br />

di antropizzazione, infrastrutturazione e tutela<br />

<strong>del</strong>l’ambiente e <strong>del</strong> paesaggio. Concentrando<br />

la nostra attenzione sui turisti che in<br />

questo periodo sceglievano la montagna, è<br />

possibile identificare due categorie fondamentali<br />

di fruitori. <strong>La</strong> prima categoria era<br />

rappresentata dalle famiglie, che trovavano<br />

nelle quote medio/basse <strong>del</strong>la montagna il<br />

clima ideale per la “fuga dalla città”, il relax<br />

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