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Condividere APRILE 2024

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FOCUS<br />

Agricoltura.<br />

I mastri di muretto a secco<br />

non ci sono più: un corso<br />

per impararne l’arte<br />

>MAX FIRRERI<br />

Non si può pensare a Pantelleria<br />

senza immaginarla con<br />

gli splendidi terrazzamenti,<br />

la sua agricoltura eroica e i muretti a<br />

secco che disegnano uno skyline<br />

unico nel suo genere. Se la si guarda da<br />

un lato o dall’altro l’isola perla nera del Mediterraneo<br />

è segnata da centinaia di metri di<br />

muretti a secco che delimitano strade urbane,<br />

sentieri pedonali e gli appezzamenti<br />

di terreno che gli abitanti dell’isola hanno<br />

messo in produzione con vigneti, uliveti o<br />

piccoli orti. «A oggi si contano quasi 12 mila<br />

km di barriere in pietra sull’isola – spiega<br />

Carmine Vitale, geologo del Parco di Pantelleria<br />

– che necessitano di manutenzione<br />

laddove si sono danneggiati». Sapere costruire<br />

un muretto che duri è un’arte che nel<br />

tempo si è tramandata di generazione in generazione.<br />

I più anziani dell’isola raccontano<br />

che tra agricoltori vi era un mutuo soccorso<br />

nella logica dell’autosostentamento: ci si<br />

L’iniziativa del Parco<br />

e di Ebat Trapani<br />

aiutava a vicenda e chi era un bravo mastro<br />

a costruire i muretti senza cemento andava<br />

da una parte all’altra dell’isola senza pretendere<br />

nulla in cambio. Fra qualche giorno il<br />

Parco di Pantelleria, insieme a Comune,<br />

Ebat Trapani e Itla Italia Aps, avvierà un<br />

corso gratuito, teorico e pratico per 10 persone<br />

che potranno formarsi su come costruire<br />

i muri in pietra a secco. Il corso avrà<br />

la durata di 34 ore, 10 teoriche e 24 di pratica.<br />

Il docente sarà Pietro Della Monica<br />

esperto di paesaggistica. Stefano Gamba, 61<br />

anni, isolano, che i muretti a secco li sa fare<br />

dice: «Si deve essere bravi a scegliere le pietre<br />

migliori, spaccarle e poi comporle, l’una<br />

sopra l’altra, trovando un incastro naturale<br />

affinchè si sorreggano l'una con l'altra. Oggi<br />

i giovani vanno tutti via dall’isola e nessuno<br />

impara più quest’arte che sta scomparendo».<br />

Nella nomenclatura dei mestieri, in<br />

effetti, non esiste il mastro di muretti. «Sono<br />

stati gli stessi agricoltori a imparare come<br />

fare – spiega Battista Belvisi, 50 anni, agricoltore<br />

della contrada Buggeber – io ricordo<br />

che finivo di fare i compiti di scuola e mi<br />

mettevo a fianco a mio padre per imparare<br />

come si alzavano i muretti». Dai nonni<br />

hanno imparato i figli e poi anche i nipoti.<br />

«Non c’è un manuale per farli – dice Battista<br />

– questo corso è un segnale di speranza;<br />

sono fiducioso e mi auguro che si ritorni a<br />

essere più contadini, con più umiltà, e a farlo<br />

non solo per interessi economici». L’arte nel<br />

fare i muretti a secco dal 2018 è patrimonio<br />

immateriale dell’Unesco, riconoscimento<br />

avvenuto 4 anni dopo quello assegnato per<br />

la coltivazione della vite ad alberello.<br />

OGGI I GIOVANI VANNO VIA DALL’ISOLA E NESSUNO IMPARA L’ARTE<br />

n. 4 - 26 aprile <strong>2024</strong><br />

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