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ATTUALITÀ<br />
ADR POTENZIA L’AUTOMAZIONE<br />
DEI BAGAGLI IN TRANSITO<br />
Dalla metà del mese di luglio<br />
entrerà in funzione al “Leonardo<br />
da Vinci” di Fiumicino,<br />
il nuovo sistema automatico<br />
di smistamento bagagli, il più moderno<br />
e avanzato d’Europa. Studiato e realizzato<br />
per migliorare la gestione delle valigie,<br />
sarà a disposizione dei sei handler che<br />
operano nello scalo, ovvero delle società<br />
che si occupano dei servizi di terra, facilitandone<br />
il compito, soprattutto in estate,<br />
periodo di maggior flusso passeggeri.<br />
Secondo i dati divulgati dalla Iata (International<br />
Air Transport Association),<br />
associazione che rappresenta circa 230<br />
compagnie aeree, sono stati oltre 25 milioni<br />
i bagagli disguidati nel mondo lo<br />
scorso anno con una flessione del 23,8<br />
per cento rispetto al 2008. Il dato sembrerebbe<br />
enorme a una prima valutazione<br />
ma, considerando che i bagagli circolati,<br />
nel 2009 negli aeroporti mondiali sono<br />
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stati 3,4 miliardi a fronte di 2,21 miliardi<br />
di passeggeri, in realtà stiamo parlando<br />
soltanto dello 0,73 per cento del totale. In<br />
sostanza, il calo dei disguidi ha consentito<br />
alle compagnie un risparmio di 460<br />
milioni di dollari, a fronte dei 9,4 miliardi<br />
di dollari di perdite registrati, complessivamente,<br />
nel settore del trasporto aereo.<br />
L’analisi dei dati evidenzia come la maggioranza<br />
dei 25 milioni dei bagagli “disguidati”<br />
siano stati riconsegnati al proprietario<br />
entro le successive 48 ore e solamente il<br />
3,4 per cento (850mila unità) sia andato<br />
definitivamente perso. Il disguido è dovuto<br />
a diverse cause come: il mancato carico<br />
dei bagagli nella stiva, 15 per cento; errori<br />
nel biglietto o scambio del bagaglio, 9 per<br />
cento; problemi legati all’aeroporto, dogana,<br />
meteo o restrizioni di volume e peso,<br />
5 per cento; errore nel carico e scarico, 4<br />
per cento; errata gestione all’aeroporto di<br />
arrivo da parte dei servizi di terra, 3 per<br />
cento; errore di<br />
etichettatura, 3 per cento. Ma il dilemma<br />
principale nella gestione dei bagagli avviene,<br />
quando devono essere trasferiti da<br />
un aereo all’altro (61 per cento).<br />
Quest’ultimo problema è il più consistente,<br />
per questo motivo bisognerà rendere<br />
operative nuove tecnologie attraverso<br />
investimenti nelle infrastrutture, accompagnati<br />
da un giusto aggiornamento del<br />
sistema tariffario, per realizzare una maggior<br />
qualità del servizio erogato. E’ questa<br />
la strada seguita da Aeroporti di Roma, in<br />
particolare, adottando delle “smart tag”<br />
(targhette intelligenti) che, grazie all’uso<br />
di tecnologia RFID (Radio Frequency<br />
Identification) - già sperimentata nell’aeroporto<br />
romano di Fiumicino nel Terminal<br />
5 e ora prossimo all’entrata in esercizio<br />
di un nuovo sistema di smistamento<br />
- permettono la registrazione, gestione e<br />
localizzazione dei bagagli via radio, con<br />
incrementi esponenziali in sicurezza,<br />
qualità del servizio, efficienza dell’han-<br />
dling e rispetto dei diritti degli utenti.<br />
Considerando che “in Italia - ha sottolineato<br />
Vito Riggio, presidente dell’Enac (Ente<br />
Nazionale Aviazione Civile) - l’indice è di<br />
12 bagagli persi ogni 1.000. Questa cifra<br />
con l’ausilio delle nuove tecnologie tenderà<br />
ancora di più a ridimensionarsi. I bagagli<br />
disguidati oltre a creare disagi per i<br />
passeggeri, pesano significativamente anche<br />
sui bilanci delle compagnie aeree che<br />
hanno in carico l’onere di riconsegnarli al<br />
domicilio di ciascun passeggero”.<br />
RFID<br />
il “grande fratello”<br />
anti-smarrimento<br />
Il passeggero ha il diritto di ricevere, nei<br />
tempi previsti dalla “Carta dei Servizi”, il<br />
bagaglio e, nei casi di disguido, deve poter<br />
localizzare dove si trovano le proprie<br />
valigie e sapere quando ne rientrerà in<br />
possesso. Esigenze oggi soddisfabili, grazie<br />
al tracking con tecnologia Rfid (Radio<br />
Frequency Identification) con cui il bagaglio<br />
può essere rintracciato non solo dagli<br />
operatori aeroportuali, ma anche dal passeggero<br />
avvisato attraverso un Sms.<br />
Il sistema Rfid in pratica sostituisce il<br />
codice a barre, stampato sulle etichette<br />
adesive dei bagagli al check-in, con il<br />
nuovo sistema che pone un “tag Rfid” su<br />
ogni bagaglio. Ciò consente al personale<br />
dell’aeroporto e della compagnia aerea di<br />
poter tracciare le valigie nei vari percorsi<br />
aeroportuali. L’informazione è caricata informaticamente<br />
sul tag, al momento del<br />
check-in, dagli addetti di scalo. Dispositivi<br />
senza cavo, in dotazione al personale,<br />
portatili o fissati in punti lungo il percorso<br />
del bagaglio, da e fino all’aeromobile,<br />
sono usati per leggere le informazioni<br />
contenute nel tag e associate con la posizione<br />
e l’orario nel data-base (aereopasseggero-bagaglio).<br />
Questa tecnologia a radiofrequenza è stata,<br />
inizialmente, frenata dall’alto costo<br />
economico dei chip elettronici, che ora è<br />
sceso grazie ai massicci ordini provenienti<br />
dalla grande distribuzione. Con questo<br />
sistema l’efficienza nella lettura dei dati,<br />
inseriti nelle etichette, aumenta passando<br />
dall’attuale 98 per cento del codice a<br />
barre al 99,5 per cento (e oltre) della nuova<br />
tecnologia. I chip più raffinati, inoltre,<br />
possono anche inviare messaggi sms per<br />
segnalare la posizione del bagaglio.<br />
Il sistema a radiofrequenza ha dimostrato<br />
un margine di errore di bagagli “non letti”<br />
pari a 8 su 10 mila, rispetto agli 800 su<br />
10 mila del sistema tradizionale a codice<br />
a barre.<br />
Naturalmente, è inutile inserire il microchip<br />
nella valigia al “Leonardo da Vinci” se<br />
poi, arrivando in un altro aeroporto mondiale,<br />
non c’è un sistema che permetta di<br />
rintracciarlo. Per questo è necessario un<br />
sistema omogeneo, che sia attivo, almeno,<br />
nei principali aeroporti internazionali.<br />
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