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ANNO 2 n.17 Luglio 2010 VIAGGI - Infly

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ATTUALITÀ<br />

ADR POTENZIA L’AUTOMAZIONE<br />

DEI BAGAGLI IN TRANSITO<br />

Dalla metà del mese di luglio<br />

entrerà in funzione al “Leonardo<br />

da Vinci” di Fiumicino,<br />

il nuovo sistema automatico<br />

di smistamento bagagli, il più moderno<br />

e avanzato d’Europa. Studiato e realizzato<br />

per migliorare la gestione delle valigie,<br />

sarà a disposizione dei sei handler che<br />

operano nello scalo, ovvero delle società<br />

che si occupano dei servizi di terra, facilitandone<br />

il compito, soprattutto in estate,<br />

periodo di maggior flusso passeggeri.<br />

Secondo i dati divulgati dalla Iata (International<br />

Air Transport Association),<br />

associazione che rappresenta circa 230<br />

compagnie aeree, sono stati oltre 25 milioni<br />

i bagagli disguidati nel mondo lo<br />

scorso anno con una flessione del 23,8<br />

per cento rispetto al 2008. Il dato sembrerebbe<br />

enorme a una prima valutazione<br />

ma, considerando che i bagagli circolati,<br />

nel 2009 negli aeroporti mondiali sono<br />

86 InFly<br />

stati 3,4 miliardi a fronte di 2,21 miliardi<br />

di passeggeri, in realtà stiamo parlando<br />

soltanto dello 0,73 per cento del totale. In<br />

sostanza, il calo dei disguidi ha consentito<br />

alle compagnie un risparmio di 460<br />

milioni di dollari, a fronte dei 9,4 miliardi<br />

di dollari di perdite registrati, complessivamente,<br />

nel settore del trasporto aereo.<br />

L’analisi dei dati evidenzia come la maggioranza<br />

dei 25 milioni dei bagagli “disguidati”<br />

siano stati riconsegnati al proprietario<br />

entro le successive 48 ore e solamente il<br />

3,4 per cento (850mila unità) sia andato<br />

definitivamente perso. Il disguido è dovuto<br />

a diverse cause come: il mancato carico<br />

dei bagagli nella stiva, 15 per cento; errori<br />

nel biglietto o scambio del bagaglio, 9 per<br />

cento; problemi legati all’aeroporto, dogana,<br />

meteo o restrizioni di volume e peso,<br />

5 per cento; errore nel carico e scarico, 4<br />

per cento; errata gestione all’aeroporto di<br />

arrivo da parte dei servizi di terra, 3 per<br />

cento; errore di<br />

etichettatura, 3 per cento. Ma il dilemma<br />

principale nella gestione dei bagagli avviene,<br />

quando devono essere trasferiti da<br />

un aereo all’altro (61 per cento).<br />

Quest’ultimo problema è il più consistente,<br />

per questo motivo bisognerà rendere<br />

operative nuove tecnologie attraverso<br />

investimenti nelle infrastrutture, accompagnati<br />

da un giusto aggiornamento del<br />

sistema tariffario, per realizzare una maggior<br />

qualità del servizio erogato. E’ questa<br />

la strada seguita da Aeroporti di Roma, in<br />

particolare, adottando delle “smart tag”<br />

(targhette intelligenti) che, grazie all’uso<br />

di tecnologia RFID (Radio Frequency<br />

Identification) - già sperimentata nell’aeroporto<br />

romano di Fiumicino nel Terminal<br />

5 e ora prossimo all’entrata in esercizio<br />

di un nuovo sistema di smistamento<br />

- permettono la registrazione, gestione e<br />

localizzazione dei bagagli via radio, con<br />

incrementi esponenziali in sicurezza,<br />

qualità del servizio, efficienza dell’han-<br />

dling e rispetto dei diritti degli utenti.<br />

Considerando che “in Italia - ha sottolineato<br />

Vito Riggio, presidente dell’Enac (Ente<br />

Nazionale Aviazione Civile) - l’indice è di<br />

12 bagagli persi ogni 1.000. Questa cifra<br />

con l’ausilio delle nuove tecnologie tenderà<br />

ancora di più a ridimensionarsi. I bagagli<br />

disguidati oltre a creare disagi per i<br />

passeggeri, pesano significativamente anche<br />

sui bilanci delle compagnie aeree che<br />

hanno in carico l’onere di riconsegnarli al<br />

domicilio di ciascun passeggero”.<br />

RFID<br />

il “grande fratello”<br />

anti-smarrimento<br />

Il passeggero ha il diritto di ricevere, nei<br />

tempi previsti dalla “Carta dei Servizi”, il<br />

bagaglio e, nei casi di disguido, deve poter<br />

localizzare dove si trovano le proprie<br />

valigie e sapere quando ne rientrerà in<br />

possesso. Esigenze oggi soddisfabili, grazie<br />

al tracking con tecnologia Rfid (Radio<br />

Frequency Identification) con cui il bagaglio<br />

può essere rintracciato non solo dagli<br />

operatori aeroportuali, ma anche dal passeggero<br />

avvisato attraverso un Sms.<br />

Il sistema Rfid in pratica sostituisce il<br />

codice a barre, stampato sulle etichette<br />

adesive dei bagagli al check-in, con il<br />

nuovo sistema che pone un “tag Rfid” su<br />

ogni bagaglio. Ciò consente al personale<br />

dell’aeroporto e della compagnia aerea di<br />

poter tracciare le valigie nei vari percorsi<br />

aeroportuali. L’informazione è caricata informaticamente<br />

sul tag, al momento del<br />

check-in, dagli addetti di scalo. Dispositivi<br />

senza cavo, in dotazione al personale,<br />

portatili o fissati in punti lungo il percorso<br />

del bagaglio, da e fino all’aeromobile,<br />

sono usati per leggere le informazioni<br />

contenute nel tag e associate con la posizione<br />

e l’orario nel data-base (aereopasseggero-bagaglio).<br />

Questa tecnologia a radiofrequenza è stata,<br />

inizialmente, frenata dall’alto costo<br />

economico dei chip elettronici, che ora è<br />

sceso grazie ai massicci ordini provenienti<br />

dalla grande distribuzione. Con questo<br />

sistema l’efficienza nella lettura dei dati,<br />

inseriti nelle etichette, aumenta passando<br />

dall’attuale 98 per cento del codice a<br />

barre al 99,5 per cento (e oltre) della nuova<br />

tecnologia. I chip più raffinati, inoltre,<br />

possono anche inviare messaggi sms per<br />

segnalare la posizione del bagaglio.<br />

Il sistema a radiofrequenza ha dimostrato<br />

un margine di errore di bagagli “non letti”<br />

pari a 8 su 10 mila, rispetto agli 800 su<br />

10 mila del sistema tradizionale a codice<br />

a barre.<br />

Naturalmente, è inutile inserire il microchip<br />

nella valigia al “Leonardo da Vinci” se<br />

poi, arrivando in un altro aeroporto mondiale,<br />

non c’è un sistema che permetta di<br />

rintracciarlo. Per questo è necessario un<br />

sistema omogeneo, che sia attivo, almeno,<br />

nei principali aeroporti internazionali.<br />

87 InFly

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