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itinerario religioso comprendente san saturnino e ... - Visit Cagliari

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necessario quando i frati decisero di rifare il presbiterio del <strong>san</strong>tuario, così che vennero qui<br />

trasferite.<br />

In una teca vicina è esposta un’ancora d’argento: fu offerta nel 1899 dalla regina Margherita,<br />

come segno di ringraziamento per il buon esito della spedizione al Polo guidata dal figlio, a<br />

bordo della nave chiamata Stella Polare.<br />

Ritorniamo ora nel corridoio, e proseguiamo la nostra visita fino alla terza e ultima sala.<br />

Qui sono esposti paramenti e arredi sacri, tra cui alcune corone d’argento offerte nel XVI<br />

secolo dalle mogli di vicerè di Sardegna, e due corone d’oro offerte nel 1806 dal re Carlo<br />

Emanuele I e dalla consorte.<br />

Percorrendo l’ultimo tratto di corridoio, vediamo alla nostra destra due cassapanche lignee.<br />

Abbiamo percorso tutti e quattro i lati del corridoio che si affacciano sul chiostro; rientriamo<br />

nella prima sala che abbiamo visitato e dirigiamoci all’uscita.<br />

Se desiderate visitare il parco di Bonaria, una volta usciti dagli edifici del museo, costeggiate il<br />

<strong>san</strong>tuario e poi la basilica; girate subito a sinistra e percorrete la strada che costeggia la<br />

navata.<br />

16. Il Parco di Bonaria (Facoltativo)<br />

Ci troviamo all’interno del Parco di Bonaria, posto proprio sulla sommità del colle.<br />

Al suo interno si trovano diversi tipi di alberi.<br />

All’ingresso, sulla nostra sinistra, la jacaranda: un albero di origine sudamericana, dalla<br />

bellissima inflorescenza a grappolo di colore viola. È una pianta molto comune in città, ed<br />

abbellisce numerosi viali.<br />

Dall’altro lato del vialetto troviamo dei grandi ficus.<br />

Salendo vediamo alla nostra sinistra, dietro gli alberi, la torre campanaria del complesso<br />

<strong>religioso</strong> di Bonaria, addossata all’esterno dell’abside del <strong>san</strong>tuario: è la torre aragonese fatta<br />

costruire dall’infante Alfonso quando piantò i suoi accampamenti sul colle, nel 1324.<br />

Probabilmente era una torre di avvistamento, ed era compresa nella cinta muraria fortificata<br />

che proteggeva l’accampamento aragonese, di cui è l’unico elemento architettonico difensivo<br />

superstite. La torre è costruita in pietra calcarea bianca delle cave di Bonaria e presenta una<br />

sezione poligonale. L’esterno presenta dei solidi contrafforti, mentre la copertura, costruita nel<br />

XIX secolo, è a volta a botte spezzata.<br />

Continuando a risalire il vialetto, arriviamo alla cima della collina, circondata da alberi di<br />

pino. Da qui si gode una bella vista della città, mentre se volgiamo lo sguardo alla nostra<br />

destra vediamo i sepolcreti familiari dell’attiguo cimitero.<br />

Arrivati alla fine del vialetto, dopo esserci fermati nello spazio circolare per ammirare il<br />

panorama, possiamo scendere gli scalini che ci sono oltre e che conducono alla necropoli di<br />

viale Bonaria. State attenti scendendo gli scalini e non avvicinatevi troppo alle tombe, ormai<br />

in stato di totale abbandono, per evitare inutili rischi.<br />

Seguendo la scalinata arriviamo fin giù, dove potrete uscire dal secondo ingresso del parco,<br />

posto ai piedi del colle, davanti all’ingresso del cimitero di Bonaria.<br />

Eviterete così di dover tornare indietro e, se lo vorrete, potrete riposarvi seduti sulle panchine<br />

all’ombra degli alberi di ficus.<br />

Qui finisce il nostro l’<strong>itinerario</strong> attraverso i luoghi simbolici della religiosità a <strong>Cagliari</strong>.

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