09.01.2013 Views

itinerario religioso comprendente san saturnino e ... - Visit Cagliari

itinerario religioso comprendente san saturnino e ... - Visit Cagliari

itinerario religioso comprendente san saturnino e ... - Visit Cagliari

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Oltre il muro con le tombe dei soldati si passa in due aree dette “quadrati di San Bardilio”, così<br />

chiamate perché in questo spazio sorgeva l’omonima chiesetta medievale costruita nel luogo in<br />

cui, secondo la leggenda, San Paolo avrebbe predicato il Vangelo.<br />

La titolatura della chiesa era originariamente quella di Santa Maria de Portu Gruttis o de<br />

Portu Salis, ma venne cambiata quando nel 1578 si rinvennero nella zona le reliquie del<br />

martire Bardilio; nel 1909 un crollo all’interno della struttura contribuì allo stato di degrado<br />

in cui la chiesetta versava da tempo, così che nel 1929 si decise di abbatterla.<br />

Le mura che delimitano questi quadrati ospitano numerose tombe, tra cui quella del sindaco di<br />

<strong>Cagliari</strong> Ottone Bacaredda, morto nel 1921, e la tomba dello storico Pietro Martini, morto nel<br />

1866.<br />

Nella parete di fondo, che segue il muro di cinta, si aprono otto arcate, al cui interno si trovano<br />

cappelle di famiglia. Tra queste, le più interes<strong>san</strong>ti sono quelle Birocchi-Berola, col soffitto<br />

ornato da angeli e nuvole in gesso, e quella Calvi, al cui interno si trovano sculture del<br />

Sartorio e dipinti. Di fronte a questa cappella è posto il monumento dell’avvocato Giovanni<br />

Todde: una grande croce sormontata dal busto che ritrae il defunto, alla quale è poggiata una<br />

donna.<br />

Oltre i quadrati di San Bardilio, tra la cappella neoclassica e il muro di cinta su cui si apre<br />

l’originario ingresso principale, sono disposti i quattro quadrati che costituivano il primo<br />

nucleo del cimitero; in questa zona si trovano sepolture a terra e diversi monumenti, come<br />

quello sulla tomba di Giovanni Marghinotti, il maggiore pittore sardo dell’Ottocento, e quello<br />

dedicato al banchiere parigino Camille Victor Fevrier, il cui busto marmoreo è sovrastato da<br />

un tendaggio retto da un angioletto. Lungo le mura si aprono cinquantuno cappelle.<br />

In asse con il vecchio ingresso principale del cimitero e al centro dell’area cimiteriale che si<br />

sviluppa ai piedi del colle, si trova una cappella in stile neoclassico.<br />

Portiamoci sul retro della cappella; addossato al muro si trova il sepolcro del canonico<br />

Giovanni Spano, personalità eminente della cultura sarda, morto nel 1878 e considerato uno<br />

dei più famosi studiosi sardi di archeologia e storia. La sua tomba è costituita da un sarcofago<br />

romano ritrovato dallo studioso nell’area della necropoli, sorretto da quattro colonne e<br />

sormontato dal busto marmoreo del defunto.<br />

Nell’area circostante alla cappella venivano sepolti i bambini.<br />

<strong>Visit</strong>iamo adesso l’area dietro la cappella neoclassica, posta leggermente in pendio e immersa<br />

nella vegetazione. In questa zona segnaliamo la tomba del generale Giovanni Sanna, che<br />

comandò la Brigata Sassari durante la prima guerra mondiale, posta al termine del viale che<br />

porta il suo nome, e la tomba di Francesca Warzee, moglie di un imprenditore belga. Il<br />

monumento Warzee rappresenta la defunta adagiata su un letto, mentre un bambino che<br />

poggia i piedi su un cuscino, solleva amorevolmente il drappo che la copre, come per darle<br />

l’ultimo saluto.<br />

Da qui si accede poi, attraverso delle scalinate, alla parte più alta del cimitero, dove nel muro<br />

di cinta posto alla sommità del colle e nelle pareti parallele, sono disposti diversi filari di loculi<br />

e ossari. Qui riposavano le spoglie del beato Nicola da Gesturi, morto nel 1958, prima che<br />

venissero traslate nel sarcofago in granito all’interno della chiesa dei Cappuccini a <strong>Cagliari</strong> nel<br />

1980. In cima alle scalinate sono poste delle cappelle familiari.<br />

9. La necropoli di viale Bonaria<br />

Uscendo dal cimitero monumentale, percorriamo la salita di viale Bonaria.<br />

Alla nostra sinistra, all’interno della recinzione del parco di Bonaria, vediamo quello che resta<br />

della necropoli del periodo romano, le cui tombe ipogeiche sono scavate nella morbida pietra<br />

calcarea del colle. Al loro interno sono stati ritrovati frammenti ceramici di varie tipologie,<br />

oggi conservati nel museo del Convento di Bonaria.<br />

La necropoli occupava uno spazio molto vasto, che si estendeva dall’attuale piazza San<br />

Cosimo, dove si trova la basilica di San Saturnino, fino al colle di Bonaria, il cui nome in realtà<br />

potrebbe derivare da Bagnaria, che a sua volta viene dal latino Balnearia, e indica che nella<br />

zona dovevano trovarsi delle terme di epoca romana.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!