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IMMERSIONE CON SCAFANDRO ALL’ACQUARIO DI GENOVA<br />

Giancarlo Bartoli durante la vestizione<br />

Il 31 0ttobre 1997, durante il III Convegno Nazionale<br />

sulla Storia dell’Immersione, dedicato alla storia<br />

della fotografia subacquea, si era celebrata la rievocazione<br />

della 1^ fotografia scattata sott’acqua, precisamente<br />

104 anni prima, da Louis Boutan. In quell’occasione<br />

Giancarlo Bartoli si era immerso nella<br />

vasca degli squali munito di una fedelissima ricostruzione,<br />

funzionante, della macchina fotografica in<br />

custodia stagna usata da Boutan. L’immersione<br />

aveva avuto notevole successo, superando le difficoltà<br />

logistiche che comporta un’immersione con le<br />

ingombranti attrezzature da palombaro in un ambiente<br />

che non le prevede, come le vasche dell’acquario,<br />

ed i dubbi relativi al possibile disturbo arrecato agli<br />

ospiti delle vasche stesse, tanto che, a distanza di<br />

quattro anni da quella prima ‘storica’ immersione, è<br />

stato possibile ripeterla.<br />

A indossare lo scafandro è stato ancora una volta<br />

Giancarlo Bartoli, assistito dai Vigili del Fuoco di<br />

Genova, comandati dall’ing.Giorgio Chimenti, nel<br />

corso di una mattinata dedicata alle profondità mari-<br />

La discesa nella vasca delle foche con l’assistenza dei<br />

Vigili del Fuoco di Genova<br />

HDS NOTIZIE N. 23 - Giugno 2002 - pag. 29<br />

ne nell’ambito della mostra “Abissi”, prorogata fino<br />

al prossimo settembre.<br />

La giornata si è aperta con la conferenza stampa di<br />

Daniel Desbruyères, ricercatore di IFREMER<br />

(Institut Francais pour l’Exploration de la Mer), specializzato<br />

in biologia abissale, durante la quale sono<br />

stati presentati due nuovi ospiti delle strutture dell’acquario:<br />

la chimera, cugino degli squali, e la paromola,<br />

granchio delle profondità mediterranee.<br />

E’ seguita l’immersione del nostro palombaro, questa<br />

volta nella vasca delle foche che, curiosisissime<br />

durante i preparativi, sbucavano dall’acqua avvicinandosi<br />

alla scaletta pronta per la discesa, per ritirarsi<br />

poi dal lato opposto della vasca non appena lo strano<br />

intruso toccava il fondo.<br />

Il palombaro in immersione<br />

Durante la complessa vestizione del palombaro, il<br />

vicepresidente Federico de Strobel, dalla passerella<br />

sovrastante le vasche, ne ha descritto le varie fasi,<br />

lasciandomi poi la parola per un breve accenno alla<br />

Storia della Scuola Palombari Militare che, prima di<br />

trovar sede definitiva alla Spezia, vide la sua nascita<br />

proprio a Genova nel 1848. Il pubblico incuriosito dall’insolito<br />

evento ha seguito con attenzione gli spostamenti<br />

del palombaro sul fondo, un po’ goffo e pesante<br />

al cospetto delle foche che, superato il primo scettico<br />

impatto, hanno ricominciato pacifiche le loro agili<br />

evoluzioni. La mattinata si è conclusa con un salto<br />

dalle tecniche di esplorazione dei fondali utilizzate nel<br />

passato al futuro degli abissi nell’immaginario del<br />

paleontologo Dougal Dixon, è stato infatti proiettato<br />

in anteprima nazionale il filmato tridimensionale<br />

“Krakken”, dedicato alle straordinarie creature marine<br />

del futuro, nate dalla mente geniale di Dixon il<br />

quale, basandosi sulle specie che esistono attualmente<br />

e sui processi dell’evoluzione passata, ha provato ad<br />

immaginare quale potrebbe essere quella futura.<br />

Francesca Giacché

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