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Il Guado dell'Antico Mulino - Novembre 2011 - Sanpietroingu .net

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Don gI a n n I un an n o D o p o<br />

Ci è stato chiesto di scrivere un nostro ricordo<br />

di don Gianni. Lo facciamo volentieri: per impegni<br />

di servizio pastorale abbiamo collaborato<br />

con lui fin dall’inizio e crediamo sia una<br />

cosa buona e vera fare memoria.<br />

UN ANNO DOPO<br />

È passato un anno e sembra ieri, ma anche tanto<br />

tempo.. Come sempre quando viene a mancare<br />

una persona cara, ne avvertiamo la lontananza<br />

e nello stesso tempo ci sembra che non<br />

ci abbia mai lasciati veramente.. Così anche<br />

don Gianni.<br />

Qualche volta entrando in oratorio pare ancora<br />

di vederlo girare per le varie sale, con le spalle<br />

un po’ incurvate, fermarsi a guardare qualche<br />

particolare, dire con orgoglio: - Avete visto i crocifissi?<br />

Li ho scelti io a Cittadella dai “Fratelli dimenticati”.<br />

Vi piacciono? Così colorati sono un<br />

bel segno qui dove ci sono ragazzi e giovani… e<br />

dove ci si trova come comunità.-<br />

E attraversando la saletta in alto sopra le scale,<br />

con la vetrata che dà sulla piazza, ci sembra di<br />

sentirlo ripetere: - E qui mi metto io, a scambiare<br />

due parole con chi lo desidera, a vedere la<br />

mia gente che passa per la piazza.. -<br />

L’oratorio è stato il suo impegno più grande e<br />

pensare che non voleva essere ricordato come<br />

il parroco che pensa a “far su muri” e “domandar<br />

schei”! Per incarichi pastorali abbiamo avuto<br />

modo di seguire fin dall’inizio i lavori.<br />

Ricordiamo don Gianni come persona attentissima<br />

a seguire, in modo rispettoso delle persone<br />

e delle leggi, i vari passaggi necessari per<br />

raggiungere lo scopo.<br />

Quando è arrivato in parrocchia già si parlava<br />

di ristrutturazione del vecchio patronato, ormai<br />

pericolante e non agibile in molte delle sue<br />

parti. Don Roberto, l’arciprete che l’aveva preceduto,<br />

aveva coinvolto il Consiglio Pastorale e<br />

l’Assemblea dei capifamiglia ed aveva raccolto<br />

un parere favorevole alla sistemazione dell’edificio,<br />

magari a stralci.<br />

Don Gianni si è fatto carico di questo sogno, ma<br />

ha voluto che tutto il percorso, fin dall’ideazione,<br />

continuasse ad essere condiviso, nella massima<br />

trasparenza, con i laici, nei vari momenti e<br />

secondo il loro ruolo: la Commissione nominata<br />

appositamente per la scelta del progetto dopo<br />

aver indetto un concorso di idee, il Consiglio<br />

Pastorale per la proposta e l’approvazione delle<br />

28<br />

varie fasi, gli animatori dei gruppi giovanili e<br />

non per raccogliere esigenze e suggerimenti, la<br />

Commissione Affari Economici per la gestione<br />

più diretta dei finanziamenti necessari... Regolarmente<br />

informava la comunità della situazione<br />

economica.<br />

Quando si intravide la possibilità e l’opportunità<br />

di realizzare l’opera in un unico intervento<br />

anziché in due o tre fasi, non decise da solo, ma<br />

convocò un’assemblea parrocchiale a Palazzo<br />

Rizzetto per corresponsabilizzare tutti in questa<br />

scelta. La sua fiducia nei parrocchiani ebbe<br />

come risposta altrettanta fiducia in lui: i lavori<br />

continuarono fino al completamento dell’oratorio<br />

che stiamo utilizzando con gran soddisfazione<br />

ed orgoglio.<br />

Vicino a questi ricordi che ci dicono la sua rettitudine<br />

e la sua correttezza nei confronti della<br />

comunità, ci viene da riflettere sulla sua umanità:<br />

come altri hanno ricordato, amava la compagnia,<br />

stare insieme, scambiare due parole,<br />

andare a pranzo o cena presso qualche famiglia,<br />

sentendosi uno di casa.. ma era anche esigente!<br />

L’orario doveva essere quello “canonico”:<br />

le 12.00 massimo 12.30.<br />

Una volta in Consiglio Pastorale gli si è fatto<br />

notare che non doveva essere così preoccupato<br />

che nelle celebrazioni tutto funzionasse alla<br />

perfezione: un canto partito male, un lettore<br />

non pronto, un microfono che non faceva il<br />

suo dovere.. erano imprevisti che si potevano<br />

comunque rimediare.. altrimenti anche chi gli<br />

dava una mano nella liturgia si sarebbe sentito<br />

contagiato dalle sue apprensioni.. allora lui,<br />

dopo aver detto che avrebbe tenuto presente<br />

il suggerimento, ci fece capire che una liturgia<br />

ben curata, attenta anche ai particolari, era un

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