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2.6. Il cammino dell’uva per ottenere il…<br />

BOTTIGLIE<br />

La cantina<br />

La fattoria<br />

<strong>…vino</strong><br />

RICICLAGGIO<br />

Imbottigliamento<br />

�<br />

VINO<br />

�<br />

Filtrazione<br />

Fermentazione<br />

alcoolica<br />

�<br />

MOSTO<br />

�<br />

Pigiatura<br />

Diraspatura<br />

L’uva<br />

Fermentazione<br />

acetica<br />

Filtrazione<br />

Pastorizzazione<br />

ACETO<br />

La vite<br />

SUCCO<br />

D’UVA<br />

Il cammino dell’UVA 1


Tipi di mosto<br />

Il succo d’uva e il vino<br />

Sono i prodotti che si ottengono dalla pigiatura dell’uva.<br />

Prima che abbia inizio la fermentazione che lo trasformerà in vino, il succo ricavato dalla<br />

pigiatura dell’uva può essere sottoposto a particolari trattamenti, per ottenere diversi prodotti: il<br />

mosto concentrato, il mosto muto, il filtrato dolce, il mosto cotto…<br />

Il mosto (o succo d’uva) che viene conservato è privo di alcool, perché quest’ultimo non è<br />

presente nell’uva e si forma solo con la fermentazione dello zucchero.<br />

Il mosto da trasformare in vino deve essere analizzato, prima che abbia inizio la fermentazione,<br />

per conoscerne la composizione e poter rimediare a eventuali carenze.<br />

Fermentazione alcolica<br />

I lieviti, che trasformano il mosto in vino, consumano lo zucchero per vivere e producono alcol,<br />

secondo il processo chimico:<br />

ZUCCHERO -> ALCOL ETILICO + CO2 + PRODOTTI SECONDARI + CALORE<br />

Con il vino, nel recipiente di fermentazione, si forma in grande quantità l’anidride carbonica<br />

(CO2). Una buona parte di questo gas fortunatamente esce disperdendosi nella cantina.<br />

L’anidride carbonica è un gas nocivo per l’uomo e occorre favorirne l’uscita con una buona<br />

aerazione della cantina. Il recipiente di fermentazione non va riempito del tutto, ma solo per i<br />

4/5, affinché il gas possa stratificarsi nello spazio vuoto sopra il liquido in fermentazione,<br />

proteggendo il mosto dal contatto con l’aria che favorirebbe lo sviluppo di batteri.<br />

Come si ottiene un vino rosato<br />

Si può procedere in 3 modi:<br />

1. utilizzare uve rosse con poco colore o di colore rosa,<br />

2. utilizzare un uvaggio che contenga poche uve rosse e molte bianche,<br />

3. utilizzare uve rosse di qualunque varietà, ma estraendone poco colore.<br />

Con l’ultimo procedimento, utilizzato anche per produrre Merlot rosato, vengono estratte solo<br />

parzialmente le sostanze coloranti contenute nelle bucce: si lascia fermentare il mosto<br />

contenente anche le vinacce e le bucce per 4-12 ore, ma poi si separano le bucce dalla massa<br />

fermentante, e si interrompe così la colorazione del mosto.<br />

Come si ottiene un vino bianco<br />

Prima che abbia inizio la fermentazione alcolica, la maggior parte delle sostanze coloranti è<br />

ancora contenuta nelle bucce dell’uva ammostata, perciò è sufficiente mettere a fermentare<br />

solo la parte liquida del mosto, senza vinacce, per ottenere da qualsiasi tipo di uva un vino<br />

bianco.<br />

Il cammino dell’UVA 2


Per saperne di più… la fermentazione acetica<br />

L’aceto si forma dalla fermentazione di liquidi alcolici (vino, birra,…).<br />

La fermentazione si compie a 20-30°C con mosti aventi una concentrazione alcolica non<br />

superiore al 10-12 %. I batteri fissano l’ossigeno sull’alcol e si moltiplicano formando la madre<br />

dell’aceto.<br />

Il periodo di invecchiamento dura un anno e conferisce particolare gusto e aroma soprattutto<br />

agli aceti di vino e di succhi di frutta.<br />

Prima di essere immesso in commercio, l’aceto viene filtrato per eliminare eventuali residui.<br />

Viene pastorizzato a 60°C per mezz’ora ed in seguito imbottigliato.<br />

Impieghi dell’aceto:<br />

a. gastronomia<br />

In quasi tutti i paesi del mondo l’aceto è utilizzato per condire insalate e altre verdure cotte o<br />

crude, per marinare i cibi e per insaporire le pietanze.<br />

L’aceto rosso, dal gusto più forte, è in genere impiegato per la cucina rustica.<br />

L’aceto bianco, più delicato, è molto apprezzato in Francia e nell’alta cucina. Spesso viene<br />

aromatizzato con erbe fini o altri odori.<br />

L’aceto balsamico, lungamente invecchiato, è una specialità di Modena prodotta con uve<br />

particolari.<br />

b. farmacologia<br />

Miscela a base di acido acetico e sostanze aromatiche con azione antisettica, rinfrescante,<br />

refrigerante e cosmetica per la pelle.<br />

L’aceto di vino viene anche utilizzato per scopi terapeutici.<br />

I principali recipienti / contenitori per il vino<br />

� Tino<br />

E’ il più tradizionale recipiente per la fermentazione del mosto, con la caratteristica forma<br />

troncoconica. I tini sono fatti di listelli di legno (doghe), tenuti insieme da cerchi metallici. Il legno<br />

tipico è quello di quercia (rovere). Oggi anche la fermentazione avviene in recipienti in Inox o in<br />

materiali sintetici.<br />

� Il mastello<br />

Recipiente di legno (o di plastica) che si adopera per il travaso dei vini dai tini alla botte,<br />

eventualmente da botte a botte.<br />

� La botte<br />

E’ uno dei contenitori più tipici e tradizionali, usata per l’elaborazione, la conservazione e<br />

l’invecchiamento del vino. La botte è composta da doghe incurvate, di rovere o castagno, tenute<br />

salde da cerchi di ferro o di legno. Nella parte superiore c’è una piccola apertura che serve per<br />

controllare il livello del vino. Esistono botti di varie forme, dimensioni e capacità.<br />

Il cammino dell’UVA 3


� La damigiana<br />

Questo notissimo e popolare recipiente di vetro, rivestito di vimini e paglia intrecciata, è usato<br />

come contenitore di media capacità per il vino già pronto per lo smercio. Tipica e tradizionale è la<br />

damigiana con capienza di 54 litri, chiamata brenta.<br />

� La bottiglia<br />

La comune ha normalmente una capacità di 75 cl. o poco meno, secondo le diverse forme<br />

tipiche delle varie zone vinicole. Il materiale tradizionale è il vetro, incolore per i vini di rapido<br />

consumo (bianchi e rosati), di colore verde, marrone scuro e nero per i vini di qualità, adatti<br />

all’invecchiamento, che occorre proteggere dalla luce. Da qualche anno si vende anche il vino<br />

in confezioni di cartoni per liquidi (tetrapak), o di plastica, oppure in lattine (comuni vini da<br />

tavola).<br />

� Il fiasco<br />

E’ la forma di bottiglia italiana più conosciuta al mondo, contiene 2 litri ed è rivestito solitamente<br />

di paglia, più raramente in plastica.<br />

Attività:<br />

Il mosto<br />

• Far assaggiare ai bambini vari tipi di mosto e provare a differenziarli (anche per come si<br />

presentano alla vista): concentrato, dolce...<br />

• Analizzare il contenuto di un decilitro di mosto (leggendo sull’etichetta del contenitore).<br />

Il vino<br />

Per le attività seguenti, è utile riferirsi all’esperienza del bambino, chiedendo ad ognuno di<br />

portare a scuola una bottiglia di vino che si consuma in casa sua.<br />

• Classificare i vari contenitori del vino pronto per l’acquisto; dapprima in bottiglie e cartoni (o<br />

lattine). -> Far notare al bambino che la maggioranza sono bottiglie.<br />

• Classificare le bottiglie secondo il colore: incolore, verde, marrone scuro e nero.<br />

-> Ogni colore ha una funzione particolare.<br />

• Classificare le bottiglie secondo la capienza: 75 cl. (la comune), 50 cl., 1 l. (vino da pasto) e<br />

2 l (fiasco).<br />

• Osservare più bottiglie di vino e confrontarle: etichetta, colori utilizzati, percentuale alcolica...<br />

• A gruppi, creare un’etichetta per una bottiglia di vino immaginario.<br />

• Mostrare ai bambini i vari tipi di bicchieri in commercio per i vini.<br />

Il cammino dell’UVA 4


Ad ogni bevanda il suo bicchiere…<br />

Per curiosità...<br />

• Chiedere ai bambini come si fa ad ottenere un vino rosato.<br />

• Far portare ai bambini da casa dei prodotti contenenti aceto.<br />

• Elencare le pietanze che vengono preparate o condite con l’aceto (eventualmente<br />

preparane una).<br />

Barriques: botti in legno di rovere<br />

per l’invecchiamento del vino<br />

Fusti in fibra di vetro<br />

Moderne botti in acciaio inox, in una<br />

grande cantina<br />

Il cammino dell’UVA 5


Composizione degli acini<br />

L’uva (Vedi anche: „Il cammino della frutta“)<br />

Gli acini vengono raccolti in gruppi, chiamati „grappoli d’uva“.<br />

Gli acini sono composti da una parte esterna: buccia e da una parte interna comprendente la<br />

polpa e i semi o vinaccioli. La polpa (80-85% dell’acino) è la parte più importante perché da<br />

essa si ricava il mosto la cui fermentazione produrrà il vino. I semi o vinaccioli (che contengono<br />

70-85% di acqua) sono normalmente da 2 a 4 per acino (esistono anche varietà di uva con<br />

acini privi di semi: uva sultanina).<br />

Maturazione dell’uva<br />

Quando l’uva comincia ad assumere la propria colorazione tipica ha inizio la cosiddetta fase di<br />

invaiatura, durante la quale avviene un graduale e costante aumento di zucchero negli acini.<br />

Questo fenomeno continua fino alla maturazione; contemporaneamente gli acini si<br />

inteneriscono e la buccia si assottiglia. Prima della completa maturazione compare sulle bucce<br />

una sostanza cerosa bianca, la pruina, che protegge gli acini dagli agenti esterni e dall’umidità.<br />

Classificazione dell’uva<br />

buccia<br />

Sono possibili diverse distinzioni tra i vari tipi di uva:<br />

polpa<br />

vinacciolo<br />

� uve da tavola e uve da vino<br />

Le prime sono usate per il consumo diretto, mentre le altre sono adatte alla produzione di<br />

vini più o meno pregiati.<br />

� uve rosse e uve bianche<br />

Come lo dice il nome, si differenziano per il colore degli acini maturi. Sono considerate<br />

rosse le varietà i cui acini hanno un colore dal blu al rosso quasi nero. Tra le uve bianche<br />

sono invece comprese quelle di colore variabile dal giallo-verde fino al giallo ambrato.<br />

� forma delle foglie<br />

Può essere molto aperta, aperta, poco aperta, chiusa, a lobi poco sovrapposti, a lobi<br />

sovrapposti e a lobi molto sovrapposti.<br />

Il cammino dell’UVA 6


� compattezza e forma dei grappoli<br />

Il grappolo può essere piuttosto compatto, cioè con acini molto vicini tra loro, oppure più o<br />

meno spargolo, cioè con acini più distanziati.<br />

Attività:<br />

cilindrico<br />

conico<br />

alato<br />

spargolo<br />

• Scoprire e nominare, aprendolo, le tre parti che compongono l’acino: buccia, polpa e<br />

vinaccioli.<br />

• Contare quanti vinaccioli sono presenti in un acino.<br />

• Assaggiare, e quindi differenziare, un acino ancora un po’ acerbo da un altro pronto per la<br />

vendemmia.<br />

• Osservare e toccare la sostanza cerosa bianca presente sulla superficie dell’acino maturo e<br />

chiedere ai bambini a cosa serve.<br />

• Prendere grappoli d’uva di diverso colore e classificarli in „uve rosse“ o „uve bianche“.<br />

• Osservare grappoli d’uva di diversa qualità (forma, compattezza, grandezza degli acini,<br />

colore,...).<br />

Il cammino dell’UVA 7


Origini e provenienza<br />

La vite<br />

E’ un arbusto rampicante di origine antichissima. Dal tronco<br />

partono rametti più sottili, che si piegano facilmente; i tralci. La<br />

vite viene coltivata in lunghe file chiamate filari.<br />

La cultura della vigna sembra originaria della vasta regione costituita dal Caucaso, l’Asia Minore<br />

e l’Iran. Anche la Bibbia ne fa allusione quando racconta che Noè piantò la vigna dopo il diluvio.<br />

Le leggi più antiche relative al vino risalgono al 1700 a.C. e sono state promulgate a Babilonia.<br />

Il vino doveva essere venduto a prezzi determinati e il consumo di bevande alcoliche doveva<br />

essere limitato durante il periodo della vendemmia.<br />

L’Egitto costituisce un altro centro importante della viticoltura antica. Numerosi affreschi trovati<br />

nelle camere funerarie mostrano la coltura della vigna e la preparazione del vino. Le anfore<br />

ritrovate portano spesso un’iscrizione che dà la provenienza esatta del vino.<br />

Anche i Greci hanno giocato un ruolo importante nella storia della viticoltura, perché, essendo<br />

dei navigatori, intrattenevano contatti con l’Egitto (800 a. C.).<br />

Fattori ambientali che ne condizionano la qualità<br />

� Situazione geografica<br />

Generalmente la vigna può vivere fino ad un’altitudine massima di 600 m. Le esposizioni più<br />

frequenti sono quelle a sud-est e sud-ovest. Naturalmente nelle zone più a sud, con clima e<br />

temperature più miti, si ottiene uva con maggiori quantità di zuccheri e sostanze aromatiche e<br />

minor acidità. In ogni caso, i terreni collinari sono i più adatti alla produzione di uve di ottima<br />

qualità, dove l’acqua può scorrere più facilmente impedendo quindi il ristagno dell’umidità che<br />

favorisce l’attacco dei parassiti. Le maggiori produzioni di uva si ottengono in pianura, anche<br />

perché i lavori di produzione sono facilitati dalla possibilità di usare le macchine, tuttavia questi<br />

vantaggi vanno a scapito della qualità!<br />

� Clima<br />

Si calcola che, da aprile a ottobre, le vigne abbiano bisogno di almeno 1'300 ore di sole. Alla<br />

vigna si addice un clima piuttosto secco.<br />

� Avversità atmosferiche<br />

Grandine:<br />

in alcune zone può colpire durante un periodo piuttosto lungo: maggio-settembre. I danni alle<br />

viti colpite dalla grandine non si limitano alla distruzione di una parte dell’uva, ma implicano<br />

anche una diminuzione qualitativa del vino ottenibile dall’uva rimasta.<br />

Rimedi: protezione dei vigneti mediante copertura con reti di plastica, capaci di trattenere i<br />

chicchi di grandine. Queste reti una volta erano messe „a tetto“, cioè orizzontalmente,<br />

al di sopra dei filari; questo sistema però si è rivelato troppo costoso. Oggigiorno le reti<br />

vengono messe „a grembiule“, verticalmente lungo ogni lato del filare.<br />

Il cammino dell’UVA 8


Reti antigrandine disposte “a tetto” sopra i filari Reti antigrandine disposte “a grembiule”<br />

Gelate:<br />

quelle primaverili sono particolarmente temibili perché possono danneggiare i germogli o<br />

addirittura impedire la fecondazione dei fiori della vite e quindi la fruttificazione, cioè la nascita<br />

degli acini.<br />

Oltre a queste avversità, esistono anche altri nemici della vite, come per esempio i parassiti<br />

vegetali (funghi e muffe) e quelli animali (insetti, acari, ...).<br />

La moltiplicazione della vite<br />

a. L’innesto<br />

Si può considerare come l’impianto di un pezzo di vegetale (fusto, gemma) su un’altra pianta. Il<br />

porta innesto è munito di radici ed è la base sulla quale si impianta un altro ramo: la marza. La<br />

barbatella si forma dall’unione della marza e del portainnesto.<br />

In Europa l’innesto della vigna è diventata pratica corrente da quando la fillossera ha colpito i<br />

vigneti di varietà europee. La fillossera è un insetto parassita originario dell’America che attacca<br />

le radici della vite causandone la completa distruzione, Per poter quindi proseguire la coltura di<br />

ceppi europei, che producono uve pregiate, si è dovuto innestare quest’ultima su di un’altra<br />

detta “selvatico” o “portainnesto”, resistente alla fillossera. Grazie a questa operazione è<br />

possibile coltivare una varietà europea su radici americane, resistenti al parassita.<br />

Marza (varietà europea) ⎨<br />

Portainnesto (varietà americana) ⎨<br />

BARBATELLA<br />

Il cammino dell’UVA 9


Procedimento:<br />

portare a contatto l’estremità superiore del portainnesto con la parte intagliata della marza.<br />

L’innesto viene eseguito quando i vegetali sono in periodo di riposo, generalmente d’inverno. Vi<br />

sono diversi tipi di innesto:<br />

innesto inglese innesto a omega<br />

innesto a spacco<br />

Dopo l’operazione, la ferita deve essere coperta con mastice o paraffina per proteggerla<br />

dall’essiccamento e dall’attacco di funghi, di insetti o di altri parassiti.<br />

Come si producono le barbatelle.<br />

AUTUNNO<br />

INVERNO<br />

PRIMAVERA<br />

AUTUNNO<br />

Raccolta delle marze e immagazzinamento in luogo umido e fresco.<br />

Possibili metodi di conservazione:<br />

• in celle fresche all’interno di una cantina,<br />

• completamente sepolte in sabbia asciutta in un luogo freddo (a nord) o<br />

• in frigorifero ad una temperatura superiore ai 0° C e ad un’umidità elevata<br />

che evita l’essiccamento.<br />

Innesto delle marze su portainnesti di varietà di vigna americane provenienti<br />

dalla Francia.<br />

Le talee vengono innestate al tavolo: a mano oppure a macchina.<br />

Le barbatelle innestate vengono sottoposte ad una paraffinatura per evitare la<br />

perdita di umidità, prevenire infezioni a livello della saldatura e ritardare il<br />

germogliamento.<br />

Vengono in seguito stratificate in casse, riempite di torba o di segatura, al di<br />

sotto della saldatura paraffinata.<br />

Le casse di legno, attualmente sostituite da recipienti di plastica, vengono<br />

accatastate e conservate per alcune settimane a bassa temperatura (1°C).<br />

Successivamente vengono portate in camere di stratificazione molto umide,<br />

ad una temperatura di 30° C.<br />

Quando la saldatura è rassodata e si sviluppano le prime foglie giovani, le<br />

barbatelle vengono piantate nel vivaio, abbondantemente innaffiato (aprilemaggio).<br />

Nel vivaio le barbatelle emettono germogli e radici.<br />

Dopo la caduta delle foglie, le barbatelle, munite di radici, vengono raccolte<br />

dal vivaio e vendute ai viticoltori.<br />

Il cammino dell’UVA 10


. Altri tipi di moltiplicazione:<br />

Margotta<br />

Questo metodo di moltiplicazione era diffuso prima dell’arrivo della fillossera ed oggi è<br />

praticamente scomparso.<br />

Si usava curvare fino a terra un tralcio lungo e flessibile e interrarlo, lasciando libera solo la<br />

parte terminale. Dalla parte interrata si formavano nuove radici, mentre il fusto continuava a<br />

crescere all’apice. Una volta formata, la nuova pianta può essere staccata dalla pianta madre<br />

per essere trapiantata altrove.<br />

Talea<br />

Si tratta di un tralcio provvisto di gemme che, tagliato dalla vite e piantato nel terreno umido, è<br />

in grado di rigenerare un nuovo individuo completo. Dopo alcune settimane all’estremità<br />

inferiore si formano radici avventizie mentre lungo il ramo germogliano le gemme.<br />

Osservazioni:<br />

Le varietà che si generano con questi due metodi sono geneticamente identiche alla pianta<br />

“madre”.<br />

Attività:<br />

• Andare in un vigneto e nominare le varie parti della vite: tronco, tralci, filari e infine grappoli.<br />

• Caratterizzare la forma delle foglie (pentagonale) e osservare foglie di diverse forme.<br />

• Osservare la posizione del vigneto: in zona soleggiata (sud-ovest) e leggermente in collina e<br />

le eventuali reti che proteggono i vigneti dalla grandine.<br />

• Osservare il vigneto nel periodo del germogliamento (marzo).<br />

• Osservare il cambiamento di colore delle infiorescenze prima e dopo l’impollinazione.<br />

• Osservare come vengono piantate le barbatelle.<br />

Si consiglia di visitare il vigneto nelle quattro stagioni.<br />

Il cammino dell’UVA 11


Quando?<br />

La vendemmia<br />

La raccolta dell’uva si esegue quando il contenuto zuccherino<br />

degli acini è in quantità tale da permettere di ricavare un vino<br />

con un determinato grado alcolico.<br />

Il viticoltore che conosce la propria uva sa scegliere il momento migliore per la raccolta, sia<br />

mediante l’assaggio, sia osservando il colore degli acini. In ogni caso, per giudicare il grado di<br />

maturazione dell’uva, conviene usare strumenti scientifici come il mostimetro e il rifrattometro,<br />

che misurano la concentrazione zuccherina, oppure mediante l’analisi chimica del mosto in<br />

laboratorio.<br />

Come?<br />

Mostimetro Rifrattometro<br />

� La vendemmia tradizionale si esegue staccando, mediante forbici adatte, ogni grappolo dal<br />

tralcio. Ci sono anche mezzi di raccolta meccanici (macchine vendemmiatrici) che però poco si<br />

adattano ai terreni collinari e necessitano particolari forme di allevamento delle viti.<br />

� Il trasporto dell’uva dalle vigne alle cantine, avviene per mezzo di gerle a spalla, cesti a mano<br />

(un tempo utilizzati anche da noi), cassette di legno o di plastica, facendo in modo che l’uva non<br />

sia molto pressata, poiché in tal caso avrebbero inizio fermentazioni indesiderate negli acini,<br />

nocive per il futuro vino.<br />

Le uve sane devono essere raccolte e vinificate separatamente da quelle malsane, per ottenere<br />

un vino di buona qualità dagli acini migliori; dagli altri grappoli si potrà ricavare un comune vino<br />

da tavola.<br />

Attività:<br />

• Osservare come si presenta un acino d’uva pronto per la vendemmia; assaggiarlo.<br />

• Osservare gli strumenti necessari per la vendemmia: forbici, cassette di legno o plastica.<br />

LAVORI PRATICI (manuali) delle tappe della vendemmia:<br />

Dapprima chiedere al bambino come farà l’uva a „trasformarsi“ in vino...<br />

• Separare (con le mani) i raspi dagli acini.<br />

• Se possibile provare a pigiare qualche grappolo d’uva.<br />

• Togliere buccia e vinaccioli dagli acini d’uva.<br />

Il cammino dell’UVA 12


I principali attrezzi e macchine di una cantina<br />

La cantina<br />

La cantina è lo stabile dove il vino viene prodotto,<br />

conservato e preparato per la vendita.<br />

� pigiatrice<br />

La pigiatrice meccanica è la macchina che si usa per schiacciare l’uva e ricavarne il mosto, con<br />

una pigiatura più rapida e omogenea, anche se meno soffice, di quella che in passato si<br />

eseguiva pestando i grappoli direttamente con i piedi.<br />

� diraspatrice<br />

Con la separazione dei raspi dagli acini subito dopo la pigiatura dei grappoli, si ottiene un mosto<br />

costituito soltanto di succo, bucce e vinaccioli.<br />

� sgrondatrice<br />

Separa la parte liquida del mosto dalle parti solide, che costituiscono la vinaccia formata dai<br />

residui di bucce e vinaccioli e dalle varie impurità lasciate dall’uva.<br />

� torchio (o presa)<br />

Permette di recuperare facilmente il mosto che impregna le vinacce, prima della fermentazione,<br />

oppure il vino dopo la fermentazione. Esistono torchi orizzontali e verticali.<br />

� riempitrice / imbottigliatrice<br />

Esegue in modo meccanico l’imbottigliamento del vino.<br />

Attività:<br />

• Recarsi in una cantina ed osservare i macchinari presenti. Nominarli e determinarne la<br />

funzione.<br />

• Se è possibile, far notare ai bambini che il recipiente per la fermentazione non è mai riempito<br />

del tutto, per far sì che il gas che si formerà (anidride carbonica) non fuoriesca.<br />

• Osservare com’è fatta una damigiana, magari provare a sollevarla (vuota) in due o tre, per<br />

stimarne il peso.<br />

• Stimare la capienza di una damigiana ed in seguito riempirne una con bottiglie da 1 litro (di<br />

acqua), per avere il valore esatto.<br />

Il cammino dell’UVA 13

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