Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
2.6. Il cammino dell’uva per ottenere il…<br />
BOTTIGLIE<br />
La cantina<br />
La fattoria<br />
<strong>…vino</strong><br />
RICICLAGGIO<br />
Imbottigliamento<br />
�<br />
VINO<br />
�<br />
Filtrazione<br />
Fermentazione<br />
alcoolica<br />
�<br />
MOSTO<br />
�<br />
Pigiatura<br />
Diraspatura<br />
L’uva<br />
Fermentazione<br />
acetica<br />
Filtrazione<br />
Pastorizzazione<br />
ACETO<br />
La vite<br />
SUCCO<br />
D’UVA<br />
Il cammino dell’UVA 1
Tipi di mosto<br />
Il succo d’uva e il vino<br />
Sono i prodotti che si ottengono dalla pigiatura dell’uva.<br />
Prima che abbia inizio la fermentazione che lo trasformerà in vino, il succo ricavato dalla<br />
pigiatura dell’uva può essere sottoposto a particolari trattamenti, per ottenere diversi prodotti: il<br />
mosto concentrato, il mosto muto, il filtrato dolce, il mosto cotto…<br />
Il mosto (o succo d’uva) che viene conservato è privo di alcool, perché quest’ultimo non è<br />
presente nell’uva e si forma solo con la fermentazione dello zucchero.<br />
Il mosto da trasformare in vino deve essere analizzato, prima che abbia inizio la fermentazione,<br />
per conoscerne la composizione e poter rimediare a eventuali carenze.<br />
Fermentazione alcolica<br />
I lieviti, che trasformano il mosto in vino, consumano lo zucchero per vivere e producono alcol,<br />
secondo il processo chimico:<br />
ZUCCHERO -> ALCOL ETILICO + CO2 + PRODOTTI SECONDARI + CALORE<br />
Con il vino, nel recipiente di fermentazione, si forma in grande quantità l’anidride carbonica<br />
(CO2). Una buona parte di questo gas fortunatamente esce disperdendosi nella cantina.<br />
L’anidride carbonica è un gas nocivo per l’uomo e occorre favorirne l’uscita con una buona<br />
aerazione della cantina. Il recipiente di fermentazione non va riempito del tutto, ma solo per i<br />
4/5, affinché il gas possa stratificarsi nello spazio vuoto sopra il liquido in fermentazione,<br />
proteggendo il mosto dal contatto con l’aria che favorirebbe lo sviluppo di batteri.<br />
Come si ottiene un vino rosato<br />
Si può procedere in 3 modi:<br />
1. utilizzare uve rosse con poco colore o di colore rosa,<br />
2. utilizzare un uvaggio che contenga poche uve rosse e molte bianche,<br />
3. utilizzare uve rosse di qualunque varietà, ma estraendone poco colore.<br />
Con l’ultimo procedimento, utilizzato anche per produrre Merlot rosato, vengono estratte solo<br />
parzialmente le sostanze coloranti contenute nelle bucce: si lascia fermentare il mosto<br />
contenente anche le vinacce e le bucce per 4-12 ore, ma poi si separano le bucce dalla massa<br />
fermentante, e si interrompe così la colorazione del mosto.<br />
Come si ottiene un vino bianco<br />
Prima che abbia inizio la fermentazione alcolica, la maggior parte delle sostanze coloranti è<br />
ancora contenuta nelle bucce dell’uva ammostata, perciò è sufficiente mettere a fermentare<br />
solo la parte liquida del mosto, senza vinacce, per ottenere da qualsiasi tipo di uva un vino<br />
bianco.<br />
Il cammino dell’UVA 2
Per saperne di più… la fermentazione acetica<br />
L’aceto si forma dalla fermentazione di liquidi alcolici (vino, birra,…).<br />
La fermentazione si compie a 20-30°C con mosti aventi una concentrazione alcolica non<br />
superiore al 10-12 %. I batteri fissano l’ossigeno sull’alcol e si moltiplicano formando la madre<br />
dell’aceto.<br />
Il periodo di invecchiamento dura un anno e conferisce particolare gusto e aroma soprattutto<br />
agli aceti di vino e di succhi di frutta.<br />
Prima di essere immesso in commercio, l’aceto viene filtrato per eliminare eventuali residui.<br />
Viene pastorizzato a 60°C per mezz’ora ed in seguito imbottigliato.<br />
Impieghi dell’aceto:<br />
a. gastronomia<br />
In quasi tutti i paesi del mondo l’aceto è utilizzato per condire insalate e altre verdure cotte o<br />
crude, per marinare i cibi e per insaporire le pietanze.<br />
L’aceto rosso, dal gusto più forte, è in genere impiegato per la cucina rustica.<br />
L’aceto bianco, più delicato, è molto apprezzato in Francia e nell’alta cucina. Spesso viene<br />
aromatizzato con erbe fini o altri odori.<br />
L’aceto balsamico, lungamente invecchiato, è una specialità di Modena prodotta con uve<br />
particolari.<br />
b. farmacologia<br />
Miscela a base di acido acetico e sostanze aromatiche con azione antisettica, rinfrescante,<br />
refrigerante e cosmetica per la pelle.<br />
L’aceto di vino viene anche utilizzato per scopi terapeutici.<br />
I principali recipienti / contenitori per il vino<br />
� Tino<br />
E’ il più tradizionale recipiente per la fermentazione del mosto, con la caratteristica forma<br />
troncoconica. I tini sono fatti di listelli di legno (doghe), tenuti insieme da cerchi metallici. Il legno<br />
tipico è quello di quercia (rovere). Oggi anche la fermentazione avviene in recipienti in Inox o in<br />
materiali sintetici.<br />
� Il mastello<br />
Recipiente di legno (o di plastica) che si adopera per il travaso dei vini dai tini alla botte,<br />
eventualmente da botte a botte.<br />
� La botte<br />
E’ uno dei contenitori più tipici e tradizionali, usata per l’elaborazione, la conservazione e<br />
l’invecchiamento del vino. La botte è composta da doghe incurvate, di rovere o castagno, tenute<br />
salde da cerchi di ferro o di legno. Nella parte superiore c’è una piccola apertura che serve per<br />
controllare il livello del vino. Esistono botti di varie forme, dimensioni e capacità.<br />
Il cammino dell’UVA 3
� La damigiana<br />
Questo notissimo e popolare recipiente di vetro, rivestito di vimini e paglia intrecciata, è usato<br />
come contenitore di media capacità per il vino già pronto per lo smercio. Tipica e tradizionale è la<br />
damigiana con capienza di 54 litri, chiamata brenta.<br />
� La bottiglia<br />
La comune ha normalmente una capacità di 75 cl. o poco meno, secondo le diverse forme<br />
tipiche delle varie zone vinicole. Il materiale tradizionale è il vetro, incolore per i vini di rapido<br />
consumo (bianchi e rosati), di colore verde, marrone scuro e nero per i vini di qualità, adatti<br />
all’invecchiamento, che occorre proteggere dalla luce. Da qualche anno si vende anche il vino<br />
in confezioni di cartoni per liquidi (tetrapak), o di plastica, oppure in lattine (comuni vini da<br />
tavola).<br />
� Il fiasco<br />
E’ la forma di bottiglia italiana più conosciuta al mondo, contiene 2 litri ed è rivestito solitamente<br />
di paglia, più raramente in plastica.<br />
Attività:<br />
Il mosto<br />
• Far assaggiare ai bambini vari tipi di mosto e provare a differenziarli (anche per come si<br />
presentano alla vista): concentrato, dolce...<br />
• Analizzare il contenuto di un decilitro di mosto (leggendo sull’etichetta del contenitore).<br />
Il vino<br />
Per le attività seguenti, è utile riferirsi all’esperienza del bambino, chiedendo ad ognuno di<br />
portare a scuola una bottiglia di vino che si consuma in casa sua.<br />
• Classificare i vari contenitori del vino pronto per l’acquisto; dapprima in bottiglie e cartoni (o<br />
lattine). -> Far notare al bambino che la maggioranza sono bottiglie.<br />
• Classificare le bottiglie secondo il colore: incolore, verde, marrone scuro e nero.<br />
-> Ogni colore ha una funzione particolare.<br />
• Classificare le bottiglie secondo la capienza: 75 cl. (la comune), 50 cl., 1 l. (vino da pasto) e<br />
2 l (fiasco).<br />
• Osservare più bottiglie di vino e confrontarle: etichetta, colori utilizzati, percentuale alcolica...<br />
• A gruppi, creare un’etichetta per una bottiglia di vino immaginario.<br />
• Mostrare ai bambini i vari tipi di bicchieri in commercio per i vini.<br />
Il cammino dell’UVA 4
Ad ogni bevanda il suo bicchiere…<br />
Per curiosità...<br />
• Chiedere ai bambini come si fa ad ottenere un vino rosato.<br />
• Far portare ai bambini da casa dei prodotti contenenti aceto.<br />
• Elencare le pietanze che vengono preparate o condite con l’aceto (eventualmente<br />
preparane una).<br />
Barriques: botti in legno di rovere<br />
per l’invecchiamento del vino<br />
Fusti in fibra di vetro<br />
Moderne botti in acciaio inox, in una<br />
grande cantina<br />
Il cammino dell’UVA 5
Composizione degli acini<br />
L’uva (Vedi anche: „Il cammino della frutta“)<br />
Gli acini vengono raccolti in gruppi, chiamati „grappoli d’uva“.<br />
Gli acini sono composti da una parte esterna: buccia e da una parte interna comprendente la<br />
polpa e i semi o vinaccioli. La polpa (80-85% dell’acino) è la parte più importante perché da<br />
essa si ricava il mosto la cui fermentazione produrrà il vino. I semi o vinaccioli (che contengono<br />
70-85% di acqua) sono normalmente da 2 a 4 per acino (esistono anche varietà di uva con<br />
acini privi di semi: uva sultanina).<br />
Maturazione dell’uva<br />
Quando l’uva comincia ad assumere la propria colorazione tipica ha inizio la cosiddetta fase di<br />
invaiatura, durante la quale avviene un graduale e costante aumento di zucchero negli acini.<br />
Questo fenomeno continua fino alla maturazione; contemporaneamente gli acini si<br />
inteneriscono e la buccia si assottiglia. Prima della completa maturazione compare sulle bucce<br />
una sostanza cerosa bianca, la pruina, che protegge gli acini dagli agenti esterni e dall’umidità.<br />
Classificazione dell’uva<br />
buccia<br />
Sono possibili diverse distinzioni tra i vari tipi di uva:<br />
polpa<br />
vinacciolo<br />
� uve da tavola e uve da vino<br />
Le prime sono usate per il consumo diretto, mentre le altre sono adatte alla produzione di<br />
vini più o meno pregiati.<br />
� uve rosse e uve bianche<br />
Come lo dice il nome, si differenziano per il colore degli acini maturi. Sono considerate<br />
rosse le varietà i cui acini hanno un colore dal blu al rosso quasi nero. Tra le uve bianche<br />
sono invece comprese quelle di colore variabile dal giallo-verde fino al giallo ambrato.<br />
� forma delle foglie<br />
Può essere molto aperta, aperta, poco aperta, chiusa, a lobi poco sovrapposti, a lobi<br />
sovrapposti e a lobi molto sovrapposti.<br />
Il cammino dell’UVA 6
� compattezza e forma dei grappoli<br />
Il grappolo può essere piuttosto compatto, cioè con acini molto vicini tra loro, oppure più o<br />
meno spargolo, cioè con acini più distanziati.<br />
Attività:<br />
cilindrico<br />
conico<br />
alato<br />
spargolo<br />
• Scoprire e nominare, aprendolo, le tre parti che compongono l’acino: buccia, polpa e<br />
vinaccioli.<br />
• Contare quanti vinaccioli sono presenti in un acino.<br />
• Assaggiare, e quindi differenziare, un acino ancora un po’ acerbo da un altro pronto per la<br />
vendemmia.<br />
• Osservare e toccare la sostanza cerosa bianca presente sulla superficie dell’acino maturo e<br />
chiedere ai bambini a cosa serve.<br />
• Prendere grappoli d’uva di diverso colore e classificarli in „uve rosse“ o „uve bianche“.<br />
• Osservare grappoli d’uva di diversa qualità (forma, compattezza, grandezza degli acini,<br />
colore,...).<br />
Il cammino dell’UVA 7
Origini e provenienza<br />
La vite<br />
E’ un arbusto rampicante di origine antichissima. Dal tronco<br />
partono rametti più sottili, che si piegano facilmente; i tralci. La<br />
vite viene coltivata in lunghe file chiamate filari.<br />
La cultura della vigna sembra originaria della vasta regione costituita dal Caucaso, l’Asia Minore<br />
e l’Iran. Anche la Bibbia ne fa allusione quando racconta che Noè piantò la vigna dopo il diluvio.<br />
Le leggi più antiche relative al vino risalgono al 1700 a.C. e sono state promulgate a Babilonia.<br />
Il vino doveva essere venduto a prezzi determinati e il consumo di bevande alcoliche doveva<br />
essere limitato durante il periodo della vendemmia.<br />
L’Egitto costituisce un altro centro importante della viticoltura antica. Numerosi affreschi trovati<br />
nelle camere funerarie mostrano la coltura della vigna e la preparazione del vino. Le anfore<br />
ritrovate portano spesso un’iscrizione che dà la provenienza esatta del vino.<br />
Anche i Greci hanno giocato un ruolo importante nella storia della viticoltura, perché, essendo<br />
dei navigatori, intrattenevano contatti con l’Egitto (800 a. C.).<br />
Fattori ambientali che ne condizionano la qualità<br />
� Situazione geografica<br />
Generalmente la vigna può vivere fino ad un’altitudine massima di 600 m. Le esposizioni più<br />
frequenti sono quelle a sud-est e sud-ovest. Naturalmente nelle zone più a sud, con clima e<br />
temperature più miti, si ottiene uva con maggiori quantità di zuccheri e sostanze aromatiche e<br />
minor acidità. In ogni caso, i terreni collinari sono i più adatti alla produzione di uve di ottima<br />
qualità, dove l’acqua può scorrere più facilmente impedendo quindi il ristagno dell’umidità che<br />
favorisce l’attacco dei parassiti. Le maggiori produzioni di uva si ottengono in pianura, anche<br />
perché i lavori di produzione sono facilitati dalla possibilità di usare le macchine, tuttavia questi<br />
vantaggi vanno a scapito della qualità!<br />
� Clima<br />
Si calcola che, da aprile a ottobre, le vigne abbiano bisogno di almeno 1'300 ore di sole. Alla<br />
vigna si addice un clima piuttosto secco.<br />
� Avversità atmosferiche<br />
Grandine:<br />
in alcune zone può colpire durante un periodo piuttosto lungo: maggio-settembre. I danni alle<br />
viti colpite dalla grandine non si limitano alla distruzione di una parte dell’uva, ma implicano<br />
anche una diminuzione qualitativa del vino ottenibile dall’uva rimasta.<br />
Rimedi: protezione dei vigneti mediante copertura con reti di plastica, capaci di trattenere i<br />
chicchi di grandine. Queste reti una volta erano messe „a tetto“, cioè orizzontalmente,<br />
al di sopra dei filari; questo sistema però si è rivelato troppo costoso. Oggigiorno le reti<br />
vengono messe „a grembiule“, verticalmente lungo ogni lato del filare.<br />
Il cammino dell’UVA 8
Reti antigrandine disposte “a tetto” sopra i filari Reti antigrandine disposte “a grembiule”<br />
Gelate:<br />
quelle primaverili sono particolarmente temibili perché possono danneggiare i germogli o<br />
addirittura impedire la fecondazione dei fiori della vite e quindi la fruttificazione, cioè la nascita<br />
degli acini.<br />
Oltre a queste avversità, esistono anche altri nemici della vite, come per esempio i parassiti<br />
vegetali (funghi e muffe) e quelli animali (insetti, acari, ...).<br />
La moltiplicazione della vite<br />
a. L’innesto<br />
Si può considerare come l’impianto di un pezzo di vegetale (fusto, gemma) su un’altra pianta. Il<br />
porta innesto è munito di radici ed è la base sulla quale si impianta un altro ramo: la marza. La<br />
barbatella si forma dall’unione della marza e del portainnesto.<br />
In Europa l’innesto della vigna è diventata pratica corrente da quando la fillossera ha colpito i<br />
vigneti di varietà europee. La fillossera è un insetto parassita originario dell’America che attacca<br />
le radici della vite causandone la completa distruzione, Per poter quindi proseguire la coltura di<br />
ceppi europei, che producono uve pregiate, si è dovuto innestare quest’ultima su di un’altra<br />
detta “selvatico” o “portainnesto”, resistente alla fillossera. Grazie a questa operazione è<br />
possibile coltivare una varietà europea su radici americane, resistenti al parassita.<br />
Marza (varietà europea) ⎨<br />
Portainnesto (varietà americana) ⎨<br />
BARBATELLA<br />
Il cammino dell’UVA 9
Procedimento:<br />
portare a contatto l’estremità superiore del portainnesto con la parte intagliata della marza.<br />
L’innesto viene eseguito quando i vegetali sono in periodo di riposo, generalmente d’inverno. Vi<br />
sono diversi tipi di innesto:<br />
innesto inglese innesto a omega<br />
innesto a spacco<br />
Dopo l’operazione, la ferita deve essere coperta con mastice o paraffina per proteggerla<br />
dall’essiccamento e dall’attacco di funghi, di insetti o di altri parassiti.<br />
Come si producono le barbatelle.<br />
AUTUNNO<br />
INVERNO<br />
PRIMAVERA<br />
AUTUNNO<br />
Raccolta delle marze e immagazzinamento in luogo umido e fresco.<br />
Possibili metodi di conservazione:<br />
• in celle fresche all’interno di una cantina,<br />
• completamente sepolte in sabbia asciutta in un luogo freddo (a nord) o<br />
• in frigorifero ad una temperatura superiore ai 0° C e ad un’umidità elevata<br />
che evita l’essiccamento.<br />
Innesto delle marze su portainnesti di varietà di vigna americane provenienti<br />
dalla Francia.<br />
Le talee vengono innestate al tavolo: a mano oppure a macchina.<br />
Le barbatelle innestate vengono sottoposte ad una paraffinatura per evitare la<br />
perdita di umidità, prevenire infezioni a livello della saldatura e ritardare il<br />
germogliamento.<br />
Vengono in seguito stratificate in casse, riempite di torba o di segatura, al di<br />
sotto della saldatura paraffinata.<br />
Le casse di legno, attualmente sostituite da recipienti di plastica, vengono<br />
accatastate e conservate per alcune settimane a bassa temperatura (1°C).<br />
Successivamente vengono portate in camere di stratificazione molto umide,<br />
ad una temperatura di 30° C.<br />
Quando la saldatura è rassodata e si sviluppano le prime foglie giovani, le<br />
barbatelle vengono piantate nel vivaio, abbondantemente innaffiato (aprilemaggio).<br />
Nel vivaio le barbatelle emettono germogli e radici.<br />
Dopo la caduta delle foglie, le barbatelle, munite di radici, vengono raccolte<br />
dal vivaio e vendute ai viticoltori.<br />
Il cammino dell’UVA 10
. Altri tipi di moltiplicazione:<br />
Margotta<br />
Questo metodo di moltiplicazione era diffuso prima dell’arrivo della fillossera ed oggi è<br />
praticamente scomparso.<br />
Si usava curvare fino a terra un tralcio lungo e flessibile e interrarlo, lasciando libera solo la<br />
parte terminale. Dalla parte interrata si formavano nuove radici, mentre il fusto continuava a<br />
crescere all’apice. Una volta formata, la nuova pianta può essere staccata dalla pianta madre<br />
per essere trapiantata altrove.<br />
Talea<br />
Si tratta di un tralcio provvisto di gemme che, tagliato dalla vite e piantato nel terreno umido, è<br />
in grado di rigenerare un nuovo individuo completo. Dopo alcune settimane all’estremità<br />
inferiore si formano radici avventizie mentre lungo il ramo germogliano le gemme.<br />
Osservazioni:<br />
Le varietà che si generano con questi due metodi sono geneticamente identiche alla pianta<br />
“madre”.<br />
Attività:<br />
• Andare in un vigneto e nominare le varie parti della vite: tronco, tralci, filari e infine grappoli.<br />
• Caratterizzare la forma delle foglie (pentagonale) e osservare foglie di diverse forme.<br />
• Osservare la posizione del vigneto: in zona soleggiata (sud-ovest) e leggermente in collina e<br />
le eventuali reti che proteggono i vigneti dalla grandine.<br />
• Osservare il vigneto nel periodo del germogliamento (marzo).<br />
• Osservare il cambiamento di colore delle infiorescenze prima e dopo l’impollinazione.<br />
• Osservare come vengono piantate le barbatelle.<br />
Si consiglia di visitare il vigneto nelle quattro stagioni.<br />
Il cammino dell’UVA 11
Quando?<br />
La vendemmia<br />
La raccolta dell’uva si esegue quando il contenuto zuccherino<br />
degli acini è in quantità tale da permettere di ricavare un vino<br />
con un determinato grado alcolico.<br />
Il viticoltore che conosce la propria uva sa scegliere il momento migliore per la raccolta, sia<br />
mediante l’assaggio, sia osservando il colore degli acini. In ogni caso, per giudicare il grado di<br />
maturazione dell’uva, conviene usare strumenti scientifici come il mostimetro e il rifrattometro,<br />
che misurano la concentrazione zuccherina, oppure mediante l’analisi chimica del mosto in<br />
laboratorio.<br />
Come?<br />
Mostimetro Rifrattometro<br />
� La vendemmia tradizionale si esegue staccando, mediante forbici adatte, ogni grappolo dal<br />
tralcio. Ci sono anche mezzi di raccolta meccanici (macchine vendemmiatrici) che però poco si<br />
adattano ai terreni collinari e necessitano particolari forme di allevamento delle viti.<br />
� Il trasporto dell’uva dalle vigne alle cantine, avviene per mezzo di gerle a spalla, cesti a mano<br />
(un tempo utilizzati anche da noi), cassette di legno o di plastica, facendo in modo che l’uva non<br />
sia molto pressata, poiché in tal caso avrebbero inizio fermentazioni indesiderate negli acini,<br />
nocive per il futuro vino.<br />
Le uve sane devono essere raccolte e vinificate separatamente da quelle malsane, per ottenere<br />
un vino di buona qualità dagli acini migliori; dagli altri grappoli si potrà ricavare un comune vino<br />
da tavola.<br />
Attività:<br />
• Osservare come si presenta un acino d’uva pronto per la vendemmia; assaggiarlo.<br />
• Osservare gli strumenti necessari per la vendemmia: forbici, cassette di legno o plastica.<br />
LAVORI PRATICI (manuali) delle tappe della vendemmia:<br />
Dapprima chiedere al bambino come farà l’uva a „trasformarsi“ in vino...<br />
• Separare (con le mani) i raspi dagli acini.<br />
• Se possibile provare a pigiare qualche grappolo d’uva.<br />
• Togliere buccia e vinaccioli dagli acini d’uva.<br />
Il cammino dell’UVA 12
I principali attrezzi e macchine di una cantina<br />
La cantina<br />
La cantina è lo stabile dove il vino viene prodotto,<br />
conservato e preparato per la vendita.<br />
� pigiatrice<br />
La pigiatrice meccanica è la macchina che si usa per schiacciare l’uva e ricavarne il mosto, con<br />
una pigiatura più rapida e omogenea, anche se meno soffice, di quella che in passato si<br />
eseguiva pestando i grappoli direttamente con i piedi.<br />
� diraspatrice<br />
Con la separazione dei raspi dagli acini subito dopo la pigiatura dei grappoli, si ottiene un mosto<br />
costituito soltanto di succo, bucce e vinaccioli.<br />
� sgrondatrice<br />
Separa la parte liquida del mosto dalle parti solide, che costituiscono la vinaccia formata dai<br />
residui di bucce e vinaccioli e dalle varie impurità lasciate dall’uva.<br />
� torchio (o presa)<br />
Permette di recuperare facilmente il mosto che impregna le vinacce, prima della fermentazione,<br />
oppure il vino dopo la fermentazione. Esistono torchi orizzontali e verticali.<br />
� riempitrice / imbottigliatrice<br />
Esegue in modo meccanico l’imbottigliamento del vino.<br />
Attività:<br />
• Recarsi in una cantina ed osservare i macchinari presenti. Nominarli e determinarne la<br />
funzione.<br />
• Se è possibile, far notare ai bambini che il recipiente per la fermentazione non è mai riempito<br />
del tutto, per far sì che il gas che si formerà (anidride carbonica) non fuoriesca.<br />
• Osservare com’è fatta una damigiana, magari provare a sollevarla (vuota) in due o tre, per<br />
stimarne il peso.<br />
• Stimare la capienza di una damigiana ed in seguito riempirne una con bottiglie da 1 litro (di<br />
acqua), per avere il valore esatto.<br />
Il cammino dell’UVA 13