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infoMIGRANS n.47 | giugno 2021

infoMIGRANS è il notiziario dedicato al progetto Migrans, a cura delle Aree Protette Alpi Marittime con la collaborazione di quanti si dedicano al monitoraggio degli uccelli rapaci nel Mediterraneo centrale.

infoMIGRANS è il notiziario dedicato al progetto Migrans, a cura delle Aree Protette Alpi Marittime con la collaborazione di quanti si dedicano al monitoraggio degli uccelli rapaci nel Mediterraneo centrale.

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info<br />

Foglio di informazione del Progetto Migrans<br />

e sulla migrazione dei rapaci in Italia<br />

MIGRANS<br />

<strong>giugno</strong> <strong>2021</strong><br />

numero 47<br />

Editoriale<br />

Falco pecchiaiolo<br />

Foto di Michelangelo Giordano<br />

Albanella minore e bunker - Foto di Michele Ungaro<br />

40 ANNI DI PROTEZIONE<br />

DELLA MIGRAZIONE NELLO STRETTO DI MESSINA<br />

Èstrano rendersi conto un giorno che, da un pomeriggio che ti ha cambiato la vita, sono passati 40 anni.<br />

Di quando senza neanche immaginarlo, insieme a splendide persone, si è iniziato un percorso assolutamente<br />

ignoto la cui unica certezza era la volontà ferrea di fermare le stragi dei falchi.<br />

Un lontano 7 aprile del 1981 che noi ragazzine non dimenticheremo mai, il battesimo del fuoco e della<br />

morte di ciò che amavamo: i falchi uccisi mentre migravano, sull’allora ignoto Monte Ciccia costellato di bunker<br />

in cemento armato, costruiti appositamente per uccidere i rapaci. Di quel pomeriggio ricordo tutto, indelebile nella<br />

memoria di ragazzina che credeva nel rispetto delle leggi prima ancora di quello della vita di animali innocenti,<br />

sicuramente più coraggiosi di chi li aspettava nascosto e armato per farne inutili trofei.<br />

Racconto solo l’ultima immagine di quel fatidico giorno, dopo l’accerchiamento di 35 uomini armati e annesse<br />

minacce. Calava il sole, scendevamo a piedi verso la fermata dell’autobus. Una splendida farfalla si posò su una<br />

cartuccia esplosa. Ricordo ancora oggi il punto esatto. Pensai che la vita vinceva sulla morte e giurai a me stessa<br />

che quello sarebbe stato il primo dei loro ultimi giorni.<br />

Impossibile in poco spazio raccontare il tanto accaduto, gli anni profondamente bui di quando contavamo spari e<br />

morti e le ruote sgommavano per correre dai carabinieri e dalla forestale regionale. Di palesi ritorsioni, pesanti,<br />

insieme falchi uccisi e annessi biglietti di avvertimento. Tanto spavaldi da potersi permettere di buttarli con l’avvertimento<br />

di turno. La rabbia che conviveva con la paura ma la vinceva e si andava avanti.<br />

L’aiuto preziosissimo di volontari, i primi anni soprattutto tedeschi. Tutti indispensabili, magici, bravissimi e pazienti<br />

e dediti come non mai alla guerra di legalità, perché questa era: una guerra. La legge da un lato, le armi e l’arroganza<br />

dall’altro. Infiniti i ricordi. I falchi che cadevano, gli spari, le corse per salvarli. La prima volta che compresi<br />

che i bunker venivano disertati perché c’eravamo noi. Nel mezzo, di tutto che non basterebbe un libro a raccontarlo.<br />

Impossibile narrare poi tutti i momenti belli, da tutte le volte che passavano salvi perché dopo averli chiamati, arrivavano<br />

le forze dell’ordine e nessuno si azzardava a sparare, all’applauso del falco pecchiaiolo che prima trucidato<br />

ora nidifica su questi stessi monti.<br />

Ma sento di voler dire, a tutti coloro che hanno reso possibile questa evoluzione culturale (perché di questo ormai si<br />

tratta, tranne recalcitranti che se non ci siamo, ancora possono osare in punti nascosti), che è un momento bellissimo<br />

ogni giorno, ogni minuto: quando passano vivi e liberi, sopra i bunker e i punti da cui li uccidevano.<br />

È una magia che non ha eguali, indescrivibile, che si perpetua, anno dopo anno, falco dopo falco, grazie a tutti<br />

i volontari di ogni dove che ci aiutano a mantenere il silenzio faticosissimamente conquistato in questi intensi e<br />

faticosi 40 anni.<br />

Per il Coordinamento Rapaci Migratori - Anna Giordano<br />

1


Sicilia<br />

38° CAMPO INTERNAZIONALE<br />

PER LO STUDIO E LA PROTEZIONE DEI RAPACI<br />

E DELLE CICOGNE IN MIGRAZIONE<br />

SUI MONTI PELORITANI, STRETTO DI MESSINA (ME)<br />

sito 18<br />

Ivano Adami, Simonetta Cutini, Anna Giordano, Ole Friis Larsen, Biagio Pernice, Davide<br />

Ridente, Deborah Ricciardi & Ray Vella<br />

Nonostante il proseguo di restrizioni per il contenimento della pandemia, grazie ai volontari<br />

locali, nel <strong>2021</strong> si è riusciti a svolgere con maggiore regolarità il censimento dei<br />

rapaci e delle Cicogne in migrazione sullo Stretto di Messina che nel 2020 era stato<br />

fortemente limitato. Il Campo, giunto al trentottesimo anno, promosso dall’Associazione<br />

Mediterranea per la Natura, non ha potuto vedere purtroppo la partecipazione di volontari<br />

provenienti da diverse parti d’Italia e d’Europa.<br />

Anche nel <strong>2021</strong> la migrazione dei rapaci e delle cicogne sui monti Peloritani<br />

è riuscita a sorprenderci grazie a diversi avvistamenti eccezionali<br />

e a nuovi record raggiunti.<br />

In totale sono stati contati 36.025 individui appartenenti a ben 31 specie<br />

diverse di rapaci ai quali si aggiungono 56 individui di Cicogna nera<br />

(Ciconia nigra) e 395 individui di Cicogna bianca (Ciconia ciconia) che<br />

portano il totale complessivo a 36.476 individui.<br />

Quest’anno, particolare è stata la frequenza di venti meridionali, fortunatamente<br />

non molto forti, che hanno permesso di osservare con maggiore<br />

facilità diverse specie di falconidi, portando a nuovi record per il<br />

Gheppio (Falco tinnunculus) con ben 1.408 individui e per il Grillaio<br />

(Falco naumanni) con 389 individui. Questo vento obbliga i migratori<br />

non legati alle correnti ascensionali a percorrere rotte precise che in<br />

passato erano peraltro sinonimo di stragi. Inoltre questa tipologia di<br />

vento consente spesso l’osservazione anche molto ravvicinata, permettendo<br />

di identificare specie anche difficili da distinguere da altre,<br />

come nel caso del Grillaio e del Gheppio. Per entrambe le specie, ove<br />

fosse stato possibile identificare altri individui imputabili ad una delle<br />

due, il totale sarebbe stato decisamente più elevato, ma distanza, luce<br />

non idonea, velocità ecc…, hanno portato a registrare identificazioni<br />

dubbie per 238 individui che sono stati indicati pertanto come Falco<br />

tinnunculus/naumanni.<br />

Eccezionale è stato anche il passaggio di Falchi di palude (Circus aeruginosus)<br />

con un nuovo record, ben 3.878. Rilevante è anche stato il<br />

numero di Nibbi bruni (Milvus migrans) con 1.135 esemplari, il secondo<br />

totale più elevato in 38 anni di censimenti. Sono stati osservati anche<br />

2 Capovaccai (Neophron percnopterus), due Sacri (Falco cherrug) e<br />

1 splendido Lanario (Falco biarmicus feldeggi), specie sempre più a<br />

rischio su scala globale.<br />

Non sono mancati i Grifoni (Gyps fulvus), ma contrariamente a quanto<br />

osservato in passato, sono tornati indietro dirigendosi verso i Nebrodi<br />

dove è presente un’importante popolazione.<br />

Degni di nota sono stati anche gli avvistamenti di uno splendido individuo<br />

di Aquila anatraia minore (Aquila pomarina) in data 21 aprile e di<br />

diversi Falchi della Regina (Falco eleonorae; massimo 3 individui in un<br />

giorno, nelle date del 2 e 20 maggio), di cui 2 soggetti in fase scura.<br />

Da rilevare invece il calo numerico di Aquila minore (Hieraaetus pennatus),<br />

che nel mese di maggio, contrariamente a quanto registrato in<br />

passato, è stata quasi assente nei censimenti.<br />

Ma l’avvistamento più inusuale e inaspettato è sicuramente attribuibile<br />

al Falco pellegrino della Barberia (Falco peregrinoides). Nonostante<br />

questa specie sia in grado di compiere anche spostamenti notevoli dai<br />

luoghi in cui si riproduce, non è da escludere la possibilità che questo<br />

individuo derivi dalla falconeria e che quindi sia fuggito a qualche falconiere.<br />

Sullo Stretto di Messina la specie target è senz’altro rappresentata dal<br />

falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) il quale quest’anno non ha registra-<br />

Sacro - Foto di Michele Ungaro<br />

2


sito 18<br />

Sicilia<br />

Fig.1: Andamento della migrazione del Falco pecchiaiolo durante la primavera <strong>2021</strong>.<br />

Falco pecchiaiolo vicino a bunker utilizzato in passato dai bracconieri - Foto di Michele Ungaro<br />

3


Sicilia<br />

sito 18<br />

Specie<br />

N° individui<br />

Ciconia nigra 56<br />

Ciconia ciconia 395<br />

Pernis apivorus 27.554<br />

Milvus migrans 1.135<br />

Milvus milvus 4<br />

Neophron percnopterus 2<br />

Gyps fulvus* 4<br />

Circaetus gallicus 10<br />

Circus aeruginosus 3.878<br />

Circus cyaneus 9<br />

Circus macrourus 82<br />

Circus pygargus 277<br />

Circus pyg/mac 2<br />

Circus sp. 0<br />

Accipiter gentilis 1<br />

Accipiter nisus 145<br />

Accipiter brevipes 0<br />

Buteo buteo 153<br />

(Buteo buteo vulpinus) 11<br />

Buteo rufinus 7<br />

Aquila pomarina 1<br />

Aquila chrysaetos* 19<br />

Aquila heliaca 0<br />

Aquila pennata 68<br />

Pandion haliaetus 19<br />

Falco naumanni 389<br />

Falco tinnunculus 1.408<br />

Falco tin /nau sp. 238<br />

Falco columbarius 1<br />

Falco vespertinus 370<br />

Falco subbuteo 184<br />

Falco eleonorae 15<br />

Falco biarmicus 1<br />

Falco peregrinus 18<br />

(Falco peregrinus calidus) 6<br />

Falco pelegrinoides 1<br />

Falco cherrug 2<br />

Falco sp. 10<br />

Rapaci indeterminati 4<br />

Avvistamenti totali 36.479<br />

to numeri eccezionali come nel recente passato (record nel 2018 con<br />

47.389 esemplari avvistati), ma sicuramente interessanti e importanti.<br />

Infatti al primo Falco pecchiaiolo che ha attraversato lo Stretto di Messina<br />

in data 14 aprile ne sono seguiti altri 27.553. In particolare il picco<br />

dei passaggi ha interessato la prima decade di maggio con ben 17.521<br />

individui, mentre dal 24 al 30 aprile, sono stati contati 3.948 individui.<br />

Quindi in totale, solamente in 16 giornate ben 21.469 pecchiaioli hanno<br />

attraversato (incolumi) i Monti Peloritani (versante siciliano dello Stretto<br />

di Messina), con una media di 1.341 indd./giorno<br />

Va evidenziato che il numero di rapaci sopra riportato non corrisponde<br />

al numero reale di rapaci in migrazione. È noto infatti che l’area in cui<br />

i rapaci attraversano lo Stretto di Messina (e quindi il punto o i punti<br />

dai quali è possibile osservarli) dipende principalmente dalle condizioni<br />

meteo locali e in particolare dalla direzione del vento e dalla copertura<br />

nuvolosa. Questo territorio, caratterizzato da monti molto aspri su entrambe<br />

le sponde, con due mari estremamente prossimi ai ripidi pendii,<br />

è caratterizzato da venti molto variabili. Può anche accadere che nel<br />

medesimo momento si abbiano, in due posti differenti anche vicini,<br />

venti completamente opposti. Questo porta inevitabilmente ad una<br />

diversità dei percorsi utilizzati dai rapaci con l’inevitabile rilevamento<br />

limitato rispetto al reale passaggio avvenuto. Inoltre non sono mancate<br />

giornate con meteo perturbato che ha impedito l’avvistamento, poiché,<br />

come è noto, i rapaci possono entrare nelle nuvole dopo aver preso<br />

le termiche nelle valli. A questo si aggiunge anche il ridotto numero di<br />

osservatori per le contingenze dovute alla pandemia.<br />

Inevitabile riportare che anche quest’anno, il 18 maggio, è stato osservato<br />

il volo territoriale del Falco pecchiaiolo, il così detto “applauso”. Chi<br />

ricorda gli anni bui delle stragi, delle mappe dei libri che riportavano il<br />

territorio di nidificazione dal Lazio in su, non può che gioire al pensiero<br />

che da diversi anni questa specie nidifichi in questo territorio. Come già<br />

scritto, ma viene spontaneo ribadirlo, è una splendida realtà, che si è<br />

concretizzata grazie al preziosissimo aiuto di centinaia di volontari che,<br />

donando tempo, passione e pazienza, hanno consentito di reprimere<br />

un fenomeno drammatico, anno dopo anno, consentendo a migliaia di<br />

rapaci e centinaia di cicogne, di poter sopravvivere dove prima trovavano<br />

la morte. Non possiamo però cantare vittoria, c’è stato sicuramente<br />

un cambiamento culturale, ma ancora c’è chi può approfittare della nostra<br />

assenza o presenza poco capillare sull’ampio fronte di migrazione.<br />

Pertanto bisogna continuare a presidiare i monti, su entrambi i versanti<br />

e collaborare per salvarli, potendoli finalmente ammirare in tutta la loro<br />

Tab. 1: Avvistamenti registrati nella primavera <strong>2021</strong>.<br />

4


sito 18<br />

Sicilia<br />

Albanella minore - Foto di Ivano Adami<br />

magica bellezza. Anche quest’anno è stato fornito un supporto importante<br />

ai nuclei antibracconaggio dei Carabinieri Forestali su entrambi i<br />

versanti, comunicando in tempo reale informazioni utili sul passaggio e<br />

sui possibili punti di arrivo anche in Calabria.<br />

La comunicazione tempestiva può consentire di poter reprimere e<br />

prevenire il bracconaggio con maggiore efficacia, pratica che ancora,<br />

in certe aree, continua imperterrita nonostante decenni di attività e di<br />

presidio, sia da parte delle diverse associazioni ambientaliste che delle<br />

forze dell’Ordine.<br />

La presenza giornaliera dei Carabinieri Forestali su entrambe le spon-<br />

de, e di pattuglie del Corpo Regionale Forestale ha consentito in Sicilia<br />

di non registrare episodi di bracconaggio e in Calabria di ridurne la<br />

devastante portata. Ad entrambi questi corpi di polizia preziosi e importantissimi,<br />

va il nostro più sentito ringraziamento.<br />

Un ringraziamento va anche ai volontari locali, ed in particolare ad Agostino<br />

Cantavenera, a Fabio Crisafulli, ad Alessandro Micalizzi e a Michele<br />

Ungaro, preziose presenze con ogni condizione meteorologica!<br />

5


Liguria<br />

sito 5<br />

LA MIGRAZIONE NEL PARCO DEL BEIGUA:<br />

IL SITO DI ARENZANO (GE)<br />

Luca Baghino<br />

Ente Parco del Beigua Via Marconi 165 - 16011 - Arenzano (GE)<br />

Nella primavera del <strong>2021</strong> si sono riproposti i due periodi di conteggio dei rapaci migratori<br />

sulle colline di Arenzano (44° 25’ 23” N - 8° 40’ 53” E), nel territorio del Parco del<br />

Beigua in parte sovrapposto alla Zona di Protezione Speciale “Beigua-Turchino” per<br />

conseguire dati aggiornati sul fenomeno della migrazione di alcune specie dell’All. I<br />

della Dir. “Uccelli” che qualificano il sito, verificandone la consistenza quantitativa,<br />

con particolare riguardo alle due specie target: il Biancone (Circaetus gallicus) e il<br />

Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus).<br />

Per effetto di una migrazione massiva, fortemente compressa a livello<br />

di singola giornata, nell’arco di 12 giorni dal 10 al 21 marzo compresi<br />

sono stati osservati 2.308 individui di Biancone, con picco di migrazione<br />

il giorno 13 (1.301 indd.). L’indice di migrazione del periodo per il<br />

<strong>2021</strong> è stato elevato, pari a 23,5 indd./h (μ 2004-2020 = 15,83 indd./h).<br />

Quanto al Falco pecchiaiolo, la sessione del <strong>2021</strong>, svoltasi dal 7 al 18<br />

maggio compreso, ha totalizzato un risultato modesto numericamente,<br />

con 2.631 individui (IM=26,3 indd/h; μ 2004-2020 =35,1 indd/h) che la pone<br />

sotto la media degli anni successivi al 2015.<br />

Biancone - Foto di Michelangelo Giordano<br />

6


sito<br />

sito<br />

39<br />

39<br />

Liguria<br />

LA MIGRAZIONE PRE-NUZIALE <strong>2021</strong><br />

IN LIGURIA NEL SITO DI COSTA FAGAGLIA (GE)<br />

Marcello Bottero<br />

Rete Osservatori Liguri<br />

www.reteosservatoriliguri.jimdo.com<br />

Nella primavera del <strong>2021</strong>, si è svolto il primo campo di monitoraggio post-covid, sulle<br />

colline di Genova-Prà si sono dedicati due periodi di conteggio dedicati a due specie<br />

target inserite nell’All. I della Dir. “Uccelli” ovvero: il Biancone (Circaetus gallicus) e il<br />

Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus).<br />

Dal 21 febbraio al 25 maggio la Rete Osservatori Liguri ha seguito la<br />

migrazione prenuziale dei rapaci e non rapaci osservando 10.531 individui<br />

per un indice giornaliero di 214,91 indd./giorno con un totale di<br />

49 giornate e uno sforzo complessivo di 239,25 ore per un totale di 20<br />

specie di rapaci osservate.<br />

Questa primavera è stata contraddistinta da condizioni meteorologiche<br />

molto variabili, con temperature per il periodo al di sopra della media<br />

stagionale, caratterizzate da una presenza quasi costante di cielo sereno<br />

nel mese di marzo e di venti da sud e con alcuni giorni di pioggia nel<br />

mese di maggio, che hanno influito sulle tempistiche della migrazione<br />

e sul numero totale degli avvistamenti. Nel sopracitato periodo, si sono<br />

tenuti due campi di monitoraggio dedicati al Biancone (Circaetus gallicus)<br />

e al Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus).<br />

Per quanto riguarda il Biancone, la copertura temporale di 15 giorni si<br />

è svolta dal 10 al 26 marzo, periodo in cui, storicamente, risulta concentrato<br />

il maggiore passaggio della specie. I risultati, per i motivi sopra<br />

indicati, sono stati inferiori alle attese con 2.617 individui conteggiati<br />

dalle varie postazioni site lungo la dorsale di Costa Fagaglia, pari al<br />

55,2% del totale delle specie osservate. Il 13 marzo è risultata essere<br />

la giornata con il maggior numero di Bianconi censiti nel suddetto periodo<br />

(N=1.246). Tra i non rapaci si rimarca il passaggio di un Tarabuso<br />

(Botaurus stellaris) che rappresenta la prima osservazione della specie<br />

per il sito.<br />

Per quanto riguarda il Falco pecchiaiolo, il periodo monitorato di 10<br />

giorni, dal 9 al 18 maggio, ha registrato un risultato storico in negativo.<br />

Il conteggio finale di 1.644 individui infatti si è rivelato inferiore<br />

alle aspettative ed è risultato essere il più basso dal 2014, anno di<br />

inizio dei monitoraggi sistematici. La principale causa va ricercata nelle<br />

condizioni meteo particolarmente sfavorevoli con soli 6 giorni totali utili<br />

al conteggio, mentre il resto del campo è stato dominato da piogge e<br />

nuvole basse che ne hanno compromesso la visibilità.<br />

Si ringrazia in modo particolare Maurizio Olivieri che con la sua dedizione,<br />

costante presenza e passione contribuisce alla realizzazione dei<br />

campi di monitoraggio.<br />

Inoltre si ringraziano tutti gli intervenuti a vario titolo, liguri e non, che<br />

hanno contribuito ai conteggi giornalieri: Elettra Andreacchio, Niccolò<br />

Alberti, Marcello Bottero, Luca Cannella, Alberto Cosso, Davide Dimichele,<br />

Ugo De Cresi, Claudio Durante, Ilario Esposito, Davide Fanetti,<br />

Luca, Ageo Garofano, Maria Cristina Granai Alessandro Iacopi, Nicola<br />

Leugio, Gianni Lucchi, Andrea Manzoli, Gabriella Motta, Pierpaolo<br />

Pessano, Sara Papalia, Massimo Picasso, Marco Poletti, Marco Risso,<br />

Orietta Schiavi, Davide Teatini, Massimo Tomasi, Paolo Travi e Giuseppe<br />

Valeri.<br />

Termica di Falco pecchiaiolo - Foto di Michelangelo Giordano<br />

7


Marche<br />

sito 12<br />

COLLI PESARESI (PU):<br />

CAMPO RAPACI PRIMAVERA <strong>2021</strong><br />

Guido Premuda, Fabio Siracusa & Marco Pantalone<br />

Il monitoraggio della migrazione dei rapaci nella primavera <strong>2021</strong> ha visto il coinvolgimento<br />

dei tre siti principali della provincia di Pesaro-Urbino: il comprensorio del Monte<br />

San Bartolo (referente osservatore Guido Premuda), Monteluro (referente osservatore<br />

Fabio Siracusa) e la Val D’Apsa (referente osservatore Marco Pantalone).<br />

Il monitoraggio è stato svolto dal 01 marzo al 31 maggio <strong>2021</strong>, con<br />

giornate non continuative sul lungo periodo ed orari giornalieri variabili.<br />

L’emergenza sanitaria Covid-19 ha decisamente penalizzato le osservazioni,<br />

spesso limitandole ad osservazioni dall’abitazione dei rilevatori<br />

o nei pressi, come da rispetto delle ordinanze.<br />

Sebbene stimato in una bassa percentuale, il rischio di riconteggio di<br />

rapaci migratori tra i tre siti è probabile, anche considerando individui<br />

in stop-over migratorio, soprattutto dei generi Circus, Buteo e Falco;<br />

per questo si è preferito mantenere i conteggi separati per sito (vedi<br />

Tabella 1).<br />

Nel comprensorio del Monte San Bartolo sono state utilizzate differenti<br />

postazioni in funzione della disponibilità di tempo e delle condizioni<br />

meteorologiche, sia sulla dorsale costiera (Fiorenzuola-Casteldimezzo)<br />

sia sulla dorsale interna (Roncaglia-Boncio) allo scopo di ricercare<br />

nuovi validi punti di osservazione, in quanto lo storico sito di Monte<br />

Castellaro è ormai molto penalizzato dalla crescita della vegetazione.<br />

Complessivamente durante i tre mesi di rilevamento sono state impiegate<br />

40 giornate per un totale di 190 ore (indice orario 8 rapaci/h),<br />

durante le quali sono stati osservati 1.528 rapaci diurni migratori.<br />

La collina di Monteluro (N 43°54’ 33.40” – E 12°46’28.52”) si trova<br />

a 270 m s.l.m., a circa 6 km dal mare Adriatico e ad ovest del Parco<br />

Naturale del Monte San Bartolo. A Monteluro sono state dedicate 25<br />

giornate per complessive 71 ore (indice orario 15,9 rapaci/h), durante<br />

le quali sono stati osservati 1.128 rapaci diurni migratori.<br />

Il terzo sito della Val D’Apsa è situato nel comune di Petriano (N<br />

43°46’45.17” – E 12°43’57.04”) 14 km a sud-ovest di Monteluro e<br />

19 km dal mare Adriatico, in una valle che intercetta i flussi migratori<br />

provenienti da sud e dal corridoio appenninico nei pressi del Monte<br />

Falco cuculo avvistato presso il sito di San Bartolo - Foto di Guido Premuda<br />

8


sito 12<br />

Marche<br />

Colli Pesaresi Primavera <strong>2021</strong> San Bartolo Monteluro Val D'Apsa<br />

Specie N° individui N° individui N° individui<br />

Pernis apivorus 200 83 28<br />

Milvus migrans 19 82 11<br />

Milvus milvus 5 3 3<br />

Circaetus gallicus 0 5 16<br />

Circus aeruginosus 466 524 84<br />

Circus cyaneus 0 4 1<br />

Circus pygargus 41 72 46<br />

Circus macrourus 5 4 1<br />

Circus sp. 0 2 2<br />

Accipiter nisus 55 56 15<br />

Accipitridae indet. 1 6 11<br />

Buteo buteo 26 86 17<br />

Aquila chrysaetos 0 0 1<br />

Pandion haliaetus 7 1 5<br />

Falco tinnunculus 519 57 7<br />

Falco naumanni 19 10 4<br />

Falco tinnunculus/naumanni 21 0 0<br />

Falco subbuteo 62 12 19<br />

Falco vespertinus 82 87 34<br />

Falco peregrinus 0 0 1<br />

Falco sp. 0 34 10<br />

Rapaci diurni 1.528 1.128 316<br />

Asio flammeus 0 1 0<br />

Ciconia ciconia 55 174 1<br />

Ciconia nigra 0 4 0<br />

Grus grus 0 0 60<br />

Plegadis falcinellus 28 0 0<br />

Platalea leucorodia 0 1 0<br />

Ardea purpurea 0 1 0<br />

Columba palumbus 1.594 0 0<br />

Corvus corax 0 0 1<br />

Vanellus vanellus 0 0 24<br />

Altre specie 1.677 181 86<br />

Totale avvistamenti 3.205 1.309 402<br />

Tabella 1: Avvistamenti registrati sui 3 siti dei Colli Pesaresi.<br />

9


Marche sito 12<br />

Copiolo (a circa 30 km di distanza). In Val D’Apsa sono state svolte 82<br />

giornate per un totale di 143 ore (indice orario 2,2 rapaci/h), durante le<br />

quali sono stati osservati 316 rapaci diurni migratori.<br />

Complessivamente nei tre siti sono state osservate 17 specie di rapaci<br />

diurni migratori, su un totale di osservazioni di 2.972 rapaci diurni e di<br />

1.944 altre specie.<br />

Da rimarcare il notevole afflusso di Gheppi (Falco tinnunculus) sulle<br />

dorsali costiere del monte San Bartolo, con un numero record per l’area<br />

(N=519).<br />

Evidente la scarsità di Falchi pecchiaioli (Pernis apivorus), rilevata anche<br />

in altri siti, forse dovuta al perdurare di forti venti a raffiche dai<br />

quadranti sud e sud-est che hanno disperso la migrazione della specie<br />

su un fronte ampio, rendendola meno visibile.<br />

Si ringraziano vivamente gli osservatori di Monteluro: Mirco Malerba,<br />

Giacomo Del Monte, Lucia Cherubini, Renzo Bizzocchi, Edo Gili, Giovanna<br />

Cecconi, Marcello Ferri, Roberta Corsi, Fabio Imola, Cristian<br />

Montevecchi, Massimiliano Boccarossa, Carla Boiani, Vincenzo Alfano,<br />

Pietro Spadoni, Irene Boschi e Paolo.<br />

Bibliografia<br />

Pandolfi M. & Sonet L., 2006 – La migrazione dei rapaci nel Parco del<br />

San Bartolo, Ed. Parco Naturale del Monte San Bartolo, Pesaro.<br />

Grillaio avvistato presso il sito di San Bartolo - Foto di Guido Premuda<br />

10


sito 7<br />

Toscana<br />

VERSILIA-ALPI APUANE:<br />

CAMPO RAPACI PRIMAVERA <strong>2021</strong><br />

Guido Premuda 1 , Paolo Ricci<br />

1<br />

www.sunbird.it<br />

Il ventesimo campo di studio della migrazione primaverile dei rapaci nel bottle-neck<br />

Versilia-Alpi Apuane, realizzato dal gruppo osservatori “Sunbird” ed in parziale collaborazione<br />

con le Guardie del Parco Apuane, si è svolto dal 21 febbraio al 31 maggio <strong>2021</strong>.<br />

La ventennale “dinamica” - A causa dell’emergenza sanitaria Covid-19<br />

il campo è stato impostato in modo “dinamico”, adeguando rapidamente<br />

la programmazione in base alle ordinanze che riguardavano<br />

la Versilia (zona rossa/arancione/gialla), coinvolgendo gli osservatori<br />

rispettivamente da casa/dal Comune di Pietrasanta/dalla Regione Toscana.<br />

Complessivamente durante gli oltre tre mesi di rilevamento sono state<br />

impegnate 100 giornate, con orari variabili, per un totale di 379 ore<br />

(indice orario 10,6 rapaci/h). Sono stati osservati 4.026 rapaci diurni<br />

migratori, la maggior parte dei quali costituita da Bianconi (Circaetus<br />

gallicus; 61%; N=2.451), come sempre con direzione di migrazione “a<br />

circuito” inversa da nord-ovest verso sud-est. Il picco del passaggio dei<br />

bianconi si è verificato il 13 marzo (N=1.147; Ricci et al., oss. pers.). Il<br />

numero di bianconi è allineato all’evidente tendenza all’aumento della<br />

popolazione della specie in Italia (Premuda & Belosi, 2015; Premuda<br />

et al., 2015b).<br />

In termini numerici, il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) è risultata<br />

essere la seconda specie (10%; N=412) e l’Aquila minore (Hieraaetus<br />

Albanella pallida avvistata a Capriglia - Foto di Guido Premuda<br />

11


Toscana<br />

sito 7<br />

Versilia-Apuane<br />

Primavera <strong>2021</strong><br />

Specie<br />

N° individui<br />

Pernis apivorus 412<br />

Milvus migrans 232<br />

Milvus milvus 8<br />

Circaetus gallicus 2.451<br />

Circus aeruginosus 206<br />

Circus pygargus 12<br />

Circus macrourus 2<br />

Accipiter nisus 32<br />

Accipiter brevipes 1<br />

Accipiter gentilis 1<br />

Buteo buteo 44<br />

Gyps fulvus 2<br />

Hieraaetus pennatus 264<br />

Pandion haliaetus 4<br />

Falco eleonorae 1<br />

Falco tinnunculus 231<br />

Falco naumanni 2<br />

Falco subbuteo 68<br />

Falco vespertinus 10<br />

Falco columbarius 1<br />

Rapaci indeterminati 42<br />

Rapaci diurni 4.026<br />

Asio flammeus 1<br />

Ciconia ciconia 10<br />

Grus grus 168<br />

Phoenicopterus ruber 48<br />

Altre specie 227<br />

Totale avvistamenti 4.253<br />

pennatus; N=264) la terza, sebbene entrambe con un numero inferiore<br />

alla media degli ultimi anni. Per contro sono stati registrati numeri<br />

rilevanti per il sito di Nibbio bruno (Milvus migrans; N=232) e Gheppio<br />

(Falco tinnunculus; N=231).<br />

Complessivamente durante il monitoraggio sono state osservate 20<br />

specie di rapaci diurni migratori.<br />

Da rimarcare l’osservazione a Capriglia l’8 maggio <strong>2021</strong> di uno Sparviere<br />

levantino (Accipiter brevipes; Del Chiaro et al., oss. pers.), terzo<br />

individuo osservato al campo, dopo i 2 avvistati nella primavera 2017.<br />

Facendo seguito ai rilevamenti degli anni precedenti, il monitoraggio<br />

della primavera <strong>2021</strong> conferma il bottle-neck della Versilia-Alpi Apuane<br />

tra le IBA (Important Bird Areas) classificate con il criterio C5 (Large<br />

congregations of migratory raptors), che prevede il passaggio di oltre<br />

3.000 rapaci migratori, indipendentemente dalla rarità delle specie<br />

(Premuda et al., 2014).<br />

Il prossimo campo rapaci è previsto a settembre <strong>2021</strong> a Capriglia,<br />

emergenza sanitaria Covid-19 permettendo.<br />

Si ricorda cortesemente che il campo si svolge su proprietà privata e<br />

che l’accesso all’uliveto di Capriglia non è consentito se non si è muniti<br />

di un permesso individuale firmato. Inoltre l’accesso é a numero limitato<br />

giornaliero. Chi è interessato a partecipare è pregato di contattare<br />

l’organizzatore per ottenere il permesso in accordo con la gestione del<br />

calendario presenze. Ovviamente ognuno è libero di recarsi, quando<br />

vuole, a Capriglia per fare osservazioni, ma rimanendo sulla strada o in<br />

ogni caso fuori dalle proprietà private (uliveti). Il belvedere di Capriglia<br />

(il rettilineo alla fine del paese) e il nuovo parcheggio a Capezzano<br />

Monte sono ugualmente ottimi punti di osservazione. Grazie per la<br />

collaborazione indispensabile affinché i campi di monitoraggio rapaci<br />

possano continuare nello stesso sito, in modo da ottenere dati comparabili<br />

tra gli anni.<br />

Tabella 1: Avvistamenti registrati nel bottle-neck Versilia-Apuane<br />

12


sito 7<br />

Toscana<br />

Si ringraziano vivamente: Elena e famiglia Benvenuti per il permesso<br />

d’accesso alla proprietà privata.<br />

Un vigoroso ringraziamento a tutti gli osservatori: Lorenzo Del Chiaro<br />

e Marianna Corsinelli, Lorenzo Cairo, Marusca Raffi, Claudia Olobardi,<br />

Fabio Viviani, Mosè Borrini, Alfredo Peghini, Giuliano Gerra, Renato<br />

Carini, Cinzia Barsi, Alessandro Franchi, Niccolo’ Ghionzoli, Marco<br />

Cantarelli e Claudio Bucciarelli.<br />

Bibliografia<br />

Premuda G., 2015. Il bottle-neck Versilia-Alpi Apuane. In: Quaderni di<br />

Birdwatching,17:44-51. EBN Italia<br />

Premuda G. & Belosi A., 2015. Short-toed Eagle Circaetus gallicus<br />

population increase in Italy: hypothesis of root causes. Avocetta, 39<br />

(1):13-17.<br />

Premuda G., Belosi A., Viviani F. & Franchini M., 2015b. Short-toed<br />

Eagle Circaetus gallicus population monitoring at the Apuane Alps migration<br />

watch-site (Tuscany). Avocetta, 39 (1):5-12.<br />

Premuda G., Franchini M. & Viviani F., 2014. “Apuane 3000” Una<br />

nuova IBA: il bottle-neck Versilia-Alpi Apuane. In: Quaderni di Birdwatching,14:84-85.<br />

EBN Italia.<br />

Premuda G., Ricci U. & Viviani F., 2010 - Rapaci delle Alpi Apuane -<br />

Parco Alpi Apuane, Pacini Ed., Pisa.<br />

www.sunbird.it/ornitos/AlpiApuane.htm<br />

Biancone avvistato a Capriglia - Foto di Guido Premuda<br />

13


Marche<br />

sito 12 40<br />

LA MIGRAZIONE PRIMAVERILE DEI RAPACI ALLA TORRE<br />

DI MONTIGNANO - SENIGALLIA (AN) - ANNO <strong>2021</strong><br />

Mauro Mencarelli ,<br />

Associazione A.R.C.A.<br />

La primavera 2020 è stato un periodo difficile per tutti: il lockdown ha limitato in maniera<br />

drastica la possibilità di effettuare un monitoraggio continuativo della migrazione primaverile<br />

dei rapaci presso il sito di Torre di Montignano, dove già dal 2019 avevo iniziato un<br />

monitoraggio sistematico sulla scorta di alcuni interessanti avvistamenti.<br />

Le ipotesi che la zona della ‘Torre di Montignano’ potesse essere un<br />

buon punto per le osservazioni primaverili, sono state dimostrate anche<br />

in questa primavera <strong>2021</strong>, durante la quale non solo sono aumentati i<br />

numeri di rapaci osservati, ma anche gli osservatori. Il punto di osservazione<br />

si trova in una zona collinare a sud del Comune di Senigallia,<br />

distante dal mare 3 km e a metà tra il Parco Naturale Regionale del<br />

Conero (circa 30 km a sud-est) e il Parco Naturale del Monte San Bartolo<br />

(circa 40 km a nord-ovest). Le colline intorno al sito presentano<br />

un’altezza inferiore a quella da cui si effettuano le osservazioni (105<br />

m s.l.m.) e questo permette di avere una visuale libera a quasi 360°,<br />

riuscendo a scorgere anche a distanza i rapaci in avvicinamento.<br />

Rispetto al 2019 le uscite sul campo sono state più frequenti e anche le<br />

ore totali di osservazione sono state di conseguenza maggiori. Purtroppo,<br />

molte giornate con condizioni meteo sfavorevoli e soprattutto i forti<br />

venti che hanno soffiato quasi quotidianamente, hanno probabilmente<br />

disturbato i rapaci e ne hanno modificato le rotte migratorie, andando<br />

così a incidere sul numero di migratori.<br />

Le osservazioni sono iniziate il 28 febbraio e sono terminate il 29 maggio.<br />

Durante questo periodo sono state coperte 58 giornate e 178,5<br />

ore di monitoraggio, in cui sono stati censiti 2.494 rapaci, 29 Cicogne<br />

bianche (Ciconia ciconia) e 2 Gru (Grus grus).<br />

Durante i weekend e le festività, nel punto di osservazione è stato sempre<br />

presente almeno 1 osservatore, coprendo quasi l’intera giornata<br />

dalle 9:00 alle 18:00. Nelle altre giornate invece gli impegni lavorativi<br />

hanno permesso sessioni di osservazioni ridotte al mattino (dalle 9:00<br />

alle 13:00) o al pomeriggio (dalle 14:00 alle 18:00).<br />

Durante le 58 giornate complessive di osservazione, solo in 4 è stata<br />

raggiunta la quota di 100 rapaci. Tra queste si evidenzia la data del<br />

23 maggio durante la quale (in quasi 8 ore di osservazione) sono stati<br />

censiti 355 rapaci, di cui 271 Falchi pecchiaioli (Pernis apivorus).<br />

Analizzando i dati raccolti (Tabella 1), si può notare un notevole incremento<br />

di Falchi di palude (Circus aeruginosus; quasi raddoppiati rispetto<br />

al 2019), Falchi cuculo (Falco vespertinus), Gheppi (Falco tinnunculus),<br />

Albanelle minori (Circus pygargus) e Albanelle pallide (Circus<br />

macrourus). Bisogna rimarcare, tra le note positive, l’osservazione di<br />

una nuova specie per il sito: l’Aquila minore (Hieraaetus pennatus), mai<br />

osservata prima in zona nel periodo di migrazione primaverile, mentre<br />

tra quelle negative, il calo del numero dei Falchi pecchiaioli (Figura 1),<br />

osservati sempre in numeri molto esigui ad esclusione della suddetta<br />

data indicata.<br />

Per la stagione 2022 si spera di riuscire ad effettuare lo stesso numero<br />

di uscite, così da poter effettuare un interessante confronto tra le varie<br />

stagioni di monitoraggio.<br />

Doverosi ringraziamenti a chi mi ha fatto compagnia in qualche giornata<br />

di osservazione: Luciano Catozzi (compagno di osservazioni nei<br />

weekend), Marco Borioni e Mariarosa Baldoni, Roberto Ceccucci, Niki<br />

Morganti e ad Enrico e Maurizio Castellucci.<br />

Falco pecchiaiolo - Foto di Michelangelo Giordano<br />

14


sito 40<br />

Marche<br />

Figura 1: Osservazioni mensili di Falco di palude (azzurro) e Falco pecchiaiolo (arancione).<br />

Specie<br />

N° individui<br />

Circus aeruginosus 1.340<br />

Pernis apivorus 392<br />

Falco vespertinus 224<br />

Falco tinnunculus 134<br />

Circus pygargus 145<br />

Buteo buteo 97<br />

Accipiter nisus 44<br />

Falco subbuteo 35<br />

Milvus migrans 22<br />

Falco naumanni 20<br />

Milvus milvus 11<br />

Circus macrourus 10<br />

Pandion haliaetus 4<br />

Circaetus gallicus 2<br />

Falco columbarius 3<br />

Circus cyaneus 1<br />

Hieraaetus pennatus 1<br />

Falco peregrinus 1<br />

Rapaci indeterminati 8<br />

Totale rapaci diurni 2.494<br />

Ciconia ciconia 29<br />

Grus grus 2<br />

Totale avvistamenti 2.525<br />

Tabella 1: Avvistamenti registrati nella primavera <strong>2021</strong>.<br />

15


SITI DI OSSERVAZIONE<br />

DELLA MIGRAZIONE DEI RAPACI<br />

NEL MEDITERRANEO CENTRALE E RIFERIMENTI<br />

39<br />

40<br />

41<br />

32<br />

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:<br />

5 Arenzano (GE): Parco Naturale del Beigua - LIPU - Luca Baghino; luca.baghino@teletu.it;<br />

7 Versilia - Alpi Apuane (LU): Guido Premuda; guidopremuda@tiscali.it<br />

12 Colli Pesaresi (PU): Fabio Siracusa, Guido Premuda; guidopremuda@tiscali.it<br />

18 Stretto di Messina (ME): Campo di Osservazione MAN; associazioneman@libero.it - Anna Giordano; a.giordano@wwf.it<br />

39 Costa Fagaglia (GE): Marcello Bottero; reteosservatoriliguri@gmail.com<br />

40 Torre di Montignano (AN): Mauro Mencarelli; mmauro1980@hotmail.it<br />

Infomigrans rappresenta uno strumento di informazione tra quanti si interessano della migrazione dei rapaci in Italia.<br />

È anche il notiziario del Progetto Migrans. È redatto grazie al contributo di molte persone e raccoglie dati inediti sui siti di cui sopra.<br />

Il Coordinamento di redazione: Francesco Mezzavilla, Associazione Faunisti Veneti; Guido Premuda; Luca Baghino “LIPU” Genova;<br />

Anna Giordano, WWF Messina - MAN; Fabiano Sartirana, Servizio Conservazione e Gestione Naturalistica dell’Ente Aree Protette Alpi<br />

Marittime. Il presente notiziario è pubblicato dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime con cadenza semestrale.<br />

La versione elettronica è disponibile all’indirizzo web http://www.areeprotettealpimarittime.it/ente-di-gestione-aree-protette-alpi-marittime/pubblicazioni/infomigrans<br />

nella sezione pubblicazioni dell’Ente.<br />

Per qualsiasi informazione: Fabiano Sartirana - Servizio Conservazione e Gestione Naturalistica dell’Ente Aree Protette Alpi Marittime<br />

- Piazza Regina Elena 30, 12010 Valdieri (CN), telefono 0171/976836, e-mail: fabiano.sartirana@areeprotettealpimarittime.it<br />

Si raccomanda di citare i singoli contributi nel modo seguente: autore, titolo, in “Infomigrans” <strong>n.47</strong>, Ente di gestione delle Aree Protette<br />

delle Alpi Marittime, Valdieri <strong>2021</strong>.<br />

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