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Febbraio - Publidea 95

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€ 0.52 - copia omaggio<br />

per il territorio dal 1991<br />

febbraio duemilatredici numero 2 periodico mensile anno XIX


Prossimamente la nostra casa editrice editerà un volume<br />

sui Mitrei di Ostia Antica per ricordare Mario<br />

Sordi che teneva particolarmente all’edizione di quest’opera<br />

e che ne ha curato i testi insieme alla giornalista<br />

Lucia Battaglia. Di questi luoghi di culto si parla raramente,<br />

eppure sono presenti agli scavi: se ne contano 18, ma forse<br />

ancora sepolti ce ne sono molti altri. Dedicati al dio Mitra<br />

questi sacelli hanno un loro fascino, circondati come sono<br />

dal mistero. Il mitraismo era una religione che aveva saputo<br />

assorbire e rielaborare molti elementi propri del mondo antico<br />

orientale e mediterraneo, creando un pensiero originale<br />

che ebbe ampia diffusione. Una religione di cui si conoscono<br />

i principi su cui era fondata solo attraverso i mosaici<br />

e le immagini ritrovate nei Mitrei, dal momento che non esistono<br />

testi scritti. Nel libro sono descritti tutti i Mitrei ritrovati<br />

ad Ostia Antica, corredati da una piantina che permette<br />

al visitatore di localizzarli e da numerose immagini che meglio<br />

illustrano questo percorso rituale.<br />

Mario Sordi e Lucia Battaglia<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

1


Chi è nato o vive<br />

da tanto tempo<br />

nel nostro municipio<br />

può testimoniare<br />

quali e quanti cambiamenti<br />

hanno caratterizzato<br />

Ostia e tutto il suo<br />

entroterra. Una trasformazione<br />

talmente evidente<br />

da non sfuggire<br />

neanche a chi nel XIII<br />

Municipio risiede comunque<br />

da meno<br />

tempo. Il nostro litorale ha vissuto il rilancio e la<br />

ripresa del dopoguerra, con i fantastici anni cinquanta<br />

e sessanta. Si parla oggi di mare di Roma,<br />

ma già in quel periodo la nostra spiaggia era rinomata<br />

e frequentata. Dai fagottari, che la colorivano<br />

con indimenticabili immagini e siparietti, ma<br />

anche da diversi vip che nel nostro territorio arrivavano<br />

per un caffè, un aperitivo o un pasto in riva<br />

al mare. Dalla Dolce vita, poi, alla decadenza.<br />

Negli anni settanta parlare di Ostia significava descrivere<br />

una borgata. L’arrivo di quelli che oggi<br />

chiameremmo sfollati, l’aumento di traffici illeciti,<br />

episodi di cronaca forte come l’omicidio di<br />

Pierpaolo Pasolini. Dopo la transizione degli anni<br />

ottanta il progressivo rilancio, con la consapevolezza<br />

della forza e della capacità di un territorio,<br />

sostanziatasi con il doppio tentativo referendario<br />

di distacco da Roma. Ed infine, forse, chissà, proprio<br />

in seguito a tale ultima sollecitazione, la<br />

grande attenzione progettuale da parte della capitale.<br />

Una lunga storia che, oltre che dai fatti, dagli<br />

avvenimenti e dalle persone, è stata testimoniata<br />

anche dal mondo virtuale del cinema. Sono innumerevoli<br />

i film che nel corso di questo considere-<br />

vole periodo di tempo hanno scelto il territorio del<br />

XIII Municipio come ambientazione sia di singole<br />

scene che di intere trame. Segno che Ostia e<br />

l’entroterra erano ieri come oggi luoghi non certo<br />

ordinari ed “indifferenti”. Ci è sembrato quindi<br />

non soltanto interessante ma anche giusto, aprire<br />

con il dossier di questo mese una finestra sul cinema.<br />

Visto però, come di consueto, con i nostri<br />

occhi, quelli che hanno attenzione per il territorio<br />

e ad esso danno rilevanza. E la sempre ribadita vitalità<br />

del XIII Municipio è stata confermata anche<br />

in questo ambito. Con un viaggio che ci ha fatto<br />

esplorare e scoprire….un affascinante set.<br />

Caterina Dini<br />

Ciao Mario<br />

Ci sono cose che non si vorrebbero mai dover vivere,<br />

raccontare o scrivere. E quella che ci è accaduta<br />

il 27 gennaio scorso è purtroppo una di<br />

queste. Ad appena 32 anni, infatti, stroncato da un<br />

arresto cardiaco, ci ha lasciati Mario Sordi. Insegnante<br />

dell’Istituto Giovanni Paolo II, storico e<br />

nostro collaboratore. Ma per noi tutti, aldilà di<br />

ruoli e qualifiche, una persona di grandi capacità<br />

e sensibilità profonda. Al nostro collega ed amico<br />

Mario abbiamo dedicato in questo numero sia un<br />

nostro ricordo che, in due specifiche pagine,<br />

quello dei suoi ragazzi, gli alunni ai quali tanto teneva.<br />

La sua scomparsa è avvenuta in concomitanza<br />

con la preparazione del nostro dossier sul<br />

cinema. Quel cinema che con le sue rappresentazioni<br />

racconta eventi, sensazioni, storie, persone,<br />

vite ma anche morti. Come quella di Mario, magnifico<br />

ma alla fine sfortunato interprete di quel<br />

film chiamato esistenza.<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

3<br />

w w w . p u b l i d e a 9 5 . c o m<br />

Mensile di attualità e cultura- Anno XIX<br />

Numero 2 - <strong>Febbraio</strong> 2013<br />

copia omaggio<br />

Reg. Trib. di Roma n° 550 del 12/12/94<br />

Editore<br />

<strong>Publidea</strong> <strong>95</strong> s.r.l.<br />

via Giovanni Beccati, 1 - Roma<br />

www.publidea<strong>95</strong>.com<br />

redazione@publidea<strong>95</strong>.com<br />

Direttore responsabile<br />

Caterina Dini<br />

Redazione, grafica e impaginazione<br />

Sergio Stati<br />

Tel. 06.5652465 (ore 9.00/13.00)<br />

Fax 06.56352860 - Cell. 335.1404496<br />

Fotografia<br />

Carola Chiarlitti, Francesco Graziani<br />

Hanno collaborato ai testi<br />

Lucia Battaglia, Carola Chiarlitti, Donatella<br />

Franchini, Augusto Gallo, Claudia Gambellini,<br />

Silvia Grassi, Giulia Martella, Silvia Rossetto,<br />

Ludovica Cesari<br />

STAMPA: Gescom S.p.a. - Strada Teverina Km. 7<br />

Loc. Acquarossa - 01100 Viterbo<br />

Questo periodico è associato alla<br />

Unione StampaPeriodica Italiana<br />

L’editore garantisce la riservatezza dei dati con possibilità<br />

di rettifica ai sensi dell’art.7 del DL 196/2003.<br />

Il materiale inviato, di cui non viene garantita la pubblicazione,<br />

diventa di esclusiva proprietà del giornale che si riserva<br />

di effettuare tutti gli opportuni tagli redazionali.<br />

La collaborazione è da ritenersi gratuita salvo diversi accordi.


4<br />

Dall’Istituto Giovanni Paolo II<br />

Arrivederci Prof<br />

Abbiamo creduto opportuno pubblicare le testimonianze di affetto inviateci dagli studenti del Professor<br />

Mario Sordi. Le abbiamo inserite nelle due pagine che egli occupava con i suoi articoli storici, quando<br />

si spogliava della veste di insegnante per diventare giornalista. E’ difficile dire quale dei due ruoli gli fosse<br />

più congeniale vista la bravura e l’entusiasmo che metteva in ogni sua attività.<br />

Grazie per esserci stato in ogni momento<br />

per me.<br />

Martina Norcia<br />

“Per sempre nel mio cuore, per sempre<br />

accanto a me! Ciao Prof”<br />

Domitilla Menna<br />

“Grande Prof. fisicamente ci ha lasciati,<br />

ma spiritualmente è sempre con<br />

noi”.<br />

Chiara<br />

“Carpe Diem”, diceva sempre. Seguirò<br />

il suo esempio. “Grazie per tutte le<br />

volte che è riuscito ad aiutarmi. Mi dispiace<br />

di non avere mai detto con il<br />

cuore ciò che sentivo. Di non aver mai<br />

detto GRAZIE a sufficienza”.<br />

Rita Serena Lodice<br />

“Non ti ho mai considerato un professore.<br />

Per me sei stato un vero maestro<br />

di vita. Il mio “Papà Mario”. Ma non<br />

sarò triste… perché sei tanto lontano<br />

quanto vicino e questo mondo è ancora<br />

pieno di cravatte. Ti voglio bene.”<br />

Polidori Martina<br />

”La mia Stella sarà per te una delle<br />

Stelle.<br />

Allora, tutte le stelle, ti piacerà guardarle.<br />

Tutte saranno tue amiche.”<br />

Il Piccolo Principe<br />

”Ci ha uniti tutti, Prof. Annodati insieme<br />

come annodava le sue cravatte.”<br />

Il gruppo “Il nodo della cravatta”<br />

”Caro professore, se n’è andato uno<br />

dei migliori, persona buona di cuore,<br />

umile, onesta e saggia; sono convinto<br />

che ora lei sia lassù, che ora ci guardi e<br />

ci protegge, a quanto pare se lei ci ha<br />

lasciato così improvvisamente e se n’è<br />

andato è perché c’era un grande bisogno<br />

di lei anche lassù, perché in questo<br />

mondo persone come lei sono poche ed<br />

è raro incontrarle…<br />

Ora la saluto professore, ma non con<br />

un addio ma con un semplice arrivederci,<br />

perché sono sicuro che ci rivedremo<br />

in futuro in una vita migliore di<br />

questa, quella che lei sta già vivendo!”<br />

Uberto di Folco<br />

”Ci considerava suoi figli, come noi la<br />

consideravamo un gran padre. Molta<br />

ammirazione, troppa mancanza.<br />

Era molto di più di un professore. Arrivederci<br />

prof!”<br />

Francesco Misischia<br />

”Attraverso i suoi insegnamenti di coraggio,<br />

bellezza e verità cammineremo<br />

per le strade del mondo, riscoprendolo<br />

nelle bellezze della vita. Con noi e per<br />

noi e noi per lei.”<br />

Camilla Palermo<br />

”Se è vero che ci rivedremo in un’altra<br />

vita, allora spero che questo sia solo un<br />

arrivederci, come alla fine di una lezione<br />

qualsiasi in un giorno qualsiasi,<br />

arrivederci prof.”<br />

Valerio De Santis<br />

”Grazie per aver creduto in me più di<br />

quanto io abbia mai fatto con me<br />

stessa. Grazie per la forza che mi ha<br />

trasmesso. Grazie Prof.”<br />

Cecilia Bianchi Cagliesi<br />

Duilio Litorale<br />

”Da quando se ne è andato è come se il<br />

mio mondo è caduto di un metro, grazie<br />

di tutto mi manca tanto. La ragazza<br />

dalla volontà ferrea la pensa sempre.”<br />

Giulia Giachè<br />

”Quando l’ho conosciuta, ho capito subito<br />

che era una persona speciale,<br />

molto più di un professore. Grazie di<br />

tutto.”<br />

Dora Manchiani<br />

”Mi ricorderò sempre di lei, mi auguro<br />

di rincontrarla dall’altro lato del cammino.<br />

Mi mancherà costantemente.”<br />

Priscilla Vigano<br />

”Era una grande persona ma soprattutto<br />

un grande professore. Grazie per<br />

i grandi insegnamenti che porterò sempre<br />

con me. Ho il suo sorriso impresso<br />

nella mente e tutto ora sarà per quel<br />

sorriso. Mi mancherà, ciao grande<br />

Prof.”<br />

Nicole Altissimi<br />

”Accompagnerò ogni mio sorriso al<br />

suo ricordo. Grazie di tutto Angelo la<br />

porterò per sempre nel mio cuore.”<br />

Benedetta Brega<br />

”Non potrò mai scordarmi di lei, anche<br />

se la ho conosciuta solo per pochi mesi,<br />

questi sono bastati a farmi capire che è<br />

stata la persona più bella che io abbia<br />

mai incontrato.”<br />

Annalaura Serpico<br />

”Sono sempre stata cinica e apatica e<br />

ho sempre consolato le persone più deboli.<br />

Questa volta la più debole sono io<br />

perché lei era la colonna portante del<br />

mio tempio”.<br />

Valentina Spano<br />

FEBBRAIO2013


”Prof l’unica cosa che posso dire in<br />

questo momento è che era una persona<br />

bellissima, piena di vita. Mi manca<br />

tanto e spero che ci guardi sempre dall’alto.”<br />

Gargiulo Pasquale<br />

”Sei e sarai per sempre un professore<br />

eccezionale…ci mancherai molto!”<br />

Ludovica Bruzzese<br />

”Sicurezza, indipendenza, forza<br />

d’animo e di volontà era ciò che la contraddistingueva<br />

e ciò che voleva comunicare<br />

a tutti noi. Rimarrà l’unico con<br />

cui avrò superato quel cunicolo. Fiera<br />

ed orgogliosa di averlo passato stretta<br />

al suo braccio.”<br />

Federica Tosetto<br />

”Grande uomo, sicuro, deciso e sempre<br />

pronto ad aiutare ognuno di noi. Ci ha<br />

insegnato molto, ma quello che ricorderò<br />

per sempre sarà la voglia che<br />

aveva di vivere e l’allegria con la quale<br />

affrontava ogni giornata. Ciao super<br />

prof.”<br />

Martina Serantoni<br />

”Caro professore, grazie di averci guidato<br />

in questo cammino, nel migliore<br />

dei modi , grazie per esserci stato. Per<br />

noi rimarrà sempre vivo nel nostro<br />

cuore e nella nostra memoria.”<br />

Greta Marselli<br />

”Questo non è un addio, il suo ricordo<br />

mi accompagnerà in ogni momento del<br />

mio percorso e quando avrò realizzato<br />

i miei sogni, potrò dire di esserci riuscita<br />

grazie ai suoi insegnamenti.<br />

Ci sarà sempre un posto nel mio cuore<br />

per lei. Grazie grande Prof.”<br />

Nicole Foley<br />

”Per me sei stato il Fratellino quello<br />

piccolino che avrei sempre voluto<br />

avere, grazie per i 5 mesi che mi ha regalato.”<br />

Vittoria Pesce<br />

”Un giorno ci rincontreremo , quindi il<br />

nostro non è un addio, ma solo un arrivederci.”<br />

Laura Tiburzi<br />

”Con il suo esempio ho imparato<br />

tanto…Grazie!”<br />

Arianna Lapresa<br />

”Il conoscerti è stato un piacere. Il perderti<br />

è stato un dolore.”<br />

M. Z<br />

”GRAZIE”<br />

Manfred Aliotti<br />

”Di certo una frase non basta.”<br />

Luca Mercurio<br />

”Prima che un professore, lei per noi è<br />

stato un padre. Non serve vederla per<br />

sapere che è sempre presente, sappiamo<br />

benissimo che, come ha sempre<br />

fatto, continuerà ad accompagnarci<br />

lungo il nostro cammino. Sono orgogliosa<br />

di averla conosciuta, sempre il<br />

più grande, arrivederci prof!”<br />

Flaminia Bucarelli<br />

”La bellezza salverà il mondo” (Mario<br />

Sordi)<br />

Giulia D’amico<br />

”Amor vincit omnia”<br />

Sophia Inzalaco<br />

”E’ stato sempre presente per noi, presente<br />

in qualsiasi momento, è per questo<br />

che rimarrà nei nostri cuori. Ci<br />

mancherà professore!”<br />

Erika Innocenzi<br />

”Grazie! L’unica parola che sono in<br />

grado di dirle. Grazie di aver sempre<br />

creduto in me, grazie di avermi sempre<br />

aiutata nei momenti in cui pensavo di<br />

non farcela.<br />

Semplicemente la ringrazio e ringrazio<br />

Dio di avermi fatto conoscere un professore<br />

come lei…vorrei solo dirle un<br />

semplice e banale grazie…Grazie di<br />

tutto e di questi bellissimi 3 anni trascorsi<br />

insieme. Ciao prof.”<br />

Giulia Pedetti<br />

”Non dimenticherò mai il suo volto, le<br />

camice che indossava con le sue iniziali<br />

ricamate in corsivo: M. S.<br />

Le sue espressioni compiaciute, le sue<br />

mani così terribilmente perfette. Soprattutto<br />

non dimenticherò mai le sue<br />

infinite cravatte.<br />

Lei è un angelo prof, troppo perfetto<br />

per questo mondo.<br />

Le voglio bene!”<br />

Federica Macellari<br />

Continueremo il nostro cammino, ancora<br />

più forti, grazie a lei professore...<br />

Ci ha aiutato ed insegnato a non arrenderci<br />

mai, e non smetteremo di renderla<br />

orgoglioso di noi, sempre!<br />

Sabrina Trione<br />

Prof., lei è ancora per noi, proprio perché<br />

ci ha sempre tenuti ancorati alla<br />

realtà e alla letteratura. In attesa del<br />

giorno che fosse arrivato il vento, quel<br />

vento con cui avremmo salpato con lei,<br />

lì pronto ad aiutarci in caso di qualcosa<br />

di intoppo.<br />

Isabel Moretti<br />

”Dato il dolore, non riesco ad esprimere<br />

molte parole, sicuramente non eri<br />

solo un professore, eri un maestro di<br />

vita, un grande amico, un uomo che ha<br />

lasciato il segno in tutti noi. Per me e<br />

per tutti è stato un onore conoscerla, ci<br />

ha insegnato la “retta via” per avverare<br />

i nostri sogni e credere in noi<br />

stessi, grazie a lei diventeremo grandi e<br />

sarà per merito suo. E’ vero professore,<br />

la vita va avanti, ma andiamo avanti<br />

perché siamo consapevoli che lei è qui<br />

accanto a noi.<br />

Arrivederci professore, nostro grande<br />

amico.”<br />

Dario Genualdo<br />

”Lei diceva che secondo Machiavelli,<br />

Cesare Borgia era il perfetto Principe,<br />

solo che mancava di fortuna. Machiavelli<br />

aveva ragione Prof! Solo che il<br />

Principe era, è e sarà sempre lei Prof!”<br />

Edoardo Fanfani<br />

IV Linguistico<br />

”Aveva sempre una parola buona e<br />

giusta per tutti. E come si dice “Se ne<br />

vanno sempre i migliori” e lei lo era.<br />

Lungimiranza.”<br />

Giorgia Capito - IV L<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

5


D O S S I E R<br />

6<br />

Il cinema è spesso ricorso al nostro territorio per ambientare diverse pellicole. La<br />

spiaggia, il lungomare e la pineta i luoghi maggiormente scelti dai registi. Si va<br />

dai film degli anni 50 e 60 di Nanni Loi e Federico Fellini, ai lavori di Citti, Pasolini<br />

e Moretti, fino ai più recenti Romanzo Criminale di Michele Placido e addirittura<br />

From Rome to love di Woody Allen. Per non parlare degli ultimissimi<br />

di Giovannesi “Fratelli d’Italia” ed “Alì ha gli occhi azzurri” e dell’alternativo<br />

Fatum, di Fabrizio Azzellini, girato interamente sull’autobus 07<br />

Un set<br />

chiamato Ostia<br />

testo// Silvia Grassi<br />

Già alcuni anni fa, secondo<br />

i dati diffusi<br />

dal Comune di<br />

Roma, il XIII Municipio<br />

si collocava al quinto posto<br />

nella graduatoria dei Municipi<br />

della città eterna che avevano<br />

maggior numero di giornate occupate<br />

da riprese di film o di fiction,<br />

tendenza che, a quanto pare,<br />

non ha subito arresti. Tra le locations<br />

più gettonate Castel Porziano,<br />

Idroscalo, Capocotta,<br />

Lungomare Duilio, via Capo<br />

Due Rami, ristorante Porto di<br />

Enea, ma anche molte altre<br />

strade e scorci. Il mare, la pineta,<br />

le spiagge il porto offrono infatti<br />

uno scenario ideale per le riprese.<br />

Erano luoghi molto amati<br />

dal cinema già negli anni ’50 e<br />

’60 quando arrivò nelle sale una<br />

serie di pellicole del filone “balneare”:<br />

da Domenica d’agosto<br />

di Luciano Emmer a Il marito<br />

ed Il padre di famiglia di Nanni<br />

Loy. Il nostro territorio fu prediletto<br />

anche dal grande Fellini che<br />

vi ritrovava atmosfere e suggestioni<br />

della sua Romagna. Ricordiamo<br />

molte opere eccelse da lui<br />

girate in questi luoghi: I Vitelloni,<br />

Lo Sceicco Bianco, Le<br />

notti di Cabiria, La strada,<br />

Amarcord, La voce della Luna.<br />

Qualche anno più avanti è la<br />

volta di Sergio Citti con Ostia e<br />

Casotto e del film Ecce Bombo,<br />

di Nanni Moretti che tornerà in<br />

seguito a riprendere Ostia, in un<br />

asciutto e lirico omaggio a Pier<br />

Duilio Litorale<br />

Alec Baldwin e Jesse Eisenberg sul set di “From Rome to love” di Woody Allen<br />

Paolo Pasolini nell’episodio In<br />

vespa del film Caro Diario. Parlando<br />

di capolavori assoluti dobbiamo<br />

ricordare Nuovo Cinema<br />

Paradiso, di Giuseppe Tornatore,<br />

mentre, spostandoci in<br />

tempi più vicini, troviamo Romanzo<br />

Criminale, di Michele<br />

Placido e From Rome to love,<br />

di Woody Allen.<br />

Ma Ostia è stata anche scenario<br />

di film denuncia come Amore<br />

Tossico di Claudio Caligari o di<br />

piacevoli commedie all’italiana<br />

come Camere da letto di Simona<br />

Izzo o Manuale d’amore<br />

di Giovanni Veronesi. L’elenco<br />

potrebbe essere lunghissimo e<br />

c’è anche chi ha provato a stilarlo,<br />

come Roberto Gruppo che<br />

ne ha stampato una copia sulle<br />

tovagliette del suo ristorante. In<br />

esso vediamo citate opere che<br />

hanno fatto la storia del cinema,<br />

interpretate da attori del calibro<br />

di Alberto Sordi e Anna Ma-<br />

FEBBRAIO2013


gnani, un omaggio offerto alla<br />

memoria e ai nostri luoghi, che<br />

suona anche come un invito a osservarli<br />

meglio, con un occhio<br />

meno distratto e più consapevole<br />

della loro bellezza e della loro<br />

particolarità. Ma in questa breve<br />

rassegna è giusto porre l’accento<br />

sulle nuove promesse del nostro<br />

cinema, che non trovano pur-<br />

troppo ancora la giusta risonanza<br />

nei programmi commerciali<br />

delle nostre sale. Mi riferisco soprattutto<br />

al film di Giovannesi,<br />

Fratelli d’Italia girato interamente<br />

nell’Istituto Tecnico” Toscanelli”<br />

di Ostia; un lavoro che<br />

si inoltra in una tematica forte ed<br />

attuale come l’integrazione, attraverso<br />

la storia di tre adole-<br />

scenti di origine straniera che<br />

frequentano la stessa scuola.<br />

Altro importante contributo alla<br />

cinematografia e alla realtà di<br />

Ostia, da parte dello stesso autore,<br />

é il film premiato al festival<br />

di Roma: Alì ha gli occhi azzurri,<br />

imperniato sul tema del<br />

confronto-conflitto tra diverse<br />

culture, in cui lo sguardo partecipe<br />

del regista Giovannesi non<br />

si concentra solo sul protagonista<br />

Nader, ma su tutti i personaggi<br />

minori del film, con<br />

pennellate che incidono in profondità.<br />

Un film che non dà soluzioni,<br />

non offre spiegazioni,<br />

ma pone mille interrogativi, così<br />

come deve fare il cinema “impegnato”<br />

di oggi, teso ad evidenziare<br />

le sfide che la nostra società<br />

deve e dovrà affrontare. Altro<br />

importante lavoro è Fatum di<br />

Fabrizio Azzellini, regista appena<br />

trentenne, nato ad Ostia,<br />

che proprio qui lo ha girato interamente<br />

con la collaborazione di<br />

artisti emergenti del territorio. Il<br />

mare di Roma torna sulla scena<br />

del cinema mondiale grazie non<br />

solo alla sua pellicola, ma anche<br />

ai talenti coinvolti nel progetto<br />

(attori, musicisti, cast tecnico)<br />

che si misurano con un’opera corale<br />

a diverse chiavi di lettura,<br />

nel solco della fiction americana<br />

moderna. Prodotto con il patrocinio<br />

del XIII Municipio e con la<br />

collaborazione di Atac, il film si<br />

sviluppa sulla linea narrativa di<br />

un misterioso viaggio sul Bus<br />

07. Vecchi e nuovi film insomma<br />

ci raccontano la storia della nostra<br />

società e del mondo che<br />

cambia, con toni e linguaggi diversi;<br />

ci mostrano il nostro territorio<br />

secondo varie angolature,<br />

rivelando pezzi di realtà mutevoli<br />

e mutate, consentendoci di<br />

spaziare dalle allegre domeniche<br />

del dopoguerra ai miti consumistici,<br />

dalle dolenti realtà del degrado<br />

periferico fino alle nuove<br />

attuali sfide di un mondo multirazziale.<br />

Tutti insieme sono<br />

un’occasione ulteriore per riflettere<br />

e comprendere meglio i luoghi<br />

in cui viviamo.<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

7<br />

D


D O S S I E R<br />

8<br />

Faccia a faccia con il regista Umberto Lenzi, che da anni ha stabilito la sua dimora ad Ostia.<br />

Autore in carriera di oltre 60 pellicole, ha sperimentato un po’ tutti i generi, passando però alla<br />

storia come l’inventore del “poliziottesco”, nel quale lanciò Tomas Milian “Er Monnezza”. Un<br />

tipo di film che ha ispirato anche vari registi americani, primo fra tutti Quentin Tarantino. Ed<br />

ora, abbandonata la macchina da presa, si è dedicato all’attività di scrittore, nella quale ha riversato<br />

la sua passione per la ricerca storica ed il noir<br />

A lezione<br />

di cinema<br />

testo// Silvia Rossetto<br />

cinema deve<br />

essere bello, al<br />

di là dei generi. “Il<br />

Come diceva il<br />

mio amico e collega Sergio<br />

Corbucci, non esiste cinema<br />

di serie A o B, ma solo film<br />

belli o film brutti”. Ore 15 di<br />

un giorno qualunque: un uggioso<br />

pomeriggio ostiense si<br />

trasforma in una piccola lezione<br />

di cinema del Novecento.<br />

A tenerla è Umberto<br />

Lenzi, regista, sceneggiatore<br />

e scrittore di 81 anni grintosamente<br />

e ironicamente portati.<br />

Una leggenda vivente<br />

per i cinefili, che abita da tempo<br />

nel nostro territorio per stare vicino<br />

a sua figlia, ci apre le porte<br />

del suo studio: dentro ci trovi<br />

esattamente ciò che ti aspetti,<br />

ossia scaffali traboccanti libri,<br />

dvd, cassette, e locandine dei<br />

suoi film appese al muro. Pochissimi<br />

metri quadrati contengono<br />

uno spaccato della sua<br />

lunga e prolifica attività da artigiano<br />

del cinema: “Artigiano e<br />

non artista -ci tiene a precisare–<br />

perché ho fatto film per il pubblico<br />

e non per la critica. Il mio<br />

è un cinema di genere”. E i generi,<br />

in effetti, Umberto Lenzi li<br />

ha sperimentati quasi tutti: dalle<br />

pellicole di cappa e spada degli<br />

esordi fino al giallo erotico-psicologico,<br />

al thriller, al cinema di<br />

guerra, all’horror. Nonostante<br />

abbia girato più di 60 pellicole,<br />

per il grande pubblico il suo<br />

nome è associato soprattutto al<br />

genere “poliziottesco” degli<br />

Anni ‘70: etichettato frettolosamente<br />

all’epoca come sottogenere<br />

“di destra”, da qualche anno<br />

è stato giustamente rivalutato ed<br />

Duilio Litorale<br />

è fonte inesauribile di ispirazione<br />

per registi hollywoodiani come<br />

Quentin Tarantino, Joe Dante e<br />

Tim Burton. Sono tutti di Lenzi<br />

titoli come “Milano odia: la polizia<br />

non può sparare”, “Roma a<br />

mano armata”, “Napoli violenta”,<br />

“La banda del gobbo”, “Il<br />

trucido e lo sbirro” in cui compare<br />

per la prima volta il personaggio<br />

“Er Monnezza”<br />

interpretato da un intenso Tomas<br />

Milian molto prima della sua deriva<br />

comica volgare degli Anni<br />

‘80: “Lo hanno definito genere<br />

poliziottesco, nemmeno poliziesco.<br />

Ma che differenza<br />

c’e’ tra i film che facevamo<br />

noi italiani in quegli anni e<br />

le osannate pellicole statunitensi<br />

di oggi? Cambia il<br />

contesto, le automobili, i vestiti,<br />

ma i contenuti sono<br />

molto simili. Le sparatorie,<br />

gli scontri tra buoni e cattivi<br />

in film come “Heat-la<br />

sfida” e in tanti altri polizieschi<br />

americani -continua<br />

Lenzi- non sono una novità<br />

per me. La critica degli anni<br />

‘70 era manichea, e profondamente<br />

ideologizzata. Se la<br />

polizia sparava al delinquente di<br />

turno, la pellicola veniva subito<br />

accusata di essere fascista. Un<br />

vecchio film di Howard Hawks,<br />

il primo “Scarface”, in cui c’è<br />

una scena in cui si sparano 800<br />

colpi di mitra, invece e’ giustamente<br />

considerato un capolavoro…<br />

In America i generi<br />

hanno sempre avuto fortuna, in<br />

Italia fino a non moltissimo<br />

tempo fa sul dizionario del Cinema<br />

Mereghetti venivo indicato<br />

come regista di film “trash”.<br />

Poi, con l’avvento di Internet e<br />

FEBBRAIO2013


del digitale, tantissimi giovani<br />

che non hanno mai visto passare<br />

i miei film sulla TV generalista,<br />

li hanno potuti vedere in DVD e<br />

apprezzarli. E’ cambiato lo spirito<br />

dei tempi. Adesso il Mereghetti<br />

mi considera autore di<br />

culto”. Ospite d’onore in varie<br />

manifestazioni cinematografiche<br />

internazionali nel corso degli<br />

anni, Lenzi è stato applaudito e<br />

abbracciato dallo stesso Tarantino<br />

in più di un’occasione: “I<br />

produttori vorrebbero che facessimo<br />

qualcosa insieme, ma ora<br />

sono anziano, e il cinema è un<br />

mestiere troppo pesante. Sui set<br />

ero un duro, le troupe non mi<br />

hanno mai amato molto perché<br />

pretendevo il massimo da tutti.<br />

Ma i duri sono bravi” -chiosa<br />

senza falsa modestia. Di tutti i<br />

film che ha girato, quali ama di<br />

più? “Ho fatto anche cinema western<br />

e cinema horror – “Incubo<br />

sulla citta’ contaminata” e<br />

“Cannibal Ferox” in particolare,<br />

sono ormai veri e propri<br />

cult movies soprattutto in Ame-<br />

Nella pagina precedente:<br />

Umberto Lenzi alla macchina da presa e, in basso, con<br />

Henry Fonda a Los Angeles<br />

In questa pagina, dall’alto:<br />

Lenzi con Thomas Milian per “Milano odia” nel 1974.<br />

Mentre gira “Così dolce, così perversa” nel giugno 1969.<br />

Ancora Umberto Lenzi insieme a Quentin Tarantino.<br />

rica – ma non li amo particolarmente<br />

-ci confida Lenzi. Li ho<br />

fatti perche’ mi pagavano. Il cinema<br />

si fa perche’ si guadagnano<br />

i soldi, inutile raccontare<br />

frottole come hanno fatto spesso<br />

tanti “grandi” registi italiani –<br />

sottolinea con lucida onesta’ il<br />

nostro, senza peli sulla lingua.<br />

Questo non significa che non si<br />

faccia anche per autentica passione.<br />

Accanto a film che mi<br />

sono stati commissionati, ce ne<br />

sono stati altri che ho voluto fortemente<br />

io e che sono stati ac-<br />

cettati dai produttori. Sono quasi<br />

sempre stato o l’autore del<br />

soggetto o il coautore della<br />

sceneggiatura dei miei film.<br />

Ad esempio “Orgasmo”, che<br />

considero il mio film migliore nel<br />

genere “thriller”, l’ho scritto io.<br />

Ho amato molto anche “Corleone<br />

a Brooklyn”, il mio ultimo<br />

film poliziesco, e il film bellico<br />

“Attentato ai tre grandi”, basato<br />

su fatti storicamente accertati.<br />

Non tutti sanno che nel tentativo<br />

dei tedeschi di uccidere Churchill,<br />

che è il tema alla base del<br />

film, perse la vita, tra gli altri,<br />

l’attore Leslie Howard<br />

(l’Ashley di “Via col vento”)<br />

che era sullo stesso aereo su cui<br />

viaggiava il sosia dello statista<br />

inglese”. L’amore di Lenzi per<br />

la ricerca storica traspare ampiamente<br />

dalla sua recente attività<br />

di scrittore di gialli “storici”<br />

e dalla nutrita bibliografia che<br />

compare all’interno di ognuno.<br />

Il noir è sempre stata la sua passione,<br />

come si evince dai nomi<br />

dei suoi maestri: “Mi sono abbeverato<br />

alla filmografia di registi<br />

statunitensi “noir”degli<br />

Anni ’30 e ’40 come Raoul<br />

Walsh, Samuel Fuller, Robert<br />

Siodmak”. E degli italiani chi<br />

apprezza? “Molti miei colleghi<br />

del genere poliziesco come Fernando<br />

Di Leo. E in generale i<br />

registi del film-inchiesta come<br />

Elio Petri, Francesco Rosi. Per<br />

la commedia direi Monicelli. Mi<br />

piacciono anche alcuni film di<br />

Pasolini come “Accattone”. Invece<br />

non mi piacciono Antonioni,<br />

Bertolucci e Fellini.<br />

Noiosi. Anche se ho apprezzato<br />

molto “I Vitelloni”. Molto ci sarebbe<br />

ancora da dire, ma lo spazio<br />

è poco e 81 anni impregnati<br />

di cinema sono decisamente difficili<br />

da riassumere…<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

9<br />

D


D O S S I E R<br />

10<br />

Enzo Salvi è stato per quasi tre lustri uno dei protagonisti, accanto a Boldi e De Sica, dei divertenti<br />

film di Natale. Il comico di Ostia, passato alla storia per il personaggio di “Er Cipolla”,<br />

spiega il successo di questo particolare filone, interrottosi nel 2012. Poi, parlando del suo futuro,<br />

svela un progetto molto accattivante per i giovani….<br />

I cinepanettoni<br />

testo// Silvia Rossetto<br />

Boldi e De Sica chi è il<br />

più bravo? Io!” ci rivela “Er<br />

Cipolla”, al secolo Enzo<br />

“Tra<br />

Salvi, noto comico ostiense<br />

DOC. Vive con la sua famiglia a Ostia Ponente,<br />

zona popolare per eccellenza, storicamente<br />

dotata di una fama poco lusinghiera.<br />

Ma nonostante il successo, Salvi non traslocherà<br />

a Casal Palocco o ai Parioli: “Andarmene<br />

da qui? Non ci penso proprio. Qui si sta<br />

benissimo, e trovo tantissimi spunti per il mio<br />

lavoro”. Parla a raffica, il nostro. Velocissimo.<br />

Come fa, in genere, chi è timido e vuole<br />

esorcizzare l’ansia. Per sua stessa ammissione,<br />

dietro la maschera dei suoi personaggi<br />

“romanacci” dalla lingua affilata e dalle smorfie<br />

eloquenti, si cela ben altro: “In realtà io<br />

sono diverso da come appaio davanti al pubblico.<br />

Sono misurato, tranquillo, rilassato. Mi<br />

vergogno persino ad andare alle riunioni di<br />

condominio. Certo, in gruppo non mi tiro indietro<br />

se c’è da fare una battuta, ma non sono<br />

un mattatore. Lo divento sul palcoscenico o<br />

davanti a una cinepresa. I miei personaggi<br />

sono maschere dietro cui mi nascondo e che<br />

mi danno forza”. Ma come nasce questo “animale<br />

da palcoscenico” dall’animo insicuro?<br />

Nel ’91 insieme a Mariano D’Angelo, Enzo<br />

Salvi fonda il duo comico “Mammamia che<br />

impressione!”, con il quale nel 1996 vince il<br />

“Festival dei nuovi comici” presieduto dai<br />

giudici Maurizio Costanzo e Gigi Proietti.<br />

Da lì inizia un tour in giro per l’Italia fino<br />

all’incontro, nel ’99, con Aurelio De Laurentiis<br />

che lo vede in azione al teatro dei<br />

Satiri e lo vuole nei suoi “cinepanettoni”<br />

come caratterista comico. Da quel momento<br />

alterna cinema e teatro: “Il teatro ti<br />

dà un grande appagamento legato al contatto<br />

diretto col pubblico. Ma rappresenta<br />

un grande sforzo economico –ci confida.<br />

Invece il cinema ovviamente ti dà un ritorno<br />

economico differente. E ha il dono<br />

dell’ubiquità. Ti esibisci una volta sola e<br />

puoi essere rivisto in mille posti diversi.<br />

Raggiunge una platea molto più vasta”.<br />

Una platea affezionata al suo storico personaggio<br />

del “Cipolla”: “Un comico deve essere<br />

un grande osservatore della quotidianità e<br />

della gente. Il Cipolla esiste e io l’ho conosciuto<br />

una sera alla Stazione della metro Lido<br />

Centro. Mi si è avvicinato un ragazzetto che<br />

mi ha chiesto 4 volte “due spicci per il biglietto<br />

del treno”. Alla quarta volta gli ho<br />

chiesto quanto costasse questo benedetto biglietto,<br />

e lui mi ha risposto: “ma quale bi-<br />

Duilio Litorale<br />

FEBBRAIO2013<br />

Enzo Salvi


glietto, io il treno me vojo comprà!!”. Da lì è scattata l’ispirazione<br />

ed è nato il personaggio demenziale del tossico di borgata.<br />

Ho affrontato un tema grave come la droga - continua<br />

Salvi– in maniera esilarante, trasformando il drogato in un<br />

fumetto, un cartoon vivente con movenze del corpo e una mimica<br />

facciale inconfondibili e tormentoni verbali ormai arcinoti”.<br />

A chi critica i tuoi personaggi di borgata, il tossico o il<br />

coatto, cosa rispondi? “Non è la singola parolaccia detta da<br />

un cabarettista a creare problemi. Pensiamo invece ai tanti<br />

esempi negativi che ogni giorno ci propina la televisione, che<br />

senza chiedere permesso entra nelle nostre case a tutte le ore<br />

offrendo spesso spettacoli degradanti. Risse, volgarità, scenate,<br />

lì sono la normalità”. E il cinepanettone, con le sue battutacce<br />

e i contenuti labili? “Il cinepanettone è stato un filone<br />

di grande successo. Certo, non ha mai preteso di insegnare<br />

nulla. Voleva solo offrire un momento di svago, evasione, intrattenimento<br />

puro. Secondo me erano prodotti di buona qualità,<br />

nel loro genere. E poi si sceglie di andare a vederli,<br />

nessuno ti obbliga – puntualizza Salvi. Se in tanti anni tantissimi<br />

italiani hanno deciso di andare a vederli, vuol dire che<br />

non erano fatti male e ti davano ciò che promettevano. La critica<br />

li ha sempre stroncati, dando così indirettamente degli<br />

stupidi a chi li apprezzava. Invece così facendo ha contribuito,<br />

di volta in volta, a creare interesse attorno al film”. Un interesse<br />

che però di recente si è affievolito, al punto tale che De<br />

Laurentiis per la prima volta dopo 25 anni non ne ha presentato<br />

uno lo scorso Natale. Come mai il filone dei film comici<br />

natalizi si è esaurito? “C’erano anni in cui il cinepanettone<br />

era l’unica commedia comico-brillante in uscita sotto le feste.<br />

Invece ultimamente c’è tantissima concorrenza e il ritorno<br />

economico è stato insoddisfacente”. Beh, verrebbe da pensare,<br />

quindi si andava a vedere il cinepanettone per scarsità di alternative…<br />

Accantoniamo il pensiero malizioso e chiediamo<br />

al nostro se ha progetti in cantiere per il futuro. E qui Salvi ci<br />

regala un piccolo scoop: “A maggio inizierò a girare il mio<br />

primo film da regista, in uscita a novembre 2013. Si intitola<br />

“Bella di papà” e l’ho anche scritto io, come faccio con tutti<br />

i testi che interpreto. E’ una bella storia in cui si ride ma ci<br />

sono anche i sentimenti. A febbraio inizierò il casting, perché<br />

voglio inserire anche attori sconosciuti. A breve lo comunicherò<br />

sul mio sito”. Sentito? Giovani attori e aspiranti tali, visitate<br />

il sito di Enzo Salvi e cogliete la vostra occasione al<br />

volo!<br />

L’esperienza scolastico formativa ideata da<br />

Franco Daddi, che per due anni ha preparato ragazzi<br />

e giovanissimi nelle attività indispensabili<br />

per lavorare sul grande schermo<br />

A scuola di cinema<br />

testo// Augusto Gallo<br />

Correva l’anno 2010 e<br />

presso la palestra<br />

della Scuola Media<br />

“Caio Duilio” Franco<br />

Daddi, attore e stuntman, dava il<br />

via ad una esperienza formativa<br />

per ventiquattro ragazzi ed una<br />

decina di bambini. Insegnava<br />

loro a fare il “generico” o anche il<br />

“figurante” nel mondo del cinema.<br />

Le materie del corso erano<br />

tecnica cinematografica di macchina,<br />

regia, scrittura filmica, dizione,<br />

recitazione, scherma<br />

cinematografica e scuola acrobatica.<br />

Queste ultime due erano obbligatorie,<br />

poi ciascun corsista<br />

approfondiva le materie per cui<br />

era più portato o che lo interessava<br />

di più. “C’era tanto entusiasmo<br />

ed i giovani si avvicinavano<br />

a questa esperienza con tanto interesse<br />

–ricorda Daddi. In particolare<br />

erano le ragazze ad<br />

impegnarsi maggioramente, sentivano<br />

di più il senso della partecipazione<br />

e dell’apprendimento<br />

ed erano più disposte a sacrificarsi<br />

per imparare e per perfezionarsi”.<br />

Conosciuto ad Ostia<br />

per essere stato tra i protagonisti<br />

sia della sfilata storica dedicata a<br />

Sant’Agostino che e del primo<br />

torneo dedicato a Giulio II nel<br />

2006, Daddi spiega per quale motivo<br />

questa sua attività formativa<br />

si è interrotta dopo soli due anni.<br />

”Il territorio ha dimostrato<br />

scarsa sensibilità. I politici non<br />

hanno compreso appieno il mio<br />

progetto e molti studenti credevano<br />

che il corso fosse un semplice<br />

passatempo e non un primo<br />

passo verso il mondo del lavoro.<br />

Consideri che moltissime fiction<br />

girano su Ostia e sono costrette a<br />

portarsi i figuranti da Roma. Essere<br />

figurante o generico avrebbe<br />

significato per loro lavoro, ed<br />

anche….sotto casa!. Il corso, tra<br />

l’altro, costava circa mille euro,<br />

un prezzo più che accettabile<br />

considerando i costi delle altre<br />

scuole che esistono a Roma”.<br />

Archiviata questa esperienza,<br />

Franco Daddi getta lo sguardo<br />

verso il futuro. “Parteciperò attivamente<br />

alla scuola di Scola e<br />

vorrei aprire un grande set cinematografico<br />

fisso sul territorio<br />

dove esiste la scuola che, nel contempo,<br />

fosse un centro di aggregazione<br />

culturale e sociale per<br />

tutti i cittadini”.<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

11<br />

D


D O S S I E R<br />

12<br />

Chi vuole andare al cinema ad Ostia ha ora la possibilità di accedere al<br />

multiplex di via dei Romagnoli. Un tempo, però, sul territorio esistevano<br />

diverse sale: Superga e Cucciolo e poi il Sisto. Senza contare, in estate, le<br />

arene all’aperto. E, a Casal Palocco, il Metro Drive In, il cinema aperto<br />

alle auto più grande d’Europa<br />

Cineland e dintorni<br />

testo// Giulia Martella<br />

Cineland, un tempo fabbrica<br />

nata durante il periodo<br />

di Mussolini per<br />

costituire il nucleo originario di<br />

una grande area industriale servita<br />

dalla ferrovia Roma-Ostia,<br />

oggi ospita attività di svago e di<br />

cultura: un multiplex di 14 sale<br />

cinematografiche, una grande<br />

area per la ristorazione, una zona<br />

commerciale e aree per giochi<br />

virtuali e bowling. La ex Meccanica<br />

Romana, inaugurata a settembre<br />

del 1999, è situata in via<br />

dei Romagnoli 515, a<br />

p o c h e<br />

centinaia di metri dal parco archeologico<br />

di Ostia Antica. Le<br />

quattordici sale hanno una capienza<br />

di tremila posti, realizzate<br />

con la tecnica a gradoni e dotate<br />

di maxischermi ricurvi. Cineland<br />

è diventato uno dei più importanti<br />

poli cinematografici della<br />

capitale ed alle anteprime presentate<br />

in questi quasi quattordici<br />

anni di attività hanno preso<br />

parte personaggi del calibro,<br />

tanto per citarne qualcuno, di<br />

Massimo Boldi, Enzo Salvi, Riccardo<br />

Scamarcio, i fratelli Vanzina.<br />

Oggi, insomma, un cittadino<br />

di Ostia e non solo, se<br />

decide di trascorrere una giornata<br />

al cinema non ha che da pensare<br />

a Cineland. Ma un<br />

Duilio Litorale<br />

tempo le cose erano un po’ diverse…<br />

molti ricordano altre sale<br />

che hanno fatto storia nel XIII<br />

Municipio. Erano i cinema di una<br />

volta, quelli in cui i nostri nonni<br />

andavano il sabato e la domenica,<br />

quelli<br />

che oggi molti di noi non ricordano<br />

più, perché di essi è rimasto<br />

solo un grande prato o qualche<br />

costruzione antica. Tutti ricordano<br />

il Superga, in viale della<br />

Marina, ed il Cucciolo, in via dei<br />

Pallottini. Ed a metà degli anni<br />

FEBBRAIO2013


A fianco: l’ex Drive-In<br />

di Casalpalocco<br />

A destra: l’ex cinema<br />

Superga su viale della<br />

Marina<br />

In basso: Cineland<br />

settanta, in via dei Romagnoli,<br />

fu aperto il Sisto. La vita di tali<br />

cinema, che con l’apertura di Cineland<br />

sono stati chiusi, e’ stata<br />

segnata da ripetuti record d’ incassi.<br />

In coincidenza dell’ apertura<br />

di “Cineland”, sono state<br />

chiuse definitivamente entrambe.<br />

Il Sisto è ora una sala Bingo<br />

mentre sull’area del Superga,<br />

coinvolta nei cosiddetti progetti<br />

di riqualificazione ambientale,<br />

sorge una nuova costruzione.<br />

Sorte diversa, invece, per il Cucciolo.<br />

L‘architetto Beniamino<br />

Lavorato e l’ingegner Attilio De’<br />

Rossi lo hanno ristrutturato tra-<br />

sformandolo nell’attuale Teatro<br />

Nino Manfredi, struttura di<br />

grande qualità. Ma Ostia, località<br />

balneare, si caratterizzava durante<br />

l’estate per il cosiddetto cinema<br />

all’aperto. L’Arena Mare<br />

e l’Arena Lido, situate alle spalle<br />

del Luna Park dove oggi c’è un<br />

parcheggio e nello spazio all’aperto<br />

compreso tra l’ex Cucciolo<br />

e i locali della parrocchia<br />

Regina Pacis, montavano<br />

schermi all’aperto che consentivano<br />

a residenti e bagnanti di godere<br />

della frescura serale gustando<br />

i capolavori del tempo.<br />

Un modo suggestivo di vivere il<br />

CI.ME. Grandi Impianti s.r.l.<br />

Via dei Romagnoli, 515<br />

00121 Lido di Ostia RM<br />

tel. 06.561841 - fax 06/56184204<br />

web: www.cineland.it • e-mail: info@cineland.it<br />

orario: tutti i giorni dalle ore 14.30<br />

area intrattenimento con negozi e ristoranti<br />

cinema, rappresentato anche dal<br />

Drive In di Casal Palocco. Il<br />

grande schermo di 540 mq, ubicato<br />

in Piazza Fonte degli Acilii,<br />

per anni ha costituito una delle<br />

attrazioni più peculiari del Municipio<br />

XIII e della capitale.<br />

Inaugurato nel lontano 1<strong>95</strong>7, ha<br />

vissuto il suo periodo d’oro negli<br />

anni ‘60, quando schiere di romani<br />

e turisti di ritorno dal litorale<br />

si fermavano affascinate ad<br />

assistere alle proiezioni. Il Metro<br />

Drive In, il più grande tra i cinema<br />

all’aperto per auto sorti in<br />

Europa, rappresentava veramente<br />

il fiore all’occhiello della<br />

zona. Nato dall’entusiasmo<br />

d’imprenditori locali contagiati<br />

dalla moda statunitense,<br />

è clamorosamente caduto in<br />

disuso nella seconda metà degli<br />

anni ‘80. L’area ospitante la<br />

struttura è stata lasciata abbandonata<br />

a se stessa, ritrovo per<br />

derelitti e senza tetto, per ben<br />

undici anni. Tante sono state in<br />

quel periodo le proposte di recupero<br />

della zona. Si parlava di<br />

nuovi progetti, mai però realizzati.<br />

Poi finalmente nel 1997, ad<br />

oltre 40 anni dalla prima apertura,<br />

un gruppo di ragazzi dell’associazione<br />

culturale Reservoir<br />

Dogs (promotori del cinema<br />

come mezzo di socializzazione e<br />

diffusione della cultura) è riuscito<br />

nell’impresa di ridar vita<br />

al Metro Drive In. Per qualche<br />

tempo sono anche riprese le proiezioni.<br />

Ma il cinema all’aperto<br />

ha avuto vita breve. Attualmente<br />

la struttura è diventata un grande<br />

centro di ritrovo con ristoranti,<br />

bar-discoteca, parco giochi per<br />

bambini, terrazza panoramica,<br />

pista di pattinaggio, per mini<br />

moto e per go-kart. Shermo ed<br />

attrezzature per le proiezioni, invece,<br />

sono desolatamente abbandonate.<br />

Segno di un’epoca<br />

che non ce’è più.<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

13<br />

D


D O S S I E R<br />

14<br />

Caratteristi e stuntmen sono componenti essenziali di ogni tipo di pellicola cinematografica. Ed<br />

Ostia può in questo senso vantare una grossa tradizione. Il mito di “Nellone” Pazzafini nel ricordo<br />

della figlia Laura. Dai western trash all’ultimo film girato con Fellini. E poi Rick Boyd,<br />

l’antagonista ed il “cattivo”, che ha lavorato con i più grandi registi italiani ed internazionali,<br />

ma che ha iniziato la sua carriera con Totò. Infine Pino D’Aloja “er mostro”. Per tutti, però,<br />

“Troppo forte” e non solo per il film girato con Carlo Verdone<br />

I magnifici tre<br />

testo// Carola Chiarlitti<br />

Tre nomi, tre generazioni<br />

di cinema<br />

legate<br />

indissolubilmente<br />

al nostro territorio:<br />

Giovanni Pazzafini, Federico<br />

Boido e Giuseppe<br />

D’Aloja. Ma la storia li<br />

conosce rispettivamente<br />

come Nellone, Rick<br />

Boyd e Pino “er mostro<br />

der quadraro, Via dei<br />

Quintili”. Tre uomini che<br />

nella loro vita non solo<br />

hanno fatto cinema ma<br />

hanno fatto del cinema la<br />

loro vita. Tre uomini che a sentire<br />

le loro storie capisci che per<br />

descriverli ci vorrebbe un caratterista,<br />

un narratore, forse un<br />

film. Di Nellone, che ci ha lasciato<br />

nel 1996, oltre al materiale<br />

sconfinato sul web, abbiamo soprattutto<br />

i ricordi e le parole preziose<br />

della figlia Laura. Attore,<br />

caratterista e stuntman viene<br />

spesso associato al solo “western<br />

trash”, popolarissimo e molto in<br />

voga all’epoca, ma in realtà<br />

Nello fu un attore a tutto tondo,<br />

che spaziò sui generi più diversi,<br />

che collezionò un bagaglio di in-<br />

numerevoli produzioni accanto a<br />

grandi facce e grandi nomi, fra<br />

cui Fellini, il suo ultimo film. Fu<br />

girato ad Ostia l’ultimo film<br />

della carriera di Nellone, proprio<br />

là dove oggi troviamo Cineland,<br />

il nostro multisala, e la figlia<br />

Laura ricorda quei giorni, così<br />

come ricorda l’amicizia fra i due,<br />

come Nello scherzava con bonario<br />

affetto sul collega quando<br />

rientrando a casa la sera parlava<br />

di Federico come di uno “un po’<br />

rincoglionito”. Ma Laura ricorda<br />

anche il principio, gli esordi<br />

quando suo padre agli occhi<br />

Duilio Litorale<br />

degli amici spettatori era “quello<br />

che prendeva la sveja” e quando<br />

in sala, in occasione della prima<br />

visione del papà sul grande<br />

schermo, Laura bambina si è alzata<br />

di scatto dalla poltrona del<br />

Cucciolo (oggi Teatro Manfredi)<br />

e si è messa a inveire contro gli<br />

attori: “Tu a mi padre non je devi<br />

menà!”. Frammenti di vita che<br />

raccontano più di quanto qualunque<br />

pagina di Wikipedia possa<br />

raccontare. Eppure anche sul<br />

web continua a vivere il mito di<br />

Nellone, foto da tutte le parti del<br />

mondo vengono inviate a Laura<br />

sulla sua pagina Facebook che ritraggono<br />

il padre nelle diverse<br />

location, sui set dei tanti film girati.<br />

Per esempio fra questi Laura<br />

menziona “Django” western oggetto<br />

proprio quest’anno di un<br />

revival del regista americano<br />

Quentin Tarantino. “Ah Tarantino!<br />

Copia oggi cose che noi abbiamo<br />

fatto ieri con la povertà!”<br />

ci dice Rick Boyd mentre ci racconta<br />

come era diverso il cinema:<br />

“Noi italiani siamo degli<br />

artigiani”. O almeno lo eravamo<br />

perché oggi ci spiega l’amarezza<br />

di un cinema che non esiste più,<br />

FEBBRAIO2013


Giuseppe D’Aloja (Pino er mostro) Federico Boido (Rick Boyd) Giovanni Pazzafini (Nellone)<br />

dove la formazione degli attori è<br />

assente e la qualità del prodotto<br />

cinematografico scarsa. E richiamando<br />

la significativa immagine<br />

della cotica con i fagioli<br />

con cui si sfamava la troupe durante<br />

le riprese con Sergio<br />

Leone sintetizza l’età dell’oro<br />

del cinema italiano con una<br />

frase: “Siamo diventati i primi<br />

al mondo con poco, ma dando<br />

tutto”. Rick è un’altra pietra miliare<br />

della scena nazionale e internazionale,<br />

con quasi 300 film<br />

alle spalle e qualcuno ancora in<br />

programmazione; attore di cinema<br />

e teatro, miniaturista, sceneggiatore,<br />

regista, capocomico,<br />

scrittore di una quindicina di<br />

libri, porta ancora addosso i<br />

panni de “l’eterno antagonista”,<br />

di quello che nel film era sempre<br />

“il cattivo”. La sua carriera d’attore<br />

cinematografico è punteggiata<br />

di stelle quali Vittorio De<br />

Sica, Francis Ford Coppola,<br />

Franco Zeffirelli, Mario Monicelli,<br />

come pure fuori dai confini<br />

Martin Scorsese, Steven Sodenberg,<br />

Mel Gibson e tanti altri.<br />

Ma nessuna è come “la prima<br />

volta”. Nessuno di questi grandi<br />

nomi colpisce al cuore come<br />

quello del primo che ha incrociato<br />

la sua strada: Totò, che recitava<br />

a Porto Vecchio “Totò<br />

terzo uomo” quando un “’uaglioncello”,<br />

figlio di un rilegatore<br />

di libri, gli si è avvicinato<br />

con un mazzo di fiori; “Il principe<br />

della risata” che porgendogli<br />

la mano affinché il ragazzo<br />

“baciasse la mano all’attore” ha<br />

ricevuto un secco e dignitoso rifiuto<br />

in risposta; un ragazzino<br />

che mentre correva via impu-<br />

dente si sentiva richiamare<br />

“Fermate un po’ quello! È<br />

quello il personaggio!”. E’ così<br />

che ha inizio l’amicizia di una<br />

vita: “Io avevo 9 anni, e quello è<br />

stato il mio primo film”. E’ cominciata<br />

nel 1983, invece, la<br />

carriera di Pino d’Aloja. “In<br />

quell’anno –ricorda- mi comprai<br />

una California bianca con i cofani<br />

neri”. Ma è nell’85 che<br />

nasce “il coatto”, quel personaggio<br />

costruito da sé, con le fasce,<br />

gli occhiali a specchio, i cinturoni,<br />

gli orecchini al lobo e gli<br />

stivaletti alla cowboy, che si reca<br />

quotidianamente a Cinecittà alla<br />

ricerca di quella chance di fare<br />

dell’amore della sua vita, l’attore,<br />

il suo mestiere. Se ve lo<br />

state chiedendo, non sono affatto<br />

casuali le assonanze fra la storia<br />

di Pino e la trama di uno dei suoi<br />

primi film: “Troppo forte” di<br />

Carlo Verdone. “Troppo forte”<br />

fu il soprannome che il suo<br />

amico e collega stuntman Marcello<br />

Venditti gli dedicò, una<br />

fama che da allora lo precede e<br />

che presto è finita sulla sedia del<br />

regista di quello che Pino stesso<br />

ricorda come il film più bello<br />

della sua vita. Ma Pino D’Aloja<br />

non è soltanto “Il coatto”, è un<br />

attore di arte drammatica, che sa<br />

piangere con le sue lacrime, è<br />

quello grande e grosso con cui<br />

Tomas Millian non ha mai voluto<br />

lavorare perché “er mostro”<br />

era più grande di lui. Pino predilige<br />

le parti piccole ma intense<br />

ed è un personaggio che “spacca<br />

l’immagine” al punto da venire<br />

spesso e volentieri “tagliato”<br />

perché quella scena è, per rimanere<br />

in tema, troppo forte, dice<br />

più di quanto un personaggio secondario<br />

dovrebbe dire; perché<br />

in quella scena c’è un po’ troppa<br />

luce, Pino è alto e proietta<br />

un’ombra lunga su chi gli sta attorno.<br />

Ma le incoerenze e le<br />

prime donne del mondo del cinema<br />

non gli hanno impedito di<br />

continuare a viverlo con gioia e<br />

passione: “Far sorridere le persone<br />

non è cosa semplice.<br />

Quando loro sorridono, il mio<br />

cuore si apre. La vita è un<br />

sogno, io sogno ogni giorno di<br />

sognare. Io oggi sto vivendo<br />

l’ultimo giorno della mia vita ed<br />

è bellissimo”. Anche per lui<br />

grandi nomi quali Paolo Poeti,<br />

Jerry Calà, Franco Nero, Terence<br />

Hill, Federico Fellini, Sergio<br />

Leone, Remo Capitani. Ha<br />

avuto lo stesso maestro d’armi<br />

di Nellone, Sergio Mioni altro<br />

grande personaggio di Ostia e<br />

forse il più importante stuntman<br />

d’Italia. È legato da profondo rispetto,<br />

stima e affetto a Rick<br />

Boyd, il suo “angelo custode”<br />

che “mi ha addirittura fatto parlare<br />

italiano, sto disgraziato!”.<br />

Sul mondo del cinema oggi<br />

spara a zero e, breve e conciso,<br />

dice una grande verità: “Il<br />

mondo del cinema oggi? È fatto<br />

di droga, di froci, di figli dei figli<br />

dei figli dell’amante, eccetera,<br />

eccetera” e subito aggiunge:<br />

“Scrivi pure tutto quello che<br />

dico, io non ho peli sulla lingua,<br />

in galera ci sono stato cinque<br />

volte quindi non ho problemi.<br />

Da innocente. Purtroppo siamo<br />

tutti innocenti”. Poi ci spiega in<br />

modo altrettanto efficace il mestiere<br />

rischioso dello stuntman:<br />

“È colui che serve all’attore,<br />

perché se si rompe l’attore devono<br />

fermare il film e ci sono i<br />

contratti firmati da pagare, se si<br />

rompe uno stuntman ci pensa<br />

l’assicurazione a pagare e se ne<br />

prende un altro finché la scena<br />

viene buona”. È schietto quest’uomo<br />

che “nella sua maturità<br />

conserva il cuore di un bambino”,<br />

è vero come nei suoi<br />

film. Così come sembra tanto<br />

vera, nel rivolgere il pensiero a<br />

questi nostri tre personaggi, la<br />

frase che il regista Enrico Maria<br />

Salerno ha detto una volta a<br />

Pino: “L’attore non è mai vecchio.<br />

L’attore non muore mai”.<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

15<br />

D


D O S S I E R<br />

16<br />

Attori in erba<br />

Molti i ragazzi del nostro territorio protagonisti del grande<br />

schermo. Sara Girolami, Flavia Roberto e Laura Adriani raccontano<br />

le loro partecipazioni ai film Baciami ancora, Amore 14<br />

e Piazza Giochi. E spiegano emozioni e fascino del cinema rispetto<br />

a televisione e teatro<br />

testo// Ludovica Cesari<br />

Tantissimi sono i giovani<br />

che recitano sul<br />

grande schermo, piccoli<br />

nell’età ma bravi<br />

almeno quanto gli attori più maturi.<br />

Anche il nostro territorio lidense<br />

e’ patria di giovani talenti:<br />

alcuni di questi ragazzi hanno<br />

esperienze televisive o nel<br />

mondo del teatro alle spalle, altri<br />

hanno invece iniziato proprio dal<br />

cinema come ad esempio la bellissima<br />

dodicenne Sara Girolami,<br />

protagonista nel film<br />

“Baciami ancora“. ”Lavorare<br />

nel cinema –dice- e’ stato bellissimo,<br />

mi sono divertita molto: divertentissima<br />

e’ stata la scena<br />

nella quale Stefano Accorsi mi<br />

portava la cioccolata dalla<br />

Francia, perché poi l’abbiamo<br />

mangiata davvero! Il cinema mi<br />

piace perché posso cambiare<br />

personaggio ed esserne uno che<br />

non sono. Mi sento molto soddisfatta<br />

quando vedo il risultato finale,<br />

anche se per ora prendo<br />

tutto come un gioco perché” con<br />

una dolcissima vocina “ancora<br />

sono piccola” “. Attrice invece<br />

con esperienza teatrale e’ la diciottenne<br />

Flavia Roberto protagonista<br />

nel film di Moccia<br />

“Amore 14” che qualche anno fa<br />

spopolo’ tra i ragazzi. Come e’<br />

cambiata la tua quotidianità<br />

dopo il successo? “Mi aggiungevano<br />

su Facebook, mi scrive-<br />

vano e mi scrivono tuttora: ho<br />

infatti mantenuto un rapporto di<br />

sincera amicizia con i fan perché<br />

ti danno la forza facendoti capire<br />

che il tuo lavoro e’ servito, che<br />

hai trasmesso qualcosa! La mia<br />

vita da adolescente non è’ poi<br />

cambiata così tanto nonostante<br />

sia stata un’esperienza formativa<br />

indimenticabile, non mi è<br />

mai interessata la fama ma piuttosto<br />

sentirmi viva su un set “.<br />

Cinema o teatro? “Non si può’<br />

scegliere, sono completamente<br />

diversi in tutto: dal modo di recitare<br />

a ciò che trasmetti, teatro<br />

e’ sicuramente più improvvisazione.<br />

Cinema e’ emozione, e’ es-<br />

Duilio Litorale<br />

Laura Adriani<br />

sere e sognare...forse essere<br />

più che sognare perché diventi<br />

personaggi diversi che trasmettono<br />

emozioni diverse, ma cinema<br />

e’ anche studio, lavoro e<br />

arte”. Programmi futuri? “Diciamo<br />

di si’ ma non approfondisco<br />

per scaramanzia, ci<br />

risentiamo quando ho certezze!<br />

Mi manca il set e la sua aria”.<br />

Ne parla con trasporto e passione<br />

la simpatica Flavia e noi non<br />

possiamo che augurarle il meglio<br />

aspettando belle notizie. Coetanea<br />

di Flavia e’ la celebre Laura<br />

Adriani, attrice che negli ultimi<br />

anni ha conquistato lo schermo<br />

soprattutto televisivo e non solo.<br />

Flavia Roberto<br />

Sara Girolami<br />

Ha infatti recitato anche lei come<br />

protagonista nel film “Piazza<br />

Giochi”, uscito due anni fa e con<br />

protagonisti tutti ragazzi. Laura,<br />

preferisci il cinema o la televisione?<br />

“Il cinema perché il lavoro<br />

e’ più curato, viene<br />

dedicato molto più tempo alla<br />

scena e i personaggi vengono<br />

più approfonditi psicologicamente...<br />

Poi vedersi nel grande<br />

schermo fa un effetto diverso!<br />

Certo, con la tv ottieni più notorietà<br />

perché è più popolare e diffusa<br />

ma non è questo che mi<br />

interessa”. I tuoi attori di riferimento?<br />

“Ce ne sono molti, a<br />

seconda del ruolo da interpretare,<br />

sicuramente più americani<br />

che italiani, prima tra tutte Julia<br />

Roberts”. Cosa ne pensi del cinema<br />

italiano? “Penso che la<br />

gente dovrebbe investirci di più,<br />

l’Italia una volta era la patria<br />

del grande cinema mentre<br />

adesso abbiamo perso questo<br />

ruolo e dobbiamo assolutamente<br />

riprendercelo! Ci vorrebbero più<br />

film impegnati degni di tale<br />

nome. Il cinema e’ vita e gli italiani<br />

dovrebbero dargli la giusta<br />

importanza”.<br />

FEBBRAIO2013


Ostia e cinema sono un binomio consolidato negli anni. L’ultima rilevante produzione realizzata<br />

nel nostro territorio è il film del giovane regista Claudio Giovannesi. Ispirato al documentario<br />

“Fratelli d’Italia”, narra l’adolescenza di Nader, proponendo attori e scenari presi dalla realtà.<br />

Tra i vari luoghi anche l’Istituto Paolo Baffi di Fiumicino, con un’esperienza formativa per gli<br />

alunni raccontata dall’insegnante Monica Picca<br />

testo// Giulia Martella<br />

ha gli occhi azzurri”,<br />

del giovanissimo regista<br />

Claudio Giovannesi, film<br />

“Alì<br />

molto apprezzato ed accolto<br />

dal pubblico con entusiasmo e calore,<br />

ha vinto al recente Festival di Roma sia il<br />

Premio Speciale della Giuria che il Premio<br />

alla migliore Opera Prima e Seconda. Una<br />

doppietta niente male per un regista così giovane.<br />

Dal documentario al film, potrebbe essere<br />

definita la storia di questa pellicola.<br />

Nasce infatti dopo “Fratelli d’Italia”, girato<br />

ad Ostia e presentato nel 2009 al Festival di<br />

Roma. Il regista racconta l’appassionante<br />

storia di Nader, che non poteva certo esaurirsi<br />

nei 35 minuti di montaggio dell’episodio<br />

di “Fratelli d’Italia”. Nader è un<br />

adolescente musulmano innamorato di una<br />

ragazza italiana e contrastato continuamente<br />

dalla sua famiglia a causa di questo amore.<br />

La famiglia di Nader vuole invece categoricamente<br />

per il figlio un matrimonio islamico.<br />

Nulla può far perdere a Nader la propria cultura.<br />

Nulla, neanche l’amore! Questa storia<br />

d’amore contrastata è vissuta nell’Italia dei<br />

nostri giorni. Un’Italia che non ha ancora<br />

un’identità multiculturale. “Raccontando<br />

Alì<br />

hA glI oCChI<br />

Azzurri<br />

l’adolescenza di Nader osservavo da vicino,<br />

nel privilegio della quotidianità, un aspetto<br />

del futuro del mio paese -spiega Giovannesi.<br />

Il regista rimase molto colpito dalla vitalità<br />

del ragazzo e dal suo talento nell’essere tranquillo<br />

ed inconsapevole di fronte alle telecamere.<br />

“Durante la lavorazione del<br />

documentario, a Nader chiedevo solo di non<br />

guardare la macchina e di comportarsi come<br />

se le telecamere non ci fossero, senza esasperare<br />

alcun atteggiamento o comportamento”.<br />

È così che il regista decise di<br />

approfondire la storia di Nader. Da qui la richiesta<br />

al ragazzo di interpretare un vero e<br />

proprio personaggio, identico a lui, al suo<br />

modo di vivere, alle sue esperienze ed alla<br />

sua cultura. Dall’inconsapevolezza del documentario<br />

alla consapevolezza del proprio vissuto,<br />

Nader mette in scena la sua vita durante<br />

le riprese. “Alì ha gli occhi azzurri” racconta<br />

una settimana della vita dell’adolescente che<br />

tenta in tutti i modi di disubbidire ai valori<br />

ed alla religione dei suoi genitori. Nader, durante<br />

la ricerca della sua vera identità, sopporterà<br />

la solitudine, la paura, la fuga dai<br />

nemici e la perdita degli amici. In bilico tra il<br />

mondo arabo ed il mondo occidentale, il gio-<br />

vane, che nel film indossa delle lenti a contatto<br />

azzurre, proprio a conferma della sua<br />

estraneità rispetto al mondo ed alla cultura da<br />

cui proviene, è in cerca di una vita scelta da<br />

lui, ma alla resa dei conti non riesce a perseguire<br />

la “rivoluzione” che desiderava per se<br />

stesso. Un vero e proprio film, ma comunque<br />

capace di fotografare la realtà. L’obiettivo:<br />

raccontare una generazione di adolescenti<br />

appartenenti ad un luogo preciso, un territorio<br />

periferico che comprende Tor Di Valle,<br />

Acilia, Ostia Antica, Ostia, che prosegue<br />

lungo la litoranea, parallelamente alla spiaggia,<br />

e arriva a Fiumicino. Questi sono i luoghi<br />

in cui si doveva svolgere il film. La scelta<br />

è stata motivata anche dall’intento dell’istituto<br />

Paolo Baffi di Fiumicino, che ha voluto<br />

offrire ai propri studenti l’opportunità di avvicinarsi<br />

ad un mondo di cui a scuola si parla<br />

poco: il cinema. Il lavoro di scrittura è partito<br />

Segue a pagina 18<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

17<br />

D


D O S S I E R<br />

18<br />

Segue da pagina 17<br />

proprio dal racconto delle giornate dei ragazzi, dei<br />

loro aneddoti, delle loro esperienze, positive e non.<br />

Un vero e proprio lavoro di ricerca. Nessuna invenzione<br />

o messa in scena. Nessun luogo che non appartenesse<br />

alla vita di tutti i giorni dei ragazzi. La<br />

madre ed il padre dei protagonisti, Nader e la sua ragazza,<br />

sono i loro reali genitori. Ed anche la loro professoressa,<br />

Monica Picca, che riguardo alla sua<br />

esperienza afferma: “E’ stato un momento di grande<br />

condivisione, che ha aiutato l’attività didattico-culturale<br />

anche nei mesi successivi. L’impegno che<br />

hanno profuso in questa avventura è servito loro per<br />

capire che la scuola non è solo contenuti da apprendere,<br />

ma anche interazione”. I ragazzi sono rimasti<br />

affascinati da questa esperienza, che allo<br />

stesso tempo li ha avvicinati al mondo del cinema, e<br />

alla vita del set, partendo dal backstage e arrivando<br />

al sospirato “Ciak, si Gira!”. In diciotto anni di insegnamento<br />

la Professoressa Picca, oggi anche presidente<br />

della Commissione Cultura del XIII<br />

Municipio, ha conosciuto e vissuto umanamente situazioni<br />

di forte disagio sociale. Questo film in alcuni<br />

casi l’ha portata indietro nel tempo,<br />

riproponendo storie complicate. “Compito di un<br />

buon insegnante è far conoscere i veri valori della<br />

vita, che non sono cose così grandi, ma sentimenti<br />

che ci ritroviamo da piccoli: l’amicizia, il rispetto e<br />

il senso di altruismo verso gli altri -sostiene Monica<br />

Picca. Considerata la tematica, così impegnativa e,<br />

talvolta cruda, c’è da precisare che non tutti i ragazzi<br />

si rispecchiano in questo film. Il lavoro è stato anche<br />

quello di togliere le cosiddette “etichette”. La periferia<br />

di Roma, simile a tanti quartieri lontani dalle<br />

città, non è sinonimo solo di storie ai margini. Ci<br />

sono tante belle realtà e tanti altri protagonisti buoni<br />

di questo mondo!<br />

Per tre anni si è svolto nel nostro territorio l’Ostia-<br />

FilmFest. Organizzata dai cinefili Francesco Cinquemani<br />

e Luca Lianza, la rassegna ha proposto<br />

proiezioni, eventi e premiazioni trasformando il nostro<br />

municipio in una piccola Venezia o Cannes. E<br />

presenze illustri come quelle di Raul Bova, Umberto<br />

Lenzi, Pupi Avati e Claudio Santamaria<br />

C’era una volta<br />

il Festival<br />

Il litorale romano è stato la location,<br />

dal 2009 al 2012, dell’Ostia-<br />

FilmFest. La manifestazione<br />

cinematografica, nata dall’idea di<br />

Francesco Cinquemani e Luca Lianza,<br />

due appassionati cinefili, ha promosso<br />

le migliori pellicole italiane e internazionali,<br />

senza dimenticare di valorizzare<br />

la creatività di giovani artisti emergenti.<br />

Un evento di grande richiamo popolare<br />

che ha ospitato grandi star del cinema e<br />

una serie di attività parallele dedicate<br />

alla settima arte. La caratteristica della<br />

kermesse cinematografica è stata per la<br />

sua doppia anima, manifestazione di carattere<br />

internazionale e punto di riferi-<br />

Duilio Litorale<br />

testo// Claudia Gambellini<br />

mento per il litorale laziale, con il patrocinio<br />

del Ministero per i Beni e le Attività<br />

Culturali, della Regione Lazio del<br />

Comune di Roma e del XIII Municipio,<br />

della Provincia di Roma, ed infine<br />

Roma e Lazio Film Commission. E’<br />

stato, per tre edizioni, un appuntamento<br />

imperdibile per i cinefili e appassionati<br />

di film d’autore e prevedeva anteprime<br />

assolute, pellicole indipendenti, corti e<br />

documentari, articolati in quattro categorie:<br />

Anteprima, opere italiane e internazionali<br />

in uscita; Italiana, opere di<br />

registi nazionali e pellicole indipendenti<br />

che sviluppano tematiche sociali; Ultravisioni,<br />

originali cortometraggi; Derive,<br />

FEBBRAIO2013


documentari di recente produzione e di durata<br />

variabile che affrontano tematiche sociali<br />

e territoriali. La prima edizione del<br />

2009, ha avuto al suo attivo più di 12.000<br />

spettatori e 130.000 presenze con la proiezione<br />

di 23 lungometraggi, una miniserie, un<br />

film in progress ed oltre 15 cortometraggi.<br />

Prestigiose le location: il Village che ha accolse<br />

tutti i vip con luculliana cena e ospitò il<br />

Party più esclusivo del Festival, ed il Meteor,<br />

storica nave del 1939 di un conte danese, sequestrata<br />

da Hitler per le sue gite nel Mediterraneo<br />

e fresca di restauro, ormeggiata al<br />

Porto di Ostia. Tra le presenze illustri quella<br />

di Raul Bova, chiamato a premiare il grande<br />

regista Umberto Lenzi. Grandi nomi anche<br />

nella seconda edizione del Festival, svoltasi<br />

a Cineland. Alla rassegna parteciparono, tra<br />

gli altri, Pupi Avati, Mimmo Calopresti e Sabrina<br />

Impacciatore. Non solo film, ma anche<br />

iniziative legate all’ambiente nella terza edizione,<br />

svoltasi nel 2012. OstiaFilmFest è il<br />

primo Festival Smoking Free, che ha promosso<br />

una raccolta di cicche di sigarette all’interno<br />

della Pineta di Castelfusano con il<br />

supporto dell’AMA, in sostegno di un<br />

mondo più vivibile. Momento clou della serata<br />

fu la premiazione di Claudio Santamaria<br />

per l’interpretazione nel film Diaz, che<br />

dichiarò tra l’altro di essersi allenato sulle<br />

spiagge di Ostia per raggiungere la prestanza<br />

fisica richiesta per l’interpretazione del ruolo<br />

di celerino nel film. L’OstiaFilmFest è stato<br />

un evento che ha permesso a tutti di partecipare,<br />

senza limiti di età e soprattutto… di<br />

fantasia e creatività, dando inoltre la possibilità<br />

di emergere a giovani talenti, spesso<br />

ignorati dalla grande industria cinematografica.<br />

Un evento che ha permesso di far vivere<br />

a residenti e non, grandi momenti di aggregazione<br />

all’insegna della cultura e del divertimento,<br />

confrontandosi<br />

direttamente con gli<br />

artisti. “L’Ostia-<br />

FilmFest ha fatto<br />

per tre anni vivere<br />

al territorio<br />

emozioni,<br />

che, troppo<br />

spesso,<br />

A sinistra: Paolo Virzì<br />

e Micaela Ramazzotti<br />

In basso: Pupi Avati<br />

premiato nel 2010 da<br />

Salvatore Colloca<br />

Pagina precedente:<br />

Raul Bova<br />

sono riservate solo ad altre città –hanno dichiarato<br />

Francesco Cinquemani e Luca<br />

Lianza , organizzatori e, rispettivamente, Direttore<br />

Artistico e Direttore organizzativo del<br />

Festival. Anche realizzare un Festival può essere<br />

considerato un viaggio d’esplorazione,<br />

un cammino tortuoso all’interno di una miniera<br />

alla ricerca di qualche diamante: a<br />

volte, se si è fortunati, può avvenire anche un<br />

piccolo miracolo”. Noi, cittadini di Ostia,<br />

non possiamo far altro che augurarci che<br />

questo miracolo avvenga di nuovo e che sia<br />

solo l’inizio per una lunga serie d’attività culturali<br />

che abbiano<br />

come sede il nostro<br />

splendido,<br />

ma spesso dimenticato,territorio.<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

19<br />

D


Mario Sordi,<br />

sorridente<br />

insieme<br />

agli studenti<br />

Ciao Mario<br />

Il giorno 24-1-2013 è venuto<br />

a mancare all’improvviso<br />

Mario Sordi,<br />

una persona speciale che<br />

lascia un vuoto incolmabile<br />

sia per la sua preparazione<br />

culturale che per la sua capacità<br />

di relazionarsi con gli altri. E’<br />

stato per la <strong>Publidea</strong><strong>95</strong> e per la<br />

rivista Duilio un collaboratore<br />

eccezionale che sapeva coniugare<br />

le sue profonde conoscenze<br />

con la disponibilità. I suoi interessi<br />

erano molteplici, amava<br />

molto anche la musica alla quale<br />

avrebbe voluto dedicare più<br />

tempo, riprendendo lo studio del<br />

pianoforte. Era molto attivo, collaborava<br />

a giornali e riviste,<br />

avrebbe dovuto fare una trasmissione<br />

su Canale 10 con noi (Passeggiate<br />

nella storia), ma non<br />

abbiamo potuto per mancanza di<br />

sponsor, ma trovava anche il<br />

tempo per trascorrere delle ore<br />

con gli amici. La ricerca lo appassionava<br />

e lo coinvolgeva totalmente.<br />

Per le pubblicazioni<br />

della <strong>Publidea</strong><strong>95</strong>, soprattutto per<br />

il libro su Sant’Aurea, aveva<br />

fatto ricerche anche all’estero<br />

dove aveva trovato documenti<br />

preziosi ed inediti. La cultura in<br />

lui non era qualcosa di arido e di<br />

sovrapposto, era la sua vita. Socievole,<br />

allegro, profondo conoscitore<br />

dell’arte che amava e che<br />

era parte di sé. Elargiva queste<br />

sue conoscenze con generosità<br />

sia nel campo del giornalismo<br />

che nell’insegnamento. I suoi<br />

studenti del liceo seguivano le<br />

sue lezioni affascinati dall’eloquio<br />

del loro professore, dalla<br />

preparazione e dalla seria professionalità;<br />

studiavano anche<br />

più volentieri, perché non volevano<br />

deludere una persona che<br />

non si risparmiava, che intendeva<br />

l’insegnamento come infor-<br />

mazione e come formazione. Per<br />

questo Mario conduceva spesso<br />

i suoi studenti in visite guidate<br />

che si trasformavano in vere e<br />

proprie conferenze che catturavano<br />

l’attenzione e l’interesse.<br />

Cosa che succedeva anche<br />

quando espletava la sua attività<br />

di guida turistica particolare, perché<br />

era uno storico dell’arte dalle<br />

profonde conoscenze. Ha insegnato<br />

ed è stata guida turistica<br />

anche all’UNI 3 di Ostia Antica<br />

dove con le sue conferenze affascinava<br />

i numerosi studenti, persone<br />

di tutte le età che lo<br />

stimavano e lo ammiravano. Lavorare<br />

con lui era un piacere,<br />

perché era sempre affabile, gentile<br />

e una fonte inesauribile di sapere.<br />

Da lui c’era sempre da<br />

imparare qualcosa. Una persona<br />

eccezionale che dedicava la vita<br />

all’arte e alla sua divulgazione<br />

senza risparmiarsi, con umiltà,<br />

dote che solo le “grandi” persone<br />

hanno, e semplicità. Ci mancherà<br />

Mario, mancherà alla cultura<br />

tutta che aveva in lui uno strenuo<br />

difensore anche su Facebook<br />

dove denunciava gli scempi che<br />

si compiono continuamente in<br />

questo nostro bel paese.<br />

Tutti i giornalisti che hanno lavorato<br />

con lui lo salutano e ne<br />

piangono la mancanza e si rammaricano<br />

che una giovane vita<br />

sia stata stroncata così crudelmente.<br />

Dalla redazione<br />

Caterina Dini, Alberto Tabbì,<br />

Donatella Franchini, Sergio<br />

Stati, Lucia Battaglia, Silvia<br />

Grassi, Simona Romanelli, Greta<br />

D’Angiolella, Mirko Polisano,<br />

Augusto Gallo, Tommaso Valerio<br />

Ghiglione, Carola Chiarlitti,<br />

Francesco Graziani, Gregorio<br />

Marasco, Marialba Maiorana.<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

21


A R T E<br />

Arte secondo D.E.G.A.S.<br />

Programma Mostre 2013 Galleria D.E.G.A.S.<br />

Dal 09/02/13 Al 23/02/13 – MOSTRA DI CARNEVALE (COLLETTIVA)<br />

02/03/13 16/03/13 – PREMIO DI FOTOGRAFIA<br />

23/03/13 06/04/13– MOSTRA DI PASQUA (COLLETTIVA)<br />

13/04/13 27/04/13 – PERSONALE DI “GALEONI”<br />

04/05/13 18/05/13 – MOSTRA GIOVANI FIRME COLLETTIVA)<br />

25/05/13 08/06/13 – PERSONALE DI “SERRA”<br />

15/06/13 28/06/13 - MOSTRA D’ESTATE (COLLETTIVA)<br />

06/07/13 20/07/13 – PREMIO DI SOMMA (collettiva concorrenti)<br />

01/08/13 25/08/13 - “FERIE”<br />

31/08/13 14/09/13 – MOSTRA GIOVANI FIRME (COLLETTIVA)<br />

21/09/13 05/10/13 - PERSONALE DI “ FICARA”<br />

12/10/13 26/10/13 – MOSTRA D’AUTUNNO (COLLETTIVA )<br />

02/11/13 16/11/13 – PERSONALE DI “ SCAPPATICCI”<br />

07/12/13 06/01/2014 - MOSTRA DI NATALE (COLLETTIVA )<br />

Dipingere Esporre Generare Arte Servizi<br />

Si è appena conclusa l’eco delle festività<br />

natalizie con il mese di gennaio e gia<br />

siamo in pieno periodo carnevalizio e la<br />

galleria infatti il 9 febbraio ha innaugurato la<br />

mostra collettiva di carnevale con l’ormai<br />

consueto successo per quanto riguarda gli artisti<br />

espositori con circa 30 partecipanti e sia<br />

come affluenza di pubblico all’inaugurazione.<br />

Quindi quindi prosegue il programma 2013<br />

con una variazione riguardo alla preparazione<br />

del prossimo evento che sarà una mostra di<br />

fotografia a cui è legato un premio in denaro<br />

per i primi artisti classificati dei 3 temi del<br />

concorso che, in primis, era stato previsto per<br />

il 19 gennaio mentre, attualmente è programmato<br />

dal 3 al 16 marzo, data di chiusura mostra<br />

e della premiazione dei vincitori.<br />

CONCORSO FOTOGRAFICO<br />

“D.E.G.A.S. PER LA FOTOGRAFIA”<br />

1° Edizione 2013<br />

Regolamento:<br />

1. Le fotografie in concorso verranno esposte<br />

nella Galleria d’Arte D.E.G.A.S. di Ostia ( in<br />

via della Stazione del Lido, 32) dal 03 al 16<br />

MARZO 2013 con vernissage di apertura.<br />

2. I temi per le foto sono tre:<br />

-L’Italia al tempo della crisi (B/N)<br />

-Il corpo, espressioni ed emozioni<br />

-Una natura da Amare<br />

3. Ogni fotografo parteciperà con un’opera per<br />

1. Scorcio luminoso - Orietta Evangelisti<br />

2. Amore materno - Mirella Sacchi<br />

3. Viaggio oltre la terra - Nazario Serra<br />

1<br />

ogni titolo con una quota<br />

di iscrizione di 55,00 Euro.<br />

4. Verrà premiata una foto<br />

per ogni tema e i premi saranno<br />

in denaro (da comunicare).<br />

5. L’autore è personalmente<br />

responsabile delle opere presentate,<br />

solleva gli organizzatori da qualsiasi responsabilità<br />

riguardo ad azioni di terzi e autorizza<br />

la pubblicazione, senza fini di lucro unitamente<br />

al nome dell’autore, per iniziative culturali<br />

organizzate dalla Galleria.<br />

6. Le misure da rispettare sono 30x40/30x45<br />

7. Tutte le foto devono essere dignitosamente<br />

incorniciate (possibilmente cornicetta nera)<br />

8. Il verdetto della giuria è inappellabile.<br />

L’evento sarà pubblicizzato presso tutti i canali<br />

di comunicazione. Per l’adesione inviare<br />

4 5<br />

la scheda con i propri dati a galleria@artedegas.com<br />

o consegnarla direttamente in galleria;<br />

Via della Stazione del Lido, 32 Ostia,<br />

Roma.<br />

Il pagamento della quota di partecipazione si<br />

può effettuare direttamente in galleria o con<br />

Bonifico Bancario.<br />

Per info 0645543278 - 3392115367<br />

mail: galleria@artedegas.com<br />

4. Onde - Alessia Notari<br />

5. Studio di figure - Antonino Casavecchia<br />

Antonino Casavecchia<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

23<br />

2<br />

3<br />

A


Bellezza<br />

Salute<br />

Sasan Nazarieh<br />

Fisioterapista<br />

Maria Stallone<br />

Alborghetti<br />

Psicoterapeuta<br />

Debora Giannini<br />

Endocrinologa<br />

Riccardo Sansoni<br />

Farmacista<br />

Gianfranco Panarello<br />

Oculista<br />

Giovanni Massimo<br />

Orchi<br />

Odontostomatologo<br />

Sabrina Artale<br />

Chirurgo<br />

Sistemi informativi<br />

Oggi tutti sanno quanto sia importante,<br />

nel prevenire atti terroristici,<br />

un sistema integrato di<br />

raccolta di informazioni (dalle<br />

riprese con il satellite, alle immagini<br />

fornite dalle telecamere<br />

nei luoghi pubblici, alle intercettazioni<br />

telefoniche e ambientali,<br />

agli agenti infiltrati ecc.).<br />

Ebbene, è proprio su un formidabile<br />

sistema di raccolta di informazioni<br />

che si basa il<br />

controllo del movimento e della<br />

postura. In particolare sono tre<br />

i canali informativi più importanti<br />

coinvolti nel controllo<br />

della postura e del movimento:<br />

• il sistema propriocettivo rappresenta<br />

un capillare servizio di<br />

spionaggio, con sensori presenti<br />

in muscoli, tendini e articolazioni;<br />

in grado di informare<br />

ad altissima velocità i centri<br />

nervosi (potremmo considerarli<br />

come microspie che informano<br />

istantaneamente i centri di<br />

ascolto). Al tempo stesso questo<br />

sistema è coinvolto nella risposta<br />

meccanica perché su di<br />

esso si basa la possibilità di<br />

modulare la risposta muscolare;<br />

• il sistema visivo è un vero e<br />

proprio meccanismo di puntamento<br />

in gradi di “ancorare” il<br />

corpo a punti di fissazione ambientali,<br />

migliorando la precisione<br />

del controllo posturale<br />

basato sulle sole informazioni<br />

propriocettive. In pratica se alle<br />

informazioni propriocettive si<br />

aggiungono quelle visive il<br />

soggetto diventa più stabile. A<br />

occhi chiusi, infatti, le oscillazioni<br />

del corpo aumentano in<br />

ampiezza e frequenza, rispetto<br />

alla situazione ad occhi aperti.<br />

Migliore è la stabilità posturale<br />

basata sulle sole informazioni<br />

propriocettive, senza che la<br />

vista debba intervenire come<br />

stabilizzatore, più raffinati,<br />

complessi e precisi saranno i<br />

compiti motori che il soggetto<br />

è in grado di svolgere. I movimenti<br />

abituali (come camminare,<br />

salire o scendere da uno<br />

scalino, …) avverranno allora<br />

in condizioni di massima sicurezza,<br />

minimizzando il rischio<br />

di caduta;<br />

• il sistema visuo-propriocettivo<br />

(sistema di precisione):<br />

l’azione congiunta dei due precedenti<br />

sistemi consente il massimo<br />

livello di espressione<br />

motoria e l’esecuzione dei movimenti<br />

più complessi e veloci;<br />

• il sistema vestibolare (sistema<br />

di emergenza) è il meccanismo<br />

Sasan Nazarieh<br />

Terapista, specialista<br />

della riabilitazione<br />

Affamati di segnali<br />

più tardivo a entrare in gioco,<br />

perché presenta una soglia di<br />

attivazione più elevata. La<br />

maggior latenza del sistema<br />

meno preciso e più violento è<br />

un fattore positivo, perché consente<br />

all’azione congiunta degli<br />

altri due sistemi (sistema di<br />

precisione) di gestire gran parte<br />

delle situazioni posturali in<br />

modo più raffinato. Rappresenta<br />

pertanto un mezzo di<br />

emergenza che sovrasta gli altri<br />

due sistemi, quando la destabilizzazione<br />

del capo supera una<br />

certa ampiezza e accelerazione.<br />

Il sistema vestibolare è invece<br />

continuamente ed istantaneamente<br />

attivo nell’informare i<br />

centri nervosi sulla posizione<br />

della testa rispetto alla forza di<br />

gravità.<br />

Studio: Via Polinesia, 7<br />

00121 Ostia Lido - Roma<br />

Tel. 06.5600749<br />

cell. 393.9186651<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

25


L A B E L L E Z Z A D E L L A S A L U T E<br />

26<br />

Dalla negazione<br />

del diritto di desiderare<br />

alla sua affermazione<br />

La capacità di sentire e<br />

manifestare il diritto di<br />

desiderare e di perseguire<br />

la soddisfazione di questo<br />

fondamentale bisogno è<br />

un’espressione che manifesta<br />

la sintonia tra mente e corpo.<br />

L’armonia della totalità dell’essere<br />

si forma dal momento<br />

del concepimento fino ai tre -<br />

quattro anni, quando l’embrione<br />

si è sentito soddisfatto<br />

della piena accoglienza genitoriale.<br />

La madre che ha uno<br />

sguardo pieno di amore mentre<br />

allatta è pronta a stabilire<br />

una relazione intima ed esclusiva<br />

con il figlio, donando<br />

gioia e autostima che si protrae<br />

per tutta la vita. La sicurezza<br />

acquisita nella relazione<br />

materna si proietta sul mondo<br />

esterno percepito come affettuoso<br />

e rassicurante, stimolando<br />

energie circolanti che<br />

spingono verso la realizzazione<br />

dei suoi desideri trasformati<br />

da eccitazione in gioco e<br />

tenerezza. Le espressioni affettuose<br />

e creative vengono<br />

incoraggiate dal flusso di eccitazione<br />

che scorre dalla<br />

parte frontale del corpo verso<br />

la parte posteriore, fluendo<br />

lungo il sistema muscolare<br />

della colonna vertebrale, delle<br />

braccia, delle mani, delle<br />

gambe e nei piedi fino alle dita. Il movimento<br />

della corrente continua che sgorga<br />

tra la parte posteriore e quella anteriore,<br />

nell’incontrarsi confluisce nel corpo per<br />

sempre, offrendo la forza stimolante alla<br />

totalità mente-corpo che in sintonia tra<br />

loro sentono istintivamente il diritto di desiderare<br />

e soddisfare i propri bisogni. Nel<br />

periodo in cui il bambino si protende verso<br />

il genitore dell’altro sesso con richiesta di<br />

Blocchi energetici da cui liberarsi<br />

Prendo forza dal suolo e dal cielo Affermo il mio diritto a desiderare<br />

gioco e coccole, le risposte ambientali positive<br />

diventano essenziali, divenendo le fondamenta<br />

dell’espressione adulta del desiderio<br />

creativo di espansione della vita e di relazione<br />

intima, ove amore e sesso coincidono<br />

in pieno ritmo interiore ed esteriore. La<br />

piena soddisfazione del desiderio è l’acme<br />

orgastico, in cui la componente aggressiva<br />

che fluisce dalla colonna vertebrale e la tenerezza<br />

che scorre dal cuore nel riunirsi<br />

Duilio Litorale<br />

A colloquio con...<br />

Dott.ssa Maria Stallone Alborghetti<br />

Psicoterapeuta, supervisore<br />

e terapeuta didatta in analisi<br />

Bioenergetica presso la Siab.<br />

Psicologa analista di formazione<br />

junghiana e training autogeno.<br />

stimolano un movimento<br />

pelvico che fonde all’unisono<br />

amore e aggressività<br />

per giungere al piacere<br />

della conoscenza, del lavoro<br />

creativo e dell’orgasmo<br />

che sono le sorgenti<br />

della vita. Le risposte parentali<br />

negative creano<br />

un’armatura muscolare cronica<br />

e forza limitante che<br />

non permettendo il fluire<br />

dell’eccitazione, inducono a<br />

congelare e non sentire più<br />

alcun desiderio a ricasco negativo<br />

della salute, del lavoro<br />

e delle relazioni. Le proibizioni<br />

vengono incastonate nelle cellule tanto che<br />

spingono a negare inconsciamente a se<br />

stessi ogni tipo di diritto senza mai accorgersi<br />

della frustrazione che ne deriva. Il<br />

grave disagio non solo impedisce di avvertire<br />

alcun bisogno, si manifesta anche<br />

con malattie e/o allergie molteplici facendo<br />

sentire l’individuo debole ma in dovere<br />

di lavorare indefessamente per donare<br />

a chi gli sta vicino più di quanto sia in<br />

grado di dare. Solo con gli incontri di psicoterapia<br />

Bioenergetica i ricordi traumatizzanti<br />

emergono lentamente<br />

attraverso l’analisi dei sogni e il movimento<br />

psicofisico Bioenergetico in cui si<br />

rivive nel corpo il trauma e l’espulsione<br />

della comunicazione negativa introiettata;<br />

il corpo e la mente liberi dai condizionamenti<br />

limitanti generano una forza<br />

stimolante che permette comportamenti<br />

efficaci per realizzare i propri obiettivi di<br />

benessere sentimentale e lavorativo.<br />

Dott. Maria Stallone Alborghetti<br />

V.le dei Promontori,<br />

00122 Ostia Lido - Roma,<br />

Tel. 06.8600922 / 338.543.8008<br />

www.bioenergeticaonline.it.<br />

FEBBRAIO2013


Dalla primavera all’estate:<br />

come mettersi<br />

in forma<br />

pensandoci<br />

per tempo<br />

Dott.ssa Giannini come affrontare<br />

le stagioni più calde e rimettersi<br />

in forma, dopo il<br />

“letargo” invernale?<br />

Dopo i mesi invernali è molto<br />

frequente accorgersi di aver<br />

preso qualche chilogrammo ed è<br />

importante porvi rimedio subito.<br />

Senza seguire regimi drastici, di<br />

cui spesso si sente parlare, è opportuno<br />

ridurre le dosi di pane e<br />

pasta, dosare con il cucchiaio<br />

l’olio di oliva ed utilizzarlo principalmente<br />

crudo, evitando altri<br />

tipi di condimenti grassi, utilizzare<br />

con moderazione il sale.<br />

Evitare carni grasse o formaggi<br />

stagionati, mangiare sia a pranzo<br />

che a cena vegetali e non eccedere<br />

con la frutta, un paio di porzioni<br />

sono sufficienti. Per<br />

dolcificare il tè o il caffè possiamo<br />

macchiarli con una goccia<br />

di latte o utilizzare un dolcificante<br />

naturale, che si può acquistare<br />

in erboristeria o al<br />

supermercato(ma non zucchero<br />

di canna). Evitare alcolici in<br />

quanto molto calorici ed assumere<br />

qualche calda tisana drenante.<br />

Cosa ne pensa dello sport?<br />

Lo sport è per tutti un ottimo alleato,<br />

sia durante che dopo l’inverno.<br />

Per chi non ama le<br />

palestre o le piscine, la primavera<br />

offre giornate più calde e<br />

più lunghe e quindi è sufficiente<br />

camminare a passo svelto per 30<br />

minuti, 4 giorni a settimana.<br />

L’attività fisica deve essere fatta<br />

in maniera costante e moderata<br />

per avere i massimi benefici sul<br />

peso e sulla salute.<br />

Dott.ssa Giannini quali malattie<br />

possono essere causate dal<br />

soprappeso e dall’ obesità?<br />

Le patologie secondarie sono legate<br />

soprattutto all’obesità di<br />

tipo centrale/addominale (a<br />

mela), mentre quella periferica/gluteofemorale<br />

(a pera)<br />

espone solo a problematiche distrettuali<br />

e non sistemiche quali:<br />

cardiovascolari (aterosclerosi,<br />

ipertensione, infarto, ictus, ostruzione<br />

di arterie importanti,dissecazione<br />

di aneurismi)<br />

metaboliche: diabete mellito,<br />

ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia,<br />

iperuricemia che comportano<br />

uno stato infiammatorio<br />

dell’endotelio (rivestimento interno<br />

delle arterie) con incremento<br />

degli indici di<br />

infiammazione in particolare<br />

della PCR, che configura la Sindrome<br />

Metabolica detta dagli inglesi<br />

quartetto mortale,<br />

caratterizzata da 4 dei seguenti<br />

parametri: circonferenza vita<br />

>80 cm nella donna e di <strong>95</strong> nell’uomo;<br />

diabete mellito; iperco-<br />

lesterolemia; ipertensione; iperuricemia;<br />

incremento della PCR;<br />

ipertrasaminasemia correlata a<br />

statosi epatica)<br />

osteoarticolari<br />

OSAS Sindrome ostruttiva da<br />

apnee notturne, fino ad arrivare<br />

alla Sindrome di Pickwick<br />

Tale condizione è socialmente<br />

pericolosa, perché tali soggetti,<br />

con un numero di apnee notturno<br />

significativo, si addormentano<br />

improvvisamente spesso durante<br />

il giorno anche alla guida di autoveicoli,<br />

con le relative conseguenze<br />

E cosa ne pensa dei trattamenti<br />

medico-estetici?<br />

Premesso che non si può prescindere<br />

da una sana alimentazione<br />

e da una costante attività<br />

fisica, che restano l’ approccio<br />

fondamentale al calo di peso,<br />

anche perché costituiscono un<br />

investimento per il futuro della<br />

nostra salute, ritengo che pos-<br />

A colloquio con...<br />

Dott.ssa Debora Giannini<br />

Specialista in Endocrinologia e<br />

Malattie del Ricambio Medico<br />

Endocrinologo e Diabetologo<br />

presso la Asl RmD<br />

L’inverno si sta per concludere, il prossimo mese entra la primavera<br />

sano essere un valido ausilio<br />

soprattutto per le adiposità localizzate,<br />

che sono le più difficili<br />

da rimuovere e che alcune volte<br />

restano, così strutturate, anche<br />

dopo aver raggiunto il peso<br />

forma, in tal caso la cavitazione,<br />

la radiofrequenza e la mesoterapia,<br />

possono essere la strategia<br />

vincente. Inoltre se il calo di<br />

peso, a cui si va incontro, è<br />

molto significativo, come conseguenza<br />

ci potrebbe essere una<br />

lassità dei tessuti, soprattutto<br />

cute e sottocutaneo, che quindi<br />

risentirebbero positivamente di<br />

trattamenti come la radiofrequenza.<br />

Chiaramente il tipo di trattamento<br />

deve essere scelto sulla<br />

base di una valutazione clinicometabolica<br />

e vanno valutate<br />

anche le controindicazioni, caso<br />

per caso e non empiricamente<br />

come potrebbe essere il suggerimento<br />

di un’ amica…<br />

Dott.ssa Giannini, i trattamenti<br />

medico-estetici, possono<br />

essere una corsia preferenziale?<br />

Assolutamente no! La mia ventennale<br />

esperienza e la letteratura<br />

internazionale, mi dicono che<br />

solo un approccio olistico, che<br />

preveda tutto quanto detto sopra,<br />

può dare dei risultati consistenti,<br />

migliorando la nostra qualità di<br />

vita e la nostra salute e soprattutto<br />

permettendo di conservare<br />

i risultati nel tempo.<br />

Dott.ssa Debora Giannini<br />

Endocrinologo - Diabetologo<br />

ASL Rm D<br />

Via Poggio di Venaco, 28<br />

0656305040 - 3493403141<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

27<br />

B


L A B E L L E Z Z A D E L L A S A L U T E<br />

28<br />

Il bello<br />

dell’omeopatia<br />

All’epoca del mia tesi di diploma aa<br />

2000 l’Italia, purtroppo come spesso<br />

accade; era in ritardo rispetto al resto<br />

dell’Europa. A quei tempi solo circa il 2% dei<br />

nostri connazionali affermavano di utilizzare<br />

questo tipo di cure. Oggi le cose sono cambiate<br />

anche se, ovviamente, siamo ben lontani<br />

da altri paesi europei. Nel 1947 il dr Peter Fischer<br />

diventava direttore del London Homeopathic<br />

Hospital in convenzione con il<br />

Servizio Sanitario Nazionale e medico per-<br />

L’OMEOPATIA IN CIFRE<br />

IN EUROPA<br />

• 1.300 miliardi di lire (fatturato<br />

industria 1998)<br />

• 100.000 medici prescrittori<br />

• 50.000 farmacie<br />

• 50 milioni di pazienti<br />

In Francia, Germania ed Inghilterra<br />

quasi un terzo dei professioniosti<br />

dichiarano di prescrivere<br />

regolarmente omeopatia, mentre<br />

tra i consumatori quasi il 40% afferma<br />

di usarla.<br />

(fonte tesi di diploma: “Il mercato italiano<br />

ed europeo del medicinale omeopatico”.<br />

Istituto Superiore di Medicina Olistica e di<br />

Ecologia Università degli Studi di Urbino<br />

aa 2000 Dr. Riccardo Sansoni.<br />

sonale della Regina nel 2001.<br />

Al di fuori delle cifre la cosa che salta agli occhi<br />

è che una percentuale significativamente<br />

rilevante dei paesi culturalmente evoluti cerca<br />

soluzioni alternative per curare e/o risolvere<br />

problemi legati all’avanzare dell’età con la<br />

speranza di riuscire a vivere la propria vita nel<br />

miglior modo possibile rispettando il proprio<br />

organismo mantenendolo nel più alto grado di<br />

efficienza possibile.<br />

La validità della medicina omeopatica non sta<br />

tanto nel curare la febbre con aconitum o<br />

belladonna invece che con del paracetamolo,<br />

ma quanto nella capacità di riuscire ad ottenere<br />

una caratterizzazione dell’individuo tale<br />

da poterne prevedere e conoscere tendenze,<br />

attitudini e predisposizioni comportamentali,<br />

patologiche e caratteriali.<br />

Recenti studi dimostrano come la cellula primordiale<br />

dell’uovo fecondato mostra tre foglietti<br />

embrionali che danno origine in base<br />

alla loro prevalenza a tre tipi costituzionali<br />

entoblastico, mesoblastico, ectoblastico ed<br />

in ultimo il cordoblastico che rappresenta<br />

l’equilibrio dei tre precedenti.<br />

Dall’entoblasto derivano l’apparato digerente,<br />

il fegato il pancreas, la tiroide etc. La<br />

corporatura di questi individui sarà tendente<br />

all’aumento di peso corporeo dovuto al suo<br />

aspetto neuroendocrino (ipopituarico, iposurrenalico<br />

e iperpancreatico) ed anche all’eccessivo<br />

sviluppo dell’apparato digerente.<br />

Soggetti con cute pallida, derma spesso e<br />

molle con un frequente accumulo di tessuto<br />

adiposo localizzato su addome, fianchi, bacino<br />

e sottomentoniero. Sono soggetti brevilinei<br />

astenici, la mano è larga con dita corte<br />

e gonfie, con bassi livelli di attività motorie.<br />

Secondo Ippocrate (IV a.C.) è il linfatico.<br />

Dal mesoblasto derivano la muscolatura liscia<br />

e striata, le ossa, l’apparato cardiocircolatorio,<br />

quello urogenitale, la milza ed il corticosurrene.<br />

Soggetti brevilinei stenici con buon sviluppo<br />

osteomusco-lare con torace largo e vil-<br />

Duilio Litorale<br />

A colloquio con...<br />

Dott. Riccardo Sansoni<br />

Farmacista con specializzazione in<br />

scienza e tecnologia farmaceutiche<br />

omeopatiche.<br />

loso. Questi individui hanno alti livelli di attività<br />

psicomotoria con una emotività in sintonia<br />

con l’ambiente ed una tendenza alla socializzazione.<br />

Secondo Ippocrate (IV a.C.) è<br />

il sanguigno.<br />

Dall’ectoblasta derivano il SNC e periferico,<br />

la midollare surrenale, la cute ed i suoi annessi.<br />

Soggetti magri con uno scarso tono<br />

muscolare. La mano è lunga magra e poco<br />

muscolosa, la cute marmorizzata, possono<br />

tendere ad un deficit respiratorio per scarso<br />

sviluppo della gabbia toracica. Sono soggetti<br />

che tendono ad una lassità legamentosa<br />

quindi molto slogati ed inclini alla danza.<br />

Hanno alti livelli di frequenze agli stimoli accompagnati<br />

ad una iperemotività. Sono individui<br />

dove la funzione mentale ha una dominanza<br />

della funzione recettività. Secondo<br />

Ippocrate (IV a.C.) è il bilioso<br />

Ho voluto brevemente accennare a questi<br />

concetti per far comprendere come una conoscenza<br />

atten-ta e profonda di ogni individuo<br />

può portare a prevederne tendenze comportamentali,<br />

attitudinali, emozionali e<br />

patologiche. Ecco il bello dell’omeopatia.<br />

Dr Riccardo Sansoni<br />

Gli articoli precedentemente pubblicati<br />

sono consultabili sul sito:<br />

www.farmaciaaxamadonnetta.it<br />

e-mail: farmacia.axamadonnetta@<br />

farmacia360.com<br />

FEBBRAIO2013


Sono Sergio L., 64 anni, di<br />

Ostia; in seguito ad un’ischemia<br />

cerebrale ho ora una deviazione<br />

dell’occhio sinistro con<br />

conseguente fastidiosa visione<br />

doppia, detta diplopia. Esiste un<br />

rimedio rapido che possa permettermi<br />

di riprendere una regolare<br />

attività?<br />

Il suo problema è di tipo<br />

prettamente vascolare, nel<br />

senso che l’ischemia ha<br />

colpito una zona del cervello<br />

in cui originano o decorrono<br />

i nervi oculomotori,<br />

deputati cioè al movimento degli<br />

occhi, provocando l’inattività di<br />

uno di essi. Generalmente, con<br />

un’adeguata terapia volta al miglioramento<br />

circolatorio ed al<br />

trofismo dei tessuti nervosi, queste<br />

fibre nervose riprendono a<br />

funzionare almeno parzialmente,<br />

consentendo il ripristino più o<br />

meno soddisfacente della visione<br />

binoculare, purché l’ischemia<br />

non sia troppo estesa. In questi<br />

casi i tempi di recupero sono<br />

molto lenti e vanno dai sei mesi<br />

(nei casi più favorevoli) ad anche<br />

due anni, e purtroppo non esiste<br />

un modo di accelerare il decorso,<br />

così come per tutti gli esiti non<br />

oculari di ischemia cerebrale.<br />

A colloquio con...<br />

Dott. Gianfranco<br />

Panarello Muscolino<br />

Specialista in clinica Oculistica<br />

e Chirurgia Oculare<br />

Per quanto riguarda la gestione<br />

dell’oculista di tale patologia gli<br />

esami da effettuare sono: una<br />

precisa determinazione del visus,<br />

il controllo del fundus oculi per<br />

una valutazione della papilla ottica<br />

e dei vasi arteriosi e venosi<br />

retinici, un controllo ortottico,<br />

ovvero lo studio della motilità<br />

DIPLOPIA<br />

cioè visione doppia<br />

ED ISCHEMIA<br />

oculare, uno schermo di Hess<br />

che ci fa individuare il muscolo<br />

alterato e l’entità del danno di<br />

tale muscolo.<br />

Per cercare di attenuare la diplopia<br />

si possono utilizzare delle<br />

lenti particolari, le lenti prismatiche,<br />

che spesso riescono a minimizzare<br />

la diplopia e bisogna<br />

sottoporsi a frequenti controlli<br />

oculistici perché la situazione si<br />

modifica gradualmente nel<br />

tempo.<br />

Studio:<br />

Viale Vasco de Gama, 58 Ostia<br />

Tel. 06.56337435<br />

Cell. 335.5214614<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

29<br />

B


L A B E L L E Z Z A D E L L A S A L U T E<br />

30<br />

Salve, amici di Duilio. É iniziato il<br />

nuovo anno con la speranza che tutti<br />

abbiamo che sia migliore dell’anno<br />

appena trascorso. Lo so, si dice sempre così,<br />

però questa volta credo che tutti abbiano veramente<br />

bisogno di un anno migliore. La<br />

situazione economica, in Italia, ma anche nel<br />

resto del mondo occidentale non è delle più<br />

rosee, la disoccupazione aumenta, viviamo<br />

quotidianamente esperienze di vita di<br />

conoscenti, amici, parenti a cui la crisi ha<br />

tolto quel poco di agiatezza e di sicurezza nel<br />

domani, conosciamo pensionati che anziché<br />

riposare in tranquillità al termine di una vita<br />

di lavoro sono costretti a quasi mendicare,<br />

tanti cittadini a fare rinunce per sé e per i propri<br />

figli. Però la speranza, il credere in un domani<br />

migliore non deve mai abbandonarci.<br />

Anche in virtù di ciò noi della Dental Sinergy,<br />

in accordo in accordo con le aziende<br />

che ci fornicono i materiali, con i nostri laboratori<br />

odontotecnici, con il nostro personale,<br />

abbiamo chiesto, e noi per primi, di fare<br />

tutti un passetto indietro, di stringere all’osso<br />

i costi, così da poter offrire ai cittadini che<br />

vogliono curarsi, ma per i suddetti motivi<br />

non possono per ragioni economiche, potersi<br />

continuare a curare però a costi molto molto<br />

contenuti. Siamo stati così bravi da poterci<br />

oggi vantare di essere competitivi come costi<br />

con i cosiddetti “viaggi della speranza” nei<br />

paesi dell’Est (Croazia, Romania): ad es. da<br />

noi un dente completo su impianto endosseo<br />

(perciò l’impianto, il moncone pilastro, il<br />

dente provvisorio ed il dente definitivo in ceramica)<br />

viene a costare 1.000,00€ (se volete<br />

controllare su internet vedrete che è il costo<br />

di trattamento delle cliniche dell’Est Europa:<br />

non fatevi ingannare, a volte loro indicano<br />

solo il costo dell’impianto (es 450/500 euro)<br />

senza dire che a ciò và aggiunto tutto il resto<br />

per riavere il dente; solo con l’impianto nell’osso<br />

non ci si fa niente, non ci si mangia!!!<br />

Chiaramente ciò non deve comportare un abbassamento<br />

anche della qualità dei materiali<br />

né tantomeno della nostra professionalità,<br />

anzi, devo dire che, avendo la possibilità di<br />

lavorare di più, e pertanto di acquistare materiali<br />

in maggiori quantità, possiamo ottenere<br />

anche prezzi migliori e/o qualità di<br />

fascia più alta spendendo meno!!Controllate<br />

pure il nostro tariffario pubblicato su questa<br />

pagina, che comunque resta sempre nell’ambito<br />

del tariffario minimo dell’Ordine dei<br />

Medici e confrontate....rimarrete sbalorditi.<br />

Ed inoltre, il paziente, se vuole, può ottenere<br />

da società finanziarie note, attraverso una<br />

nostra convenzione stipulata, un finanziamento<br />

dell’importo dell’onorario a VERO<br />

costo zero di interessi, fino a 60 mesi (perciò<br />

con rate di 100/200 euro mensili può ottenere<br />

le cure richieste).<br />

È stata questa un’iniziativa da noi voluta<br />

basata sulla nostra quotidiana esperienza nei<br />

Duilio Litorale<br />

A colloquio con...<br />

Gruppo Dental Sinergy<br />

Dott. Giovanni Massimo Orchi<br />

Medico chirurgo<br />

Specialista in odontostomatologia<br />

Il coraggio della trasparenza<br />

nostri centri: eravamo stufi, e tristi, nel<br />

vedere nostri pazienti rinunciare ad una cura,<br />

ad un trattamento ortodontico per un proprio<br />

figlio, in quanto non si poteva spendere, perchè<br />

non potevano permetterselo. Ed allora è<br />

nata questa iniziativa per una odontoiatria più<br />

solidale, sociale, che vada incontro alla gente<br />

in questo momento di difficoltà. Sperando e<br />

credendo, di aver fatto qualcosa di buono, vi<br />

do appuntamento al prossimo mese augurando<br />

a tutti buona salute.<br />

Dott. Giovanni Massimo Orchi<br />

Studio dentistico associato<br />

Via delle Baleniere, 78 - Ostia Lido<br />

Tel 06.5610234<br />

gmoh@hotmail.com<br />

FEBBRAIO2013


Dimagrire con il massimo guadagno<br />

estetico.<br />

Nonostante si possa riuscire a<br />

perdere qualche chilo con la<br />

dieta del “fai da te”, dimagrire<br />

nei punti giusti è ben altra questione<br />

e non si può prescindere<br />

dalle indicazioni di un professionista<br />

del settore.<br />

Il tessuto adiposo, in alcuni distretti<br />

corporei, funge da riserva<br />

energetica dell’organismo. Le<br />

aree di adiposità localizzata ne<br />

sono l’esempio lampante e sono<br />

le ultime, durante il dimagrimento,<br />

ad essere mobilizzate.<br />

Ogni uomo che abbia tentato di<br />

dimagrire sa che nonostante la<br />

bilancia indichi qualche chilo in<br />

meno e il volume corporeo sia in<br />

generale diminuito, le adiposità<br />

sui fianchi e l’addome (le così<br />

dette maniglie dell’amore) sono<br />

ferme lì come se fossero ancorate.<br />

Così la donna sa bene che<br />

pur dimagrendo e facendo grandi<br />

sacrifici, mentre viso e seno si<br />

Dott.ssa Sabrina Artale<br />

Medico chirurgo, Master<br />

nutrizione clinica e dietoterapia<br />

svuotano, le zone più critiche dei<br />

fianchi e delle cosce stanno lì indisturbate.<br />

Nel caso della donna,<br />

peraltro, è molto frequente che la<br />

parte superiore del corpo indossi<br />

una taglia diversa da quella inferiore.<br />

Il limite delle diete tradizionali<br />

Nei pazienti con una distribuzione<br />

adiposa particolarmente<br />

localizzata bisogna garantire che<br />

il dimagrimento avvenga in maniera<br />

da armonizzare le sue<br />

forme e non, così come quasi<br />

sempre accade, accentuarne le<br />

disarmonie. Con una dieta ipocalorica<br />

tradizionale questo è impossibile,<br />

poiché il<br />

dimagrimento avviene prevalentemente<br />

a carico dei distretti più<br />

magri con scarso guadagno estetico<br />

per il paziente.<br />

La dieta lipolitica<br />

Da qualche anno è stato protocollato<br />

un sistema alimentare che<br />

LA LIPOSCULTURA<br />

ALIMENTARE...<br />

CON LA DIETA LIPOLITICA<br />

aggredisce e riduce selettivamente<br />

il grasso resistente alle<br />

diete tradizionali. Questa terapia<br />

alimentare, chiamata dieta lipolitica,<br />

è di pertinenza esclusivamente<br />

medica e, come tutti i<br />

trattamenti medici, necessita una<br />

visita accurata, un controllo degli<br />

esami del sangue e la ricerca di<br />

eventuali controindicazioni.<br />

Il trattamento<br />

Sulla base di calcoli specifici, assolutamente<br />

individuali, il paziente<br />

deve assumere una certa<br />

quantità di proteine sotto forma<br />

di integratore e di alimenti, in assenza<br />

quasi totale di zuccheri e<br />

grassi per un periodo molto limitato<br />

di tempo. Successivamente<br />

e gradualmente, vengono reintrodotti<br />

tutti gli alimenti. L’integratore<br />

in questione è un<br />

concentrato di proteine naturali e<br />

sali minerali e non contiene<br />

alcun farmaco.<br />

I vantaggi rispetto alla dieta<br />

ipocalorica tradizionale<br />

Una liposcultura alimentare:<br />

non esiste schema alimentare che<br />

produca un maggior vantaggio<br />

estetico della dieta lipolitica.<br />

Questo tipo di alimentazione, infatti,<br />

riduce il tessuto adiposo favorendo<br />

il rimodellamento della<br />

silhouette corporea con una notevole<br />

diminuzione della massa<br />

grassa, senza ridurre il tono dei<br />

muscoli e della pelle.<br />

Una dieta senza fame e senza<br />

stanchezza: il consumo dei<br />

grassi di riserva determina la<br />

produzione di sostanze che, dopo<br />

qualche giorno, fanno scomparire<br />

la spiacevole sensazione di fame,<br />

costante in tutte le diete. Il sistema<br />

nervoso centrale, inoltre,<br />

viene stimolato<br />

positivamente, tanto che quasi<br />

sempre viene riferita una sensazione<br />

di benessere, mai presente<br />

negli altri regimi alimentari.<br />

È motivante: se la dieta tradizionale,<br />

per non essere dannosa,<br />

deve ridurre il peso massimo di<br />

un chilo a settimana, nella dieta lipolitica<br />

i risultati sono molto più<br />

veloci. La perdita di massa grassa<br />

varia tra 1,5 e 2 Kg la settimana<br />

ed avviene prevalentemente nelle<br />

zone più critiche. Ciò incentiva<br />

molto il paziente che facilmente<br />

si scoraggia durante un dimagrimento<br />

troppo lento.<br />

È pratica: lo schema alimentare<br />

è molto semplice e permette di<br />

non pesare costantemente gli alimenti.<br />

Se si mangia fuori casa, il<br />

pasto può essere sostituito con<br />

un integratore, senza troppi sacrifici<br />

e perdite di tempo.<br />

È una dieta medica: la dieta lipolitica<br />

è un protocollo che può<br />

essere prescritto solo dal medico<br />

e che non può essere prolungato<br />

o ripetuto nel tempo senza il suo<br />

consenso. Al raggiungimento del<br />

peso e del massimo risultato<br />

estetico desiderabile, seguirà un<br />

mantenimento con periodici controlli,<br />

sino alla stabilizzazione<br />

del risultato. Un controllo medico<br />

periodico, d’altra parte,<br />

evita le cosiddette diete “fai da<br />

te” che tanti guai possono procurare<br />

all’organismo e alla psiche<br />

del paziente.<br />

Studio Medico Med&Tech<br />

Via delle Baleniere, 91 - Ostia Lido<br />

Tel. 06.5640488<br />

www.med-tech.it - info@med-tech.it<br />

Studio Medico<br />

Viale Mazzini, 73 - Roma<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

31<br />

B


R E C E N S I O N I<br />

32<br />

Oscar Zorzi<br />

Il ragazzo di Afragola. Metempsicosi di una vita<br />

Vertigo Edizioni<br />

Nella bella prefazione al libro Francesco<br />

Facciolo scrive: “Dalla lettura di<br />

questo “diario” di Oscar Zorzi mi restano<br />

alcuni click: racconti di formazione,<br />

cronache di un’epoca, ricordi, passioni e<br />

grandi emozioni…E’ un diario caldo, scritto<br />

col sangue e giunge intero al cuore del lettore”.<br />

E’ una narrazione appassionata, spesso<br />

dolorosa, del percorso di una vita, ricca di<br />

esperienze che hanno formato un individuo,<br />

trasformato un adolescente timido e chiuso<br />

in un uomo capace di sinceri e profondi affetti,<br />

rigorosamente onesto e amante della libertà.<br />

Il libro è diviso in cinque parti nelle<br />

quali si evocano le tappe salienti di una vita<br />

e di un contesto storico e sociale: da una infanzia<br />

problematica e segnata profondamente<br />

dalla guerra con i disagi dello sfollamento e<br />

la mancanza di cibo agli anni difficili della<br />

scuola che spingono lo scrittore a scegliere<br />

di lavorare: incominciano le sue esperienze<br />

lavorative negli alberghi e nei ristoranti, interrotte<br />

da vari tentativi di riprendere gli studi<br />

ai quali in quel periodo era difficile accedere.<br />

Quindi il colpo di fortuna con l’assunzione<br />

all’Alitalia con la prospettiva di girare il<br />

mondo, di conoscere usi e costumi di genti<br />

diverse e località di estrema bellezza; di questo<br />

lavoro Oscar ricorda anche i numerosi lati<br />

negativi dovuti ad una corruzione dilagante<br />

in tutti i settori. Alla fine Oscar abbandona<br />

l’Alitalia per dedicarsi ad una forma particolare<br />

di arte: la vetrosilarte, la realizzazione di<br />

una tecnica vetraria che lo porterà al successo.<br />

Una vita intensa la cui peculiarità è il<br />

viaggio: Oscar si sposta continuamente,<br />

prima in Italia, poi all’estero. Il viaggio ha<br />

una forte valenza formativa; ne è testimone il<br />

timido ragazzo di Afragola che nel tempo si<br />

è trasformato nel valente artista che tutti conoscono<br />

e che ha saputo concretizzare le sue<br />

emozioni, creando una famiglia coesa e serena.<br />

Nell’autobiografia di Zorzi si alternano<br />

e si intrecciano passato e presente, la narrazione<br />

si fa a volte concitata e incalzante, si<br />

sovrappongono ricordi ed emozioni in una<br />

Duilio Litorale<br />

Presentando<br />

questo coupon<br />

sconto 10%<br />

Libreria Meucci<br />

ridda confusa e appassionata. E’ la vita che<br />

parla, che si esprime in tutte le sue sfaccettature,<br />

nel bene e nel male.<br />

FEBBRAIO2013


Avvincente libro di accurata ricerca storica di Anna Maria Casavola<br />

2000 Carabinieri di roma<br />

furono deportati nei lager nazisti<br />

Anna Maria Casavola è docente<br />

di storia e collaboratrice del<br />

L’autrice,<br />

Museo storico della Liberazione di<br />

via Tasso e dell’ Associazione ex internati nei<br />

Lager Nazisti non strizza l’occhio alle mode<br />

correnti del “noir” storico e del “documentar<br />

narrando”, ma con una ricerca appassionata,<br />

e al tempo stesso rigorosa, riesce a riproporre<br />

alI’ attenzione morale e civile un evento del<br />

tutto dimenticato come quello della deportazione<br />

nazista di circa duemila carabinieri<br />

delle caserme e stazioni di Roma, pregiudiziale<br />

e funzionale per il gen. Kappler — sapeva<br />

bene che i Carabinieri romani,<br />

responsabili dell’ordine pubblico in città, non<br />

l’avrebbero mai consentita – alla (poi più<br />

nota) deportazione degli oltre mille ebrei residenti<br />

nella Capitale.<br />

Il motivo di questa scelta lo illustra la stessa<br />

autrice: “Oggi si parla tanto di crisi dei valori,<br />

ma si dimentica che essi non nascono<br />

dal nulla, non si improvvisano né si cambiano<br />

dall’oggi al domani. Essi possono solo<br />

scaturire dalla lezione del passato, ma se questo<br />

passato non lo si riconosce (…) non abbiamo<br />

alcuno strumento per costruire la<br />

nostra identità di persona e di popolo”.<br />

Dunque il segno di un serio impegno di documentazione<br />

storica tratta da materiale in<br />

gran parte inedito, ma anche di forte umanità<br />

che fa leggere il libro tutto d’un fiato. Le sofferenze<br />

fisiche e morali dei carabinieri e<br />

degli altri militari italiani internati nei lager<br />

vi trovano una sublimazione comune nel ricevere<br />

la giusta luce su di una serie di vicende<br />

e di voci che realizzano – “una storia<br />

dal basso contro l’arroganza della forza in<br />

nome della coscienza e della dignità da parte<br />

di militari senza nome”.<br />

Dunque non solo l’episodio di Salvo d’Acquisto,<br />

come si de sume dal paragrafo introduttivo<br />

del primo capitolo; ma da quel 7<br />

ottobre 1943, che vide il disarmo e la cattura<br />

dei 2000 carabinieri romani, I ‘analisi di<br />

Anna Maria Casavola<br />

(sempre più documentata<br />

ed anche sofferta al punto<br />

da coinvolgere totalmente<br />

il lettore) si sofferma sulla<br />

scelta del “no” dei militi<br />

alla Repubblica Sociale<br />

Italiana, sopratutto nel<br />

nome del giuramento di<br />

fedeltà al Re e alla Patria.<br />

E la parte dolorosa: gli eccidi,<br />

le sofferenze, ma<br />

anche la grave delusione<br />

deI ‘‘Paese che non comprende”<br />

i reduci militari<br />

dei lager ed i cui governanti,<br />

presi dai problemi<br />

occupazionali e d’ordine<br />

pubblico del momento,<br />

nemmeno sollecitano il<br />

loro rientro in Patria dopo<br />

oltre un anno dalla fine<br />

della guerra.<br />

E poi la “ chicca” : l’indagine<br />

storica rigorosa e<br />

senza orpelli fa emergere<br />

la fondatezza di quello che<br />

gli studiosi dei fatti del<br />

1943 era rimasto sempre<br />

un mistero: la liberazione<br />

di Mussolini dalla prigione sul Gran Sasso<br />

non come è stata raccontata dai tedeschi (la<br />

grande impresa di Otto Skortzeny e dei suoi<br />

paracadutisti) ma sotto la luce più penetrante,<br />

e per gli italiani più inquietante, di un probabile<br />

tacito accordo di vertice fra gli staff del<br />

Re e del Fascio: Vittorio Emanuele III da<br />

Roma se ne va in corteo d’auto ad Ortona,<br />

per poi imbarcarsi per Brindisi, senza incontrare<br />

blocchi stradali di sorta, mentre Mussolini<br />

viene “liberato” dai tedeschi senza che i<br />

carabinieri, costretti in tal senso da disposizioni<br />

superiori, oppongano resistenza armata.<br />

Dunque una ricerca attenta e meditata dei do-<br />

cumenti riguardanti i Carabinieri rimasti soli<br />

nella bufera dell’8 settembre, vedendo però<br />

quel giorno non tanto o non solo come data<br />

infausta alla storia militare e civile del Paese,<br />

quanto come l’ora della verità per l’attitudine<br />

etica degli italiani in genere di fronte ad un<br />

tale sconvolgimento.<br />

Il tutto con la prosa giusta della ricercatrice<br />

precisa che sa essere anche narratrice coinvolgente.<br />

Lino D’Orta<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

33


34<br />

Prossimamente in libreria il nuovo trattato scientifico della<br />

dott.ssa Maria Stallone Alborghetti sulla Bioenergetica<br />

La Bioenergetica si pone come obiettivo la comprensione della personalità e la salute dell’individuo<br />

attraverso l’energia che fluisce liberamente nel corpo. E’ inoltre un ulteriore contributo alla psicoanalisi.<br />

Duilio Litorale<br />

FEBBRAIO2013


36<br />

Sall’associazione “Sostegno”<br />

un corso gratuito<br />

per assistenti domiciliari<br />

testo// Silvia Grassi<br />

Assistenza... e non solo<br />

il 19 gennaio e proseguirà<br />

fino al 16 marzo con cadenza bi-<br />

E’iniziato<br />

settimanale, il corso gratuito per<br />

assistenti domiciliari pensato, progettato e<br />

realizzato dalla psicologa dott. Patrizia Salis,<br />

fondatrice dell’Associazione Sostegno. Ben<br />

48 ore di incontri incentrati sul sapere, saper<br />

fare e saper essere , in altre parole: conoscere,<br />

avere capacità, diventare competenti, in una<br />

delle attività più richieste nell’attuale panorama<br />

, spesso poco fertile, del mondo del lavoro.<br />

Quella delle badanti è una realtà nuova nella<br />

quale si intrecciano modelli antichi e recenti<br />

di attività, comportamenti, relazioni. Per questo<br />

è necessario, secondo Patrizia Salis disegnare<br />

una nuova figura professionale e anche<br />

riempire di contenuti un modo di essere che<br />

in passato si è basato molto spesso sull’improvvisazione.<br />

L’assistenza agli anziani e ai disabili costituisce<br />

infatti un problema specifico dei nostri<br />

tempi, frutto di modelli familiari e lavorativi<br />

che non consentono più di occuparsi delle<br />

persone più deboli.<br />

Quello di assistere gli anziani invalidi e<br />

spesso malati che fino a una generazione fa<br />

era considerato un dovere morale e un assolvimento<br />

spontaneo di compiti all’interno<br />

della famiglia è divenuto oggi fonte di problemi<br />

e preoccupazioni, immersi come siamo<br />

in occupazioni a tempo pieno. Di qui la necessità<br />

di persone specificatamente addette<br />

alla cura dei più deboli. Ma ciò non è tutto.<br />

La presenza sempre più massiccia di tecnologie<br />

nell’assistenza , unita a conoscenze sempre<br />

più specialistiche in questo campo, rende<br />

inevitabile la richiesta che tale personale sia<br />

adeguato, preparato e competente.<br />

Il corso organizzato da Patrizia Salis prevede<br />

quindi incontri di formazione con professionisti<br />

specializzati in vari settori. Dal medico<br />

di famiglia, al neurologo, al rianimatore, allo<br />

psicologo. Esperti di fisioterapia, logopedia,<br />

igiene e alimentazione, ma anche incontri di<br />

filosofia , arte e musica terapia.<br />

E’ infatti impensabile, nella prospettiva di<br />

questo corso, fare riferimento esclusivamente<br />

ad un sapere tecnico pratico, slegato da una<br />

prospettiva umanistica, che ponga invece al<br />

centro l’individuo come essere umano.<br />

L’assistenza solleva questioni filosofiche che<br />

non investono solo l’etica professionale o la<br />

deontologia, ma l’intero universo spirituale,<br />

morale ed etico, non solo dell’assistente , ma<br />

anche dell’assistito.<br />

Uno dei momenti cruciali del rapporto sta<br />

proprio nel confronto di mondi, spesso diversi<br />

e lontani anche nelle usanze, nelle credenze<br />

negli atteggiamenti di vita .Di qui la<br />

necessità di una riflessione che aiuti a recu-<br />

Duilio Litorale<br />

perare i valori della diversità senza far perdere<br />

identità.<br />

L’attività dell’associazione Sostegno oltre<br />

alla formazione per gli assistenti domiciliari,<br />

per andare incontro alle esigenze dei pazienti<br />

e di chi se ne prende cura, fornisce sostegno<br />

psicologico ai pazienti oncologici, ma anche<br />

a pazienti con patologie degenerative e ai<br />

loro famigliari.<br />

Per informazioni sui corsi e sul Consultorio<br />

psicologico contattare l’associazione sostegno<br />

al numero 338.5705875 o scrivere una<br />

mail a: associazionesostegno@tiscali.it<br />

www.associazionesostegno.altervista.org<br />

Il corso si terrà presso il teatro Affabulazione in piazza Agrippa 7 ad Ostia Lido.<br />

Orari: Sabato dalle 15 alle 17 (2 ore), domenica dalle 9 alle 13 (4 ore)<br />

Totale ore: 46<br />

IL CORSO SI TERRA’ PRESSO AFFABULAZIONE P.ZZA AGRIPPA 7 OSTIA LIDO<br />

ORARI: SABATO DALLE 15 ALLE 17 (2 ORE) DOMENICA DALLE 9 ALLE 13 (4 ORE )<br />

TOTALE ORE 46<br />

19 gennaio sabato ore 9/13 INTRODUZIONE AL CORSO PSICOLOGIA<br />

NEUROLOGO MOSTARDINI<br />

+ PINA CITARELLA alimentazione igiene<br />

la profilassi, Decubiti<br />

20 gennaio domenica ore 15/17 OSS GIALLUSSI<br />

26 gennaio sabato ore 15/17 SILVIA GRASSI ETICA<br />

27 gennaio domenica 9/13 MEDICO RICCARDO ARMIDA +<br />

PATRIZIA SALIS PSICOLOGIA<br />

2 febbraio sabato ore 15/17 LOGOPEDISTA Grattarola Chiara<br />

3 febbraio domenica ore 9/13 LOGOPEDISTA Grattarola Chiara<br />

9 febbraio sabato ore 15/17 FISIOTERAPIA CRISTIANO PARISI<br />

10 febbraio domenica ore 9/ 13 FISIOTERAPIA CRISTIANO PARISI<br />

16 febbraio sabato ore 15/17 Arteterapia TOPINO ILARIA<br />

17 febbraio domenica ore 9/ 13 ARTE TERAPIA TOPINO ILARIA<br />

PAOLA GUIA MUCCIOLI<br />

23 febbraio sabato 15/17 OSS GIALUSSI<br />

24 febbraio domenica ore 9/13 MEDICO RICCARDO ARMIDA<br />

24 febbraio domenica ore 15/17 OSS GIALLUSSI<br />

9 marzo sabato ore 15/17 MEDICO DI FAMIGLIA MARIO FALCONI<br />

10 marzo domenica ore 15/17 OSS GIALLUSSI<br />

16 marzo sabato ore 15/17 OSS GIALLUSSI<br />

ESAME FINALE IN DATA DA STABILIRE<br />

FEBBRAIO2013


...dal mondo della scuola<br />

la Scienza e la Tecnica<br />

nell’evoluzione del rapporto Uomo-Natura<br />

testo// Silvia Rossetto<br />

il titolo del secondo<br />

seminario di<br />

E’questo<br />

approfondimento del<br />

concorso di filosofia per i Licei<br />

del XIII Municipio, nell’anno<br />

scolastico 2012/2013, tenuto il 24<br />

gennaio u.s. nell’aula magna del<br />

Liceo Democrito di Casal Palocco.<br />

Relatori Gianluca Cavino<br />

e la nostra giornalista Silvia<br />

Grassi.<br />

Giunto ormai alla terza edizione,<br />

il concorso si propone quest’anno<br />

di far cimentare gli allievi sul<br />

tema, L’uomo tra scienza e tecnica:<br />

quale futuro?<br />

Secondo i due relatori, le domande<br />

sul futuro sono domande<br />

sulle scelte e sui percorsi da compiere,<br />

per cui è necessario conoscere<br />

la propria storia e porsi<br />

criticamente in rapporto al presente.<br />

La visione meccanicistica e deterministica<br />

della realtà, che si è<br />

imposta con lo sviluppo della<br />

scienza nell’età dell’Illuminismo,<br />

ha contribuito a creare alcune<br />

convinzioni, che incidono profondamente<br />

sul nostro rapporto<br />

con la Natura.<br />

Innanzi tutto la convinzione che<br />

essa sia qualcosa di cui si possono<br />

svelare i segreti, comprendere<br />

le leggi che la governano e<br />

quindi, attraverso la tecnica, manipolare<br />

i processi. Accanto a<br />

questa anche l’idea che la Natura<br />

sia un enorme ed inesauribile serbatoio<br />

di risorse a cui attingere<br />

indefinitamente e che comunque<br />

resta sempre uguale a se stesso.<br />

Infine l’idea che il progresso,<br />

grazie alla scienza e alla tecnica,<br />

sia un processo indefinito di crescita<br />

e di benessere, che ha in sé<br />

anche gli strumenti per correg-<br />

gere e superare eventuali danni<br />

che esso stesso ha provocato.<br />

In questa visione la Natura perde<br />

ovviamente quanto di sacro e di<br />

divino manteneva nelle culture<br />

del passato, diventando facile<br />

preda di strumentalizzazioni e asservimento<br />

alle leggi dell’economia<br />

e del profitto. Gli uomini e le<br />

donne dell’antichità, infatti - sottolineano<br />

Gianluca Cavino e Silvia<br />

Grassi - si muovevano<br />

idealmente tra la consapevolezza<br />

di essere parte della Natura in un<br />

unico universo e il senso del rispetto<br />

sacro e religioso per essa.<br />

Erano consapevoli che esisteva<br />

un’unità in cui ogni elemento e<br />

ogni momento della vita del singolo<br />

rientrava in un tutto armonico;<br />

l’uomo pur intervenendo<br />

sulla Natura non poteva farlo che<br />

all’interno di un ordine in cui si<br />

realizzava la legge divina. Questo<br />

senso di appartenenza oggi –<br />

evidenziano i relatori- sopravvive<br />

in noi solo come sentimento romantico.<br />

Si riconosce talvolta la<br />

forza e la perfezione della Natura,<br />

ma con la consapevolezza<br />

che quel mondo di bellezza e armonia<br />

è per noi ormai precluso.<br />

Oltre a ciò essa ha perso per<br />

sempre per l’uomo ogni senso di<br />

sacralità. Nei miti delle popolazioni<br />

antiche e primitive, infatti<br />

quasi universalmente si nota<br />

come gli elementi della natura<br />

venissero identificati con divinità<br />

primordiali, come la terra e l’aria,<br />

o con doni divini, come ad esempio<br />

il fuoco e l’acqua.<br />

Anche l’indagine filosofica –<br />

proseguono- nell’età antica e medievale<br />

riservava alla Natura un<br />

posto privilegiato. Per i filosofi<br />

presocratici era proprio negli elementi<br />

come l’acqua o l’aria che<br />

si trovava il principio della realtà.<br />

Ma anche le filosofie più complesse,<br />

come quella di Platone e<br />

di Aristotele, consegnavano alla<br />

Natura un fine superiore; per i<br />

più importanti filosofi cristiani,<br />

essa era, addirittura, immagine<br />

di Dio.<br />

E’ alle soglie dell’età moderna,<br />

con l’alchimia, che il rapporto sacrale<br />

comincia ad incrinarsi. La<br />

Natura diventa un oggetto da indagare,<br />

che ha leggi proprie e segreti<br />

custoditi da svelare così da<br />

poterla manipolare. Convinzione<br />

questa che la scienza confermerà<br />

Da sinistra : il prof. Di<br />

Siena, il prof. Campagna,<br />

il dott. Fiaschi, la Dirigente<br />

Scolastica del Labriola,<br />

prof. Benincasa, la dirigente<br />

del Democrito prof.<br />

Bisegna, Silvia Grassi, la<br />

prof. Rigatuso, Gianluca<br />

Cavino<br />

in pieno, fino a far prevalere nell’età<br />

illuministica, una visione<br />

materialistica della realtà, regolata<br />

da rapporti di causa ed effetto,<br />

tutta da utilizzare e da<br />

sfruttare.<br />

Forte di questa convinzione e<br />

dello sviluppo della tecnologia,<br />

l’uomo si è sempre più allontanato<br />

dalla Natura, così come la<br />

filosofia della natura si è totalmente<br />

separata dalla scienza<br />

della natura. Ma - concludono i<br />

due relatori - oggi appare evidente<br />

la necessità di risaldare<br />

queste alleanze spezzate. Su questa<br />

linea si muove appunto l’Ecologia,<br />

che diventa il momento in<br />

cui la scienza e la tecnica ripensano<br />

a se stesse, ai loro obiettivi<br />

e ai loro strumenti e possono indicare<br />

all’uomo una nuova prospettiva<br />

per il futuro.<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

37


38<br />

Da Brignano<br />

agli studenti della sua scuola<br />

testo// Lucia Battaglia<br />

Ho conosciuto un personaggio dai<br />

molteplici interessi: poeta, autore di<br />

testi teatrali, di canzoni per bambini<br />

e da sempre a fianco di giovani talenti a cui<br />

è prodigo di consigli e di aiuto. Sto parlando<br />

di Nazzareno Mattei che, tra l’altro, sta completando<br />

una ricca raccolta di stornelli che i<br />

contadini cantavano in passato durante i lavori<br />

agricoli, libro che lo ha tenuto occupato<br />

in ricerche sul campo per due anni. Nazzareno<br />

considera la rivista Duilio, pubblicata<br />

dalla casa editrice <strong>Publidea</strong> <strong>95</strong>, un portafortuna,<br />

perché negli anni ’90 si era rivolto alla<br />

responsabile per avere un articolo su Enrico<br />

Brignano, un giovane attore ancora poco<br />

noto che in seguito ha fatto una brillante carriera,<br />

ha creato a Pomezia ARTES, una<br />

scuola di danza, musica, teatro, frequentata<br />

da molti giovani. Alcuni di questi hanno<br />

scritto insieme a Nazzareno una commedia,<br />

ironica e didascalica allo stesso tempo, dal titolo<br />

“Anche i santi giocano a poker” dove si<br />

parla di un accanito giocatore di poker che fa<br />

una brutta fine, monito per tutti coloro che<br />

sono troppo presi dal gioco; tra colpi di scena<br />

esilaranti e battute ironiche la commedia cattura<br />

l’attenzione dello spettatore che si diverte,<br />

ma è anche portato a riflettere su un<br />

vizio che può essere devastante. Questo lavoro<br />

è già stato rappresentato all’interno<br />

della scuola, verrà replicato il 14 febbraio ad<br />

Ardea e in seguito al teatro Tirso. Nazzareno<br />

Caro Municipio…<br />

Con il nuovo anno, la cittadinanza<br />

del XIII Municipio<br />

ha avuto per così dire<br />

una “sorpresa”.<br />

L’aula consiliare Massimo Di<br />

Somma che, oltre ad ospitare<br />

le sedute politiche del XIII Municipio,<br />

ha dato da sempre<br />

spazio gratuitamente a cittadini<br />

si è servito nella compilazione dell’opera<br />

della collaborazione di tre allievi della scuola<br />

di Brignano: Alessio Moneta, Enrico Patella<br />

e Pasquale Bertucci che sono anche gli attori<br />

della performance insieme a Lorenzo De<br />

Luca, Mattia Pallante, Marco Todisco e Michele<br />

Marra, regista Maria Letizia Gorga e<br />

tecnico di scena Salvatore Ballone; la direzione<br />

artistica è di Enrico Brignano. La<br />

scuola di teatro, magistralmente diretta da<br />

Valentina Pacilli e Bianca Pazzaglia, annovera<br />

tra i propri studenti due che si sono di-<br />

ed associazioni per presentare<br />

iniziative ed eventi, è ora disponibile<br />

ma a pagamento (€ 50).<br />

Una circostanza che da una<br />

parte rende perplessi, dal momento<br />

che l’apertura del Municipio<br />

al pubblico è stato un<br />

principio asserito con fermezza<br />

e convinzione da tutte le<br />

amministrazioni succedutesi.<br />

Ma dall’altra, visto il contesto<br />

storico ed economico attuale,<br />

Duilio Litorale<br />

in cui tutto si riconduce alla<br />

spending revew ed alla razionalizzazione<br />

delle spese, può<br />

trovare giustificazione ed in<br />

qualche modo anche condivisione.<br />

Senza voler plaudire o criticare<br />

quanto accaduto, noi vogliamo<br />

invece esprimere una<br />

proposta.<br />

Dal momento che la maggior<br />

parte delle iniziative per le<br />

stinti in modo particolare: Marco D’Angelo e<br />

Manuel Prini a testimonianza della validità<br />

dell’insegnamento e della serietà della<br />

scuola. La commedia sta ottenendo in buon<br />

successo; Nazzareno desidera come sempre<br />

aiutare questi giovani, per questo ha chiesto<br />

un articolo da pubblicare su quella rivista che<br />

già era stata un predellino di lancio per Enrico<br />

Brignano, sperando che possa esserlo<br />

anche per questi ragazzi. Da Brignano agli<br />

allievi della sua scuola, un augurio per futuri<br />

successi.<br />

quali viene utilizzata l’aula<br />

sono di carattere culturale,<br />

auspichiamo che le somme incassate<br />

dal Municipio possano<br />

in qualche modo essere destinate<br />

alla Commissione Cultura.<br />

Al fine di essere reinvestite<br />

proprio in questo settore<br />

che spesso spending revew e<br />

principi di pura economia mettono<br />

purtroppo in secondo<br />

piano.<br />

FEBBRAIO2013


40<br />

I nostri<br />

professionisti<br />

prematrimoniale è un<br />

contratto con il quale due persone<br />

che vogliono contrarre<br />

L’accordo<br />

matrimonio decidono le sorti<br />

del patrimonio di ciascuno in caso di divorzio<br />

regolandone l’intero assetto economico tra i<br />

coniugi o un profilo rilevante (come la corresponsione<br />

di assegno), con possibili arricchimenti<br />

e impoverimenti.<br />

Questi accordi prematrimoniali (prenuptial<br />

agreements), consentiti e di prassi negli<br />

USA, diffusi anche in altri paesi quali la Grecia,<br />

la Spagna, l’Australia, per citarne alcuni,<br />

specialmente nel caso di matrimoni tra persone<br />

aventi grandi patrimoni.<br />

sono e restano assolutamente nulli (e quindi<br />

inefficaci, non produttivi di effetti giuridicamente<br />

vincolanti) in Italia sia se assunti<br />

prima del matrimonio o magari in sede di separazione<br />

consensuale e in vista del futuro<br />

divorzio, per illiceità della causa, perché in<br />

contrasto con i principi di indisponibilità<br />

degli status ,(Cass. n. 6857 del 1992), dell’indisponibilità<br />

preventiva dell’assegno di<br />

divorzio (con predeterminazione dei criteri<br />

per stabilirne l’ammontare) e perché la sottoscrizione<br />

di un simile accordo, limitando la<br />

libertà dei componenti della coppia di sciogliere<br />

l'unione, ponesse delle condizioni dissuasive.<br />

(art. 161 c.c.) Con la sentenza n.<br />

3777 del 1981, in particolare, la Cassazione,<br />

ha asserito che la ragione della nullità degli<br />

accordi preventivi in vista del divorzio ri-<br />

Duilio Litorale<br />

siede nel fatto che essi condizionano la volontà<br />

del coniuge distogliendolo dal contestare<br />

la domanda di divorzio e influenzando<br />

così le sue scelte personali in tema di status<br />

Sebbene la stampa non specializzata abbia<br />

proclamato che con la Sentenza n.23713 del<br />

21.12.2012, la Corte di Cassazione ha finalmente<br />

aperto, anche in Italia, la strada per il<br />

riconoscimento degli accordi prematrimoniali<br />

tra futuri coniugi, dall’esame della sentenza<br />

e del caso specifico questa ipotesi non<br />

risulta veritiera.<br />

Nel caso in questione uno dei fidanzati aveva<br />

provveduto a pagare le spese di ristrutturazione<br />

della casa che sarebbe stata adibita a<br />

residenza familiare e l’altro, a titolo di rimborso<br />

delle spese sostenute, si impegnava, in<br />

caso di fallimento dell’unione a trasferire all’altro<br />

la proprietà di un immobile.<br />

Secondo la Corte di Cassazione la pattuizione<br />

non costituisce un accordo prematrimoniale<br />

(che sarebbe stato nullo per illiceità<br />

della causa), ma una “datio in solutum, (prestazione<br />

in luogo dell’adempimento di cui all’art.<br />

1197 cod.civ.) in cui l’impegno<br />

negoziale assunto è collegato alle spese affrontate,<br />

e il fallimento del matrimonio non<br />

rappresenta la causa genetica dell’accordo,<br />

ma è degradato a mero evento condizionale”.<br />

Come è noto, ai sensi dell’art. 1197 c.c. il debitore<br />

non può liberarsi eseguendo una prestazione<br />

diversa da quella dovuta, salvo che<br />

il creditore vi consenta; l’obbligazione si<br />

Duilio Litorale<br />

Elisabetta Gualandri<br />

Avvocato<br />

gli accordi<br />

prematrimoniali<br />

in Italia<br />

Corte di Cassazione sentenza n.23713 del 21.12.2012<br />

estingue quando la diversa prestazione è eseguita.<br />

Nella specie, il trasferimento di immobile<br />

può sicuramente costituire<br />

adempimento, con l’accordo del creditore, rispetto<br />

all’obbligo di restituzione delle<br />

somme spese per la sistemazione di altro immobile,<br />

adibito a casa coniugale.<br />

Il Supremo Collegio, pertanto, ritenuta la validità<br />

dell’accordo, ha imposto alla donna<br />

soccombente nel giudizio che sosteneva la<br />

nullità dell accordo prematrimoniale e quindi<br />

l’inefficacia dello stesso, di trasferire l’immobile<br />

al suo ex marito, così come stabilito<br />

con la scrittura pre-matrimoniale, essendo la<br />

stessa“un modo come un altro per prevedere<br />

contrattualmente le modalità attraverso le<br />

quali stabilire un equilibrio nei rapporti economici<br />

tra gli ex coniugi”.Secondo la Cassazione,<br />

quindi, rientra nel concetto di<br />

meritevolezza di cui all’art. 1322 cod.civ.<br />

anche la possibilità di regolare rapporti patrimoniali<br />

intrafamiliari.<br />

Avv. Elisabetta Gualandri<br />

Via delle Gondole 13<br />

00121 Ostia Lido Roma<br />

Orari studio lun-giov 9/17 ven 9/14<br />

Si riceve per appuntamento<br />

0656339711 - 065694688<br />

FEBBRAIO2013


FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

41


a cura di// Carola Chiarlitti<br />

Dal 5 al 17 marzo 2013<br />

BRAVA!<br />

Regia:<br />

Tommaso PAOLUCCI<br />

Con Anna MAZZAMAURO<br />

Autore: Gino LANDI,<br />

Anna MAZZAMAURO e<br />

Tommaso PAOLUCCI<br />

Brava! è un tributo a tutto il<br />

teatro italiano, dai classici<br />

alla rivista, al varietà, al musical<br />

fino al mondo di Garinei<br />

& Giovannini, veri<br />

maestri del genere.<br />

Dal 19 al 24 marzo 2013<br />

DIANA E LA TUDA<br />

Regia<br />

Andrea BIZZARRI<br />

Con: Alida SACOOR, Roberto<br />

BAGAGLI, Andrea<br />

ALESIO, Stefano DALLA<br />

COSTA, Flavia FALOPPA.<br />

TEATRI XIII<br />

Sirio Dossi, giovane scultore,<br />

è alle prese con quella<br />

che, presumibilmente, sarà<br />

la sua ultima opera. La scultura<br />

si ispira alla Diana del<br />

Bernini e, per portarla a termine,<br />

Dossi "dispone" della<br />

Tuda, una giovanissima modella<br />

molto accreditata, che<br />

ha deciso di prestare il suo<br />

corpo per la composizione.<br />

Da questo primissimo antefatto<br />

si dipana una fitta<br />

trama fatta di cinismo, di invidie<br />

e passioni, di violenze<br />

carnali e morali, di pazzie, di<br />

un diffuso abbattimento sociale,<br />

insomma, che sfocia<br />

in una forte regressione psicologica.<br />

In questo grigio<br />

universo agiscono, oltre a<br />

Sirio e la Tuda, la coppia, si<br />

direbbe, “infernale”, formata<br />

da Caravani e Sara Mendel,<br />

e la grande moralità di Giuncano.<br />

Ed è proprio da questa<br />

melodia di sottofondo<br />

che l'indagine pirandelliana<br />

su l'arte e la vita trova la sua<br />

ragione d'esistere, tanto da<br />

portare la vicenda a continue<br />

virate emotive con un finale<br />

del tutto inatteso.<br />

Teatro Nino Manfredi<br />

Via dei Pallottini, 10<br />

Tel. 06.56324849<br />

dal 07 al 10 <strong>Febbraio</strong> 2013<br />

CHE CI FAI NEL MIO<br />

LETTO?<br />

(commedia degli equivoci)<br />

regia di S. Mazzei<br />

di V. Zanazzo<br />

Teatro Dafne1<br />

Via Mar Rosso, 327<br />

Tel. 06.5667824<br />

dal 14 al 17 <strong>Febbraio</strong> 2013<br />

OSPEDALE DEGLI<br />

INFERMI SCALZI<br />

(stanza 327)<br />

(commedia napoletana)<br />

regia di E. Volpicelli<br />

di D. e M. Canzano<br />

Ass. C. "L'improvvisata<br />

compagnia" di Latina<br />

Teatro Dafne1<br />

Via Mar Rosso, 327<br />

Tel. 06.5667824<br />

FEBBRAIO2013 Duilio Litorale<br />

43


44<br />

MOSTRE ROMA<br />

Scuderie del Quirinale<br />

1 febbraio 2013 - 30 giugno 2013<br />

Arti moderne (dal XV al XIX sec.)<br />

TIZIANO<br />

Tiziano esordisce a Venezia all’inizio del Cinquecento con<br />

una pittura straordinaria, incurante delle norme già scritte.<br />

E’ la saturazione del colore a suggerire la profondità e le distanze<br />

che si ricostruiscono come un mosaico, a piccole<br />

macchie o per tocchi e sfregature di pennellate, impercettibili<br />

segni in grado di riverberare le emozioni dei personaggi.<br />

Sono le “crespe delicate e volanti, bruciature, liquefazioni<br />

lievi, tocchi brulicanti, che rammentano le dolorose cicatrici<br />

del Cézanne quando cercava di “réaliser”; ciò che a Tiziano<br />

riusciva senza pena”, nelle parole del grande critico Roberto<br />

Longhi. Con il passare degli anni le tinte si smorzano,<br />

i colori si velano e calano sempre più le tenebre per giungere<br />

a un Tiziano che, alla fine della vita, dipinge per lo più<br />

con le dita, mescolando i colori sul supporto, in composizioni<br />

caratterizzate da una struggente spiritualità e da una<br />

spiccata teatralità.<br />

Indifferente alle mode e ai movimenti artistici, attento soprattutto<br />

alla verità emotiva delle sue figurazioni, Tiziano<br />

sarà consacrato agli occhi del mondo come il pittore sommo<br />

del suo tempo e il ritrattista di tutti i potenti del mondo. Si<br />

tratterà di una grande mostra, quindi, posta a suggello del<br />

decennale percorso dedicato dalle Scuderie del Quirinale ai<br />

protagonisti veneti della rivoluzione pittorica moderna – da<br />

Antonello da Messina a Giovanni Bellini, da Lorenzo Lotto<br />

a Tintoretto – che ha consentito di riportare all’attenzione<br />

Chiostro del Bramante<br />

fino al 2 giugno 2013<br />

BRUEGHEL<br />

MERAVIGLIE DELL’ARTE<br />

FIAMMINGA<br />

Il Chiostro del Bramante ospita<br />

fino al 2 giugno 2013 una grande<br />

mostra sui capolavori della dinastia<br />

Brueghel che ripercorre la storia<br />

e l’eccezionale talento della più<br />

importante stirpe di artisti fiamminghi<br />

attivi tra il XVI e il XVII secolo,<br />

attraverso oltre 100 opere tra dipinti,<br />

disegni e grafiche. Le opere, provenienti<br />

da importanti collezioni private<br />

e musei italiani e stranieri - tra cui il<br />

Kunsthistorisches Museum di Vienna,<br />

il Tel Aviv Museum of Art, il la Pinacoteca<br />

Ambrosiana di Milano e il Museo<br />

di Capodimonte di Napoli - presentano<br />

al pubblico le relazioni e il percorso artistico<br />

di quattro generazioni di pittori<br />

Duilio Litorale<br />

degli studi e del grande pubblico il ruolo cardine di Venezia<br />

per il rinnovamento della cultura italiana ed europea. Una<br />

mostra che coronerà la restituzione del ruolo primario della<br />

città veneta nella sua centralità sul piano geografico, economico<br />

e culturale tra Oriente e Occidente e che, come<br />

sempre alle Scuderie del Quirinale, recupererà un altro<br />

brano esemplare della nostra storia dell’arte.<br />

Orario di apertura:<br />

Martedì, mercoledì, giovedì: 10.00 - 20.00<br />

Venerdì, sabato: 10.00 - 22.30<br />

Domenica: 10.00 - 20.00<br />

Biglietto: € 12,50<br />

Info: 06 39967500<br />

info.pde@palaexpo.it<br />

www.palazzoesposizioni.it<br />

della nobile stirpe. La dinastia dei<br />

Brueghel ha segnato con il suo talento<br />

e la sua visione dell’umanità - a volte<br />

grottesca - la storia dell’arte europea<br />

dei secoli a venire. La vita a tratti misteriosa<br />

e la scarsità di notizie certe<br />

sulla biografia del capostipite Pieter<br />

Brueghel il Vecchio, sono i presupposti<br />

narrativi dell’esposizione che inizia con<br />

Scuderie del Quirinale - Via Nazionale, 194 - 00184 Roma<br />

la relazione tra Brueghel il Vecchio<br />

e Hieronymus Bosch. Un<br />

altro presupposto storico della<br />

mostra è presentare le visioni allegoriche,<br />

moralistiche e fantastiche<br />

prima d’ora inimmaginabili ma<br />

paradossalmente diventate concrete<br />

grazie alle conquiste della<br />

pittura del cinquecento.<br />

Orario apertura:<br />

Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00<br />

Sabato e domenica dalle 10.00<br />

alle 21.00<br />

Biglietto: Intero € 12,00<br />

Info: Tel +39 06 / 916508451<br />

06 / 68809035 - Fax +39 06 / 68213516<br />

info@chiostrodelbramante.it<br />

www.brueghelroma.it<br />

Chiostro del Bramante:<br />

Via Arco della Pace, 5, 00186 Roma<br />

FEBBRAIO2013


L E V I L L E D I R O M A E D I N T O R N I<br />

VIA PINDARO, 36 - ROMA - Tel. 06.50915266 - www.casalieville.com<br />

AMELIA: Proprietà composta<br />

da 2 casali, rispettivamente di<br />

600 mq ca e 550 mq ca, vendibili<br />

insieme o separatamente.<br />

Terreno di ha 24: seminativo,<br />

bosco, uliveto. Piscina. Ideale<br />

per agriturismo. In attesa di<br />

ACE.<br />

R/58<br />

INFERNETTO: Villa monofamiliare<br />

di alta rappresentanza,<br />

2 livelli fuori terra di mq 350 ca:<br />

salone doppio, cucina, tinello,<br />

4 camere, 4 bagni, taverna, appartamento<br />

per domestici. Area<br />

scoperta di mq 800 ca. In attesa<br />

di ACE.<br />

R/45<br />

CASAL PALOCCO: Villa in bifamiliare<br />

tipologia Gemini composta<br />

da: salone, cucina tinello,<br />

4 camere, 3 bagni; mansarda<br />

con bagno e solarium; locale<br />

seminterrato sbancato. Giardino<br />

di mq 400 ca. In attesa di<br />

ACE.<br />

R/10<br />

ROMA (Vic. Nuova Fiera di<br />

Roma): Villa monofamiliare 2<br />

livelli mq 890 ca con terreno<br />

circostante di mq 10.000 e piscina.<br />

Salone triplo, 2 cucine, 9<br />

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famiglie, catering o casa di riposo.<br />

In attesa di ACE.<br />

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monofamiliare: salone triplo, 5<br />

camere, studio, 5 bagni, mansarda,<br />

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27.500, dependance da ristrutturare<br />

mq 135 ca. In attesa di<br />

ACE.<br />

R/218<br />

TRIGORIA ALTA: Villa monofamiliare<br />

di alta rappresentanza<br />

3 livelli fuori terra: salone<br />

triplo, cucina tinello, 8 camere,<br />

6 bagni, appartamento per domestici,<br />

ascensore interno.<br />

Parco circostante di mq 12.000<br />

ca. In attesa di ACE.<br />

R/70<br />

R<br />

CASAL PALOCCO: Villa su<br />

tre livelli finemente ristrutturata:<br />

salone doppio, sala pranzo, 5<br />

camere, 5 bagni, zona lavanderia.<br />

Giardino mq 400 ca, garage<br />

per 2 auto. Tennis e<br />

piscina condominiali. In attesa<br />

di ACE.<br />

R/08<br />

INFERNETTO: Villa monofamiliare<br />

stile casale su 2 livelli<br />

composta da: salone, cucina tinello,<br />

3 camere, studio, 3<br />

bagni. Giardino di mq 2.000 ca<br />

con dependance. In attesa di<br />

ACE.<br />

R/52<br />

CASAL PALOCCO: Villa monofamiliare<br />

unico livello mq 450<br />

ca. Parco di mq 5.000, 2 dependances<br />

di mq 115 e 100, piscina,<br />

campo da tennis. In<br />

attesa di ACE.<br />

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Palazzetto da cielo a terra<br />

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ampio parcheggio per 30 posti<br />

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R/48<br />

INFERNETTO: Villa monofamiliare<br />

di mq 420 su tre livelli<br />

da ristrutturare con parco di mq<br />

5.000 ca. Volendo ulteriori mq<br />

5.000 di prossima edificabilità.<br />

In attesa di ACE.<br />

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mq 250 ca. Parco di mq 5.000<br />

con 2 piscine + 15.000 mq di<br />

uliveto, vigneto, frutteto. Ideale<br />

per agriturismo. Ottimo affare.<br />

ACE D.<br />

R/200

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