Giugno 2009 - istitutocomprensivocapizzi.it
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ANNO 8 n°3 CAPITIUM NEWS GIUGNO <strong>2009</strong><br />
SE SE NON NON PUOI PUOI ESSERE ESSERE UNA UNA VIA VIA MAESTRA, MAESTRA, SII SII UN UN SENTIERO.<br />
SENTIERO.<br />
SE SE NON NON PUOI PUOI ESSERE ESSERE IL IL SOLE, SOLE, SII SII SII UNA UNA STEL STELLA. STEL STEL LA.<br />
SII SII SEMPRE SEMPRE IL IL MEGLIO MEGLIO DI DI CIÒ CIÒ CHE CHE SEI.<br />
SEI.<br />
(MARTIN MARTIN LUTHER LUTHER LUTHER KING KING) KING<br />
CAPITIUM NEWS
PREMESSA<br />
Un altro anno è… andato pag.1<br />
Rinfreschiamoci la memoria pag.2<br />
Benvenute vacanze estive pag.3<br />
Estate in versi e in… disegni pag. 4<br />
ATTUALITA’<br />
Immigrazione pag.5<br />
Papa in Terrasanta pag.6<br />
Tecnologia: nociva per bambini e adolescenti? pag.7<br />
Scenari Internet e sapere pag.8<br />
Chewing gum alla caffeina pag. 9<br />
CAPIZZI TRA STORIA E CULTURA<br />
Il cucchiaio pag.10- 11<br />
Immagini di cose buone della nostra terra pag.12-13-14<br />
Feste del paese pag.15-16<br />
Intervista al sindaco pag. 17-18<br />
Gli equini pag. 19<br />
E A SCUOLA…<br />
OPINIONI<br />
La v<strong>it</strong>a è un viaggio… l’educazione è un viaggio pag. 20<br />
INCONTRI<br />
Un incontro con le forze armate pag. 21<br />
Incontro con gli operatori della C.R.I. pag. 22-23<br />
EVENTI<br />
Una dolce… solidarietà pag. 24<br />
ATTIVITA’<br />
Continu<strong>it</strong>à educativa pag. 25<br />
Andando… incontro pag. 26<br />
Due giornate alla scuola media pag. 27<br />
VIAGGI D’ISTRUZIONE<br />
Le gole dell’Alcantara pag. 28<br />
Viaggio d’istruzione a Messina-Villa pag. 29<br />
Viaggio d’istruzione pag. 30<br />
PROGETTO TEATRO<br />
Teatro-scuola (IV A e IV B) pag. 31- 32<br />
Musica maestro e altro pag. 33<br />
Fumo negli occhi pag. 34<br />
Rappresentazione teatrale “cercasi ienniru disp.” pag. 35<br />
Turi ‘u miricanu pag. 36<br />
I ragazzi di I B e la loro esperienza pag. 37<br />
Scuola guida Passato pag 38<br />
Dal progetto teatro scuola “Pinocchio” pag. 39<br />
Dalla semina al grano pag. 40 -41- 42<br />
MUSICA<br />
Progetto suono pag. 43<br />
USCITA DIDATTICA<br />
Progetto ambiente pag. 44<br />
SPORT<br />
Le mini-olimpiadi pag. 45- 46<br />
La settimana sportiva pag 47- 48<br />
RICORDI NELLO ZAINO<br />
Non solo leggere, scrivere e studiare pag. 49-50<br />
LETTERE<br />
Un caro saluto ai maestri da… pag. 51<br />
Cara maestra ti scrivo pag. 52-53<br />
P.O.N<br />
I P.O.N. pag. 54<br />
“Mani libere” pag. 55
CAPITIUM NEWS<br />
Quando l’anno scolastico volge al termine, spesso ci si chiede quale <strong>it</strong>inerario si<br />
sia percorso e quali le modal<strong>it</strong>à utilizzate per percorrerlo. Ci si pongono<br />
interrogativi di tutti i tipi e si cerca di tirarne le somme.<br />
Le deduzioni più comuni sono quelle più superficiali ed è come se poco si sia<br />
fatto. Ma, ripercorrendo più approfond<strong>it</strong>amente la strada imboccata vengono alla<br />
mente tanti momenti pos<strong>it</strong>ivi, degni di essere ricordati, tanti traguardi raggiunti,<br />
degni di essere riposti in qualche angolo della memoria.<br />
Certo ci sono stati anche momenti di grande sconforto che sarebbe più corretto<br />
dimenticare, ma l’esperienza ci insegna che non tutte le scelte, anche se giuste,<br />
possono essere condivisibili.<br />
Ci tornano in mente giornate importanti per il nostro Ist<strong>it</strong>uto, di cui siamo<br />
orgogliosi, e che in breve vogliamo condividere con i lettori, ricordandole.<br />
Ad esempio, nell’amb<strong>it</strong>o del Progetto Terr<strong>it</strong>orio e ambiente ed Educazione alla<br />
salute ricordiamo due iniziative: la prima è la raccolta dei funghi a Novembre e la<br />
successiva mostra, che ha sort<strong>it</strong>o grande entusiasmo perché ci ha permesso di<br />
venire a conoscenza di tante notizie interessanti su questo regno a se’.<br />
La seconda è del periodo pasquale e cioè la realizzazione del genuino dolce dei<br />
nostri nonni “u curuzzu”, coadiuvata dai gen<strong>it</strong>ori che l’hanno apprezzata in<br />
maniera considerevole.<br />
Ricordiamo poi le giornate dedicate alla memoria che ci hanno fatto fare un tuffo<br />
in un passato non tanto lontano, facendoci porre non pochi interrogativi, oppure<br />
quelle dedicate alla solidarietà che hanno mobil<strong>it</strong>ato l’intera popolazione<br />
scolastica e le famiglie e poi ultime, ma non per questo meno importanti, tutte le<br />
attiv<strong>it</strong>à di fine anno molte delle quali troveranno descrizione nelle pagine seguenti<br />
di questo giornalino che, con tanta fatica, giunge al suo ultimo numero di<br />
quest’anno scolastico.<br />
A tal propos<strong>it</strong>o vogliamo sottolineare come questa sia stata una fine anno che ha<br />
visto variegate e belle iniziative in tutte tre le sezioni del nostro Ist<strong>it</strong>uto e che<br />
hanno contribu<strong>it</strong>o a movimentare le giornate un po’ piatte del nostro piccolo<br />
paese..<br />
Come sempre è doveroso ringraziare tutti i collaboratori interni ed esterni, il<br />
personale docente e non docente, i gen<strong>it</strong>ori che hanno trovato spazio per<br />
esprimere le loro idee, i ragazzi che spesso hanno proposto tematiche, a volte<br />
prolisse e magari poco consone, i bambini della scuola Primaria che con poesie o<br />
disegni hanno abbell<strong>it</strong>o le pagine.<br />
Un ringraziamento particolare va, come tutti gli anni, al nostro Dirigente<br />
scolastico che insieme alla Segretaria hanno sostenuto e creduto in questo<br />
progetto aiutandoci con sacrifici non indifferenti.<br />
LA REDAZIONE A QUESTO PUNTO AUGURA AI LETTORI BUONE VACANZE.<br />
1
CAPITIUM NEWS<br />
2
CAPITIUM NEWS<br />
Bene, siamo ufficialmente in vacanza! Tutti gli<br />
studenti sono in vacanza, eccezion fatta per quelli<br />
che devono sostenere gli esami.<br />
Presto anche per loro queste arriveranno.<br />
Certo le vacanze, per uno, significano dulce nullam<br />
facere, per un altro, lavoro più o meno retribu<strong>it</strong>o, per un altro ancora studio per deb<strong>it</strong>i incassati o,<br />
ebbene sì, addir<strong>it</strong>tura NOIA. Non si capisce quest'ultima categoria, ma se ne sentono diversi in<br />
cortile, tristi, perché adesso non sanno cosa fare, senza la scuola.<br />
C'è chi parte, chi sta, chi compensa la mancanza di tempo dell'anno scolastico per fare mille cose<br />
"portandosi avanti" o recuperando, chi si organizza e prepara il terreno per le attiv<strong>it</strong>à future, chi<br />
vive alla giornata beatamente e in relax.<br />
Ognuno ha il proprio modo di affrontare le vacanze. Così come ognuno ha il proprio modo di<br />
affrontare il tempo, perché è questo alla fine ciò che distingue profondamente un individuo<br />
dall'altro: come si impiega il tempo. Le prior<strong>it</strong>à<br />
che si danno, nella v<strong>it</strong>a, alle passioni,<br />
all'impegno non sono altro che l'espressione<br />
della scelta nella distribuzione del tempo a<br />
disposizione. Non c'è un modo giusto ed uno<br />
sbagliato, ma uno adatto alla persona e alla<br />
circostanza, e a volte ci chiediamo se anche<br />
l'uomo non sia mera circostanza in certi<br />
momenti.<br />
Sta di fatto che anche quest'anno saranno<br />
vacanze un po' particolari. Impegnati quanto basta, ove, non<br />
essere impegnati significa avere la possibil<strong>it</strong>à di occuparsi di<br />
più. Non per paura del vuoto, ma per consapevolezza un po'<br />
allarmante del poco tempo.<br />
La principale occupazione dell'uomo è trovare come riempire il<br />
tempo.<br />
O piuttosto,<br />
decidere<br />
quanto tempo<br />
dedicare alla<br />
v<strong>it</strong>a.<br />
3
CAPITIUM NEWS<br />
(PAGINA A CURA DEGLI ALUNNI DELLA QUARTA A DELLA SCUOLA PRIMARIA)<br />
Finalmente estate!<br />
I segni d’estate<br />
son già arrivati,<br />
il profumo di ginestre<br />
fa aprire le finestre,<br />
e in quella sera di caldo<br />
con il balcone spalancato<br />
brillava lassù<br />
l’immenso cielo stellato.<br />
La giornata è gia fin<strong>it</strong>a<br />
e la buona notte è stata avvert<strong>it</strong>a.<br />
(Erica Pellegrino)<br />
Ricordi estivi.<br />
Il fruscio del mare<br />
nella notte intensa<br />
sussurra le sue emozioni<br />
con un caldo respiro.<br />
E le sue onde fresche<br />
ondeggiano nella lunga notte.<br />
(Nancy Zuccarà)<br />
Ricordi estivi.<br />
Ricordi troppo belli<br />
di una estate senza<br />
ombrelli,<br />
tutto il giorno sdraiati<br />
sul letto del mare.<br />
Passeggiare nel<br />
lungomare<br />
senza mai smettere di guardare<br />
le onde del mare.<br />
(Merilisa Di Dio)<br />
4
CAPITIUM NEWS<br />
VI PROPONIAMO DUE PICCOLE RELAZIONI SU QUESTO<br />
TEMA DI GRANDE ATTUALITA’<br />
Immigrati...disgrazia o arricchimento?<br />
Negli ultimi anni si è assist<strong>it</strong>o ad un forte aumento del fenomeno dell'immigrazione clandestina,<br />
riconducibile per lo più al differente grado di benessere tra stati in via di sviluppo e stati sviluppati. La<br />
maggior parte dei clandestini, infatti, proviene da paesi in cui le condizioni sociali non sono favorevoli allo<br />
sviluppo dell'economia e alla possibil<strong>it</strong>à di condurre una v<strong>it</strong>a normale. Il rapporto con i clandestini è più che<br />
mai difficile e contradd<strong>it</strong>torio, infatti quasi la total<strong>it</strong>à della popolazione pensa che gli immigrati siano la<br />
principale causa di insicurezza non solo dal punto di vista dell'ordine pubblico, ma anche sociale perchè<br />
fanno aumentare i tassi di disoccupazione. Eppure questa povera gente viene sfruttata da noi, gente<br />
benestante, per fare i lavori più umili spesso anche in pessime condizioni. Invece dovremmo pensare che gli<br />
immigrati sono un arricchimento culturale per la nostra società, dato che ci definiamo "multietnici".<br />
Ideologicamente nessuno si r<strong>it</strong>iene razzista ma poi all'atto pratico ce ne usciamo con delle frasi del tipo: "ma<br />
fanno puzza, ma portano malattie, ma sporcano, ma rubano e si comportano male...ecc". Può essere pure che<br />
qualcuno di questi si comporti così ma non vuol dire che bisogna pensare questo di tutti gli altri, perchè<br />
alcuni sono brava gente, padri di famiglia che cercano con poco di guadagnare il necessario per vivere.<br />
Questo dovrebbe farci riflettere sulla s<strong>it</strong>uazione in cui ci troviamo e cercare di trovare un equilibro tra chi<br />
arriva nel paese da immigrato e chi ab<strong>it</strong>a nel paese stesso, pensando l'immigrato non come una disgrazia per<br />
il paese in cui arriva, ma come arricchimento per la società perchè mettendo a contatto diversi modi di vivere<br />
si riesce anche a stare meglio con gli altri.<br />
Immigrati: sì o no?<br />
L'immigrazione è un fenomeno che ha interessato intere popolazioni e anche l'Italia, all'inizio del<br />
'900, ha visto intere famiglie spostarsi verso altre nazioni europee o continenti. Oggi è il nostro<br />
paese la meta di c<strong>it</strong>tadini poveri come senegalesi, albanesi, slavi e rumeni. L'Italia viene raggiunta<br />
con mezzi di fortuna, mettendo a repentaglio la propria v<strong>it</strong>a con la speranza di un futuro migliore.<br />
Questi uomini, una volta raggiunta l'Italia cosa sperano di trovare? Soldi, fortuna, lavoro, e chissà,<br />
forse anche una v<strong>it</strong>a migliore. Sanno di essere clandestini, sanno di trovarsi nell'illegal<strong>it</strong>à, devono<br />
sempre fuggire e nascondersi... ma da che cosa? Da uno Stato che nega loro il dir<strong>it</strong>to alla v<strong>it</strong>a e che<br />
non li considera degli esseri umani? Esistono leggi, ma come fare per dimostrare di essere alla<br />
ricerca di un lavoro, anche umile? Sia lo Stato che gli extra-comun<strong>it</strong>ari hanno le proprie ragioni, ma<br />
mettersi d'accordo è difficile. L'opinione pubblica, dopo i recenti avvenimenti di cronaca, è<br />
favorevole all'espulsione immediata o al carcere a v<strong>it</strong>a per coloro che trasgrediscono le leggi. Ma è<br />
questa la soluzione da prendere? Sacco e Vanzetti erano Italiani immigrati in America e condannati<br />
per un assassinio che, i fatti rivis<strong>it</strong>ati hanno poi dimostrato, non hanno mai commesso ma sono<br />
diventati i capri espiatori di un'etnia mal accettata in quegli anni. Un accordo potrebbe realizzarsi se<br />
fossero presenti sul terr<strong>it</strong>orio più centri di accoglienza per gli immigrati, dove metter a loro<br />
disposizione chi sappia ascoltarli ed indirizzarli verso la legal<strong>it</strong>à. Occorre rispettare la loro cultura e<br />
religione in modo che possano continuare ad avere una propria dign<strong>it</strong>à e non considerarli sfortunati<br />
e rifiutati perchè provenienti da paesi "poveri". Ogni società deve aiutare i c<strong>it</strong>tadini che lo<br />
richiedono, chi vuole essere nazionalista rischia di considerarsi superiore. Le paure, i timori e<br />
l'insicurezza sociale possono risolversi tranquillamente attraverso un nuovo slancio verso la<br />
solidarietà e la normale accoglienza.<br />
5
CAPITIUM NEWS<br />
IL PAPA A MAGGIO IN TTERRASANTTA<br />
Benedetto Benedetto XXVVI, XXVVI, XXVVI, nel nel suo suo ultimo ultimo viaggio viaggio in in terra terra Santa, Santa, da da Betlemme Be<br />
tlemme parla della barriera costru<strong>it</strong>a dagli israeliani, israeliani, che che divide<br />
famiglie famiglie e e campi campi e e torna torna a a a inv<strong>it</strong>are inv<strong>it</strong>are palestinesi palestinesi e e israeliani israeliani a a superare superare “paura “paura e e sfiducia”. sfiducia”.<br />
sfiducia”.<br />
Il papa tedesco chino sull'urna delle ceneri a Yad Vashem, il papa tedesco con i profughi di Aida davanti al<br />
muro che divide la Cisgiordania da Israele, gli israeliani dalla paura e i palestinesi da una v<strong>it</strong>a normale. Sono<br />
due immagini da non dimenticare del viaggio di Benedetto XVI in Giordania, Israele e Terr<strong>it</strong>ori. La<br />
dodicesima missione del pontificato, forse la più difficile, certo la più impegnativa per l'intrico di temi<br />
pol<strong>it</strong>ici, interreligiosi, per il significato dei luoghi vis<strong>it</strong>ati, per i 28<br />
discorsi pronunciati, spesso soppesando parola per parola nel prepararli<br />
e valutandone poi reazione su reazione. Otto giorni in Giordania, Israele<br />
e Terr<strong>it</strong>ori, dentro un intrico di relazioni e problemi pol<strong>it</strong>ici,<br />
interreligiosi, pastorali, tra l'altro in una fase cruciale del confl<strong>it</strong>to<br />
israelo-palestinese, con la frustrazione palestinese vicina all'esplosione e<br />
la svolta che Obama vuole imprimere alla diplomazia internazionale per<br />
sbloccare il negoziato sul Medio Oriente. Un viaggio che non ha<br />
radunato grandi folle, come non era previsto che accadesse e come del resto neppure Wojtyla aveva fatto, e<br />
che ha attirato diverse cr<strong>it</strong>iche, a seconda dei temi che il papa andava a toccare. Un viaggio "difficile", ha<br />
riconosciuto papa Ratzinger, del quale ha forn<strong>it</strong>o un sintetico bilancio: emozione per alcuni luoghi vis<strong>it</strong>ati,<br />
"impressione fondamentale" che in tutti "ebrei, cristiani e musulmani ci sia decisa volontà di collaborazione<br />
tra le religioni, non per motivi pol<strong>it</strong>ici", consapevolezza del fatto che in Terrasanta ci sono "difficoltà, le<br />
abbiamo viste e dobbiamo vederle e chiarirle - ha detto - ma nulla è così visibile come il desiderio di pace".<br />
Gli obiettivi della sua dodicesima missione internazionale, il papa 82enne li aveva chiar<strong>it</strong>i personalmente:<br />
farsi "pellegrino di pace" nella terra di Gesù, confermare la fede dei cristiani di Terrasanta, piccola<br />
minoranza vicina all'estinzione e tentata dall'emigrazione, rafforzare i legami con islam e ebraismo,<br />
promuovendo tra l'altro un "tavolo trilaterale" di dialogo e i rapporti ecumenici. E se con l'islam moderato il<br />
papa poteva contare sui buoni rapporti intrecciati nel dopo Ratisbona, con l'ebraismo era troppo recente la<br />
crisi innescata dalle dichiarazioni negazioniste del vescovo lefebvriano Williamson. I cattolici di Terrasanta<br />
invece temevano che la delicatezza di rapporti con islamici ed ebrei fagoc<strong>it</strong>asse il viaggio e che le relazioni<br />
con Israele inducessero il papa a una linea di basso profilo, a pochi mesi dalla operazione "piombo fuso". Di<br />
fronte a questa compless<strong>it</strong>à di s<strong>it</strong>uazioni e aspirazioni, la scelta di Benedetto XVI è stata di parlare chiaro con<br />
tutti, dicendo tutto quello che sull'argomento voleva dire, grad<strong>it</strong>o o meno che fosse agli interlocutori. Così<br />
agli israeliani ha ricordato i dir<strong>it</strong>ti dei palestinesi a un loro Stato e alla libertà di spostamento e di religione, ai<br />
palestinesi il dir<strong>it</strong>to degli israeliani a vivere sicuri e il rifiuto da opporre al terrorismo. Più di tutto ha parlato<br />
di pace, sia all'arrivo in Israele, che nella giornata a Betlemme, nei terr<strong>it</strong>ori dell'Anp, riaffermando il dir<strong>it</strong>to<br />
dei palestinesi ad una "sovrana patria", "sicura e in pace con i suoi vicini, entro confini internazionalmente<br />
riconosciuti". E alla partenza ha sostenuto "il dir<strong>it</strong>to" di Israele ad esistere, a vivere in pace e sicurezza, entro<br />
confini internazionalmente riconosciuti", ma anche il "dir<strong>it</strong>to" dei palestinesi "a una patria sovrana e<br />
indipendente, per vivere dign<strong>it</strong>osamente e muoversi liberamente". La tappa giordana ha visto un<br />
rafforzamento dei legami con i musulmani, e atteggiamenti di grande rispetto e simpatia, fino alla stuoia<br />
stesa nella moschea al-Hussein di Amman, perché il papa potesse vis<strong>it</strong>arla senza togliersi le scarpe.<br />
Benedetto XVI é stato molto attento al rapporto con gli ebrei. Alcuni hanno apprezzato, e tra questi<br />
l'associazione dei superst<strong>it</strong>i del'Olocausto, ma c'é stato chi ha cr<strong>it</strong>icato la vis<strong>it</strong>a allo Yad Vashem: non ha<br />
ricordato di essere tedesco, non ha c<strong>it</strong>ato il nazismo, non ha specificato il numero delle v<strong>it</strong>time della Shoah.<br />
Ma Peres gli ha espresso grat<strong>it</strong>udine per le parole sulla Shoah e l'antisem<strong>it</strong>ismo "che hanno toccato le nostre<br />
menti e i nostri cuori". A più riprese, in quei giorni dello scorso Maggio, Benedetto XVI ha cercato di dare<br />
coraggio ai cattolici di questa regione, in forte calo per le difficoltà economiche e più ancora per la pressione<br />
sociale di israeliani e musulmani. E nel colloquio con il premier Netanyhau tutti i problemi dei cattolici in<br />
Israele sono stati affrontati, sembra in modo concreto. Questo viaggio del pontefice è stato molto importante.<br />
6
CAPITIUM NEWS<br />
I nuovi mezzi di comunicazione influiscono in maniera<br />
negativa sulla salute dei bambini<br />
Tv, computer, consolle di gioco, telefonini… di certo non manca nulla ai nostri figli<br />
che imparano a "smanettare" con i prodotti super tecnologici molto prima di noi ma<br />
che, nello stesso momento, pare adottino comportamenti tutt’altro che benefici<br />
per la loro salute.<br />
Secondo i ricercatori gli adulti dovrebbero porre più attenzione all’utilizzo che i<br />
loro figli fanno dei mezzi di comunicazione messi loro a disposizione.<br />
I bambini e gli adolescenti di oggi passano<br />
mediamente più di 6 ore al giorno<br />
utilizzando uno dei tanti mezzi di<br />
comunicazione a loro disposizione: in<br />
pratica più di quanto trascorrono in aula<br />
impegnati nell'istruzione formale.<br />
Il fatto che quasi tutti i bambini abbiamo a<br />
loro disposizione computer collegati a<br />
Internet, lettori DVD e televisori rende<br />
molto complicato il controllo da parte dei gen<strong>it</strong>ori. Tutta questa "tecnologia",<br />
senza l'adeguato controllo, può trasmettere loro informazioni sbagliate e<br />
condizionare il loro comportamento su diversi temi, tra cui il sesso, la droga,<br />
la violenza, dando luogo anche a disturbi alimentari di ogni tipo.<br />
La pubblic<strong>it</strong>à è sicuramente uno dei maggiori fattori scatenanti i problemi legati al<br />
rapporto che si ha con il cibo. Vengono quotidianamente proposti alimenti privi di<br />
valore nutrizionale e ipercalorici, ma "ben confezionati" e dall’aspetto allettante.<br />
Senza considerare l’importanza che viene data all’immagine, mostrando modelle<br />
sempre più magre che a lungo andare inducono comportamenti patologici come<br />
l’anoressia. I media non sono ovviamente la causa unica e principale di ogni<br />
problema di salute riscontrabile in età pediatrica ma danno un contributo<br />
sostanziale a molti di essi. Secondo i ricercatori dovrebbe esserci una legislazione<br />
ben precisa che regoli la tipologia dei messaggi inviati attraverso i media<br />
convertendo, se possibile, i mezzi di comunicazione in un strumento utile anziché<br />
deleterio.<br />
I media possono diventare strumenti per promuovere valori pos<strong>it</strong>ivi nei più piccoli e<br />
nelle società di domani ed essere utilizzati nelle scuole anche per l'istruzione<br />
classica.<br />
7
CAPITIUM NEWS<br />
Internet: è proprio un bene?<br />
C'è un grave problema da risolvere nei<br />
prossimi anni. Internet ha assorb<strong>it</strong>o tutto,<br />
perfino i libri si possono leggere in rete. Il<br />
problema non è da poco: che fine faranno le<br />
case ed<strong>it</strong>rici? Che fine farà la carta, che ha<br />
resist<strong>it</strong>o per secoli? Si stanno cercando di<br />
mettere su internet anche i libri scolastici per<br />
dare la possibil<strong>it</strong>à agli studenti di ridurre le<br />
spese che devono affrontare ogni anno. L'iniziativa però porta dietro di sé<br />
una scia di conseguenze non da poco, le case ed<strong>it</strong>rici di libri scolastici stanno<br />
andando verso il fallimento. Siamo così sicuri che internet sia un bene? Con le<br />
case ed<strong>it</strong>rici internet si sta portando via moltissimi dipendenti di queste che<br />
da un giorno all'altro si r<strong>it</strong>roveranno senza lavoro. Per non parlare dei grandi<br />
romanzi che hanno fatto la storia. Chi è che si immagina i sublimi versi della<br />
“Divina Commedia” riportati in freddi caratteri<br />
che scorrono su una gelida pagina virtuale di<br />
uno schermo piatto. Quali sentimenti possono<br />
scaturire? Avranno più lo stesso significato?<br />
Per non parlare della splendida poesia di<br />
Ungaretti dal t<strong>it</strong>olo “SOLDATI” “Si sta come<br />
d'autunno sugli alberi le foglie”. Che<br />
significato avrà quella poesia scr<strong>it</strong>ta con un<br />
lapis su un pezzo di carta in una trincea durante i bombardamenti, ora<br />
impressa nel freddo mon<strong>it</strong>or di un computer? Come si potranno tramandare<br />
questi versi immortali su internet? Sono arrivati fino a noi sulla carta, come<br />
arriveranno alle generazioni future? Internet durerà? E per quanto? Sono<br />
tante le domande cui dobbiamo rispondere. Dobbiamo valutare seriamente se<br />
internet diventerà e potrà essere un degno sost<strong>it</strong>uto della carta. Forse no.<br />
Nulla potrà sost<strong>it</strong>uire la carta consumata da centinaia di mani che hanno<br />
sfogliato le immortali pagine di Omero e Dante, che hanno sent<strong>it</strong>o sotto di<br />
loro vivere quelle parole, quei sentimenti. Non può l'uomo volare e sognare<br />
se è seduto su una scrivania davanti a un computer che lo guarda immobile.<br />
Lo può fare quell'uomo seduto su un prato con un libro in mano, accarezzato<br />
dal vento mentre contempla: “(...) uno spir<strong>it</strong>o soave pien d'amore che va<br />
dicendo a l'anima: Sospira.”<br />
8
CAPITIUM NEWS<br />
L’uso improprio è dannoso gli per adolescenti<br />
LO SAPEVATE CHE i chewing gum che contengono<br />
caffeina possono essere dannosi per bambini e<br />
ragazzini che ne facciano un uso improprio? In<br />
particolar modo se questi non sono ab<strong>it</strong>uati all'uso di<br />
bevande che contengono caffeina?<br />
È proprio così. In giovane età sono dannosi.<br />
Infatti, nel novembre scorso un ragazzino di Napoli è<br />
stato molto male. La notizia, però, è stata pubblicata<br />
sulla rivista inglese "The Lancet" solo qualche<br />
settimana fa. Secondo quanto riportato nell'articolo si è presentato, un ragazzino<br />
di 13 anni, all'ospedale Monaldi di Napoli, nel mese di novembre del 2008<br />
perché stava molto male. È stato portato al pronto soccorso dell'ospedale dai<br />
gen<strong>it</strong>ori ed è stato ricoverato dopo che aveva accusato malori da intossicazione<br />
da caffeina.<br />
I gen<strong>it</strong>ori hanno rifer<strong>it</strong>o ai medici che il ragazzo, al r<strong>it</strong>orno dalla scuola, era<br />
ag<strong>it</strong>ato e si comportava in modo aggressivo, contrariamente al suo<br />
comportamento ab<strong>it</strong>uale. Dagli esami del sangue non è risultato che il ragazzo,<br />
avesse fatto uso di droga o di sostanze stimolanti ma presentava tachicardia, forti<br />
dolori addominali, pressione alta, respiro affannato e una sensazione di<br />
pesantezza alle gambe.<br />
Soltanto il giorno dopo si è scoperto cosa aveva provocato l'intossicazione ed è<br />
stata la madre a capirlo quando ha trovato nello zaino del ragazzino due<br />
pacchetti vuoti di chewing gum e li ha fatti analizzare dai medici.<br />
Il tredicenne, di 45 kg, alto circa 1 metro e 60 cm, aveva inger<strong>it</strong>o nel giro di 4 ore<br />
una dose eccessiva di caffeina mediante la masticazione delle gomme, aveva<br />
assunto una quant<strong>it</strong>à di caffeina di 320 grammi di caffeina come se avesse bevuto<br />
tre tazze di caffè nel giro di poche ore che<br />
anche per un adulto sono molte.<br />
I medici alla fine sono riusc<strong>it</strong>i così a<br />
diagnosticare al ragazzino<br />
un'intossicazione da caffeina.<br />
Quindi bambini e adolescenti vanno<br />
avvisati che un uso eccessivo di gomme da<br />
masticare energizzanti va ev<strong>it</strong>ato. Perciò,<br />
sì al loro consumo ma senza esagerare<br />
nelle quant<strong>it</strong>à.<br />
9
CAPITIUM NEWS<br />
Il cucchiaio<br />
(a cura di Nino Mallaci Bocchio)<br />
Capizzi, 1972<br />
In paese il clima era deprimente, una tempesta si era abbattuta sulla zona e cosi in tutte le<br />
vie, ed in ogni casa regnava un buio pesto. I fili elettrici si erano spezzati e le valvole<br />
fulminate.<br />
Via Roma sembrava un viale da camposanto, mancavano solo i pioppi e le tombe per<br />
potersi immedesimare nella realtà.<br />
Voglio che sia ben chiaro e che si sappia che tutto quanto vi sto raccontando non è fantasia<br />
bensì pura realtà.<br />
A Capizzi, paesino agricolo in provincia di Messina s<strong>it</strong>uato ai piedi dei monti Nebrodi, non<br />
è raro che, nonostante fosse il periodo di primavera, il tempo si manifestasse così umido e<br />
freddo.<br />
In via Roma viveva un anziano signore, da tutti conosciuto col t<strong>it</strong>olo di Sir Pippinu u<br />
mulinaru per via del suo mestiere di mugnaio.<br />
Il Sir Peppinu u Bocchio (era questo il suo vero secondo cognome) quella sera appariva<br />
molto diverso dal sol<strong>it</strong>o; generalmente era triste e solo, normale per un uomo della sua<br />
vecchia età.<br />
La sua compagna era venuta a mancare da<br />
poco tempo, le quattro figlie femmine si<br />
erano tutte sposate e perciò vivevano per<br />
conto loro; l’unico figlio maschio, Nino, si<br />
era allontanato da casa in cerca di un<br />
lavoro dign<strong>it</strong>oso che a quei tempi Capizzi<br />
non gli poteva offrire. Ed è stato appunto<br />
il r<strong>it</strong>orno a casa di questo figlio, che nel<br />
frattempo si era fatta una propria famiglia,<br />
con moglie e due figli maschi che aveva<br />
cambiato l’umore del vecchio Sir Peppino.<br />
Nella vecchia cucina l’anziano signore,<br />
seduto su una malandata sedia di vimini, poco distante dall’affumicato focolaio, si<br />
impegnava a far cuocere in un altrettanto affumicato paiolo di rame, la famosa farinata (o<br />
polenta).<br />
Tutto l’ambiente era pieno di fumo, tanto da sembrare una fornace dove ci cuociono i<br />
mattoni anziché una cucina di casa. L’anziano signore, mentre girava e curava la polenta<br />
tutto d’un tratto prese da uno sgangherato cassettone un quadernaccio giallastro e tutto<br />
stropicciato e con l’aiuto di una candela si mise a leggere. Spesso si fermava e med<strong>it</strong>ava<br />
come se dai fogli scr<strong>it</strong>ti dovesse venire fuori un grande mistero, un enorme segreto.<br />
I suoi cari stavano li allib<strong>it</strong>i e aspettavano a bocca aperta la sorpresa, specialmente i due<br />
nipotini di dieci e otto anni: non immaginavano cosa da li a poco sarebbe accaduto.<br />
Nel frattempo la polenta si era un po’ bruciata e quell’odore di fumo dimezzò l’appet<strong>it</strong>o a<br />
tutti. Finalmente il nonno si mise a leggere il suo diario sped<strong>it</strong>amente: era una sua biografia,<br />
10
CAPITIUM NEWS<br />
datata e ben dettagliata. Raccontava della prima guerra mondiale (aveva 19 anni), del tempo<br />
trascorso in trincea, dei compagni che gli morivano accanto dal freddo o per la fame e pieni<br />
di pidocchi. Era a capo di una squadretta di cannonieri, lui era il caporale maggiore e si<br />
vantava di essere tiratore scelto. Tanti compagni lo pregavano di scrivere per loro le lettere<br />
ai familiari perché a quei tempi la popolazione in Italia era quasi tutta analfabeta (lui aveva<br />
fatto la quinta elementare).<br />
I due nipotini si guardavano negli occhi e si chiedevano come aveva fatto il loro nonno a<br />
sopravvivere. Domandavano al nonno: sei stato tu a sconfiggere gli austriaci?<br />
- Io ho fatto ciò che ho potuto - rispondeva il nonno - ho fatto il soldato come meglio mi è<br />
stato insegnato; ma non avrei potuto resistere alla morte senza l’aiuto di questo mio fedele<br />
compagno.<br />
A quel punto il vecchio commil<strong>it</strong>one mostra un cucchiaio di rame tutto sbiad<strong>it</strong>o e<br />
consumato, tanto da essere stato riparato e risaldato più volte.<br />
- Vedete, miei cari, questo non è un semplice cucchiaio, questo è un eroe di guerra; è stato<br />
lui a farmi sopravvivere, è stato il mio fedelissimo compagno, il mio camerata, il mio<br />
conforto, il mio medico, la mia mamma. In trincea non mi ha abbandonato un istante;<br />
quando arrivavano le bombe nemiche tremava come una foglia e si dibatteva da un lato<br />
all’altro della gavetta come un battaglio di campana; quanta minestra mi ha fatto mangiare,<br />
quanto brodo mi ha fatto bere, quanto sciroppo o medicina mi ha fatto ingoiare. Mi ha fatto<br />
pure qualche scherzo: in Africa, a mia insaputa, mi ha fatto ingoiare pure qualche grillo e<br />
altri insetti, insieme alla minestra; ma l’ho<br />
perdonato anche perché questi piccoli insetti<br />
facevano parte integrante della mensa<br />
quotidiana.<br />
- Come ben sapete, miei cari, nella v<strong>it</strong>a gli<br />
esseri umani si ammalano e muoiono, ma<br />
questo mio fedele amico cucchiaio non<br />
morirà mai; voglio che lo custod<strong>it</strong>e<br />
gelosamente e ne raccontate a tutti il valore.<br />
Forse un giorno innalzerete un monumento<br />
o lo manderete in qualche museo di guerra<br />
perché è stato uno dei pochi esseri ad<br />
affrontare e combattere tutte e due le guerre<br />
mondiali. Io penso che i miei giorni sono<br />
contati, non sarò tanto fortunato da toccare la medaglia e il Diploma di Cavaliere<br />
confer<strong>it</strong>omi dal Presidente della Repubblica; quando questa arriverà la terrete insieme al<br />
mio compagno cucchiaio, in questa affumicata cucina, dove potrà godere il calduccio della<br />
brace e sentire i suoi odori prefer<strong>it</strong>i di fave, lenticchie, fagioli e farinata.<br />
U Sir Peppino si spense a Capizzi lo stesso anno, il 29 ottobre 1972.<br />
P.S. il cucchiaio è custod<strong>it</strong>o in un armadietto nella cucina di via Roma al n. 77,<br />
gelosamente conservato dal figlio Nino, la nuora Assunta ed i nipoti Giannino ed<br />
Antonino Mallaci Bocchio.<br />
11
CAPITIUM NEWS<br />
Fra le più antiche tradizioni<br />
religiose e popolari di Capizzi e<br />
dei paesi lim<strong>it</strong>rofi c’è la<br />
“Tavola di San Giuseppe”.<br />
Essa nasce da una promessa che<br />
una famiglia fa a questo Santo<br />
come ringraziamento per una<br />
grazia ricevuta o come atto di<br />
devozione.<br />
Di sol<strong>it</strong>o la tavola è imband<strong>it</strong>a in una grande sala, nella quale viene allest<strong>it</strong>o un altare, sul quale<br />
troneggia l’immagine del santo, e che viene ornato con fiori, candele, lini preziosi ed infine il<br />
“pane”, l’alimento forse più importante fra quelli presenti, preparato nelle fogge più impensabili e<br />
belle.<br />
Alla tavola sono chiamate quattordici persone: dodici bambini o ragazzini, “i virginietti”, che<br />
rappresentano la purezza, e due anziani, che vestono i panni di “San Giuseppe” e “Sant’Anna”.<br />
La cerimonia inizia con la benedizione dell’altare da parte di un sacerdote presente e solo dopo la<br />
rec<strong>it</strong>a di una serie di preghiere particolari, una delle quali riportiamo più sotto, si pranza.<br />
Il piatto serv<strong>it</strong>o all’inizio, secondo tradizione, è il secondo, composto da cardi, finocchi selvatici,<br />
broccoletti, merluzzo essiccato e sarde; fanno segu<strong>it</strong>o la pasta con i legumi, le linguine con olio,<br />
spezie e un po’ di cannella, il pane e le arance.<br />
Il tutto è preparato in quant<strong>it</strong>ativi a dir poco esagerati, visto il numero delle persone che, di sol<strong>it</strong>o,<br />
prende parte a questo tipo di iniziativa. Nei decenni passati imbandire la tavola nasceva, anche, da<br />
una necess<strong>it</strong>à di ordine sociale: l’estrema povertà di larghe fasce popolari, che, in almeno un giorno<br />
dell’anno, potevano rifocillarsi in modo sufficiente. Le “tavole” promesse, dunque, per il<br />
diciannove di marzo, giorno in cui si celebra San Giuseppe, erano ben numerose. In questi ultimi<br />
anni, invece, la tavola è diventata quasi un “evento raro” e ogni volta cost<strong>it</strong>uisce un momento di<br />
condivisione e collaborazione, di gioia e di un<strong>it</strong>à per i cap<strong>it</strong>ini.<br />
Quest’anno, a causa delle avverse condizioni atmosferiche e per il protrarsi di un inverno lungo e<br />
freddo, la tavola è stata rinviata al 23 aprile, ed è stata allest<strong>it</strong>a dalle famiglie Iraci Fuintino<br />
Giuseppe e Francesco.<br />
I preparativi, come è facile immaginare, sono iniziati molto prima.<br />
Innanz<strong>it</strong>utto per il reperimento delle materie prime ed anche perché l’evento richiede un lavoro e<br />
dei sacrifici enormi, non solo di ordine economico.<br />
Ma tutto è stato affrontato con allegria e ottimismo dai membri della mia famiglia, che in questa<br />
occasione si sono r<strong>it</strong>rovati, se possibile, ancora più coesi di prima.<br />
Tanti devoti, inoltre, ci hanno aiutato in tutte le fasi della preparazione, che sono diventati momenti,<br />
anzi giornate, di canto e preghiera. Il momento più bello, a mio parere, è stato quello della<br />
benedizione, ad opera di Don Gino Cardella, che con le sue parole toccanti e ricche di contenuto<br />
religioso, ha susc<strong>it</strong>ato veri sentimenti di commozione sia nei familiari, che in tutte le altre persone<br />
presenti. Grandi e piccoli, intorno a quella tavola, siamo stati veramente una sola, grande famiglia.<br />
In questa occasione sono intervenuti anche tutti gli alunni della classe I B, frequentata da mio figlio<br />
Giuseppe. Infatti, quest’anno le insegnanti, Testa Camillo Maria Luisa e Medina Carmela, hanno<br />
presentato, nell’amb<strong>it</strong>o del maxi-progetto di Ist<strong>it</strong>uto “Terr<strong>it</strong>orio e Ambiente”, un progetto<br />
reticolare di classe dal t<strong>it</strong>olo “I gusti delle stagioni: immagini di cose buone della nostra terra”.<br />
Come si evince bene già dal t<strong>it</strong>olo il progetto mirava a ricercare i sapori antichi delle tradizioni<br />
culinarie e dolciarie del nostro terr<strong>it</strong>orio, così da inculcare negli alunni il piacere della riscoperta di<br />
alimenti sani e che avessero la capac<strong>it</strong>à di unirli in un’unica radice ai loro gen<strong>it</strong>ori, ai nonni e ancora<br />
più indietro agli antenati.<br />
12
CAPITIUM NEWS<br />
Ho r<strong>it</strong>enuto allora il loro<br />
intervento a questo tipo di<br />
manifestazione<br />
assolutamente inev<strong>it</strong>abile e<br />
ne ho parlato al Dirigente,<br />
che mi ha sub<strong>it</strong>o<br />
appoggiata in questa mia<br />
iniziativa.<br />
Il percorso di Educazione<br />
alla Salute ed Alimentare<br />
sono divenuti così, per i nostri figli, occasione di arricchimento culturale e di conoscenza reale e<br />
fattiva del nostro terr<strong>it</strong>orio. Conoscere i prodotti della terra significa non perdere le proprie radici e<br />
divulgare la storia della nostra civiltà spesso sconosciuta e vilipesa.<br />
“L’ALIMENTO E’ FONDAMENTO DELLA CULTURA E DEL SENTIMENTO”, rec<strong>it</strong>ava<br />
Feurbach. Inoltre l’intervento dei bambini, fatto di presenza attenta e gioiosa, ha trasmesso a tutti<br />
noi adulti il piacere della seren<strong>it</strong>à.<br />
Per la mia famiglia è stato un giorno speciale e perciò colgo l’occasione di questo piccolo spazio,<br />
che mi è stato concesso, per ringraziare tutti quanti hanno collaborato alla buona riusc<strong>it</strong>a, in<br />
particolare il dirigente scolastico e l’arciprete.<br />
( A cura di Valeria Iraci F.)<br />
IN QUESTO SPAZIO VI PROPONIAMO UNA TRA LE TANTE<br />
PREGHIERE DIALETTALI RECITATA IN OCCASIONE DELLA<br />
CERIMONIA DELLA TAVOLA DI SAN GIUSEPPE<br />
‘U TISTAMINTU<br />
San Giuseppi ha cunv<strong>it</strong>atu a li poveri piccatura,<br />
A li poveri orfanelli, quannu passi e pui trapassi<br />
va mangiati o virginelli. Tu ci chiami Sarvaturi……<br />
Ca la tavula è priparata. Figliu mia vugliu muriri<br />
San Giuseppi andava a lettu ca ia cca nun puzzu stari<br />
Si curcava cu grandi affettu nun mi basta chiu lu cori,<br />
Va chiamati a lu bambinu di vidir<strong>it</strong>i sulla cruci,<br />
Vugliu fari lu tistamentu e lu sangu di piccatura,<br />
Va chiamati lu nutaru sulla cruci di surbò<br />
Ca c’ è pinna c’è calamaru San Giuvanni Elisabetta<br />
Figliu mia taia lassari si ncuntravanu ccu Maria,<br />
Di lu regnu tua divinu, o chi bella cumpagnia<br />
quanno passi e pui trapassi o chi bella sant<strong>it</strong>à…….<br />
figliu mia in paradisu. Di lu celu stelli e luna<br />
Guarda beni sta cuff<strong>it</strong>edda. Maria è stata e sarà la patruna.<br />
Ci su chiova ci su martedda. Quannu vini in paradisu<br />
C’è la serra o figliu duci, iu ti vignu a vis<strong>it</strong>ari<br />
Pi sirrari la santa cruci, e l’ amuri si arriduci<br />
l’ascia ranni e lu chianuzzu a li pidi da Santa Cruci.<br />
figliu mia chiossà nun puzzu.<br />
Figliu mia ti raccumannu,<br />
13
CAPITIUM NEWS<br />
Per allestire una tavola non è facile calcolare la quant<strong>it</strong>à di cibo necessario. Così si<br />
procede con dei calcoli approssimativi e si abbonda. Quest’anno, pensando che<br />
sarebbero intervenute all’evento circa tremila persone, si sono acquistati:<br />
- Kg. 150 di pasta;<br />
- Kg. 180 di merluzzo essiccato;<br />
- Kg. 200 di pane;<br />
- Kg. 80 di broccoletti;<br />
- Kg. 80 di finocchi selvatici;<br />
- Kg. 40 di farina di grano duro;<br />
- Kg. 30 di ceci;<br />
- Kg. 20 di lenticchie;<br />
- Kg. 20 di fagioli;<br />
- N. 5 casse di sarde fresche;<br />
- N. 20 casse di arance;<br />
- l. 80 olio di semi;<br />
- l.20 olio di oliva;<br />
- N. 6000 cardi;<br />
- N. 5000 piatti di plastica;<br />
- N. 5000 bicchieri di plastica;<br />
- N. 5000 tovaglioli.<br />
ECCOVI UNA RICETTA TIPICA DELL’OCCASIONE<br />
LA RICETTA DELLA TAVOLA<br />
“CARDI INFARINATI”<br />
- Pulire e lavare bene i cardi;<br />
- Bollire in abbondante acqua salata;<br />
- Far raffreddare e passare nella farina di<br />
grano duro;<br />
- Friggere in abbondante olio di semi fino a<br />
doratura;<br />
- Far sgocciolare su carta assorbente l’olio<br />
in eccesso;<br />
- Servire ben caldi.<br />
E… BUON APPETITO!<br />
14
CAPITIUM NEWS<br />
(A cura di Sarra Minichello Francesco)<br />
Capizzi, un antico e tranquillo borgo medievale, dall’affascinante aspetto<br />
urbanistico, cambia aspetto nei giorni di festa e, in modo particolare nelle feste<br />
che vanno dal mese di <strong>Giugno</strong>, fino a Settembre. In questa occasione voglio<br />
descrivere, in sequenza, le principali:<br />
Festa di Sant’Antonio di Padova.<br />
E’ consuetudine, da qualche anno a questa parte, oltre all’antica “tredicina” in<br />
onore di Sant’Antonio di Padova, fare una cavalcata il giorno della sua festa,<br />
ossia il 13 <strong>Giugno</strong>. Sant’Antonio morì proprio il 13 <strong>Giugno</strong> a Padova e il popolo<br />
cap<strong>it</strong>ino ha da secoli venerato il Santo<br />
partecipando alle tre messe che si<br />
svolgono tale giorno e alla<br />
“tredicina”. Poiché in tale periodo,<br />
nei secoli scorsi, gli allevatori e i<br />
contadini erano impegnati nel lavoro,<br />
si pensò, però, di celebrare la festa del<br />
Santo non a <strong>Giugno</strong>, bensì la seconda<br />
Domenica di Settembre, per<br />
consentire a tutti di partecipare alle<br />
funzioni ecclesiastiche, alle<br />
processioni e ai pubblici intrattenimenti, poiché meno impegnati nel lavoro. Ora<br />
invece, da quasi un secolo, la festa si svolge dall’uno al 3 Settembre e la<br />
Venerabile Confratern<strong>it</strong>a organizza una cavalcata in onore del Santo anche<br />
giorno 13 <strong>Giugno</strong>. La cavalcata inizia la mattina con la messa celebrata<br />
dall’Arciprete nella local<strong>it</strong>à Bidi e finisce con la sfilata pomeridiana dei cavalli<br />
che percorrono le vie principali del paese, tra ali di folla.<br />
Festa del Corpus Domini o “du Signuri”.<br />
Quest’anno la festa del Corpus Domini è caduta Domenica 14 <strong>Giugno</strong>. L’intera<br />
festiv<strong>it</strong>à è caratterizzata dalla presenza di tutte e sette le confratern<strong>it</strong>e alla<br />
processione del Santissino Sacramento. La processione parte dalla Chiesa Madre,<br />
dopo la santa messa solenne e percorre la Via Vespri sino alla Chiesa di San<br />
Giacomo. Dalla Chiesa di San Giacomo il corteo si diparte verso la chiesa di San<br />
Sebastiano, Via Manganello, Via Vespri e quindi rientra nella chiesa Madre.<br />
15
CAPITIUM NEWS<br />
La caratteristica che le è propria è il lancio di manciate di riso e di grano<br />
sull’ostensorio del Santissimo Sacramento durante tutto il percorso, abbell<strong>it</strong>o<br />
dall’esposizione di tappeti e coperte in filet, tessuti a mano, dai balconi e dalle<br />
finestre delle case. Splendidi altari con fiori di ginestra e rose sono allest<strong>it</strong>i<br />
lungo il percorso processionale. Fino a qualche decennio fa la processione non<br />
si effettuava di Domenica, ma di Giovedì. Poi nei giorni di lunedì, martedì e<br />
mercoledì successivi al giovedì del Corpus Domini il prete benediceva tutti gli<br />
altari allest<strong>it</strong>i lungo le vie del paese.<br />
Festa di San Giacomo Apostolo Maggiore.<br />
E’ una delle feste più spettacolari ed eccentriche della Sicilia. Il Santuario di<br />
San Giacomo di Capizzi è, infatti, la chiesa iacobea più antica della Sicilia.<br />
Già nel 1224 viene c<strong>it</strong>ato nel tabulario di Santa Maria Latina di Agira come<br />
chiesa di “San Jacobus de Bethléem”.<br />
Ancora la chiesa viene segnalata nella bolla di Papa Gregorio IX del 21<br />
Agosto 1227, che conferma i possedimenti<br />
della chiesa di Betlemme, e nel 1308 e 1310<br />
quando la chiesa di Capizzi pagava le decime<br />
alla chiesa di Roma. La chiesa, quindi è molto<br />
più antica di quanto affermano alcuni storici e<br />
scr<strong>it</strong>tori locali che la collocano di fondazione<br />
aragonese.<br />
La festa, che inizia giorno 16 Luglio e si<br />
protrae fino al 26 luglio, sembra rispecchiare<br />
sia il carattere dell’Apostolo, tanto impetuoso<br />
da essere chiamato da Gesù “il Figlio del<br />
tuono”, sia l’irruenza degli stessi cap<strong>it</strong>ini che<br />
in secoli di acceso culto per l’amato e temuto<br />
Santo sembrano averne quasi im<strong>it</strong>ato i tratti<br />
caratteriali. Si racconta, infatti, che durante il<br />
mese di San Giacomo il Santo passa a “riscuotere” da ogni devoto le<br />
promesse fattegli durante l’anno: guai se qualcuno avesse l’ardire e la<br />
sfrontatezza di non mantenere il voto pronunciato! Quanto meno il malcap<strong>it</strong>ato<br />
si sveglierebbe o pieno di lividi per le forti percosse o con le cinque d<strong>it</strong>a della<br />
mano del Santo stampate in faccia. La processione del 26 Luglio con i<br />
“Miracoli “ è il momento più coinvolgente della festa dove rifulge, appieno, lo<br />
splendore dell’animo cap<strong>it</strong>ino e la grande devozione per il Santo Protettore.<br />
16
CAPITIUM NEWS<br />
Arch. Principato T. Leonardo del Comune di Capizzi<br />
Il 26 Maggio scorso noi ragazzi della terza A della Scuola Media abbiamo posto queste<br />
domande al nostro sindaco che è un insegnante del nostro plesso.<br />
-Quali sono le sue riflessioni dopo un anno di mandato elettorale al Comune di Capizzi?<br />
Io sono arrivato in un periodo di grande crisi e nei prossimi anni sarà peggio. In previsione del<br />
federalismo fiscale infatti dovremo autofinanziarci ed autogestirci con le entrate tributarie ed<br />
extratributarie comunali, a differenza di quanto avveniva prima, quando l’ente locale riceveva<br />
finanziamenti dallo Stato e dalla Regione.<br />
-Perché nel nostro paese non ci sono strutture come ad es. alberghi o agr<strong>it</strong>urismi?<br />
La carenza e la crisi economica scoraggiano molto gli investimenti. La nostra popolazione non<br />
è ab<strong>it</strong>uata ad intraprendere attiv<strong>it</strong>à<br />
imprend<strong>it</strong>oriali e preferisce agire su<br />
suggerimento di altri. Io personalmente<br />
credo che grazie al turismo potremo<br />
mettere in moto l’economia del paese. A<br />
tal propos<strong>it</strong>o già sabato prossimo 30<br />
maggio in paese sfileranno i ragazzi<br />
dell’I.T.C.G. “Jacopo del Duca” di<br />
Cefalù che pernotteranno a Capizzi.<br />
- È faticoso fare il sindaco?<br />
Moltissimo. Ho dovuto, a volte,<br />
trascurare la famiglia, gli amici ed il<br />
lavoro perché devo essere sempre vigile<br />
ed attento alle esigenza della<br />
c<strong>it</strong>tadinanza. Cerco ad esempio di sfruttare al meglio le opportun<strong>it</strong>à offerte dai bandi emanati<br />
dalla Regione Siciliana con i fondi Europei. Ma spesso mi cap<strong>it</strong>a di dover affrontare la<br />
quotidiana amministrazione, che consiste nel venire incontro alle esigenze di assicurazione dei<br />
servizi essenziali ai c<strong>it</strong>tadini. Essi vanno aiutati a superare anche le piccole difficoltà, vanno<br />
indirizzati e consigliati e di questo ne sono fiero. Il mio motto del resto è e rimane “I c<strong>it</strong>tadini<br />
prima di tutto”. D’altronde se non esistessero i c<strong>it</strong>tadini non esisterebbe neanche il comune.<br />
-Ha intenzione di fare aggiustare il campo sportivo che per noi giovani è molto importante?<br />
Per aggiustare il campo sportivo ho bisogno di attingere a grossi finanziamenti pubblici, ma la<br />
programmazione pol<strong>it</strong>ica ha i suoi tempi. Ho già previsto in bilancio l’assunzione di un mutuo di<br />
€ 800.000 per la costruzione di un nuovo campo sportivo. Spero comunque che in estate siano<br />
emanati i bandi dei finanziamenti pubblici, al fine di poter attingere ad essi e diminuire<br />
l’importo del mutuo da assumere a carico dei c<strong>it</strong>tadini, o in alternativa con lo stesso importo,<br />
creare altre strutture sportive, come per esempio un campo di calcetto.<br />
- Qual è la cosa sbagliata che ha trovato nel comune e che poi ha corretta ?<br />
Di sbagliato ho trovato la mental<strong>it</strong>à che si è radicata nel corso del tempo in noi c<strong>it</strong>tadini, ovvero che<br />
di tutto è lec<strong>it</strong>o chiedere al Comune, ma nulla si deve ad esso per i servizi resi.<br />
Mi riferisco in particolare all’imposizione fiscale che doveva essere effettuata da qualche decennio,<br />
in periodi in cui si viveva in floridezza economica.<br />
17
CAPITIUM NEWS<br />
Oggi che viviamo un periodo di recessione è difficile inculcare nella gente questo tipo di<br />
mental<strong>it</strong>à. Un esempio lampante di quanto dico è stato l’organizzazione di un servizio<br />
efficiente di mensa scolastica con inizio il 1° ottobre e fine al 30 maggio. Sono stato<br />
costretto, mio malgrado, ad aumentare il buono pasto da € 1.50 a € 2,00 per far fronte alle<br />
spese. Questa iniziativa, discussa anche in una pubblica assemblea, è stata certamente<br />
impopolare ma r<strong>it</strong>enendomi un uomo coerente ho voluto affrontare i problemi garantendo<br />
adeguati servizi e non nascondermi dietro l’angolo e prendere in giro la mia popolazione,<br />
con artefici e raggiri di vario genere.<br />
-Cosa si potrebbe fare per togliere la mental<strong>it</strong>à maschilista che c’è a Capizzi?<br />
Secondo me si dovrebbero proporre delle attiv<strong>it</strong>à. Il primo passo da compiere è creare delle<br />
associazioni miste, che partecipino alla v<strong>it</strong>a sociale e pol<strong>it</strong>ica, organizzando eventi e<br />
manifestazioni, che sicuramente troveranno l’appoggio ed il sostegno dell’Amministrazione<br />
Comunale.<br />
- Cosa ha intenzione di fare per noi giovani in futuro?<br />
Per i giovani voglio realizzare il tanto agognato campo sportivo, ristrutturare la palestra ed<br />
incentivare attiv<strong>it</strong>à culturali e di svago. Per esempio mi piacerebbe creare una compagnia<br />
teatrale, che possa auto-finanziarsi mediante sponsor e spettacoli. Io penso che dovremmo<br />
far vivere bene i giovani a Capizzi, insegnando a fare rispettare le regole per fare del nostro<br />
un paese vivibile e non in preda al caos e all’arb<strong>it</strong>rio.<br />
-Nell’amb<strong>it</strong>o scolastico che funzione ha il comune?<br />
Ha il dovere di assicurare i servizi come la mensa e il trasporto, provvede a dare piccoli<br />
contributi per la gestione, assicura gli arredi, provvede alle spese di gestione ed assicura la<br />
manutenzione degli edifici.<br />
-Il centro sociale porta qualche guadagno al comune?<br />
Fino a oggi non ha portato un euro, anzi per trasformare il centro sociale abbiamo sostenuto<br />
delle spese notevoli da recuperare. Tuttavia la casa di riposo per anziani è un servizio<br />
fondamentale ad una delle parti più deboli della c<strong>it</strong>tadinanza ed i servizi prescindono dai<br />
benefici economici del Comune. Per noi conta il carattere sociale e lo scopo prior<strong>it</strong>ario di<br />
questo nostro intervento.<br />
-Capizzi è un paese dove molte persone amano andare a cavallo. Cosa pensa di fare<br />
per valorizzare questa vocazione del paese?<br />
All’inizio del mio mandato, non avrei mai creduto che un giorno sarei diventato un “Cavaliere<br />
senza cavallo”. Studiando le potenzial<strong>it</strong>à del nostro centro ho scoperto che il cavallo può veramente<br />
darci una mano nello sviluppo turistico del paese. Il cavallo deve essere inteso non solo come<br />
hobby, ma come risorsa di sviluppo sostenibile per il nostro terr<strong>it</strong>orio. Proprio quest’anno ho<br />
lanciato il progetto “Capizzi paese dei cavalli”, che prevede una serie di manifestazioni organizzate<br />
già a partire dal 30 maggio e fino al 9 agosto. Ma la cosa più importante sarà la cost<strong>it</strong>uzione del<br />
P.E.R.S. (Polo Equino di Ricerca e Sviluppo). Si tratta di un consorzio scientifico i cui partner sono<br />
l’Univers<strong>it</strong>à di Messina, la Provincia Regionale di Messina, il Parco dei Nebrodi, gli Enti di<br />
Formazione ed il Comune di Capizzi. R<strong>it</strong>engo che questo possa essere il volano per lo sviluppo<br />
economico di Capizzi in quanto Ricerca e Sviluppo fanno parte della scienza del sapere, finora<br />
assente dai piani di sviluppo programmati per il nostro centro.<br />
L’intervista si conclude qui e noi ragazzi della terza A ringraziamo il nostro primo c<strong>it</strong>tadino<br />
per il tempo “non misurato” che ha voluto dedicarci, per la sua disponibil<strong>it</strong>à a rispondere alle<br />
nostre curios<strong>it</strong>à che vanno oltre il dire pol<strong>it</strong>ico e mostrano la trasparenza di pensiero che<br />
dovrebbe essere un esempio per tutti gli adulti.<br />
Ancora grazie BUON LAVORO e BUONE VACANZE.<br />
18
CAPITIUM NEWS<br />
PASSIONE HOBBY E RICERCA MEDICO-<br />
SCIENTIFICA<br />
I cap<strong>it</strong>ini, anche per il volere della posizione logistico agronomica del terr<strong>it</strong>orio, hanno da sempre<br />
avuto un gran bisogno dell’aiuto<br />
lavorativo degli equini.<br />
Da tempi remoti, infatti, i vari ceti<br />
sociali, possedevano un asino, un mulo<br />
o, nella migliore delle ipotesi, un<br />
cavallo, per lavoro o per trasporti vari .<br />
Oggi, il discorso è un po’ cambiato, in<br />
quanto la meccanizzazione ha provocato<br />
la quasi totale scomparsa dei muli o<br />
degli asini come mezzo di trasporto; la<br />
stessa sorte non è cap<strong>it</strong>ata ai cavalli;<br />
questi ultimi infatti, sono oggetto di<br />
profonda attenzione da parte di giovani e<br />
meno giovani.<br />
Molte famiglie cap<strong>it</strong>ine si r<strong>it</strong>rovano per<br />
amore o per forza ad allevare un cavallo, dedicando ad esso preziose cure ed onerose spese.<br />
Questi atteggiamenti hanno creato una certa “moda” oramai inarrestabile che ha portato la<br />
popolazione cap<strong>it</strong>ina ad abbracciare il tema dell’equ<strong>it</strong>azione e a farne quasi una cultura propria.<br />
Tutto ciò non poteva lasciare indifferente l’Amministrazione Comunale , la quale , grazie a qualche<br />
piccolo finanziamento regionale , la congregazione con altri enti ed associazioni cavalleresche e<br />
tanta buona volontà ha attivato una serie di eventi volti all’annessione tra scienza e natura passando<br />
per questo nobile animale.<br />
Qualche mese fa’ infatti, dopo i tanti sollec<strong>it</strong>i fatte delle amministrazioni comunali sussegu<strong>it</strong>esi , il<br />
nostro comune ha ottenuto un finanziamento della Regione Siciliana tendente alla creazione di una<br />
Stazione Ippica che sorgerà nei pressi di contrada San Salvatore .<br />
Tale opportun<strong>it</strong>à potrebbe essere carp<strong>it</strong>a come volano di sviluppo economico ed interculturale; a<br />
tale scopo il nostro Sindaco ha pensato di coinvolgere l’Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Messina , nella<br />
persona del Preside della Facoltà di Veterinaria affinché si possa creare un Polo Equino di Ricerca<br />
Scientifica volto allo studio dei fenomeni equini, intersecato interamente nel nostro terr<strong>it</strong>orio, ove<br />
gli Studenti possano recarsi per approfondire lo Studio degli equini, riscoprendo i luoghi di Hab<strong>it</strong>at<br />
Naturale di questi meravigliosi animali<br />
Tale traguardo sarà sicuramente arduo da perseguire, ma si rassicura il massimo impegno ai fini<br />
della buona riusc<strong>it</strong>a dell’intera operazione.<br />
Oltre al P.E.R.S. altre sono state le iniziative che questa amministrazione ha intrapreso<br />
coinvolgendo l’universo che ruota attorno i cavalli.<br />
A fine Maggio , infatti e’ avvenuta con notevole successo la manifestazione Ragazzi a Cavallo.<br />
Si spera anche nella buona riusc<strong>it</strong>a dell’altra e più grande Manifestazione che avverrà a fine <strong>Giugno</strong><br />
, int<strong>it</strong>olata “Capizzi ,Paese dei Cavalli.<br />
Tutto ciò se intelligentemente e seriamente sfruttato potrebbe permettere all’economia turistica di<br />
Capizzi di risollevarsi, visto che la nostra incontaminata natura, spesso da noi disprezzata,<br />
rappresenta per altri una fonte di ricchezza inestimabile. L’assessore Comunale<br />
Dott. Giacomo Briga<br />
19
CAPITIUM NEWS<br />
(F. O. Area2, ins. Carmela Medina)<br />
Ho sempre immaginato che il tema del “VIAGGIO” cost<strong>it</strong>uisca la metafora, il fil rouge, più adatto<br />
alla scuola, quale organizzazione pedagogica e didattica, grande ma differente, un<strong>it</strong>aria ma diversa<br />
nelle sue specifiche realtà terr<strong>it</strong>oriali e soprattutto umane.<br />
Il termine viaggio, infatti, è presente sempre, nel corso delle varie epoche, nella letteratura<br />
(cinema, teatro, poesia), così come nell’esperienza di v<strong>it</strong>a quotidiana (famiglia, scuola, altri<br />
ambienti sociali).<br />
Possiamo pensare, per esempio, al tema del viaggio scelto da Gulliver, o al viaggio di purificazione,<br />
di fede e di cresc<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale, come quello dei pellegrini al Santuario di S. Giacomo di Compostela<br />
o a quello di Thomas Becket a Canterbury (Cfr.: “The Canterbury Tales di J. Chaucer), o al viaggio<br />
“intorno al mondo”, di J. Verne, in “ottanta giorni”.<br />
Ma esiste anche il “viaggio da missionario”, di aiuto agli altri; o anche un “viaggio senza traguardi”,<br />
senza mete, senza costrutti sicuri, senza un luogo da raggiungere.<br />
E’ quest’ultimo il caso di un viaggio spontaneistico, romantico, puerocentrico, come quello del<br />
famoso “cavalluccio marino”, di Mager, (cfr.: R. Mager, Gli obiettivi didattici, Lisciani e Zampetti,<br />
Teramo 1980), che, nel corso del tempo, non aveva maturato sicuri obiettivi da perseguire, ma<br />
aveva un solo desiderio: conoscere i fondali marini…. Ebbene il suo obiettivo poteva, ora,<br />
realizzarsi, avendo ered<strong>it</strong>ato sette monete d’oro. Ma, ancora una volta, il cavalluccio non aveva né<br />
progettato il percorso, né precisato le tappe del suo <strong>it</strong>inerario: il suo continuava ad essere un<br />
atteggiamento ambiguo, non certo, non deciso nelle scelte, spesso lasciato all’improvvisazione.<br />
Ed un viaggio del genere può delle volte funzionare, ma può anche condurre ad es<strong>it</strong>i non desiderati.<br />
Esiste, inoltre, il “viaggio interiore” come scoperta di se stessi, intrapersonale, psicoanal<strong>it</strong>ico, di<br />
scavo della propria coscienza, un viaggio di autoconoscenza, autoconsapevolezza,<br />
autocoscientizzazione. Ed esiste, soprattutto e prior<strong>it</strong>ariamente, nella nostra professione, “il<br />
viaggio d’incontro con l’altro” (alunno, collega, dirigente, gen<strong>it</strong>ore), lasciando da parte “pezzi”, del<br />
proprio “terr<strong>it</strong>orio” culturale, ideologico, pol<strong>it</strong>ico e sociale, allo scopo di incrociare le ragioni<br />
dell’altro, per facil<strong>it</strong>are un percorso di corresponsabil<strong>it</strong>à, di empatia, di relazione e di<br />
“comunicazione forte ed efficace”. Esiste il viaggio come percorso, <strong>it</strong>inerario di formazione,<br />
come processo di cresc<strong>it</strong>a e di sviluppo personale e sociale.<br />
Questo viaggio si svolge nella permanenza e nella differenziazione, viaggio di cambiamenti continui,<br />
di apporti infin<strong>it</strong>i, di ricchezze diverse, di fiducia nel futuro, nell’educazione del domani,<br />
richiedente però apertura, flessibil<strong>it</strong>à, rinunce, talvolta “tappe libere”, pur se pensate, progettate,<br />
cosicché l’<strong>it</strong>inerario non si disperda in percorsi secondari, ma sia funzionale, “didattico”, forse.<br />
Noi tutti, infatti, siamo intimamente legati da una storia comune, eppure siamo separati, nello<br />
stesso tempo, dalle enormi possibil<strong>it</strong>à che a ciascuno di noi sono date dall’esperienza, dalla cultura,<br />
dalla capac<strong>it</strong>à di riflettere, pensare e ripensare il nostro tempo e il nostro futuro e quello degli<br />
altri.<br />
Nessuno di noi basta a se stesso, nessuno è talmente ricco da poter fare a meno di qualcuno o di<br />
qualcosa.<br />
Impariamo a costruire una nuova capac<strong>it</strong>à relazionale, che sappia trasformare la plural<strong>it</strong>à in gruppo<br />
e renda possibile il cambiamento delle nostre mental<strong>it</strong>à.<br />
Impariamo ad accettare nuovi compagni di viaggio e a procedere insieme a loro, pur tra mille<br />
difficoltà e distanze, in quel terr<strong>it</strong>orio che è nostro, ma anche nei terr<strong>it</strong>ori inesplorati degli altri,<br />
del nostro pianeta, del nostro infin<strong>it</strong>o.<br />
20
CAPITIUM NEWS<br />
(a cura di Marino Lucio, classe II B scuola secondaria)<br />
Il 21 Aprile <strong>2009</strong>, presso l’aula magna della scuola secondaria di Capizzi alcuni<br />
rappresentanti delle forze armate del nostro comune hanno incontrato gli alunni dell’ist<strong>it</strong>uto.<br />
La motivazione di questo incontro è legata alla richiesta di conoscenza sull’organizzazione<br />
della sicurezza civile.<br />
Il dibatt<strong>it</strong>o è stato aperto dal maresciallo, che ha presentato il video, poi proiettato, avente<br />
come oggetto la storia delle forze armate <strong>it</strong>aliane, ma le argomentazioni del filmato<br />
spaziavano dalla data di nasc<strong>it</strong>a del corpo armato (13 Luglio 1814) fino ai nostri giorni<br />
evidenziando come l’arma si sia evoluta nel tempo e abbia raggiunto obiettivi inaspettati<br />
con l’impegno in vari campi del sociale.<br />
Alla fine della proiezione uno dei carabinieri ci ha illustrato la tripartizione delle forze<br />
pubbliche:<br />
• Polizia, il corpo mil<strong>it</strong>are dipendente dal ministero degli interni che ha il comp<strong>it</strong>o di<br />
vigilare sull’osservazione delle leggi e sul mantenimento dell’ordine pubblico;<br />
• Carabinieri, il corpo di mil<strong>it</strong>ari scelti, ai quali sono affidati il servizio di polizia<br />
giudiziaria, la sicurezza dei c<strong>it</strong>tadini, il mantenimento dell’ordine pubblico e comp<strong>it</strong>i<br />
di polizia mil<strong>it</strong>are;<br />
• Guardia di finanza, il corpo mil<strong>it</strong>are dello stato, al quale spettano funzioni in materia<br />
finanziaria e tributaria.<br />
A seguire si è aperto un<br />
dibatt<strong>it</strong>o durante il quale<br />
entrambi i carabinieri presenti<br />
si sono mostrati<br />
disponibilissimi a rispondere<br />
ad ogni nostro ques<strong>it</strong>o.<br />
Nel cuore della conversazione<br />
è emerso chiaramente come il<br />
desiderio di aiuto nei confronti<br />
del prossimo guidi<br />
continuamente il loro agire, al<br />
di là del fatto che portino la<br />
divisa o meno.<br />
Sotto di esse infatti, non<br />
dobbiamo dimenticare che<br />
batte un cuore di padre, di<br />
mar<strong>it</strong>o, di fratello, pertanto a nome mio e di tutto l’Ist<strong>it</strong>uto che frequento mi sento in dovere<br />
di ringraziare le forze armate <strong>it</strong>aliane per il loro quotidiano operato e per il loro efficiente<br />
servizio che ci offrono, rischiando la loro v<strong>it</strong>a per salvare la nostra.<br />
21
CAPITIUM NEW<br />
( a cura della classe 3° B della scuola Secondaria di primo grado)<br />
Come precedentemente programmato dal nostro Ist<strong>it</strong>uto Comprensivo, il 14 maggio <strong>2009</strong>, si<br />
è svolto, nel parco Robinson, antistante la Scuola Elementare, un incontro con gli operatori<br />
della Croce Rossa Italiana cap<strong>it</strong>ini. (CRI)<br />
Le classi partecipanti sono state le quinte della scuola Primaria e le terze della scuola<br />
Secondaria di primo grado.<br />
All’inizio ci hanno ricordato che la storia della Croce Rossa è molto lunga, basta pensare<br />
che è nata nel 1864 e il 15 giugno di ogni anno festeggiano l’anniversario.<br />
L’operatore C.R.I., Fazio Antonino, ci ha fatto vedere la barella a cucchiaio, il pallone<br />
hambu e canule e, a nostra domanda, ci ha descr<strong>it</strong>to le sale operative regionali del 118.<br />
Gli operatori C.R.I., Callozzo Margher<strong>it</strong>a, Alberti Nuccia e Artino hanno spiegato le origini<br />
della Croce Rossa e gli obiettivi che essa<br />
si proponeva di mettere in atto e che sono<br />
validi anche e soprattutto oggi, poi ci<br />
sono state spiegate le motivazioni della<br />
scelta dei tre simboli che caratterizzano<br />
l’Associazione. Li vogliamo ricordare: la<br />
croce color rosso indica il simbolo della<br />
bandiera Svizzera e simboleggia la<br />
neutral<strong>it</strong>à dello stato anche se il colore<br />
della croce lì è bianco, una mezza luna<br />
rossa fu adottata dagli islamici come<br />
simbolo della loro religione poiché non<br />
essendo cattolici non potevano accettare il simbolo della croce, infine l’altro simbolo è un<br />
cristallo ormai protettivo e universale.<br />
I principi base del movimento della Croce Rossa Italiana e della mezza luna rossa sono:<br />
Uman<strong>it</strong>à: la C.R.I. opera per prevenire e alleviare in ogni circostanza le sofferenze degli<br />
uomini; Imparzial<strong>it</strong>à: non fa alcuna distinzione di nazional<strong>it</strong>à, razza e religione;<br />
Neutral<strong>it</strong>à: si astiene dal prendere parte dell’ostil<strong>it</strong>à; Indipendenza: svolge le attiv<strong>it</strong>à<br />
uman<strong>it</strong>arie come ausiliarie dei poteri pubblici; Volontariato: è un movimento di soccorso<br />
volontario e disinteressato; Un<strong>it</strong>à: è aperto a tutti e deve estendere la sua attiv<strong>it</strong>à uman<strong>it</strong>aria<br />
all’interno del terr<strong>it</strong>orio; Universal<strong>it</strong>à: tutte le società della Croce Rossa Italiana hanno<br />
uguali dir<strong>it</strong>ti e il dovere di aiutarsi reciprocamente.<br />
A questo incontro era presente anche l’operatore della Croce Rossa Italiana il V.D.S. Geom.<br />
Salvatore C. Proietto come esperto in materia di Primo Soccorso (anche operatore di<br />
Protezione Civile della Prefettura di Messina settore assegnato dalla stessa Prefettura:<br />
Pronto Intervento) il quale ha spiegato che ogni soccorr<strong>it</strong>ore che voglia prestare un<br />
adeguato primo soccorso dovrà prima di ogni cosa MANTENERE LA CALMA e quando<br />
si accinge ad intervenire, in caso di incidente, dovrà ricordare sempre tre regole<br />
fondamentali: 1. OSSERVARE, per rendersi perfettamente conto dell’accaduto;<br />
2. RIFLETTERE, su tipi di intervento e prior<strong>it</strong>à con cui effettuarli; 3. AGIRE, con<br />
correttezza, con efficacia, con tempestiv<strong>it</strong>à.<br />
22
CAPITIUM NEWS<br />
Ci ha spiegato che il primo soccorso è<br />
l’applicazione di un insieme di semplici manovre<br />
nei confronti di una persona v<strong>it</strong>tima di un<br />
incidente o di un malore e che tali manovre si<br />
applicano senza l’ausilio di attrezzature particolari<br />
e consentono, se effettuate correttamente, di<br />
preservare la v<strong>it</strong>a o migliorare le condizioni<br />
generali dell’infortunato.<br />
Ci ha spiegato la fase operativa degli interventi<br />
più comuni riassumendoci le cinque regole della catena di soccorso teoricamente e<br />
con una dimostrazione pratica. Infatti lo stesso V.D.S. Proietto ha chiamato il nostro<br />
compagno di classe Mazzara Bologna Antonino per prestarsi a questa esperienza.<br />
La sintesi delle fasi è la seguente:<br />
1° Anello della catena del soccorso: in caso di incidente stradale, ad esempio, si<br />
dovrà parcheggiare il proprio veicolo in modo da non essere esso stesso fonte di<br />
pericolo per altre auto, spegnere il motore della propria autovettura e anche in quella<br />
dell’infortunato, non fumare, fare le segnalazioni disponendo il triangolo almeno 50<br />
metri prima dell’incidente, controllare l’infortunato se è cosciente o incosciente:<br />
Se è cosciente e ha polso e respiro presenti e non<br />
ha riportato fratture e/o gravi emorragie gravi<br />
allora si deve mettere in posizione laterale di<br />
sicurezza per facil<strong>it</strong>are la fuoriusc<strong>it</strong>a di liquidi<br />
e/o altro che possono causare il soffocamento.<br />
Se è incosciente e ha polso e respiro assente<br />
siamo in un caso di arresto cardiorespiratorio e<br />
allora si deve procedere al massaggio cardiaco e<br />
alla respirazione artificiale.<br />
2° Anello della catena del soccorso: avvertire i<br />
soccorsi a seconda delle esigenze, ad esempio, ambulanze CRI 118, polizia 113,<br />
vigili del fuoco 115;<br />
3° Anello della catena del soccorso: in attesa dell’arrivo dei soccorsi qualificati si<br />
potrà procedere all’eventuale esecuzione di misura secondarie quali, ad esempio –<br />
Fasciature di fer<strong>it</strong>e - Immobilizzazioni di fratture -Controllo dello stato di shock -<br />
Assistere psicologicamente l’infortunato distogliendolo per quanto possibile<br />
dall’accaduto e rivolgendogli parole di conforto;<br />
4° Anello della catena di soccorso: all’arrivo dei soccorsi qualificati si dovrà<br />
collaborare alla rimozione degli infortunati, aiutando nelle operazioni di<br />
sollevamento e caricamento su barella;<br />
5° Anello della catena di soccorso: questo anello o fase conclude la catena e non è<br />
di stretta pertinenza del primo soccorr<strong>it</strong>ore e una fase importante, ma può diventare<br />
inutile se le precedenti fasi non sono state esegu<strong>it</strong>e correttamente e completamente.<br />
R<strong>it</strong>eniamo che l’incontro sia stato molto interessante. Pertanto ringraziamo il Preside<br />
Bonanno Conti Mimmo che ci ha consent<strong>it</strong>o tale incontro.<br />
23
CAPITIUM NEWS<br />
A CAPIZZI “UNITI PER POGGIO PICENZE”<br />
PAESE DELL’ABRUZZO<br />
Domenica 26 Aprile il nostro Ist<strong>it</strong>uto si è reso<br />
protagonista di un’iniziativa di solidarietà di<br />
apprezzabile significato per la scuola di Poggio<br />
Picenze (L’Aquila).<br />
La scuola ha fortemente voluto essere solidale<br />
con l’Ist<strong>it</strong>uto Comprensivo di questo piccolo<br />
paesino affl<strong>it</strong>to dalla scossa sismica.<br />
2.200 Euro sono il ricavato dall’offerta<br />
spontanea della nostra comun<strong>it</strong>à.<br />
Capizzi, ancora una volta, sceglie ciò che ha<br />
di più caro e che è garanzia di successo: la<br />
tradizione dolciaria.<br />
Lumaricchi, ccuppunati janchi, uccuna,<br />
biscotta ncilippati, cosiduci di Missina,<br />
cavatiaddi di Cirami, cannola ca ricotta,<br />
panettoni e altre leccornie della moderna<br />
pasticceria hanno colorato la tavolata coronata<br />
anche da rosticceria offerta dai commercianti<br />
locali.<br />
Enormi striscioni, cartelloni e letterine<br />
preparati con cura dai nostri bambini, facevano da<br />
cornice e hanno richiamato, nel cortile antistante la<br />
scuola<br />
elementare,<br />
numerosissimi<br />
gen<strong>it</strong>ori e non<br />
e autor<strong>it</strong>à<br />
locali con la presenza dell’arciprete Don Gino<br />
Cardella che insieme al nostro Dirigente hanno<br />
aperto la manifestazione.<br />
Anche in questa occasione la nostra comun<strong>it</strong>à ha<br />
dimostrato quella nobiltà d’animo e quella generos<strong>it</strong>à,<br />
doti che hanno contraddistinto la gente di Capizzi.<br />
SI RINGRAZIA ANCORA UNA VOLTA LA CITTADINANZA<br />
24
CAPITIUM NEWS<br />
(SEZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA-SCUOLA PRIMARIA)<br />
La realizzazione della continu<strong>it</strong>à educativa, per l’anno corrente, nella sezione di scuola dell’infanzia e primaria, ha visto<br />
la messa in opera di tutta quella serie di attiv<strong>it</strong>à che erano state programmate.<br />
Si sono così concretizzate forme di raccordo nelle attiv<strong>it</strong>à dei due ordini scolastici, con scambio continuo di<br />
comunicazione fra le insegnanti, che si sono approcciate, almeno in modo empatico, agli alunni. Le iniziative hanno<br />
visto la realizzazione di due mini- progetti comuni e paralleli, che hanno coinvolto gli alunni delle due scuole in un<br />
unico progetto didattico stilato con modal<strong>it</strong>à organizzative condivise e con la presenza incrociata nelle classi degli<br />
insegnanti e degli alunni di scuola dell’infanzia ed elementare. Ciò ha permesso ai docenti di raccogliere<br />
informazioni dirette da parte dei colleghi sulle potenzial<strong>it</strong>à e sui livelli di partenza dei futuri allievi e ai bambini di<br />
conoscere i futuri insegnanti, ma soprattutto il nuovo ambiente scolastico. In data 17 novembre 2008, le insegnanti<br />
incaricate della realizzazione del progetto, riun<strong>it</strong>esi presso i locali della scuola elementare, avevano concordato le<br />
seguenti condizioni organizzative e didattiche, contenuti curriculari e metodologie:<br />
- ORGANIZZAZIONE DI “DUE GIORNATE ALLA SCUOLA PRIMARIA” ,<br />
regolarmente attuate e realizzate in data 24 aprile e 30 aprile <strong>2009</strong>, con la partecipazione di tutti i bambini di<br />
Scuola dell’Infanzia, che hanno compiuto 5 anni. In tali incontri gli alunni<br />
hanno, durante una vera e propria giornata scolastica, svolto una serie di<br />
attiv<strong>it</strong>à relative a:<br />
- area espressiva, r<strong>it</strong>mico-motoria e figurativa,<br />
con canzoncine sui temi proposti, semplici coreografie e disegni;<br />
- area linguistica, con largo spazio alla lingua parlata<br />
(racconti e filastrocche) e primo approccio a quella scr<strong>it</strong>ta (le vocali e dal<br />
testo all’immagine);<br />
-area logico-matematica, scientifica, intrattenendosi<br />
piacevolmente su contenuti quali i numeri da 1 a 9 e sui concetti topologici.<br />
Durante gli incontri i bambini sono stati affiancati dagli<br />
alunni delle classi prime, che hanno svolto funzioni di tutor. Grazie a tali rassicuranti presenze (molti dei bambini<br />
presenti erano anche parenti fra di loro) hanno potuto esprimere emozioni, sentimenti curios<strong>it</strong>à e paure. Con la<br />
proposizione di attiv<strong>it</strong>à piacevoli e giocose siamo riusc<strong>it</strong>i, invece, a creare quel senso di seren<strong>it</strong>à e benessere, che<br />
permetteranno agli alunni una corretta e sana fruizione del tempo- scuola futuro, raggiungendo a pieno gli obiettivi<br />
che ci eravamo prefissi.<br />
- ORGANIZZAZIONE DI TRE INCONTRI, a scadenza trimestrale, tra<br />
gli alunni della Scuola dell’Infanzia e quelli delle prime classi della Scuola<br />
Primaria, realizzatesi nei giorni 28 gennaio <strong>2009</strong>, 5 marzo <strong>2009</strong> e 6 maggio<br />
<strong>2009</strong>. Le attiv<strong>it</strong>à proposte in questi casi sono state incentrate su una<br />
interarea relativa alle due coordinate “spazio-tempo”, in quanto<br />
importanti settori dello sviluppo-apprendimento della suddetta fascia di<br />
età. La tematica scelta, “La mia storia”, ha fatto ripercorrere ai bambini<br />
l’intero, breve arco della loro v<strong>it</strong>a, attraverso segni, ricordi, testimonianze.<br />
Le attiv<strong>it</strong>à sono state le più svariate, dai racconti, alle drammatizzazioni,<br />
ai mimi, alle conversazioni libere e guidate, alla memorizzazione di brevi<br />
poesie, al canto, fino a giungere alla realizzazione di un opuscolo<br />
riassuntivo, nel quale si sono espressi con il disegno, con la color<strong>it</strong>ura di immagine, con la ricerca di fotografie o di<br />
documenti della loro esistenza. Si sono così ricostru<strong>it</strong>e tappe di v<strong>it</strong>a, giungendo ad un quadro d’insieme che ha creato<br />
in loro una rassicurante percezione di sé. Si sono raggiunti gli obiettivi prefissati: la socializzazione e il confronto con<br />
compagni di diversa età, la comunicazione, la libera esposizione di esperienze personali senza inibizione, l’acquisizione<br />
di concetti spazio-temporali, la rielaborazione di percorsi ed esperienze e, per i più grandi, un primo avvio alla<br />
comprensione del metodo storiografico. Il tutto è documentato da foto e dalla costruzione del suddetto opuscolo dal<br />
t<strong>it</strong>olo la “MIA STORIA”, depos<strong>it</strong>ato tra i documenti della scuola, e consegnato ad ogni singolo alunno.<br />
(A cura dell’insegnante f.O. Carmela Medina)<br />
25
CAPITIUM NEWS<br />
(A cura di Costanza LARCAN, classe VA)<br />
Tra le attiv<strong>it</strong>à che sono state proposte alla nostra classe, in<br />
questo anno scolastico, quelle che mi sono piaciute di più<br />
sono stati gli incontri con gli insegnanti della scuola<br />
secondaria di primo grado.<br />
Nelle giornate di martedì e di mercoledì, 31 marzo e 1<br />
aprile, i nostri insegnanti ci hanno accompagnato alla<br />
scuola media. Appena giunti siamo andati in una classe e<br />
lì siamo stati accolti dai professori.<br />
Martedì abbiamo preso parte alle seguenti attiv<strong>it</strong>à: due ore<br />
di educazione artistica, con la professoressa Comunale, durante le quali abbiamo disegnato; un’ora<br />
d’<strong>it</strong>aliano con la professoressa Zingales che ci ha proposto delle attiv<strong>it</strong>à di lettura e comprensione; un’ora<br />
di educazione fisica,durante la quale, nei locali della palestra, abbiamo effettuato, insieme al professore,<br />
dei percorsi, col superamento di ostacoli.<br />
Mercoledì abbiamo svolto le seguenti attiv<strong>it</strong>à:<br />
un’ora di matematica, con attiv<strong>it</strong>à sui multipli e i<br />
sottomultipli; un’ora di francese, durante la quale<br />
abbiamo imparato le modal<strong>it</strong>à di saluto in una<br />
lingua per noi del tutto nuova; l’ora di inglese con<br />
il professore Imbesi ci ha visti impegnati sugli<br />
articoli; nell’ora di tecnologia il professore<br />
Fascetto, ci ha illustrato alcune figure<br />
geometriche alla lavagna e ci ha spiegato elementi<br />
di informatica. Prima di andare a questi incontri<br />
ero molto tesa e spaventata,<br />
l’idea di conoscere luoghi nuovi e persone nuove e modi nuovi di insegnare mi preoccupava.<br />
Ma ora sono molto più tranquilla perché ho cap<strong>it</strong>o che studiando e ascoltando i consigli dei professori si<br />
potranno superare anche le prove più difficili.<br />
Per questo r<strong>it</strong>engo che l’esperienza di cui ho parlato sia stata veramente molto utile.<br />
26
CAPITIUM NEWS<br />
(A cura di Sebastiano Mazzara Bologna, classe V B)<br />
Nell’amb<strong>it</strong>o del progetto continu<strong>it</strong>à tra gli ordini di scuola, io e la<br />
mia classe nei giorni 7 e 15 di aprile siamo andati alle scuole<br />
medie.<br />
La mattina del 7 eravamo tutti ag<strong>it</strong>ati,nessuno riusciva a stare<br />
fermo la nov<strong>it</strong>à ci entusiasmava,ma allo stesso tempo, ci faceva<br />
paura. Sapevamo, che quel giorno, le nostre maestre non ci<br />
sarebbero state e le lezioni sarebbero state tenute da professori<br />
che non conoscevamo. Questa nov<strong>it</strong>à, per noi che abbiamo avuto per cinque anni gli stessi insegnanti, era<br />
quella che più ci metteva paura. Ma una volta arrivati in aula,<br />
l’emozione pian piano è andata via. I professori sono stati<br />
bravissimi, ci hanno accolto con gioia e seren<strong>it</strong>à e ci hanno<br />
messo a nostro agio. La prima ora abbiamo avuto artistica, la<br />
professoressa prima ci ha fatto classificare i colori e poi<br />
disegnare.<br />
L’ora è volata via velocemente, l’insegnante è stata gentile e<br />
comprensiva e noi ci siamo ambientati sub<strong>it</strong>o. Fin<strong>it</strong>a l’ora di<br />
artistica, siamo andati in palestra con il professore di educazione fisica la seconda ora, per il professore è<br />
stata più semplice, visto che già c’eravamo rilassati. Alle scuole medie la lezione di educazione fisica si divide<br />
in tre parti: il riscaldamento, il circu<strong>it</strong>o e, alla fine, una gara. Noi abbiamo partecipato attivamente e ci siamo<br />
divert<strong>it</strong>i un sacco.<br />
La terza ora abbiamo fatto <strong>it</strong>aliano con la professoressa Sidoti. La quarta e ultima ora abbiamo fatto musica<br />
con il professore Folisi. Terminate le lezioni alla scuola media, siamo tornati nella nostra classe alla scuola<br />
primaria.Al rientro a scuola, dopo le vacanze di Pasqua, siamo r<strong>it</strong>ornati alla scuola media . La prima ora<br />
abbiamo fatto l’incontro di matematica, parlando dei multipli e dei divisori. La seconda ora abbiamo fatto<br />
francese, e l’insegnante ci ha spiegato la differenza di pronuncia delle parole. La terza ora, che è stata la più<br />
divertente, per la simpatia del professore Imbesi, a cui piace scherzare e fare battute, abbiamo fatto inglese. La<br />
quarta e ultima ora abbiamo fatto informatica, con il professore Fascetto. Questa materia ci ha appassionato<br />
particolarmente, perché noi bambini amiamo molto il computer. Per me questa esperienza è stata bellissima e<br />
penso che il prossimo anno andrò alla media con seren<strong>it</strong>à, anche se mi dispiace lasciare le mie maestre, alle<br />
quali voglio molto bene.<br />
27
CAPITIUM NEWS<br />
Giorno 8 maggio ci siamo recati in g<strong>it</strong>a per vis<strong>it</strong>are il fiume Alcantara e le sue gole.<br />
Il nome Alcantara deriva dall’arabo e indica un antico ponte che si trovava sul fiume.<br />
Le gole si sono formate da pietra lavica che<br />
raffreddandosi ha formato dei basalti colonnari.<br />
Lo scienziato Sortis specifica, in una sua ipotesi, che la<br />
gola ha avuto origine da in complesso sistema vulcanico<br />
anche se l’ipotesi più diffusa è che esse si sono formate<br />
da un'unica eruzione del monte Moio.<br />
Il fiume lungo il suo percorso forma dei piccoli laghetti<br />
chiamati “gurne” formate dall’ampliamento<br />
del fiume e lì si può ammirare una vasta estensione di<br />
fauna e di flora (anguille, trote,alghe, granchi,<br />
arbusti…).<br />
Intorno al fiume l’uomo ha successivamente sviluppato<br />
diverse tecnologie per sfruttare il terr<strong>it</strong>orio come ad<br />
esempio ha utilizzato canaletti per l’irrigazione dei<br />
campi chiamate “saie” e il mulino ad acqua “Ciappa” facil<strong>it</strong>ando le coltivazioni originarie di questa zona<br />
cioè aranci, limoni… .<br />
(A cura di Mattia Primo, classe quarta A)<br />
Giorno 8 maggio la scuola ha organizzato una g<strong>it</strong>a educativa sulle civiltà greca e romana in Sicilia. La guida<br />
ha raccontato la v<strong>it</strong>a dei Greci nell’antica Taormina spiegandoci che essa è un insediamento greco fondato<br />
da profughi fugg<strong>it</strong>i da Naxos (prima colonia greca in Sicilia) dopo la distruzione della c<strong>it</strong>tà ad opera di<br />
Dionigi di Siracusa.<br />
La nostra prima tappa è stata palazzo Corvaia costru<strong>it</strong>o dagli Arabi e successivamente occupato dai<br />
Normanni esso serviva ai nobili per governare la c<strong>it</strong>tà .Sulla facciata esterna si può ammirare una fascia<br />
decorativa con delle epigrafe in latino e delle belle finestre<br />
bifore.<br />
La seconda tappa è stata la chiesa di Santa Caterina dove<br />
abbiamo ammirato uno scavo archeologico e i resti<br />
dell’antica Taormina.<br />
La terza tappa è stata la vis<strong>it</strong>a all’Odeon, un teatro<br />
romano,la guida ci ha spiegato che è diviso in tre parti.: la<br />
cavea cioè la parte dove sedevano gli spettatori, l’orchestra<br />
dove i cori cantavano e la scena ovvero la parte dove si<br />
svolgevano gli spettacoli. Il teatro era costru<strong>it</strong>o con<br />
pietre,sabbie e fango rivest<strong>it</strong>o di laterizi. Caratteristica di<br />
questo teatro è che era coperto per ev<strong>it</strong>are di disperdere le<br />
voci.<br />
La quarta tappa è stata la vis<strong>it</strong>a al teatro greco costru<strong>it</strong>o<br />
sfruttando l’ambiente collinare . Rispetto al teatro romano quello greco non è coperto e la cavea era<br />
suddivisa in cunei. Inoltre i Greci amavano lasciare dietro la cavea uno sfondo naturale in questo caso l’Etna<br />
e il mare.<br />
Successivamente il teatro fu “ rivoluzionato” dai Romani nel 212 a. C. che lo ristrutturarono secondo il loro<br />
gusto e aggiunsero, a coprire lo sfondo naturale , delle mura con colonne e dei corridoi per consentire agli<br />
spettatori di passeggiare durante le pause dello spettacolo.<br />
(A cura di Riccardo Lentini, Nino Mazzara, Antonio Fascetto, classe quarta A)<br />
28
CAPITIUM NEWS<br />
(A cura della classe 4^ B)<br />
Giorno 15 Maggio scorso, le classi 1^ A - 2^ A - 3^ A - 3^ B - 4^B della Scuola<br />
Primaria, hanno vissuto una bella esperienza partecipando al viaggio<br />
d’ istruzione Messina-Villa S.Giovanni. Per tutta la scolaresca è stato un giorno<br />
pieno di emozioni. Arrivati a Messina a Piazza Duomo, era un vero spettacolo<br />
vederla grem<strong>it</strong>a da tanti turisti che aspettavano che l’ orologio segnasse le ore<br />
12:00. Dopo aver osservato con tanta curios<strong>it</strong>à e nello stesso tempo interesse<br />
il suono e le figure dell’ orologio, siamo andati a pranzare presso il ristorante<br />
” Tempio Greco”. Nel pomeriggio abbiamo preso il traghetto che ci ha portato<br />
a Villa S. Giovanni. Il viaggio è durato poco, ma abbiamo avuto abbastanza<br />
tempo per osservare a lungo l’immens<strong>it</strong>à del mare che fortunatamente quel<br />
giorno era calmo. Sul traghetto<br />
ci siamo divert<strong>it</strong>i tantissimo,<br />
abbiamo avuto modo di<br />
ammirare da vicino il porto di<br />
Messina e le coste della<br />
Calabria. Per molti di noi è<br />
stata una nov<strong>it</strong>à in quanto non<br />
avevamo mai avuto<br />
l’opportun<strong>it</strong>à di imbarcarci su<br />
un traghetto.<br />
Ricorderemo con gioia questa bella<br />
giornata vissuta insieme ai nostri<br />
insegnanti e agli<br />
altri compagnetti. Peccato che è durata poco!<br />
29
CAPITIUM NEWS<br />
”BIOPARCO DI SICILIA” VILLAGRAZIA DI CARINI (PA).<br />
(A cura dei docenti della classe 1^B-2^B Scuola Primaria)<br />
Il Bioparco di Sicilia è un ricco giardino botanico impegnato sul fronte della conservazione delle specie<br />
animali e vegetali a rischio d’estinzione. Offre l’opportun<strong>it</strong>à di trascorrere una giornata a contatto diretto<br />
con la natura, un percorso che accompagna il vis<strong>it</strong>atore lungo il viaggio dell’evoluzione della v<strong>it</strong>a sulla terra.<br />
In questa struttura sono presenti numerose aree espos<strong>it</strong>ive:<br />
-riproduzioni a grandezza reale di dinosauri con laghetti, cascate artificiali lungo un sentiero ombreggiato<br />
avvolto da una ricca vegetazione;<br />
-serra ricca di piante tropicali con un terrario con diverse specie di rettili;<br />
-acquario con diverse specie di pesci d’acqua dolce e salata;<br />
-ricca collezione di conchiglie e coralli;<br />
-giardino zoologico con numerose specie animali provenienti da diversi continenti;<br />
-aree divertimento attrezzate con altalene, scivoli, bilico, giostre,trenini….<br />
I docenti hanno individuato nel suddetto <strong>it</strong>inerario l’opportun<strong>it</strong>à educativa,integrata e interdisciplinare per<br />
approfondire ed ampliare alcuni contenuti fondamentali di scienze,geografia, storia, arte e immagine<br />
ed.ambientale…<br />
L’obiettivo della vis<strong>it</strong>a del bioparco è stato soprattutto di avvicinare i bambini alla natura concorrendo alla<br />
formazione di una coscienza naturalistica che aiuta a capire il valore della conservazione svolta attraverso il<br />
gioco,l’osservazione e la partecipazione attiva.<br />
Gli alunni hanno risposto con entusiasmo,interesse e curios<strong>it</strong>à alle spiegazioni della guida che si è<br />
complimentata per i loro livelli di maturazione. Hanno ,inoltre, dimostrato un alto gradimento poiché hanno<br />
avuto la possibil<strong>it</strong>à di alternare ai momenti didattici quelli ludico-ricreativi.<br />
LA LA PAROLA PAROLA AGLI AGLI ALUNNI.<br />
ALUNNI.<br />
Venerdì 22 Maggio siamo andati in g<strong>it</strong>a.<br />
Per la prima volta abbiamo lasciato a casa la mamma.<br />
Ci hanno accompagnato le nostre maestre. Meta della<br />
g<strong>it</strong>a è stato il bioparco di Sicilia a Carini. Siamo part<strong>it</strong>i<br />
da Capizzi di mattina presto in autobus.<br />
Il viaggio è stato lungo ma divertente. Abbiamo<br />
pregato, cantato e giocato.<br />
Appena arrivati ci aspettava la nostra guida,che ci ha<br />
accompagnato per tutto il giorno. Nel parco abbiamo<br />
visto tanti dinosauri piccoli,grandi e grandissimi; nello<br />
zoo le scimmie,i lemuri,lo struzzo,i canguri, le zebre,il<br />
dromedario,il bufalo, lo yack, il pony, il maiale<br />
selvatico. Nel rettilario abbiamo visto i serpenti e<br />
nell’acquario i pesci.<br />
Poi siamo andati a pranzo. Nel pomeriggio siamo stati<br />
nelle aree di divertimento,dove abbiamo giocato con<br />
gli scivoli, sul trenino, sulla giostra,nelle tende degli<br />
indiani e nel mondo di Pinocchio.<br />
Dopo aver mangiato un fresco gelato ci siamo rimessi<br />
in viaggio. Siamo arrivati a casa stanchi, ma contenti e<br />
per la prima volta ci siamo sent<strong>it</strong>i grandi.<br />
(Gli alunni della classe prima B, Scuola Primaria)<br />
30
CAPITIUM NEWS<br />
( a cura degli insegnanti delle classi quarte)<br />
Gli alunni delle classi quarte, nei giorni 6 e 7<br />
aprile <strong>2009</strong>, hanno interpretato da “I racconti<br />
della Bibbia’’, dei rec<strong>it</strong>al dai rispettivi t<strong>it</strong>oli:<br />
“Giuseppe “Giuseppe il il il Sognatore’’ Sognatore’’ interpretato dagli alunni<br />
della classe quarta Sez. B. In questo rec<strong>it</strong>al, si<br />
racconta, attraverso dialoghi e canzoni, la storia di<br />
Giuseppe, il figlio di Giacobbe, venduto dai fratelli<br />
perché gelosi della sapienza e bontà del fratello<br />
prefer<strong>it</strong>o dal loro padre.<br />
Giuseppe grazie alla sua capac<strong>it</strong>à di saper interpretare i sogni, diventa vice faraone. La sua bontà<br />
e generos<strong>it</strong>à vince l’invidia e la cattiveria dei fratelli, infatti, Giuseppe accoglie i fratelli con amore<br />
e senza rancore.<br />
“Mosè “Mosè e e il il il grande grande viaggio viaggio ‘’ ‘’ lo interpretano gli alunni della<br />
classe quarta Sez. A. In questo rec<strong>it</strong>al si racconta la storia<br />
di Mosè il condottiero di cui Dio si è serv<strong>it</strong>o per la grande<br />
avventura dell’Esodo.<br />
L’esodo (passaggio, usc<strong>it</strong>a) rappresenta il coraggio di un<br />
pugno di schiavi ebrei che hanno osato sfidare il grande<br />
Faraone, la potenza allora invincibile del Med<strong>it</strong>erraneo. Essi rifiutano la condizione di schiav<strong>it</strong>ù,<br />
fuggendo dall’Eg<strong>it</strong>to ,in nome di un Dio che li chiama attraverso la<br />
guida di Mosè.Quando gli schiavi sono ormai in viaggio, il Faraone li<br />
insegue con i suoi carri. E’ allora che il mare si apre per lasciare<br />
passare i fugg<strong>it</strong>ivi ebrei e per rinchiudersi sui nemici egiziani.<br />
Però la v<strong>it</strong>a nel deserto è dura e spesso deludente: Mosè deve far fronte<br />
alle lamentele di un popolo, con l’aiuto di interventi miracolosi di Dio:<br />
la manna, le quaglie e l’acqua scatur<strong>it</strong>a dalla roccia. E’ proprio<br />
durante la dura esperienza del deserto che Dio dona la sua legge sul<br />
monte Sinai, un dono e un comp<strong>it</strong>o che creano alleanza, cioè un<br />
legame irrevocabile tra Dio e quelli che ormai sono un popolo. Gli obiettivi prefissati che erano<br />
quelli di: fortificare fortificare lo lo spir<strong>it</strong>o spir<strong>it</strong>o di di gruppo, gruppo, superare superare la la timidezza, timidezza, saper saper interpretare interpretare un un ruolo, ruolo,<br />
conoscere conoscere la la storia storia del del popolo popolo popolo Ebreo,conoscere Ebreo,conoscere usi usi e e costumi costumi del del popolo popolo egiziano,sono egiziano,sono stati<br />
stati<br />
raggiunti.<br />
raggiunti.<br />
Un Un ringraziamento ringraziamento particolare particolare particolare va va ai ai gen<strong>it</strong>ori, gen<strong>it</strong>ori, per per la la loro loro collaborazione collaborazione nella nella realizzazione realizzazione dei<br />
dei<br />
costumi.<br />
costumi.<br />
31
CAPITIUM NEWS<br />
(a cura di Giusy Fiordaliso e Monia Spagna, classe II A S. Media)<br />
Durante il corso dell’anno scolastico, la classe II A, tra tante attiv<strong>it</strong>à svolte, si è anche impegnata<br />
nell’attiv<strong>it</strong>à del laboratorio.<br />
Esso ci ha permesso di accostarci alla “cultura<br />
del teatro” intesa come attenta lettura dei testi,<br />
conoscenza della struttura di un testo teatrale e<br />
sua collocazione storica, ma soprattutto ci ha<br />
dato la possibil<strong>it</strong>à di prendere coscienza delle<br />
nostre abil<strong>it</strong>à, di assumerci le responsabil<strong>it</strong>à<br />
delle nostre azioni e di saper lavorare in gruppo<br />
secondo il metodo cooperativo.<br />
Inoltre tale laboratorio teatrale è stato realizzato<br />
per arricchire la cultura di noi discenti<br />
ma,soprattutto ha rappresentato un<br />
ripensamento etico del vivere. Infatti il teatro<br />
attraverso il riso, ha operato una purificazione<br />
dei vizi che nei loro eccessi rendono l’uomo<br />
ridicolo e lo liberano dalle diverse forme di meschin<strong>it</strong>à e perbenismo,individuando il senso di una<br />
v<strong>it</strong>a autentica.<br />
“Fumo negli occhi” la rappresentazione che si è svolta il 4 giugno, è l’immagine della realtà e del<br />
mondo in cui viviamo e manifesta in forma comica e ridicola i problemi e le esigenze della nostra<br />
società, ma in particolare vuole indicare a tutti l’importanza dell’essere e non dell’apparire, infatti<br />
ognuno è unico e irripetibile ed ha tanto da dare<br />
agli altri, per cui è molto più importante mostrarsi<br />
per quello che si è veramente, piuttosto che<br />
cercare di im<strong>it</strong>are gli altri.<br />
Le prove per questa rappresentazione sono iniziate<br />
nel mese di gennaio, impiegando per esse tutte le<br />
ore in cui eravamo in compresenza, ma c’erano<br />
giorni in cui rec<strong>it</strong>avamo bene, altri in cui ci<br />
mettevamo a scherzare e la nostra professoressa ci<br />
rimproverava sempre perché temeva che anche<br />
quel giorno avremmo avuto quel comportamento e<br />
ci correggeva per far sì che noi potessimo riuscire<br />
a calarci nel personaggio da interpretare.<br />
I personaggi che hanno partecipato alla rappresentazione di questa commedia sono stati: Monia<br />
Spagna, Mariangela Conti, Marica Principato, Innocenzo Stanzù, Giacomo Calandra, Serena<br />
Mazzara, Federica Giangrasso, Giacomo Scauzzo, Fabio Zuccarà e Francesco Stanzù.<br />
Dopo la buona riusc<strong>it</strong>a della rec<strong>it</strong>a ci rimane di sperare che il prossimo anno, possiamo portare<br />
avanti questo progetto teatrale, anche se però sembra difficile, perché essendoci trenta ore non ci<br />
sarà il tempo necessario.<br />
Infine auguriamo a tutti i lettori Buone Vacanze!<br />
34
CAPITIUM NEWS<br />
(a cura della classe III B della Scuola Media)<br />
In occasione della fine dell’anno scolastico<br />
2008/<strong>2009</strong>, giorno 5 <strong>Giugno</strong> noi ragazzi<br />
della III B della Scuola Secondaria, grazie<br />
all’aiuto della professoressa Liliana<br />
Bastoni, ci siamo cimentati in una<br />
rappresentazione teatrale, int<strong>it</strong>olata “Cercasi<br />
ienniru dispiratamenti” di Nunzio Cocìvera.<br />
La commedia è in forma dialettale brillante.<br />
In essa si raccontano vicende mirate a<br />
“combinare” un matrimonio, usanza tipica<br />
di un recente passato. Non avremo un futuro<br />
assicurato come attori o attrici, ma la cosa più<br />
importante è stato il rapporto di amicizia che<br />
si è ulteriormente rafforzato fra noi durante le<br />
prove, un<strong>it</strong>o ai momenti di ilar<strong>it</strong>à e sincero<br />
divertimento.<br />
Un altro aspetto di notevole importanza è<br />
stato la viva e intera partecipazione dei<br />
ragazzi di tutta la scuola e il momento di<br />
incontro dei gen<strong>it</strong>ori con i nostri insegnanti. Questo oltre ad essere un’ occasione per<br />
parlare di problematiche varie, ha consent<strong>it</strong>o di assistere insieme ad una<br />
manifestazione che rappresenta pur sempre un fatto culturale.<br />
I protagonisti della commedia sono stati:<br />
Pippinu Corvu, capo famiglia Giovanni Principato<br />
Nina, moglie di Pippinu Maria R<strong>it</strong>a Testa Camillo<br />
Cunc<strong>it</strong>tina Tiziana Pirrone<br />
Cenzino Giantonio Sarra Fiore<br />
Santa, vicina di casa impicciona Aurelia Torre Grossa<br />
Enza, figlia di Santa Milena Pellegrino<br />
Arcanciula Raffaela Frasconà<br />
Caloriu, figlio di Arcanciula Giacomo Sarra Pistone<br />
Nicola, impiegato dell’enel Nino Milia<br />
Sugger<strong>it</strong>rice: Debora Sarra Pistone<br />
La presentatrice: Selenia Manerchia<br />
Con questa commedia la III B augura a tutti BUONE VACANZE.<br />
35
CAPITIUM NEWS<br />
RAPPRESENTAZIONE TEATRALE DI FINE ANNO SCOLASTICO<br />
( a cura di Calandra Checco Giacomo, classe ll B Scuola Media )<br />
Come ogni anno, i ragazzi della scuola media di Capizzi si sono impegnati nella realizzazione e<br />
messa in scena di opere teatrali. Anche l’attuale ll B l’8 giugno <strong>2009</strong> ha debuttato<br />
con la commedia siciliana “Turi u Miricanu” di Nunzio Cocivera e Vincenzo<br />
Prestigiacomo. Nunzio Cocivera, di origine siciliana, nasce a Librizzi nel 1955 e scrive teatro<br />
per le scuole elementari e medie ed è proprio l’opera “Turi u miricanu” che gli ha fatto avere<br />
molto successo. La nostra professoressa Sara Battagliola è stata la regista e in breve tempo è<br />
riusc<strong>it</strong>a a realizzare una divertentissima<br />
rappresentazione che ha visto noi<br />
ragazzi come protagonisti.<br />
Questa rec<strong>it</strong>a è divisa in tre atti e tratta<br />
di un uomo di origine siciliana di nome<br />
Salvatore<br />
soprannominato “Turi u Miricanu” che<br />
dopo aver vissuto in America, alla morte<br />
dei gen<strong>it</strong>ori, decide di tornare al suo<br />
paese d’origine per controllare come<br />
vengono amministrati i suoi<br />
possedimenti. Al suo r<strong>it</strong>orno tutti i<br />
familiari lo accolgono con molto<br />
entusiasmo, perché sanno che alla sua<br />
morte, non essendo sposato, avrebbe lasciato loro tutta l’ered<strong>it</strong>à. L’americano però annulla il<br />
testamento perché rientra con l’intenzione di prendere moglie e chiede ad Angelo, il nipote, di<br />
fargli conoscere qualche donna, ma nessuna di loro gli piace, nemmeno la vedova Manciaracina,<br />
che viene mandata via in maniera brusca perché tutti gli uomini che frequentava e sposava<br />
morivano giovanissimi.<br />
Turi s’ innamorerà della giovanissima Margher<strong>it</strong>a,<br />
figlia di Angelo e Sara; i due superando cr<strong>it</strong>iche e<br />
maldicenze a causa della differenza d’età finiranno<br />
per sposarsi e trasferirsi in America. A questo punto<br />
ai familiari verrà concesso di amministrare i beni<br />
ered<strong>it</strong>ati dalla figlia ma, inaspettatamente sul finale<br />
comparirà la vedova Manciaracina che per<br />
vendicarsi dell’offesa subìta, compra tutti i<br />
possedimenti di Turi compresa la casa e caccia via<br />
tutti.<br />
Questa rappresentazione è stata un’attiv<strong>it</strong>à che ha coinvolto chi più chi meno tutti noi ragazzi<br />
della seconda B perché ognuno di noi ha svolto un comp<strong>it</strong>o ben preciso, infatti anche chi non<br />
era in scena ha collaborato in modo diligente mettendo a disposizione le proprie conoscenze e<br />
capac<strong>it</strong>à per la buona riusc<strong>it</strong>a della drammatizzazione e siamo stati felici di rappresentarla anche<br />
perché si è fatto uso frequente del dialetto siciliano.<br />
Con questo lavoro abbiamo posto fine al nostro anno scolastico e auguriamo a tutti voi<br />
lettori buone vacanze.<br />
36
CAPITIUM NEWS<br />
(A cura di : Buttaccio Benedetta, Fiordaliso Marika e Principato Jessica)<br />
Quest’anno, essendo il primo anno di<br />
Scuola Secondaria di primo grado, noi<br />
ragazzi della 1^ B, nei primi mesi ci<br />
siamo sent<strong>it</strong>i un po’ in difficoltà perché<br />
non eravamo ab<strong>it</strong>uati a questo nuovo tipo<br />
di organizzazione scolastica soprattutto<br />
alle nuove attiv<strong>it</strong>à progettate, ma con il<br />
passare del tempo ci siamo adattati<br />
grazie all’aiuto dei nostri professori. Il<br />
primo giorno eravamo presi dal panico,<br />
ma tuttavia abbiamo superato le nostre<br />
paure, preoccupazioni e sicuramente ci<br />
siamo avviati verso questo nuovo<br />
percorso di formazione smentendo così<br />
le notizie giunte a noi e spesso<br />
sconfortanti.<br />
Inoltre, quest’anno con la nuova riforma sono cambiate molte cose a cominciare dalla valutazione,<br />
sono tornati i voti a scuola e ancor più importante il voto in condotta, si torna dunque alla<br />
valorizzazione dei comportamenti e atteggiamenti dell’alunno nel contesto scolastico e sociale,<br />
determinante per una buona formazione<br />
del c<strong>it</strong>tadino.<br />
In questo nuovo ciclo scolastico come<br />
ogni anno siamo stati impegnati nel<br />
laboratorio teatrale, difatti abbiamo<br />
rappresentato “La leggenda di Ser<br />
Malaspina” in occasione del Santo Natale<br />
e poi “ Lu cuntrattu di matrimoniu” a fine<br />
anno. Infine, vogliamo dire che anche se<br />
alcuni di noi forse non saranno promossi<br />
siamo contenti lo stesso e speriamo che il<br />
prossimo anno possiamo trovare professori<br />
che siano in grado di capirci e soprattutto<br />
darci una buona formazione scolastica per<br />
la loro qual<strong>it</strong>à e la nostra riusc<strong>it</strong>a. Con il<br />
nostro articolo noi ragazzi della 1^ B<br />
vogliamo rincuorare le future due classi che sono in entrata in questa nuova struttura perché non<br />
abbiano paura, timore e soprattutto stiano sereni quest’estate e arrivino da noi carichi di buona<br />
volontà, voglia di apprendere e passione per lo studio perché solo attraverso essi potranno crescere e<br />
maturare serenamente per diventare c<strong>it</strong>tadini di una società che ha bisogno di persone forti e<br />
competenti soprattutto in questo momento in cui il mondo è inondato di cattiveria e sofferenza.<br />
Buone vacanze a tutti e arrivederci al prossimo anno.<br />
37
CAPITIUM NEWS<br />
(a cura di Sara P<strong>it</strong>talà, classe III A S. Media)<br />
Quest’anno noi alunni della 3^ A, ci<br />
siamo impegnati nel preparare una<br />
commedia di Nunzio Cocivera dal t<strong>it</strong>olo:<br />
“Scuola Guida Passato”. L’autore<br />
racconta una storia di infedeltà<br />
coniugale che termina con un divorzio ,<br />
ma, attraverso questa vicenda, vuole<br />
mettere in evidenza il valore<br />
dell’istruzione scolastica, infatti, alcuni<br />
personaggi, poco istru<strong>it</strong>i, confondono e<br />
sconoscono il significato di alcuni<br />
termini e spesso l<strong>it</strong>igano senza aver cap<strong>it</strong>o niente di ciò che si sta dicendo e tutto<br />
questo provoca ilar<strong>it</strong>à e divertimento. Noi ragazzi eravamo tutti entusiasti di<br />
impegnarci in questa iniziativa, anche perché è l’ultimo anno che trascorreremo tutti<br />
insieme. A darci questa idea è stata la prof.ssa di lettere Santina Bua, che ci ha<br />
aiutato molto in questa rappresentazione, e soprattutto a farci immedesimare nei<br />
ruoli dei vari personaggi. Grazie anche all’aiuto della prof .ssa Pina Iraci e del prof.<br />
Folisi siamo riusc<strong>it</strong>i a dare il meglio di noi stessi. È stata un’esperienza molto<br />
divertente ed educativa che alla fine<br />
ci ha dato tanta soddisfazione, anche<br />
perché abbiamo ricevuto molti<br />
complimenti da tutti ma in particolare<br />
dal nostro dirigente scolastico Prof.<br />
Mimmo Bonanno Conti. Speriamo di<br />
impegnarci in altre perfomance di<br />
questo genere pure nei prossimi anni,<br />
anche se purtroppo non saremo tutti<br />
insieme e non potremo più vivere un<br />
altro momento come questo. Siamo<br />
molto felici di aver completato questo<br />
ciclo di scuola, ma ci rattrista un po’<br />
l’idea di intraprendere strade diverse e di lasciare tutti quei professori che ci hanno<br />
sostenuto per tanto tempo.<br />
38
CAPITIUM NEWS<br />
(a cura degli insegnanti della classe 3^ sez. A della Scuola Primaria)<br />
C’era una volta un pezzo di legno …..<br />
Inizia così il romanzo “Le<br />
avventure avventure di di Pinocchio’’.<br />
Pinocchio’’.<br />
Volevamo che qualcuno<br />
raccontasse le sue avventure e<br />
così, abbiamo dato v<strong>it</strong>a al suo<br />
fantastico mondo per far<br />
sperimentare ai piccoli, ma<br />
anche ai grandi, le suggestioni e<br />
le emozioni che scaturiscono<br />
dall’ascolto di una favola.<br />
Geppetto , il gatto e la volpe, la<br />
fata turchina, il grillo parlante, il pappagallo, mangiafuoco, lucignolo, ecc….. sono<br />
solo alcuni dei tanti personaggi che hanno interpretato gli alunni della classe 3^ sez.<br />
A, nel pomeriggio del 10 giugno scorso, sotto l’attenta regia degli insegnanti.<br />
Pinocchio, (interpretato da Fabio Mancuso Fuoco) il burattino di legno insofferente<br />
della disciplina, nemico della scuola, vivace e superficiale , attraverso una lunga serie<br />
di esperienze segnate anche da grandi dolori, si ravvede, si trasforma in un ragazzo in<br />
carne ed ossa, ha finalmente cap<strong>it</strong>o il senso della sofferenza, il valore del sacrificio, la<br />
grandezza degli affetti familiari e il vero senso della v<strong>it</strong>a.<br />
Con la realizzazione di questa<br />
rec<strong>it</strong>a ci auguriamo che il<br />
piccolo e meraviglioso mondo<br />
di Pinocchio e di tutti gli altri<br />
personaggi, interpretati dai<br />
nostri alunni, da veri attori<br />
professionisti, così come ha<br />
detto il nostro Dirigente,<br />
possa avere arricch<strong>it</strong>o<br />
l’immaginario dei bambini e<br />
regalato attimi di infantile<br />
spensieratezza.<br />
39
CAPITIUM NEWS<br />
(a cura delle insegnanti della 2^B, Scuola Primaria)<br />
Nel corso dell’anno gli alunni della 2^ B sono stati<br />
coinvolti in una tematica molto importante dal t<strong>it</strong>olo<br />
“Dalla semina…al grano…al prodotto”, relativa al<br />
progetto Terr<strong>it</strong>orio e Ambiente.<br />
Come tutti sappiamo la Sicilia per molti anni è stata<br />
considerata il “Granaio del Med<strong>it</strong>erraneo”.<br />
Gli alunni sono stati partecipi di tutte le fasi della<br />
coltivazione del grano: dall’aratura, alla trebbiatura con<br />
diverse attiv<strong>it</strong>à e canti inerenti alla tematica; inoltre<br />
attraverso foto e immagini hanno avuto la possibil<strong>it</strong>à di<br />
effettuare un confronto sulla coltivazione di ieri e di<br />
oggi.<br />
Il lavoro dei campi finalizzato alla coltivazione del<br />
grano inizia con l’aratura.<br />
Fino ai primi anni “40”, nell’entroterra siciliano<br />
l’aratura veniva esegu<strong>it</strong>a col tradizionale aratro di<br />
legno (l’aratru a-cchiuovu) tirato dai buoi o dai muli.<br />
L’aratro veniva ricavato da un unico tronco di legno<br />
duro opportunamente sagomato che aveva la forma di<br />
una “S” molto aperta.<br />
Oggi invece l’aratro viene trainato dal trattore.<br />
Con l’aratro, il terreno veniva predisposto alla semina.<br />
All’aratura seguiva la semina del grano che avveniva<br />
tra la fine di novembre ed i primi di dicembre, in<br />
modo manuale; dopo aver tracciato i solchi, il<br />
contadino gettava i semi e poi li copriva con la terra<br />
stessa per essere protetti dal freddo e soprattutto dal gelo.<br />
Dopo aver seminato egli soleva benedire il cielo, la terra e la semente; era come un r<strong>it</strong>o che si rinnovava<br />
puntualmente, sempre allo stesso modo: come un patto che l’uomo rinnovava con la natura e con la divin<strong>it</strong>à.<br />
L’ultima fase della coltivazione del grano era la trebbiatura<br />
(pisatura); nel passato, per i contadini, era molto importante e<br />
faticosa, ed era l’attiv<strong>it</strong>à conclusiva del raccolto consistente<br />
nella separazione della granella del frumento, dalla paglia e<br />
dalla pula.<br />
In passato tutto veniva esegu<strong>it</strong>o a mano, con le falci sotto i<br />
cocenti raggi del sole.<br />
Ai primi albori, coi muli i contadini raggiungevano i campi e,<br />
in gruppi a volte numerosi, iniziavano la miet<strong>it</strong>ura.<br />
La notte si riposavano sotto gli alberi e allo spuntare del<br />
giorno erano tutti presenti al campo da mietere.<br />
La “raccolta del grano” era una festa, dal momento che, dopo un anno di<br />
ansie, si poteva disporre del tanto atteso raccolto.<br />
Il grano mietuto veniva conformato in covoni (regni) che a sua volta<br />
venivano raggruppati e portati coi muli o con un carro (a straula) nell’aia<br />
dove veniva stacciato, il vero protagonista era il vento.<br />
Portati i muli fuori dall’aia, si cominciava a spagghiari (a ventilare) la messe.<br />
La paglia separata dal grano veniva depos<strong>it</strong>ata ai bordi dell’aia e<br />
successivamente veniva trasportata coi muli nel fienile. Il grano veniva<br />
insaccato nei sacchi e trasportato sempre coi muli nel granaio.Si concludeva così un anno di fatica e di<br />
timore. Dagli inizi degli anni ’70 comparvero le prime macchine trebbiatrici.<br />
40
CAPITIUM NEWS<br />
A conclusione del progetto si è r<strong>it</strong>enuto opportuno<br />
realizzare una rec<strong>it</strong>a:<br />
“Amica terra”, per sensibilizzare gli alunni al<br />
rispetto della natura e per coinvolgerli nelle varie<br />
fasi della coltivazione del grano, grazie alla<br />
partecipazione della dea greca Demetra, madre<br />
della terra.<br />
I bambini hanno rappresentato le varie fasi della<br />
coltivazione del grano, attraverso poesie, canti e<br />
l<strong>it</strong>anie che venivano rec<strong>it</strong>ate puntualmente ogni<br />
anno a Capizzi e nei paesi lim<strong>it</strong>rofi.<br />
VI PROPONIAMO IL TESTO DI ALCUNI:<br />
Arano<br />
Arano<br />
Passa l’aratro sul terreno molle<br />
e segna il solco tra le brune zolle.<br />
Apre le sue braccia la madre terra,<br />
e accoglie il seme biondo, piccoletto,<br />
poi nel suo seno con amor lo serra,<br />
tutto l’inverno se lo tiene stretto.<br />
LITANIE<br />
E ogni ura<br />
e ogni mmumentu,<br />
e sia lauratu e ringraziatu<br />
lu Santissimu Saramientu!<br />
E llauratu sempre sia<br />
Lu nomi di Gesù, Giuseppe e Mmaria!<br />
E ttutti li santi stannu cca, cu nnui, n cumpagnia!<br />
E nchianila!<br />
E nchianila e vacci ntunnu<br />
e ttocchicci u funnu!<br />
41<br />
‘A SEMINA<br />
Viddanu chi simini u furmiantu,<br />
e lu iatti a la terra travagghiata<br />
ti viu na l’uacchi quantu si cuntentu<br />
pinsannu chi n’avrai na bona nnata………<br />
U suli strazza i negghi e ll’untana<br />
sempri cchiu - l eggia sii fa a sacchina:<br />
nun – santu laura, ‘n ancilu simina<br />
Maria l’aiuta e la virsana chiana.
CAPITIUM NEWS<br />
E ludatu sempri sia<br />
‘u nuomu di Gesù, Giuseppe e Maria!<br />
E tutti i santi stannu ccu, cu nnui ncumpagnia!<br />
E San Iacupu di Capizzi!<br />
San Jacupu chi è u nuamu miu!<br />
San Mastianu di Mistretta!<br />
San Placidu di Castidduzzu!<br />
A Dulurata di Santu Stefinu!<br />
Sant’ Aliva di P<strong>it</strong>iniu!<br />
San Mrasi di Carunia!<br />
A Madunnuzza da Miragghia:<br />
facimu assai furmiantu e ppicca – pagghia!<br />
Tutti i santi sunnu dr<strong>it</strong>ti:<br />
rifriscati l’armuzzi binid<strong>it</strong>ti!<br />
A pagghia è ffatta e u santu furmiantu<br />
sia ludatu e ringraziatu<br />
u Santissimu Saramiantu<br />
E Saramiantu!<br />
Rusariu pi cchioviri<br />
(Si rec<strong>it</strong>ava portando in processione il Santissimo<br />
Sacramento)<br />
Signiruzzu, chiuv<strong>it</strong>i, chiuv<strong>it</strong>i,<br />
chi i làura su mmuarti di s<strong>it</strong>i!<br />
E-mmannatini una bbona,<br />
senza lampi e senza trona!<br />
CANTI<br />
‘U visti affacciari, u visti veniri:<br />
u santu valliri portatilu cca.<br />
‘u santu valliri è fattu di lignu ,<br />
oh quantu è buanu ’ u nostru patruni!<br />
U nostru patruni nni passa u vinu:<br />
m<strong>it</strong>imu, m<strong>it</strong>imu e ccantamu cca.<br />
Avannu chi vveni mi mar<strong>it</strong>u,<br />
suddu mi nzerta u ma siminatu.<br />
M’avia – mmar<strong>it</strong>ari oggellannu<br />
num – mi mar<strong>it</strong>ai , no, pintutu sugnu.<br />
LA RECITA SI CONCLUDE CON IL<br />
CANTO “ANDIAMO A MIETERE IL<br />
GRANO”.<br />
SUBITO DOPO I GENITORI E LE INSEGNANTIHANNO<br />
INVITATO I PARTECIPANTI ALLA DEGUSTAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI DI CAPIZZI.<br />
42
CAPITIUM NEWS<br />
(a cura delle classi quinte della Scuola Primaria)<br />
Quest’anno le classi quinte sono state<br />
coinvolte in un’iniziativa volta a<br />
realizzare, promuovere e migliorare<br />
negli alunni abil<strong>it</strong>à di<br />
comunicazione, attraverso<br />
l’espressione musicale.<br />
Il Progetto Suono ha avuto come<br />
obiettivo primario quello di accostare<br />
gli alunni allo spettacolo, al linguaggio<br />
dei suoni, alle tecniche musicali, e<br />
completare la loro formazione<br />
personale e culturale, mettendoli in<br />
contatto con il patrimonio, frutto delle generazioni passate, musicale-religioso del terr<strong>it</strong>orio<br />
siciliano e non.<br />
Il progetto è stato attuato nelle ore curriculari, dal mese di Novembre alla fine di Maggio,<br />
per due ore settimanali, nella giornata del lunedì. Il programma è stato svolto nelle sue linee<br />
generali secondo quanto previsto nella progettazione fissata all’inizio del corso e, per<br />
meglio attuare il lavoro, l’esperto incaricato, prof. Calà Scagl<strong>it</strong>ta Giacomo, ha adeguato il<br />
piano didattico alle capac<strong>it</strong>à e agli interessi dei singoli alunni, individualizzando al massimo<br />
l’insegnamento, per consentire il recupero dei meno dotati.<br />
Attraverso la pratica strumentale, i corsisti sono stati condotti a riconoscere i principali<br />
elementi della musica. Sono stati adoperati esercizi di scansione r<strong>it</strong>mica, esercizi melodici,<br />
solfeggi parlati e cantati, semplici melodie popolari esegu<strong>it</strong>e con il flauto dolce e<br />
accompagnate dalle basi musicali realizzate<br />
dal prof. Calà.<br />
La partecipazione degli alunni è stata viva<br />
e attiva e tutti si sono impegnati al meglio,<br />
secondo le loro att<strong>it</strong>udini naturali e, rispetto<br />
alla loro s<strong>it</strong>uazione di partenza, i risultati<br />
sono stati tali da consentire la realizzazione<br />
del CD audio, inciso giorno 29 Maggio, in<br />
un momento di continu<strong>it</strong>à tra gli alunni<br />
delle quinte e gli alunni della scuola<br />
secondaria di primo grado.<br />
A conclusione del progetto gli alunni hanno potuto esibirsi davanti ai gen<strong>it</strong>ori in un concerto<br />
di fine anno, giorno 9 <strong>Giugno</strong>, con i brani da loro studiati durante l’anno, suonati e cantati,<br />
ricevendo l’apprezzamento del Dirigente Scolastico e di tutti i presenti.<br />
Sicuramente è un’esperienza da ripetere, anche per gli altri alunni, perché il linguaggio<br />
musicale non è isolato dalle altre discipline, ma contribuisce, con esse, alla formazione<br />
psicologica, sociale e culturale della persona.<br />
43
CAPITIUM NEWS<br />
(a cura della classe III B della Scuola Primaria)<br />
USCITA DIDATTICA PRESSO LA CONTRADA “NOCERE”.<br />
A conclusione del progetto sull’ambiente per conoscere i corsi d’acqua del nostro terr<strong>it</strong>orio,<br />
realizzato nella classe III B della scuola Primaria, giorno 11 giugno, è stata effettuata un’usc<strong>it</strong>a per<br />
avere un riscontro su quello che si è appreso in classe.<br />
L’escursione è stata effettuata in contrada “Nocere” dove scorre il torrente Mattutino.<br />
L’esperienza diretta, come sempre, ha portato gli alunni a prendere contatto e ad interagire con la<br />
natura.<br />
Scendeva piano piano da una sorgente<br />
a poco a poco è diventato un torrente.<br />
Scendeva con forza il fiume<br />
portando con sè anche le piume.<br />
Scendeva veloce da una montagna<br />
finché arrivò il basso fino alla campagna.<br />
Pian piano arrivò nel mare<br />
tuffandosi dolce a sfumare.<br />
Grazie al fiume e al mare<br />
possiamo annaffiare, bere e nuotare.<br />
Scende il fiume<br />
Scendendo il fiume<br />
trascina le piume,<br />
i sassi la sabbia<br />
e anche la paglia.<br />
Trasforma il terreno,<br />
i campi e le rocce;<br />
d’estate scorre a gocce<br />
e vicino vivi sereno.<br />
44
CAPITIUM NEWS<br />
MINI OLIMPIADI <strong>2009</strong><br />
SCUOLA DELL’INFANZIA DI CAPIZZI<br />
11 GIUGNO <strong>2009</strong><br />
LE MINI OLIMPIADI<br />
Eccoci giunti a fine anno!<br />
Il gruppo docente della scuola dell'Infanzia ha optato per<br />
una nuova maniera di concludere il percorso iniziato lo<br />
scorso mese di Settembre.<br />
Tra le molteplici esperienze che la scuola dell'Infanzia offre<br />
al bambino, l'attiv<strong>it</strong>à motoria riveste un ruolo di<br />
fondamentale importanza.<br />
45
CAPITIUM NEWS<br />
Essa coinvolge l'individuo nella sua global<strong>it</strong>à divenendo la<br />
base portante di tutte le acquisizioni ...!<br />
Purtroppo, però, negli ultimi decenni, l'attiv<strong>it</strong>à fisica è<br />
andata sempre più riducendosi a vantaggio della<br />
sedentarietà, sia per gli adulti che per i bambini.<br />
Infatti, sempre più spesso, anche i piccoli trascorrono<br />
molte ore seduti davanti al computer, acquisendo<br />
ab<strong>it</strong>udine di v<strong>it</strong>a scorretta.<br />
Diversamente che in passato, in cui veniva valorizzato<br />
l'aspetto della drammatizzazione, a chiusura dell'anno<br />
scolastico 2008-09, a coronamento del segnato percorso<br />
didattico psicomotorio, è stata organizzata una<br />
manifestazione sportiva non agonistica :<br />
"LE MINI OLIMPIADI", durante la quale "i piccoli<br />
campioni ", si sono<br />
cimentati in olimpiadi<br />
a misura di bimbo, con<br />
tanto di premiazione<br />
finale.<br />
Il tutto si è svolto in un<br />
tratto della via Roma,<br />
davanti all'edificio<br />
della scuola<br />
Elementare.<br />
Come si evince dalle<br />
immagini la manifestazione è iniziata con una sfilata dalla<br />
scuola dell'Infanzia; alcuni bambini hanno portato la<br />
fiaccola olimpica e la bandiera tricolore. Infine si sono<br />
sussegu<strong>it</strong>e gare, saggi ginnici e canti.<br />
Ci auguriamo che i bimbi vi hanno fatto divertire.<br />
46
CAPITIUM NEWS<br />
Agonismo tra gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Capizzi<br />
Anche alla fine di quest’anno scolastico si è svolta la cosiddetta “settimana sportiva”. Ormai<br />
da tempo gli alunni aspettavano con trepidazione le competizioni sportive, in modo da poter<br />
misurare, con i coetanei dell’altra sezione, il proprio livello tecnico-atletico raggiunto anche<br />
mediante la partecipazione alle attiv<strong>it</strong>à sportive extracurricolari.<br />
Il programma, modificato dalle avverse condizioni meteo, è stato il seguente:<br />
o lunedì 1 giugno torneo di pallavolo<br />
o mercoledì 3 giugno circu<strong>it</strong>o ginnico-sportivo e torneo di badminton<br />
o venerdì 12 giugno gare di corsa veloce<br />
Torneo di pallavolo<br />
La prima part<strong>it</strong>a del torneo di pallavolo, dove si affrontavano la classe I sez. B e la classe I<br />
sez. A ha visto primeggiare quest’ultima. La part<strong>it</strong>a, molto combattuta ed equilibrata, si è risolta al<br />
tie-break, dove gli alunni, nonostante la giovane età e minore esperienza in questo sport rispetto alle<br />
classi seconde e terze, hanno mostrato una buona pallavolo. Non ha potuto l’ottimo Antonio<br />
Steccato con splendide schiacciate dalla seconda linea tener fronte alla maggiore compattezza di<br />
squadra della I A per risolvere l’incontro.<br />
Senza storia è stata la seconda part<strong>it</strong>a, dove la classe II sez. B, schierando in campo gli<br />
alunni più in forma, ha rapidamente vinto l’incontro contro la II A che sportivamente ha fatto<br />
ruotare sul terreno di gioco tutti i componenti della squadra.<br />
La terza e ultima part<strong>it</strong>a del torneo ha visto v<strong>it</strong>toriosa la classe III sez. B che, grazie ad una<br />
serie di errori in fase iniziale della III A, ha preso il largo ed ha saputo gestire il vantaggio bissando<br />
così il successo dello scorso anno.<br />
Circu<strong>it</strong>o ginnico-sportivo<br />
Nella palestra della scuola secondaria di<br />
primo grado di Capizzi gli alunni (due maschi e<br />
due femmine per ogni classe) si sono confrontati<br />
in un circu<strong>it</strong>o ginnico-sportivo, dove hanno<br />
messo a frutto le proprie abil<strong>it</strong>à motorie apprese<br />
durante l’anno scolastico con le lezioni di<br />
Scienze motorie e sportive e tram<strong>it</strong>e la partecipazione alle attiv<strong>it</strong>à sportive extracurricolari. La<br />
prima sfida, tra bonus e penal<strong>it</strong>à, ha visto contrapporsi le squadre delle classi prime, a seguire si<br />
sono confrontate le classi seconde e per finire le classi terze.<br />
Sono tornati a casa con la medaglia al collo gli alunni della I A, quelli della II B e quelli<br />
della III B.<br />
Torneo di badminton<br />
La finale maschile ha visto trionfare, non senza difficoltà, l’alunno Nino Milia Marsioni<br />
47
CAPITIUM NEWS<br />
della III B sul più giovane, ma molto agguerr<strong>it</strong>o, Francesco Stanzù della II A che aveva eliminato in<br />
una lunga ed equilibrata semifinale il compagno di classe Innocenzo Stanzù, uno dei favor<strong>it</strong>i e forse<br />
il più abile nel gioco delle sedici piume.<br />
Non ha rispettato i pronostici neanche la finale femminile che ha visto v<strong>it</strong>toriosa Federica<br />
Giangrasso della II A, la quale, grazie ad un intenso e accurato allenamento, si è imposta sulla più<br />
quotata nonché più grande di età e centimetri (parecchi centimetri) Alba Pellegrino della III A.<br />
Gare di corsa veloce<br />
Le gare, grazie all’interessamento del sig. Nino Fazio, si sono svolte all’interno del campo<br />
sportivo di contrada San Giovanni in una bella giornata di sole. Numerosi gli alunni spettatori che<br />
hanno allegramente tifato per i compagni e riemp<strong>it</strong>o di colore i bordi del campo.<br />
Risultati femminili<br />
Classi I<br />
1. Mancuso Dominga<br />
2. Principato Vavo Jessica<br />
3. Fasolo Bennardo Giusy<br />
Classi II<br />
1. Merletto Tania<br />
2. P<strong>it</strong>talà Michela<br />
3. Ragalmuto Coffa Maria Concetta<br />
Classi III<br />
1. Pellegrino Prattella Milena<br />
2. Pellegrino Prattella Alba<br />
3. Testa Camillo Maria R<strong>it</strong>a<br />
Risultati maschili<br />
Classi I<br />
1. Pampanà Cichi Angelo<br />
2. Steccato Vattumè Antonio<br />
3. Iraci Tobbi Luigi<br />
Classi II<br />
1. Zuccarà Fabio<br />
2. Calandra Checco Giacomo<br />
3. Prestifilippo Cirimbolo Lino Marco<br />
Classi III<br />
1. Principato Trosso Giovanni<br />
2. Calandra Checco Giacomo Antonio<br />
3. Sarra Pistone Giacomo<br />
48
CAPITIUM NEWS<br />
NON SOLO LEGGERE, SCRIVERE E STUDIARE,<br />
MA ANCHE ATTIVITA’ RICREATIVE.<br />
In questo anno scolastico nella classe 2 а A si sono realizzate diverse attiv<strong>it</strong>à che<br />
hanno permesso agli alunni di conservare nella memoria esperienze costruttive e di<br />
grande valenza educativa.<br />
2 Ottobre 2008: “LA FESTA DEL NONNO”.<br />
Circa 35 nonni sono tornati per<br />
un giorno tra i banchi di scuola<br />
per essere festeggiati dai loro<br />
nipotini che attraverso poesie e<br />
filastrocche e consegna di un<br />
diploma di mer<strong>it</strong>o, hanno<br />
dimostrato il loro affetto e tutta la<br />
loro riconoscenza.<br />
7 Novembre 2008: Vis<strong>it</strong>a guidata a Catania per<br />
assistere alla rappresentazione<br />
teatrale “LA BELLA E LA<br />
BESTIA” presso l’Ambasciatori.<br />
Vis<strong>it</strong>a alle terme Achilliane nel<br />
Duomo e come di consuetudine<br />
passeggiata per la via Etnea. Gli<br />
alunni gradiscono molto questo<br />
appuntamento con il teatro che da<br />
un po’ di anni si ripete.<br />
19 Dicembre 2008: Musicol davanti al Presepe con la<br />
presenza dei gen<strong>it</strong>ori e la<br />
partecipazione straordinaria<br />
dell’esperto alla ch<strong>it</strong>arra Sig. Nicola<br />
Nasello. Gli alunni interpretano<br />
suggestive nenie natalizie dialettali<br />
locali e canzoni tradizionali<br />
accompagnate dalle corde della<br />
ch<strong>it</strong>arra.<br />
23 Febbraio <strong>2009</strong>: Sfilata di carnevale. Tematica<br />
elaborata dalla classe “U<br />
SPUSARIZZIU” di un tempo.<br />
Vestiario curato nei minimi<br />
particolari dai contorni originali<br />
dalla torta al fotografo, dagli<br />
anelli ai confetti hanno creato<br />
un’atmosfera spir<strong>it</strong>osa e bizzarra.<br />
49
CAPITIUM NEWS<br />
6 Aprile <strong>2009</strong>: Realizzazione del “CURUZZU”di<br />
pan di spagna nel rispetto<br />
dell’antica tradizione culinaria<br />
cap<strong>it</strong>ina. Gli alunni con la loro<br />
fantasia decorano “i curuzza” con<br />
la glassa.<br />
26 Aprile <strong>2009</strong>: Manifestazione di solidarietà a<br />
favore dei terremotati d’Abruzzo.<br />
Docenti e gen<strong>it</strong>ori si sbizzarriscono a<br />
preparare diverse tipologie di dolci<br />
per essere venduti nel cortile della<br />
scuola. La considerevole somma<br />
ricavata è stata devoluta alla Scuola<br />
di Poggio Picenze (AQ). L’intera<br />
manifestazione, nel contempo, è<br />
serv<strong>it</strong>a a trasmettere agli alunni<br />
nobili esempi di solidarietà.<br />
15 Maggio <strong>2009</strong>: Viaggio di istruzione a Messina<br />
– Villa S.Giovanni. Obiettivo<br />
principale: “Far conoscere agli<br />
alunni un mezzo di trasporto<br />
inconsueto: La nave”. Vivere<br />
esperienze extrascolastiche serve<br />
ad educare alla condivisione di<br />
esperienze formative. L’usc<strong>it</strong>a ha<br />
susc<strong>it</strong>ato grande entusiasmo a tutta<br />
la com<strong>it</strong>iva.<br />
Ottobre-Maggio: “Il Verde Scolastico”. Gli alunni<br />
continuano ad aver cura delle fioriere<br />
davanti la scuola, a loro assegnate<br />
sin dallo scorso anno scolastico. In<br />
autunno si interrano ciclamini e in<br />
primavera petunie, per sensibilizzare<br />
i bambini all’importanza della<br />
salvaguardia e del rispetto<br />
dell’ambiente.<br />
Tutte le attiv<strong>it</strong>à svolte nell’amb<strong>it</strong>o scolastico contribuiscono, certamente, a<br />
completare il bagaglio culturale e di esperienze dell’alunno, nonché a migliorare la<br />
qual<strong>it</strong>à della scuola che ancora una volta dimostra di non essere solo libri.<br />
50
Capizzi, 18 giugno <strong>2009</strong><br />
CAPITIUM NEWS<br />
Alla maestra Mariella<br />
Al maestro Giacomo<br />
Giorno per giorno, infaticabilmente, avete dissodato tanta<br />
terra e fatto tanti raccolti.<br />
Vi siete sacrificati, ma avete sempre tenuto conto anche dei<br />
nostri sacrifici e ci avete premiati, tutti, con il vostro<br />
affetto, ma anche con le ansie e le gioie che in tanti momenti<br />
abbiamo provato insieme.<br />
Saranno questi i ricordi che archivieremo nella memoria del<br />
nostro cuore di bambini, insieme ai sani principi e al buon<br />
esempio che ci hanno trasformati in ragazzini dei quali,<br />
speriamo, potrete essere sempre orgogliosi.<br />
Per la vostra dedizione e per tutto ciò che le nostre parole<br />
non sanno dire un Grazie di cuore.<br />
I I vostri vostri piccoli piccoli alunni.<br />
alunni.<br />
MAESTRI, MAESTRI, MAESTRI, MAESTRI, ESSERE ESSERE ESSERE ESSERE STATI STATI STATI STATI VOSTRI VOSTRI VOSTRI VOSTRI ALUNNI ALUNNI ALUNNI ALUNNI E’ E’ E’ E’ STATO STAT STAT STATO<br />
O O UN UN UN UN PRIVILEGIO…<br />
PRIVILEGIO…<br />
PRIVILEGIO…<br />
PRIVILEGIO…<br />
Cari maestri<br />
Mancano tre giorni alla fine della scuola, vorremmo tanto che il giorno dodici non<br />
arrivasse mai. Però il tempo non si può fermare.<br />
E’ destino di ogni bambino lasciare i propri maestri. Speriamo di aver lasciato un buon<br />
ricordo, anche per i bambini che verranno in questa scuola, e che hanno la fortuna di<br />
incontrare i maestri più cari del mondo. Grazie per questi cinque anni passati insieme. Le<br />
scuole medie stanno per arrivare e vi vogliamo salutare. Ci resteranno molti ricordi, belli e<br />
brutti della nostra scuola elementare, e soprattutto dei nostri maestri. Ci avete insegnato a<br />
leggere, a scrivere, a studiare, a ripassare e dimostrato molta pazienza regalandoci molte<br />
emozioni. Vi vogliamo bene, grazie per questi anni insieme, grazie anche da parte di<br />
Antonio Ragalmuto che oggi non è qua a festeggiare con noi, perché anche lui avrebbe<br />
voluto essere qui, ma le circostanze della v<strong>it</strong>a lo hanno allontanato da noi.<br />
Ora non ci resta che salutarci<br />
Grazie Maestri<br />
Non ci scorderemo mai di voi.<br />
Gli alunni della V^ B<br />
Anno scolastico 2008/<strong>2009</strong><br />
51
CAPITIUM NEWS<br />
Cara maestra, mentre tu oggi, all’usc<strong>it</strong>a della scuola,<br />
parlavi con la mamma, io ero lì in quell’angolo, ad<br />
un metro di distanza, con il mio zainetto e poca<br />
voglia di andare a mangiare.<br />
Voi certo sapevate che io ero lì, eppure io non c’ero<br />
per voi due, neanch’io avrei voluto esserci.<br />
Avrei voluto che vi fosse un bel buchetto nel<br />
pavimento e calarmici dentro silenziosamente, non<br />
perché mi sentivo umiliato e triste, no,semplicemente perché già sapevo tutto.<br />
“È svogliato, distratto e lentissimo,” tu hai detto alla mamma. Forse lei voleva<br />
dirti: “Lo so”, invece ha detto: “Che cosa devo fare?”.<br />
Le tremava la voce, era umiliata e stizz<strong>it</strong>a, spenta.<br />
“Deve farlo studiare!” hai risposto tu, sicura.<br />
“L’hai fermata per quello, appena l’hai vista?”<br />
Le mamme, si sa, devono far studiare i bambini, e se non ci riescono peggio per<br />
loro.<br />
“Lo faccio studiare tutti i giorni, non va mai fuori a giocare…” ha risposto la<br />
mamma aggiustandosi il foulard intorno al collo.<br />
“Questo non basta” ribattè la maestra “deve anche sollec<strong>it</strong>arlo, farlo leggere<br />
soprattutto, legge come un bambino di prima”.<br />
“Va bene” ha detto gelidamente la mamma; si sentiva che era nervosa, tu l’hai<br />
sent<strong>it</strong>o?”<br />
Poi rivolta a me disse: “A casa faremo i conti!”<br />
A casa la mamma alzò la voce, urlò, mi disse cose infelici, ecco cosa mi predicò:<br />
52
CAPITIUM NEWS<br />
“ Ecco vedi la maestra se la prende con me, e cosa c’entro io? Io faccio tutto il<br />
possibile con te, ma la maestra non ci crede, si, crede che basta tenerti su una sedia ;<br />
con tutto quello che faccio per te, vedi che figura mi fai fare… e pensare che ti<br />
compro tante cose, ti porto anche al mare; ma che cosa vuoi da me? Perché non fai<br />
il tuo dovere e basta? Perchè non fai i comp<strong>it</strong>i così ti togli dai piedi e vai a<br />
giocare? Perché mi fai chiamare dalla maestra? Cosa ti credi che mi diverta?<br />
Finiscila di farmi disperare… lo dirò a tuo padre!”<br />
“Maestra lo credi almeno tu che io non voglio far disperare nessuno? Io voglio<br />
fare i comp<strong>it</strong>i ma la penna è pesante, il pensiero mi scappa sempre, non riesco a<br />
tenerlo fermo, anche le mie orecchie non mi obbediscono. Sono piene di rumori…<br />
sento le urla di papà e se la mamma gli dice che tu l’hai chiamata, mio papà<br />
esplode: “Lo sapevo, io vi mantengo tutti e tu non sei nemmeno capace di far fare i<br />
comp<strong>it</strong>i a tuo figlio, SEI LA ROVINA DI TUO FIGLIO, HO PROPRIO<br />
PAURA CHE SIA UGUALE A TE.” Allora la mamma fa proprio come me:<br />
TACE.<br />
Il papà qualche volta mi dice: “Fammi vedere i quaderni.” Allora è la mamma che<br />
lo mette sulla pista e mi dice: ”Tira fuori il quaderno e fagli vedere quanti pasticci<br />
hai fatto!” Allora papà mi strappa la pagina e mi dice urlando: “Adesso ti do<br />
mezz’ora per rifare il comp<strong>it</strong>o!” Ed io dopo cena sono lì con il comp<strong>it</strong>o da rifare.<br />
Rifaccio il comp<strong>it</strong>o, tu maestra mi dici bravo ma forse perché sai che il papà me ne<br />
ha fatto un pezzo. Lo sai, maestra, si è vero me l’ha fatto papà però mi disse con<br />
voce burbera: “Non “Non riuscirai riuscirai mai mai mai in in in niente niente nella nella v<strong>it</strong>a!”<br />
v<strong>it</strong>a!”<br />
Con affetto<br />
Il tuo alunno<br />
N.B. NIENTE DI PIÙ DEPLOREVOLE E ANTIEDUCATIVO IL<br />
PORGERSI IN QUESTO MODO AI PROPRI FIGLI:<br />
RIFLETTIAMO E CERCHIAMO DI CAMBIARE IL NOSTRO<br />
CODICE LINGUISTICO.<br />
53
CAPITIUM NEWS<br />
Il programma operativo nazionale “Ricerca scientifica<br />
sviluppo tecnologico alta formazione 2007/2013” (PON<br />
ricerca cofinanziata, interventi a favore delle regioni<br />
Italiane in r<strong>it</strong>ardo di sviluppo), fra cui la Sicilia, ha come<br />
obiettivo generale quello di rafforzare la capac<strong>it</strong>à di<br />
ricerca e innovazione del sistema meridionale per<br />
renderne<br />
più<br />
moderna la struttura, migliorando l’alta formazione e<br />
qualificarne l’occupazione.<br />
Vista la delibera del Collegio dei docenti del 27/01/09 e<br />
del Consiglio d’ist<strong>it</strong>uto del 12/02/09, anche il nostro<br />
Ist<strong>it</strong>uto Comprensivo si è attivato per usufruire del<br />
suddetto PON.<br />
In particolare è stato già avviato il modulo F1 alunni<br />
che<br />
comprende il laboratorio musicale, artistico e motorio.<br />
L’11/06/09 è stato avviato anche il modulo F1 rivolto<br />
ai gen<strong>it</strong>ori per la durata di sessanta ore che sarà<br />
presieduto da esperti esterni, psico pedagogisti.<br />
In tali incontri<br />
si affrontano<br />
le seguenti<br />
tematiche:<br />
- acquisire conoscenze in mer<strong>it</strong>o ai disturbi dell’apprendimento<br />
per riconoscere s<strong>it</strong>uazioni a rischio;<br />
- gestire i disturbi dell’apprendimento;<br />
- conoscere e utilizzare strumenti specifici di valutazione e di<br />
intervento;<br />
- promuovere la conoscenza del fenomeno del bullismo.<br />
Ancora da concordare, invece, la data per l’avvio dei moduli<br />
B4 e D1 per l’informatica di 1° e 2° livello rivolto ai docenti.<br />
Per quanto riguarda il modulo già avviato ( F1 alunni) si è scelto di realizzarlo con gli alunni delle classi<br />
quarte e quinte della scuola Primaria.<br />
Sono stati formati tre gruppi misti che ruoteranno, a turno, in tutti e tre i laboratori, coadiuvati da esperti<br />
esterni qualificati, affiancati da Tutor scelti tra i docenti dell’Ist<strong>it</strong>uto Comprensivo.<br />
Tutto il modulo avrà una durata complessiva di sessanta ore e a conclusione si chiuderà con una<br />
manifestazione nella quale gli alunni saranno “i protagonisti”. In tale occasione renderanno partecipi<br />
tutti, degli aspetti più significativi e interessanti delle attiv<strong>it</strong>à svolte, con l’esposizione e la<br />
rappresentazione del lavoro realizzato.<br />
Tenuto conto della realtà cap<strong>it</strong>ina che non presenta, chiuso l’anno scolastico, attiv<strong>it</strong>à alternative con le<br />
quali i bambini possano spendere costruttivamente il proprio tempo, si è r<strong>it</strong>enuto opportuno realizzare i<br />
PON nel periodo post-scuola e nelle giornate di sabato.<br />
La partecipazione massiccia e l’entusiasmo mostrato dagli alunni, nei primi incontri, ci hanno resi<br />
consapevoli della valid<strong>it</strong>à delle scelte effettuate.<br />
54
CAPITIUM NEWS<br />
MANIFESTAZIONE P.O.N. 30 GIUGNO <strong>2009</strong><br />
Si conclude in bellezza l’anno scolastico con una manifestazione<br />
nel Parco Robinson (s<strong>it</strong>uato nella parte retrostante della scuola<br />
Elementare) alla presenza del nostro Dirigente Prof. Mimmo<br />
Bonanno Conti, del Sindaco Arch. Leonardo Principato Trosso e<br />
del Presidente del Consiglio d’Ist<strong>it</strong>uto Sig.ra Marisa Schillaci<br />
relativa al P.O.N. dal t<strong>it</strong>olo “Mani libere”.<br />
La manifestazione conclude un progetto, avviato ad Aprile per le<br />
quarte e le quinte della Scuola Primaria, che è stato un’occasione<br />
per i bambini di conoscere e utilizzare tre importantissimi<br />
linguaggi universali: la musica, la p<strong>it</strong>tura e il linguaggio corporeo.<br />
E’ importante infatti che essi siano in grado di percepire queste tre magnifiche forme d’arte<br />
come “possibil<strong>it</strong>à”: una via d’usc<strong>it</strong>a da un modo di essere impastato da dinamiche fuorvianti che<br />
spesso la società propone e da schemi preconfezionati<br />
e non codificati rimandati dai mass-media, i quali, per<br />
definizione, tendono a massificare l’essenza di ogni<br />
individuo.<br />
L’intento principale è stato proprio quello di<br />
personalizzare le esperienze, consentendo a ciascun<br />
bambino di comunicarle non solo attraverso la parola,<br />
ma con la “libertà” proposta dal suono, dal<br />
movimento e dal colore, dando così loro modo di<br />
percepire questi ultimi come mezzi di espressione<br />
validi, non riconducibili ad un solo codice. Tutte le iniziative hanno voluto incentivare un rapporto<br />
creativo con il mondo artistico, attraverso percorsi didattici ed educativi che hanno consent<strong>it</strong>o ai<br />
piccoli protagonisti di apprendere mediante “il fare”.<br />
Le attiv<strong>it</strong>à proposte non sono state quindi finalizzate a formare giovani artisti, ma hanno sugger<strong>it</strong>o<br />
chiavi di lettura utili ad aprire nuove porte e a sviluppare una coscienza cr<strong>it</strong>ica nei confronti della<br />
realtà.<br />
Il laboratorio è stato lo strumento che ha consent<strong>it</strong>o<br />
l’avvicinamento a queste forme d’arte e gli incontri hanno<br />
avuto come principale obiettivo quello di insegnare che in<br />
fondo l’arte non ha regole fisse da rispettare, ma un unico<br />
fondamentale principio: sentirsi “liberi” di esprimere se<br />
stessi senza timori, imparando a scaricare le ansie e<br />
l’aggressiv<strong>it</strong>à in un divertimento “sano”, che avvicini<br />
sempre più alla vera libertà. E’ stato anche un importante<br />
momento di convivenza con gli altri, che ha permesso ad<br />
ognuno di comunicare il proprio modo di essere al gruppo<br />
sentendosi gratificato, attraverso l’esplorazione, la manipolazione e l’elaborazione creativa.<br />
Possiamo quindi definirla un’indimenticabile esperienza che ha dato l’opportun<strong>it</strong>à, non solo<br />
ai bambini, ma a tutti coloro che ne hanno preso parte, di comprendere quanto sia utile ed<br />
importante non rimanere intrappolati nel pragmatismo che caratterizza la società odierna. Infatti,<br />
ogni proposta, sia musicale, che p<strong>it</strong>torica o motoria, ha trovato la sua ispirazione ed ha attinto<br />
direttamente dalla fantasia dei bambini affinché essi potessero liberarsi da schemi fissi e godere<br />
così di questi momenti, che più che essere concentrati sul “bel risultato” miravano alla ricerca<br />
instancabile di soddisfazione e all’accrescimento della sicurezza e dell’autostima.<br />
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CAPITIUM NEWS<br />
GIORNALINO SCOLASTICO REDATTO DALL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPIZZI