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Giugno 2009 - istitutocomprensivocapizzi.it

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ANNO 8 n°3 CAPITIUM NEWS GIUGNO <strong>2009</strong><br />

SE SE NON NON PUOI PUOI ESSERE ESSERE UNA UNA VIA VIA MAESTRA, MAESTRA, SII SII UN UN SENTIERO.<br />

SENTIERO.<br />

SE SE NON NON PUOI PUOI ESSERE ESSERE IL IL SOLE, SOLE, SII SII SII UNA UNA STEL STELLA. STEL STEL LA.<br />

SII SII SEMPRE SEMPRE IL IL MEGLIO MEGLIO DI DI CIÒ CIÒ CHE CHE SEI.<br />

SEI.<br />

(MARTIN MARTIN LUTHER LUTHER LUTHER KING KING) KING<br />

CAPITIUM NEWS


PREMESSA<br />

Un altro anno è… andato pag.1<br />

Rinfreschiamoci la memoria pag.2<br />

Benvenute vacanze estive pag.3<br />

Estate in versi e in… disegni pag. 4<br />

ATTUALITA’<br />

Immigrazione pag.5<br />

Papa in Terrasanta pag.6<br />

Tecnologia: nociva per bambini e adolescenti? pag.7<br />

Scenari Internet e sapere pag.8<br />

Chewing gum alla caffeina pag. 9<br />

CAPIZZI TRA STORIA E CULTURA<br />

Il cucchiaio pag.10- 11<br />

Immagini di cose buone della nostra terra pag.12-13-14<br />

Feste del paese pag.15-16<br />

Intervista al sindaco pag. 17-18<br />

Gli equini pag. 19<br />

E A SCUOLA…<br />

OPINIONI<br />

La v<strong>it</strong>a è un viaggio… l’educazione è un viaggio pag. 20<br />

INCONTRI<br />

Un incontro con le forze armate pag. 21<br />

Incontro con gli operatori della C.R.I. pag. 22-23<br />

EVENTI<br />

Una dolce… solidarietà pag. 24<br />

ATTIVITA’<br />

Continu<strong>it</strong>à educativa pag. 25<br />

Andando… incontro pag. 26<br />

Due giornate alla scuola media pag. 27<br />

VIAGGI D’ISTRUZIONE<br />

Le gole dell’Alcantara pag. 28<br />

Viaggio d’istruzione a Messina-Villa pag. 29<br />

Viaggio d’istruzione pag. 30<br />

PROGETTO TEATRO<br />

Teatro-scuola (IV A e IV B) pag. 31- 32<br />

Musica maestro e altro pag. 33<br />

Fumo negli occhi pag. 34<br />

Rappresentazione teatrale “cercasi ienniru disp.” pag. 35<br />

Turi ‘u miricanu pag. 36<br />

I ragazzi di I B e la loro esperienza pag. 37<br />

Scuola guida Passato pag 38<br />

Dal progetto teatro scuola “Pinocchio” pag. 39<br />

Dalla semina al grano pag. 40 -41- 42<br />

MUSICA<br />

Progetto suono pag. 43<br />

USCITA DIDATTICA<br />

Progetto ambiente pag. 44<br />

SPORT<br />

Le mini-olimpiadi pag. 45- 46<br />

La settimana sportiva pag 47- 48<br />

RICORDI NELLO ZAINO<br />

Non solo leggere, scrivere e studiare pag. 49-50<br />

LETTERE<br />

Un caro saluto ai maestri da… pag. 51<br />

Cara maestra ti scrivo pag. 52-53<br />

P.O.N<br />

I P.O.N. pag. 54<br />

“Mani libere” pag. 55


CAPITIUM NEWS<br />

Quando l’anno scolastico volge al termine, spesso ci si chiede quale <strong>it</strong>inerario si<br />

sia percorso e quali le modal<strong>it</strong>à utilizzate per percorrerlo. Ci si pongono<br />

interrogativi di tutti i tipi e si cerca di tirarne le somme.<br />

Le deduzioni più comuni sono quelle più superficiali ed è come se poco si sia<br />

fatto. Ma, ripercorrendo più approfond<strong>it</strong>amente la strada imboccata vengono alla<br />

mente tanti momenti pos<strong>it</strong>ivi, degni di essere ricordati, tanti traguardi raggiunti,<br />

degni di essere riposti in qualche angolo della memoria.<br />

Certo ci sono stati anche momenti di grande sconforto che sarebbe più corretto<br />

dimenticare, ma l’esperienza ci insegna che non tutte le scelte, anche se giuste,<br />

possono essere condivisibili.<br />

Ci tornano in mente giornate importanti per il nostro Ist<strong>it</strong>uto, di cui siamo<br />

orgogliosi, e che in breve vogliamo condividere con i lettori, ricordandole.<br />

Ad esempio, nell’amb<strong>it</strong>o del Progetto Terr<strong>it</strong>orio e ambiente ed Educazione alla<br />

salute ricordiamo due iniziative: la prima è la raccolta dei funghi a Novembre e la<br />

successiva mostra, che ha sort<strong>it</strong>o grande entusiasmo perché ci ha permesso di<br />

venire a conoscenza di tante notizie interessanti su questo regno a se’.<br />

La seconda è del periodo pasquale e cioè la realizzazione del genuino dolce dei<br />

nostri nonni “u curuzzu”, coadiuvata dai gen<strong>it</strong>ori che l’hanno apprezzata in<br />

maniera considerevole.<br />

Ricordiamo poi le giornate dedicate alla memoria che ci hanno fatto fare un tuffo<br />

in un passato non tanto lontano, facendoci porre non pochi interrogativi, oppure<br />

quelle dedicate alla solidarietà che hanno mobil<strong>it</strong>ato l’intera popolazione<br />

scolastica e le famiglie e poi ultime, ma non per questo meno importanti, tutte le<br />

attiv<strong>it</strong>à di fine anno molte delle quali troveranno descrizione nelle pagine seguenti<br />

di questo giornalino che, con tanta fatica, giunge al suo ultimo numero di<br />

quest’anno scolastico.<br />

A tal propos<strong>it</strong>o vogliamo sottolineare come questa sia stata una fine anno che ha<br />

visto variegate e belle iniziative in tutte tre le sezioni del nostro Ist<strong>it</strong>uto e che<br />

hanno contribu<strong>it</strong>o a movimentare le giornate un po’ piatte del nostro piccolo<br />

paese..<br />

Come sempre è doveroso ringraziare tutti i collaboratori interni ed esterni, il<br />

personale docente e non docente, i gen<strong>it</strong>ori che hanno trovato spazio per<br />

esprimere le loro idee, i ragazzi che spesso hanno proposto tematiche, a volte<br />

prolisse e magari poco consone, i bambini della scuola Primaria che con poesie o<br />

disegni hanno abbell<strong>it</strong>o le pagine.<br />

Un ringraziamento particolare va, come tutti gli anni, al nostro Dirigente<br />

scolastico che insieme alla Segretaria hanno sostenuto e creduto in questo<br />

progetto aiutandoci con sacrifici non indifferenti.<br />

LA REDAZIONE A QUESTO PUNTO AUGURA AI LETTORI BUONE VACANZE.<br />

1


CAPITIUM NEWS<br />

2


CAPITIUM NEWS<br />

Bene, siamo ufficialmente in vacanza! Tutti gli<br />

studenti sono in vacanza, eccezion fatta per quelli<br />

che devono sostenere gli esami.<br />

Presto anche per loro queste arriveranno.<br />

Certo le vacanze, per uno, significano dulce nullam<br />

facere, per un altro, lavoro più o meno retribu<strong>it</strong>o, per un altro ancora studio per deb<strong>it</strong>i incassati o,<br />

ebbene sì, addir<strong>it</strong>tura NOIA. Non si capisce quest'ultima categoria, ma se ne sentono diversi in<br />

cortile, tristi, perché adesso non sanno cosa fare, senza la scuola.<br />

C'è chi parte, chi sta, chi compensa la mancanza di tempo dell'anno scolastico per fare mille cose<br />

"portandosi avanti" o recuperando, chi si organizza e prepara il terreno per le attiv<strong>it</strong>à future, chi<br />

vive alla giornata beatamente e in relax.<br />

Ognuno ha il proprio modo di affrontare le vacanze. Così come ognuno ha il proprio modo di<br />

affrontare il tempo, perché è questo alla fine ciò che distingue profondamente un individuo<br />

dall'altro: come si impiega il tempo. Le prior<strong>it</strong>à<br />

che si danno, nella v<strong>it</strong>a, alle passioni,<br />

all'impegno non sono altro che l'espressione<br />

della scelta nella distribuzione del tempo a<br />

disposizione. Non c'è un modo giusto ed uno<br />

sbagliato, ma uno adatto alla persona e alla<br />

circostanza, e a volte ci chiediamo se anche<br />

l'uomo non sia mera circostanza in certi<br />

momenti.<br />

Sta di fatto che anche quest'anno saranno<br />

vacanze un po' particolari. Impegnati quanto basta, ove, non<br />

essere impegnati significa avere la possibil<strong>it</strong>à di occuparsi di<br />

più. Non per paura del vuoto, ma per consapevolezza un po'<br />

allarmante del poco tempo.<br />

La principale occupazione dell'uomo è trovare come riempire il<br />

tempo.<br />

O piuttosto,<br />

decidere<br />

quanto tempo<br />

dedicare alla<br />

v<strong>it</strong>a.<br />

3


CAPITIUM NEWS<br />

(PAGINA A CURA DEGLI ALUNNI DELLA QUARTA A DELLA SCUOLA PRIMARIA)<br />

Finalmente estate!<br />

I segni d’estate<br />

son già arrivati,<br />

il profumo di ginestre<br />

fa aprire le finestre,<br />

e in quella sera di caldo<br />

con il balcone spalancato<br />

brillava lassù<br />

l’immenso cielo stellato.<br />

La giornata è gia fin<strong>it</strong>a<br />

e la buona notte è stata avvert<strong>it</strong>a.<br />

(Erica Pellegrino)<br />

Ricordi estivi.<br />

Il fruscio del mare<br />

nella notte intensa<br />

sussurra le sue emozioni<br />

con un caldo respiro.<br />

E le sue onde fresche<br />

ondeggiano nella lunga notte.<br />

(Nancy Zuccarà)<br />

Ricordi estivi.<br />

Ricordi troppo belli<br />

di una estate senza<br />

ombrelli,<br />

tutto il giorno sdraiati<br />

sul letto del mare.<br />

Passeggiare nel<br />

lungomare<br />

senza mai smettere di guardare<br />

le onde del mare.<br />

(Merilisa Di Dio)<br />

4


CAPITIUM NEWS<br />

VI PROPONIAMO DUE PICCOLE RELAZIONI SU QUESTO<br />

TEMA DI GRANDE ATTUALITA’<br />

Immigrati...disgrazia o arricchimento?<br />

Negli ultimi anni si è assist<strong>it</strong>o ad un forte aumento del fenomeno dell'immigrazione clandestina,<br />

riconducibile per lo più al differente grado di benessere tra stati in via di sviluppo e stati sviluppati. La<br />

maggior parte dei clandestini, infatti, proviene da paesi in cui le condizioni sociali non sono favorevoli allo<br />

sviluppo dell'economia e alla possibil<strong>it</strong>à di condurre una v<strong>it</strong>a normale. Il rapporto con i clandestini è più che<br />

mai difficile e contradd<strong>it</strong>torio, infatti quasi la total<strong>it</strong>à della popolazione pensa che gli immigrati siano la<br />

principale causa di insicurezza non solo dal punto di vista dell'ordine pubblico, ma anche sociale perchè<br />

fanno aumentare i tassi di disoccupazione. Eppure questa povera gente viene sfruttata da noi, gente<br />

benestante, per fare i lavori più umili spesso anche in pessime condizioni. Invece dovremmo pensare che gli<br />

immigrati sono un arricchimento culturale per la nostra società, dato che ci definiamo "multietnici".<br />

Ideologicamente nessuno si r<strong>it</strong>iene razzista ma poi all'atto pratico ce ne usciamo con delle frasi del tipo: "ma<br />

fanno puzza, ma portano malattie, ma sporcano, ma rubano e si comportano male...ecc". Può essere pure che<br />

qualcuno di questi si comporti così ma non vuol dire che bisogna pensare questo di tutti gli altri, perchè<br />

alcuni sono brava gente, padri di famiglia che cercano con poco di guadagnare il necessario per vivere.<br />

Questo dovrebbe farci riflettere sulla s<strong>it</strong>uazione in cui ci troviamo e cercare di trovare un equilibro tra chi<br />

arriva nel paese da immigrato e chi ab<strong>it</strong>a nel paese stesso, pensando l'immigrato non come una disgrazia per<br />

il paese in cui arriva, ma come arricchimento per la società perchè mettendo a contatto diversi modi di vivere<br />

si riesce anche a stare meglio con gli altri.<br />

Immigrati: sì o no?<br />

L'immigrazione è un fenomeno che ha interessato intere popolazioni e anche l'Italia, all'inizio del<br />

'900, ha visto intere famiglie spostarsi verso altre nazioni europee o continenti. Oggi è il nostro<br />

paese la meta di c<strong>it</strong>tadini poveri come senegalesi, albanesi, slavi e rumeni. L'Italia viene raggiunta<br />

con mezzi di fortuna, mettendo a repentaglio la propria v<strong>it</strong>a con la speranza di un futuro migliore.<br />

Questi uomini, una volta raggiunta l'Italia cosa sperano di trovare? Soldi, fortuna, lavoro, e chissà,<br />

forse anche una v<strong>it</strong>a migliore. Sanno di essere clandestini, sanno di trovarsi nell'illegal<strong>it</strong>à, devono<br />

sempre fuggire e nascondersi... ma da che cosa? Da uno Stato che nega loro il dir<strong>it</strong>to alla v<strong>it</strong>a e che<br />

non li considera degli esseri umani? Esistono leggi, ma come fare per dimostrare di essere alla<br />

ricerca di un lavoro, anche umile? Sia lo Stato che gli extra-comun<strong>it</strong>ari hanno le proprie ragioni, ma<br />

mettersi d'accordo è difficile. L'opinione pubblica, dopo i recenti avvenimenti di cronaca, è<br />

favorevole all'espulsione immediata o al carcere a v<strong>it</strong>a per coloro che trasgrediscono le leggi. Ma è<br />

questa la soluzione da prendere? Sacco e Vanzetti erano Italiani immigrati in America e condannati<br />

per un assassinio che, i fatti rivis<strong>it</strong>ati hanno poi dimostrato, non hanno mai commesso ma sono<br />

diventati i capri espiatori di un'etnia mal accettata in quegli anni. Un accordo potrebbe realizzarsi se<br />

fossero presenti sul terr<strong>it</strong>orio più centri di accoglienza per gli immigrati, dove metter a loro<br />

disposizione chi sappia ascoltarli ed indirizzarli verso la legal<strong>it</strong>à. Occorre rispettare la loro cultura e<br />

religione in modo che possano continuare ad avere una propria dign<strong>it</strong>à e non considerarli sfortunati<br />

e rifiutati perchè provenienti da paesi "poveri". Ogni società deve aiutare i c<strong>it</strong>tadini che lo<br />

richiedono, chi vuole essere nazionalista rischia di considerarsi superiore. Le paure, i timori e<br />

l'insicurezza sociale possono risolversi tranquillamente attraverso un nuovo slancio verso la<br />

solidarietà e la normale accoglienza.<br />

5


CAPITIUM NEWS<br />

IL PAPA A MAGGIO IN TTERRASANTTA<br />

Benedetto Benedetto XXVVI, XXVVI, XXVVI, nel nel suo suo ultimo ultimo viaggio viaggio in in terra terra Santa, Santa, da da Betlemme Be<br />

tlemme parla della barriera costru<strong>it</strong>a dagli israeliani, israeliani, che che divide<br />

famiglie famiglie e e campi campi e e torna torna a a a inv<strong>it</strong>are inv<strong>it</strong>are palestinesi palestinesi e e israeliani israeliani a a superare superare “paura “paura e e sfiducia”. sfiducia”.<br />

sfiducia”.<br />

Il papa tedesco chino sull'urna delle ceneri a Yad Vashem, il papa tedesco con i profughi di Aida davanti al<br />

muro che divide la Cisgiordania da Israele, gli israeliani dalla paura e i palestinesi da una v<strong>it</strong>a normale. Sono<br />

due immagini da non dimenticare del viaggio di Benedetto XVI in Giordania, Israele e Terr<strong>it</strong>ori. La<br />

dodicesima missione del pontificato, forse la più difficile, certo la più impegnativa per l'intrico di temi<br />

pol<strong>it</strong>ici, interreligiosi, per il significato dei luoghi vis<strong>it</strong>ati, per i 28<br />

discorsi pronunciati, spesso soppesando parola per parola nel prepararli<br />

e valutandone poi reazione su reazione. Otto giorni in Giordania, Israele<br />

e Terr<strong>it</strong>ori, dentro un intrico di relazioni e problemi pol<strong>it</strong>ici,<br />

interreligiosi, pastorali, tra l'altro in una fase cruciale del confl<strong>it</strong>to<br />

israelo-palestinese, con la frustrazione palestinese vicina all'esplosione e<br />

la svolta che Obama vuole imprimere alla diplomazia internazionale per<br />

sbloccare il negoziato sul Medio Oriente. Un viaggio che non ha<br />

radunato grandi folle, come non era previsto che accadesse e come del resto neppure Wojtyla aveva fatto, e<br />

che ha attirato diverse cr<strong>it</strong>iche, a seconda dei temi che il papa andava a toccare. Un viaggio "difficile", ha<br />

riconosciuto papa Ratzinger, del quale ha forn<strong>it</strong>o un sintetico bilancio: emozione per alcuni luoghi vis<strong>it</strong>ati,<br />

"impressione fondamentale" che in tutti "ebrei, cristiani e musulmani ci sia decisa volontà di collaborazione<br />

tra le religioni, non per motivi pol<strong>it</strong>ici", consapevolezza del fatto che in Terrasanta ci sono "difficoltà, le<br />

abbiamo viste e dobbiamo vederle e chiarirle - ha detto - ma nulla è così visibile come il desiderio di pace".<br />

Gli obiettivi della sua dodicesima missione internazionale, il papa 82enne li aveva chiar<strong>it</strong>i personalmente:<br />

farsi "pellegrino di pace" nella terra di Gesù, confermare la fede dei cristiani di Terrasanta, piccola<br />

minoranza vicina all'estinzione e tentata dall'emigrazione, rafforzare i legami con islam e ebraismo,<br />

promuovendo tra l'altro un "tavolo trilaterale" di dialogo e i rapporti ecumenici. E se con l'islam moderato il<br />

papa poteva contare sui buoni rapporti intrecciati nel dopo Ratisbona, con l'ebraismo era troppo recente la<br />

crisi innescata dalle dichiarazioni negazioniste del vescovo lefebvriano Williamson. I cattolici di Terrasanta<br />

invece temevano che la delicatezza di rapporti con islamici ed ebrei fagoc<strong>it</strong>asse il viaggio e che le relazioni<br />

con Israele inducessero il papa a una linea di basso profilo, a pochi mesi dalla operazione "piombo fuso". Di<br />

fronte a questa compless<strong>it</strong>à di s<strong>it</strong>uazioni e aspirazioni, la scelta di Benedetto XVI è stata di parlare chiaro con<br />

tutti, dicendo tutto quello che sull'argomento voleva dire, grad<strong>it</strong>o o meno che fosse agli interlocutori. Così<br />

agli israeliani ha ricordato i dir<strong>it</strong>ti dei palestinesi a un loro Stato e alla libertà di spostamento e di religione, ai<br />

palestinesi il dir<strong>it</strong>to degli israeliani a vivere sicuri e il rifiuto da opporre al terrorismo. Più di tutto ha parlato<br />

di pace, sia all'arrivo in Israele, che nella giornata a Betlemme, nei terr<strong>it</strong>ori dell'Anp, riaffermando il dir<strong>it</strong>to<br />

dei palestinesi ad una "sovrana patria", "sicura e in pace con i suoi vicini, entro confini internazionalmente<br />

riconosciuti". E alla partenza ha sostenuto "il dir<strong>it</strong>to" di Israele ad esistere, a vivere in pace e sicurezza, entro<br />

confini internazionalmente riconosciuti", ma anche il "dir<strong>it</strong>to" dei palestinesi "a una patria sovrana e<br />

indipendente, per vivere dign<strong>it</strong>osamente e muoversi liberamente". La tappa giordana ha visto un<br />

rafforzamento dei legami con i musulmani, e atteggiamenti di grande rispetto e simpatia, fino alla stuoia<br />

stesa nella moschea al-Hussein di Amman, perché il papa potesse vis<strong>it</strong>arla senza togliersi le scarpe.<br />

Benedetto XVI é stato molto attento al rapporto con gli ebrei. Alcuni hanno apprezzato, e tra questi<br />

l'associazione dei superst<strong>it</strong>i del'Olocausto, ma c'é stato chi ha cr<strong>it</strong>icato la vis<strong>it</strong>a allo Yad Vashem: non ha<br />

ricordato di essere tedesco, non ha c<strong>it</strong>ato il nazismo, non ha specificato il numero delle v<strong>it</strong>time della Shoah.<br />

Ma Peres gli ha espresso grat<strong>it</strong>udine per le parole sulla Shoah e l'antisem<strong>it</strong>ismo "che hanno toccato le nostre<br />

menti e i nostri cuori". A più riprese, in quei giorni dello scorso Maggio, Benedetto XVI ha cercato di dare<br />

coraggio ai cattolici di questa regione, in forte calo per le difficoltà economiche e più ancora per la pressione<br />

sociale di israeliani e musulmani. E nel colloquio con il premier Netanyhau tutti i problemi dei cattolici in<br />

Israele sono stati affrontati, sembra in modo concreto. Questo viaggio del pontefice è stato molto importante.<br />

6


CAPITIUM NEWS<br />

I nuovi mezzi di comunicazione influiscono in maniera<br />

negativa sulla salute dei bambini<br />

Tv, computer, consolle di gioco, telefonini… di certo non manca nulla ai nostri figli<br />

che imparano a "smanettare" con i prodotti super tecnologici molto prima di noi ma<br />

che, nello stesso momento, pare adottino comportamenti tutt’altro che benefici<br />

per la loro salute.<br />

Secondo i ricercatori gli adulti dovrebbero porre più attenzione all’utilizzo che i<br />

loro figli fanno dei mezzi di comunicazione messi loro a disposizione.<br />

I bambini e gli adolescenti di oggi passano<br />

mediamente più di 6 ore al giorno<br />

utilizzando uno dei tanti mezzi di<br />

comunicazione a loro disposizione: in<br />

pratica più di quanto trascorrono in aula<br />

impegnati nell'istruzione formale.<br />

Il fatto che quasi tutti i bambini abbiamo a<br />

loro disposizione computer collegati a<br />

Internet, lettori DVD e televisori rende<br />

molto complicato il controllo da parte dei gen<strong>it</strong>ori. Tutta questa "tecnologia",<br />

senza l'adeguato controllo, può trasmettere loro informazioni sbagliate e<br />

condizionare il loro comportamento su diversi temi, tra cui il sesso, la droga,<br />

la violenza, dando luogo anche a disturbi alimentari di ogni tipo.<br />

La pubblic<strong>it</strong>à è sicuramente uno dei maggiori fattori scatenanti i problemi legati al<br />

rapporto che si ha con il cibo. Vengono quotidianamente proposti alimenti privi di<br />

valore nutrizionale e ipercalorici, ma "ben confezionati" e dall’aspetto allettante.<br />

Senza considerare l’importanza che viene data all’immagine, mostrando modelle<br />

sempre più magre che a lungo andare inducono comportamenti patologici come<br />

l’anoressia. I media non sono ovviamente la causa unica e principale di ogni<br />

problema di salute riscontrabile in età pediatrica ma danno un contributo<br />

sostanziale a molti di essi. Secondo i ricercatori dovrebbe esserci una legislazione<br />

ben precisa che regoli la tipologia dei messaggi inviati attraverso i media<br />

convertendo, se possibile, i mezzi di comunicazione in un strumento utile anziché<br />

deleterio.<br />

I media possono diventare strumenti per promuovere valori pos<strong>it</strong>ivi nei più piccoli e<br />

nelle società di domani ed essere utilizzati nelle scuole anche per l'istruzione<br />

classica.<br />

7


CAPITIUM NEWS<br />

Internet: è proprio un bene?<br />

C'è un grave problema da risolvere nei<br />

prossimi anni. Internet ha assorb<strong>it</strong>o tutto,<br />

perfino i libri si possono leggere in rete. Il<br />

problema non è da poco: che fine faranno le<br />

case ed<strong>it</strong>rici? Che fine farà la carta, che ha<br />

resist<strong>it</strong>o per secoli? Si stanno cercando di<br />

mettere su internet anche i libri scolastici per<br />

dare la possibil<strong>it</strong>à agli studenti di ridurre le<br />

spese che devono affrontare ogni anno. L'iniziativa però porta dietro di sé<br />

una scia di conseguenze non da poco, le case ed<strong>it</strong>rici di libri scolastici stanno<br />

andando verso il fallimento. Siamo così sicuri che internet sia un bene? Con le<br />

case ed<strong>it</strong>rici internet si sta portando via moltissimi dipendenti di queste che<br />

da un giorno all'altro si r<strong>it</strong>roveranno senza lavoro. Per non parlare dei grandi<br />

romanzi che hanno fatto la storia. Chi è che si immagina i sublimi versi della<br />

“Divina Commedia” riportati in freddi caratteri<br />

che scorrono su una gelida pagina virtuale di<br />

uno schermo piatto. Quali sentimenti possono<br />

scaturire? Avranno più lo stesso significato?<br />

Per non parlare della splendida poesia di<br />

Ungaretti dal t<strong>it</strong>olo “SOLDATI” “Si sta come<br />

d'autunno sugli alberi le foglie”. Che<br />

significato avrà quella poesia scr<strong>it</strong>ta con un<br />

lapis su un pezzo di carta in una trincea durante i bombardamenti, ora<br />

impressa nel freddo mon<strong>it</strong>or di un computer? Come si potranno tramandare<br />

questi versi immortali su internet? Sono arrivati fino a noi sulla carta, come<br />

arriveranno alle generazioni future? Internet durerà? E per quanto? Sono<br />

tante le domande cui dobbiamo rispondere. Dobbiamo valutare seriamente se<br />

internet diventerà e potrà essere un degno sost<strong>it</strong>uto della carta. Forse no.<br />

Nulla potrà sost<strong>it</strong>uire la carta consumata da centinaia di mani che hanno<br />

sfogliato le immortali pagine di Omero e Dante, che hanno sent<strong>it</strong>o sotto di<br />

loro vivere quelle parole, quei sentimenti. Non può l'uomo volare e sognare<br />

se è seduto su una scrivania davanti a un computer che lo guarda immobile.<br />

Lo può fare quell'uomo seduto su un prato con un libro in mano, accarezzato<br />

dal vento mentre contempla: “(...) uno spir<strong>it</strong>o soave pien d'amore che va<br />

dicendo a l'anima: Sospira.”<br />

8


CAPITIUM NEWS<br />

L’uso improprio è dannoso gli per adolescenti<br />

LO SAPEVATE CHE i chewing gum che contengono<br />

caffeina possono essere dannosi per bambini e<br />

ragazzini che ne facciano un uso improprio? In<br />

particolar modo se questi non sono ab<strong>it</strong>uati all'uso di<br />

bevande che contengono caffeina?<br />

È proprio così. In giovane età sono dannosi.<br />

Infatti, nel novembre scorso un ragazzino di Napoli è<br />

stato molto male. La notizia, però, è stata pubblicata<br />

sulla rivista inglese "The Lancet" solo qualche<br />

settimana fa. Secondo quanto riportato nell'articolo si è presentato, un ragazzino<br />

di 13 anni, all'ospedale Monaldi di Napoli, nel mese di novembre del 2008<br />

perché stava molto male. È stato portato al pronto soccorso dell'ospedale dai<br />

gen<strong>it</strong>ori ed è stato ricoverato dopo che aveva accusato malori da intossicazione<br />

da caffeina.<br />

I gen<strong>it</strong>ori hanno rifer<strong>it</strong>o ai medici che il ragazzo, al r<strong>it</strong>orno dalla scuola, era<br />

ag<strong>it</strong>ato e si comportava in modo aggressivo, contrariamente al suo<br />

comportamento ab<strong>it</strong>uale. Dagli esami del sangue non è risultato che il ragazzo,<br />

avesse fatto uso di droga o di sostanze stimolanti ma presentava tachicardia, forti<br />

dolori addominali, pressione alta, respiro affannato e una sensazione di<br />

pesantezza alle gambe.<br />

Soltanto il giorno dopo si è scoperto cosa aveva provocato l'intossicazione ed è<br />

stata la madre a capirlo quando ha trovato nello zaino del ragazzino due<br />

pacchetti vuoti di chewing gum e li ha fatti analizzare dai medici.<br />

Il tredicenne, di 45 kg, alto circa 1 metro e 60 cm, aveva inger<strong>it</strong>o nel giro di 4 ore<br />

una dose eccessiva di caffeina mediante la masticazione delle gomme, aveva<br />

assunto una quant<strong>it</strong>à di caffeina di 320 grammi di caffeina come se avesse bevuto<br />

tre tazze di caffè nel giro di poche ore che<br />

anche per un adulto sono molte.<br />

I medici alla fine sono riusc<strong>it</strong>i così a<br />

diagnosticare al ragazzino<br />

un'intossicazione da caffeina.<br />

Quindi bambini e adolescenti vanno<br />

avvisati che un uso eccessivo di gomme da<br />

masticare energizzanti va ev<strong>it</strong>ato. Perciò,<br />

sì al loro consumo ma senza esagerare<br />

nelle quant<strong>it</strong>à.<br />

9


CAPITIUM NEWS<br />

Il cucchiaio<br />

(a cura di Nino Mallaci Bocchio)<br />

Capizzi, 1972<br />

In paese il clima era deprimente, una tempesta si era abbattuta sulla zona e cosi in tutte le<br />

vie, ed in ogni casa regnava un buio pesto. I fili elettrici si erano spezzati e le valvole<br />

fulminate.<br />

Via Roma sembrava un viale da camposanto, mancavano solo i pioppi e le tombe per<br />

potersi immedesimare nella realtà.<br />

Voglio che sia ben chiaro e che si sappia che tutto quanto vi sto raccontando non è fantasia<br />

bensì pura realtà.<br />

A Capizzi, paesino agricolo in provincia di Messina s<strong>it</strong>uato ai piedi dei monti Nebrodi, non<br />

è raro che, nonostante fosse il periodo di primavera, il tempo si manifestasse così umido e<br />

freddo.<br />

In via Roma viveva un anziano signore, da tutti conosciuto col t<strong>it</strong>olo di Sir Pippinu u<br />

mulinaru per via del suo mestiere di mugnaio.<br />

Il Sir Peppinu u Bocchio (era questo il suo vero secondo cognome) quella sera appariva<br />

molto diverso dal sol<strong>it</strong>o; generalmente era triste e solo, normale per un uomo della sua<br />

vecchia età.<br />

La sua compagna era venuta a mancare da<br />

poco tempo, le quattro figlie femmine si<br />

erano tutte sposate e perciò vivevano per<br />

conto loro; l’unico figlio maschio, Nino, si<br />

era allontanato da casa in cerca di un<br />

lavoro dign<strong>it</strong>oso che a quei tempi Capizzi<br />

non gli poteva offrire. Ed è stato appunto<br />

il r<strong>it</strong>orno a casa di questo figlio, che nel<br />

frattempo si era fatta una propria famiglia,<br />

con moglie e due figli maschi che aveva<br />

cambiato l’umore del vecchio Sir Peppino.<br />

Nella vecchia cucina l’anziano signore,<br />

seduto su una malandata sedia di vimini, poco distante dall’affumicato focolaio, si<br />

impegnava a far cuocere in un altrettanto affumicato paiolo di rame, la famosa farinata (o<br />

polenta).<br />

Tutto l’ambiente era pieno di fumo, tanto da sembrare una fornace dove ci cuociono i<br />

mattoni anziché una cucina di casa. L’anziano signore, mentre girava e curava la polenta<br />

tutto d’un tratto prese da uno sgangherato cassettone un quadernaccio giallastro e tutto<br />

stropicciato e con l’aiuto di una candela si mise a leggere. Spesso si fermava e med<strong>it</strong>ava<br />

come se dai fogli scr<strong>it</strong>ti dovesse venire fuori un grande mistero, un enorme segreto.<br />

I suoi cari stavano li allib<strong>it</strong>i e aspettavano a bocca aperta la sorpresa, specialmente i due<br />

nipotini di dieci e otto anni: non immaginavano cosa da li a poco sarebbe accaduto.<br />

Nel frattempo la polenta si era un po’ bruciata e quell’odore di fumo dimezzò l’appet<strong>it</strong>o a<br />

tutti. Finalmente il nonno si mise a leggere il suo diario sped<strong>it</strong>amente: era una sua biografia,<br />

10


CAPITIUM NEWS<br />

datata e ben dettagliata. Raccontava della prima guerra mondiale (aveva 19 anni), del tempo<br />

trascorso in trincea, dei compagni che gli morivano accanto dal freddo o per la fame e pieni<br />

di pidocchi. Era a capo di una squadretta di cannonieri, lui era il caporale maggiore e si<br />

vantava di essere tiratore scelto. Tanti compagni lo pregavano di scrivere per loro le lettere<br />

ai familiari perché a quei tempi la popolazione in Italia era quasi tutta analfabeta (lui aveva<br />

fatto la quinta elementare).<br />

I due nipotini si guardavano negli occhi e si chiedevano come aveva fatto il loro nonno a<br />

sopravvivere. Domandavano al nonno: sei stato tu a sconfiggere gli austriaci?<br />

- Io ho fatto ciò che ho potuto - rispondeva il nonno - ho fatto il soldato come meglio mi è<br />

stato insegnato; ma non avrei potuto resistere alla morte senza l’aiuto di questo mio fedele<br />

compagno.<br />

A quel punto il vecchio commil<strong>it</strong>one mostra un cucchiaio di rame tutto sbiad<strong>it</strong>o e<br />

consumato, tanto da essere stato riparato e risaldato più volte.<br />

- Vedete, miei cari, questo non è un semplice cucchiaio, questo è un eroe di guerra; è stato<br />

lui a farmi sopravvivere, è stato il mio fedelissimo compagno, il mio camerata, il mio<br />

conforto, il mio medico, la mia mamma. In trincea non mi ha abbandonato un istante;<br />

quando arrivavano le bombe nemiche tremava come una foglia e si dibatteva da un lato<br />

all’altro della gavetta come un battaglio di campana; quanta minestra mi ha fatto mangiare,<br />

quanto brodo mi ha fatto bere, quanto sciroppo o medicina mi ha fatto ingoiare. Mi ha fatto<br />

pure qualche scherzo: in Africa, a mia insaputa, mi ha fatto ingoiare pure qualche grillo e<br />

altri insetti, insieme alla minestra; ma l’ho<br />

perdonato anche perché questi piccoli insetti<br />

facevano parte integrante della mensa<br />

quotidiana.<br />

- Come ben sapete, miei cari, nella v<strong>it</strong>a gli<br />

esseri umani si ammalano e muoiono, ma<br />

questo mio fedele amico cucchiaio non<br />

morirà mai; voglio che lo custod<strong>it</strong>e<br />

gelosamente e ne raccontate a tutti il valore.<br />

Forse un giorno innalzerete un monumento<br />

o lo manderete in qualche museo di guerra<br />

perché è stato uno dei pochi esseri ad<br />

affrontare e combattere tutte e due le guerre<br />

mondiali. Io penso che i miei giorni sono<br />

contati, non sarò tanto fortunato da toccare la medaglia e il Diploma di Cavaliere<br />

confer<strong>it</strong>omi dal Presidente della Repubblica; quando questa arriverà la terrete insieme al<br />

mio compagno cucchiaio, in questa affumicata cucina, dove potrà godere il calduccio della<br />

brace e sentire i suoi odori prefer<strong>it</strong>i di fave, lenticchie, fagioli e farinata.<br />

U Sir Peppino si spense a Capizzi lo stesso anno, il 29 ottobre 1972.<br />

P.S. il cucchiaio è custod<strong>it</strong>o in un armadietto nella cucina di via Roma al n. 77,<br />

gelosamente conservato dal figlio Nino, la nuora Assunta ed i nipoti Giannino ed<br />

Antonino Mallaci Bocchio.<br />

11


CAPITIUM NEWS<br />

Fra le più antiche tradizioni<br />

religiose e popolari di Capizzi e<br />

dei paesi lim<strong>it</strong>rofi c’è la<br />

“Tavola di San Giuseppe”.<br />

Essa nasce da una promessa che<br />

una famiglia fa a questo Santo<br />

come ringraziamento per una<br />

grazia ricevuta o come atto di<br />

devozione.<br />

Di sol<strong>it</strong>o la tavola è imband<strong>it</strong>a in una grande sala, nella quale viene allest<strong>it</strong>o un altare, sul quale<br />

troneggia l’immagine del santo, e che viene ornato con fiori, candele, lini preziosi ed infine il<br />

“pane”, l’alimento forse più importante fra quelli presenti, preparato nelle fogge più impensabili e<br />

belle.<br />

Alla tavola sono chiamate quattordici persone: dodici bambini o ragazzini, “i virginietti”, che<br />

rappresentano la purezza, e due anziani, che vestono i panni di “San Giuseppe” e “Sant’Anna”.<br />

La cerimonia inizia con la benedizione dell’altare da parte di un sacerdote presente e solo dopo la<br />

rec<strong>it</strong>a di una serie di preghiere particolari, una delle quali riportiamo più sotto, si pranza.<br />

Il piatto serv<strong>it</strong>o all’inizio, secondo tradizione, è il secondo, composto da cardi, finocchi selvatici,<br />

broccoletti, merluzzo essiccato e sarde; fanno segu<strong>it</strong>o la pasta con i legumi, le linguine con olio,<br />

spezie e un po’ di cannella, il pane e le arance.<br />

Il tutto è preparato in quant<strong>it</strong>ativi a dir poco esagerati, visto il numero delle persone che, di sol<strong>it</strong>o,<br />

prende parte a questo tipo di iniziativa. Nei decenni passati imbandire la tavola nasceva, anche, da<br />

una necess<strong>it</strong>à di ordine sociale: l’estrema povertà di larghe fasce popolari, che, in almeno un giorno<br />

dell’anno, potevano rifocillarsi in modo sufficiente. Le “tavole” promesse, dunque, per il<br />

diciannove di marzo, giorno in cui si celebra San Giuseppe, erano ben numerose. In questi ultimi<br />

anni, invece, la tavola è diventata quasi un “evento raro” e ogni volta cost<strong>it</strong>uisce un momento di<br />

condivisione e collaborazione, di gioia e di un<strong>it</strong>à per i cap<strong>it</strong>ini.<br />

Quest’anno, a causa delle avverse condizioni atmosferiche e per il protrarsi di un inverno lungo e<br />

freddo, la tavola è stata rinviata al 23 aprile, ed è stata allest<strong>it</strong>a dalle famiglie Iraci Fuintino<br />

Giuseppe e Francesco.<br />

I preparativi, come è facile immaginare, sono iniziati molto prima.<br />

Innanz<strong>it</strong>utto per il reperimento delle materie prime ed anche perché l’evento richiede un lavoro e<br />

dei sacrifici enormi, non solo di ordine economico.<br />

Ma tutto è stato affrontato con allegria e ottimismo dai membri della mia famiglia, che in questa<br />

occasione si sono r<strong>it</strong>rovati, se possibile, ancora più coesi di prima.<br />

Tanti devoti, inoltre, ci hanno aiutato in tutte le fasi della preparazione, che sono diventati momenti,<br />

anzi giornate, di canto e preghiera. Il momento più bello, a mio parere, è stato quello della<br />

benedizione, ad opera di Don Gino Cardella, che con le sue parole toccanti e ricche di contenuto<br />

religioso, ha susc<strong>it</strong>ato veri sentimenti di commozione sia nei familiari, che in tutte le altre persone<br />

presenti. Grandi e piccoli, intorno a quella tavola, siamo stati veramente una sola, grande famiglia.<br />

In questa occasione sono intervenuti anche tutti gli alunni della classe I B, frequentata da mio figlio<br />

Giuseppe. Infatti, quest’anno le insegnanti, Testa Camillo Maria Luisa e Medina Carmela, hanno<br />

presentato, nell’amb<strong>it</strong>o del maxi-progetto di Ist<strong>it</strong>uto “Terr<strong>it</strong>orio e Ambiente”, un progetto<br />

reticolare di classe dal t<strong>it</strong>olo “I gusti delle stagioni: immagini di cose buone della nostra terra”.<br />

Come si evince bene già dal t<strong>it</strong>olo il progetto mirava a ricercare i sapori antichi delle tradizioni<br />

culinarie e dolciarie del nostro terr<strong>it</strong>orio, così da inculcare negli alunni il piacere della riscoperta di<br />

alimenti sani e che avessero la capac<strong>it</strong>à di unirli in un’unica radice ai loro gen<strong>it</strong>ori, ai nonni e ancora<br />

più indietro agli antenati.<br />

12


CAPITIUM NEWS<br />

Ho r<strong>it</strong>enuto allora il loro<br />

intervento a questo tipo di<br />

manifestazione<br />

assolutamente inev<strong>it</strong>abile e<br />

ne ho parlato al Dirigente,<br />

che mi ha sub<strong>it</strong>o<br />

appoggiata in questa mia<br />

iniziativa.<br />

Il percorso di Educazione<br />

alla Salute ed Alimentare<br />

sono divenuti così, per i nostri figli, occasione di arricchimento culturale e di conoscenza reale e<br />

fattiva del nostro terr<strong>it</strong>orio. Conoscere i prodotti della terra significa non perdere le proprie radici e<br />

divulgare la storia della nostra civiltà spesso sconosciuta e vilipesa.<br />

“L’ALIMENTO E’ FONDAMENTO DELLA CULTURA E DEL SENTIMENTO”, rec<strong>it</strong>ava<br />

Feurbach. Inoltre l’intervento dei bambini, fatto di presenza attenta e gioiosa, ha trasmesso a tutti<br />

noi adulti il piacere della seren<strong>it</strong>à.<br />

Per la mia famiglia è stato un giorno speciale e perciò colgo l’occasione di questo piccolo spazio,<br />

che mi è stato concesso, per ringraziare tutti quanti hanno collaborato alla buona riusc<strong>it</strong>a, in<br />

particolare il dirigente scolastico e l’arciprete.<br />

( A cura di Valeria Iraci F.)<br />

IN QUESTO SPAZIO VI PROPONIAMO UNA TRA LE TANTE<br />

PREGHIERE DIALETTALI RECITATA IN OCCASIONE DELLA<br />

CERIMONIA DELLA TAVOLA DI SAN GIUSEPPE<br />

‘U TISTAMINTU<br />

San Giuseppi ha cunv<strong>it</strong>atu a li poveri piccatura,<br />

A li poveri orfanelli, quannu passi e pui trapassi<br />

va mangiati o virginelli. Tu ci chiami Sarvaturi……<br />

Ca la tavula è priparata. Figliu mia vugliu muriri<br />

San Giuseppi andava a lettu ca ia cca nun puzzu stari<br />

Si curcava cu grandi affettu nun mi basta chiu lu cori,<br />

Va chiamati a lu bambinu di vidir<strong>it</strong>i sulla cruci,<br />

Vugliu fari lu tistamentu e lu sangu di piccatura,<br />

Va chiamati lu nutaru sulla cruci di surbò<br />

Ca c’ è pinna c’è calamaru San Giuvanni Elisabetta<br />

Figliu mia taia lassari si ncuntravanu ccu Maria,<br />

Di lu regnu tua divinu, o chi bella cumpagnia<br />

quanno passi e pui trapassi o chi bella sant<strong>it</strong>à…….<br />

figliu mia in paradisu. Di lu celu stelli e luna<br />

Guarda beni sta cuff<strong>it</strong>edda. Maria è stata e sarà la patruna.<br />

Ci su chiova ci su martedda. Quannu vini in paradisu<br />

C’è la serra o figliu duci, iu ti vignu a vis<strong>it</strong>ari<br />

Pi sirrari la santa cruci, e l’ amuri si arriduci<br />

l’ascia ranni e lu chianuzzu a li pidi da Santa Cruci.<br />

figliu mia chiossà nun puzzu.<br />

Figliu mia ti raccumannu,<br />

13


CAPITIUM NEWS<br />

Per allestire una tavola non è facile calcolare la quant<strong>it</strong>à di cibo necessario. Così si<br />

procede con dei calcoli approssimativi e si abbonda. Quest’anno, pensando che<br />

sarebbero intervenute all’evento circa tremila persone, si sono acquistati:<br />

- Kg. 150 di pasta;<br />

- Kg. 180 di merluzzo essiccato;<br />

- Kg. 200 di pane;<br />

- Kg. 80 di broccoletti;<br />

- Kg. 80 di finocchi selvatici;<br />

- Kg. 40 di farina di grano duro;<br />

- Kg. 30 di ceci;<br />

- Kg. 20 di lenticchie;<br />

- Kg. 20 di fagioli;<br />

- N. 5 casse di sarde fresche;<br />

- N. 20 casse di arance;<br />

- l. 80 olio di semi;<br />

- l.20 olio di oliva;<br />

- N. 6000 cardi;<br />

- N. 5000 piatti di plastica;<br />

- N. 5000 bicchieri di plastica;<br />

- N. 5000 tovaglioli.<br />

ECCOVI UNA RICETTA TIPICA DELL’OCCASIONE<br />

LA RICETTA DELLA TAVOLA<br />

“CARDI INFARINATI”<br />

- Pulire e lavare bene i cardi;<br />

- Bollire in abbondante acqua salata;<br />

- Far raffreddare e passare nella farina di<br />

grano duro;<br />

- Friggere in abbondante olio di semi fino a<br />

doratura;<br />

- Far sgocciolare su carta assorbente l’olio<br />

in eccesso;<br />

- Servire ben caldi.<br />

E… BUON APPETITO!<br />

14


CAPITIUM NEWS<br />

(A cura di Sarra Minichello Francesco)<br />

Capizzi, un antico e tranquillo borgo medievale, dall’affascinante aspetto<br />

urbanistico, cambia aspetto nei giorni di festa e, in modo particolare nelle feste<br />

che vanno dal mese di <strong>Giugno</strong>, fino a Settembre. In questa occasione voglio<br />

descrivere, in sequenza, le principali:<br />

Festa di Sant’Antonio di Padova.<br />

E’ consuetudine, da qualche anno a questa parte, oltre all’antica “tredicina” in<br />

onore di Sant’Antonio di Padova, fare una cavalcata il giorno della sua festa,<br />

ossia il 13 <strong>Giugno</strong>. Sant’Antonio morì proprio il 13 <strong>Giugno</strong> a Padova e il popolo<br />

cap<strong>it</strong>ino ha da secoli venerato il Santo<br />

partecipando alle tre messe che si<br />

svolgono tale giorno e alla<br />

“tredicina”. Poiché in tale periodo,<br />

nei secoli scorsi, gli allevatori e i<br />

contadini erano impegnati nel lavoro,<br />

si pensò, però, di celebrare la festa del<br />

Santo non a <strong>Giugno</strong>, bensì la seconda<br />

Domenica di Settembre, per<br />

consentire a tutti di partecipare alle<br />

funzioni ecclesiastiche, alle<br />

processioni e ai pubblici intrattenimenti, poiché meno impegnati nel lavoro. Ora<br />

invece, da quasi un secolo, la festa si svolge dall’uno al 3 Settembre e la<br />

Venerabile Confratern<strong>it</strong>a organizza una cavalcata in onore del Santo anche<br />

giorno 13 <strong>Giugno</strong>. La cavalcata inizia la mattina con la messa celebrata<br />

dall’Arciprete nella local<strong>it</strong>à Bidi e finisce con la sfilata pomeridiana dei cavalli<br />

che percorrono le vie principali del paese, tra ali di folla.<br />

Festa del Corpus Domini o “du Signuri”.<br />

Quest’anno la festa del Corpus Domini è caduta Domenica 14 <strong>Giugno</strong>. L’intera<br />

festiv<strong>it</strong>à è caratterizzata dalla presenza di tutte e sette le confratern<strong>it</strong>e alla<br />

processione del Santissino Sacramento. La processione parte dalla Chiesa Madre,<br />

dopo la santa messa solenne e percorre la Via Vespri sino alla Chiesa di San<br />

Giacomo. Dalla Chiesa di San Giacomo il corteo si diparte verso la chiesa di San<br />

Sebastiano, Via Manganello, Via Vespri e quindi rientra nella chiesa Madre.<br />

15


CAPITIUM NEWS<br />

La caratteristica che le è propria è il lancio di manciate di riso e di grano<br />

sull’ostensorio del Santissimo Sacramento durante tutto il percorso, abbell<strong>it</strong>o<br />

dall’esposizione di tappeti e coperte in filet, tessuti a mano, dai balconi e dalle<br />

finestre delle case. Splendidi altari con fiori di ginestra e rose sono allest<strong>it</strong>i<br />

lungo il percorso processionale. Fino a qualche decennio fa la processione non<br />

si effettuava di Domenica, ma di Giovedì. Poi nei giorni di lunedì, martedì e<br />

mercoledì successivi al giovedì del Corpus Domini il prete benediceva tutti gli<br />

altari allest<strong>it</strong>i lungo le vie del paese.<br />

Festa di San Giacomo Apostolo Maggiore.<br />

E’ una delle feste più spettacolari ed eccentriche della Sicilia. Il Santuario di<br />

San Giacomo di Capizzi è, infatti, la chiesa iacobea più antica della Sicilia.<br />

Già nel 1224 viene c<strong>it</strong>ato nel tabulario di Santa Maria Latina di Agira come<br />

chiesa di “San Jacobus de Bethléem”.<br />

Ancora la chiesa viene segnalata nella bolla di Papa Gregorio IX del 21<br />

Agosto 1227, che conferma i possedimenti<br />

della chiesa di Betlemme, e nel 1308 e 1310<br />

quando la chiesa di Capizzi pagava le decime<br />

alla chiesa di Roma. La chiesa, quindi è molto<br />

più antica di quanto affermano alcuni storici e<br />

scr<strong>it</strong>tori locali che la collocano di fondazione<br />

aragonese.<br />

La festa, che inizia giorno 16 Luglio e si<br />

protrae fino al 26 luglio, sembra rispecchiare<br />

sia il carattere dell’Apostolo, tanto impetuoso<br />

da essere chiamato da Gesù “il Figlio del<br />

tuono”, sia l’irruenza degli stessi cap<strong>it</strong>ini che<br />

in secoli di acceso culto per l’amato e temuto<br />

Santo sembrano averne quasi im<strong>it</strong>ato i tratti<br />

caratteriali. Si racconta, infatti, che durante il<br />

mese di San Giacomo il Santo passa a “riscuotere” da ogni devoto le<br />

promesse fattegli durante l’anno: guai se qualcuno avesse l’ardire e la<br />

sfrontatezza di non mantenere il voto pronunciato! Quanto meno il malcap<strong>it</strong>ato<br />

si sveglierebbe o pieno di lividi per le forti percosse o con le cinque d<strong>it</strong>a della<br />

mano del Santo stampate in faccia. La processione del 26 Luglio con i<br />

“Miracoli “ è il momento più coinvolgente della festa dove rifulge, appieno, lo<br />

splendore dell’animo cap<strong>it</strong>ino e la grande devozione per il Santo Protettore.<br />

16


CAPITIUM NEWS<br />

Arch. Principato T. Leonardo del Comune di Capizzi<br />

Il 26 Maggio scorso noi ragazzi della terza A della Scuola Media abbiamo posto queste<br />

domande al nostro sindaco che è un insegnante del nostro plesso.<br />

-Quali sono le sue riflessioni dopo un anno di mandato elettorale al Comune di Capizzi?<br />

Io sono arrivato in un periodo di grande crisi e nei prossimi anni sarà peggio. In previsione del<br />

federalismo fiscale infatti dovremo autofinanziarci ed autogestirci con le entrate tributarie ed<br />

extratributarie comunali, a differenza di quanto avveniva prima, quando l’ente locale riceveva<br />

finanziamenti dallo Stato e dalla Regione.<br />

-Perché nel nostro paese non ci sono strutture come ad es. alberghi o agr<strong>it</strong>urismi?<br />

La carenza e la crisi economica scoraggiano molto gli investimenti. La nostra popolazione non<br />

è ab<strong>it</strong>uata ad intraprendere attiv<strong>it</strong>à<br />

imprend<strong>it</strong>oriali e preferisce agire su<br />

suggerimento di altri. Io personalmente<br />

credo che grazie al turismo potremo<br />

mettere in moto l’economia del paese. A<br />

tal propos<strong>it</strong>o già sabato prossimo 30<br />

maggio in paese sfileranno i ragazzi<br />

dell’I.T.C.G. “Jacopo del Duca” di<br />

Cefalù che pernotteranno a Capizzi.<br />

- È faticoso fare il sindaco?<br />

Moltissimo. Ho dovuto, a volte,<br />

trascurare la famiglia, gli amici ed il<br />

lavoro perché devo essere sempre vigile<br />

ed attento alle esigenza della<br />

c<strong>it</strong>tadinanza. Cerco ad esempio di sfruttare al meglio le opportun<strong>it</strong>à offerte dai bandi emanati<br />

dalla Regione Siciliana con i fondi Europei. Ma spesso mi cap<strong>it</strong>a di dover affrontare la<br />

quotidiana amministrazione, che consiste nel venire incontro alle esigenze di assicurazione dei<br />

servizi essenziali ai c<strong>it</strong>tadini. Essi vanno aiutati a superare anche le piccole difficoltà, vanno<br />

indirizzati e consigliati e di questo ne sono fiero. Il mio motto del resto è e rimane “I c<strong>it</strong>tadini<br />

prima di tutto”. D’altronde se non esistessero i c<strong>it</strong>tadini non esisterebbe neanche il comune.<br />

-Ha intenzione di fare aggiustare il campo sportivo che per noi giovani è molto importante?<br />

Per aggiustare il campo sportivo ho bisogno di attingere a grossi finanziamenti pubblici, ma la<br />

programmazione pol<strong>it</strong>ica ha i suoi tempi. Ho già previsto in bilancio l’assunzione di un mutuo di<br />

€ 800.000 per la costruzione di un nuovo campo sportivo. Spero comunque che in estate siano<br />

emanati i bandi dei finanziamenti pubblici, al fine di poter attingere ad essi e diminuire<br />

l’importo del mutuo da assumere a carico dei c<strong>it</strong>tadini, o in alternativa con lo stesso importo,<br />

creare altre strutture sportive, come per esempio un campo di calcetto.<br />

- Qual è la cosa sbagliata che ha trovato nel comune e che poi ha corretta ?<br />

Di sbagliato ho trovato la mental<strong>it</strong>à che si è radicata nel corso del tempo in noi c<strong>it</strong>tadini, ovvero che<br />

di tutto è lec<strong>it</strong>o chiedere al Comune, ma nulla si deve ad esso per i servizi resi.<br />

Mi riferisco in particolare all’imposizione fiscale che doveva essere effettuata da qualche decennio,<br />

in periodi in cui si viveva in floridezza economica.<br />

17


CAPITIUM NEWS<br />

Oggi che viviamo un periodo di recessione è difficile inculcare nella gente questo tipo di<br />

mental<strong>it</strong>à. Un esempio lampante di quanto dico è stato l’organizzazione di un servizio<br />

efficiente di mensa scolastica con inizio il 1° ottobre e fine al 30 maggio. Sono stato<br />

costretto, mio malgrado, ad aumentare il buono pasto da € 1.50 a € 2,00 per far fronte alle<br />

spese. Questa iniziativa, discussa anche in una pubblica assemblea, è stata certamente<br />

impopolare ma r<strong>it</strong>enendomi un uomo coerente ho voluto affrontare i problemi garantendo<br />

adeguati servizi e non nascondermi dietro l’angolo e prendere in giro la mia popolazione,<br />

con artefici e raggiri di vario genere.<br />

-Cosa si potrebbe fare per togliere la mental<strong>it</strong>à maschilista che c’è a Capizzi?<br />

Secondo me si dovrebbero proporre delle attiv<strong>it</strong>à. Il primo passo da compiere è creare delle<br />

associazioni miste, che partecipino alla v<strong>it</strong>a sociale e pol<strong>it</strong>ica, organizzando eventi e<br />

manifestazioni, che sicuramente troveranno l’appoggio ed il sostegno dell’Amministrazione<br />

Comunale.<br />

- Cosa ha intenzione di fare per noi giovani in futuro?<br />

Per i giovani voglio realizzare il tanto agognato campo sportivo, ristrutturare la palestra ed<br />

incentivare attiv<strong>it</strong>à culturali e di svago. Per esempio mi piacerebbe creare una compagnia<br />

teatrale, che possa auto-finanziarsi mediante sponsor e spettacoli. Io penso che dovremmo<br />

far vivere bene i giovani a Capizzi, insegnando a fare rispettare le regole per fare del nostro<br />

un paese vivibile e non in preda al caos e all’arb<strong>it</strong>rio.<br />

-Nell’amb<strong>it</strong>o scolastico che funzione ha il comune?<br />

Ha il dovere di assicurare i servizi come la mensa e il trasporto, provvede a dare piccoli<br />

contributi per la gestione, assicura gli arredi, provvede alle spese di gestione ed assicura la<br />

manutenzione degli edifici.<br />

-Il centro sociale porta qualche guadagno al comune?<br />

Fino a oggi non ha portato un euro, anzi per trasformare il centro sociale abbiamo sostenuto<br />

delle spese notevoli da recuperare. Tuttavia la casa di riposo per anziani è un servizio<br />

fondamentale ad una delle parti più deboli della c<strong>it</strong>tadinanza ed i servizi prescindono dai<br />

benefici economici del Comune. Per noi conta il carattere sociale e lo scopo prior<strong>it</strong>ario di<br />

questo nostro intervento.<br />

-Capizzi è un paese dove molte persone amano andare a cavallo. Cosa pensa di fare<br />

per valorizzare questa vocazione del paese?<br />

All’inizio del mio mandato, non avrei mai creduto che un giorno sarei diventato un “Cavaliere<br />

senza cavallo”. Studiando le potenzial<strong>it</strong>à del nostro centro ho scoperto che il cavallo può veramente<br />

darci una mano nello sviluppo turistico del paese. Il cavallo deve essere inteso non solo come<br />

hobby, ma come risorsa di sviluppo sostenibile per il nostro terr<strong>it</strong>orio. Proprio quest’anno ho<br />

lanciato il progetto “Capizzi paese dei cavalli”, che prevede una serie di manifestazioni organizzate<br />

già a partire dal 30 maggio e fino al 9 agosto. Ma la cosa più importante sarà la cost<strong>it</strong>uzione del<br />

P.E.R.S. (Polo Equino di Ricerca e Sviluppo). Si tratta di un consorzio scientifico i cui partner sono<br />

l’Univers<strong>it</strong>à di Messina, la Provincia Regionale di Messina, il Parco dei Nebrodi, gli Enti di<br />

Formazione ed il Comune di Capizzi. R<strong>it</strong>engo che questo possa essere il volano per lo sviluppo<br />

economico di Capizzi in quanto Ricerca e Sviluppo fanno parte della scienza del sapere, finora<br />

assente dai piani di sviluppo programmati per il nostro centro.<br />

L’intervista si conclude qui e noi ragazzi della terza A ringraziamo il nostro primo c<strong>it</strong>tadino<br />

per il tempo “non misurato” che ha voluto dedicarci, per la sua disponibil<strong>it</strong>à a rispondere alle<br />

nostre curios<strong>it</strong>à che vanno oltre il dire pol<strong>it</strong>ico e mostrano la trasparenza di pensiero che<br />

dovrebbe essere un esempio per tutti gli adulti.<br />

Ancora grazie BUON LAVORO e BUONE VACANZE.<br />

18


CAPITIUM NEWS<br />

PASSIONE HOBBY E RICERCA MEDICO-<br />

SCIENTIFICA<br />

I cap<strong>it</strong>ini, anche per il volere della posizione logistico agronomica del terr<strong>it</strong>orio, hanno da sempre<br />

avuto un gran bisogno dell’aiuto<br />

lavorativo degli equini.<br />

Da tempi remoti, infatti, i vari ceti<br />

sociali, possedevano un asino, un mulo<br />

o, nella migliore delle ipotesi, un<br />

cavallo, per lavoro o per trasporti vari .<br />

Oggi, il discorso è un po’ cambiato, in<br />

quanto la meccanizzazione ha provocato<br />

la quasi totale scomparsa dei muli o<br />

degli asini come mezzo di trasporto; la<br />

stessa sorte non è cap<strong>it</strong>ata ai cavalli;<br />

questi ultimi infatti, sono oggetto di<br />

profonda attenzione da parte di giovani e<br />

meno giovani.<br />

Molte famiglie cap<strong>it</strong>ine si r<strong>it</strong>rovano per<br />

amore o per forza ad allevare un cavallo, dedicando ad esso preziose cure ed onerose spese.<br />

Questi atteggiamenti hanno creato una certa “moda” oramai inarrestabile che ha portato la<br />

popolazione cap<strong>it</strong>ina ad abbracciare il tema dell’equ<strong>it</strong>azione e a farne quasi una cultura propria.<br />

Tutto ciò non poteva lasciare indifferente l’Amministrazione Comunale , la quale , grazie a qualche<br />

piccolo finanziamento regionale , la congregazione con altri enti ed associazioni cavalleresche e<br />

tanta buona volontà ha attivato una serie di eventi volti all’annessione tra scienza e natura passando<br />

per questo nobile animale.<br />

Qualche mese fa’ infatti, dopo i tanti sollec<strong>it</strong>i fatte delle amministrazioni comunali sussegu<strong>it</strong>esi , il<br />

nostro comune ha ottenuto un finanziamento della Regione Siciliana tendente alla creazione di una<br />

Stazione Ippica che sorgerà nei pressi di contrada San Salvatore .<br />

Tale opportun<strong>it</strong>à potrebbe essere carp<strong>it</strong>a come volano di sviluppo economico ed interculturale; a<br />

tale scopo il nostro Sindaco ha pensato di coinvolgere l’Univers<strong>it</strong>à degli Studi di Messina , nella<br />

persona del Preside della Facoltà di Veterinaria affinché si possa creare un Polo Equino di Ricerca<br />

Scientifica volto allo studio dei fenomeni equini, intersecato interamente nel nostro terr<strong>it</strong>orio, ove<br />

gli Studenti possano recarsi per approfondire lo Studio degli equini, riscoprendo i luoghi di Hab<strong>it</strong>at<br />

Naturale di questi meravigliosi animali<br />

Tale traguardo sarà sicuramente arduo da perseguire, ma si rassicura il massimo impegno ai fini<br />

della buona riusc<strong>it</strong>a dell’intera operazione.<br />

Oltre al P.E.R.S. altre sono state le iniziative che questa amministrazione ha intrapreso<br />

coinvolgendo l’universo che ruota attorno i cavalli.<br />

A fine Maggio , infatti e’ avvenuta con notevole successo la manifestazione Ragazzi a Cavallo.<br />

Si spera anche nella buona riusc<strong>it</strong>a dell’altra e più grande Manifestazione che avverrà a fine <strong>Giugno</strong><br />

, int<strong>it</strong>olata “Capizzi ,Paese dei Cavalli.<br />

Tutto ciò se intelligentemente e seriamente sfruttato potrebbe permettere all’economia turistica di<br />

Capizzi di risollevarsi, visto che la nostra incontaminata natura, spesso da noi disprezzata,<br />

rappresenta per altri una fonte di ricchezza inestimabile. L’assessore Comunale<br />

Dott. Giacomo Briga<br />

19


CAPITIUM NEWS<br />

(F. O. Area2, ins. Carmela Medina)<br />

Ho sempre immaginato che il tema del “VIAGGIO” cost<strong>it</strong>uisca la metafora, il fil rouge, più adatto<br />

alla scuola, quale organizzazione pedagogica e didattica, grande ma differente, un<strong>it</strong>aria ma diversa<br />

nelle sue specifiche realtà terr<strong>it</strong>oriali e soprattutto umane.<br />

Il termine viaggio, infatti, è presente sempre, nel corso delle varie epoche, nella letteratura<br />

(cinema, teatro, poesia), così come nell’esperienza di v<strong>it</strong>a quotidiana (famiglia, scuola, altri<br />

ambienti sociali).<br />

Possiamo pensare, per esempio, al tema del viaggio scelto da Gulliver, o al viaggio di purificazione,<br />

di fede e di cresc<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale, come quello dei pellegrini al Santuario di S. Giacomo di Compostela<br />

o a quello di Thomas Becket a Canterbury (Cfr.: “The Canterbury Tales di J. Chaucer), o al viaggio<br />

“intorno al mondo”, di J. Verne, in “ottanta giorni”.<br />

Ma esiste anche il “viaggio da missionario”, di aiuto agli altri; o anche un “viaggio senza traguardi”,<br />

senza mete, senza costrutti sicuri, senza un luogo da raggiungere.<br />

E’ quest’ultimo il caso di un viaggio spontaneistico, romantico, puerocentrico, come quello del<br />

famoso “cavalluccio marino”, di Mager, (cfr.: R. Mager, Gli obiettivi didattici, Lisciani e Zampetti,<br />

Teramo 1980), che, nel corso del tempo, non aveva maturato sicuri obiettivi da perseguire, ma<br />

aveva un solo desiderio: conoscere i fondali marini…. Ebbene il suo obiettivo poteva, ora,<br />

realizzarsi, avendo ered<strong>it</strong>ato sette monete d’oro. Ma, ancora una volta, il cavalluccio non aveva né<br />

progettato il percorso, né precisato le tappe del suo <strong>it</strong>inerario: il suo continuava ad essere un<br />

atteggiamento ambiguo, non certo, non deciso nelle scelte, spesso lasciato all’improvvisazione.<br />

Ed un viaggio del genere può delle volte funzionare, ma può anche condurre ad es<strong>it</strong>i non desiderati.<br />

Esiste, inoltre, il “viaggio interiore” come scoperta di se stessi, intrapersonale, psicoanal<strong>it</strong>ico, di<br />

scavo della propria coscienza, un viaggio di autoconoscenza, autoconsapevolezza,<br />

autocoscientizzazione. Ed esiste, soprattutto e prior<strong>it</strong>ariamente, nella nostra professione, “il<br />

viaggio d’incontro con l’altro” (alunno, collega, dirigente, gen<strong>it</strong>ore), lasciando da parte “pezzi”, del<br />

proprio “terr<strong>it</strong>orio” culturale, ideologico, pol<strong>it</strong>ico e sociale, allo scopo di incrociare le ragioni<br />

dell’altro, per facil<strong>it</strong>are un percorso di corresponsabil<strong>it</strong>à, di empatia, di relazione e di<br />

“comunicazione forte ed efficace”. Esiste il viaggio come percorso, <strong>it</strong>inerario di formazione,<br />

come processo di cresc<strong>it</strong>a e di sviluppo personale e sociale.<br />

Questo viaggio si svolge nella permanenza e nella differenziazione, viaggio di cambiamenti continui,<br />

di apporti infin<strong>it</strong>i, di ricchezze diverse, di fiducia nel futuro, nell’educazione del domani,<br />

richiedente però apertura, flessibil<strong>it</strong>à, rinunce, talvolta “tappe libere”, pur se pensate, progettate,<br />

cosicché l’<strong>it</strong>inerario non si disperda in percorsi secondari, ma sia funzionale, “didattico”, forse.<br />

Noi tutti, infatti, siamo intimamente legati da una storia comune, eppure siamo separati, nello<br />

stesso tempo, dalle enormi possibil<strong>it</strong>à che a ciascuno di noi sono date dall’esperienza, dalla cultura,<br />

dalla capac<strong>it</strong>à di riflettere, pensare e ripensare il nostro tempo e il nostro futuro e quello degli<br />

altri.<br />

Nessuno di noi basta a se stesso, nessuno è talmente ricco da poter fare a meno di qualcuno o di<br />

qualcosa.<br />

Impariamo a costruire una nuova capac<strong>it</strong>à relazionale, che sappia trasformare la plural<strong>it</strong>à in gruppo<br />

e renda possibile il cambiamento delle nostre mental<strong>it</strong>à.<br />

Impariamo ad accettare nuovi compagni di viaggio e a procedere insieme a loro, pur tra mille<br />

difficoltà e distanze, in quel terr<strong>it</strong>orio che è nostro, ma anche nei terr<strong>it</strong>ori inesplorati degli altri,<br />

del nostro pianeta, del nostro infin<strong>it</strong>o.<br />

20


CAPITIUM NEWS<br />

(a cura di Marino Lucio, classe II B scuola secondaria)<br />

Il 21 Aprile <strong>2009</strong>, presso l’aula magna della scuola secondaria di Capizzi alcuni<br />

rappresentanti delle forze armate del nostro comune hanno incontrato gli alunni dell’ist<strong>it</strong>uto.<br />

La motivazione di questo incontro è legata alla richiesta di conoscenza sull’organizzazione<br />

della sicurezza civile.<br />

Il dibatt<strong>it</strong>o è stato aperto dal maresciallo, che ha presentato il video, poi proiettato, avente<br />

come oggetto la storia delle forze armate <strong>it</strong>aliane, ma le argomentazioni del filmato<br />

spaziavano dalla data di nasc<strong>it</strong>a del corpo armato (13 Luglio 1814) fino ai nostri giorni<br />

evidenziando come l’arma si sia evoluta nel tempo e abbia raggiunto obiettivi inaspettati<br />

con l’impegno in vari campi del sociale.<br />

Alla fine della proiezione uno dei carabinieri ci ha illustrato la tripartizione delle forze<br />

pubbliche:<br />

• Polizia, il corpo mil<strong>it</strong>are dipendente dal ministero degli interni che ha il comp<strong>it</strong>o di<br />

vigilare sull’osservazione delle leggi e sul mantenimento dell’ordine pubblico;<br />

• Carabinieri, il corpo di mil<strong>it</strong>ari scelti, ai quali sono affidati il servizio di polizia<br />

giudiziaria, la sicurezza dei c<strong>it</strong>tadini, il mantenimento dell’ordine pubblico e comp<strong>it</strong>i<br />

di polizia mil<strong>it</strong>are;<br />

• Guardia di finanza, il corpo mil<strong>it</strong>are dello stato, al quale spettano funzioni in materia<br />

finanziaria e tributaria.<br />

A seguire si è aperto un<br />

dibatt<strong>it</strong>o durante il quale<br />

entrambi i carabinieri presenti<br />

si sono mostrati<br />

disponibilissimi a rispondere<br />

ad ogni nostro ques<strong>it</strong>o.<br />

Nel cuore della conversazione<br />

è emerso chiaramente come il<br />

desiderio di aiuto nei confronti<br />

del prossimo guidi<br />

continuamente il loro agire, al<br />

di là del fatto che portino la<br />

divisa o meno.<br />

Sotto di esse infatti, non<br />

dobbiamo dimenticare che<br />

batte un cuore di padre, di<br />

mar<strong>it</strong>o, di fratello, pertanto a nome mio e di tutto l’Ist<strong>it</strong>uto che frequento mi sento in dovere<br />

di ringraziare le forze armate <strong>it</strong>aliane per il loro quotidiano operato e per il loro efficiente<br />

servizio che ci offrono, rischiando la loro v<strong>it</strong>a per salvare la nostra.<br />

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CAPITIUM NEW<br />

( a cura della classe 3° B della scuola Secondaria di primo grado)<br />

Come precedentemente programmato dal nostro Ist<strong>it</strong>uto Comprensivo, il 14 maggio <strong>2009</strong>, si<br />

è svolto, nel parco Robinson, antistante la Scuola Elementare, un incontro con gli operatori<br />

della Croce Rossa Italiana cap<strong>it</strong>ini. (CRI)<br />

Le classi partecipanti sono state le quinte della scuola Primaria e le terze della scuola<br />

Secondaria di primo grado.<br />

All’inizio ci hanno ricordato che la storia della Croce Rossa è molto lunga, basta pensare<br />

che è nata nel 1864 e il 15 giugno di ogni anno festeggiano l’anniversario.<br />

L’operatore C.R.I., Fazio Antonino, ci ha fatto vedere la barella a cucchiaio, il pallone<br />

hambu e canule e, a nostra domanda, ci ha descr<strong>it</strong>to le sale operative regionali del 118.<br />

Gli operatori C.R.I., Callozzo Margher<strong>it</strong>a, Alberti Nuccia e Artino hanno spiegato le origini<br />

della Croce Rossa e gli obiettivi che essa<br />

si proponeva di mettere in atto e che sono<br />

validi anche e soprattutto oggi, poi ci<br />

sono state spiegate le motivazioni della<br />

scelta dei tre simboli che caratterizzano<br />

l’Associazione. Li vogliamo ricordare: la<br />

croce color rosso indica il simbolo della<br />

bandiera Svizzera e simboleggia la<br />

neutral<strong>it</strong>à dello stato anche se il colore<br />

della croce lì è bianco, una mezza luna<br />

rossa fu adottata dagli islamici come<br />

simbolo della loro religione poiché non<br />

essendo cattolici non potevano accettare il simbolo della croce, infine l’altro simbolo è un<br />

cristallo ormai protettivo e universale.<br />

I principi base del movimento della Croce Rossa Italiana e della mezza luna rossa sono:<br />

Uman<strong>it</strong>à: la C.R.I. opera per prevenire e alleviare in ogni circostanza le sofferenze degli<br />

uomini; Imparzial<strong>it</strong>à: non fa alcuna distinzione di nazional<strong>it</strong>à, razza e religione;<br />

Neutral<strong>it</strong>à: si astiene dal prendere parte dell’ostil<strong>it</strong>à; Indipendenza: svolge le attiv<strong>it</strong>à<br />

uman<strong>it</strong>arie come ausiliarie dei poteri pubblici; Volontariato: è un movimento di soccorso<br />

volontario e disinteressato; Un<strong>it</strong>à: è aperto a tutti e deve estendere la sua attiv<strong>it</strong>à uman<strong>it</strong>aria<br />

all’interno del terr<strong>it</strong>orio; Universal<strong>it</strong>à: tutte le società della Croce Rossa Italiana hanno<br />

uguali dir<strong>it</strong>ti e il dovere di aiutarsi reciprocamente.<br />

A questo incontro era presente anche l’operatore della Croce Rossa Italiana il V.D.S. Geom.<br />

Salvatore C. Proietto come esperto in materia di Primo Soccorso (anche operatore di<br />

Protezione Civile della Prefettura di Messina settore assegnato dalla stessa Prefettura:<br />

Pronto Intervento) il quale ha spiegato che ogni soccorr<strong>it</strong>ore che voglia prestare un<br />

adeguato primo soccorso dovrà prima di ogni cosa MANTENERE LA CALMA e quando<br />

si accinge ad intervenire, in caso di incidente, dovrà ricordare sempre tre regole<br />

fondamentali: 1. OSSERVARE, per rendersi perfettamente conto dell’accaduto;<br />

2. RIFLETTERE, su tipi di intervento e prior<strong>it</strong>à con cui effettuarli; 3. AGIRE, con<br />

correttezza, con efficacia, con tempestiv<strong>it</strong>à.<br />

22


CAPITIUM NEWS<br />

Ci ha spiegato che il primo soccorso è<br />

l’applicazione di un insieme di semplici manovre<br />

nei confronti di una persona v<strong>it</strong>tima di un<br />

incidente o di un malore e che tali manovre si<br />

applicano senza l’ausilio di attrezzature particolari<br />

e consentono, se effettuate correttamente, di<br />

preservare la v<strong>it</strong>a o migliorare le condizioni<br />

generali dell’infortunato.<br />

Ci ha spiegato la fase operativa degli interventi<br />

più comuni riassumendoci le cinque regole della catena di soccorso teoricamente e<br />

con una dimostrazione pratica. Infatti lo stesso V.D.S. Proietto ha chiamato il nostro<br />

compagno di classe Mazzara Bologna Antonino per prestarsi a questa esperienza.<br />

La sintesi delle fasi è la seguente:<br />

1° Anello della catena del soccorso: in caso di incidente stradale, ad esempio, si<br />

dovrà parcheggiare il proprio veicolo in modo da non essere esso stesso fonte di<br />

pericolo per altre auto, spegnere il motore della propria autovettura e anche in quella<br />

dell’infortunato, non fumare, fare le segnalazioni disponendo il triangolo almeno 50<br />

metri prima dell’incidente, controllare l’infortunato se è cosciente o incosciente:<br />

Se è cosciente e ha polso e respiro presenti e non<br />

ha riportato fratture e/o gravi emorragie gravi<br />

allora si deve mettere in posizione laterale di<br />

sicurezza per facil<strong>it</strong>are la fuoriusc<strong>it</strong>a di liquidi<br />

e/o altro che possono causare il soffocamento.<br />

Se è incosciente e ha polso e respiro assente<br />

siamo in un caso di arresto cardiorespiratorio e<br />

allora si deve procedere al massaggio cardiaco e<br />

alla respirazione artificiale.<br />

2° Anello della catena del soccorso: avvertire i<br />

soccorsi a seconda delle esigenze, ad esempio, ambulanze CRI 118, polizia 113,<br />

vigili del fuoco 115;<br />

3° Anello della catena del soccorso: in attesa dell’arrivo dei soccorsi qualificati si<br />

potrà procedere all’eventuale esecuzione di misura secondarie quali, ad esempio –<br />

Fasciature di fer<strong>it</strong>e - Immobilizzazioni di fratture -Controllo dello stato di shock -<br />

Assistere psicologicamente l’infortunato distogliendolo per quanto possibile<br />

dall’accaduto e rivolgendogli parole di conforto;<br />

4° Anello della catena di soccorso: all’arrivo dei soccorsi qualificati si dovrà<br />

collaborare alla rimozione degli infortunati, aiutando nelle operazioni di<br />

sollevamento e caricamento su barella;<br />

5° Anello della catena di soccorso: questo anello o fase conclude la catena e non è<br />

di stretta pertinenza del primo soccorr<strong>it</strong>ore e una fase importante, ma può diventare<br />

inutile se le precedenti fasi non sono state esegu<strong>it</strong>e correttamente e completamente.<br />

R<strong>it</strong>eniamo che l’incontro sia stato molto interessante. Pertanto ringraziamo il Preside<br />

Bonanno Conti Mimmo che ci ha consent<strong>it</strong>o tale incontro.<br />

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CAPITIUM NEWS<br />

A CAPIZZI “UNITI PER POGGIO PICENZE”<br />

PAESE DELL’ABRUZZO<br />

Domenica 26 Aprile il nostro Ist<strong>it</strong>uto si è reso<br />

protagonista di un’iniziativa di solidarietà di<br />

apprezzabile significato per la scuola di Poggio<br />

Picenze (L’Aquila).<br />

La scuola ha fortemente voluto essere solidale<br />

con l’Ist<strong>it</strong>uto Comprensivo di questo piccolo<br />

paesino affl<strong>it</strong>to dalla scossa sismica.<br />

2.200 Euro sono il ricavato dall’offerta<br />

spontanea della nostra comun<strong>it</strong>à.<br />

Capizzi, ancora una volta, sceglie ciò che ha<br />

di più caro e che è garanzia di successo: la<br />

tradizione dolciaria.<br />

Lumaricchi, ccuppunati janchi, uccuna,<br />

biscotta ncilippati, cosiduci di Missina,<br />

cavatiaddi di Cirami, cannola ca ricotta,<br />

panettoni e altre leccornie della moderna<br />

pasticceria hanno colorato la tavolata coronata<br />

anche da rosticceria offerta dai commercianti<br />

locali.<br />

Enormi striscioni, cartelloni e letterine<br />

preparati con cura dai nostri bambini, facevano da<br />

cornice e hanno richiamato, nel cortile antistante la<br />

scuola<br />

elementare,<br />

numerosissimi<br />

gen<strong>it</strong>ori e non<br />

e autor<strong>it</strong>à<br />

locali con la presenza dell’arciprete Don Gino<br />

Cardella che insieme al nostro Dirigente hanno<br />

aperto la manifestazione.<br />

Anche in questa occasione la nostra comun<strong>it</strong>à ha<br />

dimostrato quella nobiltà d’animo e quella generos<strong>it</strong>à,<br />

doti che hanno contraddistinto la gente di Capizzi.<br />

SI RINGRAZIA ANCORA UNA VOLTA LA CITTADINANZA<br />

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CAPITIUM NEWS<br />

(SEZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA-SCUOLA PRIMARIA)<br />

La realizzazione della continu<strong>it</strong>à educativa, per l’anno corrente, nella sezione di scuola dell’infanzia e primaria, ha visto<br />

la messa in opera di tutta quella serie di attiv<strong>it</strong>à che erano state programmate.<br />

Si sono così concretizzate forme di raccordo nelle attiv<strong>it</strong>à dei due ordini scolastici, con scambio continuo di<br />

comunicazione fra le insegnanti, che si sono approcciate, almeno in modo empatico, agli alunni. Le iniziative hanno<br />

visto la realizzazione di due mini- progetti comuni e paralleli, che hanno coinvolto gli alunni delle due scuole in un<br />

unico progetto didattico stilato con modal<strong>it</strong>à organizzative condivise e con la presenza incrociata nelle classi degli<br />

insegnanti e degli alunni di scuola dell’infanzia ed elementare. Ciò ha permesso ai docenti di raccogliere<br />

informazioni dirette da parte dei colleghi sulle potenzial<strong>it</strong>à e sui livelli di partenza dei futuri allievi e ai bambini di<br />

conoscere i futuri insegnanti, ma soprattutto il nuovo ambiente scolastico. In data 17 novembre 2008, le insegnanti<br />

incaricate della realizzazione del progetto, riun<strong>it</strong>esi presso i locali della scuola elementare, avevano concordato le<br />

seguenti condizioni organizzative e didattiche, contenuti curriculari e metodologie:<br />

- ORGANIZZAZIONE DI “DUE GIORNATE ALLA SCUOLA PRIMARIA” ,<br />

regolarmente attuate e realizzate in data 24 aprile e 30 aprile <strong>2009</strong>, con la partecipazione di tutti i bambini di<br />

Scuola dell’Infanzia, che hanno compiuto 5 anni. In tali incontri gli alunni<br />

hanno, durante una vera e propria giornata scolastica, svolto una serie di<br />

attiv<strong>it</strong>à relative a:<br />

- area espressiva, r<strong>it</strong>mico-motoria e figurativa,<br />

con canzoncine sui temi proposti, semplici coreografie e disegni;<br />

- area linguistica, con largo spazio alla lingua parlata<br />

(racconti e filastrocche) e primo approccio a quella scr<strong>it</strong>ta (le vocali e dal<br />

testo all’immagine);<br />

-area logico-matematica, scientifica, intrattenendosi<br />

piacevolmente su contenuti quali i numeri da 1 a 9 e sui concetti topologici.<br />

Durante gli incontri i bambini sono stati affiancati dagli<br />

alunni delle classi prime, che hanno svolto funzioni di tutor. Grazie a tali rassicuranti presenze (molti dei bambini<br />

presenti erano anche parenti fra di loro) hanno potuto esprimere emozioni, sentimenti curios<strong>it</strong>à e paure. Con la<br />

proposizione di attiv<strong>it</strong>à piacevoli e giocose siamo riusc<strong>it</strong>i, invece, a creare quel senso di seren<strong>it</strong>à e benessere, che<br />

permetteranno agli alunni una corretta e sana fruizione del tempo- scuola futuro, raggiungendo a pieno gli obiettivi<br />

che ci eravamo prefissi.<br />

- ORGANIZZAZIONE DI TRE INCONTRI, a scadenza trimestrale, tra<br />

gli alunni della Scuola dell’Infanzia e quelli delle prime classi della Scuola<br />

Primaria, realizzatesi nei giorni 28 gennaio <strong>2009</strong>, 5 marzo <strong>2009</strong> e 6 maggio<br />

<strong>2009</strong>. Le attiv<strong>it</strong>à proposte in questi casi sono state incentrate su una<br />

interarea relativa alle due coordinate “spazio-tempo”, in quanto<br />

importanti settori dello sviluppo-apprendimento della suddetta fascia di<br />

età. La tematica scelta, “La mia storia”, ha fatto ripercorrere ai bambini<br />

l’intero, breve arco della loro v<strong>it</strong>a, attraverso segni, ricordi, testimonianze.<br />

Le attiv<strong>it</strong>à sono state le più svariate, dai racconti, alle drammatizzazioni,<br />

ai mimi, alle conversazioni libere e guidate, alla memorizzazione di brevi<br />

poesie, al canto, fino a giungere alla realizzazione di un opuscolo<br />

riassuntivo, nel quale si sono espressi con il disegno, con la color<strong>it</strong>ura di immagine, con la ricerca di fotografie o di<br />

documenti della loro esistenza. Si sono così ricostru<strong>it</strong>e tappe di v<strong>it</strong>a, giungendo ad un quadro d’insieme che ha creato<br />

in loro una rassicurante percezione di sé. Si sono raggiunti gli obiettivi prefissati: la socializzazione e il confronto con<br />

compagni di diversa età, la comunicazione, la libera esposizione di esperienze personali senza inibizione, l’acquisizione<br />

di concetti spazio-temporali, la rielaborazione di percorsi ed esperienze e, per i più grandi, un primo avvio alla<br />

comprensione del metodo storiografico. Il tutto è documentato da foto e dalla costruzione del suddetto opuscolo dal<br />

t<strong>it</strong>olo la “MIA STORIA”, depos<strong>it</strong>ato tra i documenti della scuola, e consegnato ad ogni singolo alunno.<br />

(A cura dell’insegnante f.O. Carmela Medina)<br />

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CAPITIUM NEWS<br />

(A cura di Costanza LARCAN, classe VA)<br />

Tra le attiv<strong>it</strong>à che sono state proposte alla nostra classe, in<br />

questo anno scolastico, quelle che mi sono piaciute di più<br />

sono stati gli incontri con gli insegnanti della scuola<br />

secondaria di primo grado.<br />

Nelle giornate di martedì e di mercoledì, 31 marzo e 1<br />

aprile, i nostri insegnanti ci hanno accompagnato alla<br />

scuola media. Appena giunti siamo andati in una classe e<br />

lì siamo stati accolti dai professori.<br />

Martedì abbiamo preso parte alle seguenti attiv<strong>it</strong>à: due ore<br />

di educazione artistica, con la professoressa Comunale, durante le quali abbiamo disegnato; un’ora<br />

d’<strong>it</strong>aliano con la professoressa Zingales che ci ha proposto delle attiv<strong>it</strong>à di lettura e comprensione; un’ora<br />

di educazione fisica,durante la quale, nei locali della palestra, abbiamo effettuato, insieme al professore,<br />

dei percorsi, col superamento di ostacoli.<br />

Mercoledì abbiamo svolto le seguenti attiv<strong>it</strong>à:<br />

un’ora di matematica, con attiv<strong>it</strong>à sui multipli e i<br />

sottomultipli; un’ora di francese, durante la quale<br />

abbiamo imparato le modal<strong>it</strong>à di saluto in una<br />

lingua per noi del tutto nuova; l’ora di inglese con<br />

il professore Imbesi ci ha visti impegnati sugli<br />

articoli; nell’ora di tecnologia il professore<br />

Fascetto, ci ha illustrato alcune figure<br />

geometriche alla lavagna e ci ha spiegato elementi<br />

di informatica. Prima di andare a questi incontri<br />

ero molto tesa e spaventata,<br />

l’idea di conoscere luoghi nuovi e persone nuove e modi nuovi di insegnare mi preoccupava.<br />

Ma ora sono molto più tranquilla perché ho cap<strong>it</strong>o che studiando e ascoltando i consigli dei professori si<br />

potranno superare anche le prove più difficili.<br />

Per questo r<strong>it</strong>engo che l’esperienza di cui ho parlato sia stata veramente molto utile.<br />

26


CAPITIUM NEWS<br />

(A cura di Sebastiano Mazzara Bologna, classe V B)<br />

Nell’amb<strong>it</strong>o del progetto continu<strong>it</strong>à tra gli ordini di scuola, io e la<br />

mia classe nei giorni 7 e 15 di aprile siamo andati alle scuole<br />

medie.<br />

La mattina del 7 eravamo tutti ag<strong>it</strong>ati,nessuno riusciva a stare<br />

fermo la nov<strong>it</strong>à ci entusiasmava,ma allo stesso tempo, ci faceva<br />

paura. Sapevamo, che quel giorno, le nostre maestre non ci<br />

sarebbero state e le lezioni sarebbero state tenute da professori<br />

che non conoscevamo. Questa nov<strong>it</strong>à, per noi che abbiamo avuto per cinque anni gli stessi insegnanti, era<br />

quella che più ci metteva paura. Ma una volta arrivati in aula,<br />

l’emozione pian piano è andata via. I professori sono stati<br />

bravissimi, ci hanno accolto con gioia e seren<strong>it</strong>à e ci hanno<br />

messo a nostro agio. La prima ora abbiamo avuto artistica, la<br />

professoressa prima ci ha fatto classificare i colori e poi<br />

disegnare.<br />

L’ora è volata via velocemente, l’insegnante è stata gentile e<br />

comprensiva e noi ci siamo ambientati sub<strong>it</strong>o. Fin<strong>it</strong>a l’ora di<br />

artistica, siamo andati in palestra con il professore di educazione fisica la seconda ora, per il professore è<br />

stata più semplice, visto che già c’eravamo rilassati. Alle scuole medie la lezione di educazione fisica si divide<br />

in tre parti: il riscaldamento, il circu<strong>it</strong>o e, alla fine, una gara. Noi abbiamo partecipato attivamente e ci siamo<br />

divert<strong>it</strong>i un sacco.<br />

La terza ora abbiamo fatto <strong>it</strong>aliano con la professoressa Sidoti. La quarta e ultima ora abbiamo fatto musica<br />

con il professore Folisi. Terminate le lezioni alla scuola media, siamo tornati nella nostra classe alla scuola<br />

primaria.Al rientro a scuola, dopo le vacanze di Pasqua, siamo r<strong>it</strong>ornati alla scuola media . La prima ora<br />

abbiamo fatto l’incontro di matematica, parlando dei multipli e dei divisori. La seconda ora abbiamo fatto<br />

francese, e l’insegnante ci ha spiegato la differenza di pronuncia delle parole. La terza ora, che è stata la più<br />

divertente, per la simpatia del professore Imbesi, a cui piace scherzare e fare battute, abbiamo fatto inglese. La<br />

quarta e ultima ora abbiamo fatto informatica, con il professore Fascetto. Questa materia ci ha appassionato<br />

particolarmente, perché noi bambini amiamo molto il computer. Per me questa esperienza è stata bellissima e<br />

penso che il prossimo anno andrò alla media con seren<strong>it</strong>à, anche se mi dispiace lasciare le mie maestre, alle<br />

quali voglio molto bene.<br />

27


CAPITIUM NEWS<br />

Giorno 8 maggio ci siamo recati in g<strong>it</strong>a per vis<strong>it</strong>are il fiume Alcantara e le sue gole.<br />

Il nome Alcantara deriva dall’arabo e indica un antico ponte che si trovava sul fiume.<br />

Le gole si sono formate da pietra lavica che<br />

raffreddandosi ha formato dei basalti colonnari.<br />

Lo scienziato Sortis specifica, in una sua ipotesi, che la<br />

gola ha avuto origine da in complesso sistema vulcanico<br />

anche se l’ipotesi più diffusa è che esse si sono formate<br />

da un'unica eruzione del monte Moio.<br />

Il fiume lungo il suo percorso forma dei piccoli laghetti<br />

chiamati “gurne” formate dall’ampliamento<br />

del fiume e lì si può ammirare una vasta estensione di<br />

fauna e di flora (anguille, trote,alghe, granchi,<br />

arbusti…).<br />

Intorno al fiume l’uomo ha successivamente sviluppato<br />

diverse tecnologie per sfruttare il terr<strong>it</strong>orio come ad<br />

esempio ha utilizzato canaletti per l’irrigazione dei<br />

campi chiamate “saie” e il mulino ad acqua “Ciappa” facil<strong>it</strong>ando le coltivazioni originarie di questa zona<br />

cioè aranci, limoni… .<br />

(A cura di Mattia Primo, classe quarta A)<br />

Giorno 8 maggio la scuola ha organizzato una g<strong>it</strong>a educativa sulle civiltà greca e romana in Sicilia. La guida<br />

ha raccontato la v<strong>it</strong>a dei Greci nell’antica Taormina spiegandoci che essa è un insediamento greco fondato<br />

da profughi fugg<strong>it</strong>i da Naxos (prima colonia greca in Sicilia) dopo la distruzione della c<strong>it</strong>tà ad opera di<br />

Dionigi di Siracusa.<br />

La nostra prima tappa è stata palazzo Corvaia costru<strong>it</strong>o dagli Arabi e successivamente occupato dai<br />

Normanni esso serviva ai nobili per governare la c<strong>it</strong>tà .Sulla facciata esterna si può ammirare una fascia<br />

decorativa con delle epigrafe in latino e delle belle finestre<br />

bifore.<br />

La seconda tappa è stata la chiesa di Santa Caterina dove<br />

abbiamo ammirato uno scavo archeologico e i resti<br />

dell’antica Taormina.<br />

La terza tappa è stata la vis<strong>it</strong>a all’Odeon, un teatro<br />

romano,la guida ci ha spiegato che è diviso in tre parti.: la<br />

cavea cioè la parte dove sedevano gli spettatori, l’orchestra<br />

dove i cori cantavano e la scena ovvero la parte dove si<br />

svolgevano gli spettacoli. Il teatro era costru<strong>it</strong>o con<br />

pietre,sabbie e fango rivest<strong>it</strong>o di laterizi. Caratteristica di<br />

questo teatro è che era coperto per ev<strong>it</strong>are di disperdere le<br />

voci.<br />

La quarta tappa è stata la vis<strong>it</strong>a al teatro greco costru<strong>it</strong>o<br />

sfruttando l’ambiente collinare . Rispetto al teatro romano quello greco non è coperto e la cavea era<br />

suddivisa in cunei. Inoltre i Greci amavano lasciare dietro la cavea uno sfondo naturale in questo caso l’Etna<br />

e il mare.<br />

Successivamente il teatro fu “ rivoluzionato” dai Romani nel 212 a. C. che lo ristrutturarono secondo il loro<br />

gusto e aggiunsero, a coprire lo sfondo naturale , delle mura con colonne e dei corridoi per consentire agli<br />

spettatori di passeggiare durante le pause dello spettacolo.<br />

(A cura di Riccardo Lentini, Nino Mazzara, Antonio Fascetto, classe quarta A)<br />

28


CAPITIUM NEWS<br />

(A cura della classe 4^ B)<br />

Giorno 15 Maggio scorso, le classi 1^ A - 2^ A - 3^ A - 3^ B - 4^B della Scuola<br />

Primaria, hanno vissuto una bella esperienza partecipando al viaggio<br />

d’ istruzione Messina-Villa S.Giovanni. Per tutta la scolaresca è stato un giorno<br />

pieno di emozioni. Arrivati a Messina a Piazza Duomo, era un vero spettacolo<br />

vederla grem<strong>it</strong>a da tanti turisti che aspettavano che l’ orologio segnasse le ore<br />

12:00. Dopo aver osservato con tanta curios<strong>it</strong>à e nello stesso tempo interesse<br />

il suono e le figure dell’ orologio, siamo andati a pranzare presso il ristorante<br />

” Tempio Greco”. Nel pomeriggio abbiamo preso il traghetto che ci ha portato<br />

a Villa S. Giovanni. Il viaggio è durato poco, ma abbiamo avuto abbastanza<br />

tempo per osservare a lungo l’immens<strong>it</strong>à del mare che fortunatamente quel<br />

giorno era calmo. Sul traghetto<br />

ci siamo divert<strong>it</strong>i tantissimo,<br />

abbiamo avuto modo di<br />

ammirare da vicino il porto di<br />

Messina e le coste della<br />

Calabria. Per molti di noi è<br />

stata una nov<strong>it</strong>à in quanto non<br />

avevamo mai avuto<br />

l’opportun<strong>it</strong>à di imbarcarci su<br />

un traghetto.<br />

Ricorderemo con gioia questa bella<br />

giornata vissuta insieme ai nostri<br />

insegnanti e agli<br />

altri compagnetti. Peccato che è durata poco!<br />

29


CAPITIUM NEWS<br />

”BIOPARCO DI SICILIA” VILLAGRAZIA DI CARINI (PA).<br />

(A cura dei docenti della classe 1^B-2^B Scuola Primaria)<br />

Il Bioparco di Sicilia è un ricco giardino botanico impegnato sul fronte della conservazione delle specie<br />

animali e vegetali a rischio d’estinzione. Offre l’opportun<strong>it</strong>à di trascorrere una giornata a contatto diretto<br />

con la natura, un percorso che accompagna il vis<strong>it</strong>atore lungo il viaggio dell’evoluzione della v<strong>it</strong>a sulla terra.<br />

In questa struttura sono presenti numerose aree espos<strong>it</strong>ive:<br />

-riproduzioni a grandezza reale di dinosauri con laghetti, cascate artificiali lungo un sentiero ombreggiato<br />

avvolto da una ricca vegetazione;<br />

-serra ricca di piante tropicali con un terrario con diverse specie di rettili;<br />

-acquario con diverse specie di pesci d’acqua dolce e salata;<br />

-ricca collezione di conchiglie e coralli;<br />

-giardino zoologico con numerose specie animali provenienti da diversi continenti;<br />

-aree divertimento attrezzate con altalene, scivoli, bilico, giostre,trenini….<br />

I docenti hanno individuato nel suddetto <strong>it</strong>inerario l’opportun<strong>it</strong>à educativa,integrata e interdisciplinare per<br />

approfondire ed ampliare alcuni contenuti fondamentali di scienze,geografia, storia, arte e immagine<br />

ed.ambientale…<br />

L’obiettivo della vis<strong>it</strong>a del bioparco è stato soprattutto di avvicinare i bambini alla natura concorrendo alla<br />

formazione di una coscienza naturalistica che aiuta a capire il valore della conservazione svolta attraverso il<br />

gioco,l’osservazione e la partecipazione attiva.<br />

Gli alunni hanno risposto con entusiasmo,interesse e curios<strong>it</strong>à alle spiegazioni della guida che si è<br />

complimentata per i loro livelli di maturazione. Hanno ,inoltre, dimostrato un alto gradimento poiché hanno<br />

avuto la possibil<strong>it</strong>à di alternare ai momenti didattici quelli ludico-ricreativi.<br />

LA LA PAROLA PAROLA AGLI AGLI ALUNNI.<br />

ALUNNI.<br />

Venerdì 22 Maggio siamo andati in g<strong>it</strong>a.<br />

Per la prima volta abbiamo lasciato a casa la mamma.<br />

Ci hanno accompagnato le nostre maestre. Meta della<br />

g<strong>it</strong>a è stato il bioparco di Sicilia a Carini. Siamo part<strong>it</strong>i<br />

da Capizzi di mattina presto in autobus.<br />

Il viaggio è stato lungo ma divertente. Abbiamo<br />

pregato, cantato e giocato.<br />

Appena arrivati ci aspettava la nostra guida,che ci ha<br />

accompagnato per tutto il giorno. Nel parco abbiamo<br />

visto tanti dinosauri piccoli,grandi e grandissimi; nello<br />

zoo le scimmie,i lemuri,lo struzzo,i canguri, le zebre,il<br />

dromedario,il bufalo, lo yack, il pony, il maiale<br />

selvatico. Nel rettilario abbiamo visto i serpenti e<br />

nell’acquario i pesci.<br />

Poi siamo andati a pranzo. Nel pomeriggio siamo stati<br />

nelle aree di divertimento,dove abbiamo giocato con<br />

gli scivoli, sul trenino, sulla giostra,nelle tende degli<br />

indiani e nel mondo di Pinocchio.<br />

Dopo aver mangiato un fresco gelato ci siamo rimessi<br />

in viaggio. Siamo arrivati a casa stanchi, ma contenti e<br />

per la prima volta ci siamo sent<strong>it</strong>i grandi.<br />

(Gli alunni della classe prima B, Scuola Primaria)<br />

30


CAPITIUM NEWS<br />

( a cura degli insegnanti delle classi quarte)<br />

Gli alunni delle classi quarte, nei giorni 6 e 7<br />

aprile <strong>2009</strong>, hanno interpretato da “I racconti<br />

della Bibbia’’, dei rec<strong>it</strong>al dai rispettivi t<strong>it</strong>oli:<br />

“Giuseppe “Giuseppe il il il Sognatore’’ Sognatore’’ interpretato dagli alunni<br />

della classe quarta Sez. B. In questo rec<strong>it</strong>al, si<br />

racconta, attraverso dialoghi e canzoni, la storia di<br />

Giuseppe, il figlio di Giacobbe, venduto dai fratelli<br />

perché gelosi della sapienza e bontà del fratello<br />

prefer<strong>it</strong>o dal loro padre.<br />

Giuseppe grazie alla sua capac<strong>it</strong>à di saper interpretare i sogni, diventa vice faraone. La sua bontà<br />

e generos<strong>it</strong>à vince l’invidia e la cattiveria dei fratelli, infatti, Giuseppe accoglie i fratelli con amore<br />

e senza rancore.<br />

“Mosè “Mosè e e il il il grande grande viaggio viaggio ‘’ ‘’ lo interpretano gli alunni della<br />

classe quarta Sez. A. In questo rec<strong>it</strong>al si racconta la storia<br />

di Mosè il condottiero di cui Dio si è serv<strong>it</strong>o per la grande<br />

avventura dell’Esodo.<br />

L’esodo (passaggio, usc<strong>it</strong>a) rappresenta il coraggio di un<br />

pugno di schiavi ebrei che hanno osato sfidare il grande<br />

Faraone, la potenza allora invincibile del Med<strong>it</strong>erraneo. Essi rifiutano la condizione di schiav<strong>it</strong>ù,<br />

fuggendo dall’Eg<strong>it</strong>to ,in nome di un Dio che li chiama attraverso la<br />

guida di Mosè.Quando gli schiavi sono ormai in viaggio, il Faraone li<br />

insegue con i suoi carri. E’ allora che il mare si apre per lasciare<br />

passare i fugg<strong>it</strong>ivi ebrei e per rinchiudersi sui nemici egiziani.<br />

Però la v<strong>it</strong>a nel deserto è dura e spesso deludente: Mosè deve far fronte<br />

alle lamentele di un popolo, con l’aiuto di interventi miracolosi di Dio:<br />

la manna, le quaglie e l’acqua scatur<strong>it</strong>a dalla roccia. E’ proprio<br />

durante la dura esperienza del deserto che Dio dona la sua legge sul<br />

monte Sinai, un dono e un comp<strong>it</strong>o che creano alleanza, cioè un<br />

legame irrevocabile tra Dio e quelli che ormai sono un popolo. Gli obiettivi prefissati che erano<br />

quelli di: fortificare fortificare lo lo spir<strong>it</strong>o spir<strong>it</strong>o di di gruppo, gruppo, superare superare la la timidezza, timidezza, saper saper interpretare interpretare un un ruolo, ruolo,<br />

conoscere conoscere la la storia storia del del popolo popolo popolo Ebreo,conoscere Ebreo,conoscere usi usi e e costumi costumi del del popolo popolo egiziano,sono egiziano,sono stati<br />

stati<br />

raggiunti.<br />

raggiunti.<br />

Un Un ringraziamento ringraziamento particolare particolare particolare va va ai ai gen<strong>it</strong>ori, gen<strong>it</strong>ori, per per la la loro loro collaborazione collaborazione nella nella realizzazione realizzazione dei<br />

dei<br />

costumi.<br />

costumi.<br />

31


CAPITIUM NEWS<br />

(a cura di Giusy Fiordaliso e Monia Spagna, classe II A S. Media)<br />

Durante il corso dell’anno scolastico, la classe II A, tra tante attiv<strong>it</strong>à svolte, si è anche impegnata<br />

nell’attiv<strong>it</strong>à del laboratorio.<br />

Esso ci ha permesso di accostarci alla “cultura<br />

del teatro” intesa come attenta lettura dei testi,<br />

conoscenza della struttura di un testo teatrale e<br />

sua collocazione storica, ma soprattutto ci ha<br />

dato la possibil<strong>it</strong>à di prendere coscienza delle<br />

nostre abil<strong>it</strong>à, di assumerci le responsabil<strong>it</strong>à<br />

delle nostre azioni e di saper lavorare in gruppo<br />

secondo il metodo cooperativo.<br />

Inoltre tale laboratorio teatrale è stato realizzato<br />

per arricchire la cultura di noi discenti<br />

ma,soprattutto ha rappresentato un<br />

ripensamento etico del vivere. Infatti il teatro<br />

attraverso il riso, ha operato una purificazione<br />

dei vizi che nei loro eccessi rendono l’uomo<br />

ridicolo e lo liberano dalle diverse forme di meschin<strong>it</strong>à e perbenismo,individuando il senso di una<br />

v<strong>it</strong>a autentica.<br />

“Fumo negli occhi” la rappresentazione che si è svolta il 4 giugno, è l’immagine della realtà e del<br />

mondo in cui viviamo e manifesta in forma comica e ridicola i problemi e le esigenze della nostra<br />

società, ma in particolare vuole indicare a tutti l’importanza dell’essere e non dell’apparire, infatti<br />

ognuno è unico e irripetibile ed ha tanto da dare<br />

agli altri, per cui è molto più importante mostrarsi<br />

per quello che si è veramente, piuttosto che<br />

cercare di im<strong>it</strong>are gli altri.<br />

Le prove per questa rappresentazione sono iniziate<br />

nel mese di gennaio, impiegando per esse tutte le<br />

ore in cui eravamo in compresenza, ma c’erano<br />

giorni in cui rec<strong>it</strong>avamo bene, altri in cui ci<br />

mettevamo a scherzare e la nostra professoressa ci<br />

rimproverava sempre perché temeva che anche<br />

quel giorno avremmo avuto quel comportamento e<br />

ci correggeva per far sì che noi potessimo riuscire<br />

a calarci nel personaggio da interpretare.<br />

I personaggi che hanno partecipato alla rappresentazione di questa commedia sono stati: Monia<br />

Spagna, Mariangela Conti, Marica Principato, Innocenzo Stanzù, Giacomo Calandra, Serena<br />

Mazzara, Federica Giangrasso, Giacomo Scauzzo, Fabio Zuccarà e Francesco Stanzù.<br />

Dopo la buona riusc<strong>it</strong>a della rec<strong>it</strong>a ci rimane di sperare che il prossimo anno, possiamo portare<br />

avanti questo progetto teatrale, anche se però sembra difficile, perché essendoci trenta ore non ci<br />

sarà il tempo necessario.<br />

Infine auguriamo a tutti i lettori Buone Vacanze!<br />

34


CAPITIUM NEWS<br />

(a cura della classe III B della Scuola Media)<br />

In occasione della fine dell’anno scolastico<br />

2008/<strong>2009</strong>, giorno 5 <strong>Giugno</strong> noi ragazzi<br />

della III B della Scuola Secondaria, grazie<br />

all’aiuto della professoressa Liliana<br />

Bastoni, ci siamo cimentati in una<br />

rappresentazione teatrale, int<strong>it</strong>olata “Cercasi<br />

ienniru dispiratamenti” di Nunzio Cocìvera.<br />

La commedia è in forma dialettale brillante.<br />

In essa si raccontano vicende mirate a<br />

“combinare” un matrimonio, usanza tipica<br />

di un recente passato. Non avremo un futuro<br />

assicurato come attori o attrici, ma la cosa più<br />

importante è stato il rapporto di amicizia che<br />

si è ulteriormente rafforzato fra noi durante le<br />

prove, un<strong>it</strong>o ai momenti di ilar<strong>it</strong>à e sincero<br />

divertimento.<br />

Un altro aspetto di notevole importanza è<br />

stato la viva e intera partecipazione dei<br />

ragazzi di tutta la scuola e il momento di<br />

incontro dei gen<strong>it</strong>ori con i nostri insegnanti. Questo oltre ad essere un’ occasione per<br />

parlare di problematiche varie, ha consent<strong>it</strong>o di assistere insieme ad una<br />

manifestazione che rappresenta pur sempre un fatto culturale.<br />

I protagonisti della commedia sono stati:<br />

Pippinu Corvu, capo famiglia Giovanni Principato<br />

Nina, moglie di Pippinu Maria R<strong>it</strong>a Testa Camillo<br />

Cunc<strong>it</strong>tina Tiziana Pirrone<br />

Cenzino Giantonio Sarra Fiore<br />

Santa, vicina di casa impicciona Aurelia Torre Grossa<br />

Enza, figlia di Santa Milena Pellegrino<br />

Arcanciula Raffaela Frasconà<br />

Caloriu, figlio di Arcanciula Giacomo Sarra Pistone<br />

Nicola, impiegato dell’enel Nino Milia<br />

Sugger<strong>it</strong>rice: Debora Sarra Pistone<br />

La presentatrice: Selenia Manerchia<br />

Con questa commedia la III B augura a tutti BUONE VACANZE.<br />

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CAPITIUM NEWS<br />

RAPPRESENTAZIONE TEATRALE DI FINE ANNO SCOLASTICO<br />

( a cura di Calandra Checco Giacomo, classe ll B Scuola Media )<br />

Come ogni anno, i ragazzi della scuola media di Capizzi si sono impegnati nella realizzazione e<br />

messa in scena di opere teatrali. Anche l’attuale ll B l’8 giugno <strong>2009</strong> ha debuttato<br />

con la commedia siciliana “Turi u Miricanu” di Nunzio Cocivera e Vincenzo<br />

Prestigiacomo. Nunzio Cocivera, di origine siciliana, nasce a Librizzi nel 1955 e scrive teatro<br />

per le scuole elementari e medie ed è proprio l’opera “Turi u miricanu” che gli ha fatto avere<br />

molto successo. La nostra professoressa Sara Battagliola è stata la regista e in breve tempo è<br />

riusc<strong>it</strong>a a realizzare una divertentissima<br />

rappresentazione che ha visto noi<br />

ragazzi come protagonisti.<br />

Questa rec<strong>it</strong>a è divisa in tre atti e tratta<br />

di un uomo di origine siciliana di nome<br />

Salvatore<br />

soprannominato “Turi u Miricanu” che<br />

dopo aver vissuto in America, alla morte<br />

dei gen<strong>it</strong>ori, decide di tornare al suo<br />

paese d’origine per controllare come<br />

vengono amministrati i suoi<br />

possedimenti. Al suo r<strong>it</strong>orno tutti i<br />

familiari lo accolgono con molto<br />

entusiasmo, perché sanno che alla sua<br />

morte, non essendo sposato, avrebbe lasciato loro tutta l’ered<strong>it</strong>à. L’americano però annulla il<br />

testamento perché rientra con l’intenzione di prendere moglie e chiede ad Angelo, il nipote, di<br />

fargli conoscere qualche donna, ma nessuna di loro gli piace, nemmeno la vedova Manciaracina,<br />

che viene mandata via in maniera brusca perché tutti gli uomini che frequentava e sposava<br />

morivano giovanissimi.<br />

Turi s’ innamorerà della giovanissima Margher<strong>it</strong>a,<br />

figlia di Angelo e Sara; i due superando cr<strong>it</strong>iche e<br />

maldicenze a causa della differenza d’età finiranno<br />

per sposarsi e trasferirsi in America. A questo punto<br />

ai familiari verrà concesso di amministrare i beni<br />

ered<strong>it</strong>ati dalla figlia ma, inaspettatamente sul finale<br />

comparirà la vedova Manciaracina che per<br />

vendicarsi dell’offesa subìta, compra tutti i<br />

possedimenti di Turi compresa la casa e caccia via<br />

tutti.<br />

Questa rappresentazione è stata un’attiv<strong>it</strong>à che ha coinvolto chi più chi meno tutti noi ragazzi<br />

della seconda B perché ognuno di noi ha svolto un comp<strong>it</strong>o ben preciso, infatti anche chi non<br />

era in scena ha collaborato in modo diligente mettendo a disposizione le proprie conoscenze e<br />

capac<strong>it</strong>à per la buona riusc<strong>it</strong>a della drammatizzazione e siamo stati felici di rappresentarla anche<br />

perché si è fatto uso frequente del dialetto siciliano.<br />

Con questo lavoro abbiamo posto fine al nostro anno scolastico e auguriamo a tutti voi<br />

lettori buone vacanze.<br />

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CAPITIUM NEWS<br />

(A cura di : Buttaccio Benedetta, Fiordaliso Marika e Principato Jessica)<br />

Quest’anno, essendo il primo anno di<br />

Scuola Secondaria di primo grado, noi<br />

ragazzi della 1^ B, nei primi mesi ci<br />

siamo sent<strong>it</strong>i un po’ in difficoltà perché<br />

non eravamo ab<strong>it</strong>uati a questo nuovo tipo<br />

di organizzazione scolastica soprattutto<br />

alle nuove attiv<strong>it</strong>à progettate, ma con il<br />

passare del tempo ci siamo adattati<br />

grazie all’aiuto dei nostri professori. Il<br />

primo giorno eravamo presi dal panico,<br />

ma tuttavia abbiamo superato le nostre<br />

paure, preoccupazioni e sicuramente ci<br />

siamo avviati verso questo nuovo<br />

percorso di formazione smentendo così<br />

le notizie giunte a noi e spesso<br />

sconfortanti.<br />

Inoltre, quest’anno con la nuova riforma sono cambiate molte cose a cominciare dalla valutazione,<br />

sono tornati i voti a scuola e ancor più importante il voto in condotta, si torna dunque alla<br />

valorizzazione dei comportamenti e atteggiamenti dell’alunno nel contesto scolastico e sociale,<br />

determinante per una buona formazione<br />

del c<strong>it</strong>tadino.<br />

In questo nuovo ciclo scolastico come<br />

ogni anno siamo stati impegnati nel<br />

laboratorio teatrale, difatti abbiamo<br />

rappresentato “La leggenda di Ser<br />

Malaspina” in occasione del Santo Natale<br />

e poi “ Lu cuntrattu di matrimoniu” a fine<br />

anno. Infine, vogliamo dire che anche se<br />

alcuni di noi forse non saranno promossi<br />

siamo contenti lo stesso e speriamo che il<br />

prossimo anno possiamo trovare professori<br />

che siano in grado di capirci e soprattutto<br />

darci una buona formazione scolastica per<br />

la loro qual<strong>it</strong>à e la nostra riusc<strong>it</strong>a. Con il<br />

nostro articolo noi ragazzi della 1^ B<br />

vogliamo rincuorare le future due classi che sono in entrata in questa nuova struttura perché non<br />

abbiano paura, timore e soprattutto stiano sereni quest’estate e arrivino da noi carichi di buona<br />

volontà, voglia di apprendere e passione per lo studio perché solo attraverso essi potranno crescere e<br />

maturare serenamente per diventare c<strong>it</strong>tadini di una società che ha bisogno di persone forti e<br />

competenti soprattutto in questo momento in cui il mondo è inondato di cattiveria e sofferenza.<br />

Buone vacanze a tutti e arrivederci al prossimo anno.<br />

37


CAPITIUM NEWS<br />

(a cura di Sara P<strong>it</strong>talà, classe III A S. Media)<br />

Quest’anno noi alunni della 3^ A, ci<br />

siamo impegnati nel preparare una<br />

commedia di Nunzio Cocivera dal t<strong>it</strong>olo:<br />

“Scuola Guida Passato”. L’autore<br />

racconta una storia di infedeltà<br />

coniugale che termina con un divorzio ,<br />

ma, attraverso questa vicenda, vuole<br />

mettere in evidenza il valore<br />

dell’istruzione scolastica, infatti, alcuni<br />

personaggi, poco istru<strong>it</strong>i, confondono e<br />

sconoscono il significato di alcuni<br />

termini e spesso l<strong>it</strong>igano senza aver cap<strong>it</strong>o niente di ciò che si sta dicendo e tutto<br />

questo provoca ilar<strong>it</strong>à e divertimento. Noi ragazzi eravamo tutti entusiasti di<br />

impegnarci in questa iniziativa, anche perché è l’ultimo anno che trascorreremo tutti<br />

insieme. A darci questa idea è stata la prof.ssa di lettere Santina Bua, che ci ha<br />

aiutato molto in questa rappresentazione, e soprattutto a farci immedesimare nei<br />

ruoli dei vari personaggi. Grazie anche all’aiuto della prof .ssa Pina Iraci e del prof.<br />

Folisi siamo riusc<strong>it</strong>i a dare il meglio di noi stessi. È stata un’esperienza molto<br />

divertente ed educativa che alla fine<br />

ci ha dato tanta soddisfazione, anche<br />

perché abbiamo ricevuto molti<br />

complimenti da tutti ma in particolare<br />

dal nostro dirigente scolastico Prof.<br />

Mimmo Bonanno Conti. Speriamo di<br />

impegnarci in altre perfomance di<br />

questo genere pure nei prossimi anni,<br />

anche se purtroppo non saremo tutti<br />

insieme e non potremo più vivere un<br />

altro momento come questo. Siamo<br />

molto felici di aver completato questo<br />

ciclo di scuola, ma ci rattrista un po’<br />

l’idea di intraprendere strade diverse e di lasciare tutti quei professori che ci hanno<br />

sostenuto per tanto tempo.<br />

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CAPITIUM NEWS<br />

(a cura degli insegnanti della classe 3^ sez. A della Scuola Primaria)<br />

C’era una volta un pezzo di legno …..<br />

Inizia così il romanzo “Le<br />

avventure avventure di di Pinocchio’’.<br />

Pinocchio’’.<br />

Volevamo che qualcuno<br />

raccontasse le sue avventure e<br />

così, abbiamo dato v<strong>it</strong>a al suo<br />

fantastico mondo per far<br />

sperimentare ai piccoli, ma<br />

anche ai grandi, le suggestioni e<br />

le emozioni che scaturiscono<br />

dall’ascolto di una favola.<br />

Geppetto , il gatto e la volpe, la<br />

fata turchina, il grillo parlante, il pappagallo, mangiafuoco, lucignolo, ecc….. sono<br />

solo alcuni dei tanti personaggi che hanno interpretato gli alunni della classe 3^ sez.<br />

A, nel pomeriggio del 10 giugno scorso, sotto l’attenta regia degli insegnanti.<br />

Pinocchio, (interpretato da Fabio Mancuso Fuoco) il burattino di legno insofferente<br />

della disciplina, nemico della scuola, vivace e superficiale , attraverso una lunga serie<br />

di esperienze segnate anche da grandi dolori, si ravvede, si trasforma in un ragazzo in<br />

carne ed ossa, ha finalmente cap<strong>it</strong>o il senso della sofferenza, il valore del sacrificio, la<br />

grandezza degli affetti familiari e il vero senso della v<strong>it</strong>a.<br />

Con la realizzazione di questa<br />

rec<strong>it</strong>a ci auguriamo che il<br />

piccolo e meraviglioso mondo<br />

di Pinocchio e di tutti gli altri<br />

personaggi, interpretati dai<br />

nostri alunni, da veri attori<br />

professionisti, così come ha<br />

detto il nostro Dirigente,<br />

possa avere arricch<strong>it</strong>o<br />

l’immaginario dei bambini e<br />

regalato attimi di infantile<br />

spensieratezza.<br />

39


CAPITIUM NEWS<br />

(a cura delle insegnanti della 2^B, Scuola Primaria)<br />

Nel corso dell’anno gli alunni della 2^ B sono stati<br />

coinvolti in una tematica molto importante dal t<strong>it</strong>olo<br />

“Dalla semina…al grano…al prodotto”, relativa al<br />

progetto Terr<strong>it</strong>orio e Ambiente.<br />

Come tutti sappiamo la Sicilia per molti anni è stata<br />

considerata il “Granaio del Med<strong>it</strong>erraneo”.<br />

Gli alunni sono stati partecipi di tutte le fasi della<br />

coltivazione del grano: dall’aratura, alla trebbiatura con<br />

diverse attiv<strong>it</strong>à e canti inerenti alla tematica; inoltre<br />

attraverso foto e immagini hanno avuto la possibil<strong>it</strong>à di<br />

effettuare un confronto sulla coltivazione di ieri e di<br />

oggi.<br />

Il lavoro dei campi finalizzato alla coltivazione del<br />

grano inizia con l’aratura.<br />

Fino ai primi anni “40”, nell’entroterra siciliano<br />

l’aratura veniva esegu<strong>it</strong>a col tradizionale aratro di<br />

legno (l’aratru a-cchiuovu) tirato dai buoi o dai muli.<br />

L’aratro veniva ricavato da un unico tronco di legno<br />

duro opportunamente sagomato che aveva la forma di<br />

una “S” molto aperta.<br />

Oggi invece l’aratro viene trainato dal trattore.<br />

Con l’aratro, il terreno veniva predisposto alla semina.<br />

All’aratura seguiva la semina del grano che avveniva<br />

tra la fine di novembre ed i primi di dicembre, in<br />

modo manuale; dopo aver tracciato i solchi, il<br />

contadino gettava i semi e poi li copriva con la terra<br />

stessa per essere protetti dal freddo e soprattutto dal gelo.<br />

Dopo aver seminato egli soleva benedire il cielo, la terra e la semente; era come un r<strong>it</strong>o che si rinnovava<br />

puntualmente, sempre allo stesso modo: come un patto che l’uomo rinnovava con la natura e con la divin<strong>it</strong>à.<br />

L’ultima fase della coltivazione del grano era la trebbiatura<br />

(pisatura); nel passato, per i contadini, era molto importante e<br />

faticosa, ed era l’attiv<strong>it</strong>à conclusiva del raccolto consistente<br />

nella separazione della granella del frumento, dalla paglia e<br />

dalla pula.<br />

In passato tutto veniva esegu<strong>it</strong>o a mano, con le falci sotto i<br />

cocenti raggi del sole.<br />

Ai primi albori, coi muli i contadini raggiungevano i campi e,<br />

in gruppi a volte numerosi, iniziavano la miet<strong>it</strong>ura.<br />

La notte si riposavano sotto gli alberi e allo spuntare del<br />

giorno erano tutti presenti al campo da mietere.<br />

La “raccolta del grano” era una festa, dal momento che, dopo un anno di<br />

ansie, si poteva disporre del tanto atteso raccolto.<br />

Il grano mietuto veniva conformato in covoni (regni) che a sua volta<br />

venivano raggruppati e portati coi muli o con un carro (a straula) nell’aia<br />

dove veniva stacciato, il vero protagonista era il vento.<br />

Portati i muli fuori dall’aia, si cominciava a spagghiari (a ventilare) la messe.<br />

La paglia separata dal grano veniva depos<strong>it</strong>ata ai bordi dell’aia e<br />

successivamente veniva trasportata coi muli nel fienile. Il grano veniva<br />

insaccato nei sacchi e trasportato sempre coi muli nel granaio.Si concludeva così un anno di fatica e di<br />

timore. Dagli inizi degli anni ’70 comparvero le prime macchine trebbiatrici.<br />

40


CAPITIUM NEWS<br />

A conclusione del progetto si è r<strong>it</strong>enuto opportuno<br />

realizzare una rec<strong>it</strong>a:<br />

“Amica terra”, per sensibilizzare gli alunni al<br />

rispetto della natura e per coinvolgerli nelle varie<br />

fasi della coltivazione del grano, grazie alla<br />

partecipazione della dea greca Demetra, madre<br />

della terra.<br />

I bambini hanno rappresentato le varie fasi della<br />

coltivazione del grano, attraverso poesie, canti e<br />

l<strong>it</strong>anie che venivano rec<strong>it</strong>ate puntualmente ogni<br />

anno a Capizzi e nei paesi lim<strong>it</strong>rofi.<br />

VI PROPONIAMO IL TESTO DI ALCUNI:<br />

Arano<br />

Arano<br />

Passa l’aratro sul terreno molle<br />

e segna il solco tra le brune zolle.<br />

Apre le sue braccia la madre terra,<br />

e accoglie il seme biondo, piccoletto,<br />

poi nel suo seno con amor lo serra,<br />

tutto l’inverno se lo tiene stretto.<br />

LITANIE<br />

E ogni ura<br />

e ogni mmumentu,<br />

e sia lauratu e ringraziatu<br />

lu Santissimu Saramientu!<br />

E llauratu sempre sia<br />

Lu nomi di Gesù, Giuseppe e Mmaria!<br />

E ttutti li santi stannu cca, cu nnui, n cumpagnia!<br />

E nchianila!<br />

E nchianila e vacci ntunnu<br />

e ttocchicci u funnu!<br />

41<br />

‘A SEMINA<br />

Viddanu chi simini u furmiantu,<br />

e lu iatti a la terra travagghiata<br />

ti viu na l’uacchi quantu si cuntentu<br />

pinsannu chi n’avrai na bona nnata………<br />

U suli strazza i negghi e ll’untana<br />

sempri cchiu - l eggia sii fa a sacchina:<br />

nun – santu laura, ‘n ancilu simina<br />

Maria l’aiuta e la virsana chiana.


CAPITIUM NEWS<br />

E ludatu sempri sia<br />

‘u nuomu di Gesù, Giuseppe e Maria!<br />

E tutti i santi stannu ccu, cu nnui ncumpagnia!<br />

E San Iacupu di Capizzi!<br />

San Jacupu chi è u nuamu miu!<br />

San Mastianu di Mistretta!<br />

San Placidu di Castidduzzu!<br />

A Dulurata di Santu Stefinu!<br />

Sant’ Aliva di P<strong>it</strong>iniu!<br />

San Mrasi di Carunia!<br />

A Madunnuzza da Miragghia:<br />

facimu assai furmiantu e ppicca – pagghia!<br />

Tutti i santi sunnu dr<strong>it</strong>ti:<br />

rifriscati l’armuzzi binid<strong>it</strong>ti!<br />

A pagghia è ffatta e u santu furmiantu<br />

sia ludatu e ringraziatu<br />

u Santissimu Saramiantu<br />

E Saramiantu!<br />

Rusariu pi cchioviri<br />

(Si rec<strong>it</strong>ava portando in processione il Santissimo<br />

Sacramento)<br />

Signiruzzu, chiuv<strong>it</strong>i, chiuv<strong>it</strong>i,<br />

chi i làura su mmuarti di s<strong>it</strong>i!<br />

E-mmannatini una bbona,<br />

senza lampi e senza trona!<br />

CANTI<br />

‘U visti affacciari, u visti veniri:<br />

u santu valliri portatilu cca.<br />

‘u santu valliri è fattu di lignu ,<br />

oh quantu è buanu ’ u nostru patruni!<br />

U nostru patruni nni passa u vinu:<br />

m<strong>it</strong>imu, m<strong>it</strong>imu e ccantamu cca.<br />

Avannu chi vveni mi mar<strong>it</strong>u,<br />

suddu mi nzerta u ma siminatu.<br />

M’avia – mmar<strong>it</strong>ari oggellannu<br />

num – mi mar<strong>it</strong>ai , no, pintutu sugnu.<br />

LA RECITA SI CONCLUDE CON IL<br />

CANTO “ANDIAMO A MIETERE IL<br />

GRANO”.<br />

SUBITO DOPO I GENITORI E LE INSEGNANTIHANNO<br />

INVITATO I PARTECIPANTI ALLA DEGUSTAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI DI CAPIZZI.<br />

42


CAPITIUM NEWS<br />

(a cura delle classi quinte della Scuola Primaria)<br />

Quest’anno le classi quinte sono state<br />

coinvolte in un’iniziativa volta a<br />

realizzare, promuovere e migliorare<br />

negli alunni abil<strong>it</strong>à di<br />

comunicazione, attraverso<br />

l’espressione musicale.<br />

Il Progetto Suono ha avuto come<br />

obiettivo primario quello di accostare<br />

gli alunni allo spettacolo, al linguaggio<br />

dei suoni, alle tecniche musicali, e<br />

completare la loro formazione<br />

personale e culturale, mettendoli in<br />

contatto con il patrimonio, frutto delle generazioni passate, musicale-religioso del terr<strong>it</strong>orio<br />

siciliano e non.<br />

Il progetto è stato attuato nelle ore curriculari, dal mese di Novembre alla fine di Maggio,<br />

per due ore settimanali, nella giornata del lunedì. Il programma è stato svolto nelle sue linee<br />

generali secondo quanto previsto nella progettazione fissata all’inizio del corso e, per<br />

meglio attuare il lavoro, l’esperto incaricato, prof. Calà Scagl<strong>it</strong>ta Giacomo, ha adeguato il<br />

piano didattico alle capac<strong>it</strong>à e agli interessi dei singoli alunni, individualizzando al massimo<br />

l’insegnamento, per consentire il recupero dei meno dotati.<br />

Attraverso la pratica strumentale, i corsisti sono stati condotti a riconoscere i principali<br />

elementi della musica. Sono stati adoperati esercizi di scansione r<strong>it</strong>mica, esercizi melodici,<br />

solfeggi parlati e cantati, semplici melodie popolari esegu<strong>it</strong>e con il flauto dolce e<br />

accompagnate dalle basi musicali realizzate<br />

dal prof. Calà.<br />

La partecipazione degli alunni è stata viva<br />

e attiva e tutti si sono impegnati al meglio,<br />

secondo le loro att<strong>it</strong>udini naturali e, rispetto<br />

alla loro s<strong>it</strong>uazione di partenza, i risultati<br />

sono stati tali da consentire la realizzazione<br />

del CD audio, inciso giorno 29 Maggio, in<br />

un momento di continu<strong>it</strong>à tra gli alunni<br />

delle quinte e gli alunni della scuola<br />

secondaria di primo grado.<br />

A conclusione del progetto gli alunni hanno potuto esibirsi davanti ai gen<strong>it</strong>ori in un concerto<br />

di fine anno, giorno 9 <strong>Giugno</strong>, con i brani da loro studiati durante l’anno, suonati e cantati,<br />

ricevendo l’apprezzamento del Dirigente Scolastico e di tutti i presenti.<br />

Sicuramente è un’esperienza da ripetere, anche per gli altri alunni, perché il linguaggio<br />

musicale non è isolato dalle altre discipline, ma contribuisce, con esse, alla formazione<br />

psicologica, sociale e culturale della persona.<br />

43


CAPITIUM NEWS<br />

(a cura della classe III B della Scuola Primaria)<br />

USCITA DIDATTICA PRESSO LA CONTRADA “NOCERE”.<br />

A conclusione del progetto sull’ambiente per conoscere i corsi d’acqua del nostro terr<strong>it</strong>orio,<br />

realizzato nella classe III B della scuola Primaria, giorno 11 giugno, è stata effettuata un’usc<strong>it</strong>a per<br />

avere un riscontro su quello che si è appreso in classe.<br />

L’escursione è stata effettuata in contrada “Nocere” dove scorre il torrente Mattutino.<br />

L’esperienza diretta, come sempre, ha portato gli alunni a prendere contatto e ad interagire con la<br />

natura.<br />

Scendeva piano piano da una sorgente<br />

a poco a poco è diventato un torrente.<br />

Scendeva con forza il fiume<br />

portando con sè anche le piume.<br />

Scendeva veloce da una montagna<br />

finché arrivò il basso fino alla campagna.<br />

Pian piano arrivò nel mare<br />

tuffandosi dolce a sfumare.<br />

Grazie al fiume e al mare<br />

possiamo annaffiare, bere e nuotare.<br />

Scende il fiume<br />

Scendendo il fiume<br />

trascina le piume,<br />

i sassi la sabbia<br />

e anche la paglia.<br />

Trasforma il terreno,<br />

i campi e le rocce;<br />

d’estate scorre a gocce<br />

e vicino vivi sereno.<br />

44


CAPITIUM NEWS<br />

MINI OLIMPIADI <strong>2009</strong><br />

SCUOLA DELL’INFANZIA DI CAPIZZI<br />

11 GIUGNO <strong>2009</strong><br />

LE MINI OLIMPIADI<br />

Eccoci giunti a fine anno!<br />

Il gruppo docente della scuola dell'Infanzia ha optato per<br />

una nuova maniera di concludere il percorso iniziato lo<br />

scorso mese di Settembre.<br />

Tra le molteplici esperienze che la scuola dell'Infanzia offre<br />

al bambino, l'attiv<strong>it</strong>à motoria riveste un ruolo di<br />

fondamentale importanza.<br />

45


CAPITIUM NEWS<br />

Essa coinvolge l'individuo nella sua global<strong>it</strong>à divenendo la<br />

base portante di tutte le acquisizioni ...!<br />

Purtroppo, però, negli ultimi decenni, l'attiv<strong>it</strong>à fisica è<br />

andata sempre più riducendosi a vantaggio della<br />

sedentarietà, sia per gli adulti che per i bambini.<br />

Infatti, sempre più spesso, anche i piccoli trascorrono<br />

molte ore seduti davanti al computer, acquisendo<br />

ab<strong>it</strong>udine di v<strong>it</strong>a scorretta.<br />

Diversamente che in passato, in cui veniva valorizzato<br />

l'aspetto della drammatizzazione, a chiusura dell'anno<br />

scolastico 2008-09, a coronamento del segnato percorso<br />

didattico psicomotorio, è stata organizzata una<br />

manifestazione sportiva non agonistica :<br />

"LE MINI OLIMPIADI", durante la quale "i piccoli<br />

campioni ", si sono<br />

cimentati in olimpiadi<br />

a misura di bimbo, con<br />

tanto di premiazione<br />

finale.<br />

Il tutto si è svolto in un<br />

tratto della via Roma,<br />

davanti all'edificio<br />

della scuola<br />

Elementare.<br />

Come si evince dalle<br />

immagini la manifestazione è iniziata con una sfilata dalla<br />

scuola dell'Infanzia; alcuni bambini hanno portato la<br />

fiaccola olimpica e la bandiera tricolore. Infine si sono<br />

sussegu<strong>it</strong>e gare, saggi ginnici e canti.<br />

Ci auguriamo che i bimbi vi hanno fatto divertire.<br />

46


CAPITIUM NEWS<br />

Agonismo tra gli alunni della scuola secondaria di primo grado di Capizzi<br />

Anche alla fine di quest’anno scolastico si è svolta la cosiddetta “settimana sportiva”. Ormai<br />

da tempo gli alunni aspettavano con trepidazione le competizioni sportive, in modo da poter<br />

misurare, con i coetanei dell’altra sezione, il proprio livello tecnico-atletico raggiunto anche<br />

mediante la partecipazione alle attiv<strong>it</strong>à sportive extracurricolari.<br />

Il programma, modificato dalle avverse condizioni meteo, è stato il seguente:<br />

o lunedì 1 giugno torneo di pallavolo<br />

o mercoledì 3 giugno circu<strong>it</strong>o ginnico-sportivo e torneo di badminton<br />

o venerdì 12 giugno gare di corsa veloce<br />

Torneo di pallavolo<br />

La prima part<strong>it</strong>a del torneo di pallavolo, dove si affrontavano la classe I sez. B e la classe I<br />

sez. A ha visto primeggiare quest’ultima. La part<strong>it</strong>a, molto combattuta ed equilibrata, si è risolta al<br />

tie-break, dove gli alunni, nonostante la giovane età e minore esperienza in questo sport rispetto alle<br />

classi seconde e terze, hanno mostrato una buona pallavolo. Non ha potuto l’ottimo Antonio<br />

Steccato con splendide schiacciate dalla seconda linea tener fronte alla maggiore compattezza di<br />

squadra della I A per risolvere l’incontro.<br />

Senza storia è stata la seconda part<strong>it</strong>a, dove la classe II sez. B, schierando in campo gli<br />

alunni più in forma, ha rapidamente vinto l’incontro contro la II A che sportivamente ha fatto<br />

ruotare sul terreno di gioco tutti i componenti della squadra.<br />

La terza e ultima part<strong>it</strong>a del torneo ha visto v<strong>it</strong>toriosa la classe III sez. B che, grazie ad una<br />

serie di errori in fase iniziale della III A, ha preso il largo ed ha saputo gestire il vantaggio bissando<br />

così il successo dello scorso anno.<br />

Circu<strong>it</strong>o ginnico-sportivo<br />

Nella palestra della scuola secondaria di<br />

primo grado di Capizzi gli alunni (due maschi e<br />

due femmine per ogni classe) si sono confrontati<br />

in un circu<strong>it</strong>o ginnico-sportivo, dove hanno<br />

messo a frutto le proprie abil<strong>it</strong>à motorie apprese<br />

durante l’anno scolastico con le lezioni di<br />

Scienze motorie e sportive e tram<strong>it</strong>e la partecipazione alle attiv<strong>it</strong>à sportive extracurricolari. La<br />

prima sfida, tra bonus e penal<strong>it</strong>à, ha visto contrapporsi le squadre delle classi prime, a seguire si<br />

sono confrontate le classi seconde e per finire le classi terze.<br />

Sono tornati a casa con la medaglia al collo gli alunni della I A, quelli della II B e quelli<br />

della III B.<br />

Torneo di badminton<br />

La finale maschile ha visto trionfare, non senza difficoltà, l’alunno Nino Milia Marsioni<br />

47


CAPITIUM NEWS<br />

della III B sul più giovane, ma molto agguerr<strong>it</strong>o, Francesco Stanzù della II A che aveva eliminato in<br />

una lunga ed equilibrata semifinale il compagno di classe Innocenzo Stanzù, uno dei favor<strong>it</strong>i e forse<br />

il più abile nel gioco delle sedici piume.<br />

Non ha rispettato i pronostici neanche la finale femminile che ha visto v<strong>it</strong>toriosa Federica<br />

Giangrasso della II A, la quale, grazie ad un intenso e accurato allenamento, si è imposta sulla più<br />

quotata nonché più grande di età e centimetri (parecchi centimetri) Alba Pellegrino della III A.<br />

Gare di corsa veloce<br />

Le gare, grazie all’interessamento del sig. Nino Fazio, si sono svolte all’interno del campo<br />

sportivo di contrada San Giovanni in una bella giornata di sole. Numerosi gli alunni spettatori che<br />

hanno allegramente tifato per i compagni e riemp<strong>it</strong>o di colore i bordi del campo.<br />

Risultati femminili<br />

Classi I<br />

1. Mancuso Dominga<br />

2. Principato Vavo Jessica<br />

3. Fasolo Bennardo Giusy<br />

Classi II<br />

1. Merletto Tania<br />

2. P<strong>it</strong>talà Michela<br />

3. Ragalmuto Coffa Maria Concetta<br />

Classi III<br />

1. Pellegrino Prattella Milena<br />

2. Pellegrino Prattella Alba<br />

3. Testa Camillo Maria R<strong>it</strong>a<br />

Risultati maschili<br />

Classi I<br />

1. Pampanà Cichi Angelo<br />

2. Steccato Vattumè Antonio<br />

3. Iraci Tobbi Luigi<br />

Classi II<br />

1. Zuccarà Fabio<br />

2. Calandra Checco Giacomo<br />

3. Prestifilippo Cirimbolo Lino Marco<br />

Classi III<br />

1. Principato Trosso Giovanni<br />

2. Calandra Checco Giacomo Antonio<br />

3. Sarra Pistone Giacomo<br />

48


CAPITIUM NEWS<br />

NON SOLO LEGGERE, SCRIVERE E STUDIARE,<br />

MA ANCHE ATTIVITA’ RICREATIVE.<br />

In questo anno scolastico nella classe 2 а A si sono realizzate diverse attiv<strong>it</strong>à che<br />

hanno permesso agli alunni di conservare nella memoria esperienze costruttive e di<br />

grande valenza educativa.<br />

2 Ottobre 2008: “LA FESTA DEL NONNO”.<br />

Circa 35 nonni sono tornati per<br />

un giorno tra i banchi di scuola<br />

per essere festeggiati dai loro<br />

nipotini che attraverso poesie e<br />

filastrocche e consegna di un<br />

diploma di mer<strong>it</strong>o, hanno<br />

dimostrato il loro affetto e tutta la<br />

loro riconoscenza.<br />

7 Novembre 2008: Vis<strong>it</strong>a guidata a Catania per<br />

assistere alla rappresentazione<br />

teatrale “LA BELLA E LA<br />

BESTIA” presso l’Ambasciatori.<br />

Vis<strong>it</strong>a alle terme Achilliane nel<br />

Duomo e come di consuetudine<br />

passeggiata per la via Etnea. Gli<br />

alunni gradiscono molto questo<br />

appuntamento con il teatro che da<br />

un po’ di anni si ripete.<br />

19 Dicembre 2008: Musicol davanti al Presepe con la<br />

presenza dei gen<strong>it</strong>ori e la<br />

partecipazione straordinaria<br />

dell’esperto alla ch<strong>it</strong>arra Sig. Nicola<br />

Nasello. Gli alunni interpretano<br />

suggestive nenie natalizie dialettali<br />

locali e canzoni tradizionali<br />

accompagnate dalle corde della<br />

ch<strong>it</strong>arra.<br />

23 Febbraio <strong>2009</strong>: Sfilata di carnevale. Tematica<br />

elaborata dalla classe “U<br />

SPUSARIZZIU” di un tempo.<br />

Vestiario curato nei minimi<br />

particolari dai contorni originali<br />

dalla torta al fotografo, dagli<br />

anelli ai confetti hanno creato<br />

un’atmosfera spir<strong>it</strong>osa e bizzarra.<br />

49


CAPITIUM NEWS<br />

6 Aprile <strong>2009</strong>: Realizzazione del “CURUZZU”di<br />

pan di spagna nel rispetto<br />

dell’antica tradizione culinaria<br />

cap<strong>it</strong>ina. Gli alunni con la loro<br />

fantasia decorano “i curuzza” con<br />

la glassa.<br />

26 Aprile <strong>2009</strong>: Manifestazione di solidarietà a<br />

favore dei terremotati d’Abruzzo.<br />

Docenti e gen<strong>it</strong>ori si sbizzarriscono a<br />

preparare diverse tipologie di dolci<br />

per essere venduti nel cortile della<br />

scuola. La considerevole somma<br />

ricavata è stata devoluta alla Scuola<br />

di Poggio Picenze (AQ). L’intera<br />

manifestazione, nel contempo, è<br />

serv<strong>it</strong>a a trasmettere agli alunni<br />

nobili esempi di solidarietà.<br />

15 Maggio <strong>2009</strong>: Viaggio di istruzione a Messina<br />

– Villa S.Giovanni. Obiettivo<br />

principale: “Far conoscere agli<br />

alunni un mezzo di trasporto<br />

inconsueto: La nave”. Vivere<br />

esperienze extrascolastiche serve<br />

ad educare alla condivisione di<br />

esperienze formative. L’usc<strong>it</strong>a ha<br />

susc<strong>it</strong>ato grande entusiasmo a tutta<br />

la com<strong>it</strong>iva.<br />

Ottobre-Maggio: “Il Verde Scolastico”. Gli alunni<br />

continuano ad aver cura delle fioriere<br />

davanti la scuola, a loro assegnate<br />

sin dallo scorso anno scolastico. In<br />

autunno si interrano ciclamini e in<br />

primavera petunie, per sensibilizzare<br />

i bambini all’importanza della<br />

salvaguardia e del rispetto<br />

dell’ambiente.<br />

Tutte le attiv<strong>it</strong>à svolte nell’amb<strong>it</strong>o scolastico contribuiscono, certamente, a<br />

completare il bagaglio culturale e di esperienze dell’alunno, nonché a migliorare la<br />

qual<strong>it</strong>à della scuola che ancora una volta dimostra di non essere solo libri.<br />

50


Capizzi, 18 giugno <strong>2009</strong><br />

CAPITIUM NEWS<br />

Alla maestra Mariella<br />

Al maestro Giacomo<br />

Giorno per giorno, infaticabilmente, avete dissodato tanta<br />

terra e fatto tanti raccolti.<br />

Vi siete sacrificati, ma avete sempre tenuto conto anche dei<br />

nostri sacrifici e ci avete premiati, tutti, con il vostro<br />

affetto, ma anche con le ansie e le gioie che in tanti momenti<br />

abbiamo provato insieme.<br />

Saranno questi i ricordi che archivieremo nella memoria del<br />

nostro cuore di bambini, insieme ai sani principi e al buon<br />

esempio che ci hanno trasformati in ragazzini dei quali,<br />

speriamo, potrete essere sempre orgogliosi.<br />

Per la vostra dedizione e per tutto ciò che le nostre parole<br />

non sanno dire un Grazie di cuore.<br />

I I vostri vostri piccoli piccoli alunni.<br />

alunni.<br />

MAESTRI, MAESTRI, MAESTRI, MAESTRI, ESSERE ESSERE ESSERE ESSERE STATI STATI STATI STATI VOSTRI VOSTRI VOSTRI VOSTRI ALUNNI ALUNNI ALUNNI ALUNNI E’ E’ E’ E’ STATO STAT STAT STATO<br />

O O UN UN UN UN PRIVILEGIO…<br />

PRIVILEGIO…<br />

PRIVILEGIO…<br />

PRIVILEGIO…<br />

Cari maestri<br />

Mancano tre giorni alla fine della scuola, vorremmo tanto che il giorno dodici non<br />

arrivasse mai. Però il tempo non si può fermare.<br />

E’ destino di ogni bambino lasciare i propri maestri. Speriamo di aver lasciato un buon<br />

ricordo, anche per i bambini che verranno in questa scuola, e che hanno la fortuna di<br />

incontrare i maestri più cari del mondo. Grazie per questi cinque anni passati insieme. Le<br />

scuole medie stanno per arrivare e vi vogliamo salutare. Ci resteranno molti ricordi, belli e<br />

brutti della nostra scuola elementare, e soprattutto dei nostri maestri. Ci avete insegnato a<br />

leggere, a scrivere, a studiare, a ripassare e dimostrato molta pazienza regalandoci molte<br />

emozioni. Vi vogliamo bene, grazie per questi anni insieme, grazie anche da parte di<br />

Antonio Ragalmuto che oggi non è qua a festeggiare con noi, perché anche lui avrebbe<br />

voluto essere qui, ma le circostanze della v<strong>it</strong>a lo hanno allontanato da noi.<br />

Ora non ci resta che salutarci<br />

Grazie Maestri<br />

Non ci scorderemo mai di voi.<br />

Gli alunni della V^ B<br />

Anno scolastico 2008/<strong>2009</strong><br />

51


CAPITIUM NEWS<br />

Cara maestra, mentre tu oggi, all’usc<strong>it</strong>a della scuola,<br />

parlavi con la mamma, io ero lì in quell’angolo, ad<br />

un metro di distanza, con il mio zainetto e poca<br />

voglia di andare a mangiare.<br />

Voi certo sapevate che io ero lì, eppure io non c’ero<br />

per voi due, neanch’io avrei voluto esserci.<br />

Avrei voluto che vi fosse un bel buchetto nel<br />

pavimento e calarmici dentro silenziosamente, non<br />

perché mi sentivo umiliato e triste, no,semplicemente perché già sapevo tutto.<br />

“È svogliato, distratto e lentissimo,” tu hai detto alla mamma. Forse lei voleva<br />

dirti: “Lo so”, invece ha detto: “Che cosa devo fare?”.<br />

Le tremava la voce, era umiliata e stizz<strong>it</strong>a, spenta.<br />

“Deve farlo studiare!” hai risposto tu, sicura.<br />

“L’hai fermata per quello, appena l’hai vista?”<br />

Le mamme, si sa, devono far studiare i bambini, e se non ci riescono peggio per<br />

loro.<br />

“Lo faccio studiare tutti i giorni, non va mai fuori a giocare…” ha risposto la<br />

mamma aggiustandosi il foulard intorno al collo.<br />

“Questo non basta” ribattè la maestra “deve anche sollec<strong>it</strong>arlo, farlo leggere<br />

soprattutto, legge come un bambino di prima”.<br />

“Va bene” ha detto gelidamente la mamma; si sentiva che era nervosa, tu l’hai<br />

sent<strong>it</strong>o?”<br />

Poi rivolta a me disse: “A casa faremo i conti!”<br />

A casa la mamma alzò la voce, urlò, mi disse cose infelici, ecco cosa mi predicò:<br />

52


CAPITIUM NEWS<br />

“ Ecco vedi la maestra se la prende con me, e cosa c’entro io? Io faccio tutto il<br />

possibile con te, ma la maestra non ci crede, si, crede che basta tenerti su una sedia ;<br />

con tutto quello che faccio per te, vedi che figura mi fai fare… e pensare che ti<br />

compro tante cose, ti porto anche al mare; ma che cosa vuoi da me? Perché non fai<br />

il tuo dovere e basta? Perchè non fai i comp<strong>it</strong>i così ti togli dai piedi e vai a<br />

giocare? Perché mi fai chiamare dalla maestra? Cosa ti credi che mi diverta?<br />

Finiscila di farmi disperare… lo dirò a tuo padre!”<br />

“Maestra lo credi almeno tu che io non voglio far disperare nessuno? Io voglio<br />

fare i comp<strong>it</strong>i ma la penna è pesante, il pensiero mi scappa sempre, non riesco a<br />

tenerlo fermo, anche le mie orecchie non mi obbediscono. Sono piene di rumori…<br />

sento le urla di papà e se la mamma gli dice che tu l’hai chiamata, mio papà<br />

esplode: “Lo sapevo, io vi mantengo tutti e tu non sei nemmeno capace di far fare i<br />

comp<strong>it</strong>i a tuo figlio, SEI LA ROVINA DI TUO FIGLIO, HO PROPRIO<br />

PAURA CHE SIA UGUALE A TE.” Allora la mamma fa proprio come me:<br />

TACE.<br />

Il papà qualche volta mi dice: “Fammi vedere i quaderni.” Allora è la mamma che<br />

lo mette sulla pista e mi dice: ”Tira fuori il quaderno e fagli vedere quanti pasticci<br />

hai fatto!” Allora papà mi strappa la pagina e mi dice urlando: “Adesso ti do<br />

mezz’ora per rifare il comp<strong>it</strong>o!” Ed io dopo cena sono lì con il comp<strong>it</strong>o da rifare.<br />

Rifaccio il comp<strong>it</strong>o, tu maestra mi dici bravo ma forse perché sai che il papà me ne<br />

ha fatto un pezzo. Lo sai, maestra, si è vero me l’ha fatto papà però mi disse con<br />

voce burbera: “Non “Non riuscirai riuscirai mai mai mai in in in niente niente nella nella v<strong>it</strong>a!”<br />

v<strong>it</strong>a!”<br />

Con affetto<br />

Il tuo alunno<br />

N.B. NIENTE DI PIÙ DEPLOREVOLE E ANTIEDUCATIVO IL<br />

PORGERSI IN QUESTO MODO AI PROPRI FIGLI:<br />

RIFLETTIAMO E CERCHIAMO DI CAMBIARE IL NOSTRO<br />

CODICE LINGUISTICO.<br />

53


CAPITIUM NEWS<br />

Il programma operativo nazionale “Ricerca scientifica<br />

sviluppo tecnologico alta formazione 2007/2013” (PON<br />

ricerca cofinanziata, interventi a favore delle regioni<br />

Italiane in r<strong>it</strong>ardo di sviluppo), fra cui la Sicilia, ha come<br />

obiettivo generale quello di rafforzare la capac<strong>it</strong>à di<br />

ricerca e innovazione del sistema meridionale per<br />

renderne<br />

più<br />

moderna la struttura, migliorando l’alta formazione e<br />

qualificarne l’occupazione.<br />

Vista la delibera del Collegio dei docenti del 27/01/09 e<br />

del Consiglio d’ist<strong>it</strong>uto del 12/02/09, anche il nostro<br />

Ist<strong>it</strong>uto Comprensivo si è attivato per usufruire del<br />

suddetto PON.<br />

In particolare è stato già avviato il modulo F1 alunni<br />

che<br />

comprende il laboratorio musicale, artistico e motorio.<br />

L’11/06/09 è stato avviato anche il modulo F1 rivolto<br />

ai gen<strong>it</strong>ori per la durata di sessanta ore che sarà<br />

presieduto da esperti esterni, psico pedagogisti.<br />

In tali incontri<br />

si affrontano<br />

le seguenti<br />

tematiche:<br />

- acquisire conoscenze in mer<strong>it</strong>o ai disturbi dell’apprendimento<br />

per riconoscere s<strong>it</strong>uazioni a rischio;<br />

- gestire i disturbi dell’apprendimento;<br />

- conoscere e utilizzare strumenti specifici di valutazione e di<br />

intervento;<br />

- promuovere la conoscenza del fenomeno del bullismo.<br />

Ancora da concordare, invece, la data per l’avvio dei moduli<br />

B4 e D1 per l’informatica di 1° e 2° livello rivolto ai docenti.<br />

Per quanto riguarda il modulo già avviato ( F1 alunni) si è scelto di realizzarlo con gli alunni delle classi<br />

quarte e quinte della scuola Primaria.<br />

Sono stati formati tre gruppi misti che ruoteranno, a turno, in tutti e tre i laboratori, coadiuvati da esperti<br />

esterni qualificati, affiancati da Tutor scelti tra i docenti dell’Ist<strong>it</strong>uto Comprensivo.<br />

Tutto il modulo avrà una durata complessiva di sessanta ore e a conclusione si chiuderà con una<br />

manifestazione nella quale gli alunni saranno “i protagonisti”. In tale occasione renderanno partecipi<br />

tutti, degli aspetti più significativi e interessanti delle attiv<strong>it</strong>à svolte, con l’esposizione e la<br />

rappresentazione del lavoro realizzato.<br />

Tenuto conto della realtà cap<strong>it</strong>ina che non presenta, chiuso l’anno scolastico, attiv<strong>it</strong>à alternative con le<br />

quali i bambini possano spendere costruttivamente il proprio tempo, si è r<strong>it</strong>enuto opportuno realizzare i<br />

PON nel periodo post-scuola e nelle giornate di sabato.<br />

La partecipazione massiccia e l’entusiasmo mostrato dagli alunni, nei primi incontri, ci hanno resi<br />

consapevoli della valid<strong>it</strong>à delle scelte effettuate.<br />

54


CAPITIUM NEWS<br />

MANIFESTAZIONE P.O.N. 30 GIUGNO <strong>2009</strong><br />

Si conclude in bellezza l’anno scolastico con una manifestazione<br />

nel Parco Robinson (s<strong>it</strong>uato nella parte retrostante della scuola<br />

Elementare) alla presenza del nostro Dirigente Prof. Mimmo<br />

Bonanno Conti, del Sindaco Arch. Leonardo Principato Trosso e<br />

del Presidente del Consiglio d’Ist<strong>it</strong>uto Sig.ra Marisa Schillaci<br />

relativa al P.O.N. dal t<strong>it</strong>olo “Mani libere”.<br />

La manifestazione conclude un progetto, avviato ad Aprile per le<br />

quarte e le quinte della Scuola Primaria, che è stato un’occasione<br />

per i bambini di conoscere e utilizzare tre importantissimi<br />

linguaggi universali: la musica, la p<strong>it</strong>tura e il linguaggio corporeo.<br />

E’ importante infatti che essi siano in grado di percepire queste tre magnifiche forme d’arte<br />

come “possibil<strong>it</strong>à”: una via d’usc<strong>it</strong>a da un modo di essere impastato da dinamiche fuorvianti che<br />

spesso la società propone e da schemi preconfezionati<br />

e non codificati rimandati dai mass-media, i quali, per<br />

definizione, tendono a massificare l’essenza di ogni<br />

individuo.<br />

L’intento principale è stato proprio quello di<br />

personalizzare le esperienze, consentendo a ciascun<br />

bambino di comunicarle non solo attraverso la parola,<br />

ma con la “libertà” proposta dal suono, dal<br />

movimento e dal colore, dando così loro modo di<br />

percepire questi ultimi come mezzi di espressione<br />

validi, non riconducibili ad un solo codice. Tutte le iniziative hanno voluto incentivare un rapporto<br />

creativo con il mondo artistico, attraverso percorsi didattici ed educativi che hanno consent<strong>it</strong>o ai<br />

piccoli protagonisti di apprendere mediante “il fare”.<br />

Le attiv<strong>it</strong>à proposte non sono state quindi finalizzate a formare giovani artisti, ma hanno sugger<strong>it</strong>o<br />

chiavi di lettura utili ad aprire nuove porte e a sviluppare una coscienza cr<strong>it</strong>ica nei confronti della<br />

realtà.<br />

Il laboratorio è stato lo strumento che ha consent<strong>it</strong>o<br />

l’avvicinamento a queste forme d’arte e gli incontri hanno<br />

avuto come principale obiettivo quello di insegnare che in<br />

fondo l’arte non ha regole fisse da rispettare, ma un unico<br />

fondamentale principio: sentirsi “liberi” di esprimere se<br />

stessi senza timori, imparando a scaricare le ansie e<br />

l’aggressiv<strong>it</strong>à in un divertimento “sano”, che avvicini<br />

sempre più alla vera libertà. E’ stato anche un importante<br />

momento di convivenza con gli altri, che ha permesso ad<br />

ognuno di comunicare il proprio modo di essere al gruppo<br />

sentendosi gratificato, attraverso l’esplorazione, la manipolazione e l’elaborazione creativa.<br />

Possiamo quindi definirla un’indimenticabile esperienza che ha dato l’opportun<strong>it</strong>à, non solo<br />

ai bambini, ma a tutti coloro che ne hanno preso parte, di comprendere quanto sia utile ed<br />

importante non rimanere intrappolati nel pragmatismo che caratterizza la società odierna. Infatti,<br />

ogni proposta, sia musicale, che p<strong>it</strong>torica o motoria, ha trovato la sua ispirazione ed ha attinto<br />

direttamente dalla fantasia dei bambini affinché essi potessero liberarsi da schemi fissi e godere<br />

così di questi momenti, che più che essere concentrati sul “bel risultato” miravano alla ricerca<br />

instancabile di soddisfazione e all’accrescimento della sicurezza e dell’autostima.<br />

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CAPITIUM NEWS<br />

GIORNALINO SCOLASTICO REDATTO DALL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPIZZI

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