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Giugno 2009 - istitutocomprensivocapizzi.it

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CAPITIUM NEWS<br />

Il cucchiaio<br />

(a cura di Nino Mallaci Bocchio)<br />

Capizzi, 1972<br />

In paese il clima era deprimente, una tempesta si era abbattuta sulla zona e cosi in tutte le<br />

vie, ed in ogni casa regnava un buio pesto. I fili elettrici si erano spezzati e le valvole<br />

fulminate.<br />

Via Roma sembrava un viale da camposanto, mancavano solo i pioppi e le tombe per<br />

potersi immedesimare nella realtà.<br />

Voglio che sia ben chiaro e che si sappia che tutto quanto vi sto raccontando non è fantasia<br />

bensì pura realtà.<br />

A Capizzi, paesino agricolo in provincia di Messina s<strong>it</strong>uato ai piedi dei monti Nebrodi, non<br />

è raro che, nonostante fosse il periodo di primavera, il tempo si manifestasse così umido e<br />

freddo.<br />

In via Roma viveva un anziano signore, da tutti conosciuto col t<strong>it</strong>olo di Sir Pippinu u<br />

mulinaru per via del suo mestiere di mugnaio.<br />

Il Sir Peppinu u Bocchio (era questo il suo vero secondo cognome) quella sera appariva<br />

molto diverso dal sol<strong>it</strong>o; generalmente era triste e solo, normale per un uomo della sua<br />

vecchia età.<br />

La sua compagna era venuta a mancare da<br />

poco tempo, le quattro figlie femmine si<br />

erano tutte sposate e perciò vivevano per<br />

conto loro; l’unico figlio maschio, Nino, si<br />

era allontanato da casa in cerca di un<br />

lavoro dign<strong>it</strong>oso che a quei tempi Capizzi<br />

non gli poteva offrire. Ed è stato appunto<br />

il r<strong>it</strong>orno a casa di questo figlio, che nel<br />

frattempo si era fatta una propria famiglia,<br />

con moglie e due figli maschi che aveva<br />

cambiato l’umore del vecchio Sir Peppino.<br />

Nella vecchia cucina l’anziano signore,<br />

seduto su una malandata sedia di vimini, poco distante dall’affumicato focolaio, si<br />

impegnava a far cuocere in un altrettanto affumicato paiolo di rame, la famosa farinata (o<br />

polenta).<br />

Tutto l’ambiente era pieno di fumo, tanto da sembrare una fornace dove ci cuociono i<br />

mattoni anziché una cucina di casa. L’anziano signore, mentre girava e curava la polenta<br />

tutto d’un tratto prese da uno sgangherato cassettone un quadernaccio giallastro e tutto<br />

stropicciato e con l’aiuto di una candela si mise a leggere. Spesso si fermava e med<strong>it</strong>ava<br />

come se dai fogli scr<strong>it</strong>ti dovesse venire fuori un grande mistero, un enorme segreto.<br />

I suoi cari stavano li allib<strong>it</strong>i e aspettavano a bocca aperta la sorpresa, specialmente i due<br />

nipotini di dieci e otto anni: non immaginavano cosa da li a poco sarebbe accaduto.<br />

Nel frattempo la polenta si era un po’ bruciata e quell’odore di fumo dimezzò l’appet<strong>it</strong>o a<br />

tutti. Finalmente il nonno si mise a leggere il suo diario sped<strong>it</strong>amente: era una sua biografia,<br />

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