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Giugno 2009 - istitutocomprensivocapizzi.it

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CAPITIUM NEWS<br />

VI PROPONIAMO DUE PICCOLE RELAZIONI SU QUESTO<br />

TEMA DI GRANDE ATTUALITA’<br />

Immigrati...disgrazia o arricchimento?<br />

Negli ultimi anni si è assist<strong>it</strong>o ad un forte aumento del fenomeno dell'immigrazione clandestina,<br />

riconducibile per lo più al differente grado di benessere tra stati in via di sviluppo e stati sviluppati. La<br />

maggior parte dei clandestini, infatti, proviene da paesi in cui le condizioni sociali non sono favorevoli allo<br />

sviluppo dell'economia e alla possibil<strong>it</strong>à di condurre una v<strong>it</strong>a normale. Il rapporto con i clandestini è più che<br />

mai difficile e contradd<strong>it</strong>torio, infatti quasi la total<strong>it</strong>à della popolazione pensa che gli immigrati siano la<br />

principale causa di insicurezza non solo dal punto di vista dell'ordine pubblico, ma anche sociale perchè<br />

fanno aumentare i tassi di disoccupazione. Eppure questa povera gente viene sfruttata da noi, gente<br />

benestante, per fare i lavori più umili spesso anche in pessime condizioni. Invece dovremmo pensare che gli<br />

immigrati sono un arricchimento culturale per la nostra società, dato che ci definiamo "multietnici".<br />

Ideologicamente nessuno si r<strong>it</strong>iene razzista ma poi all'atto pratico ce ne usciamo con delle frasi del tipo: "ma<br />

fanno puzza, ma portano malattie, ma sporcano, ma rubano e si comportano male...ecc". Può essere pure che<br />

qualcuno di questi si comporti così ma non vuol dire che bisogna pensare questo di tutti gli altri, perchè<br />

alcuni sono brava gente, padri di famiglia che cercano con poco di guadagnare il necessario per vivere.<br />

Questo dovrebbe farci riflettere sulla s<strong>it</strong>uazione in cui ci troviamo e cercare di trovare un equilibro tra chi<br />

arriva nel paese da immigrato e chi ab<strong>it</strong>a nel paese stesso, pensando l'immigrato non come una disgrazia per<br />

il paese in cui arriva, ma come arricchimento per la società perchè mettendo a contatto diversi modi di vivere<br />

si riesce anche a stare meglio con gli altri.<br />

Immigrati: sì o no?<br />

L'immigrazione è un fenomeno che ha interessato intere popolazioni e anche l'Italia, all'inizio del<br />

'900, ha visto intere famiglie spostarsi verso altre nazioni europee o continenti. Oggi è il nostro<br />

paese la meta di c<strong>it</strong>tadini poveri come senegalesi, albanesi, slavi e rumeni. L'Italia viene raggiunta<br />

con mezzi di fortuna, mettendo a repentaglio la propria v<strong>it</strong>a con la speranza di un futuro migliore.<br />

Questi uomini, una volta raggiunta l'Italia cosa sperano di trovare? Soldi, fortuna, lavoro, e chissà,<br />

forse anche una v<strong>it</strong>a migliore. Sanno di essere clandestini, sanno di trovarsi nell'illegal<strong>it</strong>à, devono<br />

sempre fuggire e nascondersi... ma da che cosa? Da uno Stato che nega loro il dir<strong>it</strong>to alla v<strong>it</strong>a e che<br />

non li considera degli esseri umani? Esistono leggi, ma come fare per dimostrare di essere alla<br />

ricerca di un lavoro, anche umile? Sia lo Stato che gli extra-comun<strong>it</strong>ari hanno le proprie ragioni, ma<br />

mettersi d'accordo è difficile. L'opinione pubblica, dopo i recenti avvenimenti di cronaca, è<br />

favorevole all'espulsione immediata o al carcere a v<strong>it</strong>a per coloro che trasgrediscono le leggi. Ma è<br />

questa la soluzione da prendere? Sacco e Vanzetti erano Italiani immigrati in America e condannati<br />

per un assassinio che, i fatti rivis<strong>it</strong>ati hanno poi dimostrato, non hanno mai commesso ma sono<br />

diventati i capri espiatori di un'etnia mal accettata in quegli anni. Un accordo potrebbe realizzarsi se<br />

fossero presenti sul terr<strong>it</strong>orio più centri di accoglienza per gli immigrati, dove metter a loro<br />

disposizione chi sappia ascoltarli ed indirizzarli verso la legal<strong>it</strong>à. Occorre rispettare la loro cultura e<br />

religione in modo che possano continuare ad avere una propria dign<strong>it</strong>à e non considerarli sfortunati<br />

e rifiutati perchè provenienti da paesi "poveri". Ogni società deve aiutare i c<strong>it</strong>tadini che lo<br />

richiedono, chi vuole essere nazionalista rischia di considerarsi superiore. Le paure, i timori e<br />

l'insicurezza sociale possono risolversi tranquillamente attraverso un nuovo slancio verso la<br />

solidarietà e la normale accoglienza.<br />

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