Giugno 2009 - istitutocomprensivocapizzi.it

CAPITIUM NEWS
Internet: è proprio un bene?
C'è un grave problema da risolvere nei
prossimi anni. Internet ha assorbito tutto,
perfino i libri si possono leggere in rete. Il
problema non è da poco: che fine faranno le
case editrici? Che fine farà la carta, che ha
resistito per secoli? Si stanno cercando di
mettere su internet anche i libri scolastici per
dare la possibilità agli studenti di ridurre le
spese che devono affrontare ogni anno. L'iniziativa però porta dietro di sé
una scia di conseguenze non da poco, le case editrici di libri scolastici stanno
andando verso il fallimento. Siamo così sicuri che internet sia un bene? Con le
case editrici internet si sta portando via moltissimi dipendenti di queste che
da un giorno all'altro si ritroveranno senza lavoro. Per non parlare dei grandi
romanzi che hanno fatto la storia. Chi è che si immagina i sublimi versi della
“Divina Commedia” riportati in freddi caratteri
che scorrono su una gelida pagina virtuale di
uno schermo piatto. Quali sentimenti possono
scaturire? Avranno più lo stesso significato?
Per non parlare della splendida poesia di
Ungaretti dal titolo “SOLDATI” “Si sta come
d'autunno sugli alberi le foglie”. Che
significato avrà quella poesia scritta con un
lapis su un pezzo di carta in una trincea durante i bombardamenti, ora
impressa nel freddo monitor di un computer? Come si potranno tramandare
questi versi immortali su internet? Sono arrivati fino a noi sulla carta, come
arriveranno alle generazioni future? Internet durerà? E per quanto? Sono
tante le domande cui dobbiamo rispondere. Dobbiamo valutare seriamente se
internet diventerà e potrà essere un degno sostituto della carta. Forse no.
Nulla potrà sostituire la carta consumata da centinaia di mani che hanno
sfogliato le immortali pagine di Omero e Dante, che hanno sentito sotto di
loro vivere quelle parole, quei sentimenti. Non può l'uomo volare e sognare
se è seduto su una scrivania davanti a un computer che lo guarda immobile.
Lo può fare quell'uomo seduto su un prato con un libro in mano, accarezzato
dal vento mentre contempla: “(...) uno spirito soave pien d'amore che va
dicendo a l'anima: Sospira.”
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