orizzonten7
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Mensile di<br />
attualità e cultura<br />
Anno 1 N. 7<br />
Settembre 2014<br />
MIRIANA GIUSTOLISI<br />
espressività mediterranea<br />
castelli d’italia<br />
il castello di<br />
gioia del colle<br />
Seconda puntata sulla<br />
storia e le leggende di un<br />
castello di Federico II<br />
un occhio in cucina<br />
Baccalà con pelle<br />
croccante su crema di ceci.<br />
Una ricetta di Max Mariola, chef<br />
di Gambero Rosso Channel.<br />
lIBARNA<br />
Fasti e decadenza di una<br />
città romana in<br />
provincia di Alessandria.<br />
il falso film sulla<br />
autopsia dell’alieno<br />
Ultima puntata su un film<br />
costruito a tavolino, che ha<br />
shoccato tutto il mondo.<br />
I grandi della fotografia: FREDERICK SOMMER
2 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 3
prossima apertura<br />
Informatica, Hardware e Software<br />
Audiovideo, Cavi e Accessori<br />
Sicurezza e Domotica, Antennistica<br />
Caraudio, Illuminazione<br />
Assistenza Tecnica e Consulenza Informatica<br />
per Personal Computer, Reti, Sicurezza Pc,<br />
Wireless e Server<br />
70010 casamassima (BA) - via Francesco Lapenna 25<br />
www. sefraelettronica.com<br />
info@sefraelettronica.com
IN PRIMO PIANO<br />
8 Miriana Giustolisi<br />
espressività mediterranea.<br />
10 Aspiranti modelle<br />
TFP e TFCD<br />
16 I Castelli d’Italia<br />
Il castello di Gioia del Colle.<br />
seconda parte<br />
cultura<br />
20 Libarna: antica città romana<br />
in provincia di Alessandria<br />
30 Il falso film sull’autopsia<br />
del’alieno - Ultima parte<br />
40 I grandi della fotografia:<br />
Frederick Sommer<br />
notizie e curiosità<br />
26 I tre briganti di Torre Navarino.<br />
38 Consumatori:<br />
l’unione fa la forza<br />
rubriche<br />
44 Fotografando<br />
46 Un occhio in cucina<br />
Baccalà con pelle croccante<br />
su crema di ceci.<br />
48 Lo sapevate che<br />
Il lampascione.<br />
51 Oroscopo del mese.<br />
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna<br />
parte della pubblicazione può essere<br />
riprodotta, rielaborata o diffusa senza<br />
espressa autorizzazione. della Direzione.<br />
Le opinioni espresse negli articoli<br />
impegnano solo gli autori e non coinvolgono<br />
né rappresentano il pensiero<br />
della Direzione.<br />
EDITORIALE<br />
Siamo ormai a settembre; inizia il percorso verso<br />
la stagione più fredda, l’estate è alle spalle, posto che<br />
di estate quest’anno si possa parlare, e questo tempo<br />
grigio cancella d’un colpo le vacanze, parlando già di<br />
attività, di progetti e di cose da fare. E in Orizzonte<br />
Magazine di progetti ne abbiamo tanti; ve li riveleremo<br />
di volta in volta ma fin d’ora possiamo anticipare che si<br />
tratterà di novità interessanti e coinvolgenti, che non<br />
mancheranno di stuzzicare la vostra attenzione.<br />
Intanto voglio iniziare questo numero con alcune<br />
citazioni di un grande fotografo del passato, Frederick<br />
Sommer, che nella sua carriera non ha avuto bisogno<br />
di maestri per perfezionare la sua professionalità e la<br />
sua passione per la scrittura di luce. Fu un autodidatta,<br />
e dalle sue citazioni si comprende come l’arte sia una<br />
combinazione di stimoli che partono dal cuore...<br />
“Il campo di azione di una fotografia dovrebbe essere<br />
quella scacchiera del cuore e della mente, su cui<br />
la poesia e l’arte hanno da sempre operato”…<br />
“L’arte non è arbitraria. Un bel dipinto non è lì per<br />
caso, non è arrivato per caso. Siamo sensibili alle tonalità.<br />
La più piccola modifica della tonalità interessa la<br />
struttura. Alcune cose devono essere piuttosto grandi,<br />
ma l’eleganza sta nella presentazione di cose nelle<br />
loro dimensioni minime”…<br />
”L’unico modo per capire qualcosa è quello di trovarsi<br />
di fronte a qualcosa che è difficile da capire”.<br />
In sostanza l’Arte, quella vera, non ha maestri né<br />
scuole, solo passione nel realizzare; ed è da questa<br />
passione che scaturiscono opere e creazioni che hanno<br />
il senso dell’Arte poiché provengono dal cuore e<br />
dalla mente.<br />
Naturalmente anche in questo numero, oltre alla<br />
consueta attenzione riservata a cultura e attualità, si<br />
parla di fotografia e, in particolare, del progetto “Nuovi<br />
Volti all’Orizzonte” che la nostra rivista ha voluto<br />
e realizzato. Il volto nuovo sorto all’orizzonte di settembre<br />
è quello di Miriana, una spendida ragazza dai<br />
lineamenti mediterranei e dallo sguardo intenso a cui<br />
abbiamo dedicato la copertina di questo numero.<br />
Buona lettura.<br />
Orizzonte Magazine<br />
Mensile di attualità e cultura<br />
Anno 1 n.7 - Settembre 2014<br />
Reg. trib. di Bari n° 19/2014<br />
Franco Ardito<br />
Direttore Responsabile<br />
Angelo Ferri<br />
Direttore Editoriale<br />
Redazione<br />
via Isonzo, 6 - 70010 Adelfia (BA)<br />
tel.: 080 4591214<br />
e-mail: orizzonte-magazine@libero.it<br />
www.orizzontemagazine.it<br />
La collaborazione avviene su invito.<br />
Articoli e materiali non si restituiscono.<br />
La Direzione si riserva di adattare<br />
testi, illustrazioni e fotografie alle<br />
esigenze della pubblicazione.<br />
Articoli e immagini vanno inviati per e-<br />
mail a: orizzonti-magazine@libero.it<br />
Gli articoli dovranno pervenire in<br />
formato doc o docx e le immagini in<br />
formato jpeg, con una risoluzione<br />
non inferiore a 300 ppi.<br />
6 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 7
Le foto del servizio sono di Angelo Ferri Ph<br />
Miriana Giustolisi<br />
espressività mediterranea<br />
di Angelo Ferri<br />
U<br />
n intenso sguardo<br />
mediterraneo, che<br />
lascia trasparire un<br />
carattere fermo e<br />
deciso, è la prima caratteristica<br />
di questa giovanissima modella<br />
di origini siciliane, nata a Siracusa<br />
ma da un paio d’anni trasferitasi<br />
a Castellaneta, in Provincia di Taranto.<br />
Miriana Giustolisi, diciassette anni<br />
da compiere, 1,70 di altezza e<br />
un fisico ben proporzionato taglia<br />
40, fino a poco tempo fa non<br />
pensava minimamente di affrontare<br />
la fotocamera come fotomodella;<br />
da piccola il suo sogno nel<br />
cassetto era di fare l’astronauta,<br />
un sogno svanito col tempo, come<br />
sempre accade per le fantasie<br />
infantili quando con gli anni si<br />
comincia a valutare la realtà con<br />
maggiore attenzione. Dopo le<br />
scuole medie Miriana s’iscrive ad<br />
un Istituto Superiore ad indirizzo<br />
Ragioneria, che frequenta diligentemente<br />
fino all’attuale terzo anno;<br />
nel frattempo il suo fisico si<br />
va trasformando, e lo specchio le<br />
suggerisce che forse nel mondo<br />
della moda potrebbe ben figurare.<br />
L’idea comincia a farsi largo<br />
nella mente; la prospettiva le piace,<br />
viene a conoscenza del progetto<br />
“Volti Nuovi all’Orizzonte”<br />
e decide di candidarsi.<br />
La fotocamera le dà ragione: il<br />
suo sguardo penetrante, il modo<br />
di proporsi all’obiettivo con naturalezza<br />
ma anche con un pizzico<br />
di ritrosia, l’autenticità degli atteggiamenti<br />
riflessa dagli scatti sono<br />
tutti segni delle sue potenzialità,<br />
emerse fin dalle prime pose. Miriana<br />
è una nuova scoperta emersa<br />
dalla selezione nell’ambito del<br />
progetto “Nuovi Volti all’Orizzonte”,<br />
che la nostra rivista ha<br />
inteso per individuare personalità<br />
in grado d’intraprendere la difficile<br />
carriera nell’ambito della comunicazione<br />
e dell’immagine.<br />
8 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 9
modella: Linda Camuso<br />
fotografo: Massimiliani Di Dio<br />
art director: Fabrizio Capra<br />
TFP E TFCD<br />
UNO STRUMENTO INTERESSANTE<br />
SE USATO CON MODERAZIONE<br />
di Fabrizio Capra<br />
“L<br />
avori in TF?”, “Fai servizi<br />
in TF?”, “Sei disponibile<br />
in TF?”, “Io<br />
lavoro solo in TF”…<br />
TF è diventata ormai una sigla di<br />
uso comune nel rapporto tra fotomodella<br />
e fotografo, ed è inserita,<br />
da entrambe le parti, in qualsiasi<br />
tipo di richiesta.<br />
Ma che cos’è il TF? In pratica si<br />
tratta di un rapporto di collaborazione<br />
a tutti gli effetti, in cui le<br />
due professionalità si compensano;<br />
pertanto non bisogna considerarlo<br />
un lavoro a titolo gratuito<br />
ma un vero e proprio scambio di<br />
professionalità.<br />
Il TF si suddivide in due tipologie:<br />
TFP e TFCD. Il TFP - Time For<br />
Print - è l’uso secondo il quale<br />
una modella posa per un fotografo<br />
e in cambio riceve le stampe,<br />
di alta qualità e formato massimo<br />
A4, di alcune fotografie dello shooting,<br />
solitamente in un numero<br />
variabile tra i cinque e i dieci scatti<br />
che il fotografo ritiene pubblicabili,<br />
affinché la ragazza le possa<br />
utilizzare per il proprio portfolio.<br />
Il TFCD - Time For CD – diffusosi<br />
con l’era della fotografia digitale,<br />
prevede che la modella, anziché<br />
le stampe, riceva un CD-ROM<br />
con l’insieme di tutti gli scatti.<br />
Questo sistema è particolarmente<br />
diffuso tra gli aspiranti fotografi<br />
e le aspiranti fotomodelle: se non<br />
si è conosciuti, o non si ha esperienza,<br />
chiedere un corrispettivo<br />
significa per la fotomodella non<br />
trovare lavoro e per un fotografo<br />
andare incontro a perdite nette<br />
difficilmente bilanciabili in tempi<br />
brevi.<br />
TFP e TFCD sono, però, formule<br />
utilizzate anche da fotografi e<br />
fotomodelle affermati; i motivi<br />
possono essere diversi e vanno<br />
dalla ricerca di nuovi volti alla realizzazione<br />
di progetti particolari<br />
che possono portare un<br />
vantaggio ad entrambi.<br />
In ogni caso, accordandosi<br />
per una delle due formule,<br />
né il fotografo né la fotomodella<br />
possono richiedere il<br />
pagamento di un compenso o<br />
di un rimborso.<br />
Diciamo altresì che, mentre con il<br />
TFP i termini della collaborazione<br />
sono abbastanza ben definiti, nel<br />
TFCD troppo spesso il fotografo<br />
tende a evitare di fornire in CD<br />
tutte le foto, scegliendo direttamente<br />
quelle che sono le migliori.<br />
Sostanzialmente il fotografo non<br />
ha tutti i torti: le “aspiranti fotomodelle”<br />
non appena ricevuto il<br />
CD pensano bene di sottoporre<br />
al mondo intero, in particolare attraverso<br />
i social network, centinaia<br />
di foto tutte uguali e non post prodotte,<br />
arrecando inconsapevolmente<br />
un danno sia all’immagine<br />
propria che a quella del fotografo.<br />
10 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 11
modella: Katherine Perez<br />
fotografo: Roberto Veronesi<br />
art director: Fabrizio Capra<br />
modella: Miriana Giustolisi<br />
fotografo: Angelo Ferri Ph<br />
art director: Angelo Ferri<br />
Può invece accadere che sia il<br />
fotografo a non comportarsi<br />
correttamente, quando, nel consegnare<br />
solo alcune foto post<br />
prodotte, richiede il pagamento<br />
di un compenso per la consegna<br />
di tutte le foto o di un numero<br />
maggiore di foto post prodotte.<br />
Diciamo che un numero “giusto”<br />
che varia dalle quindici alle trenta<br />
foto post prodotte, può essere<br />
un compromesso valido ma, in<br />
ogni caso, sarebbe utile sempre<br />
che fotografo e fotomodella concordassero<br />
le foto da post produrre,<br />
in modo da andare incontro<br />
ai gusti di entrambi.<br />
In sostanza lo spirito giusto per<br />
instaurare un rapporto fotografico<br />
in TF consiste in un “do ut<br />
des” che comporti reciproca soddisfazione<br />
per ambedue le parti,<br />
e non deve essere inteso come<br />
un tentativo di sopraffazione da<br />
una parte, non importa quale, nei<br />
confronti dell’altra.<br />
Dopo questa lunga introduzione<br />
“comportamentale” è il caso di<br />
chiederci: si tratta di uno strumento<br />
utile o no?<br />
Diciamo che, se non se ne abusa,<br />
questo tipo di collaborazione,<br />
oggi sempre più il TFCD rispetto<br />
al TFP, può rivelarsi, sotto vari<br />
aspetti, uno strumento interessante,<br />
sia per la fotomodella sia<br />
per il fotografo.<br />
Per la fotomodella vi è la possibilità<br />
di aggiornare il proprio portfolio<br />
aggiungendo scatti di fotografi<br />
differenti e rendendolo completo,<br />
sia per situazioni sia per generi<br />
fotografici.<br />
Il fotografo, dal suo canto, ha<br />
la possibilità di sperimentare<br />
studi sulla luce, sulle<br />
pose, su nuovi generi o<br />
su nuove idee.<br />
Questo sistema può essere<br />
realizzato, altresì, per<br />
testare la modella, al fine<br />
di valutare, prima di avviare<br />
lavori pagati (progetti,<br />
workshop, modelsharing<br />
e altro) se si tratta della<br />
persona adatta.<br />
Il tutto però deve<br />
sempre essere basato<br />
sullo scambio di<br />
professionalità che<br />
deve essere dimostrato<br />
da entrambe<br />
le parti: non è concepibile,<br />
basandosi<br />
sul fatto che non<br />
c’è compenso, che<br />
il fotografo. la fotomodella<br />
o entrambi<br />
non si<br />
impegnino,<br />
perché alla<br />
fine si tratta di un lavoro come<br />
tutti gli altri, dove il TF è solo una<br />
modalità per regolare il rapporto<br />
tra le parti.<br />
L’avvento del digitale ha portato<br />
ad una proliferazione di fotografi<br />
e fotomodelle amatoriali, che ha<br />
largamente esteso il significato<br />
del TF senza sapere chi alla fine<br />
ne trae effettivamente vantaggio;<br />
sicuramente ad esserne svantaggiate<br />
sono le persone che di<br />
questo lavoro ne fanno una professione.<br />
Voglio sottolineare inoltre che un<br />
servizio in TF (salvo differenti accordi)<br />
non può essere considerato<br />
il book della modella.<br />
Per rimanere un valido strumento<br />
il TF deve essere, da entrambe<br />
le parti, utilizzato con moderazione<br />
senza abusarne e senza inflazionarlo.<br />
Troppo spesso si richiedono<br />
solo dei TF, senza nessun<br />
concept alle spalle, senza un’idea<br />
di base e solo con l’obiettivo di<br />
scattare foto.<br />
Il TF deve avere motivazioni solide<br />
e convincenti, altrimenti si<br />
tratta di un rapporto strettamente<br />
lavorativo, con pagamento<br />
di un corrispettivo a fronte di una<br />
prestazione.<br />
Parliamo, infine, brevemente<br />
dell’aspetto finale: le foto!<br />
Il fotografo è tenuto alla consegna<br />
delle foto o del cd realizzate in<br />
TF: per evitare ogni tipo di fraintendimento<br />
successivo è bene<br />
stabilire prima della realizzazione<br />
del servizio il numero di foto, il<br />
genere, lo stile.<br />
E’ pertanto sempre opportuna<br />
un’apposita liberatoria in cui siano<br />
indicate tutte le condizioni relative<br />
al servizio e che comprenda<br />
l’autorizzazione, con valenza per<br />
entrambe le parti, all’uso delle foto<br />
non a scopo commerciale (la<br />
liberatoria sarà tema di una prossima<br />
puntata della rubrica).<br />
Come consuetudine concludiamo<br />
l’articolo con l’intervento<br />
della fotomodella genovese<br />
Stefania Merello (http://<br />
smerello72.123homepage.it/).<br />
“Eccomi nuovamente coinvolta su<br />
un tema davvero molto sentito. Purtroppo<br />
ho rilevato davvero un abuso<br />
circa l’uso del TF, spesso utilizzato<br />
per sfruttare la modella gratis. Ci<br />
sono fotografi che pagano la sala<br />
di posa e gli accessori, mentre chi<br />
posa deve accontentarsi di ricevere<br />
in cambio alcuni scatti. Credo che in<br />
proposito vada fatta una premessa:<br />
per chi è agli inizi questo può essere<br />
un modo per imparare a posare e<br />
farsi un piccolo portfolio personale.<br />
Invece per la fotomodella di esperienza<br />
un TF deve avere requisiti diversi:<br />
intanto il fotografo deve aver<br />
realizzato scatti di un certo livello,<br />
poi deve proporre un progetto comune<br />
che possa portare vantaggi a<br />
entrambi. Insomma anch’io ne consiglio<br />
l’uso con moderazione, anche<br />
per un rispetto generale verso fotografi<br />
e modelle seri e professionisti.<br />
Con l’abuso di questo metodo si sta<br />
danneggiando proprio chi vive con<br />
12 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 13
nuovi volti all’orizzonte<br />
questo lavoro duro e competitivo.<br />
Per cui farne uso si, ma con buon<br />
senso, perché davvero non diventi<br />
tutto un baratto discutibile...”<br />
Un’ultima battuta la riserviamo<br />
al fotografo Paolo Tallarigo, noto<br />
per la sua collaborazione con testate<br />
come Playman e Playboy oltre<br />
che diverse per riviste estere:<br />
“Sinceramente non ho mai amato<br />
tutte queste sigle, tuttavia trovo che<br />
il TF sia quella più adatta alle mie<br />
esigenze. Penso che sia un modo<br />
per scoprire nuovi volti e che risulti<br />
molto utile per le modelle, anche se<br />
oggi, purtroppo, molti improvvisano<br />
e, devo dire, con una qualità piuttosto<br />
scarsa, sia da parte dei fotografi<br />
sia da parte delle modelle”.<br />
«NUOVI volti all’orizzonte» è un progetto di<br />
ORIZZONTE MAGAZINE con l’obiettivo di cercare attraverso il<br />
web NUOVI VOLTI FEMMINILI da proporre come<br />
FOTOMODELLE - INDOSSATRICI - RAGAZZE IMMAGINE - HOSTESS<br />
per la realizzazione di<br />
SERVIZI FOTOGRAFICI - PUBBLICITÅ - CATALOGHI - VIDEO<br />
BOOK E-COMMERCE<br />
model: Vanessa Ladisa<br />
fotografo: Angelo Ferri Ph<br />
art director: Fabrizio Capra<br />
14 • Orizzonte Magazine<br />
Le interessate possono aderire attraverso il sito web<br />
www.orizzontemagazine.it<br />
alla pagina: Nuovi Volti all’Orizzonte<br />
inviando una foto e contatto telefonico.<br />
SI GARANTISCE LA MASSIMA SERIETÅ<br />
Orizzonte Magazine • 15
I CASTELLI D’Italia<br />
il castello di<br />
gioia del colle<br />
SECONDA parte<br />
di Rossana D’Addabbo<br />
I<br />
l cortile interno del Castello,<br />
su cui si affacciano<br />
quasi tutti gli ambienti,<br />
secondo un’architettura<br />
d’ispirazione araba, si presenta a<br />
forma di trapezio irregolare, segno<br />
dell’adattamento di un edificio<br />
preesistente. Lo si nota, oltre<br />
che in pianta, dall’attuale splendida<br />
terrazza panoramica, con vista<br />
sulle due torri e sui giardini, laddove<br />
nel 1821-1822 la principessa<br />
Maria Emmanuella Caracciolo,<br />
madre di Carlo III De’ Mari, ultimo<br />
feudatario di Gioia, Acquaviva<br />
e Castellaneta, aveva edificato ad<br />
uso personale degli appartamenti,<br />
in parte crollati, in parte demoliti<br />
nel corso dei restauri.<br />
In questo settore Nord, resti di<br />
strutture murarie (lasciate a vista<br />
nel vano scale) sono il chiaro indizio<br />
di una ristrutturazione urgente<br />
del fortilizio prenormanno. Si<br />
tratta di blocchetti di pietra calcarea<br />
a forma di parallelepipedo<br />
o di cubo, e di un’opera mista, in<br />
blocchi informi di pietra calcarea<br />
e tufo sbozzati sommariamente e<br />
con inzeppature. Si ipotizza che la<br />
roccaforte fosse un luogo di rifugio<br />
per gli abitanti del vicino villaggio<br />
in occasione delle ricorrenti<br />
scorrerie saracene, e forse, sullo<br />
scorcio del IX secolo, un avamposto<br />
militare nella riconquista<br />
bizantina del territorio, per quasi<br />
trent’anni alla mercé dell’Emirato<br />
di Bari, con Taranto, saracena,<br />
assurta a porto principale del<br />
Sud Italia per lo smistamento di<br />
un fiorente commercio di schiavi<br />
(847-871). La sua ubicazione, al<br />
centro dell’antico asse viario tra<br />
queste due città, giustifica la fun-<br />
zione strategica e il progressivo<br />
ampliamento del primitivo nucleo<br />
bizantino.<br />
La leggenda del nome<br />
L’ubicazione al centro dell’antico<br />
asse viario tra le due città giustifica<br />
la funzione strategica ed<br />
il progressivo ampliamento del<br />
primitivo nucleo “bizantino”, da<br />
sempre luogo di passaggio e di<br />
sosta per viandanti, militari, mercanti<br />
e pellegrini, anche per la<br />
presenza di pozzi d’acqua sorgiva.<br />
Un’altra leggenda spiega il nome<br />
di Gioia, con cui il borgo venne<br />
ufficialmente designato per secoli<br />
nell’età moderna, finché con l’U-<br />
16 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 17
nità d’Italia, per distinguerlo da<br />
altri comuni omonimi del Sud,<br />
fu aggiunto il complemento “del<br />
Colle”, dalla collina di Monte Sannace,<br />
sede dell’acropoli dell’importante<br />
città peucezia (forse la<br />
Thuriae menzionata dallo storico<br />
Livio), i cui reperti sono conservati<br />
ed esposti nelle sale museali<br />
del Castello.<br />
La storia narra di una dama, in<br />
viaggio da Bari a Taranto, che sostò<br />
in una locanda a metà strada.<br />
Sul far della sera, attratta dall’amenità<br />
del luogo, si aggirava nei<br />
prati rincorrendo lucciole e finì<br />
col perdere un prezioso gioiello<br />
che portava appuntato sul petto.<br />
All’indomani, ripreso il viaggio, si<br />
accorse con rammarico nella carrozza<br />
d’averlo smarrito e, essendole<br />
caro, ordinò al cocchiere di<br />
tornare indietro a recuperarlo; lo<br />
rinvenne lei stessa, rovistando affannosamente<br />
fra l’erba, e fu tale<br />
la sua gioia da ribattezzare col nome<br />
di “Gioia” il piccolo villaggio attorno<br />
alla locanda. Lo stemma del<br />
Comune, derivato da un bassorilievo<br />
in pietra scolpito dal primicerio<br />
Giovanni de Roccha nel 1480,<br />
riproduce appunto, tra l’altro, una<br />
coppa ricolma di gioielli.<br />
La suggestione popolare ha creato<br />
anche un collegamento tra<br />
l’enigmatico maniero e l’altrettanto<br />
misteriosa città di Monte Sannace,<br />
idealmente ritenuta l’antica<br />
Gioia, le cui rovine sono visibili<br />
da secoli e hanno restituito numerosi<br />
oggetti (vasi, monete) di<br />
una remota antichità, dispersi in<br />
collezioni private locali, nazionali<br />
minamento ipogeo è attestato<br />
sempre verso N.E. (quindi proprio<br />
in direzione di Monte Sannace),<br />
con uno sbocco nel giardino<br />
privato, un tempo appartenente<br />
al Castello.<br />
Un ulteriore cunicolo, in direzione<br />
di Gioia, è stato individuato<br />
sotto una botola della chiesetta<br />
trecentesca dell’Annunziata in località<br />
Monte Rotondo, nell’allora<br />
feudo di Monte Sannace. La chiesetta<br />
sorge su una collinetta adiacente<br />
al parco archeologico, dove<br />
ha luogo dopo la Pasqua una suggestiva<br />
cerimonia religiosa, con<br />
celebrazione eucaristica e triplice<br />
processione per la dedicazione<br />
dei bambini alla Madonna, che in<br />
passato costituiva un vero e proprio<br />
rito popolare per la prevenzione<br />
dell’ernia infantile.<br />
Un altro cunicolo ancora emerse<br />
alcuni anni fa durante lavori in<br />
corso nell’area di una discarica dismessa,<br />
nella stessa località. Molte<br />
e straniere, almeno dalla fine del<br />
XVI secolo e fino all’inizio degli<br />
scavi ufficiali nel ‘900.<br />
Secondo la tradizione popolare<br />
un percorso sotterraneo, utilizzato<br />
in segreto dal Re in occasioni<br />
di pericolo, unirebbe il Castello<br />
alla città peucezia di Monte Sannace.<br />
Ma si tratta davvero di suggestione?<br />
L’insistenza di questa<br />
voce suggerirebbe di no. In effetti<br />
cunicoli, sia pure di lunghezza<br />
limitata, sono stati trovati tra le<br />
case del centro storico, impiegati<br />
forse in passato come vie di fuga,<br />
a volte intasati da acque sorgive<br />
e quindi svuotati e sigillati, altre<br />
volte velocemente indagati ed occultati<br />
per consentire il prosieguo<br />
di lavori edilizi. Anche nel cortile<br />
del Castello una conduttura collega<br />
il pozzo, ubicato in posizione<br />
decentrata, con una cisterna<br />
sotterranea che si trova lungo il<br />
lato est, con evidente funzione di<br />
riserva d’acqua, ma un altro camsono<br />
poi le cavità naturali scavate<br />
dalle falde freatiche in un territorio<br />
con caratteristiche carsiche,<br />
punteggiato di lame e pozzi, che<br />
sono state sfruttate dall’uomo nel<br />
corso dei secoli.<br />
Foto di Angelo Ferri su concessione<br />
del Ministero dei Beni e delle Attività<br />
Culturali e del Turismo Soprintendenza<br />
per i Beni rcheologici della Puglia<br />
Sopra: Il monumentale forno, il<br />
cui calore, attraverso un’intercapedine,<br />
riscaldava l’appartamento<br />
sovrastante.<br />
La porta della cella in cui, secondo<br />
la leggenda, sarebe stata rinchiusa<br />
Bianca Lancia.<br />
Sotto: Una porta contrassegnata<br />
da un indecifrabile bassorilievo.<br />
18 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 19
LIBARNA:<br />
antica città romana<br />
in provincia di Alessandria<br />
di Fabrizio Capra<br />
P<br />
ercorrendo la Statale n. 35 in direzione<br />
di Genova, dopo essersi lasciato alle<br />
spalle il comune di Serravalle Scrivia<br />
s’incontra la frazione di Libarna, non un<br />
semplice nucleo abitato ma un luogo intriso di storia.<br />
Libarna è una città romana sorta sulla riva sinistra<br />
del torrente Scrivia, sul tratto tra Genua e Dertona<br />
della via Postumia, la via consolare che univa i porti<br />
di Genova e Aquileia. Identificata dal Settecento<br />
con varie località del bobbiese e del tortonese, solo<br />
nel secolo XIX, in corrispondenza dell’affiorare alla<br />
luce dei suoi resti grazie all’opera dell’abate Bottazzi,<br />
veniva accertato il suo inquadramento storicotopografico.<br />
Libarna era un capoluogo autonomo di un vasto territorio<br />
che confinava a est con Velleia, antica città<br />
dell’Appennino piacentino, a sud con Genua (Genova),<br />
a ovest con Aquae Statiellae (Acqui Terme) e a<br />
nord con Derthona (Tortona).<br />
Situata in una zona particolarmente fertile, aveva<br />
un’economia agricola fondata sulla viticoltura, sulle<br />
colture arboricole per lo sfruttamento del legno,<br />
sull’allevamento del bestiame. Tra le altre attività vi<br />
troviamo la produzione della ceramica e l’industria<br />
laterizia; inoltre, grazie alla posizione geografica, costituiva<br />
un importante nodo commerciale.<br />
Pur mancando notizie certe sull’esistenza di edifici di<br />
culto nella città, dalle iscrizioni votive ritrovate si desume<br />
che i cittadini di Libarna fossero devoti a Giove,<br />
Diana ed Ercole. E’ attestato anche il culto imperiale.<br />
La piana dove sorgeva Libarna era sicuramente abitata<br />
fin dalla media età del Ferro (VI-V secolo a.C.)<br />
e già in epoca preromana era citata in fonti storiche.<br />
La Libarna preromana sorgeva in un’area strategica,<br />
tanto che gli stessi romani sfruttarono questa posizione<br />
per costruire la propria città. Il<br />
suo sviluppo derivò proprio dal fatto di essere stata<br />
costruita sulla Via Postumia, dove rappresentava un<br />
luogo di transito e di sosta per i viaggiatori, e quindi<br />
un fiorente centro di traffici commerciali.<br />
20 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 21
I ritrovamenti più antichi si collocano<br />
tra la metà e la fine del I<br />
secolo a.C. mentre l’attuale area<br />
visibile si riferisce all’età imperiale<br />
(I-IV secolo d.C.). Quanto si può<br />
vedere rappresenta il momento di<br />
maggior splendore di Libarna: una<br />
città ricca, con una densità abitativa<br />
elevata e frequentata da coloro<br />
che percorrevano la Via Postumia.<br />
Di fatto a questa via furono strettamente<br />
legate le sorti della città. Alcuni<br />
reperti rinvenuti in quest’area<br />
ne testimoniano l’importanza economica<br />
e commerciale, che è andata<br />
calando a partire dal III secolo d.<br />
C. in funzione del declino della Via<br />
Postumia a seguito delle invasioni<br />
barbariche, ed al suo definitivo abbandono<br />
nel 452 d.C., quando gli<br />
abitanti emigrarono in aree vicine,<br />
in particolare quelle collinari, ritenute<br />
più sicure. Molti si aggregarono<br />
alle comunità già esistenti o ne<br />
fondarono delle nuove: Precipiano,<br />
Serravalle e Arquata.<br />
La scoperta di Libarna<br />
I primi reperti affiorarono, a partire<br />
dal 1820, nel corso dei lavori<br />
per la costruzione della Strada<br />
Regia che doveva collegare Genova<br />
con Torino e, successivamente,<br />
per quelli della ferrovia<br />
Torino Genova (1846-1854).<br />
Vennero riportati alla luce due<br />
quartieri, l’anfiteatro, il teatro e<br />
alcune strade urbane, che rappresentano<br />
l’attuale area archeologica<br />
e costituiscono una piccola<br />
porzione di una città molto più<br />
estesa. Le terme (ubicate tra il<br />
quartiere dell’anfiteatro e il teatro,<br />
occupavano la superficie di<br />
quattro isolati) e il foro (situato<br />
al di fuori dell’attuale perimetro<br />
dell’area archeologica, lungo il<br />
decumano massimo in direzione<br />
opposta all’anfiteatro) dopo gli<br />
scavi vennero reinterrati.<br />
Secondo Wikipedia, così appariva<br />
la città di Libarna a un viaggiatore<br />
di allora: “La città sorgeva<br />
su un terreno pianeggiante, ricco<br />
di acque, circondato da colline. Era<br />
attraversata in senso longitudinale<br />
dalla via Postumia, che ne costituiva<br />
il principale asse da Nord-Ovest<br />
a Sud-Est. Altro asse principale<br />
era il decumano che, orientato da<br />
Sud-Ovest a Nord-Est, conduceva<br />
all’anfiteatro. Le strade dividevano<br />
la città in tanti spazi di forma<br />
tendenzialmente quadrata, ma di<br />
dimensioni differenti. Esse erano<br />
lastricate, rettilinee con collettori<br />
di scarico convogliati verso l’odierno<br />
Rio della Pieve. La città riceveva<br />
acqua tramite un acquedotto, era<br />
ricca di sorgenti, pozzi e fontane.<br />
Nel punto d’incontro tra le due<br />
principali vie, sorgeva il foro, grande<br />
piazza lastricata su cui sorgevano<br />
portici e edifici, finora solo parzialmente<br />
esplorato. Le terme erano<br />
situate nell’estremo settore Nord-<br />
Est e verso il limite settentrionale<br />
sorgeva il teatro”.<br />
Questo è invece ciò che si vede<br />
oggi, secondo la Direzione Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />
del Piemonte: “Sono visibili<br />
i resti di due isolati di abitazioni,<br />
posti ai lati del decumano massimo<br />
ed incorniciati dai decumani e<br />
cardini minori. Gli isolati si suddividono<br />
in abitazioni, la cui costruzione<br />
è databile intorno alla fine del<br />
I secolo a.C. con rimaneggiamenti<br />
nei secoli successivi. Una precisa<br />
lettura delle diverse fasi costruttive<br />
non è sempre possibile; si possono<br />
comunque osservare i differenti<br />
ambienti caratteristici delle domus<br />
romane, come atrio, cubicula, tablinum,<br />
triclinio, peristili; in alcune di<br />
esse sono presenti ambienti identificati<br />
come botteghe. Di notevole interesse<br />
è la pavimentazione musiva<br />
della domus che occupa l’angolo superiore<br />
dell’isolato posto a sinistra<br />
rispetto all’ingresso dell’anfiteatro. Il<br />
mosaico, di grandi dimensioni, rappresenta<br />
il mito di Licurgo; la scena<br />
figurativa centrale è posta tra due<br />
tappeti musivi a decorazione geometrica<br />
in bianco e nero.<br />
L’anfiteatro, costruito probabilmente<br />
nel I secolo d.C., è posto ai margini<br />
dell’abitato in posizione scenografica<br />
al termine del decumano massimo.<br />
L’elevato non è conservato,<br />
ma la monumentalità dell’edificio è<br />
ugualmente evidente dalle dimensioni<br />
dell’ellisse. Si notano le fondazioni<br />
dei corridoi d’ingresso che<br />
conducevano alle gradinate e sono<br />
22 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 23
visibili l’ambulacro e la sala ipogea,<br />
gli ambienti sotterranei all’arena. In<br />
base a calcoli volumetrici ottenibili<br />
dalla misura delle fondazioni, è stato<br />
ipotizzato che potesse ospitare<br />
circa 7000 spettatori.<br />
Il teatro, anch’esso databile intorno<br />
al I secolo d.C., è maggiormente<br />
conservato, pur essendo privo del<br />
portico post scaenam, obliterato<br />
dalla sede dei binari ferroviari. Sono<br />
visibili le fondazioni degli ingressi,<br />
dei corridoi di accesso, della cavea<br />
e della scena, oltre a porzioni di elevato.<br />
Secondo le ipotesi ricostruttive<br />
il teatro poteva contenere circa<br />
3800 spettatori”.<br />
Andando via, prima di ritornare<br />
sulla strada, possiamo ancora ammirare<br />
sulla sinistra un tratto della<br />
vecchia Via Postumia, riportata<br />
alla luce e ben visibile.<br />
I reperti di scavo sono per la<br />
maggior parte conservati nel Museo<br />
di Antichità di Torino, dove<br />
figurano, tra le opere di maggior<br />
pregio, pavimenti musivi, marmi,<br />
bronzi e ambre figurate; altri reperti<br />
sono presso il Museo di Archeologia<br />
Ligure di Genova Pegli.<br />
Per completare la giornata dedicata<br />
a Libarna consigliamo di visitare<br />
la Sala Espositiva Archeologica<br />
presso il Palazzo Municipale di<br />
Serravalle Scrivia; sarà una visita di<br />
grande interesse per chi abbia visitato<br />
la zona archeologica e voglia<br />
arricchire la sua conoscenza della<br />
vita quotidiana nell’antica città<br />
romana: frammenti architettonici,<br />
vasellame da mensa, lucerne.<br />
La prima parte della sala contiene<br />
i circa sessanta pezzi della<br />
collezione raccolta dal canonico<br />
novese Giovanni Francesco Capurro<br />
e databili ai primi secoli<br />
dell’Impero: di particolare interesse,<br />
la grande epigrafe dello<br />
scrivano Catius Martialis, datata<br />
al II secolo d.C., la parte centrale<br />
di un pinax, due anfore integre<br />
e un’ansa contrassegnata da un<br />
bollo ancora non identificato.<br />
Nella seconda parte della sala<br />
sono esposti i reperti di proprietà<br />
Statale: vasellame da mensa in<br />
ceramica, lucerne fittili, una fontana<br />
decorata con motivi marini,<br />
due piccole erme e un interessante<br />
frammento di pavimentazione<br />
in opus sectile, realizzato<br />
nel II secolo d.C. con pregiati<br />
materiali marmorei.<br />
Una serie di pannelli informativi e<br />
tavole illustrate accompagnano il<br />
visitatore.<br />
Informazioni<br />
Area Archeologica di Libarna: Serravalle<br />
Scrivia, frazione Libarna,<br />
via Arquata 63<br />
Tutela e Competenza: Soprintendenza<br />
per i Beni Archeologici<br />
del Piemonte e del Museo Antichità<br />
Egizie, Piazza San Giovanni<br />
2, Torino, Tel. 0115214069, Fax<br />
0115213145<br />
Orari di Visita: Lunedì: Chiuso; Martedì,<br />
Mercoledì, Giovedì e Venerdì:<br />
9-12 (Visite Individuali e Gruppi con<br />
Prenotazione); Sabato e Domenica:<br />
10-16 (Visite Individuali. Per<br />
quanto riguarda la visita di Gruppi<br />
si potrà verificare caso per caso al<br />
momento dell’eventuale richiesta).<br />
Ingresso gratuito<br />
Per prenotazioni: Biblioteca Comunale<br />
di Serravalle Scrivia Piazza<br />
Carducci 4, Tel. 0143633627,<br />
0143634166, Fax. 0143686472<br />
Accessibilità:<br />
in Auto: (Autostrada A7 Milano<br />
- Serravalle, Uscita di Serravalle<br />
Scrivia) - da Milano km 87; da Torino<br />
km 105, da Genova km 50<br />
in Treno: (Stazione FS di Serravalle<br />
Scrivia, oppure di Arquata<br />
Scrivia e di Novi Ligure)<br />
in Autobus: Autolinee C.i.t. (Novi<br />
Ligure - Serravalle Scrivia - Arquata<br />
Scrivia)<br />
in Bus Navetta Outlet Serravalle<br />
(Novi Ligure FS - Outlet<br />
Serravalle - Libarna - Arquata<br />
Scrivia FS)<br />
Sala Espositiva Archeologica: Palazzo<br />
Municipale - Serravalle Scrivia<br />
- Via Berthoud 49, piano terra<br />
Visitabile in orario di apertura<br />
uffici comunali (Lunedì e Giovedì:<br />
9.30 - 12.30 / 15.30 - 18.00;<br />
Martedì, Mercoledì, Venerdì: 9.30<br />
- 12.30; Sabato: 9.30 - 12.00) o su<br />
prenotazione. Ingresso gratuito.<br />
Per informazioni rivolgersi alla<br />
Biblioteca Comunale (Orario di<br />
apertura al pubblico: Lunedì, Martedì<br />
e Venerdì: 8.30 - 12.30 / 15.00<br />
- 18.30; Mercoledì: 8.30 - 12.30;<br />
Giovedì: 15.00 - 18.30; Sabato:<br />
8.15 - 11.45)<br />
Per integrare quanto riportato<br />
in questo articolo consigliamo di<br />
scaricare la brochure prodotta dal<br />
comune di Serravalle Scrivia attraverso<br />
il link: http://www.comune.<br />
serravalle-scrivia.al.it/docs/Libarna/<br />
Brochure_Libarna.pdf<br />
Fonte principale: sito del Comune<br />
di Serravalle Scrivia<br />
Libarna fu una<br />
importante città<br />
romana del 1 secolo<br />
a.C. attraversata<br />
dalla via Postumia.<br />
Questa via<br />
Consolare ne<br />
decretò la fortuna e<br />
il declino.”<br />
24 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 25
i tre briganti<br />
di TORRE NAVARINo<br />
di Donato Raspatelli<br />
tecentesca a 2 livelli alta 10 metri,<br />
che presenta quattro vani con un<br />
accesso ai sotterranei, e una scala<br />
che conduce al piano superiore.<br />
Qui ci sono altri due vani che si<br />
affacciano su altrettante terrazze,<br />
dalle quali è possibile ammirare<br />
tutto il paesaggio circostante e<br />
soprattutto le altre due strutture<br />
del complesso: il vecchio palmeto<br />
a tre archi e, poco distanti, le<br />
I<br />
n contrada Gadaleta, a<br />
metà strada tra Molfetta<br />
e Terlizzi nella ridente<br />
terra di Puglia, dimenticato<br />
in un uliveto secolare si erge<br />
maestoso il complesso di Navarino.<br />
Edificato in tempi diversi dalla<br />
famiglia Gadaleta, presenta tre<br />
strutture differenti. La prima, l’edificio<br />
principale, è una dimora setdue<br />
torri, anch’esse alte dieci metri,<br />
unite tra loro da una strana<br />
colombaia. Torre Navarino oggi<br />
è ben lontana dalla dimora di un<br />
tempo, ridotta com’è a un rudere,<br />
immerso nel silenzio degli ulivi;<br />
ma un tempo questo silenzio fu<br />
interrotto da una triplice condanna<br />
a morte.<br />
Nel 1749 tre viandanti, sorpresi<br />
da una notte di tempesta, bussarono<br />
alle porte di Navarino chiedendo<br />
ospitalità. L’abate Gadaleta<br />
rifocillò i tre (che in realtà erano<br />
briganti) i quali, per tutto ringraziamento,<br />
lo aggredirono e derubarono.<br />
Avendoli riconosciuti, l’abate li denunciò<br />
al re Carlo III di Borbone,<br />
segnalando l’accaduto, e il re per<br />
giustizia e monito, stabilì che i tre<br />
malviventi fossero impiccati sul<br />
posto. Una lapide infissa sul portale,<br />
in latino, ricorda l’episodio: IL<br />
4 LUGLIO 1749 RE CARLO III<br />
DI BORBONE FECE IN LOCO<br />
ALBERINI, IMPICCARE TRE LA-<br />
DRONI: M. ARCERI, A. CARIATI,<br />
C. PITURRO, A TRE ALBERI DI<br />
ULIVO.<br />
Da quel tragico giorno la gente<br />
del posto ha iniziato a raccontare<br />
di strani fenomeni che a volte<br />
si verificano a Navarino, e si dice<br />
che qualcuno abbia addirittura visto<br />
i tre briganti aggirarsi per la<br />
struttura in cerca di pace.<br />
Questo scenario suggestivo ha<br />
attirato la Paranormal Society Investigation<br />
che ha voluto indagare<br />
da vicino per cercare di verificare<br />
le leggende che caratterizzano<br />
questo luogo. Il team dei ghost<br />
hunters baresi ha perciò passato<br />
tutta la notte nel complesso<br />
di Navarino cercando traccia di<br />
attività paranormali, controllando<br />
eventuali anomalie di campi<br />
elettromagnetici, monitorando la<br />
zona con videocamere a infrarossi<br />
e sensori di movimento,<br />
L’indagine non ha fornito risultati,<br />
anche se per tutto il tempo i<br />
ricercatori sono stati pervasi da<br />
uno strano senso di oppressione<br />
e da una sensazione di costante<br />
disagio.<br />
26 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 27
Ma come spesso accade nelle<br />
indagini paranormali, solo in un<br />
secondo momento, con l’analisi<br />
dei dati e delle registrazioni audio,<br />
l’attenzione dei membri della P.S.I.<br />
è stata colpita da tre anomalie<br />
audio. Il fatto è strano in quanto,<br />
pur non essendo presente nessun<br />
altro all’indagine, a parte gli<br />
investigatori, tre voci sono rimaste<br />
impresse sui registratori audio.<br />
E.V.P.; si tratta di fenomeni di voce<br />
elettronica che sembrerebbero<br />
dare un senso a quelle sensazioni<br />
di disagio provate dai componenti<br />
del team.<br />
La prima voce, molto leggera, che<br />
sembra provenire da un luogo<br />
lontano e inaccessibile, o forse<br />
solo remoto, perduto nelle pieghe<br />
del tempo, dice “io sono allo...” ma<br />
la fine della frase risulta incomprensibile.<br />
La seconda quasi in risposta,<br />
ma su una frequenza completamente<br />
differente dice “non<br />
dissi mai...“, ma la manifestazione<br />
audio più inquietante è la terza,<br />
che alla domanda “con chi ce<br />
l’hai?” risponde con una voce rauca<br />
e profonda proveniente dalle<br />
più remote e inquietanti oscurità<br />
“con tutti”.<br />
Quindi i dati confermano a Torre<br />
Navarino la possibilità di attività<br />
paranormale, anche se debolmente<br />
percettibile. Certamente la<br />
pena toccata ai tre briganti è stato<br />
un monito per tutti coloro che infrangono<br />
le leggi sacre dell’ospitalità,<br />
ma forse la condanna peggiore<br />
è stata quella di vagare senza<br />
riposo per le stanze di Navarino<br />
per l’eternità.<br />
Il nome Navarino,<br />
è di origine incerta;<br />
quella zona verso<br />
Terlizzi viene<br />
denominata Masseria<br />
di Annamaria, verso<br />
Bisceglie di Navario<br />
e a Molfetta di<br />
Navarino.<br />
28 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 29
Michael Hesemann<br />
il falso film<br />
sull’autopsia dell’alieno<br />
ULTIMA PARTE<br />
di Philip Mantle<br />
V<br />
erifica dei fatti.<br />
Come facciamo a verificare<br />
se quello che<br />
dice Spyros Melaris<br />
è vero? Vi posso assicurare che<br />
non è un compito facile. Il materiale<br />
documentario mostratomi<br />
da Spyros è intrigante ma non una<br />
prova inequivocabile. Il mio collega<br />
Mark Center ha controllato negli<br />
Stati Uniti che il pilota privato<br />
Rodney Corn esiste davvero; ha<br />
parlato con lui al telefono ma non<br />
ricorda di essere stato assunto<br />
da Spyros. Questo potrebbe dipendere<br />
dal fatto che fu assunto<br />
da Geraldine e che si parla di un<br />
evento accaduto più di 12 anni fa.<br />
Alla conferenza UFO DATA di<br />
ottobre 2007 c’era il ricercatore<br />
tedesco Michael Hesemann, che<br />
fu anche uno degli oratori in quel<br />
fine settimana. Fra il l995 e il l997<br />
Michael aveva esaminato il filmato<br />
dell’autopsia aliena e ritiene che<br />
sia autentico.<br />
Tornato a casa in Germania dopo<br />
la conferenza, Michael mi mandò<br />
una mail che francamente mi<br />
sbalordì: ammetteva per la prima<br />
volta che nel l996 qualcuno gli<br />
aveva inviato una mail dicendogli<br />
che Spyros Melaris era un mistificatore.<br />
Hesemann non ne aveva<br />
mai parlato con nessuno. Gli chiesi<br />
cosa avesse fatto in proposito<br />
e lui mi rispose che aveva semplicemente<br />
telefonato a Ray Santilli<br />
chiedendogli se conoscesse<br />
quest’uomo. Santilli aveva risposto<br />
di no.<br />
Michael mi disse di aver lasciato<br />
le cose come stavano, frattanto<br />
Spyros mi informò, indipendentemente,<br />
che nel l996 aveva ricevuto<br />
una telefonata da qualcuno con<br />
un accento tedesco che gli aveva<br />
chiesto se lui fosse un mistificatore;<br />
lui naturalmente negò. Non<br />
seppe chi fosse il chiamante finché<br />
non incontrò Hesemann alla<br />
nostra conferenza. Insistetti con<br />
Michael su questo argomento e<br />
alla fine egli ammise di aver fatto<br />
la telefonata a Spyros nel l996.<br />
Come mai Michael Hesemann<br />
non aveva condiviso queste informazioni<br />
con nessun altro tranne<br />
me? In sua difesa Michael dichiarò<br />
che c’erano altre persone coinvolte<br />
e che non voleva diffondere<br />
voci false, ma questi altri nomi<br />
erano stati diffusi ed eliminati.<br />
Onestamente devo dire qui e<br />
ora che non riesco a capire perché<br />
Hesemann nascose queste<br />
informazioni e non ne parlò mai<br />
a nessuno. Lascio a voi il compito<br />
di farvi un’opinione.<br />
Un mio collega, che era un veterano<br />
TV e uno specialista di effetti<br />
speciali cinematografici, aveva<br />
guardato l’intervista a Spyros; a<br />
suo parere le tecniche e i materiali<br />
utilizzati da Melaris e dal suo<br />
team per realizzare la falsa creatura<br />
sono al 100% corretti. Per lui<br />
non vi è alcun dubbio che i manichini<br />
siano stati costruiti nel modo<br />
descritto. Avrebbe voluto fare<br />
ancora un paio di domande, ma<br />
si trattava solo di piccoli dettagli<br />
che non cambiavano quello che<br />
Melaris aveva sostenuto.<br />
L’altro principale personaggio<br />
coinvolto nella storia è, naturalmente,<br />
il produttore televisivo<br />
statunitense Bob Kiviat. Diversi<br />
anni fa io e il mio collega Tim<br />
Mathews ricevemmo una soffiata<br />
su John Humphreys, e cioè che<br />
aveva fatto parte della squadra e<br />
aveva realizzato i manichini. Bob<br />
aveva tentato per anni di ottenere<br />
da Humphreys un’intervista<br />
filmata e anche di fare un documentario<br />
televisivo, ma non era<br />
stato mai possibile. Finalmente<br />
Bob fece uno show televisivo per<br />
Channel 5, senza Humphreys, ma<br />
non fu mai trasmesso. Sia Humphreys<br />
che Melaris avevano parlato<br />
a lungo con Bob Kiviat circa il<br />
30 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 31
Lo scultore John Humphreys<br />
loro coinvolgimento in tutta questa<br />
vicenda così colsi l’occasione,<br />
il 4 dicembre 2007, per porre a<br />
Bob alcune domande. Questa<br />
mini sessione di domande è qui<br />
riportata integralmente:<br />
D: Quante volte ha parlato con<br />
lo scultore inglese John Humphreys?<br />
R: Una volta prima che il film di<br />
“Ant & Dec” fosse distribuito, circa<br />
Bob Kiviat<br />
il 2003, e dopo un’altra volta.<br />
D: Humphreys le ha detto su<br />
che cosa basò il progetto per le<br />
sue creature aliene?<br />
R: Sì, sulle proprie ricerche, libri e così<br />
via. Non ebbe nessun altro aiuto.<br />
D: Humphreys aveva mai visto<br />
un film originale, fotogrammi o<br />
altro?<br />
R: No, mai. Disse che tutto derivava<br />
dalla sua creatività e dalla ricerca<br />
sui libri.<br />
D: Durante le sue conversazioni<br />
con Humphreys quest’ultimo ha<br />
mai fatto il nome di Spyros?<br />
R: Sì, disse che Spyros lo aveva assunto<br />
per conto di Santilli e che lo<br />
aveva incontrato due volte e forse<br />
una volta è intervenuto sul set. Tutto<br />
il denaro era stato procurato da<br />
Spyros e inoltre Spyros fu il came-<br />
raman.<br />
D: Humphreys ha fatto i<br />
nomi delle persone coinvolte?<br />
Se sì, quali sono<br />
questi nomi?<br />
R: Non fece altri nomi.<br />
D: Perché Humphreys<br />
voleva lavorare con lei in<br />
un documentario?<br />
R: Humphreys voleva farmi<br />
fare uno show su una rete<br />
televisiva basato sulle rivelazioni<br />
che aveva fatto sul<br />
filmato dell’autopsia, con<br />
Spyros, che lui credeva lavorasse<br />
per Santilli, in qualità<br />
di finanziatore e cameraman.<br />
D: Fu Humphreys a raccontare<br />
tutto e a smentire<br />
le storie raccontate da<br />
Ray Santilli?<br />
R: Sì, ma finché non avessi avuto un<br />
impegno da un network TV e garantito<br />
i soldi per la sua esclusiva si<br />
manteneva molto riservato.<br />
D: Ha parlato con l’agente di<br />
Humphreys?<br />
R: Sì, il suo manager fu il mio principale<br />
contatto per tutto il 2003 e il<br />
2004; fu lui a informarmi, senza però<br />
fornirmi i dettagli, che John stava<br />
per fare il film “Ant & Dec”. Disse<br />
anche che ci sarebbe stato un documentario<br />
parallelo “che sarebbe<br />
stato il mio peggior incubo”.<br />
D: Se può dirlo, che cosa le disse<br />
sul coinvolgimento di Humphreys<br />
e sui motivi per cui voleva<br />
vuotare il sacco?<br />
R: Invece di farmi rivelazioni su<br />
Humphreys, il suo manager mi fece<br />
implicitamente capire che John<br />
32 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 33
aveva perso la pazienza e voleva<br />
essere pagato.<br />
D: Nel 2006 lei ha realizzato<br />
un documentario televisivo di<br />
Channel 5 in cui compaio io, può<br />
dirmi perché non è stato mai<br />
trasmesso?<br />
R: Channel 5 stava inondando<br />
dall’Inghilterra i miei uffici di produzione<br />
a Los Angeles di direttive<br />
su quale doveva essere lo stile dello<br />
spettacolo, e voleva anche spostare<br />
la data di uscita fino ad un termine<br />
quasi impossibile. Stavamo lavorando<br />
senza tregua già per placare<br />
la dirigenza in carica di Channel 5<br />
quando uno dei capi a Channel 5<br />
mise in elenco lo show in una guida<br />
TV. Questo avvenne quando Gary<br />
Shoefield contattò il Canale dichiarando<br />
falsamente che Ray Santilli<br />
era coinvolto nella proprietà del mio<br />
spettacolo originale alla Fox, da cui<br />
sarebbe stato tratto il nuovo show<br />
su Channel 5. Era una montatura<br />
assoluta, dato che la mia Compagnia<br />
era l’unica ad avere il copyright<br />
per gli Stati Uniti dello show e dello<br />
stesso filmato dell’autopsia aliena!<br />
Mentre eravamo coinvolti in questa<br />
falsa affermazione, abbiamo realizzato<br />
l’intervista con lei. Quando i dirigenti<br />
di Channel 5 hanno visto che<br />
lei aveva indicato Humphreys come<br />
colui che aveva costruito il manichino<br />
e come il personaggio chiave<br />
che stava dietro il filmato, vollero<br />
conferma e contattarono ILLEGAL-<br />
MENTE Humphreys attraverso un<br />
produttore consulente.<br />
Humphreys andò fuori di testa, dicendo<br />
loro che non voleva aver niente<br />
a che fare con lo show di Channel<br />
5 e che avrebbe contattato la<br />
Warner Bros. Alla fine Channel 5<br />
34 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 35
Una delle travi che sarebbero<br />
state ritrovate sulla scena<br />
dell’impatto di Roswell.<br />
Nella foto sotto sono riportati<br />
gli strani caratteri che<br />
vi erano incisi, progettati da<br />
Spyros Melaris sulla base dei<br />
caratteri greci ed egizi.<br />
risolse l’accordo col mio distributore,<br />
che dal suo canto non insistette per<br />
la messa in onda del programma,<br />
e fu così che le cose si sono chiuse.<br />
Sto ancora valutando quali azioni<br />
posso intraprendere per recuperare<br />
le mie perdite e i danni!<br />
D: Lei ha parlato a lungo al telefono<br />
con Spyros Melaris. E’ convinto<br />
che stia dicendo la verità?<br />
R: Per la gran parte, non riesco a<br />
trovare niente di strano che possa<br />
definire incredibile la sua storia. Ma<br />
mi chiedo come posso essere stato<br />
così ingenuo circa la quantità di<br />
denaro che Santilli stava facendo in<br />
tutto il mondo. Questa cosa sembra<br />
strana, come se stesse facendo<br />
la parte dello stupido. Al contrario,<br />
mi sembrava un uomo molto brillante.<br />
E anche se Ray gli ha fornito<br />
abbastanza lavoro per mantenerlo<br />
tranquillo, ancora mi chiedo per<br />
quale motivo ha lasciato che tutti<br />
gli altri soldi finissero nelle tasche<br />
di Ray senza chiedere la sua parte.<br />
Questo non quadra assolutamente.<br />
D: Lei ha avuto a che fare con<br />
il film “Alien Autopsy” dal 1995,<br />
è stato intervistato e ha parlato<br />
con la maggior parte se non tutti<br />
quello che erano coinvolti, adesso<br />
qiali sono le sue conclusioni?<br />
R: Mi servirebbe più tempo per rispondere<br />
a questa domanda. Se<br />
Spryros intraprenderà o no azioni<br />
legali avranno molto a che fare con<br />
tutto questo, e sto cercando un altro<br />
interessante punto di vista che potrebbe<br />
influenzare le mie conclusioni.<br />
E‘ chiaro da questa breve intervista<br />
con Bob Kiviat che ci sono<br />
piccole differenze tra quello che<br />
dichiara John Humphreys circa il<br />
suo ruolo nella realizzazione del<br />
falso filmato e quello che dice<br />
Spyros Melaris. D’altronde Humphreys<br />
afferma chiaramente che<br />
fu Spyros Melaris a procurare il<br />
denaro e ad assunmerlo per conto<br />
di Santilli. Humphreys conferma<br />
poi senza alcun dubbio che<br />
non c’è mai stato alcun filmato<br />
originale. Era stata una realizzazione<br />
completamente e assolutamente<br />
falsa.<br />
Potrei continuare ma credo di essere<br />
arrivato al punto. Nel l996<br />
Spyros era stato definito come<br />
mistificatore dal ricercatore tedesco<br />
Michael Hesemann. Nel 2003<br />
il produttore televisivo americano<br />
Bob Kiviat parlò con lo scultore<br />
inglese John Humphreys che<br />
gli confermò che Spyros era l’uomo<br />
indicato come responsabile e<br />
che non c’era nessun film originale.<br />
Nel 2007 Spyros per la prima<br />
volta venne allo scoperto, raccontando<br />
come tutto si era svolto.<br />
Beh, forse non è tutto. Spyros<br />
conserva alcune informazioni per<br />
il suo libro, disponibile dall’inizio<br />
del 2008. Per quanto riguarda<br />
Ray Santilli, anche lui è piuttosto<br />
tranquillo per il momento, ma<br />
dubito che confesserà mai il suo<br />
ruolo nella vicenda dato che vi è<br />
coinvolto troppo in profondità.<br />
Il libro tanto atteso da Spyros<br />
“Alien Autopsy: The Mith Exposed”<br />
viene fornito con un DVD allegato.<br />
La sua pubblicazione è stata<br />
inizialmente prevista per il 2008,<br />
ma per una serie di motivi la sua<br />
uscita è stata ritardata e non se ne<br />
conosce ancora la data precisa.<br />
L’aspetto<br />
antropomorfico<br />
del presunto alieno<br />
non è plausibile.<br />
Quest’opinione è<br />
suffragata da un<br />
certo numero di<br />
prestigiosi esperti in<br />
medicina.”<br />
36 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 37
consumatori:<br />
l’unione fa la forza<br />
di Francesco Pulpito<br />
L<br />
a globalizzazione dei<br />
mercati a volte ci fa<br />
sentire piccoli: fruiamo<br />
di servizi, acquistiamo<br />
prodotti, abbiamo quotidianamente<br />
rapporti con amministrazioni<br />
pubbliche e private; anche se<br />
non sempre tutto ci soddisfa appieno<br />
accettiamo le cose con rassegnazione,<br />
convinti che la nostra<br />
voce rimanga un flebile sussurro<br />
nell’assordante caos che ci circonda.<br />
Eppure abbiamo un grande<br />
potere: noi siamo i Consumatori,<br />
il mercato non esisterebbe senza<br />
di i nostri acquisti quotidiani, senza<br />
la nostra necessità di interagire<br />
con le amministrazioni, gli enti, le<br />
banche e le assicurazioni.<br />
Abbiamo quindi una forza contrattuale<br />
di dimensioni impressionanti,<br />
perché non metterla a frutto?<br />
E’ questa l’idea che sta alla base<br />
di Forza dei Consumatori, un’associazione<br />
che riunisce professionisti<br />
“che condividono la volontà di<br />
dedicare le proprie conoscenze ed<br />
esperienze al servizio del Cittadino,<br />
inteso come Consumatore e parte<br />
debole del rapporto contrattuale,<br />
oltre che parte lesa dalle condotte<br />
illecite delle grandi Società e degli<br />
Enti Locali, nei cui confronti viene<br />
assicurata e garantita la più corretta<br />
e idonea informazione e tutela”<br />
Ma Forza dei Consumatori è<br />
qualcosa di più: è un gruppo<br />
aperto su Facebook a cui tutti<br />
possono iscriversi liberamente e<br />
dove tutti, professionisti e non,<br />
possono svolgere il proprio ruolo<br />
attivo nella tutela dei diritti collettivi:<br />
la competenza di ciascuno<br />
come risorsa di tutti.<br />
Il gruppo attualmente conta oltre<br />
14.000 iscritti ed è in continua<br />
espansione; al suo interno tutti<br />
possono chiedere consigli, dare<br />
suggerimenti, segnalare abusi e<br />
irregolarità di ogni genere nella<br />
certezza di trovare ascolto, ma<br />
quello che rende unico il progetto<br />
è che ciascuno può mettere<br />
a disposizione le proprie competenze,<br />
indipendentemente da<br />
quali siano: tra oltre 14.000 iscritti<br />
ci sarà qualcuno che sappia<br />
consigliarci su come togliere una<br />
macchia di caffè dalla camicia, ma<br />
quel “qualcuno” potremmo essere<br />
noi stessi e da qui il concetto di<br />
Forza dei Consumatori:<br />
non più soggetti<br />
isolati, ma collettività<br />
che condivide<br />
interessi e<br />
competenze.<br />
Entrare<br />
nei dettagli<br />
sarebbe come voler forzare la<br />
mano e siccome crediamo che<br />
ognuno debba fare le sue scelte<br />
in perfetta autonomia l’unico suggerimento<br />
che possiamo dare è:<br />
venite a farci visita su Facebook;<br />
il gruppo è aperto e, se vorrete<br />
fare parte della nostra collettività<br />
virtuale (ma non troppo), sarete<br />
sicuramente i benvenuti e troverete<br />
non solo chi vi darà ascolto<br />
per aiutarvi a risolvere i vostri<br />
problemi, a partire dall’instancabile<br />
Presidente, avv. Leopoldo Di<br />
Nanna, ma anche chi avrà piacere<br />
di ascoltare i vostri preziosi consigli.<br />
Attraverso la pagina social è<br />
anche possibile accedere al sito<br />
ufficiale di Forza dei Consumatori<br />
dove approfondire i vantaggi che<br />
potrebbero derivare dall’essere<br />
convenzionati alla nostra associazione.<br />
38 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 39
i grandi<br />
della fotografia<br />
mente alle possibilità offerte dalla<br />
fotografia esplorando da autodidatta<br />
la realtà circostante.<br />
Inizialmente viene attirato dai paesaggi,<br />
in particolare di quelli del<br />
deserto, dei quali impara a cogliere<br />
la moltitudine delle forme e delle<br />
luci come fossero un vocabolario<br />
essenziale. Si sofferma sui disegni<br />
geometrici, sull’alternarsi di luci e<br />
ombre, sulla mancanza di orizzonte,<br />
fissando con la sua macchina la<br />
realtà che lo circonda.<br />
Ben presto passa a fotografare<br />
nature morte, grottesche e inusuali,<br />
riprendendo animali in decomposizione<br />
e sottolineando il<br />
FREDERICK SOMMER<br />
di trattamenti sanitari. In seguito<br />
effettua diversi spostamenti: nel<br />
1931 a Tucson, dopo in Arizona e<br />
poi a Prescott nel 1935.<br />
Nel 1938 Frederick Sommer inizia<br />
ad esplorare il mondo artistico,<br />
approfondendo il tema della<br />
“scrittura di luce”; acquista quindi<br />
la sua prima macchina fotografica,<br />
una Century Universal Camera<br />
8X10 e si appassiona profondadi<br />
Angelo Ferri<br />
F<br />
rederick Sommer è<br />
considerato uno dei<br />
grandi maestri della fotografia<br />
del XX secolo.<br />
Nasce il 7 Settembre del 1905 ad<br />
Angri, un piccolo comune in provincia<br />
di Salerno, ma la gran parte<br />
della sua infanzia la trascorre in<br />
Brasile. Raggiunta la maggiore età<br />
si trasferisce a New York, dove<br />
nel 1927 conquista il suo primo<br />
obiettivo ottenendo il Master in<br />
Landscape Architecture presso<br />
la Cornell University. Durante il<br />
suo percorso di studi, conosce<br />
Frances Elisabeth Watson che nel<br />
1928 diviene sua moglie.<br />
Alcuni anni dopo viene colpito<br />
dalla tubercolosi; questo lo costringe<br />
ad abbandonare la sua<br />
professione e a trasferirsi in Svizzera<br />
per sottoporsi ad una serie<br />
40 • Orizzonte Magazine
itorno alla terra come meditazione<br />
sul ciclo di vita e di morte.<br />
Sommer fu un artista totale capace<br />
di spaziare in molte direzioni.<br />
La sua opera fotografica è affascinante<br />
per la vasta gamma di<br />
metodologie e tecniche utilizzate<br />
e create, in una continua ricerca<br />
verso l’arte e l’estetica, esplorando<br />
le possibilità dell’immagine<br />
attraverso le sue conoscenze<br />
del disegno.. “Il campo di azione<br />
di una fotografia - disse - dovrebbe<br />
essere quella scacchiera del cuore e<br />
della mente, su cui la poesia e l’arte<br />
hanno da sempre operato”<br />
Le sue nature morte, composte<br />
da teste di pollo, interiora di animali<br />
e membra mutilate, nobilitano<br />
il brutto attraverso l’interpretazione<br />
artistica, rendendolo<br />
commovente mediante un bianco<br />
e nero con una gamma di toni<br />
sottili, ottenuto con l’uso della gelatina<br />
d’argento e la tecnica della<br />
stampa a contatto.<br />
Il passato e l’armonia delle forme<br />
aprono lo sguardo ad un messaggio<br />
in grado di ricreare la realtà<br />
ulteriore, fondata sul convincimento<br />
che l’artista abbia il potere<br />
di trasformare la percezione<br />
della realtà; se l’essere umano<br />
non fosse capace di sognare,<br />
non sarebbe nemmeno in grado<br />
di percepire la realtà. Sommer<br />
la fissa attraverso le sue tecniche,<br />
fino a giungere all’astrazione,<br />
come per i paesaggi desertici<br />
dell’Arizona ridotti a schemi<br />
isolati: paesaggi piatti, privi di un<br />
punto focale, che suggeriscono<br />
un nuovo modo di percepire il<br />
mondo circostante.<br />
Delle opere di<br />
Sommer note,<br />
disegni, colla-colore<br />
su carta, fotografie<br />
e scritti, hanno fatto<br />
parte della sua vita<br />
creativa per tutta<br />
la totalità della sua<br />
carriera artistica.”<br />
42 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 43
ANTONIO BLANCO<br />
Ogni mese la Redazione selezionerà una serie di immagini che saranno pubblicate su<br />
Orizzonte Magazine, sul sito web e sulla pagina Facebook della rivista.<br />
Le foto dovranno essere in formato jpeg e andranno inviate, senza watermark o scritte:<br />
alla casella e-mail: orizzonte-magazine@libero.it<br />
corredate di nome e cognome dell’autore e di una breve didascalia.<br />
GILIBERTO STEA<br />
FRANCESCO PASCAZIO<br />
Angelo Ferri<br />
44 • Orizzonte Magazine<br />
ANTONIO SERENO<br />
Orizzonte Magazine • 45
Baccalà con pelle<br />
croccante su crema di ceci<br />
di Ornella Mirelli<br />
N<br />
oto già ai Vichinghi,<br />
che lo utilizzavano<br />
nei loro lunghi viaggi<br />
in mare grazie alla<br />
sua conservabilità, il baccalà giunge<br />
in Italia al tempo delle Repubbliche<br />
Marinare. Fu il nobile Piero<br />
Querini, capitano di mare della<br />
Repubblica di San Marco, a portarlo<br />
con sé nel 1432, tornando in<br />
patria dopo aver fatto naufragio<br />
contro uno scoglio nell’arcipelago<br />
delle Lofoten, nella Norvegia del<br />
nord. A salvare lui e il suo equipaggio<br />
fu una tribù locale, e fu<br />
presso questi autoctoni che Piero<br />
Querini apprese la tecnica di conservazione<br />
dei merluzzi, che essi<br />
essiccavano al sole artico e poi<br />
salavano per poterli consumare<br />
anche in inverno.<br />
Tuttavia nessuno parve accorgersi<br />
di questo prodotto almeno fino<br />
al 1563, quando il Concilio di<br />
Trento ribadì e ampliò le pratiche<br />
penitenziarie, con particolare riferimento<br />
al “mangiare di magro”.<br />
L’osservanza di queste prescrizioni<br />
si scontrava con una disponibilità<br />
di pesce fresco che, per<br />
quantità e costi, era esclusivo appannaggio<br />
delle classi più abbienti.<br />
Il baccalà faceva allo scopo, e fu<br />
Bartolomeo Scappi, ‘chef’ secreto<br />
di papa Pio V, a sancire l’ingresso<br />
delle “Merluccie secche” nella cucina<br />
italiana: nella sua Opera riporta<br />
ricette di umidi aromatizzati in<br />
vario modo e di piatti fritti.<br />
La ricetta che presentiamo questo<br />
mese è stata creata da Max Mariola,<br />
celebre chef di Gambero Rosso<br />
Channel, che preferisce definirsi “un<br />
cuoco in divenire” e che ama reinterpretare<br />
i piatti della cucina regionale,<br />
sempre con semplicità di gusto<br />
e linearità di preparazione.<br />
Baccalà con pelle croccante su<br />
crema di ceci, olio al prezzemolo<br />
e pomodoro saltato.<br />
Ingredienti:<br />
ingredienti per 4 persone:<br />
800 gr di baccalà già ammollato<br />
500 gr di cecii<br />
1 mazzetto di prezzemolo<br />
olio extravergine q.b.<br />
12 pomodori datterini o piccadilly<br />
1 carota<br />
1 cipolla<br />
1 costa di sedano<br />
aglio<br />
Prendete la pelle del baccalà, separata<br />
dalla polpa il giorno precedente,<br />
pulitela bene dalla polpa<br />
residua e fatela essiccare in forno.<br />
Dopo aver tenuto a bagno i ceci<br />
per una notte, lessateli nella pentola<br />
a pressione con aglio, cipolla,<br />
sedano e carota, per circa 20 minuti,<br />
quindi frullateli riducendoli a<br />
crema. Potete anche cuocerli alla<br />
maniera tradizionale per almeno<br />
due ore, e comunque finché non<br />
saranno abbastanza teneri.<br />
Lessate il baccalà in acqua bollente<br />
per circa 10 minuti, e nel frat-<br />
tempo tagliate i pomodori in piccoli<br />
pezzi, condendoli con aglio,<br />
olio e sale.<br />
Friggete la pelle del baccalà in<br />
olio ben caldo e assemblate il<br />
piatto, mettendo prima la crema<br />
di ceci a specchio nel piatto, poi<br />
il baccalà, un filo d’olio aromatizzato<br />
al prezzemolo(*), la dadolata<br />
di pomodori e infine la pelle<br />
croccante.<br />
(*) Olio al prezzemolo: Tritare il<br />
prezzemolo e lasciarlo in infusione<br />
nell’olio per almeno 24 ore.<br />
Continua la collaborazione<br />
di Orizzonte Magazine con<br />
Ammodomio, uno fra i più<br />
seguiti blog di cucina del<br />
web, inizia a collaborare<br />
con Orizzonte Magazine.<br />
Ammodomio è all’indirizzo<br />
www.ammodomio.blogspot.it<br />
46 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 47
Famiglia: Liliaceae<br />
Nome SCENTIFICO:<br />
MUSCARI COMOSUM<br />
I fiori della sua pianta<br />
sbocciano in primavera e<br />
sono persistenti<br />
fino all’estate.<br />
lo<br />
sapevate<br />
che<br />
IL LAMPASCIONE<br />
(MUSCARI COMOSUM)<br />
È il nome di una pianta erbacea<br />
1.<br />
perenne (Leopoldia comosa L. o<br />
Muscàri comosum Miller) appartenente<br />
alla famiglia delle Gigliacee<br />
(Liliaceae), sottofamiglia delle<br />
Lilioidee, genere Leopoldia, della quale si consumano<br />
i piccoli bulbi. Conosciuto con i termini dialettali<br />
di lampagione, lampasciuolo, cipollaccio, cipollaccio<br />
col fiocco, cipolla di serpe, giacinto delle vigne, muscaro<br />
selvatico, muschini selvatici. La specie presente<br />
oggi sul mercato proviene esclusivamente<br />
da coltivazione non sempre italiana, sia allo stato<br />
fresco che in conserve. Il lampascione in Italia è coltivato<br />
quasi esclusivamente nelle regioni meridionali,<br />
soprattutto in Puglia, dove primeggia la varietà<br />
“Monstruosa”. Cresce anche spontaneamente nei<br />
prati pianeggianti delle regioni meridionali. Oggi la<br />
raccolta spontanea avviene solo nelle regioni meridionali<br />
(Abruzzo meridionale, Molise, Campania,<br />
Puglia, Calabria e Basilicata).<br />
Caratteristiche: Pianta perenne alta<br />
sino a 80 cm, bulbo globoso o<br />
2.<br />
ovato-piriforme con tuniche esterne<br />
rosso vinose, somigliante ad una<br />
cipolla, scapo eretto, cilindrico, glabro;<br />
Foglie solo basali, lineari, eretto-patenti, tendenti<br />
ad afflosciarsi, semicilindriche, larghe 1-1,5 cm e lunghe<br />
½ o 1/5 dello scapo; La spiga fiorifera termina con una<br />
specie di candelabro di piccoli fiori sterili, color malva,<br />
dal lungo peduncolo, i sottostanti fiori fertili sono più<br />
grandi e su peduncoli lunghi circa come la corolla che<br />
è di colore porpora-marroncino. Il frutto è una capsula<br />
subtriangolare che si apre a maturità in tre valve contenenti<br />
pochi semi più o meno sferici.<br />
Se si trovano bulbi con il germoglio<br />
ancora interrato è meglio<br />
3.<br />
diffidare; un profano potrebbe<br />
scambiare questi bulbi con quelli<br />
del colchico: confusione fatale,<br />
essendo questo velenoso. Quando, invece, si preferisce<br />
cogliere i bulbi in primavera fino a mezza estate,<br />
occorre localizzarli seguendo quanto resta delle<br />
foglie e dei fusti fioriferi disseccati; in questo periodo<br />
il colchico è ancora ben visibile e ce lo faranno<br />
distinguere le foglie. Se però nella zona il colchico<br />
non alligna, si può operare con tutta tranquillità. Le<br />
foglie giovani del cipollaccio possono essere confuse<br />
con quelle del Muscàri botryoides (muscari azzurro),<br />
non velenoso, ma neppure commestibile, se non<br />
che quest’ultimo preferisce i prati e i luoghi aperti,<br />
è raro trovarlo nei boschi, ed emette le foglie dopo<br />
il fiore. Si conoscono alcune varietà a fiori bianchi e<br />
bulbo bianco (Bellevalia romana) o nerastro (Muscari<br />
atlanticum). Secondo alcuni corrisponde al bulbus<br />
romano, citato da Plinio, considerato afrodisiaco e<br />
presentato da Apicio in numerose ricette. Marziale<br />
nei suoi epigrammi parla di bulbi salaces consigliandoli<br />
a quanti avevano una moglie non più avvenente,<br />
ma non è dato sapere se si riferisse proprio ai lampascioni,<br />
lodati per le loro proprietà afrodisiache, dal<br />
gastronomo rinascimentale Baldassare Pisanello.<br />
Il lampascione, nella cucina tradizionale<br />
calabra, lucana e pugliese, si<br />
4.<br />
prepara dopo aver ripulito i singoli<br />
bulbi di ogni traccia di terra e di<br />
radici, e dopo averli tenuti in acqua<br />
per circa un’ora (per consentir loro di perdere il liquido<br />
- amaro - che trasuderanno dopo essere stati “sbucciati”).<br />
Incisi invece con una semplice croce, i lampascioni<br />
possono essere bolliti in acqua e aceto (una parte di<br />
acqua e una di aceto) con l’aggiunta di circa due pugni<br />
di sale grosso per 5 litri d’acqua. Una volta raffreddati<br />
potranno essere posti in olio di oliva senza altri aromi, o<br />
con l’aggiunta di aromi quali timo, origano e peperoncino.<br />
Si tratta di un prodotto che in tutte le preparazioni<br />
va cucinato con molta semplicità, poiché il già forte sentore<br />
di amaro è sufficiente a dargli il tipico carattere. I<br />
lampascioni hanno un profumo dolciastro e aromatico,<br />
e un sapore che coniuga una decisa nota amara con un<br />
retrogusto dolce molto rotondo e delicato.<br />
5.<br />
Lampascioni al forno<br />
Ingredienti:<br />
500gr di lampascioni<br />
sale, pepe 500gr di patate olio<br />
extra vergine di oliva<br />
Preparazione:<br />
Pulire i lampascioni e tenerli a bagno in acqua corrente<br />
per circa 6 ore affinché perdano un po’ del<br />
loro sapore amarognolo.Asciugateli e incideteli, alla<br />
base, con un taglio a croce. Pelate e tagliate a fette le<br />
patate. Disponete lampascioni e patate in una teglia<br />
oleata; condite il tutto con sale, pepe e abbondante<br />
olio. Infornate e lasciate cuocere per circa un’ora.<br />
48 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 49
Carmen Di Muro<br />
Essere è Amore<br />
dal Pensiero alla Materia<br />
OROSCOPO<br />
SETTEMBRE 2014<br />
Un viaggio di sola andata attraverso la filosofia, la biologia molecolare e la fisica quantistica, che si integra<br />
con la spiritualità per raggiungere l’interiorità dell’uomo e riportarci alla grandezza dell’esistenza, ma in<br />
particolar modo alla grandezza di noi stessi che siamo artefici ed esperti artigiani della nostra personale<br />
esperienza nel qui e ora della nostra vita. “Tutto è Uno. Noi siamo Uno.” In noi c’è una scintilla divina che<br />
vibra e si mette in accordo con tutto il reale, trasformando ogni cosa si trovi sulla propria traiettoria d’azione.<br />
di Daniela Gagliano<br />
edizionigagliano@gmail.com<br />
Orizzonte Magazine • 51
ARIETE TORO GEMELLI BILANCIA SCORPIONE SAGITTARIO<br />
Settembre Mercurio opposto<br />
richiede attenzioni nella gestione<br />
di spese e conti da chiarire.<br />
Un piccolo neo in una situazione<br />
nel complesso solare: è<br />
probabile che tu abbia ricominciato<br />
qualcosa da zero o ti sei<br />
rimesso in gioco ultimamente e<br />
presto ne vedrai i risultati. Sei<br />
un’intraprendente, spesso senza<br />
pensare alle conseguenze, ma<br />
stavolta le stelle ti danno ragione<br />
soprattutto negli affari di cuore:<br />
batticuori ed emozioni coinvolgono<br />
single e accoppiate. Si arriva<br />
a cambiare ogni cosa, città<br />
inclusa, pur di seguire i propri<br />
sogni e desideri.<br />
Fai partire un nuovo progetto, si<br />
possono trovare risposte positive<br />
alle richieste degli scorsi<br />
mesi, l’importante sarà saper<br />
chiedere alle persone giuste. E<br />
proprio le relazioni sono sotto<br />
i riflettori con Mercurio e Venere<br />
che ti spingono all’amore,<br />
a lasciar andare le resistenze e<br />
ad abbattere i muri - spesso altissimi-<br />
alzati negli scorsi mesi.<br />
Un invito attorno al 20 del mese<br />
ti fa aprire la mente, un rapporto<br />
supererà un test di resistenza,<br />
chi è in bilico in coppia, decide<br />
per un taglio netto.<br />
Non siete rinomati risparmiatrici<br />
ma le uscite potrebbero<br />
non dipendere solo da voi, tra<br />
incombenze per la casa, una vecchia<br />
bega legale da risolvere. Non<br />
fate tutto da soli, è il momento<br />
giusto per rispolverare le vostre<br />
doti relazioni e di comunicazione.<br />
L’amore va in analisi, chi è ai<br />
ferri corti non torna indietro, chi<br />
è in coppia risente di piccole insofferenze<br />
o risentimenti. Pausa<br />
con una Vergine, in compagnia di<br />
un Sagittario, unita a un Ariete.<br />
Proseguite sotto un cielo stellato<br />
e man mano che passano i<br />
mesi vi sentirete sempre meglio.<br />
La liberazione vi è costata fatica<br />
e ancora, ogni tanto, sarà possibile<br />
ripensare al passato con incertezza<br />
e non essere del tutto<br />
sereni. Rispetto un anno fa il passo<br />
in avanti è stato comunque<br />
eclatante: vi sentite un’altra persona,<br />
più sicuri, capaci di dire no<br />
alle relazioni inutili e da quello<br />
che non fa per di voi. Il lavoro riparte<br />
con gratifiche e nuove collaborazioni:<br />
la determinazione ha<br />
pagato e ora cantare vittoria riguardo<br />
un vostro progetto.<br />
Settembre sarà un mese impegnativo<br />
in cui ogni questione vi<br />
costerà più di uno sforzo e qualche<br />
umore alterno. Giove dissonante<br />
richiede attenzione nelle<br />
questioni legali, burocratiche e<br />
porta spese, pensieri in più che<br />
vi faranno arrivare stanchi a fine<br />
giornata. Ma quando le stelle si<br />
ingarbugliano diventate abili maestri<br />
capaci di gestire e portare a<br />
compimento situazioni per molti<br />
impossibili. Saturno continua a<br />
proteggervi e a donarvi saggezza<br />
e capacità di giudizio, soprattutto<br />
se attorno sentite un clima poco<br />
amichevole.<br />
Dal 13 del mese Marte nel segno<br />
saprà darvi una carica che farà<br />
tremare i muri e partire alla<br />
volta di imprese e avventure che<br />
rivoluzioneranno la vostra vita.<br />
Il bisogno di libertà d’azione ed<br />
espressione personale saranno<br />
al primo posto, tanto che i sentimenti<br />
potrebbero passare in<br />
sordina. Chi è in coppia fa i conti<br />
con qualche malumore, chi è in<br />
crisi decide di andare oltre, le<br />
single da metà mese potrebbero<br />
avere quello che vogliono…<br />
basterà solo mettersi in gioco.<br />
CANCRO LEONE VERGINE CAPRICORNO ACQUARIO PESCI<br />
Tutto riparte e vi sentirete carichi<br />
come una pallina del flipper.<br />
è probabile che la vita affettiva<br />
torni in secondo piano, cosa<br />
non rara per te nonostante. Il<br />
tuo carattere emotivo e orientato<br />
agli altri. Sarà solo una fase<br />
di indifferenza passeggera, con<br />
l’arrivo dell’autunno tornerete<br />
caldissimi e pronti a lanciarvi<br />
nelle braccia di un nuovo amato.<br />
Intanto progetti evoluzioni, nulla<br />
ti scappa e la tua strada per la<br />
felicità, per ora, sarà soprattutto<br />
questione di testa e di pensiero<br />
strategico.<br />
È ricominciata la scalata al successo.<br />
Fino a dicembre però<br />
Saturno dissonante rende il cielo<br />
pieno di luci e ombre. Da un lato<br />
avrete campo libero, dall’altro il<br />
passato continua a chiedere tagli,<br />
confronti, prese di posizione.<br />
Non siete tipi che vi tirate indietro<br />
ma è richiesta molta pazienza<br />
per bilanciare le energie opposte<br />
e procedere positivi e con<br />
le migliori intenzioni. Da metà<br />
mese raddoppiano le opportunità<br />
a lavoro e si smuoveranno<br />
blocchi legati ad accordi e nuove<br />
collaborazioni.<br />
Il Sole e Venere nel segno vi<br />
renderanno tra i più incorreggibili<br />
dello Zodiaco questo mese.<br />
Un senso di rivincita, riscatto e<br />
voglia di prendere in mano la tua<br />
vita si fa sentire già da un po’.<br />
Occasioni, nuovi sbocchi e nuovi<br />
incontri si succedono in un cielo<br />
denso di sorprese e agitazioni<br />
planetarie. Impossibile stare<br />
fermi, avvertite che qualcosa di<br />
importante in voi è cambiata e<br />
presto lo sarà anche fuori: che<br />
sia una casa, una città o solo un<br />
nuovo modo di avere a che fare<br />
con gli altri, proseguite spediti<br />
con l’agenda piena.<br />
La parola chiave d’ora in poi sarà<br />
evoluzione: niente vi fermerà, gli<br />
ostacoli sono un lontano ricordo,<br />
approfittate di questa forza<br />
ritrovata per guidare la volontà<br />
verso obiettivi più alti. Al lavoro<br />
qualcosa si muove, si cambia per<br />
il meglio e con una ritrovata serenità.<br />
Nonostante la natura<br />
solitaria, quando siete di buon<br />
umore siete capace di dispensare<br />
energia attorno e crearvi<br />
un entourage di persone fidate,<br />
soci e collaboratori con cui vi<br />
sarà utile uno scambio di idee. La<br />
ritrovata grinta illuminerà anche<br />
la vita amorosa.<br />
La pazienza potrebbe non essere<br />
più il vostro forte ultimamente.<br />
La buona notizia è che da<br />
novembre inizierete a sentirvi<br />
molto più sollevati, la cattiva è<br />
che Giove e Saturno a settembre<br />
vi faranno saltare come una<br />
bomba ad orologeria. Il lavoro<br />
- o la ricerca di un nuovo ruolo<br />
professionale - si fa impegnativo<br />
e vi vede in costante tensione.<br />
È come se non vi bastassero 24<br />
ore per affrontare tutto ma in<br />
realtà nessuno vi corre davvero<br />
dietro se non una personale inquietudine<br />
che tra qualche mese<br />
si alleggerirà come per incanto.<br />
Settembre sarà un mese dove<br />
metterete appunto le migliori<br />
strategie. Da qui a fine dicembre<br />
le stelle consigliano di stringere<br />
i denti e arrivare a risultati concreti<br />
senza trascinare obiettivi e<br />
iniziative. Lavora ora per vivere di<br />
rendita poi anche e soprattutto<br />
a livello personale: hai bisogno di<br />
avere chiare le idee e le persone<br />
di cui puoi davvero fidarti. Nel<br />
campo professionale è possibile<br />
avanzare richieste o cambiare in<br />
meglio ma l’importante sarà farlo<br />
con raziocinio e senza seguire<br />
sogni impossibili dell’ultimo<br />
minuto.<br />
52 • Orizzonte Magazine<br />
Orizzonte Magazine • 53
Un mensile di attualità e cultura diffuso esclusivamente<br />
attraverso il web in abbonamento gratuito.<br />
Per riceverlo basta inviare una e-mail all’indirizzo:<br />
orizzonte-magazine@libero.it<br />
indicando la propria e-mail e scrivendo nell’oggetto<br />
Attiva abbonamento<br />
Seguendo la stessa procedura è possibile anche regalare<br />
abbonamenti agli amici<br />
°<br />
E’ possibile seguire Orizzonte Magazine<br />
anche su Facebook<br />
alla pagina: orizzonte magazine news<br />
e sul sito web: www.orizzontemagazine.it