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“ La Cultura non si eredita,<br />
si conquista ”<br />
André Malraux<br />
In bicicletta siamo tutti conquistatori. E<br />
non solo dell’effimero. Se oggi la bicicletta<br />
è riuscita a sedurre tutto il pubblico al<br />
quale si rivolge ed a cui regala piacere ed<br />
è riuscita ad essere questo tsunami planetario<br />
che ci entusiasma per la sua forza,<br />
si tratta principalmente di un questione<br />
di visione e di volontà. Chi avrebbe mai<br />
detto, vent’anni fa, che la bicicletta, pratica<br />
popolare, sportiva, o di necessità,<br />
sarebbe diventata, nell’era moderna,<br />
l’icona così universalmente condivisa che<br />
è oggi ? Dai sempre più “stilosi” modelli<br />
urbani, alle ondate ecologiche di MTB,<br />
passando per le bici a pedalata assistita,<br />
il tutto corroborato dal mito delle competizioni<br />
su strada, oggi esportate in tutti<br />
i continenti…. Passione per lo sport,<br />
possibilità di pratica di attività sportiva,<br />
salute e benessere, occasione di stare<br />
insieme e anche oggetto di desiderio, la<br />
bicicletta si è costruita una Cultura Universale.<br />
Una conquista senza precedenti,<br />
che noi abbiamo vissuto e anticipato,<br />
scegliendo per il nostro atto di nascita,<br />
un nome di battesimo che oggi siamo<br />
fieri di condividere con più di 80 negozi<br />
in Francia ed in <strong>Italia</strong> e con le migliaia<br />
di persone che li animano quotidianamente<br />
: <strong>Culture</strong> Vélo. Un’insegna nata<br />
bene, al momento giusto e cresciuta in<br />
modo sano, attraverso l’azione sul terreno.<br />
Un’insegna che è come la bicicletta<br />
: universale, che non fa distinzioni di<br />
clienti per provenienza, classe sociale,<br />
tipologia di utilizzo, livello sportivo : li<br />
raccoglie tutti. Una vera manna ! La<br />
bicicletta si mescola, sciogliendosi perfettamente<br />
in un mix saporito di cui sentiamo<br />
un bisogno vitale. Mentre il nostro<br />
mondo si disgrega, contrapponendo<br />
fazioni, la bicicletta fa l’esatto contrario,<br />
grazie alla sua Cultura della condivisione.<br />
E’ per questo che qualcuno è arrivato a<br />
proporre la bicicletta come candidato per<br />
il Nobel per la Pace.<br />
United <strong>Culture</strong>s of <strong>Culture</strong> Vélo….<br />
Un occhiolino schiacciato a tutti.<br />
La bicicletta non è mai stata anche una<br />
“tendenza”. E’ quindi una gioia, a 15 anni<br />
di distanza dalla nascita della nostra insegna,<br />
vedere invece la sua Cultura così ben<br />
portata. Allora, sorridiamoci sopra, con il<br />
nostro titolo per il catalogo <strong>2016</strong> “<strong>Culture</strong>,<br />
più ne abbiamo, più pedaliamo”. La bicicletta<br />
è veramente riuscita a coniugare<br />
anima e corpo, come nessun altro<br />
sport prima. Da ogni universo, artisti,<br />
intellettuali e VIP, si mobilitano, così<br />
come normali appassionati, per questa<br />
buona causa. La Cultura della Bicicletta,<br />
<strong>Culture</strong> Vélo, appunto, diventa la Cultura<br />
di tutti. E’ andata in fuga dalla sua<br />
immagine originaria, pur mantenendo la<br />
propria storia e il proprio spirito di fatica.<br />
Già, i faticatori delle due ruote, tribù<br />
eroica, contestualizzata nel dopo-guerra,<br />
hanno fatto nascere ed appassionare<br />
diverse generazioni di ciclisti, che si sono,<br />
in seguito, allargati in tutte le molteplici<br />
varianti che la bicicletta ha saputo proporre.<br />
Il bisogno e la voglia di bicicletta<br />
sono poi diventati universali. La donna,<br />
inizialmente quasi esclusa da una pratica<br />
considerata prettamente maschile, oggi<br />
pedala come e più dell’uomo. Il design è<br />
un pensiero fisso quotidiano dei dipartimenti<br />
grafici e lo “stile ciclistico” è entrato<br />
a far parte dell’universo della moda. Non<br />
è raro incrociare gruppi di ciclisti di tutti<br />
i ceti e profili professionali, persone che<br />
la nostra società spesso divide in “classi”. I<br />
centri città ed i suoi abitanti “commuters”<br />
ricominciano a vivere e respirare, grazie<br />
alla bicicletta. Niente può più resistere a<br />
questa rivoluzione di massa e di pedivelle!<br />
Una Cultura di massa…<br />
Che ha classe.<br />
Un assembramento che diventa cosa<br />
unica. La divisione settaria fra differenti<br />
pedalatori, ciclisti del fine settimana,<br />
commuters, bikers, stradisti, cicloturisti...<br />
tende a scomparire. La bicicletta si stacca,<br />
poco a poco, dalla sua identità di sofferenza,<br />
legata allo sport ed alla fatica, insite<br />
nel suo DNA, per emanciparsi in urbanismo,<br />
con l’avvento dell’ ”urban-cycle”,<br />
che libera le città, o in contemplazione,