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Catalogo Culture Velo Italia 2016-BD

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“ La Cultura non si eredita,<br />

si conquista ”<br />

André Malraux<br />

In bicicletta siamo tutti conquistatori. E<br />

non solo dell’effimero. Se oggi la bicicletta<br />

è riuscita a sedurre tutto il pubblico al<br />

quale si rivolge ed a cui regala piacere ed<br />

è riuscita ad essere questo tsunami planetario<br />

che ci entusiasma per la sua forza,<br />

si tratta principalmente di un questione<br />

di visione e di volontà. Chi avrebbe mai<br />

detto, vent’anni fa, che la bicicletta, pratica<br />

popolare, sportiva, o di necessità,<br />

sarebbe diventata, nell’era moderna,<br />

l’icona così universalmente condivisa che<br />

è oggi ? Dai sempre più “stilosi” modelli<br />

urbani, alle ondate ecologiche di MTB,<br />

passando per le bici a pedalata assistita,<br />

il tutto corroborato dal mito delle competizioni<br />

su strada, oggi esportate in tutti<br />

i continenti…. Passione per lo sport,<br />

possibilità di pratica di attività sportiva,<br />

salute e benessere, occasione di stare<br />

insieme e anche oggetto di desiderio, la<br />

bicicletta si è costruita una Cultura Universale.<br />

Una conquista senza precedenti,<br />

che noi abbiamo vissuto e anticipato,<br />

scegliendo per il nostro atto di nascita,<br />

un nome di battesimo che oggi siamo<br />

fieri di condividere con più di 80 negozi<br />

in Francia ed in <strong>Italia</strong> e con le migliaia<br />

di persone che li animano quotidianamente<br />

: <strong>Culture</strong> Vélo. Un’insegna nata<br />

bene, al momento giusto e cresciuta in<br />

modo sano, attraverso l’azione sul terreno.<br />

Un’insegna che è come la bicicletta<br />

: universale, che non fa distinzioni di<br />

clienti per provenienza, classe sociale,<br />

tipologia di utilizzo, livello sportivo : li<br />

raccoglie tutti. Una vera manna ! La<br />

bicicletta si mescola, sciogliendosi perfettamente<br />

in un mix saporito di cui sentiamo<br />

un bisogno vitale. Mentre il nostro<br />

mondo si disgrega, contrapponendo<br />

fazioni, la bicicletta fa l’esatto contrario,<br />

grazie alla sua Cultura della condivisione.<br />

E’ per questo che qualcuno è arrivato a<br />

proporre la bicicletta come candidato per<br />

il Nobel per la Pace.<br />

United <strong>Culture</strong>s of <strong>Culture</strong> Vélo….<br />

Un occhiolino schiacciato a tutti.<br />

La bicicletta non è mai stata anche una<br />

“tendenza”. E’ quindi una gioia, a 15 anni<br />

di distanza dalla nascita della nostra insegna,<br />

vedere invece la sua Cultura così ben<br />

portata. Allora, sorridiamoci sopra, con il<br />

nostro titolo per il catalogo <strong>2016</strong> “<strong>Culture</strong>,<br />

più ne abbiamo, più pedaliamo”. La bicicletta<br />

è veramente riuscita a coniugare<br />

anima e corpo, come nessun altro<br />

sport prima. Da ogni universo, artisti,<br />

intellettuali e VIP, si mobilitano, così<br />

come normali appassionati, per questa<br />

buona causa. La Cultura della Bicicletta,<br />

<strong>Culture</strong> Vélo, appunto, diventa la Cultura<br />

di tutti. E’ andata in fuga dalla sua<br />

immagine originaria, pur mantenendo la<br />

propria storia e il proprio spirito di fatica.<br />

Già, i faticatori delle due ruote, tribù<br />

eroica, contestualizzata nel dopo-guerra,<br />

hanno fatto nascere ed appassionare<br />

diverse generazioni di ciclisti, che si sono,<br />

in seguito, allargati in tutte le molteplici<br />

varianti che la bicicletta ha saputo proporre.<br />

Il bisogno e la voglia di bicicletta<br />

sono poi diventati universali. La donna,<br />

inizialmente quasi esclusa da una pratica<br />

considerata prettamente maschile, oggi<br />

pedala come e più dell’uomo. Il design è<br />

un pensiero fisso quotidiano dei dipartimenti<br />

grafici e lo “stile ciclistico” è entrato<br />

a far parte dell’universo della moda. Non<br />

è raro incrociare gruppi di ciclisti di tutti<br />

i ceti e profili professionali, persone che<br />

la nostra società spesso divide in “classi”. I<br />

centri città ed i suoi abitanti “commuters”<br />

ricominciano a vivere e respirare, grazie<br />

alla bicicletta. Niente può più resistere a<br />

questa rivoluzione di massa e di pedivelle!<br />

Una Cultura di massa…<br />

Che ha classe.<br />

Un assembramento che diventa cosa<br />

unica. La divisione settaria fra differenti<br />

pedalatori, ciclisti del fine settimana,<br />

commuters, bikers, stradisti, cicloturisti...<br />

tende a scomparire. La bicicletta si stacca,<br />

poco a poco, dalla sua identità di sofferenza,<br />

legata allo sport ed alla fatica, insite<br />

nel suo DNA, per emanciparsi in urbanismo,<br />

con l’avvento dell’ ”urban-cycle”,<br />

che libera le città, o in contemplazione,

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