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Sozialkompetenz und Motivationskraft von Dirigenten ist gefragt ...

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28 unisono 1-2009<br />

La riv<strong>ist</strong>a svizzera di musica band<strong>ist</strong>ica<br />

Quando Philip Sparke spiega la musica band<strong>ist</strong>ica<br />

Durante un seminario di quattro giorni, il famoso compositore Philip Sparke ha lavorato con gli studenti<br />

delle Musikhochschule di Berna e di Lucerna. Un’occasione per constatare che il music<strong>ist</strong>a inglese lascia molta<br />

libertà nell’interpretazione delle sue composizioni. kurt gfeller / matthias kieffer<br />

le scuole universitarie di Musica di Berna e<br />

di Lucerna hanno unito le loro forze per invitare<br />

il celebre pedagogo, compositore e direttore<br />

Philip Sparke a un seminario nel mese<br />

di settembre dell’anno appena terminato.<br />

Anche se il music<strong>ist</strong>a britannico, nato a Londra<br />

nel 1951, non viene spesso in Svizzera,<br />

il catalogo delle sue composizioni per banda<br />

e brass band di tutte le categorie l’ha reso famoso<br />

da tempo. I partecipanti hanno avuto<br />

occasione di ascoltare le riflessioni del creatore<br />

sulle proprie opere, e in seguito di applicare<br />

e sperimentare gli insegnamenti di<br />

Sparke.<br />

Sviluppare una propria concezione<br />

del brano<br />

Ogni giornata cominciava con un breve intervento<br />

teorico. Philip Sparke si è espresso sulle<br />

sue composizioni e sul suo modo di comporre.<br />

Ha raccontato che, durante i suoi studi al Royal<br />

College of Music di Londra, aveva consacrato<br />

molto del suo tempo all’analisi delle opere dei<br />

grandi compositori. Evidentemente ha saputo<br />

trarre da questo lavoro una base molto importante<br />

per la sua attività creativa. Anche oggi,<br />

Sparke continua a comporre in maniera molto<br />

intuitiva, senza essere sempre cosciente di ciò<br />

che scrive da un punto di v<strong>ist</strong>a analitico. La<br />

forma della composizione e la sua struttura<br />

armonica derivano totalmente dalla sua concezione.<br />

Philip Sparke ha analizzato con gli studenti<br />

alcune delle sue opere per orchestra di<br />

fiati o per brass band. Ha lasciato ai partecipanti<br />

una grande libertà nell’interpretazione<br />

dei suoi lavori, senza imporre le proprie idee.<br />

In molti casi ha fatto notare come avesse immaginato<br />

qualcosa in modo diverso, ma che<br />

le idee proposte dagli allievi non erano per<br />

questo di valore minore.<br />

Per Sparke, la priorità è che il direttore sia<br />

capace di sviluppare una propria visione del<br />

pezzo. L’architettura della composizione è naturalmente<br />

una creazione dell’autore, ma il<br />

direttore deve confrontarsi con la trascrizione<br />

emotiva delle note scritte nella partitura.<br />

Gli impulsi efficaci del maestro<br />

Dopo l’introduzione teorica, si passava alla pratica<br />

con diverse piccole formazioni (quartetti,<br />

quintetti ed ensemble di ottoni) o con la brass<br />

band delle Scuole Universitarie che hanno lavorato<br />

su brani come «Variations on an Enigma»<br />

o «Orient Express». Il martedì, tre brani<br />

per orchestra di fiati sono stati analizzati e infine<br />

provati.<br />

Il mercoledì è stato riservato alle composizioni<br />

per brass band di Philip Sparke. Il<br />

mattino è stato consacrato allo studio di «A<br />

Tameside Overture», «A Malvern Suite» e<br />

«Jubilee Overture», tutti scritti negli anni ’80.<br />

La sera, quattro studenti hanno avuto la possibilità<br />

di lavorare per mezz’ora ciascuno con<br />

la Regional Brass Band di Berna le opere analizzate<br />

nel corso della mattinata.<br />

Tenendosi leggermente in disparte, Philip<br />

Sparke ascoltava le prove con grande attenzione.<br />

Come durante l’analisi, ha lasciato che i<br />

direttori si esprimessero liberamente, intervenendo<br />

molto poco, magari per dare qualche<br />

breve ed efficace indicazione e dando pochissime<br />

tracce sull’interpretazione. Ma ha sempre<br />

spinto i direttori a commentare subito quello<br />

che avevano sentito. La sua domanda «Did<br />

you like it?» («Vi è piaciuto?») si è a volte<br />

rivelata destabilizzante. La risposta giusta era<br />

sì o no?<br />

Niente da dire<br />

Philip Sparke ha suscitato l’ilarità quando ha<br />

detto a uno dei direttori – visibilmente sorpreso<br />

– che a volte non c’è effettivamente niente da<br />

criticare perché va tutto bene. Ha per contro<br />

preteso con convinzione che i passaggi non dovessero<br />

essere risuonati prima che il direttore<br />

avesse spiegato cosa cambiare e come. Non ha<br />

mai smesso di ricordare agli studenti che, se il<br />

tempo non li soddisfa, sta a loro modificarlo.<br />

Chiaramente non c’era la tecnica di direzione<br />

al centro di questo seminario, ma la<br />

traduzione emotiva della musica di Philip<br />

Sparke. Gli allievi hanno infinitamente apprezzato<br />

la possibilità di lavorare sotto la guida<br />

di un nome importante come quello di<br />

Philip Sparke.<br />

■<br />

Philip Sparke risponde alle domande di Ludwig Wicky<br />

Ludwig Wicky: Philip Sparke, dove si colloca la<br />

sua musica all’interno del mondo compositivo?<br />

Philip Sparke: La mia musica è spesso<br />

qualificata come «musica di utilizzo» o<br />

«musica pratica», utilizzando queste<br />

denominazioni come opposte a «musica<br />

art<strong>ist</strong>ica». Personalmente, considero questi<br />

giudizi come un complimento, v<strong>ist</strong>o che si<br />

tratta di musica che la gente ama suonare.<br />

Secondo lei, cosa è importante nella<br />

formazione di un direttore?<br />

La qualità più importante resta la capacità di entrare in relazione con la<br />

gente e gioire del rispetto acquisito. È questo che gli studenti de<strong>von</strong>o<br />

imparare. Bisogna poi saper trasmettere dei sentimenti e dell’espressione,<br />

e saper dare del carattere. Gli allievi de<strong>von</strong>o ricordarsi che bisogna essere<br />

correttamente e sufficientemente preparati prima di prendere in mano la<br />

bacchetta e mettersi davanti a una banda.<br />

Come ha vissuto questi giorni a Berna?<br />

Vedere una classe di direzione all’opera con vere orchestre è fantastico.<br />

Sono molto impressionato dalle conoscenze degli studenti, e apprezzo<br />

l’idea di mettere degli ottimi music<strong>ist</strong>i a disposizione di futuri direttori.<br />

Se qualche cosa non funziona, sta al direttore fare un cambiamento, non<br />

ai music<strong>ist</strong>i.<br />

Una raccomandazione per il nostro s<strong>ist</strong>ema di formazione?<br />

Coinvolgete i compositori – cosa che fate già – perché le incomprensioni<br />

tra compositori e direttori sono molte. E anche: le dimostrazioni<br />

pratiche su come bisogna lavorare con una banda non sono mai<br />

troppe.<br />

Perchè scrive soprattutto per fiati? Cosa la attira in particolare?<br />

Mi piace l’idea di un grande gruppo di persone che collaborano e che<br />

integrano nel loro far musica una funzione sociale. Il mio stile musicale<br />

conviene meglio alle formazioni di fiati che a tutti gli altri generi di<br />

strumentazione.

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