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consciously many textual boundaries and by re-forming language, re-form notions of
self and reality. Their choice to focus on (inter)textuality is concerned with an
emphasis on their re-interpretation ofthe Real. As De Lauretis writes, drawing on the
work of Jameson, interpretation 'can be seen as a rewriting of the text intended to
show how the text itself is "the rewriting or restructuration of a prior historical or
ideological subtext," which the process ofinterpretation (re)constructs as the symbolic
resolution of determinate contradictions in the Real.,IIBy writing such interpretative
texts these writers unpick that symbolic resolution, returning to the contradictions of
the Real and working with this material rather than against it. The fantastic is used to
shift reader and writer into a new spatial relationship with the text and the real.
The fantastic is a genre that has only begun to gain substantial critical attention
in Italy recently. It is no coincidence that the first instance ofthe recent integration of
the fantastic into the mainstream was a female-authored novel: La casa suI lago della
luna (1984) by Francesca Duranti. 12 Mavina Papini, one of the few so far to attempt
to profile the history of the women's fantastic, draws attention to the string of
twentieth century female voices sidelined because they seemed anomalous, which in
fact form a clear lineage of a female tradition of the fantastic.F It is still the case,
however, that as a result of the perceived lack of tradition of this kind of writing
amongst women, these writers have suffered neglect and demand the justice of
Fofi: Perche Rimbaud con il suo bisogno di uscire dai confini, di ripensare la vita, ha avuto un tipo di
tensione che presenta 10 stesso carattere di visionarieta. II vero dilemma e tra questa bisogno e la
verbilizazzione: un bisogno avvertito oggi piu dalle scrittrici e di conseguenza dalle critiche.' (p.14)
11 Teresa De Lauretis, Technologies of Gender: Essays on Theory, Film and Fiction (London:
Macmillan, 1989), p.8l.
12 Gianfranco De Turris, ' "Made in Italy" II fantastico e l'editoria' in Geograjia, storia e poetiche del
fantastico, ed. by Monica Farnetti (Firenze: Olschki, 1989), pp.217-229, (pp.225-6). He writes of 'una
nuova significativa "rivoluzione" editoriale: la caduta inavvertita rna progressiva degli steccati di
"genere", con la conseguente assunzione di piena "dignita culturale" da parte della letteratura
dell'Irnmaginario e i suoi autori, fino a queI momento esclusi dal circuito delle grandi collane di
narrativa - con qualche nota eccezione: Buzzati, Calvina, un certo Landolfi. A partire dal 1984-5
vennero infatti pubblicati, accanto a opere "realistiche", anche romanzi di autori italiani appartenenti 0
almeno vicino a questa area. II primo fu La casa sui/ago della luna di Francesca Duranti (Rizzoli), poi
fu la volta di Dio e il computer di Roberto Vacca (Bompiani) e di Cercando l'imperatore di Roberto
Pazzi (Marietti), quindi tocco a Concerto rosso di Pier Luigi Berbotto, a Palladion di Valerio Manfredi
e a Partiranno di Luce D'Eramo (tutti editi da Mondadori). Fantastico e fantascienza, mito e
fantastoria, orrore e gotico, allo stato puro made in Italy, facevano irruzione nella grande editoria con
opere di qualita, ben scritte, ed aprivano la strada - e da sottolineare: in collane non specializzate,
quindi indirizzata un pubblico medio - ad altri autori italiani che si avventurano in questi territori, come
oggi accade quasi normalmente. '
13 Mavina Papini, La /etteratura fantastica femminile del Novecento: L 'esperienza di Anna Maria
Ortese (unpublished degree thesis, University of Florence, 1996-1997), p.l. In the introduction she
writes: 'L'analisi qui presentata attinge a un campionario di voci femminili contraddistinte da tratti
evidentemente "fuori dalla norma". Voci apparentemente isolate nella polifonia del discorso letterario,
se colte singolannente, esse si rivelano segni riconoscibili di un ampio e fluido percorso del fantastico
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