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CHAPTER ONE
An Italian space for the female fantastic
i. Towards a spatial definition ofthe fantastic
The complex knot oftheories which clouds and sometimes eclipses the literary
term 'fantastic' is anticipated by, and in part results from, the simplest etymological
analysis of the word. Its close links to the term 'fantasy' and 'fantasm' and its subtly
different permutations and connections across different Indo-European languages
inevitably blur perceptions of it as a distinct genre. 52 At the same time a more
penetrative inquiry, such as that carried out by Giulio Lepschy, opens our eyes to the
potential for the dense layering of signification which is also its most vital quality and
which endows it with a seemingly inexhaustible vitality. S3 It is the very enigma ofthe
word 'fantastic' which best defines its function on the contemporary literary scene, in
the words of Secchieri 'un fenomeno cui sembra davvero attagliarsi l'ossimorica
etichetta di "indefinibile per definizione.t'Y'Whilst this flexibility certainly sounds
conducive to creative freedom, I will show that ultimately it is the distinctive mode of
expression of this 'indefinibility', conveyed by Secchieri as peculiar to the fantastic,
which holds the powerful attraction for the female writer rather than a sense that
52 See, for example the distinction Halo Calvino makes in 'Defmizioni di territori: il fantastico', Una
pietra sopra (Milan: Mondadori, 1995), pp.260-263. This article was originally published by Le
Monde, 15 August 1970 as a series ofresponses to questions on the occasion ofTodorov's Introduction
a la litterature fantastique. 'Nel linguaggio letterario francese attuale il termine fantastico e usato
soprattutto per Ie storie di spavento, che irnplicano un rapporto col lettore alIa maniera ottocentesa: il
lettore (se vuole partecipare al gioco, almena con una parte di se stesso) deve credere a cio che legge,
accettare di essere colto da un'emozione quasi fisiologica (solitamente di terrore 0 angoscia) e cercarne
una spiegazione, come per un'esperienza vissuta. In italiano (come originariamente anche in francese,
credo) i termini fantasia e fantastico non irnplicano affatto questo tuffo del lettore nella corrente
emozionale del testa; implicano al contrario una presa di distanza, una levitazione, l'accettazione
d'un'altra logica che porta su altri oggetti e altri nessi da quelli dell'esperienza quotidiana (0 dalle
convenzioni letterarie dominanti)' (p. 260) See also his introduction to Racconti fantastici
dell'Ottocento in which he explains that 'L'uso italiano [contrasted with the French termfantastique]
associa piu liberamente "fantastico" a "fantasia"; difatti noi parliamo di "fantastico ariostesco", mentre
secondo la terminologia francese si dovrebbe dire "il meraviglioso ariostesco".' (p.6) Indeed, in the
light of these considerations, in my provisional defmition of the fantastic I intend to refer as much as
possible to contemporary Italian theoreticians of the term, although as we shall see many ofthem have
been drawn closer to the French understanding than Calvino was.
53 Giulio Lepschy, 'Aspetti linguistici del fantastico' in Nuovi saggi di /inguistica italiana, (Bologna: II
mulino, 1989), pp.199-230. He writes: 'Attraverso la radice di fantasia ci siamo collegati alIa luce e alIa
visione, al parlare e al linguaggio, non senza incontrare, lungo la via if falIo e it nome del padre: un
vero paradiso lacaniano.' (p.20 1)
54 Filippo Secchieri, 'II coltello di Lichtenberg: fantastico e teoria letteraria' in Geografia. storia e
poetiche delfantastico ed. by Farnetti, pp. 145-164 (P145).
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