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C'era una volta la Silicon Valley

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14 • n. 2, maggio-agosto 2009


C’era <strong>una</strong> <strong>volta</strong><strong>la</strong> <strong>Silicon</strong> <strong>Valley</strong>Elettronica, informatica, ingegneria aerospaziale. Breve storia di unsogno americano.di Francesca RonzioIn principio fu Hewlett-Packard Company,poi furono Cisco, Yahoo! e in brevele aziende si moltiplicarono e prolificaronoin un’area geograficamente limitatacome quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Valle di Santa C<strong>la</strong>ra, inseguito ribattezzata <strong>Silicon</strong> <strong>Valley</strong>. Fu ilgiornalista Don Hoefler che, in <strong>una</strong> seriedi articoli pubblicati nel 1971 dal<strong>la</strong> rivistaElectronic News, utilizzò per <strong>la</strong> prima <strong>volta</strong><strong>la</strong> dizione di <strong>Silicon</strong> <strong>Valley</strong> per descriverequel<strong>la</strong> che a lui sembrava non tantoun mero agglomerato industriale, quanto<strong>una</strong> vera e propria comunità di persone,idee, innovazioni, dove gli uomini “nonostante<strong>la</strong> loro serrata concorrenza nelleore di <strong>la</strong>voro, fuori dall’ufficio rimangonograndi amici”.Gli inizi del<strong>la</strong> Hewlett-Packard Companyaprono, in un certo senso, <strong>la</strong> stradaseguita da molte delle aziende che sorgerannolungo <strong>la</strong> Route 128 negli anniimmediatamente a ridosso del<strong>la</strong> SecondaGuerra Mondiale. I due bril<strong>la</strong>nti studentidel<strong>la</strong> Stanford University, WilliamHewlett e David Packard, furono incoraggiatidal professor Frederick EmmonsTerman, <strong>la</strong>ureato del Mit ma docente diingegneria elettronica presso <strong>la</strong> Stanford,Foto: iStockphoto.com/PhotoTilpanorama per i giovani • 15


Tecnologie dell’informazioneFoto: Google Maps; iStockphoto.com(mcswin; DanisTangneyJr)a fondare un’azienda per commercializzareun oscil<strong>la</strong>tore radio da loro progettatodurante i <strong>la</strong>vori di realizzazionedel<strong>la</strong> propria tesi. Il professore, però, nonsi limitò a parole di sostegno e a letteredi raccomandazione: fu lui a prestare aigiovani ingegneri i 538 dol<strong>la</strong>ri necessariper iniziare <strong>la</strong> loro attività, a trovar loroun magazzino per <strong>la</strong> sede del<strong>la</strong> futuraHP, nonché a svolgere un ruolo di intermediariocon <strong>la</strong> Banca di Palo Alto perpermettere ai suoi ragazzi di ottenere unfinanziamento per gli esperimenti inizialidel<strong>la</strong> loro impresa. Una curiosità: <strong>la</strong> primaingente commessa dell’azienda fu <strong>la</strong> venditadi otto oscil<strong>la</strong>tori audio per gli studidel<strong>la</strong> Walt Disney.La HP, come molte altre aziende similidel<strong>la</strong> zona, ebbe un vero e proprio boomcon <strong>la</strong> guerra in quanto gli ordini per apparecchidi misura elettronici, rilevatori eanalizzatori di segnali, nonché di altre tecnologieche si andavano perfezionando inquegli anni, diedero un’enorme spinta propulsivaallo sviluppo. Il fattore veramentepeculiare è che questa spinta non si esaurìal<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> guerra, ma anzi crebbe inmaniera esponenziale facendo sì che, nel1975, il complesso delle aziende di stanzanel<strong>la</strong> <strong>Silicon</strong> <strong>Valley</strong> o lungo <strong>la</strong> Route 128fossero più di settanta e dessero occupazionea quasi 100.000 <strong>la</strong>voratori.Molti si chiedonoquali siano statii fattori che hannoportato a questa concentrazione di aziendee allo sviluppo di <strong>una</strong> florida economia<strong>la</strong>ddove prima non c’era nul<strong>la</strong> di tutto ciò.Un fattore certamente determinante è stata<strong>la</strong> presenza del<strong>la</strong> Stanford University: comesi evince anche dalle brevi note sul<strong>la</strong> storiadel<strong>la</strong> nascita di un’azienda del calibro del<strong>la</strong>HP, il ruolo carismatico del<strong>la</strong> Stanford University,soprattutto nel<strong>la</strong> persona del professore– e poi rettore – Terman, fu decisivo.Egli incoraggiava le aziende di elettronicae aerospaziali a localizzare i loro <strong>la</strong>boratorinell’area del<strong>la</strong> Valle di Santa C<strong>la</strong>ra: convinsead esempio <strong>la</strong> National Advisory Committeefor Aeronautics (poi ribattezzataNasa) a stabilire in quest’area il Centro diricerche Ames Research Center, che poi diventeràil fulcro di tutta <strong>la</strong> ricerca aerospaziale.L’incoraggiamento, sia spirituale cheIn alto a sinistra: <strong>una</strong> mappa del<strong>la</strong><strong>Silicon</strong> <strong>Valley</strong>, che corrisponde al<strong>la</strong>parte settentrionale del<strong>la</strong> Valle di SantaC<strong>la</strong>ra, il cui capoluogo è San José. Sipossono vedere Palo Alto (sede di molticentri di ricerca), Mountain View (sede diGoogle) e Cupertino (sede del<strong>la</strong> Apple).In alto a destra: <strong>la</strong> Stanford University. Adestra: il Mit (Massachusetts Institute ofTechnology), l’importante università del<strong>la</strong>costa orientale attorno al<strong>la</strong> quale si sonoraccolte altre imprese ad alto contenutotecnologico. Nelle pagine precedenti:un’immagine del<strong>la</strong> <strong>Silicon</strong> <strong>Valley</strong>.materiale, che egli forniva ai suoi bril<strong>la</strong>ntistudenti fece sì che in breve tempo crebbeun ingente numero di piccole aziende che,grazie al<strong>la</strong> genialità di molte idee (schedeperforate per i primi computer, transistor, ilklystron, cioè <strong>una</strong> ricetrasmittente disponibilea microonde), divennero velocemente,da piccole, grandi. Si trattava di un vero eproprio circolo virtuoso in quanto generalmentegli ingegneri più validi, dopo breviperiodi di tirocinio, <strong>la</strong>sciavano le impresepiù grandi per fondarne delle altre com-16 • n. 2, maggio-agosto 2009


Tecnologie dell’informazioneplementari o concorrenti delle prime. Tuttociò avveniva anche grazie all’ingentedisponibilità di capitali: grazie all’attivitàdei venture capitalist l’industria locale deisemiconduttori crebbe in questo periodo inmaniera davvero sorprendente. Anche <strong>la</strong>stessa Stanford University seppe approfittaredel talento dei suoi giovani ingegneri,investendo direttamente nelle nuove societàe finanziandole in cambio di royaltiessugli eventuali brevetti depositati. Questomodello fu di tale successo che ancora oggile imprese di start up costituiscono uno deimotori principali dell’innovazione statunitense,soprattutto nell’ambito delle impresedi tipo tecnologico.Un altro elemento di indiscutibile peculiaritànel<strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> <strong>Silicon</strong> <strong>Valley</strong> èstato, certamente, lo spirito di amicizia edi familiarità che rego<strong>la</strong>va i rapporti tra gliaddetti ai <strong>la</strong>vori a tutti i livelli del<strong>la</strong> sca<strong>la</strong>gerarchica. Nei primi anni Settanta un col<strong>la</strong>boratoredel<strong>la</strong> rivista Fortune scriveva:“Un livello di cooperazione fra le aziendesemplicemente sorprendente, quasi giapponesetanto è stretto, ha aggiunto ancora piùimpeto al<strong>la</strong> discendenza di Santa C<strong>la</strong>ra”.Fra gli anni Sessanta e i Novanta le impresecreate dagli ex-alunni del<strong>la</strong> Stanfordhanno dato <strong>la</strong>voro a quasi 250mi<strong>la</strong> americani;il settore brevetti del Mit ha, secondoalcuni, fruttato circa 150mi<strong>la</strong> posti di <strong>la</strong>vorocon un fatturato di 10 miliardi di dol<strong>la</strong>ril’anno. Il “modello Mit-Stanford” è statofondamentale nello sviluppo del<strong>la</strong> <strong>Silicon</strong><strong>Valley</strong> e, più in generale, dell’economiaamericana, ma nul<strong>la</strong> sarebbe potuto accaderesenza <strong>la</strong> lungimiranza del professor Termane <strong>la</strong> sua fiducia nei suoi studenti, tra iquali ricordiamo, oltre ai già citati Packard eHewlett, Leonard Bosak e Sandra Lerner, iconiugi fondatori del<strong>la</strong> Cisco Systems, ScottMcNealy, Vinod Khos<strong>la</strong> a Abdy Bechtolsheim,fondatori del<strong>la</strong> Sun Microsystems, alungo <strong>la</strong> maggior rivale di Microsoft, DavidFilo e Jerry Yang, creatore del motore di ricercaYahoo! e molti altri ancora.Google: società informatica consede a Mountain View in California.Fu fondata nel 1998 da Larry Pagee Sergey Brin, due studenti del<strong>la</strong>Stanford University che hanno ideatoe reso operativo uno tra i più potentimotori di ricerca che il World WideWeb conosca, basato sull’idea,esposta dai due padri di Googlenegli anni del loro dottorato, cheun’attenta analisi fra le re<strong>la</strong>zioni deisiti internet avrebbe potuto produrrerisultati nettamente al di sopra di quelliottenibili con gli altri motori di ricerca.Dopo aver bussato a varie porte, idue giovani informatici decisero diprovarci da soli e nel giro di poco, il7 settembre 1998, nacque all’internodel garage di un amico di entrambi,Google Inc. Il nome del<strong>la</strong> societàtrae origine dal termine matematico“googol”, indicante <strong>la</strong> cifra formata daun 1 seguito fa 100 zeri. La societàè cresciuta di anno in anno fino aquando nel 2004 è ufficialmenteentrata a far parte del mondo delleaziende quotate a Wall Street.Da un punto di vista strettamentetecnico il corretto funzionamentodi questo motore di ricerca si basasu oltre 10.000 computer consistema operativo GNU/Linux, i qualipermettono di ottenere i risultatidelle ricerche ordinati in base a <strong>una</strong>lgoritmo che tiene conto sia delcontenuto delle pagine indicizzate siadei link che fanno riferimento a quellepagine. Google, infatti, dispone di undatabase di diversi terabyte (10 12 byte)all’interno del quale sono indicizzati<strong>una</strong> quantità enorme di siti internet.La funzionalità e l’estrema efficienzadi Google sono indiscusse: circal’80% delle ricerche effettuate onlinesono realizzate con questo motore.Google è anche tanto di più: sononumerosi e variegati i servizi offerti daGoogle: Google Maps (che permettedi visualizzare mappe e foto satellitaridel<strong>la</strong> superficie terrestre), Gmail,Google Reader, Google Books (ovveroil Progetto Biblioteca che è nato al finedi indicizzare e digitalizzare l’interopatrimonio librario mondiale).panorama per i giovani • 17

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