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VERONA MEDICA

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STORIA DELLA MEDICINAMalattie mortalinella prima metà del Settecentoin alcuni paesi della LessiniaGIANNA FERRARI DE SALVOIl punto di partenza di questa analisi èla certificazione di decesso e la causamortis, redatta dai parroci 1 di città eprovincia, inviata all’Ufficio di Sanità diVerona, dove un funzionario provvedevaa trascrivere tale denuncia su diun apposito registro con finalità esclusivamentesanitario-statistiche. Lapresente indagine, svolta attraverso laconsultazione dei registri dei Morti delterritorio conservati presso l’Archivio diStato di Verona 2 , ci ha portato a conoscereun aspetto della storia umana:quello della lotta dell’uomo contro leproprie malattie. Gli spettacolariprogressi della medicina, a partire dalsecolo appena trascorso, conl’introduzione degli antibiotici e il contributodei vaccini, hanno permesso disconfiggere malattie affrontate primacon assoluto fatalismo. La trasformazionepositiva della qualità della vita,insieme con le migliorate condizioniigieniche, farà il resto.L’esame riguarda Selva di Progno, Veloe Valdiporro per un periodo che va dal1732 al 1737. Per gli stessi anni è statafatta anche una comparazione in formagrafica sulla natalità; ne risulta unamicrostoria di grande interesse documentario.Come nel resto della provincia, le principalicause di morte nel periodo inesame possono essere ricercate nellescadenti condizioni igieniche.L’impropria conservazione dell’acquae degli alimenti, la scarsità di cibo conla conseguente carenza di vitamine,sono il risultato di un’esistenza legataalla povertà. I letamai, posti nelle prossimitàdelle case rurali, la mancanzadi servizi igienici, la stalla unico luogocaldo “a buon mercato”, spesso separatadal resto della casa da unsemplice tramezzo di legno, e quindila promiscuità abitativa (uomini eanimali), favorivano il contagio,sommato poi ad altri fattori concomitantiquale l’ambiente climatico 3 . Nellazona presa in esame non sono statiriscontrati decessi per “morbo gallico”,documentati invece in altri luoghi delVeronese.L’ASSISTENZA <strong>MEDICA</strong>La quasi totalità delle persone decedutenel periodo indagato non ebbe— se non in casi rarissimi —l’assistenza medica, che però in queltempo non doveva essere di grandeaiuto essendo noto quanto empirichefossero le cure.Qualora l’ammalato avesse usufruitodi prestazioni mediche o chirurgiche 4durante la sua malattia, ciò venivasegnalato nell’atto di morte. Questa eraun’evenienza assi rara anche a causadelle parcelle inaccessibili per lapovera gente. Sul registro è frequentela sigla s.m. (senza medico) 5 . I sanitaricitati sono: chirurgo Monti (diTegnago) 6 , medico d’Avi (Avio,provincia di Trento?), Nicoletti (di Illasi),Melotti (di Erbezzo) 7 , Costanzi (diVerona), Carli, Festari e Lughezzani,per un totale di 15 interventi. Come sivede i sanitari non erano locali: il primochirurgo di Chiesa Nuova fu AlviseMerci, abilitato all’Università di Padovail 21 febbraio 1750 8 .Quanto poteva costare una prestazionemedica? Non abbiamo rinvenuto<strong>VERONA</strong> <strong>MEDICA</strong>35

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