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Haute-Couture-Spring-Summer-2018

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Il futuro è artigiano. Non siamo visionari o forse sì. Altri Paesi nel mondo, dal<br />

bacino del Mediterraneo all’Europa lo affermano con nuove sinergie e manifesti<br />

ufficiali. L’abilità manuale è ancora oggi il fil rouge che lega da sempre il made in<br />

Italy di successo e non solo. Ai nostri giorni il lavoro si crea, non si cerca. Così per<br />

le nuove generazioni non è solo una risorsa, ma diventa la scelta di vita che appaga<br />

sogni e ideali. Ognuno può diventare datore di lavoro di sé stesso: “creare i migliori<br />

abiti con le migliori mani è la vera sfida della creatività”, ha osservato Karl Lagerfeld<br />

nelle ultime sfilate. “I ricami pazzeschi visti in passerella, sono una grande forma<br />

d’arte, il sogno degli occhi”, ribadisce. La tendenza è andare “oltre” per far compenetrare<br />

tra loro i due opposti: heritage e “nuovi saperi tecnologici”, aprendoli con<br />

saggezza alla globalizzazione ed essere più competitivi. Una osmosi naturale tra<br />

tecnica e tecnologia. “E’ sempre compito dell’Alta Moda superare i limiti”, ribadisce il<br />

Kaiser del fashion. Andare verso il futuro dunque. Un futuro in cui l’Italia è il leader<br />

naturale. Attingere dalla propria storia per far conoscere il saper pensare insieme al<br />

saper fare insito nel suo DNA. Non si tratta di ritorno alle origini, bensì di strumento<br />

di innovazione e di crescita. Dicendo heritage le nostre case di moda vogliono<br />

significare il contenuto culturale, con il retaggio simbolico del prodotto moda. E’ su<br />

questo valore trasformato in strategia che l’imprenditore francese François Pinault<br />

ha costruito fortune. Nei negozi Gucci non si vedono solo borse, ma in primo<br />

piano video con artigiani al lavoro. Stessa iniziativa per Bottega Veneta che prima<br />

fatturava 30 milioni di euro e dopo François Pinault fattura mezzo miliardo.<br />

Un esempio di metamorfosi di artigianato contemporaneo è rappresentato da Geox<br />

leader del lifestyle casual, che ha “internazionalizzato” competenze straordinarie<br />

disseminate nel territorio riportandole in un unico luogo. Perché? Per unire il meglio<br />

delle tecnologie con il meglio dell’artigianato. Proprio come esigono i nuovi consumatori<br />

della moda (75%), i Millennials, sempre in prima fila da D&G. A differenza<br />

degli yuppies anni Ottanta, grandi consumatori di personal luxury goods, questi<br />

giovani seguono nuovi valori e credono nella moda friendly e sostenibile. Credono<br />

nella osmosi tecnica e tecnologica capace di unire “abilità artigianali<br />

con le competenze industriali; le capacità dei tecnologi e dei manager con quelle<br />

straordinarie, dei tecnici e degli artigiani.” E’ la tendenza attuale, condivisa nel mondo, che<br />

vede l’Italia leader anche nella costruzione delle macchine utensili ideate dai<br />

nostri ingegneri per generare la perfezione del “fatto su misura per te”.<br />

Mariella Valdiserri<br />

CHANEL<br />

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