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Il futuro è artigiano. Non siamo visionari o forse sì. Altri Paesi nel mondo, dal<br />
bacino del Mediterraneo all’Europa lo affermano con nuove sinergie e manifesti<br />
ufficiali. L’abilità manuale è ancora oggi il fil rouge che lega da sempre il made in<br />
Italy di successo e non solo. Ai nostri giorni il lavoro si crea, non si cerca. Così per<br />
le nuove generazioni non è solo una risorsa, ma diventa la scelta di vita che appaga<br />
sogni e ideali. Ognuno può diventare datore di lavoro di sé stesso: “creare i migliori<br />
abiti con le migliori mani è la vera sfida della creatività”, ha osservato Karl Lagerfeld<br />
nelle ultime sfilate. “I ricami pazzeschi visti in passerella, sono una grande forma<br />
d’arte, il sogno degli occhi”, ribadisce. La tendenza è andare “oltre” per far compenetrare<br />
tra loro i due opposti: heritage e “nuovi saperi tecnologici”, aprendoli con<br />
saggezza alla globalizzazione ed essere più competitivi. Una osmosi naturale tra<br />
tecnica e tecnologia. “E’ sempre compito dell’Alta Moda superare i limiti”, ribadisce il<br />
Kaiser del fashion. Andare verso il futuro dunque. Un futuro in cui l’Italia è il leader<br />
naturale. Attingere dalla propria storia per far conoscere il saper pensare insieme al<br />
saper fare insito nel suo DNA. Non si tratta di ritorno alle origini, bensì di strumento<br />
di innovazione e di crescita. Dicendo heritage le nostre case di moda vogliono<br />
significare il contenuto culturale, con il retaggio simbolico del prodotto moda. E’ su<br />
questo valore trasformato in strategia che l’imprenditore francese François Pinault<br />
ha costruito fortune. Nei negozi Gucci non si vedono solo borse, ma in primo<br />
piano video con artigiani al lavoro. Stessa iniziativa per Bottega Veneta che prima<br />
fatturava 30 milioni di euro e dopo François Pinault fattura mezzo miliardo.<br />
Un esempio di metamorfosi di artigianato contemporaneo è rappresentato da Geox<br />
leader del lifestyle casual, che ha “internazionalizzato” competenze straordinarie<br />
disseminate nel territorio riportandole in un unico luogo. Perché? Per unire il meglio<br />
delle tecnologie con il meglio dell’artigianato. Proprio come esigono i nuovi consumatori<br />
della moda (75%), i Millennials, sempre in prima fila da D&G. A differenza<br />
degli yuppies anni Ottanta, grandi consumatori di personal luxury goods, questi<br />
giovani seguono nuovi valori e credono nella moda friendly e sostenibile. Credono<br />
nella osmosi tecnica e tecnologica capace di unire “abilità artigianali<br />
con le competenze industriali; le capacità dei tecnologi e dei manager con quelle<br />
straordinarie, dei tecnici e degli artigiani.” E’ la tendenza attuale, condivisa nel mondo, che<br />
vede l’Italia leader anche nella costruzione delle macchine utensili ideate dai<br />
nostri ingegneri per generare la perfezione del “fatto su misura per te”.<br />
Mariella Valdiserri<br />
CHANEL<br />
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