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04 • 2007 - Missioni cattoliche di lingua italiana

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a cura <strong>di</strong> Lucio Carraro Corrispondenza dal Consultorio<br />

Familiare/ELBE<br />

LA VITA COME PROGETTO<br />

Presto o tar<strong>di</strong>, in modo consapevole o meno, arriva<br />

il momento in cui si impone una riflessione: io e la<br />

vita, in che rapporto stiamo?<br />

Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> tutti i sensi e i compiti che ci vengono più<br />

o meno appiccicati dalla educazione, dalla società,<br />

dalle vicende, cosa <strong>di</strong>ce la nostra anima in<strong>di</strong>viduale<br />

a proposito? Poiché, chi avrà l’ultima parola se è il<br />

caso <strong>di</strong> essere ragionevolmente e intimamente sod<strong>di</strong>sfatti,<br />

è solo la nostra anima: essa è l’ultima istanza.<br />

Essa infatti porta in sé la ragione <strong>di</strong> se stessa.<br />

Il nostro sentire <strong>di</strong> fronte al senso della vita oscilla<br />

tra la sensazione <strong>di</strong> essere spesso in balìa del<br />

“destino”: con rassegnazione quando il nostro IO<br />

si trova spaesato, impotente, crocifisso dalle circostanze<br />

avverse, che non combaciano<br />

con le nostre attese.<br />

Oppure ci troviamo esaltati<br />

dalla sensazione <strong>di</strong> poter voler<br />

ogni cosa, che tutto in fondo<br />

<strong>di</strong>penda da noi, che ognuno <strong>di</strong><br />

noi è facitore del suo destino.<br />

Ci <strong>di</strong>battiamo il più delle volte<br />

entro questi due atteggiamenti<br />

e alla fine ci sentiamo ancora<br />

una volta vittime, perché non<br />

si riesce ad uscirne. In fondo<br />

questo è il nostro destino:<br />

ci troviamo nella vita senza<br />

aver scelto. Non sappiamo da<br />

dove veniamo e neppure dove<br />

an<strong>di</strong>amo. Occupiamo uno spazio<br />

interme<strong>di</strong>o tra il “da dove”<br />

e il “verso dove”. A che scopo?<br />

Per quale ragione? Che senso<br />

ha?<br />

Non troviamo risposta perché noi, solitamente, la<br />

cerchiamo lontano, fuori da noi stessi; anziché cercarla<br />

dentro <strong>di</strong> noi, nella stessa vita che ci troviamo<br />

a vivere, in ciò che in noi è la vita: l’anima. (Anima<br />

o psiche significa soffio <strong>di</strong> vita).<br />

In questo senso, una delle immagini che maggiormente<br />

si avvicinano a ciò che l’anima sente <strong>di</strong> se<br />

stessa è quella <strong>di</strong> essere come un seme. Come<br />

accade al seme, anche la persona umana ha scritto<br />

in se stessa ciò che deve <strong>di</strong>ventare. Allo stesso modo<br />

ogni persona è un germe <strong>di</strong> potenzialità il cui compito<br />

è quello <strong>di</strong> portarsi a sviluppo, a manifestazione<br />

e a realizzazione. Questo è un primo importante<br />

messaggio che ci viene dalla nostra anima. Ogni<br />

in<strong>di</strong>viduo è un germe <strong>di</strong> capacità, <strong>di</strong> caratteristiche,<br />

<strong>di</strong> doti… che si manifestano attraverso gli impulsi<br />

vitali. Ma, rimanendo nella simbologia del seme, nel<br />

seme che è la persona umana, vive forte e determinante<br />

anche il germe della consapevolezza.<br />

L’uomo è un germe <strong>di</strong> vita che è chiamato a scoprire<br />

consapevolmente la sua propria natura in<strong>di</strong>viduale;<br />

scoprire <strong>di</strong> quale tipo <strong>di</strong> seme si tratta con se stesso.<br />

Poiché è inutile e controproducente voler <strong>di</strong>ventare,<br />

a causa degli altri o <strong>di</strong> false rappresentazioni <strong>di</strong> sé,<br />

ciò che non sta scritto nel seme che si è. Ed è in<br />

questo ambito che entra in gioco la volontà umana:<br />

si vuole collaborare, per così <strong>di</strong>re, con il Seme,<br />

affinchè questo seme <strong>di</strong>venti se stesso, quin<strong>di</strong> perché<br />

ognuno <strong>di</strong>venti se stesso,<br />

oppure all’incontrario lo si trascura,<br />

per pigrizia, ignavia o<br />

ignoranza?<br />

Questa è la decisione che<br />

tocca all’uomo; qui si gioca la<br />

libertà umana. La libertà non<br />

è nel voler o poter fare ciò<br />

che si vuole, ma nel decidere<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare ciò che sta scritto<br />

che si deve <strong>di</strong>ventare.<br />

E’ allora un compito: quello <strong>di</strong><br />

scoprire ciò che tale seme è<br />

e mentre lo si scopre il seme<br />

si sviluppa, si realizza, arriva<br />

a compimento. Una tale scoperta<br />

avviene solo vivendo: a<br />

contatto e in interazione con<br />

le circostanze, con gli altri e,<br />

alla fine, inesorabilmente con<br />

se stessi. Tutto ciò che succede <strong>di</strong>venta allora utile,<br />

ed ha senso, per capire il messaggio che viene dal<br />

seme che vive in ognuno <strong>di</strong> noi, in modo in<strong>di</strong>viduale.<br />

E’ sorprendente costatare quanta sia la nostra stupi<strong>di</strong>tà,<br />

quando alla ricerca della felicità, calpestiamo<br />

quelle che sono in realtà le nostre doti vere, in<strong>di</strong>viduali,<br />

i nostri pregi, le capacità tipiche <strong>di</strong> ognuno,<br />

le nostre vere potenzialità, rincorrendo modelli più<br />

o meno imposti da fuori da imitare. Eppure sembra<br />

proprio <strong>di</strong> essere un immane gregge! Ma ognuno<br />

ha anche una piccola luce <strong>di</strong> consapevolezza per<br />

accorgersi che la vita è un progetto: uno molto<br />

personale e in<strong>di</strong>viduale. Il solo che, se appena ci<br />

avviciniamo ad esso, ci ricambia con una profonda<br />

sensazione <strong>di</strong> gioia.

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