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RELAZIONE PRELIMINARE - Comune di Casignana

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<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>(RC)<br />

Assessorato all’Urbanistica<br />

PIANO STRUTTURALE COMUNALE<br />

REGOLAMENTO EDILIZIO ED URBANSTICO<br />

(LUR n. 19 del 16 aprile 2002 – artt. 20-21)<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Gruppo <strong>di</strong> Lavoro<br />

Prof. Ing. Giuseppe IMBESI (Capogruppo e Coor<strong>di</strong>natore), Ing. Fer<strong>di</strong>nando<br />

ERRIGO, Arch. Paola Nicoletta IMBESI, Arch. Antonietta IELATI, Geol.<br />

Fer<strong>di</strong>nando MAISANO<br />

Marzo 2009


0. PREMESSA<br />

1. I CARATTERI E I CONTENUTI DEL PIANO STRUTTURALE<br />

1.1 In<strong>di</strong>cazioni generali<br />

1.2 Il quadro conoscitivo e la definizione delle linee strategiche<br />

1.3 Lo sviluppo delle elaborazioni<br />

1.4 La partecipazione alle scelte<br />

1.5 I contenuti del Piano Strutturale<br />

2. IL CONTESTO TERRITORIALE<br />

2.1 Relazioni <strong>di</strong> livello comprensoriale e territorio comunale<br />

2.1.1 Il comprensorio jonico meri<strong>di</strong>onale: la Locride<br />

2.1.2 Il Parco Nazionale dell’Aspromonte<br />

2.2 Gli intorni <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong><br />

2.2.1 L’”area ristretta”: relazioni <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> a “geometria variabile”<br />

2.2.2 La “Terra <strong>di</strong> Bianco”<br />

2.2.3 L’area <strong>di</strong> produzione del “mantonico” e del “greco”<br />

3. I CARATTERI AMBIENTALI ED INSEDIATIVI DEL TERRITORIO<br />

COMUNALE<br />

3.1 Estensione, confini, caratteri socio-demografici e fisici prevalenti<br />

3.2 I caratteri ambientali e paesaggistici prevalenti<br />

3.2.1 La rete idrografica e la conformazione geomorfologica<br />

3.2.2 La pedologia e l’uso del suolo<br />

3.2.3 Le unità <strong>di</strong> paesaggio<br />

3.3 La struttura inse<strong>di</strong>ativa<br />

3.3.1 “Episo<strong>di</strong>” dello sviluppo inse<strong>di</strong>ativo del centro capoluogo<br />

3.3.2 Fulcri urbani ed emergenze nel capoluogo<br />

3.3.3 L’area archeologica <strong>di</strong> Palazzi<br />

4. LO STATO DI ATTUAZIONE DEL PIANO VIGENTE<br />

4.1 Il Piano Regolatore Generale, la “variante” e gli strumenti attuativi<br />

4.2 Lo stato <strong>di</strong> attuazione del PRG vigente


5. LE STRATEGIE DI PROGETTO: VERSO IL PIANO STRUTTURALE<br />

5.1 Le linee strategiche per la definizione del progetto <strong>di</strong> Piano<br />

5.1.1 Presupposti generali<br />

5.1.2 Obiettivi <strong>di</strong> fondo e sviluppi analitico-critici<br />

5.1.3 Ipotesi per il modello inse<strong>di</strong>ativo ed ambientale<br />

5.2 Le azioni del Piano<br />

5.2.1 Un ambiente naturale sicuro e non ulteriormente compromesso<br />

5.2.2 Più <strong>di</strong>retta e “gradevole” accessibilità fra le parti del territorio<br />

5.2.3 Spazi urbani pubblici qualificati<br />

5.2.4 Migliore qualità abitativa nei contesti “antichi” e recenti, nelle aree agricole e<br />

nelle future aree <strong>di</strong> espansione<br />

5.2.5 Supporti per il rilancio <strong>di</strong> attività legate alla commercializzazione dei prodotti<br />

agricoli locali<br />

5.2.6 La definizione e l’organizzazione dell’area del Parco archeologico <strong>di</strong> Palazzi<br />

5.3 La descrizione dell’ipotesi <strong>di</strong> assetto<br />

5.3.1 Gli Ambiti or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> trasformazione del territorio urbanizzato<br />

5.3.2 Gli Ambiti or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> trasformazione del territorio agricolo e forestale<br />

5.3.3 Gli Ambiti strategici <strong>di</strong> trasformazione<br />

5.3.4 Il Sistema relazionale e dell’accessibilità<br />

6. IL DIMENSIONAMENTO DEL PIANO<br />

6.1 Il fabbisogno abitativo<br />

7. INDICAZIONI PRELIMINARI SULLE REGOLE STRUTTURALI DEL<br />

PIANO<br />

7.1 Le Norme tecniche <strong>di</strong> attuazione del PSC<br />

7.2 Le <strong>di</strong>sposizioni del Regolamento E<strong>di</strong>lizio ed Urbanistico<br />

Allegati:<br />

o Dinamiche demografiche e socio-economiche<br />

o Il Piano Regolatore Generale vigente


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

O. PREMESSA<br />

Alcune “suggestioni” sull’ambiente e sulla struttura inse<strong>di</strong>ativa <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> hanno<br />

informato la conoscenza del suo territorio, rappresentando elementi significativi per<br />

l’elaborazione del Piano Strutturale:<br />

l’ambiente naturale “aspro” e (a volte) “poco sicuro” che, attraverso la fiumara<br />

Bonamico, prelude alla montagna calabrese;<br />

il lembo <strong>di</strong> costa, ove si schiude un tempo lontano misconosciuto, con la<br />

presenza <strong>di</strong> reperti singolari del periodo romano non ancora completamente<br />

riportati in superficie (le terme, la villa <strong>di</strong> Palazzi);<br />

la zona vinicola, che è riuscita a tramandare se stessa con colture pregiate e<br />

produzioni, come quelle del mantonico, <strong>di</strong> cui oggi si avverte un rinnovato<br />

interesse;<br />

la fisionomia singolare, nel contesto della Locride, degli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong><br />

<strong>Casignana</strong>, Sant’Agata del Bianco, Carafa del Bianco <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ridotte e<br />

“costretti” in sequenza su una dorsale delle prime pen<strong>di</strong>ci aspromontane,<br />

il “borgo antico” che, pure se in stato <strong>di</strong> abbandono, rievoca la storia della<br />

“Terra <strong>di</strong> Bianco” ed assume valore <strong>di</strong> risorsa non solo culturale,<br />

e, non ultima, la stessa “<strong>di</strong>scarica” dei RSU che si trova in un <strong>di</strong>fficile<br />

equilibrio fra rischio <strong>di</strong> incremento della fragilità territoriale e ine<strong>di</strong>ta<br />

opportunità <strong>di</strong> risorsa produttiva.<br />

Tali suggestioni hanno spinto a in<strong>di</strong>viduare, anche come “sfida”, una immagine unitaria<br />

del territorio ed azioni specifiche <strong>di</strong> “conservazione e valorizzazione” basate sulla<br />

capacità che potrà (e vorrà) avere la sua popolazione <strong>di</strong> riprogettare il proprio territorio<br />

con maggiore qualità “ambientale ed urbana”.<br />

Non è, infatti, esigenza primaria, in questo caso, rispondere ancora a domande<br />

quantitative (la popolazione non supera i mille abitanti e gli scenari evolutivi sono molto<br />

modesti) quanto, piuttosto, qualitative. Le regole possono aiutare ma non sono<br />

sostituibili le volontà dei singoli, se vi sono, <strong>di</strong> partecipare a migliorare l’ambiente <strong>di</strong> vita.<br />

Negli ultimi decenni processi intensi <strong>di</strong> abbandono delle aree collinari e montane si sono<br />

contrapposti a urbanizzazioni intermittenti lungo le coste. Si è determinato un ine<strong>di</strong>to e<br />

precario equilibrio abitativo tra mare e montagna. Alle trasformazioni fisiche dei corsi<br />

delle fiumare (e il Bonamico con il suo “lago” ne è testimone significativo) si sono<br />

incrementate le azioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>lavamento dei pen<strong>di</strong>i in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sattenzione ai<br />

rischi <strong>di</strong> natura geomorfologia. Delle originarie comunità locali, povere nella capacità <strong>di</strong><br />

aggregazione sociale, rimangono segni tangibili in manufatti che rappresentano una<br />

lontana organizzazione sociale. L’estate risveglia, quasi per reminiscenza, tali<br />

aggregazioni (perché non considerare positivamente e, quin<strong>di</strong>, risorsa il rientro<br />

perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> chi vive lontano?). Non si può pensare <strong>di</strong> convertire la "marginalità" in atto<br />

in “specificità” favorevoli?<br />

Può essere considerato “semplicistico” il Piano Strutturale <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> come un<br />

grande, unico progetto ambientale da articolare in una successione <strong>di</strong> azioni<br />

strategiche da or<strong>di</strong>nare, rendere coerenti, e <strong>di</strong> cui valutare l’atten<strong>di</strong>bilità e le con<strong>di</strong>zioni<br />

<strong>di</strong> fattibilità? Certamente no se si riesce a definire una <strong>di</strong>versa immagine urbana e a<br />

1


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

fornire una specificazione dell’ambiente adeguata alle potenzialità espresse da taluni<br />

settori dell'economia locale (agricoltura e turismo) e dal cospicuo bagaglio <strong>di</strong> risorse<br />

ambientali e storico-culturali. Non si pone perciò al Piano Strutturale un problema solo<br />

<strong>di</strong> riqualificazione urbana e adeguamento e<strong>di</strong>lizio ma, soprattutto, <strong>di</strong> valorizzazione e<br />

sviluppo <strong>di</strong> un settore o <strong>di</strong> più settori legati alle risorse locali.<br />

In questo senso si tratta <strong>di</strong> "aprire" questo “paese” (è un termine nobile non certo una<br />

denigrazione) alle istanze che provengono dal suo interno e dal territorio circostante sul<br />

quale Bianco e Bovalino esercitano la massima influenza, e con Caraffa del Bianco e<br />

Sant’Agata del Bianco una consolidata integrazione.<br />

Questa ipotesi è compatibile con l’esigenza <strong>di</strong> consentire una più <strong>di</strong>retta operatività a<br />

quanti intendano in questo quadro mo<strong>di</strong>ficare ed adeguare le loro abitazioni e, se del<br />

caso, realizzarne <strong>di</strong> nuove in modo più <strong>di</strong>retto ed imme<strong>di</strong>ato?<br />

L’attuale regime proposto dal PRG vigente, pur attento alla conoscenza delle morfologie<br />

abitative ed ambientali, non sembra sia riuscito pienamente in questo intento. Partendo<br />

dai “quadri ambientali” già delineati (il processo <strong>di</strong> piano non è forse un work in progress<br />

che si dà l’Amministrazione cercando via via <strong>di</strong> migliorarne i risultati?) e dalle analisi<br />

tipologiche dell’abitato si può operare per migliorare la capacità <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> attuazione del<br />

piano.<br />

Per migliorare le caratteristiche attuative si richiede però <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare l’atteggiamento<br />

comune fino ad ora tenuto da vari soggetti (pubblici e privati) nei confronti delle<br />

“aspettative” della vecchia strumentazione urbanistica, per aprirsi ai nuovi<br />

coinvolgimenti “partecipativi” della nuova strumentazione.<br />

La strumentazione urbanistica, nello spirito della LR 19/2002, si pone, da una parte, in<br />

sintonia con le tendenze <strong>di</strong> trasformazione in atto, dall’altra, acquista valore<br />

“programmatico” rispetto ai temi fondamentali che determinano “struttura e regole”<br />

nell’uso del territorio.<br />

Le NTdA <strong>di</strong> Piano Strutturale, così come le Norme REU, non dovranno contenere<br />

solamente una elencazione analitica <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci, parametri e destinazioni d'uso; dovranno<br />

entrare in simbiosi, a monte, con le risorse e i fenomeni rilevati, a valle, con valutazioni<br />

<strong>di</strong> “sostenibilità e coerenza” delle trasformabilità ipotizzate sulle <strong>di</strong>verse parti <strong>di</strong> territorio,<br />

e dettare una <strong>di</strong>sciplina più approfon<strong>di</strong>ta per la fase attuativa del Piano.<br />

Questa impostazione ben si conforma ai caratteri inse<strong>di</strong>ativi e alle <strong>di</strong>mensioni territoriali<br />

e demografiche <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, dove i processi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazione sono più <strong>di</strong>rettamente<br />

controllabili che non in altre situazioni <strong>di</strong> aree interne o della stessa fascia costiera<br />

jonica.<br />

Tutto ciò richiede però <strong>di</strong><br />

estendere e approfon<strong>di</strong>re ulteriormente le ricerche <strong>di</strong> base, per definire un<br />

adeguato “Quadro conoscitivo”, espressione <strong>di</strong> valutazioni <strong>di</strong> merito sui <strong>di</strong>versi<br />

fenomeni,<br />

specificare il modello inse<strong>di</strong>ativo e ambientale e i sistemi <strong>di</strong> regole sia per le aree<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>retta attuazione che per quelle ove occorrono specifiche in<strong>di</strong>cazioni<br />

progettuali,<br />

in<strong>di</strong>viduare per i comparti e<strong>di</strong>ficatori principi perequativi e/o compensativi.<br />

Questa relazione dà avvio a questo processo e ne può rappresentare la guida per la<br />

costruzione del Documento finale del PSC <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>.<br />

2


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

1.1 In<strong>di</strong>cazioni generali<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

1. I CARATTERI E I CONTENUTI<br />

DEL PIANO STRUTTURALE<br />

Come già da qualche anno in altre regioni del nostro Paese, Piano strutturale e<br />

Regolamento Urbanistico sono <strong>di</strong>venuti, adesso, anche in Calabria i nuovi strumenti per<br />

il governo del territorio comunale ( 1 ).<br />

A livello locale, l’Amministrazione Comunale con Decreto sindacale n. 1338 del<br />

09.06.2006 ha dato in<strong>di</strong>rizzi al RUP per pre<strong>di</strong>sporre ogni atto necessario per la<br />

redazione del Piano Strutturale Comunale (PSC), del Regolamento E<strong>di</strong>lizio ed<br />

Urbanistico (REU) del proprio territorio, nonché del Piano <strong>di</strong> Spiaggia ai sensi e per gli<br />

effetti della LR n.19/2002 ( 2 ). La successiva Determinazione del Responsabile dell’Area<br />

Tecnica, n. 234 del 14.12.2007 ha conferito il presente incarico, confermato dal<br />

Consiglio Comunale con Delibera n. 3 del 10.01.2008 “Approvazione schema <strong>di</strong><br />

convenzione per incarico PSC-REU e Piano Spiaggia”.<br />

Al <strong>di</strong> là delle definizioni terminologiche e dei criteri cui fare riferimento, è evidente che<br />

in questa prima fase applicativa della legge regionale assumono importanza<br />

elaborazioni <strong>di</strong> livello comunale sperimentali che cercano <strong>di</strong> tener conto delle<br />

interrelazioni ambientali, relazionali ed inse<strong>di</strong>ative che un singolo territorio ha, in primo<br />

luogo, con quelli vicini.<br />

Città, territori, ambienti presentano connotati fra loro profondamente <strong>di</strong>fferenti per<br />

qualità e <strong>di</strong>mensioni, così come appaiono molto <strong>di</strong>verse le problematiche <strong>di</strong> intervento,<br />

tuttavia specie per quanto riguarda i centri minori, spesso isolati e soggetti alla<br />

<strong>di</strong>pendenza funzionale dall’esterno, occorre configurare le possibili nuove integrazioni<br />

sociali ed economiche.<br />

Le attuali prime occasioni <strong>di</strong> redazione dei piani strutturali dovrebbero allora essere<br />

riguardate anche come sperimentazioni per quanto riguarda sia l’in<strong>di</strong>viduazione dei<br />

caratteri ambientali e inse<strong>di</strong>ativi sia la precisazione dei temi <strong>di</strong> intervento, fino alla<br />

definizione dello stesso iter del processo decisionale.<br />

Questo processo, infatti, appare subor<strong>di</strong>nato a un complesso <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso<br />

livello, al momento ancora in corso <strong>di</strong> elaborazione; nel contempo richiede ine<strong>di</strong>te forme<br />

( 1 ) Per la definizione <strong>di</strong> tali strumenti si richiamano la Legge Urbanistica regionale n.19 del 16 aprile 2002<br />

e le “Linee Guida” approvate dal Consiglio Regionale con Delibera n. 106 del 10 novembre 2006.<br />

( 2 ) L’inten<strong>di</strong>mento era <strong>di</strong> sostituire il vigente Piano Regolatore Generale con un nuovo e più incisivo<br />

strumento urbanistico, sostanzialmente in grado <strong>di</strong> promuovere la riorganizzazione urbanistica e<br />

ambientale dell’intero territorio comunale. In particolare, considerata esaurita la funzione del PRG, si<br />

rendeva necessario pre<strong>di</strong>sporre uno strumento urbanistico “più adeguato alle necessità del Paese” che<br />

negli ultimi anni continua a manifestare potenzialità crescenti sia nel settore turistico-culturale sia in<br />

quello residenziale e terziario.<br />

3


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

<strong>di</strong> valutazione dei contenuti dei piani da parte delle Amministrazioni locali e della stessa<br />

società civile.<br />

Per troppi anni la gestione della città è stata “costruita” su una cultura che privilegiava<br />

l’articolazione rigida <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti costruttivi; è facile comprendere quali <strong>di</strong>fficoltà sussistano<br />

nel passaggio del “piano” da una logica rigidamente “zonizzativa” del territorio ad una<br />

più flessibile legata all’in<strong>di</strong>viduazione e alla scelta <strong>di</strong><br />

invarianti territoriali (<strong>di</strong>scriminando così fra ciò che si può e non si può<br />

trasformare),<br />

variabili strategiche su cui incar<strong>di</strong>nare azioni <strong>di</strong>rette ed in<strong>di</strong>rette scegliere<br />

“ambiti” <strong>di</strong> intervento e/o <strong>di</strong> progetti complessi <strong>di</strong> organizzazione del territorio ( 3 ).<br />

La scelta delle invarianti territoriali e delle variabili strategiche è, pertanto, un momento<br />

molto importante per l’Amministrazione: tale scelta avrà un <strong>di</strong>retto riflesso sulle decisioni<br />

finali <strong>di</strong> Piano, localmente, nel confronto fra livelli <strong>di</strong>versi (comprensoriale e locale) e,<br />

soprattutto, nelle relazioni tra i soggetti pubblici e privati interessati alla sua<br />

realizzazione.<br />

Nelle nuove forme <strong>di</strong> pianificazione strategica è peraltro fondamentale la definizione:<br />

da una parte, <strong>di</strong> una “vision” dell’assetto futuro del territorio basata (sulle<br />

peculiarità ambientali ed inse<strong>di</strong>ative e sulla sostenibilità delle scelte),<br />

dall’altra, <strong>di</strong> precisi programmi attuativi <strong>di</strong> cui poter valutare preliminarmente<br />

tempi <strong>di</strong> realizzazione, oneri sociali e vantaggi pubblici e privati soprattutto in<br />

termini <strong>di</strong> qualità inse<strong>di</strong>ativa e <strong>di</strong> conservazione e protezione dell’ambiente<br />

naturale.<br />

L’introduzione del rapporto sulla sostenibilità ambientale (Ve<strong>di</strong> Allegato) è un altro dei<br />

fattori innovativi che richiede <strong>di</strong> rivedere, sostanzialmente, i criteri fin qui seguiti nelle<br />

politiche urbanistiche del <strong>Comune</strong>. Tale documento fa sì che dalla scelta degli obiettivi,<br />

alla valutazione delle risorse, fino alla definizione degli interventi, si tenti <strong>di</strong> ricercare<br />

nuove coerenze interne e compatibilità ambientali <strong>di</strong> scala superiore tese a determinare<br />

più adeguati giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> valore su questo territorio, non molto esteso ma certamente<br />

complesso ed articolato.<br />

1.2 Il quadro conoscitivo e la definizione delle linee strategiche<br />

Per la redazione del Piano Strutturale <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, si è cercato <strong>di</strong> costruire un “quadro<br />

delle conoscenze” non solo ampio e interrelato fra i <strong>di</strong>versi aspetti che riguardano,<br />

<strong>di</strong>rettamente e in<strong>di</strong>rettamente l’intero territorio comunale, ma anche facilmente<br />

intelligibile per tutti al <strong>di</strong> là delle necessarie in<strong>di</strong>cazioni tecniche previste dalle<br />

<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge ( 4 ).<br />

( 3 ) Il PSC punta anche al coor<strong>di</strong>namento e all’armonizzazione tra assetto urbanistico, politiche fiscali e<br />

programmazione delle opere pubbliche da attuarsi tramite il ricorso ad idonei strumenti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />

delle azioni economiche, finanziarie locali, promuovendo atteggiamenti cooperativi e patti fra le Istituzioni<br />

locali ma anche garantendo garanzie ed equità (comma 4, art. 20 bis, LR 19/02).<br />

( 4 ) Oltretutto si è avvertita nell’Amministrazione Comunale l’esigenza <strong>di</strong> definire una nuova normativa, in<br />

primo luogo, meno indeterminata e più contestualizzata alle funzioni territoriali, in secondo luogo, in grado<br />

<strong>di</strong> limitare per quanto possibile, il ricorso alla previsione <strong>di</strong> strumenti urbanistici attuativi, così da ridurre<br />

anche gli oneri per l’AC e rendere più “<strong>di</strong>sponibile” l’intervento dei privati.<br />

4


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

In particolare sono stati considerati quali riferimenti per l’analisi:<br />

il cosiddetto comprensorio jonico meri<strong>di</strong>onale (un territorio ampio che<br />

comprende gli inse<strong>di</strong>amenti costieri e i centri retrostanti della parte terminale<br />

della provincia <strong>di</strong> Reggio Calabria);<br />

il Parco Nazionale dell’Aspromonte (con il quale si sono ravvisati importanti<br />

elementi <strong>di</strong> connessione con <strong>Casignana</strong>, anche se il territorio comunale è<br />

esterno al perimetro del Parco);<br />

un’area più ristretta che comprende oltre a <strong>Casignana</strong> i territori <strong>di</strong> Sant’Agata del<br />

Bianco, Carafa del Bianco, San Luca, Careri, e dei due centri maggiori <strong>di</strong><br />

Bovalino e Bianco;<br />

il territorio <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> nella sua evoluzione e nelle articolazioni mare-monte <strong>di</strong><br />

carattere ambientale ed inse<strong>di</strong>ativo.<br />

Nelle <strong>di</strong>fficoltà oggettive che presenta sotto il profilo ambientale questo territorio sono<br />

da subito emersi valori in atto e in fieri <strong>di</strong> talune risorse cui fare riferimento (da una<br />

parte, il centro storico, dall’altra, il crescente interesse verso l’area <strong>di</strong> Palazzi e dell’area<br />

archeologica <strong>di</strong> indubbia importanza); nel contempo si sono voluti considerare<br />

positivamente gli aspetti ambientali che, pur derivando dalle aspre ed instabili con<strong>di</strong>zioni<br />

morfologiche, costituiscono peculiarità naturali per la loro unicità e per il significato che<br />

hanno nella formazione del paesaggio delle prime pen<strong>di</strong>ci aspromontane e dell’intero<br />

versante sud della valle del Bonamico.<br />

Il complesso <strong>di</strong> strategie e <strong>di</strong> azioni che ne è derivato assume rilievo proprio a partire da<br />

questo complesso <strong>di</strong> suscettività. Sono da rileggere in questa chiave le ipotesi:<br />

sulla riorganizzazione del sistema inse<strong>di</strong>ativo,<br />

sulla conservazione delle preesistenze,<br />

sul miglioramento dei servizi,<br />

sul recupero ambientale.<br />

Ciò si lega in particolare alle scelte relative a quei fattori strategici (come la richiamata<br />

area archeologica <strong>di</strong> Palazzi e la stessa presenza della <strong>di</strong>scarica RSU <strong>di</strong> Serro<br />

Petrozzi”) in grado <strong>di</strong> determinare un’inversione <strong>di</strong> tendenza rispetto all’attuale <strong>di</strong>fficile<br />

congiuntura in cui versa il territorio comunale e a favorire specifici progetti <strong>di</strong><br />

riqualificazione ambientale fruibili anche per il consumo del tempo libero.<br />

Per quanto riguarda le modalità e le forme <strong>di</strong> attuazione del Piano è sembrato utile<br />

introdurre, accanto alle in<strong>di</strong>cazioni sulle azioni <strong>di</strong> trasformazione che i citta<strong>di</strong>ni possono<br />

effettuare <strong>di</strong>rettamente, un complesso <strong>di</strong> Progetti strategici che l’Amministrazione<br />

Comunale potrà promuovere in rapida successione temporale con il coinvolgimento<br />

degli enti territoriali interessati ai <strong>di</strong>versi livelli.<br />

1.3 Lo sviluppo delle elaborazioni<br />

La definizione del quadro conoscitivo delle risorse presenti sul territorio, secondo<br />

quanto precedentemente evidenziato, ha richiesto un approccio metodologico ampio,<br />

teso non solo a garantire la necessaria “conoscenza critica” e a costruire un giu<strong>di</strong>zio<br />

sullo stato del territorio (anche come comparazione fra vari aspetti), ma a favorire la<br />

precisazione delle strategie <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> riqualificazione, nonché delle modalità con<br />

L’obiettivo è <strong>di</strong> concepire un Piano attento a <strong>di</strong>alogare con le nuove modalità <strong>di</strong> intervento urbanistico fra<br />

le quali particolare attenzione meritano i cosiddetti “Progetti Complessi” sia sotto l’aspetto dei contenuti<br />

che delle procedure <strong>di</strong> attuazione.<br />

5


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

cui promuovere il miglioramento delle attività socio-economiche e dei servizi esistenti<br />

e/o l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuovi.<br />

Sotto il profilo operativo, il percorso <strong>di</strong> lavoro è stato caratterizzato da un graduale<br />

approfon<strong>di</strong>mento (“verso il piano strutturale”) attraverso l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un<br />

complesso <strong>di</strong> “aree” (centro storico, borgo antico, paesaggi), “percorsi” (anche come<br />

“itinerari” <strong>di</strong> testimonianza degli aspetti paesaggistici e storico-archeologici) ed<br />

“emergenze puntuali” (e<strong>di</strong>fici, piazze, ma anche monumenti naturali) ritenuti essenziali<br />

ai fini della costruzione del modello <strong>di</strong> assetto e dei riferimenti del sistema ambientale.<br />

Si è assunto un orizzonte temporale decennale (il 2020) per le previsioni sul<br />

<strong>di</strong>mensionamento degli inse<strong>di</strong>amenti residenziali e produttivi compatibile con l’avvio e<br />

l’attuazione <strong>di</strong> politiche e progetti <strong>di</strong> intervento.<br />

Minore attenzione, in questa fase preliminare, si è posta alle previsioni degli impianti e<br />

delle infrastrutture d’uso pubblico in relazione alle esigenze delle aree trasformate e<br />

trasformabili. Pur registrando il livello e le consistenze attuali dei servizi (per i quali non<br />

si evidenziano particolari deficit in termini <strong>di</strong> superfici), sembra opportuno affrontare<br />

questo tema tenendo conto<br />

dei ruoli territoriali <strong>di</strong>fferenti che svolgono il centro capoluogo e quello <strong>di</strong> Palazzi,<br />

ma anche dell’opportunità <strong>di</strong> integrazione dei servizi pubblici entro un bacino <strong>di</strong><br />

utenza più ampio (più <strong>di</strong>rettamente i comuni <strong>di</strong> Sant’Agata del Bianco, Caraffa<br />

del Bianco, Bianco, San Luca, Bovalino, oltre che Benestare, Careri, Platì, Samo<br />

con più <strong>di</strong> 28.000 abitanti al 2001).<br />

Si è proceduto alla verifica dello stato <strong>di</strong> attuazione del PRG vigente su base<br />

cartografica aggiornata, necessaria per procedere ad una stima del <strong>di</strong>mensionamento<br />

del Piano.<br />

E’ stato essenziale, d’altra parte, procedere anche alla ricerca <strong>di</strong> fonti, documentazioni,<br />

conoscenze <strong>di</strong>sponibili presso l’Amministrazione Comunale e degli Enti Territoriali, (con<br />

particolare riferimento alle Autorità preposte alla cura <strong>di</strong> valori storico-artistici,<br />

ambientali, archeologici, architettonici) da integrare con contributi e indagini sul campo<br />

ed eventualmente approfon<strong>di</strong>re a seguito della Conferenza <strong>di</strong> pianificazione.<br />

I grafici e le relazioni che compongono il quadro conoscitivo sono stati redatti a scale<br />

<strong>di</strong>verse in modo da favorire un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> merito sui singoli aspetti analizzati e sulle<br />

reciproche relazioni. L’intento è stato quello <strong>di</strong> proporre una lettura, al tempo stesso<br />

unitaria e particolareggiata, del territorio con indagini e ricerche in grado <strong>di</strong> valorizzare<br />

la complessità delle partizioni comunali: complessità morfologica, ambientale,<br />

geologica, storica ed archeologica. Una serie <strong>di</strong> valutazioni sulla “storia del territorio” e<br />

quelle sulle trasformazioni socio-economiche e territoriali ha rappresentato il<br />

presupposto del processo conoscitivo.<br />

Per le previsioni inse<strong>di</strong>ative ed infrastrutturali si è sviluppata la verifica della sostenibilità<br />

e compatibilità ambientale con stu<strong>di</strong>o e pre<strong>di</strong>sposizione dei principi e degli strumenti<br />

tecnico-normativi per la tutela e gestione delle aree, così come richiesto dall’art. 10<br />

della LR 19/02.<br />

Il presente “Documento preliminare” del PSC <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> consiste, in sintesi, in una<br />

serie <strong>di</strong> elaborazioni che comprendono:<br />

la Relazione illustrativa, composta da testi, tabelle, immagini, schemi grafici e da alcuni<br />

allegati, con argomentazioni analitiche e propositive da porre alla base del rapporto<br />

<strong>di</strong>alettico con l’Amministrazione ed i soggetti partecipanti alla formazione del Piano;<br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

gli Elaborati grafici del “quadro conoscitivo”, secondo i tipi introdotti dalla legge 19/2002,<br />

contestualizzati ai principali caratteri del territorio;<br />

il Documento <strong>di</strong> illustrazione delle risultanze sulla “verifica <strong>di</strong> sostenibilità ambientale”;<br />

gli Elaborati grafici della proposta preliminare comprendenti uno schema <strong>di</strong> riferimento<br />

delle “invarianti territoriali e variabili strategiche” ed uno schema “strutturale” in cui si<br />

visualizza in modo integrato il modello <strong>di</strong> pianificazione del <strong>Comune</strong>, le azioni<br />

strategiche (aree, linee e punti singolari <strong>di</strong> intervento), le presumibili forme attuative e i<br />

possibili regimi d’uso.<br />

“Quadro conoscitivo”, “Schema preliminare del PSC” e “Verifica <strong>di</strong> sostenibilità”<br />

costituiscono, peraltro, i documenti su cui sviluppare - anche attraverso un’azione<br />

sistematica <strong>di</strong> ulteriore approfon<strong>di</strong>mento - le forme <strong>di</strong> partecipazione e concertazione.<br />

Per loro tramite si potranno sviluppare la conferenza <strong>di</strong> pianificazione (così come<br />

normata della legge regionale), la partecipazione dei citta<strong>di</strong>ni, l’adozione da parte<br />

dell’Amministrazione comunale del PS preliminare, propedeutica all’avvio della fase<br />

finale.<br />

1.4 La partecipazione alle scelte<br />

Per quanto riguarda la partecipazione si ritengono opportuni incontri <strong>di</strong> illustrazione<br />

dello schema <strong>di</strong> Piano (con produzione <strong>di</strong> documenti sintetici e facilmente comprensibili<br />

delle varie posizione raccolte) ed eventualmente questionari in cui si richiede una<br />

valutazione <strong>di</strong> merito del lavoro prodotto (richiesta da effettuare anche attraverso<br />

“avviso pubblico” non solo nella successiva fase delle “osservazioni”).<br />

Sarebbe importante che il confronto seguisse il corso delle elaborazioni, aperto ma<br />

eventualmente <strong>di</strong>fferenziato in base al ruolo delle <strong>di</strong>verse fasi e competenze e agli<br />

interessi dei soggetti pubblici e privati, essendo lo strumento privilegiato per la verifica e<br />

l’integrazione delle conoscenze, per le interpretazioni e le valutazioni sulle <strong>di</strong>verse<br />

problematiche, nonché ovviamente per la concertazione con i soggetti interessati agli<br />

interventi.<br />

Ciò anche perché un piano strategico, basato su in<strong>di</strong>cazioni prestazionali e progetti<br />

d’intervento concordati fra pubblico e privato, richiederà, comunque, in fase attuativa<br />

momenti <strong>di</strong> incontro con operatori economici non locali, in funzione <strong>di</strong> decisioni tecniche<br />

su specifiche necessità e situazioni (Parco archeologico, Borgo antico, Area della<br />

<strong>di</strong>scarica, Aree <strong>di</strong> pregio naturalistico, Difesa dal degrado ambientale, ecc.).<br />

Ci si potrà basare, ovviamente in accordo con l’Amministrazione Comunale, su tre<br />

<strong>di</strong>versi strumenti:<br />

a) un ambiente-archivio nel quale raccogliere, e sistematizzare con tecnologie<br />

automatizzate, le <strong>di</strong>verse elaborazioni e i documenti relativi da mettere a<br />

<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> quanti amministratori, tecnici e citta<strong>di</strong>ni volessero accedervi per<br />

conoscere ed approfon<strong>di</strong>re il senso delle valutazioni e delle scelte;<br />

b) la pubblicizzazione e la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> documentazioni (anche con documenti sintetici)<br />

sugli atti <strong>di</strong> Piano sia in questa fase Preliminare che ovviamente in quella Definitiva;<br />

c) gli incontri <strong>di</strong> carattere istituzionale e non (Giunta, Consiglio, Conferenza <strong>di</strong><br />

Pianificazione ( 5 ), forze sociali ed economiche, ecc.); l’illustrazione <strong>di</strong> questo<br />

“documento preliminare” potrebbe rappresentare un primo momento <strong>di</strong> confronto.<br />

( 5 ) In sede <strong>di</strong> Conferenza <strong>di</strong> Pianificazione, aiuterà ad assumere tali caratteri l’avvio <strong>di</strong> un processo<br />

comune <strong>di</strong> conoscenza e <strong>di</strong> scelta, reso complementare dalla <strong>di</strong>alettica ed il più possibile trasparente, fra<br />

la popolazione <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> e la sua Amministrazione e fra questa Amministrazione e quella dei Comuni<br />

appartenenti all’Area ristretta. Si tratta dei Comuni <strong>di</strong> Sant’Agata del Bianco, Carafa del Bianco, Bovalino,<br />

Bianco oltre che lo steso comune <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>.<br />

7


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

1.5 I contenuti del Piano Strutturale<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Il complesso delle risultanze del processo <strong>di</strong> elaborazione effettuato in questa fase,<br />

unitamente alle in<strong>di</strong>cazioni fornite dalla “Conferenza <strong>di</strong> pianificazione” e al contributo dei<br />

citta<strong>di</strong>ni, costituiranno i materiali sui quali procedere all’elaborazione della stesura finale<br />

del Piano.<br />

Si opererà attraverso la verifica della coerenza delle analisi e delle valutazioni già<br />

effettuate, con eventuali approfon<strong>di</strong>menti, se richiesti, in base ai contributi forniti dalla<br />

“Conferenza <strong>di</strong> pianificazione.<br />

Il Piano Strutturale verrà costruito attraverso la redazione <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> elaborati con i<br />

contenuti previsti all’art. 20 della LR 19/02 che <strong>di</strong> seguito si elencano pur con valore<br />

in<strong>di</strong>cativo:<br />

1. Carta <strong>di</strong> sintesi (invarianti del QC)<br />

(Sistema infrastrutturale, Aree urbanizzate, Aree urbanizzabili, Territorio agricolo ( 6 ), Vincoli<br />

ambientali, Idrologia, forre)<br />

2. Disciplina degli usi<br />

(Sistema relazionale, reti <strong>di</strong> servizio, infrastrutture ed attrezzature <strong>di</strong> maggiore rilevanza)<br />

3. Piano Strutturale Comunale (regimi d’uso e <strong>di</strong> intervento)<br />

4. Piano Strutturale Comunale (assetto del territorio)<br />

5. Carta della fattibilità delle azioni <strong>di</strong> Piano<br />

6. Quadro degli Ambiti Territoriali Unitari (Interventi e Limitazioni)<br />

(Aree territoriali/urbane con caratteristiche unitarie)<br />

7. Quadro delle zone agricole (usi e prescrizioni)<br />

8. Quadro dei Comparti e<strong>di</strong>ficatori e degli Strumenti <strong>di</strong> pianificazione negoziata<br />

9. Relazione illustrativa del Piano<br />

10. Norme Tecniche <strong>di</strong> Attuazione<br />

11. Allegati su stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore<br />

Gli elaborati grafici saranno sviluppati in scale adeguate alla lettura per una idonea<br />

applicazione e presentati all’Amministrazione conformemente a quanto richiesto per<br />

l’approvazione.<br />

A partire dalla determinazione dei regimi d’uso e <strong>di</strong> intervento che regolano l’assetto del<br />

PSC si formalizzerà il REU in quanto “sintesi ragionata ed aggiornabile delle norme e<br />

delle <strong>di</strong>sposizioni che riguardano gli interventi sul patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente; ovvero<br />

gli interventi <strong>di</strong> nuova costruzione o <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione, nelle parti <strong>di</strong> città<br />

definite dal Piano ...”<br />

Il carattere della normativa, ai sensi della Legge Regionale 19/2002 (art. 21, LR 19/02,<br />

sarà unitario e si articolerà in grafici e testi come <strong>di</strong> seguito riportato:<br />

Elaborati <strong>di</strong> REU<br />

1. Le Regolamentazioni d’ambito – Centro storico e Borgo antico<br />

2. Le Regolamentazioni d’ambito – Centro capoluogo<br />

3. Le Regolamentazioni d’ambito – Nucleo <strong>di</strong> Palazzi<br />

4. Il Quadro delle urbanizzazioni primarie e secondarie<br />

5. l’in<strong>di</strong>viduazione degli interventi ammissibili nelle aree esterne ai centri abitati e nelle aree<br />

agricole<br />

6. Verifica degli standards (aspetti quantitativi e prestazionali)<br />

7. Regolamento E<strong>di</strong>lizio ed Urbanistico (REU) - Norme tecniche per l’e<strong>di</strong>ficazione<br />

( 6 ) Le Linee Guida regionali invitano a pre<strong>di</strong>sporre, fra l’altro gli elaborati <strong>di</strong> copertura del suolo. Ve<strong>di</strong><br />

Tav.A 5 “Sistema agroforestale”. Tale elaborato è stato pre<strong>di</strong>sposto attraverso l’interpretazione della<br />

cartografia aerofotogrammetria, ma è evidente che, stante l’importanza che per <strong>Casignana</strong> assume il<br />

comparto agricolo-produttivo, si richiede la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una relazione agropedologica a firma <strong>di</strong> un<br />

esperto <strong>di</strong> settore.<br />

8


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

8. Eventuali allegati <strong>di</strong> specificazione tecnico-morfologica, funzionale e <strong>di</strong>mensionale <strong>di</strong> “progetti<br />

d’area”<br />

9. Relazione conclusiva <strong>di</strong> Valutazione <strong>di</strong> sostenibilità, <strong>di</strong> impatto Ambientale e Strategica<br />

L’apporto del gruppo <strong>di</strong> progettazione avrà una ulteriore appen<strong>di</strong>ce nel corso<br />

dell’assistenza tecnica nelle procedure <strong>di</strong> adozione, consultazione, pubblicazione del<br />

PS e del confronto con enti ed associazioni pubbliche e private - Questa fase finale si<br />

riferisce alle operazioni tecnico-amministrative con le quali si cureranno i contenuti<br />

dell’eventuale confronto con soggetti pubblici e privati oltre che la valutazione delle<br />

proposte pervenute da enti, associazioni e citta<strong>di</strong>ni nonché delle osservazioni<br />

presentate (per quanto riguarda il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> merito sulle controdeduzioni alle<br />

medesime).<br />

Schema dell’iter tecnico-amministrativo del PSC/REU<br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

2.1 Relazioni <strong>di</strong> livello comprensoriale e territorio comunale<br />

2.1.1 Il comprensorio jonico meri<strong>di</strong>onale: la Locride<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

2. IL CONTESTO TERRITORIALE<br />

La fascia costiera fra Bianco e Caulonia e le zone collinari e pedemontane retrostanti,<br />

all’estremo limite della provincia <strong>di</strong> Reggio, costituiscono un’unità ambientale e<br />

inse<strong>di</strong>ativa che si va nel tempo consolidando come “comprensorio”. Quarantadue<br />

comuni si sono “associati” negli ultimi anni con l’obiettivo <strong>di</strong> favorire politiche comuni,<br />

sviluppare maggiori relazioni sociali ed economiche, promuovere intese consortili fra le<br />

<strong>di</strong>verse parti e delineare ipotesi <strong>di</strong> assetto per l’intero comprensorio ( 7 ).<br />

Il Parco dell’Aspromonte e le morfologie costiere del Comprensorio della Locride<br />

La conformazione morfologica, il sistema dei centri urbani e le reciproche relazioni<br />

costituiscono la peculiarità fisico-antropica <strong>di</strong> questo territorio, esteso per circa 1.400<br />

Kmq. e con una popolazione <strong>di</strong> oltre 135.000 abitanti al 2005 (poco meno <strong>di</strong> un quarto<br />

della popolazione della provincia <strong>di</strong> Reggio Calabria).<br />

( 7 ) Parte dei territori comunali del “comprensorio”, per la sua caratteristica geografica e l’articolazione<br />

“mare” e “monte”, partecipa alle Comunità Montane che interessano il versante ionico. In base alla LR n.<br />

20 del 10 luglio 2008, si riconoscono, da nord, la CM. Stilaro-Allaro-Limina (con sede provvisoria a<br />

Mammola e la CM dell’Aspromonte Orientale (con sede provvisoria a San Luca ed ove precedentemente<br />

era compreso sia pure parzialmente il territorio <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>).<br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Ha caratterizzato il “comprensorio” una <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong>namica evolutiva attraverso una<br />

alternanza <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> crescita inse<strong>di</strong>ativa tra mare e monte (dai bruzi, ai greci, ai<br />

romani e via via fino ad oggi), ma anche <strong>di</strong> abbandono e consistenti crisi ambientali.<br />

L’evidenza <strong>di</strong> tali vicende sembra esser oscurata dal modello inse<strong>di</strong>ativo che si sta<br />

consolidando oggi: <strong>di</strong> fatto, la suddetta <strong>di</strong>namica rimane patrimonio culturale e sociale e<br />

forte elemento <strong>di</strong> caratterizzazione rileggibile attraverso i resti e le testimonianze che<br />

pur con molte <strong>di</strong>fficoltà si sono conservati.<br />

Sussiste una naturale delimitazione territoriale dovuta sia alle più strette relazioni<br />

interne <strong>di</strong> carattere ambientale ed inse<strong>di</strong>ativo che ai “vuoti” esterni: si può rileggere un<br />

“<strong>di</strong>stacco” funzionale ormai consolidato con l’area “reggina”, da una parte, e i centri del<br />

catanzarese, dall’altra. E’ delimitato a sud dall’area grecanica, a nord dalla vallata dello<br />

Stilaro e trova nella catena appenninica (ed in particolare nella sequenza del massiccio<br />

aspromontano e delle propaggini delle Serre) il proprio naturale margine all’interno.<br />

Il territorio si compone <strong>di</strong> una esigua fascia costiera pianeggiante, a quote variabili fra 0<br />

e 200-300 m. slm. (la cosiddetta “costa dei gelsomini”) ( 8 ) e <strong>di</strong> una estesa zona<br />

retrostante, fino allo spartiacque montano, con pendenze fortemente variabili ma,<br />

comunque, accentuate.<br />

Il territorio <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> partecipa ad entrambi tali caratteri ambientali per il suo<br />

“breve”affaccio sulla costa, anche se rimane prevalente il rapporto con le zone interne,<br />

e si presenta nel contempo come “sezione” in cui sono contenute testimonianze<br />

storiche ed ambientali significative.<br />

La storia inse<strong>di</strong>ativa fornisce una chiave <strong>di</strong> lettura importante per cogliere il valore della<br />

<strong>di</strong>mensione comprensoriale.<br />

Crocevia delle civiltà me<strong>di</strong>terranee, la Locride ha conosciuto nel periodo greco e<br />

romano importanti frequentazioni lasciando, com’è noto, tangibili segni su cui nell’ultimo<br />

secolo si sono cominciati ad avviare più consistenti riflessioni che forniscono in<strong>di</strong>cazioni<br />

non solo sui valori locali delle risorse archeologiche ma anche sulle reti territoriali <strong>di</strong><br />

strutturazione del territorio. Ci si può riferire in particolare per il periodo romano al<br />

percorso della via Annia ( 9 ) (che correva, per quanto riguarda <strong>Casignana</strong>, sull’asse<br />

Sant’Agata-<strong>Casignana</strong>-Bianco) .<br />

La vita sul litorale jonico sembra fosse ragionevolmente sicura fino all’invasione<br />

bizantina (535 d.C.). Da tale data ha inizio la decadenza e l’insicurezza delle zone<br />

costiere, l’abbandono agricolo e l’impaludamento, protrattasi per un millennio, con lo<br />

spostamento delle popolazioni costiere verso l’interno, trovando punti <strong>di</strong> aggregazione<br />

(8) Il Parco Marino Regionale “Costa dei Gelsomini”, è stato istituito con LR n. 11 del 21 aprile 2008 con<br />

le seguenti finalità: a) la conservazione <strong>di</strong> specie animali e vegetali, comunità biologiche, singolarità<br />

faunistiche; b) la tutela della bio<strong>di</strong>versità e dell’equilibrio complessivo del territorio; c) la salvaguar<strong>di</strong>a e la<br />

valorizzazione dei valori paesaggistici del territorio; d) la conoscenza scientifica della flora e della fauna<br />

finalizzata al monitoraggio ed al censimento, con particolare attenzione per le specie endemiche e rare;<br />

e) la fruizione turistica, culturale, <strong>di</strong>dattica e ricreativa in forme compatibili con la <strong>di</strong>fesa della natura e del<br />

paesaggio.<br />

( 9 ) La via Annia, sorta per volere <strong>di</strong> Traiano lungo la costa jonica, seguì l’antica pista del dromos. Lungo<br />

questi percorsi sorgono stazioni e punti <strong>di</strong> sosta (tabernae), e terme o ville dette Aquae, più attrezzate<br />

con e<strong>di</strong>fici per il pernottamento. In alcuni punti della fascia jonica reggia (Lazzaro, Melito, Bova, Palazzi <strong>di</strong><br />

<strong>Casignana</strong>) sono emersi resti <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti, probabilmente cresciuti intorno a questi nuclei originari (cfr:<br />

Provincia <strong>di</strong> Reggio Calabria, ed. Electa).<br />

11


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

intorno ai monasteri basiliani sorti numerosi nelle zone alto-collinari comprese fra il<br />

Bonamico e lo Stilaro ( 10 ).<br />

Il percorso della via Annia<br />

Il processo si invertirà solo dalla fine del XIX secolo, favorito dalla realizzazione del<br />

sistema ferroviario costiero e dalle bonifiche delle aree paludose.<br />

Appare in questo senso ragionevole un’operazione come quella che si sta avviando in<br />

questa parte della Calabria che, da una parte riconosce il valore sociale ed economico<br />

delle popolazioni che vi risiedono, dall’altra, riven<strong>di</strong>ca un’unità storica che si lega anche<br />

alla maggiore conoscenza e fruibilità della sua storia.<br />

Il massiccio dell’Aspromonte, l’emergenza più complessa, rappresenta il naturale<br />

generatore morfologico e ambientale del “comprensorio”. Lo spartiacque aspromontano<br />

da origine ai tre maggiori sistemi vallivi - il Bonamico, il Torbido e lo Stilaro/Allaro - che<br />

forniscono una scansione in “parti” <strong>di</strong> questo territorio.<br />

E’ attraverso il sistema idrografico, infatti, che si <strong>di</strong>stribuiscono i sistemi collinari <strong>di</strong><br />

Bovalino, Gerace, Caulonia e quelli costieri e litoranei <strong>di</strong> Locri, Siderno, M. <strong>di</strong> Gioiosa J.,<br />

Roccella J. ( 11 ).<br />

( 10 ) I frati basiliani avevano ritenuto le pianure del litorale luoghi malsani e malsicuri per i loro inse<strong>di</strong>amenti<br />

conventuali sia per le infezioni malariche, a cui erano soggetti, sia per le devastazioni e i continui<br />

saccheggi da parte dei pirati.<br />

(11) Ciò vale in modo particolare per la fiumara Bonamico, poco a sud <strong>di</strong> Bovalino, e la fiumara Torbido,<br />

in corrispondenza <strong>di</strong> M. <strong>di</strong> Gioiosa J. Tuttavia si tendono a definire cinque partizioni: vallata dello Stilaro,<br />

vallata del Torbido, Epizefiri, vallata del Bonamico (comprendente i comuni <strong>di</strong> ), Heracleum.<br />

12


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

L'idrografia, più in generale, è caratterizzata da corsi d'acqua brevi, a regime torrentizio,<br />

che scorrono su greti sassosi, a valle anche piuttosto larghi. La loro portata è alimentata<br />

dai deflussi superficiali delle acque meteoriche che determinano un regime<br />

pluviometrico <strong>di</strong> piogge concentrate, prevalentemente, nel periodo invernale ( 12 ).<br />

Anche dal punto <strong>di</strong> vista delle caratteristiche geologiche, si osserva una ripartizione tra<br />

le parti, con la fascia costiera più “salda” e le zone retrostanti <strong>di</strong>ssestate o<br />

potenzialmente <strong>di</strong>ssestabili per ingenti fenomeni <strong>di</strong> erosione <strong>di</strong>ffusa (soprattutto nelle<br />

zone collinari e pedemontane) o per la presenza <strong>di</strong> frane smottamenti (soprattutto nelle<br />

parti montane).<br />

Nella zona litoranea, investita da estesi processi <strong>di</strong> urbanizzazione, predominano<br />

agrumi, vite, olivo e l'orticoltura ( 13 ); sotto i 1.000 m. esistono boschi <strong>di</strong> quercia e leccio,<br />

sopra i 1.000 m. pini, larici, abeti e faggi, la cui messa a <strong>di</strong>mora è stata spesso favorita<br />

dalle esigenze <strong>di</strong> consolidamento dei terreni troppo esposti al <strong>di</strong>lavamento.<br />

La struttura geomorfologica con<strong>di</strong>ziona fortemente sia il sistema inse<strong>di</strong>ativo che quello<br />

relazionale: è prevalente la tendenza verso lo sviluppo “lineare” dei centri costieri (fino<br />

in taluni casi a delineare forme <strong>di</strong> conurbazione) con una limitata tenuta della originaria<br />

“concentrazione” dei centri interni <strong>di</strong> versante. E’ una conformazione inse<strong>di</strong>ativa<br />

relativamente recente - legata alla realizzazione della strada litoranea, della ferrovia e<br />

alle bonifiche che si sono succedute nel ventesimo secolo - che segue il lungo<br />

avvicendarsi della storia urbanistica del comprensorio ( 14 ). Gli inse<strong>di</strong>amenti della<br />

“marina”, or<strong>di</strong>nati nella maglia viaria e nei quali la main street è la stessa SS. 106, sono<br />

legati in molti casi a processi ricostruttivi post-terremoto: le espansioni più recenti<br />

soffrono però <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> abusivismo <strong>di</strong>ffuso che ne snaturano gli assetti.<br />

Diversa è la conformazione inse<strong>di</strong>ativa dei centri interni che mantengono impianti<br />

originari, legati all’incastellamento, anche se, come sulla marina, frequenti sono i<br />

<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni nelle espansioni sia perché poco attente delle <strong>di</strong>fficili conformazioni<br />

morfologiche sia perché molte e<strong>di</strong>ficazioni sono abusive.<br />

Quasi sempre, come è avvenuto ad esempio tra Locri e Gerace, alla crescita del centro<br />

costiero ha fatto seguito il deca<strong>di</strong>mento dell’originario nucleo storico e un <strong>di</strong>stacco<br />

amministrativo del relativo territorio, anche se le <strong>di</strong>stanze relativamente ridotte<br />

avrebbero potuto consentire <strong>di</strong> mantenere una integrazione o quanto meno un rapporto<br />

attivo fra le due parti. Si assiste da qualche anno a “timide” iniziative per il recupero dei<br />

( 12 ) I torrenti scorrono impetuosi nel periodo invernale, formando ad alta quota suggestive cascate. Con la<br />

<strong>di</strong>minuzione delle precipitazioni, in primavera, la portata si riduce progressivamente fino ad esaurirsi del<br />

tutto, cosicché, nel periodo estivo e autunnale, le fiumare sono completamente in secca.<br />

( 13 ) Fino a qualche decennio fa tali colture fornivano la base occupazionale in gran parte del<br />

comprensorio così come avveniva per le attività <strong>di</strong> rimboschimento collinare e montano. Nel periodo più<br />

recente si è assistito alla caduta dell’attività agricola anche se non va sottovalutato il supporto, per il<br />

mercato locale e per il consumo familiare, garantito dal “part time” nelle aree ove il frazionamento<br />

proprietario è stato maggiore.<br />

( 14 ) Come è noto, l’inse<strong>di</strong>amento originario dei “bruzi” sulle prime pen<strong>di</strong>ci collinari e lungo la costa viene<br />

arretrato dopo la formazione delle città-stato costiere dei “greci” e la realizzazione dei collegamenti viari (il<br />

“dromo”); nel periodo romano la via Annia rafforza in senso lineare la conformazione inse<strong>di</strong>ativa<br />

coinvolgendo anche i centri pedemontani: tale conformazione entrerà in crisi con la caduta dell’impero<br />

Romano <strong>di</strong> Occidente, per ricostituirsi prima attraverso gli incastellamenti collinari dell’Alto Me<strong>di</strong>oevo poi<br />

con gli impianti monastici che sorgeranno lungo la catena appenninica. Solo dopo la realizzazione degli<br />

assi, viario e ferroviario, costieri e delle bonifiche si assiste alla conformazione del nuovo modello<br />

inse<strong>di</strong>ativi.<br />

13


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

centri storici interni (ve<strong>di</strong> la partecipazione recente <strong>di</strong> molti comuni al cosiddetto “bando<br />

regionale per gli interventi <strong>di</strong> recupero sui centri storici”) e sembra più <strong>di</strong>ffuso l’interesse<br />

per la conservazione dei beni storici e delle “memorie”.<br />

Il bipolo Locri-Siderno (oltre 29.700 abitanti al 2001) ed i centri interme<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bianco<br />

(4.047 ab.), Bovalino (8.358 ab.), Gioiosa J. (7.044 ab.), Roccella J. (6.762 ab.), M. <strong>di</strong><br />

Gioiosa J. (6.440 ab.) e Caulonia (7.756 ab.) sia pure con <strong>di</strong>fferenti livelli <strong>di</strong> servizio<br />

costituiscono i riferimenti urbani per l’intero “comprensorio”. In questi stessi centri,<br />

d’altra parte, si stanno determinando i maggiori cambiamenti nelle attività produttive<br />

tra<strong>di</strong>zionali: la lavorazione del legname a Bovalino, quelle dell’olio e dei laterizi a<br />

Siderno, l’estrazione del pietrisco nelle valli delle fiumare e in particolare del Torbido<br />

oltre a piccole e me<strong>di</strong>e attività artigianali <strong>di</strong>ffuse in molti centri sono oggi in crisi. Hanno<br />

preso corpo più <strong>di</strong> recente iniziative legate alla me<strong>di</strong>a e grande <strong>di</strong>stribuzione<br />

commerciale (come è il caso <strong>di</strong> Sidereo e più <strong>di</strong> recente Bovalino) con la conseguente<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> valore delle forme <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione locale legate a botteghe e piccoli negozi.<br />

La sequenza dei centri costieri sta subendo ulteriori trasformazioni legate alla crescita<br />

delle attività turistiche: queste, originate prevalentemente dal rientro stagionale delle<br />

famiglie degli emigrati e dalle domande locali, si sono tradotte in piccole e me<strong>di</strong>e<br />

attrezzature alberghiere (cui si stanno affiancando camping, villaggi ed iniziative <strong>di</strong><br />

recupero <strong>di</strong> alloggi ormai anche in alcuni dei centri interni). La stagione <strong>di</strong> fruizione è<br />

però relativamente contenuta nel tempo, sono ancora agli inizi politiche <strong>di</strong><br />

destagionalizzazione in grado <strong>di</strong> assicurare una fruizione maggiore delle attrezzature; è<br />

basso il livello dell’offerta <strong>di</strong> attività ricreative (legate solo al mare e alle spiagge e senza<br />

adeguate attrezzature <strong>di</strong> supporto se si esclude il porto <strong>di</strong> Roccella J.); poco sfruttato il<br />

richiamo che potrebbe derivare da un attento stu<strong>di</strong>o delle preesistenze e dei reperti<br />

archeologici (presenti peraltro oltre che a Locri in molte località costiere ed interne come<br />

è il caso <strong>di</strong> Palazzi <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>).<br />

Gli inse<strong>di</strong>amenti dell’entroterra hanno mantenuto, in generale, un rapporto <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>pendenza biunivoca con i corrispondenti centri costieri per i servizi (scolastici, sanitari,<br />

commerciali, ecc.) e per la maggior parte delle attività produttive. Ciò avviene, però,<br />

ormai in modo piuttosto articolato: nelle vallate del Bonamico e del Torbido, dove<br />

sorgono i centri <strong>di</strong> Benestare, Carafa del Bianco, Careri, <strong>Casignana</strong>, Platì, San Luca,<br />

Sant’Agata del Bianco, da una parte, e quelli <strong>di</strong> Gioiosa J., Mammola, Grotteria,<br />

Martone, San Giovanni <strong>di</strong> Gerace, dall’altra, tendono a conformare strutture più<br />

complesse ed articolate in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> scambio per attività produttive e attrezzature <strong>di</strong><br />

servizio (più che <strong>di</strong> semplice <strong>di</strong>pendenza funzionale) con i centri costieri<br />

(rispettivamente Bovalino-Bianco e M. <strong>di</strong> Gioiosa J.).<br />

La maglia viaria consolidata è stata caratterizzata fino a qualche decennio fa da una<br />

configurazione a “pettine”: la dorsale lungo la costa (SS. 106 connessa al tracciato<br />

ferroviario Reggio Calabria-Metaponto), le trasversali principali (SS. 112 da Bovalino a<br />

Bagnara Calabra; SS. 111 da Locri a Gioia T.; SS. 281 da M. <strong>di</strong> Gioiosa J. a Rosarno) e<br />

le vie <strong>di</strong> penetrazione mare-monte ai centri minori. Tale maglia appare oggi in gran<br />

parte obsoleta e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile percorrenza.<br />

Sulle statali che si connettono alla dorsale ionica ed (ancor più) sul sistema della<br />

viabilità secondaria (sostanzialmente costituito da strade provinciali) si riflette il <strong>di</strong>ffuso<br />

regime <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto che caratterizza l’area vasta.<br />

Da una parte, le caratteristiche geometriche dei percorsi (accentuata acclività, tortuosità<br />

e sezioni ridotte) e quelle delle sovrastrutture stradali, comportano basse velocità <strong>di</strong><br />

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<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

percorrenza; dall’altra, la complessa struttura morfologica rende <strong>di</strong>fficile la connessione<br />

fra l’originario schema a “pettine” della rete principale ed il territorio, rendendo <strong>di</strong>fficile la<br />

formazione <strong>di</strong> una “maglia” viaria a servizio delle aree interne. Ciò, ha contribuito non<br />

poco al graduale crescente abbandono <strong>di</strong> larghe fasce del territorio collinare e montano.<br />

Per quel che riguarda la dorsale principale, la SS. 106 è carente sotto il profilo della<br />

percorribilità anche per i numerosi attraversamenti urbani; ad essa è storicamente<br />

connessa la ferrovia Reggio Cal.-Metaponto, a binario unico e non elettrificata, che però<br />

è <strong>di</strong> fatto in progressivo depotenziamento; ciò favorisce l’ulteriore l’isolamento dell’area<br />

dal resto del territorio regionale ( 15 ).<br />

Un iter realizzativo pluridecennale caratterizza l’adeguamento della SS.106 (con<br />

tipologia <strong>di</strong> “variante”); l’Anas ha oggi in corso la realizzazione <strong>di</strong> alcune tratte (da<br />

Roccella J. a Bovalino), mentre in fase <strong>di</strong> progettazione sono ancora i lotti fra Bovalino e<br />

Bruzzano e fra Roccella e Soverato. Gli svincoli previsti in prossimità dei centri<br />

maggiori 16 , se non adeguatamente connessi con le viabilità locali e <strong>di</strong> penetrazione,<br />

tenderanno a determinare nuove tensioni e<strong>di</strong>ficatorie. D’altra parte, la “variante” alla SS.<br />

106, una volta ultimata, assegnerà alla strada statale esistente ine<strong>di</strong>ti ruoli per<br />

l’attraversamento urbano e per le connessioni alle vie <strong>di</strong> penetrazione verso l’interno in<br />

grado <strong>di</strong> migliorare la stessa qualificazione ed articolazione degli ambiti funzionali che<br />

compongono il “comprensorio”.<br />

Negli ultimi quin<strong>di</strong>ci anni ha assunto un ruolo determinante per la mo<strong>di</strong>fica del sistema<br />

relazionale alla grande scala la Superstrada Rosarno-M. <strong>di</strong> Gioiosa J. connessa<br />

<strong>di</strong>rettamente all’Autostrada SA-RC. La nuova arteria è stata in grado <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare in un<br />

periodo relativamente breve il tra<strong>di</strong>zionale modello <strong>di</strong> mobilità e <strong>di</strong> favorire nuovi equilibri<br />

inse<strong>di</strong>ativi.<br />

Il tra<strong>di</strong>zionale impianto a pettine della rete viaria appare oggi <strong>di</strong>versamente<br />

gerarchizzato così come lo è la struttura inse<strong>di</strong>ativa: il <strong>di</strong>retto rapporto con l’ambito<br />

tirrenico ha portato ad una ra<strong>di</strong>cale trasformazione dei flussi - da e per Reggio Calabria<br />

attraverso l’autostrada, da una parte, verso l’aeroporto <strong>di</strong> Lametia e Catanzaro,<br />

dall’altra.<br />

Si sta assistendo ad una crescita inse<strong>di</strong>ativa più polarizzata verso Locri e Siderno con<br />

effetti negli imme<strong>di</strong>ati intorni e riflessi sulle attività produttive (il polo commerciale <strong>di</strong><br />

Siderno, piccoli e me<strong>di</strong> stabilimenti a Grotteria).<br />

Nel complesso la costante mobilità dallo Jonio al Tirreno, ha riverberato sia pure in<br />

maniera <strong>di</strong>versa sul territorio della Locride fenomeni sociali portatori <strong>di</strong> nuove domande<br />

produttive, abitative e terziarie, soprattutto per la migliore qualità e quantità <strong>di</strong> servizi<br />

offerti dalle aree urbane costiere, ma anche, nel segno delle due “città cresciute”, rischi<br />

<strong>di</strong> congestionamento che richiederebbero maggiore attenzione da parte <strong>di</strong> tutti gli<br />

operatori pubblici e privati. Al contrario la nuova strada, favorendo anche il<br />

depotenziamento della linea ferroviaria Metaponto-Sibari-Reggio Calabria (il trasporto<br />

( 15 ) Con<strong>di</strong>zione questa accentuata dal fatto che ormai i flussi <strong>di</strong> traffico maggiori sia infraregionali che<br />

extraregionali si svolgono lungo la <strong>di</strong>rettrice tirrenica, costituita dall’autostrada SA_RC, dalla SS. 18 e<br />

dalla linea ferroviaria Reggio Cal.-Battipaglia con elevate caratteristiche <strong>di</strong> esercizio (elettrificata e a<br />

doppio binario).<br />

( 16 ) Sono previsti svincoli tra Caulonia e Roccella J. (al torrente Vasì), tra Roccella J. e M. <strong>di</strong> Gioiosa<br />

(Seruline), nella valle del Torbido (in connessione con la superstrada), tra Locri e Siderno (in prossimità <strong>di</strong><br />

Locri), a Bovalino (connessione con la strada per Natile e lo Pilastro, a Bianco (in prossimità del torrente<br />

La Verde).<br />

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passeggeri è favorito sulla dorsale tirrenica), tende a marginalizzare la parte<br />

meri<strong>di</strong>onale del comprensorio che rimane <strong>di</strong>staccata verso il sud e l’area <strong>di</strong> <strong>di</strong>retta<br />

gravitazione <strong>di</strong> Reggio Calabria.<br />

Ulteriori sostanziali mo<strong>di</strong>fiche nell’armatura territoriale più favorevoli a questa parte del<br />

“comprensorio” potranno venire invece dalla realizzazione <strong>di</strong> una nuova trasversale la<br />

“Bagnara-Bovalino” che interesserà la parte più meri<strong>di</strong>onale del “comprensorio” (Platì,<br />

Careri, Natile, Bovalino, Bianco). Sul lato tirrenico, la trasversale costituirà un punto <strong>di</strong><br />

snodo della viabilità verso due importanti infrastrutture viarie della Piana <strong>di</strong> Gioia Tauro:<br />

la <strong>di</strong>rettrice Delianuova-Gioia T. e la pedemontana della Piana; ambedue connesse agli<br />

svincoli dell’A3, rispettivamente a Gioia Tauro e a Laureana <strong>di</strong> Borrello.<br />

L’iter progettuale <strong>di</strong> questa nuova strada ha avuto inizio nel 2002 con l’inserimento<br />

dell’intervento nell’Accordo <strong>di</strong> Programma Quadro (APQ) del “Sistema delle<br />

Infrastrutture della Calabria”.<br />

Al pari della “Rosarno-M. <strong>di</strong> Gioiosa J.” (30 Km più a sud) l’arteria collegherà la SS. 106<br />

all’Autostrada A3 all’altezza dello svincolo <strong>di</strong> Bagnara C., con tempo <strong>di</strong> percorrenza<br />

molto ridotto(circa 25 minuti), ma soprattutto con livelli <strong>di</strong> servizio e standard <strong>di</strong><br />

sicurezza molto migliorati.<br />

Il tracciato si snoda per circa 39 Km utilizzando in parte il percorso già esistente della<br />

SS. 112 (da Bovalino a Platì), oggi in progressivo abbandono a causa delle inadeguate<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> percorribilità: sono già in itinere ammodernamenti e migliorie del tracciato<br />

esistente; l’opera più consistente è però il traforo dello Zillastro, una doppia canna <strong>di</strong><br />

circa 6 Km., ancora in fase <strong>di</strong> progettazione.<br />

Oltre alla connessione con la variante della SS. 106 a Bovalino sono previsti, sul<br />

versante jonico, svincoli a Natile-Careri e Platì, che rappresentano ine<strong>di</strong>te occasioni <strong>di</strong><br />

scambio per questa parte del “comprensorio” e del territorio del Parco Nazionale<br />

dell’Aspromonte.<br />

2.1.2 Il Parco Nazionale dell’Aspromonte<br />

Il territorio <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> non fa parte del Parco Nazionale dell'Aspromonte ( 17 ) così<br />

come perimetrato dalla legge istitutiva. Tuttavia l’immanenza e la prossimità del<br />

massiccio aspromontano invitano a considerarne l’importanza<br />

sia per ragioni intrinseche alla naturale continuità morfologica che presenta il<br />

sistema montuoso dalle maggiori asperità fino al mare, all’unica matrice delle<br />

formazioni idriche (ed in particolare delle fiumare), alla <strong>di</strong>fficile geologia<br />

superficiale e profonda in continua <strong>di</strong>sgregazione,<br />

che alla correlazione con le azioni <strong>di</strong> conservazione e valorizzazione ambientale<br />

sviluppate dall’Ente Parco.<br />

( 17 ) L’ istituzione del Parco Nazionale dell’Aspromonte fu prevista da una legge del 1989, con l’obiettivo<br />

<strong>di</strong> creare una grande area protetta autonoma dal Parco Nazionale della Calabria (istituito nel 1968). La<br />

“Legge Quadro sulle aree protette” (n. 394 del 1991), formalizzando tale istituzione, consentì <strong>di</strong> realizzare<br />

concretamente il Parco nel 1994 quando, con DPR datato 14 gennaio, fu istituito l’Ente Parco Nazionale<br />

dell’Aspromonte.<br />

Con D.P.R. 10 luglio 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 231 del 02/10/2008 è stata approvata la<br />

“riperimetrazione” del Parco passando ad interessare una superficie <strong>di</strong> area protetta <strong>di</strong> circa 66.000<br />

ettari.<br />

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<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Per le sue peculiarità e per l’apertura del suo territorio alla fascia costiera jonica, d’altra<br />

parte, <strong>Casignana</strong> può rappresentare a buon <strong>di</strong>ritto un’ulteriore “porta del Parco” e<br />

ricevere da questo, input per orientare le proprie politiche territoriali ed ambientali.<br />

L’Aspromonte, infatti, è composto principalmente da un massiccio <strong>di</strong> origine graniticocristallino<br />

( 18 ); con una morfologia piuttosto frastagliata, è limitato ad est dal mare Jonio,<br />

a ovest dal mare Tirreno e a nord dal fiume Petrace e dalle fiumare <strong>di</strong> Platì e <strong>di</strong> Careri.<br />

E’ <strong>di</strong> forma conico-piramidale, con un rilievo centrale (Montalto, o monte Cocuzzo 1956<br />

m. slm.; da qui si ha percezione dell’intero spazio interessato dalla montagna) da cui si<br />

<strong>di</strong>ramano più creste intervallate a valli profonde che giungono fino al mare. Dal Montalto<br />

si <strong>di</strong>ramano <strong>di</strong>verse dorsali con altre vette <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni inferiori, ma per questo non<br />

meno imponenti, come il Pietracappella (m 1.823), la Bocca del Lupo (m 1.755), il<br />

Puntone <strong>di</strong> Lappa (m 1.588) o la Croce <strong>di</strong> Dio sia Lodato (m 1.493). Le dorsali sono<br />

separate tra loro da profonde valli, incise nella pietra dall’azione dell’acqua che scende<br />

dalle quote più alte del massiccio.<br />

Caratteristico è il suo sviluppo a terrazze sovrapposte. Se ne riconoscono <strong>di</strong>versi livelli<br />

detti “piani” o “campi”. Il versante tirrenico è interessato da una successione <strong>di</strong> faglie, in<br />

<strong>di</strong>rezione nordest-sudovest, che interrompe i crinali determinando la formazione <strong>di</strong><br />

quattro terrazze sviluppate a <strong>di</strong>fferenti altezze. Il versante ionico è invece caratterizzato<br />

da pendenze più uniformi fino alla costa, Al suo interno sono rileggibili due zone: la<br />

prima, <strong>di</strong> rilevante interesse naturalistico( 19 ), paesaggistico e culturale, con limitato<br />

grado <strong>di</strong> antropizzazione, la seconda, <strong>di</strong> valore naturalistico, paesaggistico con maggior<br />

grado <strong>di</strong> antropizzazione ( 20 ).<br />

Per le presenze inse<strong>di</strong>ative, per i valori culturali che esprimono le tra<strong>di</strong>zioni legate<br />

all’Aspromonte (basti pensare a Polsi e al suo santuario) montagna e mare riverberano<br />

le rispettive risorse soprattutto nelle parti meri<strong>di</strong>onali del “comprensorio” come nel caso<br />

<strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>.<br />

( 18 ) L'Aspromonte costituisce l’ultimo tratto delle “Alpi Calabresi”, termine con il quale i geologi in<strong>di</strong>cano il<br />

complesso montuoso “Sila, Serre, Aspromonte” per evidenziare il fatto che queste montagne, formate da<br />

rocce cristalline - principalmente graniti - hanno un’origine ed una geologia <strong>di</strong>verse dall’Appennino vero e<br />

proprio, che invece è <strong>di</strong> origine se<strong>di</strong>mentaria a predominanza calcarea e termina a sud con il Pollino e<br />

l’Orsomarso.<br />

( 19 ) Vanta la presenza <strong>di</strong> numerose specie (lupo, falco pellegrino, gufo reale, astore) e <strong>di</strong> vasti boschi<br />

(faggio, abete bianco, pino nero, leccio, castagno) e macchia me<strong>di</strong>terranea, nonchè alcune rarità: l’aquila<br />

del Bonelli, la felce tropicale Woodwar<strong>di</strong>a ra<strong>di</strong>cans. Ha notevoli presenze storiche, artistiche e<br />

archeologiche, testimonianze della cultura arcaica, classica, grecanica, me<strong>di</strong>evale e moderna.<br />

( 20 ) Il Parco comprende 37 comuni della provincia <strong>di</strong> Reggio Calabria: Africo, Antonimina, Bagala<strong>di</strong>, Bova,<br />

Bruzzano Zeffirio, Canolo, Cardeto, Careri, Ciminà, Cinquefron<strong>di</strong>, Cittanova, Condofuri, Cosoleto,<br />

Delianuova, Gerace, Mammola, Molochio, Oppido Mamertina, Palizzi, Platì, Reggio Calabria, Roccaforte<br />

del Greco, Roghu<strong>di</strong>, Samo, San Giorgio Morgeto, San Lorenzo, San Luca, San Roberto, Santa Cristina<br />

d'Aspromonte, Sant'Agata del Bianco, Sant'Eufemia d'Aspromonte, Santo Stefano in Aspromonte, Scido,<br />

Scilla, Sinopoli, Staiti, Varapo<strong>di</strong>o. Il parco comprende inoltre alcune zone dell'attuale parco della Calabria,<br />

e la riserva naturale biogenetica statale <strong>di</strong> Cropani Micone. Vi rientrano il lago Costantino e la Valle del<br />

torrente Ferraia.<br />

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<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Ciò avviene anche per episo<strong>di</strong> naturalistici più puntuali come con le numerose “pietre”,<br />

gran<strong>di</strong> conglomerati rocciosi la cui forma originale è il risultato dell’azione dell’acqua e<br />

del vento ( 21 ).<br />

Più <strong>di</strong>retta con l’area costiera è la connessione fornita dalle fiumare, corsi d’acqua<br />

senza una vera e propria sorgente, nutriti da innumerevoli ruscelli (che incidono i fianchi<br />

del massiccio a raggiera) e in certi casi alimentati da impressionanti cascate che, come<br />

i ruscelli, si formano nelle parti più elevate del massiccio a causa delle precipitazioni<br />

meteorologiche, particolarmente frequenti nel periodo invernale-primaverile. Per la<br />

brevità del loro percorso e la forte inclinazione dei pen<strong>di</strong>i, le fiumare hanno una<br />

considerevole capacità <strong>di</strong> erosione e, incidendo profondamente le pen<strong>di</strong>ci delle<br />

montagne, danno origine a veri e propri canyons, dove talvolta l’acqua scorre<br />

impetuosa anche d’estate. Prima <strong>di</strong> sfociare nel mare, però, i loro letti si allargano<br />

significativamente creando ampie superfici, piene <strong>di</strong> sabbia, ciottoli e ghiaia.<br />

Tra le fiumare, oltre all’Amendolea, sono da segnalare il Bonamico (che lambisce<br />

<strong>Casignana</strong> e che in seguito ad una frana nel corso dell’alluvione del 1973 ha formato<br />

nelle sue parti più elevate il cosiddetto “Lago Costantino”) , Sciarapòtamo, Butramo e<br />

La Verde.<br />

2.2 Gli intorni <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong><br />

2.2.1 L’”area ristretta”: relazioni <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> a “geometria variabile”<br />

La particolare estensione <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> spinge a considerare con attenzione ambiti più<br />

“ristretti” che coinvolgono in tutto o in parte territori <strong>di</strong> comuni confinanti, <strong>di</strong>versi a<br />

secondo dei temi e dei problemi affrontati (da cui la metafora “geometria variabile”); tali<br />

ambiti sono connessi alla costruzione delle ipotesi <strong>di</strong> lavoro del piano strutturale.<br />

Bovalino e Bianco (su cui gravita <strong>di</strong>rettamente <strong>Casignana</strong>), entrambi lungo l’asse della<br />

SS. 106 e quin<strong>di</strong> con maggiore accessibilità territoriale, sono i centri <strong>di</strong> riferimento per<br />

servizi <strong>di</strong> livello interme<strong>di</strong>o e per la presenza <strong>di</strong> alcune strutture produttive. Si avverte<br />

tuttavia una mobilità pendolare che investe l’intero comprensorio.<br />

Il bacino demografico è ovviamente variabile in relazione alle delimitazioni che si<br />

assumono: lo si può considerare compreso fra i 15.000 ed i 25.000 abitanti <strong>di</strong> cui una<br />

parte consistente è concentrata nei comuni <strong>di</strong> Bovalino (al 2001 8.358 ab.) e <strong>di</strong> Bianco<br />

(4.047 ab.) (ve<strong>di</strong> Tab.10).<br />

Si evidenzia nel decennio (1991-2001) una sostanziale stabilità demografica, pur<br />

determinata dai decrementi dei comuni minori e dagli incrementi dei comuni maggiori.<br />

Sia pure con i con<strong>di</strong>zionamenti propri dei movimenti migratori in atto, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />

Bianco (+4,5%) ha, nel complesso, contenuto l’esodo assorbendo in parte le<br />

popolazioni dei comuni <strong>di</strong> Caraffa del Bianco (-23,0%), <strong>Casignana</strong> (-7,3%), Sant’Agata<br />

del Bianco (-1,4%).<br />

Sotto il profilo delle attività si osservano per quest’Area accentuati i caratteri <strong>di</strong><br />

“debolezza” presenti nel resto della fascia jonica.Alla tra<strong>di</strong>zionale presenza <strong>di</strong> addetti<br />

nell’agricoltura fa riscontro una maggiore percentuale <strong>di</strong> addetti nel settore terziario<br />

(soprattutto nella pubblica amministrazione e nel commercio), mentre su valori modesti<br />

( 21 ) Conosciuta è la “Valle delle Gran<strong>di</strong> Pietre”, nel comune <strong>di</strong> San Luca, dove spiccano alcuni monoliti<br />

con “profili” particolari, che hanno stimolato da sempre la fantasia della popolazione (tra questi, la Pietra<br />

Castello, la Pietra Lunga e la celebre Pietra Cappa). Più a sud, invece, nelle vicinanze <strong>di</strong> Bova, si trovano<br />

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<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

si mantiene l’occupazione nel settore industriale (soprattutto nelle attività delle<br />

costruzioni). Nel dettaglio, al censimento Istat 2001, l’AR <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> contava una<br />

popolazione attiva ( 22 ) <strong>di</strong> 4.905 ab. ed una popolazione non attiva ( 23 ) <strong>di</strong> 9.612 ab.,<br />

rispettivamente il 33.8% ed il 66,2% della popolazione residente.<br />

A caratterizzare il livello <strong>di</strong> sviluppo dell’area sono altri due in<strong>di</strong>catori socio economici: il<br />

“tasso <strong>di</strong> attività” e quello <strong>di</strong> “occupazione”. Dal primo si evidenzia il basso rapporto fra<br />

la popolazione attiva e la popolazione residente <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 15 anni (38,7% per <strong>Casignana</strong><br />

rispetto al 42,2% della Provincia <strong>di</strong> Reggio Calabria); dal secondo quello tra la popolazione<br />

occupata (la forza lavoro) e la popolazione residente (31,2% per <strong>Casignana</strong> equivalente<br />

a quello provinciale).<br />

La fascia costiera tra Bianco e Bovalino appare <strong>di</strong>rettamente interessata da processi <strong>di</strong><br />

urbanizzazione relativamente recenti legati, da una parte, al consolidamento dei suddetti<br />

centri urbani, dall’altra, da interventi ancora non intensi né con le caratteristiche invasive<br />

che si riscontrano in altri centri e per i quali sembra possibile il recupero delle qualità<br />

ambientali originarie.<br />

Se a livello costiero la SS. 106 rappresenta l’elemento <strong>di</strong> connessione <strong>di</strong> quest’area,<br />

alcune vie <strong>di</strong> penetrazione caratterizzano l’assetto in senso mare-monte senza adeguati<br />

collegamenti trascersali (l’insieme dei tre centri <strong>di</strong> S.Agata del Bianco, Carafa del<br />

Bianco, <strong>Casignana</strong> si caratterizzano in questo senso per una maggiore connessione<br />

reciproca).<br />

La vallata del Bonamico ha grande importanza nella configurazione morfologica della<br />

parte settentrionale dell’area ristretta. Il suo segno marcato fino alle asperità<br />

aspromontane coinvolge in un unico bacino idrografico il territorio <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> e San<br />

Luca, segna però anche la separazione e il <strong>di</strong>stacco tra i due comuni che non possono<br />

trovare altra connessione se non attraverso la fascia costiera. da una parte, determina<br />

un’unica ni rappresenta una cesura e<br />

Nel complesso si può considerare un’”area ristretta” che comprende i territori comunali<br />

<strong>di</strong> Bianco (con alcune appen<strong>di</strong>ci che si legano ad Africo Nuovo), <strong>di</strong> Bovalino, <strong>di</strong><br />

<strong>Casignana</strong> sulla costa e, all’interno, quelli <strong>di</strong> Sant’Agata del Bianco, <strong>di</strong> Carafa del<br />

Bianco, <strong>di</strong> San Luca, <strong>di</strong> Careri e ancora <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>.<br />

Le connessioni sono evidenti lungo la fascia costiera; la fiumara del Bonamico, molto<br />

ampia e con un’intensa <strong>di</strong>namica idraulica e geomorfologica, invece <strong>di</strong>vide nettamente<br />

le parti collinari e montane tra nord e sud dell’area.<br />

2.2.2 La “Terra <strong>di</strong> Bianco”<br />

Una ulteriore <strong>di</strong>mensione territoriale <strong>di</strong> quest’area, utile ai fini del riconoscimento delle<br />

risorse storico ambientali su cui operare, si può desumere dalla sua vicenda storica.<br />

La Terra del Bianco, <strong>di</strong> cui <strong>Casignana</strong> costituiva un Casale, incomincia ad avere una<br />

propria visibilità nel sec. XIV. Apparteneva ai Ruffo <strong>di</strong> Sinopoli ed il suo territorio,<br />

comprendente all’incirca i siti degli attuali comuni <strong>di</strong> Bianco, Africo Nuovo, <strong>Casignana</strong> e<br />

Carafa del Bianco, era circondato da altre unità feudali: a nord-ovest, la baronia <strong>di</strong><br />

Bovalino, a sud, i feu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bruzzano e <strong>di</strong> Bruzzano vecchio ( 24 ).<br />

( 22 ) Popolazione attiva = Occupati + Disoccupati + Pop. in cerca <strong>di</strong> prima occupazione.<br />

( 23 ) Popolazione non attiva = Casalinghe + Studenti + Ritirati dal lavoro + Altri.<br />

( 24 ) Bovalino apparteneva anch’esso ai Ruffo almeno dalla metà del XIII sec. ed era a capo <strong>di</strong> un<br />

complesso feudale comprendente, oltre alla stessa Bianco, anche le terre <strong>di</strong> Pandore (attuale Careri),<br />

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<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Nella Terra, il centro più importante era la Motta ( 25 ), cioè Bianco, posta su una altura e<br />

circondata da mura con quattro “porte urbiche”. Fuori, intorno alla Motta lungo le vie che<br />

portavano alle porte, c’erano i sobborghi popolati della Catamotta, <strong>di</strong> Zoparto e Pardesca ( 26 ).<br />

<strong>Casignana</strong> era il casale più antico della “Terra del Bianco”, <strong>di</strong>stante dal borgo principale “…per<br />

circa miglia 3 per strada scomoda, <strong>di</strong>sastrosa, e pietrosa col suo aspetto principale verso<br />

Levante…”. Le abitazioni erano “…coverte a tetto, alcune in pietre, e loto, ed altre <strong>di</strong> fabbrica<br />

consistenti in bassi e camere ripartite in isole da più in or<strong>di</strong>nate vie, e viottoli per lo più tortuosi<br />

e declinanti più o meno secondo il declive delle rapide scoscese …”<br />

Siti delle Chiese della Terra <strong>di</strong> Bianco<br />

(da AA.VV. Bianco e il suo patrimonio storico-religioso)<br />

Precacore (attuale Samo), Potamia (attuale San Luca), ed i casali <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, Platì, Sant’Agata. (Cfr.<br />

Pellicano Castagna, Storia dei feu<strong>di</strong> … I, 272).<br />

( 25 ) Con il termine “Motta” si ni<strong>di</strong>cava un’altura fortificata e cinta da mura <strong>di</strong>fensive.<br />

( 26 ) In più punti <strong>di</strong> questo capitolo si fa riferimento agli Atti del Convegno sul tema “Bianco e il suo patrimonio<br />

storico-religioso” – Bianco 3 agosto 2007, a cura <strong>di</strong> P. Angelo Calabrese e Arch. Giovanni Daniele, con relazioni <strong>di</strong><br />

Enzo D’Agostino, Domenico Romeo, Aldo Canturi.<br />

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<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

L’organizzazione del territorio così conformata rimase immutata fino a quasi tutto il XVIII<br />

sec.; il terremoto del febbraio del 1783 comportò danni molto rilevanti ai <strong>di</strong>versi<br />

inse<strong>di</strong>amenti collinari, costringendo gli abitanti ad iniziare l’esodo verso la marina.<br />

Come buona parte delle terre e dei paesi della Calabria, nel corso del XIII sec., anche il<br />

Casale <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, come l’intera “Terra del Bianco”, venne concesso in feudo.<br />

Primo feudatario, <strong>di</strong> cui si ha notizia certa, fu Falcone Ruffo. L’ultima feudataria <strong>di</strong> casa<br />

Ruffo fu Enrichetta sposata con Antonio Centelles, spodestato nel 1445 del suo Stato<br />

feudale (fra cui la Baronia <strong>di</strong> Bianco) e poi reinserito nel possesso nel 1462.<br />

Ad Antonio Centelles successe il fratello Alfonso che tenne la baronia <strong>di</strong> Bianco fino al<br />

1496, anno in cui fu concessa a Tommaso Marullo, conte <strong>di</strong> Condoianni, <strong>di</strong> nobile<br />

famiglia messinese; Giovanna Centelles, figlia <strong>di</strong> Alfonso, ne riven<strong>di</strong>cò il possesso,<br />

presso Carlo VIII, senza successo però.<br />

La famiglia Marullo possedette la baronia <strong>di</strong> Bianco sino al 1588, anno in cui, per i<br />

numerosi debiti accumulati, la stessa fu messa all’asta ed acquistata da Fabrizio Carafa<br />

<strong>di</strong> Roccella, 3° marchese <strong>di</strong> Castelvetere; iniziò così il possesso su <strong>Casignana</strong> e sulle<br />

terre <strong>di</strong> Bianco della famiglia Carafa che durò sino al 1806, anno dell’eversione della<br />

feudalità.<br />

Alterne vicende caratterizzarono questo lungo periodo. Carlo Maria Carafa, che fu tra i<br />

più illuminati esponenti <strong>di</strong> casa Carafa ed autore del co<strong>di</strong>ce “Or<strong>di</strong>ni Pandette e<br />

Costituzioni” ( 27 ), oltre alla Baronia <strong>di</strong> Bianco con i Casali <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> e Carafa, era<br />

proprietario dei seguenti posse<strong>di</strong>menti: Principato <strong>di</strong> Roccella – Marchesato <strong>di</strong><br />

Castelvetere – Contea <strong>di</strong> Grotteria con i casali <strong>di</strong> Martone e San Giovanni – Baronia <strong>di</strong><br />

Siderno con i casali <strong>di</strong> Salvi e Pazzilloni – Baronia <strong>di</strong> Condojanni con i Casali <strong>di</strong><br />

Sant’Ilario e Cimino – Baronia <strong>di</strong> Fabrizia.<br />

Dopo la morte della sorella Giulia, sulle terre dei Carafa sorse una controversia per la<br />

successione per la quale vennero or<strong>di</strong>nati e redatti degli “Apprezzi” ( 28 ) per valutare<br />

l’effettiva consistenza dello Stato feudale carafesco. Venne effettuata un’ampia e<br />

dettagliata descrizione del territorio <strong>di</strong> ogni feudo, del numero <strong>di</strong> abitanti, dei mestieri<br />

esercitati, delle chiese presenti, della con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ogni paese, della con<strong>di</strong>zione delle<br />

case, ecc.<br />

Anche per il Casale <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> venne redatto un interessante apprezzo nel 1707 che<br />

contribuisce a far conoscere l’aspetto sociale, politico-amministrativo ed economico <strong>di</strong><br />

tutta la terra feudale dei Carafa.<br />

2.2.3 L’area <strong>di</strong> produzione del “mantonico” e del “greco”<br />

La fascia pedecollinare tra <strong>Casignana</strong> e Bianco conserva un’alta “vocazione” agricola”<br />

e, soprattutto, buone “interazioni” tra ambiente e viticoltura. Attualmente la viticoltura<br />

dell’area è limitata a qualche centinaio <strong>di</strong> ettari, e produce red<strong>di</strong>to ad un numero assai<br />

limitato <strong>di</strong> piccole aziende. Attraverso la varietà, però, essa rappresenta una importante<br />

opportunità per lo sviluppo socio-economico del territorio.<br />

( 27 ) Il co<strong>di</strong>ce emanato nel 1692, trattava dei problemi reali e delle esigenze della popolazione<br />

amministrata, al fine <strong>di</strong> regolare nel migliore dei mo<strong>di</strong> la vita quoti<strong>di</strong>ana nei paesi del suo stato feudale,<br />

non trascurando la <strong>di</strong>fesa della popolazione e del territorio dagli attacchi pirateschi.<br />

( 28 ) L’Apprezzo era una sorta <strong>di</strong> perizia contabile, or<strong>di</strong>nata dallo Stato feudale, che permetteva <strong>di</strong> valutare<br />

meglio l’effettiva consistenza economica ed il conseguente valore monetario delle “Terre”.<br />

21


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Da <strong>di</strong>versi anni, attraverso la varietà del “Mantonico” autoctona si sta cercando, con<br />

alcune iniziative, <strong>di</strong> attribuire a questa produzione un ruolo primario nello sviluppo<br />

economico locale. Si citano in particolare due iniziative che hanno l’obiettivo, da una<br />

parte, <strong>di</strong> ancorare l’immagine del territorio a questo prodotto, dall’altra, <strong>di</strong> promuovere<br />

occasioni <strong>di</strong> sviluppo socio-economico del territorio, dall’altra ancora, fornire un valore<br />

aggiunto da utilizzare nelle politiche <strong>di</strong> marketing.<br />

ARSSA – Zonazione viticola del “Greco <strong>di</strong> Bianco” Doc<br />

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Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Nel 2005 l’ARSSA (Azienda Regionale per lo Sviluppo e per i Servizi in Agricoltura), su<br />

un territorio, esteso per circa 4.129 ettari (14 Km <strong>di</strong> litorale ed aree interne fino ai 200<br />

m. slm), ha promosso un programma <strong>di</strong> monitoraggio ambientale, con particolare<br />

riferimento al suolo ed al clima, attraverso la zonazione viticola del comprensorio cui in<br />

passato aveva ricevuto il riconoscimento DOC del vitigno “Greco bianco” ( 29 ).<br />

Il programma ( 30 ) ha mirato alla conoscenza delle peculiarità ambientali <strong>di</strong> un’ampia<br />

fascia territoriale con l’obiettivo <strong>di</strong> incrementare e <strong>di</strong>versificare le produzioni sulla base<br />

delle potenzialità del territorio e <strong>di</strong> definire modelli produttivi compatibili con il sistema<br />

ambiente.<br />

E’ stata operata una sud<strong>di</strong>visione del territorio in aree omogenee dal punto <strong>di</strong> vista<br />

paesaggistico e podologico, verificando la risposta <strong>di</strong> un buon adattamento del vitigno.<br />

Più <strong>di</strong> recente, nel corso del 2008 la Provincia <strong>di</strong> Reggio Calabria ha presentato la fase<br />

pilota del “Progetto Mantonico” sul territorio <strong>Casignana</strong>-Bianco.<br />

In relazione alle potenzialità delle risorse naturali e climatiche <strong>di</strong> questo territorio,<br />

nell’ambito delle politiche <strong>di</strong> sviluppo economico sostenute dall’Ente provinciale, il<br />

progetto consiste nel far nascere dall’omonimo vitigno autoctono un prodotto <strong>di</strong> qualità<br />

da immettere sul mercato nazionale ed internazionale.<br />

Si tenta, perciò, <strong>di</strong> comporre anche attraverso il contributo delle elaborazioni territoriali<br />

due tappe fondamentali del progetto al fine <strong>di</strong> promuovere un processo economico e<br />

produttivo ( 31 ) orientato al mercato e consentire ad un numero crescente <strong>di</strong><br />

coltivatori/produttori <strong>di</strong> accedervi con un prodotto remunerativo <strong>di</strong> cui affinare via via la<br />

qualità, favorire la commercializzazione, attraverso la cura del marketing, della<br />

comunicazione e dell’immagine del territorio, incrementare la produzione per un<br />

mercato, locale, nazionale ed oltre.<br />

( 29 ) Il vitigno “Greco bianco” da cui si ottiene l’omonimo vino passito ha ricevuto il riconoscimento DOC<br />

con DPR del 18.06.1980.<br />

( 30 ) Ve<strong>di</strong> Regione Calabria-ARSSA, “Carta dei suoli e zonazione viticola del Greco <strong>di</strong> Bianco – Doc”,<br />

Monografia <strong>di</strong>vulgativa, 2005.<br />

( 31 ) Negli obiettivi dell’Amministrazione Provinciale, il “Progetto Mantonico” consiste nel far nascere<br />

dall’omonimo vitigno autoctono, nel territorio vocato <strong>di</strong> Bianco e <strong>Casignana</strong>, un “vino bianco secco da<br />

tutto pasto <strong>di</strong> vera grande qualità”. Si tratta <strong>di</strong> un processo economico-produttivo composto da due<br />

fondamentali aspetti: la commercializzazione del prodotto e la qualità produttiva, in una filiera vitivinicola<br />

in grado <strong>di</strong> assecondare le richieste del mercato.<br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

3. I CARATTERI AMBIENTALI ED INSEDIATIVI<br />

DEL TERRITORIO COMUNALE<br />

3.1 Estensione, confini, caratteri socio-demografici e fisici prevalenti<br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, sul versante meri<strong>di</strong>onale della fiumara del Bonamico, ha un<br />

territorio esteso per circa 24,5 Kmq; è incuneato, lungo la fascia costiera, fra i comuni <strong>di</strong><br />

Bianco e <strong>di</strong> Bovalino (per circa 1,5 Km) e si sviluppa verso l’interno, in <strong>di</strong>rezione estovest<br />

per circa 9 Km in linea d’aria, fino a raggiungere le quote più alte <strong>di</strong> Monte<br />

Pracuso (590 m. slm) e <strong>di</strong> Monte Varat (550 m. slm), più oltre a 683 m. slm, in<br />

corrispondenza del versante sud <strong>di</strong> Monte Varat fra Serro Rovetto e Acqua della Praca.<br />

<strong>Casignana</strong> – foto aerea<br />

Confina con i territori <strong>di</strong> Bovalino e San Luca, sull’arco nord ovest, <strong>di</strong> Bianco, Caraffa<br />

del Bianco e Sant’Agata del Bianco, sull’arco sud ovest. Dista circa 80 chilometri dal<br />

capoluogo provinciale.<br />

<strong>Comune</strong> autonomo dal 1811, <strong>Casignana</strong> nel periodo fascista, tra il 1927 e il 1946, fu<br />

aggregato al comune <strong>di</strong> Samo <strong>di</strong> Calabria, insieme a Caraffa del Bianco e Sant'agata<br />

del Bianco. Pochi decenni dopo, nel 1946, riottenne l’in<strong>di</strong>pendenza amministrativa.<br />

L’abitato principale è localizzato a 342 m. slm, su un pianoro a valle della collina <strong>di</strong><br />

Santa Mamma; il tratto costiero, <strong>di</strong> estensione limitata, risulta occupato per la maggior<br />

parte dall’area archeologica <strong>di</strong> Palazzi aprendosi verso una contenuta e<strong>di</strong>ficazione<br />

agricola nelle aree retrostanti.<br />

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Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

L’e<strong>di</strong>ficazione, nella maggior parte dei casi, è costituita da case unifamiliari utilizzate a<br />

residenze e in buona parte <strong>di</strong> supporto alle attività agricole che, anche se a carattere<br />

stagionale ed in forma <strong>di</strong> part-time rappresentano una fonte sostanziale <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to.<br />

Nel 2001, a fronte <strong>di</strong> una popolazione residente <strong>di</strong> 775 abitanti, per oltre il 90%<br />

concentrati nel capoluogo, l’Istat censiva in totale 347 e<strong>di</strong>fici ad uso abitativo<br />

corrispondenti a 522 abitazioni e 1854 stanze.<br />

Nel complesso si tratta <strong>di</strong> un patrimonio e<strong>di</strong>lizio minuto con densità modeste sia in<br />

pianta che in elevazione (oltre il 50% <strong>di</strong> tali e<strong>di</strong>fici risulta realizzato ad un solo piano<br />

fuori terra) e nello stesso tempo <strong>di</strong> modeste fatture non più recenti (oltre il 75% realizzati<br />

prima degli anni ’60) che denunciano scarse con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rinnovamento.<br />

Superficie territoriale Kmq 24,48<br />

Popolazione residente (M+F) 775<br />

Densità Ab/Kmq 30,84<br />

Centri abitati Numero 1<br />

Popolazione residente 699<br />

Nuclei abitati Numero 1<br />

Popolazione residente 41<br />

Case sparse Numero --<br />

Popolazione residente 35<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> - Superficie territoriale, popolazione, densità e centri abitati (Istat 2001)<br />

I processi migratori hanno ridotto considerevolmente la popolazione residente.<br />

I 775 abitanti <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> al 2001 rappresentano, tuttavia, il minimo assoluto dei<br />

rilevamenti decennali ISTAT dopo il 1951; fatta 100 la popolazione del 1951 (2.059 ab.)<br />

si rileva oggi un numero in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> 37.6 corrispondente, per l’appunto, ad una<br />

popolazione residente <strong>di</strong> 775 ab.<br />

Nel periodo 1991-2001 si riscontra un saldo complessivo <strong>di</strong> -61 ab. con un decremento<br />

<strong>di</strong>mezzato rispetto al rilevamento intercensuario 1981-1991 (-126 ab.).<br />

L’evoluzione demografica acquista un <strong>di</strong>verso significato se riferita all’area ristretta ( 32 )<br />

entro cui <strong>Casignana</strong> trova i maggiori riferimenti per le attività <strong>di</strong> servizio e <strong>di</strong> lavoro. Nel<br />

periodo prima in<strong>di</strong>cato si riscontra, infatti, una “re<strong>di</strong>stribuzione” della popolazione<br />

residente all’interno <strong>di</strong> tale ambito, risultante <strong>di</strong> due opposti fenomeni: ai decrementi<br />

demografici dei Comuni <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, Carafa del Bianco e Sant’Agata del Bianco,<br />

hanno fatto riscontro gli incrementi <strong>di</strong> Bovalino e Bianco con un saldo complessivo<br />

prossimo allo zero (-0,21%).<br />

A partire dagli anni successivi all’ultimo rilevamento demografico (Istat 2001) la<br />

popolazione residente <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> risulta in lieve ma costante ripresa (+3,35% dal<br />

2001 al 2008).<br />

Ciò è dovuto presumibilmente alla maggiore <strong>di</strong>namicità amministrativa del <strong>Comune</strong> che<br />

trova riscontro sia nella capacità <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare i fabbisogni primari (anche per abitanti<br />

che lavorano, come “pendolari”, in altri comuni del comprensorio jonico) sia in quella <strong>di</strong><br />

gestire alcuni servizi <strong>di</strong> livello superiore, ma orami anche <strong>di</strong> attrarre domande turistiche<br />

legate alla presenza del sito archeologico <strong>di</strong> Palazzi.<br />

( 32 ) La cosiddetta area ristretta (AR) comprende i Comuni <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, Caraffa del Bianco, Sant’Agata<br />

del Bianco, Bovalino e Bianco che nel complesso inse<strong>di</strong>ano una popolazione residente <strong>di</strong> 14.517 abitanti<br />

(Istat 2001).<br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

A prescindere dagli andamenti tendenziali, <strong>di</strong> un certo interesse interesse sono alcuni<br />

fra i principali fattori sociali della popolazione, rilevabili al 2007 attraverso l’analisi dalla<br />

sua composizione.<br />

La quota <strong>di</strong> persone in età lavorativa (15-64 anni) <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> è pari al 60,1%, (contro<br />

una me<strong>di</strong>a dell’AR del 65,9% ed una me<strong>di</strong>a italiana del 66,6%). Di un certo peso si<br />

rileva inoltre la popolazione <strong>di</strong> età superiore ai 65 anni (il 24,5% contro il 19,1% dell’AR.<br />

L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia (il peso degli ultra 65enni sui bambini <strong>di</strong> 0-14 anni) è uguale a<br />

159,8% (contro il 128,3 dell’AR ed una me<strong>di</strong>a nazionale è <strong>di</strong> 136,%) ( 33 ).<br />

L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza (popolazione in età 64 su popolazione 15-64) <strong>di</strong><br />

<strong>Casignana</strong>, pari a 66,2%, è superiore alla me<strong>di</strong>a dell’AR (51,7) e <strong>di</strong> molto superiore alla<br />

me<strong>di</strong>a italiana (48,0%), ma ad ogni unità <strong>di</strong> popolazione <strong>di</strong> età inferiore a 14 anni fa<br />

riscontro 0,62 abitanti con età superiore a 65 anni (il rapporto è <strong>di</strong> 1 a 0,78 se riferito<br />

all’AR).<br />

Esiste comunque una bassissima capacità <strong>di</strong> ricambio della popolazione <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> e<br />

dell’area limitrofa: la quota <strong>di</strong> bambini 0-14 del <strong>Comune</strong> è maggiore della me<strong>di</strong>a<br />

nazionale (Italia 14,4%), ma inferiore alla me<strong>di</strong>a dei 25 paesi dell’UE25 17,1%)<br />

(<strong>Casignana</strong> 15,3%). Simile è la situazione per quanto riguarda l’AR (14,9%).<br />

E’ da rilevare anche il basso tasso <strong>di</strong> attività (la popolazione attiva in rapporto a quella<br />

<strong>di</strong> 15 anni e più) del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> (38,7%) nei confronti della me<strong>di</strong>a dei comuni<br />

dell’AR (circa il 40,5%) ed ancora <strong>di</strong> più nei confronti della me<strong>di</strong>a dei comuni della<br />

Provincia <strong>di</strong> Reggio Calabria (42,2%).<br />

Sullo stesso or<strong>di</strong>ne percentuale <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> è, invece, il tasso <strong>di</strong> attività riferito alla<br />

me<strong>di</strong>a dei comuni appartenenti alla CM “Aspromonte orientale” (ve<strong>di</strong> Tab. 15).<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

<strong>Casignana</strong><br />

Caraffa del B.<br />

Tasso <strong>di</strong> attività (valori %)<br />

Sant'Agata del B.<br />

Bovalino<br />

Bianco<br />

Totale AR<br />

Totale CM<br />

Totale Provincia RC<br />

Ciò è il riflesso soprattutto <strong>di</strong> come si articola la popolazione residente fra le componenti<br />

“attiva” e “non attiva” che per il comune è rispettivamente del 33,3% e del 66,7%.<br />

Simili valori si osservano anche per l’Area ristretta <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>: 33,7% (la popolazione<br />

attiva), 63,3% (la popolazione non attiva).<br />

( 33 ) L’elevata presenza <strong>di</strong> anziani è una caratteristica italiana, 13 regioni su 20 si trovano nei primi 40<br />

posti della graduatoria regionale europea dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia, solo Sicilia, Puglia e Campania si<br />

trovano a livelli inferiori della me<strong>di</strong>a eu25.<br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Nel periodo 1991-2001 la popolazione attiva ( 34 ) del <strong>Comune</strong> è <strong>di</strong>minuita del 15,9%,<br />

quella dell’Area Ristretta <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> del 6,2%, a motivo dei maggiori interessi<br />

economici localizzati nei comuni costieri <strong>di</strong> Bianco e Bovalino (ve<strong>di</strong> Tabb. 12-13).<br />

Lungo il litorale in località Palazzi il territorio comunale è attraversato dalla strada<br />

statale jonica 106 e dalla ferrovia Reggio Calabria-Metaponto (a binario unico e non<br />

elettrificato). Entrambe le infrastrutture interrompono la continuità mare-monte dell’area<br />

archeologica, contribuendo ad abbassare il livello <strong>di</strong> sicurezza della SS. 106 nelle<br />

manovre <strong>di</strong> ingresso/uscita dal sito.<br />

Il centro urbano si raggiunge dopo circa 8,3 Km attraverso un primo tronco della SP 69<br />

“Bianco-Pardesca-Samo” (dall’innesto sulla SS 106 al bivio San Giovanni) ed a seguire<br />

dalla SP 70 per Carafa del Bianco e <strong>Casignana</strong>.<br />

La strada costituisce il sistema viario <strong>di</strong> base del centro urbano nella parte più a valle<br />

dell’inse<strong>di</strong>amento fino all’innesto con la SS. 106.<br />

Come gran parte della viabilità provinciale si tratta <strong>di</strong> un tracciato realizzato molti anni<br />

fa, obsoleto e pertanto non idoneo per volumi <strong>di</strong> traffico ed esigenze <strong>di</strong> mobilità <strong>di</strong>verse<br />

da quelle attuali. Allo stato attuale, peraltro, la strada è pressoché priva <strong>di</strong> segnaletica<br />

e/o <strong>di</strong> altra forma <strong>di</strong> identificazione in loco del suo percorso. Ciò rende <strong>di</strong>fficile il suo<br />

riconoscimento con evidenti ricadute negative sul piano della sicurezza.<br />

All’interno del territorio si in<strong>di</strong>viduano <strong>di</strong>versi tracciati impostati su una trama spontanea<br />

e non sempre completamente veicolarmente percorribili. Gli elementi che caratterizzano<br />

tale trama viaria denotano la quasi la loro totale funzione <strong>di</strong> connessione ad ambiti<br />

agrari e/o naturalistici.<br />

Su questa trama viaria, peraltro, pesa il traffico legato alla “<strong>di</strong>scarica” dei rifiuti soli<strong>di</strong>,<br />

oggi in fase <strong>di</strong> trasformazione ed ampliamento.<br />

La <strong>di</strong>slocazione delle attrezzature e dei servizi ricalca il modello funzionale, carente e in<br />

gran parte <strong>di</strong>pendente dai centri costieri, già evidenziato nel capitolo precedente. I<br />

servizi principali sono comunque localizzati nel centro capoluogo <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> (assenti<br />

invece sulla fascia <strong>di</strong> Palazzi). La struttura commerciale si limita alla presenza <strong>di</strong> generi<br />

<strong>di</strong> prima necessità o generi vari riferibili all’utenza locale. Quasi del tutto assenti le<br />

dotazioni commerciali all’esterno del centro capoluogo.<br />

Un caso a parte è rappresentato dalla frazione <strong>di</strong> Palazzi la cui parte residenziale, molto<br />

contenuta, subisce anche funzionalmente la vicinanza delle aree urbane <strong>di</strong> Bovalino e<br />

Bianco.<br />

3.2 I caratteri ambientali e paesaggistici prevalenti<br />

3.2.1 La rete idrografica e la conformazione geomorfologica<br />

Il territorio è interessato da una fitta rete idrografica appartenente per l’80% al bacino<br />

idrico della fiumara Bonamico (con i valloni Giarraro, Favati, Rambotta e la fiumara<br />

Butramo) per il 20% al bacino idrico della fiumara La Verde (con il vallone Rambotta)<br />

che segna il confine con Bianco).<br />

La fiumara Bonamico, in particolare, dalla foce all’incrocio con il torrente Butramo è<br />

caratterizzata da ampie aree golenali (con alvei ghiaiosi, che in alcuni tratti superano il<br />

chilometro <strong>di</strong> larghezza, a ciottoli biancastri, a forte pendenza, impetuosi durante il<br />

( 34 ) Si tratta della popolazione residente in con<strong>di</strong>zione professionale (occupati + <strong>di</strong>soccupati) e <strong>di</strong> quella<br />

in cerca <strong>di</strong> prima occupazione<br />

27


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

periodo <strong>di</strong> piena e scarsi d’acqua durante l’estate). Più oltre verso monte il corso della<br />

fiumara si restringe mantenendo che si restringono risalendo il suo corso a monte.<br />

L’intero corso della fiumara ha un alto valore paesaggistico-ambientale.<br />

La fiumara del Butramo, affluente del Bonamico viene considerato uno dei pochi luoghi<br />

ancora incontaminati del Me<strong>di</strong>terraneo; è quasi impenetrabile e ricco <strong>di</strong> una fitta<br />

vegetazione tipica della macchia me<strong>di</strong>terranea. Costeggiando il letto del Butramo si<br />

raggiunge il letto della fiumara Bonamico, dove un sentiero lungo e strettissimo conduce<br />

sull’altro versante in territorio <strong>di</strong> San Luca.<br />

La configurazione morfologica è derivata dai processi morfologico-evolutivi sulle rocce<br />

affioranti che hanno determinato un territorio caratterizzato da situazioni morfologiche<br />

<strong>di</strong>fferenziate:<br />

nella fascia litoranea, un aspetto pianeggiante interessato da urbanizzazioni<br />

<strong>di</strong>ffuse;<br />

nella zona centrale e meri<strong>di</strong>onale, un aspetto collinare, piuttosto articolato;<br />

nella zona nord un aspetto montano, costituito da rocce metamorfiche e<br />

soprattutto calcaree.<br />

Fanno eccezione ampi settori in cui il suolo è formato dalle “argille policrome” che<br />

caratterizzano il territorio secondo un tipico andamento blando e ondulato e quelle <strong>di</strong><br />

fondovalle e litoranee, caratterizzate dalle spianate alluvionali.<br />

Gran parte del territorio si sviluppa su pendenze me<strong>di</strong>e e me<strong>di</strong>o-alte con punte ricadenti<br />

maggiormente tra le classi del 20-35% <strong>di</strong> acclività, poi del 50-80% e quin<strong>di</strong> del 35-<br />

50%. Morfologicamente è rappresentato maggiormente da quote comprese tra i 100 ed<br />

i 350 m (collinari), mentre bassi sono i valori riferiti alle zone prettamente pedemontane<br />

(> 600 m).<br />

I versanti risultano prevalentemente orientati verso i quadranti sud-orientali e sudoccidentali,<br />

mentre le zone in piano sono complessivamente piuttosto scarse, come<br />

limitati sono i versanti rivolti verso i quadranti settentrionali.<br />

Questo territorio presenta gravi con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto idrogeologico ( 35 ). Per <strong>Casignana</strong>,<br />

in particolare, sono stati effettuati frequenti interventi <strong>di</strong> ripristino oltre che <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong><br />

riqualificazione del territorio a partire dall’area centrale verso le aree pedecollinari.<br />

( 35 ) A seguito dell'emanazione della legge n. 267 del 3 agosto 1998 (legge Sarno), quasi tutte le regioni<br />

italiane hanno perimetrato le aree a rischio idrogeologico elevato o molto elevato. In Calabria l'Autorità <strong>di</strong><br />

Bacino Regionale ha pubblicato nel 2001 il PAI, Piano <strong>di</strong> Assetto Idrogeologico Regionale che ha posto<br />

vincoli alla realizzazione <strong>di</strong> opere nelle aree a rischio elevato o molto elevato <strong>di</strong> alluvione o <strong>di</strong> frana.<br />

28


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Negli ultimi decenni, il progressivo abbandono dei territori interni, la progressiva<br />

antropizzazione <strong>di</strong> aree un tempo <strong>di</strong>sabitate ma non in abbandono, hanno aumentato<br />

notevolmente l'esposizione del territorio al rischio idrogeologico.<br />

3.2.2 La pedologia e l’uso del suolo<br />

Il territorio è costituito da una sequenza <strong>di</strong> terreni affioranti in fasce a <strong>di</strong>rezione NE-SW.<br />

Rocce metamorfiche e rocce intrusive acide affiorano nei settori pedemontani mentre<br />

rocce detritiche costituiscono i rilievi collinari. Nella zona <strong>di</strong> transizione alla pianura si<br />

rinvengono terreni flyscioi<strong>di</strong> e rocce con evaporiti. Terrazzi marini e continentali, ed alvei<br />

a fiumara, caratterizzano il paesaggio costiero.<br />

Nella fascia litoranea a sud della fiumara Bonamico, dove affiorano i se<strong>di</strong>menti del<br />

pliocene inferiore ed inferiore-me<strong>di</strong>o, con depositi grossolani e me<strong>di</strong>, l’ambiente si<br />

presenta dolcemente ondulato, ma evidenti risultano i fenomeni <strong>di</strong> erosione idrica<br />

<strong>di</strong>ffusa ed incanalata.<br />

Imme<strong>di</strong>atamente a monte una modesta fascia <strong>di</strong> territorio raccorda la pianura<br />

alluvionale ai rilievi collinari, evidenziando un uso del suolo con prevalenza <strong>di</strong> uliveti e<br />

vigneti. In prossimità della foce del Bonamico, le alluvioni recenti si presentano<br />

inter<strong>di</strong>gitate con i se<strong>di</strong>menti litoranei favorendo l’esercizio <strong>di</strong> varie colture agricole<br />

(seminativo, vigneto, oliveto).<br />

Nel complesso, la fascia costiera propriamente detta e le aree interstiziali che si<br />

insinuano lungo gli argini delle aste terminali della fiumara Bonamico e del torrente<br />

Rambotta, <strong>di</strong> valore paesaggistico-ambientale, sono caratterizzate dalla presenza <strong>di</strong><br />

vegetazione ripariale autoctona e da fasce <strong>di</strong> rimboschimenti litoranei. A monte della<br />

29


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

SS. 106 si riscontra un buon livello <strong>di</strong> sfruttamento agricolo con colture specializzate fra<br />

le quali i pregiati “vigneti del greco”.<br />

A nord dell’ex fornace, fra i 50 e i 90 m. slm., si in<strong>di</strong>vidua una porzione <strong>di</strong> territorio<br />

caratterizzata da superfici terrazzate <strong>di</strong> origine marina, con substrato grossolano brunorossastro<br />

del quaternario, in cui il paesaggio è particolarmente suggestivo ed altrettanto<br />

vulnerabile. La coltura predominante è l’uliveto.<br />

Le prime propaggini collinari del territorio sono interessate da due aree con<br />

caratteristiche pedologiche <strong>di</strong>verse: la prima, più estesa, fin’oltre il confine sud con<br />

Bianco, si presenta con morfologia ondulata, caratterizzata da se<strong>di</strong>menti argillosi o<br />

argilloso-limosi del pliocene, con usi agricoli a seminativo; la seconda è un’area <strong>di</strong><br />

versante acclive, con pendenze complese fra il 20 ed il 35%, a profilo complesso, con<br />

se<strong>di</strong>menti prevalentemente fini <strong>di</strong> epoca plio-pleistocenica argille marnose e marne<br />

biancastre), con evidenti fenomeni <strong>di</strong> erosione idrica <strong>di</strong>ffusa ed incanalata ed usi del<br />

suolo a seminativi, vigneti, oliveti.<br />

Più verso l’interno, all’altezza <strong>di</strong> Serro Raiusa, le prime colline <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong><br />

appartenenti allo stesso sottosistema pedologico a “morfologia ondulata”. Si tratta <strong>di</strong><br />

un’area <strong>di</strong> versante moderatamente acclive, costituita da se<strong>di</strong>menti grigio-azzurri<br />

argillosi <strong>di</strong> epoca pliocenica ed uso del suolo a prevalenti colture <strong>di</strong> vigneto e seminativo<br />

L’arco collinare più consistente del territorio comunale, dal versante sud del fiumara<br />

Bonamico al versante nord della fiumara Rambotta attraversando Serro Matteo, Serro<br />

Petrozzi, Serro , Serro <strong>di</strong> Scrapata e Portella <strong>di</strong> Scrapata, è caratterizzato da territori<br />

acclivi (dal 20% al 35% <strong>di</strong> pendenza), costituiti da argille marnose e marne biancastre<br />

del Pliocene. Rappresenta il territorio più suggestivo dal punto <strong>di</strong> vista ambientale, con<br />

evidenti fenomeni <strong>di</strong> erosione idrica <strong>di</strong>ffusa e con uso del suolo a vigneti, oliveti,<br />

seminativi.<br />

Due sottosistemi pedologici interessano, infine, le propaggini più interne del territorio.<br />

Il primo comprende aree <strong>di</strong> versante a profilo complesso ed acclivi; presentano erosione<br />

idrica <strong>di</strong>ffusa e incanalata da me<strong>di</strong>a a forte ed un uso del suolo a pascolo, macchia<br />

me<strong>di</strong>terranea, rimboschimenti <strong>di</strong> pino ed eucalipto e boschi naturali.<br />

Il secondo, ancora più interno, comprende aree moderatamente acclivi, a volte acclivi;<br />

localmente si rinvengono siltiti grigie in strati sottili; presentano un uso del suolo a<br />

pascolo, seminativo ed in subor<strong>di</strong>ne rimboschimenti <strong>di</strong> pino ed eucalipto. Entrambe tali<br />

aree sono costituite da argille policrome del miocene, spesso caotiche, caratterizzate da<br />

fenomeni <strong>di</strong> erosione <strong>di</strong>ffusi ( 36 ).<br />

Nell’insieme si tratta delle aree sommitali <strong>di</strong> Monte Varat ( 550 m. slm), caratterizzate<br />

dalla presenza <strong>di</strong> pianori in quota e dalle pen<strong>di</strong>ci che con acclività elevata producono<br />

bruschi salti <strong>di</strong> quota verso la fiumara Bonamico, e <strong>di</strong> quelle del versante orientale che<br />

con minore acclività raggiungono le aree urbane del centro capoluogo.<br />

Versanti in precarie con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio e corsi d’acqua a fiumara, si attivano durante<br />

gli Eventi Alluvionali (EA), generando danni ad inse<strong>di</strong>amenti ed infrastrutture. Si tratta<br />

dell’insorgere simultaneo, a seguito <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> piovosi, <strong>di</strong> frane, piene e/o allagamenti<br />

( 36 ) Come riporta il Cortese, “le regioni costituite dalle argille si mostrano tutte in <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne; i fianchi sterili<br />

delle colline sono sventrati dai rilasci prodottisi; sulle pen<strong>di</strong>ci ridotte senza scolo si in<strong>di</strong>viduano alcune<br />

pozze dove si raccolgono le acque e la rovina va aumentando anziché <strong>di</strong>minuire. Le strade si<br />

mantengono male e spesso non si mantengono affatto; gli e<strong>di</strong>fici si lesionano e le colture stesse, per il<br />

<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne superficiale, deperiscono”.<br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

responsabili <strong>di</strong> danni a beni e/o persone, che un recente stu<strong>di</strong>o sulla Locride ha<br />

sviluppato operando una classificazione sull’uso <strong>di</strong> dati storici (24 EA verificatisi in 80<br />

anni ( 37 ). Distribuzione e ricorrenza degli EA sono state <strong>di</strong>scusse a confronto con le<br />

variabili climatiche, con riferimento alle piogge innescanti e agli effetti del trend climatico<br />

su tali variabili.<br />

Si considerano la ricorrenza, l’estensione dell’area colpita e la gravità dei danni, nonché<br />

il tempo <strong>di</strong> ritorno, la durata critica delle piogge innescanti e la piovosità totale nelle aree<br />

colpite, la metodologia dell’analisi mostra che tendenzialmente gli eventi non<br />

presentano una maggiore ricorrenza e che l’area colpita si riduce nel caso <strong>di</strong> eventi <strong>di</strong><br />

rara eccezionalità.<br />

Alcune significative informazioni sul clima, tratte dallo stu<strong>di</strong>o citato, possono essere<br />

ragguagliate al territorio <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>.<br />

“Il clima è me<strong>di</strong>terraneo, con estati calde e siccitose e autunni e inverni piovosi. L’area è<br />

dotata <strong>di</strong> 12 stazioni pluviometriche, poste fra 7 e 970 m s.l.m., attive dal 1920, due<br />

delle quali misurano anche la temperatura. La pioggia annua minima varia fra 281 e<br />

1365 mm; la massima fra 1235 e 3754 mm. Il regime pluviometrico è omogeneo; la<br />

stagione umida si estende da ottobre ad aprile con minimo in luglio. La stazione<br />

pluviometrica <strong>di</strong> Siderno (pioggia me<strong>di</strong>a annua = 685 mm; temperatura me<strong>di</strong>a = 17,8<br />

°C) è rappresentativa del regime dell’area; il regime termico è moderato; la pioggia<br />

netta è 229 mm ed è maggiore <strong>di</strong> zero da ottobre ad aprile. Dati <strong>di</strong> portata sono<br />

<strong>di</strong>sponibili per 12 anni solo per la fiumara Careri. Si <strong>di</strong>stinguono 19 bacini con foce a<br />

mare: intersecandone il perimetro con i limiti comunali, l’area è stata sud<strong>di</strong>visa in 54<br />

celle usate come unità territoriali <strong>di</strong> base per il calcolo delle densità <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento.<br />

Sono stati raccolti 235 dati <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesti, raggruppati in 24 EA verificatisi fra il 1927 ed il<br />

1999. La funzione GEV è stata determinata per ogni serie giornaliera <strong>di</strong> piogge<br />

cumulate”.<br />

3.2.3 Le unità <strong>di</strong> paesaggio<br />

L’orografia, la <strong>di</strong>stribuzione degli inse<strong>di</strong>amenti, le caratteristiche viarie, la varietà della<br />

vegetazione e lo spazio ristretto intercorrente tra le aree alto-collinari e le valli rendono il<br />

territorio continuamente variabile e particolarmente suggestivo.<br />

Nel complesso si rilevano caratteri morfologici ed ambientali che forniscono<br />

un’articolazione in parti del paesaggio <strong>di</strong> questo territorio, da cui conseguono i principali<br />

con<strong>di</strong>zionamenti ma anche le opportunità dell’organizzazione inse<strong>di</strong>ativa e relazionale.<br />

Seguendo le in<strong>di</strong>cazioni contenute nella “variante” al PRG del 1997 (redatta dall’arch.<br />

Giuseppe Galletta, dal geologo Fer<strong>di</strong>nando Maisano e, per gli aspetti paesaggistici<br />

dall’arch. Raffaella Campanella) si riporta in grafico la sud<strong>di</strong>visione del territorio in unità<br />

<strong>di</strong> paesaggio.<br />

( 37 ) Cfr: Ricorrenza degli eventi alluvionali, <strong>di</strong>ssesto idrogeologico e trend climatico nella Locride (Calabria<br />

SE) a cura <strong>di</strong> O. Petrucci, M. Polemico. Si presenta un approccio per lo stu<strong>di</strong>o delle cause (piogge) e<br />

degli effetti (<strong>di</strong>ssesti) degli eventi alluvionali (EA). Gli EA registrati nell’area test della Locride sono stati<br />

classificati in 4 tipi, considerando: a) settori coinvolti, b) tipi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesti innescati; c) stagionalità; d) durata<br />

piogge critiche; e) tempo <strong>di</strong> ritorno piogge critiche; f) gravità dei danni.<br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

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Reggio Calabria<br />

3.3 La struttura inse<strong>di</strong>ativi<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

A partire dagli anni ’50 del XX secolo, lo sviluppo e<strong>di</strong>lizio del centro capoluogo <strong>di</strong><br />

<strong>Casignana</strong> trova nuovi punti <strong>di</strong> aggregazione lungo la strada provinciale <strong>di</strong> accesso da<br />

valle; le precedenti e<strong>di</strong>ficazioni realizzate intorno agli spazi <strong>di</strong> relazione (piccole piazze<br />

L’inse<strong>di</strong>amento agli inizi degli anni ‘50<br />

Le fasi <strong>di</strong> sviluppo dell’inse<strong>di</strong>amento<br />

33


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Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

e sagrati) del percorso che conduce al “borgo antico”, vengono inglobate da una maglia<br />

inse<strong>di</strong>ativa minore più articolata e “confusa” che accetta le variegate morfologie<br />

ambientali, nell’”ignoranza”, tuttavia, delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rischio idrogeologico e <strong>di</strong><br />

instabilità <strong>di</strong>ffusa che caratterizzano questa porzione del territorio comunale.<br />

L’attuale Piazza del Municipio svolge il ruolo <strong>di</strong> cerniera tra le parti più antiche e quelle<br />

<strong>di</strong> più recente formazione.<br />

A valle sulla costa in prossimità della SS. 106, la contrada Palazzi costituisce un<br />

ulteriore punto <strong>di</strong> aggregazione inse<strong>di</strong>ativa con caratteristiche molto <strong>di</strong>verse. Formatasi<br />

come piccolo inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong>ffuso a supporto dell’agricoltura vinicola ed olivicola, si<br />

lega ad alcune attività industriali (una fornace è oggi peraltro <strong>di</strong>smessa); dalla seconda<br />

metà degli anni duemila il ritrovamento dei resti della cosiddetta “villa romana” cambia<br />

sostanzialmente il senso ed il valore delle risorse su cui si appunta l’attenzione degli<br />

Amministratori. La contrada Palazzi comincia ad assumere un valore preminente in<br />

quanto risorsa archeologica da proteggere e valorizzare.<br />

Tra le due parti del territorio non vi sono all’attualità rapporti <strong>di</strong>retti.<br />

Ai fini delle scelte <strong>di</strong> Piano è sembrato opportuno prospettare una doppia lettura<br />

dell’inse<strong>di</strong>amento. Nella prima si propone l’in<strong>di</strong>viduazione dei <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> tessuti che<br />

compongono il centro come successione <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizi che si snodano lungo i vecchi<br />

percorsi locali e l’asse stradale <strong>di</strong> connessione mare-monte. Nella seconda, si<br />

richiamano alcune delle “emergenze” (palazzi, chiese, aree archeologiche, ecc.) che<br />

caratterizzano gli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>: su queste l’Amministrazione ha da tempo<br />

posto l’attenzione per una loro protezione e valorizzazione; attraverso adeguati<br />

approfon<strong>di</strong>menti sulle loro caratteristiche evolutive possono rappresentare i fulcri <strong>di</strong><br />

progetti urbanistici unitari <strong>di</strong> qualificazione e riuso.<br />

3.3.1 “Episo<strong>di</strong>” dello sviluppo inse<strong>di</strong>ativo del centro capoluogo<br />

1. Il cosiddetto “borgo antico” è la parte più antica del centro storico, localizzato sui<br />

fianchi <strong>di</strong> un’altura, degradante a nord-est verso il fondovalle <strong>di</strong> un impluvio torrentizio.<br />

abbandonato per i danni subiti nelle alluvioni del 1951; si sviluppa su “gradonate”<br />

naturali attorno ai ruderi della chiesa della piazza Matrice: la struttura originaria si<br />

componeva <strong>di</strong> una complessa articolazione <strong>di</strong> lotti con costruzioni e percorsi pedonali<br />

che si intersecano fra loro e piccoli spazi <strong>di</strong> relazione. dai basamenti <strong>di</strong> molti e<strong>di</strong>fici.<br />

All’epoca dell’Apprezzo del 1707 contava 600 unità, la maggior parte poveri, “… ma non<br />

miserabili …”. Erano braccianti che vivevano lavorando campi propri ed altrui avuti in<br />

colonia. Sia gli uomini che le donne vestivano all’uso del paese e quest’ultime oltre a<br />

lavorare i campi ed essere addette alle faccende domestiche, quasi tutte filavano e<br />

tessevano lana, seta e lino prodotti nel luogo.<br />

Le “gradonate” rimangono ancor oggi l’elemento <strong>di</strong> caratterizzazione della struttura<br />

inse<strong>di</strong>ativa. Il suo centro generatore, sia pure in posizione periferica, è la Piazza Matrice<br />

sulla quale si affacciano i ruderi della Chiesa <strong>di</strong> san Giovanni. Sono le stesse<br />

“gradonate” a evidenziare la logica <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei basamenti degli e<strong>di</strong>fici e dei<br />

percorsi pedonali fra i lotti; la presenza <strong>di</strong> ruderi e tracce murarie lasciano prefigurare la<br />

giacitura dell’impianto originario e delle costruzioni (abitazioni conta<strong>di</strong>ne a uno o due<br />

livelli, stalla e piccolo orto), <strong>di</strong>sposte secondo linee parallele, poste a quote <strong>di</strong>fferenti e<br />

sviluppate secondo moduli rettangolari. Il costruito presenta senz’altro un valore storicotestimoniale;.<br />

Sul “borgo” l’Amministrazione comunale ha avviato da qualche anno<br />

34


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

interventi <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> alcuni e<strong>di</strong>fici isolati con l’obiettivo <strong>di</strong> procedere<br />

successivamente ad un progetto unitario.<br />

Il Borgo antico <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong><br />

2. E’ la parte del centro storico <strong>di</strong> più recente formazione, ancor oggi abitato; il suo<br />

fulcro è nella Piazza San Rocco (sulla quale si affaccia l’omonima Chiesa), da qui parte<br />

la strada <strong>di</strong> collegamento per la piazza del Municipio. Lungo la strada e al bordo della<br />

piazza alcuni e<strong>di</strong>fici a due piani caratterizzano lo spazio. Il resto dell’e<strong>di</strong>ficato si affaccia<br />

su tortuosi percorsi interni; è prevalentemente costituito da abitazioni unifamiliari,<br />

spesso con piccoli orti al bordo del terrazzamento dei gradoni naturali. La viabilità<br />

minore è precaria e spesso risultato della trasformazione <strong>di</strong> più antichi percorsi pedonali<br />

Trasformazioni, piccoli ampliamenti sono stati effettuati nei decenni scorsi per garantire<br />

una migliore con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> abitabilità, lo stesso è avvenuto negli spazi pubblici e al<br />

bordo per consentire la percorrenza e la sosta dei veicoli.<br />

L’adattamento alla morfologia del sito e le tipologie e<strong>di</strong>lizie piuttosto minute hanno<br />

determinato nell’”ammantellamento” un carattere unitario a questa parte del centro<br />

garantendo nel contempo, attraverso la piazza della chiesa, una continuità col “borgo<br />

antico”,rispetto al quale si conserva una certa similitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> “linguaggio” costruttivo.<br />

3. Ai due lati della strada che collega il centro antico con la piazza Municipio si è<br />

determinato uno sviluppo lineare compatto che investe quasi esclusivamente i lotti che<br />

prospettano sulla strada, ciò anche per le <strong>di</strong>fficoltà morfologiche e le asperità<br />

all’intorno. Lungo la strada sono scarsi o nulli gli esercizi commerciali.<br />

Assenti gli spazi pubblici <strong>di</strong> relazione e i parcheggi.<br />

Le abitazioni sono “semplici”, eterogenee per forme e <strong>di</strong>mensioni, caratterizzate da<br />

materiali poveri, spesso con l’aggiunta <strong>di</strong> elementi contrastanti e/o in superfetazione.<br />

Rispetto a quanto avviene nelle parti storiche si. evidenzia una maggiore tendenza dei<br />

residenti a mo<strong>di</strong>ficare e adattare i manufatti per migliorare le con<strong>di</strong>zioni abitative.<br />

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Il Centro storico <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong><br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

4. Lungo le fiancate del Municipio, l’e<strong>di</strong>ficato crea le due quinte dell’ampio spazio della<br />

piazza, nel suo complesso “cerniera” del sistema viario ed elemento <strong>di</strong> un certo valore<br />

ambientale:<br />

la prima, tra il percorso principale <strong>di</strong> via Vittorio Emanuele ed il margine della<br />

collina <strong>di</strong> Santa Mamma, <strong>di</strong> modesto spessore, è costituita da due linee <strong>di</strong> volumi<br />

prevalentemente ad un piano ft.;<br />

la seconda, sul margine opposto della piazza, dove si <strong>di</strong>stribuiscono i primi tratti<br />

<strong>di</strong> Via Giambacca e Via Metastasio, è costituita da costruzioni prive <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong><br />

isolamento prevalentemente a due-tre piani ft.<br />

Il limite dell’espansione e<strong>di</strong>lizia è nelle “gradonate” naturali degli opposti versanti.<br />

5. Questa parte, organizzata per linee parallele alla strada provinciale <strong>di</strong> accesso al<br />

centro urbano (Via Vittorio Emanuele), è stata realizzata nei primi anni ’50 del 900, con<br />

l’obiettivo <strong>di</strong> creare un “nuovo” abitato in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> giacitura migliori e con spazi <strong>di</strong><br />

relazione più adeguati. Gli e<strong>di</strong>fici, sostanzialmente privi <strong>di</strong> elementi architettonici <strong>di</strong><br />

valore, si presentano tuttavia omogenei per <strong>di</strong>mensioni, forme e tipologie.<br />

6. All’esterno del percorso principale che lega il “borgo antico” alla strada provinciale, si<br />

sono via via appoggiati nei perio<strong>di</strong> più recenti brani <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazioni private (ma anche<br />

residenze <strong>di</strong> “e<strong>di</strong>lizia economica e popolare”) che hanno sfruttato <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>natamente gli<br />

ammantellamenti <strong>di</strong> terreno più prossimi arrestandosi laddove le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>ventavano<br />

più accentuate.<br />

Nel complesso si osserva per dette porzioni urbane “un certo grado <strong>di</strong> labilità<br />

strutturale” stante l’assenza <strong>di</strong> un chiaro modello <strong>di</strong> assetto rapportabile al costruito<br />

centrale. Ciò, per la mancanza <strong>di</strong> elementi or<strong>di</strong>natori nell’impianto urbano e per<br />

l’occasionalità delle localizzazioni delle abitazionia presenza <strong>di</strong> i qualificati. In<br />

particolare, fortemente “destrutturata” si presenta l’area a nord-est della piazza<br />

principale, interessata da interventi Peep, da molti episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia spontanea ed<br />

intervallata da spazi liberi con piccoli orti o in stato <strong>di</strong> abbandono.<br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

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Gli elementi generatori dei tessuti urbani<br />

3.3.2 Fulcri urbani ed emergenze nel capoluogo<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

L’attenzione agli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> cui si compone <strong>Casignana</strong> è soprattutto legata alla<br />

presenza <strong>di</strong> alcune emergenze che possono fornire i riferimenti, se non i “fulcri”, <strong>di</strong><br />

progetti urbanistici <strong>di</strong> qualificazione e riuso e<strong>di</strong>lizio urbano.<br />

Molti dei segni civili e religiosi che caratterizzarono questi luoghi si sono persi: dalle<br />

rovine emergono tuttavia numerosi frammenti che se danno il senso <strong>di</strong> una povertà<br />

endemica (come è il caso del “borgo antico”), <strong>di</strong> una struttura organizzativa che ha<br />

mantenuto il suo carattere feudale ben oltre il tempo dell’eversione, <strong>di</strong> una fragilità<br />

territoriale ed ambientale sono tuttavia testimonianze da conservare e valorizzare per<br />

quanto possibile.<br />

Per quanto riguarda il centro capoluogo si possono richiamare, oltre al “borgo antico”<br />

nella sua interezza, il percorso <strong>di</strong> strutturazione del centro storico, alcuni palazzi che lo<br />

fiancheggiano, i ruderi della Chiesa Matrice <strong>di</strong> San Giovanni Battista e della sottostante<br />

Chiesa della Santissima Concezione o dell’Itria, la Chiesa Madre <strong>di</strong> San Rocco con il<br />

suo sagrato, la piazza del Municipio.<br />

3.3.3 L’area archeologica <strong>di</strong> Palazzi<br />

Questa porzione <strong>di</strong> territorio costituisce il punto <strong>di</strong> interesse maggiore lungo la fascia<br />

costiera del <strong>Comune</strong>. I resti archeologici vennero scoperti casualmente nel 1963, in<br />

occasione dei lavori <strong>di</strong> costruzione dell’acquedotto del Levito/Casmez presso la strada<br />

statale 106 jonica (che <strong>di</strong>strussero in parte strutture e pavimenti a mosaico) ed è stata<br />

indagata sistematicamente dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria<br />

negli anni '80. Le indagini e gli scavi sono ancora in corso.<br />

Dal 1998 il sito è gestito dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>; si è costituito un Parco<br />

Archeologico con la collaborazione e la supervisione scientifica della Soprintendenza<br />

per i Beni Archeologici della Calabria.<br />

37


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

“Si è proceduto all’esproprio della zona archeologica vincolata dalla Soprintendenza ed<br />

alla realizzazione <strong>di</strong> alcuni lotti funzionali consistenti nell’ampliamento dell’area <strong>di</strong><br />

scavo, nel restauro dei mosaici e delle murature e <strong>di</strong> altre opere complementari <strong>di</strong><br />

riqualificazione e <strong>di</strong> dotazione infrastrutturale” ( 38 ).<br />

Le fasi iniziali degli scavi<br />

La presumibile <strong>di</strong>stribuzione della Villa<br />

( 38 ) Per maggiori approfon<strong>di</strong>menti sul sito archeologico si rinvia a “La Villa Romana <strong>di</strong> Palazzi <strong>di</strong><br />

<strong>Casignana</strong> – Guida archeologica”, a cura <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Sabbione, ed. Corab-Gioiosa J., 2007 cui si<br />

riferiscono le citazioni del paragrafo.<br />

38


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

La Villa <strong>di</strong> Palazzi – foto aerea<br />

La Villa <strong>di</strong> Palazzi – foto aerea<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

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Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Viene ritenuto uno dei complessi più importanti <strong>di</strong> epoca imperiale dell’Italia<br />

meri<strong>di</strong>onale. L’articolazione complessiva sembra in<strong>di</strong>care la “presenza <strong>di</strong> una grande<br />

villa, il cui impianto originario risale al I secolo d.C e al cui intorno si sviluppava un<br />

esteso inse<strong>di</strong>amento, sorto sfruttando anche la possibilità <strong>di</strong> approdo offerta dalla foce<br />

del Bonamico, in corrispondenza del quale un profondo canyon sottomarino poteva<br />

permettere un attracco riparato a navi anche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni”.<br />

Alcuni stu<strong>di</strong>osi peraltro hanno pensato che la costruzione potesse essere una statio,<br />

ovvero una Stazione <strong>di</strong> posta della via Annia il cui percorso si sviluppava in questa<br />

parte lungo la linea costiera<br />

L'impianto e<strong>di</strong>lizio, appartenuto, si pensa, a un console romano o forse a un facoltoso<br />

proprietario terriero, restò in funzione fino al 450 d.C. circa. In seguito fu abbandonata,<br />

anche se presenta tracce <strong>di</strong> frequentazione fino al VII secolo ( 39 ).<br />

Sono visibili i resti <strong>di</strong> murature il cui toponimo, in Calabria e altrove, è frequentemente<br />

legato a ruderi <strong>di</strong> strutture antiche affioranti dal terreno.<br />

In antico su questa linea costiera si pensa dovesse passare la strada <strong>di</strong> collegamento<br />

tra Locri e Reggio (la via Annia), tanto che alcuni stu<strong>di</strong>osi hanno pensato anche <strong>di</strong><br />

riferire la costruzione a una statio, ovvero una Stazione <strong>di</strong> posta.<br />

La fase più importante della villa, il cui impianto originario risale al I secolo d.C., è quella<br />

<strong>di</strong> un'importante ristrutturazione intervenuta nel IV secolo.<br />

La valenza del sito, la sua specificità ed importanza, il notevole richiamo turistico,<br />

attribuiscono al Parco Archeologico il carattere <strong>di</strong> “area strategica”, obiettivo che<br />

l’Amministrazione comunale ha in<strong>di</strong>viduato per avviare un processo <strong>di</strong> sviluppo socioeconomico<br />

in grado <strong>di</strong> riverberarsi sull’intera fascia costiera jonica.<br />

( 39 ) In seguito alla caduta dell'impero romano d'occidente e alle successive invasioni barbariche, la villa fu<br />

progressivamente abbandonata; ma si è potuto attestare (grazie alla presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse sepolture tra i<br />

ruderi della villa, a scarichi <strong>di</strong> ceramica nelle vasche cadute in <strong>di</strong>suso e a tracce <strong>di</strong> focolari accesi<br />

<strong>di</strong>rettamente sui pavimenti a mosaico) che il fabbricato è stato abitato almeno fino al VII secolo d.C.<br />

40


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

4. LO STATO DI ATTUAZIONE DEL PIANO VIGENTE<br />

4.1 Il Piano Regolatore Generale, la “variante” e gli strumenti attuativi<br />

Nella seconda metà degli anni ’80, come risulta dagli atti del <strong>Comune</strong>,<br />

l’Amministrazione aveva portato a termine la redazione <strong>di</strong> un PRG (approvato con<br />

DPGR n. 1453 del 15.07.1980). Nel comune al 31.12.1980 risiedeva una popolazione <strong>di</strong><br />

1.060 abitanti.<br />

Dopo circa quin<strong>di</strong>ci anni promuoveva la redazione <strong>di</strong> un nuovo strumento urbanistico<br />

(sotto forma <strong>di</strong> “variante”) in grado <strong>di</strong> verificare gli assetti in relazione alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong><br />

legge intervenute nel frattempo ed alle nuove “opportunità” che stavano maturando nel<br />

territorio (a conservazione e il recupero dell’inse<strong>di</strong>amento storico, il ritrovamento della<br />

cosiddetta “Villa romana”, la localizzazione della <strong>di</strong>scarica RSU) ( 40 ).<br />

L’obiettivo generale era <strong>di</strong> fornire “contenuti prescrittivi ed in<strong>di</strong>cativi capaci <strong>di</strong> dare<br />

risposta coerente alle esigenze della comunità locale” in rapporto a:<br />

valorizzazione del patrimonio produttivo agricolo, delle risorse naturali e del<br />

patrimonio storico-culturale;<br />

recupero urbanistico ed e<strong>di</strong>lizio del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente; riqualificazione<br />

dei tessuti storici, <strong>di</strong> quelli consolidati e dei nuclei <strong>di</strong> recente formazione;<br />

equilibrata integrazione del patrimonio abitativo sulla base <strong>di</strong> previsioni<br />

demografiche rapportate anche alle in<strong>di</strong>cazioni fornite da Piani e Programmi <strong>di</strong><br />

assetto territoriale <strong>di</strong> area vasta;<br />

sod<strong>di</strong>sfacimento del fabbisogno <strong>di</strong> attrezzature per i servizi sociali, in un rapporto<br />

equilibrato tra residenze, servizi ed attività produttive;<br />

modalità <strong>di</strong> attuazione degli interventi programmati, pubblici e privati.<br />

La Variante è stata basata su due obiettivi specifici:<br />

definizione <strong>di</strong> “in<strong>di</strong>rizzi programmatici” in grado <strong>di</strong> specificare, attraverso le analisi<br />

e le valutazioni … delle risorse territoriali esistenti, gli obiettivi della VG al PRG e<br />

le scelte strategiche dell’AC;<br />

“costruzione del progetto” <strong>di</strong> Piano per tutti gli aspetti <strong>di</strong> specificazione del<br />

<strong>di</strong>segno dello spazio urbano ed extraurbano, fornendo all’AC gli strumenti per il<br />

controllo dell’attuazione delle trasformazioni del territorio <strong>di</strong> competenza;<br />

e sviluppata attraverso<br />

l’analisi e valutazione delle risorse presenti nel territorio comunale,<br />

la valutazione degli elementi significativi <strong>di</strong> riferimento per la costruzione del<br />

Piano<br />

l’in<strong>di</strong>viduazione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> compatibilità delle trasformazioni.<br />

( 40 ) Il PRG allora vigente, incentrato essenzialmente sulle “problematiche dell’accrescimento urbano e del<br />

potenziamento infrastrutturale”, non era risultato peraltro rispondente alle nuove “sensibilità” <strong>di</strong> intervento,<br />

“controllo e gestione del “bene territorio”, ed era carente ai fini della tutela attiva delle molteplici valenze<br />

caratterizzanti il territorio.<br />

41


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Nel progetto <strong>di</strong> piano sono stati evidenziati ambiti morfologico-funzionali <strong>di</strong>fferenti<br />

<strong>di</strong>fferenti: lo “spazio urbano” e lo “spazio extraurbano”, e per garantire una migliore<br />

operatività nell’attuazione un’articolazione tra ambiti ad attuazione <strong>di</strong>retta e ad<br />

attuazione in<strong>di</strong>retta.<br />

Per quanto riguarda lo spazio urbano lo strumento urbanistico in<strong>di</strong>vidua:<br />

ambiti urbani morfologicamente definiti (parti nelle quali l’assetto esistente è<br />

completo e riconoscibile, per le quali si assume l’impianto urbanistico come<br />

sostanzialmente definito e ne propone il mantenimento)<br />

ambiti urbani <strong>di</strong> riqualificazione (parti morfologicamente riconoscibili nelle quali il<br />

tessuto urbano non raggiunge livelli compiuti <strong>di</strong> definizione morfologicotipologico-funzionale)<br />

ambiti urbani <strong>di</strong> progetto (parti strettamente connesse al centro urbano che<br />

presentano incongruenze e carattere indefiniti, per le quali si propone la<br />

riprogettazione dell’impianto originario)<br />

All’interno dello spazio extraurbano si <strong>di</strong>stinguono:<br />

ambiti extraurbani paesaggisticamente consolidati e definiti (parti in cui<br />

prevalgono le componenti del paesaggio agrario e gli usi produttivi agricoli, per le<br />

quali si propone la sostanziale tutela attiva degli assetti)<br />

ambiti extraurbani <strong>di</strong> riqualificazione (parti in cui prevalgono le componenti<br />

naturalistiche, nelle quali si propone interventi <strong>di</strong> trasformazione legati a progetti<br />

<strong>di</strong> recupero e <strong>di</strong> valorizzazione ambientale)<br />

ambiti extraurbani <strong>di</strong> progetto (parti in cui le trasformazioni assumono l’obiettivo<br />

del recupero ecologico e della ricostituzione del paesaggio, nelle quali si propone<br />

la rifunzionalizzazione <strong>di</strong> alcune aree puntuali legate ad usi antropici (svago,<br />

tempo libero).<br />

Il riconoscimento delle <strong>di</strong>verse “parti” urbane e territoriali è stato assunto dalla Variante<br />

come “occasione per fornire una risposta chiara ai seguenti problemi”.<br />

esplicitare il ruolo <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> all’interno dell’ambito territoriale <strong>di</strong> area vasta;<br />

caratterizzare il territorio del <strong>Comune</strong> come sede <strong>di</strong> servizi specializzati per<br />

l’agricoltura e per il turismo;<br />

in<strong>di</strong>viduare gli elementi fondamentali del progetto urbanistico capaci <strong>di</strong> garantire<br />

la qualità dello sviluppo, la valorizzazione delle risorse ambientali, naturale e<br />

storico-culturali;<br />

in<strong>di</strong>viduare i criteri guida e <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> attuazione e <strong>di</strong> controllo delle<br />

trasformazioni territoriali ed urbane per consentire <strong>di</strong> ristabilire norme e regole<br />

chiare per tutti i citta<strong>di</strong>ni.<br />

Ai fini del <strong>di</strong>mensionamento la Variante si è basata sulle seguenti variabili:<br />

la popolazione residente, in <strong>di</strong>minuzione (-31,50% nel decennio ’61-’71), con<br />

trend negativi che saranno molto più contenuti negli anni successivi a<br />

<strong>di</strong>mostrazione soprattutto della minore propensione dei nuclei familiari all’esodo<br />

verso i centri costieri;<br />

il patrimonio abitativo, caratterizzato da un <strong>di</strong>screto tasso <strong>di</strong> “non occupazione”<br />

(31,9 del totale) e dalla quasi assoluta in<strong>di</strong>sponibilità ad entrare sul mercato per<br />

essere affittato o venduto, inoltre da carenze qualitative del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />

42


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

occupato e da un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento maggiore <strong>di</strong> 1 ab./stanza nelle abitazioni<br />

costituite da 1-2 stanze.<br />

Alla luce <strong>di</strong> tali valutazioni la Variante Generale al PRG mira essenzialmente al<br />

“recupero, riqualificazione, integrazione” del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente e opera un<br />

drastico ri<strong>di</strong>mensionamento delle previsioni <strong>di</strong> espansione dettate dal PRG originario.<br />

L’espansione residenziale è prevista in circa 5,50 Ha, <strong>di</strong> cui 2,57 Ha (con 154 abitanti<br />

inse<strong>di</strong>abili) nel centro capoluogo (Zona C1) e 2,97 Ha (con 118 abitanti inse<strong>di</strong>abili a<br />

Palazzi (Zona C2). Di tali superfici, per una quota <strong>di</strong> circa il 20%, è stata prescritta la<br />

cessione gratuita al <strong>Comune</strong> al fine <strong>di</strong> realizzare servizi ed attrezzature collettive.<br />

Nel complesso delle aree residenziale <strong>di</strong> tipo B, completamento, e C, espansione,<br />

erano previsti 350 nuovi abitanti.<br />

Per gli abitanti inse<strong>di</strong>ati ed inse<strong>di</strong>abili pari a circa 1.150, nella Variante è stata prevista<br />

una dotazione <strong>di</strong> aree standards <strong>di</strong> 20.700 mq. (18 mq/ab) articolati in “verde attrezzato<br />

e sport” (10.350 mq.), “istruzione” (5.175 mq.), “attrezzature collettive” (2.300 mq.),<br />

“parcheggi pubblici” (2.875 mq.).<br />

La Variante Generale al PRG <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, ottenuto il Parere del Genio Civile ex-lege<br />

64/74 (n. 5678 del 20.11.1997) è stata approvata nel 1999. La popolazione residente<br />

nel <strong>Comune</strong> al 31.12.1998 era <strong>di</strong> 804 abitanti.<br />

In sede regionale la Commissione urbanistica, con atto del 09.11.1998, con<strong>di</strong>zionava il<br />

proprio “parere favorevole” ad una serie <strong>di</strong> prescrizioni fra cui:<br />

il ritiro dei nuovi fabbricati dalle strade (DM 1404/68) le quali in sede <strong>di</strong> progetto<br />

avrebbero dovuto avere larghezza superione a 10,00 ml.<br />

le nuove convenzioni per le zone C della fascia marina (ed anche il rinnovo <strong>di</strong><br />

quella scaduta) erano subor<strong>di</strong>nate al preventivo parere della soprintendenza<br />

Archeologica (come previsto dal DPGR n. 1453/80 <strong>di</strong> approvazione del PRG<br />

originario). Altezza max degli e<strong>di</strong>fici 7,50 ml. – Lotto minimo 2.000 mq. ( 41 )<br />

il Piano attuativo della zona G “Ambito urbano delle attrezzature private per il<br />

turismo”, a monte della zona H1 “Ambito extraurbano <strong>di</strong> vincolo archeologica”,<br />

sia redatto nel rispetto dell’Ift <strong>di</strong> 1 mc/mq – Hmax 7,50 ml. e con preventivo<br />

parere della Soprintendenza Archeologica.<br />

nelle zone a valle della SS. 106, per una estensione <strong>di</strong> 400 ml. a nord ed a sud<br />

dell’area con vincolo archeologico, non potranno essere consentite<br />

trasformazioni e<strong>di</strong>lizie né installazioni <strong>di</strong> strutture precarie (campeggi, stabilimenti<br />

balneari, ritrovi e simili).<br />

le osservazioni presentate restano definite in conformità a quanto controdedotto<br />

dal CC. con Delibera n. 40 del 20.07.1998.<br />

4.2 Lo stato <strong>di</strong> attuazione del PRG vigente<br />

Nel corso della sua gestione questo strumento urbanistico, pur rispondendo alle attese<br />

pro-tempore dell’AC, non ha raggiunto gli obiettivi prefissati.<br />

La popolazione residente non ha invertito la <strong>di</strong>namica degli anni pregressi.<br />

Il nuovo assetto urbanistico, che richiedeva la pre<strong>di</strong>sposizione dei Piani attuativi sia <strong>di</strong><br />

carattere residenziale che produttivo e <strong>di</strong> servizio, non si è determinato.<br />

( 41 ) Il successivo Decreto regionale <strong>di</strong> approvazione della variante ha fissato in 1.000 mq. il lotto minimo<br />

in dette zone <strong>di</strong> espansione.<br />

43


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Ne ha risentito negativamente lo stato <strong>di</strong> conservazione del Centro storico (ed ancor <strong>di</strong><br />

più del Borgo Antico), dove lo strumento <strong>di</strong> pianificazione attuativa, per come definito e<br />

sperimentato negli anni passati, si è rivelato inadeguato al superamento dei problemi<br />

esistenti (quelli del lento abbandono).<br />

Le stesse aree <strong>di</strong> espansione hanno assunto una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “attesa” non trovando<br />

riscontro l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> gran parte dei 350 nuovi abitanti inse<strong>di</strong>abili.<br />

La previsione delle aree pubbliche <strong>di</strong> servizio, quali parcheggi e verde attrezzato, in<br />

misura adeguata al numero dei residenti non è stata convergente agli obiettivi della<br />

Variante. Largamente incompiute risultano, infine, le previste infrastrutture viarie.<br />

Si evince la necessità per <strong>Casignana</strong> <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa “razionalità”<br />

urbanistica in grado <strong>di</strong> consentire una maggiore correlazione fra la fase previsionale e<br />

quella <strong>di</strong> attuazione degli interventi; a tale correlazione va improntata la futura gestione<br />

del PSC e del relativo REU.<br />

Il grado <strong>di</strong> attuazione del PRG vigente, relativamente alle aree residenziali, è stato<br />

effettuato anche dal punto <strong>di</strong> vista analitico.<br />

Zone omogenee <strong>di</strong> tipo A – parti del territorio interessate da agglomerati o unità urbanistico-e<strong>di</strong>lizie che<br />

rivestono carattere storico, artistico o <strong>di</strong> particolare pregio ambientale, articolate in due sottozone<br />

Sottozona A1 “Ambito urbano <strong>di</strong> conservazione”<br />

Descrizione Obiettivo Strumento<br />

<strong>di</strong> attuazione<br />

Tessuti storici <strong>di</strong> primo e secondo<br />

impianto che presentano elementi<br />

valore (architettonico e storicotestimoniale)<br />

in un impianto<br />

morfologico-inse<strong>di</strong>ativo caratteristico<br />

Riqualificazione e recupero<br />

morfologico-funzionale con interventi<br />

<strong>di</strong> restauro, risanamento<br />

conservativo e <strong>di</strong> ristrutturaione<br />

e<strong>di</strong>lizia ed urbanistica<br />

Piano <strong>di</strong><br />

Recupero<br />

Sottozona A2 “Luogo urbano <strong>di</strong> progetto”<br />

Descrizione Obiettivo Strumento<br />

<strong>di</strong> attuazione<br />

Tessuto storico <strong>di</strong> primo impianto,<br />

abbandonato ed in stato <strong>di</strong> forte<br />

degrado, contiguo al Centro storico.<br />

Presenta valenze rilevanti <strong>di</strong> carat-<br />

tere storico-testimoniali e paesaggistiche<br />

Recupero e riqualificazione<br />

dell’impianto viario;<br />

Consolidamento e restauro<br />

delle quinte e<strong>di</strong>lizie;<br />

Creazione <strong>di</strong> un filtro verde <strong>di</strong><br />

passaggio fra “urbano” e “non<br />

urbano”<br />

Progetto <strong>di</strong> recupero<br />

per la<br />

costituz. <strong>di</strong> un<br />

“parco urbano<br />

storico”<br />

Esito<br />

Strumento<br />

non realizzato<br />

Esito<br />

Strumento<br />

non<br />

realizzato<br />

Zone omogenee <strong>di</strong> tipo B – parti del territorio totalmente o parzialmente e<strong>di</strong>ficate a prevalente<br />

destinazione residenziale articolate in cinque sottozone.<br />

Sottozona B1 “Ambito urbano <strong>di</strong> conservazione e riqualificazione”<br />

Descrizione Obiettivo Strumento<br />

<strong>di</strong> attuazione<br />

Esito<br />

Tessuti consolidati organizzati sul<br />

principio dell’isolato e delle “isole”<br />

autosufficienti collocate all’ingresso<br />

del centro capoluogo<br />

Conservazione e riqualificazione<br />

degli elementi costitutivi<br />

me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong> integrazione<br />

con l’e<strong>di</strong>ficato esistente e<br />

<strong>di</strong> ristrutturazione<br />

Interventi<br />

<strong>di</strong>retti<br />

Sottozona B2 “Ambito urbano <strong>di</strong> conservazione e adeguamento tipologico”<br />

Descrizione Obiettivo Strumento<br />

<strong>di</strong> attuazione<br />

Parziale<br />

Tessuti consolidati organizzati sul Conservazione e riqualifica- Interventi Parziale<br />

Esito<br />

44


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

principio dell’allineamento lungo il<br />

percorso principale del centro<br />

capoluogo<br />

zione degli elementi costitutivi,<br />

me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong> adeguamento<br />

tipologico<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

<strong>di</strong>retti<br />

Sottozona B3 “Ambito urbano <strong>di</strong> completamento”<br />

Descrizione Obiettivo Strumento<br />

<strong>di</strong> attuazione<br />

Piccole porzioni <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficato all’interno<br />

del centro capoluogo per le quali<br />

si prevedono minimi interventi <strong>di</strong><br />

completamento<br />

Completamento lotti liberi Interventi<br />

<strong>di</strong>retti<br />

Sottozona B4 “Ambito urbano <strong>di</strong> ristrutturazione”<br />

Descrizione Obiettivo Strumento<br />

<strong>di</strong> attuazione<br />

Tessuti <strong>di</strong> recente formazione localizzati<br />

nel centro capoluogo, caratterizzati<br />

da scarsa qualità e<strong>di</strong>lizia e<br />

mancanza <strong>di</strong> struttura urbanistica<br />

Ristrutturazione con interventi<br />

<strong>di</strong> integrazione e riqualificazione<br />

e<strong>di</strong>lizia ed urbanistica<br />

Interventi<br />

<strong>di</strong>retti<br />

Esito<br />

Realizzati<br />

Esito<br />

Parziale<br />

Sottozona B5 “Ambito urbano <strong>di</strong> conservazione e completamento <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> E<strong>di</strong>lizia Economica e<br />

popolare”<br />

Descrizione Obiettivo Strumento<br />

<strong>di</strong> attuazione<br />

Esito<br />

Aree destinate alla conservazione e<br />

riqualificazione <strong>di</strong> preesistenti complessi<br />

e<strong>di</strong>lizi realizzati con PdZ 167;<br />

completamento <strong>di</strong> aree libere<br />

Conservazione e riqualificazione<br />

del costruito esistente.<br />

Completamento programmi <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>lizia economica e popolare<br />

Piano <strong>di</strong> Zona Parziale<br />

Zone omogenee <strong>di</strong> tipo C – parti del territorio destinate a nuovi inse<strong>di</strong>amenti residenziali articolate in tre<br />

sottozone<br />

Sottozona C1 “Ambito urbano <strong>di</strong> espansione residenziale”<br />

Descrizione Obiettivo Strumento<br />

<strong>di</strong> attuazione<br />

Esito<br />

Aree destinate alla espansione residenziale<br />

in parte già previste dal<br />

PRG originario<br />

Espansione residenziale ed attrezzature<br />

private <strong>di</strong> interesse<br />

collettivo, culturale e sanitarie<br />

Piano <strong>di</strong><br />

lottizzazione<br />

Sottozona C2 “Ambito urbano <strong>di</strong> integrazione residenziale in area costiera”<br />

Descrizione Obiettivo Strumento<br />

<strong>di</strong> attuazione<br />

Aree destinate all’incremento della<br />

consistenza inse<strong>di</strong>ativa nell’area <strong>di</strong><br />

Palazzi<br />

Espansione residenziale ed <strong>di</strong><br />

opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria<br />

Piano <strong>di</strong><br />

lottizzazione<br />

Eseguito<br />

Esito<br />

Eseguito in<br />

parte<br />

Sottozona C3 “Ambito urbano <strong>di</strong> completamento e ristrutturazione urbanistica già interessato da Piani<br />

attuativi”<br />

Descrizione Obiettivo Strumento<br />

<strong>di</strong> attuazione<br />

Esito<br />

Due aree sulla fascia costiera <strong>di</strong><br />

Palazzi. La prima già oggetto <strong>di</strong> PdL<br />

con convenzione approvata ma<br />

scaduta. La seconda, oggetto <strong>di</strong> PdL<br />

approvato non ancora convenzionato<br />

Completamento dei programmi<br />

<strong>di</strong> attuazione previsti dai PdL<br />

approvati<br />

Piano <strong>di</strong><br />

lottizzazione<br />

Non eseguito<br />

45


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

5. LE STRATEGIE DI PROGETTO:<br />

VERSO IL PIANO STRUTTURALE<br />

5.1 Le linee strategiche per la definizione del progetto <strong>di</strong> Piano<br />

5.1.1 Presupposti generali<br />

Nella fase preliminare del Piano Strutturale <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, si sono evidenziati i caratteri<br />

ambientali, sociali ed economico-produttivi del territorio al fine <strong>di</strong> prefigurare:<br />

un’ “immagine” con<strong>di</strong>visibile dalla società locale per il futuro del territorio <strong>di</strong><br />

questo <strong>Comune</strong>;<br />

un complesso <strong>di</strong> azioni tra loro interconnesse che rappresentino una guida per<br />

favorire la realizzazione <strong>di</strong> tale immagine.<br />

Schematicamente ci si è riferiti a <strong>di</strong>verse scale <strong>di</strong> osservazione e all’approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><br />

particolari fenomeni.<br />

Per quanto riguarda le scale, si è valutato (anche alla luce dell’attuale congiuntura della<br />

pianificazione provinciale e regionale), il senso della partecipazione <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> al<br />

vasto comprensorio della Locride, in particolare su temi finora non risolti come quello<br />

dei rapporti tra aree interne (l’area preaspromontana) e aree costiere.<br />

Emergono nella Locride, al <strong>di</strong> là delle sud<strong>di</strong>visioni amministrative, più maturi fenomeni <strong>di</strong><br />

integrazione, riorganizzazione socio-economica tra le parti che stanno innescando fulcri<br />

<strong>di</strong> attività innovative.<br />

I vari centri che compongono il cosiddetto “comprensorio” jonico meri<strong>di</strong>onale<br />

presentano, infatti, peculiarità funzionali <strong>di</strong>verse (commerciali, piccolo-industriali,<br />

turistiche, per servizi) che ne qualificano il ruolo e da cui scaturiscono prime proposte <strong>di</strong><br />

rilancio unitario <strong>di</strong> politiche pubbliche (come per il turismo e l’ambiente con forme <strong>di</strong><br />

collaborazione tra comuni ed operatori) e convenienze gestionali comuni (come per i<br />

trasporti ed altri servizi).<br />

Nell’aggregazione coi territori “interni” si avvertono timi<strong>di</strong> segni <strong>di</strong> “integrazione<br />

territoriale” il cui valore è stato riconosciuto con l’istituzione del Parco Nazionale<br />

dell’Aspromonte (<strong>di</strong> cui Samo e Sant’Agata del Bianco rappresentano le “porte <strong>di</strong><br />

ingresso” <strong>di</strong> questo versante) ( 42 ). Questi territori (e fra questi <strong>Casignana</strong>) possono<br />

trovare occasione <strong>di</strong> stabilizzazione sociale ma anche <strong>di</strong> valorizzazione non tanto nella<br />

“naturale” integrazione con le aree costiere del “comprensorio” ma nella ricerca <strong>di</strong><br />

specifici ruoli ambientali e funzionali <strong>di</strong> presi<strong>di</strong>o e sviluppo delle fasce collinari.<br />

Il territorio <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, come già illustrato, sottende però anche ad un “area” <strong>di</strong> più<br />

<strong>di</strong>retto interesse nella quale sussistono maggiori elementi <strong>di</strong> scambio e <strong>di</strong> integrazione<br />

socio-economica. E’ il territorio dell’antica “Terra <strong>di</strong> Bianco”, fra la fiumara La Verde e la<br />

fiumara Bonamico (ed oltre fino a Bovalino) che si spinge verso le colline all’interno e,<br />

naturalmente, verso il Parco Nazionale dell’Aspromonte: per tale “area” è il caso <strong>di</strong><br />

sottolineare l’opportunità <strong>di</strong> migliori e più proficue relazioni in grado <strong>di</strong> esaltarne la<br />

comune identità.<br />

( 42 ) Lo stesso può <strong>di</strong>rsi per la recente istituzione del Parco marino regionale della Costa dei Gelsomini,<br />

più a sud, fra Capo Bruzzano e Punta <strong>di</strong> Spropoli.<br />

46


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Per <strong>Casignana</strong> si richiamano in particolare: il Parco archeologico <strong>di</strong> Palazzi, ormai<br />

evidente realtà; il Progetto Mantonico, intorno alle colture specializzate del litorale<br />

<strong>Casignana</strong>-Bianco, che potrà rappresentare un’opportunità <strong>di</strong> sviluppo economico; i<br />

nuovi tracciati della Variante Anas alla SS.106 e della trasversale “Bovalino-Bagnara”;<br />

la <strong>di</strong>scarica RSU in fase <strong>di</strong> ampliamento e oggetto <strong>di</strong> un progetto “regionale”: queste<br />

iniziative potranno determinare nuove polarità per la parte meri<strong>di</strong>onale del comprensorio<br />

e potranno <strong>di</strong>ventare fattore <strong>di</strong> “<strong>di</strong>namismo economico e <strong>di</strong> servizio” (come innesco <strong>di</strong><br />

ine<strong>di</strong>te funzioni ed attività).<br />

Ad entrambe le scale si sono riscontrate situazioni ambientali e socio-economiche<br />

complementari e contrapposte <strong>di</strong> cui tener conto:<br />

complementari, perché ’una certa parte si vivifica per l’esistenza dell’altra e trova<br />

ra<strong>di</strong>ci comuni nella sequenza storica dei mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vita regionali (l’evoluzione delle<br />

relazioni funzionali mare-monte).<br />

contrapposte, perché all’attualità costa e aree retrostanti presentano spesso<br />

peculiarità ambientali e sociali <strong>di</strong>verse e supportano processi <strong>di</strong> attrazione<br />

demografica ed economica molto <strong>di</strong>fferenziate.<br />

E’ sembrato significativo valutare nelle loro criticità e potenzialità tali caratteri per<br />

definire le nuove “identità” delle <strong>di</strong>verse parti ed evidenziare modelli inse<strong>di</strong>ativi ed<br />

ambientali ine<strong>di</strong>ti.<br />

Per quanto riguarda i fenomeni, è apparso opportuno affiancare allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> quelli<br />

tra<strong>di</strong>zionali che caratterizzano la prassi urbanistica, approfon<strong>di</strong>menti specifici sugli<br />

aspetti ambientali (dalle morfologie alle coperture del suolo sia in termini <strong>di</strong> consistenza<br />

che <strong>di</strong> vulnerabilità e rischio), sugli aspetti relazionali, sui tessuti inse<strong>di</strong>ativi (dal Borgo<br />

antico all’area <strong>di</strong> impianto post-terremoto e all’espansione lineare recente), sulle aree<br />

agricole produttive (colture specializzate, quali le vinicole), nonché sulle aree boschive<br />

( 43 ).<br />

Anche i segni del “nuovo” sulla fascia costiera, per funzioni, caratteri e forme (come il<br />

caso delle infrastrutture turistiche) hanno richiesto una valutazione più approfon<strong>di</strong>ta<br />

perché non si sovrappongano anomalie e <strong>di</strong>storsioni, dall’una o dall’altra parte, in grado<br />

<strong>di</strong> turbare gli equilibri ambientali <strong>di</strong> un’area già “segnata” positivamente dai ritrovamenti<br />

archeologici.<br />

Lo stesso è avvenuto per l’in<strong>di</strong>viduazione e la descrizione delle situazioni<br />

“problematiche” e delle cosiddette “criticità” (come ad esempio la <strong>di</strong>scarica RSU).<br />

5.1.2 Obiettivi <strong>di</strong> fondo e sviluppi analitico-critici<br />

In coerenza con i principi e la finalità della legge urbanistica regionale, già da questa<br />

fase preliminare del PSC, è emersa l’esigenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare tre obiettivi <strong>di</strong> fondo da<br />

perseguire, ispirati al principio dello sviluppo sostenibile:<br />

promozione dello sviluppo locale, me<strong>di</strong>ante la tutela e la valorizzazione del<br />

paesaggio e delle risorse ambientali, naturali ed antropiche (storico culturali);<br />

( 43 ) Le Linee Guida regionali invitano a pre<strong>di</strong>sporre, fra l’altro gli elaborati <strong>di</strong> copertura del suolo. Ve<strong>di</strong><br />

Tav. A5 “Sistema agroforestale”. Tale elaborato è stato pre<strong>di</strong>sposto attraverso l’interpretazione della<br />

cartografia aerofotogrammetria, ma è evidente che, stante l’importanza che assume per <strong>Casignana</strong> il<br />

compartp agricolo-produttivo, è opportuna la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una specifica relazione agropedologica a<br />

firma <strong>di</strong> un esperto <strong>di</strong> settore.<br />

47


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

miglioramento della qualità della vita e della sicurezza dei citta<strong>di</strong>ni me<strong>di</strong>ante la<br />

promozione della qualità ambientale ed il controllo dei rischi;<br />

assetto sostenibile del territorio e dell’uso del suolo, sulla base delle specifiche<br />

caratteristiche e delle con<strong>di</strong>zioni ambientali del territorio comunale.<br />

Promozione dello sviluppo locale - Uno sviluppo economico sostenibile non si può<br />

determinare attraverso il consumo “scriteriato” e la <strong>di</strong>struzione delle risorse naturali<br />

(aria, acqua, suolo) ed antropiche (paesaggio, beni archeologici ed architettonici, ecc.)<br />

ma al contrario con la costruzione <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> sviluppo fondato sulla protezione e<br />

valorizzazione <strong>di</strong> tali risorse.<br />

In questo senso sono stati in<strong>di</strong>viduati:<br />

gli ambiti <strong>di</strong> tutela e conservazione delle porzioni storiche del territorio; le<br />

caratteristiche principali; le peculiarità e le eventuali con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> degrado e <strong>di</strong><br />

abbandono valutando le possibilità <strong>di</strong> recupero, riqualificazione e salvaguar<strong>di</strong>a;<br />

gli ambiti a valenza paesaggistica ed ambientale (ad integrazione del Piano<br />

Regolatore Generale vigente);<br />

le “invarianti territoriali” anche al fine <strong>di</strong> qualificare il territorio agricolo e forestale<br />

secondo le specifiche potenzialità <strong>di</strong> sviluppo.<br />

Sicurezza e qualità della vita - Un corretto sviluppo economico e un corrispondente<br />

uso del territorio possono realizzarsi a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> non compromettere, ma anzi <strong>di</strong><br />

migliorare la qualità della vita degli abitanti, anche tutelandone le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute e<br />

<strong>di</strong> sicurezza.<br />

In tal senso sono state poste le basi per una <strong>di</strong>sciplina d’uso del territorio anche in<br />

relazione al rischio idrogeologico e alla pericolosità sismica locale come definiti dal<br />

Piano <strong>di</strong> Assetto Idrogeologico regionale.<br />

Per garantire la realizzazione delle finalità <strong>di</strong> cui sopra, in sede <strong>di</strong> stesura finale del PSC<br />

ci si avvarrà delle relazione geomorfologia e degli stu<strong>di</strong> geognostici, corredati <strong>di</strong><br />

cartografia tematica, sufficientemente rappresentativa delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> idoneità o al<br />

contrario <strong>di</strong> pericolosità geologica e <strong>di</strong> rischio sismico, <strong>di</strong> frana, <strong>di</strong> erosione e <strong>di</strong><br />

esondazione (così come previsto dalla legge 64/74 e dalla LR 19/2002 e relative Linee<br />

Guida).<br />

Assetto sostenibile del territorio - Il PRG vigente si basa, tra<strong>di</strong>zionalmente, sulla<br />

previsione dei possibili assetti futuri a carattere demografico per <strong>di</strong>mensionare su questi<br />

il fabbisogno <strong>di</strong> aree e<strong>di</strong>ficabili, delle volumetrie residenziali, dei servizi e delle<br />

infrastrutture, in<strong>di</strong>pendentemente dalle specifiche con<strong>di</strong>zioni socio-culturali ed<br />

ambientali del territorio.<br />

Con il PSC il principio <strong>di</strong> sostenibilità ambientale ha richiesto un nuovo e <strong>di</strong>verso<br />

“percorso” elaborativo nel quale la previsione ed il conseguente <strong>di</strong>mensionamento sono<br />

sostituiti dalla definizione, più certa ed oggettiva, del quadro strutturale territoriale e<br />

dalla costruzione <strong>di</strong> scenari compatibili con le sue con<strong>di</strong>zioni.<br />

Si richiede infatti <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le porzioni <strong>di</strong> territorio per le quali, a causa dei particolari<br />

caratteri o valori che esse posseggono, si deve prevedere un regime <strong>di</strong> tutela e<br />

conservazione o per le quali è comunque sconsigliabile una trasformazione in senso<br />

urbano. E’ il caso delle<br />

aree sottoposte a vincolo sovraor<strong>di</strong>nato o che comunque presentino elevati valori<br />

naturalistici, ambientali, paesaggistici o storico culturali;<br />

48


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

aree con elevati livelli <strong>di</strong> rischio ambientale, sismico, geologico o idrogeologico;<br />

aree ad elevata produttività agricola la cui per<strong>di</strong>ta per l’economia locale<br />

rappresenterebbe un costo elevato;<br />

aree che non presentano caratteristiche particolari <strong>di</strong> valore o pericolosità ma la<br />

cui trasformazione in senso urbano presenta <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> attuazione o costi<br />

particolarmente elevati (per la <strong>di</strong>stanza da aree già urbanizzate, per cattive<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> accessibilità, per l’assenza <strong>di</strong> adeguate opere <strong>di</strong> urbanizzazione e/o<br />

per eccessivi costi <strong>di</strong> infrastrutturazione, ecc.).<br />

Nel resto del territorio considerato “urbanizzabile”, sempre compatibilmente con le sue<br />

caratteristiche <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne ambientale e funzionale, l’articolazione per aree si lega al<br />

<strong>di</strong>verso potenziale <strong>di</strong> trasformazione; la sommatoria <strong>di</strong> tale potenziale rappresenta la<br />

“capacità inse<strong>di</strong>ativa teorica”, articolata e regolamentata dalle <strong>di</strong>sposizioni del REU.<br />

E’ perciò opportuno considerare la capacità inse<strong>di</strong>ativa del territorio <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong><br />

(in<strong>di</strong>pendentemente dalle previsioni <strong>di</strong> sviluppo demografico o socio economico<br />

intrinseche alla popolazione residente) a partire dalle compatibilità con le risorse<br />

ambientali (aria, acqua, suolo) ed antropiche (paesaggio, testimonianze storiche,<br />

infrastrutture, ecc.), nonché dalla loro potenzialità attrattiva.<br />

5.1.3 Ipotesi per il modello inse<strong>di</strong>ativo ed ambientale<br />

In relazione a tali obiettivi, i fattori ambientali e storico-culturali: la natura incontaminata,<br />

l’ampio versante sud del Bonamico, le valli torrentizie, le colline che le affiancano con le<br />

loro incisioni, le aree agricole, l’assetto del centro capoluogo, lo spazio costiero centrato<br />

sulla villa <strong>di</strong> Palazzi, hanno costituito il patrimonio comune da considerare fin da questa<br />

fase <strong>di</strong> avvio del Piano.<br />

L’ambiente delle valli <strong>di</strong> fatto si è rivelato unitario nel suo <strong>di</strong>fficile equilibrio geomorfologico:<br />

le “domande” <strong>di</strong> intervento sembrano riflettere situazioni <strong>di</strong>verse che però<br />

non possono essere valutate <strong>di</strong>sgiuntamente; sia per quanto riguarda la residenza<br />

(anche attraverso azioni <strong>di</strong> recupero dell’esistente) che per i servizi. Le prospettive <strong>di</strong><br />

conservazione/valorizzazione <strong>di</strong> ambiti estesi che ricadono, non certo marginalmente,<br />

sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita ed economiche della popolazione sono state legate, a progetti<br />

unitari nei quali occorre pensare anche alle “occasioni” che offre il territorio per<br />

determinati target <strong>di</strong> domanda turistica (dal “ritorno” <strong>di</strong> residenti ormai in aree lontane a<br />

“nuovi” che desiderano vivere a contatto con storia e natura).<br />

L’idea è <strong>di</strong> creare un assetto nel quale<br />

si integrino senza contrapporsi mare, collina e montagna<br />

si migliorino le con<strong>di</strong>zioni abitative senza creare inutili “<strong>di</strong>struzioni” ambientali,<br />

si integrino i valori storici e culturali <strong>di</strong> cui è ricca <strong>Casignana</strong> (anche con riscoperta<br />

e or<strong>di</strong>namento dei manufatti più importanti e quelli “minuti” che costituiscono i<br />

tessuti inse<strong>di</strong>ativi,<br />

si favorisca l’utilizzazione delle risorse finanziarie pubbliche (possono essere<br />

considerate tali quelle che provengono dalla presenza sul territorio del comune<br />

della stessa “<strong>di</strong>scarica” e dalle necessarie compensazioni che dovrebbero<br />

provenire dal suo potenziamento) così come quelle private (ad esempio quelle<br />

agricole pregiate o quelle che possono derivare da un <strong>di</strong>verso uso <strong>di</strong> parte del<br />

patrimonio storico) su azioni convergenti <strong>di</strong> miglioramento qualitativo dell’ambiente.<br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Tale modello <strong>di</strong> assetto richiede peraltro <strong>di</strong> essere accompagnato per la sua<br />

realizzazione da azioni che possono essere riguardate come corollari che esplicitano<br />

nell’azione della Pubblica amministrazione l’offerta:<br />

<strong>di</strong> un ambiente naturale sicuro e non ulteriormente compromesso<br />

<strong>di</strong> una più <strong>di</strong>retta e “gradevole” accessibilità fra le parti del territorio (dalle strade ai<br />

sentieri per itinerari ambientali)<br />

<strong>di</strong> spazi urbani pubblici qualificati<br />

<strong>di</strong> una migliore qualità abitativa nei contesti “antichi” e recenti e nelle aree agricole<br />

<strong>di</strong> supporti per il rilancio <strong>di</strong> attività legate alla commercializzazione dei prodotti<br />

agricoli locali<br />

<strong>di</strong> definizione ed organizzazione dell’area del parco archeologico.<br />

5.2 Le azioni del Piano<br />

In quest’ottica, nelle “Ipotesi <strong>di</strong> assetto – P1” si sono specificate alcune azioni in grado<br />

<strong>di</strong> favorire la realizzazione della strategia che sottende al suddetto modello <strong>di</strong> assetto,<br />

(si rimanda ai grafici per la loro proiezione sul territorio comunale). Tali azioni<br />

ovviamente vanno verificate per quanto riguarda la loro fattibilità, la sostenibilità<br />

ambientale (ve<strong>di</strong> relazione ad hoc) e richiedono adeguati approfon<strong>di</strong>menti ed<br />

integrazioni sia sotto il profilo tecnico che socio-politico (attraverso un apporto<br />

partecipativo degli abitanti <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>) ( 44 ).<br />

5.2.1 Un ambiente naturale sicuro e non ulteriormente compromesso<br />

La geomorfologia del territorio rappresenta il riferimento principale per le scelte<br />

localizzative (sia nelle aree interne che in quelle <strong>di</strong> valle), ma è soprattutto la<br />

valutazione dei rischi idrogeologici dei torrenti, delle aste minori e delle forre alla base<br />

della costruzione delle politiche <strong>di</strong> tutela ambientale.<br />

Ciò e’ <strong>di</strong>scriminante per i processi e<strong>di</strong>ficatori nelle colline retrostanti il Centro Storico e<br />

nelle aree parzialmente e<strong>di</strong>ficate per le quali si suggeriscono attenzioni e<br />

riqualificazioni; rappresenta anche una opportunità per evitare la compromissione delle<br />

risorse naturali e degli equilibri degli ecosistemi nonché della conservazione delle<br />

<strong>di</strong>versità biologiche e paesistiche dei sistemi ambientali peculiari.<br />

In questo tema si inserisce la problematica della <strong>di</strong>scarica RSU. La valutazione degli<br />

effetti ambientali a conclusione della sua operatività, attraverso un progetto <strong>di</strong> recupero,<br />

consentirà <strong>di</strong> tutelale il sistema ambientale più prossimo, favorendo anche il recupero <strong>di</strong><br />

un corretto equilibrio tra il sistema delle acque ed il sistema degli inse<strong>di</strong>amenti.<br />

Nei grafici del Progetto Preliminare, tali scelte sono evidenziate con l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong><br />

“ambiti” <strong>di</strong> protezione e valorizzazione: aree e fasce <strong>di</strong> rispetto e <strong>di</strong> vincolo (ancora<br />

preliminari) ed ambiti <strong>di</strong> fruizione privilegiata (il Parco archeologico <strong>di</strong> Palazzi, le aree <strong>di</strong><br />

protezione del Centro storico).<br />

( 44 ) Occorre finalizzare lo stu<strong>di</strong>o geologico, non soltanto come atto autonomo in relazione agli<br />

adempimenti <strong>di</strong> legge (ex-art. 13, L. 64/74), ma come “guida” per la verifica delle scelte <strong>di</strong> Piano, per<br />

quanto riguarda gli aspetti fisico-naturali e quelli geomorfologici. Le “Prime ipotesi <strong>di</strong> intervento e<br />

classificazione degli usi”, richiedono <strong>di</strong> essere verificate in relazione all’idoneità geomorfologia degli<br />

ambiti interessati. In accordo con il Geologo sarà redatta nella seconda fase del lavoro, la “Carta della<br />

fattibilità delle azioni <strong>di</strong> Piano”. Servono inoltre ulteriori informazioni <strong>di</strong> base, che l'Amministrazione deve<br />

poter fornire, come l'assunzione <strong>di</strong> documenti e progetti approvati (pubblici e privati) e <strong>di</strong> opere pubbliche,<br />

<strong>di</strong>sponibili presso l’ufficio tecnico comunale.<br />

50


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Reggio Calabria<br />

5.2.2 Più <strong>di</strong>retta e “gradevole” accessibilità fra le parti del territorio<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

L’assetto attuale è oggi organizzato sulla <strong>di</strong>ramazione della SP 69, con origine a Bianco<br />

sulla SS. 106, e da questa legata a Sant’Agata del Bianco e Caraffa del Bianco. La<br />

strada ha consentito l’accesso al capoluogo e ne ha guidato l’e<strong>di</strong>ficazione. La SP<br />

“Bianco-Samo” risulta però agibile con <strong>di</strong>fficoltà ed è spesso interrotta da eventi franosi.<br />

Tale infrastruttura non consente perciò un attraversamento agevole del territorio<br />

comunale; il traffico è appesantito dagli automezzi che trasportano in <strong>di</strong>scarica i RSU;<br />

sarebbe opportuno <strong>di</strong> conseguenza un consistente ammodernamento.<br />

Un nuovo asse <strong>di</strong> penetrazione mare-monte sul versante del Bonamico può consentire<br />

<strong>di</strong> creare un anello viario più sicuro e scorrevole e nel contempo può legare fra loro le<br />

<strong>di</strong>verse funzioni e i luoghi <strong>di</strong> cui si compone l’assetto (il Parco archeologico, l’area del<br />

Vino, il Borgo antico, l’area delle acque “Favate”, le aree boschive <strong>di</strong> Monte Pracuso)<br />

oltre a favorire anche ambientalmente l’accesso alla <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong> Serro Petrozzi.<br />

Questo nuovo asse offre un “nuovo valore” all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>.<br />

Un percorso ideale <strong>di</strong> connessione fra le risorse storiche e ambientali del territorio; una<br />

sorta <strong>di</strong> “strada parco”, in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire il supporto per una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>ramazioni<br />

ambientali: dalla “strada del vino” <strong>di</strong> accesso ai piccoli e me<strong>di</strong> manufatti che si legano e<br />

caratterizzano la produzione e la “ven<strong>di</strong>ta locale” del “mantonico” (da legare ovviamente<br />

anche all’area <strong>di</strong> Bianco), ai "percorsi naturalistici" verso l’interno e il Bonamico (aventi<br />

come riferimento ultimo il cosiddetto “sentiero Italia”), fino ai presumibili ampliamenti<br />

dell’area archeologica e dei reperti che si legano al percorso della via Annia.<br />

Inoltre l’ambito urbano, alleggerito dal traffico, può ripristinare le funzioni <strong>di</strong> relazione<br />

favorendo politiche <strong>di</strong> riqualificazione degli spazi pubblici e la prospettiva <strong>di</strong><br />

un’espansione sia pure <strong>di</strong> non rilevante consistenza all’intorno.<br />

5.2.3 Spazi urbani pubblici qualificati<br />

Pur nelle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> giacitura ed organizzazione inse<strong>di</strong>ativa il capoluogo si può<br />

considerare come unica entità inse<strong>di</strong>ativa: l’asse che lega la piazza del Municipio e il<br />

“Borgo antico” ne caratterizza la fisionomia. A coloro che vivono quoti<strong>di</strong>anamente il<br />

centro e agli altri che si aggiungono nella stagione estiva si deve garantire maggiore<br />

gradevolezza nella fruizione degli spazi senza peraltro far loro perdere i valori storicoculturali<br />

che li hanno nel tempo caratterizzati.<br />

Questa originale morfologia inse<strong>di</strong>ativa, la presenza <strong>di</strong> forti valenze ambientali e<br />

paesistiche - osservabili dalla piazza del Municipio, in alcuni e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storicoculturale,<br />

come Palazzo Moscatello, fino al sagrato della Chiesa <strong>di</strong> San Rocco -<br />

suggeriscono la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un progetto urbanistico <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no e miglioramento<br />

degli spazi pubblici come premessa e guida alle azioni in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> miglioramento della<br />

qualità e<strong>di</strong>lizia e nuova e<strong>di</strong>ficazione.<br />

Percorsi carrabili e pedonali, gra<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> collegamento, orti e piccoli giar<strong>di</strong>ni alberati<br />

<strong>di</strong>vengono i “materiali” su cui operare e la base per una integrazione con piccoli<br />

parcheggi, spazi <strong>di</strong> sosta da arricchire con arre<strong>di</strong>.<br />

Tale progetto, pur nella necessaria articolazione funzionale ed operativa (in particolare<br />

per il Borgo Antico), deve essere unitario e deve coinvolgere le aree più a valle degli<br />

inse<strong>di</strong>amenti storici dove sono previste piccole aree <strong>di</strong> espansione con l’apertura <strong>di</strong><br />

percorsi viari, ambiti <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica e nuove attrezzature.<br />

51


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Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

L’azione da cui scaturisce l’esigenza del progetto non è solo urbanistica ma anche<br />

ambientale e soprattutto socio-economica e richiede il coinvolgimento dell’utenza: per la<br />

riuscita <strong>di</strong> un tale progetto è infatti preliminarmente necessario assumere come<br />

con<strong>di</strong>visi i valori legati alla conservazione e/o alla trasformazione degli spazi, così<br />

come quelli che possono provenire dalle esigenze <strong>di</strong> una loro modernizzazione ed<br />

arricchimento formale e funzionale.<br />

Da qui possono scaturire le fasi attraverso cui sviluppare e rendere operativa l’azione<br />

stessa, fasi che possono consistere sinteticamente nel:<br />

perimetrare la parte <strong>di</strong> interesse del progetto; valorizzare i rispettivi sistemi e il<br />

riconoscimento delle morfologie inse<strong>di</strong>ative;<br />

riconoscere le identità culturali e storiche;<br />

verificare le alternative <strong>di</strong> riuso e <strong>di</strong> riorganizzazione dell’esistente con l’obiettivo <strong>di</strong><br />

garantire, comunque, la riqualificazione degli assetti<br />

in<strong>di</strong>viduare spazi liberi da destinare allo svago, al tempo libero, alla sosta e<br />

parcheggio;<br />

in<strong>di</strong>viduare spazi liberi naturali <strong>di</strong> protezione e <strong>di</strong> risanamento ambientale;<br />

ricucire le parti dell’urbano consolidato con gli interventi degli ultimi 15 anni,<br />

secondo una configurazione morfologica che serva a definire il margine fra gli usi<br />

urbani e quelli agricoli;<br />

valutare i costi per l’eventuale acquisizione <strong>di</strong> aree pubbliche e le possibilità <strong>di</strong><br />

convenienze pubbliche e private nella realizzazione degli interventi.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista operativo, già in questa fase, il Centro storico ( 45 ), il Borgo Antico e le<br />

aree <strong>di</strong> formazione più recente, sono state oggetto <strong>di</strong> analisi e valutazioni urbanistiche a<br />

partire dai problemi riscontrati e dagli obiettivi che si intendono raggiungere.<br />

5.2.4 Migliore qualità abitativa nei contesti “antichi” e recenti, nelle aree agricole e nelle<br />

future aree <strong>di</strong> espansione<br />

Correlate alle attività <strong>di</strong> cui alla precedente azione, sono quelle da sviluppare sul<br />

patrimonio abitativo e da valutare in modo <strong>di</strong>fferenziato a seconda delle situazioni e<br />

delle tipologie <strong>di</strong> intervento:<br />

con interventi <strong>di</strong>retti nel caso dell’e<strong>di</strong>lizia or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> recente realizzazione, nelle<br />

cosiddette aree <strong>di</strong> completamento e nelle aree agricole per le quali le norme<br />

tecniche forniscono in<strong>di</strong>cazioni soprattutto <strong>di</strong> carattere prestazionale (dai volumi<br />

realizzabili ai materiali e<strong>di</strong>lizi) con progetti guida nel caso dell’e<strong>di</strong>lizia storica.<br />

Quest’ultima può considerarsi <strong>di</strong>fferenziata tra “borgo antico”, centro storico ed<br />

e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> preminente interesse;<br />

con interventi in<strong>di</strong>retti (cioè tramite piani attuativi “negoziati”) per le aree <strong>di</strong><br />

espansione e <strong>di</strong> servizio ( 46 ).<br />

( 45 ) Per il Centro storico saranno rilevati gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico e/o ambientale sui quali perseguire<br />

interventi <strong>di</strong> "conservazione dei caratteri tipologici e funzionali”.<br />

( 46 ) Si tratta <strong>di</strong> dare forma al concetto <strong>di</strong> “perequazione urbanistica” e/o <strong>di</strong> “compensazione”, per<br />

ri<strong>di</strong>stribuire equamente, fra i proprietari inclusi all’interno dei perimetri interessati, i benefici derivanti dai<br />

processi <strong>di</strong> urbanizzazione. In tal modo si garantisce la possibilità <strong>di</strong> tutelare gli interessi pubblici, con<br />

l’acquisizione delle aree necessarie per la realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture e servizi. La perequazione, in tal<br />

senso, potrà contribuire nel contempo al concreto sod<strong>di</strong>sfacimento della domanda abitativa e dei servizi<br />

pubblici.<br />

52


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Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

La gamma <strong>di</strong> strumenti in<strong>di</strong>cati nella recente legge regionale calabrese consente <strong>di</strong><br />

scegliere i più adeguati, se cioè sviluppati dall’amministrazione o dai privati ( 47 ).<br />

E’ da sottolineare che questa azione si lega alla conformazione che assumerà il<br />

Regolamento E<strong>di</strong>lizio Urbanistico per il quale si precisa fin d’ora che lo stesso<br />

esprimerà due livelli <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento delle azioni.<br />

Il primo, con carattere prescrittivo, tenderà a favorire le scelte strategiche ritenute<br />

fondamentali rispetto all’idea <strong>di</strong> assetto urbano unitario:<br />

si in<strong>di</strong>vidua una articolazione del territorio comunale in Ambiti Territoriali Unitari<br />

(ATU) comprendenti aree territoriali/urbane con caratteristiche unitarie<br />

(morfologiche, storico-identitarie, localizzative, etc.) nelle quali esistono o possono<br />

essere localizzate modalità d’uso prevalentemente a carattere misto;<br />

si valutano le reali esigenze <strong>di</strong> riconferma delle aree <strong>di</strong> nuova espansione previste<br />

dal PdF vigente (previa verifica <strong>di</strong> idoneità geomorfologia) in rapporto alle ipotesi <strong>di</strong><br />

evoluzione demografica ed alle esigenze <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica;<br />

si in<strong>di</strong>viduano i luoghi entro cui consentire (o non consentire) la nuova e<strong>di</strong>ficazione;<br />

si in<strong>di</strong>viduano i luoghi con valenza naturale per la <strong>di</strong>fesa e la valorizzazione del<br />

territorio;<br />

si definiscono i criteri e le regole secondo cui e<strong>di</strong>ficare, regole <strong>di</strong>fferenti nelle <strong>di</strong>verse<br />

aree, derivate dalla valutazione dei caratteri morfologici e tipologici del territorio;<br />

altresì, si pongono limiti <strong>di</strong> interpretazione alla normativa definendo in modo<br />

semplice gli elementi che appartengono soprattutto alla scala urbana.<br />

Il secondo livello, <strong>di</strong> carattere in<strong>di</strong>cativo, può dare riferimenti logico-formali e <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio<br />

per l'AC nel rapporto con i soggetti attuatori per la realizzazione <strong>di</strong> progetti e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong>retti<br />

e/o eventuali Piani Attuativi Unitari:<br />

si introduce l'uso <strong>di</strong> schede progettuali finalizzate alla definizione del rapporto fra<br />

REU e progetto;<br />

si valutano gli aspetti dell'eventuale convenzionamento fra Amministrazione pubblica<br />

ed operatori privati e le opportunità <strong>di</strong> intervento con le forme perequative e/o<br />

compensative;<br />

si in<strong>di</strong>cano gli aspetti prioritari o temporali dei <strong>di</strong>versi interventi.<br />

5.2.5 Supporti per il rilancio <strong>di</strong> attività legate alla commercializzazione dei prodotti<br />

agricoli locali<br />

Le attività economiche e produttive rappresentano un capitale <strong>di</strong> valore sociale e<br />

territoriale, soprattutto se rapportate alle suscettività del territorio. E’ da valutare, in<br />

particolare in collaborazione con il comune <strong>di</strong> Bianco e con l’Amministrazione<br />

Provinciale, il complesso <strong>di</strong> azioni che si riferiscono alle produzioni vinicole e alla loro<br />

( 47 ) Sono strumenti <strong>di</strong> negoziazione della pianificazione territoriale ed urbanistica, da ricondurre alle<br />

norme della pianificazione territoriale ed urbanistica regionale:<br />

a) i programmi integrati <strong>di</strong> intervento, <strong>di</strong> cui all’articolo 16 della legge 17.02.1992, n. 179;<br />

b) i programmi <strong>di</strong> recupero urbano, <strong>di</strong> cui all’articolo 11 del D.L. 05.10.1993, n. 398, convertito con legge<br />

04.12.1993, n. 493;<br />

c) i programmi <strong>di</strong> riqualificazione urbana, <strong>di</strong> cui all’articolo 2 della legge 17.02.1992, n. 179;<br />

d) i programmi <strong>di</strong> recupero degli inse<strong>di</strong>amenti abusivi ai sensi dell’articolo 29, legge 28.02.1985, n. 47;<br />

f) i programmi d’area.<br />

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Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

commercializzazione. Lo stesso avviene per quanto riguarda l’in<strong>di</strong>viduazione delle aree<br />

produttive per le piccole attività industriali <strong>di</strong> cui peraltro la fornace oggi <strong>di</strong>smessa<br />

rappresenta un precedente. Le scelte localizzative sono da effettuare a seguito <strong>di</strong> una<br />

attenta verifica degli effetti <strong>di</strong> complementarità ed integrazione tra sistemi locali e<br />

territoriali rispetto a criteri <strong>di</strong> compatibilità, sostenibilità, complementarità.<br />

5.2.6 La definizione e l’organizzazione dell’area del Parco archeologico <strong>di</strong> Palazzi<br />

La presenza del Parco archeologico fornisce “domande” significative per la<br />

riqualificazione dell’intera fascia costiera. Non sembra infatti il caso <strong>di</strong> isolare l’area<br />

attualmente vincolata e in<strong>di</strong>care al bordo utilizzazioni possibili se non dopo più attente<br />

valutazioni. Quanto espresso nei grafici è perciò solo in<strong>di</strong>cativo e richiede preventive<br />

ulteriori verifiche.<br />

La eventuale nuova perimetrazione dell’area, la ristrutturazione dell’e<strong>di</strong>ficio esistente e<br />

<strong>di</strong> altri manufatti, le fruibilità delle aree <strong>di</strong> bordo, la definizione della viabilità <strong>di</strong> servizio<br />

sono da effettuare in collaborazione con la Soprintendenza archeologica per verificare<br />

le opportunità <strong>di</strong> ampliamento dell’area da sottoporre a vincolo, le compatibilità con altre<br />

utilizzazioni, le forme <strong>di</strong> percorrenza per la visita dell’area parco, le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

utilizzazione esterne, ecc..<br />

5.3 La descrizione dell’ipotesi <strong>di</strong> assetto<br />

La proposta <strong>di</strong> Piano Strutturale, graficamente riprodotta nella Tav. P1, centra<br />

l’attenzione sui principali Ambiti <strong>di</strong> intervento, enunciando per ognuno <strong>di</strong> essi sia i<br />

caratteri prevalenti e le ipotesi <strong>di</strong> assetto sia gli obiettivi <strong>di</strong> Piano e gli strumenti per<br />

l’attuazione. Preliminarmente si è resa opportuna l’in<strong>di</strong>viduazione degli:<br />

Ambiti or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> trasformazione del territorio urbanizzato<br />

Ambiti or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> trasformazione del territorio agricolo e forestale<br />

Ambiti strategici <strong>di</strong> trasformazione<br />

nonché del Sistema relazione e dell’accessibilità.<br />

5.3.1 Gli Ambiti or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> trasformazione del territorio urbanizzato<br />

1- AMBITO DELLA CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI ASSETTI<br />

STORICI<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Tessuto e<strong>di</strong>lizio ed urbanistico <strong>di</strong> origine me<strong>di</strong>evale classificato in due sottoambiti:<br />

- Il borgo antico, costituito da "gradonate" <strong>di</strong> adattamento alle linee morfologiche e<br />

caratterizzato da fenomeni <strong>di</strong> degrado e <strong>di</strong> abbandono della popolazione;<br />

- La parte del centro storico abitata, sulla sommità del colle, con al centro la piazza<br />

<strong>di</strong> San Rocco (luogo delle funzioni religiose).<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Piano Quadro <strong>di</strong> Recupero <strong>di</strong> iniziativa pubblica per l'in<strong>di</strong>viduazione dei criteri <strong>di</strong><br />

razionalizzazione degli spazi pubblici e per la sosta e per l'inserimento <strong>di</strong> servizi<br />

legati alla fruizione turistico-ricettiva e per il tempo libero<br />

Attuazione <strong>di</strong>retta degli interventi previsti dal REU sugli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> proprietà privata<br />

privi <strong>di</strong> valore storico<br />

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Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> "Unità minime" che salvaguar<strong>di</strong>no l'omogeneità formale degli<br />

e<strong>di</strong>fici e garantiscano, anche ai fini dell'adeguamento antisismico, l'integrità<br />

statica delle unità e<strong>di</strong>lizie<br />

Selezione <strong>di</strong> destinazioni d'uso compatibili con i caratteri ambientali dell'area fra<br />

quelle sotto elencate, favorendo le attività in grado <strong>di</strong> rivitalizzare il centro urbano<br />

durante l'intero anno<br />

2- AMBITO DELLA RIQUALIFICAZIONE E DEL POTENZIAMENTO DEL SISTEMA<br />

INSEDIATIVO CONSOLIDATO<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Aree residenziali prevalentemente sature, classificate in tre sottoambiti:<br />

- Tessuto e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> crinale a valle della parte storica verso la piazza del Municipio<br />

- Tessuto e<strong>di</strong>lizio composto da e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>sposti linearmente sui bor<strong>di</strong> della Strada<br />

Provinciale<br />

- Tessuto a sviluppo lineare parallelo alla Strada Provinciale<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Mantenimento delle densità e<strong>di</strong>lizie esistenti, attraverso interventi <strong>di</strong><br />

adeguamento, ristrutturazione e/o sostituzione propri del "Territorio Urbanizzato",<br />

anche con l'obiettivo <strong>di</strong> favorire miglioramenti delle qualità urbane <strong>di</strong> interesse<br />

pubblico<br />

Ricucitura delle parti <strong>di</strong> città consolidata, con gli interventi recenti, secondo una<br />

configurazione morfologica tesa a ridefinire il margine fra gli usi urbani e quelli<br />

agricoli<br />

In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> regole comportamentali (REU) mirate al miglioramento della<br />

qualità e<strong>di</strong>lizia del costruito, negli allineamenti, nelle sostituzioni e nel<br />

reperimento <strong>di</strong> spazi liberi ad uso collettivo (piazze e parcheggi).<br />

Adeguamenti alle nome igienico-sanitarie, sulla sicurezza degli impianti, sullo<br />

smaltimento <strong>di</strong> materiali impropri (eternit), sul risparmio energetico e<br />

sull'eliminazione delle barriere architettoniche<br />

3- AMBITO DELLA RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA ED URBANISTICA<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Aree residenziali a densità me<strong>di</strong>o-bassa, caratterizzate da tessuti irregolari anche se<br />

prevalentemente saturi e da e<strong>di</strong>lizia minore, oltre che da ambiti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia<br />

convenzionata.<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Perimetrazione dello stato <strong>di</strong> fatto evitando, per quanto possibile, nuove<br />

occupazioni <strong>di</strong> suolo<br />

In<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> regole comportamentali (REU) mirate al migioramento della<br />

qualità e<strong>di</strong>lizia del costruito, negli allineamenti, nelle sostituzioni e nel<br />

reperimento <strong>di</strong> spazi liberi ad uso collettivo (piazze e parcheggi). Adeguamenti<br />

alle nome igienico-sanitarie, sulla sicurezza degli impianti, sul risparmio<br />

energetico e sull'eliminazione delle barriere architettoniche<br />

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Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia ed urbanistica in grado <strong>di</strong> migliorare l'organizzazione<br />

inse<strong>di</strong>ativa delle aree interessate, anche riguardo l'esigenza <strong>di</strong> integrazione<br />

nell'ambito urbano più ampio<br />

Mantenimento delle densità e<strong>di</strong>lizie esistenti, miglioramento della maglia viaria,<br />

degli accessi fon<strong>di</strong>ari nel rinnovo del costruito esistente<br />

4- AMBITO DELLA INTEGRAZIONE EDILIZIA ED URBANISTICA<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Ambiti residenziali <strong>di</strong> nuovo impianto composti in parte dagli interventi previsti dal PRG<br />

vigente e in parte da aree <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Ridefinizione dell'idoneità delle aree <strong>di</strong> espansione del PRG vigente in relazione<br />

al "rischio frane" previsto dal PAI regionale<br />

Definizione <strong>di</strong> norme REU basate su principi <strong>di</strong><br />

sostenibilità/concertazione/perequazione come criterio base per l'urbanizzazione<br />

<strong>di</strong> nuove aree trasformabili<br />

Per la successiva perimetrazione delle aree <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione sarà<br />

necessario valutare in accordo con l'AC:<br />

- l'eventuale presenza <strong>di</strong> fattori fisico-naturali non favorevoli<br />

- la mancanza <strong>di</strong> una effettiva domanda <strong>di</strong> intervento o il rapporto area e<strong>di</strong>ficabile/costo<br />

realizzativo non vantaggioso<br />

Realizzazione attraverso PAU <strong>di</strong> comparti e<strong>di</strong>ficatori, come strumento <strong>di</strong><br />

attuazione e <strong>di</strong> controllo urbanistico, oltre che <strong>di</strong> collaborazione della pubblica<br />

amministrazione e dei privati per lo sviluppo urbanistico sostenibili dei territori<br />

interessati<br />

5.3.2 Gli Ambiti or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> trasformazione del territorio agricolo e forestale<br />

5- AMBITO DI TUTELA DELLE DELIMITAZIONI URBANE<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Comprendono, in generale, il crinale e l'ambito paesaggistico contiguo ai centri urbani e<br />

ne costituiscono la matrice territoriale e la cornice naturale, storicamente compenetrata<br />

con l'e<strong>di</strong>ficato consolidato<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Obiettivo del PSC è l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree naturali o <strong>di</strong> minima trasformazione<br />

antropica, limitrofe al centro capoluogo, al fine <strong>di</strong> garantire il mantenimento e la<br />

valorizzazione <strong>di</strong> una cintura <strong>di</strong> verde a protezione dell'ambiente urbanizzato<br />

Su tali aree potrà essere previsto un Progetto <strong>di</strong> "Area parco" realizzabile<br />

attraverso:<br />

- in<strong>di</strong>viduazione o riattamento <strong>di</strong> percorsi pedonali o ciclabili <strong>di</strong> fruizione<br />

paesaggistica<br />

- percorsi carrabili preferibilmente senza rivestimento antipolvere<br />

- riattamento <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti ad uso <strong>di</strong> servizio<br />

- servizi privati per il potenziamento <strong>di</strong> strutture ricreative<br />

- sviluppo <strong>di</strong> attività legate al turismo rurale<br />

56


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

6- AMBITO DELL'AREA GOLENALE DEL FIUME BONAMICO<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Tali ambiti, caratterizzati da terreni alluvionali, costituiscono aree <strong>di</strong> valore ecologico da<br />

valorizzare anche me<strong>di</strong>ante forme <strong>di</strong> tutela della vegetazione esistente o del patrimonio<br />

vegetazionale tipico<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Valorizzazione del territorio fluviale golenale in quanto risorsa naturale e<br />

paesaggistica <strong>di</strong> particolare interesse<br />

Incentivazione degli interventi volti prioritariamente alla conservazione delle<br />

risorse naturali e della bio<strong>di</strong>versità: attività manutentive o <strong>di</strong> controllo dei tipi e dei<br />

livelli <strong>di</strong> fruizione strettamente connesse alla finalità conservativa della morfologia<br />

del suolo, della vegetazione e della rete idrografica minore<br />

Implementazione <strong>di</strong> interventi ed azioni volte allo sviluppo sinergico delle attività<br />

turistiche e delle attività agricole (turismo rurale e agriturismo, turismo ecologico<br />

e naturalistico, turismo escursionistico estivo ed invernale<br />

Valorizzazione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio rurale (residenze agricole, casali rurali,<br />

ecc.)<br />

7- AMBITO COLLINARE DI VALORIZZAZIONE DELLE COLTURE PREGIATE<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Ambito pedecollinare caratterizzato da un'alta "vocazione" agricola" e buone<br />

"interazioni" tra ambiente e viticoltura. La varietà "Mantonico" (autoctona) rappresenta<br />

una importante opportunità per lo sviluppo socio-economico del territorio<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Mantenimento dei caratteri naturali e sviluppo <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> per la tutela della<br />

bio<strong>di</strong>versità<br />

Implementazione <strong>di</strong> interventi ed azioni integrate volte allo sviluppo sinergico<br />

delle attività turistiche e delle attività agricole (turismo rurale e agriturismo,<br />

turismo ecologico e naturalistico, turismo escursionistico estivo ed invernale<br />

Valorizzazione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio rurale (residenze agricole, casali rurali,<br />

ecc.) ed incentivazione <strong>di</strong> strutture produttive e <strong>di</strong> servizio<br />

8- AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Ambito <strong>di</strong> valorizzazione generalizzata delle risorse naturali al fine <strong>di</strong> definire un "giusto<br />

uso" del patrimonio ecologico e paesistico e lo sviluppo <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> gestione e<br />

cooperazione economica e produttiva integrata con la fruizione del territorio<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Manteninento delle aree boscate come presi<strong>di</strong> <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità e <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a<br />

ambientale<br />

Valorizzazione del patrimonio agro-forestale<br />

57


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Reggio Calabria<br />

9- PERCORSO NATURALISTICO CONNESSO AL "SENTIERO ITALIA"<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

L'itinerario escursionistico denominato "Sentiero Italia", lungo 6166 km, attraversa,<br />

almeno sulla carta, l'intero territorio nazionale. Il progetto prevede il prolungamento del<br />

sentiero da S. Luca in <strong>di</strong>rezione località "Aria della Madonna" e Sorgente Sulfurea per<br />

terminare alla porta a nord del capoluogo<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Progetti <strong>di</strong> opere - pubbliche o private - per la realizzazione <strong>di</strong> "percorrenze ver<strong>di</strong>"<br />

tali da favorire le attività del tempo libero e la valorizzazione del sistema<br />

escursionistico, come infrastrutture leggere ecocompatibili<br />

Recupero e valorizzazione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio rurale (case agricole, masserie,<br />

casali rurali, rifuggi, ecc.)<br />

5.3.3 Gli Ambiti strategici <strong>di</strong> trasformazione<br />

A- AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DI PIAZZA MUNICIPIO<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Potenziamento funzionale e relazionale della piazza, valorizzazione quale elemento <strong>di</strong><br />

riferimento urbano riconoscibile<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Valorizzazione del ruolo <strong>di</strong> area urbana strategica con funzione <strong>di</strong> scambio fra le<br />

varie parti dell'inse<strong>di</strong>amento storico e moderno<br />

Favorire un processo <strong>di</strong> riqualificazione e<strong>di</strong>lizia, urbanistica e funzionale<br />

dell'ambito urbano della Piazza e dell’e<strong>di</strong>ficio più rappresentativo costituito dalla<br />

sede municipale<br />

Valorizzazione e rivitalizzazione delle funzioni presenti nella Piazza e<br />

ridefinizione delle infrastrutture per la ricomposizione dei tessuti e<strong>di</strong>lizi ad essa<br />

limitrofi<br />

B- AMBITO DI TUTELA STORICO - ARCHEOLOGICA ED AMBIENTALE<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Ambito <strong>di</strong> valorizzazione e potenziamento del parco archeologico attrezzato <strong>di</strong> Santa<br />

Mamma<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Valorizzazione delle potenzialità legate all'alta qualità paesaggistica del luogo e<br />

alla posizione dominante sul territorio<br />

Valorizzazione ai fini turistici anche attraverso il mantenimento della memoria<br />

storica dei siti archeologici esistenti<br />

Integrazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> percorrenze per la fruizione del patrimonio<br />

archeologico e paesaggistico<br />

C- AMBITO DELLA VALORIZZAZIONE STORICO - ARCHEOLOGICA E DI<br />

POTENZIAMENTO DELLA FRUIZIONE TURISTICA E PER IL TEMPO LIBERO<br />

58


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Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Ambito <strong>di</strong> valorizzazione dell'area del parco archeologico e <strong>di</strong> localizzazione <strong>di</strong> attività e<br />

servizi <strong>di</strong>a supporto per lo sviluppo socio-economico dell'area in grado <strong>di</strong> riverberarsi<br />

sull'intera fascia costiera jonica<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Valorizzazione ai fini turistici e del manteninemento della memoria storica dei siti<br />

archeologici esistenti. Costituzione <strong>di</strong> un Parco archeologico perimetrato<br />

Incentivare la localizzazione <strong>di</strong> attività qualificate legate alle attività storico<br />

culturali e alla fruizione e ricezione turistica e per il tempo libero nell'ambito<br />

strategico al fine <strong>di</strong> ottenere un sistema integrato e una mixitè funzionale<br />

Realizzazione nell'ex-fornace laterizi <strong>di</strong> un area <strong>di</strong> servizi turistici e culturali,<br />

pubblici e privati, a supporto dello sviluppo dell'ara archeologica<br />

D- AMBITO PER SERVIZI PRIVATI E ATTREZZATURE TURISTICHE<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Attrezzature e servizi privati <strong>di</strong> livello generale previsti dal PRG vigente, non realizzati,<br />

da riconfigurare in polo <strong>di</strong> offerta territoriale integrato per servizi privati, artigianato,<br />

attività turistiche, ecc.<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Obiettivo del PSC è <strong>di</strong> proporre tali attrezzature sulla base delle specificità ed<br />

opportunità allocative coerenti con il ruolo attribuito alle <strong>di</strong>verse Aree Strategiche<br />

Incentivare la localizzazione <strong>di</strong> attività terziarie qualificate e legate alla fruizione<br />

turistica e per il tempo libero nell'ambito al fine <strong>di</strong> ottenere un sistema integrato e<br />

multifunzionale <strong>di</strong> attività<br />

E- AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE DEL WATERFRONT<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Ambito <strong>di</strong> integrazione <strong>di</strong> servizi e attrezzature (pubblici e privati) destinati allo<br />

svolgimento <strong>di</strong> relazioni funzionali e formali, <strong>di</strong> incontro e scambio, ad uso<br />

prevalentemente pedonale, e all'accessibilità dei li<strong>di</strong> per la balneazione<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Elaborazione del Piano Comunale <strong>di</strong> Spiaggia (art. 12 LR. 21 <strong>di</strong>cembre 2005<br />

n.17) per la regolamentazione delle aree demaniali<br />

Valorizzazione dei servizi pubblici e privati legati alla cultura, alla fruizione<br />

turistica e al tempo libero<br />

Formazione <strong>di</strong> una "offerta <strong>di</strong> servizi alla residenza" legata, da una parte, alla<br />

capacità inse<strong>di</strong>ativa dell'area costiera, dall'altra, alla centralità che gli stessi<br />

servizi dovranno determinare nella nuova fascia urbana <strong>di</strong> waterfront. Sarà,<br />

inoltre, necessario rapportare le attrezzature pubbliche a criteri <strong>di</strong> "fruibilità e <strong>di</strong><br />

sostenibilità"<br />

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Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

F- AMBITO DI VALORIZZAZIONE DELLA SORGENTE SULFUREA DI LOCALITA’<br />

"VASCHE FAVATE"<br />

CARATTERI PREVALENTI E IPOTESI DI ASSETTO<br />

Ambito <strong>di</strong> riorganizzazione e potenziamento della fruizione della sorgente sulfurea<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Valorizzazione del sistema fruizionale delle sorgenti anche attraverso interventi<br />

volti al potenziamento delle strutture termali<br />

In<strong>di</strong>viduazione ed attivazione <strong>di</strong> percorsi naturalistici (turistico-escursionistici), al<br />

fine del recupero e della valorizzazione della sentieristica <strong>di</strong> montagna, della<br />

maglia viaria e dei percorsi rurali<br />

G- AMBITO DI PROTEZIONE AMBIENTALE E PAESAGGISTICA DELLA<br />

DISCARICA<br />

OBIETTIVI DI PIANO E STRUMENTI DI INTERVENTO<br />

Ampliamento dell'area della <strong>di</strong>scarica al fine <strong>di</strong> rispondere alle esigenze <strong>di</strong><br />

pianificazione economica e territoriale in tema <strong>di</strong> smaltimento dei rifiuti soli<strong>di</strong><br />

urbani (RSU) nel rispetto dei requisiti tecnico-operativi richiesti per la<br />

salvaguar<strong>di</strong>a dell'ambiente in termini <strong>di</strong> acqua-aria-suolo, nonché della fauna,<br />

della flora e del contesto paesaggistico espresso dai valori tipici del luogo <strong>di</strong><br />

intervento<br />

Minimizzazione dell'impatto sulla componente paesaggistica attraverso il<br />

mantenimento e il potenziamento <strong>di</strong> "barriere" naturali (terrapieni, siepi, ecc.), il<br />

ripristino della morfologia originaria e il recupero ambientale del sito<br />

Scelta <strong>di</strong> adeguate soluzioni tecniche con impatto ambientale il più contenuto<br />

possibile, sia per quanto riguarda le fasi <strong>di</strong> costruzione e gestione dell'impianto<br />

che per quella <strong>di</strong> post chiusura<br />

5.3.4 Il Sistema relazionale e dell’accessibilità<br />

SISTEMA RELAZIONALE E ACCESSIBILITA'<br />

1. STRADA EXTRAURBANA PRIMARIA DI COLLEGAMENTO CON IL CENTRO<br />

CAPOLUOGO<br />

- Creazione <strong>di</strong> un nuovo collegamento fra la zona costiera <strong>di</strong> Palazzi (area<br />

archeologica, zona residenziale e zona produttiva) e li centro capoluogo <strong>di</strong><br />

<strong>Casignana</strong> (anch’esso a valenza storica)<br />

- Valorizzazione della fruizione del territorio attraversato ai fini storico culturali e<br />

turistici e per il tempo libero<br />

- Valorizzazione della strada per la possibile istituzione <strong>di</strong> una "Strada del Vino"<br />

(su cui strutturare una zona del vino Greco DOC e Mantonico DOC)<br />

2. STRADA URBANA PRIMARIA DI RIORGANIZZAZIONE DELL'ABITATO DI<br />

PALAZZI<br />

- Potenziamento e completamento <strong>di</strong> un asse urbano <strong>di</strong> servizio all'abitato <strong>di</strong><br />

Palazzi che, partendo a nord dalla strada principale extraurbana <strong>di</strong> progetto con il<br />

60


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

centro capoluogo <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, rappresenti una alternativa alla statale 106<br />

jonica a cui si ricongiunge dopo l'area archeologica <strong>di</strong> Palazzi<br />

- Formazione, lungo il nuovo asse stradale urbano, <strong>di</strong> una "offerta <strong>di</strong> servizi alla<br />

residenza" legata, da una parte, alla capacità inse<strong>di</strong>ativa dell'area costiera,<br />

dall'altra, alla centralità che gli stessi servizi dovranno determinare nella nuova<br />

fascia urbana <strong>di</strong> waterfront. Sarà, inoltre, necessario rapportare le attrezzature<br />

pubbliche a criteri <strong>di</strong> "fruibilità e <strong>di</strong> sostenibilità"<br />

3. VARIANTE ANAS PER LA STRADA STATALE 106 JONICA<br />

(in corso <strong>di</strong> progettazione)<br />

NOTE<br />

1. Le aree che in via preliminare compongono il quadro delle prime ipotesi <strong>di</strong> assetto del<br />

PSC, dovranno essere ritenute idonee da una approfon<strong>di</strong>ta verifica geomorfologica.<br />

2. In sede <strong>di</strong> stesura del Documento finale, in relazione al <strong>di</strong>mensionamento del Piano,<br />

potrebbe determinarsi l'esigenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare nuove aree <strong>di</strong> servizio ai fini della della<br />

verifica standards <strong>di</strong> cui al DM 1444/68<br />

61


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

62


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

6.1 Il fabbisogno abitativo<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

6. IL DIMENSIONAMENTO DEL PIANO<br />

Gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> riferimento per la determinazione della “domanda abitativa” sono<br />

tra<strong>di</strong>zionalmente, da una parte, l’andamento demografico, dall’altra, il numero <strong>di</strong><br />

abitazioni, stanze e famiglie <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone un certo territorio.<br />

In questo caso per fornire risposte più attente ai bisogni effettivi e ai comportamenti<br />

sociali, è sembrato opportuno affiancare ai dati “quantitativi”, valutazioni “qualitative”<br />

che si riferiscono ai mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> abitare delle popolazioni, alle qualità d’uso dei manufatti<br />

e<strong>di</strong>lizi, alla loro <strong>di</strong>slocazione in base ai caratteri ambientali e alle tra<strong>di</strong>zioni inse<strong>di</strong>ative,<br />

nonché ad alcune in<strong>di</strong>cazioni relative alle risorse territoriali e storico-ambitentali <strong>di</strong> cui<br />

<strong>di</strong>spone <strong>Casignana</strong> e sulle quali si appunta l’intera strategia del piano strutturale.<br />

Nel complesso, da una parte, sono stati valutati:<br />

gli andamenti dei fenomeni inse<strong>di</strong>ativi (utilizzazione permanente, stagionale, e<br />

saltuaria delle abitazioni)<br />

il periodo <strong>di</strong> realizzazione delle abitazioni e il relativo stato <strong>di</strong> conservazione<br />

la consistenza della proprietà e<strong>di</strong>lizia ed il frazionamento fon<strong>di</strong>ario<br />

gli usi locali (la residenza in campagna usata come servizio per le aree agricole e<br />

non come residenza permanente),<br />

dall’altra, è stato preso in considerazione quanto emerge dall’esame dello stato <strong>di</strong><br />

attuazione del piano vigente e dalle politiche urbane e in particolare possibilità <strong>di</strong><br />

riutilizzo del patrimonio e<strong>di</strong>lizio:<br />

le opportunità inse<strong>di</strong>ative che possono offrire gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione del<br />

Borgo antico e del Centro storico<br />

la capacità inse<strong>di</strong>ativa, seppure modesta, ancora in essere nelle zone <strong>di</strong><br />

completamento del PRG vigente<br />

l’opportunità <strong>di</strong> prevedere il recupero urbanistico <strong>di</strong> episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> abusivismo e<strong>di</strong>lizio<br />

e/o la perimetrazione <strong>di</strong> alcuni ambiti <strong>di</strong> integrazione nel centro capoluogo<br />

la capacità inse<strong>di</strong>ativa derivante dalla ristrutturazione urbanistica delle aree <strong>di</strong><br />

espansione esistenti o previste<br />

la domanda inse<strong>di</strong>ativa a servizio degli interventi in atto e previsti nell’area<br />

costiera (attrezzature archeologiche e culturali e potenziamento dell’attività<br />

vinicola <strong>di</strong> qualità).<br />

Si è scelto un orizzonte temporale <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni, considerato come il periodo nel quale<br />

potranno essere messe in atto, anche attraverso progetti coor<strong>di</strong>nati, politiche in grado <strong>di</strong><br />

rior<strong>di</strong>nare porzioni <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento, <strong>di</strong> ristrutturare sotto il profilo urbanistico e/o <strong>di</strong><br />

recuperare a livello e<strong>di</strong>lizio uniti a interventi <strong>di</strong> protezione ambientale e <strong>di</strong> conservazione<br />

(come nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> pregio oggi fatiscenti.<br />

Si è valutato inoltre che le potenzialità <strong>di</strong> politiche <strong>di</strong> recupero e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> ambienti<br />

fortemente degradati (come il borgo antico e lo stesso centro storico <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>) non<br />

sono in grado in genere <strong>di</strong> produrre effetti imme<strong>di</strong>ati; richiedono non solo la con<strong>di</strong>visione<br />

sociale sugli obiettivi, ma anche l’accettazione in<strong>di</strong>viduale verso la ristrutturazione dei<br />

propri e<strong>di</strong>fici ed il loro ammodernamento; non sempre, peraltro nell’utilizzazione dei<br />

manufatti ristrutturati si mantiene l’utenza originaria..<br />

Rispetto al pur ridotto fabbisogno previsto per l’incremento demografico occorre,<br />

peraltro, introdurre alcuni correttivi: una quota, definita fisiologica, necessaria per<br />

63


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

assicurare una flui<strong>di</strong>tà al mercato immobiliare che comprenda un patrimonio e<strong>di</strong>lizio non<br />

occupato, destinato alla ven<strong>di</strong>ta o all’affitto o, comunque, lasciato libero, secondo valori<br />

percentuali propri del mercato e<strong>di</strong>lizio; una altra, anche se modesta, relativa alle<br />

possibili domande provenienti da popolazioni dei comuni limitrofi ( 48 ).<br />

<strong>Casignana</strong> è stata caratterizzata negli ultimi decenni da un costante decremento<br />

demografico: la domanda della popolazione, che vive quasi esclusivamente concentrata<br />

nel centro capoluogo, appare contenuta, come emerge dall’esame dell’attività e<strong>di</strong>lizia e<br />

del grado <strong>di</strong> attuazione del piano regolatore vigente.<br />

Nel periodo più recente si osserva tuttavia una inversione del trend <strong>di</strong> crescita della<br />

popolazione (+3,35% dal 2001 al 2008) valutato positivamente in quanto legato alla<br />

collocazione geografica del centro ed effetto <strong>di</strong> più attenti interventi sulla qualità<br />

inse<strong>di</strong>ativa: tale tendenza è stata <strong>di</strong> riferimento per il <strong>di</strong>mensionamento del Piano.<br />

Inoltre:<br />

Il patrimonio <strong>di</strong> abitazioni risulta “vecchio” (il 75,8% degli e<strong>di</strong>fici ad uso abitativo è<br />

stato realizzato prima degli anni ’60)<br />

Nella stima del <strong>di</strong>mensionamento, la consistenza dei nuclei familiari appare un<br />

in<strong>di</strong>catore particolarmente significativo (ve<strong>di</strong> Tab. 6).<br />

Si evidenzia una sostanziale stabilità con un rapporto, tra nuclei familiari (316) e<br />

abitazioni occupate (314), che si attesta su valori pari all’unità: ad ogni abitazione<br />

occupata è riferibile un’unica famiglia.<br />

A corollario <strong>di</strong> ciò occorre però considerare la tendenza, che si è manifestata in questi<br />

ultimi anni nel resto del Paese, al graduale abbassamento della composizione me<strong>di</strong>a<br />

del nucleo familiare per il verificarsi <strong>di</strong> un complesso <strong>di</strong> trasformazioni demografiche, fra<br />

cui: il minore numero <strong>di</strong> figli, l’invecchiamento della popolazione, la formazione <strong>di</strong><br />

famiglie ristrette e spesso formate da un unico componente, l’ampliamento nelle fasce<br />

giovanili e l’incremento del fenomeno dei single.<br />

Questi fenomeni si manifestano a <strong>Casignana</strong> solo parzialmente, anche in relazione<br />

all’elevato invecchiamento della popolazione; sono tuttavia da prendere in<br />

considerazione al momento in cui si valutano le mo<strong>di</strong>fiche strutturali che potranno<br />

verificarsi nel prossimo decennio e si considerano le variazioni che stanno intervenendo<br />

nello stesso <strong>di</strong>mensionamento degli alloggi: il valore assunto tra<strong>di</strong>zionalmente <strong>di</strong> 100<br />

mc. per abitante appare oggi troppo basso in presenza <strong>di</strong> accresciute esigenze<br />

abitative, soprattutto nelle aree suburbane e dei centri me<strong>di</strong>o e piccoli.<br />

Anche in presenza <strong>di</strong> un andamento costante o crescente del quadro macroeconomico,<br />

soprattutto in previsione dello sviluppo del Parco Archeologico, <strong>di</strong> Ambiti naturalistici e<br />

<strong>di</strong> Centri <strong>di</strong> Servizi, si osserva già in atto una minima <strong>di</strong>namicità del movimento<br />

migratorio netto, con sulla quale è stato ipotizzato il <strong>di</strong>mensionamento del Piano<br />

Strutturale Comunale.<br />

( 48 ) In territori caratterizzati da una bassa densità inse<strong>di</strong>ativa (30,8 Ab/Kmq) come quello <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>,<br />

all’interno <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi che tengano conto <strong>di</strong> un quadro generale rivolto allo sviluppo sostenibile, il<br />

sod<strong>di</strong>sfacimento <strong>di</strong> domande <strong>di</strong> nuova residenzialità, rappresenta un obiettivo fondamentale anche per il<br />

mantenimento del presi<strong>di</strong>o dei territori stessi e del patrimonio fisso sociale presente. Non ultima và<br />

considerata la possibile volontà <strong>di</strong> una porzione <strong>di</strong> popolazione <strong>di</strong> mantenere la propria residenza al <strong>di</strong><br />

fuori dei due centri <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong> e <strong>di</strong> Palazzi.<br />

64


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

L'entità <strong>di</strong> tale fabbisogno (e la conseguente domanda <strong>di</strong> servizi abitativi) effettiva, o<br />

potenziale, prevista per il prossimo decennio (presumibilmente il 2020), dovrà poi<br />

essere confrontata con il dato relativo alla consistenza del patrimonio e<strong>di</strong>lizio, in modo<br />

da pervenire alla determinazione del fabbisogno insod<strong>di</strong>sfatto in termini <strong>di</strong> quantità<br />

e<strong>di</strong>lizie.<br />

Questo complesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni è stato confrontato con valutazioni che hanno anche<br />

tenuto conto delle concrete prospettive <strong>di</strong> realizzare, nel prossimo decennio, interventi<br />

e<strong>di</strong>lizi coor<strong>di</strong>nati per far fronte alle nuove domande. E’ da rilevare fra l’altro, che la<br />

popolazione presumibilmente non andrà ad occupare il patrimonio e<strong>di</strong>lizio non occupato<br />

( 49 ).<br />

Ne consegue che le previsioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento si basano sulla saturazione delle<br />

aree già urbanizzate nel centro capoluogo e su un piccolo incremento delle aree<br />

urbanizzabili nei nuclei <strong>di</strong> aggregazione <strong>di</strong> Palazzi.<br />

Nel Centro storico e nel Borgo antico è comunque previsto il riuso dei volumi esistenti<br />

attualmente non utilizzati.<br />

Ripartizione degli incrementi demografici<br />

Ambiti <strong>di</strong> intervento abitanti<br />

2001<br />

Increm.<br />

previsto<br />

abitanti<br />

2020<br />

Variaz. assoluta<br />

popol. 2001 e 2020<br />

<strong>Casignana</strong> 700 200 900 27,57<br />

(borgo antico) 0 0 0 0<br />

(centro storico) 140 0 140 0<br />

(centro urbano consolidato) (1) 450 30 480 6,66<br />

(ambito <strong>di</strong> recente costruzione) (2) 110 20 130 18,18<br />

(ambito C1 espansione <strong>di</strong> PRG) 0 100 100 --<br />

(ambiti <strong>di</strong> espansione <strong>di</strong> PSC) 0 50 50 --<br />

Palazzi 40 265 306 646,34<br />

(ambito <strong>di</strong> intervento Peep) 19 40 59 210,52<br />

(ambito C2 espansione <strong>di</strong> PRG) 0 80 80 --<br />

(ambiti C3 espansione <strong>di</strong> PRG) 22 45 67 204,54<br />

(comparti <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione) 0 100 100 --<br />

Case sparse 35 0 35 0<br />

Totale 775 465 1.206 62,75<br />

(1) Area strutturata dall’asse generatore <strong>di</strong> Via Vittorio Emanuele la cui cerniera <strong>di</strong> Piazza municipio <strong>di</strong>versifica<br />

tipologie e<strong>di</strong>lizie e fasi realizzative<br />

(2) Area del centro capoluogo <strong>di</strong> più recente realizzazione “destrutturata”<br />

(3) Nel centro storico i volumi non utilizzati e quelli utilizzati saltuariamente saranno destinati ad usi turistici<br />

( 49 ) L’ultimo censimento della popolazione e delle abitazioni (Istat 2001), ha rilevato a <strong>Casignana</strong> 522<br />

Abitazioni corrispondenti a 1.854 Stanze. Tale patrimonio e<strong>di</strong>lizio (3,55 Stanze per Abitazione) risultava<br />

occupato per il 60% delle abitazioni e per il 67,4 delle stanze e non occupato per il 40%.<br />

65


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Nella previsione <strong>di</strong> un quadro economico ottimale, l’aumento da ipotizzare si avvicina ai<br />

valori me<strong>di</strong>o/alti che corrispondono ad un incremento pari a 200 nuovi abitanti al 2020.<br />

A questo fabbisogno abitativo che viene definito primario, in quanto riferito alla richiesta<br />

<strong>di</strong> abitazioni legata alla popolazione residente, occorre sommare la potenziale domanda<br />

<strong>di</strong> alloggi da destinare ad altri usi: le unità da utilizzare per attività piccole economiche<br />

(uffici) e quelle a<strong>di</strong>bite a seconda casa e ad usi turistici. Questo comparto potrà rivestire<br />

una notevole rilevanza per il comune <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong>, soprattutto in previsione della<br />

realizzazione delle aree strategiche che ruotano attorno alla “Villa <strong>di</strong> Palazzi” oltre che<br />

del riuso del centro storico e del borgo antico ai fini turistici.<br />

Infatti l’alto valore storico-urbanistico-culturale e la qualità ambientale potranno portare<br />

ad un progressivo aumento dei flussi turistici anche a seguito delle scelte <strong>di</strong> Piano che<br />

considerano questo settore una delle possibili fonti <strong>di</strong> sviluppo del territorio.<br />

La programmazione deve valutare attentamente tali tendenze, anticipando i tempi, al<br />

fine <strong>di</strong> rendere possibile una <strong>di</strong>sponibilità ricettiva in grado <strong>di</strong> adeguare il confronto<br />

domanda/offerta in tempi adeguati, per rispondere alla richiesta turistica nella fase <strong>di</strong><br />

sviluppo del mercato.<br />

Va riba<strong>di</strong>to che tutto quanto espresso sopra, fa riferimento ad una previsione <strong>di</strong> un<br />

fabbisogno or<strong>di</strong>nario, cioè a quello ritenuto possibile dalle rilevazioni emerse dalle<br />

analisi, con il mantenimento dei processi economici attualmente in corso. Un dato,<br />

questo, che si presenta come operativo riferito alle reali potenzialità <strong>di</strong> crescita esistenti<br />

e attivabili, attualmente, sul territorio. Previsioni <strong>di</strong>verse potrebbero essere in<strong>di</strong>viduate,<br />

qualora cambiassero gli scenari <strong>di</strong> sviluppo ipotizzati dal Piano.<br />

66


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

7.1 Le Norme tecniche <strong>di</strong> attuazione del PSC<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

7. INDICAZIONI PRELIMINARI SULLE REGOLE<br />

STRUTTURALI DEL PIANO<br />

Il Piano Strutturale Comunale (PSC) definisce le strategie per il governo dell’intero<br />

territorio comunale, in coerenza con gli obiettivi e gli in<strong>di</strong>rizzi urbanistici della Regione e<br />

con gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione provinciale espressi rispettivamente dal Quadro<br />

Territoriale Regionale (QTR) e dal Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale<br />

(PTCP), nonché dal Piano <strong>di</strong> Assetto Idrogeologico (PAI) della regione.<br />

Presenta due <strong>di</strong>stinti caratteri, uno strategico ed uno strutturale:<br />

La componente strategica, è quella a prevalente contenuto e natura politico<br />

programmatica, che <strong>di</strong>chiara il valore delle risorse presenti nel territorio ed in<strong>di</strong>ca gli<br />

obiettivi <strong>di</strong> tutela e sviluppo urbano e territoriale che si intendono perseguire con il Piano<br />

e che, in riferimento alla situazione presente, sviluppa obiettivi e strategie per<br />

conseguirlo.<br />

La componente strutturale, definisce l’organizzazione e l’assetto del territorio nelle<br />

sue forme fisiche, materiali e funzionali prevalenti e conformanti stabilmente il territorio,<br />

al fine <strong>di</strong> realizzare gli obiettivi strategici degli assetti previsti. Costituisce il quadro <strong>di</strong><br />

riferimento nel me<strong>di</strong>o-lungo periodo che raccoglie la descrizione fondativa dell’intero<br />

territorio comunale in tutte le sue componenti.<br />

Entrambe le componenti saranno esplicitate dagli elaborati <strong>di</strong> Piano (grafici e relazioni)<br />

ma avranno anche risvolti normativi da sviluppare in un apposito documento <strong>di</strong> “Norme<br />

tecniche <strong>di</strong> attuazione”. Queste avranno contenuto sostanziale e procedurale,<br />

costituendo, insieme e inscin<strong>di</strong>bilmente alle tavole <strong>di</strong> Piano strumento normativo per<br />

l’attuazione delle finalità del Piano stesso nei confronti <strong>di</strong> tutti i soggetti pubblici e privati,<br />

in materia <strong>di</strong> programmazione, trasformazione e gestione del territorio.<br />

In particolare, l’efficacia è rivolta a piani attuativi, programmi, progetti <strong>di</strong> iniziativa<br />

comunale, la cui coerenza con il PSC dovrà essere assoggettata a verifica secondo le<br />

procedure stabilite dalla legislazione urbanistica regionale vigente.<br />

Pertanto, l’attività programmatoria, pianificatoria e progettuale del <strong>Comune</strong> si adeguerà<br />

alle <strong>di</strong>sposizioni per l’attuazione delle finalità del Piano in termini <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi, <strong>di</strong>rettive,<br />

prescrizioni.<br />

Per in<strong>di</strong>rizzi, si intendono le <strong>di</strong>sposizioni volte a fissare requisiti per la pre<strong>di</strong>sposizione<br />

dei Piani Attuativi Unitari <strong>di</strong> cui all’art. 24 della LR 19/2002, nonché dei Comparti<br />

e<strong>di</strong>ficatori (art. 31), degli Strumenti <strong>di</strong> pianificazione negoziata (art. 32), dei Programmi<br />

integrati <strong>di</strong> intervento (art. 33) e dei Programmi <strong>di</strong> recupero urbano (art. 34), anche in<br />

coerenza con gli obiettivi e le strategie in<strong>di</strong>viduate dal PTCP.<br />

Per <strong>di</strong>rettive, si intendono le <strong>di</strong>sposizioni che devono essere osservate nella<br />

elaborazione dei progetti <strong>di</strong> carattere urbanistico, infrastrutturale ed e<strong>di</strong>lizio, in<br />

complementarietà alla <strong>di</strong>sposizioni contenute nel Regolamento E<strong>di</strong>lizio ed Urbanistico.<br />

Per prescrizioni, si intendono le <strong>di</strong>sposizioni del PSC che incidono esplicitamente e<br />

<strong>di</strong>rettamente sul regime giuri<strong>di</strong>co beni <strong>di</strong>sciplinati, regolando gli usi ammissibili e le<br />

trasformazioni consentite. Le prescrizioni devono trovare piena e imme<strong>di</strong>ata osservanza<br />

ed attuazione da parte <strong>di</strong> tutti i soggetti pubblici e privati, secondo le modalità previste<br />

67


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

dal Piano e prevalgono sulle <strong>di</strong>sposizioni incompatibili contenute nel vigente strumento<br />

urbanistico.<br />

Alle norme <strong>di</strong> Piano si applicheranno, dalla data <strong>di</strong> adozione del Piano stesso, le misure<br />

<strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> cui all’art. 60 della LR 19/2002.<br />

Le prescrizioni <strong>di</strong> Piano in or<strong>di</strong>ne alla localizzazione <strong>di</strong> infrastrutture e servizi troveranno<br />

piena e imme<strong>di</strong>ata applicazione nei confronti <strong>di</strong> tutti i soggetti pubblici e privati e<br />

mo<strong>di</strong>ficheranno le <strong>di</strong>sposizione contrastanti del PRG vigente. Similmente le prescrizioni<br />

in or<strong>di</strong>ne alla tutela dell’integrità paesaggistica e ambientale del territorio.<br />

Nella stesura finale del lavoro, le Norme saranno organizzate per Parti, Capi e Articoli al<br />

fine <strong>di</strong> agevolare la lettura incrociata tra Tavole <strong>di</strong> Piano e Normativa.<br />

L’articolato che segue, redatto in forma preliminare, anticipa i “risvolti” normativi <strong>di</strong><br />

carattere strutturale derivanti dalle implicazioni legate alle scelte <strong>di</strong> Piano Strutturale che<br />

si riproporranno nella sua gestione.<br />

In questa fase, tale articolato si riporta in forma <strong>di</strong> documento “aperto” assumendo,<br />

pertanto, valore in<strong>di</strong>cativo.<br />

PARTE I<br />

IL SISTEMA DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE<br />

CAPO I - DEFINIZIONI , ARTICOLAZIONI, ELEMENTI COSTITUTIVI<br />

Art. 1 – Funzioni e obiettivi della pianificazione comunale<br />

Art. 2 – Quadro Conoscitivo (QC)<br />

Art. 3 – Piano Strutturale Comunale (PSC)<br />

Art. 4 – Regolamento E<strong>di</strong>lizio ed Urbanistico (REU)<br />

Art. 5 – Piano Operativo Temporale (POT)<br />

Art. 6 – Piani Attuativi Unitari (PAU)<br />

Art. 7 – Comparto e<strong>di</strong>ficatorio<br />

Art. 8 – Strumenti <strong>di</strong> pianificazione negoziata<br />

CAPO II – CONTENUTI TECNICI E PROCEDURE DI APPROVAZIONE<br />

Art. 9 – Piano Strutturale Comunale (PSC)<br />

Art. 10 – Regolamento E<strong>di</strong>lizio ed Urbanistico (REU)<br />

Art. 11 – Procedure <strong>di</strong> approvazione del PSC e del REU<br />

Art. 12 – Contenuti e competenza del Piano Operativo Temporale (POT)<br />

Art. 13 – Procedure <strong>di</strong> approvazione del POT<br />

Art. 14 – Ambiti Territoriali Unitari (ATU)<br />

Art. 15 – Classificazione degli ATU<br />

Art. 16 – Aree soggette alla formazione <strong>di</strong> un PAU<br />

Art. 17 – Procedure <strong>di</strong> approvazione dei PAU<br />

PARTE II<br />

TUTELA DEL SISTEMA AMBIENTALE<br />

CAPO III – OBIETTIVI<br />

Art. 18 – Obiettivi della tutela ambientale<br />

Art. 19 – Zone <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> ricostituzione ambientale<br />

Art. 20 – Valorizzazione e recupero <strong>di</strong> corridoi fluviali<br />

Art. 21 – Perimetri <strong>di</strong> tutela dei caratteri ambientali<br />

68


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Art. 22 – Attività a rischio <strong>di</strong> incidenti rilevanti<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

CAPO IV - DISPOSIZIONI<br />

Art. 23 – Distanza <strong>di</strong> rispetto dagli elettrodotti<br />

Art. 24 – Ambiti <strong>di</strong> protezione delle captazioni acquedottistiche<br />

Art. 25 – Disciplina nei perimetri <strong>di</strong> tutela assoluta (PA)<br />

Art. 26 – Disciplina all’interno dei perimetri <strong>di</strong> protezione primaria (PA1)<br />

Art. 27 – Disciplina all’interno dei perimetri <strong>di</strong> protezione secondaria o allargata (PA2)<br />

PARTE III<br />

I SISTEMI DELLE INFRASTRUTTURE E DEGLI INSEDIAMENTI<br />

CAPO V – INFRASTRUTTURE E MOBILITA’<br />

Art. 28 – Le aree per le infrastrutture stradali<br />

Art. 29 – Disciplina delle aree per la viabilità<br />

Art. 30 – Classificazione e funzione della rete stradale<br />

Art. 31 – Prescrizioni qualitative<br />

Art. 32 – Distanze minime dalle vie <strong>di</strong> comunicazione<br />

CAPO VI – IMPIANTI TECNOLOGICI E SERVIZI CIMITERIALI<br />

Art. 33 – Impianti <strong>di</strong> depurazione<br />

Art. 34 – Impianto <strong>di</strong> smaltimento RSU<br />

Art. 35 – Aree cimiteriali<br />

CAPO VII – L’INSEDIAMENTO STORICO<br />

Art. 36 – Definizione <strong>di</strong> Centro Storico<br />

Art. 37 – Definizione del Borgo Antico<br />

Art. 38 – Aree <strong>di</strong> conservazione e<strong>di</strong>lizia e ambientale<br />

CAPO VIII – L’INSEDIAMENTO MODERNO<br />

Art. 39 – Tessuti e<strong>di</strong>lizi compatti<br />

Art. 40 – Tessuti e<strong>di</strong>lizi da completare<br />

Art. 41 – Nuclei e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> conservazione<br />

Art. 42 – Zone <strong>di</strong> completamento e <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica<br />

CAPO IX – L’INSEDIAMENTO RECENTE<br />

Art. 43 – Zone <strong>di</strong> completamento compensativo<br />

PARTE IV<br />

PIANO STRUTTURALE – REGIMI D’USO E DI INTERVENTO<br />

CAPO X – LE DOTAZIONI TERRITORIALI<br />

Art. 44 – Regimi d’uso e d’intervento del PSC<br />

Art. 45 – Destinazioni d’uso delle unità e<strong>di</strong>lizie<br />

Art. 46 – Destinazione funzionale delle superfici ine<strong>di</strong>ficate<br />

Art. 47 – Sistema delle dotazioni territoriali<br />

Art. 48 – Infrastrutture per l’urbanizzazione degli inse<strong>di</strong>amenti<br />

Art. 49 – Attrezzature e spazi collettivi<br />

Art. 50 – Dimensionamento delle attrezzature e spazi collettivi<br />

69


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

CAPO XI – AMBITI DI INTERVENTO<br />

Art. 51 – Ambiti or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> trasformazione del territorio urbanizzato<br />

Art. 52 – Ambiti or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong> trasformazione del territorio agricolo e forestale<br />

Art. 53 – Ambiti strategici <strong>di</strong> trasformazione<br />

Art. 54 – Sistema relazione e dell’accessibilità<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

CAPO XII – AMBITI TERRITORIALI UNITARI (ATU) E ZONE ELEMANTARI<br />

COMPRESE (ZTO)<br />

Art. 55 – Modalità <strong>di</strong> applicazione della <strong>di</strong>sciplina degli ambiti<br />

Art. 56 – Ambiti e Zone Territoriali Omogenee<br />

Art. 57 – Monetizzazione<br />

Art. 58 – Modalità perequative <strong>di</strong> attuazione<br />

Art. 59 – Determinazione della quantità <strong>di</strong> aree da cedersi gratuitamente<br />

Art. 60 – Destinazioni d’uso ammesse nelle ZTO<br />

PARTE V<br />

PIANO STRUTTURALE – ASSETTO DEL TERRITORIO<br />

CAPO XIII - TERRITORIO URBANIZZATO (TU)<br />

Art. 61 – Ambito della conservazione e del recupero urbano<br />

Art. 62 – Ambiti della qualificazione e<strong>di</strong>lizia ed urbanistica<br />

Art. 63 – Ambiti della ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia ed urbanistica<br />

Art. 64 – Area produttiva<br />

Art. 65 – Valore delle perimetrazioni <strong>di</strong> TU<br />

CAPO XIV - TERRITORIO URBANIZZABILE (TUR)<br />

Art. 66 – Attrezzature e servizi <strong>di</strong> progetto<br />

Art. 67 – Aree residenziali <strong>di</strong> nuova espansione<br />

Art. 68 – Aree turistico-residenziali <strong>di</strong> nuova espansione<br />

Art. 69 – Aree produttive <strong>di</strong> nuova espansione<br />

CAPO XV - TERRITORIO AGRICOLO E FORESTALE (TAF)<br />

Art. 70 – Definizione e sud<strong>di</strong>visione del territorio aperto<br />

Art. 71 – Aree a funzione agricola non esclusiva<br />

Art. 72 – Aree agricole periurbane<br />

Art. 73 –Aree forestali e naturaliformi<br />

Art. 74 – Aree <strong>di</strong> limitato valore agricolo<br />

Art. 75 – Annessi agricoli e poderi<br />

70


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

7.2 Le <strong>di</strong>sposizioni del Regolamento E<strong>di</strong>lizio ed Urbanistico<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Le finalità ed il ruolo del Regolamento E<strong>di</strong>lizio ed Urbanistico sono efficacemente<br />

sintetizzate nell’art. 21 della LR 19/2002.<br />

Ha carattere “regolamentare” ( 50 ) e detta le <strong>di</strong>sposizioni sulle porzioni <strong>di</strong> territorio dove<br />

si può intervenire in forma <strong>di</strong>retta (aree urbane già urbanizzate) e su quelle (ambiti<br />

specializzati), in<strong>di</strong>viduate dal PSC, dove sono necessarie successive fasi <strong>di</strong><br />

pianificazione. Definisce, inoltre, i parametri e gli standard e<strong>di</strong>lizi ed urbanistici, <strong>di</strong><br />

carattere igienico – sanitario nonché le procedure amministrative per la realizzazione<br />

degli interventi. E’ strumento annesso e, quin<strong>di</strong>, integrato e complementare al PSC ed<br />

in conformità con questo, oltre a <strong>di</strong>sciplinare le trasformazioni e gli interventi ammissibili<br />

sul territorio, stabilisce in particolare:<br />

le modalità d’intervento negli ambiti specializzati definiti dal Piano;<br />

i parametri e<strong>di</strong>lizi ed urbanistici ed i criteri per il loro calcolo;<br />

le norme igienico-sanitarie e uelle sulla sicurezza degli impianti;<br />

le norme per il risparmio energetico e quelle per l’eliminazione delle barriere<br />

architettoniche;<br />

le modalità <strong>di</strong> gestione tecnico-amministrativa degli interventi e<strong>di</strong>lizi anche ai fini<br />

dell’applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni sulla semplificazione dei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong><br />

rilascio dei Permessi <strong>di</strong> Costruire <strong>di</strong> cui alla legge 21 novembre 2001, n. 443;<br />

ogni altra forma o <strong>di</strong>sposizione finalizzata alla corretta gestione del PSC, ivi<br />

comprese quelle riguardanti il perseguimento degli obiettivi perequativi e/o<br />

compensativi.<br />

Il REU, quin<strong>di</strong>, ha in primo luogo la funzione <strong>di</strong> fissare le norme relative a quelle<br />

porzioni <strong>di</strong> territorio nelle quali, secondo le in<strong>di</strong>cazioni provenienti dal PSC è possibile<br />

l’e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong>retta, in considerazione dello stato <strong>di</strong> fatto in cui si trovano i fabbricati<br />

da ristrutturare o le aree e<strong>di</strong>ficabili; in tal caso, in fase <strong>di</strong> stesura finale, il REU in<strong>di</strong>cherà<br />

i parametri e<strong>di</strong>lizi ed urbanistici (in<strong>di</strong>ce fon<strong>di</strong>ario, rapporto <strong>di</strong> copertura) o <strong>di</strong> carattere<br />

igienico sanitario e tecnico costruttivo.<br />

Inoltre, per gli ambiti inse<strong>di</strong>ativi previsti dal PSC da sottoporre a successiva<br />

pianificazione attuativa, detterà a quest’ultima le norme cui attenersi per quanto attiene<br />

la capacità inse<strong>di</strong>ativa complessiva, le destinazioni d’uso ammissibili e compatibili e<br />

l’eventuale ripartizione percentuale fra le stesse.<br />

In relazione a tali funzioni e finalità, l’analisi conoscitiva de territorio <strong>di</strong> <strong>Casignana</strong><br />

conduce alla proposizione dell’articolato che segue, redatto in forma preliminare, il<br />

quale anticipa i riferimenti <strong>di</strong> carattere regolamentare <strong>di</strong> tutte le implicazioni <strong>di</strong> natura<br />

e<strong>di</strong>lizia ed urbanistica che si ripropongono nella gestione del Piano. In questa fase le<br />

<strong>di</strong>sposizioni regolamentari del REU si riportano in forma <strong>di</strong> documento “aperto”<br />

assumendo, pertanto, valore in<strong>di</strong>cativo.<br />

( 50 ) Il REU, nella nuova <strong>di</strong>sciplina urbanistica regionale, assomma al suo interno quelli che erano gli<br />

aspetti normativi e tecnici precedentemente contenuti nel Regolamento e<strong>di</strong>lizio e in parte nelle Norme<br />

tecniche <strong>di</strong> attuazione allegate al PRG.<br />

71


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

TITOLO PRIMO<br />

DISPOSIZIONI GENERALI<br />

Capitolo I – ELABORATI<br />

Art. 1 – Documenti elaborati costituenti il PSC e l’annesso REU<br />

Capitolo II – NORME PRELIMINARI<br />

Art. 2 – Finalità e contenuti<br />

Art. 3 – Vali<strong>di</strong>tà ed efficacia<br />

Art. 4 – Adeguamento della normativa urbanistico-e<strong>di</strong>lizia<br />

Art. 5 – Oneri concessori<br />

Art. 6 – Poteri <strong>di</strong> deroga<br />

Art. 7 – Misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a<br />

Capitolo III – REGOLE E DEFINIZIONI DI BASE<br />

Art. 8 – Lettura delle Norme e delle simbologie grafiche<br />

Art. 9 – Destinazioni d’uso<br />

Art. 10 – Interventi e<strong>di</strong>lizi<br />

Art. 11 – Parametri e<strong>di</strong>lizi ed urbanistici<br />

Art. 12 – Opere <strong>di</strong> urbanizzazione<br />

Art. 13 – Disciplina degli interventi per la sistemazione a verde<br />

Art. 14 – Norme <strong>di</strong> carattere e<strong>di</strong>lizio<br />

Art. 15 – Distanze<br />

Art. 16 – Parcheggi<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

TITOLO SECONDO<br />

TUTELA E USO DEL TERRITORIO - INTERVENTI AMMISSIBILI<br />

Capitolo I – Territorio Urbanizzato (TU)<br />

Art. 17 – Ambito della conservazione e del recupero urbano<br />

Art. 18 – Ambito della qualificazione e<strong>di</strong>lizia<br />

Art. 19 – Ambito della ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia ed urbanistica<br />

Art. 20 – Aree produttive<br />

Art. 21 – Attrezzature e servizi pubblici locali<br />

Art. 22 – Attrezzature e servizi pubblici generali<br />

Capitolo II – Il Territorio Urbanizzabile (TUR)<br />

Art. 23 – Aree residenziali <strong>di</strong> espansione già previste dal PRG<br />

Art. 24 – Aree residenziali <strong>di</strong> nuova espansione previste dal PSC<br />

Art. 25 – Aree turistico-residenziali <strong>di</strong> espansione previste dal PRG<br />

Art. 26 – Attrezzature e servizi pubblici locali già dal PRG<br />

Art. 27 – Attrezzature e servizi pubblici generali previsti dal PSC<br />

Art. 28 – Aree produttive già previste dal PRG<br />

Art. 29 – Aree produttive previste dal PSC<br />

Capitolo III – Il Territorio Agricolo-Forestale (TAF)<br />

Art. 30 – Definizione e caratteri generali del sistema agricolo<br />

Art. 31 – Destinazioni d'uso in zona agricola<br />

72


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Art. 32 – Interventi strutturali per la promozione del territorio<br />

Art. 33 – Aree con vincolo archeologico<br />

Art. 34 – Aree boscate o da rimboschire<br />

Art. 35 – Aree con caratteri <strong>di</strong> forre e calanchi<br />

Art. 36 – Aree <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a del centro storico e del centro capoluogo<br />

Art. 37 – Parco archeologico <strong>di</strong> Palazzi (Area Strategica)<br />

Art. 38 – Percorso naturalistico <strong>di</strong> collegamento al “Sentiero Italia”<br />

Art. 39 – Parcheggi strategici<br />

Art. 40 – Aree da riqualificare<br />

Art. 41 – Vincolo <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ficabilità<br />

Capitolo IV – Il Territorio Naturale da Tutelare (TNT)<br />

Art. 42 – Norme generali per il sistema ambientale - Acqua<br />

Art. 43 – Norme generali per il sistema ambientale - Aria<br />

Art. 44 – Norme generali per il sistema ambientale – Suolo e sottosuolo<br />

Art. 45 – Ecosistemi della fauna e flora<br />

Art. 46 – Percorsi naturalistici<br />

Art. 47 – Relazione tra trasformazioni urbanistiche e ambientali<br />

Capitolo V – GLI AMBITI TERRITORIALI UNITARI (ATU)<br />

Art. 48 – Caratteri e funzioni<br />

Art. 49 – Classificazione<br />

TITOLO TERZO<br />

ATTREZZATURE E SERVIZI PER LE AREE RESIDENZIALI<br />

Capitolo I – STANDARDS URBANISTICI<br />

Art. 50 – La <strong>di</strong>mensione quantitativa<br />

Art. 51 – La <strong>di</strong>mensione qualitativa<br />

Art. 52 – Modalità <strong>di</strong> attuazione<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Capitolo II – INFRASTRUTTURE, ATTREZZATURE, IMPIANTI E SERVIZI<br />

Art. 53 – Mobilità sostenibile ed accessibilità<br />

Art. 54 – Infrastrutture per la viabilità<br />

Art. 55 – Fasce <strong>di</strong> rispetto stradale<br />

Art. 56 – Viabilità pedonale per il Centro storico<br />

Art. 57 – Attrezzature urbane e servizi pubblici<br />

Art. 58 – Attrezzature tecnologiche, servizi e attività <strong>di</strong> interesse pubblico<br />

Art. 59 – Impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione carburante<br />

Art. 60 – Depuratori e relative aree <strong>di</strong> rispetto<br />

Art. 61 – Aree cimiteriali e relativi vincoli <strong>di</strong> rispetto<br />

Art. 62 – La <strong>di</strong>scarica RSU<br />

Capitolo I – DISCIPLINA DEGLI ATTI<br />

Art. 63 – Contenuti e finalità<br />

TITOLO QUARTO<br />

DISCIPLINA DELL’ATTIVITA’ EDILIZIA<br />

73


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Art. 64 – Tipologia degli atti<br />

Art. 65 – Trasformazioni urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie soggette a Permesso <strong>di</strong> Costruire<br />

Art. 66 – Opere ed interventi sottoposti a Denuncia <strong>di</strong> Inizio Attività<br />

Art. 67 – Attività e<strong>di</strong>lizia libera<br />

Art. 68 – Regolamento e<strong>di</strong>lizio comunale<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Capitolo II – CRITERI E PROCEDURE PER LA PIANIFICAZIONE ATTUATIVA<br />

Art. 69 – Piani Attuativi Unitari<br />

Art. 70 – Strumenti <strong>di</strong> pianificazione negoziata<br />

Capitolo III – CRITERI E NORME PER LA COMPENSAZIONE URBABISTICA<br />

Art. 71 – Compensazione e premialità<br />

Art. 72 – Comparti e<strong>di</strong>ficatori e forme <strong>di</strong> perequative<br />

Capitolo IV – DISCIPLINA DEI PROCEDIMENTI<br />

Art. 73 – Disposizioni generali<br />

Art. 74 – Procedure per il rilascio del Permesso <strong>di</strong> Costruire<br />

Art. 75 – Procedura per la Denuncia <strong>di</strong> Inizio dell’Attività<br />

Art. 76 – Commissione e<strong>di</strong>lizia<br />

Art. 77 – Ultimazione dei lavori. Certificato <strong>di</strong> conformità. Certificato <strong>di</strong> abitabilità o agibilità.<br />

Inizio <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> attività produttive<br />

TITOLO QUINTO<br />

NORME EDILIZIE PRESTAZIONALI<br />

Capitolo 1 – NORME GENERALI DI CARATTERE EDILIZIO<br />

Art. 78 – Interventi <strong>di</strong> miglioramento tecnologico degli e<strong>di</strong>fici<br />

Art. 79 – Recupero sottotetti ai fini abitativi<br />

Art. 80 – Utilizzo ai fini commerciali <strong>di</strong> locali seminterrati ed interrati<br />

Art. 81 – Onerosità degli interventi <strong>di</strong> recupero e riutilizzazione locali<br />

Art. 82 – Soluzione architettonica delle facciate<br />

Capitolo II – CARATTERISTICHE DEI LOCALI:<br />

L’ABITABILITA’ O L’AGIBILITA’<br />

Art. 83 – Classificazione dei locali<br />

Art. 84 – Caratteristiche dei locali<br />

Art. 85 – Classificazione dei piani<br />

Art. 86 – Soffitti inclinati e soppalchi<br />

Art. 87 – Piani seminterrati<br />

Art. 88 – Piani interrati<br />

Art. 89 – Sottotetti<br />

Art. 90 – Locali integrativi per la residenza<br />

Capitolo III – NORME COSTRUTTIVE PER LA SICUREZZA ANTISISMICA<br />

Art. 91 – Concetto <strong>di</strong> rischio sismico<br />

Art. 92 – Affidabilità delle strutture e<strong>di</strong>lizie<br />

Art. 93 – Criteri generali <strong>di</strong> progettazione<br />

Art. 94 – Interventi sulle costruzioni esistenti<br />

74


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Capitolo IV – NORME ECOLOGICHE E DI RISPARMIO ENERGETICO<br />

Art. 95 – Vali<strong>di</strong>tà delle norme ecologiche<br />

Art. 96 – Riduzione dei consumi energetici e dei livelli <strong>di</strong> inquinamento<br />

Art. 97 – Impianti <strong>di</strong> illuminazione e impianti idrici<br />

Capitolo V – ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE<br />

Art. 98 – Disposizioni generali<br />

Art. 99 – Percorsi pedonali<br />

Art. 100 – Parcheggi pubblici e/o pertinenziali delle costruzioni e posti macchina<br />

Art. 101 – Accessi<br />

Art. 102 – Piattaforma <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione<br />

Art. 103 – Scale<br />

Art. 104 – Rampe<br />

Art. 105 – Ascensori<br />

Art. 106 – Corridoi e passaggi<br />

Art. 107 – Porte<br />

Art. 108 – Pavimenti<br />

Art. 109 – Locali igienici<br />

Art. 110 – Apparecchi elettrici <strong>di</strong> comunicazione e segnalazione<br />

Art. 111 – Sale e luoghi per riunione e spettacoli<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

Capitolo VI – NORME IGIENICO-SANITARIE E DI SICUREZZA DEGLI IMPIANTI<br />

Art. 112 – Prescrizioni igienico-e<strong>di</strong>lizie<br />

Art. 113 – Classificazione delle acque e modalità <strong>di</strong> scarico<br />

Art. 114 – Prescrizioni sugli impianti<br />

TITOLO SESTO<br />

PRESCRIZIONI DI CARATTERE GEOMORFOLOGICO<br />

Capitolo I – PRESCRIZIONI GEOMORFOLOGICHE<br />

Art. 115 – Disposizioni generali<br />

Art. 116 – Prescrizioni per l’e<strong>di</strong>ficabilità<br />

Art. 117 – Fasce <strong>di</strong> arretramento dai cigli morfologici<br />

Art. 118 – Costruzioni preesistenti – Norme <strong>di</strong> compatibilità<br />

Capitolo II – AREE VINCOLATE P.A.I. (Piano per l’Assetto Idrogeologico)<br />

Art. 119 – Disposizioni generali<br />

Art. 120 – Rischio idrogeologico (art. 8 NdA PAI)<br />

Art. 121 – Aree pericolose (art. 9 NdA PAI)<br />

Art. 122 – Aree a rischio e/o pericolo <strong>di</strong> frana (art. 10 NdA PAI)<br />

Art. 123 – Aree a rischio R4 e aree in frana ad esse associate (art. 16 NdA PAI)<br />

Art. 124 – Aree a rischio R3 e aree in frana ad esse associate (art. 17 NdA PAI)<br />

Art. 125 – Aree a rischio R2, R1 e aree in frana ad esse associate (art. 18 NdA PAI)<br />

Art. 126 – Verifica locale delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pericolo <strong>di</strong> frana (art. 20 NdA PAI)<br />

Art. 127 – Aree a rischio d’inondazione R4 (art. 21 NdA PAI)<br />

Art. 128 – Aree d’attenzione per pericolo d’inondazione (art.24 NdA PAI)<br />

75


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

TITOLO SETTIMO<br />

NORME TRANSITORIE E FINALI<br />

Capitolo I – NORME TRANSITORIE<br />

Art. 129 – Vali<strong>di</strong>tà delle norme precedenti<br />

Art. 130 – Progetti presentati prima dell’adozione del PSC/REU<br />

Art. 131 – Norma transitoria sul vincolo cimiteriale<br />

Art. 132 – Regime transitorio per gli e<strong>di</strong>fici abusivi<br />

Capitolo II – NORME FINALI<br />

Art. 133 – Norme finali<br />

Art. 134 – Possibili ampliamenti <strong>di</strong> lotti e<strong>di</strong>ficatori<br />

Art. 135 – Norme sugli esercizi commerciali<br />

Art. 136 – Chioschi e manufatti similari su aree pubbliche<br />

Art. 137 – Adempimenti per le zone vincolate e <strong>di</strong> rispetto<br />

Art. 138 – Valutazione ambientale e sostenibilità e<strong>di</strong>lizia<br />

Art. 139 – Aree sottoposte a vincolo <strong>di</strong> tutela idrogeologica<br />

Art. 140 – Procedura <strong>di</strong> approvazione del Regolamento E<strong>di</strong>lizio<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

76


COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

ALLEGATI:<br />

Dinamiche demografiche e socio-economiche<br />

Il Piano Regolatore Generale vigente<br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

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COMUNE DI CASIGNANA<br />

Reggio Calabria<br />

Piano Strutturale Comunale<br />

<strong>RELAZIONE</strong> <strong>PRELIMINARE</strong><br />

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