ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini

Villa Ruffi
(distrutta dagli eventi bellici),
sede del convegno
dei mazziniani e
Innocenzo Martinini.
Al centro. L’Arco d’Augusto.
Sotto. Il Kursaal e la
Capanna Svizzera.
e subito abortì.
Il giorno successivo 3 agosto
gli arrestati furono trasferiti
sotto scorta da Covignano alla
stazione, sorvegliata da un
grosso reparto di truppa di
linea, e trasportati nel carcere
di Spoleto. Durante la notte il
Fortis, uno dei convenuti,
redasse una protesta, ritoccata
da Saffi, e per mezzo del Ruffi
riuscì a farla giungere alla
stampa. Il periodico locale “Il
Nettuno” lo pubblicò nel supplemento
n. 66 del 3 agosto in
edizione straordinaria, ma fu
immediatamente sequestrato.
La faccenda passò nella quasi
totale indifferenza della popolazione
riminese, indaffarata
nella gestione della stagione
estiva, isolando completamente
quelli che tentarono, come
sempre succede in questi casi,
di dare una svolta drammatica
agli eventi. Anche in sede
nazionale la vicenda ebbe
scarso rilievo e solo chi aveva
interessi particolari continuò a
seguirla. Maggiore attenzione
invece fu riservata agli avveni-
«La scelta
di Rimini
a sede
del convegno
era stata originata
dalla particolare
condizione
della città,
già allora rinomata
stazione balneare,
poiché si stimò
fosse più facile...
TRA CRONACA E STORIA
«Scopo dichiarato della riunione di Villa Ruffi
era decidere dell’opportunità
o meno di partecipare alle elezioni politiche
previste per l’autunno…
Dopo qualche mese gli arrestati
furono processati e assolti
perché non fu possibile provare l’accusa,
in quanto il troppo tempestivo intervento
dei carabinieri non consentì
l’inizio della discussione»
menti di Villa Ruffi da parte
della stampa estera, anche se
spesso con intenti irrisori,
come il Precorseur di Ginevra
che definì la faccenda “storie
da repubblicani”.
Nei giorni successivi, nel tentativo
di trovare prove che giustificassero
gli arresti, furono
perquisite senza alcun risultato,
le sedi repubblicane, chiuse
poi d’autorità.
Dopo qualche mese gli arrestati
furono processati e assolti
perché non fu possibile provare
l’accusa, in quanto il
troppo tempestivo intervento
dei carabinieri non consentì
l’inizio della discussione. Il
verbale che i convenuti stavano
redigendo elencava solo i
nomi dei presenti.
L’assoluzione, contrariamente
all’arresto, sollevò un putiferio
in ogni settore dell’opinione
pubblica in favore degli
arrestati, anche in quelli che
avevano premuto in favore
della linea dura da adottare nei
confronti dei “sovversivi”.
Le elezioni tenutesi l’8 ed il 15
novembre successivi videro
l’affermazione dei repubblicani
sull’onda dell’emozione
suscitata dalla loro vicenda,
affermazione che fu più il frutto
dell’azione maldestra del
governo, volta a contrastare le
opposizioni, che dell’impegno
dalle stesse profuso per ottenere
quel risultato.
...raggruppare
alla chetichella
i convenuti,
dato che
la presenza
di molte persone
per i bagni di mare
avrebbe reso
più difficile
il controllo
da parte
della polizia»
SETTEMBRE-OTTOBRE 2011 /ARIMINVM .13