10.04.2013 Views

ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini

ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini

ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

SOMMARIO<br />

IN COPERTINA<br />

“I colori di fine dell’estate”<br />

di Federico Compatangelo<br />

TRA CRONACA E STORIA<br />

I nostri eroi / Respicio Olmeda<br />

<strong>Rimini</strong> nel Regno d’Italia / Quelli di Villa<br />

Ruffi<br />

Anni Venti / Le nozze Cherici-Duprè<br />

Novecento Riccionese / La “bagnatura”<br />

del 1922<br />

6-17<br />

STORIA DELL’ARCHITETTURA<br />

I colori della città<br />

Il Fortino sul Porto di <strong>Rimini</strong><br />

18-23<br />

ARTE<br />

Giovan Francesco Nagli detto il Centino<br />

Luca Giovagnoli / Mostra alla Galleria<br />

Bijar<br />

24-26<br />

IN MEMORIAM<br />

Mario Magnani<br />

31<br />

AMARCORD<br />

Don Oreste Benzi e i ragazzi del 49<br />

Ettore Parmeggiani<br />

Lelo<br />

32-35<br />

OSSERVATORIO<br />

La recessione economica in città<br />

36-37<br />

MUSICA<br />

Deny Mina / Percussionista<br />

38-39<br />

LIBRI<br />

Il Bargellato di <strong>Rimini</strong>.<br />

Ville e altri edifici storici<br />

di Covignano e dintorni<br />

Silvio Lombardini 1866-1935.<br />

Un uomo perbene tra Santarcangelo,<br />

Forlì e Riccione<br />

41-43<br />

POETICA<br />

In ricordo di Stefano Tomaselli<br />

44<br />

DIALETTALE<br />

Compagnie e personaggi della ribalta<br />

riminese<br />

Quei d’la Rivabela<br />

44<br />

BLOC-NOTES<br />

Amici per la penna<br />

48-51<br />

<strong>ARIMINUM</strong><br />

52<br />

EDITORIALE<br />

Fuori onda<br />

PER SENTIRCI RIMINESI<br />

Non molto tempo fa dedicai un Fuori onda ai 150 anni di Unità d’Italia<br />

(“Ariminum”, marzo/aprile 2011) e con una certa dose di enfasi lanciai una proposta<br />

«per sentirci italiani»; oggi, sulla scia di quella provocazione, ne suggerisco un’altra<br />

«per sentirci riminesi».<br />

Entro in argomento. Nell’atrio di Palazzo Garampi, sede del Municipio, alla<br />

sinistra dello scalone di accesso ai quartieri alti della politica (dove vengono azionate<br />

le leve del potere), c’è una grande lastra di marmo con incisi i nomi dei sindaci di<br />

<strong>Rimini</strong> dalla Liberazione ad oggi. Quei nomi, con le date di inizio e fine mandato amministrativo,<br />

scandiscono la mia storia di cittadino e di riminese. Nel 1944, tanto per capire,<br />

quando ad Arturo Clari furono consegnate le chiavi della città, avevo appena due<br />

anni; attualmente, con Andrea Gnassi, ne ho 69. Ogni sindaco di quell’elenco coincide<br />

con una tappa della mia vita e quando attraverso quel luogo la memoria, come per<br />

incanto, si avventura nel passato.<br />

Già, la memoria. Sull’epigrafe è scolpita quella della mia generazione; manca<br />

l’altra, della città, ovvero i nomi dei sindaci che avviarono l’industria del forestiero; che<br />

incrementarono l’urbanizzazione della marina; che inventarono sulle dune una deliziosa<br />

città giardino intersecata da una superba rete stradale che, ancor oggi, a distanza di<br />

anni e seppure con estrema sofferenza, regge il peso traffico. Mancano, insomma, quelli<br />

che dettero ai cittadini l’orgoglio di appartenere alla Spiaggia più bella del mondo.<br />

Una lacuna assurda, che solleva un turbinio di pensieri. E di rabbia. Sì, di rabbia, perché<br />

ci riporta alle piccinerie dell’immediato dopoguerra, quando si pretese di fare tabula<br />

rasa del passato e di iniziare il conto dei giorni con l’arrivo degli Alleati, togliendo<br />

l’onore e la dignità del ricordo a uomini che contribuirono a far grande questa splendida<br />

porzione di litorale.<br />

Sulla spinta di queste malinconie, da vecchio, irriducibile sognatore, mi rivolgo<br />

a lei, Andrea Gnassi, che tutte le mattine varca la soglia di Palazzo Garampi: faccia un<br />

gesto di rottura con certi obsoleti schemi di pensiero che continuano a tenere desto il<br />

rancore delle macerie. Lei, sindaco, è giovane, non ha niente da spartire con le ossessioni<br />

del passato: «più un uomo è intelligente – affermava Paul Valéry – meno appartiene<br />

al suo partito». Inserisca in quella parete vuota, di fronte all’iscrizione dei sindaci,<br />

un altro marmo con i nominativi dei loro predecessori, dalla costituzione del Comune<br />

di <strong>Rimini</strong> alla sciagurata Seconda guerra mondiale. Lo faccia, le assicuro che il gesto,<br />

in linea con i 150 anni di storia unitaria, sarebbe un ottimo segnale … «per sentirci<br />

riminesi».<br />

M. M.<br />

I personaggi di Giuma<br />

MASSIMO PULINI<br />

Fare o non fare? E se fare … che fare? I dubbi amletici dell’Assessore alla cultura del<br />

Comune di <strong>Rimini</strong>, il cesenate Massimo Pulini.<br />

SETTEMBRE-OTTOBRE 2011 /ARIMINVM . 5

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!