ARIMINUM sett/ottobre - Rotary Club Rimini
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SOMMARIO<br />
IN COPERTINA<br />
“I colori di fine dell’estate”<br />
di Federico Compatangelo<br />
TRA CRONACA E STORIA<br />
I nostri eroi / Respicio Olmeda<br />
<strong>Rimini</strong> nel Regno d’Italia / Quelli di Villa<br />
Ruffi<br />
Anni Venti / Le nozze Cherici-Duprè<br />
Novecento Riccionese / La “bagnatura”<br />
del 1922<br />
6-17<br />
STORIA DELL’ARCHITETTURA<br />
I colori della città<br />
Il Fortino sul Porto di <strong>Rimini</strong><br />
18-23<br />
ARTE<br />
Giovan Francesco Nagli detto il Centino<br />
Luca Giovagnoli / Mostra alla Galleria<br />
Bijar<br />
24-26<br />
IN MEMORIAM<br />
Mario Magnani<br />
31<br />
AMARCORD<br />
Don Oreste Benzi e i ragazzi del 49<br />
Ettore Parmeggiani<br />
Lelo<br />
32-35<br />
OSSERVATORIO<br />
La recessione economica in città<br />
36-37<br />
MUSICA<br />
Deny Mina / Percussionista<br />
38-39<br />
LIBRI<br />
Il Bargellato di <strong>Rimini</strong>.<br />
Ville e altri edifici storici<br />
di Covignano e dintorni<br />
Silvio Lombardini 1866-1935.<br />
Un uomo perbene tra Santarcangelo,<br />
Forlì e Riccione<br />
41-43<br />
POETICA<br />
In ricordo di Stefano Tomaselli<br />
44<br />
DIALETTALE<br />
Compagnie e personaggi della ribalta<br />
riminese<br />
Quei d’la Rivabela<br />
44<br />
BLOC-NOTES<br />
Amici per la penna<br />
48-51<br />
<strong>ARIMINUM</strong><br />
52<br />
EDITORIALE<br />
Fuori onda<br />
PER SENTIRCI RIMINESI<br />
Non molto tempo fa dedicai un Fuori onda ai 150 anni di Unità d’Italia<br />
(“Ariminum”, marzo/aprile 2011) e con una certa dose di enfasi lanciai una proposta<br />
«per sentirci italiani»; oggi, sulla scia di quella provocazione, ne suggerisco un’altra<br />
«per sentirci riminesi».<br />
Entro in argomento. Nell’atrio di Palazzo Garampi, sede del Municipio, alla<br />
sinistra dello scalone di accesso ai quartieri alti della politica (dove vengono azionate<br />
le leve del potere), c’è una grande lastra di marmo con incisi i nomi dei sindaci di<br />
<strong>Rimini</strong> dalla Liberazione ad oggi. Quei nomi, con le date di inizio e fine mandato amministrativo,<br />
scandiscono la mia storia di cittadino e di riminese. Nel 1944, tanto per capire,<br />
quando ad Arturo Clari furono consegnate le chiavi della città, avevo appena due<br />
anni; attualmente, con Andrea Gnassi, ne ho 69. Ogni sindaco di quell’elenco coincide<br />
con una tappa della mia vita e quando attraverso quel luogo la memoria, come per<br />
incanto, si avventura nel passato.<br />
Già, la memoria. Sull’epigrafe è scolpita quella della mia generazione; manca<br />
l’altra, della città, ovvero i nomi dei sindaci che avviarono l’industria del forestiero; che<br />
incrementarono l’urbanizzazione della marina; che inventarono sulle dune una deliziosa<br />
città giardino intersecata da una superba rete stradale che, ancor oggi, a distanza di<br />
anni e seppure con estrema sofferenza, regge il peso traffico. Mancano, insomma, quelli<br />
che dettero ai cittadini l’orgoglio di appartenere alla Spiaggia più bella del mondo.<br />
Una lacuna assurda, che solleva un turbinio di pensieri. E di rabbia. Sì, di rabbia, perché<br />
ci riporta alle piccinerie dell’immediato dopoguerra, quando si pretese di fare tabula<br />
rasa del passato e di iniziare il conto dei giorni con l’arrivo degli Alleati, togliendo<br />
l’onore e la dignità del ricordo a uomini che contribuirono a far grande questa splendida<br />
porzione di litorale.<br />
Sulla spinta di queste malinconie, da vecchio, irriducibile sognatore, mi rivolgo<br />
a lei, Andrea Gnassi, che tutte le mattine varca la soglia di Palazzo Garampi: faccia un<br />
gesto di rottura con certi obsoleti schemi di pensiero che continuano a tenere desto il<br />
rancore delle macerie. Lei, sindaco, è giovane, non ha niente da spartire con le ossessioni<br />
del passato: «più un uomo è intelligente – affermava Paul Valéry – meno appartiene<br />
al suo partito». Inserisca in quella parete vuota, di fronte all’iscrizione dei sindaci,<br />
un altro marmo con i nominativi dei loro predecessori, dalla costituzione del Comune<br />
di <strong>Rimini</strong> alla sciagurata Seconda guerra mondiale. Lo faccia, le assicuro che il gesto,<br />
in linea con i 150 anni di storia unitaria, sarebbe un ottimo segnale … «per sentirci<br />
riminesi».<br />
M. M.<br />
I personaggi di Giuma<br />
MASSIMO PULINI<br />
Fare o non fare? E se fare … che fare? I dubbi amletici dell’Assessore alla cultura del<br />
Comune di <strong>Rimini</strong>, il cesenate Massimo Pulini.<br />
SETTEMBRE-OTTOBRE 2011 /ARIMINVM . 5