I percorsi evolutivi delle famiglie - Edizioni Scientifiche Magi

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della potestà genitoriale a causa di gravi forme di trascuratezza, maltrattamento o abuso, o perché uno o entrambi i genitori manifesta una qualche forma di psicopatologia. In tutti questi casi è necessario – in linea con gli obiettivi della prevenzione terziaria – limitare il danno e intervenire per garantire uno Spazio d’Incontro (che verrà presentato nel quinto capitolo) dove operatori esperti possano osservare, valutare e sostenere la relazione genitore-figlio, affinché non si producano forme di alienazione difficilmente recuperabili se affrontate troppo tardi. Anche in questo caso, il servizio non si propone obiettivi esplicitamente terapeutici, ma non c’è dubbio che in molti casi le famiglie possono ritrovare qui le risorse per costruire – con l’aiuto degli operatori e in un luogo neutro – un modo nuovo di condividere l’esperienza vissuta. I bambini e i genitori – che ricorrono individualmente anche ad altri operatori presenti nel Centro per la Famiglia per una riflessione o per percorsi psicoterapeutici – vengono accolti in un luogo che riproduce l’ambiente domestico e, affiancati dall’operatore, possono esprimere il loro disagio o le loro richieste ed essere guidati verso forme di relazione più funzionali. Il testo che presentiamo intende rappresentare una guida per gli operatori, ma anche per coloro che intendono istituire e organizzare nuovi servizi per il sostegno alla famiglia. Vale la pena ricordare che sia a livello dell’istituzione scolastica che nell’ambito dei servizi sanitari, viene registrato un continuo aumento e articolazione di sintomi di disagio infantile e giovanile e che tale fenomeno sembra essere connesso a cambiamenti socio-culturali che rendono più difficoltoso il ruolo di guida che gli adulti dovrebbero riuscire ad avere per sostenere lo sviluppo delle nuove generazioni. Per gli psicologi, gli assistenti sociali, gli educatori, ma anche per i neuropsichiatri infantili, si apre un’epoca in cui non è possibile applicare soltanto i tradizionali interventi riparativi. Tali professionisti devono affrontare il compito di applicare le teorie di riferimento ai cosiddetti contesti non terapeutici e di trovare strategie di integrazione degli interventi coordinate e mirate a obiettivi comuni. I Centri per la Famiglia, in particolare quello di Villa Lais dove gli interventi che verranno presentati hanno tro- 25
vato una loro sperimentazione e valutazione longitudinale, verranno presentati come nuovi contesti particolarmente adeguati a nuove forme di sostegno alla genitorialità. Bibliografia BOWLBY J. (1988), Una base sicura, Milano, Cortina, 1989. BRONFENBRENNER U. (1979), Ecologia dello sviluppo umano, Bologna, Il Mulino, 1986. FIVAZ DEPEURSINGE E., CORBOZ WARNERY A. (1999), Il triangolo primario, Milano, Cortina, 2000. FRUGGERI L., Diverse normalità, Roma, Carocci, 2007. MCHALE J. (2007), La sfida della cogenitorialità, Milano, Cortina, 2010. MIKULINCER M. (2004), «Attachment working models and the sense of trust. An exploration of interaction goals and affect regulation», Close relationships, a cura di H.T. Reis, C.E. Rusbult, New York-Hove, Psychology Press, pp. 175-197. MINUCHIN S. (1974), Famiglie e terapia della famiglia, Roma, Astrolabio, 1976. STERN D.N. (1985), Il mondo interpersonale del bambino, Torino, Bo - ringhieri, 1987. 26
Page 1 and 2: a cura di Ritagrazia Ardone, Marisa
Page 3 and 4: Franca Aceti, Barbara Parmeggiani,
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Page 7 and 8: vano spazi di ascolto sia a livello
Page 9 and 10: sposizione delle famiglie, sia per
Page 11 and 12: dotto una sintonizzazione affettiva
Page 13: mento di riflessione per la coppia

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